Neandertalland!

di Rubrus

Circa 30.000 anni fa un gruppo di Neanderthal, spinto dalla crescente pressione della nostra specie e dai mutamenti climatici, si spinge sempre più ad est. Un altro gruppo si spinge invece sempre più a Nord, verso l’Artico.

POD: Queste due popolazioni – come effettivamente fecero nella realtà i sapiens – anziché estinguersi proseguono nella migrazione.

I Neanderthal siberiani, seguendo le migrazioni dei mammuth, si spingono sempre più in profondità verso la Siberia. Il clima freddo e l’assenza di competizione da parte dei Sapiens Sapiens ne consente la sopravvivenza. Nei loro vagabondaggi le tribù neandertaliane raggiungono lo Stretto di Bering e lo superano. Un esemplare del genere Homo arriva nelle Americhe, ma non è il Sapiens.

Analogo percorso viene seguito dai Neanderthal europei che, approfittando della minore estensione dei mari, popolano la Scandinavia, l’Islanda e la Groenlandia, fino a giungere nel Nuovo Mondo quasi in contemporanea ai loro cugini “asiatici” (in effetti si ritiene che nella realtà ci sia stata una anche precolonizzazione dell’America da parte di popoli europei, poi soppiantati da quelli provenienti dall’Asia).

La mancanza di competizione col Sapiens li salva dall’estinzione, che travolge i Neanderthal viventi nel Vecchio Mondo.

Seguendo le migrazioni dei caribù (non ci sono mammuth nelle Americhe, ma i caribù possono egregiamente sostituire le renne) i Neanderthal si espandono nel nuovo mondo, popolandolo. La mancanza di pressioni da parte di un’altra razza, infatti, consente loro di adattarsi meglio al nuovo ambiente. A poco a poco questi “altri uomini” scendono sempre più a sud, adattandosi al clima più mite (nella realtà i Neanderthal popolarono anche il Vicino Oriente) fino a giungere alla zona dei Grandi Laghi ed alle Grandi Pianure dell’Ovest Americano, dove i bisonti costituiscono per loro una nuova, apparentemente inesauribile fonte di cibo.

Quando i primi sapiens, a loro volta, circa 19.000 (se si segue la recente teoria della colonizzazione da ovest) o 17.000 (se si segue la tradizionale teoria che prevede l’attraversamento dello stretto di Bering) anni fa arriva nelle Americhe, si trova di fronte un’altra razza umana, già da tempo insediata in quei territori e ben numerosa. Stavolta sono i popoli sapiens ad avere la peggio, anche perché numericamente inferiori ai loro antenati che, millenni prima, hanno popolato il Vecchio Mondo soppiantando i precedenti abitanti.

Anche se si verifica qualche sporadico caso di ibridazione tra le due specie (gli archeologi – almeno una parte – non l’hanno ancora escluso del tutto) le due razze rimangono separate ed in competizione.

Le popolazioni neandertaliane che abitano in prossimità dello stretto di Bering sviluppano un tipo di cultura guerriero, in cui la difesa del territorio ha un ruolo centrale. Questi popoli costruiscono una prima struttura megalitica sullo stretto, a protezione delle loro terre contro i mostri venuti da est. Ad ovest il definitivo scioglimento dei ghiacci scongiura ogni invasione.

I Sapiens rinunciano – anche se inconsapevolmente – ad ogni tentativo di occupazione del Nuovo Mondo. Nasce la leggenda di una Terra Proibita, oltre il mare, popolata da demoni. Questo retaggio rimarrà nella coscienza umana per millenni anche dopo il graduale abbandono delle strutture sullo Stretto di Bering da parte dei Neanderthal.

Più a sud si consolida la penetrazione neandertalense. I Neanderthal si spargono in tutto il Nordamerica, compresa la costa orientale e le Montagne Rocciose, evitando però i deserti.

La loro cultura si evolve in modo del tutto autonomo, anche se più lentamente di quella dei loro parenti umani sull’altra sponda dell’Oceano.

L’agricoltura viene scoperta “solo” ottomila anni fa e i Neanderthal non abbandonano mai la dieta prevalentemente carnivora dei loro antenati.

Non ce n’é bisogno, del resto: il nuovo mondo offre prede in abbondanza e non c’è competizione.

Lentamente i Neanderthal, evitando i deserti, giungono in America Centrale e, di qui, in Sudamerica, ma non popolano mai le isole dei Caraibi né la zona amazzonica. Scendendo lungo le Ande riescono ad arrivare fino alla Patagonia e qui, ovviamente, si fermano.

Mentre in Africa Asia ed Europa si sviluppano le prime civiltà, le Americhe rimangono nell’età della Pietra, anche se cominciano a differenziarsi tra loro alcune culture neandertaliane.

Alcune, soprattutto nell’America Centrale, sviluppano una primitiva forma di agricoltura di sussistenza, una società matriarcale, uno stile di vita stanziale ed un’embrionale forma di commercio, mentre altre – la maggioranza – continua a vivere di caccia e di raccolta, conducendo una vita nomade o seminomade che la scoperta della ruota e di una primitiva forma di scrittura – anche questa avvenuta più tardi rispetto a quanto accade nel Vecchio Mondo.

La verità è che in un ambiente prospero non c’è ragione di cambiare il proprio modus vivendi e i neandertaliani, abilissimi cacciatori (molto più dei loro cugini sapiens) non hanno nessuna ragione per farlo.

Lo stile di vita nomade e la scarsa importanza dell’agricoltura rendono superflua la costruzione di grandi città – al massimo vengono eretti piccoli villaggi, destinati al ricovero di donne, vecchi, bambini e disabili – lo stile di vita nomade rende inutile l’accumulo di ricchezze (non si possono trasportare) e mentre in Europa. Egitto, India, Cina nascono i primi imperi nelle Americhe non cambia granchè. Oltretutto, una popolazione cacciatrice e nomade necessita di grandi spazi per cui non vi sono grandi assembramenti in cui idee ed interessi si scontrano e si confrontano. La circolazione delle informazioni avviene grazie agli sporadici incontri dei popoli cacciatori nelle vaste praterie. L’esiguità delle ricchezze dei pochi popoli stanziali non rappresenta, inoltre, una grande attrattiva per la maggioranza nomade. Le forme religiose si esprimono nel culto degli antenati, nella venerazione degli animali e degli dei della caccia.

Il popolo dei Neanderthal – soprattutto se paragonato ai bellicosi sapiens dall’altra parte del mare – è un popolo essenzialmente pacifico. Se questo può essere spiegato con la disponibilità di risorse a fronte della scarsa popolazione, dell’adozione di uno stile di vita da cacciatori / raccoglitori, dallo scarso o nullo accumulo di ricchezze, si può ipotizzare che, tra le due specie, esiste una differenza culturale più sottile e profonda, differenza che, nella nostra timeline ha portato alla scomparsa del Neanderthal.

Nel Medioevo i Vichinghi parlano di una misteriosa Trolland al di là del mare, ma lo sviluppo delle civiltà neandertaliane prosegue lento ed indisturbato.

Tra i neandertaliani “moderni” ed i loro lontanissimi antenati non c’è quasi nessuna differenza fisica e poche differenze culturali, mentre rispetto alle popolazioni “primitive” del vecchio mondo c’è una diversità impalpabile, ma profonda.

Abissale, invece, è la distanza che separa gli “americani” dagli Europei che stanno uscendo dal Medioevo.

Quando Colombo arriva nelle nuove terre, la sua sorpresa è molto più grande di quanto si possa immaginare...

Ci sarà lo “sterminio di massa” così a lungo rimandato? E sarà volontario o casuale? (alcuni sostengono che i neandertaliani sarebbero nientemeno che i discendenti di Caino) I Neandertaliani riusciranno e in che misura a resistere alla nuova invasione? Come reagiranno alle armi all’acciaio ed alle malattie venute da Est? Saranno più fortunati degli Amerindi della nostra timeline? E cosa accadrà ai pochi, eventuali sopravvissuti, verranno resi schiavi od uccisi in quanto “non uomini?”

Rubrus

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C'è anche quest'altra proposta di Basileus TFT:

Nell'ottobre 2004 nell'isola indonesiana di Flores è stato scoperto un nuovo tipo di Homo, chiamato Homo floresiennsis ed estintosi circa tredicimila anni fa. Esso era alto circa un metro, con braccia molto lunghe e gambe corte, il mento sfuggente ed una peluria superiore al normale. Viveva principalmente in grosse caverne, ed aveva un livello evolutivo identico a quello del suo vicino parente Homo erectus. Le cause dell'estinzione non sono conosciute. Alcuni pensano addirittura che questa specie non sia nemmeno da considerarsi a parte, ma che sia solamente una malformazione genetica di alcuni erectus. E se invece l'Homo floresiensis esiste davvero, riesce a resistere e ad evolversi, creando una serie di villaggetti e magari, con il tempo, anche qualche regno? Quando in Indonesia arriveranno i musulmani e poi gli europei, che ne faranno di questo loro bizzarro cugino?

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Questa è la rapida risposta di Rivoluzionario Liberale:

Prima arriva l'Homo sapiens, con popolazioni negritos e papua: non c'è un conflitto diretto, e le due specie convivono nei grandi arcipelaghi.

Con la diffusione gli austronesiani, più numerosi, il Floresiensis arretra e si ritira nell'interno delle grandi isole indonesiane. Poi, con la diffusione dell'induismo, l'uomo di Flores viene considerato l'anello intermedio tra gli umani e le mucche, quindi considerato sotto gli intoccabili, ma sopra le mucche. Viene adottato dagli uomini e vive in simbiosi con l'essere umano, protetto dall'induismo.

Con la diffusione dell'islamismo viene considerato opera del demonio e perseguitato in tutta l'Indonesia, rischiando l'estinzione.

Il primo europeo a venire in contatto con esso è Magellano, il suo capitano Elcano di ritorno dalla spedizione ne porta una descrizione ai reali di Spagna. Infine, con l'arrivo degli olandesi si scopre che è anche un lavoratore discreto, e viene ridotto in schiavitù: gli olandesi ne allevano in gran numero e li usano nelle piantagioni delle Indie. Molti esemplari vengono portati nelle altre colonie (Sud Africa, Suriname...) e poi venduti agli altri europei: inglesi, portoghesi, spagnoli ecc...

I portoghesi invece li inviano in Brasile, dove si diffondono rapidamente come schiavi.

Grande dibattito all'interno della Chiesa per decidere se sono uomini, bestie o anime dannate: se ne occupano molti teologi, ma intanto si permette la schiavitù da parte dei paesi cattolici.

Nel XX secolo agli Uomini di Flores, molti dei quali hanno un livello intellettivo quasi sapiens, ma sempre inferiore all'uomo, viene riconosciuta dignità umana.

Giovanni Paolo II con una lettera apostolica chiede scusa per la posizione della chiesa nei confronti dei floresiensis e per aver permesso la loro schiavitù nei secoli precedenti.

Negli anni '80, nei paesi europei sono diffusi diversi Uomini di Flores. i quali cominciano ad usufruire di un programma di stato sociale da parte degli stati occidentali.

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Non può mancare la replica di Basileus TFT:

Io la vedo così. Premettiamo che il floresiensis aveva una tecnologia superiore a quella dell'uomo erectus, quindi conosceva fuoco, armi scheggiate e una rudimentale forma di utilizzo delle pelli. Il suo Q.I. (anche se sono contrario alle teorie sul Q.I.) dovrebbe aggirarsi attorno ai 75-80, considerando che una scimmia ha un Q.I. di 60 e un uomo molto stupido di 80.

Inizialmente il floresiensis popola le isole occidentali dell'Indonesia, per poi diffondersi anche in quelle orientali. L'arrivo di popolazioni diverse non crea alcun problema, visto che l'uomo si insedia per natura sulle coste, mentre il floresiensis preferisce vivere nelle grotte e quindi nell'entroterra boschivo. Questo non impedisce certo al floresiensis di spostarsi per cercare foreste sempre più ospitali, colonizzando quindi il Borneo e magari anche la zona di Singapore o le Filippine.

L'arrivo degli indù classifica i floresiensis come subumani, sotto la casta degli intoccabili. Questo ovviamente non li esonera dallo svolgere lavori pesanti e in alcuni casi prendere parte alle guerre che intercorrono fra i vari regni locali. Il floresiensis conosce una leggera diminuzione della sua popolazione.

L'arrivo degli Islamici nel XII secolo non fa che aumentare la diminuzione del popolo floresiense, che viene considerato buono tanto quanto un gatto o un cane.

Nel frattempo anche i floresiensis si evolvono, anche se più lentamente delle loro controparti europee. Credono in alcune divinità animali come la Tigre di Bali e qualche particolare uccello sacro. Imparano a levigare la pietra a coltivare e formano il nerbo di alcune entità organizzate, spesso governate da un campo che si impone con la forza.

L'arrivo degli europei a partire dal XVI secolo porta a un'ulteriore diminuzione dei floresiensis, considerati abominii e simboli del demonio (un po' come li consideravano gli arabi). molti floresiensis vengono deportati in Europa come animali esotici, fenomeni da baraccone e altro ancora.

Con il tempo vengono deportati anche in Brasile, Messico e Sudafrica, come manodopera a basso costo. Il loro numero diminuisce e si estinguono da parecchie isole. Sopravvivono alcuni regni poco organizzati all'interno delle foreste, che tengono a bada le bande di conquistatori con cerbottane, sassi e con il lancio di nidi di vespe (un po' come i Maya).

La Chiesa, circa nel 1700, inizia il primo dibattito per stabilire se siano dotati o meno di un'anima, se siano uomini o no. Ovviamente non si raggiunge nessun risultato per parecchio tempo. Nel XVIII e nel XIX secolo sono importati in Europa come "animali da compagnia" nei salotti buoni.

Nel 1800 i regni floresiensis rimangono soltanto nel cuore dell'isola di Sumatra, mentre gli olandesi riescono ad estirparli e a schiavizzarli in tutte le altre zone. Nel 1877 cade anche il regno floresiense del Borneo, uno dei più prosperi, che contava quasi 12mila abitanti, situato nel cuore della giungla del Borneo. Qui venivano eretti grandi templi di terra e legno, costruite case di paglia e piccole canoe ricavate da un unico tronco. Il Ku Klux Klan li perseguita in America assieme ai neri, e in Sudafrica sono emarginati dall'apartheid.

Nel 1902 per la prima volta viene stabilita la natura umana dei floresiensis, accettata dalla Chiesa ma non dall'Islam. L'ultimo regno floresiense è inglobato nel 1904. Durante la prima guerra mondiale sono ancora utilizzati sul fronte occidentale per operazioni di sminamento.

La seconda guerra mondiale è un punto di svolta radicale per il popolo floresiense, infatti quelli presenti in Europa vengono perseguitati dal Terzo Reich che li stermina nei lager, ma Perlanca e Schindler ne salvano migliaia. I floresiennsis inoltre sono inviati a decine a combattere volontari sotto la bandiera olandese: i floresiensis sono inclini ad obbedire agli ordini, non fanno domane, non comprendono quando una missione sia suicida, non disertano e possono resistere in trincee piccolissime. Purtroppo sono truppe poco disciplinate e molto inclini ad essere spaventate dai rumori dei mortai e dell'aviazione. Nonostante questo, il contributo dei floresiensis è riconosciuto, e quando l'Indonesia diviene indipendente è garantita anche l'autonomia dei floresiensis. Questi vengono integrati nel sistema statale ma con speciali leggi.

Gli anni '80, '90 e 2000 vedono i floresiensis nelle scuole indonesiane, aiutati da insegnanti appositi. Molti di loro imparano la lingua corrente, mentre i laureati in lingua Floresiense sono ricercati in tutto il mondo, per poter comunicare e commerciare con tale popolo.

La Chiesa si scusa ufficialmente con i floresiensis per i maltrattamenti perpetrati dagli schiavisti.

Nel 2010 il popolo floresiense conta quasi un milione di effettivi, 200.000 dei quali sono concentrati a Sumatra; in Borneo ne rimangono ben 35mila, mentre a Flores quasi 60mila. Sparsi per il mondo ci sono quasi 50mila floresiensi.

Pur essendo tecnicamente fertili anche con gli Homo sapiens, non si è a conoscenza di attuali incroci con i floresiensis.

Molti floresiensis si sono convertiti al cristianesimo, ora che questa religione li tutela dall'Islam. Rilevante è anche la Comunità Induista Floresiense di Bali, con 8000 adepti. I floresiensi sono al 40 % legati alle proprie tradizioni sciamaniche, al 35 % cristiani, al 12 % Induisti, e i restanti si professano buddisti, confuciani o agnostici.

L'ucronia di Dylan Dog

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Degna di citazione è anche questa nuova idea di MattoMatteo:

Qualunque appassionato di Star Trek conosce il Pon Farr, l'irresistibile spinta all'accoppiamento che colpisce i Vulcaniani ogni sette anni; in effetti, visto che molti animali si accoppiano solo in determinati periodi, è strano che questo comportamento non sia presente anche nell'uomo. Ovviamente, visto che i Vulcaniani vivono due o tre volte più a lungo degli umani, noi subiremmo questa spinta più di frequente, vale a dire ogni due o tre anni. Quali conseguenze potrebbero esserci sulla nostra storia, se anche gli umani avessero questa caratteristica?

Per prima cosa bisogna notare che, per gli autori di Star Trek, i vulcaniani possono accoppiarsi e riprodursi anche quando non sono sotto l'effetto del Pon Farr; quello che interessa a noi, però, è che SOLO una volta ogni due o tre anni le femmine umane siano fertili, e in quel periodo producano ormoni che stimolano la libido del maschio, in modo da massimizzare la possibilità di concepire.

Visto che esistono studi i quali dimostrano che le donne, stando a contatto, tendono a sincronizzare i loro periodi di ovulazione, non è impossibile pensare che, con l'attuale facilità di viaggiare, oggigiorno il "Pon Farr umano" avverrebbe pressoché nello stesso periodo per quasi tutto il pianeta; provate ad immaginare il mondo intero che si ferma, da 20 a 30 giorni ogni due o tre anni, a causa di un diffuso stato di eccitazione sessuale!

Infine, visto che l'ovulazione avverrebbe solo una volta ogni due o tre anni, le donne potrebbero rimanere fertili fino ad un'età più avanzata di quella odierna; potrebbero persino rimanere capaci di generare fino al momento della morte, così come i maschi!

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Ed ecco un'ulteriore idea di Renato Balduzzi: il cugino Neanderthal!

I Neanderthal, invece di essere annientati dalla competizione con l'uomo moderno, migrano verso oriente colonizzando la Siberia e raggiungendo lo stretto di Bering prima dell'Homo sapiens, che non riuscirà a penetrare nel Nuovo Mondo. Il Neanderthal avrà la possibilità di sviluppare una civiltà americana in grado di competere con quella del sapiens? Se sì, un impatto militare tra le due specie, tenuto conto della eccezionale prestanza fisica dell'Homo neanderthalensis, potrebbe portare alla scomparsa del sapiens. In ogni caso, la civiltà Neanderthal sarebbe molto diversa dalla nostra. Il linguaggio potrebbe essere basato su suoni improducibili dall'uomo moderno, magari addirittura su elementi vocali totalmente differenti. La particolare struttura della mano si sarebbe prestata poco alla scrittura tramite uno stilo, e quindi forse sarebbe stata preferita una scrittura simile al quipu andino. L'eccezionale forza di questi uomini avrebbe permesso l'erezione di grandissimi monumenti. Presso la civiltà Neanderthal probabilmente i vestiti non avrebbero la grande importanza che hanno per noi, in quanto probabilmente questa specie di uomo possedeva una pelliccia abbastanza folta. Dato il loro adattamento al freddo, gli insediamenti Neanderthal occuperebbero anche latitudini molto alte, mentre le zone tropicali sarebbero probabilmente evitate come l'homo sapiens evita i deserti.

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Anche MAS ha formulato le sue proposte in proposito:

Se come dici tu i Sapiens Sapiens (noi) non riescono ad attraversare lo stretto di Bering, dobbiamo supporre che i primi duraturi contatti (dopo 35.000 anni dall'estinzione del ramo Europeo dei Neanderthal) tra Sapiens Sapiens e Sapiens Neanderthalensis avvenga alla fine del XV sec. dell'epoca moderna con i viaggi di Colombo.

Prima conseguenza di questo contatto sarebbero state pandemie trai neanderthaliani e forse (ma i viaggi avrebbero funzionato da quarantena) tra i post Cromagnon (quelli del Vecchio Mondo); probabilmente il livello tecnologico maggiore raggiunto dai Sap. Sap. avrebbe permesso un rapido assoggettamento dei Neand., tenendo conto che a differenza degli amerindi, i neanderthaliani, quasi certamente non sono in grado di ibridarsi coi sapiens).

Non ricordo di aver sentito parlare di differenze sostanziali nella opponibilità del pollici tra N. e S. per cui non credo che non avessero le ns. stesse capacità di utilizzo delle stesse, mi pare invece di ricordare che un ossicino posto nella laringe avesse una forma lievemente diversa per cui le capacità vocali potrebbero risultare differenti con possibili problemi di comunicazione tra le due razze.

I N. erano assai più adattati dei S. alla vita in ambienti freddi (erano più brevilinei e tozzi, ma la loro maggiore pelosità mi sembra uno stereotipo non suffragato dai fatti) per cui avrebbero avuto qualche difficoltà ad adattarsi ai climi desertici o equatoriali, ma in 40.000 anni noi abbiamo sviluppato gli inuit e loro avrebbero sviluppato una variante per climi caldi e per climi da foresta tropicale; comunque si vestivano esattamente come noi per proteggersi dal freddo (le differenze tra le 2 razze sono infinitesimali e non comportano un adattamento così estremo).

Temo che i Neanderthal, finendo in America, avrebbero posposto la loro dipartita da questo mondo di 40.000 anni e niente più.

Per Renato vorrei precisare che i Neanderthal, coi capelli tagliati normalmente, in giacca e cravatta, passerebbero inosservati per le vie delle nostre città, le arcate sopraciliari più marcate, il mento lievemente sfuggente e il setto nasale un poco più grosso del nostro (nonché il fatto che fossero un poco più tarchiati della media dei Cromagnon), non sono così risaltanti; non confondiamoli con ominidi primitivi (Australopiteci e similari), che, anche se ben vestiti, si noterebbero anche ad uno sguardo distratto.

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Enrico Pellerito è intervenuto nel dibattito:

Da tempo si dibatte su una possibile causa ambientale per la scomparsa dei Neanderthal. La paleontologa Naomi Cleghorn, dell'Università di California a Berkeley, ha scoperto che circa 40 mila anni fa, in quelli che oggi sono l'Italia e il Caucaso, una serie di vulcani eruttarono in rapida successione: l'eruzione più violenta fu quella detta dell'Ignimbrite Campana, avvenuta nei Campi Flegrei presso Napoli, con ogni probabilità la più violenta verificatasi in Europa negli ultimi 200 mila anni. Le diverse concentrazioni dei pollini trovati nei sedimenti della grotta Mezmaiskaya, in Russia, messe in correlazione con gli strati di ceneri vulcaniche presenti, fanno pensare che le eruzioni abbiano praticamente distrutto la vegetazione. La distruzione delle piante avrebbe causato un crollo delle popolazioni di erbivori, con conseguenze devastanti per i Neanderthal, che si sostentavano soprattutto con la caccia ai grossi mammiferi. I nostri cugini erano sopravvissuti a diverse glaciazioni e ad altri disastri naturali, ma secondo la Cleghorn e i suoi colleghi non potevano resistere alle eruzioni di 40 mila anni fa: a quanto pare tutti i vulcani eruttarono quasi all'unisono. "Se un cambiamento avviene nell'arco di un paio di generazione, adattarsi è molto più facile: c'è il tempo di spostarsi, di cercare altri siti in cui vivere, e la popolazione può riprendersi. Ma noi stiamo parlando di un evento unico nella storia", ha dichiarato la ricercatrice. "Le popolazioni di Homo sapiens che vivevano in Europa 40 mila anni fa erano piccole e isolate: si moltiplicarono solo dopo la scomparsa dei Neanderthal. Prima di allora, facevano solo brevi incursioni nell'Europa neandertaliana, e solo ai margini. Pensiamo che, non fosse stato per l'impatto devastante delle eruzioni, i Neanderthal avrebbero conservato la supremazia ancora a lungo". Mi sembra un'ottima ipotesi fantastorica circa una possibile sopravvivenza dei nostri massicci cugini, voi che ne dite?

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Gli risponde Bhrihskwobhloukstroy:

L'individualità dell'evento lo rende un ottimo punto di divergenza. Resta però un altro collo di bottiglia: la neolitizzazione dell'Europa ha introdotto nel (Sub)continente un'onda demica di sapientes che comunque avrebbero determinato l'estinzione (impercettibile) dei geneticamente non più assimilabili neanderthaliani (tutti i casi di ibridazione sarebbero rimasti sterili alla seconda generazione; tutti i casi di segregazione sarebbero rimasti nello svantaggio numerico iniziale). Il risultato sarebbe stato molto simile all'attuale: egemonia dei sapientes, possibile sopravvivenza isolatissima dei neanderthaliani.

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Ma c'è anche la proposta di MattoMatteo:

Sulla scorta della scoperta annunciata in questo articolo, mi sono detto: falò sotterranei costruiti dai Neanderthal, più bassi ma più tozzi dei Sapiens... Sono l'unico a cui questo fa venire in mente le leggende sui nani?

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Al che MorteBianca replica prontamente:

E se i Neanderthal sopravvivono in questo complesso sistema di caverne e miniere sotterranee, sviluppando rachitismo, nanismo, corpi ancora più bassi, tozzi e robusti, lunghe barbe, semi-cecità (sono comunque capaci di alimentare il fuoco) e si concentrano sull'attività mineraria diventando... i Nani?

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Ed Enrica S. aggiunge:

Un'idea davvero geniale! Io sono sicura che le leggende su Orchi, Nani e Troll derivano dal ricordo ancestrale dei nostri antenati Sapiens con gli ultimi Neanderthal. I quali nella fantasia popolare poi sarebbero spariti non estinguendosi, ma trasferendosi appunto sotto terra: perchè non supporre che sia andata davvero così? E credo che Bhrihskwobhloukstroy sia d'accordo con me...

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L'interessato si affretta ad annuire:

Altrettanto sicuro! Perfino qualche toponimo potrebbe riferirsi a loro. L'apparato fonatorio del Neanderthal non poteva isolare il cavo orale dalle coane nasali e non poteva produrre sillabe chiuse da consonante, quindi tutti i foni - in modo particolarmente marcato le vocali - sarebbero stati nasalizzati , per cui le uniche possibilità erano consonante + vocale nasalizzata (+ consonante + vocale nasalizzata ecc.). Da qui l'idea di Glauco Sanga che la tipica sequenza neanderthaliana [bã bã] sarebbe stata recepita dal sapiēns (sicuramente parlante o nostratico o addirittura già indoeuropeo) come /ban ban/, donde regolarmente *bar bar, che provvisto di 'articolo' posposto (vocale tematica *-o-) e desinenza *-s di ergativo (poi nominativo animato) diventa in modo algebrico *barbaros, "barbari".

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Iacopo poi chiosa:

E ci sono indizi sulle loro lingue? Stando a Tolkien, il nanico è una lingua semitica. Se non sbaglio la grammatica della lingua di Mordor è uguale a quella del Sindarin, quindi è modellata sul gallese. Khuzdul e Adunaic invece sono modellate sull'ebraico, anche se il corpus è piccolissimo: l'unica frase completa in Khuzdul è l'urlo di guerra di Gimli al Fosso di Helm. La lingua Hobbit invece è l'inglese (non "è modellata su") e la lingua di Rohan è l'anglosassone. La lingua dei Carrieri è il gotico.

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E Paolo Maltagliati aggiunge:

Kuzdul semitico, Quenya e Sindarin uralo-finnico. Adunaic, westron, rhovanico, eotheodico e rohirric, indoeuropeo (germanico?). Lingua nera forse ittita. Degli Avari ci sono solo pochi termini.

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Il più indicato a rispondere è il grande Bhrihskwobhloukstroy:

A livello scolastico si conviene di solito che il protolinguaggio sia cominciato con l’ērēctŭs, ma l’emissione fonica non inizia con Hŏmō, bensì incomparabilmente prima. Ovviamente prima del linguaggio il “verso” degli Ominidi erano comunque quelli che oggi sono i foni e la comunicazione avveniva anche attraverso la fonazione, non solo a gesti (anzi, mentre il gesto implica che gli arti anteriori siano liberi dalla funzione ambulatoria, la voce no, per cui la comunicazione vocale dovrebbe essere filogeneticamente più antica).

Questo serve soltanto per inquadrare la questione: gli Antenati degli Ominidi e perciò a maggior ragione anche i più antichi fra questi ultimi utilizzavano già una forma di comunicazione completa vocale oltre che – dalla liberazione delle mani in poi – pure gestuale. Entro questo quadro etologico comparativo e in fondo abbastanza intuitivo, è ipotesi comune e diffusa, in base alle implicazioni ergonomiche e cognitive dei manufatti, al più tardi un milione di anni orsono Hŏmō ērēctŭs trasmettesse nozioni culturali (a parte che con gesti) attraverso sequenze foniche vocali (orali e nasali) la cui complessità è più vicina a quella delle lingue storico-naturali che ai livello massimo della comunicazione vocale fra Primati non umani. Questa è la definizione pratica di Protolinguaggio e purtroppo non so – data la mia ignoranza in materia – se la Ricerca corrente sia andata molto più in là.

La seconda prospettiva per avvicinarsi al Protolinguaggio è la ricostruzione a ritroso nel tempo a partire dalle lingue storico-naturali. Questo è un metodo molto solido, ma ahinoi di gittata relativamente corta, per cui non siamo neppure sicuri di arrivare al “protomondiale” (inteso come lingua – ammesso che sia stata una sola – da cui discendono tutte quelle note e che poteva avere centocinquanta fonemi, come alcune lingue Khoi-San), tantomeno all’antenato – sempre ammesso che sia stato uno solo – di tutte le lingue di Hŏmō săpĭēns (comprese dunque le non più note), figuriamoci se alla lingua dei primi Hŏmĭnĕs săpĭĕntēs: prima ancora, neanche a parlarne (letteralmente!)...

In ogni caso, per quel che può servire, possiamo ricostruire – questo sì – come poteva suonare più o meno nel tardo Musteriano (alla fine del Paleolitico medio), circa 50˙000-40˙000 anni or sono, la classica frase ‘la penna è sul tavolo’ che si insegna per cominciare una lingua straniera; la scrivo in Alfabeto Fonetico Internazionale:

*[ˈpʰæːtʰæːsæmænæːʁætæ tʰæbʱæˈlæːʁætæsæːpæ]

dove *pʰæːtʰæːsæmænæːʁætæ significa ‘questi sono molti oggetti usati per compiere l’azione in cui un soggetto si muove nell’aria senza appoggiarsi a terra’ (poi lessicalizzato nel Paleolitico superiore fino ad assumere la forma indoeuropea *pĕth₁-năhₐ ‘[insieme di] strumenti con cui si vola’) e *tʰæbʱælæːʁætæ ‘questi sono molti oggetti che nel passato (con conseguenze nel presente) hanno compiuto l’azione per cui un soggetto rende stabile un oggetto’ (poi lessicalizzato in *tu̯əₓbʱ-lăhₐ ‘[insieme di oggetti] che hanno reso stabile’), mentre *sæːpæ indica un rapporto di esteriorità con contatto sulla parte superiore (in indoeuropeo *h₁ĕp).

Da qui si dovrebbe risalire al protomondiale (antenato di tutte le lingue note), dal protomondiale all’antenato di tutte le lingue esistite, da questo alla prima lingua di Hŏmō săpĭēns; con questi tre ulteriori passaggi (forse caratterizzati da trasformazioni altrettanto profonde) saremmo arrivati a 200˙000-150˙000 anni fa, dopodiché dovremmo ripetere l’operazione per coprire un arco tempo quattro volte più lungo dell’intera vicenda fino ad allora ricostruita.

La sequenza *tʰæbʱælæːʁætæ dovrebbe essere nata in concomitanza con la fabbricazione di oggetti designabili in questo modo (‘questi sono molti oggetti che nel passato (con conseguenze nel presente) hanno compiuto l’azione per cui un soggetto rende stabile un oggetto’); la sequenza *pʰæːtʰæːsæmænæːʁætæ (‘questi sono molti oggetti usati per compiere l’azione in cui un soggetto si muove nell’aria senza appoggiarsi a terra’), invece, potrebbe esistere in teoria da sempre (dacché si è [filo]geneticamente sviluppata la Facoltà del Linguaggio), in pratica da quando l’Uomo ha avuto la capacità cognitiva di segmentare la Realtà fino alla precisione di individuare la penna.

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Restituiamo la parola a Generalissimus, che per noi ha tradotto altre due ucronie:

E se i Neanderthal non si fossero mai estinti?

La popolazione mondiale è di circa 7 miliardi di individui e ognuno di questi sette miliardi di individui è un membro della specie Homo Sapiens (fatta esclusione per alcuni dei nostri padroni rettiliani).
Ci sono differenze fisiche tra le razze e i gruppi etnici in termini di struttura ossea, altezza, insomma avete capito, ma siamo tutti anatomicamente e scientificamente appartenenti alla stessa specie, sì, anche i Canadesi.
Ma non è sempre stato così; Homo Sapiens è la combinazione di due parole: Homo (non provateci nemmeno) in Latino si traduce come umano o uomo, Sapiens vuol saggio.
Quindi come specie siamo degli uomini saggi, ottimo lavoro! Ma non eravamo gli unici uomini, è solo negli ultimi 40.000 anni che gli umani anatomicamente moderni hanno occupato questo pianeta da soli, per 300.000 anni l'Homo Neanderthalensis sopravvisse nell'Eurasia occidentale.
I Neanderthal hanno una reputazione davvero cattiva: dei bruti preistorici e stupidi con grosse sopracciglia che non riuscivano nemmeno a costruirsi delle capanne, talmente stupidi che si estinsero a causa dei nostri antenati Homo Sapiens superiori.
Ci siamo seduti nelle nostre torri d'avorio di mammut, ridacchiando dei Neanderthal, ormai tutti andati, persi nella storia come ogni punto morto evoluzionistico.
Come il dodo.
O Fred.
Beh, attento ai tuoi privilegi, amico, e getta queste nozioni preconcette dalla finestra, la nostra conoscenza comune dei Neanderthal e il consenso collettivo su come dovevano essere sono in realtà piuttosto erronee.
I Neanderthal probabilmente non erano degli idioti, almeno non più di un qualsiasi umano, e perché i Neanderthal si estinsero è ancora oggetto di molti dibattiti, potrebbe essersi trattato di un processo graduale per ragioni diverse ma ebbe un unico risultato: gli umani si presero tutto.
E se in una TL alternativa i Neanderthal in qualche modo non si estinguessero? E se sulla Terra ci fossero due specie separate di umani che interagiscono fino all'era agricola? "Ehi, Cody, questo è assolutamente irrealistico, sarebbero morti comunque, pollice in giù".
Sì, lo so, Jimmy, ma qui stiamo facendo ipotesi spensierate giusto per divertirci, e a te piace il divertimento, vero Jimmy? In questa TL alternativa i Neanderthal semplicemente non si estinguono, non importa quanto sembri irrealistico, non importa cosa accada di realistico, i Neanderthal semplicemente sopravvivono.
Nella nostra TL vivevano principalmente in Europa (la sua parte non coperta dal ghiaccio), in Medio Oriente e in parti dell'Asia centrale, un'area vasta, ma ciò non vuol dire che fosse densamente popolata.
Si stima che l'intera specie Neanderthal contasse 50.000 individui, all'epoca la popolazione globale dell'Homo Sapiens andava dal doppio al sestuplo di quel numero.
In questo scenario alternativo umani e Neanderthal non si incrociano tra di loro, se lo facessero dopo qualche generazione i geni Neanderthal sparirebbero a causa degli incroci, che è una delle possibili varianti del perché nella nostra TL si estinsero: dei bambini mezzi umani e mezzi Neanderthal ebbero figli con umani, che ebbero figli con umani... Avete capito dove si arriva... Sempre più umani migrano via dall'Africa e i Neanderthal vengono spinti nella fredda e scarsamente popolata Europa, la civiltà inizia ai confini del loro territorio, nella Mezzaluna Fertile e in Nordafrica, ma, civiltà o meno, quello che conta è l'interazione tra queste due specie.
Dato che gli umani hanno il vantaggio numerico, come percepiscono i Neanderthal? I Neanderthal sono abbastanza simili agli umani da essere considerati un'altra razza o sono così diversi da essere considerati animali? Questo non sarebbe folle, basti pensare che gli Aborigeni venivano considerati fauna dal governo australiano.
Le probabilità sono a favore dei Neanderthal se popolassero l'Europa e gli umani non vi arrivassero mai, e questo vuol dire che gli Europei moderni non esisterebbero.
Ci sono ancora gli Arabi, gli Africani, gli Asiatici, avete capito, ma quelli che vengono percepiti come Europei sono delle persone tozze e con delle grosse sopracciglia che abitano questa fredda penisola.
Dato che la categorizzazione scientifica non esiste ancora, essi non vengono considerati una specie separata, al massimo vengono considerati dei selvaggi.
Con il progredire della civiltà i Neanderthal sono sempre in svantaggio: hanno sempre avuto una popolazione più bassa, sono sempre stati cacciati da ogni luogo e con la crescita millenaria degli imperi mediorientali vengono spinti sempre più a nord.
In qualche caso i Neanderthal vengono probabilmente utilizzati come schiavi e operai, proprio come ogni impero (dell'epoca) faceva con i popoli conquistati, forse i popoli dell'Asia centrale e del Medio Oriente migreranno in un continente sempre più vuoto.
Non ci sono Tedeschi, Italiani e Inglesi, ci sono gruppi etnici completamente nuovi che discendono dai Persiani o dagli Egiziani, che hanno spazzato via gli Europei nativi - i Neanderthal.
Il destino della specie sarà quello di un qualsiasi gruppo di minoranza che è stato cacciato dalle sue terre, qualsiasi popolazione rimasta di essa o sparisce a causa degli incroci o viene spinta così tanto a nord da non contare più nulla.
Allora qual è lo scopo di tutto ciò? La domanda che fa sorgere questo scenario è: come interagiscono in un'ambientazione moderna due specie diverse? Come tratterebbe l'Homo Sapiens dei Neanderthal che parlano e agiscono quasi come noi? La società si sarebbe divisa e avrebbe considerato l'altro gruppo una specie diversa? Sarebbe potuto accadere? O le nostre idee scientifiche su cosa ci rende umani semplicemente verranno cambiate per includerlo? Questo è semplicemente uno scenario speculativo fatto per divertimento, non sapremo mai cosa sarebbe successo davvero se i Neanderthal fossero sopravvissuti, ma fare teorie è interessante.

Cosa sarebbe accaduto se i Neanderthal non si fossero mai estinti? A causa dei concetti erronei sui Neanderthal, prima di iniziare questa TL devo sfatare alcuni miti sui Neanderthal.
La maggior parte delle persone vede i Neanderthal come i classici cavernicoli brutali, primitivi e barbari, ma questo è impreciso, in realtà i Neanderthal erano piuttosto avanzati per la loro epoca e più avanti vi spiegherò perché.
Le dimensioni del cervello dei Neanderthal erano leggermente superiori a quelle del cervello umano, e anche se questo non significa molto, probabilmente aveva funzioni simili a quelle del cervello umano.
I Neanderthal inventarono la sepoltura cerimoniale prima degli umani e i loro attrezzi in pietra funzionavano meglio degli strumenti umani dell'epoca.
Inoltre gli umani si mescolarono con i Neanderthal, l'Eurasiatico medio possiede tra l'1 e il 4% di DNA Neanderthal e gli umani differiscono geneticamente dai Neanderthal dello 0,12%.
Perciò, se i Neanderthal erano così avanzati, perché si estinsero? Per tre motivi principali, il primo dei quali è che, avendo una struttura ossea più pesante di quella umana, non potevano correre velocemente o a lungo come gli umani.
Inoltre questi avevano inventato il giavellotto, col quale potevano uccidere prede dalla distanza, mentre i Neanderthal dovevano avvicinarsi per uccidere le loro prede e terzo, cosa più importante, agli umani servivano 2000 calorie al giorno provenienti da una varietà di cibo per rimanere in salute, mentre ai Neanderthal servivano 4000 calorie al giorno per stare sani, l'80% delle quali dovevano provenire dalla carne.
Un'altra ragione plausibile dell'estinzione è che ai Neanderthal serviva così tanto cibo che le loro squadre di cacciatori erano molto grandi rispetto alla popolazione totale, perciò gli incontri tra i Neanderthal non erano molto frequenti, e quando arrivarono gli umani dal sud tropicale le malattie da loro portate decimarono i Neanderthal della fredda Europa in numeri incredibili.
In questa TL i Neanderthal in qualche modo riescono a non farsi sopraffare dagli umani, e sopravvivono in Europa, Medio Oriente e Nordafrica.
Come sarebbe diverso un mondo in cui Neanderthal e umani lottano per il controllo della terra fino ad oggi? Questa è la domanda di questa ucronia.
Geograficamente, l'Europa sarebbe fermamente in mano ai Neanderthal, ma Nordafrica, Medio Oriente e Asia centrale sarebbero in parte Neanderthal e in parte umane, mentre il resto del Vecchio Mondo sarebbe saldamente posseduto dagli umani.
Dato che l'80% della dieta dei Neanderthal si basava sulla carne ciò vuol dire che non praticherebbero molto la pesca, perciò avrebbero tecniche marinare molto scarse, e di conseguenza gli umani colonizzerebbero tutte le Americhe.
Inoltre, per questo motivo, i nativi americani continueranno a dominare l'America, perché l'Europa e i Neanderthal avrebbero tecniche di navigazione molto primitive.
Poiché l'80% della dieta dei Neanderthal sarebbe costituita dalla carne, ciò vuol dire che quando verrà inventata l'agricoltura i Neanderthal non si cimenteranno in quell'attività, perché cosa te ne fai del grano quando l'80% della tua dieta prevede il consumo di carne? I Neanderthal invece diventeranno forse dei pastori nomadi, dato che gli animali che forniscono la carne che mangerebbero i Neanderthal e i cavalli compenseranno la lentezza rispetto ai loro avversari umani.
Di conseguenza l'Europa di questa TL avrebbe più cose in comune con l'Asia centrale che con l'Europa della nostra TL, dato che a dominarla sarebbero delle tribù nomadi simili ai Mongoli, agli Unni, agli Avari e alle tribù della loro schiatta.
I Neanderthal fonderanno poi degli imperi nomadi in Asia centrale, Medio Oriente e Nordafrica durante i periodi classico e medievale.
Nel frattempo, a causa dei Neanderthal che abitano in Europa, la branca occidentale degli Indoeuropei rimarrà in Asia centrale, e quindi le tribù dei Celti e dei Germani probabilmente si fermeranno lì.
Nel 18° e 19° secolo le nazioni agricole, a causa degli avanzamenti tecnologici, riscuoteranno molti successi contro i nomadi Neanderthal, ad esempio le formazioni ammassate di fanteria dotata di armi da fuoco renderanno inefficaci gli arcieri a cavallo e la presenza di grandi città vorrà dire che le nazioni agricole potranno reclutare eserciti molto più grandi di quelli dei Neanderrthal.
Nel 19° secolo i paesi agricoli del Medio Oriente probabilmente conquisteranno l'Europa e se la spartiranno in modo simile a come gli Europei hanno fatto nella nostra TL con l'Africa, con diverse nazioni mediorientali che rivendicheranno varie parti d'Europa.
Le uniche terre Neanderthal a sopravvivere saranno forse la Scandinavia e l'Inghilterra, a causa della distanza dal Medio Oriente e dell'isolamento dal resto d'Europa.
In generale in questa TL sarebbe il Medio Oriente, e non l'Occidente, la regione più potente del mondo.
Dato che l'Europa è molto fertile e i Neanderthal non la coltiveranno, in questa TL le potenze mediorientali trasferiranno molti coloni in Europa perché la coltivino.
Siccome gli agricoltori e i nomadi nativi avranno interessi in conflitto, in questa TL l'Europa potrebbe diventare una regione molto violenta, perché i due gruppi lotteranno per la supremazia.
Con l'Europa fuori dai giochi e il Medio Oriente che nella nostra TL non ha visto un grande progresso industriale, si può presumere che in questa TL la Rivoluzione Industriale non ci sarà o inizierà molto più tardi rispetto alla nostra TL.
La tecnologia di questo mondo potrebbe essere 200 anni indietro rispetto alla nostra TL, perciò una battaglia del 21° secolo assomiglierebbe ad una delle Guerre Napoleoniche.
Senza la Rivoluzione Industriale e senza l'intervento delle potenze occidentali il Giappone rimarrebbe isolazionista e non si aprirebbe al mondo, perciò probabilmente non sarà la superpotenza che è oggi.

Buongiorno a tutti, cari abbonati e spettatori, oggi torneremo indietro nella Preistoria per parlare di un soggetto molto originale: dite un po’, conoscete l’Uomo di Neanderthal? L’Uomo di Neanderthal è una specie di uomo vissuta in Asia occidentale e in Europa in un periodo che si estende approssimativamente tra il 250.000 a. C. e il 40.000 a. C. circa, facilmente riconoscibile per le sue caratteristiche fisiche più o meno… Atipiche.
Quando qualcuno dice Neanderthal, viene in mente l’immagine di una persona un po’ tozza e un po’ imbecille, anche se questo cliché ha avuto vita dura dopo degli studi scientifici che hanno dimostrato che piuttosto è vero il contrario: fisicamente i Neanderthal erano piuttosto massicci e robusti, disponevano anche di una forza considerevole e il loro cervello era perfino un po’ più grande del nostro, in più erano lontani dall’essere degli idioti.
Oggi è stato dimostrato che l’Uomo di Neanderthal sapeva fabbricare degli utensili, ma praticava anche delle forme primitive di arte e aveva una propria religione.
Sicuramente tutte queste informazioni sono controverse, un po’ come quasi tutto quello che riguarda la Preistoria.
Tutti gli storici e gli scienziati sono d’accordo nel dire che i Neanderthal avevano un’intelligenza primitiva abbastanza evoluta, ma il fatto più interessante è che prima della loro scomparsa i Neanderthal coabitarono per qualche tempo con l’Homo Sapiens, ovvero noi.
La convivenza fra le due specie sarebbe durata tra i 5000 e i 10.000 anni in un periodo che va tra il 45.000 e il 35.000 a. C. circa.
Durante questa coabitazione le due specie si sarebbero mescolate, e degli studi recenti hanno dimostrato che noi abbiamo il 5% dei geni dei Neanderthal.
L’Uomo di Neanderthal potrebbe dunque essere sopravvissuto nel nostro DNA, ma cosa sarebbe successo se fosse sopravvissuto e basta? Che cosa sarebbe accaduto se l’Uomo di Neanderthal non fosse mai scomparso? Come sarebbe la storia con due umanità invece di una? Diamo subito un colpo d’occhio alle probabili cause della scomparsa dei Neanderthal: è un po’ lo stesso caso dei dinosauri, non si conosce esattamente il fattore che ha portato i Neanderthal all’estinzione, alcuni specialisti puntano contro il loro regime alimentare troppo poco vario costituito principalmente da carne, mentre l’Homo Sapiens era onnivoro e poteva mangiare più o meno qualsiasi cosa.
La rarefazione degli animali da cacciare privò l’Uomo di Neanderthal della sua più grande risorsa di nutrimento.
Un altro fattore che può spiegare la scomparsa dei Neanderthal è un’estinzione brutale causata dai molto più numerosi Homo Sapiens, o un mescolamento progressivo che ha provocato l’assimilazione dei Neanderthal ad opera degli Homo Sapiens.
Il vero motivo è sicuramente un mix di tutti questi fattori.
Una cosa che tuttavia è sicura è che quando i Neanderthal erano tutti da soli in Europa se la passavano piuttosto bene, quando invece i nostri antenati sbarcarono dall’Africa le cose iniziarono a girare male per i Neanderthal.
Coincidenze? Non credo proprio.
La demografia in calo e la sostituzione progressiva della popolazione non permisero all’Uomo di Neanderthal di sopravvivere all’arrivo dell’Homo Sapiens, un po’ lo stesso caso degli Indiani d’America, e anche se niente è certo è molto probabile che la scomparsa dei Neanderthal fu strettamente legata all’arrivo dei nostri antenati in Europa.
Per questo scenario e per semplificare un po’ tutto partiremo dal principio che Neanderthal + Homo Sapiens = scomparsa dei Neanderthal.
La sola possibilità di sopravvivere per l’Uomo di Neanderthal sarebbe stata che l’Homo Sapiens non fosse mai emigrato in Europa, ma piuttosto verso il Medio Oriente e l’Asia, per poi popolare il resto del mondo tranne l’Europa, cosa che sarà molto poco probabile, perciò servirà qualcos’altro perché l’Homo Sapiens non arrivi affatto in Europa, e infatti a quell’epoca l’Europa era nel bel mezzo di un’era glaciale.
L’Uomo di Neanderthal era perfettamente adattato al freddo, emigrava in funzione della fauna e della flora disponibile nel suo ambiente, invece l’Homo Sapiens ci mise un po’ più di tempo ad abituarsi alle temperature estreme del continente, si potrebbe supporre che il motivo per il quale i nostri antenati non si insedieranno in Europa sarà un freddo troppo estremo che li faccia piuttosto emigrare verso l’Asia, lasciando allora l’Europa ai Neanderthal per diversi anni, permettendo così loro di costruire una civiltà Neanderthal.
A cosa assomiglierà, però, esattamente? Un certo Robert J. Sawyer ha cercato di immaginare un mondo dominato dai Neanderthal nei suoi romanzi Neanderthal Parallax.
In questi romanzi il mondo è dominato da dei Neanderthal che non hanno inventato né l’agricoltura né il sistema economico né la religione, ma possiedono lo stesso una tecnologia molto avanzata a base di elicotteri e computer… Mah! Dato il loro modo di vivere si può immaginare che i Neanderthal non sviluppino mai l’agricoltura e continuino a vivere una vita nomade da cacciatori-raccoglitori.
La sedentarizzazione conduce ad un boom demografico e delle innovazioni tecnologiche e scientifiche, qualche tribù di Neanderthal alla fine avrebbe potuto sedentarizzarsi e fondare delle civiltà, ma chi può dire se queste civiltà si sarebbero potute sviluppare molto velocemente come quelle dell’Homo Sapiens? Inoltre fra le civiltà dell’Homo Sapiens e dei Neanderthal sarebbero sicuramente avvenuti degli scambi, avrebbero potuto vedere la luce anche delle città ospitanti le due specie, ma gli Uomini di Neanderthal sarebbero stati certamente visti come degli esseri inferiori dall’Homo Sapiens, perché è insito nella natura umana.
Per fare un esempio prendiamo un Homo Sapiens preistorico completamente a caso e chiamiamolo Pierino.
Un Pierino preistorico? Un Pieristorico? Ehm… Come molti dei suoi congeneri Pierino vede l’Uomo di Neanderthal con uno sguardo piuttosto cattivo.
In effetti, loro sono troppo diversi dall’Homo Sapiens, sia nel loro modo di pensare che nel loro fisico.
Man mano che le cose vanno avanti Pierino e i suoi amici si sedentarizzano, fondano delle civiltà basate sull’agricoltura e vedono sempre più come inferiori quegli esseri tozzi, pelosi, nomadi e incapaci di costruire delle città.
In più, col passare del tempo essi si rendono sempre più conto che i Neanderthal sono molto più lenti a evolversi.
Pierino è dunque un razzista anti-Neanderthal, e all’epoca non avevano ancora inventato le associazioni per difendere i Neanderthal.
Accadrà quello che avviene quasi ogni volta che una civiltà evoluta e una civiltà meno evoluta coesistono, la civiltà meno evoluta finirà per essere assorbita nella civiltà più evoluta.
Tenendo sempre in conto il fatto che Pierino e i suoi amici fanno molti più figli dei loro omologhi Neanderthal, alla fine dell’era glaciale niente impedirà agli Homo Sapiens di andare a colonizzare l’Europa, facendo indietreggiare le popolazioni Neanderthal col proseguire della loro avanzata.
Si può immaginare che queste si rifugino nelle zone un po’ più difficili da raggiungere, come per esempio la Spagna e l’Irlanda, o anche che alcune civiltà Neanderthal arrivino ad un livello di tecnologia abbastanza elevato per emigrare in Islanda o in Groenlandia, civiltà che verranno scoperte molto più tardi dall’Homo Sapiens e che potranno svilupparsi allo stesso livello dei popoli precolombiani.
Il fatto che l’Homo Sapiens non arrivi direttamente in Europa, permetterà certamente ad alcune popolazioni Neanderthal di rifugiarsi nei luoghi più protetti e isolati, permettendogli così di sopravvivere completamente appartate dal mondo, e con lo svilupparsi della civiltà degli Homo Sapiens, questa scoprirà a mano a mano più isole e più luoghi nei quali i Neanderthal sono sopravvissuti, e ogni volta questo risulterà nello sterminio della popolazione locale per mezzo delle malattie, la riduzione in schiavitù, la reclusione in riserve di Neanderthal un po’ simili a quelle degli Indiani d’America.
A questo punto il numero dei Neanderthal non rappresenterà che un’infima proporzione degli umani presenti sulla Terra.
Le civiltà Neanderthal più avanzate saranno progressivamente assimilate, mentre le altre popolazioni Neanderthal, molto meno avanzate, riusciranno a sopravvivere in luoghi isolati, tuttavia è veramente difficile immaginare come sarà la Terra con due umanità.
Quello che è certo è che i Neanderthal non avrebbero mai potuto occupare il posto dell’Homo Sapiens, e che il suo dominio sul mondo è inevitabile.
L’Uomo di Neanderthal semplicemente non è riuscito ad adattarsi all’evoluzione del mondo, e ovviamente il mio scenario non è che una supposizione.

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Ed ecco una variante di questa ucronia pensata da Rivoluzionario Liberale:

Ho avuto un'idea brillante: l'umanità freddolosa! Per qualche ragione storica o biologica l'Homo sapiens non arriva a colonizzate tutti i territori perchè incapace di vivere a certe latitudini, allora non colonizza l'Europa né la Siberia, e di conseguenza ne anche l'America. Molti gruppi linguistici non nasceranno mai: uralici, altaici, parte degli indoeuropei, amerindi. Tra gli Indoeuropei ci saranno solo gli indoiranici, i greci e gli ittiti. L'Europa sarà colonizzata solo in parte e nei periodi meno freddi.

Di conseguenza sopravvive il Neanderthal che dall'Europa si espande in Asia Centrale e Siberia, rimanendo allo stadio del Paleolitico. Riusciranno i neanderthal a colonizzare l'America ? Quali saranno le potenze del mondo antico ? Quale sarà il rapporto tra potenze del mediterraneo e i neanderthal paleolitici ?

Permesso che molti indoeuropei non esistono ( celti, germani, balto-slavi), l'impero romano nasce come un paese di confine, poco interessato alle inospitali lande dell'europa centrale. Vedremo neanderthal nelle legioni romane ? Per m e saranno usati dai romani solo come manovalanza.

La Colonizzazione Romana comprenderà solo Iberia, Gallia meridionale e Alpi. L'Europa centrosettentrionale è considerata alla pari della Siberia russa, Roma cerca l'espansione a sud: Africa, Grecia ed Egitto. Cristoforo Colombo troverà solo Neanderthal in America, fermi al Paleolitico, e le civiltà precolombiane non esisteranno. Come continuarla?

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Non può mancare la proposta di MattoMatteo:

In questo sito Edoardo Secco ha ipotizzato un mondo in cui gli esseri umani sono incapaci di mentire. Ma nel mondo animale e vegetale, la menzogna (nella forma del mimetismo, è essenziale alla sopravvivenza di alcune specie: per evitare di essere catturati dai predatori, per riuscire a catturare più facilmente le prede, per avere maggiori possibilità di riprodursi, eccetera.

Ora proviamo a pensare di esportare questo concetto anche agli esseri umani, immaginando una società in cui quelli che mentono meglio sono considerati non dei farabutti, ma dei geni, da ammirare ed emulare; chi mente meglio ha accesso alle cariche più alte, guadagna di più, ha più successo con le donne, e così via. Strano come questo mondo assomigli tanto al nostro, no?

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Gli risponde il nostro Webmaster:

Tempo fa su "Topolino" apparve una storia a fumetti in cui Topolino e Pippo erano trasportati su un pianeta su cui tutti sono ladri, e chi ruba più astutamente fa più carriera, perchè su di esso arriverà il simbolo d'oro della fratellanza galattica, e quei furfanti sanno che, se cederanno alla tentazione di rubarlo, scoppierà una guerra stellare contro di loro. Topolino e Pippo sono visti come retti d'animo, e dunque sono considerati gli ideali custodi di quel trofeo. Mentre sono impegnati a fare la guardia, il Primo Ministro del pianeta porta loro da mangiare cibo del loro pianeta, dicendosi appassionato di cucina esotica. Poco dopo Topolino e Pippo si addormentano di sasso, e inutile dire che al mattino la statua d'oro è sparita. I due amici devono ritrovarlo per impedire un grande casino galattico, e la polizia suggerisce loro di recarsi presso un noto "poco di buono" locale, ma la sua casa viene rivoltata come un guanto e il trofeo non salta fuori. "Per me non è stato lui", commenta Pippo all'uscita: "è l'unico che, in un pianeta di ladri, si è limitato a rubarmi solo un chewing gum!" A Topolino si accende la solita lampadina in testa: "Bravo, Pippo! Hai risolto il caso! Qui la morale è invertita: il poco di buono è chi è riluttante a rubare, chi è più bravo a sgraffignare invece diventa... Primo Ministro!" Il trofeo infatti si trova a casa di quest'ultimo: lui ha portato da mangiare ai nostri due eroi ma, pur essendo goloso di cucina esotica, non ha rubato neppure una patatina fritta, perchè lui stesso aveva imbottito il tutto di sonnifero. E così la pace nella galassia è salva. E Topolino e Pippo? Chissà quando potranno tornare a casa, visto che il Primo Ministro per rifarsi dello smacco subito ha rubato il motore della loro astronave...

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Pubblichiamo qui anche l'incredibile cartina realizzata da Lord Wilmore:

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Per chiudere, ecco l'idea di Bhrihskwobhloukstroy:

Stiamo dimenticando l'ucronia più ucronica di tutte: nel Paleolitico avviene una mutazione genetica che "disinnesca" gli istinti omicidi del genere Homo, e nessuna guerra sarà mai combattuta! Magari Napoleone e Wellington, per decidere chi vince a Waterloo, si fanno una bella partita a scacchi... (sospiro!)

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Cui risponde Sandro:

Ahimé! Il gene "omicida" da disinnescare è patrimonio di quasi tutti i mammiferi, inteso come spinta alla sopravvivenza, metodo per stabilire le gerarchie, sistema di regolazione della popolazione ecc....

Senza l'uomo non si sarebbe forse evoluto ma sarebbe scomparso prima cancellato da specie più aggressive e meglio attrezzate dalla natura di artigli, dentature, muscoli e corna.

Credo che una razza "pacifica" abbia poche probabilità si perpetuarsi se non in ambienti particolarmente amichevoli e ristretti. Non per giustificare la violenza ma per analizzare obiettivamente la realtà.

Credo anche che la dimostrazione massima dell'intelligenza sia proprio il non ricorso alla violenza, una etica consapevole e radicata del valore della vita e del valore del confronto civile e dialettico.

Ma se un violento ignorante incontra un pacifico intelligente, è il secondo che ha la peggio... questo è un dato di fatto che rende quindi necessaria una "violenza" regolamentata sotto forma di controllo di polizia, insomma è necessaria la delega della violenza dal singolo a una casta che ne deve fare però un uso limitato e regolamentato al solo scopo di permettere una vita tranquilla e tutelare i pacifici.

Anche i greggi di pecore hanno bisogno dei cani pastore se in giro ci sono lupi!

E non dimentichiamo i "pacifici" monaci tibetani e buddisti, che pur in una filosofia di pacifismo ad oltranza, hanno sviluppato le tecniche più micidiali di difesa personale usando il solo corpo e semplici strumenti come arma di difesa. l'Aikido, la tecnica più sofisticata, per esempio non contempla e non posside tecniche di attacco, un esperto in questa arte non può far del male a nessuno se non sfruttando la forza di attacco del rivale e ritorcendola su di lui.

Un mondo in cui l'Aikido è insegnato fin dall'asilo a tutti, in cui tutti si possono difendere e nessuno attaccare sarebbe quindi ipotizzabile.... che ne pensate?

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Per fornirci il vostro parere riguardo a queste ucronie, scriveteci a questo indirizzo.


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