« Spot the POD »


PRIMO ESERCIZIO

Falecius ha aperto le danze:

La cartina sottostante è stata disegnata e colorata da me ad inventiva: il gioco di ruolo consiste nel proporre uno (o due) punti di divergenza (POD, Point of Divergence) che arrivino questa situazione in un anno compreso tra il 1000 e il 1050; colore uguale vuol dire stessa entità politica, senza limiti di etnia o origine della stessa.

Spot the POD!

Filobeche ha avanzato questa proposta:

Il punto di divergenza potrebbe essere il matrimonio di Ottone III e Teofane di Bisanzio che unisce le corone Tedesca e Bizantina (La Francia conquistata in seguito o assorbita). Il Califfato invece semplicemente ha conquistato la Spagna. Per il nord Europa non ho davvero idea...

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William Riker propone invece: 

a) matrimonio tra Carlo Magno ed Irene, l'impero franco si bizantinizza e sopravvive unito;
b) Knut il Grande di Danimarca crea un impero unitario sul modello del precedente e conquista la Russia;
c) gli Omayyadi conquistano l'Africa settentrionale con l'aiuto dei due imperi cristiani e si erigono a Califfato
d) decadenza feudale del califfato Abbaside.

La Sicilia invece la vedo colorata in rosso ma nella tua prima versione c'era scritto Emirato, forse era un lapsus. Credo che il califfato Omayyade la abbia ceduta ai cristiani come contropartita per l'aiuto militare prestato.

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Falecius replica:

La scritta emirato era un lapsus, confermo. L'idea è buona :-)

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*Bhrg'howidhHô(n-) commenta da vero genio qual è:

Sì, certamente il matrimonio del Basileus tôn Phr'agkôn Othôn e della principessa Theoph'anô e' il punto di passaggio obbligato; era proprio l'argomento ouchronikos che ho Ph'ilippos aveva piacevolissimamente introdotto nelle nostre precedenti discussioni!

In che cosa consiste esattamente lo scopo del gioco? Trovare un solo punto di divergenza (a proposito, come siete dotti nella agglikê' glôssa! Il verbo "spottian" penso di aver capito cosa significa, ma non l'ho mai trovato scritto nei documenti peri' tês Heptarch'iâs) che giustifichi tutta la situazione nella nostra pentêkontaet'ia? (Oppure ho inteso male?) Se e' cosi', allora osserverei che nelle terre degli Ismaeliti il piu' grande cambiamento e', come evidenziato da Ph'ilippos, l'estensione del Califfato dei Fâ.timidi a tutto il Andalûs (anche dove gli Umayyadi non erano mai arrivati). Nella Meg'alê Anatol'ê tutto e' proceduto come ci aspetteremmo, anche l'Emirato di Amida e' rimasto tributario del Basileus, che ha esteso la propria arch'ê fino al Paese dei Colchi e degli Iberi. Il colore erythros e' molto vistoso e non puo' che indicare l'Arch'ê tôn Rhôma'iôn che ha ricompreso quella dei Phr'agkoi (Hesp'erioi kai' Heôioi) inclusa la Bourgound'iâ. Forse si ipotizza che il Basileus Basileios ho deuteros sia ancora in vita o che comunque abbia portato a termine la spedizione in Sikel'iâ. Anche l'Ep'iskopos di Rhômê sembrerebbe subordinato alla P'olis. E' molto notevole che la politica di Basileiou tou deut'erou sia proseguita nelle chôrai meta' ton Histron, perche' i Patzinakai [Peceneghi] e i Chounoi [Magiari] hanno praticamente ricostituito l'eparch'iâ di Dak'iâ ottocento anni dopo il ritiro da parte di Aureliano. Tuttavia, i cambiamenti maggiori rispetto alla nostra TL (tîd-lîne) riguardano gli Hyperb'oreioi. Evidentemente Knut, il Basileus tôn Danôn kai tôn Agglôn, ha ereditato la Norvegia del Basileus Hagios Olaf (che potrebbe realmente avvenire tra qualche mese, a quanto pare...) e si immagina che abbia inglobato anche la Soued'iâ dopo la morte del Basileus Olaf Skutkonung tre anni fa. Soprattutto, pero', deve essere intervenuto qualche cambiamento nella Rhôss'iâ (Rus'): il Basileus Jaroslav deve aver recuperato le terre del fratello Mstislav e addirittura essersi esteso fino alla Polonia dopo la morte di Boleslav Chrobry due anni fa (o almeno aver sottomesso l'attuale Basileus Mieszko ho d'euteros), anche se ha perso la Tauride e tutta la Skyth'iâ, incluso il Principato di Tmutorokan donde e' originaria mia nonna materna, perche' tutta l'area risulta compresa nell'Arch'ê tôn Rhôma'iôn. Da parte sua, Knut sembrerebbe aver conquistato anche tutta Alb'iôn e l'Iouern'iâ e addirittura la Brettan'iâ.  Forse sta qui il vero punto di divergenza; gli Hyperboreioi presentano il massimo tasso di ouchron'iâ e paiono costituire un unico grande blocco di potere (forse un'alleanza tra Knut e Jaroslav simile a quella che ha nuovamente unito l'Arch'ê tôn Rhôma'iôn con le sue eparch'iai dytik'ai?), mentre per la P'olis la perdita del controllo sulla Rhôss'iâ rappresenta un ridimensionamento a stento controbilanciato dal recupero delle eparch'iai dytik'ai. Gli Ismaeliti, a loro volta, danno l'impressione di aver reagito - sia pure in grande stile - a un aumento dell'aggressivita' dei Romei piuttosto che aver preso l'iniziativa di una ripresa dell'espansione. La prosecuzione immutata della forma di controllo da parte dei Buwayhidi sul Califfato di Baghdâd e' indice del fatto che la contrapposizione tra le due maggiori Sette degli Ismaeliti non e' passata in secondo piano e quindi che gli Ismaeliti non si trovano nell'epicentro degli sconvolgimenti geopolitici. (Non riesco a capire se il colore che accomuna i Chazari e i Boulgaroi del Rha rappresenti una medesima unita' politica; in tal caos dovrebbe essere qualcosa di clamoroso, per aver unito i due antichi nemici.)
Quindi, in fin dei conti, proporrei:

1) per qualche ragione geopolitica - forse legata in ultima analisi ai movimenti degli ethnê nella Skyth'iâ al di la' dell'Imao - la Rhôs dei Ouaraggoi e il Basileus Knut hanno costituito una symmach'iâ e addirittura una specie di koin'on, esteso dai Keltai' fino ai Gelônoi;
2) per reazione alla nascita dell'enorme koin'on degli Hyperboreioi, l'Arch'ê tôn Rhôma'iôn ha riacquisito le eparch'iai amministrate dai Phr'agkoi, dai Chounoi e dai Patzinakoi;
3) gli Ismaeliti hanno perduto la Sikel'iâ, ma hanno ripreso trionfalmente la Hispan'iâ .

Come chronolog'iâ, proporrei uno slittamento di qualche decennio rispetto all'epoca di Theoph'anô e Othôn, perche', se l'ait'iâ di tutto risiede negli Hyperboreioi, l'inizio della loro grandezza si collocherebbe proprio in questi nostri anni. Sorge quindi il problema di conciliare questa chronolog'iâ 'bassa' con le figure imperiali coinvolte. Un nuovo matrimonio per la Basilissa Zôê?

P.S. Vedo ora che, mentre scrivevo, Phr'agkos Mariam ho kai' Frank e' intervenuto da par Suo. La divergenza tra le due ouchron'iai non e' trascurabile; aggiungo quindi qualche battuta di dialogo:

- la direttrice geopolitica degli Umayyadi verso l'Ifrîqiya e' perfettamente realistica, anche se la cessione della Sikeli'â sembrerebbe piu' estorta che spontanea; - cio' che puo' apparire come "decadenza feudale" nel Califfato 'Abbâside e' verosimilmente foriero di grandi novita' in futuro (io sono inesperto e non conosco l'avvenire, ma chi vivra' vedra'); - il comportamento geopolitico di Knut viene interpretato come reazione / emulazione dell'Arch'ê tôn Rhôma'iôn anziche' come progetto 'interno' agli Hyperboreioi; (fin qui percio' vedo solo scelte differenti tra molte opzioni possibili).

- piu' delicate mi sembrano invece le conseguenze del punto a): se la bizantinizzazione avesse avuto inizio due secoli fa, allorche' fra l'altro la capitale dei Phr'agkoi era ancora Aquisgrana, e' strano che non solo non abbiano reagito all'espansione umayyade in Hispan'iâ (fine dei Regni Cristiani nelle Asturie), ma addirittura l'abbiano favorita ai danni di una nuova Potenza sorta in séguito e certamente meno in rotta di collisione con i piani dei Phr'agkoi stessi. Inoltre, e' una coincidenza molto marcata che, pur dopo piu' di due secoli di Storia alternativa, i confini del Ducato di Antiocheia siano esattamente quelli attuali! Da Laodiceno mi verrebbe da esclamare che allora l'unione con i Phr'agkoi non e' stata cosi' vantaggiosa... (tutto cio' senza implicare, d'altra parte, alcuna ostilita' da parte mia verso gli Ismaeliti: come la maggioranza dei Laodiceni, sono ben disposto nei confronti degli Agareni)

Ancora sul punto a) di Phr'agkos Mariam: mi e' venuto in mente che i confini del 1000 sono frutto dell'impostazione symmetri'zousa delle ouchron'iai dell'Autore; sono proprio sbadato! Quindi la successione sarebbe: la Sikel'iâ e' originariamente tôn Rhôma'iôn, poi viene conquistata dai Saraceni e i Phr'agkoi la recuperano sfruttando l'alleanza con K'ordouba; invece le campagne di Iôh'annês ho Tzimiskês si svolgono come nella nostra tîd-lîne. E' questa l'interpretazione corretta?

Eucharistô poly' per questo bellissimo esercizio ouchronikos! È davvero entusiasmante...

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A questo punto, Paolo Maltagliati ha aggiunto:

Dato che lo fanno tutti, non ho resistito alla tentazione. Questa cartina rappresenterebbe i principi elettori di un ipotetico Sacro romano impero alternativo nel XVIII secolo. So che è inverosimile e un po' stupido, ma vorrei sfidarvi ugualmente a cercare di trovare una timeline corrispondente. Qualche suggerimento si può trovare nella lista dei monarchi sottostante.

La linea più interna rappresenta gli elettori 'attivi', quella esterna gli elettori 'passivi' (i primi possono votare ed essere eletti, i secondi possono votare, ma non essere eletti)

Attivi:
1) re Pietro X di Aragona (attivo in quanto conte di Barcellona)
2) re Guglielmo XVIII di Poitiers, re di Aquitania
3) re Eugenio (Owain) X della Rheged, re di Britannia (attivo in quanto conte di Bretagna)
4) re Edoardo VII di York, re d'Inghilterra (attivo in quanto duca di Normandia)
5) re Filippo VI di Valois, re di Neustria (rivendica il titolo di re di Francia)
6) re Carlo IV di Valois-Orleans, re di Lotaringia (rivendica il titolo di re di Francia)
7) re Renato V d'Angiò, re di Sicilia (attivo in quanto duca di Lorena e conte di Provenza; rivendica il titolo di re di Ungheria)
8) Duca Vittorio Amedeo II di Savoia
9) Duca Filippo Maria III Visconti di Milano
10) Granduca Cosimo III Medici di Toscana
11) Principe Giovanni Guglielmo II di Wittelsbach, del Palatinato
12) Re Giorgio Ludovico I di Brunswick, re di Hannover
13) Arciduca Carlo III d'Asburgo, d'Austria (rivendica il titolo di re di Ungheria)
14) Principe Massimiliano II Emanuele di Wittelsbach, di Baviera
15) Principe Federico Augusto I Wettin, di Sassonia
16) Re Federico Guglielmo I di Hohenzollern, di Prussia
17) Re Sigismondo V di Lussemburgo, re di Boemia, Polonia e Ungheria
18) Re Cristiano VI di Oldenburg, re di Danimarca (attivo come signore di Holstein e Schleswig)
"19" Il pontefice di Roma ha voce in capitolo nell'elezione quando si ha un caso di parità, oltre che diritto di porre veto (limiti di tale potere da specificare)
Il doge di Venezia è un elettore passivo, anche se si trova nella linea interna, per la forma repubblicana e non monarchica della Serenissima, anche se più di una volta si è meditato di apportare delle correzioni in merito.

Come arrivarci?

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Tommaso Mazzoni gli replica:

Beh, gli elementi principali sono che le linee maschili delle varie casate non si sono mai estinte, da un certo punto in poi (XV secolo?) in Francia la politica centralizzatrice è fallita, siamo arrivati alla guerra civile, e, magari per mutua controassicurazione, le due linee rivali dei Valois abbiano optato per la sottomissione all'impero (Non essendo nessuno dei due Re di Francia, non sono soggetti alle limitazioni di quest'ultimo) In Gran Bretagna, Llywelyn II del Galles ha ottenuto una schiacciante vittoria contro Edoardo I, e i suoi successori hanno conquistato la Cornovaglia, ricreando l'antica Dumnonia, e, infine uno di loro ha sposato Anna di Bretagna. I Tudor perciò sono rimasti in Galles e gli York hanno vinto la Guerra delle Due Rose. Anche i monarchi delle isole Britanniche, come quelli spagnoli, hanno optato per l'adesione all'Impero al fine di controbilanciare le potenze avversarie (In Hibernia regnano gli O'Brian o gli O'Connor?) La Danimarca ha fatto la stessa cosa ma in funzione antisvedese.


SECONDO ESERCIZIO

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Ed ecco subito un altro esercizio, proposto stavolta da Det0. Si tratta di trovare il POD per cui si ottiene la bandiera seguente:

Spot the POD!

Lo stesso Det0 ha avanzato questa proposta:

La Compagnia Olandese delle Indie Orientali invia Willem Barents verso nord-ovest (come lui proponeva) invece che a nord-est, come nella nostra Timeline, dove il povero Barents si bloccherà nei ghiacci della Nuova Zemlija e dovrà tornare a mani vuote. Così Hudson scopre il "Passaggio" che permette di navigare il mare a nord del Canada, che sarà colonizzato, in seguito, dall'Olanda, da qui la bandiera.

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Ed ecco il commento di Enrico Pellerito:

Gli Olandesi che conquistano il Canada... Molto difficile, bisognerebbe eliminare Francesi e Britannici dal Nuovo Mondo. Potrebbero essere impegnati in una nuova guerra dei Cento Anni, magari scoppiata per le colonie in Africa, ottenute anzitempo.

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Invece William Riker propone:

Bella idea la tua, Det0, ma la foglia d'acero della bandiera del Canada è rossa, come tutta la bandiera, perchè la foglia d'acero stessa in autunno diventa rossa! Fu Jacques Viger, primo sindaco di Montreal, a descrivere nel 1834 l'acero (Acer saccharum) come "il re dei nostri boschi, il simbolo del popolo canadese". Per ottenere una foglia d'acero gialla secondo me occorre un POD più radicale, cioè la diffusione in Canada di una specie di acero diversa, come l'Acer opalus o Acero d'Ungheria.

Questo presuppone che il Canada si trovi a latitudini più basse! Per far questo, occorre un'apertura dell'Oceano Atlantico in modo diverso da quello avvenuto nella nostra Timeline. Propongo che l'oceano Atlantico si apra in maniera differenziale, cioè più nell'emisfero Boreale che in quello Australe. In tal modo il Sudamerica sarà più vicino all'Africa, mentre le Americhe subiranno una rotazione in senso antiorario, l'oceano Atlantico settentrionale sarà più largo, e il Canada sarà alle latitudini del Marocco. Si apre così un Passaggio a Nord-Ovest percorribile molto prima dell'avvento di Roald Amundsen, la circolazione delle correnti nel Nord Atlantico sarà diversa, il Canada avrà un clima temperato e un'altra specie di acero, più gialla, vi si diffonderà. Intanto però i Conquistadores potranno raggiungere facilmente Cina e Giappone senza bisogno di circumnavigare il Sudamerica; come cambierà la storia?

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Questo invece è il parere di Falecius:

Penso che le conseguenze sarebbero radicali: senza la corrente del Golfo il Nordeuropa sarebbe più freddo, e mi pare di capire che non ci sarebbe un passaggio terrestre agevole tra Siberia ed Alaska. Quale sarebbe il popolamento dell'America?

Ipotesi a: essendo il Sudamerica raggiungibile dall'Africa, viene raggiunto in un qualche momento dai popoli delle coste guineane. Gli americani sarebbero negroidi.

Ipotesi b: i primi uomini arrivano in Sudamerica attraverso il Pacifico e sono polinesiani.

Altra eventualità è che nessuno arrivi in America prima delle esplorazioni navali dal vecchio Mondo. Una prima opzione è che ci installi il gruppo di fenici cui è attribuita l'iscrizione di Parayba (se autentica). I conquistadores troveranno un intero continente di genti semitiche!

Oppure i Vichinghi di Leif Eriksson, che non trovano indigeni nella regione, la popolano in massa (facilmente seguiti da altri europei)...

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Ma c'è anche l'originalissima proposta di Sandro Degiani:

Una bandiera del Canada gialla... mmm... Come far diventare il rosso giallo? Semplice, illuminandolo di azzurro! Vediamo un po'.

Io metto il mio POD ancora più lontano: cinque miliardi di anni fa il nostro sistema solare in formazione non viene perturbato dal passaggio del braccio della spirale della Galassi in una zona dove l'attrazione di molte stelle si congiunge e si somma.

Il risultato è pochissima materia viene tolta alla formazione del nostro Sole e dispersa rendendola disponibile per la formazione di un sistema planetario numeroso e con grossi pianeti gassosi.

Così non si formano i due pianeti Giove e Saturno e nemmeno la fascia degli asteroidi. Solo sette pianeti rocciosi orbitano attorno al Sole in orbite relativamente vicine ma più distanti delle attuali.

La Terra si trova a 220 milioni di km dal Sole ed ha un sistema di lune binario, Marte e la Luna che con le loro maree accelerano il processo di passaggio della vita dall'acqua alla terraferma.

La massa in più sposta la reazione di fusione della nostra stella verso più alte temperature.

Il risultato è che il nostro livello di civiltà viene raggiunto 700 milioni di anni prima, il sole è più giovane e la luce del sole non è gialla ma azzurrina.

Tutte le frequenza della luce visibile sono spostate verso l'alto... Il rosso non esiste, le foglie degli alberi sono blu e d'autunno gli Aceri del Canada diventano gialli! E con essa, la sua bandiera! Che ne dite?


TERZO ESERCIZIO

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Veniamo alla terza proposta di Lord Wilmore:

Mi è capitato in mano il primo numero del "Counter Factual Courier" (CFC), una rivista diffusa online ed interamente dedicata alle storie alternative ideata e diretta da Jim Weaver, noto anche come Diamond (cliccate qui per scrivergli, mentre questo è il Forum ucronico da lui aperto). Ebbene, a pagina 116 ho trovato un gioco simile al nostro « Spot the POD ». Anche lì si assegna una cartina, disegnata proprio da Jim Weaver, che riproduco qua sotto (cliccate per ingrandirla), e si chiede quale POD può portare alla realizzazione di una simile situazione politica nel 1912, evidentemente dominata dalla superpotenza francese:

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Così risponde per primo il francese Perchè No?:

La prima cosa che mi viene in mente é che questa cartina necessita la vittoria di Napoleone 1er. Ma non sono esperto di storia napoleonica per sapere quale POD sarebbe il più adeguato. Forse Napoleone rinuncia a invadere la Russia?

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C'è anche la domanda di MorteBianca:

Da questo sito ho tratto la seguente cartina dell'Unione Europea nel 2014 con confini interni affatto diversi da quelli della HL. La popolazione come si vede oscilla intorno ai 18 milioni in ognuna di queste nazioni; io vivo nell'Unione Mediterranea, la cui lingua dovrebbe essere il Siciliano e la cui capitale dovrebbe essere Catania, secondo l'opinione di altissimi ricercatori internazionali. Quali potrebbero essere le comunanze culturali o le cagioni storiche che conducono a questa mappa?

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A rispondergli per primo è il grande *Bhrg'howidhHô(n-):

Il criterio sembra essere consistito:

1) nell'ingrandimento di Irlanda (con tutti i Paesi tuttora Celtici), Danimarca («Sealand») Vallonia («Languedoïl»), Paese Basco («Vasconia»), Portogallo («Finisterre»), Catalogna («Balearic Coast»), Slovenia («Adriatica»), Bulgaria («Rumelia»), Grecia residua (con Cipro e Malta),

2) nel contemporaneo ridimensionamento della Francia («Mi-France»), Spagna («Castille-Andalucia»), Italia residua («Tyrrhenia»), Polonia («Vistula»),

3) nell'accorpamento dei Paesi Baltici e della Finlandia più tutto il necessario della Svezia («Baltica»),

4) nella divisione del resto della Gran Bretagna secondo criterî storici e della Germania secondo criterî amministratici (con compenso storicizzante in Polonia per la Prussia e in Alsazia-Lorena per la Renania o «Rhineland»),

5) infine nella divisione in quattro di tutto il resto, a cominciare da «Rhône-Piedmont», «Cisalpina», «Danovia» e infine «Carpathia», la più astrusa, oltre al nome di «Cisalpina» esteso a gran parte dell'Austria Alpina).

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Ed Enrico Pellerito ci scherza su:

Lungi da me, in quanto nativo di Palermo, contestare campanilisticamente ciò che sostiene MorteBianca riguardo il sito della capitale dell'Unione Mediterranea.

Ad ogni modo, tralasciando le ridicole rivalità che separano le due città siciliane (personalmente sostengo da anni che andrebbe fatta una redistribuzione dell'apparato amministrativo regionale siciliano sul territorio, coinvolgendo altre realtà oltre Palermo o, in alternativa, spostare l'attuale capoluogo regionale ad Enna, superando campanilismi e rivalorizzando il territorio interno dell'isola), riguardo la capitale dell'Unione Mediterranea, sulla dell'equidistanza geografica e dell'importanza strategica, essa dovrebbe essere Messina, oppure Reggio Calabria, o (meglio ancora) il risultato dalla conurbazione delle due città (senza per questo ricorrere alla creazione di ponti).

En passant, stiamo parlando di aree soggette a fenomeni tellurici e vulcanici non certo da sottovalutare e che interessano anche Palermo, zona non affatto esente da terremoti.

Questo mi ha fatto tornare alla memoria quando, tempo fa, nel nostro sito si è dibattuto di una capitale italiana diversa da Roma e molti proposero alcune città (ricordo che Nicoletti candidava, appunto, Catania); ma nessuno menzionò Cagliari, città sita in una zona assolutamente non soggetta a sommovimenti tellurici e, proprio per questo, molto più sicura rispetto a tutto il resto del territorio nazionale.

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Invece Leonardo Rivalenti suggerisce:

Ad occhio e croce vedo alcuni Stati che non avrebbero molto senso, almeno culturalmente, però l'idea mi piace. Una spiegazione potrebbe essere la costituzione della Federazione Europea, e la conseguente necessità di abbattere gli Stati-nazione ed equilibrare l'influenza di ogni unità federata, in modo tale da consolidare lo Stato Federale. Aggiungo che secondo me, la Capitale Federale dovrebbe essere Roma, che costituirebbe un Distretto Federale.


QUARTO ESERCIZIO

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Ancora una proposta, quella di Iacopo, che nel sito Strangemaps ha trovato queste due cartine:

« DEUTSCHLAND MUSS STERBEN! »

Un'Europa senza Germania

e si chiede quale delle due sia più realistica, e quale POD potrebbe portare a una situazione come quella qui illustrata. La prima risposta è di Lord Wilmore:

Dunque, io trovo più probabile l'Europa in cui mancano sia la Germania che l'Austria. Infatti in origine l'Austria non era che una provincia tedesca, grazie a Napoleone elevata a Impero. Perchè dunque togliere tutta la Germania e lasciare solo una sua ex provincia? Io comunque vedrei bene anche il Tirolo del Nord annesso all'Italia, e magari anche la Carniola.

Riguardo al POD, penso che quello giusto potrebbe essere la vittoria di Varo su Arminio a Teutoburgo nel 9 d.C., tu che ne dici?

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Ma Iacopo non è d'accordo:

Io propenderei per un POD più recente. Nell'894 Arnolfo di Carinzia entrò in Italia, conquistò Bergamo, Milano e Pavia, dove si fece riconoscere re di Italia in contrapposizione al re d'Italia e imperatore, Guido II di Spoleto e, ricevuto l'omaggio feudale di Berengario, fece ritorno in Germania. Ma nei pressi di Ivrea il marchese d'Ivrea, Anscario I, che aveva ricevuto in aiuto un contingente di truppe dal re di Borgogna Rodolfo I, cercò di sbarrare la strada ad Arnolfo di Carinzia. Arnolfo superò lo sbarramento e attaccò Rodolfo che evitò di combattere ritirandosi sui monti.

Ipotizziamo invece che cada nella trappola e muoia in combattimento e che la Germania, non trovando un adeguato successore, cada in una spirale di guerre civili con i Capetingi ed un eventuale "re d'Italia" (dinastia del Friuli, i Canossa) a metter bocca nel regno ed eventualmente spartirselo.

Altra ipotesi... Ottone I perde la guerra dei ducati contro il fratello Enrico, che è costretto a cedere la Lorena a Luigi IV d’Outremer e a disinteressarsi dell'Italia.

Senza il tentativo ottoniano di costruire un regno forte, la dissoluzione della Germania è anticipata, replicando quanto avvenuto nello scenario precedente. E l'ingerenza dei confinanti è accentuata anche dalla necessità di difendersi dagli ungari... Dubito che Enrico riesca a vincere a Lechfeld. Tra le conseguenze più poderose: niente ordine teutonico, i lituani sono ortodossi e la Russia nasce fra Vilnius e Minsk. Viceversa, regni magiari in Moravia e a questo punto anche in Austria. Forse l'Italia sarà stata unita verso quel periodo, e forse addirittura da un papa! 

Riguardo invece a Lord Wilmore, credo che una latinizzazione della Germania avrebbe fatto si che nascesse una provincia romana oltre il Reno, spostando ad est tutti gli stati europei. La Francia quindi si troverebbe nel bacino del Reno, e la Germania lungo la Vistola. Una carta come le due proposte secondo me potrebbe realizzarsi con un POD più recente rispetto ad Arminio: pensavo all'assorbimento da parte della Francia del Sacro Romano Impero. Ciò potrebbe verificarsi se ad esempio la politica matrimoniale di Massimiliano I fallisse e la Borgogna rientrasse in un solo colpo nella nazione francese. Le guerre che seguirebbero potrebbero portare alla divisione perpetua fra Asburgo di Austria e Asburgo di Boemia. Resta da valutare la formazione dei Paesi Bassi e il ruolo della Polonia; il secondo mi sembra più chiaro in realtà: annessione della Sassonia, la bandiera polacca oggi sarebbe di cinque colori e non due.

L'Austria potrebbe sopravvivere come stato-cuscinetto fra Turchi e Francesi, oppure addirittura come stato di guerriglieri e ribelli -per noi oggi sarebbe un'estensione della Iugoslavia, con tutto ciò che questo comporta.

L'alternativa è immaginare una guerra dei trent'anni molto più lunga e sanguinosa, che porti ad un sostanziale spopolamento della regione. Nella contesa strategica fra Polacchi Svedesi e Prussiani la superiore potenza demografica dei primi li porterebbe a dominare il Baltico meridionale in caso di conflitti davvero prolungati. D'altra parte ciò che rimane delle città dell'Hansa potrebbe trovare rifugio sotto la protezione dei Paesi Bassi e dei loro alleati (?) Inglesi. Nel caso del primo POD è interessante capire cosa potrebbe succedere alla Spagna: credo nulla di buono, in realtà. Nel secondo il fronte di maggiore interesse sarebbe, credo, il Baltico, ma una guerra assoluta nel cuore dell'Europa, già di per sé, sarebbe un buon tema di discussione...

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Diamo ora la parola a Dorian Gray:

Bellissima mappa! Merita davvero un'ucronia a sé. Io suggerisco che il POD sia nel 1763, quando la zarina Elisabetta di Russia stava per sconfiggere Federico II di Prussia. La morte di Elisabetta e la politica filotedesca del suo successore Pietro III salvarono la Prussia e la Germania da una catastrofica invasione russa...

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Infine, ecco il parere di Jeck86:

La prima mappa rappresenta una possibile spartizione dell'Europa dopo la Seconda Guerra Mondiale:

L'idea dell'ebreo americano Theodore Nathan Kaufmann che vediamo nella foto mette fine all'unità della Germania.
Probabilmente c'è stato una diaspora della popolazione tedesca.
La Francia guadagna la Germania occidentale mentre i Paesi Bassi ottengono la Germania del nord.
La Germania orientale passa alla Polonia e alla repubblica Ceca.
Polonia,repubblica Ceca, Ungheria, Jugoslavia ecc. fanno parte del patto di Varsavia come satelliti di Stalin (che sorride nella foto).
La guerra fredda si svolgerà più o meno come nella nostra timeline con la sola eccezione dell'Austria che si trova nel blocco sovietico.

La seconda mappa rappresenta invece una possibile spartizione dell'Europa dopo la Grande Guerra:

La Francia guadagna la Germania occidentale mentre i Paesi Bassi(ingiustamente attaccati nonostante fossero neutrali) ottengono la Germania del nord.
La Germania orientale diventa la Polonia.
L'Italia ottiene il dominio dell'Austria.
Il resto dell'impero Austroungarico viene diviso in Slovacchia, Cechia, Magiaria, Slovenia ecc.
Per la Serbia-Jugoslavia è una vittoria mutilata, e probabilmente sarà lì e non in Italia che nascerà il fascismo...

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Federico Pozzi fa notare:

Se volete, c'è anche la cartina d'Europa senza la Francia... come arrivarci?

A Rispondergli è il francese Perchè No?:

Direi che il POD sarebbe la sconfitta di Clodoveo contro i Visigoti. Tutto il Sud-Ovest francese fa parte delle vicende della storia iberica. Il regno franco probabilmente continua a esistere ma Carlo Magno non rifonderà mai l'impero, un'altro popolo lo farebbe? Normandia e Anjou sono presi dai Normanni e dunque entrano a fare parte del regno inglese dopo Guglielmo I.
Invece quello che qui è indicato come Belgio dovrebbe essere la Borgogna.
Vedo che in questa Timeline io sarei italiano. Immagino piuttosto uno Stato indipendente centrato sul Rodano con capitale a Lione o Arles piuttosto che l'integrazione all'Italia, ma potrebbe avvenire in uno momento o l'altro della Timeline. Marsiglia come città indipendente. Non credo che ci sarebbero un'Andorra o un Monaco indipendenti senza la Francia.
Personalmente avrei immaginato la Bretagna come Stato indipendente con forse nel XX secolo una sorte di Unione Celtica con Irlanda, Scozia, Galles e Cornovaglia.
Ci sono poi molti sviluppi possibili su questa mappa. La Spagna rimarrebbe visigotica? Se al-Andalus viene creata lo stesso, lo Stato iberico potrebbe trovare riparo oltre i Pirenei? Si potrebbe immaginare una battaglia tipo Poitiers che fermerebbe l'avanzata araba e darebbe a questo regno "tolosano" il prestigio necessario per guidare una riconquista più rapida (ma non immediata)? Questo regno potrebbe avere il suo Carlomagno ed espandersi verso la Provenza e l'Italia?

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E il grande Bhrg'hros aggiunge:

La cartina riporta gli Stati dell'Irlanda, Olanda, Belgio, Lussemburgo, Danimarca, Germania, Austria, Svizzera e Italia che fra loro hanno i confini di oggi e che tutti insieme coesistono solo dal 1921. Siccome di questi confini, nel caso di Olanda, Danimarca, Germania, Austria, Svizzera e Italia, la principale sostenitrice è stata proprio la Francia, senza la quale sussisterebbe tuttora l'unione di Olanda, Belgio, Lussemburgo, Germania, Austria, Svizzera e Italia (nonché di Spagna e Portogallo), sconsiglio decisamente – nei limiti in cui l'interesse sia di spiegare questa cartina (per tutto il resto, ovviamente, le ucronie sono sempre benvenute e a me risultano pure più interessanti!) – di pensare a Punti di Divergenza anteriori al 1921 (e facciamo finta di non immaginare quali sono i confini orientali della Germania).

Siccome poi senza il contributo anche della Francia la riunificazione fra Germania e Austria non sarebbe più stata annullata, escluderei anche i Punti di Divergenza anteriori al 1945.

Dato che l'argomento (come qualcuno sa) mi appassiona, mi spingerei ad affermare di più: se la Francia fosse stata divisa fra Stati vicini prima della Rivoluzione (nel qual caso l'esito sarebbe stato quello che è stato chiamato la Polonisation de la France, su cui abbiamo discusso qualche ucronia), tutti gli Stati vicini e anche tutti gli altri in cartina (tranne la Danimarca) sarebbero stati asburgici e quindi anche tutta la Francia fra loro spartita sarebbe stata asburgica. Di conseguenza, se la Francia fosse stata spartita (prima del 1789) sarebbe stata riunificata dagli Asburgo.

Precisazione terminologica ovvia: quella che per noi è la Francia – e che in quel caso si sarebbe dovuta chiamare (per essere considerata per intero) «Gallia» – sarebbe stata «riunificata»; come «Francia» nel loro senso (più ristretto del nostro) sarebbe stata invece solo «unificata» (non «ri-»).

In ogni caso, quel che mi pare più significativo è che la Francia non sarebbe stata spartita definitivamente (se non dopo il 1789), quindi il contrasto primario fra noi e quell'ucronia è tra Francia unita e basta (nei suoi confini attuali) o invece Francia unita insieme a tutti i vicini.

Per quanto riguarda invece una Spartizione dopo il 1789, in caso di Monarchia Legittima si sarebbero comunque riunificate Francia e Spagna (ammesso che rimanesse un residuo di Francia), il Regno Unito avrebbe conservato i proprî possedimenti separati e tutto il resto a Est sarebbe stato Grande Austria.

In caso di Repubblica, invece, non ci sarebbe stata Unificazione con la Spagna, ma continuo a pensare che alla fine avrebbe prevalso l'idea dell'Unificazione (dell'eventuale residuo di Francia) col Regno Unito (1940 o 1956). Come ovvio, se non ci fosse stato un residuo di Stato Francese la questione non si sarebbe posta neppure.

Quindi, perfino nel caso che la Spartizione (fra il 1789 e il 1815, ma potremmo arrivare fino al 1918 o addirittura al 1945) fosse definitiva il risultato sarebbe stato di divisione in non più di tre, non in dieci (questo lascia intendere che non credo granché ai Punti di Divergenza successivi al 1945, che pure ho suggerito che sarebbero gli unici considerabili per produrre il risultato della cartina).

Ancora una considerazione: come dimostrano le Isole Normanne e il Belgio (quest'ultimo per quanto riguarda una Francia facente parte della Germania, della Spagna o dell'Austria), la lingua francese sarebbe rimasta tale e quale anche in caso di Spartizione totale. L'eventualità peggiore per la Francia Spagnola sarebbe una condizione come quella attuale della Catalogna, non certo un male per la lingua francese.

Dato che poi la Francia è un modello di Paese Centralista e nei Paesi Centralisti l'unica regione davvero indipendente è la Capitale (tutto il resto è Dipendenza della Capitale), l'eventualità di una spartizione della Francia si riduce semplicemente a una diversa dipendenza, tranne Parigi, che perderebbe l'Indipendenza. L'Unità, come abbiamo visto, in caso di Spartizione prima del 1789 sarebbe comunque (ri)tornata; se dopo il 1789, sarebbe pur sempre stata sostituita da una Divisione in tre, ma in compenso sempre senza i confini esterni (che sono anch'essi una forma di Spartizione). Quindi, come al solito, Unità e Indipendenza sono soltanto modi di designare una particolare configurazione dei Confini e la scelta della Capitale (a parte il fatto che gli Asburgo avrebbe mantenuto a Parigi la Capitale, anche se pensassimo a una Francia senza i suoi confini e con Capitale a Bruxelles non ci vedrei niente di lesivo).


QUINTO ESERCIZIO

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È ora il turno delle cartine fantastoriche realizzate da Ded17, il quale ci chiede:

Quali eventi potrebbero portare a questa situazione politica mondiale?

Questa è la risposta di Lord Wilmore:

Mmm... il folle e neofascista Vladimir Zhirinovsky prende il potere in Russia e rivendica tutti gli stati ex sovietici incluse Polonia ed Alaska; Polonia, Rep. Ceca, Slovacchia, Ungheria, Slovenia, Croazia e Bosnia per difendersi dal caudillo russo si integrano nell'Unione Europea, invece Lituania, Lettonia, Estonia, Bielorussia (dove Lukashenko non ha preso il potere), Ucraina (dove Yushenko è diventato presidente in anticipo), Moldavia, Romania, Bulgaria, Serbia, Montenegro e Macedonia hanno scelto una "via alternativa" creando una "Unione Europea Orientale", a cui ha aderito anche la Grecia. L'Italia ha fatto una brutta fine a causa del prevalere dei nazionalismi, Bossi ha scelto di aderire alla Confederazione Elvetica e il Veneto di riunirsi all'Austria, la Puglia ha aderito all'UEO. Sorprendente l'indipendenza del piccolo e povero Molise. Chissà perchè l'Eire ha regalato la sua parte di Ulster al Regno Unito. La Catalogna s'è stufata di stare con Madrid, strano che le Province Basche non abbiano seguito lo stesso destino. Nessuna spiegazione anche circa il fatto che Sicilia, Georgia, Armenia, Azerbaigian e soprattutto Iran aderiscano alla Lega Araba: sarebbe come se il Giappone chiedesse di aderire all'Unione Africana, o la Cina Popolare alla Conferenza dei Paesi Islamici...

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C'è anche questa carta proposta da Rodolfo Jannaccone Pazzi. Come arrivarci?

Così si esprime in proposito lo stesso autore:

Mancata sconfitta di Manzicerta, l'impero bizantino sopravvive fino al presente e con l'aiuto dell'Ungheria sconfigge gli Ottomani, che si rivolgono verso la Russia meridionale e la conquistano, giungendo fino al Kazakhstan; la Russia tiene l'estremo nord e l'estremo est con capitale Novgorod, Guglielmo Tell fa cilecca e l'Austria comprende la Svizzera, la Polonia e l'Austria si spartiscono la Germania, il Portogallo resta unito alla Spagna anche dopo il 1660, i Mamelucchi non soccombono a Napoleone che conquista invece l'Algeria. Per la Scandinavia immagino un perdurare stabile dell'Unione di Kalmar, inizialmente sotto egida danese, poi sempre più svedese. Mancando la potenza russa ed essendo i polacchi maggiormente occupati in Europa Orientale, questo stato riesce dove la Svezia sola fallì (anche per concorso danese) nel controllo del mar Baltico. Immagino inoltre un'Inghilterra repubblicana poco interessata alle vicende europee, e un'Italia unificata da Cesare Borgia con l'aiuto dei Veneziani (sempre che sia plausibile una tale simmetrizzazione). Sarebbe interessante approfondire le vicende dinastiche dietro alla mia mappa (Ungheria indipendente, Austria piccola potenza)... La cosa che più colpisce è l'assenza di una Germania unita, magari a causa delle conseguenze catastrofiche della Guerra dei Trent'anni; che diventi il corrispettivo della nostra Timeline dei Balcani, il ginepraio dove si accese la scintilla della Grande Guerra? Sarebbe divertente anche immaginare come potrebbe svilupparsi il colonialismo; sicuramente Spagna, Francia, Inghilterra ed Olanda saranno protagoniste. Che spazio potrebbero avere l'Impero Greco, l'Italia o gli Scandinavi? Questi ultimi li vedo svantaggiati per motivi demografici, i bizantini avranno altro a cui pensare... E l'Italia?

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Il Quinto Esercizio si chiude con questa mappa di aNoNimo: la carta d'Italia... a rovescio!!

L'Italia... a rovescio!!


SESTO ESERCIZIO

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Per non essere da meno degli altri amici, Camillo Cantarano ha proposto questa "Europa delle Nazioni" ambientata fra il '400 ed il '600. Come ci si arriva oppure come, da qui, si ritorna alla nostra timeline?

Edoardo Secco propone:

Vedendo dove si trovano la Svezia, la Norvegia, la Russia e la Polonia, è una di quelle che io chiamo tipicamente "ucronie di spostamento". Certo che Gengis Khan e Tamerlano devono aver fatto un gran bel lavoro, se la Siberia è tutta "Mongolia"! La Francia non rimane unita (bisogna trovare un motivo) e si disgrega come l'Italia. I Bretoni si fanno forza e costituiscono una nazione che riunisce anche Galles e Cornovaglia.

I Danesi vogliono riprendersi ciò che Guglielmo il Conquistatore si era preso; si alleano con gli Scozzesi e il risultato è quello della cartina. La nazione Bretone viene lasciata in pace per mediazione dell'Impero Celtico. I Paesi Bassi sono accerchiati dalla parte del mare e vengono conquistati dalla Danimarca...

La Reconquista non riesce e la penisola iberica rimane parzialmente sotto il dominio islamico.

La cristianità dirige le Crociate verso l'africa nord-occidentale per liberare la Spagna da sud; le spedizioni hanno più successo rispetto alla HL e vengono fondati gli Stati Crociati a fianco dei possedimenti Normanni ingranditi con l'Algeria nella stessa occasione. Come "ringraziamento" per l'impegno spirituale profuso, vengono donate al Papato la Catalogna, la Corsica, la Sardegna e la Costa Azzurra.

La spinta crociata però si indebolisce (bisogna tenere saldo il territorio nordafricano) e il califfato iberico resiste. In seguito a contrasti interni la parte lusitana (Omayyade) si distacca da quella spagnola (Barbaresca).

Dopo una colonizzazione irlandese che riesce a sottomettere la Russia europea e parte della Scandinavia, per qualche ragione l'Irlanda si spacca: il sud va insieme alla Scozia, il centro-nord per conto suo; guerra civile, di cui approfitta la Svezia per conquistare l'Ulster. Il problema è: l'Irlanda ha sottomesso la Russia occidentale prima di tutto questo? Dopo sarebbe troppo debole...

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Anche William Riker ha voluto dire la sua:

Nel 1517 il Sultano mamelucco al-Ashraf Tuman Bey ha sconfitto il sovrano ottomano Selim I nella battaglia di Raydaniyya. Riscossa dei Valacchi che hanno conquistato Bulgaria e Costantinopoli.

Mosca è stata distrutta sul nascere dai Mongoli e non si è più ripresa. Ciò ha permesso il permanere del controllo dell'Orda d'Oro sulla Siberia, l'arrivo di missionari irlandesi che hanno convertito il paese al cattolicesimo (Nuova Irlanda) e le conquiste ottomane nella regione del Basso Volga. Kyev invece si è salvata dalla tempesta mongola (il Gran Khan Ogoday è morto prima) e l'Ucraina è rimasta indipendente ed ortodossa. I Paleologi si sono messi in salvo in Crimea sotto la protezione di Kyev.

Ottone di Brunswick ha fallito l'ascesa al trono imperiale, ma ha dato inizio ad una serie di campagne vittoriose che lo hanno portato ad estendere i suoi domini bavaresi fino al Mar Nero. Dopo la fine della dinastia Sveva il Sacro Romano Impero è entrato in crisi ed è stato sostituito da stati regionali, come in Italia. Gli Asburgo, sconfitti dai bavaresi, hanno deciso una direttrice di espansione verso i Balcani. Un Regno di Germania è sopravvissuto circoscritto al Brandeburgo e alla nostra Ungheria (le campagne di Ottone I di Sachsen erano state più incisive).

I Normanni sono sopravvissuti nel Sud d'Italia ed hanno tentato anche la conquista dell'impero bizantino, limitandosi però a conquistare il regno di Rascia. Ruteni e Norvegesi sono migrati sulle coste del Baltico per sopravvivere alle campagne rispettivamente bavaresi e svedesi. Strana la posizione della Sassonia e della Svevia, forse i rispettivi signori hanno conquistato nuovi feudi. Quanto ai Savoia, sono spariti con anticipo dalla carta d'Europa: i Paleologi, duchi del Monferrato, hanno conquistato la Savoia, la Lombardia e la Svizzera. Naturalmente bisogna trovare un POD per cui il Patto dei Rütli è fallito, altrimenti Guglielmo Tell lancerà la sua freccia verso il cuore di un governatore paleologo e non di un balivo asburgico...

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Aggiungiamo l'idea di Damiano Lanzoni:

Oggi, 4 ottobre 2013, mentre mi trovavo da un mio cliente, ho adocchiato una mappa dell'europa occidentale appesa in un ufficio. La mappa era accanto a una finestra ed evidentemente si trovava lì da molto tempo, infatti era talmente scolorita che alcuni paesi si erano "fusi" generando questa cartina ucronica:

Voi che dite? A me sembra una situazione da inizi '900, con un'europa alternativa sull'orlo della prima guerra mondiale.

Questi i paesi:

1) Repubblica del Portogallo
2) Repubblica d'Irlanda
3) Regno d'Inghilterra
4) Regno Unito di Francia, Castiglia e Aragona
5) Sacro Romano Impero della Nazione Germanica
6) Impero di Germania
7) Impero Italo Austriaco 
8) Repubblica Ceca
9) Regno di Polonia
10) Regno d'Ungheria
11) Repubblica Federale Croata
12) Regno di Serbia
13) Impero Ottomano
14) Repubblica di Grecia
15) Regno d'Albania (protettorato italiano)
16) Granducato di Lituania
17) Repubblica di Lettonia
18) Regno di Svezia e Norvegia

Come vedete c'è anche un paese che riunisce le attuali Bielorussia, Ucraina e Romania, ma proprio non sono riuscito a deciderne il nome. Altra anomalia la presenza di un piccolo mare al posto della Moldavia; sulla mappa originale il colore del paese era diventato pressochè identico a quello del mare e ho trovato divertente lasciarlo così. Che ne dite? Proposte su come si possa essere arrivati a questa situazione? Quali dinastie vedreste alla guida di questi paesi? E immaginando che siamo alla vigilia della guerra, quali potrebbero essere le alleanze?


SETTIMO ESERCIZIO

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Lord Wilmore ha voluto proporre quest'altro quesito, basandosi di nuovo sul sito Strange Maps:

In un volumetto dal titolo "L'Europe au XXe siècle", pubblicato a Parigi nel 1863, il francese Henri Dron prediceva il futuro politico del Vecchio Continente nel secolo successivo. Dron dimostrò di essere un dilettante della geopolitica, commettendo il peccato originale di ogni futurologia: ipotizzare che il futuro sarà migliore e meno caotico del presente. L'idealista Dron previde che gli Stati europei del suo tempo si sarebbero fusi in dieci imperi, ognuno circa di dimensioni simili, con le rispettive capitali al centro del loro territorio. Ecco il risultato:

Nell'Europa futura di Dron, poniamo in un ormai ucronico 1963, il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda si è esteso anche all'Islanda e alla Groenlandia, riorientando la potenza marittima del Regno Unito verso l'Atlantico settentrionale. La Spagna e il Portogallo si sono riunificate per formare un impero paniberico. La Francia si è espansa fino a riconquistare i confini della Gallia antica, come sono stati descritti da Giulio Cesare. Il suo confine settentrionale e nordorientale sarebbe il Reno, ed essa comprenderebbe anche Svizzera, Belgio, Lussemburgo, parti della Germania e dei Paesi Bassi. La Germania, che nel 1863 stava ancora prendendo forma come una nazione unita sotto l'egida della Prussia, manterrebbe la riva oridentale del Reno, gran parte dell'Austria, la Boemia e la parte occidentale della nostra Polonia. Nel Nord Europa troviamo un'Unione Scandinava, composta da Norvegia, Svezia, Danimarca e Finlandia. Sia la Danimarca che la Finlandia sono più grandi rispetto a quelle attuali, poiché i danesi non hanno ancora perso lo Schleswig meridionale (ciò sarebbe avvenuto nel 1864), e i confini della Finlandia sono generosamente estesi alla penisola di Cola e alla Carelia fino al Mar Bianco. La Russia è ridotta alla metà settentrionale del suo territorio europeo, che a quel tempo includeva anche i paesi baltici. Nel sud della pianura sarmatica la fantasia di Dron ha fatto comparire un improbabile impero circasso. I Circassi sono un popolo famoso per la bellezza delle loro donne e per la ferocia in battaglia dei loro uomini; la spinta dell'espansionismo russo verso il Caucaso ha provocato un conflitto prolungato che infuriava al momento della proposta di Dron, e si sarebbe concluso con la sconfitta, la decimazione e la diaspora dei Circassi, ma a Dron, evidentemente, una vittoria circassa sembrava ancora possibile. Questa opzione sembra essere confermata dalle dimensioni dello stato polacco, che ha ritrovato i suoi confini dal Baltico al Mar Nero, quelli della sua epoca d'oro del XVII secolo. La più grande novità è sicuramente l'estensione di un impero greco a tutta la penisola balcanica, fino alle porte di Vienna, un'area ancora per lo più occupata dagli Ottomani all'epoca di Dron: evidentemente in questa Timeline sono stati espulsi dall'Europa. E l'Italia? Bè, Dron è generoso e ci regala la Corsica, Nizza e l'Istria.

Bene: quali modifiche ucroniche alla Timeline del "nostro" ventesimo secolo sono necessarie, per giungere a questa sistemazione politica? E come sarebbe organizzato il resto del mondo?

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Ed ecco la risposta di Bhrg'hros:

Il sito Strange Maps dà Lisbona come capitale del mondo, e viene esplicitamente richiamata l'unione ispano-portoghese di Filippo II. Questo fatto, il ruolo di Vienna come capitale europea (e di Toledo come capitale iberica), l'evidente asse austro-francese (voluto a suo tempo da Maria Teresa e dai Borboni), la scelta di Dresda (non Berlino) come capitale della Germania, l'annessione della Prussia Orientale, della Lituania e apparentemente anche della Curlandia alla Polonia, la restaurazione dell'Impero Bizantino (ma con capitale nell'allora filoasburgica Belgrado) e la sostanziale equazione tra Slavi Meridionali (anche Cattolici...) e Greci in nome dell'Ortodossia (?), il particolare che lo Schleswig sia danese ma non lo Holstein (asburgico) sembrano indizî che la base del progetto sia una sorta di grande restaurazione asburgo-borbonica. La Circassia (data come compenso ai Sassonia-Coburgo del Belgio!) preannuncia simili progetti austro-ungarici e cattolico-tedeschi (Matthias Erzberger) della Prima Guerra mondiale.

Forse l'Autore pensava a un meccanismo del tipo: Guerra Austro-Prussiana, vittoria asburgica (franco-austriaca), nuova Guerra di Crimea e sconfitta russa, Restaurazione Polacca e ritorno della Finlandia (ingrandita) alla Svezia-Norvegia, poi grande Crociata Cattolica contro gli Ottomani; intanto Federazione Latino-Americana con l'Iberia (capitale Lisbona), compromesso per lo Schleswig-Holstein e unione tra Svezia-Norvegia e Danimarca (con cessione dell'Islanda alla Gran Bretagna come compenso?)

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E ora, il nuovo contributo di Massimiliano Paleari:

Ecco la mappa politica di un'Europa alternativa, frutto di svariati POD a partire dal V secolo d.C. Di seguito qualche indicazione ucronica.

Romania Occidentale, di lingua romanza, Stato che trae le sue origini da Siagrio, il magister milutum galloromano che nel tardo V Secolo riuscì a ritagliarsi un'enclave imperiale nella Gallia nordoccidentale.

Il Regno Visigoto si è consolidato nella Penisola Iberica, mente nella porzione gallica dello stesso è riemerso il substrato celtico, che ha dato vita allo Stato della Gallia.

Nel sud della Penisola Iberica, persistenza di uno Stato Musulmano.

La Francia, di lingua germanica, è compressa tra le Somme e il Reno.

Le Isole Britanniche sono politicamente frazionate. Abbiamo uno Stato celtico (Galizia), che è l'unico ad avere il proprio centro di gravità nelle stesse. Il resto del territorio è in mano a Potentati extra isolani (la Normandia, una grande repubblica dei popoli Scandinavi, la Sassonia, più due enclavi appartenenti rispettivamente alla Francia e alla Romania Occidentale).

Notare nell'Europa Centrale come l'area slava (Stati di Sorabia e di Lusazia) si estenda fino al bacino dell'Elba. Contrariamente alla nostra timeline qui non vi è stata la marcia verso est dei popoli germanici.

Vi sono poi due Stati di lingua baltica: la Pomerania e gli Stati Baltici (Lituani e Lettoni non si sono separati ma qui costituiscono un'unica aggregazione politico/linguistica).

A nord est abbiamo un grande Stato dei Finni (frutto forse di una precoce evangelizzazione di queste terre?)

I Bulgari, fondendosi con i Khazari, hanno dato vita ad un grande Stato esteso dal Volga fino ai primi contrafforti dei Carpazi.

Notare anche la presenza di un grande Stato Greco (erede evidentemente dell'Impero Bizantino) esteso fino al Danubio, comprendente anche la porzione occidentale dell'Anatolia e perfino la Sicilia e l'estrema Italia meridionale (riconquista del X-XI Secolo), ma curiosamente privo del Peloponneso e dell'area occidentale della nostra Grecia, dove qui ha messo le radici uno Stato Slavo (Slavia). Non vi è stata quindi la rigrecizzazione del IX-X-XI Secolo di questi territori. La slavo parlato nella Slavia è considerato molto antico (forma di paleoslavo), perchè consolidatosi prima della differenziazione linguistica tra il nostro Slavo meridionale, orientale e occidentale.

I Turchi si sono fermati nell'area caucasica nel Medioevo. Turchizzazione nell'area con conseguente scomparsa degli elementi linguistici preesistenti (georgiano, azero etc..).

Gli Armeni di fronte all'avanzata turca si sono spostati in massa in Anatolia, dove oggi danno vita ad un grande Stato Armeno esteso dal Mar Nero al Mediterraneo.

In Italia consolidamento di uno Stato longobardo (Lombardia) di lingua romanza, esteso per un tratto ben oltre l'arco alpino fino al Danubio. Il contenzioso longobardo/pontificio è stato risolto con l'assegnazione al Papa delle Isole di Corsica e Sardegna, che anche oggi costituiscono lo Stato detto delle "Isole della Chiesa" (lingua ufficiale il Latino).

Persistenza di uno Stato "burgundo" e riemersione dell'elemento retico (Rezia).

 


OTTAVO ESERCIZIO

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Lasciamo spazio alla curiosa proposta di Findarato Anàrion: il temperamatite ucronico!

Ho appena scoperto che il temperamatite dei miei figli è a forma di globo terrestre, con la mappa Politica della Terra, in cui la Stessa risulta divisa in sole nove nazioni (i nomi alle Macronazioni li ho dati io: sono ovviamente aperto a modifiche):

Africa: l'intero Continente.
Europa: tutta, tranne le nazioni ex-URSS; comprende la Groenlandia e il Canada.
URSS: come nel 1989, ma esclusa l'isola di Sachalin; comprende anche la Mongolia.
Cina: comprende Taiwan.
Giappone: esteso a Sachalin e ad entrambe le Coree.
Indopersia: Turchia, Medio Oriente, Penisola Araba; tutte le nazioni a sud della linea URSS (al 1989)-Cina, incluse anche le isole della Indonesia eccetto la Nuova Guinea e le isole che ne sono immediatamente ad ovest.
Oceania: Australia, Nuova Zelanda, Nuova Guinea (tutta l'isola, incluse le isole immediatamente ad ovest), isole del Pacifico (tranne le Hawaii).
USA: come li conosciamo.
Messico: esteso fino a Panama incluso; comprende le isole caraibiche.
EUAL (Estados Unidos de America Latina): tutto il Sudamerica.

Mi chiedo, come bisognerebbe cambiare la storia per arrivare a questa situazione? La presenza di USA, URSS e Cina, praticamente come le conosciamo, mi suggerisce di porre il POD dopo la WWII, ma evidentemente con diversi accordi di Yalta: 
Blocco Europeo: Francia e Regno Unito ottengono di controllare l'Europa (che poi assorbono dopo essersi fusi: cito l'ucronia in cui la Regina d'Inghilterra diventa anche Regina di Francia e Presidentessa a vita della Repubblica Italiana): la Groenlandia viene assorbita grazie all'unione personale con la Danimarca; il Canada è l'unico stato del Commonwealth britannico (che viene sciolto dopo la guerra) che segue la UK.
Blocco Sovietico: L' URSS (che, in cambio dell'isola di Sakhalin, ha ottenuto l'intera Mongolia) controlla Indopersia e Africa.
Blocco Cinese: La Cina controlla Giappone e Oceania.
Blocco Americano: Gli USA controllano Messico e EUAL..

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Enrico Pellerito commenta:

Se facciamo riferimento agli aspetti cromatici per come le immagini distinguono le dieci macronazioni, l'Africa è legata agli Usa e non all'Urss, che invece estende la propria influenza sull'Oceania, mentre il Giappone fa comunella con l'Indopersia e il Messico; la Cina è legata agli EUAL e l'Europa è l'unica verde.
Considerando, però, le logiche geostrategiche, la suddivisione politica prospettata da Sinfrosa e Nicoletti è realistica.
E perché non ipotizzare che le quattro principali realtà mondiali, appunto Cina, Europa, Urss e Usa, non si siano proiettate a dominare le aree immediatamente meridionali al proprio territorio (qui con la parziale diversità da parte della Cina) e l'Africa non sia influenzata dall'Europa?
L'ipotesi varrebbe anche nel caso che siano un giorno le realtà meridionali a dominare i territori immediatamente settentrionali rispetto alla loro posizione.

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E Bhrihskwobhloukstroy gli replica :

Giustissimo: nella conclusione, la prima alternativa è la Geopolitica di Haushofer (le Quattro Panregioni), la seconda è la previsione di Huntington per la fase dopo la Terza Guerra Mondiale (che sarebbe Occidente+Russia+India contro ’Islām+Cina, tanto per cambiare...)

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Enrico torna alla carica:

A mio modesto avviso, la previsione di Samuel Huntington, sebbene certamente più realistica rispetto quanto sosteneva Francis Fukuyama (il quale ha, comunque, fatto marcia indietro riguardo quanto da lui prospettato) è ancora distante dalla possibile evoluzione di alleanze e schieramenti che si fronteggeranno per dominare il globo.
Così tanto per dirne una, si tratta solo dei my two (euro)cents, credo che l'Islam sarà la prima, fra le "le civiltà" indicate da Huntington, a subire una flemmatizzazione nelle sue aspirazioni, trovandosi avverse le altre realtà.
Alla fine, credo che a prevalere sarà la civiltà cinese, che ritengo avrà capacità agglutinante nei confronti di quella giapponese e di quella buddista; superando gli aspetti ideologici e riuscendo a "parcheggiare" quelli religiosi in un ambito culturale e relativamente interattivo nella società, prospetto che anche nazioni come le due repubbliche coreane e il Vietnam finiranno nel blocco sinico, così come tutto il Sud Est asiatico, costringendo la circondata civiltà induista a scendere a patti.
Riguardo l'Africa, la penetrazione economica e mercantile di Pechino già l'influenza non poco e ritengo che sia previsto, nel prossimo futuro, un progressivo trasferimento di popolazione dalla Cina a quel continente.
Probabilmente coeva sarà la dominazione sui territori petroliferi oggi in mano alle nazioni islamiche. 
L'Occidente (sempre più indebolito anche dalla progressiva infertilità) ma pure la civiltà Ortodossa e quella Latinoamericana, nulla potranno contro tale espansione, a meno di non rischiare un conflitto, perfino nucleare, dal quale, comunque, la mera supremazia numerica cinese può garantire il prosieguo del cammino programmato.
Ribadisco, si tratta solo della mia personale e opinabile prospettiva.


NONO ESERCIZIO

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Chiudiamo con un... gioco ucronico. In questo caso le cartine che ci ha proposto Sandro Degiani, tratte da Alternate History, hanno già un preciso significato, nel senso che ne è chiaro il Punto di Divergenza e le differenze rispetto alla nostra Timeline. A voi scoprire quale!

Prima cartina, forse la più semplice:

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Seconda cartina, difficoltà media:

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Terza cartina, la più difficile.

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Per leggere le soluzioni, cliccate qui.

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Se volete aggiungere le vostre proposte a proposito di queste cartine, scriveteci a questo indirizzo.


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