Che mondo sarebbe senza la Russia?


Così inizia Falecius:

Ho pensato a dei POD che eviterebbero l'esistenza attuale di alcune grandi potenze, e come si svilupperebbe il mondo senza di esse.

Per gli USA, la guerra d'indipendenza e quella di secessione offrono numerosi spunti con esiti diversi; inoltre si potrebbe pensare anche ad altre eventualità (ad esempio, fallimento del Louisiana Purchase; guerra di secessione anticipata; sconfitta contro il Messico; rottura dell'Unione dopo la guerra d'indipendenza; tracollo nella guerra anglo-americana del 1812, dovuto ad esempio ad una più forte opposizione nel New England).

Trovo difficile immaginare cosa avrebbe potuto impedire l'esistenza come grandi potenze della Cina o del Giappone, tranne forse una spartizione coloniale (a meno di non supporre un POD assai remoto, ad esempio, il fallimento di Shi Huangdi nell'unificare il paese); per quanto riguarda l'India, si può immaginare facilmente una sua divisone lungo linee etno-linguistiche, ma non credo che questo avrebbe avuto ripercussioni mondiali così enormi, se non una maggior debolezza dei non allineati (e forse, il fondamentalismo hindu sarebbe più forte e preoccupante, alla pari con quello islamico).

Sorvolo infine sulla formazione degli Stati Nazionali Europei, per i quali si possono trovare innumerevoli POD dinastici e/o militari, ma, nelle linee generali, l'unico modo per evitarne in qualche modo la strutturazione (con confini e rapporti di forza magari diversi da quelli reali) e l'affermazione come grandi potenze, sarebbe il fallimento nello sviluppo dell'idea nazionale a livello europeo.

Per quanto riguarda il Brasile, non saprei, ma credo che le ripercussioni sarebbero state quasi unicamente regionali.

Invece, mi sembra particolarmente interessante immaginare un POD che impedisca la nascita della Russia moderna come grande potenza, e il relativo svolgimento. Probabilmente la cosa più sensata sarebbe il fallimento della Moscovia nell'unificare gli stati post-tatari.

Considerazioni:

POD più realistici:

-sconfitta moscovita a Kulikovo
-affermazione lituana più vasta (vittoria sulla Vorskla?) 
-vittoria dei Cavalieri teutonici sul lago Peipus, Baltico chiuso ai russi, (combinabile con la precedente?)
- sopravvivenza della Repubblica di Novgorod e Grande Russia divisa.
- insuccesso di Ivan Il Terribile nella direttrice d'espansione della Volga, sopravvivenza dei khanati tatari (con possibile intervento ottomano)
- Tamerlano distrugge Mosca
- successo polacco nel periodo dei torbidi, Moscovia come appendice orientale di un centro polacco anziché come centro a sé (l'area tatara riconquista l'indipendenza; scarso interesse per la Siberia).
Dopo l'affermazione dei Romanov, anche immaginando che Pietro e/o Caterina non riescano ad affermare il loro programma di riforme, la Moscovia diventa ormai la Russia imperiale e sarà una grande potenza.
- questa è l'ipotesi più bizzarra ma forse più affascinante: costituzione a nord-est della Russia (forse anche in parte della Moscovia) di un centro statale finnico capace di resisterle, probabilmente fondato sul popolo permiaco o su quello komi.

Probabili conseguenze di una non-Russia:

-sopravvivenza della potenza (polacco) lituana nell'istmo baltopontico e svedese nel baltico
-l'area della bassa Volga resta turcofona e prevalentemente musulmana
-maggior capacità di resistenza dell'impero ottomano
-espansione mancese in Siberia, probabilmente spagnola in Alaska
- le grandi potenze del Nord, Svezia e Polonia si logorano a vicenda; uno stato russo ne emergerebbe forse come potenza regionale; più probabile che "tertium gaudens" sia la Prussia
- mantenimento dell'espansionismo austriaco a spese della Porta nell'Ottocento, con accesa rivalità anglo-austriaca
- in generale, maggior forza di lungo termine per elementi germanici nell'Europa dell'Est. La sfera d'influenza tedesca arriverebbe al Don (oltre comincerebbe un area musulmana)
- difficile immaginare il futuro dell'Asia centrale, ma probabilmente oggi la sfera d'influenza cinese arriverebbe incontrastata al Caspio, con possibile rivalità con attori regionali musulmani (Pakistan ed Iran) e/o con l'India.

Alternative:

1) espansione inglese dall'india fino in Transoxiana

2) rinnovamento musulmano a partire dalla peculiare struttura che stava nascendo a Bokhara, possibile polo neo-imperiale mittelasiatico (in concorrenza con Cina e Gran Bretagna/India)

3) margini d'azione più ampi per ideologie turaniste (ostili alla Cina) anche se non necessariamente queste si sviluppano, in assenza di una figura come Gaspirali, che elabora le sue teorie in base alla situazione dei Turchi sotto gli zar.

Napoleone alla fine perderebbe lo stesso, ma in modo meno traumatico (confine francese al Reno?). Difficile dire se svilupperà un nazismo in questa linea, probabilmente no (il Lebensraum è già lì), ma se lo facesse, sarebbe difficile da arginare.

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Così replica l'ineffabile *Bhrg'howidhHô(n-):

Eccellente idea, questo nuovo gioco! Un mondo diverso per ogni grande potenza mancante, o che ne eviti il maggior numero possibile? (Inoltre, mi pare di capire che sia ammessa l'esistenza di altre potenze -che attualmente non sono tali - oppure no?)

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Al che Falecius precisa:

Un mondo diverso per ogni potenza mancante, come nel caso del discorso sulla Russia, e che naturalmente, per "horror vacui" geopolitico, ammette potenze diverse che attualmente non sono tali nel caso della Russia, Svezia e Lituania sono i migliori candidati, ma forse anche la Turchia e/o uno stato uzbeko centro-asiatico.

Nel caso degli USA, si può immaginare che Messico e Brasile sarebbero più importanti che nella nostra linea temporale. In alternativa alla Cina o al Giappone, si potrebbe pensare ad un polo sudasiatico (impero birmano) o indonesiano (mahajapahit?).

Per i paesi europei ovviamente le combinazioni sono molto varie (alcune delle quali già sviluppate, come la Borgogna).

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E così *Bhrg'howidhHô(n-), che non aspettava altro, parte in quarta:

Mi rendo conto che il tema è "immaginare un POD che impedisca la nascita della Russia moderna come grande potenza, e il relativo svolgimento", ma inevitabilmente viene da chiedersi cosa avrebbe potuto impedire tout court la nascita della nazione russa. Escluderei i POD che eliminano (o collocano fuori dal settore ponto-baltico) i Variaghi; mi sembra che i fattori determinanti siano stati, in ordine cronologico:

1) il superstrato linguistico e culturale scitico sulle popolazioni (proto)baltoslave meridionali e sudorientali nel I. millennio a.C. (causa ultima dell'individuazione di una classe linguistica slava);

2) la forza centripeta esercitata dai Franchi sui Germani dell'Europa centro-orientale e la conseguente necessità, per gli Avari, di ricorrere - a differenza degli Unni - a componenti non germaniche (nel caso specifico, protoslave) per strutturare la propria Pax Nomadica;

3) la necessità di Bisanzio di controbilanciare il troppo potente alleato K(h)azaro con un alleato ideologicamente (religiosamente) più vicino (quindi Cristiano) nel medesimo settore geografico (più distante e comunque successivo il ruolo della conversione all'Islâm dei Bulgari del(la) Volga);

4) l'assenza di ulteriori conversioni religiose (ad altre Fedi o Confessioni) da parte di élites alloglotte nella regione (a differenza di quanto avvenuto in Anatolia).

L'ultimo punto sarebbe stato il più facilmente reversibile: se i Galindi o altre tribù baltiche orientali si fossero convertiti, poniamo, all'Ebraismo, gli Slavi orientali sarebbero rimasti confinati alla sola attuale Ucraina (in origine solo interna).

Il penultimo punto non si sarebbe verificato nel caso di una maggiore pressione islâmica su Bisanzio, che allora si sarebbe dovuta affidare ai K(h)azari senza concepire 'tradimenti' o bilanciamenti di potenza.

Il terzo punto, storicamente nato dalla concomitanza dell'egemonia Franca e del Khânato degli Avari, deve essere generalizzato come concomitanza tra l'egemonia di un Regno Romano-Germanico (per es. quello degli Ostrogoti, soprattutto se in unione coi Visigoti) e di una Pax Nomadica (per es. di una qualunque Orda derivata dagli Unni); per evitare lo scenario si sarebbe dovuto impedire che nascessero Regni Romano-Germanici (né nell'Impero d'Occidente né in quello d'Oriente) - dunque sarebbe stata necessaria la sopravvivenza, perciò l'ulteriore espansione, dell'Impero Romano - oppure sarebbe anche bastato che gli Unni conseguissero e mantenessero l'egemonia su tutta l'Europa. Ciò avrebbe probabilmente determinato una più capillare e duratura espansione germanica specialmente in Europa centro-orientale prima e soprattutto invece di quella slava. Tuttavia, sia in questo che nel precedente punto, sarebbe rimasta ineliminabile l'esistenza di una classe linguistica slava (nella fattispecie orientale, quindi russa anche se non propriamente - ma anacronisticamente - granderussa).

L'unica alternativa alla formazione degli Slavi Orientali, dato che le loro sedi originarie sono come minimo parte integrante della Protoslavia, sarebbe stata la mancata distinzione in generale degli Slavi dal continuum protobaltoslavo, quindi, se non altro, la mancata scitizzazione del bacino nordpontico. Elaborare congetture sulle alternative a fatti già di per sé difficili da ricostruire è senz'altro un'impresa ingrata, ma forse un indizio di ciò che avrebbe potuto modificare le direttrici di espansione degli Sciti esiste, se si valorizzano i casi di insediamento scitico nel Vicino Oriente nell'VIII. sec. a.C. circa: se prima dei Medi si fossero date le condizioni per una consistente infiltrazione îrânica nel Vicino Oriente (paragonabile a quelle indoarie di Mitanni e dei Cassiti), le regioni a Nord del Mar Nero sarebbero rimaste cimmerie, tauriche e meotiche, di conseguenza il continuum tra ProtoBaltoslavi e Daci non avrebbe subìto alterazioni e nessuna nazione slava, neppure a Nord dei Carpazi, sarebbe stata individuabile.

La conseguenza del mancato sviluppo di un'identità (anche e soprattutto linguistica) slava, d'altra parte, a parità di tutto il resto degli avvenimenti storici che conosciamo avrebbe semplicemente comportato che la nazione iperegemone destinata - nei limiti del determinismo geografico - a formarsi nell'Istmo ponto-baltico non parlasse russo né altre lingue slave.

Solo con la concomitanza di tutti e quattro i POD si può effettivamente arrivare a un contesto in cui nessuna nazione assurge al ruolo di egemone nell'area:

1) la mancanza di un Impero tardoassiro permette una precoce, seppur parziale, îrânizzazione del Vicino Oriente, nella quale sono coinvolte anche tribù îrâniche orientali come gli Sciti; a Nord del Mar Nero si registra continuità etnica e culturale di Daci e Protobaltoslavi, Cimmeri, Tauri e Meoti;

1 bis) altrettanto si verifica nelle epoche successive e anche Sarmati e Alani si spostano verso una direzione più meridionale (sudoccidentale) rispetto alle direttrici storiche;

2) soprattutto a partire dall'Impero Gotico si verifica una sociolinguisticamente parziale germanizzazione dell'Europa orientale, continuata anche nella fase della Pax Hunnica (eventualmente costretta a far confluire i proprî attacchi insieme a quelli degli Unni Bianchi verso l'India Nordoccidentale, a motivo di una particolare efficacia difensiva dell'Impero Romano, a sua volta dovuta alla fine vittoriosa delle guerre contro i Sâsânidi);

3) il corollario al punto precedente renderebbe superfluo il ruolo dei K(h)azari come alleati di Bisanzio, in quanto il comune avversario Islâmico potrebbe non essere nemmeno sorto - come Potenza geopolitica in forma di Califfato imperiale - in assenza di un secolare conflitto di logoramento tra Persia e Impero Romano (d'Oriente); se tuttavia ipotizziamo che le massime espansioni raggiunte da Roma (fino alla conquista della Persia) e dagli Unni (fino all'India) siano seguìte da un'inversione di tendenza (in mancanza di ulteriori conquiste), l'eventualità più probabile è da un lato una rottura dell'unità iperimperiale romana con conseguente scontro tra parte îrânica e compagine mediterranea (a questo punto propriamente definibile bizantina; Bisanzio sarebbe comunque diventata capitale nel momento della conquista della Persia), loro reciproco logoramento e quindi possibilità di sviluppo ed espansione territoriale di un Califfato islâmico, dall'altro lo sgretolamento della Pax Hunnica e la formazione di un Khânato successivo, tra gli altri quello dei K(h)azari. In tale contesto (il famoso spin-off rappresentato dal ritorno alla Storia che conosciamo), la pressione islâmica (o di qualunque altro imperialismo a base siro-mesopotamica, se non vogliamo essere troppo succubi verso l'evenemenzialità della Storia) su Bisanzio assicura la lealtà di quest'ultima verso i K(h)azari (o altro Khânato equivalente a Nord del Mar Nero) senza quindi creazioni di Regni (rivali di questi ultimi) ideologicamente coerenti con la religione dell'Impero Romano (verosimilmente il Cristianesimo, comunque in forma "ortodossa") presso le popolazioni locali (che comunque non sono slave, ma daco-baltoslave con persistente superstrato germanico);

4) i K(h)azari o chi ne fa le veci favoriscono la conversione all'Ebraismo (o ad altra Religione diversa sia da quella dell'Impero Romano sia da quella dell'Impero - islâmico o no - a base siro-mesopotamica) delle popolazioni baltoslave (questo punto è ridondante, perché comunque non si sono formate Nazioni Slave né hanno avuto luogo precedenti conversioni alla Religione dell'Impero Romano; servirebbe solo nel caso di un nuovo spin-off nella Storia reale).

Il risultato finale, a parità di tutta la Storia restante, sarebbe l'esistenza di una serie di Stati più o meno 'nazionali' e linguisticamente similbaltici (in un continuum che si spinge a Sud fino all'anello di congiunzione con l'albanese) tra il Mar Baltico, il Mar Nero e il Mare Adriatico, confinanti a Est con i Successori (Ta(r)tari) dei Successori (Cumani) dei Successori (Peceneghi) dei K(h)azari (ammettiamo pure la migrazione ungherese nell'896), mentre a Nord si estenderebbero fino alle Nazioni Baltofinniche più meridionali. E' verosimile che la Nazione (simil)baltica più settentrionale sia quella dei Galindi, sul fiume Maskù / Maskavà (Moscova). Restano da precisare le forme precise degli elementi germanici (in linea di principio prevalentemente gotici) e l'eventualità della presenza di un omologo degli Ashkenaziti (problematica soprattutto nel caso che si postuli una conversione antica e generalizzata all'Ebraismo).

Analizziamo ora alcuni degli ulteriori spunti offerti da Phalaecîus, in forma interlineare per rendere il commento più agevole:

Phalaecîus:

Per gli USA, la guerra d'indipendenza e quella di secessione offrono numerosi spunti con esiti diversi; inoltre si potrebbe pensare anche ad altre eventualità (ad esempio, fallimento del Louisiana Purchase; guerra di secessione anticipata; sconfitta contro il Messico; rottura dell'Unione dopo la guerra d'indipendenza; tracollo nella guerra anglo-americana del 1812, dovuto ad esempio ad una più forte opposizione nel New England).

*Bhrg'howidhHô(n-):

Quindi le rispettiva conseguenze sarebbero, in ordine cronologico:

- una sorta di Grande Canada
- una Confederazione / Federazione solo Atlantica (e ovviamente senza Canada), confinante con un grande Stato franco-americano oppure col grande Messico
- una Federazione (sempre solo Atlantica) al Nord + una Confederazione con 'Apartheid'

Phalaecîus:

Trovo difficile immaginare cosa avrebbe potuto impedire l'esistenza come grandi potenze della Cina o del Giappone, tranne forse una spartizione coloniale...

*Bhrg'howidhHô(n-):

Immagino sulle linee delle sfere d'influenza (russa in Turkestan, Mongolia ed eventualmente Manciuria, inglese in Tibet e nel Centro-Sud, francese nel Sud, tedesca e italiana in àmbiti sulla costa a Nord più o meno ristretti)? E' tutta da immaginare la spartizione del Giappone (partecipazione nordamericana?) Forse si potrebbe concepire una via meno brutalmente (e magari inefficacemente) colonialistica epperò più radicale - quindi più indietro nel tempo - senza tuttavia alterare alcunché prima dei Táng; proposte:

1) vittoria araba a Talas, seguìta - con i tempi necessarî - da una decisa espansione dell'Islâm îrânico con gli 'Abbâsidi in Asia centrale (com'era del resto nelle intenzioni) senza attendere le conversioni turche (Karakhânidi);

2) successo di An Lushan, nascita di una duplice monarchia con Impero d'Occidente turco-sogdiano e Impero d'Oriente cinese; (Più dubbî su possibili espansioni tibetane o tangutiche)

3) persistenza della Dinastia Yuán e del sistema delle quattro caste, con progressiva egemonia della seconda (genericamente 'occidentale', quindi islâmica turco-îrânica);

4) Sopravvivenza e vittoria di Tamerlano, con ripristino del sistema Yuán e progresso dell'islâmizzazione anche nell'interno. Comunque tutti questi punti non vanno a toccare il cuore della questione, cioè la realtà demografica e territoriale delle etnie cinesi, in alternativa alle quali bisogna passare al punto seguente:

Phalaecîus:

(a meno di non supporre un POD assai remoto, ad esempio, il fallimento di Shi Huangdi nell'unificare il paese)

*Bhrg'howidhHô(n-):

Allora con spazio per lo sviluppo di Nazioni di tipo e scala 'indocinese' (giusto?) a partire da etnie di lingua:

- sinitica non cinese
- sinotibetana non sinitica (né tibeto-birmana)
- tibeto-birmana (p.e. Rong)
- daica
- miao yao / hmong mien
- austronesiana
- (in Corea) tungusa
- (in Giappone) Ainu

Sarebbe pensabile anche una sopravvivenza tocaria? Temo non con questo POD, perché la morte del tocario (B) sembra dovuta alla diffusione dell'uyghurico (quella del tocario A al tocario B...)

Phalaecîus:

per quanto riguarda l'India, si può immaginare facilmente una sua divisone lungo linee etno-linguistiche, ma non credo che questo avrebbe avuto ripercussioni mondiali così enormi, se non una maggior debolezza dei non allineati (e forse, il fondamentalismo hindu sarebbe più forte e preoccupante, alla pari con quello islamico).

*Bhrg'howidhHô(n-):

Qui veramente si possono impostare ucronie numerose come quelle europee. Forse il Subcontinente Indiano ha provocato addirittura più scontri a scopo egemonico che quello Europeo...

Phalaecîus:

Sorvolo infine sulla formazione degli Stati nazionali europei, per i quali si possono trovare innumerevoli POD dinastici e/o militari, ma, nelle linee generali, l'unico modo per evitarne in qualche modo la strutturazione (con confini e rapporti di forza magari diversi da quelli reali) e l'affermazione come grandi potenze, sarebbe il fallimento nello sviluppo dell'idea nazionale a livello europeo.

*Bhrg'howidhHô(n-):

In un certo senso, ciò pone la questione di una possibile Superpotenza europea con storia analoga alla Cina (non mi sono dimenticato l'ucronia della Grande Muraglia Romana, centrata sull'inversione di vicende tra Cina ed Europa!), con candidate all'iperegemonia le quattro classi linguistiche predominanti: Greci, Romani, Germani, Slavi (eventualmente i Celti se avessero superato i Romani nel - relativo - subentrare ai Greci?), forse in ordine decrescente di probabilità.

Phalaecîus:

(...). Invece, mi sembra particolarmente interessante immaginare un POD che impedisca la nascita della Russia moderna come grande potenza, e il relativo svolgimento.

*Bhrg'howidhHô(n-):

Infatti, anche perché coinvolge tre temi fondamentali per la storia dell'Eurasia:

i) il 'quarto angolo' = l'"Istmo ponto-baltico" (a egemonia irânica per un millennio e mezzo e altaica per un altro millennio) accanto ai poli cinese (linguisticamente) / sinitico (culturalmente), indoario (linguisticamente) / indiano (culturalmente), arabo-persiano-turco (linguisticamente) / islâmico (culturalmente);

ii) le dinamiche degli Imperi delle Steppe e il vuoto di potere succeduto ai Mongoli;

iii) l'unica realizzazione di un'espansione europea consistente e duratura verso Est non stravolta dall'inattesa colonizzazione di Continenti d'oltreoceano.

Phalaecîus:

Probabilmente la cosa più sensata sarebbe il fallimento della Moscovia nell'unificare gli stati post-tatari.

*Bhrg'howidhHô(n-):

(senza che altri Principati Russi subentrino alla Moscovia)

Phalaecîus:

-sconfitta moscovita a Kulikovo

*Bhrg'howidhHô(n-):

e in tutte le probabili occasioni analoghe successive; quindi persistenza del sistema di Principati sotto controllo dell'Orda d'Oro e di chi le sarebbe subentrato (immagino Persia e Ottomani; anche la Zungaria alla fine del XVII. secolo?)

Phalaecîus:

-affermazione lituana più vasta (vittoria sulla Vorskla?)

*Bhrg'howidhHô(n-):

a questa quota cronologica forse avrebbe l'effetto di determinare un'area 'bielorussa' molto più estesa a Est, a scapito di quella grande-russa.

Phalaecîus:

-vittoria dei Cavalieri teutonici sul lago Peipus, Baltico chiuso ai russi, (combinabile con la precedente?)

*Bhrg'howidhHô(n-):

è lo spunto dell'ucronia di Maggioriano del 30/6/2007 (Ordine Teutonico dal Baltico agli Urali dal XV. secolo all'attuale UE), sulla base della quale sto ruminando nuove idee

Phalaecîus:

- sopravvivenza della Repubblica di Novgorod e Grande Russia divisa.

*Bhrg'howidhHô(n-):

Se non è combinata con qualcuno dei punti precedenti o successivi, lascia comunque crescere due grandi Potenze: Novgorod presumibilmente attraverso la Siberia fino al Pacifico; un Principato russo unificatore di tutti gli altri con espansione verso Sud, Sud-Est e Sud-Ovest.

Phalaecîus:

- insuccesso di Ivan Il Terribile nella direttrice d'espansione della Volga, sopravvivenza dei khanati tatari (con possibile intervento ottomano)

*Bhrg'howidhHô(n-):

In questo caso penserei che si sarebbe formata un'enorme concentrazione di potere tra il Baltico e il Mar Nero - con russificazione della Polonia-Lituania o unificazione della Russia da parte della Polonia-Lituania - appunto in contrapposizione al grande Impero musulmano.

Phalaecîus:

- Tamerlano distrugge Mosca

*Bhrg'howidhHô(n-):

È vero, l'ultimo ad avere avuto cinque direttrici di espansione territoriale (Anatolia, Egitto, India, Cina e in questo caso anche la Russia, che in effetti la sua politica verso l'Orda d'Oro prova che avrebbe avuto comunque)

Phalaecîus:

- successo polacco nel periodo dei torbidi, Moscovia come appendice orientale di un centro polacco anziché come centro a sé (l'area tatara riconquista l'indipendenza; scarso interesse per la Siberia)

*Bhrg'howidhHô(n-):

Messa così, la situazione avrebbe spinto i Polacchi ad assumere un ruolo di primo piano come avversarî degli Ottomani; a meno che, sul lungo periodo, la situazione tartaro-siberiana finisse per rappresentare un'alternativa urgente.

Phalaecîus:

Dopo l'affermazione dei Romanov, anche immaginando che Pietro e/o Caterina non riescano ad affermare il loro programma di riforme, la Moscovia diventa ormai la Russia imperiale e sarà una grande potenza.

*Bhrg'howidhHô(n-):

Infatti, nessun progetto geopolitico ha mai formulato l'obiettivo di una conquista totale della Russia.

Phalaecîus:

- questa è l'ipotesi più bizzarra ma forse più affascinante: costituzione a nord-est della Russia (forse anche in parte della Moscovia) di un centro statale finnico capace di resisterle, probabilmente fondato sul popolo permiaco o su quello komi.

*Bhrg'howidhHô(n-):

E' davvero seducente e in effetti concepibile. L'ostacolo più pericoloso sarebbe stato rappresentato dai Tartari.

Phalaecîus:

-sopravvivenza della potenza (polacco) lituana nell'istmo baltopontico e svedese nel baltico.

*Bhrg'howidhHô(n-):

Le direttrici di espansione delle due Potenze si sarebbero verosimilmente spartite lo spazio appunto secondo tali linee; per la Svezia l'obiettivo irrinunciabile era il controllo dell'intero Baltico, dopodichè sarebbe venuta in primo piano la conquista della Germania (un'eventuale prosecuzione lungo il Mar Bianco dell'espansione a Nord-Est sarebbe stata possibile, ma non indispensabile), mentre per la Polonia era sufficiente uno sbocco al Baltico e per contro fondamentale raggiungere il Mar Nero, dopodiché - come per Caterina II. - si sarebbe posta sùbito la necessità del controllo degli Stretti.

Phalaecîus:

-l'area della bassa Volga resta turcofona e prevalentemente musulmana.

*Bhrg'howidhHô(n-):

In fondo, la russificazione di Astrakhan' e lo stanziamento dei Calmucchi sono le uniche eccezioni anche nella Storia reeale.

Phalaecîus:

-maggior capacità di resistenza dell'impero ottomano.

*Bhrg'howidhHô(n-):

e quindi sua maggiore determinazione contro la Persia? (O l'Austria / Italia?)

Phalaecîus:

-espansione mancese in Siberia, probabilmente spagnola in Alaska

*Bhrg'howidhHô(n-):

Praticamente sicura la prima (questione del vuoto di potere); circa la seconda, mi chiedo quale potesse essere il ruolo britannico.

Phalaecîus:

- le grandi potenze del Nord, Svezia e Polonia si logorano a vicenda; uno stato russo ne emergerebbe forse come potenza regionale; più probabile che "tertium gaudens" sia la Prussia.

*Bhrg'howidhHô(n-):

La Prussia ha potuto fare il grande balzo grazie alla fine del ruolo di Potenza della Svezia e poi per mezzo delle spartizioni della Polonia (inaugurate da una sua iniziativa e nelle quali il ruolo russo è stato anche più importante di quello austriaco): sarebbe riuscita anche nel caso di un 'semplice' logoramento di Svezia e Polonia? Lo Stato russo che emergerebbe sarebbe uno dei Principati sopravvissuti più o meno in condizione di vassallaggio? (Sarebbe anche stato possibile che la Polonia-Lituania se li annettesse tutti, mentre Novgorod sarebbe forse andata alla Svezia)

Phalaecîus:

- mantenimento dell'espansionismo austriaco a spese della Porta nell'Ottocento, con accesa rivalità anglo-austriaca

*Bhrg'howidhHô(n-):

Ammesso che l'Impero Ottomano diventasse lo stesso (senza la pressione russa) il grande malato, forse in questo caso - e soprattutto prima che la Francia (dopo la Guerra dei Sette Anni e prima di Napoleone) potesse raggiungere il settore vicino-orientale - l'Inghilterra avrebbe potuto trovare più vantaggiosa una politica spartitoria (come quella che in effetti non ha poi disdegnato in Cina), purché l'Austria si arrestasse a Costantinopoli e ad Albione andassero invece l'Egitto, il Levante, l'Anatolia e la Mesopotamia (è uno dei rari casi in cui una spettacolare - eppure, mi sembra, credibile - deviazione ucronica dalla Storia reale riguarda l'Impero Britannico)

Phalaecîus:

- in generale, maggior forza di lungo termine per elementi germanici nell'Europa dell'Est. La sfera d'influenza tedesca arriverebbe al Don (oltre comincerebbe un area musulmana)

*Bhrg'howidhHô(n-):

a condizione di un crollo della Polonia-Lituania preparato e 'pagato' al 90% dalla Svezia, che dovrebbe a sua volta (o meglio, in anticipo) dissolversi a favore della Prussia (o anche dell'Austria?) appena prima di completare il successo (a meno di considerare, giustamente in effetti, "germanici" gli elementi di forza svedesi in Europa dell'Est - in pratica, la conquista svedese della Polonia-Lituania - che trascinerebbero a Oriente anche una massa di Tedeschi, soprattutto nel caso di previa espansione svedese in Germania, cfr. sopra)

Phalaecîus:

- difficile immaginare il futuro dell'Asia centrale, ma probabilmente oggi la sfera d'influenza cinese arriverebbe incontrastata al Caspio, con possibile rivalità con attori regionali musulmani (Pakistan ed Iran) e/o con l'India.

*Bhrg'howidhHô(n-):

Su questo specifico punto darei un ruolo abbastanza più consistente alla Persia: la causa prima (o unica) delle sue perdite territoriali in Asia Centrale è stata la Russia, per cui direi che, al crollo della Zungaria, la regione si sarebbe ritrovata spartita tra Manciù a Nord e a Est e Persia a Ovest e a Sud; azzarderei addirittura il mantenimento dell'unità politica tra Persia e Afghânistân.

Phalaecîus:

1) espansione inglese dall'india fino in Transoxiana

*Bhrg'howidhHô(n-):

Questa in effetti è molto realistica; soltanto, la posporrei a un ancora più vitale collegamento territoriale tra l'Egitto e l'India attraverso la Persia meridionale (nonché ovviamente la bassa Mesopotamia ecc.)

Phalaecîus:

2) rinnovamento musulmano a partire dalla peculiare struttura che stava nascendo a Bokhara, possibile polo neo-imperiale mittelasiatico (in concorrenza con Cina e Gran Bretagna/India)

*Bhrg'howidhHô(n-):

Splendida alternativa; "imperiale" concretamente fino a dove? (Almeno tutta la Siberia, ma probabilmente non basterebbe ancora; la "concorrenza" con la Cina significherebbe l'appropriamento delle colonie asiatiche di quest'ultima - Turkestan, Mongolia, Tibet; la linea di demarcazione con l'India sarebbe sul Khyber)

Phalaecîus:

3) margini d'azione più ampi per ideologie turaniste (ostili alla Cina) anche se non necessariamente queste si sviluppano, in assenza di una figura come Gaspirali, che elabora le sue teorie in base alla situazione dei Turchi sotto gli zar.

*Bhrg'howidhHô(n-):

Un'alternativa all'impulso dato al Turanismo dalla reazione antirussa potrebbe consistere in una serie definitiva di vittorie ottomane (dato che gli Ottomani sono indispensabili per definizione al Turanismo) sulla Persia: a quel punto, un'ulteriore avanzata ottomana in direzione dell'India, pur possibile, avrebbe avuto più probabilmente esito negativo che positivo, di conseguenza l'unica espansione asiatica rimasta praticabile sarebbe stata verso l'Asia Centrale. Anche un raggiungimento temporaneo di questi obiettivi avrebbe posto le basi (anche banalmente nostalgiche e mitizzanti, ma non sradicabili) per un'ideologia del genere.

Phalaecîus:

Napoleone alla fine perderebbe lo stesso, ma in modo meno traumatico (confine francese al Reno?)

*Bhrg'howidhHô(n-):

E' vero che decisive per Napoleone sono state, prima di allora, la totale sconfitta in Egitto (che ha messo fine al sogno indiano) e la mancata acquisizione delle colonie iberoamericane (con le quali avrebbe forse potuto superare l'Impero Britannico), ma a sua volta il fallimento in Russia è stato determinante per la fine dell'egemonia sull'Europa (e, prima ancora, la perdita dell'alleanza con la Russia ha reso impraticabile la progettata spartizione della Turchia), quindi per arrivare allo stesso risultato negativo (o quasi: confine lungo tutto il Reno) bisognerebbe postulare un'analoga sconfitta napoleonica in uno scontro con la Polonia / la Svezia / la Prussia o l'Austria estese fino al Don.

Phalaecîus:

difficile dire se svilupperà un nazismo in questa linea, probabilmente no (il Lebensraum è già lì), ma se lo facesse, sarebbe difficile da arginare.

*Bhrg'howidhHô(n-):

È già lì, ma non basta mai; una Germania (in qualsiasi forma: Sacro Romano Impero, Austria giuseppinicamente tedeschizzata, Prussia in versione groszdeutsch) sul Don dal Settecento avrebbe avuto già subito le aspirazioni di Caterina II. (Costantinopoli) e dei suoi successori (Georgia, Armenia, Levante), di conseguenza avrebbe esercitato una pressione "gesamtdeutsch" (= attraverso / col pretesto delle sparse minoranze tedesche) su tutto il settore danubiano-balcanico e sarebbe giunta ben prima di Guglielmo II. a puntare su Baghdâd. In caso - probabile - di sconfitta nell'inevitabile scontro con l'Impero Britannico, qualunque Leader, non importa se carismatico, si sarebbe reso conto che l'unica alternativa geopolitica alla classica direttrice 'alessandrina' verso l'India sarebbe stata la conquista di un Groszraum a Est, questa volta forse nemmeno come minimo limitato dagli Urali.

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A questo punto interviene William Riker:

Tutte le nostre proposte riguardanti la scomparsa della Russia dallo scenario mondiale devono tenere conto del fatto che essa si assunse il ruolo storico di conquistare ed occidentalizzare la vasta area delle steppe dell'Eurasia del Nord. Nel 1558 Ivan IV il Terribile incaricò la famiglia dei mercanti Stroganov di iniziare l'esplorazione e la colonizzazione dell'immenso territorio al di là degli Urali e, dopo un secolo e mezzo, gli arditi esploratori russi erano già giunti sulle coste dell'Oceano Pacifico. In tal modo si compiva, lontano dagli occhi dell'Europa, una delle più grandi imprese di conquista di tutti i tempi, paragonabile a quella del selvaggio West americano o al "Grande Trek" dei Boeri.

Ma sarebbe stato possibile che altri ce la facessero prima di loro, spingendo i propri confini fino all'Amur e addirittura all'Alaska?

Certamente l'impresa era possibile. Quali i principali candidati?

1) Tanto per cominciare, la Polonia. Se la Russia rimane confinata entro i limiti della Moscovia originaria, non riesce mai ad espandersi verso Sud né oltre gli Urali, Varsavia potrebbe prendere il suo posto e guidare l'espansione fino all'Oceano Pacifico; in tal modo la Siberia è a stragrande maggioranza cattolica, l'Ucraina e la Russia Bianca sono di rito greco cattolico (esiste una chiesa ortodossa autocefala ma è largamente minoritaria). Mosca resta ortodossa ma vede largamente ridimensionata la sua aspirazione ad essere la "Terza Roma", ruolo storico che spetterà a Varsavia. Questo presuppone ovviamente l'unione polacca con la Lituania (al tempo formavano uno stato immenso, che andava da Tallinn a Sebastopoli); se invece i due stati si scindono la conquista potrà essere fatta solamente dalla Lituania. Ecco come potrebbe apparire la moderna Polonia, con i nomi delle città (in nero) e dei mari (in blu) tradotti in lingua polacca:

Rzeczpospolita Polska

2) un secondo candidato è la Germania. Il tentativo di Ottone III ha successo, Polonia ed Ungheria sono germanizzate ed annesse al Sacro Romano Impero Germanico, questo si trasforma in un vero stato nazionale e di conquista in conquista arriva fino al Pacifico. Conoscendo l'intraprendenza tedesca, una simile potenza arriverebbe facilmente a dominare l'orbe terracqueo molto prima di Regno Unito, Stati Uniti ed URSS.

3) Det0 avanza la proposta dell'Ordine Teutonico. In questi termini: nel 1242 la disfatta del Lago Peipus, subita dai cavalieri dell'Ordine Teutonico da parte di Alexander Nevsky, principe di Novgorod, segnò la fine della loro espansione verso est. Ma se a vincere è l'Ordine Teutonico? Il Vescovo Principe Hermann del Vescovato di Dorpat distrugge Novgorod e si annette quei territori, continuando la propria espansione verso est; anche le città di Pskov e Konigsberg cadono sotto il dominio dell'Ordine. Con il passare dei decenni la presenza dell'Ordine nell'Europa Orientale disturba i vicini polacco-lituani e bizantini: i primi si scontrano con l'Ordine nella guerra dei tredici anni per il controllo della Prussia, ma sono sconfitti nel 1410 nella battaglia di Tanneberg, e con il Trattato di Torun (1466) il Gran Maestro ottiene la corona di Polonia; invece l'Impero Bizantino si vede minacciato per quanto riguarda il primato ortodosso nelle steppe russe. Nei secoli successivi l'Ordine Teutonico continua la sua espansione verso est: ultima la sottomissione dei principati russi e approfitta del declino della potenza mongola per inglobare i territori dell'Asia centrale, arrivando fino al Pacifico.

4) E se fosse stata la Repubblica di Novgorod, dopo aver resistito alla conquista da parte di Mosca, a superare gli Urali e ad espandersi fino al Pacifico, costringendo la Moscovia a restarsene confinata nella Russia Europea?

5) invece Rivoluzionario Liberale propone la Svezia. L'unità russa non si compie e la Svezia di Carlo XII sconfigge la Polonia. Allora l'espansione Svedese dal Baltico sottomette tutti i principati russi via via fino al Pacifico. Resta da vedere se l'esigua minoranza svedese riesce a tenere sotto sovranità i popoli slavi, le loro rivalità, le città in guerra tra loro. Si proporrebbe uno scenario simile all'India britannica, con una piccola testa (la Svezia propriamente detta) al posto della Gran Bretagna, e l'enorme corpo del suo commonwhealt di province slave, finniche, e turche al posto del variegato continente indiano.

6) Un classico: la Cina precede i russi, invade la Siberia già in epoca Ming e giunge fino all'Oceano Artico. Il confine tra Russia e Cina è posto sull'Ob-Irtysh. Oppure i cinesi riescono a giungere agli Urali annettendo l'intero Turkestan?

7) Ancora Rivoluzionario Liberale propone un khanato turcomanno esteso dal Caspio al Pacifico. Quali le condizioni per realizzarlo?

8) C'è poi la proposta degli Avari (o Kabari). Essi erano una popolazione di stirpe turco-altaica che rimase indietro dopo la ritirata dell'orda unna dall'Europa in seguito alla morte di Attila. Sconfitti i Gepidi, essi si stanziarono nella pianura del Danubio e del Tibisco, in cui fondarono la loro capitale fatta di tende com'è costume delle civiltà centroasiatiche, il Ring. Sotto il Kagan Bajan (565-602) gli Avari raggiunsero l'apice della loro potenza, dominando un impero di due milioni e mezzo di chilometri quadrati, che andava dal Baltico al Mar Nero e dal Danubio all'alto Volga. La loro incapacità di costruire un impero sul modello europeo e di vivere in città abbandonando il nomadismo (Avare in turco significa "vagabondo") decretò la loro fine: gli attacchi di Carlo Magno mandarono in pezzi il loro dominio, il Ring venne distrutto senza lasciarne traccia e i superstiti furono assorbiti dagli Ungari, sparendo letteralmente dalla storia. Ma supponiamo che Papa Gregorio Magno invii Sant'Agostino tra gli Avari anziché tra i Sassoni, delegando qualcun altro a ricristianizzare la Britannia. Come ha fatto nella nostra Timeline con il re del Wessex, Agostino riesce nell'impresa di convertire al cattolicesimo il Kagan Bajan assieme a tutto il suo popolo. Gregorio Magno nomina Agostino primo "episcopus Avarorum", assegnandogli la sede vescovile di Ring, che a questo punto cessa di essere una grande tendopoli pronta ad essere spostata in ogni momento, per diventare una grande città fortificata e cinta di mura. Lo stesso Gregorio invia a Bajan la corona di Re Apostolico di Avaria, e l'ex Kagan, ora imperatore, assume il nome cristiano di Stefano. Gli Avari danno vita a un impero fortissimo e pressoché inespugnabile, con il quale Carlo Magno dovrà venire a patti, magari sposando una figlia del loro sovrano. Nonostante gli inevitabili periodi di decadenza, l'impero Avaro resiste sino al presente sotto forma di uno stato che si sostituisce alla Moscovia conquistando la Russia, la Siberia e la Mongolia fino a giungere alle terre d'origine degli ex "Vagabondi".

9) Rivoluzionario Liberale avanza anche l'ipotesi dell'Impero Britannico. Se a fine settecento la Russia è ancora divisa in principati medioevali e la Siberia è ancora inesplorata perchè turkmeni e cinesi per vari motivi non si sono mossi, allora dopo il Canada e l'Alaska l'esercito di Sua Maestà può espandersi in Siberia. Probabilmente in questa situazione la Regina Vittoria cinge anche la corona di Imperatrice del Giappone.

10) Ce la può fare l'Impero Francese? Secondo Rivoluzionario Liberale sì, sempre con la premessa che la Russia non si sia schiodata dagli Urali, sia nel 1700 (una volta persa la Louisiana, la Francia tenta l'espansione in Siberia), sia nell'ottocento al tempo di Napoleone III, rinunciando all'espansione in Africa e in Indocina.

11) E gli USA? Se vincono la Seconda Guerra d'Indipendenza del 1814-15 alleati dei francesi di Napoleone che non si sono impelagati in Russia (dopotutto si tratta di una zona semifeudale come i Balcani, sempre snobbati dal Corso), allora annettono tutto il Canada, e poi proseguono l'espansione oltre lo stretto di Bering. L'Unione alla fine del XX secolo potrebbe raggiungere i 100 stati.

12) E se si muove per prima la Spagna? Sempre secondo Rivoluzionario Liberale, anziché verso le Filippine i conquistadores si dirigono verso il Giappone e poi iniziano un'impresa di conquista che dalla foce dell'Amur si inerpica nel cuore dell'Asia centrale. Se anche gli Stroganov si muovono per tempo, è possibile un trattato di pace che ponga il confine sul Jenisej (in lingua evenki "grande acqua"), diventato Juanissey in spagnolo. Successiva indipendenza di questa colonia spagnola nell'ottocento, quale il suo destino nell'evo contemporaneo?

13) Sempre l'immaginifico Rivoluzionario Liberale propone una "primavera jeniseana": i Ket creano uno stato nazionale assimilando tutte le varie popolazioni limitrofe. Nel settecento l'Impero Ket occupa gran parte della Siberia centrale. Può sopravvivere agli appetiti delle grandi potenze? E se si modernizzasse ed iniziasse una rivoluzione industriale grazie alle immense risorse naturali siberiane?

14) Proviamo a risalire ancora più a monte: l'impresa potrebbe riuscire ai Carolingi nel caso in cui Pipino, figlio di Carlo Magno, sopravvive e mantiene il Sacro Romano Impero unito nelle sue mani, abolendo la pratica di spartirlo fra i suoi successori. Allora davvero le conquiste dei Carolingi potrebbero spingersi fino a limiti inimmaginabili.

15) Infine, l'impresa poteva riuscire già ai tempi dell'Impero Romano? Dipende dal POD. Per esempio possiamo immaginare che, una volta eliminato Lepido, Ottaviano e Marco Antonio si spartiscano effettivamente la Res Publica, anticipando di 4 secoli Onorio ed Arcadio. Al primo toccano Italia, Africa, Spagna, Gallie e Balcani; al secondo Anatolia, Siria, Cipro, Palestina ed ovviamente l'Egitto di Cleopatra. Roma resta capitale del primo impero, Alessandria diventa capitale del secondo. Ventidio Basso per conto di Antonio riesce a conquistare l'impero dei Parti: Antonio e Cleopatra mettono le mani su Mesopotamia, Armenia, Arabia, Atropatene e Partiene. Nel frattempo Druso e Tiberio, figliastri di Ottaviano, conquistano Mesia, Pannonia, Norico, Rezia, Germania e Boemia. L'Impero d'Occidente segue così una direttrice di espansione prettamente continentale. Se i Romani adottano la staffa, "copiandola" dai popoli delle steppe, possono davvero non avere rivali nella colonizzazione dell'Eurasia settentrionale. Nel 226 d.C. il persiano Ardashir I, della casa di Sasan, guida l'elemento iranico alla riscossa, l'ultimo discendente di Antonio e Cleopatra è sconfitto e ucciso, l'Impero Alessandrino (di lingua greca) crolla di schianto ed i Sasanidi riescono a ricostruire l'impero degli Achemenidi esteso da Cirene sino all'India, di religione zoroastriana (in questo contesto potrebbe non esserci spazio per l'espansione dell'Islam, che resterebbe confinato come religione nazionale della penisola arabica). Intanto, trascurando le isole britanniche che restano celtiche e la Scandinavia, Traiano (imperatore in questa Timeline del solo Occidente) guiderebbe l'espansione contro le tribù della Sarmazia e della Scizia, tanto che Alessandro Severo (222-235) arriverà a stringere un trattato di pace e di amicizia con Ardashir I, delimitando i rispettivi confini e spartendosi quello che per noi è il Turkestan. A questo punto l'Impero Romano si scontrerà con gli Unni; se ce la fa a travolgerli, potrebbe davvero spingere le sue conquiste sino al Pacifico...

Voi che ne dite?

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Così risponde Falecius:

Problemi: clima e risorse. Per la maggior parte delle grandi potenze la Siberia é assai poco interessante e offre un ambiente ostile. La Russia si é data la pena di prendersela perché era un paese relativamente marginale la cui espansione in altre direzioni era bloccata da vicini più forti. Le risorse siberiane, pellicce escluse, cominciano a diventare interessanti nel tardo Ottocento. La regione non é in grado di sostenere una popolazione numerosa, e tranne i russi, i turchi più settentrionali e gli scandinavi, i coloni dovrebbero adattarsi ad un clima estraneo e proibitivo.

Comunque, sempre assumendo una Russia non riunificata, un'eventualità realistica é un orizzonte orientale per la Lituania (un POD possibile é la vittoria di Jogajla alla Vorskla), che ne assume il ruolo geopolitico dopo analogo confronto con l'Orda d'Oro e i suoi successori, in unione o meno con la Polonia.

Possiamo presumere che la Moscovia sia annessa dai Polacco-lituani, ma cosa accadrebbe dopo l'estinzione della dinastia jagellonica? La Polonia-Lituania avrebbe ancora le debolezze politiche, legate alla monarchia elettiva, che la distrussero nella nostra linea? Se sì, é possibile una scissione anticipata delle aree orientali (ortodosse) a guida ucraina, con il resto spartito tra Svezia e Prussia.

Risultati: la Svezia resta una grande potenza sullo scenario europeo più a lungo, per essere infine sconfitta da Federico il Grande; il centro della "Russia" sarebbe ancora Kyev, con conseguente orizzonte ancor più orientato al Mar Nero, e meno alla Siberia (mancherebbe il passaggio dello Stretto di Bering).

Altra candidata, l'Inghilterra. Se la Russia é divisa, la Compagnia della Moscovia potrebbe diventare interessata a stabilire insediamenti permanenti sulle coste del mar Bianco e del mar di Barents, e muoversi da lì verso sud e verso est, in modo simile a come la Compagnia della baia di Hudson ha fatto in Canada.

Infine, alla vigilia della conquista russa, la maggior forza politica della Siberia era il khanato turco di Sibir, parzialmente islamizzato, che rivendicava gran parte della zona tra gli Urali e lo Jenissej. Se questo stato resiste, potrebbe rappresentare il prolungamento nordico del Turkestan e allargarsi verso est assorbendo la Jacuzia (di lingua turca). Si avrebbe uno stato siberiano indipendente, a maggioranza linguisticamente turcofona, governato da un'elite musulmana (ma la maggioranza della popolazione conserverebbe, magari sotto un Islam di facciata, il grosso delle credenze sciamaniche). Difficile prevederne una lunga durata, ma eventuali conquistatori, di probabile provenienza mongola o centro-asiatica se non cinese (meno probabili il Giappone o il khanato di Kazan), erediterebbero una rete di relazioni con molte popolazioni siberiane che gli permetterebbe di controllarle. In definitiva l'esito più probabile di questa situazione é il controllo cinese delle aree più orientali e un impero tataro, bashkiro, calmucco o kazako più ad ovest.

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Pure Toxon ha voluto dire la sua:

Anche a me sembra che geograficamente e demograficamente la Svezia sia troppo debole per occupare tutta la Siberia, anche immaginando un proseguimento dell'Unione di Kalmar. Si può però unire quest'ucronia con quella polacca: Grande Polonia come nella cartina di Lord Wilmore ma, al posto della Russia indipendente, un'area sotto controllo svedese, con eventuali piccole propaggini in Siberia (ma al massimo fino all'Ob; oltre al fatto che gli Scandinavi sono relativamente pochi, loro devono entrare in Siberia da nord e sono quindi svantaggiati rispetto ai Polacchi). Ci sarebbe un po' di rivalità svedese-polacca, ma la Polonia avrebbe comunque gran parte della torta, mentre la Svezia dovrebbe dedicarsi anche ad altri fronti e non avrebbe interesse a combattere più di tanto contro Varsavia. Al più il vero pomo della discordia potrebbe essere il controllo del Baltico. La Svezia avrebbe comunque molte risorse in più rispetto alla nostra Timeline, quindi sarebbe più attiva in Germania, contro la Danimarca (presupponendo di sciogliere comunque l'unione di Kalmar), e magari potrebbe impegnarsi a costruire un impero coloniale. La Russia sarebbe rispetto alla Svezia in una situazione che, più che all'India, sarebbe simile a quella dell'Irlanda. Possiamo immaginarci anche svedizzazione più o meno forzata, discriminazione verso gli ortodossi, indipendentismo, magari nel Novecento guerriglia urbana nel ghetto di Mosca!

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A cui risponde Rivoluzionario Liberale:

Comunque tutto sta a vedere la situazione geopolitica dei principati russi. Certo i russi partono molto avvantaggiati, perchè:

1) sono una potenza prettamente continentale;
2) sono in posizione migliore rispetto a tutti gli altri paesi europei.

Anche una Moscovia in crisi (nella peggiore delle ipotesi) che non si porge minimamente a Terza Roma secondo me arriverebbe ugualmente al Pacifico, nonostante una Svezia totale padrona del Baltico, una Polonia-Lituania padrona della Bielorussia e dell'Ucraina (istmo balto-pontico) e un Impero Ottomano che controlla Crimea, Mar d'Azov, Astrakhan, Calmucchia e Caucaso.

Certo la storia europea avrebbe un andamento completamente diverso, ma nulla fermerebbe i russi verso il pacifico. Cinesi e Giapponesi, non hanno mai avuto interesse reale alla Siberia. Affinché ci sia un altro pretendente bisognerebbe trovare un POD nel primissimo medioevo, ad esempio l'islamizzazione dei principati russi ad opera dell'Orda d'Oro o un islamizzazione parziale con guerre di religione eterne tra slavi orientali e polacchi; in ogni caso, occorre una Russia completamente diversa da quella a noi nota.

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E William Riker aggiunge:

Giusto: nessuno di noi finora aveva pensato all'Impero Ottomano! Invece, come ha acutamente fatto notare il grande *Bhrg'howidhHô(n-) in una discussione precedente, la Sublime Porta è stata l'unica potenza veramente in grado di unificare l'Eurasia. La vittoriosa battaglia di Caldiran del 23 agosto 1514, con cui lo Shah Safavide Ismail subì una dura lezione da parte delle ben equipaggiate truppe turche, poteva essere solo l'inizio della penetrazione ottomana verso l'Asia. Se dunque il Sultano Solimano II il Magnifico decide di lasciare in pace i Mamelucchi egiziani e di volgersi alla conquista del Turkestan, magari aggirando da nord il Mar Caspio per non dover spendere energie contro l'impero savafide, nessuna forza politica della Siberia potrebbe essere abbastanza attrezzata da resistere al rullo compressore Ottomano. Nel 1541, anziché la capitale ungherese Buda, potrebbe cadere in mani ottomane la storica Bukhara, capitale effettiva del Turkestan, se non addirittura la stessa città di Mosca. In ogni caso, stante che la Siberia è una terra ostile e dalle scarse risorse (almeno per i canoni del XVI secolo), agli Ottomani potrebbe interessare riunificare sotto il loro scettro tutte le genti turcofone che la abitano, ed inoltre i Turchi settentrionali potrebbero giocare il ruolo dei Cosacchi nell'opera di conquista e di islamizzazione della Siberia. Da lì potrebbe essere spianata la via verso l'Alaska. Ecco come potrebbe apparire a fine Seicento un impero ottomano espanso in quella direzione:

Da notare che i Mamelucchi sono sopravvissuti, probabilmente vassalli degli Ottomani, così come la Moscovia. Anche l'Ungheria è sopravvissuta, il re Luigi II non è morto in battaglia, e dunque anche la storia d'Europa risulterà completamente differente (niente unione danubiana tra Austria e Ungheria, la prima sarà maggiormente interessata alla Germania e all'Italia, ecc.)

Anche la Persia Safavide potrebbe essere interessata all'espansione verso il Turkestan e verso la Siberia, ma in questo caso prevedo uno scontro alla pari con la Russia e forse una spartizione equa dell'Asia settentrionale tra le due potenze.

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Non si fa attendere la risposta dell'islamista Falecius:

Per gli Ottomani ci sarebbero problemi logistici immensi già a partire dal Caucaso, che non riuscirono mai a controllare davvero neanche nella nostra Timeline.

C'è però una possibilità, a cui avevo accennato in una mia vecchia ucronia: la battaglia di Molodi del 1571, in cui la Moscovia sconfisse (definitivamente, come sarebbe emerso in seguito) gli Ottomani ed i tatari della Crimea. Ma se in quest'occasione i turchi vincono, e Mosca cade (stava per succedere), la Russia potrebbe ricadere nella divisione in principati, vista anche l'assenza di un successore credibile ad Ivan il Terribile. In tal caso ad ereditare la steppa e la via verso l'est sarebbe la Crimea, vassalla della Porta. Gli Ottomani potrebbero diventare i leader nominali di una confederazione di stati turco-musulmani tra gli Urali e lo Altaj, ma non credo che raggiungerebbero il Pacifico direttamente. Nel corso del Seicento nella regione si svilupperebbero khanati autonomi analoghi ai beilicati del Nordafrica, che potrebbero interessare prima gli Zungari e poi i mancesi nel corso del secolo successivo.

Sia la Polonia che la Svezia si amplierebbero a spese della Moscovia, che resterebbe una periferia marginale dell'Europa, o del mondo delle steppe.

Andando più indietro, che ne dite di un'espansione khazara verso est nel decimo secolo?

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Torna alla carica Rivoluzionario Liberale:

Ottima idea. Ebraizzazione delle tribù turche; il signore del Kara Kitai si converte e sarà noto in Europa come il "Rabbi Giovanni" (anziché come il "Prete Gianni"); quale il risultato dello scontro fra Gengis Khan e i Khazari, se mai i Mongoli avranno spazio di manovra per realizzare la nota profezia del Lupo Azzurro?

Però c'è un altro fattore determinante: la demografia. Penso che solo russi o cinesi potrebbero colonizzare veramente la Siberia con popolazioni importanti: Novosibirsk, Tomsk, Omsk, Irkutsk, Vladivostok sono città di grandi dimensioni. Gli svedesi (eventualmente inquadrati nell'Unione di Kalmar) potrebbero ottenere qualcosa di simile ai territori del Nord Ovest, all'Alaska o alla Groenlandia, cioè uno spazio enorme subglaciale. I Turchi non me li vedo, per la ragione spiegata sopra: creerebbero una serie di khanati vassalli che si sfascerebbero in infinite lotte intestine. E poi i turchi e i i tartari avevano un'economia di rapina. All'impero ottomano servivano territori densamente popolati: non servivano loro le risorse naturali ma la manodopera. Tutto il contrario dell'impero russo, che disponeva di milioni di contadini da mandare come coloni nei territori nuovi.

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Vuole avanzare un'altra proposta il buon Basileus TFT:

Nessuno di voi ha pensato ad un candidato improbabile ma molto singolare, la Georgia. Per fare si che questa timeline possa esistere dobbiamo mettere un po' di POD:

1) Le Georgia riesce a restare unita e a resistere alla pressione dell'Orda d'Oro e di Tamerlano, non frammentandosi in tre regni distinti. Questo è possibile, ricordiamo che la Georgia è composta al 70% da montagne, basta tendere imboscate in zone strategiche e tenere salde le posizioni per un po'.

2) Gli ottomani non fanno pressione nell'alto Caucaso. Questo perchè preferiscono concentrarsi di più a sud (Arabia) o a est (Persia). è possibile, quelle terre erano molto più ricche della Georgia.

3) La guerra fra Novgorod e Moscovia dura un po' di più e tiene impegnati i vari contendenti.

Con questa serie di POD la Georgia è pronta a dominare l'Oriente. L'Abcazia e l'alto Caucaso possono essere sottomessi facilmente, soprattutto per affinità culturale. Poi la Georgia dovrebbe assordire parte del Nogai, dall'emirato di Siberia e infine il Kahnato Chagatai, poi avrebbe tutta la steppa siberiana ai suoi piedi, con le popolazioni locali troppo deboli per poter resistere.

I confini dovrebbero essere quelli dell'attuale Russia, aggiungendoci però la Georgia e l'Armenia, togliendo la regione storica della Moscovia, di Novgorod, Nizy-Novgorod, Ryazan, insomma tutta la zona russa storica.

Più che un cambiamento geopolitico, com'è la storia dal 1400 al 2010 con un mondo georgiano anziché russo?

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Gli risponde il solito Rivoluzionario Liberale:

Geniale idea, ma servirebbe uno sviluppo demografico pazzesco. Inoltre servirebbe un'assimilazione forzata di tutti i caucasici del nord, stato molto centralizzato e popolazione sedentaria, aumento della popolazione, i georgiani agricoltori si contrappongono ai nomadi turco-mongoli.

Prima il regno di Georgia consolida i confini tra il Don e il Volga, cacciando l'orda d'Oro e assimilando le popolazioni. Una volta crollati gli imperi turco mongoli deve sperare ancora che la Russia sia divisa in principati e magari impegnata nella guerra con altre potenze europee...

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A questo punto, Generalissimus ha tradotto per noi queste ucronie:

E se la Russia non avesse mai conquistato la Siberia?

La Russia è grande.
Oh, ma che arguta osservazione! Ma gran parte del territorio che occupa non è molto popolato, la Russia popolata dai Russi in realtà è solo la terra ad ovest degli Urali.
Passati questi monti i numeri piombano in picchiata, la natura selvaggia prende il sopravvento e l'unica cosa che troverete nel vostro viaggio via treno sono Siberiani occasionali e alla fine l'alcolismo.
Non si può negare il fatto che il possesso da parte della Russia di questa grande quantità di territorio abbia influito sulla storia, dandole la possibilità di fare pressione sui suoi vicini o perlomeno di negare la Siberia a quelli che avrebbero potuto volerla, perciò mi è venuta un'idea: e se la Russia non si fosse mai espansa in Siberia? Beh, ecco uno scenario, ma prima di parlarne ecco un po' di contesto: dopo che Mosca cacciò a calci i Mongoli mise gli occhi sull'oriente e sull'occidente.
All'inizio il problema principale furono la Polonia e la Lituania, ma dopo che venne risolto la Russia iniziò a mandare spedizioni ad est, oltre i Monti Urali.
Fino a quel momento i Russi non avevano mai investito seriamente nella colonizzazione della terra oltre gli Urali per un unico motivo: i fiumi.
Non è che gli Urali fossero le montagne più alte del mondo, è solo che semplicemente la Russia era una terra di fiumi, e quelli erano il modo migliore per spostarsi.
Le montagne interrompevano il corso di questi fiumi, il che voleva dire che per arrivare nelle nuove terre ci volevano molti più sforzi che raggiungerle con una barca.
Dopo il collasso dell'Orda d'Oro l'Asia Centrale si spezzettò in numerosi piccoli khanati, il più grande dei quali, secondo i Russi, era il Khanato di Sibir.
Dopo aver inviato dei coloni e dei Cosacchi, alla fine i Russi conquistarono il Khanato e questo lasciò alla loro mercé la nuova terra appena chiamata Siberia, in gran parte spopolata.
Una situazione più o meno simile a quella degli Stati Uniti un secolo dopo: espansioni ed esplorazioni in un territorio sconosciuto e soprusi sui nativi che già vivevano lì (per quanto fossero pochi).
Dopo soli cento anni la Russia raggiunse il Pacifico e la Cina.
Perciò, e se la Russia non si espandesse mai verso est? Questo non sarà un video come quelli che parlano della non esistenza della Russia, che parlano soprattutto dell'Europa, invece voglio parlare soprattutto di come l'oriente e la Siberia verrebbero influenzati dall'assenza della Russia, perciò manteniamoci in questa piccola bolla che si contiene da sola.
Se immaginiamo come sarebbe la Russia se fosse più piccola allora, beh, questo è un effetto farfalla a sé stante.
Per cominciare, questa non è la più realistica delle premesse, per la Russia non avrebbe senso non espandersi ad oriente, c'è un intero continente fatto di foreste proprio sull'uscio della sua porta, ma se proprio vogliamo immaginare il motivo di una Russia che non si espande verso est forse è perché si è indebolita troppo nello scontro con la Confederazione Polacco-Lituana per poterlo fare, o forse perché la Svezia le sta dando troppi problemi, qualunque sia il motivo semplicemente non si espande verso est, cosa che mette i Russi in una situazione molto più pericolosa in molti sensi.
Uno dei motivi principali dell'espansione ad est non erano le pellicce o l'esplorazione, ma la protezione dei confini orientali.
Dopo essere stati invasi dai Mongoli era meglio far sì che la cosa non accadesse mai più, ma in questo scenario la Russia semplicemente non fa nulla.
Il futuro di una Siberia alternativa senza la Russia è facile da predire, sarebbe composta da una serie di khanati e da nomadi vaganti come prima dell'arrivo dei Russi, non salterà fuori nessun grande regno siberiano e se ci sarà si troverà così a sud da essere più vicino all'Asia centrale, questo sempre per via del clima e della popolazione.
Neanche oggi la Siberia è il posto migliore quando si tratta di autosostentamento, in realtà è un limbo, e come accade con le terre che si trovano in un limbo c'è sempre qualcun altro desideroso di conquistarle.
E quindi se la Russia si facesse sfuggire l'opportunità di utilizzare questa terra allora chi... Oh, lo sapete già chi.
Il Giappone ha storicamente avuto interesse nella regione siberiana, ma dubito che se ne prenderà una grossa fetta.
Immagino che ci saranno alcune colonie sparse sulla costa utilizzate soprattutto per la pesca e la caccia alle balene.
La Cina è già incredibilmente grande, ma senza la Russia ad ostacolarla potrebbe espandere i suoi confini verso nord, però nel complesso quella terra rimarrebbe praticamente gestita dai Siberiani stessi, che rimarrebbero nomadi o divisi in tribù.
C'è anche la questione dell'Alaska: i Russi furono i primi a colonizzarla e conquistarla prima di venderla all'America, ma senza la loro espansione non solo l'Alaska non viene venduta agli Stati Uniti, non esiste affatto un'entità politica nota come Alaska, dato che verrebbe semplicemente assorbita nell'equivalente di questa TL del Canada dai coloni inglesi (ammesso che esista il Canada).
Per quanto riguarda la Russia, sarebbe un'ombra minuscola di quella che vediamo oggi.
I Russi hanno la paranoia che si ripeta la storia di un'invasione da ovest, sia che si tratti di Napoleone, delle guerre mondiali, della Guerra Fredda o di oggi con la NATO, non vedo come un paese nato dall'invasione di popoli provenienti dall'est voglia correre il rischio di far nascere un altro Impero Mongolo.
Se vi state chiedendo come mai questo scenario sia così breve è perché non solo di volta in volta mi piace concentrarmi su argomenti più specifici, ma anche perché nella storia è certo che accadano alcune cose: l'Era Glaciale finirà sempre, i continenti si sposteranno sempre e la Russia, se esistesse, cercherà sempre di rendere sicuri i suoi confini.

La Siberia è enorme, è più grande degli Stati Uniti d’America contigui, e a causa di questo la Russia è di gran lunga la nazione più estesa della Terra.
Nonostante le sue dimensioni in realtà non è un’area molto popolata, con 33 milioni di abitanti, più o meno la popolazione dell’area metropolitana di Tokyo.
Similmente la Siberia è stata molto facile da conquistare per la Russia, le ci vollero 40 anni per andare dagli Urali al Pacifico.
Gli eserciti coinvolti non superarono mai il paio di centinaia di uomini e di norma erano composti da qualche ventina di soldati.
Questo fu dovuto principalmente ad una generale mancanza di forze controbilanciate per via del clima gelido della Siberia.
Comunque, come sarebbero differenti la Russia e il mondo oggi se la Russia non avesse mai conquistato la Siberia e fosse rimasta all’interno dei suoi confini europei? Come sarebbero diversi i confini, la demografia, la cultura, le guerre e la società oggi? Questa è la domanda di questa ucronia.
Parte 1. Come i Russi conquistarono la Siberia.
Ci furono diverse cose che prepararono la scena per la colonizzazione russa della Siberia, la prima delle quali fu che la Peste Nera spazzò via in maniera sproporzionata le tribù di cavalieri nomadi della Steppa Eurasiatica, svuotando di fatto l’intera regione della sua popolazione per i secoli a venire.
Secondo, la polvere da sparo rese nullo l’enorme vantaggio militare che le tribù a cavallo avevano sui popoli agricoli.
Questi due fattori crearono un vuoto di potere nella regione, permettendo ai Russi di conquistarla.
La cosa principale che spinse in primo luogo i Russi verso est fu il commercio delle pellicce.
Nel 17° secolo, quando il clima divenne più freddo a causa della Piccola Era Glaciale, la moda delle pellicce schizzò alle stelle, perciò dei Russi e dei Cosacchi intraprendenti spinsero la frontiera migliaia di chilometri verso est nella loro ricerca di pellicce.
Quando ad ovest lo zibellino si estinse, la frontiera venne spostata verso est fin quando essi non raggiunsero la California.
Un modo in cui possiamo bloccare tutto questo è chiudere l’autostrada che i Russi utilizzavano per raggiungere la Siberia, la valle del Volga.
Alla fine del 16° secolo Ivan il Terribile sconfisse il Khanato di Kazan’, il rivale tradizionale della Moscovia, o Russia.
Conquistando Kazan’ i Russi riuscirono ad ottenere il controllo della valle del Volga, ovvero alcune delle terre più fertili del mondo, con una valle fluviale che divenne molto rapidamente il trampolino di lancio della spinta verso est della Russia.
Per impedire ai Russi di espandersi in Siberia a tempo indeterminato renderemo alleati Kazan’ e l’Impero Ottomano.
Entrambi gli stati erano Musulmani e Turchi, e magari gli Ottomani vorranno mantenere tranquillo il loro confine settentrionale col Regno Russo nell’odierna Ucraina.
È facile dimenticarlo, ma alla fine del 16° secolo gli Ottomani erano la principale potenza militare mondiale, mentre la Russia era molto arretrata.
In questa TL Kazan’ impianta fabbriche di cannoni in stile turco ed inizia ad addestrare dei moschettieri come i Giannizzeri.
Questo cancellerebbe il vantaggio tecnologico del Regno Russo e rallenterebbe la conquista russa della Siberia per moltissimo tempo.
Parte 2: gli effetti in Europa.
Se il Regno Russo non avesse conquistato Kazan’ durante il regno di Ivan allora non lo avrebbe fatto per molto tempo, questo perché Ivan il Terribile, anche se idolatrato come uno dei regnanti russi più grandi di tutti i tempi, di fatto lasciò il Regno Russo in una posizione piuttosto cattiva quando morì.
Ad essere onesti questo fu dovuto a motivi demografici e malthusiani sui quali aveva poco controllo, ma pochissimo dopo la sua morte la Russia precipitò nel Periodo dei Torbidi, ovvero una guerra civile durata 15 anni nella quale la Russia venne quasi fatta a pezzi.
In realtà questo creerebbe una variabile completamente nuova durante il periodo dei Torbidi: nella nostra TL il Periodo dei Torbidi fu già devastante per la Russia, con una guerra civile con diverse fazioni il cui capo affermava di essere il vero Dimitri, cioè lo zar, e diceva che l’altro era solo un impostore.
Allo stesso tempo ci furono una rivolta contadina, un’invasione svedese e rovinosi raid dei Tartari di Crimea.
La cosa più umiliante di tutte fu un’invasione polacca così di successo da occupare Mosca.
Con i Tartari del Volga come altra fazione che certamente attaccherà il Regno Russo da est dovremmo aprirci alla possibilità che la Polonia annetta Mosca e l’area attorno ad essa, mentre il resto del Regno Russo potrebbe separarsi in ducati indipendenti, con l’area orientale che finirà sotto la sovranità tartara.
Questa è una possibilità intrigante, ma la Confederazione Polacco-Lituana del 17° secolo stava essa stessa per imbarcarsi in decenni di instabilità politica e in una guerra civile così grave da essere chiamata il Diluvio.
Nella nostra TL i Russi utilizzarono il Diluvio per sottrarre gran parte dell’Ucraina ai Polacchi, ma in questo mondo la Moscovia lo utilizzerà semplicemente per ottenere la sua indipendenza e poi provare a riguadagnare di nuovo il controllo sugli altri principati russi.
Di fatto abbiamo eliminato dall’esistenza la dinastia Romanov con l’effetto farfalla, il che significa che dobbiamo sbarazzarci di Pietro il Grande, una figura incredibile che tirò fuori con successo la Russia dal Medioevo e la portò nel mondo moderno, il genere di figura che le nazioni ottengono solo una volta o due in tutta la loro esistenza.
Senza Pietro il Grande la Russia rimane nel Medioevo, perché non ha lo stimolo a diventare un paese più occidentale e sviluppato.
La Russia diventa un Brasile, una gigantesca chiazza sulla mappa con un potenziale immenso ma nulla di più.
Questo significa che la Grande Guerra del Nord, che per quelli di voi che non lo sanno fu quando gli Svedesi riuscirono a conquistare l’intera Scandinavia e gran parte dell’Europa orientale e furono fermati solo a malapena dai Russi nella moderna Ucraina, in questa TL finirà con una vittoria svedese totale, con gli Svedesi che diventeranno gli egemoni dell’Europa orientale.
Con la Svezia che diventerà così potente, l’equilibrio del potere europeo verrà completamente sbilanciato.
Tutti, ovvero Francia, Austria e Prussia, si alleeranno contro la Svezia, ma Carlo XII, il re della Svezia che era un adolescente e anche un genio militare, riuscirà a tenere insieme l’impero per un periodo sorprendentemente lungo nel 18° secolo, sconfiggendo i suoi avversari.
Il colpo mortale per l’impero svedese saranno le Guerre Napoleoniche, nelle quali i Francesi, con i loro enormi eserciti e che saranno capaci di arruolare il nazionalismo polacco come nella nostra TL, riusciranno a spodestare gli Svedesi dal loro dominio di minoranza sul continente, creando uno stato fantoccio in Polonia.
Ricordate che in questo mondo senza la Russia Napoleone vince le Guerre Napoleoniche, perché non invade mai la Russia e la Francia conquista l’Europa continentale.
Ci siamo allontanati a tal punto dall’inizio di questa TL che addentrarci in questo ginepraio ucciderebbe il video, perciò per quanto riguarda gli effetti europei di questa TL mi fermerò semplicemente qui.
Parte 3: gli effetti asiatici.
La gente spesso se lo dimentica, ma anche le nazioni Musulmane erano avide colonizzatrici.
Gli Ottomani controllavano terre lontane da Costantinopoli fino alla Somalia e le loro truppe operarono in Indonesia diverse volte.
L’Egitto del 19° secolo stava colonizzando in profondità l’Africa fino a raggiungere la Repubblica Democratica del Congo.
Nel frattempo l’Oman controllava un impero africano che si estendeva a sud fino al Mozambico e gestiva la più grande tratta degli schiavi della storia.
Kazan’, con le forze armate più moderne in quella parte del mondo e in una posizione ideale sul Volga, inizierebbe ad espandersi verso est usando le stesse cose che aiutarono i Russi nella nostra TL.
Essa prima di tutto commercerebbe con l’Europa e il mondo Islamico, usando allo stesso tempo le sue truppe addestrate per conquistare altri popoli turchi nomadi in Asia centrale.
Dall’altro lato del continente i Manciù continueranno la loro espansione.
La patria della dinastia regnante cinese manciù era in parte nella moderna Siberia, perciò erano molto desiderosi di espandersi a nord.
Nella nostra TL i Russi li fermarono, ma senza i Russi potrebbero farsi strada fino all’Oceano Artico, forse istituendo per primi un lucroso mercato delle pellicce cinesi.
Fatto divertente, la prima volta che la Cina riconobbe un altro paese fu nel 1689, e quel paese era la Russia.
La Siberia si svilupperà in maniera molto diversa sotto questi regimi differenti, la Siberia cinese finirà con l’essere molto popolata.
Alla gente piace dire che la Siberia è ghiacciata per natura, il che non è vero: in qualità di Canadese posso dire che gran parte del clima è simile.
Questo è evidente nella provincia cinese della Manciuria, che conta 200 milioni di persone, mentre l’Estremo Oriente Russo, che in molte zone ha un clima più caldo, ne ha quattro milioni.
Sotto il controllo cinese, la Siberia meridionale sarà praticamente brulicante di persone.
I Tartari, diversamente dai Russi, non avranno alcun contatto con la civiltà occidentale o tecnologie moderne, perciò le loro capacità organizzative tecnologiche finiranno con l’essere molto arretrate rispetto a quelle che raggiunsero i Russi nella nostra TL.
Dite quello che volete dell’imperialismo russo, ma i Russi furono l’unica cosa che permise alla civiltà di raggiungere questa parte del mondo, si può vedere questo nell’abbassamento dello standard di vita in gran parte dell’Asia centrale in seguito alla caduta dell’Unione Sovietica.
Senza la tecnologia moderna i Tartari conquisteranno una regione più piccola rispetto ai Russi, probabilmente l’Asia centrale rimarrà completamente indipendente e quella regione rimarrà povera e arretrata.
Voglio dire, questa regione non è vicina a nessun oceano navigabile o rotta commerciale importante, perciò la tecnologia non arriverà da nessuna altra parte.
L’impero giapponese, se esisterà, sarà in buonissima forma.
Un grande fattore indebolente per il Giappone nel nostro mondo è che dovette resistere contro i Russi in Estremo Oriente.
Nella Seconda Guerra Mondiale i Giapponesi mantennero molte più truppe sul confine della Russia nel caso i Russi avessero deciso di invadere la Manciuria di quante ne abbiano mai usate contro gli Statunitensi e gli Inglesi insieme.
Presumendo che la Cina abbia lo stesso ciclo di debolezza e forza, c’è una maggiore possibilità in questa TL rispetto alla nostra che nasca l’impero giapponese.

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Mosca val bene una messa

Durante la Guerra Polacco-Moscovita un principe polacco venne eletto Zar di Russia nel 1610, ma il suo padre Cattolico nato in Svezia e attuale re della Confederazione Polacco-Lituana, un paese di cui la maggior parte delle persone è venuta a conoscenza dopo aver giocato a Europa Universalis, si rifiutò, a causa della condizione che suo figlio dovesse convertirsi all’Ortodossia, e fu così che Michele di Russia venne eletto zar, dando il via alla dinastia dei Romanov, che dominò l’Impero Russo fino a quando non venne rovesciata dalla Rivoluzione Russa di Febbraio… Del 1917.
Ma prima di essere rovesciata, quella stessa dinastia supervisionò la partizione e la distruzione della Confederazione Polacco-Lituana entro il 1795, e anche se sia la Polonia che la Lituania otterranno di nuovo la loro indipendenza intorno allo stesso periodo in cui i Romanov caddero, passarono gran parte di questo periodo più o meno sotto il tallone della Russia.
Ma se le cose fossero andate diversamente? E se fosse stata la Russia ad essere sotto il tallone della Polonia? Salve a tutti, sono Matt Mitrovich, lo storico alternativo, e in questo video daremo uno sguardo a quella volta in cui la Polonia quasi conquistò la Russia.
È il momento di un po’ di meraviglioso contesto storico! Vedete, dopo che lo zar era morto nel 1598, la Russia rimase bloccata in una guerra civile nota in storia come Periodo dei Torbidi.
A peggiorare le cose, la Russia subì una tremenda carestia che durò dal 1601 al 1603, e poiché la miseria ama stare in compagnia, la Confederazione Polacco-Lituana di Sigismondo III di Polonia iniziò l’invasione, dando il via alla Guerra Polacco-Moscovita del 1605-18.
Ora, il nostro ragazzo, Sigismondo, era il Re di Polonia e Granduca di Lituania nato in Svezia, e il suo regno marcò un’epoca d’oro per la Confederazione come nazione, che godette di una grande prosperità durante il suo dominio.
Per breve tempo riuscì perfino ad unire la Confederazione e la Svezia in un’unione personale nel 1592, ma il suo rifiuto di rispettare la fede Luterana della maggioranza degli Svedesi causò la sua deposizione come Re di Svezia ad opera di suo zio, Carlo IX, nel 1599, e avrebbe rifatto assolutamente lo stesso dannato errore in Russia.
Anche se la Confederazione Polacco-Lituana era a corto di denaro e le sue forze armate erano piuttosto piccole, essa fece rimarchevolmente bene e ad un certo punto catturò addirittura Mosca nel 1610, anche se questo accadde dopo che la Polonia aveva provato a mettere non uno, bensì due tizi sul trono russo, che pretendevano entrambi di essere il figlio minore di Ivan il Terribile.
Il Periodo dei Torbidi era strano.
Comunque sia, quello che era sorprendente della Guerra Polacco-Moscovita è che gli invasori avevano il sostegno dei boiardi, i nobili russi, specialmente quelli più poveri delle provincie, che volevano qualcuno che portasse stabilità e ai quali piaceva particolarmente quanto potere avessero i nobili polacchi nella Confederazione.
Per esempio, indipendentemente dal rango, un nobile polacco aveva gli stessi diritti legali degli altri, e aveva diritto di voto nel parlamento, lo stesso parlamento che poteva scegliere il re successivo.
In Russia, invece, molti nobili si ritrovarono con le loro possibilità di, chiamiamolo avanzamento di carriera, bloccate dai nobili di Mosca.
Adesso le cose si fanno veramente folli: nel 1610 un gruppo di nobili russi elesse zar il figlio 15enne di Sigismondo, Ladislao, perché Sigismondo non era molto popolare ad oriente.
C’era però una condizione: che Ladislao si convertisse all’Ortodossia, la religione predominante della Russia.
Sigismondo però era un fervente Cattolico e rifiutò qualsiasi compromesso o concessione che avrebbe potuto portare la Russia ad unirsi volontariamente alla Confederazione, egli voleva invece prendere il trono russo per sé con l’obiettivo di convertire l’intera popolazione al Cattolicesimo.
Come potrete probabilmente indovinare, ai Russi non piacque questa parte, e quei pochi nobili che sostenevano i Polacchi si rivoltarono contro di loro.
Michele di Russia venne scelto come zar, i Polacchi vennero cacciati dalla Russia e al prezzo di alcuni territori l’indipendenza russa venne mantenuta e il Periodo dei Torbidi finì.
Alla fine questo episodio fece partire una rivalità fra i due paesi che alcuni affermano continui ancora oggi, ma se Sigismondo cambiasse idea e lasciasse che suo figlio si convertisse all’Ortodossia? Lo ammetto, è difficile che Sigismondo cambi idea, dato che era un devoto Cattolico e come ho detto prima perse il trono di Svezia perché era troppo chiedergli di essere tollerante verso il Luteranismo, perciò sarebbe assolutamente da lui rifare la stessa decisione con la Russia.
Inoltre erano stati fatti tentativi precedenti a quello di Ladislao di creare un’unione personale tra Russia e Confederazione Polacco-Lituana, inclusa l’offerta del trono polacco allo Zar di Russia, ma ogni proposta venne sempre fatta con la condizione che chi la ricevesse si convertisse alla religione del suo nuovo regno, e ogni volta ci fu un rifiuto.
Di nuovo, è possibile che anche la persona più ostinata cambi idea, forse Sigismondo ha un fidato consigliere un po’ più lungimirante di lui che può convincerlo che mettere suo figlio sul trono, anche se questo implicherebbe una sua conversione, può aiutarlo a convertire la Russia al Cattolicesimo sul lungo termine, perché aprirebbe la nazione ad una maggiore influenza polacca, il che mi porta ad Anna Vasa: ella era la sorella minore di Sigismondo, ed erano estremamente legati, cosa strana vista la fede di Sigismondo e il fatto che Anna si era convertita al Luteranismo dopo aver sentito da un prete Cattolico che il Purgatorio non esisteva e che veniva utilizzato solo per far sì che la gente comune si spaventasse e si comportasse bene, eppure nonostante questo Sigismondo la trattava come uno dei suoi consiglieri più fidati e la volle perfino come sua reggente in Svezia mentre lui rimase in Polonia durante il breve periodo nel quale fu re di entrambi i paesi.
In aggiunta a tutto questo ella era ben istruita, parlava benissimo diverse lingue e aveva conoscenze mediche, perciò forse è la persona migliore che può metaforicamente (o letteralmente) dare una botta in testa a Sigismondo e ricordargli che sta per perdere la Russia nello stesso modo in cui ha perso la Svezia.
Ammetto che le mie ricerche non hanno scoperto molto su quello che pensava dell’ammissione dei Russi nella Confederazione, ma se avesse un ruolo più attivo nel consigliare Sigismondo ad accettare un qualche genere di compromesso egli potrebbe anche dirsi d’accordo.
Forse lei potrebbe instillargli l’idea di lasciare che Ladislao si converta per poter creare una Confederazione più potente che un giorno possa riguadagnare il controllo della Svezia, se non per Sigismondo quanto meno per Ladislao e i suoi eredi.
Anna potrebbe persino fargli notare che Ladislao sarebbe in una buona posizione per negoziare la riunificazione con Roma della Chiesa Ortodossa Russa, cosa che sarebbe meno costosa e più rapida che provare a convertire direttamente l’intera popolazione russa al Cattolicesimo.
Infatti questa idea ha dei precedenti, dato che durante il regno di Sigismondo venne concordata l’Unione di Brest, che portò la Chiesa Uniate Rutena, ovvero quelle che oggi sono la Chiesa Greco-Cattolica Ucraina e la Chiesa Greco-Cattolica Bielorussa, a tornare sotto l’autorità del Papa.
Anna potrebbe anche organizzare una qualche sorta di conveniente finzione che soddisfi i boiardi russi che vogliono un re Ortodosso e soddisfi Sigismondo mantenendo Ladislao Cattolico.
Per esempio Ladislao potrebbe convertirsi ad una delle Chiese orientali che riconoscono l’autorità del Papa ma hanno delle proprie leggi e tradizioni distinte che sono molto simili a quelle delle Chiese Cristiane Ortodosse.
È un po’ azzardato, ma come disse il maestro della storia alternativa Harry Turtledove una volta: “La fiction deve essere plausibile, tutto quello che deve fare la storia è verificarsi”.
Perciò, cosa accade in seguito se Sigismondo, sebbene a malincuore, lasciasse che Ladislao si convertisse all’Ortodossia e diventasse Zar di Russia? Beh, presumendo che le forze combinate di Confederazione e Russia riescano a sconfiggere qualsiasi opposizione è probabile che Ladislao assuma il titolo di Granduca della Moscovia, un titolo che utilizzò davvero nella nostra TL, e la Confederazione inizierebbe il lento processo di assimilazione della Russia.
Le barriere commerciali verrebbero abbattute, la gente potrebbe muoversi liberamente attraverso il confine e anche se la Russia non diventerebbe immediatamente parte della Confederazione, alla fine potremmo vederlo accadere lo stesso con un afflusso di nuovi membri russi.
Nel frattempo inizierà un periodo di polacchizzazione quando la lingua e la cultura polacche e la fede Cattolica Romana si diffonderanno attraverso la Russia.
Un simile processo verrà probabilmente guidato dai Gesuiti, un ordine religioso Cattolico che Sigismondo sostenne durante il suo regno.
Potrebbero anche essere offerti dei terreni in Russia ai coloni polacchi, attirando ulteriormente la Russia all’interno della Polonia.
Ovviamente ci potrebbe essere una reazione, perciò ci vorranno diversi anni prima che la Confederazione digerisca il suo ultimo membro.
Sigismondo potrebbe provare ad impedire rivolte garantendo diritti ai Cristiani Ortodossi e limitando la partecipazione dei Cattolici al governo locale, un po’ come in origine aveva promesso di fare con la Svezia nella nostra TL, ma considerando il suo fanatismo probabilmente Sigismondo infrangerà quella promessa, ammesso che la farà.
Inoltre lo sto già facendo comportare un po’ fuori dal suo personaggio, perciò non dovremmo presumere che faccia una svolta completa a 180°.
In tutta onestà potremmo vedere diverse grandi rivolte in Russia contro il dominio della Confederazione, specialmente se ci saranno tentativi di convertire direttamente la popolazione al Cattolicesimo o di far tornare la Chiesa Ortodossa Russa tra i ranghi Cattolici.
Infatti qualcosa di simile accadde in Ucraina nella metà del XVII secolo della nostra TL in risposta al tentativo della Polonia di diffondere il Cattolicesimo nella regione.
Però, di nuovo, non sarà Sigismondo il re della Russia, bensì Ladislao, perciò se Sigismondo resterà a Varsavia a governare il nucleo della Confederazione, Ladislao o il suo reggente potrebbero mantenere tutte le promesse, anche se questo potrebbe richiedere un abile atto di cerchiobottismo per mantenere felici gli Ortodossi russi e Sigismondo.
Inoltre, quando il Sejm riceverà tutti i suoi nuovi membri Ortodossi, potrebbe essere più interessato a mantenere la tolleranza religiosa, e perciò bloccherà qualsiasi tentativo di Sigismondo di rovesciare il carretto delle mele con tutte le sue sciocchezze sul convertire la Russia al Cattolicesimo.
Come reagirà l’Europa alla nuova Confederazione Polacco-Lituana-Moscovita? Voglio dire, la Confederazione sarà una superpotenza grazie semplicemente alle sue dimensioni, e la mia ipotesi è che questo farebbe impazzire il resto dell’Europa.
Nella nostra TL le nazioni occidentali europee come l’Inghilterra e la Francia furono sempre paranoiche riguardo ad una Russia troppo potente, ed erano disposte ad andare in guerra per fermare la sua espansione verso ovest, si può presumere che facciano lo stesso anche con una Confederazione ingrandita.
E c’è la forte possibilità che la Confederazione si espanda verso ovest: nella nostra TL Sigismondo fu un grande sostenitore della Controriforma, un movimento di revival Cattolico che voleva combattere l’espansione del Protestantesimo e creare una lega di nazioni Cattoliche che sconfiggesse i Protestanti, senza dubbio egli vorrà utilizzare la potenza della Confederazione ingrandita come mazzuolo nelle guerre di religione, come la Guerra dei Trent’Anni, che afflissero l’Europa del XVII secolo.
Infatti nella nostra TL Sigismondo volle intervenire al fianco degli stati Cattolici nella Guerra dei Trent’Anni, ma gli fu impedito dal Sejm.
Non è chiaro se in questa TL alternativa il Sejm lo bloccherà lo stesso, ma l’esistenza di questa Confederazione ingrandita potrebbe convincere Re Gustavo II Adolfo di Svezia ad intervenire in quella stessa guerra per paura che i suoi parenti polacchi provino a riottenere il controllo della Svezia utilizzando le risorse e la manodopera russe appena acquisite.
Questo significa non solo che non avremo mai la Collana del 1632 di Eric Flint, ma anche che Gustavo Adolfo potrebbe vivere più a lungo, dato che non verrà ucciso nella Guerra dei Trent’Anni, perciò chissà cosa potrebbe voler dire questo per la storia svedese? Nel frattempo la Marca di Brandeburgo e il Ducato di Prussia, vassallo della Confederazione durante questo periodo, potrebbero non evolversi mai nel Regno di Prussia e poi nell’Impero Tedesco come fecero nella nostra TL, dato che dubito che la Confederazione voglia una Germania forte e unita al suo confine occidentale.
Ovviamente la grande domanda è: la Confederazione esisterà in una forma o un’altra fino ai giorni d’oggi o collasserà sotto il suo stesso peso? Beh, nella nostra TL, alla fine del XVI secolo, era necessaria l’unanimità perché il Sejm promulgasse qualsiasi cosa.
Questo era stato ideato per impedire l’ascesa dei nobili più potenti della Confederazione, ma in pratica voleva dire che per il Sejm era quasi impossibile far passare parecchie leggi.
Questo paralizzò il governo della Confederazione, impedendo ai suoi leader di implementare le riforme necessarie per stare al passo con i loro rivali, e contribuì al suo collasso e alla partizione.
Inoltre, nonostante la storia di tolleranza religiosa della Confederazione, questa non impedì conflitti religiosi nella Confederazione, e Sigismondo e altri monarchi Polacco-Lituani non rispettarono questa politica verso i loro sudditi Ortodossi o Protestanti.
Se ciò continuasse, specialmente nelle terre russe principalmente Ortodosse, potremmo vedere la Confederazione fatta a pezzi dalle lotte religiose.
Ora, ad essere giusti, quando Ladislao divenne re fu noto per essere più tollerante di suo padre nei confronti delle altre religioni e provò a riformare il governo della Confederazione, ma perfino lui lottò col Sejm per poter portare a termine qualsiasi cosa, e la sua morte pose fine al Secolo d’Oro Polacco.
Di nuovo, nella nostra TL la posizione di Ladislao in Polonia era debole perché non era il padrone della sua terra nella Confederazione, e perciò non aveva una base di potere.
Questo lo rese dipendente dal sostegno dei nobili Polacco-Lituani, ma in questa TL alternativa sarebbe lo Zar di Russia, perciò avrebbe la potenza di quel paese alle spalle quando tenterà di promuovere le riforme della Confederazione, e anche così è possibile che i nobili siano ancora meno desiderosi di lavorare con Ladislao, perché nonostante qualsiasi finzione abbiano creato suo padre e sua zia o quanto prenda sul serio la sua religione sarebbe comunque un re Ortodosso.
Il Sejm potrebbe persino rifiutarsi di eleggere qualcuno della branca polacca del Casato di Vasa, presumendo che in questa TL alternativa Ladislao abbia un erede che gli sopravviva, e quel casato reale finirebbe col governare solo sulla Russia, ma ehi, se un mucchio di Tedeschi può governare l’Inghilterra per secoli perché un mucchio di Polacchi non può fare lo stesso con la Russia? In conclusione, anche se penso che una Confederazione Polacco-Lituana-Moscovita fosse possibile, a causa della debolezza intrinseca del governo della Confederazione e dell’intolleranza religiosa che avvinceva l’Europa all’epoca è difficile credere che sarebbe durata a lungo.
È più probabile che la Russia si liberi del dominio della Confederazione, o che i Polacchi Cattolici, ritrovatisi in minoranza, si rifiutino di eleggere un altro Vasa, e a questo punto la storia della Confederazione Polacco-Lituana ritornerebbe sui suoi binari, ma, di nuovo, la sua breve conquista della Russia potrebbe insufflare abbastanza vitalità nella Confederazione per farla durare più a lungo di quanto non fece nella nostra storia, cambiando il volto dell’Europa.

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C'è spazio anche per la proposta di Dans: l'Impero Ottomano Mondiale!

Nel 1401, Tamerlano muore di crepacuore. Non avendo grandi rivali verso Oriente, l' Impero Ottomano inizia gradualmente ad espandersi verso l'Iran e l'Iraq, annettendo prima tutta la penisola anatolica. Grazie alle nuove conquiste e al saccheggio di Baghdad e di Esfahan, l'Impero può aumentare militarmente il suo esercito e conquistare Costantinopoli senza sforzo nel 1433, 20 anni prima della data "ufficiale". Le ricchezze generate dalla conquista dell' Impero Bizantino(che comprende Grecia,Rodi,Cipro e Creta) sono enormi. Nel 1456, durante l'assedio di Belgrado, gli Ungheresi si arrendono perché non ricevono l'appoggio dei loro alleati. Inizia così una tremenda espansione verso nord che si conclude solo con la totale annessione di Austria, Ungheria, Regno di Polonia e Valacchia. L'espansionismo frena però quando la reazione congiunta della Repubblica di Venezia, del Ducato di Novgorod e del Sacro Romano Impero riescono a ottenere tramite una furibonda guerra l'indipendenza della Valacchia e della Polonia. L'Impero entra quindi in una fase di stagnazione, dovuta anche al fatto che i suoi vicini sono ancora abbastanza potenti per non farsi travolgere. Non manca però la colonizzazione di alcuni paesi extraeuropei come il Canada, il Sudafrica, l'India e il Venezuela. Territori molto importanti, sia economicamente che culturalmente, i nuovi territori "regalano" un nuovo stile di vita e la filosofia del Sapere,fondata sul concetto di bene comune e della continua ricerca intellettuale. Nel 1914 scoppia la Prima Guerra mondiale. L'Impero, che non è mai entrato in crisi, aiuta molto i suoi alleati. Nel 1917 l'intervento degli Stati Uniti risulta abbastanza evidente e due anni più tardi nel trattato di Versailles viene ritenuta responsabile solo la Germania che viene disgregata in staterelli dipendenti dalle potenze vincitrici. L'Impero austro-ungarico si fonde con quello Ottomano. Un vento di occidentalità porta ad un rinnovamento della cultura austriaca classica che si fonde con la mitologia ottomana. L'Impero rivaleggia solo con gli Stati Uniti. Nel 1923 viene nominato erede uno strano personaggio dal nome alquanto strano: Mustafa Kemal. Nel 1925 il Sultano Mehemet Pascià IV muore di vecchiaia. Nel discorso fatto al popolo ottomano, Kemal promette un grande futuro di pace,prosperità e giustizia e accusa gli Stati Uniti della crisi economica che sta dando i primi segni. È il 28 giugno 1928. Ad Istanbul, il Sultano Kemal I pronuncia le seguenti parole ai microfoni delle principali radio. Il discorso è sentito in tutte le province dell' Impero, dal Marocco all'Afghanistan.

« Sudditi dell'Impero! Una nuova alba,un nuovo giorno ha inizio! Non sentite forse il crollo totale del sistema degli Stati Uniti? Non vedete forse prosperare le nostre colonie in Canada? Non sentite le grida di gioia dell'India ora più libera e giusta? Sudditi! Il mio regno sarà segnato dal rinnovamento interno della nostra cultura! Mi ramificherò al futuro imparando dal passato! La cultura occidentale,la nostra cultura e quella indiana sono importanti!Nei prossimi anni di Regno garantirò la giustizia e la prosperità! Gli Stati Uniti stanno già tracollando su se stessi! Dopo averli annessi completamente, solo la perfida Comunità Europea oserà sfidarmi. E a quel punto, verrà sottomessa al nostro Grande Stato!Sudditi! Solo a quel punto potremmo compiere il passo finale! Solo così creeremo un Sultanato Costituzionale Mondiale!Sudditi! Voi vincerete! Noi tutti vinceremo! »

Nei quindici anni successivi, lo Stato Interno è cambiato radicalmente. In meglio.

Anche i rapporti esteri sono cambiati. In peggio

L' Impero è in crisi come non è mai stato. Non ci sono momentaneamente eredi al trono e il Sultano Kemal è sterile. Sul letto di morte, nel 1948, a vent'anni dalla sua nomina di Sultano, Kemal I nomina erede il suo figlio adottivo, Mustafa XXII. Si rivela un genio politico ma è impopolare. Nelle grandi fasi di guerra dei successivi 15 anni. l'Impero Ottomano ha quasi il controllo totale del mondo. Restano ancora libere però quasi tutta l'Europa e l'Africa Centrale. Viene proclamata la Monarchia Costituzionale. Un futuro di benessere aspetterà l'ex Impero oppure Mustafa si rivelerà un incompetente? La creazione di grandi infrastrutture e di altri servizi che ampliano la libertà dei cittadini distruggono l'Impero dall'interno. Il mondo si suddivide in grandi stati nazionali. L'impero è morto.

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Si aggiunge alla discussione anche Generalissimus:

Ivan il Terribile rischiò di non nascere affatto. Dopo aver divorziato da sua moglie Solomonia Saburova e averla spedita in un convento perché incapace di dare alla luce un successore, suo padre Basilio III si risposò con Elena Glinskaja. Anche lei trovò le stesse difficoltà a rimanere incinta, ma alla fine diede a Basilio due figli, Ivan IV, appunto, e Jurij. E se invece anche lei si dimostrasse sterile come la precedente consorte di Basilio III e non riuscisse a generare un erede al trono russo? Basilio aveva due fratelli, ma aveva fatto in modo che non si sposassero fino a quando non fosse stato lui ad avere un figlio, e aveva reso chiaro ai boiardi che non si fidava per niente di loro. Cosa accadrebbe alla Russia in una situazione simile?

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Gli replica Federico Sangalli:

Vedo tre strade:

- i Boiardi scelgono tra i fratelli di Basilio, uno di questi genera una discendenza stabile e la monarchia continua. Effetto: si evitano le follie di Ivan il Terribile e anche i Torbidi. Una Russia più forte inizia la sua ascesa imperiale prima, magari approfittando della Guerra dei Trent'Anni per attaccare in anticipo Polonia e Svezia.

- versione "conservatrice": morto Basilio III nel 1533, suo fratello Jurji (IV) diventa Zar ma gli sopravvive solo pochi anni e senza generare eredi come in HL. Gli succede quindi suo fratello Andrey (IV) e, alla sua morte, il di lui figlio Vladimir (IV). Anche se non sono sterminati da Ivan il Terribile, i suoi figli non generano eredi quindi entro la fine del XVII secolo la corona passerebbe a sua figlia Maria, sposa di Magnus di Danimarca, Duca di Holstein e Re di Livonia. Poiché il marito morirebbe prima della sua ascesa, Maria avrebbe poi varie opzioni: probabilmente crescerebbe i loro due figli ma entrambi le pre-morirebbero, quindi forse potrebbe accettare l'offerta di matrimonio di Boris Godunov, che in questa fase di potere regale debole potrebbe comunque emergere come un potente boiardo. Dopodiché i Godunov sostituirebbero i Rjurik sul trono e, senza Falsi Dmitri vari, si continuerebbe con lo scenario 1. É anche possibile, mantenendo l'ipotesi "conservatrice", che alla morte di Fedor Godunov gli succede sua sorella Xenia, che presumibilmente avrebbe sposato un principe scandinavo (probabilmente danese, come John di Schleswig-Holstein in HL) e alla sua morte il di lui casato avrebbe potuto ascendere al trono di Russia.

- i Boiardi litigano per la successione, la reggenza e la legittimità della corona. Presto gli intrighi di palazzo degenerano e inizia una guerra civile: la Russia è investita dai Torbidi in anticipo, compresi falsi pretendenti vari, polacchi e svedesi si prendono tutta la Livonia, turchi e mongoli recuperano un po' dello spazio perduto nelle steppe. La Russia non riesce a imporsi come il grande successore dell'Impero Bizantino e rimane uno stato dalle fondamenta deboli, una specie di grossa Polonia, anche se gli sviluppi successivi dipenderebbero dal vincitore della lotte di potere.

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C'è poi la pensata di Sokol (presa da questa pagina):

Vi presento un mio progetto di unione delle corone russa e polacca. La Russia in questo scenario è cattolica romana, non ortodossa. Il risultato potrebbe essere chiamato "Severoslavia" ("terra degli Slavi settentrionali", in contrapposizione agli Slavi occidentali e meridionali):

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Generalissimus sostiene:

Un possibile PoD per realizzare quest'ucronia secondo me è il seguente. Nel 1600 il nobile polacco Lew Sapieha, fautore di un'unione tra la Russia e la Confederazione Polacco-Lituana, condusse una missione diplomatica che aveva lo scopo di proporre allo Zar Boris Godunov di governare i due paesi in unione personale. Godunov rifiutò l'offerta, ma cosa sarebbe accaduto se avesse accettato?

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A rispondergli è *Bhrg'howidhHô(n-):

Tre possibilità:

1) l’Unione di scioglie alla morte del Sovrano (perché i due Paesi hanno due Successori diversi), quindi si torna alla Storia nota;

2) l’Unione prosegue coi Románovy e si anticipa la situazione del XIX. secolo (rispetto al 1815, la Russia in Polonia consegue anche la Prussia Occidentale, la Posnania e la Galizia Orientale; in cartina anche tutta la Moldavia, compresa la Bukowina, e i Paesi Baltici nonché parte della Finlandia, ma questo non consegue per forza dal Punto di Divergenza);

3) l’Unione prosegue coi Wasa (e quindi poi verosimilmente coi Lorenesi).
Mi pare meno verosimile una conquista svedese di tutto.

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Sempre a questo proposito, Generalissimus ha tradotto per noi un'altra ucronia:

E se la Polonia fosse una superpotenza?

La Polonia ha una reputazione storica molto particolare, nella storia recente è stata ripetutamente conquistata, spartita e divisa senza tregua dai suoi rapaci vicini.
Polonia è sinonimo di campo di battaglia e viene sempre vista come una vittima dalle grandi potenze intorno ad essa, ma le cose non sono state sempre così, un tempo, dal XV al XVII secolo, fu una delle principali potenze europee.
La Polonia controllava un’enorme parte dell’Europa orientale, i Polacchi arrivarono addirittura ad occupare Mosca.
La Polonia era un centro di ricchezza, democrazia e cultura, ma questa situazione non durò e alla fine la Polonia venne spartita e conquistata dai suoi vicini.
E se questo non fosse mai successo? E se la Polonia rimanesse uno dei paesi più potenti d’Europa? Come influirà questo sul resto della storia, le guerre, i confini, la cultura e la demografia? Questa è la domanda di quest’ucronia.
Parte 1: perché la Polonia cadde?
Quando faccio questi video o cerco di predire la geopolitica in generale ci sono un paio di parametri che guardo per sapere se un paese sarà di successo o meno: un governo rappresentativo o perlomeno giusto, un’economia di mercato che incoraggi la gente a lavorare duro, delle grandi forze armate, una buona geografia ecc.
La cosa veramente frustrante è che la Polonia dell’inizio dell’età moderna rientrava in tutti o quasi i parametri necessari per una società di successo, se si ignora un’importante variabile sembrava che la Polonia fosse destinata a diventare una superpotenza.
La Polonia era una democrazia, con un 7% di popolazione col diritto di voto fu lo stato democratico più europeo fino agli anni ’30 dell’800.
Il parlamento, o Sejm, era così potente che poteva deporre il monarca a suo piacimento e i Polacchi avevano un fortissimo senso della libertà personale e generale.
In un’era di guerre religiose e oppressione la Polonia era un’oasi di tolleranza per qualsiasi gruppo, fosse esso Musulmano, pagano, Ebreo, Ortodosso o Protestante.
La Polonia aveva anche un’economia capitalista piuttosto sviluppata, con grandi ricavi provenienti dall’agricoltura e dall’attività estrattiva.
la Polonia era un centro culturale, con famosi scrittori e rinomate università, e allora qual era il difetto peggiore della Polonia? È che il potere politico, economico e sociale era dominato dalla Szlachta, la classe nobiliare polacca, che costituiva circa il 7% della popolazione polacca, quello col diritto di voto.
La Polonia era in una strana situazione: durante il Medioevo, quando il feudalesimo era fiorente in Europa occidentale, in Polonia il contadino medio era libero, ma quando l’Europa abbandonò il feudalesimo e diventò una società capitalista con enormi città ebbe bisogno di una fonte di cibo più grande, che arrivò dalla poco popolata Polonia, dove la nobiltà ridusse improvvisamente in servitù i contadini per rifornire di grano l’Europa occidentale.
I servi dovevano lavorare per il loro signore senza essere pagati per più di 50 giorni all’anno e gli era de facto proibito lasciare le loro terre e trasferirsi in città.
Questo limitò l’urbanizzazione della Polonia, mentre quella dell’Europa decollò.
Alla Szlachta inoltre era proibito farsi coinvolgere nei commerci e dato che essa aveva i redditi più elevati questo impedì lo sviluppo della manifattura e di altre industrie.
L’altra grande variabile è che gli Jagelloni cedettero continuamente potere alla nobiltà indebolendo il proprio, e ciò va bene in certe circostanze, come avvenuto in Inghilterra, ma in Polonia, dove la Chiesa e le città erano forze che si controbilanciavano, risultò nella presa di controllo della società da parte dei nobili.
Esiste questo mito secondo il quale la Polonia divenne così debole perché una clausola del Sejm affermava che anche un singolo votante poteva mettere il veto su una politica, ma questo in realtà non fu un grande problema fino a quando la Polonia non fu già in grave declino.
La filosofia medioevale chiedeva che l’opinione di ogni nobiluomo venisse onorata, ma in pratica una volta che una maggioranza del Sejm superiore ai 2/3 votava a favore di qualcosa gli altri venivano ignorati.
La legge iniziò ad essere seguita alla lettera quando la Polonia era diventata già un fantoccio russo nel XVIII secolo e i Russi fecero tutto il possibile per rendere la Polonia il più debole possibile.
Il modo più facile perché inizi questa TL è che gli Jagelloni riescano a mantenere più potere della nobiltà alleandosi contro di essa con le città, e per breve tempo con la Chiesa polacca, permettendo così alla Polonia di svilupparsi in una società più pluralista.
Il Sejm esiste ancora, ma rappresenta interessi esterni a quelli della Szlachta.
Tutto considerato questa TL non è così improbabile, a metà XVIII secolo, quando la Polonia si affrettò ad implementare alcune delle riforme che ho menzionato, essa vide l’inizio dell’industrializzazione e un rinascimento culturale e intellettuale.
Parte 2: gli effetti sulla potenza polacca.
Gli effetti di questa TL ci metteranno un po’ per andare a pieno regime, ricordate che la Polonia fu una grande potenza perché gli effetti positivi del sistema polacco superarono quelli negativi per secoli, ed è piuttosto difficile tracciare una riga e dire quando cambiò questa situazione.
Un cambiamento che avverrà di sicuro sarà una maggiore ricchezza e produttività della Polonia.
Ci sono due modi per strutturare una società di frontiera, cosa che sicuramente era la Polonia dell’inizio dell’età moderna: si può affrontare la carenza di persone e infrastrutture o aumentando le libertà o con la servitù.
Ogni frontiera vide entrambe, ma in generale la maggiore libertà venne praticata in America e la servitù in Russia.
La Polonia era strana, le élite facevano orgogliosamente sfoggio della libertà ma allo stesso tempo opprimevano pesantemente la loro popolazione di servi.
I sistemi di frontiera basati su una maggiore libertà hanno universalmente visto una crescita demografica maggiore rispetto alla crescita economica, dato che la gente veniva incentivata a lavorare duro e poteva usare appieno la sua creatività, mentre quelli basati sulla servitù possono mantenere un livello di sviluppo più alto con meno persone nei primi stadi.
Un paragone lo abbiamo con gli Stati Uniti e il Messico, dove gli Stati Uniti hanno sorpassato il Messico sotto ogni punto di vista nonostante il Messico fosse più vecchio di 100 anni e avesse una popolazione più grande e una società più avanzata.
Se agli agricoltori verrà permesso di trasferirsi nelle città e lasciare le loro terre questo risulterà in un aumento dei costi di gestione della manodopera, perché i proprietari terrieri competeranno per i locatari.
Nella nostra TL le città polacche erano piccole, Danzica, la città più grande, aveva una popolazione di 35.000 abitanti, mentre quelle che la seguivano ne contavano circa 15.000.
Le città dell’Europa occidentale come Londra, Parigi o Amsterdam avevano popolazioni di centinaia di migliaia di abitanti.
Le popolazioni di queste città erano formate in larga maggioranza da Tedeschi ed Ebrei, i Polacchi vivevano soprattutto nelle campagne.
Questo non avverrà in questa TL, i Polacchi affluiranno nelle città in cerca di lavoro sostenendo l’economia manifatturiera.
Nella nostra TL una volta che il sistema si riformò leggermente la Polonia divenne uno dei primi paesi ad industrializzarsi.
Allo stesso modo, con una crescita demografica più alta, i Polacchi migreranno verso le regioni orientali come l’Ucraina, che era davvero poco popolata.
Non ho menzionato molto questa regione, ma di fatto questa era un’unione personale tra Polonia e Lituania, anche se era la Polonia a condurre davvero lo spettacolo.
I Polacchi migreranno verso i fertili campi dell’Ucraina, con i contadini che colonizzeranno le terre rimanendo indipendenti dai rapaci proprietari terrieri polacchi, e che in seguito daranno la luce ad altri figli facendo continuare questo ciclo.
Le popolazioni che vivono sulle frontiere, se incentivate, posso dare vita ad enormi popolazioni, perciò il numero dei Polacchi in questo mondo potrebbe raddoppiare o addirittura triplicare.
La Lituania aveva un sistema diverso, era una monarchia separata dall’Ucraina e dalla Polonia, e per questo non era completamente aperta all’immigrazione polacca, era già dominata da un potente gruppo di oligarchi che controllavano la società, come i Radziwiłł, perciò ci saranno meno incentivi all’immigrazione polacca.
La Lituania rimarrà relativamente arretrata rispetto al resto della confederazione.
I Polacchi attuarono una cosa molto intelligente che poche altre nazioni riuscirono ad ottenere: il pluralismo all’interno di un unico paese.
Gli Stati Uniti lo hanno fatto molto bene, io posso andare orgoglioso di avere antenati sia inglesi che tedeschi e di essere contemporaneamente un fiero Pennsylvaniano e Canadese, e niente di tutto questo mi rende meno americano.
Anche alcuni dei miei amici indiani e cinesi, nonostante siano nati in una civiltà diversa, possono sempre diventare Americani.
La Polonia era simile, almeno tra le élite si poteva essere Cattolico, Protestante, pagano, Ortodosso, Musulmano, Ucraino, Lituano, Tartaro, Ebreo ecc. e comunque non essere meno polacco, infatti tra l’élite polacca era di moda vestirsi con abiti sarmati o turchi.
In questa TL i Polacchi integrano con successo gli Ucraini, i Lituani e vari gruppi religiosi per creare una grande identità polacca.
Non è chiaro però se questo sarà un processo completamente volontario o meno, ma per i contadini di queste aree il modello polacco sarà molto attraente.
Parte 3: la Polonia ad oriente.
I Cosacchi sono affascinanti, li ho sempre visti come dei pirati di terra.
Per quelli di voi che non lo sanno i Cosacchi erano persone in fuga dalle oppressive strutture schiaviste in Russia e Polonia verso le praterie ucraine.
Fondarono delle loro libere comunità di bucanieri in Ucraina meridionale, e in generale erano una minaccia per tutti i loro vicini.
Inizialmente si allearono con i Polacchi, dato che gran parte di loro erano etnicamente polacchi o ucraini, ma il desiderio polacco di trasformarli in servi si ritorse contro di loro.
Ciò non avviene mai in questa TL, con la Polonia che è un libero sistema pluralistico i Cosacchi rimangono suoi devoti alleati.
Il miglior paragone con i Cosacchi di questa TL sono gli Scozzesi Irlandesi americani della nostra TL: nel XVIII secolo ci fu una grande emigrazione dall’Irlanda settentrionale e dalla Scozia meridionale verso gli Appalachi.
Gli Scozzesi Irlandesi erano rozzi e non erano agricoltori particolarmente industriosi, ma si diffusero rapidamente ed erano degli eccellenti combattenti.
Furono gli Scozzesi Irlandesi a far avanzare sempre di più la frontiera americana fino ad arrivare in California, agendo come avanguardia dell’America, e nella Polonia di questa TL i Cosacchi avranno un ruolo quasi identico.
In questa TL la combinazione di agricoltori polacchi e Cosacchi conquisterà la steppa e caccerà le tribù turche native, piuttosto che i Russi.
I Turchi erano forse degli eccellenti combattenti, ma non riuscirebbero a fermare l’ondata demografica polacca, che conquisterà l’Ucraina e si spingerà in Russia meridionale.
I Turchi verranno cacciati dalla Crimea e la Moldavia passerà dall’essere un vassallo turco ad uno polacco, come era nel tardo medioevo.
Spesso ci si dimentica che i Polacchi combatterono una guerra contro i Russi ad inizio XVII secolo che quasi vinsero.
I Polacchi avevano preso il controllo di Mosca e avevano fatto a pezzi le armate russe, ma sovraestendettero così tanto le loro linee di rifornimento che i Russi fecero squadra con gli Svedesi e li sconfissero.
In questa TL, con le regioni orientali dell’impero meglio popolate, le linee di rifornimento polacche non arrivano a Mosca ridicolmente sovraestese, i Polacchi riescono a conquistare e mantenere Mosca, trasformando il resto della Russia settentrionale in uno stato vassallo.
Questa regione è molto meno fertile della steppa della Russia meridionale, che i Polacchi inizierebbero a popolare.
In questa TL la Russia non è più una grande potenza, se non addirittura un paese.
All’epoca la Russia era piuttosto debole, perciò potrebbe venire smantellata.
Una cosa da considerare è che in quel periodo la Polonia era nella stessa buona posizione della Russia per diventare la potenza dominante dell’Europa orientale: la Polonia era più sviluppata sotto quasi tutti i punti di vista, prima di Ivan il Terribile la Russia era a malapena un paese unito, e prima di Pietro il Grande faceva a malapena parte dell’Europa.
Inoltre i Polacchi avevano un’estesa frontiera sulla steppa che avrebbero potuto usare per espandere la loro potenza proprio come fece la Russia nella nostra TL andando verso est.
Nella nostra TL furono per lo più i Cosacchi a colonizzare la Siberia e in questa TL, essendo polacchi invece che russi, si spingeranno in Siberia per conto di quel paese.
Gran parte della Siberia venne conquistata in modo molto semplice, visto che era poco popolata, e la sua conquista avvenne soprattutto per il commercio di pellicce, perciò per portarla a termine basterebbe una forza esigua di Polacchi.
Comunque sia questo avrebbe dei limiti, con la capitale a Varsavia o a Cracovia invece che a Mosca le priorità dell’impero polacco cambieranno.
Ci vorrà più tempo per conquistare la Siberia perché ci sarà il Khanato di Kazan’ a bloccare la strada, e non sarà un vicino immediato come nel caso dei Russi nella nostra TL.
I Polacchi lo conquisteranno senza fretta, mentre molte delle conquiste più difficili dei Russi in Asia come le tribù kazake, il Caucaso o il Territorio del Litorale dai Cinesi, non avverranno affatto con un’autorità polacca così lontana.
In generale, con una capitale così ad ovest i Polacchi non avranno modo, fino all’invenzione della ferrovia, di mantenere il potere sulle regioni ad est degli Urali.
La Siberia si separerà e diventerà una repubblica cosacca indipendente, ma sul lungo termine, e un po’ come è successo con l’anglosfera, non ci sarà cattivo sangue tra queste due nazioni slave polacche.
Da una loro base in Asia centrale o in Siberia i Cosacchi continueranno ad espandersi, col tempo la nazione siberiana, grazie alle sue dimensioni e specialmente all’invenzione delle ferrovie, riuscirà a diventare una grande potenza.
La verità è che gran parte della Siberia è piuttosto fertile, ma i Russi non sono mai stati abbastanza numerosi da colonizzarla.
In termini di risorse, siano esse petrolio, manganese, diamanti, minerali di ferro, fertilità del suolo e altre specifiche, la Russia è incredibilmente ricca, se il sistema russo fosse onesto almeno la metà la Russia (o in questo caso la Polonia) e la sua diaspora sarebbero favolosamente ricche.
Parte 4: la Polonia in occidente.
Nella nostra TL l’indebolimento della Polonia fu un’opportunità incredibile per la Svezia, che riuscì quasi a conquistarla e a creare un impero mondiale, e quel quasi è la parola chiave.
Parlando di altre cose, per quelli di voi che non lo sanno, la Germania fu composta da una serie di piccoli litigiosi stati per 600 anni fino a quando non venne unificata dalla Prussia, Prussia che riuscì a nascere grazie all’indebolimento della monarchia centralizzata polacca, cosa che permise alla Prussia Orientale di diventare un possedimento del Margravio del Brandeburgo, che col tempo solidificò il suo potere fino a quando non diventò Re di Prussia.
Tutto ciò in questa TL non potrà mai accadere, i Prussiani, ovvero la forza che unificò la Germania, non riusciranno mai ad ottenere abbastanza forza senza una Polonia debole.
Siamo abituati a vedere una Polonia bloccata tra due vicini più potenti, ma non pensiamo mai che quei vicini divennero più potenti della Polonia solo perché fu essa a permetterglielo.
Con la Moldavia vassallo dei Polacchi, questi incoraggeranno continuamente i Romeni, parenti dei Moldavi, a ribellarsi e ad unirsi alla Moldavia.
I Polacchi competeranno con gli Austriaci per lo smantellamento dei Balcani turchi.
La Germania potrebbe unificarsi comunque in questa TL per via dell’industrializzazione, dei tempi di viaggio più brevi e dell’ascesa del nazionalismo, ma lo farà in modo più calmo e rilassato, probabilmente diventerà una confederazione a guida austriaca.
Questa Germania non sarà molto minacciosa, e questo sarà ottimo per la Francia, che diventerà in anticipo la più grande potenza d’Europa.
Francia e Polonia saranno le potenze dominanti dell’Europa continentale.
La traiettoria generale della storia dell’Europa moderna è stata la crescita e la centralizzazione delle potenze europee.
Quando arrivò il momento della guerra totale solo le potenze con le popolazioni più grandi e le industrie più forti riuscirono a sopravvivere, e le due diaspore più grandi, quella inglese, sotto forma degli Stati Uniti e dei dominion, e quella russa, finirono col dividersi il continente europeo.
Con la Polonia che di fatto sostituirà la Russia i Polacchi otterranno la posizione di una delle maggiori potenze europee o mondiali.
Non c’è bisogno di dire che la Polonia si industrializzerà, e grazie alle sue dimensioni sarà tra le superpotenze industriali.
Dato che sarà una potenza democratica libera con un’economia in ascesa, l’Europa orientale in questa TL sarà in una posizione molto migliore.

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Il grande *Bhrg'howidhHô(n-) gli risponde:

Se la Russia avesse vinto la Prima guerra Mondiale avrebbe realizzato in pieno la Severoslavia, grazie alla riunificazione di tutta la Polonia e all'Unione Personale col Regno di Cecoslovacchia.

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Pavel Tonkov suggerisce:

E se avessimo anche la Sredoslavia, ovvero la Slavia Centrale?

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Interviene Generalissimus:

In quel caso penso che ad avere un ruolo centrale sarebbero il Regno di Samo e il Khaganato Avaro.

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E Iacopo suggerisce:

L'ente politico che davvero è mancato storicamente è la Slavia del sud-est, ossia l'unione di Rus di Kiev e Impero Bulgaro, estesa dalla Rutenia alle Steppe e dal Dniepr a Ohrid.

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A proposito, anche Generalissimus ha avuto un'idea degna di comparire in questa pagina:

Ivan IV il Terribile non riesce a sottomettere il Khanato di Kazan, che continua ad esistere. Cosa succede? Diventerà un ostacolo per l'espansione russa in Siberia? E cosa farà Ivan? Potrebbe cominciare tutto con Udmurtia e Bashkortostan che decidono di unirsi al Khanato invece che alla Russia, visti i risultati della guerra...

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Gli risponde Pedro Felipe:

Supponiamo che Ivan subisca davvero una bella batosta a Kazan e rinunci definitivamente all' espansione verso est. Io immagino uno scenario del genere: dopo aver firmato dei trattati di pace con il Khan di Kazan, Ivan il Terribile si rivolge con decisione verso ovest, strappando territori a Polonia-Lituania e Svezia, e riuscendo a guadagnare uno sbocco sul Mar Baltico, dove fonda una città sul sito dell'odierna San Pietroburgo. Considerando il suo ego mi aspetto che la chiami Ivangrad, o qualcosa del genere. Nel frattempo nella steppa i Khanati di Astrachan e di Crimea sono liberi di espandersi nella Ciscaucasia, mentre da sud avanzano l'Impero Ottomano e la Persia. Penso che la conquista di Azov e della Crimea avverrà comunque, anche ad opera di una Russia "ridotta", ma proprio per questo maggiormente interessata allo scenario europeo.

Ad est degli Urali invece, il Khanato di Sibir si rafforza, andando a inglobare e islamizzare i vari popoli della Siberia occidentale e centrale. Più a sud, in Asia centrale, la storia si svolge più o meno come nella nostra Timeline, quindi continue lotte tra i vari Khanati di Khiva, Kokand, Bukhara, Samarcanda, che possono finire di volta in volta sotto l' influenza persiana, afghana, o persino cinese. Proprio la Cina, sotto la dinastia manciù dei Qing, si approprierà di tutti quei territori che nella nostra Timeline sono finiti sotto il dominio russo, ovvero la Transbajkalia e tutto il bacino dell' Amur, fino all' isola di Sahalin. Non credo comunque che i cinesi o i tatari di Sibir possano essere interessati ai territorio dell' estremo nord est siberiano, troppo lontani da raggiungere e difficili da mantenere. I russi ci sono riusciti affidando la conquista di uno spazio così immenso a singoli avventurieri, come la famiglia Stroganov, e soprattutto erano motivati dal commercio di pelli di ermellino, molto richieste in Europa. Credo che ai Qing e ai Khan mancassero sia i mezzi sia le motivazioni.

In questo vuoto di potere piomba un nuovo attore: la Gran Bretagna, che dopo la Convenzione di Nootka del 1790 aveva mano libera nel Pacifico settentrionale. Gli inglesi, dopo aver conquistato l' Alaska, unita ai Territori del Nord Ovest, attraversano lo stretto di Bering (che ovviamente si chiamerà in modo diverso, visto che senza la Russia Vitus Bering farà tutt'altro, e si chiamerà magari stretto di Drake, o di Cook) occupando anche Kamchatka, Cukotka e tutto il territorio all' incirca fino al 60° parallelo nord. Nel frattempo i giapponesi occupano le isole Curili. L' assenza della Russia nello scenario centroasiatico non farà nascere il Grande Gioco, e Russia e Gran Bretagna potranno forse stringere un' allenza in chiave antitedesca e antisiberiana.

Le conseguenze di questa Russia "mutilata" cominciano a farsi interessanti all' inizio del XX secolo. Infatti per prima cosa non avviene la guerra tra Russia e Giappone, goccia che fece traboccare il vaso, già pieno di tensioni sociali e malcontento dei ceti poveri, causando la rivoluzione del 1905. Quindi niente manifesto d' Ottobre e niente Duma, il che renderà la rivoluzione del 1917, che scoppierà ugualmente a causa della Prima Guerra Mondiale, ancora più violenta e radicale. Facciamo qualche riflessione su questo importantissimo evento della storia russa: innanzitutto sarà più breve, visto che i rossi non dovranno perdere tempo ad inseguire i bianchi nelle loro roccaforti in Siberia e in Asia centrale. Lo zar non verrà ucciso ad Ekaterinburg, che trovandosi al di là degli Urali avrà un altro nome e farà parte del Khanato di Siberia.

A sud, ricordiamo che nei secoli precedenti la Russia era riuscita a strappare all' Impero Ottomano gran parte dei possedimenti a nord e a est del Mar Nero ma, temendo di perdere la preziosa neutralità dei Khanati, non aveva deciso di gettarsi alla conquista del Caucaso, che allo scoppio della Grande Guerra era ancora saldamente in mano ottomana. I Turchi approfitteranno dei disordini interni della Russia durante la rivoluzione per penetrare nel bacino del Kuban, ma verranno respinti dall' Armata Rossa. Nel frattempo sul fronte occidentale le cose vanno come nella realtà, con i tedeschi che si ritirano e i russi che riconquistano RSS Bielorussa e Ucraina. Se arrivano in breve ai confini della Polonia, questa ci penserà due volte prima di attaccare la neonata URSS, e la guerra polacco-sovietica non avverrà. I sovietici potranno quindi concentrarsi sulla riconquista dei Paesi baltici, che avverrà con successo. A est invece non avverrà un bel niente, nei khanati la vita continuerà secondo le tradizioni, e il barone Ungern von Sternberg non si creerà il suo stato personale in Mongolia, divenuta indipendente, e molto più grande di come sia in realtà, in seguito alla caduta della dinastia Qing.

Nel 1920 un certo Jozif Dzugasvili, detto Poladis (in georgiano "acciaio"), guida una rivolta dei georgiani, ai quali si uniscono gli armeni scampati al genocidio, contro i turchi. La rivolta finisce con la vittoria degli insorti e la creazione delle repubbliche di Georgia e Armenia. La storia prosegue più o meno come nella nostra Timeline fino allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, dove questa Russia "mutilata" cambia le sorti della guerra. Infatti Trotzky (che non è stato silurato da Stalin, diventato dittatore della Georgia) non può spostare le fabbriche al di là degli Urali, nè può applicare la tattica della terra bruciata. I tedeschi prendono Mosca già nel dicembre 1941, e l' Unione Sovietica si arrende. La Gran Bretagna continua a resistere fin quando, nel luglio 1942 i tedeschi, che hanno spostato il grosso dell' esercito in Nord Africa, conquistano l' Egitto e il canale di Suez. I britannici, persa quell' importante via di comunicazione, vengono convinti dai tedeschi a firmare un trattato di pace non troppo svantaggioso. Nel Pacifico la guerra prosegue come nella nostra Timeline, con l' unica eccezione degli scontri tra inglesi e giapponesi in Kamchatka. Gli americani riescono a conquistare le isole del Pacifico con maggiore rapidità, non dovendo mandare truppe in Europa (la Germania e l' Italia, consapevoli che la guerra in Europa stava per finire, non hanno dichiarato guerra agli USA dopo Pearl Harbour, rompendo l' alleanza con il Giappone). Le operazioni Coronet e Olympic, insieme a uno sbarco britannico a Hokkaido, avvengono a inizio 1945, quando l' atomica non è ancora pronta, e il Giappone si arrende a settembre.

Vediamo cosa succede nel dopoguerra: la Germania ha mantenuto i confini del Grossdeutschreich della nostra storia, mentre a est ci sono le repubbliche baltiche, Bielorussia e Ucraina, governate da regimi filonazisti. La Russia è occupata dall' Asse, e governata anch'essa da un regime fantoccio. Tutte gli altri cambiamenti geopolitici avvenuti durante la guerra sono mantenuti. L' Italia inoltre annette Corsica, Malta, Somalia Britannica e Gibuti, mentre l' Etiopia rimane indipendente ma sotto protettorato italiano, il canale di Suez viene amministrato da Germania e Italia e l' Egitto è un loro codominio. In Cina, grazie al maggior appoggio americano, insieme alla mancanza di quello sovietico a Mao Zedong, la guerra civile è vinta da Chiang Kai-shek, che invade ugualmente il Tibet per ristabilire l' unità nazionale. La seconda metà del Novecento viene segnata da una sorta di guerra fredda tra il blocco "atlantico" e quello "europeo", e il mondo al giorno d'oggi potrebbe essere completamente diverso da come lo conosciamo. Che ve ne pare?

P.S. mi sono appena accorto che questa situazione ricorda in modo inquietante "1984" di Orwell...

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Paolo Maltagliati gli fa osservare:

E Kazan che fine fa? Non è che magari è proprio Kazan che ingloba Sibir?

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Pedro Felipe annuisce:

Io avevo pensato che Kazan e Astrachan rimanessero indipendenti al di qua degli Urali, Sibir al di là, ma non è esclusa un eventuale unificazione. Di certo un colosso del genere la farebbe da padrone in quanto a esportazione di petrolio e gas naturale, e oggi oltre agli sceicchi avremmo anche i ricchissimi Khan tataro-siberiani...

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Generalissimus torna alla carica:

E Napoleone nel 1812 cosa fa?

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E Pedro Felipe:

Bella domanda! Sai che stranamente non ci avevo pensato? Secondo me le cose possono benissimo andare come nella nostra Timeline, alla fine la spedizione napoleonica era condotta da un singolo esercito, non era un'invasione su larga scala come quella dei tedeschi, e lo zar potrebbe comunque abbandonare Mosca rifugiandosi da qualche parte sugli Urali, ai confini con Sibir. Il resto della Russia infatti non fu colpito come nel 1941, e la battaglia della Beresina potrebbe avvenire lo stesso. Poi anche in caso diverso, immagino che gli zar tornerebbero comunque sul trono dopo il Congresso di Vienna.

E se la "Gioconda" fosse stata dipinta da Andrej Rublëv? (creata con openart.ai)

E se la "Gioconda" fosse stata dipinta da Andrej Rublëv? (creata con openart.ai)

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C'è anche l'idea di MattoMatteo:

Le imprese militari di Carlo Gustavo, nella seconda metà del XVII secolo, hanno un successo maggiore, per cui la Svezia ingloba non solo l'intera penisola scandinava, ma anche tutte le coste bagnate dal mar Baltico (andando quindi dalla penisola di Kola alla Danimarca e includendo parte di Russia, Polonia e Germania). Un impero scandinavo unito e forte come questo, che peso potrebbe avere nella colonizzazione del mondo (America, Asia, Africa)?

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Immediata è la risposta di *Bhrg'howidhHô(n-):

In questo caso, supponendo anche di frenare l'espansione verso la Siberia per chissà quale motivo, non resterebbe spazio alla Russia, a meno di liberarle una via di espansione verso Sud, tipicamente la classica aspirazione a restaurare l'Impero Bizantino. In fondo l'Imperialismo verso la Siberia è stato dovuto a un vuoto di potere creatosi a sèguito della politica di 'sicurezza' nei confronti dei Chānati eredi dell'Orda d'Oro; se questa sicurezza fosse stata comunque garantita senza che si creasse il vuoto di potere, la Storia avrebbe seguìto un andamento più razionale di quello effettivo, dove paradossalmente l'Oceano Pacifico è stato raggiunto prima che il Baltico e il Mar Nero...

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E ora, la parola a MorteBianca:

Un'ucronia dedicata al caro Tommaso. Novgorod passa lentamente da Repubblica Aristocratica Elettiva e Federale a Regno Unitario, con la formula che abbiamo già osservato in altri casi. Una influente famiglia raccoglie consensi con una rete di favori, legami matrimoniali e potenza economica, monopolizzando le posizioni di potere e le ripetute elezioni.

Durante ripetute guerre il Principe si ritrova a detenere poteri straordinari a lungo, per poi restituirli regolarmente alla popolazione. Questo abitua all'idea di un leader centrale. La famiglia in questione riesce a far eleggere regolarmente i propri membri per discendenza salica ormai da generazioni, nessuna famiglia sembra capace di opporsi alle successive elezioni.

Una serie di Principi illuminati avviano importanti commerci, modernizzazioni e la costruzione di infrastrutture che rendono Novgorod abbastanza potente da sopravvivere e prosperare, battendo sul tempo anzi Mosca nella corsa all'Oriente. Tutto questo conduce alla formazione di una servitù della gleba meglio nutrita e consapevole ed una piccola borghesia nascente che pretende sempre maggiori privilegi. Per far fronte comune contro questa nuova fazione l'Aristocrazia accetta di aumentare i poteri del sovrano e formare un apparato classista simile a quello Moscovita, stabilendo un legame imprescindibile tra potere legale e dinastia di sangue, con cui sperano di allontanare la monaccia borghese.

Qualche generazione dopo il Monarca avvia un processo di natura centralista e assolutista, deponendo vari nobili e sorvegliando i rimanenti con uomini di fiducia, avviando una gestione dalla Corte di tutte le regioni in modo unificato ed una politica di mercantilismo. Onde ottenere il supporto per queste leggi concede la nobiltà di Toga ai borghesi e li usa come contrappeso contro gli Aristocratici.

Verso la fine del 700 Novgorod si industrializza e diventa la principale rivale dell'Impero Britannico. Nasce un dualismo tra Mosca (Sud) e Novgorod (Nord), opposte praticamente in tutto (comprese politiche, retrograde e progressiste, e religioni: luterana e ortodossa).

Con la rivoluzione francese il sentimento liberale si diffonde a Novgorod (c'erano già stati vari sovrani illuminati), che si allea con Napoleone in varie battaglie. Mosca invece si chiude sempre di più nel proprio conservatorismo assolutista. Lo Tzar non riesce a detenere il controllo dei Boiardi e si arriva ad una progressiva decentralizzazione. Mosca diventa una Lega di vari ducati, con Novgorod che tenta di influenzarne le politiche ed espandersi.

Prima Guerra Mondiale: Novgorod entra nell'Intesa, Mosca (unificata da poco dal potente Ducato Tartaro) sta nell'Alleanza. L'Alleanza viene sconfitta, la Russia viene unificata. L'elemento borghese del Nord si coalizza con i signorotti del Sud per formare un fronte conservatore, gli interessi nobiliari si legano a quelli borghesi. Un giovane generale che ha combattuto nella Grande Guerra, Trockij, fa la conoscenza del politico Lenin.

Lenin, mandato da Mosca a Novgorod per causare problemi, ha nel frattempo accumulato importanti consensi, mostrando le evidenti contraddizioni del feudalcapitalismo russo e le condizioni di sfruttamento del proletariato, che si muove quindi compatto e senza possibili alleanza con la borghesia (ed è molto più numeroso in questa timeline per via dell'industrializzazione). Lenin in questa timeline è Menscevico (semplicemente non esistono i Bolscevichi, dato che c'è una tradizione di parlamento borghese radicata) e vince le elezioni a furor di popolo, emenda una Costituzione di stampo moderno e avvia dei lavori parlamentari.

L'Imperatore e la sua famiglia tentano la fuga nella notte, vengono per questo catturati e processati. Viene proclamata la Repubblica Russa, subito sorgono divisioni tra le quattro fazioni costituenti il Parlamento: i Romanovi (Ultra-conservatori, assolutisti e feudalisti che erano ostili già alla situazione precedente), i Cadetti (liberali e piccola nobiltà), i Socialdemocratici (rappresentati da Lenin stesso) e gli Anarchici. Si possono notare i parallelismi con la nostra Russia: gli Anarchici al posto dei Socialrivoluzionari perché L'Agricoltura non ha la rilevanza che ha avuto da noi, in luogo di un proletariato urbano più idealista e ostile all'autorità statale), i Cadetti in luogo dei Menscevichi in quanto cooperanti con la rivoluzione ma se la vedono poi sfuggire di mano, i Romanovi come i nostri cadetti e i seguaci di Kornilov.

Questo è il secondo periodo, quello della Repubblica, che dura fino alla morte di Lenin, dopo il quale gli Anarchici prendono il potere. Stalin fa propaganda per conto loro facendosi eleggere Console ma finisce per instaurare un clima di Terrore, facendo impiccare tutti i controrivoluzionari (o sospetti tali) ed avviando politiche di "Decentralizzazione forzata". Queste si rivelano essere in realtà fittizie, man mano che Stalin rivela la sua vera natura di accentratore. Alla fine Stalin viene deposto (ed impiccato a sua volta), e si arriva ad un periodo di equilibrio fragile, fino all'avvento di Trockij, che diventa Console unico a vita, esportando la rivoluzione in tutti i paesi slavi e baltici, imponendo una costituzione socialista in tutti questi e vendendo alla Cina la Mongolia. Trockij non perde mai una battaglia.

Giunta in Germania, l'armata Sovietica deve fare i conti con l'Anarco-Rivoluzonario a capo della Lega del Reno, noto ex alleato di Stalin. Il Condottiero si dichiara comunque disposto a perdonare Trockij ed anzi lo invita a sistemare le sue truppe a Berlino per ristorarsi. Quella stessa notte tutti i grandi generali, invitati a cena, vengono brutalmente assassinati mentre mangiano a porte chiuse, e poco dopo i loro soldati vengono bombardati dall'alto con un gas nervino letale. Il Condottiero Adolf Hitler abbandona definitivamente l'ideologia Anarco-Rivoluzionaria e, avendo tradito la Coalizione Sovietica di comune accordo con i Borbone, viene nominato Kaiser di tutte le Germanie.

La Coalizione Sovietica inizia a collassare, vengono ristabilite le monarchie locali, inclusi i regnanti di Novgorod, che per paura di future rivoluzioni mantengono gran parte della Costituzione. Tuttavia, in Alaska, un soldato esiliato da Stalin a controllare la Muraglia contro gli Stati Uniti, Nikita Krushev, diventa il leader di un movimento rivoluzionario...

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Ed ecco la curiosità comunicataci da Generalissimus:

Sembra incredibile, ma una casalinga cinese ha curato per 10 anni la pagina della Wikipedia nella sua lingua che parlava della storia medievale russa.
Fin qui tutto normale, e allora cosa c'è di incredibile? C'è di incredibile che la casalinga in questione non sappia assolutamente nulla di storia medievale russa.
Ergo, partendo da alcune nozioni basilari, ha ricamato una vera e propria storia alternativa della Russia con sbocchi in un hard fantasy che farebbero invidia al Trono di Spade, come per esempio il conflitto pluridecennale fra il Granducato di Mosca e il Principato di Tver' per il possesso delle ricchissime (e inesistenti) miniere d'argento di Kašin, concluse solo per via del collasso del secondo.
Ovviamente Wikipedia cinese ha prontamente eliminato tutto il lavoro dell'anonima casalinga, di cui si trovano in giro solo poche tracce, come questa mappa dell'estensione dei principati russi alla fine del 15° secolo (estensione che ovviamente i principati russi si sognavano):

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William Riker gli risponde:

E pensare che in Cina l'ucronia è proibita, perchè è considerata una pericolosa malattia sociale! Se qualcuno di noi conosce il cinese Han, potrebbe chiederle di unirsi ad Utopiaucronia: nella nostra Repubblica, invece, l'ucronia è obbligatoria per legge!

Mi è tuttavia venuto in mente: nel XV secolo il Khanato di Qipciaq era ancora forte, si disgregò a causa degli attacchi di Tamerlano, un musulmano che praticamente ha combattuto quasi solo altri musulmani. Ma se, ben prima del Volkwanderung mongolo, il Principato di Kyiv tentasse la conquista della Siberia?

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Generalissimus si domanda:

Possibile che in una situazione simile la Rus' di Kiev possa rendersi conto del pericolo che costituiscono i Mongoli e riuscire perfino a respingerli?

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Allora William si sbizzarrisce:

Era proprio quello a cui stavo pensando. In breve:

1100: annessione dei Bulgari sul Volga
1125: inizia l'espansione al di là degli Urali
1160: raggiunto l'Irtysh
1170: raggiunto l'Ob
1185: raggiunto il Jenisej
1200: raggiunti la Lena e il Lago Bajkal
1220: raggiunto il Pacifico, mentre Temujin diventa Gengis Khan
1225: sconfitta delle orde mongole grazie all'alleanza con i principati centroasiatici, i Mongoli si volgono per lo più verso Cina, Giappone, Indocina, Indonesia e India
1260: raggiunto lo Stretto di Bering
1300: colonizzate le Aleutine, scoperta l'America (l'Alaska)
1330: definitivamente conquistate Moldavia, Valacchia, Bulgaria, Serbia e Bosnia
1353: anche l'Impero Bizantino, sopravvissuto ai Crociati, è occupato dal Gran Principe di Kyiv Ivan II il Conquistatore che sposta la capitale a Costantinopoli, si proclama Czar dei Russi e dei Greci e successore degli Imperatori Romani
1389: conquistate l'Armenia e l'Anatolia, lo Czar Dimitri il Santo strappa Gerusalemme agli Arabi
1402: Tamerlano è sconfitto e ucciso ad Ancyra (Ангира) dallo Czar Vasilij I, la Persia viene annessa alla Russia che si apre uno sbocco sull'Oceano Indiano
1450: annesse Finlandia, Livonia, Curlandia, Estonia
1483: lo Czar Ivan III, conquistata la Lituania, assedia Vienna, ma è respinto dalla Lega Santa delle nazioni cattoliche, patrocinata da Papa Sisto IV e dall'imperatore Federico III d'Asburgo, e l'Europa Occidentale è salva
1492: colonizzata la California
1500: assedio di Pechino, comincia la Guerra dei Cent'Anni tra Russia e Cina

Che ne dite?

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Chiudiamo per ora con la domanda di Lord Wilmore:

Dato che i Veneti sono imparentati con gli Slavi (Venedi), è possibile che Kiev/Kyjiv e il quartiere veronese di Chievo abbiano un'etimologia comune?

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Cui risponde il solito *Bhrg'howidhHô(n-):

È possibile che abbiano lo stesso significato etimologico, anche se da parole diverse.

L’origine di Kiev/Kyjiv è quella meno controversa: le attestazioni medioevali garantiscono come forma protoslava *Kȳjevŭ, che è un derivato di *kȳjь ‘colle arrotondato’ (quindi il significato è ‘[sottinteso: località o simili] del colle arrotondato’). Il nome è dunque slavo, ma, siccome nel Bacino del Dnepr (oltre che in molti altri) gli Slavi sono la continuazione diretta degli Indoeuropei e il colle arrotondato esisteva ed era sicuramente abitato – quindi, a maggior ragione, conosciuto e denominato – fin dalla Preistoria (almeno dal Calcolitico, ben prima della formazione di una particolare identità slava), è pressoché inevitabile dover retroproiettare il nome slavo fino alla fase indoeuropea preistorica, quindi *Kŭhₐi̯ĕu̯ŏ-s ‘(località) del colle arrotondato (*kŭhₐi̯ŏ-s)’.

Chievo di Verona (che ricorre anche altrove nel Veneto, sia identico sia nella corrispondente forma femminile Chieva), in veronese Céo, richiede un antecedente che iniziasse per Cl- (dato che [ʧ] iniziale può derivare solo da questo gruppo consonantico). Naturalmente, si pensa quindi a un etimo Clīu̯ŏs (in latino scolastico clivus) ‘pendio, salita, terreno in pendenza, colle, altura’; il problema, però, è che in tal caso dovremmo avere †Cìo, non Céo. Una possibile soluzione è che, siccome Verona era celtica (lo stesso nome Verona ha un etimo celtico, che, oltretutto, implica una presenza celtica molto antica, da epoca indoeuropea) e il latino clīu̯ŏs continua il lessema indoeuropeo *k̂́lĕi̯uŏ-s ‘naturalmente inclinato’, che in celtico sarebbe diventato *klēu̯ŏ-s, allora anche Chievo/Céo risale probabilmente al celtico *Klēu̯ŏ-s, dall’indoeuropeo *Ḱlĕi̯uŏ-s ‘naturalmente inclinato’ > ‘pendio, salita, terreno in pendenza, colle, altura’.

Si tratterebbe dunque di due nomi di antichità indoeuropea, quando non si erano ancora individuate etnie come gli Slavi o i Veneti; poi gli Indoeuropei di *Kŭhₐi̯ĕu̯ŏ-s sono diventati Slavi (e nel frattempo il nome si era trasformato in *Kūi̯ĕu̯ăs, poi *Kȳjevŭ) e gli Indoeuropei di *Ḱlĕi̯uŏ-s sono diventati Celti (e il nome si è trasformato in *Klēu̯ŏ-s; a Verona la presenza dei Veneti era del tutto minoritaria e secondaria rispetto ai Celti), dopodiché i Celti (come i loro vicini Veneti) si sono alleati con Roma e infine sono confluiti nella Repubblica Romana e nell’Impero (per cui *Klēu̯ŏ-s è stato assunto in latino come *Clēu̯ŏs, assolutamente invariato; poi si è trasformato in *Clēvŭs e, in volgare, Chievo, in veneto Céo).

Per riassumere:

Kiev/Kyjv < protoslavo *Kȳjevŭ < indoeuropeo *Kŭhₐi̯ĕu̯ŏ-s ‘(località) del colle arrotondato (*kŭhₐi̯ŏ-s)’;
Chievo/Céo < celtico *Klēu̯ŏ-s < indoeuropeo *Ḱlĕi̯uŏ-s ‘naturalmente inclinato’ > ‘pendio, salita, terreno in pendenza, colle, altura’.

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