di Tommaso Mazzoni

scritta per celebrare la Festa di Utopiaucronia il 28 giugno 2019

Bandiera del Regno di Vandalia

Bandiera del Regno di Vandalia

 

Ne abbiamo parlato molto, e a questo punto ho deciso di dare la mia personale interpretazione.

Nome ufficiale: Regno di Vandalia (Königreich Vandalien, Rennu de sa Vandalia, Regne dels Vandals, Mamlakat al-Wanadal)
Capitale: Cartagine (Karthago, Cartago, Qartāj)
Forma di Governo: Monarchia Costituzionale ereditaria ad equa primogenitura.
Sovrano: Re Agostino XX di Asburgo-Cartagine
Fondazione: 439 dC , con la conquista della Provincia Romana d'Africa da parte di Genserico I il Grande.
Superficie: 1.155.000 km2
Abitanti: 50 milioni.
Religione: Chiesa Cattolica di Rito Africano, minoranza Islam sunnita.
Moneta: Lira Vandala e Euro (con la faccia di Sant'Agostino).
Economia: La Vandalia è una nazione in cui il Turismo e l'estrazione del petrolio sono le principali risorse ma l'agricoltura intensiva (olio, arance e vigneti) e l'industria manifatturiera svolgono un'importante funzione. Il Pil Vandalo è il piu alto dell'Africa e si difende bene anche in Europa.
Inno nazionale: Marcia Trionfale (Triumphmarsch, Sa màrcia triunfàle, Marxa triomfal, al-Muzafarat Maris)
Prefisso telefonico: +216
Targa automobilistica: VA
Tld: .va

Cultura: Grandi teatri romani riadattati all'epoca moderna costellano tutto il regno; dalla cultura berbera invece è stata mutuata la tradizione della pubblica declamazione di poesie; i germani Vandali hanno contribuito con la tradizione della scherma e del duello, tuttora molto sentita in Vandalia; infine la recente contaminazione Catalana ha portato in dote una ricca tradizione di Falconeria, ahimé Tauromachia, nonostante le proteste ambientaliste; La Vandalia è, tristemente, uno dei pochi paesi al mondo in cui i combattimenti fra animali (Cani, Galli e Tori) sono consentiti seppur non alla morte.

Società: La società Vandala mescola cultura Berbera, Germanica, Romana e Catalana, con contaminazioni Arabe; ne deriva una società multisfaccettata, dove le donne hanno sempre goduto di una certa autonomia, e dove il diritto scritto di matrice romana si fonde con quello consuetudinario di matrice germanica. In Vandalia il processo per combattimento è tuttora possibile in assenza di chiare prove ma con forti indizi di colpevolezza; può essere negato solo in caso di flagrante delicto. Inoltre è permesso regolare i dissidi personali attraverso il duello o una competizione non cruenta; il duello deve sempre avvenire alla presenza di medici e magistrati, e non può mai essere all'ultimo sangue. I costumi Vandali tendono ad essere rilassati, fino a quando l'onorabilità delle persone non è messa in discussione; la legislazione tutela i diritti individuali, ma non riconosce speciali diritti alle minoranze LGBT. La Vandalia è l'unica nazione avanzata a riconoscere ancora il diritto d'asilo nelle chiese (ma anche in tutti gli altri luoghi di culto riconosciuti) e il diritto dei nobili ad essere giudicati direttamente dal Re.

Politica e istituzioni: La Vandalia è una Monarchia Parlamentare Costituzionale; Il Re è Capo dell'esercito e Giudice Supremo, presiede le sessioni del parlamento, o Grande Consiglio (1485 membri, il parlamento piu numeroso d'occidente), se lo desidera (in genere delega ai presidenti eletti delle quattro camere tale funzione.); Il Potere Legislativo è suddiviso fra l'Assemblea Popolare, la camera bassa, eletta a suffragio universale in collegi uninominali a turno unico (685 membri) che vota la fiducia al governo, ma può sfiduciarlo solo se ha gia pronta una proposta alternativa e si occupa della legislazione penale, fiscale, finanziaria e della politica estera. La Dieta Nazionale è la prima Camera Intermedia, e rappresenta le 10 province in cui è diviso il Regno; il 25 per cento dei seggi di ogni provincia spetta ai Germanofoni, il 25% ai Romanofoni, il 25% ai Catalanofoni, e il 25% agli Arabofoni; La Dieta Nazionale (400 membri) si occupa di Sanità Trasporti pubblici e istruzione. La seconda Camera intermedia è la Corte Generale che è composta da 250 membri eletti dai cittadini delle 25 Aree Metropolitane e si occupa di Diritto Civile e di Sviluppo Urbano. La Camera alta è il Senato, composto da 150 membri di diritto, di cui 100 ereditari, 17 Vescovi(di cui tre Arcivescovi), 3 Grandi Mufti (Cartagine, Sirte e Fez) e 30 nominati dal Re su proposta delle Camere Basse; Il Senato giudica i membri delle altre camere e del governo, nonche i membri della magistratura, qualora essi siano messi in stato d'accusa e delibera sulle dichiarazioni di guerra, sui provvedimenti di clemenza, e sulle questioni locali legate al diritto cosuetudinario. Solo il Re può mettere in stato d'accusa un senatore mentre il Senato può mettere in stato d'accusa un Magistrato; Ciscuna delle altre tre camere può mettere i propri membri in stato d'accusa; il sovrano può sciogliere le camere basse solo se l'Assemblea Popolare non riesce a eleggere un primo ministro, o se trascorrono 5 anni dal momento delle ultime elezioni; Il sovrano può essere messo in stato d'accusa e giudicato per Tirannia o Alto Tradimento solo dal Grande Consiglio in seduta comune, presieduta dal decano dell'assemblea; Un Referendum è poi necessario per confermare l'impeachment. Oltre al Parlamento esistono vari strumenti legislativi di sovranità popolare, come il referendum propositivo e quello abrogativo; nei villaggi e nei municipi di quartiere ogni decisione è presa per alzata di mano da tutti i cittadini adulti presenti; La legge finanziaria è l'unica legge non sottomessa a tali strumenti; il potere giudiziario spetta alla magistratura, divisa fra Giudicante, Inquirente e Garante (nei processi penali, la difesa è garantita dai pubblici difensori, magistrati di pari dignità rispetto ai procuratori e ai giudici.) Organo di vertice del potere giudiziario è la Corte Suprema, composta da 13 membri, 4 eletti dai Procuratori ,4 dai Garanti e 4 dai Giudici, mentre il presidente, è il sovrano. Il sovrano di solito nomina un magistrato di sua fiducia come vicepresidente, il quale presiede in sua assenza; il presidente vota solo in caso di parità. Ogni villaggio e ogni municipio ha un proprio Giudice, un Procuratore e un Garante estratti a sorte da un albo nazionale, a cui possono iscriversi tutti i laureati in legge del regno; una commissione nominata dalla Corte Suprema, i cui membri variano ogni anno, valuta la preparazione dei richiedenti l'iscrizione e respinge i candidati giudicati impreparati ; ogni cinque anni i Magistrati vengono risorteggiati; Ogni magistrato può nominare un certo numero di sostituti, sempre scelti fra gli iscritti all'albo dei giuristi; in caso di indisposizione del magistrato i sostituti ne prendono il posto fino alla scadenza del mandato; I giuristi non cooptati nella magistratura possono esercitare la libera professione o l'insegnamento. Possono anche rifiutare la cooptazione, se lo desiderano. Ogni Provincia ha la propria corte d'appello i cui Magistrati sono eletti dai membri dei tribunali (inclusi i sostituti) della Provincia stessa. il primo Grado della giustizia civile è esercitata dai nobili locali che svolgono funzione di Giudici di pace, celebrano matrimoni civili, e arbitrano i conflitti fra le persone;i nobili locali, chiamati conti, sono nominalmente a capo dei municipi e dei villaggi; in realtà sono i sindaci eletti ed i consigli ad amministrare tali comunità i Conti incaricano i vincitori delle elezioni del ruolo di Sceriffo e di Sindaco; I 10 Duchi governano nominalmente le province (i Governatori eletti con i consigli provinciali esercitano il vero potere), hanno un posto in Senato e comandano le forze di polizia, protezione civile e vigili del fuoco; In caso di Guerra sovraintendono all'addestramento dei riservisti, e in caso di invasione comandano la difesa della loro Provincia. Gli eredi ai titoli nobiliari hanno l'obbligo del servizio militare, ma non hanno garantito alcun ruolo di comando, se lo devono guadagnare; Allo stesso modo, un nobile deve dimostrare di possedere una certa preparazione in diritto civile ed amministrativo prima di entrare in possesso del suo titolo ed esercitarlo. L'erede designato al trono, il Principe degli Alani, al momento di salire al trono, deve essere maggiorenne, sano di mente e di corpo (nel senso che non deve avere malattie tali da impedirgli di esercitare i suoi doveri), incensurato, deve aver concluso con successo un ciclo di studi superiore e avere terminato con onore il servizio militare o civile (anche se donna, come previsto dall'emendamento costituzionale del 1972 che introduce l'equa primogenitura, visto che le forze armate Vandale sono aperte alle Donne fin dal 1900). In caso contrario viene istituita la reggenza fino al raggiungimento dei requisiti (la reggenza può anche durare per tutta la vita del monarca, che viene comunque incoronato alla morrte del predecessore, a meno di condanna penale)

Capo del Governo: Primo Ministro Klaus Rommel (Partito Nazional-Democratico Vandalo)

Forze Armate: Leva obbligatoria 1 anno, riserva fino a 50 anni; Possibilità di fare il Servizio Civile Obbligatorio in sostituzione. Le Forze Armate Vandale hanno sei rami: Regio Esercito, Marina Militare, Forze Aeree Nazionali, Gendarmeria Nazionale, Fanteria di Marina, Guardia Reale.

Mappa della Vandalia Oggi

Mappa della Vandalia Oggi

Storia:
Il Regno di Vandalia fu fondato dal Re dei Vandali Genserico I nel 439 con la conquista della Provincia Romana d'Africa; A Ippona, Genserico ebbe un incontro che cambiò la storia con Agostino, vescovo della città, nel 431 e si convertì all'ortodossia cattolica, anche se pretese la canonizzazione locale di Wulfila che fu accettata dal sinodo di Cartagine; un documento, a detta del Re, conservato dai Vandali fin dai tempi della conversione all'Arianesimo, il testamento di Wulfila, in cui egli abiurava all'Arianesimo, riconoscendo la divinità di Cristo e chiedendo la conversione ai popoli germanici; Il Concilio di Cartagine confermerà la canonizzazione di Wulfila. Tutti i Vandali si convertono al Cattolicesimo, e questo permetterà ad Unerico di avere un matrimonio felice con Eudocia dalla quale avrà ben 5 figli, Ilderico , Genserico, Gunderico, Agostino e Godisigelo e tre figlie, Flora, Monica e Licinia.
Genserico I manterrà indipendente il suo regno sconfiggendo i due Imperi Romani nel loro tentativo di riconquista; nel frattempo l'ultimo Augusto d'Occidente Romolo è deposto da Odoacre, Re degli Eruli, il quale dopo pochi anni è sostituito dal Re degli Ostrogoti Teodorico. In questa TL Genserico non cede la Sicilia a Odoacre.
Alla morte di Genserico, gli succede il figlio Hunerico (Enrico I) detto il Conciliatore, il quale, sotto l'influenza della moglie (morta, in questa timeline, nel 491), stabilizzò il regno.
Alla sua morte, gli successe Ilderico I detto il Saggio. Costui non ebbe figli, ma negoziò il matrimonio di suo nipote Genserico, figlio di suo fratello Gunderico, con la figlia di Giustiniano Flavia Teodora, che garantì l'alleanza con l'impero d'oriente; e di sua sorella Licinia con Giustino nipote ed erede di Giustiniano. I Vandali si allearono con i Romani contro i Goti. Alla sua morte nel 533 gli succede il nipote Genserico II. Genserico II Augusto ha avuto da Flavia Teodora quattro figlie e due figli maschi, fra cui l'erede Gunderico; Sotto di lui i Vandali sconfiggono i Berberi, ed espandono il loro controllo sul deserto, arrivando alla sponda atlantica dell'Africa.
Genserico II sarà un fermo alleato di Bisanzio contro i Longobardi, che saranno sconfitti e relegati in Pannonia nel 562; Nel 578 muore Genserico II, sul trono di Cartagine sale Gunderico I, detto il Magnifico, sposato nel 388 con Rigonda dei Franchi, dalla quale avrà 2 figle, Alagonda (Regina dei visigoti) e Monica (Imperatrice) e tre figli, fra cui il maggiore Genserico; sotto il suo regno Cartagine diventa una culla di artisti e pensatori. Molti intellettuali alessandrini si trasferiscono alla corte di Gunderico e la Biblioteca di cartagine diventa la nuova Grande Biblioteca del mondo conosciuto; alla corte di Gunderico vivono anche intellettuali Vandali che mettono per iscritto le leggende del loro popolo, e codificano la lingua Vandala moderna, simile a quella tedesca; Il piu grande poeta e scrittore Vandalo è Teosimondo da Nova Ippona, autore del poema epico "Dal Baltico a Cartagine" in cui si esaltano le gesta dei Re Vandali, partendo da Ilmerico, mitico nonno pagano di Gondsigelo, figlio di Tyr, dio germanico della guerra, fino a Genserico I.
I berberi, pur mantenendo le loro tradizioni, con la conversione ad opera di San Amalrico da Cartagine (560-652) si integreranno nella società Vandala sempre di piu; ma rimarranno una realtà abbastanza separata.
Viene costruita la grandiosa cattedrale di San Wulfila a Cartagine, che diventa la seconda chiesa a piu importante della Vandalia (La prima essendo la Cattedrale di Sant'Agostino ad Ippona).
Alla morte di Gunderico I nel 608 gli succede il figlio Genserico III. Costui stringe un'alleanza con i Longobardi, che dalla Pannonia hanno conquistato l'Illiria e buona parte dei balcani Occidentali e sposa Gundeperga. L'alleanza tra Vandali e Longobardi provoca apprensione a Costantinopoli che risponde alleandosi con i Visigoti. Nel 615 scoppia la guerra fra l'Impero con i Visigoti contro i Longobardi e i Vandali. La flotta Vandala impedisce ai Visigoti di passare il mare, mentre l'Esercito vandalo avanza in Egitto; I Bizantini respingono i Longobardi. e alla fine ottengono la Pace di Alessndria nel 618.
Alla morte di Genserico III il VIttorioso, nel 625, gli succede il figlio Unerico (Enrico) II; costui riallaccia buoni rapporti con i Bizantini e sposa la figlia del Basileus Eraclio I, Epifania, nel 629. Avrà da lei quattro figlie e un figlio maschio, Agostino. Unerico dedica il suo regno a respingere le incursioni dei Berberi, che nel frattempo hanno costruito un potente stato a sud della Vandalia. Sarà proprio Unerico II ad iniziare la costruzione della rete di fortificazioni sul confine meridionale. Per questo è conosciuto come Unerico II il Prudente. Il suo successore, dal 638, Agostino I, sarà un uomo devoto e colto, che farà costruire molte chiese; La Cattedrale di santa Monica a Nuova Ippona diventerà il luogo di riposo dei Re Vandali. Agostino vi trasferirà le ossa dei suoi antenati da Genserico I in poi. Agostino sarà anche un grande legislatore, cercando di far convivere il diritto consuetuudinario Vandalo con il Diritto scritto di matrice Romana; Agostino come uomo d'arme, sarà ricordato come vincitore di una storica battaglia contro i Berberi sulle montagne, a Djebel Chambi, e soprattutto, per l'intervento in soccorso dei Bizantini in Egitto contro la minaccia Araba; Le armate Vandale piombarono sugli Arabi a Babilonia d'Egitto e li sconfissero nel 648; Ma non poterono impedire la diffusione dell'Islam che poi porterà alla conquista Ummayade. Agostino fu un grande uomo di lettere, autore di un trattato sul governo, di un Historia Vandalorum, del Poema Epico Genserico il Grande, e di un commentario della Fisica di Aristotele. Alla sua morte sarà chiamato Agostino I il grande; Sposato con la principessa Visigota Liuvigotona avrà da lei tre figli, il maggiore dei quali, Genserico IV gli succederà nel 662;
Il Regno di Genserico IV sarà agitato dai conflitti interni con i potenti nobili Vandali, contrari alla politica della corona di affidare incarichi amministrativi ai Vescovi a danni della nobiltà guerriera; uno di essi, Ermenegildo, tenterà un colpo di stato nel 670 sotenuto da suo suocero, il re dei Visigoti Wamba ma Genserico troverà un insospettato aiuto dai berberi, sposando una delle loro regine-guerriere, Dihya; con l'aiuto dei Berberi (il che gli meriterà l'epiteto Berberofilo), Genserico IV costringerà i nobili alla resa, ma non infierirà su di loro, permettendo al regno di ritrovare l'unità giusto in tempo per l'invasione Araba nel 675; furono 35 anni durissimi, e nel 698 gli Arabi stringeranno Cartagine in un assedio, che sarà spezzato dal contrattacco Vandalo, che respingerà gli aggressori con l'alleanza dei Berberi e, a sorpresa, con quella dei Visigoti, dato il matrimonio del loro Re con Floria, figlia di Genserico IV. La regina Dihya si distinguerà per la ferocia dimostrata; i cronisti raccontano che dopo la battaglia finale presso Sirte, ella fece tagliare la mano della spada a tutti i guerrieri Arabi sopravvissuti, mentre le teste decapitate dei morti furono disposte lungo il confine; Alla sua morte, nel 703 il Califfo proclamò tre giorni di festa per la morte della "Strega di Cartagine". Nel 707 morì anche Genserico IV il Berberofilo, gli successe il figlio Agostino II il Berbero, o il Mago, secondo le versioni; costui era in possesso di una straordinaria intelligenza, e di una memoria proverbiale; parlava oltre venti lingue ed era esperto di tutte le branche della scienza dalla medicina alla matematica dalla botanica alla teologia, passando per la meccanica,la storia, la geografia l'ingegneria, la metallurgia, la filosofia, naturale e metafisica, l'architettura, l'astronomia, l'astrologia e l'alchimia. Egli riprese in mano gli studi di Archimede di Siracusa e di Erone di Alessandria, e costruì armi eccezionali di cui pochissimi conoscevano i segreti; Forgiò l'acciao poi detto di Cartagine e delle armi d'assedio basati sulla macchina a vapore (dei veri e propri cannoni a vapore) installò specchi ustorii sulle navi.) Agostino II sconfisse definitivamente gli Arabi annettendosi gran parte dell'Egitto, sancito dal trattato di Babilonia d'Egitto nel 710, e poi invase il regno dei Visigoti; sotto di lui il Regno Vandalo raggiunse la sua massima espansione; alla sua morte tuttavia, nel 732 suo figlio Unnerico (Enrico) III, uomo devoto ma ottuso e retrogrado abbandonò i progetti di suo padre, ritenute macchine sataniche e li distrusse, facendo uccidere quei collaboratori che ne conoscevano i segreti; la possibilità di una rivoluzione industriale medievale andò perduta, le uniche conoscenze conservate da Unnerico il Pio (ribattezzato Unnerico lo Stolto dal suo successore) furono quelle dell'Acciaio di Cartagine. Unnerico III il Pio morì nel 743, abbastanza coerentemente, rifiutando un medicinale scoperto dal suo empio padre, amico degli Ebrei (gia accolti da Genserico IV quando essi fuggirono dalle persecuzioni di Vamba, Unnerico li aveva a sua volta perseguitati).Grazie alla morte di Agostino, i Franchi poterono fermare i Vandali a Poitiers.
Gli successe il fratello minore Genserico V detto l'empio dai sostenitori del fratello, e il Saggio da tutti gli altri. Egli cercò inutilmente di ricostruire le invenzioni disuo padre, ma, non essendone in grado, radunò un nutrito numero di sapienti perché potessero proseguirne il lavoro; ammise anche sapienti Arabi nella grande Università Agostino II di Cartagine, la più antica del mondo; Genserico V fu il primo sovrano Cristiano della storia a promulgare la tolleranza religiosa, e per questo dovette litigare con molti prelati;
Le Costituzioni Neo-Ipponensi stabilirono i diritti degli Ebrei e dei Musulmani in Vandalia, e furono accettate dai nobili e dal clero dietro l'aggiunta di provvisioni sui loro diritti. Sono considerate la più antica costituzione della storia. La conquista del Regno dei Visigoti, che era stata in buona parte abbandonata dopo la morte di Agostino II, fu ripresa da Agostino III, succeduto a Genserico V nel 752; Agostino III fu chiamato il Conquistatore e stabilizzò i confini a quelli raggiunti da Agostino II; gli successe nel 773 il figlio Gunderico II detto lo Sfortunato; sotto il suo regno la peste colpì la Vandalia, causando gravi perdite umane e la sconfitta nella guerra contro gli Arabi; Gunderico II perderà tre amate consorti e sei figli maschi, e morirà per una caduta da cavallo nel 783; gli succederà il fratello Unnerico (Enrico) IV, detto l'Araboctono; egli sconfiggerà il governatore Arabo d'Egitto e rimanderà indietro i 15.000 prigionieri senza la mano della spada. Unnerico sarà un re ferreo e inflessibile tanto giusto quanto ineluttabile; prenderà l'abitudine di recarsi nelle varie città in incognito, castigando severamente ogni abuso, e premiando gli onesti e i capaci; nonostante il carattere duro, il suo alto senso della giustizia lo rese popolare fra i suoi sudditi più umili, e molti aneddoti e racconti popolari sono stati scritti su di lui; alla sua morte, nel 791 gli successe il figlio Agostino IV, uomo tanto mite quanto il padre era stato duro, Agostino IV il Clemente ebbe non di meno un regno prospero, perché dove suo padre aveva avuto la paura dei suoi nemici, il timore dei sudditi e l'amore egli umili, Agostino IV ebbe l'amore e l'amicizia di nobili e plebei, grazie alla propria intelligente scelta di collaboratori; dotato di un grande talento nel convincere anche i più riottosi della bontà dei suoi propositi. Egli fu il primo Re Vandalo ad incontrare il Califfo, e i due strinsero un trattato di pace e una profonda amicizia personale. Fu anche il primo Re Vandalo a vantare il titolo di Re dei Vandali, degli Alani, dei Suebi e dei Visigoti. In politica interna elevò alla nobiltà uomini capaci di ogni etnia, di ogni estrazione e perfino di religione non cristiana, e favorì l'emigrazione araba pacifica. In politica Estera siglò trattati vantaggiosi con i Berberi, con gli Arabi, con i Bizantini e con i Franchi, che nel frattempo avevano conquistato l'Italia, giacché il Papa aveva chiesto aiuto conbtro l'Iconoclastia; nell'anno 800, notte di Natale, era stato incoronato Imperatore Romano Carlo I Re dei franchi. Alla morte di Agostino IV, tuttavia, nell'810, l'Imperatore Carlo aveva invaso la Penisola Iberica ma era stato fermato a Roncisvalle dai cavalieri baschi e dai vandali; il trattato di Toledo aveva sancito la nascita della Catalunia, Marca di Confine dell'impero.
Nell'814 era morto Carlo I gli era succeduto il figlio Ludovico (Luigi) I il Pio. Diversamente dalla nostra Timeline i figli di Ludovico, tranne Carlo il Calvo, moriranno tutti nella guerra contro i Vandali (830-840) e Carlo II sarà sovrano di un impero unificato (inclusivo del Regno Longobardo conquistato da suo nonno).
Successore di Agostino IV era stato Unnerico (Enrico) V detto il Forte, che passerà il suo Regno a combattere contro Franchi, Arabi e Berberi, e addirittura uccidendo in singolar tenzone Lotario, erede al trono dei Franchi. all sua morte nell'841 gli successe il figlio Agostino V, che aveva sposato Gisella, figlia di Luigi I. Agostino V trascorse il regno viaggiando nel suo vasto Regno, comprese le isole; di lui Florimondo da Toledo, autore di una nota Historia Germanorum, scriverà: "il suo trono fu una sella, e un cavallo il suo castello".

Moneta vandala da 2 euro con l'effigie di Sant'Agostino

Moneta vandala da 2 euro con l'effigie di Sant'Agostino

Alla morte di Agostino V il Viaggiatore, nell'862 gli succede il figlio Luigi I detto il Franco, o il Francofilo, che fu grande amico e alleato dell'imperatore Luigi II; Luigi II dovette confrontarsi con la minaccia Araba dall'Egitto, e con il nuovo Regno Berbero dell'Atlante Meridionale.
Luigi I morì nell'879, pochi mesi dopo l'omonimo Imperatore cui successe il figlio Luigi III, il quale tentò di espandere il proprio dominio nella penisola Iberica, alleandosi con i Regni Visigoti arroccati al Nord; ottenne qualche successo, ma alla fine fu sconfitto dal Re dei Vandali Agostino VI, sucessore di Luigi I e morì in battaglia, succeduto da suo fratello Carlomanno I (II Come Re dei Franchi, ma I come Imperatore); Nell'884 anche Carlomanno mori, e Carlo, il figlio più giovane di Luigi II era solo un bambino di cinque anni; fu quindi stabilito di nominare un reggente, ma i nobili dell'impero iniziarono a farsi la guerra perottenere tale titolo; alla fine, su consiglio del Papa, fu deciso di appellarsi al Giudizio di Dio, e ciascuno degli aventi diritto gareggiò in un grande torneo d'armi, vinto nell'886 da Agostino VI (avente diritto in quanto cugino di II grado dell'imperatore; tutti immaginarono che Agostino avrebbe fatto morire in qualche modo il piccolo Carlo III per reclamare il trono ma questo non avvenne; Agostino l'Onorevole si prese cura di Carlo III come di un figlio, e amministrò l'Impero senza comprometterne l'integrità a favore della Vandalia (il che gli causerà numerose grane coi propri nobili.)
La reggenza Vandala ebbe fine nell'893 quando il tredicenne Carlo III prese il potere; rimarrà caramente affezionato sia al Re dei Vandali che al suo successore fino alla morte; Agostino VI morì nel 901, gli successe il figlio Luigi II detto il Ridente, coetaneo di Carlo III; Nel 920 Carlo e Luigi concordarono il matrimonio dei loro figli neonati, Luigi, futuro Luigi IV avrebbe sposato Licinia di Vandalia, mentre Agostino di Vandalia avrebbe sposato Ermentrude; Alla morte di Carlo III, tuttavia, la reggenza del giovane Luigi IV fu disputata, fra Enrico, duca di Sassonia, lo stesso Luigi il Ridente, Rodolfo, Duca di Borgogna e Ugo il grande di Neustria; per risolvere il problema si ricorse di nuovo al giudizio d'Armi; la vittoria arrise a Enrico, che divenne reggente fino al 935; Enrico cospirò con Rodolfo, Ugo e gli altri nobili per aumentare il loro potere ai danni dell'imperatore, ma avvalendosi delle armi del suo futuro cognato Agostino VII salito al trono nel 934, nel 940 Luigi IV riuscì a ristabilire l'autorità imperiale.
Nel mentre, i nobili Vandali si erano rivoltati tre volte in protesta per l'eccessiva attenzione dimostrata per le faccende a nord delle Colonne d'Ercole; il Duca di Tripoli Ricimero III guidò la prima rivolta nel 912, fu sconfitto e obbligato a prendere i voti; suo figlio Brunone tentò di prendere Cartagine nel 917 ma fu respinto, e poi perdonato, a causa di un attacco degli Arabi, infine, l'Arcivescovo di San Wulfila Boemondo accusò Luigi il Ridente di blasfemia nel 930, e la sollevazione ebbe termine solo quando il papa si dichiarò a favore di Re Luigi II, scomunicando Boemondo nel 932.
Dicisivo per la corona si era dimostrato l'appoggio dei Berbero-Vandali, degli Arabi e degli Ebrei. Alla morte di Luigi IV nel 954 gli succede il figlio Lotario I che avendo gia 13 anni non necessita di un reggente; il giovane sovrano si appoggerà ai consigli della madre Licinia e dello zio Agostino VII.
Augusto VII detto il monco (ha perso la mano sinistra in una battaglia) morirà nel 963, e lascia il trono al figlio Genserico VI, costui ha ambizioni imperiali che lo mettono in urto con il cugino Lotario; la guerra scoppia nel 968 quando approfittando di una rivolta dei Duchi Imperiali della Francia Occidentale, Genserico intervenne a sostegno di questi ultimi che dichiararono deposto Lotario e incoronarono Imperatpre Genserico; Ma i Duchi Italiani, Longobardi e della Francia Orientale e il Papa restarono fedeli all'imperatore legittimo, Genserico VI fu scomunicato, e suo fratello Enrico si schierò contro di lui; Genserico VI fu sconfitto ed ucciso nella battaglia di Lione nel 972; Enrico VI divenne Re dei Vandali e diede in sposa sua nipote (la secondogenita) Monica a Luigi, erede di Lotario, mentre lui stesso prese in sposa la primogenita Maria, con il consenso di Papa Benedetto VI (Che in questa timeline è Gerbert d'Aurillac.)
Tuttavia, nel 990 la regina Maria avvelena lo zio/ marito, e si fa incoronare regina, la prima della storia Vandala al posto del figlio maschio primogenito di soli 7 anni. Maria regnerà con equità e saggezza evitando scontri con la corte di Aquisgrana; Maria I avrà quattro mariti, tutti morti in circostanze sospette durante la gravidanza della regina; per questo sarà soprannominata Maria la Nera; Mentre la nobiltà la teme e la disprezza, cercando con scarso successo di aizzare il figlio Genserico contro di lei; Maria la Nera avra solo figlie femmine dai suoi successivi mariti, la maggiore delle quali, Eudocia, sposerà l'Imperatore Bizantino Basilio II, in funzione di un alleanza anti-Araba; durante il regno di Maria i commerci fioriranno e ci sarà un notevole potenziamento della flotta Vandala, alla quale Bisanzio si appoggerà. (Non esiste Venezia indipendente). Dall'altro lato, tuttavia Maria farà numerose concessioni ai nobili , ponendo le basi per il rafforzamento del sistema feudale in Vandalia; in particolare, si appoggerà alla nobiltà Catalana in penisola Iberica, in contrasto alla nobiltà Visigota filo-Franca. questo indebolirà il dominio Vandalo nella penisola. Sotto di lei il titolo di Principe degli Alani diventa il titolo dell'erede apparente al trono di Vandalia.
Nel 986 muore Lotario I, gli succede il figlio Luigi V, che tuttavia muore l'anno dopo, succeduto dallo zio Carlo IV. Costui fa sposare al figlio Ottone Cristina di Leon, di 12 anni piu giovane di lui nel 990 (la sposa ha otto anni), il matrimonio sarà consumato solo nel 998; Carlo IV muore nel 1000, mentre Ottone avrà una sola figlia, femmina, da Cristina di Leon, Matilda; Alla morte di Ottone I nel 1012, si decide che il prossimo imperatore sarà scelto con l'ormai consolidata pratica del Giudizio d'Arme; al cimento sono ammessi fra gli altri Enrico di Baviera, Corrado di Worms, Otto Guglielmo del Friuli e il Principe degli Alani Genserico di Vandalia, e la vittoria arride a Corrado I (alcuni cronisti denunciano il gioco sporco di Corrado ma tant'è).
Intanto la Vandalia appoggia la rivolta Fatimide in Egitto per strappare la provincia al Califfato, ma la minore forza dei Fatimidi, che non hanno mai potuto consolidarsi in Marocco, ma sono rimasti una minoranza perseguitata in Egitto causa la sconfitta della rivolta.
Nel 1014, i Vandali si appoggiano a Brian Boru, visto che i Vichinghi sono alleati di Leon, e Brian sopravvive alla battaglia di Clontarf; i sui discendenti unificheranno Irlanda, Galles, Cornovaglia e Bretagna.
Nel 1020 muore Maria I, le succede il figlio Genserico VII, detto il Galante, celebre per il gran numero di amanti e di figli illegittimi e per lo stile di vita da cavaliere errante; Genserico si appoggia alla sorella maggiore nubile, Teodora per il governo del regno, nominandola plenipotenziaria mentre lui continua a firovagare e diventa molto popolare fra i sudditi, dei quali prende spesso e volentieri le parti, combattendo banditi e prepotenti. Durante queste peregrinazioni nel 1027 Genserico si trova a passare il confine con il SRI, dove nel frattempo Corrado ha sposato Matilda. Il Re dei Vandali salva la vita alla figlia del Duca di Parigi Roberto III, Adela e decide di sposarla. ma la cosa non piace per niente all'Imperatore d'Occidente, il quale fa pressioni sia sul Papa che su il Duca per impedire il matrimonio; ma nonostante la sorella Teodora abbia cercato di mediare, Genserico VII non ha intenzione di accettare diktat sulla sua vita privata, e si reca a Roma di persona, e di fatto obbliga Papa Giovanni XVII, al secolo Romano dei Conti di Tuscolo, a celebrare il matrimonio; furente per lo smacco subito , Corrado invade la Catalogna, ma, con una piccola forza di un centinaio di cavalieri, Genserico VII riesce a sorprenderlo una notte nel suo accampamento, durante l'assedio di Barcellona, e a catturarlo; le forze imperiali devono ritirarsi dalla penisola Iberica, e Corrado e Genserico risolvono i loro contrasti con un duello, vinto da Genserico VII.
Dal matrimonio con Adela Genserico avrà quattro figli, Roberto I (Re dal 1044 al 1049), Enrico VII (Re dal 1049 al 1058), Agostino VIII (re dal 1058 al 1112) e Luigi (quest'ultimo sarà Arcivescovo di Cartagine dal 1060 e Papa dal 1073 fino al 1118, con il nome di Vittore III, (il pontificato più lungo della storia, dopo il quale passò in disuso la dicitura non videret annos Petros); e tre figlie, Monica (Sacra Romana Imperatrice), Gisella (Basilissa dei Romei) e Adelaide (Monaca e santa). Nel 1037 un Corrado ancora irritato per la sconfitta del 1030, Corrado riceve però una buona notizia: Le Cortes del Regno di Leon alla morte dell'ultimo Re della dinastia Astur-Leonese Bermudo III, le cortes di quel regno lo avevano eletto loro nuovo sovrano in quanto ha sposato Matilda, unica figlia di Cristina di Leon.
Nel 1038 Genserico VII si riappacifica con Corrado I e promette in moglie sua figlia Monica a Enrico, Re dei Romani ed erede del Sacro Romano Impero, i due si fidanzeranno nel 1043, quando la piccola ha 8 anni. Alla sua morte, nel 1044, gli succede il sedicenne Roberto I il Valoroso, che nel 1046 organizza (con mezzo secolo d'anticipo) la prima crociata, ma muore sotto le mura di Gerusalemme nel 1049; gli succede il fratello Enrico VII il Santo (festa il 28 Giugno) che ha 19 anni, e continua la crociata, conquista Gerusalemme e se ne proclama Difensore, in nome del Papa di Roma. Morirà di malaria nel 1056, ma grazie alla sua mediazione, e al matrimonio di sua sorella con il Basileus, non avviene nessuno scisma d'Oriente. Sarà canonizzato da suo fratello Luigi nel 1079. Nel 1046 è morto Corrado I del SRI, gli è succeduto il figlio Enrico I, che muore nel 1056, lasciando suo figlio, un bambino di sei anni; Enrico ha sposato Monica nel 1050, e i due hanno avuto tre figli; Enrico VII manda il fratello Agostino a partecipare al torneo della reggenza, insieme a Enrico di Parigi, suo zio, ad Egberto di Meissen e a Ottone di Savoia; la vittoria arride ad Agostino , che si affiderà a Monica per la reggenza; indignati per la suddivisione del potere fra il Principe degli Alani e sua sorella, nel 1057 alcuni nobili imperiali si ribellano, venendo sconfitti dalle truppe lealiste nel 1059. Nel 1060, tuttavia, Enrico II scampa per miracolo ad un avvelenamento, e Monica accusa direttamente suo fratello; Per dirimere la faccenda, viene organizzato un nuovo giudizio d'armi, fra Agostino VIII e Guelfo I di Baviera, vinto dal secondo, che sposa Monica di Vandalia e diventa il nuovo reggente di Enrico II; nel 1063 Enrico inizia ad esercitare direttamente il potere, ed entra in urto con la madre e il patrigno che vengono allontanati dalla corte; invece Enrico allaccia buoni rapporti con gli Zii Agostino l'Astuto e l'Arcivescovo di Cartagine Luigi. Tanto sono buoni i rapporti con lo zio Luigi, che nel 1073 costui è eletto Papa con il nome di Vittore III. Da papa, però, il rapporto fra Enrico II e lo zio si guasta, e i due iniziano un lungo conflitto, in particolare incentrato sulla nomina dei Vescovi, cui Enrico vorrebbe concedere titoli ducali per indebolire la nobiltà (il conflitto fra le due autorità favorirà la nascita dei Comuni). Ovviamente Vittore III non può acconsentire che sia l'Imperatore a nominare i Vescovi, e così scoppia la guerra civile, da una parte Enrico, che ha il sostegno del suo Regno di Leon, del Ducato di Parigi, del Regno dei Longobardi e dei Ducati di Genova, Venezia, Friuli, Rezia, Lorena, Borgogna e Aquitania e la Marca Orientale. dall'altra il Papa con il Ducato di Baviera, quello di Sassonia, il Ducato di Milano, il Ducato di Tuscia, il ducato Romano, il Ducato delle Puglie e il ducato di Napoli, il Ducato di Torino e il Ducato di Provenza, con l'appoggio del Regno Vandalo. L'Intervento dell'Impero bizantino a fianco dei Vandali fa infine pendere la bilancia a favore del Papa. I Bizantini devono infatti ai Vandali la vittoria contro i Turchi a Manzikert che ha respinto i Turchi dall'Anatolia (i Turchi creeranno un Impero in Persia).
Dopo una prima sconfitta che obbliga l'Imperatore ad umiliarsi per ottenere il perdono dello zio papa, segue una pace di dieci anni, e poi una seconda guerra, conclusasi nel 1105 con la morte in battaglia di Enrico II e l'ascesa al trono di Enrico III. Costui, inizialmente si proclama un fedele figlio della Chiesa ma in realtà progetta di vendicare il padre; per prima cosa sposa Matilde, figlia di Eric II, Re di Danimarca, Inghilterra, Scozia, Svezia e Norvegia. Poi, inizia una politica di donazioni, per garantirsi l'appoggio dei monasteri e dei vescovi più influenti cosicché, alla morte del prozio nel 1118 fa eleggere papa il Cardinale di Milano Olrico da Corte, con il nome di Gregorio VII, suo fedelissimo. Con l'appoggio della Curia Romana, Enrico scatena la guerra di Navarra, conclusasi con la sconfitta dei Vandali (Agostino VIII è morto nel 1112, gli è succeduto il figlio Enrico VII, detto il Prudente (il Vigliacco secondo numerosi detrattori); Nel 1025, alla morte senza eredi di Enrico III, non partecipa al Giudizio d'Arme, a cui invece partecipa, senza il suo permesso, il giovanissimo (15 anni) fratello Genserico; durante le fasi finali del cimento, in cui hanno partecipato, fra glia altri, Luigi di Supplimburgo, Federico e Corrado di Hohenstaufen, Alberto Azzo I Duca di Milano, e Liutprando di Zagabria, tuttavia Genserico si presenta allo scontro contro Corrado (dopo aver già sconfitto e reso guercio Federico) in pessime condizioni,apparentemente ubriaco, e viene sconfitto facilmente da Corrado che diventa Imperatore come Corrado II; Genserico riconosce la sconfitta, ma alla cena dell'incoronazione offre un bicchiere della stessa birra che aveva appena assaggiato prima del cimento, donatogli dall'ambasciatore Vandalo, conte Liutprando da San Wulfila; dopo pochi minuti l'imperatore appare visibilmente ubriaco, e a tutti è chiaro quel che era successo; Corrado è umiliato, propone di ripetere il duello, ma Genserico non accetta; creerebbe un pericoloso precedente; dopodichè però, sfida a duello Liutprando e il Conte ammette che l'ha drogato lui, per impedirgli di minacciare di nuovo la pace; anche in punto di morte, Liutprando non ammetterà mai di aver agito sotto mandato di Enrico VII. Genserico torna in Vandalia dove si pone a capo della fazione che vorrebbe riconquistare la Navarra; a un certo punto, siamo nel 1130, suo fratello lo fa arrestare, con l'accusa di sedizione e tradimento, ma Genserico chiede un giudizio d'armi che vince con facilità e proprio in quel momento arriva un messaggero dalla Penisola Iberica: Corrado II ha invaso la Vandalusia; Genserico ottiene il comando dell'esercito, e passa le colonne d'Ercole, affronta Corrado nella battaglia del Manzanarre e lo sconfigge; poi lo insegue riconquistando le posizioni perdute, ma arrivato al confine con la Navarra, viene fermato dal fratello. A malincuore ubbidisce, ma nel 1132 rifiuta di partecipare ad una congiura nobiliare contro il fratello anzi, salva quest'ultimo da un attentato, beccandosi lui una coltellata; Enrico muore di polmonite nel 1140, gli succede il figlio Genserico VIII, 5 anni (Genserico il giovane, per distinguerlo dallo zio, il quale diventa reggente semplicemente mettendo la mano sul pomello della spada e guardando male i suoi possibili avversari)
Genserico il vecchio invaderebbe l'Impero senza pensarci troppo, non fosse che i Turchi hanno invaso l'Arabia e minacciano Baghdad; siccome sua sorella ha sposato il Califfo (dalla storia d'amore fra Al-Rashid II e Desideria di Vandalia sarà tratto un poema, il Califfo Innamorato, e tre film di successo dallo stesso nome) Genserico soccorre suo genero, in cambio, ottiene l'ampliamento delle garanzie per i cristiani in terrasanta. Quando, nel 1146, è finalmente pronto per invadere, Davide III, Gran Re di Berberia invade la Vandalia da Sud, obbligando Genserico ad una lunga campagna seguita da un invasione della Berberia, dalla quale dovrà ritirarsi perché a Cartagine un partito "pacifista" filo-imperiale prende in ostaggio il Re, obbligando il reggente a tornare a casa per sconfiggere i congiurati. In Berberia Genserico il vecchio ha preso in ostaggio Dalila, la figlia di Davide III, i due si sono innamorati e Genserico la sposa nel 1152; il matrimonio fa passare al principe i bollenti spiriti, da lui nascono tre figli, Agostino, Davide e Maria.
Nel 1156 Genserico perde la reggenza, proprio quando muore Corrado II, e scoppi succeduto da suo figlio Federico I e il nipote lo nomina Principe di Barcellona e Governatore di Catalogna. Nel 1161 Genserico il vecchio muore. Il figlio Agostino gli succede come principe di Barcellona e la moglie Dalila gli succede come Governatrice di Catalogna, nel 1167 Federico I muore senza figli, e gli succede il cugino Federico II, detto il Barbarossa. Ora, il Barbarossa ha un enorme sete di vendetta nei confronti diei Vandali, visto che suo padre ha perso un occhio e poi la vita, contro Genserico il Vecchio; se a ciò si aggiunge che ha sposato Beatrice, figlia di Maria, figlia di Enrico III, unica erede della corona di Leon, il desiderio di conquistare la penisola Iberica è fortissimo in lui, che infatti stipula un trattato con i nobili Baschi e riesce a dare continuità territoriale ai suoi domini. Genserico VII il Giovane lo affronta ma non è suo zio, e viene respinto; alla fine, nel 1173 Genserico VII viene ferito e muore in battaglia; suo cugino Agostino IX sale al trono e ottiene buone condizioni di pace; Ma una delle condizioni è il matrimonio fra la sorella di Agostino, Maria, e uno dei suoi figli.
La condizione è un colpo di genio perché il barbarossa sa che Agostino e Davide sono scampati per miracolo ad una malattia che gli ha resi sterili.
Quello che Federico II non aveva messo in conto è che a Maria Enrico non piacesse per niente, trovandolo, al loro primo incontro nel 1184 un ragazzo arrogante, brutale e violento, e soprattutto chiaramente convinto che una donna non sia in grado di regnare e sia buona solo per riprodursi; quindi, seduce il ben più ragionevole Federico, e lo sposa a Barcellona. Il figlio da sposare, non era stato definito chiaramente; Ma Enrico non può lamentarsi, visto che il padre lo fidanza niente meno che con l'erede al trono Bizantino, Sofia.
Federico e Maria avranno tre figlie e tre figli, e un matrimonio molto felice.
Nel 1190 scatta una ribellione dei comuni dell'Italia del Nord che non vogliono piu essere sottoposti all'autorità Ducale e pretendono di autoamministrarsi in nome dell'Imperatore (ma comunque rifiutandogli una serie di diritti) Mentre marcia su Milano, Federico muore colpito da una freccia mentre attraversa il Ticino; il figlio Ottone pone fine alla ribellione. Gli succede il figlio Enrico IV che ha sposato Sofia, e alla morte del suocero nel 1194 pretende la corona Bizantina; Riuscirà a cingerla solo nel 1196 al termine di un duro conflitto militare; morirà nel 1197, lasciando unico erede Federico III con la moglie Sofia, che conserverà la reggenza a Bisanzio e Federico I di Vandalia che otterrà la reggenza ad Aquisgrana, battendo in duello il fratello Filippo e Ottone di Brunswick, fra gli altri . Agostino IX è morto nel 1193, Davide gli era premorto. e Maria II e Federico I erano saliti al trono.
Tuttavia nel 1198 muore anche Sofia Ducas, e i nobili Bizantini eleggono Isacco Angelo loro Imperatore; per fortuna, il Patriarca di Costantinopoli salva lavita al piccolo Federico e lo manda in Vandalia; Federico I il Forte di Vandalia guida un enorme esercito contro Isacco Angelo, e nel 1203 espugna Costantinopoli e uccide personalmente l'usurpatore in singolar tenzone, rimettendo Federico I e III sul trono bizantino. Nel 1205 coltiva l'idea di invadere e conquistare il califfato, ma Salomone II di Berberia invade la Vandali e lo costringe ad affrontarlo e a sconfiggerlo; nel 1206 deve rimettere la reggenza al nipote ad Aquisgrana, ma la mantiene a Costantinopoli per altri tre anni; tuttavia, è stato costretto ad aumentare i poteri sia della dieta che del Senato, e questo causerà una serie di conflitti e ribellioni; Federico, tuttavia, da vita ad una splendida corte ad Aquileia, città a metà strada fra i suoi imperi, dove coltiva le scienze e le arti; Nel 1220 Al-Malik al Kamil, Gran vizier della potente famiglia degli Ayyubidi, inizia a perseguitare Cristiani ed Ebrei di terrasanta, che sono diventati quasi la metà della popolazione e sono molto ricchi; Federico, chiamato in aiuto, conquista la regione e cinge la Corona di Re di Gerusalemme nella II Crociata; La Vandalia ne approfitta per espandersi in Egitto. Nel 1227 muore Federico I, gli succede il primogenito Agostino XI insieme alla madre; Maria II la saggia morirà tredici anni dopo.
Federico e Agostino si scontreranno in tre piccole guerre, tutte e tre risolte senza vera battaglia, in duello fra i cugini, due a favore di Federico, una a favore di Agostino.
Nel 1242 Federico III e I di Svevia, Imperatore Romano sconfigge a Friedburg, sul fiume Nidda, l'Orda Mongola, riunendo in una sola coalizione tutti i sovrani Cristiani (Incluso Erik III, Zar dei Rus e signore di Scandinavia, Inghilterra e Scozia e il Gran Re d'Irlanda Dumnonia e Britannia Brian V) e anche lo Shah Turco e il Califfo. Nella battaglia muore Enrico, primogenito di Federico, che, ottienuto il titolo di Defensor Mundi non si riprenderà mai del tutto dalla ferita subita in quella battaglia e morirà nel 1250 lasciando il titolo al figlio Corrado III; costui ricomincerà a cercare di conquistare la Spagna, ma nel 1252 suo fratello illegittimo Costantino VIII si farà incoronare imperatore d'Oriente; nel 1254 Corrado III muore di malaria mentre combatte il fratellastro; Lascia il figlio Corrado, detto Corradino di soli due anni.
Alla tenzone per la reggenza partecipano tra gli altri il primo Re dei Vandali della casa di Svevia-Cartagine Agostino XI, Carlo d'Anjou, Duca di Napoli, Suo fratello Luigi IV Duca di Parigi, Luigi I duca di Baviera, l'Imperatore d'Oriente Costantino VIII, il Principe di Serbia Stefan Uros I Nemanjic, il Principe di di Bulgaria Michele I Asen e il Re dei Vichinghi, dei Variaghi, degli Scoti e degli Anglo-Sassoni Eric III. La vittoria arride a Luigi I, che diventa reggente ma Costantino accusa Luigi di aver imbrogliato, e, forte di una coalizione di Duchi a lui favorevoli capitanati da Carlo d'Anjou inizia la guerra;
Nel frattempo, in Vandalia fioriscono le arti; viene inaugurata la spendida Basilica di Santa Adelaide a Cartagine, seguita dal Palazzo Nuovo, una splendida reggia-fortezza; anche le altre province Vandale prosperano in questo Periodo; Maiorca, Barcellona, Toledo, Cagliari, Palermo e Siracusa diventano capitali del commercio e della cultura; mentre negli imperi Romani infuria la guerra fra Costantiniani e Corradiani, che andrà avanti fino al 1321, in Vandalia ad Agostino XI lo Svevo succede il figlio Enrico VIII, detto il Colto, alla cui corte si raduneranno artisti e scienziati nel 1267 e regnerà fino al 1297, alla sua morte gli succede il figlio Genserico VIII, meno colto del padre, ma più pratico; sotto il suo regno viene costruita una rete stradale in grado di sfidare il deserto, e migliorati gli armamenti delle truppe, adottando anche modelli militari più efficienti. Genserico VIII passa alla storia come il Costruttore. Nel 1321 sia Costantino VIII che Corrado IV muoiono; Corrado ha avuto una figlia, Elisabetta (Isabella) regina di Leon, Navarra e Andalusia, che ha sposato Federico d'Asburgo, Duca d'Austria; tuttavia, i Duchi rifiutano di riunirsi ad Aquisgrana per il Cimento, nominando il Papa Vicario imperiale; il cosiddetto Grande Interregno, o Anarchia Ducale sarebbe durato esattamente 100 anni, fino al 1421, con i Duchi che accrescono il loro potere, elevandosi ad Arciduchi, Re e Granduchi, pur riconoscendo, nominalmente l'autorità Imperiale; Ogni 10 anni il Papa proclama il cimento, ma i Duchi non vi partecipano, e deliberatamente boicottano la partecipazione dei "sovrani stranieri" ovvero i Sovrani Vandali, Bizantini, Leonesi e Norreni che pur ne avrebbero diritto; Aquisgrana diventa una città blindata.
Invece nell'Impero Bizantino alla morte di Costantino VIII gli è succeduto il Principe di Serbia.
Durante il XIV secolo la Vandalia conosce una crescita economica e culturale esponenziale sotto il regno di Enrico IX il Bello, di Federico II il Pio e di Agostino XII il Calmo; Gli Asburgo d'Austria, Gerusalemme e Leon non avevano la forza per minacciare la Spagna Vandala, i Berberi erano coinvolti in una sanguinosa guerra civile che aveva diviso la Berberia in innumerevoli staterelli, mentre gli Arabi erano impegnati in dure lotte con Turchi, Turcomanni e Bizantini, indi per cui la Vandalia conobbe un secolo di grande prosperità; nel 1421, tuttavia, all'XI cimento dopo Corrado IV. approfittando della distrazione dei Duchi piu conservatori(Napoli, Parigi, Boemia, Masovia, Baviera, Milano, Lorena e Provenza) Alberto II d'Asburgo, Re di Leon, di Gerusalemme e Arciduca d'Austria riuscì ad arrivare ad Aquisgrana; suo unico oppositore, arrivato ad Aquisgrana dopo tre giorni di marcia ininterrotta fu Carlo II di Lorena, ma, prevedibilmente, essendo molto stanco,questi perse il duello; Alberto I fu incoronato Sacro Romano Imperatore ma i Duchi contestarono questa successione, e, dopo 10 anni di guerre, trattative e matrimoni si arriva alla Dieta di Roma che sancisce quanto segue: Alberto I è riconosciuto Sacro Romano Imperatore, ma deve rispettare l'autonomia dei Pari dell'Impero, e il Sacro cimento dovrà essere ripetuto ogni volta che l'imperatore muoia senza discendenti diretti maschi maggiorenni (anche in presenza di fratelli zii o cugini di primo grado) Al Sacro Cimento può partecipare ogni esponente di una famiglia di Pari del Regno e ogni parente della Famiglia reale in carica. L'età minima per succedere al trono imperiale senza reggente e/o per partecipare al Sacro Cimento è 13 anni. I partecipanti devono essere maschi di religione cristiana e promettere di difendere e rispettare i diritti della Chiesa. Il XV secolo vedrà la progressiva erosione delle posizioni Vandale in Spagna; Una grande quantità di polazione Iberica, Ebrea e Musulmana, Catalanofona, si trasferirà in quello che in HL è chiamato Marocco per sfuggire alle persecuzioni del Regno Asburgico in espansione. La perdita della penisola Iberica si concretizzerà nel 1492, nonostante i valorosi tentativi militari (con Re Agostino XII il Temerario e Re Genserico X Bracciodiferro suo nipote) e diplomatici, (con Federico III la Volpe, figlio di Agostino XII e Agostino XIII il Navigatore, figlio di Genserico X). Comunque il XVI secolo fu l'era delle grandi esplorazioni geografiche in cui la parte del leone la fece la Vandalia, la quale, con Agostino Diaz e Cristoforo Colombo mise le basi per un'immenso impero coloniale. Intanto, nel 1439 muore Alberto I; La moglie è incinta. Quindi viene indetto un Sacro Cimento che sarebbe stato valevole per la reggenza, o, in caso di una femmina, per la corona; fra i contendenti, abbiamo Federico d'Asburgo, Arciduca d'Austria e suo fratello minore Alberto, Duca del Tirolo; Agostino XIII Re di Vandalia, l'Imperatore d'Oriente Giovanni II Sisman e il figlio del Granduca di Parigi Carlo III, anche lui di nome Carlo. Come Federico sia uscito vincitore dallo scontro, non è chiaro; molti sospettano qualche imbroglio, fattostà che la vedova di Alberto I da alla luce un bambino morto e Federico III diventa Imperatore; Federico III è una specie di nemesi per il Regno Vandalo, tanto quanto lo sarà suo figlio Massimiliano I. Massimiliano sposa la figlia del Basileus Vladimiro I, Elisabetta Draculesta. Dopo soli cinque anni di Matrimonio e due figli, Vladimiro e Margherita, Elisabetta muore schiacciata dal proprio cavallo. Questo spinge Massimiliano a riprendere le ostilità contro la Vandalia e a sposarsi in seconde nozze con Anna, unica erede del Gran Regno di Irlanda, Dumnonia e Bretagna. Anche Anna gli premuore dopo avergli dato un solo figlio Maschio, Sean d'Asburgo. L'ultimo Matrimonio è con Margherita Thordor, figlia del Re dell'Unione di Kalmar Eric VII, da cui avrà il figlio Enrico e la figlia Elisabetta.
Nel XVI secolo l'Impero Coloniale Vandalo si estende. Solo la potente Unione di Kalmar, che include anche la Russia, riesce a fare effettiva concorrenza a Cartagine sui mari.
Cartagine diventa una città magnifica, vengono costruite nuove chiese e nuovi edifici pubblici; Ma anche le altre città crescono; Una rete di acquedotti progettati dal grande Leonardo da Vinci rende possibile coltivare il deserto.
Purtroppo, una rete di alleanze intessute da Massimiliano impediscono alla superiorità dell'esercito di Cartagine di permettere ai Vandali la riconquista della Penisola Iberica; Alla morte inaspettata di Enrico VIII e suo figlio Genserico nel 1520, Maria III, 19 anni diventa Regina dei Vandali ma rifiuta di sposare l'arrogante Principe Vladimiro preferendogli il fatello minore Enrico, che è sesto in ordine di successione nei regno materno e terzo in quelli paterni ed è è di animo gentile, intelligente e sensibile si dimostra un buon marito per la Regina e viene incoronato Re dei Vandali come Enrico IX. Alla morte del nonno materno Vladimiro I l'Impalatore, Vladimiro II, che ha sposato Giovanna di Berberia, diventa Basileus; ma Vladimiro II muore dopo due anni, lasciando due figli maschi; Carlo e Federico. La reggenza è assunta dalla basilissa Elisabetta, nonostante l'opposizione del suocero Massimiliano; Massimiliano rifiuta al terzogenito Enrico il titolo di Arciduca e Infante di Spagna, con la scusa che ha già il titolo di Re consorte dei Vandali; Maria III, che ama molto il marito, se ne offende, e organizza la tanto sospirata invasione della penisola Iberica; la guerra dura cinque anni e vede i Vandali rientrare in possesso di tutto quello che in HL era il Regno di Granada. Massimiliano è costretto a riconoscere i diritti del terzogenito. Alla morte di Massimiliano, l'imperatore bizantino Carlo I riunifica finalmente l'impero Romano diventando Carlo V e I; Intanto nell'Unione di Trudo, come viene chiamato il Regno unito di Irlanda Dumnonia e Bretagna, alla morte di Brian VII gli succede il nipote Sean d'Asburgo-Irlanda, ma il nipote Owen organizza un colpo di stato e diventa re Owen VI; La Vandalia e l'Impero si alleano contro l'usurpatore, che viene sconfitto e costretto a fuggire in Nuova Irlanda (HL New England).
Intanto nell'Impero nasce l'eresia luterana e a cui aderiscono l'Unione di Kalmar, e alcuni ducati, principati e regni dell'Impero. La guerra civile indebolisce la presa di Carlo sui suoi due regni. Carlo, stanco della guerra, nel 1555 compie una scelta unica nel suo genere per la pars Occidentalis, abdicando dai troni; Mentre nell'impero d'Oriente e in Iberia viene succeduto dal figlio Vladimiro III in Occidente l'abdicazione non è coperta dalla legge ne dalla tradizione; I duchi protestanti, in sede di dieta chiedono ed ottengono che sia il Sacro Cimento a decidere chi salirà sul trono di Aquisgrana; dal sacro Cimento del 1556 esce vittorioso Federico, fratello minore di Carlo e Arciduca d'Austria, imperatore come Federico IV, il quale fa la pace con i Duchi protestanti, e ottiene che l'Iberia faccia parte dell Sacro Romano Impero pur come regno (Boemia, Napoli, Polonia e Pannonia sono precedenti in tal senso).
La Vandalia conosce una nuova era di splendore, il cosiddetto secolo d'oro, sotto la Regina Maria III, detta la Grande, (vedova dal 1559) che regnò per oltre sessanta anni, e ottenne la sottomissione, come protettorati, sia dell'impero Azteco, che di quello Inca. Alla sua morte le succede il figlio Genserico IX, gia avanti con l'età, ma uomo di buon senso e di buon cuore che si adopererà per favorire la pacifica integrazione dei coloni con i nativi in Nuova Vandalia, nominando Viceré l'anziano Bartolomeo di San Wulfila, Gesuita di origini Catalane, canonizzato nel 1720.

Veduta di Cartagine nel XVIII secolo (immagine creata con openart.ai)

Veduta di Cartagine nel XVIII secolo (immagine creata con openart.ai)

Il XVII secolo si apre con la morte di Genserico IX il Buono, succeduto dal suo ambizioso figlio Enrico X il quale modernizza il sistema di governo del regno Vandalo, ma dopo i primi attriti, riesce ad armonizzare le esigenze di governo con l'autonomia tradizionale dei nobili e del Clero Vandalo, favorito in questo da una solida alleanza con i borghesi; Per la prima volta, la Dieta di Cartagine si apre a membri eletti dalle fila dei ricchi mercanti, comproprietari della compagnia Vandala delle Indie Occidentali, della Compagnia Vandala dell'Africa Meridionale e della Compagnia Vandala delle Indie Orientali. Enrico X riempì le casse del regno e le proprie tasche al punto tale da poter finanziare con propri fondi, la creazione di una confraternita affiliata alla Compagnia di Gesù, l'Ordine di Simone di Cirene, dedicato al soccorso dei sofferenti e all'educazione dei poveri, che nelle grandi città si sono moltiplicati. Tale ordine non ha uno scopo di sola beneficenza ma anche di ordine pubblico, eliminando una possibile fonte di instabilità; Enrico X dedicò la propria fortuna personale anche ad un altro, meno meritorio progetto, tuttavia fallimentare, la riconquista dell'Iberia, fallita a causa dell'alleanza fra Ibero-Bizantini, SRI e Berberia. I rapporti col Califfato comunque firono sempre incredibilmente buoni, tanto da permettere la costruzione di una Moschea a Cartagine cui il califfo rispose con la costruzione di una basilica a Baghdad, dedicata a San Paolo. Alla morte di Enrico X detto il Ricco, nel 1632 gli successe il figlio Agostino XIV quattordicenne, che fu, giustamente, chiamato Agostino il Grande, il quale per prima cosa neutralizzò la Berberia sposando Maria Dalila, secondogenita del Re dei Berberi; poi, finanziò una nuova insurrezione dei protestanti, che avrebbe tenuto il SRI fuori dai giochi, poi lanciò un attacco congiunto con gli Arabi che prese Cipro, Rodi e Creta, e distrusse la flotta Vandala e quella Gerosolomitana filo-imperiale inchiodando le truppe Bizantine in Anatolia; infine, invase l'Iberia e nel giro di un anno, le Armate Vandalo-Arabe erano arrivate a Madrid; i principali problemi che fecero alterare gli equilibri a sfavore della Vandalia furono in primis la morte del Califfo Harun VI, a cui successe Yussuf III, il quale, diversamente dal padre, dal nonno e dal bisnonno non è filo-occidentale, e non capisce perché dovrebbe continuare a fare da spalla alle ambizioni Vandale. Di conseguenza abbandona l'alleanza, consentendo a Bisanzio di assistere l'Iberia e contribuire alla repressione della rivolta protestante in Boemia e nei Paesi Bassi; in secundis, l'Unione di Kalmar si schiera contro i Vandali, scatenando la guerra di corsa contro le navi Vandale.
Nonostante ciò la superiorità militare Vandala consenti al Re di negoziare una Pace molto vantaggiosa, e di concentarsi sulla politica interna; proseguendo la politica di riforme interne del padre, Agostino introdusse una serie di obblighi per i nobili e creò un soddisfacente equilibrio con la Dieta, ribattezzata assemblea Generale, che gli lasciava mano libera pur garantendo tutta una serie di diritti e poteri all'assemblea stessa; La terza rivolta protestante vide il rovesciamento delle alleanze con la Vandalia e l'Unione di Kalmar unite contro il patto Romano. La grande peste del 1654 causa la morte del Sacro Romano Imperatore Federico V; siccome i Duchi sono in rivolta, per la grande maggioranza, si rifiutano di incoronare suo figlio Leopoldo imperatore, e pretendono di convocare un Sacro Cimento straordinario; Leopoldo ha solo 14 anni, partecipa ma viene facilmente sconfitto mentre la vittoria arride ad Agostino XIV, I del Sacro Romano Impero; questo è l'apogeo del Regno di Agostino il Magnifico, rafforzato dal trattato di Aquisgrana che sancisce il matrimonio fra il suo primogenito Agostino e la principessa Maria Teresa Eudocia, primogenita del Basileus Vladimiro V.
Ma l'Unione di Tallin (dove si è trasferita la corte di Kalmar) non può tollerare lo strapotere imperiale e suscita la IV rivolta protestante nell'Impero; per porre fine alla guerra si decide per un Santo Cimento straordinario fra il Duca dei Paesi Bassi e Re eletto dell'Unione di Tallin Vilhelm III e Agostino, che, a sorpresa perde, nel 1660 e deve rinunciare al trono di Sacro Romano Imperatore a favore di Guglelmo nel 1665; a quel punto, però è Agostino XIV finanzia la rivolta dei Cattolici, e nel nuovo Sacro Cimento nel 1670 è Leopoldo I d'Asburgo-Austria a vincere, venendo finalmente incoronato; riesce a far emettere un pronunciamento alla dieta di Vienna che vieta i Sacri Cimenti con l'imperatore vivo.
Agostino fa erigere una splendida reggia a Tunis mentre lo storico palazzo reale viene adibito a sede del Grande Consiglio. Sotto il regno di Agostino XIV artisti, scienziati e filosofi animano la vita culturale
Il XVIII secolo inizia con la guerra di successione Bizantina alla morte di Carlo II senza eredi; il senato, con una seduta considerata irregolare, sceglie Vladimiro, secondogenito del Principe degli Alani Genserico; tuttavia il testamento di Carlo II designa suo nipote Carlo, figlio secondogenito di Lepoldo I come erede. La guerra vede la Vandalia e l'Impero Bizantino contro l'Unione di Tallin e il Sacro Romano Impero; nel 1705 muore Leopoldo I, gli succede il figlio Giuseppe I; Nel 1711 siamo in piena guerra di successione Bizantina quando Giuseppe II muore; Nessuno pensa che Carlo d'Asburgo abbia una chance, visto che al sacro cimento partecipa Eugenio di Savoia, di gran lunga la miglior lama; e infatti Eugenio vince, ma continua la guerra a favore di Carlo III, e alla morte di Agostino XIV, suo nipote, il Reggente Federico, Duca di Cesarea (emerso vincitore in un duro cimento contro i figli illegittimi dello zio e con il cugino Vladimiro) negozia la pace per conto di Agostino XV, Vladimiro deve accontentarsi del trono di Iberia all'interno dell'Impero, che gli spetta sia per Uti Possiditis, sia avendo sposato la figlia di Giuseppe I Amalia; Agostino XV sale al trono nel 1714, ma ha solo 2 anni; prenderà i pieni poteri solo a 16 anni nel 1728 . Nel 1736 muore Eugenio I del SRI nel Sacro cimento che ne segue, visto che Eugenio non ha figli, ha la meglio il Duca di Lorena Francesco III, che ha sposato Maria Eufemia d'Asburgo-Costantinopoli, unica erede al trono Bizantino. Questo causa la preoccupazione dell'Unione di Tallin, che si unisce alla Vandalia nella Guerra di Successione del SRI; Ma la vittoria arrise al patto Romano, il quale riconquistò gran parte dell'Iberia, in quanto Vladimiro fu accusato di Fellonia. Carlo III poté cingere la corona d'Iberia e Francesco I poté aggiungere nuovi territori al suo Ducato, elevandolo ad Arciducato; Ma nel 1742, alla morte di Carlo III scoppiò la Guerra di successione Austriaca, dato che tecnicamente nell'Arciducato valeva la legge Salica, e con l'estinzione della linea maschile di Casa Asburgo-Trudo con Sean III nel 1699, il titolo di Arciduca d'Austria, Re di Boemia e di Pannonia spettava ad Agostino XV, in quanto discendente diretto di Enrico d'Asburgo. Alla fine la guerra finì con uno scambio, i Domini Ereditari Asburgici a Francesco I e l'Iberia a Vladimiro, tranne la Rocca di Colonna d'Ercole che torna direttamente alla Vandalia, la quale ottiene anche l'esclusione dall'India della Compagnia Scandinava delle Indie Orientali.
Nasce in questo periodo a Cartagine la scuola Illuminista Vandala, i cui massimi esponenti sono il Germanofono Hermann von Zirt, autore, fra molto altro della Moderne Geschichte Nordafrikas (Storia Moderna del Nordafrica) che analizza la società e la cultura della Vandalia, critcandone quelli che ritiene gli aspetti più obsoleti, e esaltandone altri e il Romanzofono d'Africa Eusebio Sansonnetti autore, fra molto altro, dei Discorsi sulla Costituzione Vandala, che invece esalta tutti gli aspetti della cultura Vandala senza rinunciare a proposte migliorative .
Nel 1754 il mondo viene sconvolto dalla Guerra dei Sette Anni, in cui avviene lo straordinario rovesciamento delle alleanze, il Re d'Iberia Carlo IV si allea con l'Unione di Tallin per sottrarsi alla doppia sudditanza, all'Impero e alla Vandalia, mentre la Vandalia si allea con la Coppia Romana; L'Impero Ottomano Persiano e il Califfato, si alleano contro Roma e contro Cartagine.
La Vandalia vince sui Mari ma cede terreno al Califfato. L'Impero deve accettare l'Indipendenza dell'Iberia.
Bisanzio e Aquisgrana fermano l'Unione di Tallin e l'alleanza Musulmana a Sud. Nel 1768 muore Francesco I sul trono di Aquisgrana gli succede il figlio Giuseppe II; La famiglia Buonaparte guadagna il titolo Ducale in Corsica grazie ad un'intelligente politica matrimoniale; Giuseppe non lo sa ma firmando il documento che riconosce la successione Ducale in Corsica dei Buonaparte ha fatto un grosso disservizio alla casa d'Asburgo-Lorena.
Intanto, muoiono sia Agostino XV il Beneamato, cui succede il nipote Agostino XVI che Carlo IV, insieme al primogento Agostino, cui successe lo scapestrato figlio Federico. Nel 1776 scoppia la rivoluzione nelle colonie dell'Unione di Tallin, guidata da Eugene Pugach; Come parte della nuova politica estera Iberica, atta a riavvicinarsi a Vandalia e Patto Romano l'Iberia manda truppe a sostegno degli insorti, cosiccome avevano fatto Cartagine, Bisanzio e Aquisgrana. Il debito pubblico Iberico decolla, e questo causerà la rivoluzione Iberica; Federico VI è entusiasta delle tradizioni Vandale e Franche, e quindi, ad ogni controversia con le Cortes, egli risponde sfidando a duello i delegati ed umiliandoli (non li uccide , ma taglia loro cinture e bretelle, e li lascia in mutande, o li costringe a inginocchiarsi); ma, il 14 Luglio del 1789 dopo aver sfidato a duello i delegati delle Cortes Costituenti, alla sua sfida arrogante risponde un giovane deputato di origine Borgognona, Luiz Antoine Leon de Sanjusto, il quale sconfigge e umilia il Re causando l'insurrezione della popolazione di Toledo. Più che la violenza, nelle prime fasi della Rivoluzione iberica prevale il desiderio di umiliare l'aristocrazia, con punizioni simboliche tipicamente inferte ai bambini maleducati; La prima fase della rivoluzione è chiamata rivoluzione Goliardica, favorita anche dalla morte senza eredi dell'Imperatore cui succede a Bisanzio il fratello Leopoldo II, che però non ha speranze di vincere il Sacro Cimento ad Aquisgrana; purtroppo, però, Sanjusto è assassinato dall'ala radicale del Partido Saniaghista, detta dei Flagellanti; costoro sono guidati da un altro orundo imperiale, il Provenzale Donado Afonso Francisco de Sade, che da inizio alla fase Sadica della rivoluzione; Mentre Sanjusto non aveva firmato alcuna condanna a morte, de Sade ne firma a centinaia tutte con mezzi crudeli altro che la recente invenzione Imperiale, attribuita al Granduca di Parigi Luigi XI, e chiamata Capetina in suo onore (In HL Ghigliottina); Federico VI muore impalato, sua moglia Maria Carolina viene squartata. Ma nel frattempo, si è tenuto il Sacro Cimento, e a vincerlo è il fratello minore del Duca di Corsica, il giovane Colonnello Napoleone Buonaparte. Questa vittoria inaspettata (il colonnello è piccolo di statura) salva per qualche tempo la Repubblica Iberica, perchè scoppiano una serie di rivolte finanziate da Bisanzio.
La sola Vandalia si batte contro le atrocità di De Sade, e viene invasa dall'Iberia; quando de Sade minaccia anche l'Impero, e le sue atrocità diventano di pubblico dominio grazie a Sir Percy Blakniev, la Primula Rossa che aiuta i nobili e lealtre vittime a scappare, finalmente si viene alla pace fra Unione di Tallin, SRI e Impero Bizantino, e l'Iberia viene invasa; la repubblica Iberica cessa di esistere e de Sade viene capetinato.
L'Iberia torna definitivamente nell'Impero e Napoleone trascorrerà il resto del suo Regno in varie Guerre contro l'Unione di Tallin, la Vandalia ma non Bisanzio, grazie al suo matrimonio con Maria Ludovica d'Asburgo-Lorena, figlia di Francesco II. Napoleone sarà imbattuto via terra ma sempre sconfitto via mare.
Nel 1800 Agostino XVI promulga lo Statuto di San Wulfila ( così chiamato perché promulgato il 28 Giugno durante la festa omonima), che diventa la nuova costituzione del regno, valido anche per le colonie. La costituzione è in pratica quella ancora in vigore. Clemens von Metternich, di origini Austriache vince le prime elezioni allargate e diventa Gran Cancelliere di Vandalia; resterà in carica fino al 1850, ottenendo la maggioranza in dieci elezioni consecutive.
Nel 1821 muore Napoleone I, gli succede il figlio Napoleone II; al Sacro Cimento per la reggenza partecipano fra gli altri il Duca di Napoli Gioacchino Murat, Francesco Carlo di Lorena-Costantinopoli, secondogenito di Francesco II, Agostino Enrico di Asburgo-Cartagine, Principe degli Alani e il Duca di Milano Eugenio, figliastro del defunto Imperatore. La vittoria arrise al Principe degli Alani che introdusse nel Sacro Romano Impero una costituzionesiile a quella vandala pur mantenendo l'impianto federale e il meccanismo di successione dell'impero; Nel 1826 muore Agostino XVI il Riformatore; gli succede il figlio Agostino XVII, forte, intelligente e robusto, ma poco interessato alle donne, che infatti non si sposerà mai (ha due fratelli per portare avanti la dinastia) e sarà il primo sovrano d'europa a depenalizzare la Sodomia. Re Agostino XVII il Celibe, morirà di cancro al polmone nel 1830, gli succede il fratello Genserico X, uomo schivo e intimorito dal Cancelliere Metternich; La Vandalia diventa una potenza Industriale ma Metternich dimostra spesso poco rispetto per le tradizioni del Regno essendo favorevole a una centralizzazione del potere; Il solido impianto costituzionale Vandalo, comunque, gli impedisce di far passare misure impopolari.
Nel 1832 muore Napoleone II senza figli, e dunque si apre il Sacro Cimento per la successione; Francesco Carlo vince il titolo e diventa Sacro Romano Imperatore come Francesco II; siccome il fratello Federico è infermo di mente, Francesco sarà anche designato come erede dal Senato Bizantino e succederà al padre come Francesco III. Sarà molto infuenzato dalla moglie, Sofia Eudocia di Asburgo-Cartagine, che patrocinerà una svolta costituzionale anche nell'Impero Bizantino.
Questa situazione provocherà una seconda guerra dei Sette anni, che vedrà Vandalia, Nuova Scandinavia e Imperi Romani alleati contro Nuova Irlanda, Unione di Trudo, Unione di Tallin, Califfato e impero Ottomano di Persia. La vittoria arriderà ai primi.
Nel 1848 muore il Re di Vandalia Genserico X il Mite, gli succede il fratello Enrico XI noto cultore delle tradizioni Vandale, sconfitto nel 1832 solo per un colpo di sfortuna (si era stirato un tendine dopo aver sconfitto il Duca di Torino Carlo Alberto di Savoia) Enrico XI ricorda Federico VI di Iberia per i suoi modi rodomonteschi, temperati però da una maggiore cultura e da un forte senso della giustizia e del decoro; nel frattempo a Cartagine, i filosofi del Sacro Romano Impero, Carl Marx e Friedrich Engels pubblicano il Manifesto del Partito Comunista. Il pensiero Marxista è influenzato molto dalla società Vandala e Imperiale, in cui la vittoria di una classe sull'altra non è mai davvero avvenuta in modo netto, la società feudale si era evoluta e aveva incluso alcuni stilemi borghesi, ma non era crollata, e la Borghesia condivideva il potere con l'aristocrazia che era tutt'altro che decadente; la classe operaia, dunque non poteva pensare di andare al potere solo con una rivoluzione( l'esempio disastroso della rivoluzione Iberica lo dimostrava), ma necessitava di inserirsi a sua volta nel sistema, e di "vincere il proprio duello con la storia"
Intanto, di duelli ne vinceva svariati, non solo in Vandalia ma anche nei vice-reami autonomi (ex-colonie) Re Enrico XI, nonostante l'età che avanzava; dalla moglie, Maria Sofia di Asburgo-Iberia aveva avuto numerosi figli, e molti altri li aveva avuti da numerosi amanti. Celeberrimo il duello vinto nel 1850 contro Carl Marx in persona e la successiva dichiarazione alla stampa "il Socialismo Marxista avrà sicuramente un futuro roseo, ma non in Vandalia!" In effetti, Juan de la Villa, Catalanofono e Ebreo, sviluppò partendo dalle idee di Marx una propria teoria politica ed economica che sarà chiamata Social-Democrazia. De la Villa fonderà il Partito Social-Democratico Vandalo, il più antico partito tuttora esistente al mondo.
Ma un Re con la spada in mano difficilmente muore anziano nel suo letto, e infatti, nel 1869, a 67 anni, Enrico XI il Temerario viene ferito durante un duello vinto contro un parlamentare Liberale; muore d'infezione avendo trascurato la ferita.
La morte del popolare monarca causa la sconfitta dei Liberali guidati da Francesco Maria Barracu al potere dal 1850. Il sucessore al trono è il figlio primogenito Agostino XVIII, mentre il nuovo primo ministro è il conservatore Gainsrich von Hedd, un celebre medico che avvia un periodo di grandi investimenti nella ricerca scientifica e introduce l'intervento statale nell'economia. Il nuovo sovrano Vandalo è meno irruento e guascone del padre, ma non meno attivo ( ha tuttora il record delle sessioni del parlamento presiedute di persona); Nel 1848 Francesco I e II decide di abdicare al trono del SRI perché la politica di Aquisgrana non gli piace; siccome la Dieta di Vienna del 1670 aveva proibito i Sacri Cimenti con l'imperatore vivo, e visto che l'erede ha 18 anni viene incoronato come Francesco III.
Nel 1878 muore Francesco II dell'Impero Bizantino, ma il Senato Bizantino vota il fratello minore Costantino (XII) come nuovo Basileus, il che causa un breve conflitto.
Intanto nel 1883 il 20 di Settembre, la Vandalia si sveglia con una brutta notizia:"Oggi alle 8,00 di mattina, sua maestà Vittoria Alessandra recatosi nell'ufficio del sovrano, come d'abitudine, dato che Re Agostino iniziava a lavorare alle 6,00 di mattina, bevendo solo un caffé, per poi fare colazione alle 8,00 con la moglie, lo ha trovato ormai privo di vita" Re Agostino XVIII il Tenace era morto alla sua scrivania, stroncaro da un infarto; gli succede il figlio Federico IV che è una persona schiva e mite, di temperamento, che per la prima volta delega quasi integralmente il governo ai Cancellieri : dal 1885 al 1895 il liberale berbero arabofono Yussuf ibn Sharrak che si caratterizza per un lassaiz faire dell'economia e per l'approvazione di un nuovo codice civile e penale ,inutile dire che il tentativo di abolire alcuni "retaggi medievali" causò una pronta reazione contraria dalla sociertà civile, tanto che Re Federico IV non firmò mai quella legge, dopodiché i Conservatori vinsero, guidati da Antonio Starabba di Rudinì, Siciliano, avvocato, e salito alla ribalta nell'RSI, dove aveva sventato con successo un complotto ai danni dell'innocente ufficiale Ebreo Alfred Dreyfus. I conservatori restarono al potere fino al 1905, anno della morte, per tumore alle ossa, di Federico IV il Quieto; l'erede Agostino XIX è di tutt'altra pasta; esercita a pieno i poteri costituzionali e si scontra veementemente con uomini politici, giornalisti, diplomatici ed esponenti del clero; assiste alle riunioni del governo, emette decreti in risposta a situazioni di emergenza e dirige personalmente lapolitica del regno; Agostino XIX viaggia in lungo e in largo in Vandalia, costringendo il governo a seguirlo, e diventa popolare per la sua vicinanza ai bisogni del popolo. Nel 1914 viene quasi assassinato Federico nipote ed erede di Costntino XII, a Kyev, ritenuta terra irredenta dall'Unione di Tallin; Scoppia la Prima Guerra Mondiale che vede Vandalia, SRI e Impero Bizantino (e poi l'Unione di Trudo e la Nuova Scandinavia) contro Unione di Tallin, Cina, Persia e Califfato. Nel 1916 l'imperatore Francesco III muore e l'Unione di Tallin concede lun armistizio sperando di ottenere il trono imperiale per Albert, secondogenito del Re Jorg V; ma Albert perde il Grande Cimento, vinto da Carlo VI bisnipote di Francesco III, mentre a Massimiliano succederà Federico V . La guerra riprende, ma scoppia la rivoluzione socialista nell'Unione di Tallin; La prima parte della rivoluzione va dal 1917 al 1919 ed è detta Rivoluzione Romantica, e vide, sostanzialmente i Campioni del Popolo (resi anonimi dalle maschere rosse sul volto) sfidare e sconfiggere ogni membro della classe dirigente. Hakon Lenin proclama nel 1918 la nascita dell'Unione delle Repubbliche Socialiste di Kalmar; purtroppo, nel 1919 i generali, in gran parte Cosacchi e Slavi tentarono di rovesciare il potere legittimo dei Soviet; questo fece entrare la rivoluzione nella fase Realistica (o Terroristica) detta anche Guerra Civile; Nel 1924 l'armata rossa schiaccerà i generali ribelli, ma la morte di Lenin permetterà allo spietato Joseph Jusgli, detto Stalin, di origini Georgiane, di prendere il potere. Intanto, la Prima Guerra Mondiale è finita, il Califfato è stato sostituito dall'Unione Araba, rimanendo una carica religiosa; in Persia la Repubblica Turca guidata da Reza Pahalavi ha preso il potere, anche se il sud ha secessionato; il piccolo Regno di Persia, Capitale Bandar Abbas, Sciita e guidato da Ciro Hassan I ha l'appoggio dei Bizantini e dei Vandali.
L'Unione di Trudo ha cercato di pugnalare alle spalle l'Unione di Tallin e conquistare la Gran Bretagna Scandinava, ma non c'è riuscita. Una rivoluzione socialista nel 1922 ha instaurato a Trudo un regime filo Kalmariano. In Cina l'Impero Cinese è crollato, in breve sostituito da un regime Socialista aggressivo.

L'Europa del 2019 in questa Timeline

L'Europa del 2019 in questa Timeline

I liberali sono stati al governo in Vandalia, con Genserico Ipponitano dal 1905 al 1920; nel 1920 salgono al governo, per la prima volta i Social-Democratici di Friedrich Ebert, morto nel 1925 e sostituito da Francesco Fancello, in carica fino al 1935, e poi sostituito dal suo compagno di partito e corregionario Emilio Lussu. Nel 1939 scoppia la seconda Guerra mondiale con l'Invasione Kalmariana dell'Impero Bizantino su cui regna Costantino XIII, succeduto al padre Federico V morto di Poliomelite nel 1932. Nel 1941 dopo aver occupato buona parte di SRI e Impero Bizantino Stalin fa l'errore di attaccare la Vandalia, che porta con se la Nuova Vandalia e l'immenso impero Coloniale, e il suo alleato orientale, il Giappone (La Vandalia era stato l'unico stato a non imporre trattati iniqui al Giappone ed era l'unica nazione del mondo che Tokyo riconoscesse come alleato alla pari, soprattutto grazie al fatto che da giovane il futuro imperatore Showa era stato in Vandalia, e aveva stretto amicizia con la famiglia reale Vandala). Nel 1945 un commando assassina Stalin, mentre la dimostrazione di un ordigno nucleare chiamato Alarico è sufficiente a convincere alla resa l'URSK in cui è restaurata la monarchia con la giovane Margrethe Elisabeth (Margherita II). Nel 1947 muore Agostino XIX il Battagliero, gli succede il figlio secondogenito, Federico V; costui non era destinato al trono ma suo fratello Enrico era morto nel , e si era dedicato alle scienze diventando un luminare di Fisica, e vincendo il premio nobel insieme a Majorana nel 1946. Durante il suo lungo regno sarà un patrono della ricerca scientifica ma anche dell'arte, e dello sport; La nazionale Vandala di Calcio gli dedicherà la vittoria del 1954 contro il fortissimo SRI (che ad oggi è diventato Campione ben 10 volte).
Sotto il suo regno si alterneranno al governo i Nazional Democratici (Erwin Rommel dal 1950 al 1960, il governo della ricostruzione e dell'inizio della Guerra Fredda con la Sfera di Coprosperità Asiatica, Yussuf al-Mawat dal 1970 al 1980, primo governo Vandalo moderno con a capo un islamico, caratterizzato dalla politica muscolare e dall'escalation militare con Tokyo, Federigo Escalante dal 1990 al 2000, è il governo del crollo del Muro di Nanchino e della deregulation fiscale e del passaggio alle energie piu pulite ) e i Social-Democratici (Pio laTorre dal 1960 al 1970, protagonista della lotta alla criminalità organizzata e della riforma della legge sul lavoro, che fra l'altro proibì il ricorso delle aziende a campioni mercenari in caso di risoluzione tradizionale delle controversie; i datori di lavoro e i manager devono rappresentarsi da soli; Il 1980 vide l'ascesa di Santiago da San Wulfila, Primo Cancelliere Ebreo dell'era moderna, firmatario della carta dell'Unione Euro-Mediterranea con SRI, Impero Romeo, Unione di Trudo, Unione di Tallin e Unione Araba; nel 2000 Martin Shultz divenne Cancelliere, e assistette all'abdicazione di Agostino XIX il Brillante nel 2004) Nel 2004 a Re Agostino XIX succede il nipote Agostino XX, detto dai giornali l'Infaticabile, il quale si è dimostrato da subito un sovrano molto più attivo di suo nonno, entrando in conflitto con Shultz il quale aveva discretamente cercato di introdurre riforme modernizzatrici sul modello dell'Unione di Tallin, ma fallendo per l'opposizione duplice del Sovrano e dell'opinione pubblica vandala. Nel 2010 Shultz è sconfitto e al suo posto è eletto il Nazional Democratico Klaus Rommel e il suo è stato il governo del recupero della tradizione culturale e religiosa Vandala, nonché del Mondiale ospitato nel 2010 e vinto, in onore dell'appena defunto Re emerito. Nel 2015 la missione Spaziale Godisgelo 20 ha posato il primo piede umano su Marte.
Nel 2019 la Vandalia festeggia il 1590° anniversario dell'Incoronazione di Re Genserico I con l'Organizzazione dei Mondiali femminili, con il matrimonio dell'erede al trono, la Principessa degli Alani Maria con Carlo Costantino di Lorena-Costantinopoli, secondogenito del Basileus Federico VI, e con l'esibizione, il 28 di Giugno delle frecce Bianco-Verdi.

Tommaso Mazzoni

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E ora, la parola a Never75:

L'Impero Romano-Vandalico

Poniamo che dopo il sacco di Roma, con la città praticamente in pugno, Genserico decida di farla finita del tutto con l'Impero Romano magari legittimando il suo potere facendo sposare il figlio Unerico con la principessa Eudocia e proclamando i due come Augusti Imperatori.

Del resto Genserico aveva una serie di fattori a suo favore: a Roma durante il Sacco non c'era più né un esercito né un imperatore (l'imbelle Petronio Massimo era stato già linciato dalla folla ancora prima dell'arrivo dei Vandali) né una classe dirigente (i pochi senatori rimasti nella ex Capitale erano arroccati nelle proprie villae). Solo il papa avrebbe potuto offrire una minima resistenza.

Se Genserico avesse davvero trasformato un'azione di pirateria e saccheggio in un'occupazione militare e di conquista vera e propria gli effetti sarebbero stati immensi per il futuro.

Il Regno Vandalo (comprendente allora le vecchie Province Proconsolare e Byzacena, oltre ad un lembo di Spagna ed alle Isole maggiori del Mediterraneo Occidentale: Sicilia, Sardegna, Corsica e Baleari) arricchito dell'intera Italia Continentale sarebbe diventato il Regno Romano Barbarico più forte.

Una volta cessate le turbolenze e gli inevitabili massacri post-invasione, in un paio d'anni la situazione si sarebbe stabilizzata.

Alla fine (come avvenne in seguito in HL anche con Goti e Longobardi) la minoranza vandalica in Italia si sarebbe gioco-forza fusa ed assimilata con la Romana ed Italica.

Col tempo il cattolicesimo niceno avrebbe prevalso sull'arianesimo e questa sarebbe potuta benissimo essere una mossa tattica per l'Imperatore Romano-Vandalo di turno allo scopo di accaparrarsi il favore del Papa.

I vantaggi per la nostra Penisola, dopo le devastazioni, sarebbero ben presto prevalsi sugli svantaggi. Nonostante la relativa perdita d'importanza dell'Italia rispetto al Nordafrica (è indubbio ormai che la Capitale del rinnovato Impero sarebbe rimasta Cartagine), l'unione tra le due sponde del Mediterraneo, accanto all'assenza di azioni di pirateria nei nostri mari che ora non avrebbero avuto più senso, avrebbe fatto di nuovo rifiorire le nostre città e campagne.

I commerci nel Mediterraneo arricchirebbero le nostre città costiere quasi come nel secolo d'oro dell'Impero. Inoltre, un Impero di queste dimensioni, avrebbe scoraggiato futuri tentativi di penetrazione da parte di altri sovrani barbari (quindi ci saremmo risparmiati sia i Goti che i Longobardi).

Perfino un eventuale Giustiniano avrebbe avuto i suoi timori nell'attaccare contemporaneamente Nord Africa ed Italia. Innanzitutto i Vandali avrebbero di nuovo una flotta efficientissima in grado di respingere anche quella Bizantina, ed inoltre in HL Giustiniano ebbe successo perchè affrontò separatamente avversari diversi su campi diversi (i Vandali in Africa ed i Goti in Italia) ma contro uno Stato unitario in grado di mettere in campo un esercito di pari valore credo avrebbe avuto le sue belle gatte da pelare.

L'unica incognita sarebbe il definire fino a che punto l'Impero Romano-Vandalico avrebbe potuto sopravvivere ai Carolingi o agli Arabi.

In entrambi i casi, comunque, l'influenza vandalica resterebbe e sarebbe pregnante nella caratterizzazione politica ed ideologica della nostra Penisola anche per i secoli successivi, soprattutto riguardo alla nostra storia interna.

Innanzitutto l'Italia si sentirebbe molto più legata al Nord Africa che al Nord Europa (per ovvii motivi) eppoi il nostro Sud (essendo logisticamente assai più vicino a Cartagine, la nuova capitale Imperiale) avrebbe la preminenza sul Nord, che invece, più lontano dai veri centri di potere, rimarrebbe pressoché disabitato o tuttalpiù considerato come una regione di confine.

Quali conseguenze nel Medioevo o nell'Età Moderna? Se volete farmi avere il vostro parere sulla mia ucronia, scrivetemi a questo indirizzo.

L'impero romano vandalico nell'800 (grazie a Perchè No?)

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Così gli risponde Maggioriano:

Ho letto la tua ucronia con grande interesse e mi è piaciuta molto, tuttavia, siccome l'argomento mi interessa molto, ho qualche osservazione da fare.

Innanzitutto i Vandali non avrebbero potuto conservare a lungo il controllo sull'Italia come lo dimostrarono nella HL le vittorie di Maggioriano sulle loro forze d'incursione ed avrebbero anche dovuto vedersela con la fortificatissima Ravenna dove li avrebbe aspettati l'imperatore Avito.

Poi i Vandali non seppero mai accattivarsi la simpatia degli abitanti locali, come lo dimostra il clima di indifferenza generale che accompagnò la loro caduta.

Genserico era un abile politico ed un buon stratega, ma alla sua morte gli successero unicamente re incapaci e pronti a provocare guerre civili per il controllo del trono.

Insomma, dubito che un regno simile avrebbe tenuto ed avrebbe inoltre dovuto fronteggiare i resti dell'impero nelle Gallie, l'Impero d'Oriente ed i Visigoti.

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Ed ecco la replica puntuale di Never75:

Innanzitutto mi fa piacere che tu abbia apprezzato la mia ucronia, caro Maggioriano. Ora rispondo alle tue argute osservazioni.

Tu hai detto: « Innanzitutto i Vandali non avrebbero potuto conservare a lungo il controllo sull'Italia come lo dimostrarono nella RTL le vittorie di Maggioriano sulle loro forze d'incursione ed avrebbero anche dovuto vedersela con la fortificatissima Ravenna dove li avrebbe aspettati l'imperatore Avito. »

Questo è verissimo. Infatti nel mio sviluppo ucronico avrei dovuto aggiungere che Genserico ocimpieghicupi i primi mesi di occupazione ad eliminare i possibili pretendenti/rivali alla porpora imperiale. Primo tra tutti proprio Maggioriano (definito dal Gibbon come l'ultimo lume nella Storia di Roma prima del buio totale).

Per quanto riguarda Ravenna, era senza dubbio una città fortificatissima (ne è prova che non molti anni dopo Odoacre resistette per tre anni alle forze di Teodorico e fu presa solo grazie ad un inganno) però è anche vero che oltre a Ravenna non c'era più niente.

Mettiamo che l'assedio dure pure qui tre anni. E poi?

Credo che al crollo dell'Italia (ancora nominalmente sede e cuore dell'Impero Occidentale) anche gli altri Regni Barbari (sempre meno vassalli e sempre più autonomi dal potere centrale) avrebbero approfittato per proclamare a loro volta l'indipendenza.

Pensiamo che parte di Gallia e Spagna erano ormai semi-indipendenti sotto i Re Visigoti, un'altra parte di Germania e Gallia erano dominio dei Franchi, nell'Illirico l'usurpatore Marcellino faceva il bello ed il cattivo tempo ed avrebbe avuto tutto da guadagnarci da una situazione simile.

Gli unici che avrebbero potuto fare qualcosa (se davvero lo avessero voluto) erano gli Imperatori d'Oriente, che però ad Est avevano pure loro delle belle gatte da pelare...

Tu poi scrivi: « Poi i Vandali non seppero mai accattivarsi la simpatia degli abitanti locali, come lo dimostra il clima di indifferenza generale che accompagnò la loro caduta. »

Anche questo è vero. Però pensiamo che in Italia, con un papa ed un clero a maggioranza cattolico, presto o tardi pure i Vandali (o la maggior parte delle loro élite) si sarebbero convertiti al Cattolicesimo Niceno.
Magari proprio per accapparrarsi le simpatie del papa. Forse lo stesso matrimonio tra Unerico ed Eudocia potrebbe essere celebrato col rito niceno.

Tu scrivi: « Genserico era un abile politico ed un buon stratega, ma alla sua morte gli successero unicamente re incapaci e pronti a provocare guerre civili per il controllo del trono. » Però dal matrimonio tra Unnerico ed Eudocia potrebbe nascere una discendenza diversa.

Lo stesso matrimonio tra un Vandalo e l'ultima discendente della dinastia teodosiana potrebbe (a livello d'immagine, s'intende) legittimare l'occupazione vandalica dell'Impero. L'integrazione vera e propria tra Romani e Vandali (oltre ai berberi) sarebbe stata ov..viamente lunga e non priva di ostacoli (quale integrazione non lo è?) ma non sarebbe stata impossibile, come non lo fu infatti nelle Gallie coi Franchi.

È ovvio che anche le mie sono solo supposizioni, come del resto ogni ucronia, tuttavia non immagino del tutto impossibile uno scenario del genere.

A proposito di questo periodo vorrei segnalare a tutti voi il bel romanzo storico che sto finendo di leggere e che mi ha ispirato questa ucronia: è "Imperator" del prof. Giulio Castelli. Parla della vita dell'imperatore Romano Maggioriano narrata in prima persona. Le descrizioni ed i fatti narrati sono molto accurati (a parte qualche licenza narrativa) e, anche se non raggiunge certo le vette della Yourcenar, a mio avviso, è un ottimo romanzo che farà anche riflettere (chi lo leggerà) anche sulla nostra situazione storica attuale.

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Anche Perchè no? dice la sua:

Grandissima idea, questo Mediterraneo controllato dall'impero bizantino e dall'impero cartaginese! Però mi sorgono spontanee alcune domande:

a) Perché i Cartaginesi (piuttosto che vandalo-romani visto che sei a favore di una integrazione totale e riuscita dei Vandali) avrebbero bisogno di mantenere il dominio sulla Provenza e la Settimania?

b) Perché si accontentano delle coste iberiche, sarebbe piuttosto utile di conquistare tutto l'interno di questo ricco paese. Inoltre non credo che Cartagine possa accettare l'esistenza di un forte potere visigotico così vicino. Si può pensare dunque a delle guerre visigotiche che portano all'annessione della penisola.
Per questo Cartagine cerca l'alleanza dei Franchi di Clodoveo che distruggono l'esercito visigotico a Vouillé, i Franchi si prendono l'Aquitania e la Settimania.

c) Con un'Italia e un'Iberia cartaginesi il potere vandalo avrebbe motivi per voler controllare la Provenza, si possono dunque prevedere guerre contro i Franchi durante i secoli seguenti fino ad un compromesso che porta l'entroterra ai Franchi e la costa con la via Domizia a Cartagine. Queste guerre potrebbero essere combattute anche in Italia del Nord che in questa timeline rimane la Gallia cisalpina, più legata ai Franchi e poi alla Germania che all'Italia. 

d) Mi chiedo, se questa situazione é giusta, quale sarebbe il ruolo delle conquiste di Carlo Magno?

e) Per la conquista musulmana mi chiedo se Cartagine permetterebbe la conquista dell'Egitto (penso che anche se Bisanzio era più forte avrebbe perso l'Egitto lo stesso per questioni religiose)?

Domande meno fattuali:

f) Come va la cooperazione tra Vandali e Romani, c'é una segregazione o un'integrazione? Parli dei Vandali ma se Cartagine ha tutto il potere si dovrebbe vedere la nascita di una classe nativa dell'Africa, berbera, punica e latini di vecchie stirpe, la quale assume un grande potere: si può pensare alla nascita di una dinastia nativa africana che si riterrebbe l'erede dei Severi.

g) Qual é il ruolo sociale dei Vandali? Padroni di vasti latifondi africani? Casta guerriera?

h) Questo gruppo vandalo diventa totalmente romanizzato o conserva qualcosa di germanico? in questo caso cosa conserva?

i) Vista la natura di questo impero, la flotta avrebbe un'importanza maggiore; quale sarebbe il suo ruolo nel Mediterraneo orientale? Sarebbe bello immaginare la ricreazione del famoso porto militare punico in questo periodo. 
ancora una volta con un centro di potere oltremare l'Italia dovrebbe avere i suoi centri attivi sulle coste; cosa cambierebbe sulla sua geografia? Possibile che Ostia sia restaurata e sviluppata e cresca molto più di Roma creando una sorte di città su due poli?

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Diamo ora la parola a Shark Peddis:

L'Impero Romano di Sardegna e Corsica

E se la Sardegna diventasse l'ultimo ridotto dell'Impero Romano d'Occidente, con il Senato in esilio a Carales, seguito dal Pontefice (a meno che questo non si ripari a Bisanzio, magari la presenza del Papa potrebbe prevenire la "deriva" autocefala che poi porterà allo Scisma, che invece potrebbe avvenire in Occidente)?

C'è da dire che la Sardegna fu in HL una roccaforte bizantina (assieme a Cartagine), e che, pare, i Giudicati si formarono proprio in seguito al vuoto di potere, da un unico "iudex" o "dux", per meglio gestire il territorio. La situazione corsa di quel periodo è invece più oscura. Per cui un "governo" indipendente sulle isole sorelle, e non un semplice "governatore" che doveva rispondere a Bisanzio potrebbe tenere unito il territorio, non avendo però la forza di riprendersi da solo la Penisola.

Per un po' Bisanzio potrebbe aiutare questa entità isolana, magari unendo le forze per riprendere la Sicilia, il vecchio "granaio dell'impero" ed eventualmente il Sud Italia o esagerando potrebbe annettersi tutto il territorio dei Visigoti in cartina, quindi anche la Prima Roma.

E da lì potremmo proseguire con una vera e propria "Reconquista" perlomeno fino alle Alpi (confine naturale, insomma). Ciò non significa che Roma tornerà ad essere la capitale della cristianità, il Papa potrebbe scegliere (liberamente o meno) di rimanere a Bisanzio.

Quindi tutte le beghe altomedievali occidentali verrebbero lasciate all'"Italia" (de facto, poiché de iure quel generale o il suo erede continuerebbe a considerarsi Imperatore dei Romani, quindi niente Sacro Romano Impero, e feudalesimo chissà), e a qualche aiuto da Est finché i rapporti rimangono buoni.

Si potrebbe anche decidere un'unione matrimoniale per restaurare un unico Impero, comunque più gestibile di quello che Costantino divise.

Oppure altra pista (forse più realistica): isolazionismo, o comunque aiuti bizantini non sufficienti per una "Reconquista". Si cerca solo di difendersi, di rimanere una roccaforte della civiltà romana contro i barbari. Intanto, col passare dei secoli, gli "imperatori" si integrano con la popolazione locale.

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Paolo Maltagliati gli replica con una controproposta ucronica:

I Goti in Oriente!

370 – 379: mentre i visigoti premono sui confini dell’impero romano, gli ostrogoti decidono per la fuga verso il Caucaso. Nel caos di potere dopo la morte di Arsace II e l’assassinio del figlio ad opera di Valente, gli ostrogoti si insediano in Armenia. I romani, in altre faccende affaccendati, non agiscono per riportare l’ordine, sperando, per quanto di malavoglia, che se la sbrighino i sassanidi. Inizialmente Sapore II fa buona accoglienza all’idea di questi nuovi vicini, pensando di poterli usare contro Roma. Presto però i rapporti tra lo Shah e Unimondo si deteriorano, tanto da indurre il primo a inviare il figlio Sapore a dar loro una lezione e cacciarli da dove sono venuti.

Sorprendentemente nei pressi di Dvin gli ostrogoti riescono ad avere ragione dell’esercito persiano (nel 376); per poco Sapore il giovane stesso non viene ucciso. La strage si rivela nefasta per l’impero sassanide al pari di Adrianopoli ed entrambi gli imperi ringraziano sentitamente che l’altro non sia al massimo della forma per aprire le ostilità per primo.

Bahram IV una decina di anni dopo stipula un trattato di pace con l’Armenia gota in funzione antiromana, ma i goti tradiscono i persiani e la campagna di Bahram contro la Siria romana finisce ancor prima di iniziare. Nel frattempo, molti goti iniziano ad entrare nelle file dell’esercito persiano. I goti d’Armenia sono tendenzialmente pagani o zoroastriani, anche se progressivamente molti goti si convertono al cristianesimo. Yazdagard primo, all’inizio del V secolo normalizza i rapporti con i goti d’Armenia, che nel frattempo hanno esteso il loro dominio a tutto il territorio transcaucasico. Così però non riuscì a fare il figlio Bahram, che pensò bene di risolvere il problema una volta per tutte, per poi lanciarsi contro l’impero romano d’oriente. La sua politica poco diplomatica, spinse i goti d’armenia ad allearsi con i romani, che riuscirono a contrattaccare e conquistare Nisibi. Il primo sovrano a battere i goti fu Yazdagard II, nella battaglia di Vartanantz nel 451. Purtroppo per i Sassanidi, ciò non significò la ripresa del controllo sull’Armenia se non per un breve periodo. La guerra di successione tra Ormisda e Peroz tra il 455 e il 460 fece sì che Teodemiro riguadagnasse l’indipendenza dall’impero. Peroz, una volta al potere, inviò un esercito per riannettere l’Armenia, ma nel frattempo Teodemiro si era alleato con Vatichio, re dell’Albania (caucasica) e insieme avevano sconfitto l’esercito di Peroz. Ironico notare che l’esercito di Peroz stesso aveva una nutrita schiera di cavalleggeri goti tra le sue fila. A seguito di questa battaglia nel 460 Teodemiro si convertì ufficialmente al miafisismo armeno.

Peroz non ebbe modo di organizzare una nuova campagna, per via della grande carestia che colpì l’impero per sette anni. Ebbe modo di tornare a combattere contro i goti solo nel 484, quando, nonostante Teodorico, poi detto il grande, si fosse alleato con diversi sovrani iberiani, venne infine sconfitto e dovette giurare obbedienza ai Sassanidi. Fortunatamente per i goti, nel 484 i persiani subirono una catastrofica sconfitta in oriente contro gli eftaliti, che permise a Teodorico di riprendere il potere. Balash, il nuovo sovrano persiano, riuscì faticosamente a riprendere in mano la situazione anche grazie ad una politica di tolleranza nei confronti del cristianesimo e di un’alleanza con i goti, che gli consentisse di sfruttarli come alleati contro i terribili unni bianchi.

Questo idillio però durò soltanto 4 anni. Nel 488 Balash venne assassinato e salì al trono Kavadh, il quale aderì al mazdakismo, setta che aveva spiccate tendenze antiaristocratiche. Il clima di tensione tra le famiglie nobili persiane e lo Shah si fece sentire ne 490, quando Kavadh ruppe la tregua con Teodorico per affrontarlo in guerra. Per lo Shah si trattò di una sconfitta disastrosa presso Gandjak. I goti dilagarono in Mesopotamia e Kavadh, per indurli a ritirarsi dovette sottostare ad un trattato umiliante, che includeva persino un tributo e un matrimonio con una principessa sassanide. Intanto l’aristocrazia riuscì ad esautorare Kavadh ed imprigionarlo nel 496. La sua fuga lo portò proprio alla corte di Teodorico, che gli accordò il proprio aiuto per riconquistare il trono in cambio del dominio su gran parte della Mesopotamia Sassanide. Pare che l’ex – Shah inizialmente rifiutasse, ma che poi fu costretto ad accettare suo malgrado.

Gli Eftaliti, intanto, pensarono di invadere da est l’impero persiano. Nel 500 la situazione era critica. Kavadh venne incoronato re di un impero dimezzato. Grazie a Teodorico, i persiani riuscirono a vincere la battaglia di Nishapur e fermare e respingere faticosamente gli Eftaliti. Ma il prezzo era altissimo. Ctesifonte continuava ad essere la capitale dell’impero, ma era de facto controllata dai goti.

E ora, sbizzarritevi voi!.

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Impossibile non citare anche l'idea di Basileus TFT:

Ipotizziamo un mondo dove l'arianesimo non viene rapidamente debellato, ma anzi riesce a sopravvivere a lungo nei vari regni romano-barbarici, che non hanno nessun interesse a piegarsi alla religione dei romano-bizantini (a parte Clodoveo).

Allego una cartina di come potrebbe essere il mondo nel 2010:

Ecco una prima bozza di una timeline della nostra Italia:

535-553: Guerra Greco-Gotica. Le truppe dei Goti vengono sconfitte dai bizantini, che riconquistano la penisola. Inutile è l'ultima rivolta di Totila. Nel complesso il dominio dei goti fu abbastanza buono; nonostante fossero ariani lasciarono una certa libertà religiosa alle popolazioni cattoliche. La chiamata alla armi di Totila, in cambio di una conversione al alla religione nicena non servì comunque a mettere dalla sua parte la popolazione romana. Il dominio romano è restaurato e la religione nicena è posta come l'unica e vera. Il Papa, che aveva accolto a braccia aperte il ritorno dei romani, restaura il credo niceno con la forza e converte forzatamente le popolazioni gotiche.

559-562: Grande Pestilenza che dilaga in tutto l'Impero. Milano, Ravenna, Siracusa e Roma vengono spopolate e decimate.

568-570: Invasione dei longobardi. Una fetta della popolazione italica, esasperata dalle tasse bizantine, li appoggia, soprattutto al Nord. Nel centro-sud invece il Papa e l'Esarca bizantino si arroccano nelle principali città e cercano di resistere a questo nuovo nemico. I Longobardi non sono tolleranti e per di più sono ariani e questo li rende particolarmente invisi agli ecclesiastici e ai grandi proprietari terrieri.

712-753: è il momento di massima espansione per i Longobardi. Sconfiggono i Franchi nella zona di Nizza e strappano l'intero nord italia ai bizantini, penetrando anche in toscana. Nel 728 Liutprando conquista Ravenna e la saccheggia. Un tentativo di creare un grande stato italico, capeggiato dal re dei longobardi, con la benedizione del Papa, fallisce non appena Liutprando mostra la totale reticenza a negare la religione dei suoi avi.I Longobardi rimangono quindi ariani. La donazione di Sutri vede il Papa diventare padrone della città stessa e di alcuni territori nel Lazio. I . Alboino riesce infine ad occupare l'Istria e la Toscana.

772: Carlomagno, unico sovrano cattolico d'europa, si accorda con il Papa e con l'Imperatore di Bisanzio per liberare l'italia dagli ariani longobardi.

774: Pavia capitola e il regno longobardo è interamente occupato dai Franchi. Il cristianesimo niceno è imposto con la forza ai Longobardi.

800: Carlo Magno viene incoronato a Roma "Patrono della Cristianità". Il Papa cerca di favorire un'intesa fra quelli che sono gli unici bastioni del cattolicesimo niceno al mondo. I Franchi, circondati dagli ariani a sud e dai pagani a nord; e i bizantini, circondati dagli islamici ad est e dagli slavi a nord. L'Imperatrice Irene riconosce Carlo come proprio "fratello cristiano".

843: Trattato di Verdun in seguito alla battaglia di Fonteany. Carlo ottiene il titolo di Re di Francia, instaurando uno stato di religione nicena. Ludovico ottiene la Germania, ancora fortemente pagana e ariana. La conversione all'arianesimo viene fatta pochi anni dopo. Lotario domina una fetta di terra prevalentemente ariana a nord e nicena a sud. Le tensioni religiose sono all'ordine del giorno, anche perchè l'Imperatore mantiene un atteggiamento ambiguo e poco deciso.

850-924: Berengario del Friuli tenta di separare la parte italica e nicena dalla Lotaringia ariana. Il suo tentativo, dopo un iniziale successo, fallisce miseramente. Gli arabi occupano la Sicilia.

955-1015 Arduino d'Ivrea tenta l'impresa di Berengario, riuscendo a staccare l'Italia dall'Impero per 14 anni. La sua morte segna la fine del sogno italico. Bel frattempo i Normanni, un popolo di navigatori ariani, riescono ad occupare la Sicilia e tentano un'invasione del sud italia. L'intervento deciso di bizantini, papalini e delle città stato del meridione riesce a scongiurare l'instaurazione di un forte stato ariano in Puglia e Calabria.

1054: Il Concilio di Atene ceca di stabilire il ruolo papale e di riconciliare alcune fratture fra i niceni d'oriente ed occidente. Molte cose vengono classificate come usanze locali e al Papa è riconosciuta una certa autorità ed autonomia. Il clima è decisamente disteso e una rottura fra Roma-Bisanzio e Parigi pare impensabile.

1095. i continui successi dei Turchi in Terrasanta inducono il Papa ad indire la Crociata per liberare Gerusalemme, ma anche per aiutare i fratelli bizantini in difficoltà. Partecipano bizantini, franchi, milanesi e addirittura un contingente di irlandesi.

1000-1200: Le Repubbliche Marinare gettano la base della loro potenza. i comuni niceni della pianura padana sconfiggono l'ariano Federico Barbarossa ed ottengono una larga autonomia.

1201: Il Papa approfitta della minore età dell'Imperatore Federico II e si mette alla testa di una colazione di città e comuni, con l'intento di liberarsi una volta per tutte degli ariani germanici. La battaglia del ponte di Galliate vede le truppe tedesche sconfitte duramente. DI questo ovviamente ne approfittano anche i pagani danesi e l'Impero è costretto a concedere la formale indipendenza all'Italia.

1204: La quarta crociata, composta in massima parte da provenzali, si dirige verso Zara, che espugna e dona ai veneziani, come pagamento. Il Papa condanna duramente questo atto e di fatto la crociata perde forza. In seguito Enrico Dandolo propone di deviare la Crociata contro la Sicilia, sede di eretici e scismatici. I bizantini si uniscono all'impresa, spalleggiati da Amalfi e Napoli. In meno di un anno il regno normanno è sconfitto e il Papa restaura il credo niceno nell'isola. Egli definisce questa crociata come un "evento miracoloso".

1205: L'Italia viene così suddivisa: Il sud rimane in mano ai bizantini, il centro al Papa e al nord viene creata la Lega Italica, una repubblica di stampo vagamente federale, che fa capo a Milano.

1250-1582: Vespri Siciliani: La popolazione ariana di Sicilia (circa il 15%) chiede aiuto all'ariano Duca di Aragona, promettendogli la cessione dell'isola. Il duca muove le sue truppe e sbarca a Palermo, città a maggioranza ariana, facendone la sua testa di ponte. Il Duca di Sicilia (appartenente alla dinastia provenzale) chiede aiuto ai bizantini ed al Papa. La guerra durerà più di trent'anni e alla fine gli ariani saranno totalmente scacciati dalla Sicilia. Con la definitiva uscita di scena degli imperatori di Germania e degli ariani, il fervore della civiltà comunale raggiunge infine il suo apogeo economico, spirituale, artistico, alimentato dall'idea politica di numerosi poeti, tra cui Dante Alighieri, e dall'esigenza, fatta propria da Cola di Rienzo, della rinascita dell'unità d'Italia.

1298-1300: La Lega Italica invade la Croazia e impone una conversione forzata della popolazione locale. Fino ai primi del 1900 le popolazioni locali terranno nascosta la loro fede o pagheranno per poterla professare. L'Aragona attacca la Sardegna e impone l'arianesimo, conquistando rapidamente la metà inferiore dell'isola. Qui sotto, una cartina d'Italia a quell'epoca.

1300-1305: L'Aragona completa la conquista della Sardegna. Il Vescovo di Cagliari è cacciato e chiede aiuto al Papa. Inizia una crociata contro gli Eretici.

1305-1320: Crociata contro gli aragonesi, alla quale partecipano il Papa, i bizantini, la Lega Italica, Napoli, Capua, Salerno e la Sicilia Provenzale e il duca di Provenza. La liberazione della Sardegna avviene abbastanza facilmente, mentre gli scontri continuano per terra (specialmente nel Rossiglione aragonese) e per mare (baleari). La guerra si conclude nel 1320, con la cessione del Rossiglione ai provenzali e la liberazione della Sardegna, che diviene una federazione dei 4 Giudicati governata da un procuratore eletto a maggioranza fra gli aristocratici dell'isola. Nasce la Federazione Sarda.

1320-1360: La Lega italica attraversa un periodo di profonda crisi. Inizialmente deve vedersela con le spinte indipendentiste di Torino, Venezia, Trento, Padova, Modena e Brescia. Quindi, nel 1351, ancora a guerra aperta, la città di Trieste chiede aiuto agli Asburgo, preferendo essere un grande porto in un regno continentale che l'ennesimo porto della penisola. Gli austriaci ariani danno inizio alla Guerra dei 20 anni.

1360-1380: Al termine di questa guerra la Lega Italica è a pezzi. Ha dovuto rinunciare al Veneto e a Trento a favore degli Asburgo. Inoltre ha dovuto concedere l'Indipendenza a Toscana, Venezia e Piemonte.

1380-90: Guerra della Valtellina. Il Piemonte diventa ufficialmente ariano e chiede la protezione dell'Imperatore Tedesco. Con l'obbiettivo di reclamare alcune terre di confine, come la provincia di Novara, i piemontesi dichiarano guerra alla Lega Italica. Questi ultimi sono immediatamente supportati dal Papa e da Venezia. La guerra si svolge principalmente in Valtellina, snodo strategico per il passaggio delle truppe germaniche. Alla fine il tutto si concluderà con un nulla di fatto.

1390-1421: La Sardegna accetta il protettorato della Provenza ed entra a far parte del regno di Provenza-Sicilia. La Lega italica riesce a riconquistare Modena, mentre Venezia si scontra a più riprese con Bisanzio, in una guerra puramente commerciale.

1421-1425: Napoli conquista Salerno. La Lega Italica si scontra con Venezia per il possesso della zona di Ravenna. I Veneti sono sconfitti nella battaglia di Verona.

1425-1450: si susseguono varie guerre in tutta l'Italia dall'esito inconsistente. Mentre gli stati europei si consolidano le poche istituzioni forti nella Penisola perdono sempre più potere e prestigio. Fanno eccezione i bizantini del sud italia, che tuttavia spremono di tasse la popolazione per le loro guerre a est.

1450-1454 Venezia è sconfitta per terra e per mare dagli austriaci, che occupano l'Istria e la Dalmazia. Per la Serenissima un ritorno in seno alla Lega è inevitabile. Lorenzo de Medici, duca di Toscana, instaura la sua famosa "Politica dell'Equilibrio".

1454-1492: Pace in Italia, crescita demografica ed economica, rinascimento italiano.

1492-1507: Il duca italico Francesco Sforza, detronizzato dal rivale Ludovico, scappa in Provenza e chiede aiuto ai francesi. Carlo VII di Provenza, il più potente signore d'Europa, attraversa e conquista il piemonte, movendo una feroce guerra alla Lega.

1507-1513: Papa Giulio II organizza la "Lega di Perugia", in funzione antifrancese. Aderiscono il Papa, Bisanzio, Napoli, Toscana e la Lega italica. La guerra imperversa soprattutto nel nord italia, città come Novara, Alessandria e Lodi vengono saccheggiate e distrutte. Alla fine si raggiunge un compromesso, lasciando Ludovico al governo della Lega e cedendo il Piemonte ai Provenzali.

1515-1519: Carlo VIII riprende la guerra poco dopo, incurante del trattato di pace, scendendo nuovamente in italia per conquistare la Lega, con una legittimazione data da un matrimonio dinastico. Viene formata una lega, la Lega di Cambrai, cui aderiscono tutti gli stati italiani più l'Austria. Per la prima volta uno stato Ariano entra in una lega cattolica. La Provenza viene sconfitta e cede il Piemonte alla Lega.

1522-1542: in Italia infuria una nuova guerra, questa volta contro l'Austria e il suo strapotere, alla quale partecipa anche la Provenza. Gli Asburgo escono sconfitti e cedono alla lega italica il Veneto, ma questa deve cedere la Corsica ai francesi.

1554-1556: Un tentativo di far tornare la Sardegna indipendente è stroncato nel sangue. Sassari viene saccheggiata. Lo Strategos Michele Ducas approfitta dei dissidi ad Oriente per tentare di creare un proprio regno personale in meridione. Andreas I Paleologo riesce a sconfiggerlo e a riportare l'ordine dopo la "Battaglia della Piana delle Puglie".

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Ed ora, la proposta contraria di Iacopo:

Nel 365 Ulfila inventa l'alfabeto gotico per tradurre la Bibbia nella lingua dei Germani. Egli è ariano, e per questo, quando nei secoli successivi l'arianesimo scompare, anche il suo alfabeto si perde. Ma se invece Ulfila è cattolico, o il suo alfabeto viene usato dai cattolici?

I germani hanno il loro alfabeto e la la loro lingua ecclesiastica. e questa indipendenza porta ad un'estinzione molto più rapida dell'arianesimo. Non avviene la fusione fra area germanica ed area latina che è alla base della nostra concezione di europa moderna (Carlomagno ha difficoltà ancora maggiori ad unificare il suo impero, ma d'altra parte il papato è meno preoccupato dei Longobardi).

Le lingue germaniche resistono più a lungo e si impiantano più profondamente in territorio latino, in particolare lo spagnolo diventa una fusione fra latino volgare e gotico tardo, come l'inglese. In Italia si affermano sia il latino ecclesiastico, sia il gotico ecclesiastico (usato anche dai longobardi). Nelle gallie la situazione è ancora più problematica, perchè il gotico in teoria domina a sud ed il latino a nord... La Germania invece è linguisticamente unita e forma una generazione di monaci-predicatori tutta sua. Il cristianesimo penetra in Scandinavia molto prima di quanto non sia accaduto a noi, e le invasioni vichinghe sono molto più convinte (!).

Alla fine del decimo secolo credo che il latino resisterebbe solo in italia centrale e forse nelle Asturie: la Francia è normanna a nord e gota a sud, la Germania, unita e fiera, sarà il nuovo motore d'Europa, mentre la cultura germanica e l'alfabeto gotico si diffondono in europa centrale ad opera dei mercanti sassoni (il magiaro, il croato, il boemo e forse il rumeno saranno scritti in gotico) e in europa centro-orientale ad opera dei vichinghi (polacchi, lituani baltici in genere e rusis del nord sono quasi assimilati). Problemi in Russia: i bulgari del Volga si convertiranno all'islam? Come potranno convivere gli slavi di Kiev e i Normanni di Holmgard? E in Italia, dopo l'invasione normanna? Il latino sopravvivrà?

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Diamo ora la parola a Pierfrancesco Degl'Innocenti:

E se Maggioriano sventasse il complotto prima della spedizione in Africa e riconquistasse Cartagine subito dopo?

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Gli replica Basileus TFT:

La conquista dell'Africa era vitale per approvvigionare l'Italia e Maggioriano era sicuramente abbastanza abile da farcela. Se i Vandali sono distrutti l'Impero occidentale può vivere tranquillamente altri cent'anni. resta però da vedere dove mandare i Goti, se non in Italia contro Odoacre (che non c'è) come ci si sbarazza di loro? Si mandano in Asia Minore? Si tenta di romanizzarli rapidamente? Si mandano in Gallia contro i Franchi?

Comunque la caduta dell'Occidente come impero autonomo non poteva essere rimandata all'infinito. Probabilmente dopo un imperatore debole Costantinopoli avrebbe abolito la pars occidentalis e reclamato quel che rimaneva senza colpo ferire.

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E Bhrihskwobhloukstroy aggiunge:

Per quanto riguarda il primo interrogativo (sui Goti): senza i Germani Foederātī dell'Impero d'Occidente come 'polizia imperiale' impiegata nella repressione delle Repubbliche dei Bagaudi (dalla Spagna alla Gallia e alle Alpi), le Provinc(i)e ritenute di interesse strategico minore sarebbero state prima o poi evacuate dalle Legioni (come la Britannia) e sarebbe avvenuto il contatto diretto fra Germani e Celti (o Baschi), come nel Bacino del Danubio fra Slavi e Daco-Misî (nonché Dalmato-Pannoni), col risultato di un'amplissima ridefinizione etnica (da Celti a Germani, come in Inghilterra e come da Daco-Misî o Dalmato-Pannoni a Slavi).

Le aree già latinizzate sarebbero naturalmente rimaste tali (perfino espandendosi, sul Reno e sull'Alto Danubio, come avvenuto in Romania), nella stessa misura della Latinità Adriatica Orientale e della Grecità Continentale e Anatolica, quindi in pratica le Coste della Provenza e del Versante Mediterraneo della Penisola Iberica, con inevitabili episodî di riassorbimento da parte del sostrato (come in Albania), presumibilmente nel tratto delle Alpi Marittime (dove storicamente si è verificato il più consistente episodio di ribellione alla Cristianità, la fase musulmana di Frāxinētum, 889-983), dove alla fine l'equilibrio si sarebbe risolto in favore della Celticità.

Praticamente, senza i Regni Romano-Germanici si sarebbero avuti da un lato Regni o Ducati Germanici veri e proprî (nella maggioranza della Gallia Transalpina e dell'Iberia), dall'altro una striscia costiera latinizzata dalla Spagna Meridionale a tutta la Penisola Appenninica (e un polo mediterraneo centrale fra Sicilia e Africa) nonché una “Walchia” Renano-Altodanubiana, con riemersioni preromane in Alvernia, nelle Alpi e in Sardegna.

Le vicende che hanno portato all'esistenza della Bulgaria, dell'Ungheria e della Turchia sono troppo idiosincratiche per essere prese a modello generalizzabile; per la Cisalpina è pensabile una situazione di tipo scozzese, quindi fondamentalmente celtica ma con germanizzazione linguisticamente maggioritaria; sopravvivenza della fase intermedia, latina, sulle Coste Adriatiche (Ravenna, Venezia, Grado &c.), Milano tedesco ma con Highlands celtici dalle Prealpi in su.

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E ora, la proposta di Dario Carcano:

Oggi ho disegnato questa mappa immaginando come potrebbe essere l’Europa nell'800 d.C. in una Timeline alternativa l’Impero Romano non è mai caduto e, per qualche ragione, è riuscito a mantenere i suoi confini storici e a rimanere unito (nota: i confini orientali sono quelli posteriori alla spartizione dell’Armenia nel 384). Quanto sarebbe verosimile una situazione simile nell’eventualità in cui l’Impero rimanga unito e in piena salute?

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Gli replica Lord Wilmore:

In pratica l'impero romano ha resistito entro i suoi confini per altri 400 anni; si è più volte diviso tra Occidente ed Oriente e puntualmente sempre riunificato, come la Cina, e ci sono stati tentativi di creare imperi secessionisti, come l'Impero di Anatolia e Siria dell'usurpatore Foca, poi puntualmente sconfitti e riassorbiti. Per arrivare a questa situazione, nel III secolo gli Xiongnu non sono stati sconfitti dai Cinesi, ma hanno prevalso occupando la Cina settentrionale; di conseguenza non sono migrati verso occidente e non hanno spinto i Germani dentro l'Impero Romano. Costantino il Grande ha abolito le province ed istituito i temi, ha riconquistato la Dacia e ha fortificato il limes su Reno e Danubio. Pace perpetua con i Persiani Sasanidi e spartizione dell'Armenia. Teodosio non muore giovane e non lascia l'impero a due figli minorenni. I Franchi non riescono a superare il Reno, ricacciati da Teodosio e Stilicone. Più avveduta politica religiosa dei Cesari, Siria ed Egitto non spalancano le porte agli invasori. Niente emorragia di oro verso l'oriente e niente peste sotto Giustiniano. I Franchi creano comunque un forte stato germanico al di là di Reno e Danubio, mentre Scozia, Irlanda e Danimarca si costituiscono come stati nazionali in anticipo. L'invasione bulgara è respinta, i Bulgari si stanziano nell'area danubiana ed ingaggiano guerre secolari con i Franchi. I Cazari conquistano tutta la Russia fino al Mare Artico. L'assenza di guerre secolari con i Persiani, frantumatisi in tanti staterelli feudali, toglie benzina al fuoco degli Arabi, che vengono respinti da Eraclio il quale riconquista Siria, Palestina ed Egitto. Gli Arabi conquistano l'Impero Persiano e poi l'India, mentre i Berberi non si convertono all'Islam. I Turchi dominano la regione aralo-caspiana.

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Chiudiamo per ora con questa arguta osservazione di Bhrihskwobhloukstroy:

Vorrei proporre una correzione a quanto riferito nell'articolo "Alani" di Wikipedia in lingua italiana e in altri siti che vi attingono: i Predecessori di Re Carlo XVI. Gustavo di Svezia non portavano il titolo di "Re dei Vichinghi, dei Goti, dei Vandali, dei Vendi, degli Alani e degli Svevi", bensì di "Sveriges, Götes och Vendes konung" ("Re di Svezia, Gozia e Vendia", quest'ultima a indicare i territorî degli Slavi Occidentali sulla costa meridionale del Baltico), in latino "Sueorum, Gothorum et Vandalorum Rex" ("Re degli Svioni, Goti e Vandali", con deragliamento nella latinizzazione da "Vendi" [= Slavi] a "Vandali") e che invece erano gli ultimi Re Vandali (in Africa) a fregiarsi del titolo di "Rex Wandalorum et Alanorum" ("Re dei Vandali e degli Alani"). Nell'articolo sugli Alani sono stati fusi il titolo in svedese, la sua traduzione latina e il titolo vandalico, per cui i Vendi e i Vandali sono diventati coesistenti invece di essere in corrispondenza 'traduttiva', con l'occasione si è aggiunta la titolatura vandalica (ma non svedese), "Sueorum" è stato tradotto con "Svevi" (o Suebi, Confederazione tribale germanica continentale da cui hanno tratto origine gli Alamanni, tedeschi sudoccidentali) anziché con "Svioni" (= Svedesi) e per contorno è stato premesso un generico riferimento ai Vichinghi. Il risultato è un'ucronia in Wikipedia...

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Se volete far avere all'autore il vostro parere su questa cartina, scrivetegli a questo indirizzo.


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