Un mondo senza Roma

di Lord Wilmore

753 a.C., 21 aprile: (POD) alle ore 8.45 del mattino, un nucleo cometario esplode nell'atmosfera sopra la foce del Tevere, carbonizzando ogni cosa in un raggio di 30 chilometri, e distruggendo le città etrusche di Veio e Caisra (Cerveteri). L'evento ha la potenza di una bomba nucleare da 2 megatoni (8 PetaJoule), l'onda d'urto abbatte alberi a 200 Km di distanza, mentre il lampo di luce e il fragore dell'impatto sono percepiti distintamente nelle colonie greche dell'Italia meridionale. L'evento verrà tramandato nei secoli come esempio di punizione divina di una stirpe maledetta, ed influenzerà Platone che nel suo "Timeo" descriverà un'Atlantide distrutta non dall'acqua, ma da un fuoco proveniente dal cielo.

750 a.C.: la Lega delle Dodici Città Etrusche, ora rimaste in dieci, si raduna a Fanum Voltumnae sotto la presidenza dello zilath mech rasnal (capo della federazione) Turms I, e decide l'abbandono definitivo del territorio delle città distrutte, considerate maledette dagli dèi, e che quindi non saranno più ricostruite. A Tarcna (Tarquinia), Velch (Vulci), Curta (Cortona), Vetluna (Vetulonia), Fufluna (Populonia), Velzna (Volsinii), Clevsin (Chiusi), Perusia (Perugia), Arretia (Arezzo) e Felathri (Volterra) si aggiungono Fesla (Fiesole) e Felsina (Bologna), che sono ammesse nella Dodecapoli. La pianura laziale viene definitivamente abbandonata; il Tevere ha cambiato corso e ha formato un lago, detto Lago Saturnio, da cui emergono alcune isole (i sette colli della nostra Roma). Secondo la leggenda italica, presso le rive del Lago Saturnio si troverebbe la porta che conduce agli Inferi.

La Dodecapoli etrusca dopo il 753 a.C.

La Dodecapoli etrusca dopo il 753 a.C.

740 a.C.: i Greci dell'Italia meridionale, desiderosi di indagare le cause e gli effetti del fenomeno che ha cancellato il Lazio dalla carta geografica, iniziano esplorazioni sistematiche delle coste dell'Italia centrosettentrionale ed entrano per la prima volta in relazione con gli Etruschi, fin qui considerati solo barbari e pirati. I marinai di Cuma avviano relazioni diplomatiche stabili con lo zilath mech rasnal Turms I, interessato al commercio con le ricche città della Magna Grecia. Comincia a diffondersi in Italia l'uso del ferro.

736 a.C.: l'isola di Malta viene colonizzata dai Greci.

734 a.C.: i Fenici di Tiro fondano Palermo. I Greci rispondono fondando Reggio Calabria, Naxos e Siracusa: procede la corsa alla colonizzazione della Sicilia.

730 a.C.: I Safineis, uno dei popoli italici più bellicosi, iniziano una fase di espansione e colonizzano quello che resta del Latium Vetus, del tutto spopolato dopo la Grande Fiamma nel Cielo, come essi chiamano la catastrofe di un quarto di secolo prima, arrivando fino al Lago Saturnio. Da notare che, dopo l'estinzione dei Latini, il nome di questo popolo è rimasto immutato (nella HL furono ribattezzati Samnites per assimilazione, dato che la f intervocalica nel latino arcaico non esisteva).

729 a.C.: vengono fondate Catania e Megara Iblea. Mercanti greci aprono relazioni con i Safineis, da essi chiamati Safiros.

725 a.C.: a Fanum Voltumnae si riunisce la Lega della Dodecapoli per discutere della minaccia rappresentata dai Safineis, che essi chiamano Safna. Tarquinia si sente direttamente minacciata da questi guerrieri ritenuti niente più che predoni, ed anche Cortona e Perugia vedono crescere la pressione dei Sabini e degli Umbri, spinti verso nordovest dall'avanzata dei Safna. Il nuovo zilath mech rasnal Lars II decide perciò la Guerra Santa contro gli invasori.

724 a.C.,: Battaglia della Città Morta: le truppe etrusche ed umbre sconfiggono duramente i Safineis presso le rovine di Veio e li costringono ad abbandonare la piana del Latium Vetus. Il successivo trattato di pace stabilisce che essi non dovranno mai superare la linea del fiume Aniene.

722 a.C.: l'imperatore assiro Sargon II distrugge Samaria, abbatte il Regno d'Israele e ne deporta tutti gli abitanti (le famose "Tribù Perdute d'Israele").

719 a.C.: fondazione di Sibari da parte di coloni achei. L'anno dopo essi fondano Crotone.

706 a.C.: i coloni spartani fondano Taranto (da una voce indoeuropea che significa "marittima").

700 a.C.: secondo la tradizione, intorno a questa data i Sabini passano da un'economia basata sulla pastorizia ad una basata sull'agricoltura, ed avviano i contatti con i mercanti greci.

686 a.C.: fallisce il tentativo dei Sabini di fondare un villaggio nella pianura laziale, a causa dell'opposizione degli Etruschi, i quali usano il tabù religioso per evitare di ritrovarsi dei vicini troppo scomodi nel cortile di casa.

672 a.C.: gli Umbri fondano la città di Terni. Comincia il fenomeno di urbanizzazione presso i Sabini ed i Safineis.

665 a.C.: essendo preclusa la via verso sud a causa del tabù religioso riguardante il Latium Vetus e della bellicosità dei Safineis, gli Etruschi decidono (in anticipo rispetto alla HL) l'espansione verso nord. Alla foce del Po sono fondate le città di Adria e di Spina. Poco dopo sarà la volta di Mantova, secondo la tradizione fondata dalla profetessa Manto.

660 a.C.: prima iscrizione sabina documentata, la cosiddetta Fibula Reatina. I Sabini adottano un alfabeto con scrittura bustrofedica che poi si diffonderà presso altri popoli dell'Italia centrale, come gli Osci e i Safineis. Gli Umbri adottano invece l'alfabeto etrusco.

L'alfabeto sabino

L'alfabeto sabino

650 a.C.: "Piccola glaciazione": un cambiamento climatico in Europa rende più rigido il clima invernale, e spinge le tribù dell'Europa centrale e della Scandinavia ad espandersi verso sud. Grande Migrazione Celtica: partendo dall'originario insediamento di La Tène, i Celti, guidati dal leggendario capo Segoveso, dilagano in Francia, Belgio, Germania Meridionale (Galli), Boemia, Pannonia (Pannoni), Spagna (Celtiberi), isole britanniche (Bretoni), e un gruppo di essi raggiungerà l'Anatolia (i Greci li chiameranno Galati, evidente deformazione di Celti).

642 a.C.: nuovo tentativo dei Safineis di occupare la pianura laziale, Perusia è assediata. Una coalizione di Greci, Etruschi ed Apuli attacca i Safineis su più fronti, sconfiggendoli e costringendoli alla ritirata. Si incrementano i contatti economici e diplomatici tra ellenici e tirreni.

631 a.C.: data tradizionale della fondazione di Milano da parte degli Etruschi. Poco dopo è la volta di Como, Novara e Asti. Gli Etruschi colonizzano tutta la pianura padana centro-occidentale fino alle Alpi. Duri scontri con il popolo dei Veneti.

620 a.C.: inizia la colonizzazione cartaginese della Sicilia, in concorrenza con i Greci.

609 a.C.: Battaglia di Megiddo: il Re di Giuda Giosia è sconfitto e ucciso dal Faraone Necao II. Dal luogo del disastro deriva il nome della battaglia escatologica tra bene e male che avverrà alla fine dei tempi, "Armageddon" (Ap 16, 16), in ebraico "La Montagna di Megiddo". Caduta dell'Impero Assiro ad opera dei Babilonesi e dei Medi.

605 a.C.: primo scontro storicamente documentato tra Celti ed Etruschi: un'orda di Galli guidata da Belloveso oltrepassa le Alpi e mette a sacco la città di Milano, poi si ritira oltre le Alpi, inseguito dal re di Tarquinia e zilath mech rasnal Lucmon Tarcnas (nella HL il quinto re di Roma Lucio Tarquinio Prisco).

601 a.C.: coloni provenienti da Focea fondano la città di Marsiglia su un territorio acquistato dai Segobrigi (ancor oggi i marsigliesi sono detti anche "Focesi").

600 a.C.: a quest'epoca risale il cosiddetto "Vaso di Dueno", con un'iscrizione in lingua sabina ritrovata a Rieti che rappresenta una delle più antiche testimonianze scritte di questo popolo.

593 a.C.: Alceo di Mitilene, in esilio in Sicilia per via del suo impegno politico, compie un viaggio presso i Safineis, i Sabini e gli Etruschi, di cui lascerà ampie descrizioni nelle sue « Hesperikà Mèle » (Poesie Italiche).

587 a.C.: il Re Babilonese Nabucodonosor II, dopo aver distrutto l'Impero Assiro, cinge d'assedio Gerusalemme, distrugge il Tempio di Salomone e deporta la popolazione a Babilonia.

585, 28 maggio: prima data certa della storia dell'umanità: un'eclisse di sole predetta da Talete da Mileto, uno dei Sette Savi dell'Antica Grecia, interrompe la Battaglia sul Fiume Halys (Anatolia) tra gli eserciti del Re dei Medi Ciassare e del Re di Lidia Aliatte.

581 a.C.: campagna degli Etruschi contro i Liguri. Viene fondata Agrigento.

580 a.C.: il navigatore cartaginese Annone il Grande con 60 navi compie un lungo viaggio di esplorazione lungo le coste dell'Africa, giungendo fino ad avvistare il vulcano Camerun in eruzione, e porta in patria delle pelli di gorilla: egli anticipa così di cinque secoli l'era delle grandi esplorazioni cartaginesi.

579 a.C.: muore a 68 anni Lucmon Tarcnas; egli è stato così popolare che il suo nome diventa sinonimo di re presso gli Etruschi (Lucumone). Suo genero Macstarna il Grande (nella HL il sesto re di Roma Servio Tullio) è eletto zilath mech rasnal della Dodecapoli etrusca, che con lui giungerà all'apogeo della propria potenza, estendendosi dalla Val d'Aosta fino alle Marche, e dalla Corsica al fiume Adige. Egli può valersi dei consigli della scaltra suocera Tanaquil.

575 a.C.: Prima guerra tra Greci e Cartaginesi in Sicilia, a cui partecipano anche ausiliari etruschi inquadrati nelle file elleniche.

567 a.C.: Trattato commerciale tra Atene e Tarquinia.

556 a.C.: secondo la tradizione, Pisistrato in esilio visita la città etrusca di Tarquinia.

550 a.C.: i Cartaginesi colonizzano l'isola di Ebusa (oggi Ibiza) nelle Baleari.

546 a.C.: Pisistrato sbarca a Maratona, riprendendo il potere ad Atene.

541 a.C.: Battaglia di Alalia: i Greci e gli Etruschi entrano in conflitto per il possesso della Corsica, che entrambi vogliono colonizzare, dopo che la Sardegna è stata conquistata dai Fenici. Dopo un rovesciamento di alleanze, le flotte di Vulci, Vetulonia e Tarquinia si alleano con quella cartaginese; i Greci sono sconfitti dall'ammiraglio etrusco Caile Vipinas (il Celio Vibenna di Tito Livio) e scacciati dall'isola. L'espansione greca nel Mediterraneo orientale è arrestata per sempre; hanno fine l'alleanza militare e il periodo di pace tra Etruschi ed Ellenici.

La Penisola nel 540 a.C.

La Penisola nel 540 a.C.

539 a.C.: morte di Macstarna il Grande. Caile Vipinas gli succede come zilath mech rasnal della Dodecapoli. Nello stesso anno Ciro II il Grande conquista Babilonia e fonda l'Impero Persiano. Editto di Ciro: gli Ebrei possono far rientro in Giudea, sotto la guida di Zorobabele.

532 a.C.: campagna militare di Caile Vipinas contro i Safineis, che si conclude con un trattato di pace conservato presso il tempio di Fanum Voltumnae, in cui i Safineis si impegnano a non compiere più scorrerie, a pagare un tributo alla Dodecapoli e ad interrompere qualsiasi alleanza con i Greci.

530 a.C.: Caile Vipinas rinnova l'alleanza con gli Umbri e saccheggia Anzio, capitale dei Volsci alleati con i Safineis. Ambasciata etrusca inviata da Caile Vipinas presso la corte di Ciro II.

528 a.C.: inizia ad Atene la tirannia di Ippia ed Ipparco.

525 a.C.: Cambise II, figlio di Ciro II, fa uccidere il fratello Bardia, quindi sconfigge il Faraone Psammetico III e sottomette l'Egitto.

521 a.C.: spedizione dei Safineis nella Campania colonizzata dai Greci. Sconfitto, il tiranno di Cuma Aristodemo  è costretto a pagare un tributo decennale ai bellicosi vicini.

520 a.C.: comincia discretamente la penetrazione celtica nella Pianura Padana. Essi inizialmente si accampano in zone disabitate e commerciano con le città etrusche del Nord Italia.

512 a.C.: Cartagine stipula un trattato militare con Tarquinia contro l'espansionismo dei siracusani e del loro alleato Aristodemo di Cuma.

510 a.C.: Sibari è distrutta dagli eterni rivali di Crotone. Ad Atene cade la tirannide di Ippia.

509 a.C.: un primo tentativo da parte di Cuma di invadere il Latium Vetus, come risposta alla perdita della Corsica, è respinto grazie ai mercenari iberici forniti da Cartagine.

501 a.C.: i Cartaginesi iniziano la conquista della Spagna, fondando la colonia di Gadir (Cadice).

498 a.C.: Ippocrate diventa tiranno di Gela ed inizia un'ambiziosa campagna di conquista della Sicilia sudorientale, arruola mercenari Safineis. Alleatosi con Akragas, conquista Zancle, Camarina, Catania, Naxos e Lentini. Sotto il suo governo, la cittadina nissena diventa la più fiorente e potente tra le colonie greche in Sicilia.

496 a.C.: per placare le tensioni sociali, a Tarquinia il Lucumone Mamilio emette una Legge Agraria. Provvedimenti analoghi saranno presi dalle altre città etrusche della Dodecapoli.

495 a.C.: a Metaponto muore Pitagora di Samo.

493 a.C. Ippocrate di Gela arriva ad assediare Siracusa, ma è costretto a ritirarsi a causa dell'intervento in guerra di Corinto.

491 a.C.: Ippocrate di Gela muore in un'imboscata tesagli dai Siculi Iblei durante l'assedio di Ibla Eraia. Come successori egli ha designato i figli Euclide e Cleandro, ma essi vengono subito liquidati dal suo comandante della cavalleria, Gelone.

490 a.C.: Battaglia di Maratona: fallisce la spedizione punitiva di Dario I di Persia contro le città greche.

486 a.C.: a Kusinagara, nella Valle del Gange, muore Siddhartha Gautama, detto il Buddha ("l'Illumnato"). fondatore del Buddismo.

485 a.C.: Gelone occupa Siracusa con un colpo di mano, quindi conquista Megara Iblea. Intanto i Cartaginesi in Spagna fondano Abdera.

484 a.C.: Battaglia di Magenta tra Celti ed Etruschi, conclusasi con la vittoria dei primi. Gli Etruschi devono evacuare una parte della pianura padana. I Lucumoni etruschi impediscono ai loro generali di risolvere le sorti della guerra per mezzo di duelli contro i capi celtici, metodo usuale questo nella tradizione celtica.

482 a.C.: Battaglia di Sabbioneta: il Lucumone Tarcnas di Mantova infligge ai Celti una durissima sconfitta, costringendoli a retrocedere e rioccupando Milano. Gli Etruschi possono respirare.

481 a.C.: i rappresentanti delle città greche si riuniscono sull'istmo di Corinto per organizzare una lega difensiva sotto il comando del Re di Sparta Leonida, onde contrastare le truppe di Serse, che intende vendicare la sconfitta di Maratona subita da suo padre Dario I.

480 a.C.: Battaglie delle Termopili e di Salamina: i Greci bloccano l'invasione persiana della loro patria.
Battaglia di Imera: il Re di Cartagine Amilcare I dichiara guerra a Gelone, con l'appoggio degli etruschi di Tarquinia, ma viene sconfitto, e la città punica è costretta a versare 2000 talenti d'argento come riparazione di guerra. Amilcare I si suicida per la vergogna e il Consiglio degli Anziani decide di abolire l'istituzione monarchica, passando all'ordinamento repubblicano. Cartagine diviene così una Repubblica retta dal Senato e da due Suffeti (in lingua fenicia "Giudici"), supremi magistrati eletti per due anni, che si controllano a vicenda.

479 a.C.: Battaglie di Platea e di Micale: il Re dei Re Serse è costretto a rinunciare ai suoi piani di conquista della Grecia.
Spedizione punitiva di Gelone contro Tarquinia: un contingente siciliano sbarca presso le foci del Tevere, ma viene massacrato in un'imboscata nelle paludi costiere.

478 a.C.: Gerone, succeduto al fratello Gelone, stipula la pace con Tarquinia. Ester, sposa del Re dei Re Serse, sventa la congiura del Primo Ministro Aman, che voleva sterminare tutti gli Ebrei; per ricordare l'evento è istituita la festa ebraica di Purim, tuttora celebrata.

477 a.C.: nello stato cinese di Lu muore il filosofo Kong Fozi, che i cartaginesi chiameranno Confucio. Il suo insegnamento pone fine alla cosiddetta "Epoca delle Primavere e degli Autunni" della storia cinese.

476 a.C.: Pindaro visita la Sicilia. Fondazione della città di Neapolis da parte di coloni di Cuma. Prosegue la conquista cartaginese della Spagna con la fondazione di Malaka (Malaga).

475 a.C.: la penetrazione celtica in Italia settentrionale si trasforma in una vera e propria invasione: nella valle padana si riversano in ondate successive i Boi, i Carni, i Cenomani, i Graioceli, gli Insubri, i Leponzi, i Lingoni, i Salassi, i Senoni e i Taurini. La Dodecapoli etrusca è costretta a riunirsi d'emergenza a Fanum Voltumnae per decidere la strategia di contenimento, visto che si prospetta il rischio della morte della civiltà etrusca medesima. Lars Porsenna, Lucumone di Chiusi, è eletto zilath mech rasnal della Dodecapoli con pieni poteri militari. Questi riorganizza le truppe etrusche e chiede aiuto ai Sabini, agli Umbri e persino ai Veneti. Questi ultimi hanno avuto in passato parecchi screzi con gli Etruschi, ma sono essi stessi minacciati dai Celti, e accettano di entrare a far parte della coalizione.

474 a.C.: approfittando dei rovesci subiti dagli Etruschi contro i Celti, Gerone di Siracusa si allea con Aristodemo di Cuma, con Taranto e con i Safineis per invadere e conquistare il Latium Vetus, approfittando della situazione di emergenza in cui versano gli Etruschi. Battaglia di Tarquinia: questa città dell'Etruria è assediata e Cartagine non può intervenire perchè tenuta impegnata da una guerra contro i i Massili della Numidia orientale, ma con il determinante aiuto dei Sabini Lars Porsenna riesce a rompere l'assedio. Lo zilath mech rasnal non può però evitare che i Greci fondino alla foce del Tevere una colonia chiamata Poseidonia in onore del dio del mare. Alla fine il tiranno di Siracusa accetta di ritirarsi dall'Etruria in cambio del mantenimento della piazzaforte di Poseidonia.

473 a.C.: gli Iapigi sconfiggono duramente i Tarantini. Il filosofo Parmenide di Elea, deriso dai suoi concittadini, abbandona la patria e si trasferisce a Poseidonia, dove fonda una famosa scuola filosofica.

472 a.C.: Battaglia di Melzo: a capo di una coalizione di Etruschi, Sabini, Umbri, Veneti ed altri popoli italici, Lars Porsenna infligge una pesante sconfitta ai Celti, che sono costretti a sgomberare la pianura padana. Il Lucumone di Chiusi è celebrato come un eroe dal suo popolo.

471 a.C.: Temistocle, ostracizzato da Atene, si trasferisce a Poseidonia, in cui comincia a formarsi un'ampia colonia di profughi attici. Temistocle provvede a dotare la città di una Costituzione democratica sul modello di quella ateniese, detta Costituzione Temistoclea, e a dotarla di una propria flotta.

470 a.C.: a Fanum Voltumnae, nel Congresso della Dodecapoli, Lars Porsenna dichiara: « I Celti combatterono disuniti e li unì la sorte della sconfitta. Se fossero stati inseparabili, sarebbero stati insuperabili. » (frase divenuta celeberrima). Con queste parole egli propone agli Etruschi di dare vita ad uno stato unitario, ovviamente con lui stesso a capo. La maggior parte degli altri Lucumoni respinge la proposta, mentre il popolo è con lui.

469 a.C.: Lars Porsenna sconfigge in battaglia il Lucumone Mezenzio di Vulci, che si opponeva al suo progetto di centralizzazione dello stato etrusco. Poco dopo Lars Porsenna è assassinato, mentre si prepara ad attaccare la città di Poseidonia; il suo successore Massico abbandona ogni velleità di predominio, ed il suo progetto di regno unito etrusco muore con lui. Poseidonia è lasciata indisturbata, dal momento che la Dodecapoli è stremata dalla guerra contro i Celti, che peraltro restano minacciosi alle frontiere.

466 a.C.: a Gela e a Siracusa viene instaurata una moderata democrazia dopo la cacciata del tiranno Trasibulo. Pericle manda un'ambasciata a Poseidonia.

465 a.C.: è organizzata la Lega Safineis, federazione di cinque tribù (Carricini, Cuadini, Frentani, Irpini e Pentri) sul modello della Dodecapoli etrusca. La prima capitale è Aquilonia; la tribù dominante è quella dei Pentri (dalla radice celtica -pen, "sommità", perchè i loro insediamenti sono localizzati sulle sommità delle colline, strategicamente erano importanti per controllare e difendere le vie di comunicazione). I Safineis chiamano la loro Lega con il nome di Tovto (dalla radice indoeuropeo che significa "popolo", imparentato con l'antico irlandese tuath, "tribù", con il lituano tautà, "popolo", ed anche con il moderno tedesco "deutsch", da cui la parola "Teutoni"). A capo della Lega è posto un meddíss tovtíks, capo militare e pontefice massimo, eletto ogni quattro anni dall'assemblea dei capi.

460 a.C.: controcorrente con quello che era stato il progetto di Lars Porsenna, Tarquinia adotta una costituzione simile a quella delle poleis greche, su base timocratica; presto sarà imitata dalle altre città etrusche.

459 a.C.: Ducezio, capo dei siculi, guida la rivolta contro i Greci; dopo aver conquistato Morgantina si proclama Re dei Siculi, subito riconosciuto dagli Etruschi e da Cartagine. A Poseidonia Temistocle muore a 65 anni di morte naturale, pianto da tutti i concittadini. Il filosofo Parmenide di Elea gli succede nel ruolo di stratega.

Il Latium Vetus ricostruito 300 anni dopo la caduta della cometa

Il Latium Vetus ricostruito 300 anni dopo la caduta della cometa

455 a.C.: dopo un lungo assedio, la città di Poseidonia è conquistata dagli Etruschi di Tarquinia, che però non la distruggono per via della sua importanza come snodo commerciale, si limitano ad imporre un Lucumone etrusco e le concedono una certa autonomia. Parmenide, rispettato e ammirato anche dagli Etruschi, è messo a riposo con una consistente pensione, e in molti, Greci ed Etruschi, vanno in casa sua ad udire i suoi insegnamenti circa l'Essere, immobile, eterno e perfettamente sferico, del quale egli dice che « è, e non è possibile che non sia ». La filosofia greca comincia così a penetrare in Etruria.

450 a.C.: Battaglia di Motyon: fallisce il tentativo siracusano di togliere di mezzo Ducezio. Le truppe greche sono sconfitte dai Siculi, grazie al determinante apporto di contingenti etruschi e cartaginesi.
A Poseidonia muore il filosofo Parmenide; la guida della scuola filosofica della città passa al suo discepolo Zenone di Poseidonia, considerato da Aristotele l'inventore della dialettica e della dimostrazione per assurdo. Celeberrimo il suo paradosso di Achille e della tartaruga.

446 a.C.: muore Ducezio, gli succede il figlio Menezio che stringe un trattato di amicizia con Etruschi e con Cartagine, in chiara funzione antisiracusana.

445 a.C.: lo storico greco Erodoto di Alicarnasso, dopo aver viaggiato in lungo e in largo attraverso il mondo conosciuto, si stabilisce nella città di Poseidonia, dove inizia la stesura delle proprie monumentali "Storie" in nove libri, ciascuno dei quali è dedicato ad uno delle nove Muse. Il Secondo Libro, dedicato ad Euterpe, è interamente occupato dalla descrizione delle civiltà italiche, e soprattutto dei Safiros (i Safineis), che hanno affascinato moltissimo l'autore. Erodoto morirà a Poseidonia nel 425 a.C.

444 a.C.: Ambasciata ateniese presso la Lega Safineis per prendere accordi sulla fondazione della colonia panellenica di Thurii, sulle rovine di Sibari. La Lega Safineis acconsente, in cambio di un tributo in argento e di un trattato commerciale.

441 a.C.: con le cosiddette Leggi delle Dodici Tavole, sintesi del diritto etrusco e di quello greco, la città di Poseidonia si dota del primo apparato giuridico in senso moderno. Le Tavole stabiliscono l'uguaglianza civile tra tutte le classi sociali, e per la prima volta sanciscono il fondamento dello Stato sulla legge, e non sulla forza. Esse disciplinano i processi pubblici, sottraendoli all'arbitrio delle ordalie e dei giudizi divini, tutelano le famiglie e regolamentano il diritto di voto, ma ammettono anche l'uso della tortura e prevedono che i neonati malformi o minorati siano gettati in mare.

440 a.C.: nuovo tentativo della Lega Safineis di penetrare nel Lazio, respinta da Etruschi e Sabini. Anche Poseidonia partecipa allo scontro, vincendo una scaramuccia presso il Lago Saturnio.

439 a.C.: sconfitta in modo definitivo dagli Etruschi e vistasi preclusa l'espansione verso Nord, la Lega Safineis decide di rivolgere la propria espansione verso sud. Mediante la cerimonia del Ver Sacrum (un bue è lasciato libero e ci si insedierà dove esso si fermerà a bere), essa fondano la nuova capitale Boviano, che nel suo nome ricorda il bue sacro e che diverrà una delle maggiori città d'Italia. Di qui i Safineis si dirigono verso il territorio degli Osci e poi dei Lucani, spingendosi fin nelle terre dei Bruzi, nelle odierne Basilicata e Calabria. Hanno inizio guerre decennali tra i popoli dell'Italia centromeridionale, guardate con soddisfazione dai Greci, che vedono i loro avversari scannarsi fra di loro. Essi pensano che le guerre dureranno in eterno, increduli che i Safineis possano conquistare un territorio tanto vasto, come invece avverrà.

437 a.C.: giungono a Poseidonia profughi messeni che aumentano la popolazione, trasformando l'emporio in una colonia vera e propria. Gli Etruschi sono tenuti impegnati dai Celti e dai Liguri a nord, e lasciano fare.

433 a.C.: Pericle stipula un'alleanza con Menezio di Sicilia, Reggio e Lentini, per ostacolare i rifornimenti di grano a Sparta dalla Sicilia. I Cartaginesi rispondono firmando un importantissimo trattato di alleanza con i Safineis.

432 a.C.: scoppia la Guerra del Peloponneso tra Sparta ed Atene. Nonostante il forte partito filo ateniese, Poseidonia si mantiene neutrale dietro richiesta degli Etruschi, pur parteggiando per gli ateniesi visto che molti abitanti della città discendono da profughi venuti dall'Attica.

430 a.C.: i Cartaginesi in Spagna fondano Nuova Cartagine (oggi Cartagena). Muore il filosofo Zenone, principale esponente della Scuola Filosofica Poseidonia. Tra i suoi eredi ci sono Melisso di Samo e il sofista Gorgia di Lentini.

427 a.C.: è rinnovata l'alleanza tra Menezio ed Atene in chiave antisiracusana.

424 a.C.: Congresso di Gela: Ermocrate di Siracusa, davanti alla minaccia di Menezio, invita le città greche della Sicilia alla concordia reciproca, all'alleanza contro il nemico e ad evitare ingerenze di potenze esterne nelle vicende dell'isola. Il congresso però si risolve in un fallimento, perchè le colonie greche minori accusano Siracusa di nascondere dietro la proposta la sua volontà egemone sull'isola.

421 a.C.: dopo la sconfitta ateniese presso Anfipoli, in Grecia tra Sparta ed Atene è stipulata la Pace di Nicia.

420 a.C.: rivolta antietrusca a Poseidonia, sobillata da Ermocrate, che viene repressa nel sangue dalle truppe di Tarquinia.

416 a.C.: in Sicilia scoppia l'ennesima guerra tra Segesta e Selinunte. Siracusa interviene a fianco di Selinunte e Segesta chiede aiuto ad Atene, che decide di invadere la Sicilia e manda ambasciate a Menezio e alla Lega Safineis, i quali accettano di partecipare all'impresa. Di conseguenza gli ateniesi sbarcano in Sicilia e, con l'aiuto degli alleati, assediano Siracusa.

415 a.C.: i popoli dell'Iberia guidati dai Bastetani si ribellano contro l'espansione cartaginese ed assediano la piazzaforte di Nuova Cartagine. Battaglia di Baza: dopo aver rotto l'assedio di Nuova Cartagine, il Re Annibale Magone annienta i Bastetani in battaglia campale ed annette tutto il loro territorio al dominio cartaginese.

414 a.C.: il contingente spartano, guidato da Gilippo, è sterminato da Menezio, che mostra la superiorità delle truppe sicule da lui organizzate sulla falange greca. Le truppe ateniesi ed alleate conquistano Siracusa che viene ceduta a Menezio il Vittorioso, mentre il bottino è spartito tra gli Ateniesi e i Safineis. Gli ateniesi impongono a Sparta l'embargo del grano siciliano.

412 a.C.: Tissaferne, satrapo persiano di Sparda (in Lidia), propone un'alleanza agli spartani. Dinanzi alla minaccia persiana, gli ateniesi cominciano ad arruolare mercenari Siculi e Safineis e propongono a Sparta una pace di compromesso, che viene accettata e firmata a Corinto.

410 a.C.: la flotta persiana è sconfitta dagli ateniesi a Tenedo. Nello stesso anno Menezio muore e le città greche di Sicilia ne approfittano per ribellarsi: l'isola piomba nel caos. Tutto ciò convince Annibale Magone, Suffeta di Cartagine, che è giunto per lui il momento propizio per impadronirsi della Sicilia.

409 a.C.: Battaglia di Sardi: le truppe persiane sono sconfitte dagli opliti ateniesi che hanno arruolato un gran numero di mercenari Safineis, ancora una volta decisivi per le sorti dello scontro. Intanto Annibale Magone invade in forze la Sicilia e mette l'isola a ferro e fuoco.

408 a.C.: Dario II di Persia è costretto a chiedere ad Atene una pace che ripiristini lo status quo. Il comandante in capo dell'esercito ateniese, Alcibiade, accetta. Ma Farnabazo, satrapo di Frigia e Bitinia, continua i contatti segreti con Sparta, allo scopo di distruggere l'imperialismo ateniese.

406 a.C.: con la presa di Messina, il suffeta cartaginese Imilcone II, succeduto ad Annibale Magone che è morto di malattia, porta quasi a compimento la conquista della Sicilia: ormai solo Siracusa resiste ai cartaginesi, sotto la guida di Dionisio I, che pone fine al governo democratico della città, proclamandosi Tiranno. Siracusa non cede ai cartaginesi grazie alle catapulte e alle quinqueremi da lui fatte costruire. Alcibiade sa che non può riprendere la Sicilia, essendo tenuto impegnato da spartani e persiani, e così decide di accordarsi con il vincitore. A Palermo è così firmato un trattato di amicizia tra Atene e Cartagine, che permette alla città attica di ottenere il grano siciliano a basso prezzo e di tagliare i rifornimenti a Sparta. Dinanzi alla minaccia della carestia, Sparta è costretta a rinunciare all'alleanza con Dario II, e a limitare la sua sfera d'influenza al solo Peloponneso. In patria, Alcibiade è acclamato come un eroe.

405 a.C.: a Tarquinia il tempio di Menrva, dea della sapienza protettrice della città, è ricostruito in stile greco, imitando il Partenone (che infatti è dedicato ad Atena, dea greca della sapienza).

Suonatore di cetra, affresco della Tomba del Triclinio a Tarquinia

Suonatore di cetra, affresco della Tomba del Triclinio a Tarquinia

404 a.C.: muore Dario II, sul Trono del Pavone gli succede il figlio Artaserse II. Questi però deve affrontare la rivolta del fratello minore Ciro il Giovane, che si proclama Re dei Re. Approfittando della lotta dinastica si rivoltano anche gli egiziani guidati da Amonirdisu (chiamato Amirteo dai Greci). Ciro il Giovane e Amirteo sono appoggiati dagli ateniesi e da Imilcone II; i primi inviano in Asia Minore un corpo di spedizione di 5.000 opliti e e 5.000 mercenari Safineis, guidati da Senofonte (Spedizione dei Diecimila), mentre il secondo mette a disposizione mercenari Numidi, Siculi e Safineis.

403 a.C.: i cartaginesi entrano nell'estuario del fiume Tago e vi fondano una città chiamata Allis Ubbo ("Approdo Sicuro" in lingua punica), poi diventata Olisippona (la nostra Lisbona).

402 a.C.: il capo celtico Brenno ("Corvo") unifica le tribù dei Galli Senoni stanziate fra Svizzera e Francia centroorientale, e mette insieme un esercito sterminato.

401 a.C.: Battaglia di Cunassa: le truppe di Ciro il Giovane, appoggiate da Ateniesi e Safineis, si scontrano con quelle di Artaserse II a Cunassa, 70 chilometri a nord di Babilonia, sulle rive dell'Eufrate. Artaserse II è sconfitto grazie al valore dei mercenari Safineis, e muore nello scontro. Senofonte ci ha tramandato una descrizione dettagliata dell'impresa nella sua "Anabasi" in sette libri. Ciro III diviene Re dei Persiani e con la Pace di Samo rinuncia a qualsiasi pretesa sulla Ionia, ceduta ad Atene, e concede l'indipendenza all'Egitto: Amonirdisu diviene Faraone e pone la capitale a Sais.

400 a.C.: I Cartaginesi occupano Malta. Viene rinnovata l'alleanza tra la Lega Safineis e il Senato di Cartagine. Amirteo concede ad Atene e a Cartagine dei fondaci in Egitto. Intanto Socrate è condannato a morte per empietà, ma i suoi discepoli Fedone, Erissimaco e Critone riescono a farlo evadere, grazie alla complicità di Alcibiade, già favorito del grande filosofo, e a metterlo sulla prima nave in partenza per l'Italia. Socrate si trasferisce così a Poseidonia, dove inaugura la grande scuola filosofica di quella città.

399 a.C.: Amonirdisu viene ucciso in una congiura di palazzo da Nefaarud, il quale si proclama Faraone con il nome di Baenra Merineteru (il Neferite I dei Greci), sposta la capitale a Mendes, sua città natale, e fonda la XXIX Dinastia.

398 a.C.: Siracusa sostituisce Mozia come capitale della Sicilia cartaginese. Intanto, Ciro II prende a pretesto il fatto che la congiura di Neferite I avrebbe invalidato la pace di Samo ed invade l'Egitto. Per combatterlo, il Faraone ottiene dai cartaginesi dei contingenti di mercenari Iberici, Siculi e Safineis, in cambio del rinnovo delle concessioni fatte dal suo predecessore, che il nuovo sovrano aveva messo in forse. Intanto Atene, temendo che Ciro II voglia applicare lo stesso principio dell'Egitto alla Ionia, dopo un fallito approccio diplomatico, invade con le sue truppe l'Asia Minore persiana.

395 a.C.: Brenno decide l'invasione celtica dell'Etruria. Egli penetra nella pianura padana dal passo del San Gottardo con il grosso delle forze, mentre altre tribù fanno irruzione dal Brennero e dal Piccolo San Bernardo. Senza colpo ferire, Brenno si impossessa di Como e di Milano, quindi mette a ferro e fuoco Mantova e la città di Oppeano, roccaforte dei Veneti.

394 a.C.: Battaglia di Sardi: le truppe persiane di Ciro II sono sconfitte dagli ateniesi, mentre in Egitto sono bloccate nel delta del Nilo. Per sbloccare la situazione, Ciro II propone un'alleanza agli spartani contro gli ateniesi, per portare direttamente la guerra in Grecia. La Lega Peloponnesiaca, dominata da Sparta, accetta l'alleanza con la Persia e le truppe lacedemoni guidate da Agesilao II invadono l'Attica. Intanto Aminta III la spunta nella guerra civile e diventa re di Macedonia.

393 a.C.: Battaglia di Mendes: le truppe Safineis e Iberiche sconfiggono i persiani, costringendoli a ritirarsi dal Delta. Tuttavia il faraone Neferite I è tra i caduti e gli succede il figlio Muthis, ben presto spodestato da Urserra Setepenptah (chiamato Psammuthis dai Greci).
A Poseidonia, la storia si ripete: Socrate è accusato di ateismo e condannato a morte. Stavolta è costretto a bere la cicuta, assistito dai fedelissimi discepoli Platone e Critone. A quest'ultimo sono rivolte le ultime parole del filosofo: « Critone, noi siamo debitori di un gallo ad Asclepio: dateglielo e non dimenticatevene! »

392 a.C.: Battaglia di Corinto: le truppe ateniesi e spartane si scontrano in una delle battaglie più sanguinose della storia greca, che si conclude senza né vinti né vincitori. La minaccia cartaginese di riprendere l'embargo sul grano siciliano spinge gli spartiati a stipulare la Pace di Rodi, che riporta tutto allo status quo della pace di Samo ed impone una lunga tregua tra i rivali. Intanto Brenno prende Spina, supera il Po e dopo la vittoriosa Battaglia di Ravenna conquista le Marche, sbaragliando i Piceni e spingendosi fino al Monte Conero.

391 a.C.: Democrito di Abdera, di ritorno da un avventuroso viaggio fino in India, si stabilisce a Poseidonia e vi scrive la sua opera fondamentale "Sulle forme degli atomi", con la quale enuncia la teoria atomica.

390 a.C.: la Dodecapoli elegge Arunte II di Chiusi nuovo zilath mech rasnal con il compito di fronteggiare la minaccia di Brenno, che intanto ha saccheggiato Perugia assediato Volsinii, per poi ritirarsi velocemente nel territorio da lui conquistato. dopo aver Brenno assedia Tarquinia che si prolunga sia per le azione di disturbo degli italici, sia per i limiti celtici nelle tecniche d'assedio.

389 a.C.: Ennesimo colpo di stato in Egitto, Psammuthis è ucciso dal generale Maatibra Hakor (l'Achoris dei Greci), figlio illegittimo di Neferite I, che lo sostituisce sul trono. Achoris rinnova l'alleanza con Cartagine e con Atene, quindi si fa amico anche il re di Cipro Evagora.

388 a.C.: Battaglia sul Fiume Allia (un immissario del Lago Saturnio): il 18 luglio lo zilath mech rasnal Arunte II affronta Brenno con tutte le truppe che ha a disposizione. Infatti il re dei Galli ha sconfitto gli Umbri ed è penetrato in Etruria meridionale, devastando le campagne e rapinando tutto ciò che trova, ed Arunte è convinto di riuscire ad imbottigliarlo e distruggerlo. Per gli Etruschi lo scontro si trasforma nel peggior disastro militare della loro storia: più di 50.000 cadono nella carneficina, tra i quali lo stesso Arunte e i Lucumoni di Volterra e Populonia. Subito Brenno pone l'assedio a Tarquinia, che si arrende dietro promessa di non essere saccheggiata, pagando invece un pesantissimo tributo: ben mille libbre d'oro. Mentre pongono l'oro sulle bilance di Brenno, i magistrati di Tarquinia si accorgono che le sue bilance sono truccate e se ne lamentano, al che il prepotente capo gallico getta anche sulla sua pesante spada sulla bilancia ed urla la celebre frase: « Guai ai vinti! » Intanto però il Lucumone di Vetulonia Lars Tolumnio sta riorganizzando le restanti forze etrusche per tagliare a Brenno la strada del ritorno, cosicché il capo gallico preferisce accontentarsi di un riscatto inferiore alle sue pretese e rientrare nel Piceno, dopo aver saccheggiato anche Volsinii, per poi spostarsi a Nord. « Non con l'oro ma con il ferro si riscattano le città etrusche! » avrebbe esclamato Lars Tolumnio, che è eletto nuovo zilath mech rasnal della Dodecapoli. Questi risolleva le sorti della Lega, fa ricostruire le mura della città distrutte e riorganizza l'esercito, ma ormai i Galli hanno conquistato stabilmente la Pianura Padana, che da loro prende il nome di Gallia Cisalpina. Felsina è perduta, ribattezzata Bononia dai Galli Boi che la hanno occupata; Lars Tolumnio la sostituisce con Russel (la nostra Roselle, a 10 Km da Grosseto). L'Etruria è ormai ridotta alla Toscana e ai terrori finitimi, più la Corsica. Nella Pianura Padana nasce una cultura ibrida etrusco-celtica, mentre Poseidonia ne approfitta per rendersi indipendente, cacciare il Lucumone e riportare in vigore la Costituzione Temistoclea. Ipparco è il primo Stratega della città liberata.

387 a.C.: la Lega Safineis conquista Crotone, Reggio e Locri, mentre Thurii è risparmiata in virtù dei patti stipulati ai tempi di Pericle (« I Safineis hanno una sola parola », dichiara il meddíss tovtíks). Secondo la tradizione, in questo periodo presso i Safineis cominciano le rappresentazioni delle commedie e delle tragedie greche, tradotte in lingua sabellica.

La Penisola nel 387 a.C.

La Penisola nel 387 a.C.

384 a.C.: Giasone di Fere diviene despota della Tessaglia, invade l'Epiro e ne scaccia il re Alceta, che va in esilio a Poseidonia. Bardilli fonda il Regno di Illiria. Intanto Lars Tolumnio impone alle città della Dodecapoli etrusca una Legge Agraria che ridistribuisce i terreni pubblici agli agricoltori poveri, e comincia ad ammassare truppe per la riconquista di Poseidonia.

382 a.C.: Pelopida ed Epaminonda prendono il potere a Tebe. Ad Atene muore lo stratega Alcibiade; da alcuni anni era diventato il protagonista assoluto della politica ateniese, come Pericle al suo tempo.

381 a.C.: Battaglia del Lago Saturnio: Policrate, figlio di Ipparco e nuovo stratega di Poseidonia, sbaraglia le forze etrusche guidate da Lars Rasna, figlio di Lars Tolumnio, il quale cade nello scontro. Tutto il Latium Vetus è liberato dagli Etruschi, e i greci di Poseidonia cominciano a colonizzarlo. Secondo la leggenda di notte nelle acque del Lago Saturno sarebbe possibile ancor oggi scorgere i visi dei guerrieri caduti in quell'antica carneficina.

380 a.C.: Muore Achoris e gli succede il figlio Naifaaured (il Neferite II dei Greci), che però dopo pochi mesi viene detronizzato dal generale Kheperkara Nekhetnebef, principe della città di Djebnetjer (in greco Sebennytos). Questi fonda la XXX Dinastia e sarà ricordato dai Greci con il nome di Nectanebo I. A scanso di equivoci, egli rinnova l'alleanza con Atene e con Cartagine.

379 a.C.: campagna dello zilath mech rasnal Lars Tolumnio contro le tribù celtiche che hanno occupato il Piceno e minacciano le città della Dodecapoli: questa battaglia decennale tiene impegnato lui ed i suoi successori, impedendo loro di effettuare nuovi tentativi per riconquistare Poseidonia. Lars Tolumnio avvia una grandiosa politica edilizia, edificando templi, terme e soprattutto strade larghe e pavimentate per favorire il commercio con gli Umbri e con i Safineis. Intanto Pelopida ed Epaminonda ricostituiscono la Lega Beotica.

378 a.C.: fallisce il tentativo di Ciro III di riconquistare l'Egitto, a causa di una piena del Nilo di inaspettata entità che blocca l'esercito di Farnabazo. Muore Brenno; il suo nome diverrà sinonimo di capo presso i Celti (come accadde a Cesare nella HL).

377 a.C.: Mausolo, satrapo di Caria, appoggiato dagli Ateniesi si ribella a Ciro III, proclamando l'indipendenza della sua satrapia. Intanto Pelopida fonda il Battaglione Sacro e si allea con gli spartani in chiave antiateniese. Il filosofo Alcidamante di Poseidonia, erede della famosa scuola di pensiero della città, è il primo intellettuale greco a prendere chiaramente posizione contro la schiavitù.

375 a.C.: Le truppe della lega lacedemone-beota invadono l'Attica, sconfiggendo le truppe ateniesi ed assediando la città. Grazie al grano egizio fornito da Nectanebo, agli ausiliari inviati da Poseidonia ed alla sua indiscussa superiorità navale, Atene resiste all'assedio; invece Sparta, in seguito al blocco dei rifornimenti dalla Sicilia, è costretta a ritirare le sue truppe. Per di più, Giasone di Fere interviene a favore di Atene, saccheggiando la Beozia. Ciò costringe Pelopida ed Epaminonda a togliere l'assedio alla città. A Cipro Evagora muore assassinato e gli succede il figlio Nicocle.

373 a.C.: Ciro III fallisce pure la riconquista della Caria, dal momento che Mausolo sconfigge in un'imboscata le truppe di Farnabazo. Anzi, anche l'Armenia secede dall'Impero persiano. Intanto il generale ateniese Agirrio, con l'aiuto di Giasone di Fere, prepara una spedizione punitiva contro la Beozia, ed arruola un gran numero di mercenari Safineis.

372 a.C.: Battaglia di Tanagra: le truppe ateniesi e tessale, rinforzate da un battaglione di opliti di Poseidonia, sterminano l'esercito della lega beotica; nello scontro muoiono sia Pelopida che Epaminonda. Gli alleati stringono d'assedio Tebe, che si arrende. Ne segue il Trattato di Aulide di Beozia: Giasone di Fere e Agirrio di Atene si spartiscono la Beozia.

371 a.C.: Agirrio invade il Peloponneso, per chiudere definitivamente i conti con Sparta: il Re di Sparta Cleombroto si prepara ad una disperata difesa. Tuttavia l'Areopago di Atene è preoccupato, perchè Giasone di Fere dispone ormai di un esercito pressoché imbattibile e lui pure sta arruolando mercenari in Italia; non è dunque da escludere che Giasone possa colpire l'Attica alle spalle, per restare unico padrone della Grecia. Per questo Agirrio stipula con Cleombroto la Pace di Corinto: Sparta scioglie la Lega Peloponnesiaca e pagherà un tributo ad Atene.

370 a.C.: finanziati da Atene, da Cartagine e da Nectanebo I, i Satrapi della Palestina, della Siria e della Fenicia si ribellano. L'Impero Persiano pare sul punto di sfasciarsi; a questo punto i generali dell'esercito guidati da Oloferne detronizzano Ciro III e lo sostituiscono con il figlio Artaserse III. Quest'ultimo nomina Oloferne comandante in capo delle truppe e gli ordina di riconquistare i territori perduti. A cadere per prima sotto i colpi di Oloferne è l'Armenia: il generale vi compie una vera e propria carneficina.

369 a.C.: a conferma dei timori ateniesi, Giasone di Fere si allea con il Regno d'Illiria e invade la Macedonia, scacciandone il re Alessandro II e ponendo sul trono suo fratello Perdicca III, che regna come un suo vassallo, ed è costretto a inviare a Fere suo fratello Filippo come ostaggio. Atene ne approfitta per occupare la Penisola Calcidica con un colpo di mano.

368 a.C.: Oloferne prosegue senza sosta la sua opera di riconquista delle satrapie ribelli. Trascurando per ora la Caria, invade la Cappadocia, la Cilicia, la Siria, la Fenicia ed infine la Giudea. Quando però pone l'assedio alla piazzaforte ebraica di Betulia, la principessa giudaica Giuditta lo seduce e lo assassina durante il sonno. Il comando dell'esercito passa così al sovrintendente di Oloferne, Bagoa, il quale riporta l'esercito a Persepoli senza aver riconquistato né l'Egitto né la Caria, e diverrà Primo Ministro di Artaserse III.

365 a.C.: viaggio di Platone a Taranto, a Poseidonia e presso la Lega Safineis; il filosofo rimane colpito dalla democrazia guerriera locale, che nelle sue opere dirà ispirata da Pitagora. A Boviano è costruito un teatro sul modello di quelli greci.

364 a.C.: Filippo, fratello di Perdicca, torna in Macedonia. Battaglia di Fano: nuovo attacco celtico contro la Dodecapoli, respinto dagli Etruschi. Allo scontro partecipa anche un battaglione di opliti di Poseidonia, perchè la città greca si sente minacciata dai Celti quanto gli Etruschi. Inizia un'era di coesistenza pacifica e di rapporti di buon vicinato tra etruschi e poseidonii.

363 a.C.: i cartaginesi comprano dai Galli Biturigi il territorio alla foce della Garonna e vi fondano la città di Burdigala (in basco "Fucina del ferro"), la nostra Bordeaux.

360 a.C.: Congresso di Delfi: Giasone di fere è riconosciuto Stratega dell'Ellade ed è incaricato della liberazione delle colonie greche della Ionia dal giogo persiano.

359 a.C.: secondo la tradizione del paese, in Egitto l'ennesimo colpo di stato militare depone il faraone Irimaatenra, figlio di Nectanebo I, e lo sostituisce con il nipote Senedjemibra Setepenamon, ricordato dai Greci con il nome, decisamente più semplice, di Nectatebo II. Questi sarà l'ultimo Faraone indigeno della storia dell'Egitto. Intanto il re illirico Bardilli tenta l'invasione della Macedonia, respinta con successo da Perdicca III, che però muore nello scontro insieme con il figlio Aminta. E così suo fratello Filippo II diventa re di Macedonia. Subito egli riforma l'esercito, ideando la famosa falange macedone, che avrà fama di imbattibilità.

358 a.C.: Giasone di Fere ed il figlio Alessandro muoiono entrambi avvelenati; si vocifera che il mandante sia Filippo II. Priva del suo capo carismatico, la Tessaglia piomba nella guerra civile, e tutte le conquiste di Giasone vanno perdute. Intanto Filippo II sottomette i Peoni.

357 a.C.: con una campagna fulminea, Filippo II occupa la Tessaglia. Atene, preoccupata, arruola altri mercenari Safineis ed istiga gli illirici ad invadere l'Epiro. Filippo II tuttavia respinge con decisione l'invasione illirica.

356 a.C.: nasce Alessandro, figlio di Filippo II di Macedonia e di Olimpiade, figlia del Re dell'Epiro. I cartaginesi, colonizzata la costa iberica, cominciano a sottomettere le tribù dell'interno.

355 a.C.: Battaglia di Tivoli: le truppe di Trasibulo, stratega di Poseidonia, respingono un attacco da parte degli Umbri, che tentavano di occupare il Lazio. Per questo Trasibulo riceve l'epiteto di Tropaioforo ("Vittorioso").

353 a.C.: Filippo di Macedonia invade e sottomette la Tracia. Ormai la Macedonia è una grande potenza. Alleanza tra la Dodecapoli Etrusca e i Liguri, un tempo nemici mortali, per contrastare l'espansionismo gallico.

352 a.C.: muore Mausolo, che si era proclamato Re di Caria; sua moglie Artemisia gli fa costruire una tomba monumentale ad Alicarnasso, che sarà detta Mausoleo (tale nome passerà poi a tutti gli edifici di questo tipo); al Mausoleo lavorano gli architetti Satiro e Pitide e gli scultori Scopas, Leocare, Briasside e Timoteo, ed esso verrà ricordato come una delle Sette Meraviglie del Mondo Antico. La Caria è reincorporata nell'Impero Persiano.

351 a.C.: Battaglia di Arezzo: Liguri ed Etruschi riportano una decisiva vittoria sui Galli. La Pace di Senigallia divide l'Italia centrosettentrionale in zone d'influenza: i Galli rinunciano ad ogni ulteriore invasione dell'Etruria, il cui confine settentrionale ed occidentale è fortificato.

350 a.C.: Guerra Attico-Macedone: Atene, vista l'ascesa della minaccia macedone, sceglie la strada della guerra preventiva, attaccando per prima: dopo aver stretto alleanza con i Peoni ed i Traci, con un colpo di mano le truppe ateniesi occupano Tebe. Filippo II riesce a respingere gli ateniesi dalla Beozia, ma è costretto a spostare le sue truppe a nord, per combattere i Traci che hanno invaso la Macedonia orientale. Dal canto loro gli ateniesi respingono il tentativo di Filippo II di occupare la Penisola Calcidica.

349 a.C.: primo insediamento cartaginese nelle Isole Cassiteridi (le isole Scilly, al largo della Cornovaglia).

348 a.C.: Filippo II istiga una rivolta dell'isola di Eubea contro Atene, domata rapidamente dai mercenari Safineis; come rappresaglia, Atene istiga il regno illirico ad invadere nuovamente la Macedonia. Per contrastare gli Illiri, Filippo II è costretto ad abbandonare l'assedio di Olinto; pur sconfiggendo in battaglia le truppe illiriche, il Re di Macedonia deve affrontare una tenace guerriglia.

346 a.C.: Aristotele, accusato di essere filo macedone, abbandona Atene ed intraprende un viaggio in Occidente che lo porta a Cartagine, presso i Safineis, a Poseidonia e a Tarquinia.  La lega Safineis costituisce un proprio Tesoro nel santuario nazionale di Saticola, presso Capua.

345 a.C.: dopo tre anni di sanguinosa guerriglia, gli Illiri si sottomettono a Filippo II. Temendo che la Lega Safineis voglia conquistarla, trasformando il protettorato in annessione, Taranto chiede aiuto ad Atene, che però rifiuta, ed allora si rivolge agli Spartani. La lega Safineis però stermina le truppe spartane accorse in difesa di Taranto.

Guerrieri Safineis negli affreschi della Tomba del Guerriero a Paestrum

Guerrieri Safineis negli affreschi della Tomba del Guerriero a Paestrum

343 a.C.: l'esercito persiano, che conta oltre 300.000 uomini inclusi 15.000 mercenari greci, 2.000 Safiros e 1000 Etruschi, invade l'Egitto e lo riconquista. Nectanebo II fugge verso sud, e nessuno sa che fine abbia fatto. Filippo II deve contrastare un'invasione degli Sciti, sobillata da Atene; il re macedone li sconfigge sul Danubio. La Lega Safineis, per agevolare i commerci, adotta una stessa monetazione su tutto il suo territorio, analoga a quella ateniese.

342 a.C.: Battaglia di Tanagra: Filippo II decide di chiudere i conti con Atene invadendo l'Attica, ma dopo uno scontro sanguinoso pensa che il gioco non vale la candela. Probabilmente l'Areopago ateniese giunge alle stesse conclusioni, avendo visto le sue finanze dissanguarsi nel contrastare la Macedonia. Ma soprattutto, Ateniesi e Macedoni sono entrambi preoccupati dall'avanzata persiana: Artaserse III infatti sogna di riconquistare la Tracia e addirittura di vendicare le sconfitte nelle Guerre Persiane. E così, dopo più di sette anni di conflitti,  stipulata la Pace di Eleusi: de facto in Grecia si torna allo status quo. Aristotele torna in patria e si stabilisce alla corte di Filippo II. Sono stabilite regolari relazioni diplomatiche tra la Dodecapoli Etrusca e la Macedonia. Alessandro il Molosso diviene Re dell'Epiro.

341 a.C.: il navigatore Timoleone, salpato da Corinto e diretto verso Cartagine, avvista in pieno mare aperto una grande luce volare nel cielo sopra di lui, come se lo guidasse verso la meta. Secondo gli ufologi si tratta di uno dei primi avvistamenti di UFO nella storia dell'umanità.

340 a.C.: a soli sedici anni il giovane Alessandro è associato al trono dal padre Filippo II: diverrà uno dei più grandi conquistatori della storia dell'uomo.

338 a.C.: Artaserse III è avvelenato dai cortigiani per sostituirlo sul trono con il figlio Artaserse IV, docile giocattolo nelle loro mani. Il nobile egiziano Khababash tenta di approfittarne per rendere nuovamente indipendente l'Egitto, ma è sconfitto e sparisce nel nulla come Nectanebo II.

337 a.C.: Filippo II pianifica il più ambizioso dei suoi progetti: l'invasione e la conquista dell'Impero Persiano. Per questo egli invia con un pretesto un primo corpo di spedizione in Asia Minore, sotto la guida dei generali Parmenione ed Attalo, con lo scopo di preparare il terreno per la guerra contro la Persia.

336 a.C.: avendo cercato di svincolarsi dalla tutela della corte, Artaserse IV è a sua volta assassinato e sostituito con il cugino Dario III Codomano, che sarà l'ultimo sovrano della dinastia Achemenide. Rivolta dell'aristocrazia greca delle città siciliane contro il dominio di Cartagine, che viene domata nel sangue dal Re Giscone.
Intanto,
Filippo II divorzia da Olimpiade e sposa la nobile macedone Cleopatra: egli vuole un terzo figlio, dato che Alessandro soffre di epilessia. Alessandro, sdegnato ed istigato dagli Ateniesi, organizza in gran segreto una rivolta contro il padre, raccogliendo truppe a lui fedeli. Ma la guerra civile in Macedonia è evitata perchè, mentre partecipa al banchetto di nozze della figlia Cleopatra con Alessandro il Molosso d'Epiro, pensato proprio per rappacificarsi con il figlio, un ufficiale della sua guardia di nome Pausania che nutriva rancori nei suoi confronti lo assassina scagliandogli una freccia nell'occhio. Secondo la tradizione, in occasione di quel banchetto Filippo ha messo la sua statua accanto a quella dei dodici dèi dell'Olimpo: da qui nascerebbe la leggenda secondo cui il numero 13 porta sfortuna. Alessandro III sale al trono a soli vent'anni ed eredita i sogni di gloria di suo padre; subito egli fa uccidere l'ultima moglie del padre, la sua famiglia e lo zio Aminta IV, che alcuni indicavano come il legittimo erede di Filippo.

335 a.C.: dopo aver domato la rivolta di parte della nobiltà macedone che si opponeva alla sua successione, Alessandro manda un'ambasciata ad Atene, per rassicurarla circa le sue intenzioni di rispettare la Pace di Eleusi, e si copre le spalle compiendo una spedizione fin sul Danubio per sottomettere le riottose tribù locali. In Grecia intanto si diffonde la notizia che Alessandro III è morto in battaglia, ed i Persiani istigano Atene a ribellarsi al predominio macedone; sono assassinati Timolao e Anemeta, i capi del partito che vuole la pace con la Macedonia. Battaglia di Cheronea: Con una marcia rapidissima di più di 200 chilometri in quattordici giorni, Alessandro III raggiunge la Grecia, sbaragliando completamente le truppe ateniesi a Cheronea, dove il generale Caridemo muore nello scontro, quindi cinge d'assedio la stessa Atene. Lo stratega Carete è costretto alla resa, ma Alessandro rinuncia a radere al suolo la città, limitandosi a farsi consegnare le personalità a lui più sgradite. Egli infatti ha bisogno di Atene e di tutti i suoi alleati, se vuole riuscire a travolgere le difese persiane. Atene è così costretta all'alleanza con Alessandro e a fornirgli uomini e mezzi per la sua impresa. A Corinto, Alessandro incontra il filosofo Diogene che vive in una botte, e gli dice: « Chiedimi ciò che vuoi, e io te lo darò! » La risposta di Diogene è diventata proverbiale: « Allora spostati, perchè mi togli il sole. » Ammirato, il sovrano si volge alle sue truppe: « Ecco, se io non fossi Alessandro, vorrei essere Diogene! »

334 a.C.: dopo aver lasciato il generale Antipatro come suo reggente in patria, Alessandro sbarca in Asia Minore con un esercito di circa 170 navi e 40.000 uomini, tra cui 4.000 mercenari Safineis e 1.000 etruschi, mentre Atene ha contribuito solo con scarsi contingenti. Battaglia di Granico: il generale greco Memnone, al servizio dei Persiani, vorrebbe ritirarsi e adoperare la tattica della terra bruciata, ma i Satrapi dell'Asia Minore vogliono ributtare subito a mare l'ambizioso Macedone e lo affrontano presso la Troia omerica (Alessandro sosteneva di discendere da Molosso, nipote di Achille). Lo scontro si risolve in un disastro per i Persiani, e Alessandro ha la strada spianata per la conquista dell'Asia Minore. Dopo aver preso Mileto, Efeso e Alicarnasso, Alessandro giunge a Gordio, dove in un tempio c'è un carro legato con un nodo inestricabile; secondo la leggenda, chi lo avesse sciolto avrebbe dominato l'Asia. Alessandro risolve il problema troncando di netto il nodo con la sua spada.

333 a.C.: Battaglia di Isso: il 1 novembre Dario III in persona affronta Alessandro ma è sbaragliato e deve fuggire. Dario III invia un'ambasciata ad Alessandro, proponendogli di accontentarsi delle satrapie già conquistate, ma il Macedone rifiuta e conquista le città fenice di Tiro e Sidone, entrando poi a Gerusalemme, accolto come un liberatore. Stessa accoglienza riceve in Egitto, dove è incoronato Faraone con il nome di Mek-kemet ("Protettore dell'Egitto") e dove fonda la città di Alessandria d'Egitto, progettata dal celebre architetto dell'epoca Dinocrate di Rodi. Nel frattempo Cartagine sottomette Marsiglia.

331 a.C.: Battaglia di Gaugamela: il 1 ottobre Alessandro, che ha ripreso la marcia verso est con 40.000 fanti e 7500 cavalieri, si scontra presso l'odierna Mossul con le forze persiane comandate da Dario III, che può contare su ben 200.000 fanti e 35.000 cavalieri. Tra il centro e l'ala destra dello schieramento macedone sono schierati i valorosi Safineis. Gli storici non sono concordi sullo svolgimento della battaglia, ma una cosa è certa: Alessandro sgomina i Persiani, e Dario III è costretto a darsi alla fuga. Alessandro ordina di inviare parte del bottino in oro a Boviano, per ringraziare i Safineis del loro aiuto, ed Antipatro stringe formale alleanza con loro. Entra quindi trionfalmente a Babilonia, che lo accoglie come un salvatore.

330 a.C.: Alessandro dà alle fiamme la capitale persiana, Persepoli, per vendicare l'incendio di Atene durante le guerre persiane, quindi attacca Ecbatana, in Media. Dario III è assassinato dal suo generale Besso, satrapo della Battriana (Afghanistan), che si proclama Re dei Re con il nome di Artaserse V. Alessandro III è furibondo perchè voleva catturare vivo Dario e farsi da lui adottare come figlio ed erede. Marcia allora sulla Battriana, e il popolo stesso gli consegna Besso, che finisce crocifisso. Alessandro vi fonda Alessandria di Aria (oggi Herat), quindi marcia sull'Aracosia e giunge ai piedi dell'Indukush.

327 a.C.: Riforma della Lega Safineis: la nomina dei rappresentanti del Senato avverrà non più tramite comizi su base censuaria, ma tramite assemblee analoghe a quelle ateniesi. Inoltre il numero di rappresentanti eletti non sarà uguale per tutte le città e le tribù, ma proporzionale al numero di guerrieri che esse riescono ad armare.

326 a.C.: dopo aver conquistato Samarcanda ed assoggettato la Sogdiana, Alessandro giunge ai confini dell'India. Battaglia dell'Idaspe: sotto una pioggia monsonica torrenziale, Alessandro sconfigge il re indiano Purava (chiamato Poro dai Greci) ed ha intenzione di marciare sulla Valle del Gange per sottomettere tutto il mondo allora conosciuto, ma i suoi soldati si rifiutano di seguirlo oltre. Il Conquistatore ordina allora di iniziare il viaggio di ritorno attraverso le regioni desertiche della Persia, mentre Nearco con la sua flotta esplora le coste del Golfo Persico.

325 a.C.: i Cartaginesi fondano colonie stabili in Cornovaglia. Dal canto suo il greco Pitea di Marsiglia intraprende un viaggio di esplorazione nell'Atlantico che lo porta fin sulle coste della Scandinavia. Egli è il primo uomo a descrivere il sole di mezzanotte, l'aurora boreale e i ghiacci polari.

323 a.C.: Alessandro torna a Babilonia, vi si insedia proclamandosi Re dei Re ed adotta il cerimoniale di corte orientale. Spinge migliaia dei suoi soldati a sposare donne persiane, ed egli stesso sposa Statira, figlia di Dario III. Egli progetta la conquista dell'Arabia ed organizza una flotta per attaccare Cartagine, ma improvvisamente è colto dalla febbre e muore a soli 33 anni il 10 giugno. A chi gli chiede chi sceglie come successore, egli risponde « Kratisto » (Il migliore). Ignote le cause della morte, c'è chi pensa ad un avvelenamento oppure all'abuso di vino. I luogotenenti di Alessandro eleggono sovrano suo figlio Alessandro IV, ancora in fasce, sotto la reggenza del generale Perdicca, che però è sconfitto ed eliminato da Tolomeo. I generali, detti Diadochi ("successori"), si spartiscono immediatamente l'impero.

321 a.C.: Congresso di Triparadiso: la reggenza del regno è affidata ad Antipatro, che assegna l'Egitto a Tolomeo, Babilonia e la Siria a Seleuco, la Tracia a Lisimaco,la Pisidia ad Antigono Monoftalmo, mentre lo stesso Antipatro tiene per sé la Grecia e la Macedonia.

319 a.C.: muore Antipatro, la Macedonia passa al generale Poliperconte che però deve fronteggiare le pretese di Cassandro, figlio di Antipatro. Poliperconte concede agli Ateniesi la restaurazione della democrazia, ma l'anno successivo Cassandro occuperà la città, instaurandovi il governo del tiranno Demetrio Falereo.

318 a.C.: fallisce il tentativo di Tolomeo di conquistare la Nubia, il generale greco è sconfitto dal re nubiano Nastasen.

316 a.C.: Antigono Monoftalmo assume il controllo dell'Asia Minore e scaccia Seleuco da Babilonia, ottenendo il controllo di tutta l'Asia. Intanto Agatocle di Siracusa guida una rivolta dei Greci di Sicilia contro i Cartaginesi, riuscendo a prendere Messina e Agrigento, ma non può ricevere rinforzi dall'Ellade, sconvolta dalle guerre tra i Diadochi..

312 a.C.: Battaglia di Gaza: grazie ai mercenari Safineis, Tolomeo sconfigge Demetrio I Poliorcete, figlio di Antigono Monoftalmo, e permette a Seleuco di rientrare a Babilonia e di ricostituire il suo dominio in Asia. I Diadochi fin qui governano a nome del figlio di Alessandro, il quale dovrebbe salire al trono al compimento della maggiore età, ma Cassandro non esita a fare assassinare il ragazzo per eliminare un pericoloso rivale.

Moneta di Agatocle di Siracusa, raffigurato con le sembianze di Apollo

Moneta di Agatocle di Siracusa, raffigurato con le sembianze di Apollo

311 a.C.: Battaglia dell'Imera: il generale cartaginese Amilcare II infligge una dura sconfitta ad Agatocle, che deve fuggire a Poseidonia. Subito dopo egli tenta di portare la guerra contro i Cartaginesi direttamente in Africa, alleandosi con Ofella, re di Cirene, e cinge d'assedio la stessa Cartagine. Nel frattempo, Amilcare II abbandona l'assedio di Siracusa, che resta indipendente, e riconquista l'isola, prendendo Agrigento e preparandosi a rientrare in patria.

309 a.C.: sconfitto Poliperconte, Cassandro si assicura il controllo di Macedonia e Grecia. Tuttavia poco dopo Demetrio I Poliorcete occupa Atene ponendo fine al governo tirannico di Demetrio Falereo e restaurando la democrazia.

308 a.C.: fallisce il tentativo di Bomilcare, Suffeta di Cartagine, di restaurare la monarchia: il Senato lo ostracizza, ed egli fugge a Tarquinia. Prime colonie cartaginesi in Irlanda.

307 a.C.: vista la situazione in Sicilia, Agatocle di Siracusa rientra nell'isola lasciando parte delle truppe in Africa al comando dei figli Arcagato ed Eraclide. Intanto gli Etruschi inviano la loro flotta in aiuto di quella cartaginese, sconfiggendo i figli di Agatocle; l'esercito siracusano allora si ribella loro e li uccide. Agatocle è costretto a tornare in Africa, ma lui pure è battuto. Riesce a mettersi in salvo e a far ritorno nella sua città, dove sconfigge gli oligarchici che avevano preso il potere in sua assenza e riassume la carica di tiranno. Infine giunge a un accordo con i Cartaginesi, con il quale si ritorna allo status quo.

306 a.C.: Demetrio Poliorcete sconfigge la flotta egiziana a Salamina di Cipro e suo padre Antigono coglie l'occasione per proclamarsi Re dei Re, tentando di riunificare nelle sue mani l'impero di Alessandro Magno. Gli altri Diadochi replicano proclamandosi a loro volta re delle regioni sotto il loro controllo: Tolomeo I in Egitto, Fenicia e Palestina; Seleuco I in Mesopotamia e Persia; Lisimaco in Tracia ed Asia Minore; Cassandro in Macedonia. Inizia l'era dell'Ellenismo.

305 a.C.: Chandragupta Maurya compra da Seleuco le province orientali dell'Impero di Alessandro in cambio di 500 elefanti da guerra. Egli è considerato il fondatore del primo grande stato indiano.

303 a.C.: Taranto, sentendosi sempre più minacciata dai Safineis, arruola il mercenario Cleonimo di Sparta, che però viene sconfitto sonoramente. Seleuco fonda la città di Antiochia in onore di suo padre Antioco.

301 a.C.: Battaglia di Ipso: grazie all'aiuto degli elefanti da guerra forniti da Chandragupta Maurya e soprattutto al valore di ben 10.000 mercenari Safineis, Seleuco e Lisimaco annientano l'esercito macedone di Antigono Monoftalmo, che cade sul campo, e di suo figlio Demetrio Poliorcete, che si ritira nelle isole dell'Egeo e mette insieme una potentissima flotta con cui prosegue la guerra. Questa data è considerata quella di morte dell'impero di Alessandro Magno.

299 a.C.: l'avventuriero Gellio Egnazio sconfigge uno dopo l'altro tutti i capiclan della Lega, sbaraglia il suo principale rivale, il principe lucano Stenio Stallio, e si proclama primo Re della Nazione Safineis, ormai dominante nel sud d'Italia. Gellio Egnazio fonda tra le altre le città di Luceria e Venosa, ed avvia un progressivo avvicinamento del popolo Safineis alla cultura della Magna Grecia, con forti ripercussioni sugli aspetti istituzionali, culturali e sociali del suo popolo. Le élite aristocratiche sono fortemente influenzate dalla penetrazione della filosofia pitagorica, mentre lo sviluppo economico favorisce l'elevazione politica e sociale di una parte della classe contadina, garantendo una maggiore mobilità sociale e la nascita del proletariato urbano. Ciò comporta un forte aumento della popolazione cittadina, favorisce la costruzione di nuove strade ed infrastrutture e modifica profondamente gli equilibri sociali.

298 a.C.: Cassandro muore, lasciando i figli a contendersi il trono di Macedonia. Demetrio Poliorcete ne approfitta per occupare nuovamente Atene, sottraendola al controllo della Macedonia ed installandovi una propria guarnigione. Anche l'Epiro si sottrae al predominio macedone con l'ascesa al trono di Pirro, parente di Olimpiade, madre di Alessandro Magno, che ha sposato Lanassa, figlia di Agatocle di Siracusa.

295 a.C.: i Galli disseppelliscono l'ascia di guerra, denunciano la Pace di Senigallia ed attaccano la Dodecapoli, con l'intento di conquistarla definitivamente. Sorge però l'astro di Tito Manlio, Lucumone di Tarquinia, ormai da tempo la città etrusca dominante; questi si fa eleggere zilath mech rasnal del Popolo Etrusco e, dopo aver ottenuto l'alleanza di Veneti, Liguri, Sabini ed Umbri, affronta il capo gallico Sucello (nome del dio della vita nella mitologia celtica) che ha a disposizione un esercito superiore di numero. Battaglia di Sentino, detta anche Battaglia delle Nazioni: l'8 luglio i Galli sono rovinosamente sconfitti, Sucello cade in battaglia e i suoi generali fuggono al di là del Po, che diventa la nuova frontiera meridionale del mondo celtico. Senigallia, Fano, Bologna e Spina sono ricostruite come città etrusche. Durante la Battaglia di Sentino Tito Manlio ha ucciso di sua mano un capo gallico cui ha sottratto il caratteristico monile d'oro ritorto che gli Etruschi chiamano torques; per questo prende per sé e per i suoi discendenti il nome di Torquato.

293 a.C.: un'epidemia di peste colpisce l'Italia, si pensa portata nella Penisola dai Celti. Tito Manlio Torquato invia ambasciatori alla Sibilla di Cuma, onde sapere da lei perchè gli déi sono adirati con gli italici. La Sibilla risponde che la pestilenza cesserà se « sarà duplicata l'ara di Horta » (dea etrusca dell'agricoltura, corrispondente alla romana Cerere) nel santuario di Fanum Voltumnae. L'ara è di forma cubica, e Torquato ne fa costruire una con lo spigolo doppio, ma la pestilenza non cessa. Allora viene consultato il matematico Autolico di Pitane, che lavora a Poseidonia, il quale spiega che la pandemia non si è arrestata perchè, raddoppiando lo spigolo, il volume è aumentato di otto volte, mentre la dea Horta chiedeva evidentemente un'ara di volume doppio. Nasce così il classico problema della duplicazione del cubo. Autolico è il primo a suggerire che risolvere il Problema di Horta (come viene anche chiamato) sia equivalente ad inserire due medi proporzionali tra i numeri 1 e 2, ovvero ad intersecare due parabile nel piano cartesiano.

291 a.C.: Mitridate I fonda il Regno del Ponto.

290 a.C.: i Cartaginesi risalgono il Tamigi e fondano il primo nucleo della città di Londra (dal celtico "Lowonidonjon", "fiume troppo largo per essere guadato").

288 a.C.: Lisimaco e Pirro sconfiggono Demetrio, costringendolo alla fuga dalla Grecia; Atene, sotto la guida di Olimpiodoro, si rende nuovamente indipendente e ricostituisce la Lega di Delo. Il regno di Macedonia viene inizialmente spartito tra i due vincitori, ma ben presto Lisimaco riesce a scacciare Pirro, rimanendo unico sovrano. Il Re dei Safineis Gellio Egnazio abolisce l'usanza del Ver Sacrum per fondare nuovi insediamenti. Muore Agatocle di Siracusa, mentre stava preparando una nuova spedizione in Africa: la sua fine lascia i Greci dell'Italia Meridionale privi del loro principale protettore.

285 a.C.: il sacerdote egizio Manetone scrive una "Storia dell'Egitto" che ci è pervenuta attraverso riassunti di altri autori; a lui si deve la suddivisione della storia egiziana in "Dinastie".

284 a.C.: Arunte III, Re di Tarquinia e zilath mech rasnal della Dodecapoli Etrusca, decide di sbarazzarsi di Poseidonia una volta per tutte e invade il Lazio con un'armata di 60.000 uomini. Siccome la città è ben difesa e rifornita dal mare, Arunte cerca di bloccarne il porto con la sua flotta e fa costruire delle enormi catapulte montate sulle navi, per distruggere le mura della città. Una violentissima tempesta però distrugge le navi, tempesta che lo stratega Politemo interpreta come opera di Poseidone, dio del mare e patrono della città, contro gli invasori etruschi. Arunte decide allora di costruire una torre d'assedio gigantesca, ma i Poseidonii aprono le chiuse del Tevere, allagano il terreno prospiciente le mura e rendono la torre inutilizzabile, impedendo agli attaccanti di muoverla. Arunte si incaponisce nell'assedio della città, ma senza ottenere alcun risultato.

283 a.C.: Olimpiodoro, stratega di Atene, invia una flotta in difesa della città di Poseidonia ed Arunte III, sconfitto, è costretto a togliere l'assedio, a ripiegare e ad abbandonare la maggior parte dell'equipaggiamento. Lo zilath mech rasnal è accusato di incapacità per la pessima condotta della guerra e destituito dall'assemblea delle Dodici Città. Invece Politemo è acclamato come un eroe e, per celebrare la vittoria, decide di costruire una gigantesca statua in onore di Poseidone, il dio che li ha protetti dall'invasione etrusca. La costruzione è affidata al grande scultore Carete di Lindo, che utilizza come impalcatura la torre d'assedio abbandonata sul posto da Arunte.
I
l Re d'Egitto Tolomeo I Sotere, fondatore della XXXIII Dinastia (o Dinastia Lagide), si spegne all’età di 84 anni, lasciando al figlio Tolomeo II Filadelfo un regno stabile e prospero.

282 a.C.: a Taranto gli ambasciatori del Re Safineis Gellio Egnazio vengono oltraggiati durante una festa in onore di Dioniso da un certo Filonide che, completamente ubriaco, orina loro addosso. I Safineis promettono di lavare quella toga con il sangue tarantino, e Gellio pone l'assedio alla città, una delle ultime della Magna Grecia ancora relativamente indipendenti. Sicura di andare incontro a una dura sconfitta, Taranto invoca l'aiuto di Pirro, Re dell'Epiro. Questi, cui brucia ancora il fatto di essere stato scacciato dalla Macedonia, sogna di ripetere le gesta di Alessandro il Grande, e decide di sbarcare in Italia con 3.000 cavalieri, 2.000 arcieri, 500 frombolieri, 20.000 fanti e 20 elefanti da guerra, questi ultimi sconosciuti ai Safineis.
A Poseidonia è ultimata la statua colossale in onore del dio patrono della città: alta in tutto 80 cubiti (36 metri), sorge nel punto esatto in cui il Tevere confluisce nel Tirreno, domina il porto fluviale e raffigura Poseidone con il tridente nella mano sinistra, e con il braccio destro alzato a reggere una fiaccola che funge anche da faro. La statua è veramente impressionante per bellezza e dimensioni, sarà universalmente conosciuta come il Colosso di Poseidonia e verrà annoverata fra le Sette Meraviglie del Mondo Antico.

281 a.C.: Battaglia di Curupedio: Lisimaco attacca Seleuco I, ma viene sconfitto ed ucciso. Seleuco I conquista la Macedonia, ma nello stesso anno Seleuco I è assassinato da Tolomeo Cerauno ("Tuono"), figlio di terzo letto di Tolomeo I che si era posto al suo servizio, e che riesce ad usurpare il trono di Macedonia. A Seleuco I sul trono di Siria succede il figlio Antioco I. Invasione ateniese di Cipro, guidata dallo stratega Lacare ed appoggiata da Cartagine; violente proteste del Re d'Egitto Tolomeo II, cui Cipro apparteneva, che minaccia la guerra. Filetero, ex tesoriere di Lisimaco passato dalla parte dei seleucidi, fonda il Regno di Pergamo.

Busto di Pirro, Re dell'Epiro

Busto di Pirro, Re dell'Epiro

280 a.C.: Battaglia di Eraclea: grazie alla superiorità della sua cavalleria e all'effetto sorpresa dovuto all'uso degli elefanti, ribattezzati in Italia "Buoi Lucani", Pirro infligge una dura sconfitta ai Safineis, guidati dal generale Levino. I Safineis perdono circa 7000 uomini, mentre Pirro ne perde 4000, che però sono subito rimpiazzati dai soldati di molte tribù italiche ostili al predominio Safineis (Lucani, Bruzi e Messapi) e di città greche come Crotone e Locri che, alla notizia della vittoria, corrono ad unirsi a lui. Pirro conquista così la Lucania e buona parte della Puglia, e propone una tregua a Gellio Egnazio, che però rifiuta.
Grazie alla mediazione del Senato di Cartagine, si raggiunge un compromesso tra Egitto ed Atene: Cipro rimarrà egiziana, ma la città attica ottiene una serie di facilitazioni commerciali.
Gli Sciti invadono le province orientali del regno seleucide, ma vengono respinti da Antioco I, il quale riceve l'epiteto di Sotere (Salvatore).

279 a.C.: la terza ondata della Grande Migrazione Celtica (la prima ha portato all'invasione di Gallia, Spagna e Italia, e la seconda delle Isole Britanniche) investe i Balcani: i Galli invadono la Macedonia e la Grecia saccheggiando il santuario di Delfi. Tolomeo Cerauno cade in battaglia affrontando in battaglia il capo gallico Bolgio, e il trono di Macedonia torna nelle mani di Antigono II Gonata, figlio di Demetrio I Poliorcete: inizia in Macedonia la dinastia degli Antigonidi. Quanto ai Galli, sono respinti da Antigono Gonata ma re Nicomede I di Bitinia li chiama in Asia Minore per aiutarlo nelle guerre dinastiche contro suo fratello. Essi si stanziano così in Frigia, e i Greci li chiameranno Galati.
In Italia, dopo aver svernato in Puglia, Pirro ingaggia nuovamente guerra con i Safineis, battendoli nuovamente nella Battaglia di Ascoli Satriano. Riporta però perdite talmente gravi da esclamare: « Un'altra vittoria come questa, e sarà la sconfitta! » (nasce da qui la locuzione "Vittoria di Pirro") Resosi conto che non ha ancora abbastanza forze per sconfiggere i Safineis, decide di ripiegare sul piano B: le città greche di Sicilia gli propongono di estromettere i Cartaginesi dall'isola e di restituire loro l'indipendenza, ed egli accetta di buon grado.

278 a.C.: al comando di un esercito di 37.000 uomini, Pirro sbarca a Catania ed espugna prima Megara Iblea e poi Gela; Agrigento e Segesta si consegnano spontaneamente nelle mani dell'epirota. Questi si fa incoronare Re di Sicilia, espugna Erice, la più munita fortezza cartaginese sull'isola, quindi pone l'assedio a Palermo, capitale della Sicilia cartaginese. Quest'ultima però viene rifornita via mare: è così possibile ai punici sostenere l'assedio a tempo indeterminato.
Viene portata a termine la costruzione del colossale Faro di Alessandria (dal nome dell'isola su cui sorge), una delle Sette Meraviglie del Mondo Antico, realizzata da Sostrato di Cnido: alto 134 metri, la sua luce può essere scorta da 50 Km di distanza.

277 a.C.: ad Atene fallisce un colpo di stato ordito da Lacare che tentava di diventare tiranno della città: lo stratega si salva con la fuga, rifugiandosi a Sparta. Tra Tolomeo II Filadelfo e Antioco I Sotere scoppia la Prima Guerra Siriaca per il possesso della Palestina.

276 a.C.: Pirro intavola trattative con i Cartaginesi, ma pretende che tutti i punici lascino l'isola, per fare del mare una linea di confine tra Greci e Fenici. Al loro rifiuto, Pirro si intestardisce ad assediare infruttuosamente Palermo, impresa che dissangua le sue forze. Per di più il suo comportamento dispotico nei confronti delle città greche di Sicilia causa un'ondata di risentimento nei suoi confronti. Nel frattempo Gellio Egnazio è morto, gli è succeduto il figlio Aulo, che per maggior sicurezza ha sterminato tutti i fratelli, e si è alleato con Cartagine; rifornite da quest'ultima, le sue truppe hanno rioccupato senza colpo ferire tutto il territorio perduto in Puglia ed in Lucania, sedando definitivamente la ribellione degli Osci e dei Bruzi e tornando a cingere d'assedio Taranto, per terra e questa volta anche per mare, complice la flotta cartaginese. I tarantini invocano nuovamente l'aiuto di Pirro, il quale ha compreso che in Sicilia la partita è persa, e prende come pretesto questa richiesta di aiuto per abbandonare la Sicilia e tornare in Italia, lasciando ai Cartaginesi la possibilità di rioccupare l'isola.

275 a.C.: Pirro tenta il tutto per tutto e marcia verso Boviano, la capitale dei Safineis, cercando di sollevare i popoli italici contro Aulo Egnazio, ma Aulo Egnazio intuisce la strategia dell'epirota, e non solo non toglie l'assedio a Taranto, ma risposende inviandogli contro tutte le sue truppe fresche, mentre l'esercito di Pirro è stato logorato da anni di guerra e provato nel morale dopo tanti insuccessi. Lo scontro definitivo con i Safineis avviene in Campania, nella Battaglia di Malevento: l'esercito dell'ex re di Sicilia è quasi completamente annientato dalle truppe scelte guidate da Manio Curio, e la località dello scontro da qui in poi verrà chiamata Benevento. Per non cadere prigioniero dei Safineis, Pirro è costretto ad una fuga precipitosa, ma i nemici bloccano tutti i porti delle Puglie, cosicché egli non può fare altro che imbarcarsi a Cuma e riparare a Poseidonia.

274 a.C.: negli anni in cui Atene è rimasta coinvolta nelle guerre tra i Diadochi, Sparta ne ha approfittato per riprendersi, rafforzarsi e ricostituire la Lega del Peloponneso, sotto la guida del Re Areo I. Questi avvia un'intensa attività diplomatica, scrivendo anche una lettera ad Onia, Sommo Sacerdote del popolo ebraico, tramandataci dal Primo Libro dei Maccabei (12, 20-23).

273 a.C.: il sovrano buddista Asoka il Grande conquista ed unifica per la prima volta quasi tutto il subcontinente indiano, intensificando i rapporti commerciali con gli egiziani.

272 a.C.: dopo tre anni di assedio, Taranto capitola; l'anno dopo cade anche Reggio. I Safineis hanno completato la sottomissione della Magna Grecia. Intanto Pirro decide di mettere le sue doti di generale al servizio di Poseidonia, lasciando il regno d'Epiro al figlio Neottolemo II.

271 a.C.: la Prima Guerra Siriaca termina con il successo dell'Egitto, che strappa la Palestina alla Siria. Tolomeo II mette insieme un vasto dominio conquistando anche Cilicia, Panfilia, Licia e Caria. Fondazione della grande Biblioteca di Alessandria, la maggiore dell'antichità; Tolomeo II è un grande mecenate, ed alla sua corte lavora il poeta Teocrito.

270 a.C.: Tolomeo II amplia gli empori egiziani sul Mar Rosso, allo scopo di creare una via commerciale marittima alternativa a quella terrestre, controllata dai Seleucidi, verso l'Impero Maurya, che ora è retto da Bindusura, figlio di Chandragupta Maurya.

269 a.C.: il re di Sparta Areo I vuole a tutti i costi impedire la rinascita della storica rivale ed attacca a tradimento i domini ateniesi. Lo stratega ateniese Autocle chiama a sé tutti gli alleati ed organizza una spedizione punitiva cui si associa anche il re macedone Antigono II Gonata. Battaglia di Epidauro: le truppe ateniesi e macedoni annientano l'esercito degli Spartiati (Areo I cade nello scontro), invadono il Peloponneso e cingono Sparta d'assedio. Agli alleati si uniscono i Messeni, da sempre sudditi, mettono a ferro e fuoco la città lacedemone, radendola completamente al suolo. Solo vari secoli dopo essa sarà ricostruita con il nome di Mistra. La città dominante del Peloponneso ora è Corinto, alleata di Atene, mentre la Lega Etolica è annessa alla Macedonia. La vittoria su Sparta ha messo quasi tutte le città greche ai piedi di Atene, tenendo conto che essa può anche contare sull'alleanza con Poseidonia.

268 a.C.: Battaglia di Velletri: Pirro, ora generale di Poseidonia, sconfigge i suoi eterni nemici Safineis che premevano sul Lazio meridionale, ma cade nello scontro. C'è chi mormora che egli sarebbe stato eliminato dagli stessi poseidonii, nel timore che egli si proclamasse Tiranno della città.

267 a.C.: attraverso la mediazione dei Safineis, le commedie greche adattate alle tematiche italiche cominciano a venire rappresentate anche a Cartagine, dove vengono costruiti appositi teatri il cui biglietto d'ingresso ha prezzi popolari.

266 a.C.: ambasciata di Tolomeo II presso l'Impero Maurya, con il quale l'Egitto stipula vantaggiosi accordi commerciali.

261 a.C.: muore il re di Siria Antioco I, gli succede il secondogenito Antioco II Teo (il primogenito Seleuco è stato fatto giustiziare per essersi ribellato al padre).

260 a.C.: Battaglia navale del Gargano: la flotta Safineis, varata di recente con l'aiuto cartaginese, sconfigge quella macedone di Antigono II Gonata che tentava l'invasione dell'Italia.

255 a.C.: Archimede di Siracusa si trasferisce a Poseidonia, dove fonda una scuola dedicata allo studio della matematica e della meccanica.

253 a.C.: la Seconda Guerra Siriaca non ha alcun esito, la Palestina resta in possesso dell'Egitto. Per siglare la pace, Antioco II ripudia la prima moglie Laodice e sposa Berenice I, figlia di Tolomeo II.

252 a.C.: lo stratega di Poseidonia, Zenodoto, invita in città l'erudito e poeta greco Callimaco, e lo incarica di dotare Poseidonia di una biblioteca che rivaleggi con quella di Alessandria. Nel Lazio Callimaco scriverà i suoi Aitia e i Carmi Italici.

251 a.C.: Tolomeo II completa il canale che mette in comunicazione il Nilo con il Mar Rosso, iniziato dal persiano Dario I, per favorire i commerci con le lontane Indie. Guerra tra Cartagine ed i Numidi, che fra alterne vicende si trascinerà per decenni.

250 a.C.: a Poseidonia è portata a termine la prima traduzione in greco dell'Antico Testamento, la cosiddetta Versione dei Settanta, perchè settanta sono i membri del Sinedrio, guidati dal Sommo Sacerdote Eleazaro, che approvano la traduzione.

249 a.C.: Eratostene di Cirene, direttore della Biblioteca di Alessandria, inventa la sfera armillare e misura con notevole precisione la lunghezza del meridiano terrestre.

248 a.C.: Antioco II di Siria perde la Battriana e la Partia, che si rendono indipendenti. Inizia il declino del regno seleucide, mentre Arsace I fonda la dinastia partica degli Arsacidi, che trasformerà il suo stato in una grande potenza.

247 a.C.: Cartagine entra in possesso dei primi elefanti da guerra, acquistandoli dal Re Tolomeo II.

Una moneta cartaginese raffigurante un elefante da guerra (per gentile concessione di Sandro Degiani)

Una moneta cartaginese raffigurante un elefante da
guerra (per gentile concessione di Sandro Degiani)

246 a.C.: muore Tolomeo II Filadelfo, gli succede il figlio Tolomeo III Evergete ("Benefattore"). Subito Antioco II ripudia Berenice I e riprende in moglie Laodice, riconoscendo il figlio di quest'ultima Seleuco II come suo erede. Berenice I muore poco dopo, probabilmente assassinata. Desideroso di vendicare la sorella, Tolomeo III muove guerra ad Antioco II: è la Terza Guerra Siriaca. La moglie di Tolomeo III, Berenice II, fa voto di tagliarsi i lunghissimi capelli, che toccano terra, se il marito tornerà vivo e vittorioso dalla guerra.

245 a.C.: il generale e conquistatore cartaginese Amilcare Barca ("Barak" in punico significa "folgore"), giocando sull'appellativo datogli dalle sue truppe in ragione dei suoi fulminei attacchi contro i nemici, fonda la città di Barcino, primo nocciolo dell'attuale Barcellona.

243 a.C.: Amilcare Barca è nominato Suffeta di Cartagine. Subito deve affrontare una grave crisi: i mercenari Safineis di Cartagine, detti Mamertini dal nome (Mamerte) del loro dio della guerra, temendo di essere impiegati contro i propri concittadini, iniziano una pericolosa ribellione. Amilcare III sconfigge i ribelli a Zama e reprime nel sangue la rivolta, mettendo in mostra la sua abilità militare. Parte dei Mamertini chiede però aiuto al Re dei Safineis Ponzio Telesino, il quale decide di annettere la Sicilia cartaginese al suo regno, stringe alleanza con Siracusa e cinge d'assedio Messina per terra e per mare. Scoppia la Prima Guerra Sannitica.

242 a.C.: il Re di Pergamo Attalo I sbaraglia i Celti di Galazia ed estende la sua egemonia su gran parte dell'Anatolia.

241 a.C.: grande vittoria nella Terza Guerra Siriaca di Tolomeo III, che si è alleato con Atene e con Attalo I di Pergamo: la Licia, la Pisidia, la Cilicia e la Licaonia passano dalla Siria all'Egitto, mentre la Cappadocia diventa indipendente sotto re Ariamne II, vassallo dei Tolomei. Quando Tolomeo III torna ad Alessandria a celebrare il suo trionfo, Berenice II mantiene la promessa, si taglia i capelli e li depone nel tempio di Afrodite a Zefirio, vicino all'odierna Assuan, ma durante la notte le chiome scompaiono misteriosamente. L'astronomo di corte Conone di Samo afferma allora di aver visto la chiome in cielo, identificandola con un gruppo di stelle vicino alla coda del Leone, e così nasce la costellazione della Chioma di Berenice, tuttora esistente. Quanto ad Antioco II, è avvelenato dalla moglie Laodice che impone come successore suo figlio Seleuco II Callinico, docile strumento nelle sue mani.

240 a.C., 10 marzo: Battaglia Navale di Lipari: Amilcare III Barca sconfigge duramente i Safineis, inesperti di guerra sul mare, e annette alla Repubblica Cartaginese la Calabria e la città di Cuma. Fine della Prima Guerra Sannitica: inizia l'espansione cartaginese nella penisola italiana.

239 a.C.: Apollonio Rodio, responsabile della Biblioteca di Alessandria d'Egitto, pubblica il suo poema epico "Le Argonautiche".

235 a.C.: Antioco Ierace ("l'Avvoltoio"), fratello minore di Seleuco II, si ribella contro di lui e contro la madre Laodice, con l'appoggio di Atene e dell'Egitto. Battaglia di Nisibis: Seleuco II è sconfitto e ucciso dal fratello, che diventa re con il nome di Antioco III.

233 a.C.: Annone Andronico, ex schiavo greco affrancato, fa rappresentare a Cartagine un dramma, "Alessandro e Dario", che è considerata la prima opera letteraria originale scritta in lingua punica.

232 a.C.: alla morte di Agron, re dell'Illiria, gli succede la sua vedova Teuta, che espelle i Greci dalle sue terre ed inizia una guerra di corsa nel Mar Ionio perché depredino le navi ateniesi e macedoni. Atene manda un'ambasceria di protesta alla regina Teuta, ma il capo della delegazione viene ucciso a tradimento.

231 a.C.: spedizione punitiva congiunta ateniese e macedone contro Teuta, guidata dal generale Alessandro di Faro. Questi riduce in suo potere Epidammo, Issa ed Apollonia, spingendosi velocemente fino a Scodra e portando il terrore nel territorio della regina. Quest'ultima si rifugia a Rizone, nelle Bocche di Cattaro, mentre gran parte del suo territorio è assegnato da Demetrio II di Macedonia ad Alessandro di Faro. La sfortunata Teuta è costretta a pagare un tributo alla Macedonia, e le navi da guerra illiriche non possono superare Lisso.

230 a.C.: a Poseidonia il matematico Apollonio di Perge scrive la sua opera "Sulle Sezioni Coniche", in cui introduce i termini ellisse, parabola e iperbole.

229 a.C.: Battaglia di Naisso: il Re di Macedonia Demetrio II sconfigge il popolo dei Dardani, ma cade nello scontro. Gli succede il figlio Demetrio II, che ha solo nove anni, sotto la reggenza di suo cugino Antigono III Dosone.

228 a.C.: Annone Andronico porta a termine la prima traduzione dell'Odissea di Omero in lingua punica, oggi purtroppo andata perduta.

225 a.C.: Annibale Barca, figlio di Amilcare III, a 22 anni compie la sua prima grande impresa assediando e prendendo la città iberica di Sagunto, che con l'appoggio degli Etruschi si era ribellata al dominio cartaginese.

224 a.C.: spedizione punitiva cartaginese contro gli Etruschi: la colonia etrusca di Alalia in Corsica è espugnata e l'isola passa sotto il controllo cartaginese.

222 a.C.: Battaglia di Casteggio: lo zilath mech rasnal etrusco Caile Marcelle tenta di compensare la perdita della Corsica sconfiggendo i Galli Senoni e tentando la riconquista della Pianura Padana.

221 a.C.: muore Tolomeo III il Benefattore, gli succede il figlio Tolomeo IV Filopatore. Muore anche Antigono III Dosone, Demetrio II (che ora ha 17 anni) assume le prerogative regali e comincia una nuova serie di campagne militari contro i Dardani e i popoli dell'Illiria.
In Cina Ying Zheng, re dello stato di Qin, dopo quindici anni di spietate campagne militari annette ad uno ad uno tutti gli altri stati cinesi (i cosiddetti "Regni Combattenti") e si proclama primo Celeste Imperatore con il nome di Qin Shi Huangdi. Sarà lui ad iniziare la costruzione della famosa Muraglia Cinese.

220 a.C.: Etruschi e Safineis, fin qui nemici giurati, firmano un'alleanza anticartaginese e pongono l'assedio a Cuma, divenuta colonia punica. Cartagine è tenuta impegnata dalle rivolte dei Numidi in Africa e degli Olcadi e dei Carpetani in Iberia, cosicché non interviene prontamente; in questa occasione è coniato il detto: « Mentre a Cartagine si discute, a Cuma si muore. » Represse le rivolte, il Senato di Cartagine pretende la restituzione di Cuma e la consegna del generale sannita Stazio Gellio, che ha condotto l'assedio. Ovviamente gli alleati italici rifiutano e la guerra diventa inevitabile.

219 a.C.: Seconda Guerra Sannitica. Annibale Barca è nominato Suffeta e Comandante in Capo delle armate cartaginesi, ed egli decide arditamente di portare la guerra direttamente in Italia. Dopo aver lasciato il comando delle operazioni navali nel Mediterraneo al fratello Asdrubale, Annibale parte da Barcino ed inizia un'incredibile marcia via terra con 110.000 fanti, 12.000 cavalieri e 37 elefanti da guerra, puntando verso l'Italia. Egli comincia con lo sconfiggere quattro tribù celtiberiche che gli si sono ribellate, sobillate dagli Etruschi: gli Ilergeti, i Bargui, gli Ausetani e i Lacetani cadono sotto il suo rullo compressore. Giunto in Gallia, sul Rodano ricongiunge le sue forze con quelle di Maglio, Re dei Galli Boi, nemico giurato degli Etruschi. Lo zilath mech rasnal Caile Marcelle considera impossibile l'attraversamento delle Alpi da parte di Annibale e, anziché andargli incontro, fortifica la Dodecapoli e la parte di Pianura Padana che ha riconquistato: questo sarà il suo più grave errore. Infatti in ottobre Annibale valica il Moncenisio, invadendo la Pianura Padana prima dell'arrivo dell'inverno. Per spezzare le rocce che gli ostruiscono il cammino, il Suffeta le riscalda e le distrugge dopo averle ricoperte di aceto. Sconfiggendo tribù montane, difficoltà del terreno e intemperie, Annibale ha compiuto una delle imprese militari più memorabili della storia dell'uomo.

218 a.C.: i Galli Senoni guidati da Viridomaro uniscono le loro forze a quelle di Annibale, che dopo aver vinto una scaramuccia presso Victimula sul Ticino, attacca le fortificazioni approntate dagli Etruschi. Battaglia del Fiume Trebbia: gli Etruschi, gli Umbri e i Safineis sono sconfitti duramente da Annibale, che si apre la strada verso la Dodecapoli. Caile Marcelle si salva a stento e si trincera a Volterra. Intanto Annone, altro fratello di Annibale, sbarca a nord di Cuma per portare la guerra in territorio Safineis e cerca di aprirsi la strada verso Boiano, ma subisce una dura sconfitta nella Battaglia delle Forche Caudine. Catturato, viene liberato dietro pagamento di un grosso riscatto da parte di Cartagine, ma prima lui e i suoi uomini sono costretti a passare sotto al giogo, subendo una proverbiale umiliazione. Annibale giura vendetta, ignora Caile Marcelle rinchiuso a Volterra e, passando per il Piceno, punta direttamente verso il territorio Safineis. Caile Marcelle lo insegue e lo intercetta sulle rive del Lago Trasimeno. Battaglia di Tuoro: con l'aiuto della nebbia Annibale piomba all'improvviso dalle colline circostanti sulle truppe etrusche in spostamento, intrappolandole sulle spiagge e nelle acque del lago. La disfatta per gli etruschi è pesantissima, e nello scontro cade anche lo zilath mech rasnal Caile Marcelle. Intanto Asdrubale assedia Tarquinia e la costringe alla resa. Poseidonia apre le sue porte ad Annibale, che la risparmia. A questo punto la strada per il Regno Safineis è sgombra.

Busto marmoreo di Annibale Barca

Busto marmoreo di Annibale Barca

217 a.C.: anche stavolta Annibale aggira Boiano puntando verso la Puglia, il cui Tavoliere è più adatto alle operazioni della sua invincibile cavalleria numida. Il generale Safineis Stazio Gellio si lascia convincere ad ingaggiare guerra contro Annibale. Battaglia di Canne: capolavoro tattico del Suffeta cartaginese. Egli pone al centro del suo schieramento i Galli, che come previsto cedono rapidamente, ma poi attacca con la cavalleria pesante numida la cavalleria leggera italica, chiudendola in una stretta mortale. L'esercito Safineis è annientato: 80.000 sono i caduti (tra i quali lo stesso Stazio Gellio), 10.000 i prigionieri e solo 10.000 Safineis riescono a rifugiarsi a Boiano, mentre le perdite di Annibale ammontano a soli 6.000 uomini. Subito la quasi totalità delle popolazioni meridionali suddite dei Safineis si ribellano loro e si uniscono al generale cartaginese.
Intanto il 1 giugno un violentissimo terremoto colpisce tutte le città dell'Etruria, una delle più danneggiate è Poseidonia: muoiono migliaia di persone, il Colosso crolla e si abbatte nel mare davanti alla foce del Tevere. Questa è la seconda grave calamità che colpisce il Latium Vetus in 500 anni, e gli Etruschi la interpretano come un segno della collera divina che darà la vittoria ad Annibale.

216 a.C.: Annibale pone l'assedio a Boiano, e viene in suo aiuto il fratello Asdrubale che è sbarcato nuovamente a Cuma, assetato di vendetta.
Antioco III Ierace muore cadendo da cavallo, gli succede il figlio Antioco IV Pogone ("Barbuto"). Questi sale al trono con un sogno nel cassetto: prendersi la rivincita sui Tolomei e ricostituire l'Impero di Alessandro Magno. Ma ormai l'impero fondato da Seleuco I è esausto e in completa decadenza.

215 a.C.: Agatocle, generale di Tolomeo IV, sconfigge a Napata il Re Arqamani (Ergamene per i Greci) e conquista il Regno di Nubia. Il capo dei sardi Ampsicora chiede supporto a Poseidonia per organizzare una ribellione sarda contro i cartaginesi, ma la città laziale rifiuta. Ampsicora guida ugualmente una ribellione contro i punici, ma Annone la soffoca nel sangue.

214 a.C.: Boiano è espugnata da Annibale, il Re Safineis Erennio Ponzio è costretto ad arrendersi ed è tradotto prigioniero a Cartagine. Battaglia di Pandusia Bruzia: Annibale vince la resistenza delle ultime truppe Safineis ed annette il Regno al territorio cartaginese, accogliendo i popoli italici come alleati. Intanto gli Etruschi hanno eletto Caile Saline nuovo zilath mech rasnal e raccolgono truppe per marciare contro Annibale, ma i tre fratelli Annibale, Asdrubale ed Annone uniscono le loro forze in un attacco concentrico contro la Dodecapoli. Intanto muore Demetrio di Faro, il suo territorio è incorporato nel Regno di Macedonia.

213 a.C.: Battaglia del Metauro: Caile Saline è rovinosamente sconfitto e catturato (sul disastro etrusco ha pesato anche la demoralizzazione post-terremoto). Asdrubale muore nello scontro, Annibale ed Annone invadono la Dodecapoli e i Lucumoni delle città sono costretti a invocare la pace. Fine della Seconda Guerra Punica. Pace di Populonia: le città etrusche possono autogovernarsi ma non possono più tenere una flotta, non possono dichiarare guerra senza l'autorizzazione di Cartagine, la Dodecapoli è sciolta e alcune piazzeforti cartaginesi controllano l'intera Etruria. Poseidonia mantiene una certa autonomia con lo status di alleata di Cartagine, e può mantenere una propria flotta, anche perchè Annibale ci tiene a mantenere buoni rapporti con Atene. Annibale aiuta inoltre finanziariamente la ricostruzione della città dopo il terremoto di quattro anni prima, ma i cittadini di Poseidonia si rifiutano di ricostruire il Colosso, sostenendo che esso è stato abbattuto dall'ira di Poseidone (tra l'altro, dio anche dei terremoti); al suo posto viene innalzata una grande statua di bronzo raffigurante un cavallo lungo otto metri, essendo il cavallo animale sacro a Poseidone. E il Colosso? Affinchè non intralci la navigazione nel porto di Poseidonia, Annibale lo fa tagliare a pezzi e portare a Cartagine, forse con l'intento di ristrutturarlo, ma dei frammenti si perderanno le tracce.

212 a.C.: assalto di Annone Barca contro la città di Siracusa, colpevole di essersi unita ai Safineis nella guerra contro i cartaginesi. Inizialmente i siracusani ottengono dei successi grazie ad Archimede, che è rientrato da Poseidonia per difendere la sua città, ed ha messo a punto ingegnose macchine da guerra e gli specchi ustori, con i quali riesce ad incendiare le navi cartaginesi. Dopo un lungo assedio però Annone travolge le difese della città e la occupa. Egli dà ordine di condurgli Archimede vivo, ma quando un soldato cartaginese penetra in casa sua e gli intima di seguirlo, lo scienziato non lo ode nemmeno perchè impegnato a risolvere un complicato problema di geometria, e il soldato lo accoppa. Muore così una delle menti più geniali dell'antichità, mentre Siracusa è annessa alla Repubblica Cartaginese.

211 a.C.: Annibale torna a Cartagine da trionfatore e gli vengono tributati onori degni di un dio. La classe aristocratica se ne ingelosisce e tenta di oscurarlo, ma l'eroe è eletto nuovamente Suffeta e dimostra di avere fiuto politico, oltre che genio militare. Messosi a capo del Partito Popolare, egli avvia una riforma dello Stato per incrementare le entrate fiscali ed introduce in Africa un'agricoltura specializzata da lui appresa dagli Etruschi. Le terre conquistate sono organizzate in Province.

210 a.C.: Quarta Guerra Siriaca: Antioco IV tenta la conquista della Palestina, da usarsi come testa di ponte per attaccare l'Egitto. Battaglia di Rafia: il generale Agatocle affronta Antioco IV che subisce una sconfitta disastrosa e muore nello scontro. L'Egitto conquista il Libano e l'Arabia Petrea, mentre l'impero seleucide si frantuma. I Parti occupano la Persia, la Media e l'Atropatene, mentre anche l'Armenia si rende indipendente. Al figlio minorenne di Antioco IV, Seleuco III Filopatore, di soli otto anni, restano solo la Siria e la Mesopotamia.

209 a.C.: il matematico Diocle di Caristo succede ad Archimede alla guida della Scuola di Poseidonia, prosegue lo studio del suo predecessore sugli specchi ustori e idea una nuova soluzione del Problema della Duplicazione del Cubo, introducendo una nuova curva chiamata Cissoide di Diocle.

207 a.C.: Annibale si fa riprendere dal desiderio di nuove conquiste, lascia la carica di Suffeta al fratello Annone e intraprende una campagna militare per la conquista della Mauritania.

206 a.C.: Liu Bang conquista il potere in Cina e dà vita alla longeva Dinastia Han.

205 a.C.: Battaglia del Betis: Annone Barca sconfigge una coalizione iberica e sottomette i Lusitani.

202 a.C.: Battaglia di Naraggara: il re di Numidia Massinissa, ribellatosi ai cartaginesi mentre essi erano impegnati nelle guerre in Italia, è liquidato da Annibale, che così rafforza la sua fama di invincibilità, prima di riprendere le sue campagne ad occidente.

Estensione della Repubblica Cartaginese dopo la spedizione in Italia di Annibale

Estensione della Repubblica Cartaginese dopo la spedizione in Italia di Annibale

200 a.C.: gli Etruschi sono costretti a fornire truppe a Cartagine per sconfiggere i Celti in Gallia e in Britannia, che tentano di sloggiare i punici dalle loro piazzeforti. Ciò genera un diffuso malcontento nelle città della ex Dodecapoli. Intanto i cartaginesi mantengono un esercito di ben 200.000 uomini per difendere l'immenso impero creato dai Barcidi.

198 a.C.: Quinta Guerra Siriaca: ultimo colpo di coda dell'Impero Seleucide. Per contrastare le ingerenze degli Egiziani, sempre più pesanti, Seleuco III, che ora ha vent'anni, muove con tutte le sue forze contro la Palestina, dominata dai Tolomei. Battaglia di Panios: il generale Scopa, nativo di Poseidonia ma al servizio dei Tolomei, annienta le residue forze siriane presso le sorgenti del Giordano, e si apre la strada verso la Siria. Scopa prende Antiochia che gli si arrende senza combattere, Seleuco III si salva fuggendo presso Arsace II, sovrano dei Parti. L'Egitto occupa la Siria e la Mesopotamia, costituendo un impero vastissimo. Poco dopo però Scopa è fatto assassinare da Tolomeo IV, invidioso della fama che egli si è conquistato in battaglia.

197 a.C.: Attalo I di Pergamo, istigato dagli egiziani, muove guerra al Regno di Macedonia, onde arginarne lo strapotere sui Balcani. Battaglia di Cinocefale (in Tessaglia): Filippo V di Macedonia sconfigge Attalo I, che muore nello scontro. Gli succede il figlio Eumene II. Filippo V ora ha le spalle coperte per la sua ambiziosa politica di conquiste in Illiria.

195 a.C.: Annibale, uno dei più grandi condottieri di tutti i tempi, muore in battaglia contro i Wolof presso il villaggio di Lub, alla foce del fiume Senegal, dove si è spinto con le proprie truppe. Un oracolo da giovane gli aveva preannunciato che sarebbe stato « sepolto sotto una zolla libica », e dunque egli deve essere stato davvero sorpreso, quando conobbe il nome di quel villaggio. Di lui lo storico greco Polibio scriverà: « Per stratagemmi e imboscate certamente superò tutti i generali dell'antichità. Senza dimenticare lo scarso aiuto fornitogli dalla madrepatria. Quando dovette fare senza i suoi veterani, organizzò sul momento truppe fresche. Non abbiamo mai sentito di ammutinamenti nei suoi eserciti, anche se composti di Libici, Iberici e Galli. »

194 a.C.: Tolomeo IV è assassinato da un veterano di Scopa, che non gli perdona l'uccisione del suo generale. Gli succede il figlio Tolomeo V Epifane ("che si manifesta con potenza"), di 15 anni, il quale governa su di un impero esteso da Cirene al Golfo Persico, e dalla Nubia fin quasi al Caucaso.

190 a.C.: prima grande campagna cartaginese contro i pirati illirici.

180 a.C.: Amilcare IV, figlio di Annibale, è eletto Suffeta di Cartagine. Egli promulga un nuovo Codice di Leggi, istituisce una struttura di tribunali centralizzati ed intraprende la fondazione di numerose nuove città in Iberia, Gallia e Britannia.

179 a.C.: muore Filippo V di Macedonia, gli succede il figlio Perseo I Nicatore (il Vittorioso) che sulle orme del padre conduce nuove vittoriose campagne militari nell'Illirico, espandendo il suo regno in quella direzione.

174 a.C.: il capo gallico Elitovio, proclamatosi Re dei Galli e posta la sua capitale a Bologna, comincia una serie di scorrerie contro le città etrusche, che protestano rumorosamente. Il Suffeta Amilcare IV si convince che gli Etruschi stanno risorgendo dopo le batoste inflitte loro da suo padre, e preme per l'eliminazione fisica delle città nemiche; anche la classe mercantile cartaginese è dello stesso avviso, e preme per la guerra.

173 a.C.: primo censimento della Repubblica Cartaginese ordinato da Amilcare IV.

172 a.C.: Tolomeo V Epifane, conscio del fatto che il suo impero è eterogeneo e multietnico, tenta l'ellenizzazione forzata di tutti i popoli sottomessi, inclusi gli Ebrei. Questi ultimi, che fino a qui erano stati tra i sudditi più fedeli dei Tolomei, si ribellano guidati dal sacerdote Mattatia, che storpia il suo appellativo in Epimane ("pazzo"). Come reazione, Tolomeo V fa occupare Gerusalemme con la forza, conquista il Tempio di Gerusalemme, lo sconsacra e vi fa innalzare un idolo di Zeus Ammone. Inoltre egli proibisce, pena la morte, la circoncisione e i sacrifici al Dio degli Ebrei. Mattatia però si rifugia sui monti ed inizia una fiera guerriglia contro gli Egiziani. Così scrive l'ignoto autore del Primo Libro dei Maccabei:  « Uscì da quelli una radice perversa, Tolomeo Epìfane, figlio del re Tolomeo che era stato assassinato, e assunse il regno nell'anno centotrentasette del dominio dei Greci. » (1 Mac 1, 10)

166 a.C.: alla morte di Mattatia, le redini della rivolta sono prese da suo figlio Giuda, detto Maccabeo ("Martello"). Questi fa capire subito di che pasta è fatto, liquidando il generale Apollonio, governatore militare della Samaria.

164 a.C.: Tolomeo V invia i suoi generali Nicanore e Gorgia affinché schiaccino la ribellione di Giuda Maccabeo, ma questi riesce a separarli con grande abilità, quindi piomba sulle truppe di Gorgia e le sbaraglia nella Battaglia di Emmaus. Sconfitto anche Nicanore, Giuda Maccabeo entra trionfalmente a Gerusalemme, distrugge l'idolo di Zeus Ammone e il 25 del mese di Casleu riconsacra solennemente il Tempio di Gerusalemme, istituendo a memoria dell'evento la Festa di Chanukkah ("Dedicazione") o delle Luci, tuttora celebrata solennemente dagli Ebrei di tutto il mondo. Poco prima Tolomeo V, che si trovava in Nubia per una campagna militare, è morto per un colpo apoplettico a 50 anni. Gli succede il figlio Tolomeo VI Filometore, che ha nove anni, sotto la reggenza della madre Cleopatra I. La giovane età del nuovo sovrano permette a Giuda Maccabeo di tirare un po' il fiato.

161 a.C.: Battaglia di Elasa (località oggi non più identificabile): Giuda Maccabeo è sconfitto e ucciso. La guida della ribellione passa a suo fratello Gionata, che si rifugia nel deserto a sud di Gerusalemme.

160 a.C.: scoppia la guerra tra Prusia, Re di Bitinia, ed Eumene II, Re di Pergamo. Entrambe le nazioni chiedono l'arbitrato di Cleopatra I, la quale riporta la situazione allo status quo, parteggiando smaccatamente per Pergamo.

158 a.C.: inutile tentativo della Nubia di ribellarsi al dominio tolemaico.

157 a.C.: lo storico greco Polibio di Megalopoli, inviato come ambasciatore a Cartagine, vi si stabilisce e scrive in greco le sue "Storie" in quaranta libri, nelle quali analizza nei dettagli i motivi dell'ascesa della città punica.

155 a.C.: Tolomeo VI, che ora ha 18 anni, deve affrontare la grave ribellione di Alessandro Balas, il quale afferma di essere discendente di Antioco IV, e quindi legittimo erede al trono di Siria. Questi solleva i popoli della Siria e della Mesopotamia contro i Tolomei, ed ottiene anche l'appoggio dei Parti e dei Cartaginesi. Allora Tolomeo VI si sbarazza della madre Cleopatra I, che cercava di mantenere la reggenza adducendo delle scuse e che era mortale nemica dei Maccabei, quindi decide di allearsi proprio con Gionata Maccabeo, le cui truppe ebraiche si schierano accanto a quelle egiziane. Battaglia di Antiochia: Alessandro Balas è sconfitto da Tolomeo VI e da Gionata Maccabeo, si salva con la fuga presso il Re d'Armenia Artavasde I, che però lo fa uccidere ed invia la sua testa al Re d'Egitto. Gionata è morto nello scontro, ma Tolomeo è riconoscente verso i Maccabei, concede la piena libertà di culto ai Giudei abrogando le decisioni di suo padre e nomina il fratello Simone Sommo Sacerdote e governatore della Giudea. La ribellione maccabaica è finita.

153 a.C.: il Suffeta cartaginese Asdrubale II invia la prima spedizione lungo le coste atlantiche dell'Africa, per cercarvi nuovi avamposti commerciali.

151 a.C.: muore il Re di Macedonia Perseo I, gli dovrebbe succedere il primogenito Filippo VI, ma il secondogenito Demetrio gli si ribella ed è proclamato sovrano dalle falangi tessale, sostenuto dall'Egitto. Battaglia di Pidna, in Tessaglia: Filippo VI, che ha l'appoggio della Lega di Delo, la spunta, fa giustiziare il fratello e rimane unico sovrano.

150 a.C.: esasperate dagli attacchi gallici, e convinte di non poter ottenere giustizia da Cartagine, le città etrusche decidono di farsela da sole, ricostituiscono la Dodecapoli, eleggono zilath mech rasnal il Lucumone di Vulci Lars Papatnas ed assalgono i Galli, aiutati dagli Umbri. Questo è il pretesto che Cartagine aspettava: l'ammiraglio Annone Magone è inviato contro le città etrusche.

148 a.C.: il Re Filippo VI di Macedonia fa costruire la Via Dalmatica, che permette il collegamento diretto via terra tra il suo regno e l'Italia cartaginese.

147 a.C.: Asdrubale II scopre le Isole di Capo Verde e le annette alla Repubblica Cartaginese.

Giovan Battista Tiepolo, "La presa di Chiusi" (1729)

Giovan Battista Tiepolo, "La presa di Chiusi" (1729)

146 a.C.: ultimo atto della storia etrusca. Populonia, Vetulonia, Vulci e Taequinia sono già state espugnate da Annone Magone; con la caduta di Chiusi e la morte in battaglia di Lars Papatnas, le città etrusche perdono definitivamente la loro autonomia e sono annesse alla Repubblica Cartaginese, come pure l'Umbria. L'Etruria è cartaginesizzata a forza, e ben presto della splendida civiltà tirrenica non restano che rovine e tombe monumentali.

142 a.C.: dopo aver visto gli Etruschi sbaragliati, anche i Galli cominciano a preoccuparsi e danno vita a una coalizione, convinti di essere il prossimo obiettivo dei cartaginesi. Il nuovo suffeta Annibale Magone intima loro di smobilitare o sarà la guerra. Come risposta, il capo gallico Bituito invade il territorio cartaginese, tentando di far sollevare gli Etruschi e cercando l'alleanza con Poseidonia. Battaglia del Lago Vadimone: Bituito è sconfitto e ucciso da Annibale Magone, i Cartaginesi contrattaccano ed invadono il Piceno e la Pianura Padana.

140 a.C.: Milano è espugnata e cade in mani cartaginesi. La Gallia Cisalpina diventa provincia della Repubblica di Cartagine.

138 a.C.: Annibale Magone assedia Poseidonia, rea ai suoi occhi di aver parteggiato per i Galli, ma Atene minaccia il blocco del commercio punico nel Mediterraneo Orientale, e l'assedio è tolto.

136 a.C.: scoppia ad Enna, in Sicilia, la Prima Guerra Servile: gli schiavi siciliani capeggiati da Euno e Cleone di Cilicia si ribellano alle durissime condizioni di vita imposte dai Cartaginesi. Inizialmente i cartaginesi perdono tutte le battaglie: l'esercito degli schiavi, che giunge a contare 200.000 uomini, dopo Enna conquista Catania e poi Tauromenio, quindi assedia Messina.

135 a.C.: la tribù degli Yuezhi, cacciata dalla Cina, migra nel nostro Afghanistan, distrugge il Regno Greco-Battriano, conquista il Gandhara e fonda l'Impero Kushano (dal nome cinese Guishuang con cui li designano gli Han), con capitale Purushapura (Peshawar, nel Pakistan settentrionale), che fonde elementi greci con altri orientali.

133 a.C.: i cartaginesi prendono Numanzia, ultima grande roccaforte dei Celtiberi, radendola al suolo. Dopo questa vittoria, Cartagine è padrona dell'intera Spagna. L'ultimo Re di Pergamo, Attalo III, lascia il suo regno in eredità a Tolomeo VI.

132 a.C.: Annibale Magone prende Tauromenio e pone fine nel sangue alla Prima Guerra Servile. Tutti gli schiavi superstiti sono crocifissi o scaraventati giù dalle rupi intorno ad Enna.

126 a.C.: muore Tolomeo VI, gli succede il figlio Tolomeo VII Filopatore, che regna insieme alla sorella Cleopatra IV. Egli protegge scienziati ed eruditi tra i quali Apollodoro di Atene, Aristarco di Samotracia e il suo allievo Dionisio Trace.

125 a.C.: l'ammiraglio cartaginese Annone Giscone fonda le prime colonie stabili nel golfo di Guinea, da dove incomincia ad importare avorio, oro e schiavi neri.

115 a.C.: è fondato il Regno di Himyar nell'attuale Yemen.

111 a.C.: Mitridate VI sale al trono del regno del Ponto, mettendo in atto subito una politica espansionistica nell'area del Mar Nero: egli conquista la Paflagonia, la Colchide, il Chersoneso Taurico e la Crimea, quindi sottomette le vicine popolazioni scitiche e i sarmati Roxolani. Subito dopo il giovane re punta le proprie mire sulla penisola anatolica, che è però interamente controllata dai Tolomei. Egli commette l'errore di credere che l'impero tolemaico sia ormai entrato nella parabola discendente, e questo errore alla lunga gli risulterà fatale.

107 a.C.: prima invasione barbarica della storia: i Cimbri e i Teutoni, provenienti dallo Jutland danese, invadono la Gallia meridionale sotto il controllo di Cartagine. Battaglia di Arausio: l'armata del generale cartaginese Chiramo è annientata presso il fiume Rodano. Il prestigio cartaginese ne esce a pezzi, e molte tribù galliche si ribellano.

104 a.C.: Seconda Guerra Servile: approfittando dell'invasione da parte di Cimbri e Teutoni, gli schiavi siciliani si rivoltano di nuovo. Stavolta la rivolta è schiacciata dal generale etrusco Caile Marie, al servizio dei punici. Il generale vittorioso è incaricato anche della difficile guerra contro gli invasori germanici.

103 a.C.: Mitridate VI del Ponto muove guerra al re di Bitinia Nicomede III, che invoca l'aiuto di Tolomeo VII. Questi invia il suo generale Trifone, ambizioso e spietato, che con le buone o con le cattive lo costringe a togliere l'assedio a Nicomedia.

102 a.C.: Battaglia di Aix en Provence: Caile Marie distrugge le armate dei Teutoni. I Cimbri invece gli sfuggono, superano il passo del Brennero e fanno irruzione nella Pianura Padana. Battaglia dei Campi Raudii (presso Vercelli): il luogotenente di Marie, il generale sabino Lutazio Catulo, sgomina anche i Cimbri; solo una parte di essi riesce a sfuggirgli e fuggono verso il Nord Europa. Il primo scontro tra Cartagine e i popoli Germanici è finito uno a zero.

101 a.C.: dopo un lunghissimo regno muore Re Filippo VI di Macedonia, gli succede il nipote Antigono IV.

98 a.C.: è fondato il primo emporio cartaginese alla foce del fiume Congo. Ormai i cartaginesi puntano apertamente alla circumnavigazione dell'Africa per commerciare direttamente con l'India, senza la costosa intermediazione egiziana.

92 a.C.: muore Tolomeo VII, gli succede il figlio Tolomeo VIII Sotere.

91 a.C.: Etruschi, Umbri e Safineis protestano contro Cartagine perchè i loro rappresentanti sono categoricamente esclusi dal Senato, poiché solo chi possiede la cittadinanza cartaginese può accedervi. I tre popoli allora costituiscono a Perugia la Lega Italica e preparano la ribellione contro i cartaginesi. Per cercare di disinnescare la miccia, il governatore dell'Etruria Imilcone propone una legge che estenda la cittadinanza cartaginese alle élite dei tre popoli, ma il Senato la respinge e poco dopo Imilcone è assassinato. Ciò fa scoppiare la Guerra Italica: le province della penisola si rivoltano contro Cartagine, capeggiati dal safineis Papio Mutilo. Ad Ascoli, nel Piceno, il governatore e tutti i Punici residenti in città vengono massacrati. Papio Mutilo pone a Corfinio la sua capitale, insediandovi un Senato autonomo e conia persino una propria moneta che reca la scritta "Italia".

90 a.C.: il generale etrusco Caile Marie riporta alcune vittorie contro la Lega Italica, ma per evitare una guerra che si prospetta infinita il Suffeta Magone IV decide di imporsi al Senato e di promulgare una legge che concede la cittadinanza cartaginese agli italici che non si sono ribellati e a quelli che deporranno le armi. Il risultato è quello di dividere i rivoltosi: gran parte depone le armi, mentre una minoranza continua a resistere, ma sarà sconfitta in armi. Tuttavia, lo scopo che gli Italici si erano proposti è stato raggiunto: essi possono diventare a pieno titolo cittadini cartaginesi ed accedere al Senato. Di conseguenza l'Italia peninsulare è riorganizzata amministrativamente e in essa è avviato un grande processo di urbanizzazione, poiché l'esercizio dei diritti civici richiede specifiche strutture urbane come fori, templi e luoghi di riunione per i senati locali. A beneficiare della cittadinanza sono soprattutto le borghesie italiche, che conquistarono la possibilità di accedere alle magistrature.

89 a.C.: Prima Guerra Mitridatica: Mitridate VI decide di approfittare dell'inesperienza del nuovo imperatore Tolomeo VIII e di invadere l'ex Regno di Pergamo, con l'appoggio degli abitanti, insofferenti al governo egiziano. Dopo aver compiuto una strage di cittadini egiziani, Mitridate passa ad attaccare la Galazia e la Licaonia, ed ottiene l'appoggio dello stratega di Atene, Aristione, che saluta in lui un nuovo Alessandro Magno, venuto a liberare i Greci dal dominio straniero, ed invia la sua flotta ad assediare il porto di Efeso, in cui resistono gli egiziani. Tolomeo VIII e sua moglie Cleopatra IV non possono sopportare l'affronto, ed organizzano una spedizione punitiva comandata da Trifone. Questi si allea con il Re di Macedonia Antigono IV, desideroso di chiudere i conti una volta per tutte con la Grecia, che si occuperà della Lega di Delo mentre Trifone penserà a castigare il Re del Ponto.

86 a.C.: l'intervento del Re di Macedonia scoraggia l'isola di Eubea, l'isola di Lemno e buona parte del Peloponneso, che abbandonano Atene e si danno ad Antigono. Dopo aver sbaragliato i Greci alle Termopili, il sovrano macedone prende la stessa capitale dell'Attica, non la distrugge ma permette ai suoi soldati di metterla a sacco. Subito dopo prende il Pireo; l'ammiraglio pontico Archelao fugge in Asia Minore, mentre Aristione è catturato e crocifisso. Intanto Trifone sconfigge Mitridate a Cheronea e ad Orcomeno, ma i suoi luogotenenti lo avvisano che i cortigiani, invidiosi dei suoi successi, stanno sobillando Tolomeo e Cleopatra contro di lui, accusandolo di aver scavalcato i sovrani nelle trattative con Antigono. Trifone affretta allora la fine della guerra, stipulando il trattato di Dardano, con il quale Mitridate esce dal conflitto subendo soltanto modeste perdite territoriali. La Grecia passa invece in blocco sotto il dominio degli Antigonidi, perdendo così la propria indipendenza.

84 a.C.: nuovo assedio di Poseidonia, che stavolta cade in mani cartaginesi, dopo che le è venuto a mancare il sostegno di Atene. La città è annessa alla Repubblica, ma mantiene la sua identità prettamente greca (come Siracusa nella HL) e il greco in essa resta la lingua ufficiale.

83 a.C.: Seconda Guerra Mitridatica: il generale egiziano Tassile prende l'iniziativa di attaccare le truppe del Ponto per ragioni pretestuose, allo scopo di coprirsi di gloria e di fare più rapidamente carriera. Tassile è però sconfitto, e Trifone gli ordina di ritirarsi. Incoraggiato da questa vittoria, Mitridate riprese i propri progetti espansionistici nella speranza di creare un grande regno asiatico che possa contrastare l' egemonia tolemaica nel Mediterraneo Orientale.

81 a.C.: Tolomeo VIII muore assassinato in una congiura di palazzo, gli succede il fratello minore Alessandro, che prende il nome di Tolomeo IX Alessandro.

76 a.C.: per via del fondato timore di un'ulteriore espansione cartaginese, nasce in Gallia una federazione celtica che cerca di porre fine alle lotte intestine tra le varie tribù.

75 a.C.: Terza Guerra Mitridatica. Muore il re di Bitinia Nicomede IV, che lascia il proprio regno in eredità a Tolomeo VIII, ma Mitridate impugna il Testamento, si proclama legittimo Re di Bitinia e la invade, mentre suo genero, il Re Tigrane II di Armenia, invade la Cappadocia.

74 a.C.: il Re Burebista fonda un forte stato nella Dacia.

Vincenzo Vela, Lo schiavo ribelle Enomao (1850)

Vincenzo Vela, Lo schiavo ribelle Enomao (1850)

73 a.C.: Terza Guerra Servile: gli schiavi galli Crisso ed Enomao, addestrati per i giochi gladiatori, sopraffanno i loro carcerieri, mettono insieme un esercito e prendono Capua, per poi aprirsi la strada fino a Metaponto. Il Suffeta cartaginese Amilcare V li affronta in battaglia in Calabria, Crisso cade in battaglia e i 6000 superstiti fatti prigionieri sono tutti crocifissi. Enomao è più fortunato di Crisso (ed anche dello Spartaco della HL): riesce ad imbarcarsi a Crotone con molte centinaia dei suoi uomini e a far vela verso una nuova terra, dove si spera siano riusciti a rifarsi una vita in libertà. Di loro non si avranno comunque più notizie.

72 a.C.: Battaglia di Cabira: il generale tolemaico Dromichete blocca l'invasione della Bitinia, quindi si sposta in Armenia e sconfigge le truppe di Tigrane nonostante fossero venti volte superiori di numero. Artaxata, capitale dell'Armenia, è conquistata e l'Armenia è annessa all'impero egiziano.

71 a.C.: muore il Re di Macedonia Antigono IV, gli succede il figlio Perseo II. Questi prolunga la Via Illirica, che ora congiunge Atene, Pella, Apollonia, Tergeste (Trieste), Milano e Volterra.

69 a.C.: Cartagine sottomette definitivamente il fiero popolo dei Baschi. Dal Vicino Oriente vengono importate in Italia, Gallia, Spagna ed Africa le prime piante di ciliegio. Poco dopo dalla Persia arrivano anche le prime piante di pesco (da "persico").

67 a.C.: Mitridate VI sconfigge Dromichete, che cade nello scontro, e il Re del Ponto si riappropria di molte delle sue vecchie conquiste. L'anziano Trifone è allora incaricato di condurre a termine la guerra, cosa che egli fa con le solite fulmineità e crudeltà. Battaglia di Nicopoli: Mitridate, che aveva tentato inutilmente di allearsi con il Re dei Parti Fraate III, è definitivamente sconfitto e fugge in Colchide, ma Trifone arriva a stanarlo fin lì. Il re del Ponto, irriducibile, cerca alleati tra i Re del Caucaso e sogna una spedizione fin nel cuore dell'Egitto, facendo sollevare Mesopotamia e Giudea; ma, abbandonato da tutti dopo aver ucciso il figlio Sifare, sceglie il suicidio ed il suo regno è annesso all'impero tolemaico. Le guerre mitridatiche sono finite, l'Egitto ha annesso il Ponto, l'Armenia e la Colchide, mentre gli stati caucasici di Iberia (governata da Artoce) e Albania (sotto re Orose), nonché il regno del Bosforo Cimmerio, governato dall'unico figlio superstite di Mitridate, Farnace, diventano stati satelliti dell'Egitto.

66 a.C.: muore Tolomeo IX Alessandro, gli succede la sorella Berenice III, che sposa il cugino Alessandro. 19 giorni dopo il matrimonio, Berenice muore, probabilmente avvelenata, e tutti puntano il dito sul marito di lei, che si è affrettato a succederle con il nome di Tolomeo X Alessandro II. Il popolo di Alessandria d'Egitto è in tumulto per la morte della sua sovrana, e l'usurpatore ordina ai suoi pretoriani di scendere in piazza e compiere una strage per dare l'esempio, ma la maggior parte dei soldati si rifiuta di spargere sangue egiziano. Allora il vecchio generale Trifone, fedele alla dinastia, entra nel palazzo imperiale con i suoi uomini ed elimina senza troppi complimenti il Decimo Tolomeo. I cortigiani offrono a lui la corona, ma egli rifiuta, sostenendo che solo un membro della famiglia tolemaica può salire al trono. Egli piuttosto incorona Faraone il cinquantenne Dioniso, figlio di Tolomeo VII e di una sua concubina, con il nome di Tolomeo XI Aulete ("suonatore di flauto", essendo abilissimo in quest'arte). Questi sposa la cugina Cleopatra V e, dopo la morte prematura di questa, la sorellastra Cleopatra VI.

63 a.C.: fallito tentativo di Amilcare VI, figlio di Amilcare V, di restaurare a Cartagine un regime monarchico: la congiura da lui ordita è sventata, ed egli muore in battaglia presso Utica.

62 a.C.: fondazione presso le rive del Mar Morto della comunità monastica degli Esseni, in polemica con il Sinedrio di Gerusalemme, ritenuto ellenizzante e corrotto.

61 a.C.: le tribù celtiche della Britannia guidate da Cassivellauno, capo dei Trinovanti, aderiscono alla federazione gallica. Gli Irlandesi invece rifiutano, gelosi della loro indipendenza.

59 a.C.: il capo celta Dumnorige, leader della federazione gallica, stermina un contingente cartaginese presso Lione. Il generale di origine sabine Caio Cesare è incaricato di dargli una lezione, con l'intento di allontanarlo da Cartagine, dove sta acquisendo una sempre maggiore popolarità, mentre Cesare conta di conquistare immensi bottini di guerra con i quali pagarsi le campagne elettorali per una futura carriera politica. Scoppia così la Guerra Gallica.

58 a.C.: Caio Cesare affronta per primi gli Elvezi del re Divicone, costringendoli a ritirarsi dalla Gallia Cartaginese. Subito dopo i Sequani gli chiedono aiuto proprio contro gli Elvezi, che avevano invaso il loro territorio. Il generale li annienta nella Battaglia di Bibracte. Vista la mala parata, Dumnorige chiede aiuto al capo germanico Ariovisto, che attraversa il Reno per dare manforte ai Galli, ma presto egli si comporta come un conquistatore, più che come un alleato. Di conseguenza anche gli Edui chiedono aiuto a Cesare, che interviene e lo sconfigge nella Battaglia di Mulhouse, costringendolo a varcare di nuovo il Reno.

57 a.C.: Caio Cesare porta la guerra nel nord della Gallia, affrontando e sconfiggendo il capo dei Belgi Ambiorige nella Battaglia del Fiume Sabis, quindi torna svernare in Gallia Cisalpina.

56 a.C.: ottenuta una proroga delle operazioni in Gallia, Cesare riorganizza le sue conquiste in una nuova provincia, ma deve spostarsi in Aquitania per sconfiggere i Veneti. Fatto costruire un ponte sul fiume Reno, passa in Germania dove sconfigge i popoli germanici degli Usipeti e dei Tencteri.

55 a.C.: il Senato di Cartagine, geloso delle vittorie del generale italico in terra di Gallia, gli ordina di passare in Britannia per sconfiggere Cassivellauno, che oltre ad aiutare i Galli ha posto l'assedio alla città cartaginese di Londra. Cesare obbedisce e sconfigge tutti i popoli britanni coalizzatisi contro di lui, assicurando alla Repubblica il dominio dell'intera sezione meridionale dell'isola.

53 a.C.: la Federazione Celtica, che ha deposto Dumnorige per incapacità, proclama proprio capo il Re degli Arverni Vercingetorige, il quale raduna attorno a sé tutte le tribù galliche e si solleva contro la dominazione cartaginese. Affidato ai luogotenenti l'incarico di occuparsi del resto della Gallia, Cesare punta su Gergovia, capitale degli Arverni, dove Vercingetorige si è asserragliato, ma è sconfitto e costretto a togliere l'assedio in seguito alla defezione degli Edui, fin qui suoi alleati.

52 a.C.: ringalluzzito dalla vittoria di Gergovia, Vercingetorige si prepara a scacciare definitivamente gli invasori punici, ma commette l'errore di evitare una battaglia in campo aperto, e preferisce rinchiudersi nella città di Alesia, in attesa di rinforzi da parte delle altre tribù. Cesare assedia la città facendo costruire una doppia linea di fortificazioni che si estende per oltre 17 chilometri. Quando a sostegno dei 60.000 assediati giungono altri 240.000 galli, Cesare evita di restare schiacciato tra loro e la citta e, guidando l'esercito in prima persona, ottiene una decisiva vittoria. Il 15 ottobre Vercingetorige, avendo compreso che la partita è persa, si arrende a Cesare, deponendo la propria spada ai suoi piedi. La Guerra Gallica è finita, e Cartagine conquista un territorio enorme, spingendo le sue frontiere fino al Reno: cessa così di essere una potenza marittima, per espandersi sull'Europa continentale.

51 a.C.: muore il Faraone Tolomeo XI, gli succede il figlio Tolomeo XII Filopatore, che ha 11 anni, e per questo si trova sotto la reggenza della sorella maggiore Cleopatra VII, di 18 anni. Il generale egiziano Achilla, desideroso di mettersi in luce agli occhi dei sovrani, tenta l'invasione dell'Impero dei Parti, convinto che esso cadrà alla prima spallata. Invece il generale partico Rostam Surena gli infligge una pesantissima sconfitta presso Hamadan, in Media.

50 a.C.: Caio Cesare pubblica in lingua punica la sua opera "La Guerra Gallica", in cui descrive le operazioni da lui condotta per sottomettere i Galli. L'opera è poi tradotta in greco, in Safineis e persino in Persiano.

49 a.C.: il safineis Caninio Rebilo, luogotenente di Caio Cesare, è sconfitto in Pannonia dai Daci di Burebista, in piena espansione verso occidente. Lo stesso Cesare è allora incaricato dal Senato di Cartagine di rintuzzare le pretese del re barbaro. Battaglia di Carnunto: Cesare sconfigge Burebista e lo costringe a ritirarsi al di là del Danubio, che diventa la nuova frontiera dell'impero cartaginese. Cesare stabilisce anche la frontiera tra i possessi cartaginesi e quelli macedoni. A questo punto Burebista orienta le sue mire espansionistiche verso il sud, e comincia a provocare i macedoni superando in armi il Danubio per compiere razzie.

Estensione della Repubblica Cartaginese dopo le conquiste di Caio Cesare

Estensione della Repubblica Cartaginese dopo le conquiste di Caio Cesare

47 a.C.: ormai il Senato di Cartagine odia apertamente il generale sabino Caio Cesare, nella convinzione che egli sia ormai abbastanza potente e popolare da rovesciare la Repubblica ed instaurare una monarchia sul modello di quella egiziana. Perciò, mentre egli si trova a Poseidonia, viene emesso un senatoconsulto che lo proclama Nemico della Patria e lo condanna a morte. Avvisato da alcuni amici greci, Cesare si salva salendo su una nave egiziana che elude le pattuglie cartaginesi nel Mediterraneo e giunge ad Alessandria d'Egitto. Qui Tolomeo XII, che ora ha 15 anni, ha appena scacciato dal trono sua sorella Cleopatra VII, sobillato dal generale egizio Achilla. Un giorno Apollodoro, servitore di Cleopatra, entra nella stanza di Cesare con un gran tappeto arrotolato. Appena Cesare lo srotola, ne salta fuori Cleopatra, ed è così bella che i due diventano amanti la notte stessa, nonostante lui abbia 22 anni più di lei. Cesare allora organizza una congiura contro Tolomeo XII, che si è accordato con la sorella Arsinoe contro Cleopatra. Il complotto dell'abile Cesare riesce: sia il Dodicesimo Tolomeo che Arsinoe sono eliminati, così come il generale Achilla, Cleopatra VII è rimessa sul trono, e questa sposa Cesare che assume il nome di Tolomeo XIII Teo ("il divino").

46 a.C.: il re di Dacia Burebista varca in armi il Danubio, ghiacciato da un inverno eccezionalmente gelido, ed attacca i popoli dei Triballi, degli Agriani e dei Taulanti, ormai grecizzati. Siccome il Re di Macedonia Perseo II è anziano e malato, incarica suo nipote Antigono di condurre le campagne militari contro i Daci. Il giovane generale dimostra notevole energia, sconfigge i nemici presso Filippopoli (l'odierna Plovdiv) e costringe Burebista a tornare a nord del Danubio. Poco dopo il Re dei Daci è assassinato.

44 a.C.: il 15 marzo Tolomeo XIII Teo pubblica il cosiddetto Calendario Tolemaico (HL Calendario Giuliano), elaborato dall'astronomo Sosigene di Poseidonia, il quale introduce per la prima volta il concetto di anno bisestile, onde impedire lo sfasamento tra il calendario civile e l'alternarsi delle stagioni.

42 a.C.: muore Perseo II, siccome non ha figli maschi sul trono di Macedonia gli succede il fratello minore Demetrio III, già in età avanzata.

40 a.C.: muore anche Demetrio III, gli succede il figlio Antigono V, che si è distinto nella guerra contro i Daci.

32 a.C.: Antigono V reprime nel sangue una rivolta delle città greche guidate da Corinto, che cercavano di recuperare l'indipendenza: Corinto è rasa al suolo.

30 a.C.: muore Tolomeo XIII, alias Caio Cesare; Cleopatra VII associa allora al trono il figlio Tolomeo XIV Filopatore Filometore, da lei avuto da Cesare.

29 a.C.: approfittando del fatto che la Dacia è in preda alla guerra civile dopo la morte di Burebista, il Re macedone Antigono V invade quel paese con le proprie truppe, dopo essersi coperto le spalle con trattati di amicizia con Cartagine e con Cleopatra VII.

28 a.C.: i cartaginesi sottomettono i Batavi. Prime notizie storiche dell'allevamento degli struzzi da parte dei cartaginesi.

24 a.C.: il poeta Safineis Orazio Flacco pubblica i suoi quattro libri di Odi, uno dei massimi capolavori della letteratura antica,

23 a.C.: l'ammiraglio cartaginese Aderbale è il primo a raggiungere quello che egli chiama Capo delle Tempeste (HL Capo di Buona Speranza), la punta più meridionale dell'Africa. Ormai le coste dell'Africa occidentale sono tutte, direttamente o tramite stati clienti, sotto il controllo cartaginese.

21 a.C.: dopo guerre decennali, Antigono V conquista la Dacia fino all'avamposto di Porolissi (vicino all'odierna Moigrad, nel distretto di Salaj). Massima espansione del Regno Macedone; il sovrano sarà ricordato come Antigono V il Grande o il Dacico.

20 a.C.: muore Aminta, ultimo re di Galazia, che lascia il suo regno in eredità a Cleopatra VII, della quale è stato amante. Cartagine reprime delle rivolte in Sardegna ed in Corsica.

19 a.C.: muore il poeta cartaginese Marone. Poco prima ha pubblicato il suo poema epico "Elisseide", in cui descrive l'avventuroso viaggio di Elissa (Didone) da Tiro fino all'Africa dove ha fondato Cartagine e ha sposato l'eroe omerico Enea, naturalmente non prima di essere discesa agli Inferi dalla porta posta presso il Lago Saturnio per consultare l'ombra del marito Sicheo circa il futuro proprio e della propria stirpe.

17 a.C.: il poeta Safineis Ovidio Nasone si trasferisce alla corte di Cleopatra VII, diventa uno dei suoi favoriti e per lei scrive opere licenziose quanto celeberrime come "L'Arte di Amare" e le "Eroidi" (finte lettere che gli eroi mitologici scambiano con la propria amata).

13 a.C.: grande impresa del navigatore cartaginese Malco di Zama, il quale supera il Capo delle Tempeste e raggiunge per primo il porto di Kanberi, sulla costa orientale dell'India. La via per l'Oceano Indiano è spalancata.

10 a.C.: dopo un lungo e glorioso regno muore Antigono V il Grande di Macedonia, gli succede il figlio Demetrio IV, che al contrario è un gaudente e non ha mai condotto una spedizione militare in vita sua. Il sospetto è che egli non sia figlio di Antigono V, ma di una relazione tra sua moglie Euridice e di un soldato della sua scorta.

7 a.C.: Cleopatra VII decreta il censimento dell'intero impero tolemaico. Nasce Gesù a Betlemme di Giudea; così l'evangelista Luca racconta i fatti: « In quei giorni un decreto di Cleopatra ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Potino era governatore della Siria. Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città. Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nazareth e dalla Galilea salì in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme, per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta. Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto, diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo » (Lc 2, 1-7).

3 d.C.: oltre che un inetto, Demetrio IV di Macedonia si rivela anche un sanguinario, facendo uccidere la moglie Mariamne, da cui ha avuto i figli Aristobulo ed Alessandro, per sposare la cortigiana Olimpiade.

6 d.C.: Marbod ("Grande Corvo"), chiamato Maroboduo dai Punici, re dei Marcomanni, invoca l'aiuto di Cartagine contro Hermann ("Uomo d'Armi"), chiamato Arminio, Re dei Cherusci. Iniziano così le Guerre Germaniche.

8 d.C.: il poeta di corte egiziano Ovidio Nasone è improvvisamente esiliato per ordine di Cleopatra VII e Tolomeo XIV, e relegato a Tema, un'oasi del deserto arabico lontana dal mondo classico. Nessuno ha mai saputo spiegare il vero motivo dell'esilio: forse Ovidio ha ficcanasato nelle abitudini sessuali di Tolomeo XIV. In ogni caso Ovidio non tornerà più ad Alessandria, spegnendosi in Arabia nel 18 d.C.

9 d.C.: muore Cleopatra VII a 78 anni, suo figlio Tolomeo XIV regna in coabitazione con la sorella minore Cleopatra VIII Selene.

10 d.C.: il geografo Strabone di Amasea, ritiratosi a Poseidonia dopo interminabili viaggi, pubblica la sua monumentale "Geografia" in 17 libri.

11 d.C.: muore Tolomeo XIV, si dice che ad avvelenarlo sia stata la sorella Cleopatra VIII Selene, che si associa al trono il figlio Tolomeo XV Sotere, secondo alcuni frutto di una relazione incestuosa con il fratello. Poco dopo però anche Cleopatra VIII muore in circostanze misteriose, unico padrone dell'impero resta Tolomeo XV che però vive da godente e si disinteressa dell'Impero, lasciando il governo ai ministri Sosigene e Trasibulo. Inizia un periodo di complicate successioni regie, che minerà l'impero tolemaico alle fondamenta.

Busto di Tolomeo XV Sotere

Busto di Tolomeo XV Sotere

12 d.C.: una spedizione cartaginese diretta in India sbaglia rotta a causa di una tempesta e sbarca su una terra sconosciuta e lussureggiante che viene battezzata Nuova Africa (il nostro Brasile). Si sparge la voce che vi siano terre anche al di là dell'Atlantico.

13 d.C.: Antigono, figlio che Demetrio IV di Macedonia ha avuto da una concubina, sobilla il padre sostenendo che i suoi eredi Aristobulo ed Alessandro vogliono assassinarlo per spartirsi il suo regno e vendicare la loro madre. Demetrio IV ci casca e fa arrestare e strangolare i figli, nominando Antigono suo degno erede. Poco dopo gli ateniesi si ribellano contro il governo tirannico di Demetrio IV, che copre di tasse i suoi sudditi per pagare i propri bagordi; Antigono è inviato a sedare la rivolta, e commette una strage.

15 d.C.: Battaglia di Idistaviso: un'alleanza fra il generale cartaginese Magone Annone e il Re dei Marcomanni Maroboduo distrugge sulla riva destra del fiume Weser le armate dei Cherusci, degli Edui, dei Cauci e dei Catti guidate da Arminio, che cade nello scontro. La prima fase delle Guerre Germaniche è finita: Il confine cartaginese è spostato sull'Elba, mentre il vasto regno di Maroboduo, nell'attuale Boemia, fa da stato cuscinetto contro eventuali incursioni germaniche.

16 d.C.: poco prima di morire lo storico di origini venete Livio Annone di Padova pubblica le sue monumentali "Storie" in 150 libri, che raccontano l'intera storia cartaginese dalla sua leggendaria fondazione (814 a.C.) fino alla Battaglia di Idistaviso. Esse ci sono pervenute solo in forma incompleta e per riassunti.

17 d.C.: anche la Cappadocia diventa provincia egiziana. Erone si stabilisce a Poseidonia dove insegna nella locale scuola fondata da Archimede, ed inventa tra l'altro la gru, il paranco, l'odometro e uno strumento musicale precursore del moderno organo.

19 d.C.: pare che un oracolo avesse predetto a Demetrio IV di Macedonia: « L'organo che più ti ha procurato piacere sarà causa della tua morte! » Infatti il sovrano è colpito da cancro ai testicoli, che gli provoca atroci sofferenze. Quando comprende che la fine si avvicina, ordina ai suoi pretoriani di scendere in strada ed uccidere chiunque si pari sul loro cammino: in tal modo il popolo di Pella piangerà, anziché festeggiare la sua morte. Gli succede il figlio Antigono VI.

22 d.C.: i cartaginesi sbarcano nel Madagascar, fondandovi degli empori. In Italia, in Spagna e in Numidia inizia su larga scala l'allevamento degli struzzi, introdotti dai cartaginesi.

25 d.C.: esasperato per l'ostilità del popolo di Alessandria nei suoi confronti, Tolomeo XV si ritira a Rodi in un esilio dorato. Il suo primo ministro Aristodemo usurpa il sigillo reale, comincia a firmare condanne a morte contro tutti gli avversari, diventa il vero uomo forte di Alessandria e carezza l'ipotesi di succedere al legittimo sovrano.

26 d.C.: la flotta cartaginese, partendo dalle sue basi nei Paesi Bassi, conquista la costa germanica del Mare del Nord e poi occupa il Chersoneso Cimbrico (la nostra Danimarca), assicurandosi il controllo del'accesso al Mar Baltico, dove acquistare la preziosa ambra. I Sassoni che occupano il Chersoneso Cimbrico mettono tuttavia in atto una feroce guerriglia anticartaginese.

27 d.C.: « Nell'anno decimosettimo del Regno di Tolomeo Sotere, sotto i Sommi Sacerdoti Anna e Caifa » (Luca 3, 1-2) inizia la sua predicazione Giovanni Battista. Poco dopo anche Gesù dà inizio alla sua vita pubblica.
Siccome Antigono VI è ancora più tirannico del padre, viene tolto di mezzo da una congiura, che innalza al trono un suo lontano cugino, Argeo II, che fonda la Seconda Dinastia Argeade.

28 d.C.: i cartaginesi conquistano l'isola di Mauritius, facendone un importante scalo nei lunghi viaggi verso l'India. Qui scoprono un curioso uccello non volatore che nidifica al suolo. La sua carne è pessima, ma lo strano animale giunge rapidamente sull'orlo dell'estinzione perchè gli animali introdotti dai cartaginesi (cani, maiali, gatti, topi) ne distruggono i nidi. Alcuni capitani di vascello decidono però di portarne alcuni esemplari in patria, da usare come animali da compagnia. E così, mentre l'uccello si estingue a Maurituius, conosce invece una seconda giovinezza a Cartagine e nelle altre città della Repubblica. I Greci gli danno il nome di dronte.

30 d.C.: Gesù di Nazareth è messo a morte dal governatore tolemaico della Giudea, Apollo Melato, dietro pressioni del Sinedrio di Gerusalemme. Tre giorni dopo risorge da morte, appare ai suoi discepoli, consegna loro la missione di battezzare tutte le genti nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, quindi ascende al Cielo. Discesa dello Spirito Santo su Maria e sugli Apostoli: inizia la storia della Chiesa.

31 d.C.: informato da alcuni cortigiani delle mene di Aristodemo, Tolomeo XV dà ordine che sia giustiziato con tutta la sua famiglia.

32 d.C.: spedizione cartaginese contro i Garamanti e i Trogloditi che pongono dazi esosi alle carovane in viaggio verso i ricchi regni dell'Africa Subsahariana.

33 d.C.: fallito sbarco cartaginese in Scandinavia, i Goti che abitano quelle terre ributtano a mare gli invasori.

34 d.C.: il poeta punico Seneca, nato in Spagna, si trasferisce alla corte di Alessandria, dove resterà fino alla morte, pubblicando opere di fondamentale importanza come "I Dialoghi", "Le Questioni Naturali", le "Lettere" e nove tragedie tra cui la più famosa è la "Medea".

35 d.C.: Tolomeo XV ha un malore ma, siccome non muore sul colpo, è soffocato sotto un cuscino dai servi della seconda moglie Arsinoe V, la quale scavalca i diritti del primogenito Tolomeo Filadelfo e si associa al trono il secondogenito Alessandro con il nome di Tolomeo XVI Alessandro III.

36 d.C.: il sovrano cinese Liu Xu sconfigge la ribellione dei Sopraccigli Rossi, sposta la capitale a Luoyang e fonda la Dinastia degli Han Orientali. I Cartaginesi fondano empori e città nel Mozambico.

37 d.C.: Tolomeo Filadelfo, che era stato allontanato nominandolo governatore di Cipro, torna ad Alessandria, scaccia il fratello e la madre e si autoincorona con il nome di Tolomeo XVII Filadelfo. Tolomeo XVI Alessandro III trova rifugio alla corte di Macedonia.

38 d.C.: Saulo di Tarso, fariseo che perseguitava i Cristiani per conto del Sinedrio di Gerusalemme, è folgorato sulla via di Damasco, ode la voce di Cristo che gli chiede: « Saulo, Saulo, perché mi perseguiti? » e si ritrova improvvisamente cieco. Battezzato a Damasco da Anania, ritrova la vista, prende il nome di Paolo e si trasforma in uno dei più zelanti Apostoli di Gesù.

39 d.C.: il Re di Britannia Cunobelino (il Cimbelino di Shakespeare) tenta inutilmente di liberare la sezione meridionale dell'isola dai Cartaginesi, ma è sconfitto e ucciso.
Muore Argeo II di Macedonia, gli succede il figlio Archelao II, che deve vedersela con le sempre più frequenti ribellioni della parte settentrionale del suo regno e con le scorrerie dei Sarmati in Dacia.

40 d.C.: approfittando dei rivolgimenti dinastici in Egitto, Amanikhabale si proclama Re di Nubia secedendo dall'Impero Tolemaico.

41 d.C.: Tolomeo XVI Alessandro III rientra ad Alessandria e riprende il potere con l'appoggio della madre e delle guardie pretoriane. Dopo la morte della madre, anch'essa avvenuta in circostanze poco chiare, sposa Berenice V, figlia del proprio fratello Tolomeo XVII.

42 d.C.: Simon Pietro con il fedele discepolo Marco si stabilisce ad Alessandria d'Egitto, della quale diventa il primo Vescovo, e quindi il primo Papa. Marco scrive il primo Vangelo sotto dettatura di Pietro.

Raffaello Sanzio, "L'Angelo libera San Pietro dal carcere" (1514)

Raffaello Sanzio, "L'Angelo libera San Pietro dal carcere" (1514)

43 d.C.: Guerra Irlandese: dopo il fallimento in Scandinavia, i cartaginesi decidono di occupare l'Irlanda, per debellare la pirateria sulle coste britanniche. La guerra si rivela però lunga e difficile, dal momento che i Celti sono gelosissimi della loro indipendenza e intendono difenderla ad ogni costo. Le tribù irlandesi eleggono Gran Re Sláine Mac Dela, che guida le truppe in battaglia al suono della sua leggendaria arpa (poi divenuta simbolo dell'isola) e mette in atto una feroce guerriglia contro gli invasori.

44 d.C.: San Giacomo il Maggiore, fratello di San Giovanni Evangelista, è fatto decapitare dai sacerdoti zoroastriani a Ctesifonte, dove si è recato per predicare il Vangelo. Come affermerà San Luca, proprio « a Ctesifonte per la prima volta i discepoli furono chiamati Cristiani » (Atti 11, 26).

45 d.C.: i cartaginesi occupano l'isola di Zanzibar.

46 d.C.: in seguito a una congiura dei suoi ministri e pretoriani, Tolomeo XVI Alessandro III è costretto a fuggire da Alessandria e muore poco dopo, probabilmente assassinato. Tolomeo XVII Filadelfo allora torna dall'esilio presso la corte del Re dei Parti e riprende il potere per la terza volta; grave perdita di prestigio della dinastia. Per cercare di sollevare le sorti della sua casata si associa al trono la figlia Cleopatra IX Berenice, bella, scaltra e amata dal popolo.

47 d.C.: primo viaggio missionario di Paolo e Barnaba a Cipro, in Pisidia, Frigia e Cilicia. L'ultimo re britanno Carataco (il Caradawg delle saghe gallesi), figlio di Cunobelino, è sconfitto dai cartaginesi, che ora controllano tutta l'isola fino ai confini della Scozia.

48 d.C.: Archelao II di Macedonia muore in battaglia contro gli Iazigi che hanno invaso la Dacia, gli succede il figlio minorenne Argeo III sotto la reggenza del generale Trasippo.

49 d.C.: secondo viaggio missionario di Paolo e Barnaba in Macedonia e Grecia. Paolo incontra Timoteo ("colui che onora Dio"), che sarà il primo Vescovo di Atene.

50 d.C.: nuovo raffreddamento globale del clima. Le popolazioni germaniche che abitano la Scandinavia si mettono in moto verso Sud: tra questi ci sono i Goti, che attraversano il Mar Baltico ed occupano la nostra Polonia, dando origine alla cosiddetta Cultura di Wielbark.

51 d.C.: muore Filone di Alessandria, il più grande filosofo ebraico dell'antichità, che ha cercato di conciliare l'Antico Testamento con il Platonismo, vedendo nel Demiurgo di Platone il Dio Creatore ebraico. San Matteo mette per iscritto il suo Vangelo, rivolto ai Giudei cristianizzati.

52 d.C.: morte ed Assunzione in Cielo di Maria, la Madre di Gesù.

53 d.C.: muore Tolomeo XVII Filadelfo, Cleopatra IX Berenice resta unica sovrana, ma il trono le è conteso dal fratello Tolomeo Alessandro, sostenuto dall'esercito ma detestato dal popolo di Alessandria, che lo ha soprannominato Cachergete (Malfattore) e Fiscone (Grassone). Cleopatra IX Berenice sfugge ad un tentativo di assassinio da parte delle truppe del fratello ed è costretta a riparare a Cirene, e da qui a Cartagine; il Fiscone sale al trono con il nome di Tolomeo XVIII Alessandro IV. Subito egli si distingue per il comportamento stravagante: nomina Ministro delle Finanze il proprio cavallo (in chiaro spregio all'aristocrazia alessandrina) e un bel giorno si alza e condanna a morte tutti i mancini, vai a sapere il perchè (i malcapitati si salvano imparando a firmare con la destra).

54 d.C.: terzo viaggio missionario di Paolo in Grecia e in Italia. Paolo risuscita il giovane Eutico e parla all'Areopago di Poseidonia, che però si fa beffe di lui. Deluso, è ospitato in casa dei coniugi Aquila e Priscilla, che diverranno suoi amici fraterni. Intanto lo scrittore greco Fedro, che lavora a Cartagine, pubblica una famosa raccolta di favole.

55 d.C.: Tolomeo XVIII Alessandro IV è assassinato dal capo dei propri pretoriani, il Safineis Cassio Cherea, al quale il sovrano in segno di scherno dava delle espressioni oscene come parole d'ordine. Cleopatra IX Berenice è richiamata in patria e governa insieme alla sorella Arsinoe VI.

56 d.C.: una flotta inviata da Cartagine conquista l'isola di Taprobane (Sri Lanka). Argeo III di Macedonia raggiunge la maggiore età, fa giustiziare Trasippo accusandolo di volergli usurpare il trono e reprime con ferocia nuove sollevazioni delle città greche, desiderose di riacquistare l'indipendenza.

57 d.C.: l'ammiraglio cartaginese Annibale Annone colonizza la Nuova Africa (il nostro Brasile) fondandovi la città di Nuova Cartagine. Per popolarla, il Senato cartaginese comincia a deportarvi i colpevoli di reati meno gravi di quelli punibili con la pena di morte.

58 d.C.: dopo accurate ricerche il medico San Luca, discepolo di San Paolo, scrive il terzo dei Vangeli Sinottici e poi gli "Atti degli Apostoli".

60 d.C.: Plutarco di Cheronea si stabilisce ad Alessandria d'Egitto, dove è nominato Arconte da Cleopatra IX Berenice. Qui egli scrive una delle opere più monumentali della letteratura greca, le "Vite Parallele", in cui mette a confronto un personaggio della storia greca (Teseo, Licurgo, Temistocle, Solone...) con uno della storia egiziana (Tolomeo I, Cleopatra VII...) o cartaginese (Didone, Annibale...)

61 d.C.: Cleopatra IX Berenice muore annegata nel Nilo, molti sospettano che sia stata assassinata. Arsinoe VI resta unica sovrana e governa insieme al proprio amante, il Ministro della Guerra e Generale Dionisio il Trace. Cominciano a serpeggiare le ribellioni nelle varie province dell'impero.

62 d.C.: San Giacomo il Minore, "Fratello di Gesù" e primo Vescovo di Gerusalemme, è lapidato per ordine del sommo sacerdote Anania. San Bartolomeo è scorticato vivo in Armenia, regione da lui evangelizzata. Quarto Viaggio Missionario di Paolo che, dopo un naufragio sull'isola di Malta, raggiunge Cartagine e vi predica il Vangelo.

63 d.C.: Arsinoe VI invia una spedizione verso Sud alla ricerca delle Sorgenti del Nilo. Essa riesce ad arrivare fino in Uganda; gli esploratori affermano infatti: « Abbiamo visto due rocce, dalle quali la forza del fiume fuoriusciva con potenza ». Probabilmente si tratta delle Murchison Falls, oggi Kabalega, dove il Nilo si getta nel Lago Alberto con un salto di quasi 50 metri, in una gola con soli 10 metri di larghezza. La spedizione non riesce invece a giungere fino al Lago Vittoria.

64 d.C.: un grande incendio devasta Alessandria d'Egitto, riducendo in cenere anche un'ala della famosa Biblioteca. Arsinoe VI è accusata di aver favorito o addirittura provocato l'incendio, avendo in mente grandi progetti urbanistici, e così Dionisio il Trace decide di far ricadere la colpa sui Cristiani. Prima Persecuzione della storia, della quale resta vittima l'Apostolo Pietro, crocifisso a testa in giù. Il suo fedele segretario San Marco Evangelista diventa il secondo Vescovo di Alessandria, e quindi il secondo Papa.

65 d.C.: i cartaginesi conquistano la Somalia, vi fondano importanti piazzeforti e stringono alleanza con il Re di Axum Za Haqala. Sempre ad Axum è martirizzato l'Apostolo San Matteo, che vi ha fondato la Chiesa d'Etiopia.
Il poeta Safineis Lucano pubblica il suo poema "Cesarea", in cui esalta le imprese di Caio Cesare in Gallia e in Pannonia, mescolandole con profezie, sogni, visioni e in generale con il gusto per il meraviglioso tanto in voga alla sua epoca.

66 d.C.: Argea III di Macedonia muore in un incidente di caccia dai risvolti misteriosi, gli succede il fratello Perdicca IV che deve di nuovo intervenire nel nord, dove le invasioni barbariche stanno distruggendo la dominazione macedone. Fallisce intanto una congiura contro Arsinoe VI e Dionisio il Trace; della congiura è informato anche il poeta e filosofo Seneca, che è costretto a togliersi la vita con la cicuta.

67 d.C.: l'Apostolo Sant'Andrea, fratello di Simon Pietro, è crocifisso a Poseidonia, della quale è diventato il Primo Vescovo, su una croce a forma di X (la famosa "croce di Sant'Andrea"): Fondazione della Chiesa d'Occidente. Nello stesso anno San Paolo, dopo un viaggio in Spagna, è arrestato e decapitato proprio a Poseidonia, dopo essere stato denunciato dai sacerdoti di Zeus-Baal perchè non sacrifica agli déi. Di lui ci restano Tredici Lettere: agli Alessandrini, I e II ai Corinzi, ai Galati, agli Efesini, I e II ai Tessalonicesi, ai Posidonii, ai Cartaginesi, I e II a Timoteo, a Tito e a Filemone. La Lettera agli Ebrei è invece opera di un suo discepolo alla fine del I secolo.

Antonio Ruggieri, "Martirio di Sant'Andrea a Poseidonia", Chiesa dei Santi Michele e Gaetano, Firenze (1643)

Antonio Ruggieri, "Martirio di Sant'Andrea a Poseidonia",
nella Chiesa dei Santi Michele e Gaetano, Firenze (1643)

68 d.C.: gli Zeloti, setta nazionalista giudaica, approfitta dei travagli dinastici di Alessandria d'Egitto per suscitare una rivolta, con l'intento di restaurare il Regno d'Israele. Joseph Ben Matityahu (Giuseppe figlio di Mattia) è il comandante militare delle forze in Galilea. Dionisio il Trace è incaricato di reprimere la ribellione con ogni mezzo.

69 d.C.: l'Apostolo San Tommaso è martirizzato nell'India meridionale, dove si è recato a predicare il Vangelo.

70 d.C.: Joseph Ben Matityahu è arroccato con i suoi uomini nella fortezza di Iotapata; quando si rendono conto che tutto è perduto, i suoi uomini vorrebbero sfuggire alla schiavitù con un suicidio collettivo, ma Giuseppe li convince che suicidarsi è contro la Torah e propone che i soldati uccidano a turno i loro compagni. Con uno stratagemma fa in modo di essere l'ultimo a restare in vita, quindi si arrende agli Egiziani. Portato nella tenda da campo del generale Erode ("Discendente di Eroi"), luogotenente di Dionisio il Trace, Giuseppe (che parla perfettamente il greco) gli predice l'ascesa al trono. Per questo Erode lo risparmia e lo prende al proprio servizio come interprete. Poco dopo Dionisio il Trace prende la Città Santa e, nonostante egli avesse dato esplicito ordine di non danneggiare il Tempio di Gerusalemme per non inimicarsi il Dio degli Ebrei, quest'ultimo va distrutto in un incendio. Ha fine così l'era del Sacerdozio nel Tempio, nuovo centro propulsore del Giudaismo sarà la Sinagoga. Il Sinedrio sopravvive e si trasferisce a Bet Shean. Più di 97.000 Giudei sono ridotti in schiavitù e dispersi in tutto l'impero: è l'inizio della Diaspora.

71 d.C.: spedizione cartaginese guidata da Chiramo Annone attraverso il deserto del Sahara fino al fiume Niger, per controllare le piste carovaniere attraverso il territorio dei Garamanti. Poco dopo un'altra spedizione raggiunge il Lago Ciad e porta in patria le pelli degli animali esotici abbattuti (zebre, antilopi, giraffe).

72 d.C.: prima stesura del Vangelo di San Giovanni ad Efeso. L'Apostolo San Giuda Taddeo, fratello di Giacomo il Minore, è martirizzato a Babilonia, dove ha fondato la Chiesa di Mesopotamia. Di lui ci resta un'Epistola, entrata a far parte del Nuovo Testamento.

73 d.C.: i pretoriani si rivoltano contro Arsinoe e contro Dionisio il Trace, eliminandoli assieme ai loro figli (gli Ebrei diranno che la punizione di JHWH li ha colpiti). Essi elevano al trono il loro capo Artemidoro, che si spaccia per figlio illegittimo di Tolomeo XV, ma le truppe che presidiano la Siria nominano invece nuovo sovrano il loro generale Otone, mentre quelle della Cappadocia acclamano re il generale Ecfanto. L'Impero Egiziano è sconvolto dalla guerra civile e pare sul punto di sfasciarsi.

74 d.C.: Erode è acclamato sovrano dalle truppe di stanza in Mesopotamia; egli rivendica di discendere da Tolomeo XI Aulete, dichiara Artemidoro sovrano illegittimo perchè discenderebbe da Cesare, un barbaro italico, e con straordinaria energia elimina tutti i generali rivali, proclamandosi imperatore con il nome di Tolomeo XIX Erode I. Per legittimare il proprio potere sposa Alessamdra, sorella minore di Arsinoe: inizio della Dinastia Erodiana. Joseph Ben Matityahu è liberato e prende il nome del suo protettore, facendosi chiamare Giuseppe Tolomeo. Questi scriverà la "Guerra Giudaica" e le "Antichità Giudaiche", fonte preziosissima di informazione sulla storia della Giudea nel I secolo dopo Cristo.

75 d.C.: dopo più di trent'anni ed enormi perdite umane, i cartaginesi ultimano finalmente la sottomissione dell'Irlanda. La capitale è posta ad Eblana, costruita sulle rovine dell'accampamento irlandese di Baile Atha Cliath ("Città del guado del graticcio", nella HL Dublino).

76 d.C.: spedizione di Tolomeo XIX Erode I in Nubia; il Re Natakamani, figlio di Amanikhabale, è sconfitto, e la Nubia è reincorporata nell'impero. Martirio di San Marco ad Alessandria d'Egitto, in qualità di terzo Papa gli succede il suo discepolo Sant'Anacleto. L'Apostolo San Simone il Cananeo subisce il martirio a Cartagine, dove ha fondato la Chiesa d'Africa, per opera dei sacerdoti di Baal.

77 d.C.: lo scienziato etrusco Caio Plinio pubblica la "Storia Naturale" in 37 volumi, compendio di tutto il sapere scientifico del suo tempo e punto di riferimento per l'intero Medioevo.

78 d.C.: il Suffeta cartaginese Annibale Monoftalmo riorganizza la colonia penale sulle coste della Nuova Africa, erigendola a provincia e favorendo la colonizzazione di quella terra ricchissima.

79 d.C.: violentissima eruzione del Vesuvio, che distrugge le colonie cartaginesi di Annona (HL Pompei) e Stabia. Nell'eruzione perde la vita anche Caio Plinio, ammiraglio della flotta cartaginese nel Tirreno, che si è avvicinato troppo al Vesuvio per studiare il fenomeno.

80 d.C.: come Archelao II, anche Perdicca IV muore combattendo al di là del Danubio contro i Roxolani, presso Jidova. Suo figlio primogenito Argeo è eliminato da una congiura e sostituito con il secondogenito Filippo VII, ma si apre un contenzioso dinastico con il terzogenito Alessandro VI, che gli contende il trono con l'appoggio delle città greche del Sud, cui ha promesso più autonomia, e pone la sua capitale a Farsalo. Scoppia la Guerra Civile Macedone. Il capo dacico Decebalo ("forte come dieci uomini") ne approfitta per scacciare i macedoni e ricostruire il Regno di Dacia con l'appoggio cartaginese.

81 d.C.: i cartaginesi raggiungono la penisola di Malacca e fondano stazioni di scalo permanenti nell'isola di Sumatra.

82 d.C.: Battaglia di Monte Graupio: i cartaginesi sconfiggono e sottomettono i Caledoni guidati dal loro Re Calgaco. Invece i fieri Pitti (dal gallese Peith, "combattenti") non vogliono saperne di accettare la dominazione straniera, ed iniziano una resistenza tanto accanita quanto quella degli Irlandesi.

83 d.C.: muore Tolomeo XIX  Erode I, gli succede il figlio Tolomeo XX Erode II, che subito fa eliminare tutti i fratelli e la propria madre. Il nuovo sovrano pretende di essere divinizzato quando è ancora in vita, e vuole che tutti si rivolgano a lui come « Mio Signore e Mio Dio ». Naturalmente Ebrei e Cristiani si rifiutano, e così Tolomeo XX Erode II scatena contro di loro una violenta persecuzione. Secondo la tradizione, San Giovanni Evangelista è gettato in una caldaia piena di olio bollente per ordine del sovrano, ma ne esce miracolosamente illeso.

84 d.C.: Antipatro Sotere, generale di Filippo VII di Macedonia, si lascia attirare da Decebalo in un'imboscata e subisce una pesante sconfitta, nella quale perde la vita. Allora il re stesso decide di impegnarsi nella campagna contro la Dacia, ma nel frattempo invia la propria flotta contro la Puglia per punire i cartaginesi, rei di appoggiare illiri e daci. Naturalmente i cartaginesi sul mare sono sempre i più forti, e la flotta macedone viene quasi completamente distrutta nella Battaglia di Siponto.

85 d.C.: Battaglia di Farsalo: Alessandro VI è sconfitto dal fratello Filippo VII ed è costretto a fuggire ad Alessandria d'Egitto. Dopo aver distrutto Tebe, colpevole di aver dato asilo al pretendente sconfitto, Filippo VII muove verso il Nord, dove anche gli Illiri si sono sottratti al dominio macedone con l'appoggio di Cartagine.

88 d.C.: martirio di Papa Anacleto, perito nella persecuzione ordinata da Tolomeo XX Erode II. Gli succede come quarto Papa Sant'Avilio, citato anche nell'Epistola di San Paolo agli Alessandrini: « [Evodia e Sintiche] hanno combattuto per il vangelo insieme con me, con Avilio e con gli altri miei collaboratori, i cui nomi sono nel libro della vita » (4, 3).

89 d.C.: Battaglia di Tape (odierna Bucova): Filippo VIII riesce a sconfiggere Decebalo nel suo stesso territorio. Tuttavia, essendo contemporaneamente tenuto impegnato da una rivolta di militari nell'Epiro, dal tentativo di riconquistare anche l'Illiria e dallo stillicidio di sommosse nelle città greche contro la politica fiscale del sovrano (che intende così finanziare le sue campagne militari), Filippo decide di concludere una pace piuttosto ignominiosa che lascia a Decebalo tutte le sue conquiste, in cambio dell'accettazione del titolo di "re cliente della Macedonia".

90 d.C.: il poeta Safineis Caio Flacco pubblica la sua opera "Argonautica", nella quale, basandosi sulle recenti scoperte geografiche compiute dai cartaginesi, immagine che il periplo degli Argonauti non sia avvenuto attraverso la rete fluviale europea, bensì attorno al continente africano.

91 d.C.: il generale Ban Chao conquista il Bacino del Tarim per controllare la via terrestre della seta, e l'Impero Han arriva al confine diretto con l'Impero Kushano.

92 d.C.: l'Apostolo San Giovanni, esiliato sull'isola greca di Patmos da Tolomeo XX Erode II, vi scrive l'Apocalisse.

94 d.C.: Filippo VIII di Macedonia è assassinato perchè accusato di inettitudine nei confronti delle rivolte greche e di re Decebalo, sul trono è sostituito dal cugino Polidoro I. Questi dimostra notevole energia e riesce a ricondurre i greci all'ubbidienza.

95 d.C.: con un viaggio avventuroso l'ammiraglio cartaginese Merubbale, detto dai greci Indicopleuste ("Navigatore dell'Oceano Indiano"), circumnaviga l'Africa e l'India, doppia lo stretto di Malacca ed approda infine nel porto di Hangzhou, nel sud della Cina, stabilendo il primo contatto diretto tra Europei e abitanti del Celeste Impero.

96 d.C.: Tolomeo XX Erode II, che ha instaurato un vero e proprio regime di terrore, muore assassinato in una congiura, a cui non è estranea la moglie e sorellastra Berenice VI Plotina. Questa gli succede e sposa il Prefetto del Pretorio Ulpio Traiano, di origini iberiche ma trapiantato da alcune generazioni ad Alessandria, che prende il nome di Tolomeo XXI Traiano. Questi richiama gli esiliati, riabilita le vittime, punisce i delatori che Tolomeo XX Erode II aveva pagato a peso d'oro, e proibisce i processi di lesa maestà, ormai all'ordine del giorno.

97 d.C.: Miracolo di Sant'Avilio, reso celebre dall'iconografia: il nobile alessandrino Sisinnio ordina ai suoi servi di arrestare e di legare il Papa, colpevole di aver convertito sua moglie, ma inspiegabilmente l'uno e gli altri scambiano un fusto di colonna abbattuto per il Pontefice, e tentano inutilmente di trascinarlo via. Celeberrime le parole del Papa in quest'occasione: « Per la durezza del vostro cuore, altro non meritaste che di trascinare le pietre! » Poco dopo Avilio è esiliato nel Chersoneso Taurico (Crimea) dove muore, secondo la tradizione affogato nel mare, e come quinto Papa sulla Cattedra di Pietro gli succede Sant'Evaristo, ("gradito"), nato a Betlemme.

"Miracolo di Sant'Avilio", affresco della Basilica di Sant'Avilio ad Alessandria (1090)

"Miracolo di Sant'Avilio", affresco della Basilica di Sant'Avilio ad Alessandria (1090)

100 d.C.: sotto la pressione dei Goti, in continua espansione nei territori a nordest dell'Elba e del Danubio, interi popoli germanici (Marcomanni, Quadi, Vandali, Cotini, Iazigi, Buri...) sono costretti a lasciare le loro terre e ad organizzarsi in sistemi sociali permanenti, raggruppandosi in Confederazioni di natura più che altro militare, con la conseguenza che il confine dell'impero cartaginese è sottoposto a una pressione sempre maggiore. Anche per via dell'inevitabile confronto con la vicina civiltà cartaginese, alle tribù germaniche guerriere con capi eletti democraticamente tipiche dei secoli passati subentrano coalizioni rette da un'aristocrazia guerriera, prefigurazione della futura nobiltà feudale. Alla fine queste confederazioni di popoli confinanti con la repubblica Cartaginese decidono di dare direttamente l'assalto alle province lungo l'Elba e il Danubiane. I primi a muoversi sono i Marcomanni e i Quadi, fin qui alleati dei Punici, guidati dal loro Re Ballomare: è la seconda fase delle Guerre Germaniche, nota con il nome di Guerre Marcomanniche.

101 d.C.: Seconda Battaglia di Tape: Polidoro I ha deciso di chiudere la partita con Decebalo e gli infligge una cocente sconfitta. Il re dacico è costretto a spostarsi nella parte orientale del paese.

102 d.C.: poco prima di morire per un male incurabile, il poeta etrusco Silio Italico pubblica la sua opera "Punica" in diciotto libri, il più vasto poema della letteratura cartaginese, nel quale descrive tutta la storia di Cartagine dalla fondazione ad opera di Elissa fino alla sua epoca.

104 d.C.: Amanitenmemide si proclama Re di Nubia e pone il confine sulla Terza Cateratta del Nilo, ma Tolomeo XXI Traiano marcia verso quel paese e lo riassoggetta di nuovo. Per questo si fa conferire il titolo di Nubiano e fa erigere ad Alessandria la Colonna Traiana, che racconta le sue imprese per la riconquista di quel paese.

105 d.C.: gli Iazigi superano il Danubio ed invadono la Pannonia cartaginese. Il suffeta Asdrubale X si mette personalmente alla testa delle truppe puniche e sconfigge a Carnunto gli invasori, che tornano nelle loro sedi originarie. 

106 d.C.: lo scrittore sabino Publio Tacito pubblica gli "Annali", che ricostruiscono la storia di Cartagine durante tutto il I secolo dopo Cristo.

108 d.C.: campagna di Tolomeo XXI Traiano contro i popoli dell'Arabia a sud di Petra. I Dedaniti e i Marsabiti sono sconfitti e sottomessi, il bellicoso sovrano occupa anche le strategiche oasi di Teima, Nugra e Atrulla. La Via dell'Incenso verso l'Arabia meridionale è ora in mani egiziane. Martirio di Papa Evaristo, come sesto vescovo di Alessandria gli succede Alessandro I, il primo ad essere eletto dal clero e dai fedeli, e non più designato dal proprio predecessore.

109 d.C.: Asdrubale X è costretto a precipitarsi di nuovo in Pannonia, dal momento che i Marcomanni di Re Ballomare hanno superato il Danubio, hanno sconfitto e ucciso il governatore della Pannonia Claudio Frontone ed hanno cinto d'assedio la città di Aquileia. Battaglia del Fiume Natissa: Asdrubale X infligge una sconfitta decisiva ai Marcomanni, 20.000 dei quali restano morti sul campo di battaglia. Intanto un altro contingente di Marcomanni e Quadi supera i valli difensivi della Dacia, oltrepassa il Danubio, porta la devastazione in Tracia e Macedonia e giunge fino al Santuario di Eleusi, appena 20 chilometri ad ovest di Atene, dove distruggono il Tempio dei Misteri, ritirandosi poi senza che il Re di Macedonia Poldoro I faccia in tempo a contrastarli nè ad inseguirli, essendo impegnato nella riconquista dell'Illiria.

110 d.C.: è messo a morte Sant'Ignazio di Poseidonia, successore di Sant'Andrea Apostolo alla guida della comunità cristiana di questa città. Imprigionato, è inviato a Cartagine dove verrà gettato in pasto ai leoni della Mauretania nello stadio della città. Durante il viaggio in nave scrive sette lettere: una a Papa Alessandro I, una a San Policarpo di Smirne, e cinque alle Chiese di Cartagine, Filadelfia, Magnesia, Efeso ed Antiochia di Siria, tutte arrivate fino a noi. Si attribuisce a lui la coniazione del termine "Chiesa Cattolica", cioè Universale.

111 d.C.: ben deciso a dare una lezione agli invasori germani, Asdrubale X (che sarà ricordato con il titolo di Germanico) riesce a prendere in trappola i Marcomanni mentre stanno cercando di attraversare il Danubio carichi di bottino razziato in Pannonia e nel Norico, per far ritorno nelle loro terre. Compiuto un massacro, egli si impossessa del bottino, quindi decide l'invasione delle terre d'origine degli aggressori. Grazie ad un'imponente flotta fluviale, Asdrubale risale gli affluenti di sinistra del Danubio e fonda le fortezze legionarie di Brigezio e di Solva, sottomettendo totalmente le popolazioni abitanti la Moravia e la Bassa Austria (Naristi, Marcomanni e Cotini), territori nei quali organizza la provincia di Marcomannia. I Quadi che occupano l'attuale Slovacchia si dimostrano i più ostili da assoggettare, tentando più volte di sottrarsi al giogo cartaginese, ma alla fine anch'essi sono costretti a capitolare, ed il loro re Ariogeso è mandato in esilio a Bangua, alla foce del lontanissimo fiume Gambia. Secondo la leggenda, riportata dallo storico greco Dione Cassio, i cartaginesi, ormai accerchiati dai Quadi, logorati dal caldo e dalla sete, vengono salvati da una pioggia miracolosa e dalle preghiere dei soldati cristiani.

112 d.C.: Decebalo, vista la facilità con cui i Quadi e i Marcomanni hanno travolto le difese macedoni, rialza la testa e tenta la riconquista della capitale dacica Sarmizegetusa, ma non può ricevere aiuti da Asdrubale X Germanico, impegnato lui pure in una guerra lunga e dispendiosa, e viene definitivamente sconfitto da Polidoro I. Per non cadere in mani nemiche, il re dacico si suicida tagliandosi la gola con un pugnale ricurvo e la sua testa viene inviata a Pella per essere esposta durante il trionfo di Polidoro.

114 d.C.: muore Alessandro I, gli succede San Xisto, settimo Papa che si trova ad esercitare il suo ministero in un periodo piuttosto difficile per la Chies.a Il suo pontificato coincide con infatti l'era di massimo splendore dell'Impero Tolemaico, quando a molti fedeli sembra che le profezie sull'avvento del Regno di Cristo non si debbano più realizzare, e le persecuzioni si succedono senza sosta una dietro l'altra. Al suo pontificato risalgono inoltre le prime divergenze tra la Chiesa di Alessandria e le Chiese d'Occidente fondate da San Paolo: mentre queste già celebrano la festa della Pasqua, tale festa non è ancora stata stabilita in Oriente.

115 d.C.: Tolomeo XXI Traiano, che sogna di ripetere le imprese di Alessandro Magno, dichiara guerra al Regno dei Parti e riesce ad annettere l'Atropatene e parte della Media. Massima espansione dell'Impero Egiziano. Ringalluzzito dal successo, il sovrano pensa di marciare direttamente sulla capitale partica Ecatompilo e comincia a studiare piani di penetrazione fino in India, ma la maggior parte delle province occidentali si ribella, ed egli è costretto ad interrompere la campagna di Partia per tornare indietro a reprimerle. Particolarmente violenta è la nuova ribellione degli Ebrei.

Estensione dell'Impero Tolemaico dalla sua fondazione fino al 115 d.C.

Estensione dell'Impero Tolemaico dalla sua fondazione fino al 115 d.C.

116 d.C.: Asdrubale X Germanico batte anche gli Iazigi ed annette la pianura del Tibisco, territorio che un tempo rientrava nella sfera d'influenza macedone. Dione Cassio racconta che agli Iazigi è imposto « di abitare due volte più lontano dal Danubio rispetto a Quadi e Marcomanni, di restituire 100.000 prigionieri di guerra ancora nelle loro mani e di fornire 8.000 cavalieri, di cui 5.500 sono subito inviati in Africa Meridionale. »

117 d.C.: mentre si trova in Cilicia per domare le ultime rivolte, Tolomeo XXI Traiano è colto da un colpo apoplettico e muore a Selinunte. La moglie Berenice VI Plotina presenta un documento, quasi certamente falso, in cui il sovrano adottava come figlio il nipote Adriano, anch'esso di origini iberiche, da lungo tempo amante della regina. Inizio del Principato Adottivo: il nuovo sovrano sale al trono con il nome di Tolomeo XXII Adriano e subito abbandona le ultime conquiste del predecessore, considerate troppo difficili da difendere. Anche la regione di Dedan è trasformata in un regno vassallo. Adriano inizia una serie di viaggi in ogni parte dell'impero, per rafforzare l'unità dell'Impero, e pone momentaneamente un freno alle persecuzioni anticristiane.

119 d.C.: lo storico cartaginese di origine sabellica Svetone pubblica "Gli Uomini Illustri", la maggior raccolta di biografie in lingua punica.

120 d.C.: i Quadi e gli Iazigi si ribellano, ed Asdrubale X è costretto a varcare di nuovo il Danubio. Battaglia di Leugarizio (oggi Trenčín, in Slovacchia): il Suffeta sconfigge definitivamente i suoi nemici, ma muore nello scontro ed è annoverato fra i più leggendari eroi della millenaria storia cartaginese. Il Senato di Cartagine decide di abbandonare i territori degli Iazigi, però non prima di averli ridotti a regno cliente della Repubblica, onde meglio proteggere i confini.
Muore il filosofo greco Epitteto, ex schiavo affrancato, amico del sovrano Tolomeo XXII Adriano alla cui corte ha vissuto.

121 d.C.: Polidoro I muore di infezione dopo un banale incidente, sul trono macedone gli succede il figlio Polidoro II, che deve subito affrontare un'altra minaccia: i Sarmati, i quali tentano a loro volta di occupare i territori a nord del Danubio.

122 d.C.: è organizzata una spedizione cartaginese per esplorare l'interno della Nuova Africa, ma di essa non si avrà più alcuna notizia.
Il poeta sabellico Giovenale pubblica cinque libri di "Satire", genere letterario con il quale egli mette alla berlina le virtù pubbliche e vizi privati della società cartaginese del suo tempo.

123 d.C.: il matematico Teone di Smirne prende la direzione della Scuola Scientifica di Poseidonia, pubblicando l'opera "Matematica utile per comprendere Platone".

125 d.C.: alla morte di San Xisto gli succede come ottavo Papa Telesforo, noto per essere il primo Papa italiano: nativo della Magna Grecia, è stato anacoreta nel deserto egiziano. Durante il suo pontificato si diffonde ampiamente la dottrina gnostica, secondo la quale Dio non può essersi incarnato, e il corpo umano di Cristo era solo un'illusione. Telesforo è noto per aver istituito la Messa di Natale a mezzanotte.

126 d.C.: ambasciata ufficiale del Senato Cartaginese presso la corte di Shun Di, sovrano della Cina appartenente alla dinastia degli Han Orientali, che accetta di stabilire relazioni commerciali con la Repubblica Cartaginese, chiamata "Daqin" (Estremo Occidente) dai saggi cinesi. La cronaca di Hou Hanshou riporta notizia di quest'ambasceria, affermando che essa è stata inviata da un certo An-Nun, probabilmente il Suffeta Annone VI, succeduto da poco ad Asdrubale X.

127 d.C.: l'imperatore Khaniska porta l'Impero Kushano all'apogeo della sua potenza, si converte al buddismo, invia missionari di questa religione in tutti i regni vicini e scambia ambasciatori con Cartagine, con la Macedonia e con l'Egitto. Nelle colonie cartaginesi sulle coste dell'India si registrano alcune sporadiche conversioni al buddismo.

132 d.C.: il popolo giudaico si ribella per la terza volta contro la politica di ellenizzazione forzata portata avanti da Tolomeo XXII Adriano, sotto la guida di Simone Bar Kochba ("Figlio della Stella", secondo una profezia biblica), il quale si è proclamato niente meno che Messia. Tolomeo XXII Adriano espugna la fortezza di Betar in cui si Simone si è rinchiuso, e nella quale perde la vita, stronca la ribellione e devasta la Giudea (580.000 Giudei muoiono, 50 città fortificate e 985 villaggi vengono distrutti), quindi tenta di sradicare la religione ebraica, considerandola la causa delle continue ribellioni. Egli proibisce la Torah, brucia i Rotoli sacri e mette a morte gli studiosi delle Sacre Scritture. Gerusalemme è ricostruita con il nome di Eliopoli, e ai Giudei è fatto divieto di entrarvi; sul luogo del Tempio di Gerusalemme è elevato un tempio al Dio Sole. Gli stessi Giudei che avevano acclamato Simone come Messia ora storpiano il suo nome in Bar Koshba ("figlio della menzogna"). Mentre sta devastando la Giudea, tuttavia, Tolomeo XXII Adriano comincia a manifestare i sintomi della malattia di cuore che lo porterà alla tomba (secondo i Giudei, si tratta di un castigo divino).

135 d.C.: i Cartaginesi colonizzano l'isola di Giava e fondano il porto di Nuova Utica (la nostra Giacarta).

138 d.C.: muore Tolomeo XXII Adriano, gli succede il figlio adottivo (e amante) Antinoo con il nome di Tolomeo XXIII Antinoo I. Questi intensifica i rapporti commerciali con l'India, in concorrenza con i cartaginesi, e manda ambascerie presso l'Impero Cinese degli Han. Apogeo dell'Impero Tolemaico.

139 d.C.: Drest figlio di Erp, sovrano dei Pitti, è sconfitto e catturato in battaglia ed inviato in esilio dai cartaginesi in Africa Equatoriale. La sottomissione della Scozia è ormai un fatto compiuto.
Muore San Telesforo, in qualità di nono Papa gli succede Sant'Eumene, di origini ateniesi. Egli introduce il padrino di battesimo e combatte le dottrine gnostiche.

140 d.C.: l'astronomo di corde di Tolomeo XXIII Antinoo I, Claudio Tolomeo, pubblica ad Alessandria la "Mathematikè sýntaxis", opera che sistematizza il sistema geocentrico (detto perciò anche sistema tolemaico) introducendo i concetti di Epiciclo, Deferente ed Equante.

141 d.C.: ultima testimonianza scritta della lingua etrusca: nella penisola continuano ad essere parlati dialetti affini all'antico idioma dei Tirreni, ma dora in poi come lingua colta si utilizzerà esclusivamente il Punico.

142 d.C.: Papa Eumene è martirizzato per ordine di Tolomeo XXIII Antinoo I, che cerca di imporre il culto di suo padre Tolomeo XXII Adriano, divinizzato dietro suo ordine. Viene eletto decimo Papa Marco II, fratello di Erma, l'autore del famoso "Pastore di Erma", l'opera cristiana più diffusa e rilevante fra quelle del secondo secolo. Egli stabilisce una volta per tutte che la Pasqua dovrà essere celebrata la prima domenica successiva al plenilunio di marzo, per distinguerla dalla Pasqua ebraica, che si celebra il giorno del plenilunio. Con Marco II Alessandria d'Egitto si avvia a diventare il centro nevralgico della Chiesa di Cristo (ruolo nella HL svolto da Roma).

145 d.C.: la colonia della Nuova Africa viene estesa verso sud fino a una baia dove viene fondata la città di Cartabale dal punico Kart-Baal, "Città di Baal" (la nostra Rio de Janeiro).

150 d.C.: dopo trent'anni di guerre costosissime, il Re di Macedonia Polidoro II è costretto ad abbandonare definitivamente la Dacia e tutti i territori a nord del Danubio, sotto la pressione dei popoli germanici e sarmati che occupano quel territorio. Accusato a sua volta di incapacità, è assassinato assieme al primogenito Polidoro III e sostituito sul trono dal nipote Polidoro IV, ancora bambino, sotto la reggenza del generale Arcandro, il quale si autonomina comandante in capo dell'esercito e comincia una nuova, sfibrante campagna per mantenere sotto il proprio controllo l'Illiria, la Dardania e la Peonia.
In questi anni comincia a circolare la cosiddetta "Didaché" o "Insegnamento degli Apostoli", uno dei primi testi cristiani successivi al Nuovo Testamento. Essa contiene una catechesi della "via della morte" e della "via della vita", con indicazioni morali per la comunità, inclusa una lista di vizi e virtù, oltre a testi liturgici sul battesimo e sull'eucaristia.

153 d.C.: i cartaginesi scacciano i pirati giapponesi dall'isola di Taiwan e la chiamano Iaffe ("Bella" nelle lingue semitiche), facendone una base per i loro commerci con la Cina.

154 d.C.: morto San Marco II, come undicesimo Papa di Alessandria è eletto Sant'Aniceto, nativo di Emesa, in Siria. Visti i contrasti tra la Chiesa di Alessandria e la chiesa di Cartagine per via della data della Pasqua, Aniceto chiama ad Alessandria San Policarpo di Smirne, 85 anni, l'ultimo uomo ad aver conosciuto gli Apostoli (è stato istruito da San Giovanni Evangelista), che invece festeggia la Pasqua secondo il calendario ebraico; alla fine Aniceto conferma la decisione di Marco II di celebrare questa festa sempre di domenica. Aniceto deve combattere anche il Montanismo, eresia che comporta un'ascesi estrema.

155 d.C.: il generale Aristogitone fa circolare la voce che Tolomeo XXIII Antinoo I è morto e si proclama sovrano, venendo riconosciuto da Siria, Cilicia e Cappadocia, ma viene sconfitto e ucciso.

156 d.C.: Arcandro muore in battaglia contro gli Illiri, re Polidoro IV di Macedonia è ancora un ragazzo e viene facilmente eliminato dal generale Teofilatto, il quale si proclama Re con il nome altisonante di Alessandro VII Poliorcete. Alla prima battaglia importante, tuttavia, l'usurpatore è sconfitto e ucciso dai suoi rivali, i quali innalzano al trono Perdicca V, nipote di Polidoro II e zio di Polidoro IV. Subito gli vengono opposti altri due candidati, Alessandro VIII e Polidoro V, che si spacciano entrambi per discendenti di Polidoro II, e il regno piomba nel caos. A questo punto gli Illiri si proclamano indipendenti eleggendo loro re Genzio e si pongono sotto la protezione cartaginese.

157 d.C.: gli ateniesi nominano loro stratega il filosofo Atenagora, il quale chiede ed ottiene l'aiuto cartaginese per liberarsi dalla pesante tutela della Macedonia, sconvolta dalla guerra civile. Anche i popoli danubiani dei Dardani e dei Triballi si liberano dal giogo macedone.

Manufatto della Cultura di Nok

Manufatto della Cultura di Nok

158 d.C.: sotto l'influenza della colonizzazione cartaginese sulle coste, fiorisce nell'interno dell'attuale Nigeria la Cultura di Nok, un regno ben organizzato che conosceva l'uso della siderurgia già prima dell'arrivo delle navi puniche (alla faccia dei "selvaggi"), e che farà affari d'oro commerciando con Cartagine manufatti metallici, prodotti artistici e schiavi neri.

159 d.C.: il siriano Luciano di Samosata si trasferisce a Poseidonia per svolgervi la professione di avvocato, e lì scopre la sua vocazione per letteratura. Tra le sue opere i "Dialoghi degli Dei", i "Dialoghi Marini", i "Dialoghi dei Morti" e il primo racconto di fantascienza della storia, "Una Storia Vera", in cui si immagina che una nave cartaginese venga trascinata da una tempesta fin sulla Luna!

160 d.C.: i cartaginesi colonizzano le isole Orkney e le Shetland, spingendosi fino alle Fær Øer. In questi anni essi trapiantano nel bacino del Mediterraneo l'albicocco, originario della Cina, i cui frutti sono molto apprezzati sulle tavole europee.

161 d.C.: muore Tolomeo XXIII Antinoo I, questi abbandona il sistema dell'adozione e così gli succede il figlio Tolomeo XXIV Antinoo II, che però si disinteressa dell'Impero e vive da gaudente tra orge, bellissime donne e giochi gladiatorii. Inizia il rapido declino dell'Impero.

162 d.C.: prima testimonianza scritta dell'importazione della patata in Europa e in Africa. In Italia, Britannia e Irlanda essa diverrà ben presto la base stessa dell'alimentazione delle classi più povere.

163 d.C.: Atenagora ricostituisce la Lega di Delo formata da tutte le città greche liberatesi dal giogo macedone, ma nei fatti essa è vassalla di Cartagine, da cui di fatto dipende per la propria esistenza contro i signori della guerra macedoni.

164 d.C.: i cartaginesi sbarcano sull'isola giapponese di Kyushu e presso l'attuale Kagoshima stabiliscono una piazzaforte per il commercio con la civiltà Yayoi che a quel tempo occupa parte dell'arcipelago nipponico. I cartaginesi chiamano perciò il paese Iaione.

165 d.C.: l'Impero Cinese degli Han sconfigge i nomadi Hsiung-Nu delle steppe settentrionali; parte di essi iniziano a migrare verso occidente, invadendo i territori degli Alani e stabilendosi lungo il corso del fiume Volga. Di conseguenza gli Alani si mettono in movimento verso sudovest. In occidente gli Hsiung-Nu saranno noti come Unni.

166 d.C.: Tamelerdeamani si proclama Re di Nubia, quindi sconfigge il generale Gorgia inviato per catturarlo e conserva l'indipendenza del proprio stato. Poco dopo anche l'Armenia ritorna indipendente sotto il re Soemo.

167 d.C.: Sant'Aniceto muore martire, in qualità di dodicesimo Papa gli succede San Sotero. Questi raccoglie fondi per la Chiesa di Poseidonia, che si trova in gravi difficoltà economiche.

168 d.C.: lo scrittore cartaginese Apuleio di Madaura pubblica il suo romanzo più famoso, "Le Metamorfosi", un'opera in cui la magia la fa da padrona, dato che il protagonista viene tramutato in asino.

172 d.C.: i cartaginesi sbarcano in Corea e stringono alleanza con il Regno di Baekje, aiutandolo contro gli altri due regni esistenti nella penisola in quest'epoca, Goguryeo e Silla.

175 d.C.: il popolo dei Goti si divide in due rami: i Grutungi o Ostrogoti (Goti dell'ovest) che fondano un forte regno nell'attuale Ucraina, e i Tervingi o Visigoti (Goti dell'Est), che migrano verso i Balcani. Papa Sotero resta vittima delle persecuzioni di Tolomeo XXIV Antinoo II, in qualità di tredicesimo pontefice gli succede Eleuterio I, nativo della Tracia.

176 d.C.: vista la scarsità di manodopera e l'immensità delle piantagioni, i Cartaginesi cominciano a deportare in Nuova Afrca schiavi neri catturati o acquistati in Africa. Viene importato in Europa l'uso del tabacco, che diventa una moda tra i nobili cartaginesi, anche se inizialmente viene solo fiutato.

180 d.C.: i ministri di Tolomeo XXIV Antinoo II, stufi dei suoi eccessi e vedendo le province periferiche che si staccano ad una ad una dall'Impero, pagano la sua concubina Elettra, di fede cristiana, affinché avveleni il sovrano. Siccome questi ha la pelle dura e sopravvive al veleno, viene infine strangolato nel bagno. La corte vorrebbe elevare alla porpora il Prefetto del Pretorio Severo Alessandro, ma questi è presto assassinato dalle truppe che erano fedeli a Tolomeo XXIV Antinoo II. L'Impero piomba perciò nel caos e nell'anarchia: i generali delle singole province vengono proclamati sovrani dalle loro truppe e cominciano a lottare violentemente tra di loro, smembrando di fatto l'impero.

181 d.C.: primi avamposti cartaginesi stabili sull'isola del Borneo. Dall'Oriente viene importato in Europa il ; ben presto il tè delle cinque diventa di moda fra i nobili cartaginesi, anche se agli strati più poveri della popolazione questa bevanda resta sostanzialmente sconosciuta.

182 d.C.: gli Alani, in cerca di nuove terre, e migrano in Dacia e distruggono lo stato fondato da Decebalo: il re di Dacia Deobaste II muore in battaglia, aprendo un vuoto di potere in quella zona, del quale approfittano subito i Goti.

184 d.C.: la Rivolta dei Turbanti Gialli porta alla caduta dell'Impero Han e alla sua suddivisione in tre regni in perenne lotta tra loro: Wu nel sudest, Wei nel nordest e Shu nell'Ovest (Epoca dei Tre Regni). I cartaginesi mantengono ottime relazioni soprattutto con il regno di Wu, al quale inviano anche forniture militari.

185 d.C.: dopo un trentennio di guerre civili tra sovrani eletti e poi assassinati dalle loro stesse truppe, da cui la Macedonia esce letteralmente distrutta, Alessandro XI riesce a riunificare il paese nelle proprie mani, ma esso ormai è ridotto alla Macedonia storica, a parte della Tracia ed alla Tessaglia. Gran parte dei Balcani sono ormai sotto l'influenza cartaginese.

186 d.C.: in Nuova Zelanda esplode del vulcano Taupo, che erutta milioni di tonnellate di polveri e ceneri nell'atmosfera terrestre. Ciò renderà il clima più freddo per una decina di anni: le relative carestie causano la migrazione verso sud delle tribù baltiche e scandinave. Inizia il Volkwanderung germanico.

189 d.C: muore Sant'Eleuterio I, in qualità di quattodicesimo Papa gli succede Demetrio I, di origini berbere, che regna in un periodo di relativa calma per i cristiani. Deve però affrontare l'eresia adozionista di Teodato di Bisanzio, secondo cui Gesù Cristo era solo un uomo "adottato" da Dio come figlio.

192 d.C.: muore a Poseidonia il filosofo Ateneo di Naucrati, noto per il suo "Dialogo dei Deipnosofisti", fondamentale per conoscere usi e costumi del mondo ellenistico.

195 d.C.: Tertulliano di Cartagine si converte al Cristianesimo: diverrà uno dei più fieri apologeti della fede cristiana, tanto da arrivare a perorarne la causa persino davanti al Senato cartaginese, notoriamente avverso alla nuova Fede.

197 d.C.: Tolomeo XXV Alessandro V ottiene l'ultima vittoria dell'impero tolemaico, sconfiggendo re Volarsace di Armenia, ma poco dopo è a sua volta assassinato, mentre all'orizzonte orientale sta risorgendo l'astro della potenza persiana.

199 d.C.: grazie all'aiuto cartaginese, il Regno Coreano di Baekje riesce a prevalere su quelli di Goguryeo e di Silla, unificando la penisola con grande anticipo sulla nostra Timeline. Goi, Re di Baekje, si proclama Imperatore di Corea, adotta usi e costumi cartaginesi e si converte al culto di Baal, in sincretismo con il buddismo e con i culti tradizionali.

200 d.C.: muore Papa Demetrio I, gli succede Sant'Eraclio, quindicesimo Papa di Alessandria d'Egitto. Anch'egli si deve confrontare con l'Adozionismo, ma anche con il vescovo Ippolito di Alessandria, il quale dichiara nulla l'elezione di Eraclio e causa uno scisma, proclamandosi a sua volta Pontefice legittimo. Egli perciò è il primo Antipapa della storia della Chiesa.

201 d.C.: Battaglia di Naisso (oggi Nis, in Serbia): provenienti dalla Dacia, i Goti guidati da Re Filimero sbaragliano le truppe macedoni di Alessandro XII, figlio di Alessandro XI, che stava tentando di riportare l'Illirico all'obbedienza, ed invadono questa regione, fondandovi un loro regno che assorbe rapidamente gli indigeni illirici. La morte di Alessandro XII pone definitivamente fine all'ultimo tentativo di riportare il Regno di Macedonia al suo antico splendore.

202 d.C.: una nave cartaginese diretta alla Shetland scopre per caso l'Islanda.

203 d.C.: nuova catastrofica eruzione del Vesuvio, che mette in ginocchio l'economia dell'Italia meridionale.

204 d.C.: fondazione da parte dei cartaginesi della città indiana di Goa (dal sanscrito Govarashtra, "paese delle mandrie").

207 d.C.: Battaglia delle Scogliere Rosse: il generale cinese Sun Quan, con l'aiuto dei cartaginesi guidati da Aderbale Magone (chiamato Ma Qun dalla "Cronaca dei Tre Regni"), distrugge l'esercito del suo rivale Cao Cao, impedendogli di riunificare la Cina.

Il generale cinese Sun Quan

Il generale cinese Sun Quan

208 d.C.: il nobile persiano Papag figlio di Sasan, governatore di Istakhr in Persia, si proclama discendente di Ciro il Grande, rovescia l'ultimo sovrano Arsacide dei Parti, Vologase V, e si proclama Shahanshah (Re dei Re), con l'ambizione di ricostruire l'impero Achemenide. Con lui ha inizio la Dinastia Sasanide.

209 d.C.: i Dani, popolazione germanica della Scandinavia, sono scacciati dalle loro sedi originarie dagli Suetidi (antenati degli svedesi); guidati da Re Danr figlio di Danp, sbarcano nel Chersoneso Cimbrico e chiedono al Senato Cartaginese il formale permesso di stabilirvisi. Il Senato acconsente, purché si occupino della difesa di quella provincia e forniscano alla Repubblica valenti marinai. I Dani diventano così i primi germanici ad essere accolti come Federati entro i confini della Repubblica; il Chersoneso Cimbrico da loro prenderà il nome di Danimarca.

210 d.C.: Battaglia di Ctesifonte: Papag approfitta della profonda crisi dell'impero tolemaico per occupare tutta la Mesopotamia, scacciandone i Greci.

212 d.C.: prima testimonianza di piantagioni di riso in Italia, importato dalla Cina dai cartaginesi. Come la patata, ben presto anche questo cereale diverrà presto diffusissimo in tutta Italia, sostituendo a poco a poco il farro fin qui consumato dagli Etruschi, dagli Italici e dai Safineis. In particolare la pianura padana si ricopre di sterminate risaie. La nobiltà cartaginese invece ritiene disdicevole consumare questo cereale.

217 d.C.: dopo un lungo regno, muore Eraclio; in qualità di sedicesimo Papa gli succede Callisto I, un ex schiavo liberato. È lui a far costruire il cosiddetto Cimitero di San Callisto, considerato la prima catacomba cristiana.

218 d.C.: l'ammiraglio Filippo il Cretese, al servizio della Repubblica Cartaginese, fonda i primi empori nell'arcipelago che dal suo nome prende il nome di Isole Filippine.

219 d.C.: Battaglia di Nisibis: anche la Siria crolla sotto il rullo compressore persiano. L'Impero Sasanide conquista lo sbocco sul Mediterraneo. I regni anatolici diventano vassalli dei Persiani.

220 d.C.: lo storico greco Dione Cassio, che lavora a Poseidonia, pubblica la sua "Storia di Cartagine" in ottanta libri, pervenutaci attraverso dei riassunti.

222 d.C.: Papa Callisto I muore martire, quale diciassettesimo Vescovo di Alessandria gli succede San Dionisio I, che sarà testimone della caduta dell'impero tolemaico.

224 d.C.: muore Papag, in qualità di Shahanshah gli succede suo figlio Ardashir I, che ha eliminato il fratello Shapur in una breve guerra di successione.

226 d.C.: Ardashir I, invaso l'Egitto, conquista Alessandria, uccide l'ultimo sovrano fantoccio Tolomeo XXX, abbatte dopo più di cinque secoli l'impero tolemaico e ricostituisce l'impero degli Achemenidi. Il Re di Nubia Aryesbokhe blocca invece il tentativo sasanide di penetrare nel suo paese.

229 d.C.: il generale Sun Quan con l'aiuto dei cartaginesi sconfigge Cao Pi, figlio di Cao Cao, e si proclama Re di Wu. Delle turbolente vicende cinesi approfittano i punici, che ottengono fondaci nei maggiori porti e tengono in mano tutte le vie commerciali verso l'Africa e l'Europa.

230 d.C.: Sun Quan chiede alla flotta cartaginese di aiutarlo a trovare le mitiche Isole Yizhou, dove vivrebbe un popolo immortale, il quale potrebbe insegnargli come sconfiggere la morte. Asdrubale Magone, figlio di Ma Qun, non crede alla leggenda ma prende il tutto come una nuova occasione per scoprire nuove terre e scopre le isole della Micronesia, dove non trova immortali ma popoli pacifici ed ospitali.

231 d.C.: Dionisio I è martirizzato per ordine di Ardashir I, quale diciottesimo Papa gli succede Celadio.

232 d.C.: Ardashir I organizza una spedizione in Yemen, che rende tributari i regni di quelle terre. Muore Tertulliano di Cartagine. L'altrettanto grande studioso Origene di Alessandria fonda una delle maggiori scuole teologiche del terzo secolo: tra le sue opere "Contro Celso", scritto polemico contro un filosofo neoplatonico, e gli "Exapla", una vera e propria edizione critica della Bibbia, redatta per offrire alle varie comunità un testo unitario ed attendibile.

233 d.C.: gli Alemanni e gli Iazigi sono respinti dai territori cartaginesi dal generale Clodio Pupieno, italico al servizio della Repubblica, che fa fortificare il confine.

235 d.C.: Papa Celadio è arrestato e deportato nel lontano Turkestan. Non potendo più esercitare il suo ufficio di Vescovo di Alessandria, scrive una lettera in cui rinuncia al suo incarico, e così il clero alessandrino elegge Antero quale diciannovesimo Sommo Pontefice. Non si sa in quale data e in quali circostanze Celadio sia morto. Antero muore invece soli quaranta giorni dopo l'elezione, e così come ventesimo Papa è scelto Marco III. Secondo la tradizione, egli è designato direttamente dallo Spirito Santo, dal momento che durante l'elezione una colomba si è posata sulla sua spalla. Egli invia missionari in Persia, in India, in Arabia e nel Turkestan.

236 d.C.: muore il filosofo greco Eliano, che ha vissuto e lavorato alla corte dello Shahanshah Ardashir I. In quest'anno il romanziere ellenistico Longo Sofista pubblica a Poseidonia il suo romanzi "Le avventure pastorali di Dafni e Cloe", uno dei più apprezzati di quest'epoca.

238 d.C.: sempre con l'aiuto di Asdrubale Magone, Sun Quan sconfigge il Regno di Wei, quindi prende in moglie la cartaginese Pandora, chiamata Pan dai cinesi. Questa gli dà un figlio, Sun Liang, che Sun Quan nomina suo erede scavalcando i figli di primo letto Sun He e Sun Ba. Ciò provoca una violenta guerra di successione.

239 d.C.: il profeta persiano Mani comincia la sua predicazione, fondando il Manicheismo. Re Srigupta fonda il regno Gupta nell'attuale Bengala.

241 d.C.: muore Ardashir I, diventa Shahanshah suo figlio Shapur I (il Sapore degli storici greci), già associato al trono dal padre nel 238. Questi, che ha in simpatia il profeta Mani e lo accoglie alla propria corte, ha l'ambizione di riuscire là dove Dario e Serse avevano fallito: conquistare la Grecia.

243 d.C.: lo Shahanshah Shapur I distrugge l'impero Kushano ed annette tutte quelle che erano state le province persiane orientali fino all'Indo, oltre al Turkestan, costituendo un impero vastissimo.

244 d.C.: Battaglia di Oksywie: i cartaginesi, inoltratisi nel Mar Baltico, sconfiggono duramente i Rugi, popolazione germanica stanziata nell'odierna Pomerania, guidata dal leggendario Re Sigurdr che cade nello scontro. In seguito alla vittoria, i Punici stabiliscono nel Baltico un insediamento permanente che assicura loro il monopolio della richiestissima ambra. I Rugi sono costretti ad emigrare verso la Dacia, mentre Sigurdr sarà trasfigurato dal mito, dando vita alla saga di Sigfrido confluita nel "Nibelungenlied".

245 d.C.: Shapur I invade la Tracia. Battaglia di Filippopoli: il Re Macedone è sconfitto e cade in battaglia, la Tracia fino al Danubio cade sotto il dominio persiano.

249 d.C.: Cniva, re dei Goti Tervingi, pensa di approfittare del caos provocato nei Balcani dall'irruzione dei Persiani e muove loro guerra per ampliare il proprio regno. Battaglia di Nicopoli: Cniva è sconfitto e ucciso, il suo successore è costretto a riconoscersi vassallo dello Shahanshah e ad inviare molti giovani Goti, tra cui suo figlio, alla corte di Ctesifonte come ostaggi.

L'impero coloniale cartaginese nel 250 d.C.

L'impero coloniale cartaginese nel 250 d.C.

250 d.C.: il Suffeta di Cartagine Alessandro Annone fa ampliare il porto della sua città, onde meglio accogliere le navi che provengono ormai da ogni parte del mondo conosciuto, e dà inizio a un'imponente politica edilizia con l'erezione di templi, terme e fori. Sotto di lui Cartagine è ormai una megalopoli di 1.200.000 abitanti, circondata da mura inespugnabili, alle cui banchine attraccano navi che hanno attraversato tutti i mari e gli oceani del globo. È proprio Alessandro Annone a coniare l'espressione « Cartagine, Regina dei Sette Mari » (il Mar Mediterraneo, l'Oceano Atlantico, il Mare del Nord, il Mar Baltico, il Mare Arabico, il Golfo del Bengala e il Mar della Cina) che diverrà proverbiale. A Cartagine si sente parlare ogni lingua, dal punico al greco, dal persiano all'hindi, dal tedesco allo zulu, dall'arabo al cinese; in città inoltre accanto ai tradizionali templi di Baal e Astarte sorgono templi dedicati al dio etrusco Tinia, agli déi greci dell'Olimpo, allo zoroastriano Ahura-Mazda, alla Trimurti Indù, ma anche sinagoghe ebraiche, stupa buddisti e scuole confuciane, mentre il cristianesimo è in forte crescita nelle catacombe. La Cartagine di Alessandro Annone sarà ricordata come la vera capitale del mondo conosciuto, e gli storici futuri esalteranno il suo governo che ha portato all'apogeo la potenza marittima della città.

251 d.C.: lo Shahanshah Shapur I decreta una nuova persecuzione contro i cristiani, rei di minare l'unità religiosa dell'impero; Papa Marco III è gettato in carcere, dove si spegne di stenti. Il clero di Alessandria elegge allora il ventunesimo Papa nella persona di Origene, considerato il massimo teologo dei suoi tempi. Egli riammette ai Sacramenti coloro che, durante la persecuzione di Shapur I, hanno finto di abiurare il Cristianesimo per paura di essere uccisi, ma in seguito sono tornati alla Fede. Il vescovo Novaziano non ci sta, ritenendo che costoro debbano essere cacciati dalla Chiesa; parte del clero lo elegge Antipapa, generando uno scisma che durerà quasi 300 anni.

252 d.C.: muore il Re di Wu Sun Quan: dopo che Sun Ba è stato costretto a suicidarsi e Sun He è stato esiliato a Shu, gli succede il figlio Sun Liang, per metà cartaginese, che fonda la nuova Dinastia Sun. Suo reggente è il grande stratega Jiang Wei che, corrotto dall'oro cartaginese, abbandona la corte di Shu per mettersi al servizio del Regno di Wu.

254 d.C.: anche Origene muore martire, in qualità di ventiduesimo Papa gli succede Telemaco che però è martirizzato a sua volta dopo meno di un anno. Ad essere eletto ventitreesimo Papa è Stefano I. Intanto, una pestilenza devastante spopola vaste aree d'Italia: è probabile che a portarla lì siano state navi cartaginesi provenienti dall'Estremo Oriente.

255 d.C.: il Re di Axum Datawnas offre per la prima volta agli ambasciatori cartaginesi una bevanda scura tipica delle sue terre, che i delegati trovano molto gustosa, al punto da chiedere a Datawnas la ricetta per prepararla. Il re allora propone loro di acquistare cento sacchi di semi di una pianta prodotta nella regione etiope di Caffa. L'offerta è accettata e gli ambasciatori portano a Cartagine i prelibati semi che, opportunamente tostati, permettono di ottenere la bevanda che, dal nome del suo luogo d'origine, prende il nome punico di Kavè, da cui il nostro caffé. Il successo di tale bevanda è molto grande tra le classi popolari, mentre i nobili lo disprezzano (definendolo « risciacquatura di cenere »), e continuano a preferire il tè.

256 d.C.: sotto l'influsso della colonizzazione cartaginese nel sud, con il sovrano Chuai inizia in Giappone la Cultura Yamato, detta dai punici anche Regno Cofone dal termine "Kofun", che designa le tipiche tombe a tumulo di questa civiltà. Invece gli Yamato chiamano i cartaginesi con il termine Nanban, letteralmente "Barbari del Sud".

257 d.C.: Shapur I, rendendosi conto che i cristiani sono ormai numerosissimi nelle province più occidentali (le più instabili) del suo impero, prova ad offrire loro un compromesso: potranno continuare ad officiare i loro riti in privato nelle loro case, se in pubblico parteciperanno alle cerimonie zoroastriane. Papa Stefano I rifiuta sdegnato, e per questo è arrestato e crocifisso senza complimenti. Anche il suo successore San Xisto II è martirizzato poco dopo; venticinquesimo Papa di Alessandria diventa perciò Teona, originario di Sibari, in Magna Grecia.

258 d.C.: è martirizzato San Cipriano, Vescovo di Poseidonia ed uno tra i Padri della Chiesa d'Occidente.

260 d.C.: grande spedizione persiana contro ciò che resta del Regno di Macedonia. Battaglia di Pella: Shapur I sbaraglia l'ultimo re macedone Perseo IX, che viene catturato e morirà i schiavitù. La Macedonia è ridotta a una satrapia persiana. La Lega di Delo si salva dall'invasione consegnando un gran numero di ostaggi e riconoscendosi vassalla dei Sasanidi, che esigono un tributo esorbitante. Cartagine si sente tradita dai Greci, che le hanno voltato le spalle appena Shapur I si è affacciato alle Termopili senza neppure provare a chiedere aiuto alla sua flotta. Come ringraziamento ad Ahura Mazda per la conquista dei Balcani, lo Shahanshah decreta un'amnistia che riguarda anche i cristiani, e così la Chiesa può tirare il fiato.

264 d.C.: viene firmato un patto di alleanza tra Cartagine e il Re di Nubia Teqerideamani II.

265 d.C.: un colpo di stato da parte del clan Sima, il cui maggiore esponente è Sima Yi, prende il potere nel regno di Wei. Jiang Wei ne approfitta per organizzare una rivolta contro di lui: Sima Yi è sconfitto e si suicida, e i signori della guerra del regno di Wei offrono la corona di quello stato a Sun Liang.

266 d.C.: Shapur I conquista al-Hira, capitale del regno arabo dei Lakhmidi, celeberrima per il gran numero di palazzi come quello di Khawarnaq, per i suoi giardini e per i suoi palmeti.

267 d.C.: Zenobia, principessa di Palmira nel deserto della Siria, si proclama erede dei Tolomei, dei Seleucidi e dei Macedoni, e si autoincorona Imperatrice (Basilissa) ottenendo l'appoggio di Egitto, Palestina, Siria, Anatolia e Macedonia. Shapur I però marcia su Palmira, sbaraglia il generale Zabdas, comandante in capo delle truppe di Zenobia, e conquista la capitale. Anche Palestina ed Egitto sono riconquistate quasi senza colpo ferire, e l'avanzata di Shapur continua senza incontrare resistenza Abbandonata Palmira, Zenobia si rifugia prima ad Antiochia e poi ad Iconio, in Anatolia, ma qui è catturata e consegnata allo Shahanshah. La ex Basilissa, legata con catene d'oro, viene esibita come trofeo durante le celebrazioni per il trionfo di Shapur, ma subito dopo questo si dimostra magnanimo, pare colpito dal fascino della regina, e le consente di ritirarsi a vita privata in una località della Persia, dove l'intrepida sovrana morirà nel 275. Con lei muore l'ultimo tentativo delle monarchie ellenistiche di rendersi indipendente dai Persiani.

268 d.C.: muore a Poseidonia all'età di settant'anni il filosofo greco Plotino, nativo di Licopoli in Egitto, il maggior pensatore non cristiano dei primi secoli d.C., fondatore del neoplatonismo ed autore delle "Enneadi", che avranno un peso notevole sullo sviluppo di tutta la filosofia successiva.

269 d.C.: i cartaginesi sconfiggono la tribù berbera dei Blemmi, che tentava di invadere la Numidia e la Mauretania. Muore Papa Teona, ventiseiesimo Papa diventa Sant'Eutico I.

270 d.C.: lo Shahanshah Shapur I Parwiz ("il Vittorioso") si è montato la testa e pensa di attaccare e conquistare anche Cartagine, per dominare tutto il mondo conosciuto, quando improvvisamente lo coglie la morte e gli succede il figlio Hormizd I.

271 d.C.: Hormizd I, che evidentemente ha ereditato le megalomanie di suo padre, vuole cominciare con lo scacciare i Cartaginesi dal Mare Arabico per recuperare il monopolio dei traffici tra Europa e Cina e, sopravvalutando la propria flotta, affronta quella cartaginese con base in India. Battaglia Navale di Hormozgan: la flotta sasanide è completamente distrutta, l'ammiraglia dello Shahanshah cola a picco e questi muore annegato dopo soli 14 mesi di regno. Gli succede il fratello minore Bahram I.

272 d.C.: Cartagine è costretta a subire l'invasione delle tribù Tuareg, che i punici chiamano gli "Uomini Blu" per il colore del loro turbante, la tagelmust. Il generale Malcone li sconfigge presso Lambesia, rispedendoli nel deserto. Oltre ai Tuareg, però, i cartaginesi sono costretti ad affrontare anche un'epidemia di peste.

273 d.C.: per far fronte alla grande richiesta di caffé da parte delle classi popolari, i Cartaginesi cominciano a coltivarlo estensivamente in Africa e soprattutto nella Nuova Africa, dove le piantagioni di caffé sono accudite dagli schiavi neri. Al successo della bevanda contribuisce il fatto che, secondo la leggenda popolare, essa contribuirebbe a tenere lontano il contagio della peste.
Il 14 febbraio è martirizzato a Poseidonia Sant'Eucaristo (HL San Valentino), vescovo di Terni. Per aver favorito il matrimonio tra due giovani appartenenti a clan rivali (una sorta di Romeo e Giulietta del mondo antico, ma a lieto fine), egli diverrà il patrono degli innamorati.

274 d.C.: il Sommo Sacerdote Zoroastriano Kartir, precettore di Bahram I, ottiene da questi di elevare il suo culto a religione di stato. La religione olimpica nelle satrapie di Egitto, Siria e Macedonia è a pena tollerata. Cristianesimo, ebraismo e manicheismo invece vengono duramente perseguitati. Papa Eutico I è martirizzato, come ventisettesimo vescovo di Alessandria gli succede Eusebio. Anche Mani è arrestato e muore in carcere.

275 d.C.: Endubis è il primo sovrano di Axum che, sotto l'esempio cartaginese, batte monete di oro e di argento.

276 d.C.: lo Shahanshah Bahram I muore di un male incurabile, secondo gli scrittori cristiani e manichei come conseguenza delle sue empie persecuzioni. Gli succede il figlio Bahram II.

277 d.C.: termina l'epidemia di peste in Europa. Il Senato cartaginese abolisce le tasse per dieci anni e ridistribuisce le terre pubbliche ai contadini, per rilanciare l'economia prostrata di Italia, Spagna e Africa.

278 d.C.: pensandola indebolita dalla pestilenza, con un pretesto Bahram II muove guerra a Cartagine e tenta uno sbarco in Sicilia, ma la solfa non cambia: la flotta persiana è quasi completamente distrutta, anche ad opera di alcuni marinai greci che sabotano i vascelli persiani, e lo Shahanshah capisce che è meglio venire a patti con i Punici e conclude con loro la Pace di Apamea. Il Senato di Cartagine, sentendosi assediato da ogni parte (Germani in Europa, Persiani nel Vicino Oriente, Indù e Cinesi nell'Estremo Oriente, Aborigeni in Nuova Africa) irrigidisce la politica di tolleranza culminata con Alessandro Annone, e i culti diversi da quelli di Baal vengono a pena tollerati, se non ostacolati. Tramonta il secolo d'oro della città punica.

279 d.C.: secondo un'iscrizione in quest'anno la canna da zucchero, originaria dell'Asia, è trapiantata per la prima volta in Spagna e in Africa. Lo zucchero che da esso si ricava diverrà in pochi anni il dolcificante preferito in tutti i domini cartaginesi, soppiantando quasi totalmente il miele.

280 d.C.: approfittando della tirannia e dell'incapacità dell'ultimo imperatore Shu, e con l'aiuto delle truppe cartaginesi, gli eserciti di Wu conquistano l'ultimo dei tre regni, riunificando la Cina nelle mani di Sun Lin, figlio di Sun Liang (nella HL è il regno di Wei a prevalere, guidato dalla Dinastia Jin).

281 d.C.: lo storico germanico naturalizzato cartaginese Curzio (Kurt) pubblica le "Storie di Annibale" in sedici libri, in cui esalta la figura dell'eroe del III secolo a.C. che fondò l'impero cartaginese.

282 d.C.: a Bahram II non ne va bene una: fallisce anche la sua spedizione contro la Nubia per assoggettare quel regno dopo che Re Amanikhareqerem gli infligge una cocente sconfitta nella Battaglia di Naqa.

283 d.C.: anche Sant'Eusebio muore martire per ordine di Bahram II, come ventottesimo Papa gli succede San Callimaco.

Ricostruzione pittorica dell'impresa del navigatore danese Frodr

Ricostruzione pittorica dell'impresa del navigatore danese Frodr

285 d.C.: viaggio di esplorazione dell'ammiraglio Frodr figlio di Fridleif, danese al servizio dei Cartaginesi, che sarà tra i protagonisti della "Saga degli Ynglingar" di Snorri Sturluson: dopo aver circumnavigato l'Islanda egli scopre la Groenlandia. Secondo la tradizione, egli raggiunge quella remota terra, nonostante il sole e le stelle siano perennemente oscurate dalle nubi, orientandosi grazie alla cosiddetta "solarsteinn" ("pietra del sole"), un misterioso minerale capace di individuare la posizione dell'astro anche quando questo è coperto dalle nuvole. Gli studiosi moderni ipotizzano che si trattasse dello spato d'Islanda, un cristallo di calcite trasparente, relativamente comune in Scandinavia. Esso polarizza la luce del sole e ha la proprietà della doppia rifrazione: ruotandolo, permette di individuare con una buona precisione la posizione del sole.

286 d.C.: è sconfitto l'usurpatore Carausio, che tentava di rendere la Gallia e la Britannia indipendenti dalla Repubblica di Cartagine.

288 d.C.: la canna da zucchero viene trapiantata nelle colonie cartaginesi in Nuova Africa. Ben presto esse diverranno i primi produttori mondiali di zucchero. Ormai oltreoceano si va formando un'alta borghesia imprenditoriale che si arricchisce con i commerci con il Vecchio Mondo, ma purtroppo va intensificandosi anche la tratta degli schiavi neri. Contro di essa si scagliano gli scrittori cristiani, in nome del Comandamento secondo cui tutti gli uomini sono uguali dinanzi a Dio.

293 d.C.: muore lo Shahanshah Bahram II, gli succede il figlio Bahram III, che però regna solo per quattro mesi. Dopo la sua morte in circostanze misteriose, suo zio Narseh I (fratello minore di Bahram II) prende il potere e subito deve sottomettere l'Armenia e la Macedonia che gli si sono ribellate.

296 d.C.: dopo il martirio di San Callimaco, Sant'Achilla è eletto ventinovesimo Papa di Alessandria.

302 d.C.: muore lo Shahanshah Narseh I, gli succede il figlio Hormizd II. Il filosofo siriano Giamblico, allievo di Plotino, fonda la teurgia, una sorta di "religione neoplatonica".

303 d.C.: a causa della sempre maggior diffusione del Cristianesimo a Cartagine e nella sue colonie, del rifiuto dei cristiani di adorare Baal e gli altri déi tradizionali punici e dei sempre più frequenti tentativi da parte cristiana di liberare e far fuggire quanti più schiavi neri è possibile, il Senato di Cartagine decreta la persecuzione contro questa fede, detta Persecuzione di Dioclebale dal nome del Suffeta che ne firma l'editto. Essa resterà nella memoria come una delle peggiori persecuzioni anticristiane di tutti i tempi.

304 d.C.: Campagna Irlandese del generale cartaginese Trasibale, che doma le ribellioni scoppiate nell'isola. Sant'Achilla muore per una volta di morte naturale, poiché i sovrani Sasanidi sono troppo impegnati a domare rivolte e a fermare invasioni, per occuparsi di politica religiosa: trentesimo Papa è Sant'Amilcare, di evidenti origini cartaginesi. Egli suddivide il territorio metropolitano di Alessandria in 25 distretti, simili alle odierne parrocchie, a capo dei quali è posto un presbitero che sovrintende alla preparazione dei catecumeni, al battesimo, alla somministrazione delle penitenze, alle celebrazioni liturgiche ed alla cura dei luoghi di sepoltura.

305 d.C.: l'Impero Sasanide non trova pace: gli Alani invadono l'Armenia e la Mesopotamia, costringendo Hormizd II ad intervenire in forze.
Durante la persecuzione di Dioclebale il 19 settembre viene martirizzato San Gennaro, vescovo di Benevento, città di cui oggi è il Santo Patrono (nel Medioevo e nell'Età Moderna tale città rivestirà il ruolo che nella HL è stato della città di Napoli). Il sangue di San Gennaro si liquefa spontaneamente tre volte all'anno: il sabato precedente la prima domenica di maggio, il 19 settembre ed il 16 dicembre; tale fenomeno ha finora sfidato ogni spiegazione scientifica.

308 d.C.: Alemanni e Iazigi attaccano pesantemente le province cartaginesi di Marcomannia e Pannonia. La conquista di Carnunto da parte degli Alemanni segna ufficialmente l'inizio delle invasioni barbariche dovute al Volkwanderung germanico.
Papa Amilcare è arrestato e condannato ai lavori forzati, morendo poco dopo di stenti. In qualità di trentunesimo Papa gli succede Sant'Eurimaco, che però dopo sei mesi è arrestato e crocifisso. Il clero di Alessandria sceglie allora come trentaduesimo Papa San Melchiade.

310 d.C.: il retore cartaginese Arnobio di Sicca pubblica il volume "Contro i Gentili", nel quale per primo avanza la tesi secondo cui la Repubblica Cartaginese sarebbe stata fatta nascere ed espandersi dalla Provvidenza, onde permettere la diffusione planetaria del Cristianesimo.

311 d.C.: muore lo Shahanshah Hormizd II, gli succede il figlio Narseh II, che però è ucciso dopo poche settimane in una congiura nobiliare per la crudeltà da lui dimostrata. Anche il secondogenito Hormizd III è imprigionato; riuscirà in seguito a fuggire, si rifugerà a Cartagine e servirà nell'esercito di quella città con il nome grecizzato di Ormisda. I nobili decidono perciò di proclamare Shahanshah il figlio di Hormizd III, che si trova ancora nell'utero materno; egli è incoronato ancor prima di nascere, con l'imposizione della corona sul ventre della madre. Una volta nato, egli diverrà lo Shahanshah Shapur II, uno dei più grandi sovrani della storia della Persia. In attesa della sua maggior età, l'Impero è retto da un consiglio di reggenza formato da sette generali.

312 d.C.: l'imperatore cinese Sun Huai, della dinastia Sun, è sconfitto e catturato dal ribelle Han Zhao, che conquista la capitale Luoyang; il suo successore Sun Yuan si trasferisce nel Sud  a Jiankang, presso l'odierna Nanchino, sotto protezione cartaginese. Ha così inizio la Dinastia dei Sun Orientali, che nel suo secolo di vita sarà travagliata da numerosi problemi di gestione del potere e da crisi militari.

313 d.C.: sotto l'influenza cartaginese emerge nell'attuale Mali l'Impero di Ghana, uno dei più potenti stati dell'Africa Nera, chiamato dai Punici Vagadonia (in lingua Soninke, "Wagadou" significa "Regno delle Mandrie"). Esso alternerà periodi di alleanza con i Cartaginesi, durante i quali commercerà con loro oro, avorio, salgemma e schiavi neri, a momenti di forte tensione se non di guerra aperta.

314 d.C.: Papa Melchiade è deportato da Alessandria e si dimette, lasciando campo libero all'elezione del suo successore, Alessandro II, trentatreesimo vescovo di Alessandria, che assisterà alla fine delle persecuzioni sasanidi.

317 d.C.: il retore cartaginese Asdrubale Lattanzio pubblica "Le Morti dei Persecutori", opera in cui mostra come tutti i persecutori del Cristianesimo morirono di morte violenta, e pone le basi di una storiografia cristiana.

319 d.C.: Chandragupta estende l'Impero Gupta, che ora va dall'Indo fino al delta del Gange. Xenofobo, questi rifiuta alleanze con i cartaginesi.

320 d.C.: il Re di Axum Ousanas è convertito al cristianesimo da San Frumenzio, chiamato dagli etiopi Abuna Selama ("Padre Pacifico"). Con lui gran parte dell'Etiopia si converte alla fede cristiana.

321 d.C.: Ario di Poseidonia, teologo che è stato discepolo di Eusebio di Nicomedia, comincia a predicare una dottrina secondo cui Dio è Uno e Indivisibile, e quindi il Figlio non può essere Eterno, Increato e Consustanziale al Padre; Ario non nega la Trinità, ma subordina Figlio e Spirito Santo al Padre, in contrasto con la dottrina ortodossa secondo cui il Figlio è « Homousios », cioè della stessa Sostanza del Padre, come espresso dalla Lettera agli Ebrei. L'arcivescovo di Poseidonia Nicola reagisce facendo condannare Ario come eretico dal Sinodo di Poseidonia. Ario allora si rifugia a Milano e continua a predicare la sua dottrina

322 d.C.: il generale cartaginese di origini etrusche Macsen riesce non solo a sconfiggere gli Alemanni, ma a penetrare per 50 miglia nel loro territorio. Si intensificano tuttavia gli attacchi contro il confine dell'Elba, sempre meno sicuro.

324 d.C.: il Vescovo Eusebio di Haifa (HL Eusebio di Cesarea) scrive la sua monumentale "Storia Ecclesiastica", che narra con dovizia di particolari agiografici i primi tre secoli di vita del Cristianesimo.

325 d.C.: Papa Alessandro II convoca il Concilio di Nicea, che condanna le dottrine di Ario come eretiche. Esse tuttavia continuano a diffondersi in Occidente, soprattutto tra i popoli neoconvertiti, per la loro indubbia semplicità rispetto alla dottrina cattolica. A Nicea viene composto il cosiddetto "Simbolo Niceno-Alessandrino" (la preghiera del Credo), che ribadisce la formula "della stessa Sostanza del Padre"; i cristiani che confessano la loro fede in questo Simbolo da qui in poi vengono chiamati cattolici.

Moneta coniata dall'imperatore Shapur II

Moneta coniata dall'imperatore Shapur II

327 d.C.: Shapur II è dichiarato maggiorenne ed inizia il suo lunghissimo regno. Il nobile irlandese Maewyin Succat, noto ai cartaginesi come Magone Succate, è incaricato da Alessandro II di evangelizzare l'Irlanda. Con lui il trifoglio diventa l'emblema nazionale irlandese, perchè grazie ad un trifoglio egli spiega ai connazionali il concetto cristiano della Trinità, avendo tre foglie che spuntano da un unico stelo.

328 d.C.: per conto di Papa Alessandro II viene compilata la cosiddetta Tavola Peutingeriana (dal nome dell'erudito Konrad Peutinger che la riscoprirà), la prima grande carta geografica di tutto il mondo conosciuto, dalla Groenlandia fino al Giappone. Divisa in 20 fogli, è priva di proiezione geografica, ma riporta 777 città e altre 5.000 particolarità geografiche, come i fari e i santuari importanti, spesso illustrati da una piccola figura; il centro di esso è rappresentato da un medaglione che raffigura la città di Alessandria d'Egitto.

329 d.C.: i mercanti cartaginesi scoprono l'isola di Cuba.

330 d.C.: siccome i cittadini della Nuova Africa non vogliono più che la loro terra così ricca sia considerato poco più di un bagno penale, il Senato di Cartagine comincia ad utilizzare l'Islanda e la Groenlandia come luoghi di esilio dei delinquenti e dei nemici del governo, tra cui molti Cristiani.

331 d.C.: dietro istigazione cartaginese, Hormizd III torna in patria e tenta di usurpare il trono di Shapur II. Prima della decisiva Battaglia di Singara tra i due rivali, Shapur II sogna di essere a caccia tra le foreste e di vedere un cervo che tra le corna ha una croce di fuoco con la scritta in persiano « Con questo segno vincerai ». Riconosciuto il simbolo della religione cristiana, egli decide di dare credito al sogno, pubblica un Editto di Tolleranza verso i Cristiani e propone loro di arruolarsi nell'esercito imperiale inastando i simboli della loro fede. La Battaglia di Singara vede Hormizd III sconfitto e poi ucciso dalle proprie stesse truppe, Shapur II resta padrone dell'Impero.

333 d.C.: Editto di Bisanzio: l'Imperatore Sasanide Shapur II concede la libertà di culto ai Cristiani in tutti i territori del proprio immenso impero, come segno di ringraziamento verso il loro Dio per la vittoria che gli ha concesso. Siccome Egitto, Palestina, Siria, Anatolia e Macedonia sono ormai province a maggioranza cristiana, in tal modo Shapur II si assicura la fedeltà di gran parte dei propri sudditi, e rende più coeso il proprio dominio. Papa Alessandro II può così riprendere possesso dei luoghi di culto che erano stati confiscati e riorganizzare completamente l'amministrazione ecclesiastica e la vita religiosa dei Cristiani nell'Impero Sasanide.

335 d.C.: Shapur II sposa la principessa armena Olimpia, di religione cristiana. Secondo la tradizione costei, recatasi a Gerusalemme, riscopre sotto le rovine di templi pagani i luoghi sacri del Cristianesimo, incluso il Santo Sepolcro. Sempre secondo la tradizione, Olimpia ritrova la Vera Croce di Gesù Cristo, la cui reliquia sarà posta nella Basilica del Santo Sepolcro. La costruzione di quest'ultima è autorizzata da Shapur II dietro richiesta della moglie. Intanto, dopo quasi ventidue anni di pontificato muore Sant'Alessandro II, gli succede come trentaquattresimo Papa Marco IV. Questi però regna meno di otto mesi, e alla sua morte diventa trentacinquesimo Papa Atanasio I.

340 d.C.: Pappo di Poseidonia, uno tra gli ultimi grandi matematici dell'Evo Antico, diventa direttore della famosa scuola scientifica della sua città. La sua opera maggiore, la "Synagoge", è un compendio di tutto lo scibile matematico dei suoi tempi in otto volumi.

342 d.C.: Battaglia di Vindobona: il Suffeta Cartaginese Erennio Magone affronta in battaglia i Goti che, per sottrarsi al dominio persiano, si sono spostati verso ovest, ma viene rovinosamente sconfitto e ucciso. Egli è il primo Suffeta a morire in battaglia contro i Germani.

343 d.C.: muore San Nicola di Poseidonia, Vescovo di questa città, noto per la sua grande carità. Di lui ci restano molti aneddoti: secondo uno di questi, avendo sentito che un padre voleva far prostituire la figlia per pagarle la dote, si arrampica sul tetto di casa sua e lascia cadere giù dal camino una borsa di denaro. Da questa leggenda nascerà la tradizione di Babbo Natale (Santa Claus) che porta i doni ai bambini nella notte di Natale.

345 d.C.: il Re di Axum Ezana, figlio di Ousanas, sconfigge ed uccide in battaglia l'ultimo re di Nubia Lakhideamani, conquistando il suo regno ed avviandone la cristianizzazione. Ezana intensifica i rapporti commerciali con l'India grazie alla mediazione cartaginese.

348 d.C.: il vescovo ariano Wulfila parte in missione presso i Goti e li converte alla versione ariana del cristianesimo. Per loro traduce la Bibbia in lingua gotica tramite un alfabeto da lui appositamente ideato, che sostituisce progressivamente l'alfabeto runico fin qui in uso presso i Germani.

351 d.C.: le navi cartaginesi approdano per la prima volta su di una penisola; il capitano interroga i nativi del luogo circa il nome di quella terra e si sente rispondere « Yucatan! » In realtà tale epifonema significa semplicemente "Non capiamo", dato che i nuovi venuti si sono espressi in lingua punica, ma i marinai prendono un granchio e battezzano quella terra proprio Yucatan.

352 d.C.: muore Atanasio I, in qualità di trentaseiesimo Papa di Alessandria gli succede Eleuterio II, che regna in un periodo di relativa tranquillità per la Chiesa.
Il 5 agosto una nevicata miracolosa indica il punto dove Maria Vergine chiede che Le sia innalzata una grande basilica ad Alessandria d'Egitto, detta ancor oggi "Madonna della Neve": sarà la Basilica di Santa Maria Maggiore.

354 d.C.: a Pavia da Monica e Aderbale nasce Annibaliano, che sarà universalmente conosciuto come Sant'Annibaliano di Milano, Dottore della Chiesa, il massimo pensatore del primo millennio ed in assoluto uno tra i massimi geni della storia dell'umanità. La sua gioventù è però piuttosto dissipata.

357 d.C.: muore a ben 105 anni Sant'Antioco l'Anacoreta (HL Sant'Antonio Abate), padre del Monachesimo Orientale ed eremita nel deserto della Tebaide.

359 d.C.: spedizione di Shapur II contro l'India e distruzione dell'Impero Gupta con la conquista della capitale Pataliputra; il re Samudragupta è catturato, e l'intera pianura del Gange fino al Golfo del Bengala cade sotto il dominio persiano. Massima espansione dell'Impero Sasanide.

360 d.C.: pellegrinaggio in Terrasanta della cristiana cartaginese Egeria, che ci lascia una testimonianza scritta del suo viaggio, di fondamentale importanza per conoscere com'era organizzata la Palestina in quell'epoca.

363 d.C.: Battaglia di Wittenberg: il generale cartaginese Eugenio è sbaragliato da una coalizione di Vandali. Eruli, Semnoni, Lemovici e Longobardi. il Senato di Cartagine è costretto a dare l'ordine di retrocedere il confine sul Reno e sul Danubio, mantenendo però i possessi lungo la costa fino al Mar Baltico. Il crescere della minaccia germanica in Europa convince il Senato ad avviare una politica di maggior tolleranza religiosa nei confronti delle minoranze, onde compattare il fronte interno contro i nemici esterni. Il culto di Baal resta religione di stato, ma cristiani, ebrei, manichei, zoroastriani, buddisti e induisti possono celebrare i loro riti religiosi alla luce del sole, a patto che non turbino l'ordine pubblico.

364 d.C.: lo scienziato e filosofo greco Teone di Poseidonia, che dirige l'omonima scuola scientifica della città fondata da Archimede e da Erone, prevede l'eclisse totale di sole del 15 giugno di quest'anno.

365 d.C.: il navigatore danese Tyrkir, al servizio della flotta cartaginese, esplora i mari ad ovest della Groenlandia e scopre prima un'isola ghiacciata che chiama Helluland ("Terra delle Pietre Piatte"), quindi una costa inospitale che chiama Markland ("Terra delle Foreste"), ed infine un'isola ubertosa che battezza Vinland ("Terra della Vite Selvatica"). Essi corrispondono rispettivamente all'isola di Baffin, alla costa del Labrador e a Terranova. È stato scoperto il continente nordamericano.

366 d.C.: muore Papa Eleuterio II, come trentasettesimo Vescovo di Alessandria gli succede Basilio, nativo di Eusebia in Cappadocia.
Il poeta cartaginese Ausonio pubblica un poema in versi, intitolato "Marittima", in cui descrive in tono epico le avventurose esplorazioni cartaginesi in Africa, Asia e Nuova Africa.

367 d.C.: l'esploratore cartaginese di origine etrusche Lauso di Chiusi, che ha sentito parlare nello Yucatan di una città potentissima sulle montagne dell'entroterra, affronta un difficile viaggio con l'aiuto di guide locali ed è il primo europeo a raggiungere Teotihuacan ("la Città dove gli dèi sono nati" in lingua Nahuatl), una megalopoli di duecentomila abitanti dominata da gigantesche torri a terrazze, come la Piramide del Sole e la Piramide della Luna. Il Re di Teotihuacan accoglie Lauso in pace ed accetta di aprire relazioni con quegli uomini venuti dal di là della Grande Acqua.

La grande Piramide della Luna a Teotihuacan

La grande Piramide della Luna a Teotihuacan 

368 d.C.: una nuova invasione da parte di Goti, Eruli, Peucini e Gepidi porta all'abbandono cartaginese della Pannonia: il territorio europeo in mano ai Punici si restringe sempre più. Conscio di questo fatto, il Senato di Cartagine intensifica le esplorazioni oltremare.

369 d.C.: lo scrittore greco Eutropio pubblica un compendio di tutta la storia cartaginese, dalla fondazione della città fino alla sua epoca.

370 d.C.: appaiono alla ribalta della storia i Franchi, che guidati dal loro Re Faramondo attaccano il Belgio e i Paesi Bassi e sono respinti a fatica dai cartaginesi. Intanto il giovane Annibaliano è inviato dal padre a Cartagine, capitale della Repubblica, per studiare retorica e diventare avvocato. Qui ha una relazione con una donna che egli non sposerà mai e di cui non farà mai il nome, dalla quale ha un figlio, Teodato. A Cartagine egli entra in contatto prima con dei sacerdoti manichei e poi con dei religiosi buddisti, ma nessuna delle due religioni lo soddisfa fino in fondo, ed egli continua a studiare alla ricerca della verità.

371 d.C.: i cartaginesi introducono in Africa, Spagna, Gallia e Germania l'allevamento dei tacchini, che diventano il piatto tradizionale della cosiddetta "Festa del Ringraziamento" a tutti gli déi per le fortune della madrepatria Cartagine.

373 d.C.: in Cina, colpo di stato anticartaginese del generale Huan Ven, che vorrebbe rovesciare la Dinastia Sun ed affrancare lo stato dalle sempre più pesanti ingerenze puniche. Il ribelle è però sconfitto e ucciso in battaglia. Secondo la tradizione, durante questa guerra è utilizzata per la prima volta la polvere da sparo.

374 d.C.: il leggendario re degli Unni Kama Tarkhan decide di cercare terre più favorevoli per il suo popolo ed invade le pianure dell'Ucraina e della Bielorussia. In Ucraina egli distrugge il regno ostrogoto di Ermanrico, il quale è costretto a fuggire verso occidente, cioè verso i territori della Repubblica Cartaginese e dei Balcani egemonizzati dai Persiani. Subito parte un effetto domino: insieme agli Ostrogoti vengono travolti dapprima gli Alani, gli Sciri e i Rugi, quindi sono costretti alla fuga anche i Visigoti dell'Illiria e della Pannonia, gli Eruli, i Gepidi, i Burgundi, i Franchi, gli Svevi, i Vandali e gli Alemanni. Questo diluvio di popoli si abbatterà sull'Europa Occidentale, creando in essa i regni punico-barbarici. Nel frattempo un gruppo di Unni misto ad Avari, a Turchi e a Bulgari si stacca dall'orda principale e mette a ferro e fuoco le regioni settentrionali dell'Impero Sasanide.

375 d.C.: morto Aussenzio, arcivescovo di Cartagine di fede ariana, scoppiano in città tumulti tra ariani e cattolici circa la successione episcopale. Il capo della polizia e responsabile dell'ordine pubblico in città, Malachia, che è un catecumeno (si sta preparando al battesimo), si precipita sul luogo dei tumulti per sedarli con le buone, onde evitare una nuova persecuzione da parte del Senato. Mentre egli ancora sta  parlando,. improvvisamente un bambino grida: "Malachia Vescovo!" La folla immediatamente lo imita. Malachia si sente impreparato e tenta di fuggire nottetempo dalla città, ma i cristiani lo inseguono, lo raggiungono e lo costringono a tornare a Cartagine, dove è battezzato e poi consacrato Vescovo. Subito Malachia prende molto sul serio il suo incarico e si dedica ad approfonditi studi biblici e teologici; egli diverrà uno dei maggiori teologi cristiani di tutti i tempi.

376 d.C.: gli Ostrogoti, sospinti dagli Unni varcano in forze il confine danubiano. Il generale persiano Kurush va loro incontro, ma subisce una terribile sconfitta nella Battaglia di Filippopoli, dove egli stesso perde la vita. Contemporaneamente i Visigoti lasciano l'Illiria e la Pannonia e si abbattono sull'Italia settentrionale, sulla Rezia e sul Norico, dove il Senato Cartaginese decide di dare loro asilo come Federati, purché contribuiscano a difendere quelle terre. Inizia per Cartagine un periodo di decadenza, che la porterà a rinunciare ai possedimenti in Europa e in Cina, limitandosi ad essere una forte teocrazia.

377 d.C.: vengono firmati accordi commerciali tra i cartaginesi e l'Impero di Teotihuacan. Lo Yucatan diventa il principale crocevia commerciale tra cartaginesi e teotihuacani, e i primi hanno l'autorizzazione di fondarvi empori commerciali. L'influsso culturale dei popoli Punici porta ad una rapida evoluzione dei popoli Maya, fin qui semplici sudditi o vassalli di Teotihuacan.

379 d.C.: proprio mentre le orde unne si abbattono sul suo impero, Shapur II il Magnifico muore dopo un regno lunghissimo, e gli succede il fratello Ardashir II che ha già più di settant'anni.

381 d.C.: il Primo Concilio di Poseidonia ribadisce la condanna dell'arianesimo e la fede nel Simbolo Niceno-Alessandrino. Papa Basilio commissiona al proprio segretario personale, Sofronio Eusebio Girolamo, la traduzione della Bibbia in lingua punica per poterne facilitare la diffusione in Occidente.

383 d.C.: Battaglia del Fiume Fei: Fu Jian, Re di Quinquin, uno dei tanti popoli che hanno invaso la Cina in questi anni di grandi spostamenti di popoli attraverso tutta l'Eurasia, attacca l'Impero Sun con 270.000 uomini, puntando diritto verso la capitale Jiankang. Il generale cartaginese Annone Imilcone (detto Mi Quian nelle cronache cinesi) può disporre solo di 80.000 cinesi e di 10.000 fra punici e mercenari vari (africani, indiani, giavanesi), e così decide di tentare l'ultima carta: inviato un ambasciatore al comandante nemico Fu Jian, gli chiede di ingaggiare battaglia solo dopo aver fatto indietreggiare il proprio esercito, per concedere ai Sun di attraversare il fiume. Fu Jian crede di non poter perdere a causa della propria soverchiante superiorità numerica, e pensa che una volta attraversato il fiume ì Sun non avranno alcuna via di scampo, e così ingenuamente accetta. Tuttavia le truppe di Quinquin, vedendo le avanguardie indietreggiare, credono di essere state sconfitte e si danno alla fuga, travolgendo il loro stesso comandante. Mi Quian riporta così un'incredibile vittoria sugli invasori, e gli viene data in sposa la sorella dell'Imperatore Sun Yao. La dinastia Sun è comunque agli sgoccioli.

384 d.C.: muore lo Shahanshah Ardashir II, i grandi del regno eleggono come suo successore il nipote e figlio di Shapur II, Shapur III, che però si dimostra di indole tirannica e non riesce a resistere agli Unni che invadono il Turkestan, sconfiggendo ripetutamente le forze persiane.
Dopo diciotto anni di pontificato m
uore Papa Basilio, noto per la vita ascetica (gli è apparsa persino la Vergine Maria) e per le molte opere teologiche, che gli valgono il titolo di Magno, primo tra i pontefici alessandrini. Trentottesimo vescovo di Alessandria è eletto Siricio; suo è il primo Decreto Papale pervenuto sino a noi.

385 d.C.: anche i Franchi di re Faramondo sono accolti come Federati nella Gallia settentrionale e nel Belgio. Gli Alemanni rivendicano loro pure quelle terre, ma Faramondo li sconfigge in una "guerra tra poveri" e li ricacciano indietro.

386 d.C.: dopo un lungo percorso spirituale, il Vescovo di Cartagine San Malachia battezza Annibaliano nella fede cattolica.

387 d.C.: la civiltà di Teotihuacan e i Maya cominciano ad adottare l'uso del ferro, mutuandolo dai Cartaginesi.

388 d.C.: Battaglia di Vindonissa: il generale cartaginese Tetrico infligge ai Goti, ai Vandali e agli Eruli una cocente sconfitta, che rallenta la loro avanzata verso occidente.

389 d.C.: Shapur III è assassinato, i Grandi del Regno eleggono allora imperatore Bahram IV, fino a qui governatore della città indiana di Pataliputra. Questi si rimangia l'Editto di Bisanzio e ricomincia le persecuzioni contro i Cristiani. Carezza inoltre la possibilità di ricostruire il Tempio di Gerusalemme per favorire gli Ebrei contro i Cristiani.

390 d.C.: Annibaliano è nominato da Papa Siricio Arcivescovo di Milano. Qui combatterà le eresie e scriverà le sue opere più famose, tra cui le "Confessioni" di natura autobiografica, "La Trinità di Dio", i "Commenti sui Salmi" e "La Città di Dio".
Muore San Gregorio di Nazianzo, Arcivescovo di Atene, considerato uno tra i maggiori Padri della Chiesa.

391 d.C.: purtroppo dalla Nuova Africa viene importata in Europa anche una terribile malattia fin qui sconosciuta, la sifilide o lue. A Cartagine scoppia infattu la prima epidemia conosciuta di questo morbo.

392 d.C.: primi contatti tra i Cartaginesi e gli Zapotechi, popolazione piuttosto avanzata del Messico meridionale.

397 d.C.: guidati dal loro re Gunther (uno dei protagonisti della Saga dei Nibelunghi), anche i Burgundi ottengono di stanziarsi come Federati nella Gallia centro-orientale. A Cartagine il Sabato Santo muore il Vescovo San Malachia; a lui si deve il celebre Rito Cartaginese.

398 d.C.: Papa Siricio è arrestato per ordine di Bahram V e muore in carcere, il clero di Alessandria elegge come trentanovesimo Pontefice Anastasio I. Egli condanna come eretiche le teorie del teologo di Poseidonia Origene Adamanzio e tiene corrispondenza con Annibaliano di Milano. Intanto Giovanni Crisostomo è eletto Vescovo di Poseidonia; il suo appellativo ("Bocca d'Oro") deriva dalla sua proverbiale eloquenza, che farà di lui una delle maggiori figure della Storia della Chiesa.

399 d.C.: anche lo Shahanshah Bahram IV è assassinato per la sua incapacità a contrastare le invasioni unniche, dopo aver definitivamente perso la città di Samarcanda. Sul Trono del Pavone ritorna la Casa di Sasan con Yazdgard I ("Creato da Dio"), figlio di Shapur III. Questi si rende conto di aver bisogno di tutti i suoi sudditi per poter contrastare gli Unni, inclusi i greci di religione cristiana, e con l'Editto di Tessalonica restituisce loro la libertà di culto e gli edifici sacri confiscati. Il Tempio di Gerusalemme invece non sarà mai più ricostruito.

401 d.C.: muore Sant'Anastasio I, quarantesimo Papa diventa Teofilo I. Egli invia numerose lettere ai vari Vescovi della cristianità, inclusi Annibaliano di Milano e Giovanni Crisostomo, e fin dall'inizio del suo pontificato si comporta come capo dell'intera Chiesa, sia orientale che occidentale. Deve inoltre lottare aspramente contro la diffusione dell'arianesimo.

402 d.C.: la capitale degli Itza, Chichén Itzá ("bocca del pozzo degli Itza"), diventa con l'aiuto cartaginese la città preminente tra quelle Maya.

403 d.C.: ispirandosi ai principi del Cristianesimo, Yazdgard I promulga una legislazione a favore delle classi più povere e fonda ospedali ed ospizi di stato. Intanto lo scrittore cartaginese Vegezio fonda la scienza veterinaria.

404 d.C.: muore Teone di Poseidonia, a capo dell'omonima scuola gli succede la figlia Ipazia, una delle maggiori scienziate di tutti i tempi. Muore il poeta cartaginese Claudiano, uno degli ultimi poeti elegiaci dell'Evo Antico.

Caravaggio, "San Girolamo traduce la Bibbia in punico", olio su tela (1606)

Caravaggio, "San Girolamo traduce la Bibbia in punico", olio su tela (1606)

405 d.C.: San Girolamo, che si è stabilito a Betlemme, porta a termine la traduzione della Bibbia in lingua punica, la cosiddetta "Demotica" (popolare) perchè rivolta a tutti i cristiani dell'immenso impero coloniale cartaginese. Grazie a quest'immensa opera, il Cristianesimo conoscerà ben presto una diffusione mondiale.

406 d.C.: anche i Vandali oltrepassano la frontiera del Reno, guidati dal loro Re Gunderico, della dinastia degli Asdingi: il Senato di Cartagine offre loro di stanziarsi nella Spagna settentrionale. Poco dopo è la volta degli Svevi di re Ermerico, cui è offerta la Galizia.

407 d.C.: Richu, imperatore Yamato del Giappone, invoca l'aiuto dei Nanban, cioè dei Cartaginesi, per combattere i Tengu, specie di Yeti che avrebbero abitato il nord dell'arcipelago, descritti con capelli rossi, naso lunghissimo e pelle chiara. Una spedizione cartaginese inviata verso l'isola settentrionale di Hokkaido porta alla scoperta che i Tengu sono in realtà un popolo europoide, gli Ainu, fieri e gelosi della loro indipendenza, con i quali i Punici stringono trattati di amicizia.

408 d.C: si diffonde in Occidente l'eresia pelagiana, dal nome del monaco Pelagio, secondo la cui predicazione il peccato originale non macchiò la natura umana, e la volontà dell'essere umano è ancora in grado di scegliere il bene o il male senza la Grazia Divina; il peccato di Adamo sarebbe stato quello di portare un "cattivo esempio" alla sua progenie, così come Gesù avrebbe invece portato un "buon esempio", ma niente di più. Le sue dottrine vengono energicamente combattute da Annibaliano di Milano.

409 d.C.: gli Unni fanno irruzione in Pannonia, Rezia e Norico, i Visigoti guidati dal loro re Alarico non possono resistere ed invadono la penisola italiana, contro di loro si para il generale vandalo Stilicone, al servizio della Repubblica Cartaginese. Battaglia di Pollenzo: Stilicone è sconfitto e ucciso da Alarico, che ormai ha l'Italia alla sua mercè. Milano è attaccata da Alarico, che però si ritira senza distruggere la città dopo che l'Arcicescovo Annibaliano gli ha consegnato un forte tributo. Di fronte all'accusa, rivolta ai cristiani, di aver provocato il crollo della civiltà cartaginese in Europa, Annibaliano risponderà componendo il suo capolavoro teologico ed apologetico, "La Città di Dio".

410 d.C.: la città di Poseidonia è assediata dai Visigoti, ma resiste tre anni perchè rifornita dal mare, alla fine Alarico decide di lasciar perdere ma espugna ad una ad una le città etrusche e Safineis. Pare che sia un megalomane e sogni di invadere l'Africa e di conquistare Cartagine ma, una volta giunto in Calabria, muore di una febbre improvvisa e secondo la tradizione è sepolto nel letto del fiume Busento (la sua tomba, con i tesori saccheggiati in tutt'Italia, non è mai stata ritrovata). Suo fratello e successore Ataulfo preferisce trattare con il Senato di Cartagine, che sta organizzando una spedizione per riconquistare la penisola, e si fa assegnare piuttosto la Gallia meridionale, rinnovando il Trattato di Federazione. Una volta giunto a destinazione, però, inizia una serie infinita di guerre con i vicini Vandali, Burgundi e Franchi, che letteralmente distruggono i possedimenti cartaginesi in Europa. Ormai ai Punici restano effettivamente solo la Danimarca, le isole britanniche, le coste della Gallia, la Spagna meridionale e l'Italia, sgomberata dai Visigoti.

412 d.C.: il poeta italico Rutilio Namaziano, ultima voce del paganesimo in Italia, pubblica "Il Ritorno", opera nella quale descrive il ritorno forzato da Milano a Cartagine per sfuggire alle razzie dei Visigoti.

413 d.C.: Yazdgard I deve accorrere in India per sedare una rivolta scoppiata in seguito ai dissidi tra induisti e buddisti, e fomentata dai Cartaginesi.

414 d.C.: il Re dei Visigoti Ataulfo muore in una congiura nobiliare che pone sul trono il suo assassino Sigerico, ma appena sette giorni dopo anche quest'ultimo è eliminato da Vallia, cugino di Ataulfo, che diventa nuovo sovrano. Sotto il suo regno lo storico Orosio di Braga pubblica la "Cronaca", in cui la storia del mondo dal diluvio ai suoi tempi è riletta in chiave cristiana.

415 d.C.: fallito tentativo di assassinare Ipazia di Poseidonia da parte di cristiani fanatici. La scienziata gode di tale prestigio che viene nominata governatrice della città per conto del Senato di Cartagine.

416 d.C.: ai Sassoni è consentito di stanziarsi come Federati nella parte orientale della Britannia cartaginese. Alla morte di Vallia, il suo figlio illegittimo Teodorico I si fa riconoscere Re dei Visigoti.

417 d.C.: muore San Teofilo I, quarantunesimo Papa diventa Zosimo, primo Pontefice originario di Poseidonia. Questi si deve confrontare con l'eresia pelagiana, ma muore dopo meno di due anni di regno, e ad essere eletto quarantaduesimo Papa è San Timoteo I, amico di Annibaliano di Milano, che gli dedica alcune delle sue opere teologiche.

418 d.C.: la città Maya di Tikal muove guerra a Chichén Itzá, ma questa con l'aiuto cartaginese sconfigge la rivale, la rade al suolo e diventa padrone dello Yucatan settentrionale.

419 d.C.: Yazdgard I cade gravemente ammalato. Suo figlio Bahram e il governatore dell'Armenia Shapur si contendono il trono, ma alla fine la spunta il primo, e alla morte del padre è incoronato Shahanshah con il nome di Bahram V.

420 d.C.: Sun Gong, ultimo sovrano della sua dinastia, è rovesciato da Li Yu, che fonda la Dinastia Liu Song, fortemente xenofoba, e caccia i cartaginesi dal suo stato. Il Senato di Cartagine si trova già in gravi difficoltà a causa delle invasioni barbariche in Europa, e così decide che non vale la pena di combattere una battaglia così lontano da casa contro un nemico così forte, e cerca piuttosto l'intesa con altre dinastie del nord, come gli Zhou e i Wei settentrionali.

422 d.C.: muore San Timoteo I, quarantatreesimo Vescovo di Alessandria è eletto San Cirillo I, difensore delle tradizioni e nemico implacabile delle eresie e del manicheismo. Nei suoi scritti egli invece dimostra simpatie verso il buddismo, che è stato portato nel bacino Mediterraneo dai mercanti cartaginesi

424 d.C.: i Visigoti di Re Teodorico I sconfiggono duramente i Vandali, mettendo piede di là dai Pirenei. Di conseguenza i Vandali sono costretti ad emigrare più a sud, venendo in urto con i cartaginesi ancora insediati nella Spagna meridionale. I Vandali si abbandonano a tali devastazioni, che il loro nome resta sinonimo di coloro che distruggono solo per il gusto di distruggere.

425 d.C.: gli Unni Bianchi (o Unni Eftaliti, cioè "potenti") guidati dal Khan Toramana, invadono in forze le province orientali dell'Impero Sasanide. Bahram V riesce ad infliggere loro la sconfitta di Kabul e a respingerli dai propri territori, ma l'India è perduta, suddivisa in innumerevoli staterelli vassalli degli Unni.

426 d.C.: i Cartaginesi fanno alleanza con i Totonachi della Mesoamerica. Nello stesso anno fondano la città di Panama sull'istmo omonimo. Attraversato l'istmo benché sia invaso da una giungla lussureggiante, il generale goto Ezio, al servizio dei Punici, è il primo a scoprire un nuovo Oceano (il nostro Oceano Pacifico).

428 d.C.: muore il Re dei Vandali Gunderico, gli succede il fratellastro Genserico. Muore anche il Re dei Franchi Faramondo, gli succede il figlio Clodione Bella Chioma.

430 d.C.: il 28 agosto muore a Milano Sant'Annibaliano. Oggi le sue spoglie riposano nell'omonima Basilica da lui stesso fatta costruire.

431 d.C.: il Concilio di Efeso, convocato da Papa Cirillo con l'assenso dello Shahanshah Bahram V, condanna il Pelagianesimo e il Difisismo (quest'ultimo afferma che in cristo le due nature, Umana e Divina, erano totalmente separate, per cui Maria generò solo l'uomo e non sarebbe dunque Madre di Dio). A Maria Vergine è riconosciuto il titolo di Theotokos ("Genitrice di Dio").

432 d.C.: Rua, re degli Unni, costituisce un vasto impero nomade che si estende dal Reno fino alle steppe a nord dell'Afghanistan. La repubblica Cartaginese è costretta a pagargli un tributo annuale di 160 chili d'oro affinché lasci in pace l'Italia.

433 d.C.: con l'aiuto cartaginese, la città di Chichén Itzá riunifica tutto lo Yucatan sotto il proprio dominio fondando l'Impero Maya. In tal modo la storia mesoamericana prende una piega completamente diversa da quella della HL, nella quale prevalse l'idea della città stato. Primo imperatore Maya diventa il leggendario re Quetzalcoatl, poi divinizzato e divenuto uno dei personaggi di spicco del pantheon d'oltreoceano. Le saghe dicono che egli era di pelle bianca, per cui non è da escludere che fosse figlio di un Maya e di una donna Cartaginese.

La Mesoamerica nel 450 d.C.

La Mesoamerica nel 450 d.C.

435 d.C.: con uno stratagemma, i cartaginesi importano in patria per la prima volta alcuni bachi da seta, il cui segreto era gelosamente custodito dai cinesi (in Occidente si credeva fosse una fibra vegetale).

437 d.C.: viene pubblicata ad Alessandria d'Egitto la biografia dei Santi Barlaam e Iosafat, che riscuote subito un grande successo e diventa un fenomeno devozionale. Essa narra la vicenda del principe indiano Iosafat, che cresce lontano dalle miserie del mondo, in mezzo al lusso ed ai piaceri del suo palazzo natale. La prima volta in cui esce, prende coscienza delle miserie della vita umana incontrando un lebbroso, un vecchio cadente e un cadavere abbandonato per strada; si lascia allora prendere dalla disperazione, ma viene convertito dal santo eremita Barlaam e, divenuto eremita egli stesso, converte al cristianesimo il padre ed i sudditi. Ben presto più di uno si accorge delle somiglianze con la vita di Buddha: evidentemente tale agiografia rappresenta un tentativo di cristianizzare la figura di Siddharta Gautama, "fagocitando" il Buddismo dentro il Cristianesimo. Il termine sanscrito "Bodhisattva" ("Via verso l'Illuminazione") si è trasformato in Budasaf e poi in Iosafat, mentre il nome di Barlaam deriva probabilmente da "Bhagavan", "il Sublime", tipico attributo di Buddha. Nonostante questo, i due presunti Santi conosceranno una fortuna incredibile nel Medioevo, e la Chiesa Ortodossa di Poseidonia ne festeggia ancor oggi la ricorrenza il 26 agosto.

438 d.C.: l'intervento degli Axumiti e dei Cartaginesi impedisce alla grande Diga di Marib di crollare, e così l'economia dell'Arabia meridionale non va distrutta.

439 d.C.: Merobaude è il primo nobile cartaginese che si dichiara apertamente di religione cristiana ad essere ammesso al senato di Cartagine.

440 d.C.: scoppia la guerra tra i Cartaginesi e l'Impero di Ghana. Re Kaya Maja è sconfitto e la capitale Ghana (l'attuale Kumbi Saleh) cade in mani puniche. I Cartaginesi tuttavia si ritirano dopo aver posto sul trono Mande Maja, un loro vassallo.

441 d.C.: Attila e Bleda, nipoti ed eredi di Rua, attaccano i possedimenti sasanidi nei Balcani mettendoli a ferro e fuoco. Dopo aver preso Serdica (Sofia), Filippopoli e Bisanzio, che cade senza colpo ferire, i due khan degli Unni si spingono fino alle porte di Atene. Lo Shahanshah Bahram V, che non vuole essere assassinato per incapacità come i suoi predecessori, nonostante l'età già piuttosto avanzata decide di muovere guerra ai sovrani unni e fa gettare un ponte di barche sull'Ellesponto per traghettare il proprio esercito. Attila e Bleda abbandonano allora la marcia contro le città greche, che così sono salve, e muovono contro lo Shahanshah. Battaglia di Alessandropoli: l'esercito persiano è annientato dalla cavalleria unna, Bahram V è colpito da una freccia e muore. Solo una piccola parte delle truppe sasanidi riesce a riguadagnare la costa asiatica dell'Ellesponto, ma i possedimenti asiatici dei Persiani sono perduti per sempre. Allo sfortunato Bahram V succede il figlio Yazdgard II, che non può neppure pensare alla rivincita contro Attila e Bleda, poiché gli Unni Bianchi minacciano di nuovo i suoi territori persiani, e deve accorrere a contrastarli.

442 d.C.: Atene approfitta della sconfitta persiana per ricostruire la Lega di Delo: la capitale dell'Attica ha sempre saputo approfittare delle debacle altrui per risorgere dalle proprie ceneri. Sparta, che nel frattempo è stata ricostruita dai Lacedemoni, si oppone però all'egemonia ateniese cercando di rifondare la Lega del Peloponneso. E così si perpetuano quelle eterne lotte intestine che hanno costretto i Greci a tanto lunghe dominazioni straniere.

443 d.C.: guerra dinastica tra i cugini Ebana e Nezool, che si contendono il Trono di Axum. Ebana chiede l'aiuto cartaginese, mentre Nezool cerca l'alleanza con Yazdgard II di Persia, offrendogli in caso di vittoria mercenari per le sue guerre contro gli Unni. La guerra tra i due parenti si trascinerà per un ventennio, indebolendo il Regno di Axum, che perde il controllo dello Yemen meridionale.

444 d.C.: muore San Cirillo I, in qualità di quarantaquattresimo Papa gli succede Xisto III, che continua la guerra intrapresa dal suo predecessore contro tutte le eresie.

445 d.C.: Attila elimina Bleda e resta unico padrone dell'Impero Unno.
I Banu Quraysh sottraggono la città della Mecca all'influenza persiana.

446 d.C.: i mercanti cartaginesi importano dalle città Maya nel Vecchio Mondo l'uso dello zero, che rivoluzionerà il sistema di far di conto e farà compiere alla matematica un balzo in avanti vertiginoso.

Le dieci cifre cartaginesi

Le dieci cifre cartaginesi

448 d.C.: Eutiche, archimandrita di un convento di Antiochia di Siria, predica il cosiddetto Monofisismo: in Cristo, dopo l'incarnazione, vi è una sola Natura (physis) e una sola Persona, quella divina, essendo l'aspetto umano pura illusione. Papa Xisto III convoca allora il Concilio di Calcedonia che lo condanna come eretico, ribadendo che in Cristo vi sono due Persone distinte, una Umana e l'altra Divina.

449 d.C.: i cartaginesi colonizzano la Florida. A 81 anni muore Ipazia di Poseidonia, l'ultima grande rappresentante del paganesimo greco. Muore anche il Re dei Franchi Clodione, gli succede il figlio Meroveo che fonda la dinastia dei Merovingi.

450 d.C.: muore Papa Xisto III, quarantacinquesimo Vescovo di Alessandria è Dioscoro I, che prosegue la lotta indefessa contro il Pelagianesimo e contro il Manicheismo, mentre invece è meno severo del predecessore contro il Monofisismo. Egli emette inoltre un decreto che sancisce l'impossibilità di essere cristiani e buddisti allo stesso tempo.

451 d.C.: alla testa di un'orda di 750.000 uomini, formata da Unni, Gepidi, Goti, Rugi, Sciri, Eruli, Turingi, Alani e Slavi, Attila decide di invadere l'Europa Occidentale, supera il Reno, devasta le Gallie, raggiunge Bordeaux sull'Atlantico, affronta in battaglia il Re dei Visigoti Teodorico I che cade sul campo (gli succede il figlio Torrismondo); quindi punta verso l'Italia. Gli abitanti di Aquileia, per sfuggire alla minaccia di colui che ormai tutti chiamano "il Flagello di Dio", si rifugiano sulle isole della Laguna Veneta, e in particolare su Rivo Alto (la futura Rialto), fondandovi la città di Venezia.

452 d.C.: Attila, varcate le Alpi, mette a ferro e a fuoco Milano, Pavia, Verona, Aquileia, Chiusi e Perugia. Come Alarico, egli mette l'assedio a Poseidonia, ma la città gli resiste, essendo rifornita via mare. Il governatore di Poseidonia fugge codardamente dalla città, ma il Vescovo Leone negozia direttamente con Attila e lo convince a togliere l'assedio in cambio di un tributo esorbitante. Sulla decisione del Khan unno hanno pesato una pestilenza scoppiata tra le file del suo esercito, e il fatto che Cartagine sta mettendo insieme un esercito per riconquistare la penisola, ed Attila teme di restarvi imbottigliato. Fa perciò dietrofront, stracarico di bottino, e ritorna nel suo quartier generale nella pianura del Tibisco.

453 d.C.: Attila muore improvvisamente, e l'immenso impero da lui creato, che va dall'Atlantico al Mar Caspio, non gli sopravvive. I suoi generali lottano per la supremazia, ed infine il re dei Gepidi Arderico nella Battaglia della Nedava sconfigge la sua orda, che si ritira verso l'Asia. Restano solo i Bulgari, guidati dal Khan Ernak, che si insedia in Tracia, da qui in poi divenuta Bulgaria. Il Re Ostrogoto Valamiro, liberatosi dalla soggezione agli Unni, decide di approfittare del vuoto di potere ed occupa tutta la penisola italiana, abbandonando Illiria e Pannonia ai Gepidi, i quali occupano anche la Tessaglia e l'Etolia. Poseidonia però resiste anche a lui, e si proclama città libera, solo nominalmente parte della Repubblica Cartagine dopo la fuga vigliacca del governatore; alla fine Valamiro è costretto a riconoscerne l'indipendenza dal suo regno, e pone la sua capitale a Ravenna.

454 d.C.: Battaglia di Vouillé: il Re dei Franchi Meroveo conquista quasi tutta la Gallia, scacciando i Visigoti di là dai Pirenei; il loro Re Torrismondo occupa allora la Spagna centrosettentrionale, costringendo i Vandali a spostarsi verso sud. Battaglia del Guadalete: il re dei Vandali Genserico sconfigge duramente i Cartaginesi e li sloggia definitivamente dalla Spagna, occupando la regione che dal nome di quel popolo verrà chiamata Andalusia. Cartaginesi restano solo le isole: Danimarca e Britannia (almeno in parte), Irlanda, Baleari, Sicilia, Sardegna e Corsica.

455 d.C.: nell'ennesima Battaglia delle Termopili la Lega Ateniese sconfigge il re dei Gepidi Arderico. I Germani non sono tipi da lasciare invendicate le sconfitte, ma i Bulgari da est e gli Slavi da nord attaccano in continuazione i suoi domini, e così egli preferisce concludere la pace con i Greci e lasciarli in pace.

456 d.C.: i Sassoni tentano la conquista dell'intera Britannia. A loro si oppone il governatore cartaginese dell'isola, il gallese Gwrtheyrn, chiamato Vortigern dai Punici. Intanto Teodorico II fa assassinare il fratello Torrismondo e diventa Re dei Visigoti di Spagna. 

457 d.C.: Yazdgard II muore in guerra contro gli Unni Bianchi nell'Afghanistan, gli succede il figlio Hormizd IV, che però si vede il trono conteso dal fratello minore Firuz. Muore anche Meroveo, in qualità di Re dei Franchi gli succede il figlio Childerico.

458 d.C.: impresa del navigatore cartaginese Annone Trimalcione, il quale partendo da Cuba costeggia tutta la costa del Nordamerica fino alle colonie cartaginesi del Vinland. In tal modo egli apre una nuova via per giungere a quelle colonie, ora che l'espansione germanica e il raffreddarsi delle temperature ha reso quasi impraticabile la via marittima del Nord.

459 d.C.: proprio con l'aiuto degli Unni Eftaliti, Firuz I sconfigge e uccide il fratello Hormizd IV e si fa incoronare Shahanshah. Intanto il Cristianesimo comincia a diffondersi nella cultura Maya.

460 d.C.: il re dei Vandali Genserico tenta di sbarcare in Africa assediando Tingis (Tangeri), ma è ributtato a mare dai Cartaginesi e muore nello scontro; gli succede il figlio Unerico. Il Senato punico ha infatti accettato la perdita dell'Europa (isole escluse), ma non ha nessuna intenzione di permettere ai Germani di ins

461 d.C.: muore Papa Dioscoro I, come quarantaseiesimo Vescovo di Alessandria è eletto Ilario, originario della Sardegna, che torna a condannare il Monofisismo.

462 d.C.: Atene stringe alleanza con Cartagine onde meglio difendersi dai Gepidi e dai Persiani.

463 d.C.: il capo dei Baschi chiede l'aiuto e il protettorato di Cartagine per resistere agli attacchi dei Franchi e dei Visigoti.

464 d.C.: una carestia che durerà ben sette anni si abbatte sull'Impero Sasanide, già prostrato dalle invasioni unne: i pozzi si prosciugano, il Tigri e l'Eufrate sono in secca, migliaia di uomini muoiono di fame o di sete. Firuz I però mostra grande saggezza nell'affrontare la catastrofe, e la Persia gradualmente si riprende.

465 d.C.: durante la guerra contro gli Sciri, insediati nel Norico, il Re degli Ostrogoti Valamiro è disarcionato da cavallo e muore; gli succede il fratello Teodemiro.

466 d.C.: Evarico diventa Re dei Visigoti di Spagna dopo aver eliminato suo fratello Teodorico II. Sotto il suo regno il vescovo spagnolo Idazio pubblica una Storia di Cartagine durante il IV e V secolo d.C.

467 d.C.: morto Gwrtheyrn, il suo luogotenente Wthyr (l'Uter del ciclo arturiano) detto Pendragon, "testa di drago", per via del suo vessillo, si fa riconoscere dal Senato Cartaginese il titolo di Re Vassallo di Britannia, quindi continua la guerra contro gli Angli e i Sassoni, che però continuano a conquistare territori, scacciando i britanni e i cartaginesi sempre più verso il Galles e la Cornovaglia. Dal canto suo Talorc si fa riconoscere a sua volta Re Vassallo dei Pitti e si trincera tra le colline della Scozia.

468 d.C.: fallito attacco navale del re dei Vandali Unerico contro Cartagine: l'ammiraglio punico Basilisco affonda gran parte della sua flotta, e Unerico si salva a stento. Cartagine sul mare rimane invincibile.

469 d.C.: muore Papa Ilario, quarantasettesimo Vescovo di Alessandria diventa Timoteo II. Questi se la deve vedere con il Vescovo di Poseidonia Acacio, incline ad accettare il Monofisismo.

470 d.C.: Riotamo, sovrano dei Bretoni stanziati in Armorica (Francia nordoccidentale), assicura la sua fedeltà al Senato di Cartagine, che lo nomina Re Vassallo e lo aiuta a resistere all'invasione dei Franchi.

471 d.C.: scoppiano in Nordamerica le prime guerre tra i Cartaginesi e una popolazione nativa americana, i Micmac, stanziati in quella che i Punici chiamano Nuova Britannia (il nostro New Brunswick).

472 d.C.: in Mesoamerica cominciano le guerre tra Teotihuacan e l'Impero Maya, con i Cartaginesi che foraggiano sottobanco entrambe le nazioni, l'una all'insaputa dell'altra.

474 d.C.: muore il Re degli Ostrogoti Teodemiro, gli succede il figlio Teodorico, che sarà detto il Grande. Questi è molto lontano dall'immagine di brutale razziatore che i Cartaginesi hanno dei Germani: parla il greco e il punico, protegge le arti e le scienze, e per governare si appoggia all'aristocrazia cartaginese, etrusca e Safineis, promulgando un codice di leggi e istituendo un'efficiente burocrazia. Pur essendo di religione ariana è tollerante verso i cattolici, e dà inizio a una grande stagione di opere pubbliche. Regnerà fino al 526.

476 d.C.: il generale sciro Odoacre, al servizio dei cartaginesi e desideroso di ritagliarsi un proprio dominio, sconfigge la Confederazione Irochese guidata dal capo Sayenqueraghta, e formata dai Cayuga, dai Mohawk, dagli Oneida, dagli Onondaga, dai Seneca e dai Tuscarora. A Odoacre è riconosciuto il titolo di Re Vassallo della Nuova Britannia, nome da egli stesso attribuito al suo dominio.

479 d.C.: il Re dei Gauti Hugleikr (l'Hygelac del poema epico "Beowulf") attraversa il Kattegat, scaccia i Cartaginesi dalla Danimarca e si proclama primo Re dei Gauti e dei Dani. Regnerà fino al 516, quando lascerà il trono al nipote Bjölfr (il Beowulf dell'omonimo poema).

480 d.C.: a Norcia nasce San Benedetto, futuro padre del Monachesimo Occidentale.

I Regni Punico-Barbarici nel 480 d.C.

I Regni Punico-Barbarici nel 480 d.C.

481 d.C.: muore il Re dei Franchi Childerico, gli succede il figlio Clodoveo ("illustre in battaglia"), che regnerà fino al 27 novembre 511.

483 d.C.: muore Timoteo II, Eutico II è eletto quarantottesimo Papa. Muore anche il Re dei Vandali Unerico, in battaglia contro il Re dei Visigoti Evarico, che preme sempre di più sull'Andalusia con l'obiettivo di conquistarla. Gli succede il nipote Guntemondo.

484 d.C.: con un esercito di 100.000 uomini lo Shahanshah Firuz I invade il regno degli Uni Eftaliti allo scopo di riprendersi il Turkestan, ma Khush-Newaz, Khan degli Eftaliti, gli tende un'imboscata e Firuz cade nello scontro. Per la Persia potrebbe essere la fine, ma il nobile Zarmihr tratta con Khush-Newaz, ottiene la restituzione del corpo del sovrano morto e poi mette sul trono Balash I, fratello minore di Firuz I.

485 d.C.: muore il Re dei Visigoti Evarico, famoso per aver emesso un Codice di Leggi assai moderno, e basato più sul diritto cartaginese che su quello germanico. Gli succede il figlio Alarico II, che governerà fino al 507.

486 d.C.: muore Sidonio Apollinare, ultimo grande poeta cartaginese dell'Evo Antico.

487 d.C.: Wthyr Pendragon muore in un'imboscata tesagli dai Sassoni, la Britannia cartaginese sembra sul punto di essere annientata.

488 d.C.: Balash I è eliminato da una congiura nobiliare che mette sul trono di Persia Kavadh I, figlio di Firuz I. Per la prima volta i Cartaginesi approdano sulla costa occidentale della Nuova Guinea.

490 d.C.: Caleb cinge la corona di Axum e riporta il Regno Etiope ai suoi antichi splendori, dopo le guerre dinastiche che lo hanno travagliato durante il quinto secolo. Questi stringe alleanza con Kavadh I di Persia con il quale si spartisce la supremazia sullo Yemen, gli invia ausiliari per combattere contro gli Unni e fa buoni affari anche con i mercanti cartaginesi. Regnerà fino al 540.

491 d.C.: i navigatori punici raggiungono il Rio de la Plata. Nello stesso anno Odoacre, accusato di crudeltà contro i nativi della Nuova Britannia, è deposto e assassinato dal capo Seneca Hiawatha, che viene riconosciuto nuovo Re Vassallo dal Senato Cartaginese. Gli Irochesi adottano presto l'uso del ferro e del cavallo.

492 d.C.: morto Eutico II, il berbero Gelasio I è eletto quarantanovesimo Papa di Alessandria. Sotto di lui si apre uno scisma con la Chiesa di Poseidonia, il cui Vescovo Eufemio si separa da Alessandria perchè Monofisita. A Gelasio I è attribuito anche il canone dei libri biblici.

493 d.C.: Battaglia di Mount Badon: Athrwys, figlio di Wthyr (meglio noto come Re Artù), guida le truppe cartaginesi, britanne e pitte contro gli Angli e i Sassoni, infliggendo loro una sconfitta decisiva: il Re Sassone Hengist e suo figlio Octa cadono nello scontro. L'evento ritarderà di cento anni la conquista sassone della Britannia, ed Athrwys entra nella leggenda.

494 d.C.: Battaglia di Vidin: il Re dei Gepidi Torrismondo è sconfitto dal Khan dei Bulgari Gostun, e deve rinunciare ai suoi sogni di conquistare la Bulgaria e di ricostruire il regno della Grande Macedonia. Regnerà comunque fino al 506.

495 d.C.: Kavadh I sostiene la setta comunistica fondata da Mazdak, una specie di Robin Hood ante litteram, secondo la quale i ricchi devono dividere le proprie mogli e i propri possedimenti con i poveri; l'intento di Kavadh è quello di minare l'influenza dei ricchi possidenti, ma questi reagiscono, lo depongono, lo incarcerano in un castello sulle montagne dell'Iran e mettono sul trono suo fratello Jamasp, docile marionetta nelle loro mani.

496 d.C.: muore Papa Gelasio I, Anastasio II è eletto cinquantesimo Papa di Alessandria. Secondo la leggenda, egli sarebbe caduto nell'eresia monofisita, ma questa si è rivelata solo una calunnia dei suoi oppositori. Muore anche il Re dei Vandali Guntemondo, gli succede il fratello Trasamondo, piuttosto inetto al governo, che regnerà fino al 523.
Intanto il Regno Franco è attaccato dagli Alemanni; Re Clodoveo promette alla moglie Clotilde (figlia del Re dei Burgundi Chilperico II), che è cattolica, di farsi battezzare se la vittoria gli arriderà. Battaglia di Tolbiac: Clodoveo sbaraglia gli Alemanni e, tenendo fede alla parola data, si converte al cattolicesimo insieme a tutto il suo popolo.

497 d.C.: Athrwys Pendragon ottiene dai Cartaginesi il titolo di Re Vassallo che era stato di suo padre. Egli regnerà fino al 537, quando morirà nella Battaglia di Camlann, vittoriosa per le sue bandiere contro l'usurpatore Mordrec. Le sue gesta in battaglia daranno vita al cosiddetto Ciclo Bretone.

498 d.C.: morto Anastasio II, cinquantunesimo Papa diventa Simmaco, originario della Sardegna. Regnerà fino al 19 luglio 514, e tra l'altro riuscirà a porre fine allo scisma con la Chiesa di Poseidonia.

499 d.C.: Kavadh riesce a fuggire di prigione, trova rifugio presso gli Eftaliti e sposa la figlia del loro re. Gli Eftaliti lo aiutano a ritornare in Persia e a riprendersi il trono, in cambio di un tributo. Deve però vedersela con gli Armeni e con gli Iberi che, approfittando della crisi dinastica, si sono dichiarate indipendenti. Regnerà fino al 1 settembre 531.

500 d.C.: una nave cartaginese avventuratasi nel Mar della Sonda scopre l'Australia.

501 d.C.: Cartagine perde la rocca di Calpe (Gibilterra), conquistata dai Vandali. Nello stesso anno la città di Poseidonia si erige a Libera Repubblica, sotto il nominale protettorato a Cartagine. Il filosofo e statista Anicio Boezio è nominato primo Presidente del Maggior Consiglio di Reggenza della città dopo la dominazione punica; subito egli allaccia relazioni diplomatiche con la Lega di Delo e instaura amichevoli relazioni con il Regno Ostrogoto di Teodorico, che rispetta Poseidonia poiché la considera la porta di accesso verso i mercati cartaginesi e dell'Oriente. Nei secoli successivi Poseidonia diverrà, con Genova, Pisa e Venezia, una delle quattro Repubbliche Marinare italiane, sorte sul modello della Repubblica Cartaginese. Questa data è convenzionalmente assunta come la fine dell'Evo Antico e l'inizio del Medioevo.

Stemma di Poseidonia

Attuale stemma del comune
di Poseidonia, capoluogo
dell'omonima provincia

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Questo è il commento in proposito di Perchè No?:

Alla fine ho avuto torto, pensavo che avessi l’intenzione di creare un impero etrusco, poi per un momento ho creduto che volessi mettere in piedi un impero Safineis ma alla fine sono usciti vittoriosi i Punici. Una bella ucronia veramente, ho apprezzato la tua idea di assegnare un destino originale a Cesare. Mi piace perché rovescia le nostre abitudini di pensare la storia: per una volta é il Sud del Mediterraneo a comandare il Nord, e le direzioni di espansione sono totalmente diverse e originali.

Avrei voluto leggere di più sulle colonie della costa africana, del Brasile e dell’Oceano indiano, sulla possibile civiltà gallo-punica, italo-punica e anche sino-punica (a proposito, mi é piaciuto il riferimento alla storia cinese lungo la cronologia). Mi sono chiesto una cosa: i Sasanidi rappresentano nella tua ucronia una sorte di revival persiano dopo l’ellenismo, non hai pensato di creare un revival simile lungo il Nilo, forse da parte di Meroe o di una ribellione tebana?

Mi sono anche chiesto come sarebbe il paesaggio del lago di Saturno oggigiorno. Cosa diventerebbe Poseidonia? Mi sembra che hai volute riunire il meglio della civiltà greca in questa colonia della sapienza, no? Ai posteri l'ardua sentenza.

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Findarato Anàrion invece suggerisce:

Mi interessa in particolare la Timeline in cui il posto di Roma viene preso da Cartagine: colonialismo e storia afrocentrica.
Oggi abbiamo profughi bianchi che dalla povera e sfruttata Europa affrontano viaggi di fortuna verso la ricca Africa, sbarcando nella tunisina Lampedusa.
In Tunisia un partito populista predica di aiutare gli europei "a casa loro" e di distruggere con le ruspe i loro accampamenti...

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Diamo ora la parola al grande Bhrghowidhon:

In teoria, quasi ogni Città-Stato del Mediterraneo Antico (come Roma e come Cartagine) poteva assurgere al ruolo di Centro di un Impero che unificasse l’intero Bacino. Se il Punto di Divergenza è che Romolo o chi per lui attua scelte diverse (anche semplicemente perché ha progetti più modesti), possiamo immaginare una Lega Latina alla pari di quelle Sannitica, Umbra ed Etrusca (la Lega Sannitica, per ‘matematica storica’, finirà sconfitta dalla Coalizione Gallo-Umbro-Etrusco-Latina), le Città Magnogreche più legate all’Epiro o alla Macedonia e contemporaneamente più a lungo in contrasto con Cartagine, quest’ultima che può proseguire la propria espansione nel Mediterraneo Centrale anziché dover ripiegare esclusivamente su quello Occidentale, le Monarchie Ellenistiche in lotta per l’Egemonia forse alla fine riunificate dalla stessa Macedonia, nel frattempo i Galli Senoni e Boi stabilmente insediati lungo l’Adriatico e contrastati soprattutto dagli Etruschi col supporto di Cartagine, gli Insubri Egemoni in Transpadana fino ai Veneti e di qui in Illiria, alleati dei Punici ma a un certo punto chiamati in aiuto da Massalia e sconfitti ma non annientati da Cartagine: il confine delle rispettive Sfere di Influenza si collocherebbe, in questa prima fase, fra l’Ebro e il Rodano, presumibilmente intorno a Pirene, dopodiché Cartagine sarebbe assorbita dalle Guerre di Espansione nel Mediterraneo Centrale e Orientale soprattutto contro la Macedonia, mentre l’aumento della pressione germanica sulla Gallia porterebbe all’unificazione di quest’ultima (con successiva espansione in Britannia), in tal caso con Egemonia non degli Arverni, ma degli Insubri (rimasti la *toutā più potente) sotto la Dinastia Biturigia di Belloveso. Bloccati da Cartagine in Spagna (sui Pirenei) e in Italia (sugli Appennini, lungo cui comunque si sono spinti fino in Daunia), i Galli avrebbero d’altronde molta più urgenza rispetto a Roma (che, come abbiamo ancora di recente discusso, puntava soprattutto al Gange) di risolvere gli attriti geopolitici coi Germani ed è per questo che la Conquista della Germania non riuscita ad Augusto e Successori ha molte più probabilità di essere attuata – si noti, con ‘Legioni’ arruolate negli stessi luoghi e nella maggior parte dei casi pressoché con gli stessi uomini – dalla Gallia (del resto un’Egemonia siffatta ha realmente avuto luogo nella Protostoria, come dimostra l’onomastica celtica presso i Germani fino all’epoca dei Cimbri e dei Teutoni se non addirittura di Ariovisto e Arminio), fino ad arrivare a una Spartizione della Dacia con la Macedonia.

Relativamente al teatro geopolitico più importante, il Mediterraneo, rimane la consueta questione se si sarebbe arrivati o no a un’Unificazione dell’intero Bacino da parte di una sola Potenza. Se sì, il candidato più verosimile pare ancora una volta la Macedonia (o comunque chi riesce a unire le Monarchie Ellenistiche), altrimenti ci si può attendere la compresenza di due o tre Attori principali (Cartagine, Macedonia, Egitto), con progressiva conquista dei Seleucidi da parte dei vicini (soprattutto i Parti, fin qui non influenzati dalla Divergenza del Punto che abbiamo scelto) e un’incontrastata espansione gallica (fino ai Goti, esclusi o più probabilmente inclusi, visto che i Galli Britolagi sono già storicamente attestati fra Dacia e Sarmazia nel II secolo d.C. e risultano linguisticamente prevalenti fra i Germani Bastarni nel IV-V sec. d.C.) come ripiego conseguente al Blocco da parte cartaginese (e alla Politica di Alleanza con la Macedonia contro la Dacia). Di certo, in un Mediterraneo ancora diviso perlomeno fra Macedonia e Cartagine qualsiasi Geopolitica della prima è più compatibile della seconda con quella dei Galli (così come, in parallelo, un’Alleanza Parto-Punica è altrettanto verosimile): perciò una serie di Guerre Puniche della Macedonia e della Gallia vanno seriamente messe in conto e, se anticipano l’espansione dei Parti, si risolvono probabilmente con la Spartizione dei Dominî Punici fra la Macedonia (Italia Meridionale, Sicilia, Africa) e la Gallia (Etruria, forse Sardegna, sicuramente Spagna).

A questo punto le due Alleate diventano Rivali per l’Egemonia nel Mediterraneo Centrale, con la Macedonia contemporaneamente impegnata contro i Parti. È chiaro che l’Impero Ellenistico gode di risorse enormemente superiori ai Galli, ma è appunto costretto a una continua lotta du due Fronti, senza poter contare – fino al 375 – su alcun Alleato sufficientemente forte per indebolire l’Impero Celtico. Dopo gli Unni, i Galli saranno costantemente frenati in Sarmazia dalle Egemonie dei Popoli delle Steppe, che tuttavia a loro volta non avranno una sufficiente libertà di manovra per potersi estendere verso Occidente oltre il Medio Danubio al massimo (e non stabilmente). La Macedonia, invece, una volta alleggerita dalla pressione gallica e senza dover far fronte a Movimenti di Popoli Germanici (tutti assorbiti dall’Impero Celtico), può contare sugli Unni Bianchi contro i Sāsānidi e dunque su un vantaggio geopolitico che si può rivelare decisivo e portare infine alla (Ri)conquista Ellenistica della Persia, la quale a sua volta elimina una delle più importanti condizioni per l’Espansione dell’’Islām. Il conseguente incontro con i Turchi Meridionali in Asia Centrale finisce altresì per interferire col meccanismo che continuamente alimenta l’arrivo di nuovi avversarî da Oriente per i Galli.

Intorno al 1000 d.C. possiamo allora immaginare una situazione in cui al posto del Sacro Romano Impero perdura l’Impero Gallico (esteso anche alla Spagna e alle Isole Britanniche e progressivamente in espansione verso la Scandinavia), mentre l’Impero Macedone – in pratica equivalente a quello Bizantino – ha anche svolto il ruolo storico dei tre principali Califfati (esclusa probabilmente la Spagna). Il conflitto celto-ellenico (in Italia e Illiria) non esaurisce le aree di crisi, perché una seconda altrettanto importante diventa quella nordpontica fra Macedonia e Popoli delle Steppe (in questo momento Chazari e Peceneghi) e soprattutto non lasciano prevedere una soluzione quelle in Asia Centrale (fra Greci e Turchi Oḡūz, ormai sotto i Saljūqidi) e in India (dove i Macedoni rappresentano e sostituscono l’’Islām storico, a quest’epoca dei Ghaznavidi).

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William Riker aggiunge però una postilla:

Caro Milord, c'è un'altra possibilità per immaginare un mondo senza Roma. Se infatti Romolo e Remo fossero davvero stati allattati da una lupa, Roma non sarebbe esistita, perchè il latte di lupa contiene ben 90 grammi di proteine per litro, ed i due storici gemelli sarebbero morti in pochi giorni di intossicazione da proteine e di insufficienza renale grave...

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Se volete farci sapere cosa pensate di quest'ucronia, scriveteci a questo indirizzo.


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