Calcio leonardesco

di Enrico


POD: Il regolamento ufficiale del gioco del calcio non viene stabilito in Inghilterra nel 1860, ma da Leonardo da Vinci in Italia nel 1479. Il gioco viene rapidamente modificato rispetto all'antica concezione del calcio fiorentino e nel 1498 abbiamo le stesse regole odierne.

Maggio 1479: prima partita dimostrativa a Firenze fra due squadre reclutate da Leonardo.

Agosto 1479: prima partita dimostrativa a Venezia fra le medesime squadre, denominate "Neri" e "Pinti" a causa delle divise scure o colorate.

Luglio 1480: prima partita fra una squadra di Firenze ed una di Pisa.

1484: torneo dei Benci. In una tenuta della famiglia fiorentina Benci si disputa un torneo a quattro squadre. Due sono di Firenze, una di Pisa ed una è composta da altri giocatori, probabilmente provenienti dalle campagne fiorentine. Per la prima volta si gioca a tempo e non in base a chi segna per primo un determinato numero di gol.

1486: prima partita al di fuori dei confini dell'attuale stato italiano. A Marsiglia due squadre di Firenze si affrontano nel centro cittadino. Assistono alla partita diverse centinaia di spettatori, appassionati all'evento.

15 agosto 1488: prima testimonianza di una partita giocata a Roma. I "vinai" di Firenze, così chiamati a causa della professione praticata da diversi elementi della formazione titolare, battono per 8-0 una selezione di guardie della città di Firenze. L'esercito pontificio stabilisce una propria squadra e si prepara a giocare alcune partite.

1488-1493: in questo periodo si distingue il primo giocatore famoso per i suoi gol, Gustavo Eliacci dei Vinai di Firenze.

1495: prima partita a Genova. Si affrontano Venezia e Genova. La vincente (Venezia, probabilmente per 3-0) affronta i Vinai.

1496: torneo cittadino a Firenze, prendono parte alla manifestazione 10 squadre. Finale a Campo di Marte con 3mila spettatori presenti.

1498: ultima consistente modifica al regolamento, in caso di parità le partite terminano ai calci di rigore.

1499: prima partita giocata in Germania dai Vinai di Firenze, ormai divenuti diffusori ufficiali del gioco in tutto il mondo conosciuto.

Fra il 1500 e il 1510 vi sono testimonianze di partite giocate in Francia, Germania, Spagna, Africa del Nord e addirittura Palestina. L'Impero Ottomano costituisce una propria rappresentativa che disputa numerosi incontri in Europa. Calcio ancora bandito in Inghilterra. Il torneo di Firenze diventa un'appuntamento tradizionale per la città e si raccolgono decine di migliaia di spettatori per ogni partita.

1513: prima partita nelle Americhe. A Cuba si fronteggiano due squadre spagnole.

1520: primo torneo internazionale fra selezioni ufficiali degli stati sovrani a Firenze. Partecipano Spagna, Portogallo, Impero Ottomano, Città di Firenze, Stato Pontificio, Polonia e Genova. Finale davanti a 30mila spettatori fra Portogallo e Firenze. Dieci giocatori fanno parte della formazione dei Vinai, ma vince per 2-0 il Portogallo.

1570: per la prima volta si costruisce un impianto adatto al gioco del calcio. Fino a quel momento le partite si disputavano nelle antiche arene romane o nelle piazze. Il "Foro Ludico" di Firenze può contenere 16mila spettatori. Sarà attivo fino al 1650 circa e ancora oggi se ne possono ammirare le rovine.

1581: il bando cade nel Regno Unito. Si gioca per la prima volta in via ufficiale a Londra fra i Charpenters ed una selezione mista di giocatori dell'Europa continentale.

1594: i Vinai vincono per la trentesima volta il campionato Fiorentino.

1600: a Roma prima partita per la nazionale olandese, ospite dello Stato Pontificio. Papa Clemente VIII assiste alla partita.

1602: si ha notizia di una terribile sciagura in Francia a Vauban, dove dopo una partita fra due squadre francesi si scatena una rissa che causa decine di morti.

1611: viene fondata una squadra composta interamente da giocatori nati nei possedimenti spagnoli in America. Non sono ammessi i nativi, ma solo i creoli.

1618: al campionato fiorentino viene eccezionalmente ammessa Genova, vincerà per la prima (e unica volta) due anni dopo, prima del ritorno al campionato locale avvenuto nel 1824.

1623: prima partita di una squadra italiana nelle Americhe. Vicino all'odierna Boston la nazionale fiorentina batte per 2-0 una squadra di soldati inglesi.

1633: Dopo oltre 140 i Vinai dichiarano lo scioglimento, a causa dei pessimi risultati e dello scarso interesse mostrato dal pubblico, ormai più orientato verso squadre rappresentative di città, quartieri e territori e non più delle professioni. Si scioglie anche la squadra dei Mercatanti, dopo 113 anni di attività.

1638: Primo campionato ufficiale nella città di Napoli.

1677: Una squadra di giocatori provenienti da Firenze, Genova e Venezia gioca una partita in Cina contro la rappresentativa dell'Impero Ottomano. Il gioco si diffonde, seppur con lentezza, anche nell'Estremo Oriente.

1697: La duecentesima edizione del campionato fiorentino viene celebrata con la prima storica vittoria del Fiesole, ritenuta la squadra più anziana (103 anni) a non aver mai vinto un titolo.

1703: si scioglie l'ultima squadra sopravvissuta alla prima edizione del campionato fiorentino: i Ciompi spostano la propria sede a Campo di Marte e assumono la nuova denominazione fondendosi con una squadra del luogo.

1704: a Venezia si gioca un incontro di calcio femminile, ancora severamente bandito nel resto del mondo.

1716: in una riedizione degli Antichi Giochi Olimpici ad Atene, viene inserito nel programma anche un torneo di calcio. Aderiscono 13 squadre provenienti da 12 diverse città. Firenze gioca con due squadre, una delle quali arriva in finale, ma perde proprio contro Atene.

1733: il Giappone, per la prima volta nella storia, effettua una tournèe in Europa, ma perde tutti gli incontri disputati nell'arco di quattro mesi.

1740: le colonie portoghesi in Brasile si dotano ciascuna di una propria squadra e organizzano il primo campionato locale.

1755: dopo oltre trent'anni, durante i quali la passione si era generalmente affievolita, si ritorna a giocare in un imponente torneo internazionale organizzato in Francia. Partecipano ormai solo le rappresentative delle singole città o dei moderni stati. Vince la città di Londra che supera dopo i calci di rigore Stoccolma.

1760: la prima grande del calcio mondiale ancora esistente viene fondata. A Barcellona, dall'unione di due diverse formazioni già vincitrici del torneo spagnolo, nasce l'odierna squadra dai colori blaugrana.

1780: si ha notizia di una prima partita giocata a Torino dalla Juventus.

1778: prima partita della nazionale degli Stati Uniti. Affrontano in casa una selezione di soldati spagnoli.

1782: per la prima volta, a livello mondiale, si riuniscono le federazioni nazionali per creare la Fifa.

1790: prima storica amichevole fra Stati Uniti ed Inghilterra, nonostante le tensioni dovute alla guerra d'Indipendenza. A Manchester i britannici vincono per 6-1, ma nella rivincita a Philadelphia finisce 3-0 per gli americani.

1792: Gunnar Tordarsson, svedese, è il primo giocatore dell'era Fifa a superare i 100 gol con la maglia della propria nazionale.

1801: la fortissima nazionale francese disputa un'amichevole a Parigi contro Haiti per celebrarne l'indipendenza, ma viene sconfitta per 8-0. La folla inferocita aggredisce ed uccide tre giocatori della squadra isolana. Il gioco viene bandito in Francia per dieci anni dalla Fifa.

1803: in Germania, dove il gioco era stato piuttosto trascurato (tanto che nessuna città aveva mai partecipato ai tornei internazionali Fifa fino ad allora), viene fondato il Bayern Monaco, che al primo colpo si impone in un torneo organizzato a Roma.

1810: prima amichevole fra Juventus (campione del Regno di Sardegna) e Real Madrid (neonata compagine legata alla corona spagnola) di fronte alla strabocchevole folla di 80mila spettatori all'Arena di Torino.

1830: prima edizione della Copa Libertadores fra le selezioni sudamericane. È il primo torneo a cadenza periodica dell'era moderna. Vince l'Argentina.

1832: per celebrare i 50 anni della Fifa, viene organizzato, sulla falsariga del torneo sudamericano, il primo campionato mondiale di calcio in Uruguay. Vincono i padroni di casa, ma dall'Europa giungono solamente Francia ed Inghilterra.

1836: seconda edizione del campionato del mondo, questa volta a Firenze. Finale fra Stato Pontificio ed Impero Ottomano. Finisce 0-0, ai rigori vincono i papalini.

1838: primo campionato del mondo fra squadre di club. Il Milan, squadra vicina ai filoitaliani della città di Milano, batte per 3-0 l'Olimpiakos di Atene, ma è costretto a giocare a Torino a causa dell'ostilità austriaca.

1843: una partita di qualificazione al campionato del mondo fra Regno di Sardegna ed Impero Austro-Ungarico viene sospesa per tumulti a Verona. Le due squadre (poi divenute Italia, Austria ed Ungheria) si boicotteranno sino al 1895.

1850: primo torneo filoitaliano disputato in tutta la penisola. Vince, a sorpresa, il Bari in un girone a quattro con Juventus, Milan e Fiorentina.

1856: la finale del campionato del mondo a Rio de Janeiro fra Regno di Sardegna ed Impero viene annullata a causa del rifiuto delle due squadre di affrontarsi. Il titolo viene assegnato al Brasile.

1860: cade un bando storico nei paesi sudamericani, i giocatori di colore possono giocare assieme ai bianchi.

1861: Italia-Svizzera a Torino è la prima partita della nazionale italiana di calcio. Finisce 1-1.

1863: primo campionato italiano di calcio. Ex aequo tra Milan (filoitaliano) ed Inter (filoaustriaca), ma i rossoneri si considerano ancora oggi campioni a causa dei due scontri diretti vinti.

1863: inizia ad emergere il fenomeno calcistico inglese, da sempre piuttosto oscurato dal calcio dell'Europa Latina. Viene costruito il mastodontico stadio di Wembley, da 120mila posti. Inaugurato da un'amichevole fra Inghilterra e Scozia, finita 0-0.

1866: viene inaugurato lo Stadio dei Centomila di Roma. La nazionale dello stato pontificio affronta e batte per 4-2 la Francia.

1868: prima ed unica gara fra Italia e Stato Pontificio. Finisce 3-1 per i papalini che si qualificano per la Mitropa Cup per nazioni, vinta poi dalla Prussia.

1870: annullata la seconda edizione della Mitropa Cup in Francia a causa del crollo dell'Impero Francese a beneficio della Terza Repubblica.

1877: prima storica edizione della Coppa dei Campioni, fra le squadre vincitrici dei campionati nazionali. Finale tra i russi dello Zenit Pietroburgo e gli austroungarici del Rapid Vienna, poi vincitori per 2-0 sul neutro di Berna.

1886: in viaggio verso il Messico, dove si sarebbero disputati i campionati del mondo, la nave che trasporta le nazionali di Spagna, Italia, Belgio e Cina affonda al largo delle Canarie. Muore il 70% dei passeggeri (fra cui quasi tutti i giocatori cinesi, stipati in terza classe, e buona parte delle altre squadre, più numerosi arbitri), mondiale annullato.

1890: il Messico ospita nuovamente il campionato del mondo dopo la sciagura dell'Atlantico. Per contro, si assiste alla più bella finale della storia tra Austria ed Inghilterra. A Città del Messico, di fronte a 100mila spettatori, finisce 8-5 per gli austriaci, per la seconda volta campioni del mondo.

1893: storica prima partita della nazionale di San Marino. In casa, i titanici riescono nell'impresa di pareggiare contro la Scozia.

1895: una controversa edizione del mondiale, disputata in un anno dispari per ritardi nell'organizzazione, viene disputata in Giappone. A causa della distanza, boicottano le principali nazionali europee. La finale, fra Corea e Cina, non viene neppure disputata a causa di un violento temporale. Il titolo viene assegnato l'anno successivo a Pechino in gara unica. Vince 4-1 la Corea.

1908: prima partita di Arthur Friedenreich, ritenuto ancora oggi il più forte giocatore mai esistito. A San Paolo segna tre reti con la maglia del Botafogo. Giocherà nel Genoa, nel Milan e nel Real Madrid.

1911: prima partita fra Italia ed Ungheria.

1916: tutte le attività calcistiche mondiali vengono interrotte a causa della guerra.

1930: dopo una pausa lunghissima dovuta alla guerra e ad un certo disinteresse legato alla deriva professionistica, riparte il campionato del mondo, con sede ancora in Uruguay.

Enrico


L'undici storico

di Enrico

11 personaggi storici nascono qualche secolo o decennio più tardi, o semplicemente prendono fra i piedi un pallone e decidono la storia, bene o male, in un altro modo...

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Karol Wojtyla (portiere)

Karol Wojtyla è stato al contempo il più grande portiere polacco ed uno degli uomini più potenti all'interno del calcio mondiale dopo il suo ritiro. Nella sua carriera come giocatore ha militato nel Wisla Cracovia dal 1938 in poi, fatta eccezione per la sospensione dovuta alla guerra. Appassionato dell'Italia e di Roma, è riuscito a guadagnare un ingaggio per i giallorossi nel 1946, salvo poi rientrare dopo due stagioni in Polonia.
Nel 1963 è diventato allenatore della nazionale polacca di calcio ed alcuni anni dopo ha rivestito anche il ruolo di presidente della federcalcio nazionale. Sorprendentemente, nel 1978 viene eletto presidente della Fifa, supportato non dal blocco sovietico come atteso, ma dai paesi occidentali. Non era quasi più un segreto che l'ex portiere di Wisla e Roma avesse simpatie verso il cattolicesimo ed il futuro sindacato Solidarnosc'. Con la sua elezione la Fifa lancia un messaggio abbastanza chiaro in vista delle Olimpiadi di Mosca. A causa di questa scelta non rientrerà in Polonia sino al termine della guerra fredda, anche se contribuirà al disgelo fra i due blocchi, sul piano sportivo, durante gli anni '80. Nel 1998 cede il ruolo di presidente della Fifa a Joseph Blatter, rimanendo presidente onorario sino alla morte avvenuta nel 2005.

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Albert Einstein (difensore sinistro)

Nato a Monaco di Baviera, è stato il giocatore più importante della storia del calcio svizzero (acquisì la cittadinanza dopo la seconda guerra mondiale) ed il più grande allenatore di quello tedesco. Dotato di grandissima fantasia e calcisticamente intelligentissimo, ha faticato a trovare una squadra a livello giovanile in Germania a causa delle sue origini ebree che lo costringevano a vivere in semiclandestinità. Durante la seconda guerra mondiale si rifugia presso casa di amici a Pavia e, a guerra finita, rimane in città alcuni mesi giocando addirittura nella squadra lombarda, a soli 15 anni, nel campionato regionale organizzato per far fronte alla pausa dei tornei ufficiali.
Nel 1946 passa a giocare nelle file dello Young Boys con il quale esordisce in Serie B. Contribuisce a riportare la squadra nella massima divisione elvetica e vincere quattro campionati di fila. È titolare anche nella nazionale in occasione dei mondiali del 1954 giocati in casa.
Si ritira nel 1960 ed inizia la sua carriera di allenatore a Praga per alcuni anni. Vince tre campionati introducendo un rivoluzionario metodo di allenamento ed uno schema tattico che permettevano ai suoi di correre e mantenere il pallone il doppio rispetto agli avversari. In Germania fatica a trovare ingaggi e girovaga fra Hertha Berlino e Borussia Dortmund senza grandi soddisfazioni fino a quando non diviene, nel 1971, allenatore del Bayern Monaco che porterà alla vittoria di tre coppe dei campioni consecutive. Dopo il Bayern, passa al Borussia Moenchengladbach e si toglierà soddisfazioni anche lì. Chiude la carriera da allenatore negli Usa sulla panchina dei New York Cosmos. Dopo il fallimento della lega Americana rimane negli States ed allena la nazionale americana ai mondiali del 1994 giocati in casa. Muore nel 2005, sempre in America.

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Wolfgang Amadeus Mozart (difensore centrale)

Chiamato "l'artista dell'area di rigore", è stato il difensore più eclettico di tutti i tempi. Celebre per i gol sventati, ma anche per quelli realizzati e per la sua vita sregolata che lo ha condotto ad una morte giovane. Cresce in Italia negli anni '60, tanto da parlare perfettamente l'italiano, ma nella sua carriera non troverà mai un club della penisola disponibile ad acquistarlo a causa del suo temperamento. Dopo aver esordito nel Salisburgo, passa per un anno al Bayern Monaco nel 1978 e gioca due stagioni nel Racing Paris, ma i difficili rapporti con le società lo spingono a tornare in Austria dopo i mondiali dell'82. Diventa il bomber assoluto del Rapid Vienna con cui sfiora anche la vittoria della Coppa delle Coppe nel 1985. È a tutt'oggi il più grande marcatore austriaco e del club biancoverde. Muore appena dopo il suo ritiro a causa di complicazioni dovute alla tossicodipendenza, resa pubblica nel 1991.

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Dante Alighieri (difensore centrale)

È stato il giocatore con il maggior numero di presenze con la maglia della Fiorentina. Apprezzato per la sua schiettezza ed intelligenza fuori dal campo, ha quasi sempre vestito la maglia viola. Esordisce nel 1985 e vive con grandissimo trasporto le difficili vicende della Fiorentina. Il passaggio dai Pontello alla famiglia Cecchi Gori, la retrocessione del 1993 e l'esplosione di Batistuta. Nel 2002, dopo il fallimento ed un pessimo inizio con la nuova gestione Della Valle, chiede ed ottiene di passare al Cesena dove chiude la carriera dopo un solo anno. Diviene allenatore, nel 2007, del Chievo Verona riportandolo in Serie A e guida la Fiorentina per due anni dopo l'addio di Da Vinci. Nel 2003 scrive un libro cult, la "Commedia", legata ad una serie di personaggi da lui conosciuti all'interno del mondo del calcio. Si rivelerà incredibilmente veritiera la sua descrizione di Luciano Moggi che in un primo momento lo querela, poi viene accusato durante Calciopoli mostrando quanto fossero fondate le dichiarazioni dell'ex difensore viola.

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Benito Mussolini (difensore destro)

Modesto giocatore romagnolo, esordisce addirittura nel ruolo di attaccante nel Losanna in Svizzera, dove casualmente milita durante il suo periodo di migrazione. In Italia gioca raramente e con diverse interruzioni. Fra il 1904 e il 1910 gioca con Verona, Genoa e Bologna.
Si arruola nel 1915, alcuni anni dopo essersi ritirato, e diventa allenatore nel 1919 del Rimini. Pur senza conquistare grandi successi, nel 1922 viene inserito nella commissione tecnica della nazionale, presumibilmente per i buoni rapporti che intercorrevano fra lui ed i dirigenti federali. Nel 1925 viene scelto come commissario unico della nazionale che guiderà fino al 1943. Vince due mondiali ed un'Olimpiade, ma dietro di lui e i suoi successi vi è la lunga mano del regime fascista che di fatto guidava la nazionale. Secondo alcuni sospetti i due mondiali vinti furono frutto di corruzione, sebbene i giocatori in campo fossero fra i più quotati del pianeta. Lascia la nazionale nel 1943 dopo l'ultima partita, giocata l'anno prima, contro la Croazia. La sua vicinanza al regime fascista lo portò a stabilirsi a pochi chilometri da Salò ed essere giustiziato nel 1945 da una colonna di partigiani poco prima della fine della guerra.

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Leonardo da Vinci (Centrocampista destro)

Di incredibile talento e fantasia, è stato il giocatore più importante della storia della Fiorentina al pari di Batistuta e Alighieri. Nasce nel 1952 e compie la trafila nel settore giovanile viola, esordisce in prima squadra nel 1968 e può festeggiare, con 10 presenze, lo scudetto conquistato nello stesso anno. Nel 1974 vive un periodo difficilissimo a causa delle voci persistenti che lo indicavano come omosessuale, tematica ancora oggi tabù nel mondo del calcio. Dopo quattro anni di crisi, esplode nel 1978 conquistando anche la maglia della nazionale ai mondiali in Argentina. Con i toscani sfiora lo scudetto del 1982, ma è capocannoniere del campionato. Nello stesso anno passa al Milan in Serie B, rappresenta il grande Vecchio in grado di risolvere problemi epocali grazie alla sua mente particolarmente eclettica. Con i rossoneri vince due Coppe dei Campioni. Chiude la carriera nel Pavia.
Nel 1991 viene assunto come allenatore in seconda di Fabio Capello e lo sostituisce nel 1996 dopo il passaggio al Real Madrid, per la verità senza grossa fortuna. Dopo l'esonero nel 1997 passa prima al Mantova, poi al Venezia con cui conquista la promozione in Serie A. Nel 2002 diventa allenatore della Florentia Viola in Serie C2, dopo il clamoroso fallimento della gestione Cecchi Gori. Riporta la squadra in Serie A ed in Champions, anche se poi la qualificazione verrà annullata a causa di Calciopoli. Nel 2006 passa al Milan con cui vince la Champions anche da coach.

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Vincent Van Gogh (centrocampista centrale)

Trequartista olandese, nasce nel 1953 ed è uno degli ultimi talenti della grande generazione del calcio totale. Vive in maniera molto aggressiva lo sport, tanto da risultare uno dei giocatori più squalificati di sempre. A 21 anni si trasferisce al Chelsea, ma resiste solo un anno per poi passare in Francia al neonato Paris Saint Germain. Segue un periodo di lunghi trasferimenti dove raggiunge il culmine nella stagione 1978-79 quando viene acquistato dal Bruges, reduce da una finale di Coppa dei Campioni che, tuttavia, non riuscirà a ripetere. Diventa titolare nella nazionale arancione nel 1980, ma entrerà spesso in conflitto con i commissari tecnici, giocando ad intermittenza fino al 1985. Torna al suo club d'origine all'Aia, poi passa al Den Bosch con cui ottiene l'unica vittoria da professionista della sua carriera (un campionato di seconda divisione e relativo titolo di cannoniere). A 32 anni prova nuovamente l'esperienza in Belgio e Francia, senza successo. Chiude fra i dilettanti francesi dell'Istres con cui vince due campionati locali. In preda ad una crisi depressiva, si suicida nel 1990. Ecco una lunga panoramica delle squadre in cui ha militato:

1972-73 Den Haag
1973-74 Chelsea
1974-75 Psg
1975-76 Nac Breda
1976-77 Arsenal
1977-78 Den Haag
1978-79 Bruges
1979-80 Lilla
1980-81 Den Haag
1981-82 Den Haag
1982-83 Den Bosch
1983-84 Den Bosch
1985-86 Anversa
1986-87 Psg
1987-88 Istres
1988-89 Istres

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John Fitzgerald Kennedy (Centrocampista sinistro)

È stato per lungo tempo il più importante giocatore americano. Centrocampista sinistro di origini irlandesi, ha giocato a lungo nelle squadre dilettanti di Boston guadagnandosi la convocazione (assieme ad un compagno, era l'unico della spedizione con il passaporto americano) per i mondiali del 1950 con la nazionale Yankee. Suo è lo storico gol all'Inghilterra nella partita che eliminerà i britannici dalla competizione. Si ritira nel 1954 a causa dell'infittirsi dei suoi impegni politici all'interno del Partito Democratico. Impegni che lo porteranno lo stesso anno a diventare sindaco della sua città, anche grazie alla popolarità guadagnata come calciatore, e nel 1960 vicepresidente degli Stati Uniti d'America. Muore nel 1963 in seguito ad un attentato il cui obiettivo reale era il presidente Lindon Johnson.

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John Lennon (Ala sinistra)

Rapidissima ala inglese, è ancora oggi uno dei miti del calcio britannico. Nato e cresciuto a Liverpool e nel Liverpool, diventa la bandiera della squadra ed un modello per i giovani sulle orme di George Best e dei Beatles, suoi concittadini. È sempre rimasto legato ai reds ad eccezione del 1968 quando si è trasferito in India per alcuni mesi giocando con la maglia del Mohun Bagan.
È ritornato alla sua vecchia squadra durante la stagione 1968-69, ma i rapporti erano ormai logori e, spinto dalla moglie, l'artista Yoko Ono, a cercare altre esperienze, passa ai New York Cosmos nel 1971. Vi giocherà fino al 1973 quando poi passerà ai Los Angeles Aztecs. Si ritira nel 1975 e di lui quasi si perdono le tracce, fino a quando viene convinto nuovamente a tornare in campo, a 40 anni, ancora con i New York Cosmos. Famoso in tutto il mondo per il suo look, si lascia andare ad una dichiarazione ai giornali che gli sarà fatale, sostenendo di essere famoso quanto Gesù. Mark Chapman lo fredda l'8 dicembre 1980 a New York, poche ore dopo una partita.

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Ernesto "Che" Guevara (attaccante)

È ancora oggi uno dei giocatori più discussi del Sud America. I gol da lui segnati sono una disputa continua poichè si assommano partite ufficiali ed altre non ufficiali, ma si suppone che ne possa aver segnati almeno 800. È stato il primo grande giramondo del calcio.
Dopo le giovanili ed un passato da giocatore amatoriale di Rugby, diventa titolare nel Boca Juniors, ma la curiosità lo spinge a cercare gloria in Cile (Colo Colo) e Perù (Alianza Lima) prima di un ritorno con gli Xeneizes.
Nel 1954 passa per pochi mesi in Guatemala vincendo lo scudetto con il Municipal, poi si trasferisce a Cuba ed è l'attaccante del Deportivo Mordazo per dieci anni quasi consecutivi, inframezzati da alcune partite non ufficiali giocate negli Stati Uniti ed in Francia. Innamorato della rivoluzione cubana, è fra i volti sportivi più amati del ventesimo secolo. Alcuni dubitano del suo reale valore a causa della scarsa competizione nel campionato cubano, ma c'è chi ricorda di averlo visto all'opera in Argentina ed altri paesi confermando la sua propensione allo spettacolo.
Nel 1965, in seguito ad un viaggio in Congo, decide di stabilirsi per qualche mese lì ed aiuta i Diables Noirs a vincere il campionato nazionale, poi vola il Bolivia dove, nel ruolo di allenatore/giocatore, milita nel Jorge Wilstermann. La squadra vincerà il titolo nazionale, ma lui non solleverà mai il trofeo poichè viene ucciso dagli agenti segreti del regime militare, convinti che lui fosse una spia al servizio di Fidel Castro.

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Liam Gallagher (ala destra)

È ritenuto uno dei giocatori più importanti degli anni '90. È, dopo Peter Shilton, il giocatore con il maggior numero di presenze nella nazionale inglese ed il primatista assoluto con la maglia del Manchester City, squadra nella quale ha militato per 20 anni dal 1989 al 2009 nonostante, a livello mondiale, sia stato fra i più acclamati e spesso in lizza per il Pallone d'Oro. Ha giocato i mondiali del 1998 (addirittura mentre il M. City militava in terza serie), 2002 e 2006, più gli Europei del 2000 e 2004. Attualmente è commentatore presso la tv inglese. Suo fratello Noel è stato anch'egli giocatore del Manchester City, oggi è allenatore del Wigan.

Enrico


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