Tiblisi, 28 giugno 2014... 

dedicata al coraggioso popolo ucraino

Anche Lord Wilmore ha voluto dire la sua circa una possibile Terza Guerra Mondiale, e lo ha fatto (nel 2007) "simmetrizzando" alcuni tragici eventi del XX secolo. Ecco la sua proposta.

 

2014, 28 giugno: Barack Obama, 44° presidente degli Stati Uniti d'America per il suo secondo mandato, si reca in visita di stato a Tiblisi, in Georgia, per sostenere il presidente Zurab Nogaideli, già primo ministro del paese caucasico, ben deciso ad affrancare il suo paese dalla sudditanza de facto a Mosca, che controlla le regioni separatiste di Abkhazia ed Ossezia Meridionale; Nogaideli intende aderire alla NATO per invocare l'articolo 5 ed ottenere l'aiuto USA per riconquistare le province ribelli. A Mosca il primo ministro Vladimir Putin ha pubblicamente disapprovato la visita, ed anche il presidente della Commissione Europea, il tedesco Martin Schulz, ha consigliato prudenza, ma Obama giunge ugualmente con l'Air Force One a Tiblisi e percorre le vie della capitale tra imponenti misure di sicurezza. Giunto davanti al palazzo presidenziale, mentre scende dalla macchina blindata gli si avvicina un soldato in uniforme dell'esercito georgiano che gli scarica addosso un intero caricatore. Il sicario è immediatamente passato per le armi dalle forze di sicurezza; Obama viene trasferito d'urgenza al principale ospedale della capitale ma muore poche ore dopo.

2014, 29 giugno: il vicepresidente degli Stati Uniti d'America, signora Hillary Rodham Clinton, giura in qualità di 45° presidente americano, e subito accusa la Russia di aver pagato il killer, un guerrigliero osseto travestito da soldato georgiano. Vladimir Putin, detentore dell'effettivo potere in Russia al posto del presidente Dimitri Medvedev, respinge con veemenza l'accusa ed addossa la colpa della morte di Barack Obama alla CIA, che avrebbe esposto il primo presidente di colore della storia americana al rischio di una visita in terra di terrorismi con insufficienti misure di sicurezza. Il presidente georgiano dal canto suo afferma che ogni misura è stata presa per la sicurezza del presidente americano, e che solo l'FSB (Federalnaja Služba Bezopasnosti), il servizio segreto russo, poteva penetrare nelle maglie del proprio sistema di polizia. Il primo ministro italiano Pierluigi Bersani e il presidente francese Segoléne Royale invitano alla calma.

2014, 4 luglio: solenni funerali di Obama, sepolto nel cimitero di Arlington. Il presidente Hillary Rodham Clinton dichiara pubblicamente durante le esequie che non lascerà impunito tanto efferato crimine, ed esige che Putin consegni i capi di stato maggiore dell'FSB che avrebbero organizzato l'attentato, affinché siano processati dalla giustizia federale americana. Putin respinge un'altra volta le accuse, e vola a Pechino dove riceve la solidarietà del premier cinese Hu Jintao.

2014, 8 luglio: il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad dichiara che la morte di Obama è il risultato di un complotto tra il Satana americano e le forze sioniste per scatenare una guerra e schiacciare la Rivoluzione Islamica di Teheran. Mobilitazione dei Pazdaran della Rivoluzione lungo i confini con Turchia e Iraq. Grandi manifestazioni degli Sciiti iracheni contro il governo iracheno filoamericano del presidente Nūrī al-Mālikī.

2014, 9 luglio: durante l'udienza generale del mercoledì Papa Francesco lancia un accorato appello alla risoluzione pacifica del contrasto attraverso l'individuazione dei colpevoli della morte del presidente americano e il loro processo in un tribunale internazionale neutrale. Hillary Rodham Clinton respinge la proposta, ribadendo che solo la Corte di Giustizia USA potrà punire i responsabili. Mobilitazione generale dello Stato d'Israele contro le minacce di Teheran, che ora possiede l'arma atomica.

2014, 11 luglio: Hillary Rodham Clinton minaccia un attacco militare contro l'Ossezia Meridionale per stanare i guerriglieri antigeorgiani e gli agenti dell'intelligence russa che li addestrano. Vladimir Putin ed Hu Jintao dichiarano che considereranno questo attacco come un atto di aggressione ed agiranno di conseguenza. Mobilitazione di tutte le forze armate russe ai confini con Estonia, Lettonia, Ucraina e Georgia. Anche il governo americano richiama i riservisti.

2014, 12 luglio: il primo ministro russo, quello cinese ed il presidente iraniano firmano a Kazan, in Russia, un trattato di alleanza militare e di reciproca difesa, chiamata Triplice Alleanza: una chiara risposta alle bellicose dichiarazioni di Hillary Rodham Clinton.

2014, 14 luglio: il presidente della Commissione Europea Martin Schulz ed il primo ministro giapponese Yasuo Fukuda propongono una conferenza da tenersi in territorio neutrale, in Svizzera o in un paese africano, per risolvere pacificamente la controversia. Ma ormai la situazione precipita dopo che la polizia a San Pietroburgo spara su una folla di manifestanti che protestavano a favore della pace, facendo almeno 20 morti e 70 feriti. Rodham Clinton, Putin e Jintao respingono tutti la proposta della conferenza e si irrigidiscono sulle rispettive posizioni. La presidentessa brasiliana Dilma Rousseff dichiara che non appoggerà gli Stati Uniti in una guerra planetaria, mentre il dittatore cubano Raoul Castro ed il presidente venezuelano Nicolás Maduro appoggiano apertamente Russia e Cina e mobilitano le rispettive truppe.

2014, 16 luglio: il dittatore nordcoreano Kim Jong-Il minaccia il presidente (ed ex primo ministro) sudcoreano Han Deok-soo ed il primo ministro giapponese Yasuo Fukuda affinché non approfittino della situazione internazionale per attaccare la Corea del Nord. I due paesi leggono il proclama come un'effettiva dichiarazione di guerra e mobilitano a loro volta l'esercito. Anche Taiwan mobilita le truppe contro il rischio di invasione da parte cinese.

2014, 17 luglio: il re saudita Abdullah bin Abdulaziz Al Saud, settimo sovrano del suo paese, si schiera apertamente con gli Stati Uniti e diffida l'Iran dall'attaccare l'Iraq. Anche il presidente libico Mustafa Abd al-Jalil e il primo ministro pakistano Bilawal Bhutto Zardari dichiarano: "Non tollereremo un attacco sciita contro i fratelli sunniti dell'Iraq". Tuttavia i Fratelli Musulmani egiziani ed i Talebani pakistani e afghani si schierano contro i rispettivi governi dopo che Ayman al-Zawahiri, comandante in capo di Al Qaeda, l'organizzazione terroristica fondamentalista fondata da Osama bin Laden, ha diffuso su Internet un messaggio audio in cui incita tutti i musulmani ad unirsi nella lotta contro i Sionisti ed i Crociati.

2014, 18 luglio: la NATO (che dal 2012 comprende anche Israele), la Lega Araba (nella persona del suo Segretario Generale Amr Moussa) e il Giappone firmano a loro volta un trattato di mutua difesa militare definito Triplice Intesa. Tra tutti i paesi della Lega Araba si sfilano solo la Siria, legata agli Hezbollah filoiraniani, la Somalia, che conta numerose basi qaediste, e il Sudan, legato a filo doppio alla Cina; questi paesi per ora si proclamano neutrali.

2014, 20 luglio: missione a Mosca del Segretario di Stato Vaticano, cardinale Pietro Parolin, per conto di Papa Francesco per cercare di scongiurare il conflitto, ma Vladimir Putin si rifiuta di riceverlo, ed egli può avere un colloquio di circostanza solo con il presidente Medvedev. Anche la successiva missione del cardinal Parolin a Teheran finisce con un buco nell'acqua, mentre la Cina gli sbarra le porte.
Qui sotto: il tweet in lingua russa con cui Papa Francesco implora Vladimir Putin di non precipitare il mondo in guerra. Il testo recita: « Ogni guerra lascia il nostro mondo peggiore di come lo ha trovato. La guerra è un fallimento della politica e dell'umanità, una resa vergognosa, una sconfitta di fronte alle forze del male ».

2014: 21 luglio: il primo ministro indiano Priyanka Gandhi, figlia di Sonia Maino e di Rajiv Gandhi, dichiara che il suo paese si manterrà neutrale in un eventuale conflitto mondiale, ma non accetterà invasioni né da parte pakistana né da parte cinese. L'Azerbaigian chiede l'aiuto americano contro il rischio di accerchiamento russo-iraniano, mentre l'Armenia si dichiara neutrale. Mobilitazione dell'esercito turco (che è il terzo della NATO dopo quello USA e dopo Tsahal, "Tsva Haganah Le-Israel", le forze armate israeliane) contro la frontiera con l'Iran e la Georgia, nel caso in cui questo paese ceda e venga conquistato dalla Russia.

2014, 22 luglio: il leader dell'opposizione ucraina, il filorusso Viktor Janukovič, minaccia la secessione delle regioni a maggioranza russofona se il presidente Julija Timošenko non aderirà alla Triplice Alleanza. La legittima presidente rifiuta ed invoca l'aiuto della NATO. Invece il padre-padrone della Bielorussia, Aleksandr Lukašenko, riafferma la sua fedeltà a Mosca ed offre il suo territorio per un'eventuale invasione della Polonia. Dal canto suo il presidente polacco Donald Tusk mette in guardia i vicini dal violare le frontiere polacche; il cardinale arcivescovo di Cracovia, Stanislaw Dziwisz, già segretario personale di Giovanni Paolo II, bandisce una settimana di digiuno e preghiera per impetrare la pace alla Madonna di Czestochowa.

2014, 23 luglio: gli afghani non hanno mai cessato di dedicarsi al loro antico sport nazionale, che consiste nello scannarsi a vicenda, ma il generale americano Mohamed Ahmed, il primo della U.S. Army di religione musulmana, è inviato in quella regione per consentire alle truppe pashtun di addivenire ad un'intesa contro la possibile invasione russo-cinese attraverso l'Asia Centrale. La sua opera si rivelerà decisiva.

2014, 25 luglio: imponenti manifestazioni contro la guerra in tutto il mondo. Mentre però in America, Europa, Giappone ed Australia i manifestanti sfilano pacificamente, in Cina e Russia le manifestazioni sono represse nel sangue. Il leader dell'opposizione italiana Angelino Alfano chiede al capo del governo Pierluigi Bersani e al presidente della repubblica Anna Finocchiaro di scendere in guerra senza esitazioni nel caso in cui gli USA chiedano l'aiuto NATO, e Bersani dichiara che l'Italia farà la sua parte. La Sinistra Radicale di Nichi Vendola, Paolo Ferrero e Angelo Bonelli abbandona il governo, essendo pregiudizialmente contraria all'appoggio militare agli USA, ed allora Bersani forma un nuovo governo di unità nazionale con il Partito Democratico, l'Italia dei Valori di Antonio di Pietro, i Radicali di Emma Bonino, l'Unione di Centro di Pierferdinando Casini e Mario Monti e il Partito delle Libertà di Angelino Alfano e Giorgia Meloni.

2014, 26 luglio: estremo tentativo del Segretario Generale dell'ONU Ban Ki-Moon di scongiurare il conflitto, proponendo di nuovo una conferenza di pace, ma il leader cinese Hu Jintao gli fa sapere che non riconosce più l'autorità delle Nazioni Unite. Da esse si ritirano Russia, Bielorussia, Cina, Corea del Nord, Vietnam, Cuba, Venezuela e Iran. I seggi permanenti di Russia e Cina vengono offerti a Unione Europea e India, ma in effetti le Nazioni Unite cessano praticamente di esistere in questa data.

2014, 28 luglio: alle ore 04.25 scatta un attacco di hacker russi contro il sistema telematico del Pentagono e del comando generale NATO di Bruxelles. Gli anti-hacker USA respingono l'attacco, ma alle 06.15 Hillary Rodham Clinton ordina di bombardare le basi ribelli filorusse in Ossezia Meridionale. I cacciabombardieri russi si alzano allora in volo alle 07.01 e bombardano Tiblisi; alle 07.15 il presidente georgiano Zurab Nogaideli invoca l'aiuto americano contro l'aggressione russa. Alle 08.34 gli Stati Uniti invocano l'articolo 5 del Trattato Atlantico, e tutti i paesi dell'alleanza offrono la loro disponibilità. I bombardieri alleati si levano in volo alle 10.17 dalla base NATO di Aviano e distruggono postazioni russe al confine con l'Ucraina. Subito la Cina offre sostegno alla Russia ed alle 11.33 bombarda postazioni americane sulle isole Ryukyu, provocando l'entrata in guerra anche del Giappone, che alle 11.59 bombarda a sua volta postazioni cinesi nel Mar Giallo. Alle 12.12, attacco preventivo della Corea del Nord contro le difese sudcoreane lungo il 35° parallelo. Intanto alle 12.15 l'Iran lancia un missile Shahab con testata nucleare "sporca" verso Tel Aviv, che viene però abbattuto da anti-missile israeliani prima di giungere al bersaglio. La testata precipita alle 12.18 in territorio giordano provocando danni limitati, visto che si tratta di una zona desertica, ma contaminando alcune tribù beduine. Il re Abdallah II di Giordania invoca l'aiuto della Lega Araba che si mobilita contro l'Iran; alle 13.09 cacciabombardieri americani, egiziani e sauditi bombardano a tappeto le installazioni petrolifere iraniane nel Golfo Persico. Alle 14.00 le truppe russe e bielorusse varcano i confini di Finlandia, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia ed Ucraina, mentre venti minuti dopo le truppe americane e georgiane fanno irruzione al di là dei confini russi lungo il Caucaso, in Ossezia Settentrionale, Cabardino-Balcaria ed Inguscezia. Alle 15.03 uno sconfinamento di unità navali cinesi in acque territoriali filippine provoca la discesa in guerra anche di Manila. Alle 16.22 Raoul Castro manda i suoi aerei a bombardare Key West, in Florida; un'ora dopo inizia l'invasione americana dell'isola di Cuba. Alle 16.30 il presidente etiope Meles Zenawi ed il suo omologo eritreo Isaias Afewerki offrono i loro territori come basi aeree per gli Stati Uniti; quasi nello stesso momento invece il presidente della Repubblica Democratica del Congo Joseph Kabila e il capo di stato ugandese Yoweri Museweni mettono a disposizione i loro paesi alla Cina per attacchi contro la Lega Araba. Ore 19 in punto, un attentato di Hezbollah filoiraniani scuote Beirut con un'autobomba che fa oltre 200 morti e provoca la discesa in campo del governo libanese a fianco degli USA. Dal canto suo Israele occupa militarmente la striscia di Gaza e cattura molti guerriglieri filoiraniani e qaedisti, mentre il primo ministro palestinese Marwan Barghuti sostiene la Lega Araba; ciò provoca lo scoppio in Palestina di una guerra civile tra Hamas ed Al Fatah. Alle 22.46 del giorno più lungo della storia, infine, la Somalia tradisce la Lega Araba ed offre le sue basi all'Iran, provocando l'immediata reazione etiope, che nella notte attacca gli scomodi vicini. È iniziata la Terza Guerra Mondiale.

2014, 29 luglio: alle 05.35 viene respinto un tentativo russo di sbarcare in Alaska. 8.25: anche il presidente dello Zimbabwe Robert Mugabe (90 anni, ma sempre in sella) offre le sue basi alla Cina contro gli odiati colonizzatori bianchi; immediate manifestazioni dei coloni europei in Zimbabwe e Sudafrica contro Mugabe. Ore 9.45: la Cina varca i confini del Kashmir ed invade il Pakistan attraverso i passi del Pamir, sostenuta attivamente da truppe guerrigliere locali. 11.29: Israele bombarda a sua volta l'Iran con una testata nucleare, che stavolta va a segno, distruggendo la città persiana di Qom, che viene cancellata dalla carta geografica. Il messaggio al presidente iraniano è chiaro: riprovateci, e noi facciamo la bua a Teheran. Come ritorsione, alle 13.17 (il numero non è forse casuale) Putin mette mano alla valigetta nucleare e lancia un missile con testata atomica contro Bruxelles, quartier generale dell'Alleanza Atlantica, ma (come previsto) lo scudo spaziale americano lo neutralizza ed essa esplode nell'alta atmosfera, provocando un fall-down radioattivo su Polonia e Germania. Sei minuti dopo anche Hillary Clinton usa la valigetta nucleare, ma anche la sua testata nucleare non giunge al suolo perchè abbattuta da anti-missile russi. Allora le due potenze, comprendendo che i loro lanci nucleari provocherebbero solo contaminazioni radioattive generalizzate sull'intero pianeta, che colpirebbero a morte tutti i contendenti, ricorrono al quarto protocollo, risalente ad un accordo tra Breznev e Carter, secondo cui la guerra si svolgerà soltanto con armi convenzionali, fatte salve le atomiche tattiche, per evitare la mutua distruzione. L'accordo è ratificato alle ore 17.45 tramite la mediazione degli ambasciatori svizzeri a Washington e a Mosca. Alle 18.23 il leader dell'opposizione ucraina Viktor Janukovic proclama la nascita della Repubblica Federale Russa di Ucraina Orientale con capitale Kharkov e dichiara guerra al governo centrale di Kyiv, che a sua volta si schiera con la NATO. Alle 20.22 alcuni pacifisti italiani tentano di penetrare nella base NATO di Aviano per sabotare le installazioni militari, ma sono arrestati e processati per direttissima da una Corte Marziale. Alle 23.28 Australia e Nuova Zelanda scendono in guerra accanto agli USA per prevenire colpi gobbi da parte della Cina.

2014, 30 luglio: così si esprime sul "Corriere della Sera" un commentatore politico che si firma Lord Wilmore, circa il possibile esito del conflitto: « È inevitabile, è una costante della Storia: Potenze Laterali contro Potenze Centrali. La sfida tra chi punta sull'esercito e chi sulla marina. Vince chi ha maggiori capacità di mobilitare risorse. La Cina sembra quindi partire avvantaggiata, con 1350 milioni di abitanti pronti a combattere come un sol uomo. In realtà però Russia, Cina, Iran (le potenze della Triplice Alleanza) sono tre nazioni in crisi demografica provocata dall'invecchiamento, in crisi tecnologica e con difficoltà a rendere operativa un'economia di guerra. Con l'aggravante dei limiti dell'industria russa, che difficilmente riuscirà a colmare la perdita dei mezzi, e della disastrosa situazione sociale iraniana: chissà perchè la società della virtù è quella con la più altra percentuale di drogati e di prostituzione giovanile... »

2014: 2 agosto: invasione preventiva della Siria da parte della Legione Araba per impedire che essa si schieri con Mosca e Pechino.

2014, 4 agosto: scatta il "piano Ivanov", così detto dall'ex ministro degli esteri russo che lo ha ideato: le divisioni russe, supportate dall'aviazione ed usando come "quinta colonna" i movimenti neocomunisti, anarchico-insurrezionalisti e in generale contrari agli USA diffusi in tutto l'occidente, penetrano in Europa come un coltello nel burro, con lo scopo di costringere immediatamente i paesi europei alla resa ed alla pace separata, per poi rivolgere tutte le forze contro gli Stati Uniti e piegarli con l'aiuto della Cina. In pochi giorni Ucraina, Polonia, paesi Baltici, Germania, Austria, Cechia, Slovacchia e Balcani sono occupati dalle truppe russe cui si sono unite molte divisioni cinesi. Bruxelles è occupata e la Commissione Europea fugge a Madrid; anche la Francia e l'Italia sembrano sul punto di essere invase. Ma, nonostante l'apparente splendido successo russo, alcuni fattori giocano a favore della NATO. Le divisioni corazzate russe sono assai indietro come corazza, motori e tecnologia di puntamento: i carri armati NATO, superato il disorientamento iniziale, possono puntare in movimento, mentre quelli russi nella stessa situazione finiscono per sparare a caso. Inoltre, se al tempo della Guerra Fredda il colpo di maglio poteva essere eseguito con successo, poiché tutte le divisioni corazzate dovevano puntare sulla Germania, ora l'avanzata risulta più problematica, data la dispersione del fronte: i Russi si trovano a gestire a parti inverse gli stessi problemi dell'hitleriana Operazione Barbarossa. Infine, e questo è il punto davvero decisivo, il piano Ivanov era stato elaborato alla fine del secolo XX, quando il mondo arabo era considerato nemico dell'Occidente, e si pensava che avrebbe potuto schierarsi con la Russia. Invece proprio la Lega Araba invia proprie truppe in Europa, che si uniscono a quelle affluite dagli Stati Uniti, e il 15 agosto l'avanzata russa è bloccata sul Reno e sulle Alpi. Il piano Ivanov è fallito.

2014, 17 agosto: debuttano sui cieli di Klagenfurt i Predator armati, già sperimentati in Afghanistan dagli italiani contro i Talebani.  Si tratta di droni usati già da tempo dalle truppe NATO a scopo di ricognizione; gli italiani hanno avuto l'idea di modificarli per il combattimento e li provano subito sull'Austria occupata dai russi, con ottimi risultati, o pessimi, a seconda del punto di vista, data l'estrema loro capacità di eliminare il nemico. La NATO ha così a disposizione degli equivalenti degli  A-10 tank–killer in quantità industriale e a bassissimo prezzo. I russi e i cinesi dovranno presto adeguarsi e adottarne pure loro. Essi diverranno uno dei tipi di armamento più caratteristici della Terza Guerra Mondiale.

2014, 20 agosto: le forze cinesi penetrate in Pakistan attraverso il Pamir si arrendono, stremate dal gelo e dall'asperità della regione. Duro monito dell'India alla Cina affinché non violi i confini del settore di Kasmir da essa occupato.

2014, 23 agosto: invasione preventiva russo-cinese di Kazakhstan, Uzbekistan e Kirghizistan. Tagikistan e Turkmenistan si schierano spontaneamente con la Triplice Alleanza per non essere invasi.

2014, 31 agosto: le forze russe ed iraniane invadono l'Azerbaigian e si congiungono a Baku, ma la Repubblica Islamica dell'Iran è costretta ad arretrare sia sul fronte iracheno che su quello pakistano. Si intensifica la guerriglia qaedista contro i paesi arabi aderenti all'Intesa.

2014, 9 settembre: battaglia di Trabzon (Trebisonda). La Turchia respinge vittoriosamente, con l'aiuto arabo, il tentativo russo di invadere l'Anatolia: tra quelle montagne le divisioni corazzate sono infatti inefficaci, e i limiti della fanteria di montagna russa e cinese sono ben noti. Istanbul è caduta in mani nemiche, ma anche i tentativi russi di varcare il Mar di Marmara vengono bloccati vittoriosamente. Dopo l'occupazione di Bruxelles, il comando supremo NATO in Europa è trasferito a Napoli.

2014, 13 settembre: Papa Francesco rifiuta la proposta americana di mettersi in salvo a Washington: "Pio XII non ha lasciato Roma occupata dai nazisti, ed io non la lascerò neppure se sarà occupata dai russi", è la sua ferma risposta. Intanto in Grecia si instaura un governo collaborazionista filorusso che abbandona la NATO e si schiera contro gli USA, l'Europa e la Turchia; scarso l'appoggio popolare del nuovo corso di Atene.

2014, 17 settembre: i russi occupano Tiblisi, ma la Georgia sudoccidentale è difesa con successo dalle truppe turche ed arabe.

2014, 21 settembre: respinto l'attacco russo-iraniano contro l'Afghanistan, i Pashtun, riorganizzati e guidati da Mohamed Ahmed, contrattaccano valorosamente e penetrano addirittura in territorio iraniano. Il Fronte Polisario si unisce alla Triplice Alleanza ed attacca il Marocco.

2014, 7 ottobre: la dittatura militare di Myanmar entra in guerra a fianco della Cina invadendo la Thailandia. L'azione provoca però l'immediata discesa in campo di Malaysia ed Indonesia, certi di essere il prossimo obiettivo dell'esercito cinese onde tagliare i rifornimenti tra Australia e Giappone.

2014, 20 ottobre: la Repubblica Sudafricana dichiara la "neutralità armata", minacciando l'intervento contro lo Zimbabwe. L'anziano leader dello ZANU risponde bombardando la periferia di Johannesburg con tre moderni aerei da guerra fornitigli da Mosca (di suo lo Zimbabwe aveva soltanto una ventina di Fiat G-91). Di conseguenza il Sudafrica scende nel conflitto contro lo Zimbabwe, nonostante la contrarietà del partito Zulu Inkhata, e la Cina e l'Iran gli dichiarano immediatamente guerra.

2014, 31 ottobre: Shanghai viene colpita da una batteria di missili Cruise di nuova concezione, elaborati e sperimentati da Taiwan con l'aiuto USA, chiamati Hsiung Feng IIE, che hanno una gittata di oltre mille chilometri. Lo stato maggiore di Pechino era a conoscenza di questo progetto, ma lo aveva colpevolmente sottovalutato, contando sull'indiscussa superiorità aerea e balistica del proprio esercito. Hu Jintao va su tutte le furie ed ordina l'immediata invasione di Taiwan.

2014, 3 novembre: le forze di occupazione russe ricostituiscono la Jugoslavia sottoponendo Slovenia, Croazia, Bosnia, Macedonia, Montenegro e Kosovo all'autorità di Belgrado, ed insediando al vertice dello stato fantoccio l'ultranazionalista e collaborazionista serbo Vojislav Šešelj. Il Partito Radicale Serbo (Srpska Radikalna Stranka, SRS) di quest'ultimo diventa partito unico della ricostituita federazione. Dura attività partigiana dei popoli slavi tiranneggiati da Šešelj contro le forze di occupazione russe e cinesi, che si macchiano di crimini gravi contro la popolazione civile.

2014, 11 novembre: fallito tentativo russo di sbarcare in Puglia. Un moto insurrezionale filorusso scoppiato in alcuni centri sociali di Milano, Torino e Bologna è represso con durezza. Intanto nell'Europa occupata si cominciano ad organizzare movimenti di resistenza armata antirussa, simili a quelli antinazisti durante la Seconda Guerra Mondiale.

2014, 13 novembre: Taiwan è conquistata dai cinesi, che sbarcano anche sulle isole Ryukyu, ma gli americani hanno portato via dall'isola tutti i missili tattici Hsiung Feng IIE, distruggendo anche ogni traccia dei loro piani di distruzione. Su Taiwan si sviluppa subito un'accesa resistenza anticomunista.

2014, 20 novembre: occupazione etiope di Mogadiscio, ma le Corti Islamiche alimentano la guerriglia contro le truppe di Addis Abeba.

2014, 10 dicembre: cade l'ultima roccaforte cubana ancora in mano ai castristi, Manzanillo. Raoul Castro si arrende e viene internato nella base USA di Guantànamo. L'isola è affidata a un governatorato militare americano dopo che si registrano cruenti scontri tra quanti vorrebbero instaurare un regime parlamentare democratico a L'Avana e quanti invece vorrebbero annettere Cuba agli USA come il loro 51° stato.

2014, 24 dicembre: invasione dell'arcipelago giapponese da parte della Cina, che già ha occupato tutte le isole Ryukyu. I rinforzi americani, australiani e neozelandesi bloccano l'avanzata cinese: sono occupate le isole di Shikoku, Kyushu e la sezione occidentale di Honshu, mentre è respinto un tentativo russo di invadere Hokkaido. Fallito tentativo del Sommo Pontefice di ottenere una Tregua di Natale.

2015, 5 gennaio: il Mozambico entra in guerra con la Triplice Alleanza, nonostante la forte resistenza del partito filoamericano RENAMO. Immediata invasione del paese da parte di truppe sudafricane, contrastate da nord da quelle dello Zimbabwe. L'Angola, timorosa di fare la stessa fine, proclama la sua neutralità.

2015, 31 gennaio: dopo aver occupato Manila e l'isola filippina di Luzon, la flotta cinese, allestita in pompa magna negli ultimi quindici anni, e supportata dall'aviazione, dilaga nel Pacifico occupando Marianne, Marshall, Micronesia, Kiribati, Tuvalu e Nauru; anche Papua Nuova Guinea, ormai minacciata direttamente, entra in guerra contro Pechino, mentre i guerriglieri islamici nel sud delle Filippine combattono le forze dell'Intesa spronati da Al Qaeda.

2015, 18 febbraio: una rivolta degli studenti iraniani contro la guerra è repressa nel sangue ad Esfahan. Respinti nuovi attacchi di hacker russi e cinesi contro le reti telematiche NATO.

2015, 9 marzo: il Sudan si lascia convincere dalla Cina a dichiarare guerra alle forze dell'Intesa, ma viene subito invaso da nord dall'Egitto, da est dall'Arabia Saudita e da sud da Etiopia ed Eritrea. Il 16 marzo si ha la proclamazione dell'indipendenza del Sud Sudan, cristiano e animista, con capitale Juba; il giorno successivo anche il Darfur si proclama indipendente. Alcuni stati dell'Africa Nera, tra cui Repubblica Centrafricana, Camerun, Repubblica del Congo e Gabon, accolgono l'invito di Kabila di sostenere la causa africana e scendono in guerra a fianco della Cina, che dal canto suo fomenta ribellioni in paesi filo-occidentali come la Nigeria e il Kenya. La Terza Guerra Mondiale tende fatalmente ad incendiare l'intero continente africano.

2015, 31 marzo: Battaglia d'Islanda. I russi tentano di occupare Reykjavik per impedire i collegamenti tra USA ed Unione Europea, ma la marina francese e quella italiana sono cresciute nell'ultimo decennio fino al punto di superare addirittura quella britannica: il contrattacco delle due nazioni coalizzate mette in fuga gli occupanti e provoca l'affondamento di ben tredici unità navali nemiche.

2015, 22 aprile-25 maggio: battaglia di Ypres, sul fronte occidentale, in cui per la prima volta i russi fanno uso di armi batteriologiche, provocando un'epidemia micidiale battezzata iprosi, ma i biologi europei ed americani mettono a punto un vaccino a tempo di record, e le forze dell'Intesa resistono all'attacco. Fallisce anche il contrattacco euro-americano: la situazione sul fronte renano non accenna a sbrogliarsi, anzi si incancrenisce sempre più. L'Intesa tenta allora di aprire nuovi fronti per indebolire il blocco russo-cinese: crescono le pressioni su India e Brasile affinché partecipino alla guerra, ma per ora i rispettivi governi rispondono picche.

2015, 24 maggio: il regime comunista del Vietnam, che odia il potente vicino cinese e non può permettergli di prendere il predominio anche nell'area pacifica, capovolge ogni alleanza e scende in guerra accanto ad USA e Giappone, trascinando con sé anche Laos e Cambogia. Subito le truppe cinesi invadono i tre paesi; unità navali nippo-americane portano in salvo molti civili evacuando il porto di Ho Chi Minh City. Durissima guerriglia anticinese da parte dei Viet Cong. Ormai le truppe cinesi, come quelle giapponesi durante la Seconda Guerra Mondiale, si stanno disperdendo su un fronte troppo vasto.

2015, 6 giugno: la guerriglia qaedista assassina l'emiro del Kuwait Nasser al-Mohammed al-Ahmad al-Sabah. Gli USA e le forze della lega araba non possono più tollerare che l'organizzazione di Osama Bin Laden alzi tanto il tiro contro di loro, e così danno inizio all'operazione "Enduring Freedom II" per debellare Al Qaeda nei suoi santuari in Iraq, Afghanistan e Pakistan.

2015, 23 giugno: gli USA effettuano bombardamenti a tappeto delle città russe poste sulle coste dell'Oceano Artico, utilizzando un nuovissimo bombardiere Stealth pentasonico la cui sigla è F-400, in grado di viaggiare ad altezze esoatmosferiche e dotato di grande autonomia: gli F-400 raggiungono le coste russe dopo aver attraversato la calotta polare e distruggono installazioni militari cercando di evitare il più possibile le installazioni civili.

2015, 7 luglio: come risposta a questo intenso bombardamento transartico, tentativo russo-cinese di invadere il Canada passando attraverso il mare Artico con rompighiaccio e sommergibili pesantemente armati, sfruttando il riscaldamento climatico e lo scioglimento dei ghiacci polari. Le forze della NATO bloccano il tentativo ed affondano ben sette sommergibili nucleari russi.

2015, 12 luglio: il Mozambico si arrende alle forze dell'Intesa. Invasione dell'Uganda e poi della Repubblica Democratica del Congo da parte dei paesi circostanti alleati della NATO: la guerra in Africa conosce inauditi episodi di crudeltà e addirittura di cannibalismo.

2015, 6 settembre: la presidentessa brasiliana Dilma Rousseff non può tollerare che Nicolás Maduro conquisti il predominio nell'America Latina grazie all'ascendente che ha sulle masse, essendosi presentato come il portabandiera della lotta contro il predominio statunitense; così, benché neppure la Rousseff veda con favore lo strapotere delle Multinazionali statunitensi nel suo paese, approfitta di alcuni incidenti di frontiera nel cuore della foresta amazzonica per dichiarare guerra al Venezuela. Immediata discesa in campo del presidente boliviano Evo Morales, mantenutosi fin qui neutrale perché riteneva il suo paese impreparato alla guerra, a sostegno di Maduro; anche molti movimenti guerriglieri sudamericani come il peruviano "Sendero Luminoso" si schierano, mettendo in atto una strenua guerriglia contro le truppe brasiliane e americane.

2015, 8 settembre: anche l'Argentina della presidentessa Cristina Fernandez Kirchner e il Cile di Michelle Bachelet si trovano costretti a scendere in campo, per non lasciare che sia il solo Brasile ad opporsi ai movimenti guerriglieri bolivariani, acquistando così una posizione di predominio nel continente.

2015, 1 ottobre: il Sinkiang Uighur musulmano si rivolta contro il regime cinese, proclama la Repubblica dell'Uighuristan ed impegna duramente russi e cinesi sul loro stesso territorio.

2015, 2 ottobre: Caracas è occupata da forze americane e brasiliane; Nicolás Maduro si dà alla macchia nella giungla e prosegue la guerriglia. Il Messico cede alle pressioni della signora Clinton e scende in guerra contro la Triplice Alleanza, mentre la Colombia si mantiene neutrale perchè il suo presidente Alvaro Uribe Vélez teme una guerra civile che si trasformerebbe in una lotta di tutti contro tutti.

2015, 14 novembre: padre Giulio Albanese, fondatore dell'agenzia di stampa Misna, denuncia il genocidio dei cristiani cinesi messo in atto dal regime di Pechino, che li considera una quinta colonna filoamericana da sopprimere con ogni mezzo: dopo il genocidio armeno nella Prima Guerra Mondiale e quello ebraico nella seconda, la storia fatalmente si ripete.

2015, 6 dicembre: intensa campagna mediatica dell'Intesa che bombarda gli internauti russi e cinesi di messaggi nelle loro lingue, per convincerli a sbarazzarsi dei rispettivi regimi e a porre fine alla guerra. I cinesi rispondono con nuove offensive hacker, una delle quali arriva a mettere fuori uso il sistema di navigazione satellitare di una portaerei francese.

2015, 8 dicembre: battaglia delle isole Falkland: tre incrociatori cinesi che hanno varcato il Pacifico sono distrutti da un'inedita alleanza tra la marina britannica e quella argentina, 32 anni dopo la guerra delle Falkland/Malvinas.

2015, 25 dicembre: "battaglia sottomarina di Natale" condotta contro installazioni russe in Grecia e Jugoslavia dalla marina italiana, che ha appena varato i successori dei sommergibili U212A, pariclasse degli Astute inglesi.

2016, 1 gennaio: viene finalmente catturato Ayman al-Zawahiri, comandante in capo di Al Qaeda, grazie alla delazione di un membro dell'organizzazione terroristica; le bombe clusters americane fanno inoltre strage di guerriglieri qaedisti. Al Qaeda non si riprenderà più da questo colpo mortale.

2016, 21 febbraio - 21 luglio: "inferno di Verdun", terrificante battaglia in Lorena con successi iniziali dei russi, ma lo sforzo si esaurisce a causa delle ingentissime perdite da entrambe le parti. Fallisce anche il contrattacco NATO sulla Somme, dopo che le logge massoniche hanno ottenuto che il presidente americano Hillary Rodham Clinton sostituisca il comandante in capo delle forze armate in Europa, il generale Juan Diego Ponce de Léon, reo di essere cattolico praticante e fratello di un gesuita: tutti capiscono che la fine del conflitto è molto lontana. La guerra si trasferisce addirittura nello spazio dopo il lancio, sia da parte dell'Alleanza che dell'Intesa, di shuttle in grado di compiere voli suborbitali e di colpire il nemico con precisi raggi Laser in grado di danneggiare le sue installazioni. In questa guerra si distingue il tedesco Reinhard von Richthofen, discendente di Manfred, il leggendario "Barone Rosso", che con il suo shuttle dipinto di rosso in onore del suo avo distrugge ben ottanta basi militari in Russia e Cina, diventando una leggenda dello spazio.

2016, 29 febbraio: i cinesi scatenano una feroce guerra sottomarina contro la marina americana e britannica nel Pacifico e nell'Indiano, ma osano troppo ed affondano il "Bangalore", transatlantico orgoglio della marina indiana in navigazione tra Mumbai e Città del Capo, accusato di portare aiuti all'Intesa; forti proteste del governo di Nuova Delhi, che minaccia l'intervento.

2016, 5 marzo: sbarco americano in grande stile nella penisola dei Kukci e nella penisola di Kamchatka. Per la prima volta i russi sono attaccati sul loro territorio. Intanto i giapponesi riconquistano Hiroshima e cacciano i cinesi dall'isola di Honshu ("Operazione Mazinga", dal nome di un noto cartone animato nipponico).

2016, 30 marzo: gli eserciti brasiliano ed argentino entrano a La Paz, Evo Morales si dà a sua volta alla macchia sulle montagne. Visita pastorale di Papa Francesco negli Stati Uniti.

2016, 29 aprile: le forze americane e saudite penetrate in territorio iraniano dopo aver preso il porto di Bandar 'Abbas, sono costrette ad arrendersi dai Guardiani della Rivoluzione.

2016, 15 maggio - 27 giugno: fallisce una serie di attacchi NATO per sfondare il fronte del Carso e riconquistare Trieste, caduta in mani russe all'inizio del conflitto, attacchi che costano un inutile dispendio di vite umane. Allora i russi, supportati da ingenti forze concesse dal regime cinese, tentano una "Spedizione Punitiva" per invadere l'Italia ed obbligarla ad una pace separata dalla NATO. Un cuneo nel Friuli sfonda le linee italiane, ma l'eroica resistenza della Prima Armata Italiana sul Monte Canin impedisce l'invasione del Veneto: svolta decisiva della guerra in Europa.

2016, 31 maggio - 1 giugno: ha luogo al largo delle isole Lofoten (Norvegia) la più grande battaglia navale di tutti i tempi, con esito incerto perché la flotta russa, che sembrava prevalere, fa rientro nelle proprie basi nella penisola di Cola e nel Mar Bianco. Intanto negli Stati Uniti la propaganda pacifista per la cessazione del conflitto da parte di gruppi di giovani che si dicono eredi dei "Figli dei Fiori" degli anni sessanta alimenta la sfiducia nella vittoria finale.

2016, 14 giugno: dopo un conflitto cruentissimo le truppe di Nigeria, Etiopia, Kenya, Tanzania e Sudafrica prendono Kinshasa, occupando quasi tutta la Repubblica Democratica del Congo. Joseph Kabila tenta di fuggire in Russia ma il suo aereo è abbattuto dalla contraerea alleata. Due giorni dopo si spegne il capo di stato dello Zimbabwe, Robert Mugabe; il suo delfino e successore avvia immediatamente trattative con Sudafrica e Stati Uniti per ottenere una resa onorevole.

2016, 2 luglio: tentativo russo di bombardare il territorio nazionale americano con raggi Laser e microonde sparate da satelliti killer; l'azione è subito neutralizzata da missili messi in orbita dagli USA negli anni precedenti proprio per questo scopo.

2016, 9 agosto: riconquista italiana di Trieste. La Cina è costretta a retrocedere nel Pacifico, abbandonando a poco a poco gli arcipelaghi che ha conquistato.

2016, 15 agosto: ulteriore avanzata degli americani in Siberia orientale e primi segni di demoralizzazione nell'esercito russo, nonostante Vladimir Putin, con un passato nel KGB (il servizio segreto sovietico), abbia preso personalmente il comando delle truppe.

2016, 24 settembre: la guerriglia maoista nelle regioni nordorientali dell'India e nel Nepal, già attiva prima del conflitto, si riaccende virulenta, ora che la Cina sembra aver esaurito la sua forza espansiva ed è costretta a lasciare posizioni ai suoi nemici. Il premier indiano Priyanka Gandhi accusa apertamente Pechino di fomentare la ribellione ed accetta l'appoggio degli Stati Uniti per contrastare i guerriglieri.

2016, 5 ottobre: i cinesi sperimentano un'arma rivoluzionaria battezzata "Wenchangdi" (dal nome del dio tradizionale cinese invocato dagli studenti e dagli esaminandi), in grado di provocare terremoti distruttivi in varie parti del mondo sollecitando le placche tettoniche con intensi campi elettromagnetici. L'arma è però abbandonata perchè poco efficace e soprattutto perchè divora troppa energia.

2016, 11 ottobre: gli americani sperimentano invece bombe acustiche dall'effetto devastante. Anche quest'arma viene accantonata perchè rischia di colpire anche chi l'ha scagliata.

2016, 30 ottobre: un referendum, svoltosi in un clima di alta tensione, respinge il tentativo del Parti Québécois di Pauline Marois di rendere indipendente il Québec dal resto del Canada e di chiedere a Russia e Cina una pace separata. Prevalgono i fautori della fedeltà alla NATO.

2016, 5 novembre: Hillary Rodham Clinton è rieletta alla presidenza degli USA sconfiggendo la governatrice dell'Alaska Sarah Palin, candidata dai Repubblicani e con la fama di ultraconservatrice, nel primo scontro in assoluto tra due donne per la conquista della Casa Bianca.

2016, 12 dicembre: tentativo di mediazione nel conflitto da parte della presidente liberiana Ellen Johnson Sirleaf, che finora ha tenuto il suo piccolo e martoriato paese fuori dal conflitto mondiale. La Sirleaf propone una conferenza di pace da tenersi proprio a Monrovia, e la NATO si dice pronta a sedere ad un tavolo di negoziati per la pace se Russia e Cina sgombereranno tutti i paesi occupati, ma la Cina pretende di annettere Mongolia, Taiwan, Vietnam, Laos e Cambogia, mentre Vladimir Putin esige una ripartizione dell'Europa in sfere di influenza analoghe a quelle esistenti durante la guerra fredda. Hillary Rodham Clinton respinge sdegnosamente le pretese della Triplice Alleanza, e il tentativo del capo di stato liberiano naufraga sul nascere. La guerra imperversa più feroce che mai.

2017, 19 gennaio: con un dispaccio segreto il primo ministro cinese Hu Jintao chiede al capo dei guerriglieri maoisti indiani, che si oppongono al governo di Nuova Delhi, di alzare il tiro e di attentare alla vita dello stesso primo ministro Priyanka Gandhi, nella speranza che il caos politico seguito al suo assassinio (non dimentichiamo che furono ammazzati anche suo padre e sua nonna) indebolisca l'Unione Indiana e la trattenga dall'appoggiare l'Intesa, come ormai fa apertamente da tempo. L'intelligence americana intercetta il dispaccio in rete e lo rende noto al mondo. Di conseguenza il 3 febbraio l'India rompe le relazioni diplomatiche con gli stati della Triplice Alleanza.

2017, 15 febbraio: il trattato di pace e di amicizia in funzione anticinese, firmato a Karachi dal premier pakistano Bilawal Bhutto Zardari e dal suo omologo indiano Priyanka Gandhi, spiana la strada all'ingresso in guerra dell'India.

2017, 27 febbraio: l'avanzata americana in territorio siberiano e lo scontento per la condotta del conflitto da parte di Putin provocano la "Seconda Rivoluzione di Febbraio" a Mosca, fomentata dai "Soviet degli Operai" ricostituiti dal Partito Comunista della Federazione Russa. Reparti militari passano ai rivoltosi, l'esercito si sbanda, Vladimir Putin viene arrestato e confinato nella sua dacia fuori città, e il potere viene preso da un governo provvisorio presieduto da Ghennadij Zjuganov, leader del PCFR. Zjuganov ribadisce la sua fedeltà alla Triplice Alleanza, annuncia un deciso giro di vite contro i nemici sia interni che esterni, e il 3 marzo, nella prima seduta della Duma da lui dominata, arriva a proclamare la ricostituzione dell'URSS con Bielorussia, Ucraina, Lituania, Lettonia, Estonia, gli stati centrasiatici e addirittura con Polonia, Cechia, Slovacchia, Ungheria, Romania e Bulgaria. Questo progetto però rimane fortunatamente sulla carta.

2017, 11 marzo: con la caduta di Fukuoka, i giapponesi sostenuti dagli americani scacciano i cinesi dal loro arcipelago.

2017, 18 marzo: le truppe russe e cinesi sono costrette a ripiegare sulla "Linea Godunov", sgomberando Germania e Benelux, ma continuano ad occupare gran parte del territorio dell'Unione Europea.

2017, 6 aprile: stanca della guerriglia maoista, Priyanka Gandhi scende in guerra accanto alla Triplice Intesa, ribaltando definitivamente le sorti del conflitto. Questo fatto provoca anche l'entrata in guerra di Nepal, Bangla Desh e Sri Lanka: ormai il conflitto coinvolge la quasi totalità della popolazione mondiale. Immediata invasione della Birmania da parte dell'esercito indiano.

2017, 12 aprile: insurrezione armata in Alabama voluta da sedicenti "guerriglieri sudisti" che, istigati via Internet da russi e cinesi, tentano di nuovo di secessionare dall'Unione. Se lo scopo è quello di dare inizio a una Seconda Guerra Civile Americana, tuttavia, esso manca completamente il bersaglio perchè la sommossa è repressa con durezza e i rivoltosi, asserragliatisi in alcune fattorie, sono tutti massacrati.

2017, 16 aprile: nell'omelia della Messa di Pasqua celebrata in una Piazza San Pietro gremita di fedeli, Papa Francesco lancia un celebre appello per la cessazione del Terzo Conflitto Mondiale, definito "l'inutile strage". Tutti capiscono perchè egli ha preso il nome di Francesco, il Santo della Pace. Anche il suo tentativo però va a vuoto, perchè ormai tutti gli stati maggiori sono determinati ad andare sino in fondo.

2017, 28 aprile: rivolta di Irkutsk, grande città russa dell'oriente siberiano, che non vuole saperne della ricostituzione dell'URSS, ed apre le porte alle truppe di occupazione euroamericane. Ormai lo stesso territorio cinese è minacciato di invasione.

2017, 2 maggio: caduta del regime militare birmano con la presa della capitale Rangoon. Il Premio Nobel Aung San Suu Kyi viene liberata ed eletta nuovo presidente della nazione, che abbandona il nome di Myanmar.

2017, 16 maggio: i cinesi sperimentano per la prima volta in battaglia l'uso di robot da combattimento, ma l'arma non è ancora stata messa pienamente a punto e non sortisce gli effetti sperati.

2017, 21 giugno: rivoluzione a Teheran degli studenti universitari, che abbattono il regime degli Ayatollah, liquidano il presidente Ahmadinejad e chiedono la pace agli Stati Uniti, alla Lega Araba, all'Afghanistan e al Pakistan. L'Iran si sfila dalla Triplice Alleanza e subisce occupazione militare; sacche di resistenza dei Mujaeddin della Rivoluzione permangono sulle montagne e lungo la frontiera con il Turkmenistan.

2017, 19 luglio: quasi tutti i partiti russi, non più rappresentati alla Duma di Mosca dopo che quello comunista, maggioritario dopo la Seconda Rivoluzione di Febbraio, vi ha preso il sopravvento, firmano una petizione per chiedere la pace, ma Zjuganov ignora la richiesta e prosegue la guerra. Ciò gli costerà la poltrona.

2017, 25 luglio: Cambogia e Laos vengono liberati da truppe indiane, birmane ed americane. Fallisce uno sbarco nippo-statunitense presso Shanghai.

2017, 6 agosto: Nicolás Maduro è catturato nella giungla amazzonica venezuelana grazie alla delazione di un traditore, e subito estradato verso gli USA dove viene processato e condannato a molti secoli di prigione.

2017, 18 agosto: le ultime truppe maoiste di Sendero Luminoso si arrendono nella giungla peruviana. Fine della guerra in Sudamerica.

2017, 2 settembre: è repressa nel sangue la ribellione degli Uighuri; la vendetta cinese contro questi ultimi assume i contorni di un genocidio. Di conseguenza Pechino può liberare un fronte interno ed inviare uomini e mezzi in sostegno dei Russi sia in Siberia che in Europa.

2017, 25 settembre: capitolazione del Camerun. Il Fronte Polisario, sceso in guerra contro il Marocco accanto alla Cina, vista la mala parata decide di cambiare schieramento, fa pace con gli USA e si unisce all'Intesa dietro la promessa che alla fine della guerra si terrà il famoso e sempre rinviato referendum per l'autodeterminazione del popolo Saharawi. Gli alleati dell'Alleanza in Africa sono sempre di meno.

2017, 13 ottobre: apparizione della Vergine Maria a due bambini di 7 e 9 anni presso Gniezno, nella Polonia occupata dalle truppe russe, nel centenario esatto delle apparizioni di Fatima. Anche stavolta il messaggio è tutt'altro che equivoco: il mondo conoscerà la pace solo se gli uomini si convertiranno, le divisioni tra i cristiani saranno ricomposte ed il Papa consacrerà non più solo la Russia, ma tutto il mondo al suo cuore immacolato, recitando il rosario per la fine della guerra « da un capo all'altro della Terra ». L'apparizione è confermata dal ripetersi del famoso "miracolo del sole", osservato lo stesso giorno da Papa Francesco e da altri in Vaticano.

2017, 24 ottobre: dopo la chiusura del fronte interno uighuro, rinforzi cinesi si riversano sul fronte italiano per dare manforte alle truppe russe; la resistenza italiana viene spezzata, e l'intera Italia settentrionale è occupata dall'Alleanza ("ritirata di Cividale"); il valore dell'esercito italiano e gli aiuti NATO permettono di fermare l'avanzata russo-cinese sull'Appennino Tosco-Emiliano, quando ormai Firenze è ad un passo. Pierluigi Bersani ed il suo governo si spostano a Palermo, mentre Papa Francesco rifiuta ancora una volta di lasciare Roma, dove si riversano molti profughi in fuga dall'occupazione militare e dalle atrocità della guerra. Si moltiplicano però gli atti di valore: Krisztina Kertész, una soldatessa ungherese in forza all'esercito russo di occupazione, si autoaccusa dopo la morte di alcuni soldati dell'Alleanza in un'imboscata dei partigiani italiani presso Lonate Pozzolo (in provincia di Varese) e, nonostante sia palese la sua innocenza, viene fucilata e sepolta nella brughiera. Nella notte il parroco del paese va a recuperare il suo corpo e le dà cristiana sepoltura nel cimitero di Lonate. La Chiesa Cattolica la proclamerà Beata nel dopoguerra.

2017, 28 ottobre: occupazione russa e cinese di San Marino, estremo avamposto della loro penetrazione nella penisola. I capitani reggenti della Repubblica del Titano trasferiscono il loro governo ad Ancona.

2017, 8 novembre: il ministro della difesa nel governo Bersani di unità nazionale, ammiraglio Giampaolo Di Paola, già capo di stato maggiore delle forze italiane in Afghanistan durante l'operazione NATO ISAF, destituisce il comandante delle operazioni Mauro del Vecchio, prende personalmente la guida delle truppe italiane, respinge la proposta degli alleati NATO di arretrare il fronte lasciando Firenze ai russi ed ai cinesi, ricorre alla coscrizione obbligatoria (non più in vigore in Italia da vent'anni) e rispolvera una versione modernizzata dei MAS della Prima Guerra Mondiale per attaccare le truppe nemiche sulle coste del Veneto, dell'Istria e della Dalmazia. La tradizione dice che Mauro del Vecchio decide di suicidarsi per la vergogna e si porta la pistola alla tempia, quando un'improvvisa apparizione di Giovanni Paolo II, proclamato Santo nel 2011 e patrono dell'Unione Europea nel 2014, lo dissuade dall'estremo gesto. Grazie agli aiuti USA di Paola riesce a difendere con tenacia le posizioni, impedendo l'invasione dell'Italia.

2017, 2 novembre: "Dichiarazione Edwards", dal nome del Segretario di Stato di Hillary Rodham Clinton, John Edwards, il quale si impegna a nome del governo USA ad istituire uno stato per i Palestinesi alla fine della guerra.

2017, 25 dicembre: durante la Messa di Mezzanotte di Natale Papa Francesco, al cospetto di gran parte del Collegio Cardinalizio, consacra il mondo al Cuore Immacolato di Maria e promette la convocazione di un Concilio Universale per ristabilire l'unità dei cristiani.

2018, 8 gennaio: il presidente USA Hillary Rodham Clinton pubblica i suoi "Dodici Punti" per assicurare la pace nel mondo durante il XXI secolo: oltre alla democratizzazione della Cina e della Russia, all'indipendenza di tibetani, uighuri e popoli caucasici, ed alla fine delle persecuzioni religiose su tutto il pianeta, il punto più importante riguarda la creazione di un nuovo organismo sovranazionale per dirimere le controversie in maniera pacifica, che rappresenterà un vero governo mondiale dopo il fallimento dell'ONU.

2018, 11 gennaio: il cardinale Angelo Comastri, inviato speciale di Papa Francesco, giunge in prossimità del Polo Sud, grazie ad un aereo attrezzato per ricerche scientifiche messogli a disposizione dall'Unione Europea, e vi recita il rosario per dare seguito alla richiesta di Maria a Gniezno di recitare il rosario « da un capo all'altro della Terra » in favore della pace.

2018, 20 gennaio: riconquista americana di Guam.

2018, 9 febbraio: la Grecia è liberata dall'occupazione russa grazie all'insurrezione delle maggiori città del paese. Anche la ricostituita Jugoslavia comincia a scricchiolare.

2018, 10 febbraio: anche la Scandinavia respinge gli occupanti, i russi e i cinesi si trincerano in Finlandia. Parte delle truppe viene impiegata anche sul fronte dell'Oder-Neisse per contrastare gli euroamericani.

2018, 7 marzo: liberazione della Georgia e dell'Azerbaigian.

2018, 3 aprile: visto che i russi guadagnano posizioni sul fronte dell'Oder-Neisse, Hillary Rodham Clinton è costretta ad imporsi alle logge massoniche e a richiamare il cattolico Juan Diego Ponce de Léon alla guida suprema dell'esercito NATO. Questi guida una vittoriosa campagna contro le truppe di occupazione e le costringe a ripiegare ulteriormente.

2018, 18 aprile: il Vietnam scaccia i cinesi dal proprio territorio. Le truppe di Pechino si arrendono anche sull'isola filippina di Luzon.

2018, 6 maggio: elezioni generali in Italia: il Partito Democratico di Bersani è al 36,5 %, il Partito delle Libertà di Alfano al 34,8 %. Riedizione del governo di unità nazionale.

2018, 28 maggio: Cecenia, Daghestan, Karačajevo-Čerkessia e Cabardino-Balcaria dichiarano l'indipendenza dalla Russia.

2018, 10 giugno: l'eroina di guerra italo-tedesca Josefa Idem, già campionessa di canoa e Ministro dello Sport nel governo Bersani, manda a picco con il suo motoautosilurante la corazzata russa "Michail Kutuzov", alla fonda nel porto di Spalato.

2018, 14 giugno: fine della guerra in Africa dopo che si arrendono gli stati settentrionali musulmani della Nigeria, ultimi alleati della Cina, in lotta contro gli stati cristiani meridionali.

2018, 18 giugno: liberazione della Corea del Sud ed occupazione della Corea del Nord. Il popolo inferocito distrugge la mummia di Kim Il Sung, padre di Kim Jong Il, proclamato "presidente eterno" del paese nonostante sia morto l'8 luglio 1994.

2018, 25 giugno: ultima offensiva russo-cinese sulle Alpi Apuane, che mostra segnali di disgregazione dell'esercito russo.

2018, 27 giugno: grazie ad un aereo militare messogli a disposizione dall'esercito americano, il cardinale Angelo Comastri giunge a Qaanaaq, sulla costa occidentale della Groenlandia, 77° di latitudine Nord, e vi recita il rosario per impetrare la pace, soddisfacendo così la richiesta della Vergine che la sua preghiera venisse recitata « da un capo all'altro della Terra ».

2018, 1 luglio: sbarco nippo-americano in Manciuria, gli alleati dell'Intesa pongono piede sul suolo cinese per la prima volta.

2018, 5 luglio: resa delle truppe russo-cinesi in Bulgaria, anche l'Albania si solleva dopo un riuscito sbarco italiano a Durazzo.

2018, 14 agosto: il politburo del ricostituito Partito Comunista dell'URSS vota a maggioranza per chiedere l'armistizio alle potenze dell'Intesa, ma Ghennadij Zjuganov si incaponisce e si dice sicuro che è ancora possibile vincere la guerra; evidentemente egli è accecato dall'odio antiamericano, perchè ormai anche Novosibirsk è caduta e la resistenza in Siberia centrale è impossibile. Per dar corpo alle proprie irrealistiche promesse, Zjuganov prende la decisione di violare il Quarto Protocollo e rimette mano alla valigetta nucleare, ma lo scudo spaziale NATO regge. La città russa di Tula, 200 Km a sud di Mosca, è invece cancellata dalla faccia della Terra da un missile nucleare americano. La ritorsione americana convince i cinesi che non è igienico lanciare a loro volta i propri ordigni atomici.

2018, 29 settembre: i capi di stato maggiore russi sul fronte siberiano domandano l'armistizio.

2018, 14 ottobre: il Dalai Lama Tenzin Gyatso entra a Lhasa alla testa di truppe indiane che hanno sfondato il fronte cinese meridionale, e proclama a rinascita dello Stato Teocratico Tibetano indipendente.

2018, 17 ottobre: Hu Jintao tenta in extremis di salvare la Repubblica Popolare Cinese aprendo al multipartitismo e proponendo una struttura federale dello stato, ma è troppo tardi: l'Uighuristan e la Manciuria si proclamano a loro volta indipendenti da Pechino.

2018, 24 ottobre: approfittando delle circostanze favorevoli l'Italia sferra una grande offensiva, riconquista Emilia Romagna, Piemonte, Lombardia e Veneto e si spinge in Slovenia, mentre la flotta NATO occupa la Dalmazia e il Montenegro. La Nuova Jugoslavia si sfascia, Vojislav Šešelj fugge verso la Russia ma è catturato dai partigiani e consegnato alle forze NATO.

2018, 29 ottobre: ammutinamento della flotta cinese d'alto mare. A Pechino scoppia la "Seconda Rivoluzione d'Ottobre", i giovani insorgono al grido di "Tien An Men! Tien An Men!" Arresto dei membri del governo e fuga di Hu Jintao verso la roccaforte comunista di Xi'an. Il governo provvisorio libera tutti i detenuti politici e dichiara la fine delle ostilità con l'Intesa. Taiwan, liberata dai giapponesi, si dice disposta ad entrare a far parte del nuovo stato cinese.

2018, 30 ottobre: occupazione NATO di Vienna e di Praga. Anche la Polonia insorge e scaccia gli invasori. 

2018, 4 novembre: i russi, ormai in rotta, firmano l'Armistizio di Leopoli, mentre la marina NATO occupa San Pietroburgo; questa giornata diverrà Festa della Pace negli USA e in tutta Europa. Per la NATO firma Juan Diego Ponce de Léon, per il regime russo firma Serghey Potapov, braccio destro di Zjuganov che è stato liquidato dai suoi stessi compagni di partito. Consegna dell'armamento pesante e dei sottomarini nucleari alla NATO. Papa Francesco fa cantare un Te Deum di ringraziamento in San Pietro.

2018, 8 novembre: anche il Vietnam apre al multipartitismo ed allaccia regolari relazioni diplomatiche con la Santa Sede. Proclamazione degli Stati Uniti Cinesi da parte del movimento degli studenti, che comprende tutte le province della vecchia Repubblica Popolare tranne Tibet, Sinkiang, la Manciuria ed una parte della Mongolia Interna, che si unisce alla Mongolia; agli Stati Uniti Cinesi aderiscono anche Taiwan, Hong Kong e Macao. Il nuovo capo di stato cinese è l'ex dissidente Lu Xiaobo, Premio Nobel per la Pace 2010, che invita subito Papa Francesco a visitare Pechino.

2018, 11 novembre: il leader palestinese Marwan Barghuti proclama ad Abu Dis, quartiere di Gerusalemme Est, lo Stato di Palestina esteso all'82 % della Cisgiordania e alla totalità della striscia di Gaza. Questo giorno diventa festa nazionale del nuovo stato.

2018, 24 dicembre: Summit di Natale a Roma alla presenza del presidente degli Stati Uniti d'America, dei premier di tutti i paesi della NATO, del Giappone, della Lega Araba, di tutti i paesi che hanno aderito all'Intesa e anche di Papa Francesco, del Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I e del Dalai Lama. Si decide la fondazione dell'Unione Mondiale dei Popoli in sostituzione dell'ONU: in essa avranno i loro rappresentanti anche minoranze importanti come gli indiani d'America, gli Aborigeni australiani e i Maori, ed i popoli senza stato come i Lapponi, i Curdi e i Rom.

2019, 1 gennaio: la Turchia è ammessa a pieno titolo nell'Unione Europea come premio per il suo ruolo di bastione dell'Intesa. Tutti i paesi d'Europa esclusa la Svizzera (uno dei pochi paesi a restare neutrali durante l'intero conflitto) e il Regno Unito adottano l'euro per poter ricostruire l'economia distrutta dallo sforzo bellico. Si accelera notevolmente il processo di unificazione europea.

2019, 18 gennaio: si apre la Conferenza di Pace a Bruxelles, sotto la presidenza del Presidente della Commissione Europea Martin Schulz. Quest'ultimo contrasta efficacemente le posizioni oltranziste di Hillary Rodham Clinton, che ritiene la Russia unica responsabile del conflitto, e fa passare la linea che bisogna evitare in ogni modo l'umiliazione della Russia per evitare che in essa nascano movimenti revanchisti, come accadde nel 1919 con la Germania, dove poi nacque il nazismo. La Russia perciò, pur dovendo pagare pesanti riparazioni di guerra attraverso forniture a poco prezzo di gas naturale, petrolio ed uranio, non subisce mutilazioni territoriali, fatta salva l'exclave di Kaliningrad, che del resto non apparteneva in origine al territorio russo, essendo parte della Prussia Orientale. Il territorio diventa indipendente con il nome di Prussia, ormai in disuso da cent'anni, e la sua capitale riprende il nome originario di Königsberg; esso è subito accolto nell'Unione Europea. Le secessioni di Cabardino-Balcaria, Karačajevo-Čerkessia ed Inguscezia rientrano, e solo Daghestan e Cecenia confermano con un referendum la loro indipendenza. La Cina ha già subito gravi perdite con il distacco di uighuri, tibetani e mancesi, e le potenze vincitrici sono interessate ad aiutare la democratizzazione dei nuovi Stati Uniti Cinesi piuttosto che destabilizzarli ulteriormente. Dopo settant'anni il Giappone recupera finalmente le isole Curili dalla Russia, ma rinuncia all'isola di Sakhalin. Le isole Paracel sono spartite tra Vietnam e Filippine, le isole Spratly tra Vietnam, Filippine e Malaysia. L'Iran deve cedere zone di frontiera a Iraq, Turchia, Azerbaigian e Afghanistan e abbandona il regime confessionale. Democratizzazione di molti paesi dell'Africa Nera sotto la supervisione dell'Unione Africana.

2019, 31 gennaio: indipendenza della Groenlandia dalla Danimarca, il giorno successivo segue quella delle Isole Fær Øer.

2019, 16 febbraio: in seguito a referendum l'Iraq diviene una repubblica federale formata da 18 stati, di cui 11 sciiti, 4 sunniti e 3 curdi.

2019, 24 febbraio: indipendenza delle isole Cook dalla Nuova Zelanda. Fondazione dell'Unione Pacifica che riunisce tutti gli arcipelaghi dell'Oceania con capitale a Yaren, sull'isola di Nauru.

2019, 1 marzo: la Repubblica Democratica del Congo si trasforma in Repubblica Federale del Congo, e sul mantenimento in essa della democrazia vigila l'Unione Africana. Alcuni confini africani vengono ritoccati per corrispondere meglio alla distribuzione dei popoli e non agli interessi degli ex colonizzatori.

2019, 13 marzo: in seguito a referendum, Cuba diventa il 51° stato degli USA. Essa trascina con sé anche Portorico e le isole Vergini, che con analogo referendum diventano il 52° e il 53° stato degli USA.

2019, 1 aprile: Trattato di Bruxelles: Portogallo, Spagna, Francia, Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo, Germania, Austria, Italia, Slovenia, Slovacchia e Grecia, lo zoccolo duro dei paesi più europeisti, danno vita alla Federazione dei Paesi Europei con capitale Bruxelles, divenuta centro del Distretto Federale dopo la separazione consensuale tra Fiamminghi e Valloni. Il governo federale è responsabile per politica estera, finanziaria ed energetica; tutte le altre competenze restano ai governi nazionali. Primo presidente della Federazione è il francese Emmanuel Macron.

2019. 5 aprile: riconoscimento internazionale dell'indipendenza del Somaliland dalla Somalia e sua ammissione nell'Unione Africana.

2019, 14 maggio: indipendenza delle isole Marianne Settentrionali dagli USA, mentre Guam diventa il 54° stato dell'Unione. Si apre il dibattito circa la possibile fusione tra Stati Uniti e Canada in un'unica federazione: contrari i francofoni del Québec e le minoranze Amerinde e Inuit.

2019, 22 maggio: l'Unione Africana programma l'adozione entro il 2022 di una moneta comune, l'Afro.

2019, 7 giugno: fondazione dell'ISA (International Space Agency), risultato della fusione tra l'americana NASA, l'europea ESA, la russa RKA, la cinese CNSA e la giapponese JAXA. Obiettivi futuri dell'agenzia sono il ritorno sulla Luna e la fondazione su di essa di una base scientifica stabile come testa di ponte per la conquista umana di Marte.

2019, 29 giugno: nella festività dei Santi Pietro e Paolo Papa Francesco convoca il primo Concilio Universale dopo oltre 1500 anni, invitando ad aderirvi anche luterani, anglicani, ortodossi e monofisiti. In tal modo intende dare seguito alla richiesta di Maria di cercare con più coraggio l'unità dei cristiani per assicurare la pace al Terzo Millennio. "La Concordia è il vero nome del futuro", dichiara il Pontefice nella sua omelia. Speriamo che egli sia buon profeta.

 

FINE (O È UN INIZIO?)

Lord Wilmore


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