The Land of Green

ovvero: come i Vichinghi conquistarono il nuovo mondo

di Filobeche

Bandiera del Vinland

Bandiera del Vinland

PUNTO DI DIVERGENZA: La spedizione di Erik il Rosso, seguendo le informazioni del monaco Irlandese Brendano, ha successo ed inizia una massiccia colonizzazione Vichinga delle americhe.
Per semplicità (almeno la dove non sia indicato diversamente) in Europa gli eventi accadranno come nella nostra Timeline.

982: Erik il Rosso dopo aver lasciato la Groenlandia, seguendo le informazioni di un monaco Irlandese catturato, il quale sostiene che il monaco Brandano abbia trovato a sud ovest una nuova terra, approda in quella che chiamerà Vinland (o Terra da Pascolo, HL Terranova)

982-1000: La colonia cresce sia con immigrati dall’Europa che con la conquista dei nativi appartenenti alla nazione Micmac.

La capitale di Vinland è fissata a Eriksborg e nel 999 vi è inviato un vescovo cattolico.

La forma di governo è una repubblica aristocratica e Vinland alleata all’Islanda ed alla Groenlandia si prepara a sbarcare sul continente.

997-1005: Il figlio di Erik Leif il Bianco (perché proveniente dalla Groenlandia) espande i domini dello stato Groenlandese colonizzando attivamente le isole ad Ovest (HL Baffin Island), mettendo piede per la prima volta nel continente, creduto ancora una serie di isole, nella terra che da lui sarà chiamata Leifland (HL Labrador) e stabilendo rapporti economici con i nativi del luogo, i Nanenot.

1015-1017: Leif ha ormai organizzato una potente flotta militare ed un esercito cospicuo che utilizza per tenere sotto controllo i Nanenot ed i MikMak (Come vengono chiamati dai Vichinghi i Mic Mac) ed in due anni di guerra(Anche ricorrendo alla guerra batteriologica) Leif annette il Leifland (Più o meno la parte più occidentale del HL Labrador)

1025-1036: Venti di guerra spirano sulle isole occidentali; Il giovane Magnus che per la sua fede è detto il pio ha intanto accertato che si tratta senza dubbio di un enorme continente, forse il Gippango di cui parlano gli Arabi o forse il Katai ma i pescatori normanni lo chiamano Rotland (La terra dei rossi per il colore della pelle dei suoi abitanti)

Dicevamo che venti di guerra spirano nel Rotland perché Vinland rifiuta di pagare le tasse in pesce e pellicce al Greenland(Groenlandia) ne deriva una guerra marinara feroce e spietata dove l’acredine tra le due nazioni è alimentata da fattori religiosi(Vinlandiani Cristiani-Greenlandiani pagani).

Nel 1033 la flotta di Greenland viene sorpresa nella baia di Thor nella penisola di Gespowig(HL NewScotland) e data alle fiamme il re di Greenland(nipote di Erik il rosso per parte di madre) Grugni viene ucciso da una freccia e Vinland reclama per se anche il controllo di questa penisola.

Ma la pace non è ancora giunta perché Magnus, l’artefice di questa vittoria reclama per se il titolo di re di Vinland e Rotland scatenando però le ire dell’althing di Vinland

Scoppia una breve guerra civile(1033-1036) nella quale Magnus è sconfitto ed esiliato e costretto a fuggire in esilio fondando alle foce di un grosso fiume a sud chiamato Muehkunnetuk, la città di Langoy(O Long Island per i coloni anglosassoni).

1104: Quasi settanta anni dopo l’impero Vinlandiano è cresciuto a dismisura occupando la penisola di Kebek(HL Quebec) e scendendo lungo il fiume San Lorenzo(Come nella nostra HL)

Qui i mercanti Vinaldiani hanno sottomesso con le armi i popoli Algonchini ma hanno avuto seri problemi con i Popoli Irochesi.

Quest’ultima genia di guerrieri è riuscita sin dal 1099(Anno del primo incontro tra i Bianchi e gli Honotinshonni come gli Irochesi chiamano se stessi) a tenere a freno l’espansione Vinlandiana anche se devono pagare un pesante tributo e accettare l’imposizione della chiesa e del culto cattolico.

i Lenape sono invece stati assoggettati dai Longoyers che hanno creato un replica del regno di Norvegia chiamata unione di Hudson dal nome del terzo re della città.

1134-1150: il 31 Agosto del 1134 il profeta Hiawatha (O colui che porta la pace) unisce le tribù irochesi(meglio note come lega delle nazioni) e queste rifiutano di pagare l’annuale tributo versato all’Althing di Vinland.

La guerra dei grandi laghi prende avvio con una serie di massicce invasioni di normanni lungo il fiume San Lorenzo anche con accenni di guerra batteriologica(Importazione VOLONTARIA del vaiolo e della peste) che riducono gli Hotinonshonni in seria difficoltà; però la furia di guerrieri come i Seneca(in algonchino i Veri serpenti) e la colonizzazione ormai stabile del Rotland diminuisce l’efficacia della guerra batteriologica che oltre tutto si ritorce contro i Vinlandiani.

Dopo diversi inutili insuccessi l’Althing di Vinland propone una tregua ed una pace che stabilice i confini sugli appalachi e lascia suprema la Lega delle nazioni intono ai grandi laghi.

Quest’ultima dotata di armi ed equipaggiamento acquistato o catturato dai Normanni è capace,nel prossimo futuro di estendere la sua influenza e forse di diventare una grande potenza.

 

FantaVinland (grazie a Filippo!)

1145: A sud lungo il fiume Hudson (Anche il nome nativo del fiume è  stato sostituito da quello del re) Longoy aumenta la sua influenza  creando la colonia di Baldmoore (il rifugio di Baldwin HL Baltimora) ed  a Wasserstone (HL Washington) fondata, quest'ultima, dal generale  George Waterstone un mercenario anglosassone.

1150: Alla fine del 1147 arrivano sulle coste della penisola nota con  il nome latino di Florida(HL Florida) i primi coloni extrascandinavi  si tratta di coloni provenienti dal regno di Scozia e dall'Irlanda che  non hanno accettato il domino che l'Inghilterra sta esercitando sulle  isole e che s'installano nelle isole del sud(Cuba e Haiti) e  conquistando anche la Florida.

1150-1177: Le tribù a sud del Fiume Potomak vengono riunite sotto lo  scettro del capo pirata Vichingo Leif leifson che governa alla maniera  dei nativi tuttavia il suo pacifico regno sarà distrutto dalle  incursioni degli Tslagi che prenderanno il posto delle pacifiche  comunità agricole Powatan e creeranno un regno stabile e duraturo.    

1166: Knut Williamson ammiraglio della flotta di Greenland abbandona  l'Isola quando essa si converte al cristianesimo.

Dopo lunghe peregrinazioni, ed il saccheggio dell'isola di Tuatha (HL  Cuba) giunge sulle coste dello Yucatan; qui incontra i Maya che lo  credono un Dio; anzi il loro Dio Quetzal.

Anziché rifiutare Knut accetta l'onore che gli viene offerto e raduna  attorno a se tutte le città Maya forgiandole in uno stato forte ed  organizzato ma pagano e sanguinario.

1166-1204: Quetzal conquista i mexica ed i toltechi, l'impero Maya  raggiunge la sua massima estensione nel nord.

Quetzal edifica la città di Palenque che diventa la sede di un regno  ben amministrato e ben governato.

1215: Gli Tsalagi irrompono nelle province del regno del Powatan e lo  sottomettono; grazie alle conoscenze acquisite fondano la città di  Enchota che diventa la loro capitale(Nord HL Georgia) il loro impero  va dal fiume Potomak al fiume Chickamagua (O fiume della morte perché  colà le forze Tsalagi annientano un esercito del regno di Longoy)

1220-1230: Guerra della Florida; l'impero Tsalagi (Che è diventato sul  modello della Lega delle nazioni una confederazione di Popoli) assorbe  e conquista la Florida.

Grazie a quest'annessione l'esercito Tsalagi diventa il più potente  dell'intera Rotland del Meridionale.

Gli Scozzesi intanto si ritirano dalle isole e ritornano in patria non  essendo riusciti a creare uno stato forte e omogeneo; tuttavia la loro  eredità spetta alla popolazione degli Arawak i quali ereditano le  città è strutture amministrative Europee creando a Tuatha uno stato  cittadino e marinaresco.

Ma questo stato è di breve durata infatti; spinti dalla sconfitta  subita dai re cattolici molti mori di Spagna fuggono verso il Rotland  e nel 1228, guidati da Muhammad Hamama (la Colomba), conquistano  l'isola di Tuhata che ribattezzano Al Lulua (La Perla: a causa della  bellezza dell'isola)  Intanto la Lega delle Nazioni edifica le sue prime città sul modello  di quelle Vinlandiane; le città probabilmente esistevano già ma adesso  vengono cinte di mura si ricordano soprattutto Skahnehtati (HL Albany); Tgáö:do' (HL Toronto) nei territori della sesta nazione gli Uroni (Non ancora ammessi); poi ancora  Kyodró:we (HL  Buffalo) e poi altre fino alla fine del 1300 quando le città irochesi  saranno numerose e popolose e daranno alla Lega una superiorità  militare non indifferente.

A partire dal 1220 l'esercito Irochese si munisce anche di cavalli e  carri ma nel…

1225: Langoy che fino al quel momento aveva il monopolio dell'import  di cavalli in Rotland dichiara guerra alla Lega e marcia verso la  capitale federale che ha preso il nome del I° profeta  Hiawatha (HL  Syracuse).

L'esercito Longoyder è composto da settemila fanti e quasi altrettanti  cavalleggeri,in più fa risalire il fiume Hudson ad una flottiglia di  dimensioni notevoli.  La prima città a bloccare il passo all'armata Longoyer è Skahnehtati  difesa dalle sue mura di legno e dal terrapieno.

L'assedio dura più di sei mesi ed alla fine nonostante il valore del  capo dei guerrieri Seneca che tenevano la città cade nelle mani di Re  Olaf, arrivato a comandare direttamente il suo esercito.

A questo punto viene indetta una riunione d'emergenza delle sei  nazioni e dei popoli soggetti che sono molti.

Shosheowa si dichiara per la resa e la restituzione dei cavalli ai  Longoyers "Anche perché" dice "Nelle nostre foreste non ci sarebbero  di grande aiuto" Gli risponde però Dadgayadoh della tribù dei Seneca "Qua no ma tra le  terre degli Illiniwek (HL Illinois, che in questa linea è una  confederazione vassalla degli Hotinoshonni ) ci sarebbero  assolutamente fondamentali" Viene deciso dunque di combattere ma con una tecnica dilatoria senza  affrontare il nemico in campo aperto.

1226-1227:  La Guerra del cavallo (Come è nota nelle fonti Longoyer che  del resto sono le uniche a raccontarci questa storia; gli Irochesi  ancora non sanno scrivere) ha una svolta.

Dopo la presa di Skahnehtati nessuna città Irochese cade più nelle  mani dell'esercito Longoyer che invece viene sfibrato da continui  attacchi ai fianchi e vede crescere la minaccia degli Tsalagi verso la  città di Wasserstone.

Alla fine re Olaf cerca la pace ed ottiene un incontro con Dadgayadoh  intanto diventato Oratore della Lunga casa della Lega(Più o meno il  Parlamento degli Hotinoshonni).

Il re accetta che gli Irochesi (parola di Origine Wendat – HL Uroni – che  significa serpenti neri, ma entrata nell'uso per riferirsi all'intera  confederazione) allevino cavalli senza comprargli da Longoy ma devono  per esportare le loro mercanzie devono usare il porto della Città  anziché quello Vinlandiano di San Lorenzo (HL Quebec City)  L'accordo tra le due nazioni però porta nel 1230…

1230-1235: Guerra del Fiume San Lorenzo.

Danneggiata nei commerci e nella sfera economica Vinland arma i suo  vassalli Nanenot e Mikmak e gli lancia in guerra contro gli Irochesi.

Questi armano un esercito e marciano alla volta dei territori del  nord.

Greenland vede in questo la possibilità di assestare un colpo al  nemico di sempre e firma con la Lega delle cinque nazioni un trattato  di alleanza.

La prima fase della guerra vede delle scaramucce tra le nazioni Mikmak  e Wendat (Rispettivamente clienti di Vinland e della Lega) con una  netta preponderanza dei primi anche grazie alle navi Vichinghe.

Ma quando nel 1233 la flotta Greenlandiana annienta quella Vinlandiana  presso la Baia di Freya ( HL Baia di Fundy), l'esercito Mikmak non può  procedere ed è costretto a ritirasi incalzato invece da quello Wendot  che nel 1234 dopo alcuni mesi d'assedio prende la città di  Kongesfjell (HL Montreal).

La sconfitta pesa su Vinland, perché l'interno ed il corso del  Fiume San Lorenzo sono ora attaccabili.

A questo punto la guerra si riduce and una serie di scontri e razzie  finché l'althing di Vinland non appronta una nuova flotta e il 2  maggio 1234 sconfigge una flottiglia Greenlandiana presso Capo Leif  sull'isola di terranova ma è una vittoria Pirrica perché l'esercito  della Lega delle nazioni è adesso ad assediare San Lorenzo con i suoi  alleati Wendot e l'unica soluzione per Vinland è la pace.

Pace umiliante firmata a Tgáö:do' che praticamente devia l'intero  flusso commerciale su Hiawatha e da li a Longoy; ne seguirà nel 1237  un alleanza tra Hudson e Hotionshonni destinata a durare molto tempo.

1240: La Morte di Olaf porta ad un crisi interna nel regno di Hudson  tormentato dai pirati Arawak-moreschi e dalla crisi politica (Ma non  economica ne culturale).

Infatti dovrebbe diventare re per accordi matrimoniali il duca Inglese  Henry di Cornovaglia che viene incoronato re a San Brendano (La  cattedrale di Longoy).

Enrico è alleato degli inglesi e per la prima volta una nazione  diversa da quelle del nord Baltico inizia ad avere rapporti fissi con  il Rotland.

1245-1250: le riforme Enriciane svecchiano il sistema feudale Hudsoniano e lo rendono simile a quello inglese(Introduzione del censo  e della piramide feudale) ma i Jarl del nord abituati a governare per  conto loro e costretti a vedere una notevole immigrazione  dall'Inghilterra  Si ribellano apertamente eleggendo Thorson Barbagrigia come re di  Longoy nella città di Boston (Cosi chiamata da Coloni Anglosassoni che  si stabilirono in questa regione al tempo della fondazione del regno - non vi sfugga l'ironia della cosa) Si cerca allora di ottenere l'amicizia con gli Irochesi che si capisce  da subito, sono una potenza militare decisiva nella guerra civile.

Questi ultimi sono oscillanti tra la fedeltà all'alleanza con Olaf e  con il suo legittimo erede Enrico e la proposta di Thorson di revocare  l'obbligo della confederazione ad usare il porto di Longoy per  esportare le loro merci.

Quando nel 1247 gli Irochesi scelgono per la fedeltà all'alleanza  Thorson non trova nulla di maglio di chiamare in soccorso gli Tsalagi.

La guerra vede l'assedio Tsalagi a Baldmoore e quello Irochese a  Boston.

Sembra che non si riesca ad uscire dallo stallo finché nel 1247 i  pirati Mori di Al Lulua invado l'impero Tsalagi e mettono a ferro e  fuoco molte città della costa tra cui Tallahassee (Hl Tallahasee) e  spingendosi lungo la baia di Chesapeake fino alla città di Shenanoah  che viene messa a ferro e fuoco.

La sconfitta della lega Tsalagi provoca la liberazione di molte truppe  Langoyers lealiste ed alla fine del novembre 1249 anche la caduta di  Thorson e la sua decapitazione.

La Ribellione durerà ancora fino al 1250 con gli ultimi baroni del  nord che alla fine si arrenderanno con la promessa dell'immunità.

1267: Fondazione ufficiale dell'Hansa baltica tra le città commerciali  della Germania del nord.

Con la prima impresa oltreoceanica che porta nel 1277 alla fondazione  di fondachi nella lega Tsalagi e un quartiere nella città di  Baldmoore.

I mercanti tedeschi saranno seguiti da quegli Genovesi e Fiorentini (Ed  in maniera minore da quegli veneziani).

1270: Firenze fonda la città di San Giovanni d'occidente (HL  New Orleans) e grazie alla crescita notevole della città può nel giro  di dieci anni diventare una città vera e propria.

Invece i Genovesi fondano Vera Croce (HL VeraCruz) dopo averla  strappata all'impero Maya.

Quest'ultimo sta vivendo una fase di declino dovuta alla  frammentazione delle caste governanti ed alla povertà del popolo.

Ne consegue che nel…

1277-1283: Genova tenta di conquistare lo Yucatan nella guerra della  Giada.

L'esercito Genovese però non è capace di combattere in questi climi e  la flotta è inutile contro i Maya che hanno tutte le loro città  all'interno.

Tuttavia Quetzal X° Imperatore-Dio dei Maya capisce che senza Genovesi  l'economia dell'impero ne risentirebbe e firma con i Doria (Capi della  spedizione) un accordo che fa di Vera Croce un importante centro  commerciale.

La superba si limita cosi a colonizzare con piccole fattorie e colture  intensive la zona a sud dell'impero Maya fondando la città di Doria (HL  Tegucigalpa) in onore al condottiero che aveva strappato quelle terre  ai nativi.

1302-1305: San Giovanni diventa ben presto una città ricca e florida e  si stacca dalla madrepatria, che del resto ne aveva da un po' perduto  il controllo, anche ufficialmente quando Dante Alighieri esule da  Firenze(A causa della faida tra Guelfi Bianchi e neri) vi viene  accolto come priore cittadino.

La sua attività politica sfrutta le incursioni Moresche per estendere  l'influenza della città vero Caokia e nel 1304 ottiene l'importante  vittoria di Challahooche una ricca città mercantile Tslagi.

La caduta della città provoca una rivolta di dimensioni colossali tra  le tribù soggette alla Lega di Caokia che nel 1310 è inarrestabile e provoca di fatto la fine dell'impero.

Altro grande successo è la distruzione di un'orda Caddo (Una tribù che  occupava gli HL Oklahoma e Arkansas) e la loro trasformazione in uno  stato vassallo della Tuscia oceanica(battaglia del Fiume Rosso).

Oltre a questi successi militari Dante aggiunge anche la redazione di  diversi poemi e la preparazione della prima opera in lingua  Cherokee (Tslagi) che si parla in tutto il Rotland meridionale.

Come continuarla?

Filobeche

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Se volete inviare dei commenti o la vostra versione di questa affascinante ucronia, siete i benvenuti: non dovete far altro che scrivere a questo indirizzo. Vi aspettiamo!

Ed ecco la versione di Demofilo della stessa ucronia:

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« O Signore, liberaci dall'ira degli uomini del Nord! » Questa disperata invocazione si levava da moltissime chiese, abbazie e monasteri al tempo in cui le incursioni dei Vichinghi funestavano l'Europa, da Amburgo a Parigi, a Bordeaux sull'Oceano Atlantico. dopo quasi due secoli di scorribande nell'Europa Continentale, fino a raggiungere la grande Russia, e nel Mare del Nord, saccheggiando chiese, monasteri, villaggi e porti, i knorr, vascelli vichinghi, famosi per la vela quadrata fatta spesso a canovaccio e rinforzata con strisce di cuoio e tela, decisero avviare nuove esplorazioni verso ovest. In Europa infatti la loro aveva rafforzato le difese dei vari singoli stati nazionali ed era giunto il momento anche per loro di giungere in un posto per attraccare le grandi navi e costruire uno stato vichingo.

982 d.C.: dopo aver raggiunto la vicina Islanda e averla colonizzata con diverse piazzaforti, il norvegese Erik detto "il rosso", decide di indirizzare la sua espansione verso una seconda isola, più grande di quella islandese. Erik giunge nello stesso anno a scoprire "Grønland", dove costruirà un vero e proprio centro per future spedizioni verso ovest. La capitale del nuovo Regno di Grønland, Eiríksgardhr, viene edificata sulle rive di un fiordo dove viene costruito con le pietre del luogo un grande e tetro palazzo reale, vicino allo stesso porto che comincia a costruire nuove knorr, dotate di nuovi remi che avrebbero assicurato una maggiore governabilità delle imbarcazioni. Erik "il rosso" viene incoronato sovrano di Grønland, nasce un "consiglio della corona" che governerà il paese insieme al re, mentre l'erede alla corona, Leif, è nominato primo ammiraglio del mare-oceano.

985 d.C.: Dopo secoli di saccheggi nelle chiese e nelle abbazie europee, Erik manda una lettera personale al papa Giovanni XV con la richiesta di creare una diocesi di Grønland e di mandare un vescovo per l'evangelizzazione dell'isola. Intanto il sovrano decide di completare l'occupazione della "terra verde", terminata ufficialmente con l'occupazione della baia più a nord (nel Circolo Polare Artico) battezzata appunto Eiríksfjördhr (baia di Erik).

987 d.C.: inizia la colonizzazione di massa di Grønland con una forte immigrazione da parte dell'Europa Nordica, attratta dalle leggende di un fantomatico re nordico che ha scoperto la "terra verde". Papa Gregorio V manda a Eiríksgardhr il primo vescovo cristiano cattolico, Colomba da Dublino, religioso che per anni aveva gestito le diocesi dell'isola verde.

990 d.C: improvvisa morte del re Erik "il rosso" e funerali ufficiati dal vescovo Colomba nella Cattedrale di Eiríksgardhr. Al trono vichingo sale il figlio primogenito, Leif "il navigatore". La salma di Erik verrà gettata nelle gelide acque del Circolo Polare Artico e proprio da questo episodio nascerà la leggenda nel re-divinità dei ghiacci che accompagna con il suo tritone le navi vichinghe verso nuove rotte.

1000 d.C.: dopo un decennio di sviluppo nel regno di Grønland, Leif decide la produzione di una nuova grande flotta che ha come obbiettivo la continuazione dell'esplorazione verso ovest da parte del suo regno. Continua l'immigrazione verso il regno nordico da parte dell'Islanda e dall'Europa Settentrionale.

12 ottobre 1005 d.C.: Leif "il navigatore" approda con la sua flotta di navi a Terranova, ribattezzata dal sovrano Vin Land, o "terra del pascolo", visto le coste e l'entroterra verdeggiante e positivo per la coltivazione, l'allevamento e la pesca. Il sovrano decide di edificare la capitale del nuovo regno, battezzata Eiríksborg , dove vengono edificati i centri del potere vichingo, all'interno di una grande fortificazione fatta da una palizzata e da pietre. Viene costruita anche una cattedrale e nell'autunno successivo il vescovo Colomba la intitola a Sant'Andrea, fratello di Pietro il Pescatore.

1015 d.C.: dopo circa una decina di anni di dominazione nella colonia di Vin  Land, Leif decide di mandare le sue flotte, ormai agili nella navigazione anche in mari freddi, verso il Mar Glaciale Artico, e inizia la colonizzazione di un grande arcipelago, battezzato "Isole dei re Erik e Leif", dove però non avviene la costruzione di veri e propri insediamenti permanenti. Successivamente gli esploratori arrivano nell'isola di Baffin, superano quello che verrà poi chiamato lo Stretto di Leif e giungono nella grande penisola del Labrador, dove incontrano veri e propri insediamenti di nativi nel Nuovo Mondo. Le cronahce del tempo ci indicano come i vichinghi hanno denominato tali popoli con nomi particolari come Raudhamenn ("redmen", "uomini rossi") vista la carnagione della pelle, e la penisola viene battezzata Raudhaland ("Red Land", la "terra dei rossi").

1020 d.C.: dopo numerose esplorazioni si giunge gli esploratori giungono al canale che li separava da Vin Land e lo battezzano stretto di Fagrey (l'odierna Belle Isle).

1025 d.C.: morte di Leif "il navigatore" e incoronazione del figlio con il nome di Erik II detto il "confessore", visto che durante il suo regno sarà rafforzata la presenza dei vichinghi sia a Grønland con la costruzione di una grande sistema di strade e canali fluviali utilizzando i fiordi naturali, sia perchè inviterà personalmente il Santo Padre, papa Giovanni XIX, a visitare le terre dell'impero dei vichinghi nel Nuovo Mondo. Red Land viene intanto colonizzata integralmente da parte delle truppe del nuovo esercito vichingo che hanno dalla loro parte armature e mannaie che fanno in brandelli le armi dei "redmen", ridotti dopo pochi combattimenti in schiavitù ed evangelizzati dal nuovo vescovo di Eiríksgardhr, Erasmo detto "l'evangelizzatore". Lungo il fiume Leif viene fondata la città di Leifsborg, collegata con gli altri insediamenti dell'impero.

1029 d.C.: fondazione di Charlottenborg (l'attuale Charlottetown), sul golfo di San Lorenzo, da parte di Erik II in memoria della regina, sua sposa, morta prematuramente a causa di una malattia. I vichinghi continuano l'esplorazione verso sud e occupano l'isola di Capo Bretone, mentre un gruppo di esploratori scozzesi battezza il lembo di terra verso meridione con il titolo di Ny Skotland ("Nuova Scozia").

1030 d.C.: il vecchio papa Giovanni XIX risponde positivamente alla proposta di Erik II e parte con la sua flotta, scortata naturalmente da quella dei vichinghi, prima verso Eiríksgardhr, a Grønland, e successivamente verso le colonie del Nuovo Mondo accompagnato dal sovrano e dal vescovo Erasmo. Nello stesso anno il pontefice fonda una nuova città, Ny Rúmaborg ("New Rome"), bagnata dal fiume San Lorenzo. Massiccia immigrazione verso le nuove terre anche da parte di europei anche della zona meridionale del continente europeo.

1032 d.C.: vengono stipulati dei trattati con alcune compagnie commerciali di navigazione per il commercio con i porti vichinghi in Islanda, a Grønland e nella altre terre dell'Impero. Lo sviluppo del popolo del Nord continua inesorabilmente.

1035 d.C.: solenne incoronazione nella cattedrale di Sant'Andrea a Eiríksgardhr, a Grønland, di Erik II "il confessore" che riceve dalle mani del vescovo Ersamo "l'evangelizzatore" la corona di "Re e Imperatore" e di "Primo Ammiraglio" dell'Impero del Nord che comprende il Regno di Grønland, il Regno di Vin Land, il Regno di Red Land, la Nuova Scozia, il possesso dell'arcipelago delle "Isole dei re Erik e Leif" e dell'Islanda. Questa è l'estensione dell'Impero del Nord, costruito da Erik "il rosso", da Leif "il navigatore" e da Erik II "il confessore" tra 892 d.C. e il 1035 d.C. nel Nuovo Mondo.

Demofilo

Nota: Grazie a Bhrg'hros per la corretta grafia dei toponimi in antico islandese!

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Così commenta Perchè No?:

Dopo i viaggi di Erik e poi di Leif, l'unico tentativo serio di insediarsi di cui abbiamo testimonianze è il racconto attorno a Thorfinn Karlsefni che aveva sposato Gudrid, la vedova del fratello di Leif. Il loro figlio Snorri sarebbe il primo europeo nato in America.
Ci sono diverse versioni di questa spedizione secondo la saga dei Groenlandesi o la saga di Erik, ma sembra che, oltre le tensioni con gli Skraeling (i nativi), ci fossero anche delle tensioni all'interno del gruppo norreno tra cristiani e pagani e tra diversi capi, una certa Freydis (legata a Thorfinn?) avrebbe assassinato un rivale e provocato la divisione dei colonizzatori. Qualsiasi fosse il problema, Thorfinn e Gudrid erano già tornati in Islanda attorno al 1013.
Se il tentativo di Thorfinn riesce, possiamo immaginare come si sarebbe sviluppata questa colonizzazione:

- Insediamento di piccoli gruppi di colonizzatori privati attorno a un padrone, autonomi tra di loro.
- Organizzazione interna all'islandese con un'assemblea thing per sistemare i problemi, molti problemi si sarebbero risolti con la divisione in due comunità separate e la creazione di un nuovo villaggio.
- Creazione di comunità sia pagane che cristiane
- Niente re o capi ereditari (almeno all'inizio), niente controllo da parte di una monarchia rimasta dall'altra parte dell'oceano
- Le comunità sono piccole, i Norreni sono obbligati a cercare la collaborazione con i nativi piuttosto che lo scontro con loro, possibilità di alleanze locali e di commercio, le comunità pagane non hanno nessun problema con le religioni locali e forse sarebbe un vantaggio.
- I norreni portano con loro delle malattie, dunque a breve termine ci sarebbero delle epidemie tra i nativi, riducendo il loro numero e dunque i rischi di conflitto.
- Con il negozio e i regali diplomatici il ferro e altri artigiani si diffondono tra i nativi, forse imparano la produzione di utensili di metallo e l'agricoltura (e la produzione di alcool).
- L'acculturazione (nei due sensi) sarebbe stata più forte che nella nostra TL.
- Le comunità di islandesi/groenlandesi rimangono sulle le coste e si diffondono il lungo delle coste verso il Sud, penetrano lentamente e poco nell'entroterra.
- Con il tempo altri popoli di marinai e pescatori imparano l'esistenza di queste terre (marinai bretoni, irlandesi, inglesi) e forse vi si insediano per avere una base durante le loro campagne di pesca (o per sfuggire a qualche reato).

Immaginiamo che sia così per i due primi secoli di presenza europea in America del Nord. E poi? I primi interessati oltre i Norreni sarebbero dei mercanti e dunque ovviamente dei Genovesi, secoli prima di Colombo. I Genovesi arrivati nel Vinland e nel Markland avrebbero comprato delle pelli, ma non c'erano cosi tanti altri prodotti da acquistare, dunque avrebbero presto proseguito verso Sud, lontano degli Norreni che, a questo punto, sono sopratutto dei contadini. Quali sono le civiltà e gli Stati che potrebbero scoprire tra X e XII secolo?

Anche la Chiesa si sarebbe accorta dell'esistenza di queste terre perché c'erano dei cristiani tra i colonizzatori (Thorfinn e Gudrid lo erano), e a un certo punto avrebbero costruito una chiesa e avrebbero avuto bisogno di preti. Gudrid è conosciuta nella nostra TL per avere costruito una chiesa dove si è ritirata dopo la morte di Thorfinn, avrebbe anche fatto un pellegrinaggio fino a Roma. Non vi stuzzica il fatto di pensare che una persona che ha posto piede nel Nuovo Mondo nell'XI secolo sia andata anni dopo fino a Roma?

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Diamo ora la parola a Generalissimus, che ha tradotto per noi questa ucronia:

E se i Vichinghi fossero rimasti in America?

I Vichinghi furono dei razziatori che dall'8° all'11° secolo resero anche peggiore la vita dell'Europa medievale saccheggiando i villaggi indifesi e derubando e uccidendo chiunque si mettesse sulla loro strada.
I Vichinghi furono certamente brutali, non fraintendetemi, ma oggi sappiamo che i Vichinghi erano molto più dei barbari ai quali pensiamo.
Se c'è una cosa che un Vichingo era prima di tutto era un marinaio: fabbricarono in modo fantastico navi che permisero agli Scandinavi di esplorare nuove terre, pacificamente o meno.
Sì, l'Epoca Vichinga fu un'era di saccheggi e spargimenti di sangue, ma fu anche un'era di colonizzazione ed esplorazione, arrivarono navi perfino in una terra misteriosa nota come Vinland, una terra di cui si narrava nella tradizione orale delle storie islandesi, una terra piena di bacche per fare il vino e popolata da gente urlante che attaccava chi vi arrivava.
Che cos'era Vinland? Beh, oggi la conosciamo semplicemente come… Terranova, Canada.
Esatto, quando Colombo "scoprì" l'America, le leggende vichinghe parlavano già del nuovo mondo da generazioni.
La colonia di Vinland fallì nell'arco di pochi anni, c'erano troppi elementi contrari ad essa perché avesse successo, ma l'idea che degli Scandinavi vivessero nel Nuovo Mondo 500 anni prima di Colombo è troppo interessante per non parlarne, perciò immaginiamo: e se in una TL alternativa i Vichinghi rimanessero in America e la fallita colonia del Vinland sopravvivesse in qualche modo proprio come l'Islanda? Ma prima di addentrarmi in questa domanda vorrei rispondere a quest'altra: perché Vinland fallì? Prima di tutto a causa degli stessi nativi, o Skræling, come li chiamavano i Vichinghi.
Vichinghi e nativi non andavano d'accordo, il primissimo incontro vide i Vichinghi uccidere due nativi, che poi diedero loro la caccia.
Il secondo problema era la popolazione della stessa Scandinavia: i Vichinghi erano molto inferiori di numero, la popolazione della Scandinavia era minuscola ed è improbabile vedere una grande popolazione vichinga in Canada.
Il terzo problema erano la navigazione e la tecnologia: perfino per i Vichinghi il viaggio era duro, perciò non immaginate viaggi regolari verso il Nuovo Mondo, i Vichinghi davano il loro meglio nelle aree costiere, non nell'oceano aperto.
Quello che voglio dire è che sapere come Vinland potrebbe sopravvivere è praticamente impossibile, ma cercheremo comunque di ipotizzarlo solo per divertimento, tenendo in conto tutti questi fattori, perciò andiamo avanti con lo scenario.
Se pensate che in questa TL alternativa il Nordamerica avrà una qualche genere di cultura ibrida tra Vichinghi e nativi, beh, mi dispiace infrangere i vostri sogni, ma i Vichinghi non hanno mai voluto mescolarsi con i nativi, e anche se in qualche modo ci riuscissero, ci sarebbero troppi pochi Vichinghi per creare una cultura ibrida.
La colonia diventerebbe semplicemente meno Scandinava col passare del tempo e alla fine scomparirebbe.
Quella che io definisco colonizzazione di successo è la semplice sopravvivenza di Vinland perché possa creare una presenza scandinava duratura in Canada.
Deve avere abbastanza successo che inizi a girare voce della sua presenza, così che altri Vichinghi si facciano vivi per sostenere la colonia in Nordamerica.
La prima cosa che deve cambiare è la relazione tra i Vichinghi e i nativi: in questa TL alternativa i due mantengono in qualche modo la pace per un po', ma per quanto a lungo? Abbastanza a lungo.
Bassa popolazione significa che qualsiasi conflitto ucciderebbe Vinland, ma se la pace durasse abbastanza a lungo perché i Vichinghi vengano attirati per salpare verso la terra del vino, allora il ciclo potrebbe rinforzarsi.
Buone difese significano più coloni, che vuol dire migliori difese nel caso in seguito scoppiasse una guerra.
Bene, ma la guerra scoppierà inevitabilmente una volta che i Vichinghi si saranno stabiliti abbastanza in America.
Perciò adesso Vinland ha la reputazione di terra lontana con strani nativi ma piena di uva per fare il vino.
I nomi delle terre per i Vichinghi significavano tutto, perché pensate che quel posto notoriamente non verde si chiamasse Groenlandia, cioè terra verde? Ci volevano persone che andassero lì, così che la colonia non morisse, ma alla fine la colonia non sopravvisse.
Nella nostra TL la Groenlandia divenne una colonia al limite della sopravvivenza e degli inverni rigidi costrinsero i Vichinghi ad andarsene e tornare in Islanda, ma in questa TL alternativa, se Vinland sopravvivesse, allora la maggior parte dei rifugiati della Groenlandia potrebbe facilmente fuggire in Canada, aumentando la popolazione della colonia.
Col passare dei secoli l'Epoca Vichinga finirebbe e l'insediamento crescerebbe, diventando un punto col quale i Danesi, i Norvegesi o gli Svedesi commercerebbero e dal quale forse compirebbero esplorazioni più a sud.
A causa di questo affidamento sul costante commercio con l'Europa, questa inizierebbe lentamente a realizzare dove si trova esattamente Vinland.
Con la fine dell'Epoca Vichinga e l'inizio degli imperi europei, Vinland passerebbe di mano tra la Norvegia e la Danimarca diverse volte.
Nei circoli scandinavi abbonderebbero sempre le voci riguardo una terra a sud di Vinland con vaste foreste e clima temperato, ma bisognerà attendere il Rinascimento perché queste voci vengano mappate.
Sarà Colombo ad attraversare l'oceano nel 1492? No, l'unico motivo per cui nessuno navigò oltre l'oceano prima di Colombo è che tutti pensavano che sarebbero morti, mentre Colombo era un idiota che pensava che la Terra fosse a forma di pera, perciò lo lasciarono andare, ma in un mondo alternativo dove gli Scandinavi usano questa rotta attraverso l'Atlantico da secoli tutti saprebbero che oltre l'oceano c'è l'Asia o un'altra terra.
Ci sono molti meno rischi quando la gente utilizza una rotta fin dal 10° secolo, perciò gli esploratori potrebbero mappare le coste secoli prima rispetto alla nostra TL.
Vinland sarebbe una solida colonia europea che riceve rifornimenti dal continente e organizzerebbe spedizioni più a sud.
No saranno gli Spagnoli o i Portoghesi ad avere il primo grande impero nelle Americhe, saranno gli Svedesi.
La Svezia, nella nostra TL, provò a fondare una colonia nel Delaware senza ottenere alcun risultato, ma se gli Scandinavi fossero in possesso di Vinland allora sarebbero i primi ad avere l'opportunità di colonizzare nuove terre.
Anche se prima ho detto che non ci sarà un impero vichingo, non ho detto che i loro discendenti non ne creeranno uno.
Vinland sostituisce il Québec in questa TL, i Norvegesi e gli Svedesi sono stati i primi a prendere possesso di questa terra e l'hanno reclamata prima che gli Inglesi e i Francesi riuscissero a raggiungerla.
Riusciranno a mantenerne il possesso? Chissà, ma saranno gli Scandinavi a dare il via all'Età delle Scoperte invece della Spagna e del Portogallo.
Forse questo fatto li spingerà ad avere un impero coloniale proprio come gli Inglesi, i Francesi e gli Spagnoli della nostra TL.
Cosa accadrà dopo? Beh, penso che ci siano diverse possibilità, in generale le Americhe saranno qualcosa di cui l'Europa sarebbe a conoscenza secoli prima di raggiungerle.
Saranno sempre una voce, e le prime persone a trarne vantaggio sarebbero i discendenti dei Vichinghi, ma questo è semplicemente uno scenario degli innumerevoli che si sarebbero potuti realizzare, non sapremo mai cosa sarebbe successo se i Vichinghi avessero colonizzato l'America, ma è divertente fare teorie.

L’antica presenza di Vichinghi in Nord America, fin dalla sua comparsa nella conoscenza popolare a fine ‘800, è diventata una curiosità affascinante non solo fra i circoli storici, ma anche nella cultura pop, e oltre un secolo dopo sembra che sappiamo solo poco più di quanto sapevamo prima.
Sappiamo per certo che i Vichinghi popolarono perlomeno il Canada orientale, ma ci sono ancora moltissime speculazioni su quanto arrivarono lontano questi visitatori scandinavi, quanto ci rimasero e, di fatto, cosa fecero lì durante quel periodo.
Un fattore importante che contribuì alla nascita di queste circostanze è che per gran parte della loro storia i Vichinghi non mantennero rapporti dettagliati all’interno della loro comunità, ma si affidavano invece alla trasmissione delle storie di generazione in generazione, rendendo la storia vichinga quasi più una leggenda che una cronaca.
I resoconti migliori che abbiamo oggi sono quelli prodotti da società terze che spesso avevano un pregiudizio negativo nei confronti di quelli che erano percepiti come dei razziatori senza sentimenti, ma in più abbiamo iniziato ad usare tecnologie moderne per scoprire e decifrare le tracce di questa affascinante civiltà, e comparando dette scoperte con le leggende sopravvissute e i documenti scritti molto dopo i fatti possiamo capire meglio la storia dei Vichinghi.
Nel caso del Nord America le cose diventano ancora più nebulose, dato che solo un sito vichingo è stato confermato come autentico, e comunque si ritiene che potesse ospitare in modo sostenibile una popolazione superiore alle 100 persone.
Nonostante questo, i resoconti vichinghi descrivono ambienti piuttosto distinti da questa regione, anche tenendo conto delle condizioni storiche dei cambiamenti climatici.
Sappiamo anche che i viaggi nel Nuovo Mondo continuarono su piccola scala per estrarre risorse per un periodo che potrebbe essere durato fino a 400 anni, e si ritiene che il sito in Terranova potrebbe non essere stato un insediamento temporaneo, ma un punto di riposo e rifornimento per i viaggi per la raccolta di risorse.
Dati i differenti resoconti e descrizioni dell’ambiente è abbastanza plausibile che diversi viaggi vichinghi siano arrivati a sud fino ai moderni New York e New Jersey, sia per scopi esplorativi o semplicemente perché finiti fuori rotta, il tutto mentre ipotesi più generose credono che siano avvenuti sbarchi ancora più a sud, basandosi su un resoconto che descrive una terra che ha inverni senza neve.
I racconti vichinghi sembrano descrivere il Nord America come composto da tre segmenti, uno dei quali costituiva l’estremo nord, una terra di ghiaccio e pietra perlopiù inabitabile unita forse alla Groenlandia.
Il secondo era un regno di foreste nevose che forniva una riserva di legname apparentemente infinita, correlata ai moderni Québec, Labrador e forse a Terranova, l’ultima delle quali viene più comunemente attribuita al terzo territorio, noto come Vinland, dove le temperature erano moderate e i raccolti crescevano rigogliosi, in particolare grano e uva.
Un po’ come si credeva che il primo territorio fosse connesso alla Groenlandia, si pensava che Vinland si estendesse verso sud fino a connettersi con l’Africa, cosa che rinforza l’idea che per arrivare a questa conclusione i Vichinghi esplorarono le regioni più calde e tropicali del Nord America.
Senza tenere conto di quanto andarono lontano queste esplorazioni, le cronache vichinghe mostrano che quando il resto d’Europa arrivò a colonizzare il Nuovo Mondo non erano rimaste molte tracce di esse.
Gli ulteriori tentativi da parte dei nuovi regni scandinavi unificati di colonizzare l’America si dimostrarono a quel punto infruttuosi, lasciandoli solo con la Groenlandia, l’Islanda e alcune piccole isole come eredità coloniale.
Ma se tutto questo cambiasse? E se in una TL alternativa i Vichinghi non lasciassero mai il Nord America e stabilissero con successo un insediamento sostenibile? Ancora una volta è difficile dire con assoluta certezza cosa è successo all’interno del Nord America durante questo periodo di esplorazione vichinga, ma in base a quello che abbiamo scoperto e ai trend dei precedenti tentativi di colonizzazione in Groenlandia, Islanda e Fær Øer, possiamo fare buone ipotesi sulla direzione e le spinte che manderanno avanti questa colonia ipotetica.
Prima di tutto si ritiene comunemente che l’insediamento del Nord America non riuscì ad attrarre i Vichinghi a causa delle scarse prospettive scoperte in Groenlandia.
Leif Erikson, che si suppone fu il primo a scoprire il Nuovo Mondo, in fin dei conti era il figlio dell’uomo che aveva spacciato la Groenlandia per una terra attraente ricca di opportunità quando in realtà le condizioni erano relativamente più dure di quelle che ci si era lasciati alle spalle.
Non bisogna pensare che la Groenlandia era disprezzata per il suo nome fuorviante, i coloni erano comunque felici di trovare una nuova terra disponibile per essi, ma le condizioni in generale rimasero stagnanti o addirittura peggiorarono quando il clima divenne più freddo, infierendo un colpo importante alla sua piccola economia ancora in sviluppo.
Quando la colonia divenne trascurata dalla patria e meno capace di sostenersi diventò semplicemente meno preferibile ad altre alternative.
Questa trascuratezza da parte della Scandinavia contribuì anche ad un calo negli sforzi di colonizzazione, dato che la Groenlandia, che all’epoca veniva vista come la frontiera degli insediamenti vichinghi, già non aveva più risorse per autosostenersi, cosa che la rese sempre più costosa da colonizzare col passare del tempo, lasciando così una popolazione piccolissima a potersi espandere verso ovest.
Inoltre, dato che le risorse della Groenlandia erano poche e l’ambiente era duro, i nuovi coloni erano ovviamente riluttanti a fare un passo oltre queste condizioni e a stabilirsi in quell’ignoto che era l’America.
Da quello che si sa sulla colonizzazione vichinga troviamo alcuni paralleli tra le sue motivazioni e quelle che spinsero l’Inghilterra a dare il via a sforzi simili, dalle persecuzioni religiose ai disaccordi con i nuovi governi al semplice desiderio di nuove opportunità agricole e commerciali.
Questi fattori erano tutti presenti in Scandinavia, specialmente in Norvegia, che fu un punto di partenza della maggior parte dei primi tentativi di colonizzazione, ma alla fine del IX secolo Harald I conquistò vari piccoli regni e domini in tutta la Scandinavia occidentale per diventare primo re della Norvegia.
Il suo dominio portò un livello di civiltà e ristrutturazione mai visto prima nella regione, portando molti dei suoi rivali non solo politici a fuggire nella frontiera non ancora reclamata da nessuno che allora era l’Islanda, ma anche diversi agricoltori, che si ritenevano troppo oppressi dal suo nuovo codice di diritto tributario, per non parlare dei vari individui che semplicemente si opponevano al concetto di regno centralizzato.
Come le colonie angloamericane l’Islanda creò poco dopo un’assemblea rappresentativa che funzionava come un corpo perlopiù indipendente.
Le questioni interne divennero sempre più polarizzate quando il Cristianesimo venne rapidamente introdotto nei regni vichinghi tradizionalmente pagani.
Lo stesso Leif Erikson venne battezzato dal re e inviato in Groenlandia per convertire il resto della popolazione qualche tempo prima che incappasse nel Nord America.
Per mezzo di quest’uomo ci sono due grandi possibilità che potrebbero scatenare maggiori sforzi coloniali: l’opzione uno suggerisce che la Norvegia, come la Spagna, comprenda l’opportunità di diffondere ulteriormente la fede introducendola tra le popolazioni native, vedendo alla fine lo sviluppo di insediamenti missionari in grandi colonie, che si avvantaggeranno delle ricche risorse disponibili, ma questo presume che la Norvegia sia interessata a diffondere la fede in una terra lontana prima che nella propria, cosa che potrebbe essere poco probabile.
Inoltre, senza l’attrattiva immediata di incredibili ricchezze da raccogliere, il tutto potrebbe essere congedato come un qualcosa per la quale non vale la pena sforzarsi, infatti è probabile che nel nostro mondo sia nata proprio questa sensazione, che non fosse altro che una perdita di tempo.
L’opzione due suggerirebbe invece che i tentativi di conversione di Erikson vengano accolti molto male in Groenlandia, dove la popolazione si stava già stancando dell’ambiente difficile ed era sempre più insoddisfatta del re e del suo dominio.
Anche l’Islanda all’epoca aveva appena iniziato il processo di cristianizzazione dopo ripetute pressioni da parte della monarchia, e poco dopo si ritrovò completamente sottomessa al governo d’oltremare, che promosse una politica di unica religione e unica legge, obbligando alla conversione di tutta l’isola.
Proprio come la Groenlandia, l’Islanda in questa TL accoglie queste richieste molto peggio, e la reazione assume caratteristiche estreme.
Essenzialmente proporremo che le popolazioni di Islanda e Groenlandia resistano alle richieste di cristianizzazione e di consolidamento dell’autorità della loro patria.
Così facendo, non c’è il distanziamento dalle promettenti terre occidentali di cui ha riferito Erikson, e le vecchie colonie, la Groenlandia soprattutto, vengono abbandonate, con poche possibilità che la madrepatria le ricolonizzi in modo simile.
Per questo video sceglieremo la seconda strada, dato che realisticamente una reazione di questo tipo non sarebbe implausibile.
L’accoglienza del Cristianesimo da parte dell’Islanda prevalentemente pagana di fatto causò quasi una guerra civile nella nostra TL.
Le statue vennero abbattute e i santuari ridotti in rovina in tutto il paese, e si pensa che l’unico motivo per il quale questa politica passò fu che i pochi che si erano convertiti detenevano posizioni di comando di qualche genere, e i leader che non si convertirono videro le loro famiglie tenute in ostaggio oltremare dal re.
La Norvegia aveva già tolto tutto il sostegno e interrotto tutto il commercio con l’Islanda, lasciandola senza nulla da perdere.
Gli Islandesi potrebbero migrare verso la Groenlandia, ma troveranno poche differenze, visto che anche la sua classe superiore all’epoca si stava convertendo.
Se questo sarà il caso o meno diventerà chiaro abbastanza presto che non ci sono abbastanza risorse per sostenere questa nuova popolazione, perciò verrà organizzato un viaggio verso la presunta Vinland di Erikson.
Possiamo aspettarci una popolazione coloniale iniziale di alcune migliaia di uomini, con molti altri che ne arriveranno quando l’influenza norvegese prenderà piede in Groenlandia e la colonia stessa diventerà un insediamento più attraente.
Prima che ciò accada bisogna identificare una fonte di cibo affidabile, i cacciatori si avventureranno per capire come è composta la fauna locale, i pescatori troveranno un’ottima fonte di salmoni che Erikson aveva descritto come grande e abbondante nell’area e le colture locali verranno coltivate e immagazzinate per un uso successivo.
Dall’Islanda e dalla Groenlandia verranno introdotti anche gli animali domestici per futuri progetti d’allevamento.
I coloni vichinghi potrebbero prevedere una rappresaglia della corona, ma capiranno anche che, a causa della distanza tremenda che dovrebbe attraversare, il rischio di invasione sarà relativamente basso, perciò costruiranno il loro insediamento sulla costa alla tipica maniera vichinga, ma una costa facilmente difendibile da un improbabile attacco e che vedrà anche la costruzione di un porto sicuro per accogliere nuovi coloni, scorte o navi e per la pesca.
Le risorse potrebbero essere ricavate anche dagli altri territori americani se nella regione colonizzata mancheranno il legno o la pietra.
Le interazioni con i nativi saranno sicuramente miste, alcune risulteranno in commercio e cooperazione mentre altre potrebbero facilmente deteriorarsi o cominciare con un conflitto.
Nel nostro mondo una fonte afferma che l’accampamento di Erikson commerciò brevemente con un gruppo di nativi, ma l’importanza posta sul non commerciare armi indica che i Vichinghi riconoscevano di avere armi superiori e non volevano che fossero utilizzate contro di loro o, ancora peggio, copiate dalle tribù native.
Possiamo aspettarci che questi coloni facciano la stessa cosa, ma in tempi di grande disperazione le cose potrebbero cambiare.
Riguardo alle armi certamente non ci sarà carenza di esse tra i coloni, visto che la tradizione vichinga esigeva che ogni uomo libero ne possedesse almeno alcune e che ne trasportasse regolarmente una sulla propria persona.
Riguardo alle relazioni con le tribù native, le previsioni potrebbero trarre in inganno, storicamente i Vichinghi hanno una reputazione altalenante quando si tratta di integrazione culturale: in Normandia non solo cooperarono con i Franchi, ma abbracciarono rapidamente la fede, la lingua e alcuni dei loro usi, mentre in Groenlandia tutto questo fu praticamente inesistente, e lo stesso vale per l’Islanda, dove la cultura vichinga distrusse la piccola popolazione celtica che era migrata lì.
Considerato che i Vichinghi si considereranno più avanzati dei nativi, come fecero in Groenlandia e Islanda, è più probabile che non resistano all’integrazione o all’accoglienza degli usi nativi, anche se la preservazione della loro fede e cultura sarà il primo motivatore della loro colonizzazione.
Detto questo, ciò potrebbe inizialmente impedirgli di utilizzare le pratiche che hanno aiutato i nativi a sopravvivere nel loro ambiente, costringendo i Vichinghi ad arrivare a queste scoperte perlopiù da soli, per non parlare delle regolari competizione e ostilità con i nativi, ma sul lungo termine riusciranno a mantenere la loro coesione come gruppo e forse ad arrivare a nuove scoperte sconosciute perfino ai nativi.
Infine, per quanto riguarda la cultura, questa colonia vichinga di fatto manterrà le tradizioni pagane, mentre la Scandinavia diventerà sempre più Cristiana.
Questa spaccatura culturale farà sì che una volta che verranno ristabilite le comunicazioni e le relazioni amichevoli tra la colonia e la corona, ci saranno pochissime possibilità di riunificazione, se non tramite la conquista.
Qualcuno potrebbe ipotizzare che questa società pagana vichinga sarà incapace di creare lo stesso livello di governo sostenibile esistente oltreoceano, e questo forse sarà il caso su un lungo periodo di tempo e riguardo ai livelli di organizzazione, ma le azioni unificatrici di Harald I e la creazione del parlamento islandese dimostrano che anche se arretrata e bisognosa di più processi trial and error, in una società simile si può ottenere una struttura di governo.
Cosa abbastanza interessante, la struttura di governo vichinga viene vista come uno dei primi modelli decentralizzati più efficaci, anche se questa dovrà certamente subire una serie di cambiamenti per mantenere a galla la nuova colonia sul lungo termine.
Vi ricordo che nella maggior parte delle società vichinghe le leggi non erano nemmeno scritte o codificate, bensì affidate a qualcuno che le memorizzasse e le recitasse.
È possibile che, proprio come la distanza dalla corona portò i coloni inglesi ad adottare pratiche più democratiche, la richiesta maggiore della costruzione di un’organizzazione responsabile nella colonia vichinga porti all’adozione di una struttura di governo più centralizzata, magari qualcosa un passo avanti rispetto all’assemblea islandese, che forse vedrà la nomina di un Re Supremo con dei re minori o capi che servano sotto di lui come rappresentanti della comunità e poi degli altri insediamenti quando la colonia si espanderà.
Questa progressiva centralizzazione ci sarà in particolare nelle parti più sviluppate della colonia, probabilmente sulle coste, che, come fanno di solito gran parte delle società, tenderanno a spostare la loro concentrazione sullo sviluppo e l’aumento dell’efficienza locale, ma non si può dire quanto ci vorrà a questi insediamenti costieri per diventare vere e proprie città vichinghe.
Nonostante tutto, la colonia avrà molto tempo nei secoli successivi, dato che le acque del nord diventeranno più difficili da navigare a causa del cambiamento climatico e che dopo il fallimento di alcune invasioni ideate per riportare i Vichinghi americani sotto il dominio della corona, i re norvegesi, e poi quelli danesi, li considereranno una causa persa, lasciando la colonia in gran parte a sé stessa.
Alcuni suggeriscono che la colonizzazione vichinga delle Americhe potrebbe scatenare una colonizzazione anticipata da parte delle potenze europee, ma le marine sottosviluppate di quelle che diventeranno le grandi potenze europee saranno tremendamente impreparate ad intraprendere uno sforzo simile anche se vorranno, inoltre la Scandinavia è sempre stata molto disconnessa dal resto dell’Europa occidentale e continuerebbe ad esserlo in questo mondo.
Un giorno i racconti di coloni delle isole che partono per l’occidente e non tornano più innescheranno molti più allarmi del viaggio iniziale di Erikson, oppure nel corso dei secoli verranno organizzati diversi viaggi alla ricerca di presunte risorse, ma questo significa ancora una volta che i Vichinghi americani rimarranno liberi dall’interferenza europea per diverso tempo, e durante quel tempo si espanderanno lungo le vicine coste e nell’interno, una cosa che probabilmente li farà entrare in conflitto con gli Algonchini, che potrebbero diventare dei rivali di lunga data.
Le malattie e le armi basate in prevalenza sul metallo assesteranno un duro colpo a queste tribù rivali, costringendo molte di esse ad andare verso sud od ovest, dove entreranno in ulteriori conflitti con le tribù di queste regioni.
All’interno dei loro domini i Vichinghi americani ricreeranno commerci, artigianato, metallurgia e costruzioni navali, migliorandole col tempo, anche se ad un ritmo più lento rispetto ai loro contemporanei oltreoceano.
Le varie comunità vichinghe del nordest svilupperanno caratteristiche e codici diversi, ma allo stesso tempo rimarranno connesse tra loro attraverso regolari commerci e viaggi in mare tra le varie città portuali in espansione.
Come detto prima, queste città vedranno l’implementazione di leggi più codificate, mentre i domini collinari più periferici rimarranno soggetti alla legge orale tradizionale vichinga.
Le tribù native diventeranno importanti bersagli delle razzie e diventeranno una forza che unirà i Vichinghi contro di esse, mentre le forze europee presto incapperanno nelle Americhe.
Le colonie spagnole e portoghesi andranno avanti per lo più senza ostacoli, visto che l’influenza vichinga rimarrà confinata nel nordest, ma i coloni francesi, inglesi e olandesi affronteranno una sfida molto più avanzata di quella posta dai nativi, una sfida resistente alle malattie europee, che possiede armi pari quasi alle loro, ha una profonda animosità preesistente nei confronti del Cristianesimo ed è selvaggia quasi quanto le più feroci tribù americane.
L’America vichinga non diventerà una colonia europea nel senso tradizionale, ma una nuova nazione costruita su un’identità che il resto dell’Europa ha dimenticato e che molti in tutta Europa temono ancora.
Sicuramente l’America vichinga diventerà il bersaglio di quasi tutte le principali potenze europee non solo per ottenere terre preziose, ma anche perché rappresenterà i resti di un credo eretico morto da tempo.
Allo stesso tempo, i Vichinghi americani non verranno cacciati dalle loro case così facilmente, non dopo che tempo fa si sono ritrovati cacciati dalle loro case tempo prima.

Buon Leif Erikson Day! L’ucronia di oggi è: e se i Vichinghi avessero colonizzato l’America? Sappiamo tutti che i Vichinghi raggiunsero l’America intorno all’anno 1000, ma sul lungo termine in realtà non causarono un enorme cambiamento duraturo sulla storia medievale e moderna, e la domanda di quest’ucronia è: e se lo avessero fatto? E se fossero riusciti a creare colonie durature? Come cambierebbe la storia? Quali sarebbero i confini? Questa è la domanda di questa ucronia.
Il motivo principale per il quale le colonie del Vinland nella nostra TL fallirono è che Islanda e Groenlandia semplicemente non avevano abbastanza persone per rifornire importanti colonie e per intraprendere un grande sforzo colonizzatore.
Perché la colonia del Vinland funzioni, le corone d’Europa e Scandinavia dovranno interessarsi alle Americhe per inviare coloni e truppe che mantengano in vita le colonie, e molto probabilmente il Regno dell’Isola di Man e la Norvegia saranno quelli che finanzieranno i viaggi in America, perché erano quelli con la maggior connessione culturale con l’Islanda e la Groenlandia.
Con gli interessi europei coinvolti, i Vichinghi riusciranno a mantenere le roccaforti e gli insediamenti sulla costa senza essere cacciati dai Beothuk e dalle altre tribù di nativi americani.
Col tempo le roccaforti costiere otterranno abbastanza popolazione da cacciare i nativi americani e inoltrarsi verso l’interno grazie alla loro tecnologia superiore.
Col passare del tempo il resto d’Europa inizierà a sentire di una terra ad ovest estremamente fertile, e l’Europa sarà piuttosto eccitata da questa prospettiva.
Per capire il perché dobbiamo guardare alla politica interna dell’Europa dell’11° secolo: le guerre contro i Vichinghi e i Magiari erano finite, il che voleva dire che c’erano molti soldati rimasti disoccupati dopo queste guerre.
Ciò, accoppiato con un’esplosione demografica, significava che c’erano troppi figli di nobili senza terra e ben armati che stavano aspettando solo una guerra per dimostrare la loro grandezza ed ottenere un titolo signorile, il che vuol dire che c’erano molte lotte intestine in Europa.
Questo fu uno dei motivi delle Crociate, il papa voleva mandare tutti questi figli senza terra che si stavano uccidendo l’uno con l’altro in Terrasanta, così che combattessero i Musulmani e ampliassero i confini della Cristianità invece di fare a pezzi l’Europa.
Immaginate di essere un cavaliere dell’11° secolo: potete scegliere tra una terra estremamente fertile dove i nativi non sanno nemmeno andare a cavallo o usare armi di ferro, oppure potete scegliere un’altra terra che è molto desertica e dove i nativi hanno un livello tecnologico simile al tuo, non c’è molto da scegliere.
Al posto delle Crociate ci sarà un grande movimento non vichingo dall’Europa alle Americhe nel 12° e 13° secolo, che si insedierà a sud dei Vichinghi, nel Medio Atlantico e nel Sud Atlantico.
Esso sarà simile al movimento dei Cavalieri Teutonici nel Medioevo, dove Tedeschi e Scandinavi si spostarono verso gli Stati Baltici e l’Europa orientale per ottenere dei propri territori, ma questo venne fatto a spese dei popoli slavi e portò a molte guerre tra gli Slavi nativi e i Tedeschi, però non c’è modo di spiegarlo velocemente.
Senza polvere da sparo e vaiolo, però, gli Europei non riusciranno a conquistare tutte le Americhe, ma penso invece che si sarebbero fermati entro il 13° secolo sugli Appalachi, dove si sarebbe stabilizzato un fronte.
Nel frattempo, con tutta l’attenzione rivolta alle Americhe, le Crociate sarebbero rimaste dei piccoli viaggi di mercenari per salvare Bisanzio dai Turchi.
Senza la disastrosa Quarta Crociata i Bizantini non perderanno mai Costantinopoli, perciò riusciranno a sopravvivere come potenza balcanica.
Senza il collasso dell’Impero Bizantino i Turchi non entreranno mai in Europa e rimarranno una dinastia puramente mediorientale come i Safavidi o i Sasanidi.
Tutta la ricchezza che arriverà dalle Americhe si fermerà o nel Regno dell’Isola di Man, o in Scozia, o in Norvegia, rendendo queste aree estremamente ricche.
Una parte della storia spesso dimenticata è che fino alla fine del 13° secolo la Scozia era praticamente solo una raccolta di clan e ducati che giuravano liberamente fedeltà al re a Edimburgo, che in pratica era solo il nobile più potente.
Il regno vichingo dell’Isola di Man intercetterà tutto il commercio proveniente dalle Americhe, il che significa che sarà molto più potente in questa TL, e questo vuol dire che il Regno dell’Isola di Man sarà il ducato che unificherà tutta la Scozia al posto di Edimburgo, perciò in questa TL la Scozia sarà un paese più vichingo.
La Norvegia, con la sua nuova ricchezza, avrebbe invaso l’Inghilterra, perché la Norvegia medievale lo fece abbastanza spesso, e pensate a questo: pur essendo la Norvegia una nazione abbastanza povera riuscì quasi a conquistare l’Inghilterra diverse volte, ma immaginate che cosa avrebbe potuto fare se fosse stata ricca.
Posso perciò presumere che i Norvegesi sarebbero riusciti a conquistare l’Inghilterra.
In questa TL l’Inghilterra sarà un paese più rivolto verso la Scandinavia, come ai tempi degli Anglosassoni, e l’Inglese assomiglierà più al Tedesco che al Francese.
In questa TL ci sarà una grande spaccatura in Europa: quella meridionale, in aree come Francia, Spagna e Italia, sarà più incentrata sul Mediterraneo e trarrà gran parte della sua cultura da quelle greca e araba, mentre l’Europa settentrionale, l’area dove si trovano Tedeschi, Russi e Inglesi, sarà più incentrata sull’Atlantico e la Scandinavia, e sarà molto influenzata culturalmente dalle Americhe.
Per esempio, in questa TL la Cattedrale di Winchester sarà molto differente, perché avrà più influenze americane e scandinave, assomiglierà più a Chichén Itzá e alla Stavkirke di Heddal in Norvegia.
La Germania, avendo legami di sangue e commerciali con l’Inghilterra e la Scandinavia, farà parte della sfera germanica rivolta verso nord.
Dato che la Germania farà parte della sfera culturale del Mare del Nord, non rimarrà mai bloccata nella distruttiva guerra con lo Stato Pontificio che portò indirettamente alla caduta della dinastia degli Hohenstaufen e al collasso della Germania unita, perciò in questa TL il Sacro Romano Impero rimarrà unito.
Onestamente non riesco a dire come un Sacro Romano Impero unito cambierà la storia europea.
La storia europea sarebbe completamente diversa, per centinaia di anni la Germania fu un campo di battaglia tra diversi stati europei, ma una Germania che sarebbe un paese che proietta eserciti verso l’esterno cambierebbe completamente l’equilibrio politico dell’Europa, e onestamente non so spiegare come si sarebbero svolte le cose.
Nel frattempo, tornando nelle Americhe del 13° secolo, il vaiolo colpirebbe le popolazioni native americane e causerà enormi tassi di mortalità fra di esse, che condurranno ad un movimento europeo verso ovest.
Gli Europei arriveranno ai Grandi Laghi e alla valle dell’Ohio, ma non avanzeranno oltre, perché a questo punto i nativi americani avranno probabilmente adottato la tecnologia europea e non ci sarà più un enorme divario tecnologico.
Gli Aztechi, i Maya e gli Inca sopravvivranno come civiltà fino al presente, perché nella nostra TL gli Europei riuscirono a malapena a conquistarli nonostante avessero la polvere da sparo, e dato che gli Europei non avranno la polvere da sparo, gli Aztechi, i Maya e gli Inca sarebbero sopravvissuti.
Le parti più orientali dell’America, più vicine agli Europei, otterranno la tecnologia europea per prime, il che significa che conquisteranno le tribù ad ovest che non hanno ancora ottenuto la tecnologia europea, e queste conquisteranno le tribù a ovest di esse quando cercheranno di scappare ad occidente verso nuove terre e così via.
Quando le tribù delle Grandi Pianure otterranno i cavalli diventeranno delle tribù nomadi come i Mongoli o gli Unni in Eurasia, attaccheranno le aree delle regioni boscose e del Messico attorno ad esse creando delle gigantesche orde come quelle mongole o unne, e saranno una minaccia per le regioni circostanti.
Nel 17° secolo le formazioni con picche e archibugi distrussero le tattiche dei nomadi, il che vuol dire che i nomadi si ritroveranno praticamente senza difese contro i loro vicini agricoltori, perciò in tutto il mondo nel 17° secolo ci sarà un movimento delle popolazioni agricole.
In America le tribù delle foreste e gli Aztechi combatteranno per controllare le Grandi Pianure, e ci sarà un grande quantitativo di conflitti tra differenti nazioni per il controllo delle Grandi Pianure.
Essendo isolata dal resto del Nord America da deserti e montagne, la costa occidentale del Nord America fu estremamente poco popolata fino a tempi recenti, perciò probabilmente i Russi o i Giapponesi colonizzeranno la parte occidentale degli Stati Uniti e del Canada nel 18° o 19° secolo.
Il Sudamerica verrà colonizzato dagli Inca che si espanderanno dalle Ande, così come dalle potenze europee come i Portoghesi e gli Spagnoli.

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A questo proposito, Iacopo osserva:

Pensavo proprio che la zona delle foci del San Lorenzo e la Nuova Inghilterra sono tra le zone più accoglienti per gli esseri umani che mi vengano in mente: relativamente temperate, ricchissime di fonti di cibo (e che cibo!), di legname e di altre risorse. I Vichinghi avrebbero avuto anche un notevole vantaggio tecnologico sui locali, che per quanto temibili non avrebbero potuto opporre una resistenza molto maggiore di quella offerta agli inglesi e ai francesi cinque secoli e rotti dopo. La vera domanda è se un eventuale insediamento vichingo avrebbe avuto le risorse antropologiche per sopravvivere un volta che la fine del periodo caldo medioevale avesse tagliato le comunicazioni con l'Europa. Se ci concentriamo sullo scenario in cui questo avviene (magari con un'iniezione genetica locale notevole, come nelle colonie portoghesi e spagnole nella nostra Timeline), dobbiamo chiederci che effetti avrebbe una nazione germanofona con tecnologia medioevale e vocazione marinaresca sui popoli dell'America settentrionale e centrale in generale.

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Perchè No? dal canto suo osserva:

Credo che l'autore dimentichi la cosa più importante. Con una presenza europea gia all'inizio del X secolo, i microbi e le malattie europee si sarebbero diffuse prima nelle popolazioni native. All'inizio ciò avrebbe provocato una catastrofe demografica, ma seguita da una ripresa, con una immunità alle malattie straniere.
Dunque, tutti i popoli e Stati precolombiani sarebbero diventati meglio preparati a incontrare direttamente gli invasori d'oltreoceano e la loro resistenza sarebbe stata maggiore (altre conseguenze religiose e sociali di queste epidemie sono troppo difficili per me da immaginare). Era più o meno l'argomento di "Civilizations", il romanzo ucronico primo premio dell'accademia francese, ispirato da "Gun, Germs and Steel" dello storico americano Jared Diamond.
E a proposito, si sarebbe diffusa la metallurgia? Se i Vichinghi commerciano con i nativi, quali altri prodotti e techiche avrebbero trasmesso a questi popoli? Sarebbe ben più interessante della semplice storia politica. Diciamo che le conseguenze sono talmente divergenti che sono difficili da calcolare...

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Vi propongo ora questo articolo di Dario Carcano:

Il Commonwealth Islandese, ovvero:
perché l'Anarco-capitalismo non funziona

Ritenete le tasse un'inaccettabile tirannia del governo?
Pensate che lo Stato sia un organizzazione che opprime i cittadini e che dovrebbe essere dissolto?
Valutate la libertà d'impresa e la proprietà privata più della giustizia sociale e dell'uguaglianza?

Se a tutte queste domande avete risposto sì, congratulazioni: siete degli Anarco-capitalisti.
Immaginando che vogliate provare a studiare la possibile forma di organizzazione di un (non) Stato anarco-capitalista, esistono degli esempi nella storia? Sì, ce ne sarebbe uno, che gli stessi anarco-capitalisti citano ad esempio: il Commonwealth Islandese.

Cos'era il Commonwealth Islandese?
Tradizionalmente l'origine del Commonwealth viene fatta risalire al 930, quando un gruppo di norvegesi, esuli dal regno autoritario di Harald Bellachioma, giunsero in Islanda.
Questi esuli, non volendo vivere di nuovo sotto un sovrano autoritario come Harald Bellachioma, si dettero un'organizzazione molto particolare, influenzata sia dai desideri liberali degli esuli che dalla tradizione norrena di consigli e assemblee legali.
A livello nazionale, l'Alþingi fungeva insieme da corte giudiziaria e da organo legislativo, e non c'era alcun re o autorità centrale esecutiva di sorta; l'Islanda era divisa in numerosi goðorð (sia singolare che plurale), in sostanza clan o alleanze guidate da capitani chiamati goðar (singolare goði), facenti funzioni sia religiose che politiche, e che provvedevano alla difesa e nominavano giudici che risolvessero le dispute tra membri dello stesso goðorð. I goðorð non erano entità territoriali: l'appartenenza ad un goðorð era una scelta individuale, ed ognuno poteva, almeno in teoria, cambiare goðorð a suo piacimento. La carica di goði non poteva essere assegnata per elezione da un gruppo di uomini di classe inferiore: essa infatti era proprietà del goði stesso, e poteva essere comprata, venduta, prestata ed ereditata.
L'abbandono del paganesimo norreno in favore del cattolicesimo attorno all'anno 1000, comportò la fine dei poteri religiosi dei goðar.

L'Althing in sessione, dipinto di W. G. Collingwood

L'Althing in sessione, dipinto di W. G. Collingwood

E come andò a finire il Commonwealth Islandese?
Non bene. Se per i primi due secoli i vari goðorð erano stati in equilibrio tra loro, nel XIII secolo emerse un'oligarchia di famiglie in grado di acquistare il potere in più goðorð, e questi clan iniziarono a farsi la guerra per stabilire la propria supremazia sull'isola.
Ci sono diversi fattori che possono aver portato alla concentrazione dei goðorð. La separazione del potere secolare ed ecclesiastico ha portato alcune famiglie e poteri regionali a rafforzarsi a scapito di altre, determinando uno squilibrio di potere. L'introduzione delle decime potrebbe aver aumentato la ricchezza dei capi che controllavano le chiese. L'introduzione di battaglie campali e di vessazioni nei confronti degli agricoltori su base regionale ha aumentato la posta in gioco e i pericoli, che potrebbero aver incentivato la concentrazione. Un aumento della popolazione insieme a una carenza di risorse potrebbe aver reso i cittadini più dipendenti dai capi.
A prescindere da quali siano state le ragioni, il risultato non cambia: il Commonwealth cominciò a soffrire di contrasti interni molto seri, che sfociarono in una guerra civile tra due potenti famiglie (tra cui quella degli Sturlungar, che diede il nome a quel periodo storico) per il controllo dell'isola; nel frattempo il re di Norvegia cominciò ad esercitare pressioni sui suoi vassalli in Islanda perché ponessero il paese sotto il suo comando. In un'Islanda in cui l'Alþingi aveva sempre meno potere, martoriata dalle lotte intestine e soffocata dalle pressioni estere, i capi del paese alla fine accettarono il re norvegese Haakon IV come loro sovrano e firmarono il Gamli sáttmáli ("Vecchio Patto") nel 1262. Con questo atto, il Commonwealth d'Islanda cessò di esistere.
Si potrebbe obiettare che il Commonwealth fallì solo a causa dell'annessione alla Norvegia, ma ci si sbaglierebbe. Anche senza questo evento, il processo di concentrazione del potere sarebbe andato avanti finché un clan avrebbe imposto la propria supremazia sugli altri, de facto ponendo fine all'originaria anarchia egualitaria e instaurando una monarchia.
Questo, come detto molte volte da MorteBianca, è il limite e la contraddizione dell'anarco-capitalismo: siccome si abolisce lo Stato ma non le Imprese private, queste ultime sono enti autoritari in cui l'imprenditore detiene tutto il potere, e non c'è uno Stato a regolamentare la competizione tra le Imprese attraverso leggi antimonopolistiche, il risultato può essere uno solo. Dalla competizione economica emergerà un Impresa che assorbirà tutte le altre, arrivando a un monopolio assoluto, e questa Impresa imporrà il proprio controllo sulla popolazione facendosi Stato. E questo Stato, data la natura dell'Impresa, dove l'Imprenditore detiene un potere autocratico e nomina i propri sottoposti, sarà nei fatti una monarchia feudale.

Conclusione: il risultato dell'Anarco-capitalismo è il Feudalesimo.

Dario Carcano

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MorteBianca, interpellato, annuisce:

Esattamente. Purtroppo (avendoci parlato) so bene che gli Ancap sono del tutto incapaci di dialogo e raziocinio, e leggendo il tuo saggio obietterebbero che "non puoi saperlo" e che senza la Norvegia sarebbe andato tutto bene" secondo loro. Oppure che lo stato qua esiste ma solo in forma volontaria (che in realtà è lo stesso che l'Anarco-capitalismo...). E' questo il punto: non è mai, per loro, vero capitalismo. E' sempre socialismo. Ovunque, nel mondo.

Piccola postilla: anche i Comuni italiani sarebbero citati da alcuni anarco-capitalisti come esempio di (non) Stato anarco-capitalista; ma anche quest'esempio, se pensate ai Medici, non fa altro che rafforzare le conclusioni dell'articolo di Dario.

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Non può mancare il contributo di Perchè No?:

Civilizations

Vorrei presentarvi in proposito un’ucronia diventata un grande successo in Francia. La parola ucronia non é mai usata ma "Civilizations" (sì, come in inglese), il romanzo di Laurent Binet del 2019, non é nient’altro, potrebbe essere presente sul nostro sito! Il romanzo ha ricevuto il premio dell’Accademia Francese, niente di meno! L’autore stesso, un insegnante, ha ricevuto qualche anno fa il premio Goncourt nella catégoria « primo romanzo ». Voglio essere chiaro: tutto ciò che segue rivela i dettagli dell’ucronia del romanzo. Se volete leggerlo e conservare la sorpresa, vi consiglio di passare oltre.

Prima parte:
Il POD risale al X secolo ed é centrato su Freydis Eiriksdottir, la figlia (reale) di Erik il Rosso e dunque sorella di Leif Erkisson, i padri del Vinland. Nella nostra TL Freydis é conosciuta come una donna forte che avrebbe combattuto gli indigeni Skraeling e ucciso altri membri della spedizione di Thorfinn Karlsefni. Nella nostra TL sarebbe però tornata in Groenlandia.
In questa TL, i crimini di Freydis la spingono a fuggire verso Sud con un gruppo di compagni e il loro knörr. Sempre insoddisfatta e sempre imponendo la sua leadership con la forza, Freydis obbliga i suoi uomini a andare sempre più verso Sud. Non sono però dei conquistatori. Ogni volta che si fermano tentano di creare un villaggio e scambiare i loro prodotti, hanno con loro delle mucche e qualche cavallo, sono anche pronti ad insegnare l’uso del ferro. Ma ogni volta gli indigeni incontrati si ammalano e muoiono fino all’estinzione. Altre volte I Vichinghi sono considerati colpevoli dell’epidemia e cacciati, e perdono alcuni cavalli e mucche in questa avventure, prese dagli indigeni. Il gruppo di Freydis così si spinge fino a Cuba e poi nello Yucatan dove incontrano i Maya, e finalmente sulla costa della nostra Colombia dove lasciano le loro navi per salire sulle montagne. Forti delle sue esperienze, Freydis si presenta ormai come una profetessa del dio Thor, annuncia la futura epidemia e dà indicazioni per lottare contro di essa. I Vichinghi finiscono per integrarsi con le popolazioni locali, Freydis diventa regina e sarà poi ricordata come la leggendaria Dama Rossa. Il ferro e il cavallo sono introdotti in diversi punti del Nuovo Mondo, ma con essi anche le malattie del Vecchio Mondo. Del gruppo di Freydis rimane solo una minoranza andina con i capelli rossi, alcune leggende e il culto di Thor Illala.

Seconda parte:
Nel 1492, Colombo arriva ad Haiti e vi scopre la società Taïno. Al contrario della nostra TL i Taïno sono evoluti in uno regno unitario che comprende Haiti, Cuba e la Giamaica. Hanno il ferro, il cavallo, non cadono malati e i capi locali non si fidano si questi stranieri. Come nella nostra TL i Taïno sono sempre nudi ma é una cosa culturale e non un segno di barbarie. Colombo stesso tenta di capire cosa ha scoperto e dove si trova l’oro e arriva fino a Cuba, ma i suoi uomini non esitano a catturare dei Taïno e stuprare delle donne. Re Cahanaboa arriva allora con le sue truppe e la sua regina Anacaona, la guerra che ne segue vede la sconfitta degli Spagnoli, uccisi uno dopo l’altro. Colombo, il meno violento del gruppo é tenuto come schiavo, diverte la regina con le sue storie dell’altro mondo e insegna il castigliano alla figlia della regina. Le navi di Colombo rimangono sul posto, sempre più danneggiate, e Colombo muore di malattia dopo alcuni anni.

Terza parte:
Siamo nel 1530. Come nella nostra TL l’impero Inca sprofonda nella guerra civile tra Huascar ed Atahualpa. In questa TL la presenza di armi di ferro e del cavallo ha reso la guerra più rapida e più violenta. Al contrario della nostra TL Huascar sconfigge Atahualpa che deve fuggire verso Nord con il suo esercito, i suoi vassalli e la sua famiglia. Inseguito dall’esercito di Huascar, risale fino a Panama dove una confederazione Maya lo blocca. Disperato, prende la via del mare e arriva a Cuba dove chiede la protezione della regina Higuénamota (figlia di Anacaona). Dopo mesi di tranquillità arriva la notizia che Huascar si prepara a invadere il regno Taïnos. Atahualpa é pronto a morire quando la regina gli propone di passare in un altro mondo. C’erano ancora le navi di Colombo che potevano essere copiate e le sue carte erano state conservate. Higuénamota propone a Atahualpa di andare a scoprire questo paese, ma a condizione di portarla con lui. Atahualpa accetta, Higuénamota abdica in favore di suo cugino e parte con 200 altri fedeli del sovrano in esilio su tre navi appena ricostruite.
Dopo un lungo viaggio arriva sul Tago, a Lisbona, ma la città é stata appena colpita da un terremoto ed è in pieno haos. Atahualpa e i suoi sono piuttosto ben accolti da Joao III, Higuénamota si ricorda delle sue lezioni di castiglilano e fa da interprete, ma diventa presto chiaro che non sono Cristiani (Higénamota rimane sempre nuda come vuole la sua cultura) e presto devono andarsene. Atahualpa decide di andare in Spagna perché capiscono la lingua. Dopo una lunga marcia ma con la protezione del re del Portogallo, arrivano a Toledo. Sono accolti con curiosità, tutti li credono Indiani, ma il loro paganesimo diventa anche lì un problema e presto l’Inquisizione pensa di arrestarli. Devono fuggire e sotto consiglio di Pedro Pizarro vanno a Salamanca per aspettare Carlo V e chiedergli asilo. A Salamanca imparano la lingua locale ma anche la sua storia e tradizioni, Atahualpa in particolare si appassiona a Machiavelli.
Carlo V arriva ma é furioso per la presenza dei pagani e non ha buone intenzioni. Atahualpa organizza allora una trappola. Quando Carlo V fa il suo ingresso in Salamanca viene attaccato a sorpresa dagli Inca e Atahualpa lo cattura personalmente (il duca di Alba e il duca di Milano sono uccisi). L’Europa é sotto shock e nessuno in Spagna osa toccare agli invasori che fuggono verso Sud e si insediano nell’Alhambra di Granada. Lì ricevono ambasciate da tutta Europa e tentano di influenzare la politica di Carlo V. In particolare Atahaulpa vuole far riconoscere suo diritto di adorare il Sole Inti e chiede di instaurare la tolleranza religiosa e di abolire l’inquisizione. Questo solleva i musulmani e gli ebrei locali che accorrono in aiuto del liberatore. Ma una notte Carlo V tenta di fuggire, presi dal panico i soldati spagnoli tentano di proteggerlo ma lo uccidono con una pallottola vagante. Senza il re come ostaggio, gli Inca devono fuggire, con l’aiuto dei Moriscos, e prendono la via di Cadice.
In questa città, Atahualpa aspetta e si difende. Alcuni mesi prima aveva inviato una parte dei suoi chiedere delle navi a Joao III per tornare nella loro patria. Lì giunti, riescono a convincere Huascar a fare la pace e inviare rinforzi e oro a suo fratello dietro la promessa di ricchezze del Nuovo Mondo (vino, olio, grano, opere d'arte, ecc.). Huascar accetta e i rinforzi (sopratutto l’oro usato per la corruzione) riescono a salvare Atahualpa che teneva con sé Filippo II come ostaggio. Tutta l’Andalusia é allora in ribellione contro gli Spagnoli, apre le porte ai liberatori e una battaglia é vinta. I Cortes sono convocati per confermare Filippo II come re e Atahualpa come cancelliere. L’inquisizione é abolita, la tolleranza religiosa instaurata, Atahualpa firma un’alleanza con la Francia e la paga con la Franca Contea. Gli oppositori sono uccisi, Toledo é rasa al suolo dopo qualche mese. Atahualpa organizza dei reggimenti musulmani ed ebrei al suo servizio. L’oro e l’argento Inca affluiscono a Cadice mentre le merci europee sono spedite al di là dell’oceano. La corona di Spagna diventa sempre più ricca.
Atahualpa riorganizza il regno di Spagna, introduce la patata, il mais e il pomodoro, crea nuove terre da coltivare secondo l’arte Inca per sfruttare le terre montagnose. Le tasse sono tutte abolite (non ce n’é bisogno con l’oro Inca) e al loro posto é creato un sistema di contribuzione con il lavoro specializzato, centralizzato. I poteri della nobiltà sono ridotti. Atahualpa unisce tutti in una guerra di conquista contro i Barbareschi. Convince i Moriscos che combattono i Turchi, i cristiani a fare una crociata e per finire invita anche Francesco I di Francia a partecipare come novello San Luigi IX. Tunisi, Algeri e tutta la costa sono prese dagli Inca. Iniziano ad arrivare dei coloni di popoli vassalli degli Inca per insediarsi in Spagna. Il regno di Napoli apre le sue porte ad Atahualpa, salvatore della cristianità. Le sue riforme raggiungono le terre spagnole d’Italia: il papa, senza poterig, lascia fare. Filippo II, ancora bambino, muore in un « incidente ». Atahualpa si fa eleggere dalle Cortes nuovo re di Spagna, di Napoli e di Algeri.
Enrico VIII di Inghilterra, affascinato dalla nuovo religione solare, si converte, può cosi diventare poligamo (le sue sei moglie sopravvivono tutte) e ne approfitta per confiscare i beni della Chiesa come Figlio del Sole (in Inghilterra!). Gli Ebrei di tutta l’Europa affluiscono nelle terre dell’Inca, portando con sé le loro capacità di artigiani e banchieri. Gli umanisti europei sostengono pure loro l’Inca perché vedono in lui la promessa di una società più aperta alla tolleranza: Erasmo, sul letto di morte, scrive in suo favore. L’Austria e i Paesi Bassi spagnoli si preparano alla guerra contro l’Anticristo Inca, ma per questo raddoppiano le tasse, e ciò provoca la ribellione delle città dei Paesi Bassi. Atahualpa arriva in loro soccorso e depone la reggenza asburgica.
Atahualpa vuole ormai la corona imperiale, la disputa a Ferdinando d'Austria. Per essere eletto ha bisogno del sostegno degli Elettori protestanti, arriva dunque in Germania. Le sue riforme agrarie e religiose risvegliano il ricordo delle guerre dei contadini. Nuove folle armate si riuniscono a prendono il potere a Strasburgo, il duca di Lorena é ucciso dai ribelli che aprono le loro porte all’Inca. Atahualpa concede una costituzione in 12 articoli che afferma i diritti dei contadini, ridimensionano i poteri della nobiltà ma lasciano intatto il potere centrale imperiale. Per guadagnare il favore degli Elettori tedeschi Atahualpa decide di incontrare il loro sommo sacerdote a Wittenberg nella persona di Lutero. La disputa tra i due é aspra ma si arriva a un accordo quando Atahualpa in segreto fa pubblicare le 92 Tesi della Religione del Sole. Le tesi fondano l’Intismo in Europa, ben distinto dal cristianesimo anche se riconosce Gesù come profeta ispirato da Inti. Lutero arrabbiato condanna tutto e in particolare i diritti dei contadini. Tutto degenera in uno scontro armato tra il popolo e la nobiltà a Wittenberg, l’Inca rimane immobile fuori della città. Lutero é ucciso dalla folla. Atahualpa con l’aiuto dei potenti mercanti della famiglia Flugger e dell’oro di Huascar (l’impero inca sembra prosperare con i nuovi prodotti europei) compra il voto degli Elettori che sono anche impauriti dal rischio di ribellione popolare. Atahualpa é eletto Sacro Imperatore Romano, Ferdinando é lasciato nella sua Austria (Francesco I ha comunicato con i Turchi per informarli che sarebbe un buon momento per prendere Vienna).
Atahualpa dà una delle sue sorelle in matrimonio a Lorenzo da Medici, e suo fratello a Jeanne d’Albret, regina di Navarra. L’Europa é ricca e in pace, i contadini sono prosperi, la povertà diminuisce, il commercio é organizzato con un monopolio reale da Cadice verso Cuba (il regno Taïno diventa il ricchissimo hub) ma l’Europa non é più l’Europa, é la Quinta Parte del Mondo, aggiunta alle prime quttro che costituiscono l’impero Inca.
Allora arriva la sconfitta.
I prodotti del Nuovo Mondo (l’Europa) vengono notati negli altri regni vicini agli Inca e causano gelosie. In particolare i Mexica indagano e spiano. Finisce con l’invasione del regno Taïno, Cuba é presa, le navi europee che arrivano a Cuba sono confiscate e armate per portare un esercito oltre-oceano. Nello stesso tempo i Mexica invadono l’impero Inca in un'offensiva massiccia che lascia gli Inca disperati. L’oro smette di arrivare in Spagna, minacciando il potere di Atahualpa. La flotta mexica brucia le coste spagnole ma risale verso il Nord e sbarca in Inghilterra. Dopo un primo contatto co Enrico VIII si alleano con lui, puntando a una preda migliore di lui: la Francia. I Mexica sbarcano in Normandia e risalgono verso Parigi. L’esercito francese é sconfitto, Parigi presa, Francesco I e tutta la famiglia reale sono sacrificati con il cuore strappato. Atahualpa esita quando arriva la notizia di suo fratello Huascar. Dopo la battaglia di Quito gli Inca sono riusciti a malapena a bloccare i Mexica, una tregua é stata firmata e anche Athualpa deve rispettarla. L’Inca lascia dunque la Francia agli invasori, il paese diventerà allora preda dei sacerdoti di Quetzalcoatl e Tlaloc, delle piramidi sono costruite nelle città francesi. Nel trattato di Bordeaux (nuova capitale del regno franco-mexica attribuito al generale Cuauthemoc) l’Europa é divisa, i Mexica ottengono la Francia e il protettorato sull’Inghilterra, il regno Taïno é finlandizzato a il commercio oceanico può riprendere.
Il regno di Atahualpa può proseguire con la colonizzazione di popoli vassalli degli Inca. Atahualpa insedia dei Moriscos anche in Germania, dei Tedeschi in Spagna, degli Italiani in Nord Africa, ridisegnando tutta la mappa etnica dell’Europa. La religione solare, legata al potere imperiale, si diffonde e le conversioni si moltiplicano nelle elite ma anche nel popolo, il cristianesimo non é perseguitato, al contrario, é rispettato, ma tutti devono partecipare alla Festa del Sole. Ignazio di Loyola organizza una società segreta di Vecchi Cristiani, i Gesuiti, che conducono la resistenza all’invasore. Nel 1544 Atahualpa visita Firenze dove sua sorella regna con Lorenzo. Atahualpa, secondo le tradizioni del suo popolo, chiede di passare la notte con la sorella; scandalizzato, Lorenzo fa assassinare l’imperatore nella sua camera ma sua moglie lo uccide, il popolo di Firenze si ribella contro i congiurati, tutti membri delle grande famiglie, Firenze fa ormai parte dell’impero (del resto anche Bologna é conquistata perché il papa faceva parte della congiura). Il figlio di Athualpa e della vedova di Carlo V diventa re di Spagna, di Quito, di Napoli, di Algeri e Tunisi, Protettore del Belgio, Imperatore Romano con il nome di Carlo VI Capac, la dominazione Inca ne esce rafforzata (Carlo Capac é battezzzato anche se é capo della religione del Sole). La Mummia di Atahualpa continua a sedere in trono nel Tempio del Sole di Siviglia, capitale della Spagna.

Quarta parte :
Nel 1570, la guerra minaccia l’Europa. L’impero di Carlo Capac si trova davanti a un’alleanza inaspettata, papa Pio V si é alleato con l’Ottomano Selim III contro l’Inca pagano, ha anche con lui il re Asburgo di Austria. Pio V, davanti all’esercito ispano-inca, fugge da Roma e insedia la Santa Sede ad Atene. Carlo Capac ha con sé il suo alleato Cosimo Hualpa de' Medici e Enrico Yupanqui di Bologna (figlio di Caterina de' Medici e di un generale Inca), più i Doria di Genova (Venezia é dalla parte pontifico-ottomana) e i franco-mexica. A Lepanto é combattuta una grande battaglia che vede la sconfitta degli Inca, ma gli Ottomani non riescono a sfruttare la loro vittoria e non possono sbarcare in Italia, inizia una sorta di guerra fredda.

Il racconto segue Cervantes, soldato di Cristo, e il suo amico il pittore el Greco nelle loro avventure contro il maestro pagano dell’Europa. Incontrano Francis Drake che protegge la regina Elisabetta. Lei é scappata in Islanda quando un’alleanza tra gli Scozzesi e i franco-mexica ha conquistato l’Inghilterra. Ormai gli Inglesi Liberi formano una nazione pirata nel Nord dell’Europa. In Francia incontrano Michel de Montaigne, principale ministro di re Chimalpopoca di Francia. Montaigne protegge i due Spagnoli per il piacere del dibattito e impariamo che il nuovo re, battezzato, non é lontano dall'abolire i sacrifici umani nel suo regno. Gli imperi inca e mexica sono ancora le supepotenze del mondo, rivali ma in cooperazione nel Nuovo Mondo, mentre il regno Taïno é il centro del commercio mondiale. Vediamo che Tenochtitlan é diventata la più grande città del mondo, che importa in massa gli artisti europei per abbellire i monumenti della loro capitale (tra i quali Cervantes e El Greco).

Il libro si conclude poco dopo e non ne sapremo di più.

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Anche Paolo Maltagliati dice la sua:

E se il Bjarmland finisse in tempi sufficientemente lontani sotto l’egida di un sovrano di Danimarca o Svezia, invece che sotto Novgorod? Che storia immaginare per questo freddo angolo di mondo? Come cambia la storia della Russia? Aspettate a dire "non cambia niente"... Se Arcangelo non è in mano Russa, il commercio delle pellicce siberiane con l’Inghilterra e l’Olanda diventa sicuramente più complicato. E, estremizzando, potrebbe essere la Svezia/Danimarca un competitore per la colonizzazione della Siberia? Non ce le vedo, ma mai dire mai. In caso di cambiamento minimo della storia, avremo un altro stato finnico di matrice protestante indipendente dopo la caduta dell’URSS nel 1991?

La bandiera del Bjarmaland (grazie a Paolo)

La bandiera del Bjarmaland (grazie a Paolo)

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Subito gli risponde Bhrghowidhon:

No, altro che "non cambia niente", era un'ucronia che sognavo trent'anni fa. All'epoca optavo per una colonizzazione (secondo le possibilità demografiche) della Siberia Settentrionale; adesso sarei molto più cauto.

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Dice la sua anche Lord Wilmore:

E se il mercante norvegese Ottar o Ohthere non si limitasse a raggiungere la Terra dei Bjarmi, ma sfruttasse l'optimum climatico e percorresse l'intero Passaggio a Nord-Est, gettando l'ancora nel porto giapponese di Yokohama?

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Paolo allora riprende la parola:

Innanzitutto partiamo dalla questione siberiana. Durante l’Optimum climatico, il passaggio a nord-est era sicuramente praticabile. E certo era nelle corde di un uomo del nord il raggiungimento di mete apparentemente così ardue (Vedasi Groenlandia e Labrador). Il punto non è tanto, perciò, se riescono a raggiungere il Pacifico. Il punto è cosa succede una volta arrivati lì. Se, per esempio, stanziano una base nel luogo dove ora sorge Petropavlovsk, è certamente possibile, anzi, probabile, un’interazione sia con i giapponesi, sia con gli Ainu. Tali uomini del nord (misto di norvegesi, slavi e bjarmi?) potrebbero far arrivare in occidente merci della lontana Cina.

A questo punto occorre fare una considerazione sull’attrattiva dell’insediamento (e delle tappe intermedie). Se tale attrattiva (che poi è il perno su cui si regge questa ucronia) si rivela sufficientemente forte, potrebbero benissimo apparire insediamenti stabili. Immaginate la penisola di Kamchatka, le isole Curili, Sakhalin ed Ezo-chi con una serie di villaggi sparsi. L’ambizioso Erik il rosso potrebbe anche aver voglia di farsi un regno da quelle parti, invece che andare in occidente a scontare il suo esilio.

Con un salto temporale, arriviamo al XIII-XIV secolo. Il passaggio a nord-est, con la fine dell’optimum, si chiude inesorabilmente; le stazioni intermedie, come Anadyr, Sugastyr, Nordvik Amderma (nomi attuali) vengono progressivamente abbandonate. Isolate a est, però, in condizioni simili a quelle groenlandesi, vi sono ancora delle comunità. Che però, al contrario di quelle groenlandesi non muoiono, per il semplice fatto che sono a portata di civiltà più evolute, come coreani, giapponesi e alla lunga cinesi. Gli Ainu saranno il principale nemico di questo “regno”. Gli indigeni catturati verranno utilizzati come schiavi, ma col tempo potrebbero anche apparire dei mezzo sangue.

Non è detto che i giapponesi nella loro “spinta a nord” riescano ad avere facilmente ragione di questo popolo dal sangue vichingo. Chissà che impatto lascerebbero nella tradizione e nella cultura giapponese questi “diavoli bianchi”, abili navigatori, astuti mercanti di pellicce e feroci pirati che maneggiano grosse e pesanti spade.

La seconda questione che vorrei affrontare è invece quella del Bjarmaland in sé. Poniamo che, se pur non si verificano le condizioni viste sopra, la regione diventi comunque uno snodo importante del commercio nord-sud/oriente-occidente, sotto l’autorità di sovrani scandinavi(propendo per i norvegesi, ma potrebbero essere della partita anche gli svedesi). A questo punto, le tessere del domino mondiale cominciano a cadere in direzione del tutto divergente rispetto alla nostra Timeline.

Di fatto, Nel XII e XIII secolo Novgorod e Pskov sono leggermente più deboli e guardano ancor più a ovest rispetto alla HL. Forte dell’importanza economica della regione, qualche principe bjarmi potrebbe ergersi a sovrano indipendente ed attuare una politica espansiva sia verso sud-est, nelle terre dei komi, sia verso sud-ovest, per cercare uno (strategicamente fondamentale) sbocco sul Baltico. Ovviamente, l’obiettivo primario sono proprio le due auguste repubbliche. Folle, ma non così tanto, il Vece potrebbe anche scegliere si sottomettersi propria sponte al regno di Bjarmaland (con numerose garanzie, ovvio) piuttosto che finire nelle grinfie teutoniche.

Con le invasioni mongole, la migrazione slava verso nord, scompagina ulteriormente le carte, quantomeno dal punto di vista demografico. Incapsulata in un contesto scandinavo e proiettato verso occidente, relativamente al sicuro da attacchi diretti, Novgorod diventa la meta ideale. Nel frattempo, però, linguisticamente e culturalmente, Novgorod e, più in generale, tutti gli slavi che abitano nel Bjarmaland iniziano a distinguersi nettamente dai loro vicini più meridionali.

Al contrario dei principati russi meridionali, il Bjarmaland trae un discreto vantaggio dalla presenza dei tatari. Nella seconda metà del XIV secolo, occorre domandarsi se il nostro stato finirà anch’esso all’interno dell’unione di Kalmar, per via di un qualsivoglia problema dinastico abilmente sfruttato dalla regina Margherita, oppure no. Le ragioni per entrarci, al di là di eventuali problemi di discendenza, sono una forte pressione da parte di nuovi potenti vicini: Lituania e Moscovia. La partita della vita per il Bjarmaland si gioca nel XV secolo. Se nel ‘400 riuscirà a non finire nelle grinfie dei due stati confinanti, allora potremmo immaginare uno scenario che conduca la nostra regione nell’orbita svedese. Il che aumenterebbe decisamente le potenzialità espansive e, per logica conseguenza, le ambizioni della monarchia si Stoccolma nel corso del XVII secolo.

Ma, voltando la prospettiva anche per la Moscovia, annettere il regno potrebbe rivelarsi indispensabile per la sopravvivenza. schiacciata a sud-est, a nord e a ovest, Mosca potrebbe finire preda della grande Lituania, che, anziché polonizzarsi, si russifica, per diventare una superpotenza che si immischia nelle beghe dell’occidente già dal XVI secolo. A questo punto, Svezia e Russia-Lituania sarebbero in competizione diretta sia per la colonizzazione della Siberia sia per il dominio del Baltico orientale.

Non saprei dire chi possa essere il vincitore di una competizione così devastante, ovviamente interconnessa con altri attori ed altri scenari nella turbolenta Europa dell’età moderna. Scommetterei comunque sulla Russia-Lituania, ma chi lo sa... Se l’esito di questo scontro vede il trionfo russo, questa Timeline viene progressivamente assorbita nella HL dal punto di vista politico (non mi piace come idea, dato che preferisco le divergenze alle convergenze, ma tant’è...) Con notevoli differenze a livello linguistico e culturale, tuttavia!

Avremmo una lingua slava orientale in più (come chiamarla?), quella dei russi del nord; il russo stesso sarebbe leggermente diverso, per quanto non possa dire cosa implicherebbe in questo campo una duratura dominazione jagellone (il grande russo diventerebbe come il bielorusso?) Avremmo un lingua, o, quantomeno, un dialetto scandinavo in più. Inoltre la lingua di gruppo finnico bjarmana potrebbe avere una codifica letteraria ed una grande diffusione (cosa che forse rischierebbe di penalizzare dal punto di vista culturale il finlandese e i dialetti careliani).

Arrivati ai giorni nostri (ammesso e non concesso che non sia, nel frattempo, mutato nulla a) nell’espansione russa a sud e est b) negli avvenimenti politici russi in particolare e mondiali in generale), la caduta del muro e del comunismo vedrebbe la nascita di almeno due, forse 3, stati in più: Uno stato slavo settentrionale, esteso almeno all’area di Pskov, Novgorod e San Pietroburgo; uno stato fenno-scandinavo con forte minoranza slava tra l’Onega e gli Urali. E, forse, anche la Carelia (non dovesse essere o essere stata in precedenza incorporata nello stato finlandese).

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Generalissimus chiosa:

Come espansione territoriale questa è plausibile?

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E Tommaso Mazzoni gli risponde:

Beh, un Bjarmaland d'origine Vichinga ed estesosi in quel modo è probabile che non si faccia facilmente conquistare dai Russi; Potrebbe diventare una monarchia costituzionale in grado di sopravvivere alle Guerre mondiali, dando un fondamentale appoggio ai Bianchi durante la Guerra Civile (ed ospitare lo Zar in Esilio); Potrebbe anche colonizzare per prima l'Alaska. Lunga vita al Regno di Bjaarmaland!

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Anche William Riker vuole avanzare una sua proposta:

E se i normanni non fossero mai sbarcati in Gran Bretagna, o se perlomeno fossero stati respinti dagli Anglosassoni?

In effetti non sarebbe difficile per Aroldo sconfiggere anche Guglielmo, visto che solo due giorni prima ha già sconfitto il re di Norvegia Hardrada. Se Guglielmo perde e nella battaglia oltre a lui perdono la vita molti dei suoi guerrieri, difficilmente il re di Francia resta a guardare. Innanzitutto, approfittando del periodo di debolezza, si riprende la Normandia, cosa che in effetti Filippo Augusto re di Francia farà, anche se quasi 140 anni dopo. Come propone Giorgio Tebaldi, la Guerra dei Cent’Anni non ha luogo perché i sovrani inglesi non possono accampare diritti dinastici sul trono di Francia, e il potere del sovrano di Francia si può consolidare senza grosse difficoltà. Già all’inizio del ‘400 la Francia è così forte ed unita che può iniziare un ‘espansione in Italia. Con queste nuovi condizioni storiche il Rinascimento non si sviluppa in Italia e il basso medioevo perdura ancora un po’, finché agli inizi del 1600 non prende corpo in Francia (ormai prima potenza del continente) la rinascita delle arti e del pensiero che da noi è accaduta in Italia. E l'Inghilterra? L'Eptarchia Sassone potrebbe sopravvivere fino al presente, ed oggi la Gran Bretagna potrebbe essere una Repubblica Federale (o una Monarchia Federale) come gli Stati Uniti! Ecco il progetto di George J. Carty:

L'Eptarchia oggi

Come si vede, l'Ulster non fa parte dei sei Stati Uniti di Gran Bretagna; potrebbe essere inserito in una Irlanda finalmente unita e pacificata dal punto di vista religioso.

I popoli celti di Scozia e Galles hanno stato separati nell'ambito dell'Unione, e l'Inghilterra a sua volta viene diviso in quattro stati americani, tre dei quali portano il nome di quattro stati dell'Eptarchia: Northumbria nel nord dell'Inghilterra, Mercia nel mezzo e Wessex a sud-ovest. Il quarto stato nel sud-est viene chiamato Londonia, comprendendo il Kent. la capitale britannica e il suo hinterland. La "London Metropolitan Area" si è espansa in coincidenza con la M25, la tangenziale che circonda la capitale. Le Capitali di Stato proposte sono Edimburgo (per la Scozia), Newcastle (per la Northumbria), Leicester (per la Mercia), Bristol (per il Wessex), Cardiff (per il Galles) e, ovviamente, Londra (per la Londonia). Che ne dite?

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C'è anche quest'ucronia proposta da Enrica S.:

Più di un linguista ha fatto notare le singolari somiglianze tra la lingua gallese e quella usata dalla tribù dei Mandan, che viveva nel Missouri e fu sterminata da una epidemia di vaiolo nel 1833, come si evince dai seguenti esempi:

In italiano In Gallese In Mandan In italiano In Gallese In Mandan
Barca Corwyg Koorig Pernice Chugjar Chuga
Blu Glas Glas Testa Pen Pan
Grande Mawr Mah Vecchio Hen Her

Non c'è bisogno di ricorrere ad Atlantide o similia per spiegare queste somiglianze, se si accetta per buona l'ipotesi che i Mandan siano i discendenti dei seguaci del principe gallese Madoc ap Owen Gwynnedd che, partito verso ovest con 100 uomini nel 1170 alla ricerca della mitica isola di San Brendano, non fece più ritorno. Ma che succede se Madoc sbarca nella Nuova Inghilterra, vi fonda una colonia e manda messaggeri in Galles per consigliare all'intero suo popolo di trasferirsi oltreoceano, onde sottrarsi all'invadenza degli inglesi?

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Le risponde Massimiliano Paleari:

Bellissima ucronia! La cultura celtica ha un nuovo inizio in Nordamerica attraverso una singolare fusione con gli elementi etnico/culturali dei Nativi. Quello che bisogna capire è se una scoperta anticipata e consolidata del Nordamerica nel XII secolo avrebbe avuto grosse conseguenze sulla storia mondiale, oppure se l'emigrazione di massa dei Gallesi nel Nordamerica sarebbe passata un po'ò dimenticata e sottotraccia, con gli Europei invischiati in altre questioni (Crociate, Guerra dei 100 Anni, Scontro tra Papato e Impero etc..)

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E Paolo Maltagliati chiosa:

Ma lo sapevate che qualcuno, viceversa, ha ipotizzato che i Pitti fossero di origine oltreocenica? Questo per via di alcune caratteristiche culturali (ad esempio l'abitudine di dipingersi il corpo, da cui deriva il nome dato loro dai Romani) e anche perché sono l'unico popolo europeo che ha fatto ampio ricorso a copricapi di piume per indicare i ranghi. Poi però l'elite si mischiò con l'elemento autoctono celtico, creando il regno di Fortriu. Ma se l'immigrazione dall'America è massiccia e l'Europa viene scoperta "al contrario"?

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Gli risponde il solito Bhrghowidhon:

Questa teoria è basata su fondamenti troppo scarsi e soprattutto ha un forte controargomento linguistico (le iscrizioni pittiche sono state erroneamente trascritte, gli altri dati linguistici presentano una lingua indistinguibile dal resto della Britannia), ma naturalmente l'ucronia può aggirare questi ostacoli. È comunque notevole che la riconoscibilità si avrebbe solo a partire dalla Preistoria recente, altrimenti sia degli Amerindi in Britannia sia dei Britanni in America avrebbero preso parte a una quantità sufficiente di innovazioni linguistiche da rendere la loro lingua (e a maggior ragione il resto della cultura) indistinguibile da quella dei popoli circostanti, come per esempio dovrebbe essere avvenuto agli insediamenti greci in Italia del II. millennio a.C. (micenei o persino anteriori).

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Ed ora, un'altra idea di Det0:

Nel 1088 la Galizia riprovò a rendersi indipendente e per farlo (si dice) chiese l'aiuto di Guglielmo il Conquistatore, persino offrendogli la corona. E se accade davvero?

Quest'ultimo controllerà l'Inghilterra, la Normandia e la Galizia; Enrico II Plantageneto possiederà anche l'Aquitania e grazie alla posizione della Galizia i Normanni potranno espandersi anche nell'atlantico magari conquistando le Azzorre e le Canarie, ed entro poco tempo vedremo formato una sorta di grande Impero Normanno...

Questa è la cartina dell'impero normanno nel 1189, alla morte di Enrico II Plantageneto:

L'impero normanno nel 1189, alla morte di Enrico II Plantageneto (cliccare per ingrandire)

l'impero normanno nel 1189, alla morte di Enrico II Plantageneto (cliccare per ingrandire)

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Se volete fornirmi suggerimenti o commenti, scrivetemi a questo indirizzo.

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Aggiungiamo un'altra ucronia normanna, stavolta di Lord Wilmore, dedicata a Riccardo Cuor di Leone:

Il 6 aprile 1199 Riccardo Cuor di Leone, impegnato nell'assedio del castello di Chalus-Chabrol presso Limoges, durante un giro di perlustrazione fu colpito alla spalla sinistra da una freccia scagliata da una feritoia. Il famoso re minimizzò, come sua abitudine, ma la ferita peggiorò e la setticemia se lo portò via in pochi giorni. Figura controversa, criticata dai posteri ma esaltata nella saga di Robin Hood come re eroico ed equanime, secondo gli storici moderni egli fu un ottimo generale e un politico energico: grazie alla sua forte personalità egli seppe controllare la grande nobiltà e riuscì persino a dare una patina di benevolenza al suo regno, a differenza del fratello Giovanni Senzaterra, che gli succedette e in vent'anni perse quasi ogni possedimento sul continente. I sovrani inglesi successivi sognarono di poter riconquistare quelle terre (per questo venne scatenata la Guerra dei Cent'Anni) e mitizzarono quel sovrano energico e crudele che con il suo Cuore di Leone era riuscito a tenerle unite. Ma che accade se quella sera Riccardo resta nella sua tenda o esce in armatura? Egli concederà ugualmente ai baroni la Magna Charta? E se il suo dissidio con Filippo Augusto prosegue anche al ritorno dalla Crociata, tanto che il Cuor di Leone assedia Parigi, la conquista e cinge anche la corona di Francia, realizzando il sogno che non riuscì nella nostra Timeline a Edoardo III ed ai suoi successori? Una risposta (fra i miliardi di risposte possibili) è nei romanzi di Randall Garrett: Lord Darcy vive infatti proprio in una linea temporale molto simile a questa...

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Così gli risponde dDuck:

Trovo molto difficile realizzare quanto dici. Tutti i tentativi medioevali di unire diversi paesi in uno stato sovranazionale sono falliti (Unione di Kalmar, Barbarossa in Italia, Guerra dei Cento Anni, lo stesso crollo di Bisanzio), quindi reputo difficile uno stato anglo-francese stabile e duraturo.

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Ma il nostro Lord non demorde:

Resta comunque interessante immaginare una Guerra dei Cent'Anni Anticipata e in posizione di forza. Magari l'Aquitania e la Normandia preferiscono restare con Londra che con Parigi, ed oggi il Regno Unito è formato da Inghilterra, Galles, Scozia, Nord Irlanda, Normandia e Aquitania, con una Francia decisamente ridimensionata (un po' come la Germania dopo la perdita di Alsazia, Lorena, Pomerania, Slesia e Prussia Orientale)...

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E dDuck commenta:

Ma è molto presto, se poi gli inglesi non riescono ad anglizzare quelle terre come fecero in Galles, Irlanda e Scozia, prima o poi la perdono. Credo che la Francia si riprenda, magari gli inglesi tengono la Bretagna che rimane celtica. Certo, una Francia più piccola ha meno pressioni, forse gli Asburgo riescono a riunire il Sacro Romano Impero nelle loro mani. Allora l'Intesa nasce con secoli di anticipo: contro un'Austria così potente, gli inglesi aiutano i francesi già nel 1700.

Ma con una Gran Bretagna e una Francia alleate storiche contro gli Asburgo (che hanno riunificato la Germania), il Nord America è diviso equamente: la costa atlantica alla prima e l'interno alla seconda. La guerra dei sette anni non scoppia, gli USA non nascono, e una serie di nazioni anglofone e francofone si alternano in nord America, ma nessuna diventa egemone.

L'Impero Ottomano cade prima, ma nello stesso tempo la tensione tra tedeschi e slavi nasce prima. Il mito della Prussia non nasce, e probabilmente verrà incorporata dall'Austria, ma i suoi strateghi come Blucher saranno generali austriaci. Quindi si potrebbero vedere gli schieramenti della Prima Guerra Mondiale già nel primo ottocento, con Napoleone che combatte gli austriaci e gli spagnoli alleato degli inglesi...

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