Le vicende geologiche dell'Italia


 

UNO SGUARDO AL PAESAGGIO CHE CI CIRCONDA

Dal punto di vista del paesaggio, l'Italia, che emerse dal mare come un molo ancorato alla catena alpina, è uno dei paesi più ricchi di variazioni, dovute, per la maggior parte, alla diversa origine geologica e quindi alla differente costituzione delle rocce. Ricordiamo, tanto per dare degli esempi, i graniti del Monte Bianco (Piemonte) e di Cima d'Asta (Trentino), i porfidi del Trentino­ Alto Adige, i massicci delle Dolomiti, i calcari del Gran Sasso e della Maiella (Appennino Centrale), le rocce vulcaniche del Lazio, le terre piatte della Pianura Padana.

Potremo quindi eseguire, in ogni luogo, una quantità di osservazioni, sempre diverse e sempre nuove, spostandoci da una regione all'altra. Ogni angolo di montagna, di collina, di pianura, ha una storia; non potendo analizzarle tutte in particolare, fermiamoci ad uno sguardo generale: Che abbracci tutto il nostro territorio, nelle varie ere.

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L'ITALIA NELL'ERA PRIMARIA

All'inizio dell'Era primaria, al posto dell'attuale penisola si estendeva il mare, sul cui fondo si sono andati formando, poco per volta, dei grandi depositi, tra i quali si inserirono delle intrusioni di magma dovute ad attività vulcanica profonda. Spostamenti di masse continentali, a Nord, provocarono poi vari corrugamenti nei depositi, che si accavallarono, formando grandi pieghe e mettendo a nudo (per esempio in Sardegna) le. rocce laviche che affiorarono dal mare con la parte più alta, formando delle piccole isole sparse. Sui clinali di alcune delle pieghe degli strati sedimentati nel mare si depositarono (per esempio nella zona corrispondente al Veneto orientale) delle immense barriere di coralli,

Verso la fine dell'era ebbero luogo anche grandiose eruzioni, alcune delle quali dettero origine, per esempio, ai porfidi del Trentino-Alto Adige.

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L'ITALIA NELL'ERA SECONDARIA

Durante l'Era secondaria la zona corrispondente all'Italia era ancora occupata dal mare, dal quale affioravano solamente alcune catene montuose a Nord, nella zona delle Alpi, in direzione Ovest Est, delle isole nella regione toscana e due catene montuose, disposte in direzione Nord-Sud: una che univa la Corsica alla Sardegna e un'altra che occupava la Calabria e un pezzetto dell'attuale Sicilia, unendole in un blocco unico, senza la separazione dello stretto di Messina.

Il fondo del mare subì un lento abbassamento e sopra le barriere coralline già esistenti si formarono, così, nuove scogliere.

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L'ITALIA NELL'ERA TERZIARIA

In questa era, altri movimenti di masse continentali provocarono il fenomeno opposto, cioè un innalzamento del fondo marino; emersero quindi i corrugamenti che si erano precedentemente formati sul fondo, dando luogo ad un arcipelago di isole montuose, rappresentate, oggi, dalla parte più alta dell'attuale dorsale appenninica. Nella zona delle Alpi affiorarono le scogliere, in parte coralline, che si innalzarono sopra il livello del mare formando un tavolato tra il Trentino ed il Veneto. Le erosioni che ebbero luogo in seguito intaccarono questo tavolato, spezzandolo e scavandovi valli; nacquero in tale modo le attuali Dolomiti.

La Pianura Padana non esisteva, ma - come si vede nella figura qui sopra - essa era sostituita da un grande golfo marino che lambiva il bordo meridionale delle Alpi e quello settentrionale dell'Appennino.

Le terre emerse vennero coperte da una vegetazione di tipo tropicale e popolate da animali abbastanza simili a quelli che ora si trovano in Africa: rinoceronti, ippopotami, proboscidati, scimmie, gazzelle, ecc.

Sul finire dell'era, il clima divenne sempre più freddo e determinò così anche il mutamento della fauna e della flora: le specie tropicali vennero sostituite, un poco alla volta, da altre più simili a quelle attuali.

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L'ITALIA NELL'ERA QUATERNARIA

Abbiamo già studiato che l'Era quaternaria venne caratterizzata dalla formazione di immensi ghiacciai; l'alternarsi, per lunghi periodi, di clima freddo e di clima più caldo, determinò un'alternanza di espansione e di ritiro dei ghiacciai. Nella fase di espansione essi scavarono valli, spingendo innanzi grandi quantità di materiale detritico, cioè pezzi di roccia staccati dalle montagne; in quella successiva, di ritiro, abbandonarono questo materiale che restò a formare una barriera di colline, disposte ad arco: ne sono un esempio le colline che circondano, a Sud, il lago di Garda. Le valli scavate e abbandonate dai ghiacciai vennero riempite dall'acqua dei torrenti e si trasformarono negli attuali laghi prealpini: Maggiore, di Lugano, di Como, d'Iseo, di Garda, ecc.

Dalle calotte glaciali, nelle fasi di ritiro, si riversarono verso il mare torrenti e fiumi di acqua che trasportarono in basso il materiale proveniente dall'erosione delle catene montuose alpine. Questo materiale riempì a poco a poco il golfo marino situato tra Alpi e Appennino, formando così la Pianura Padana che, in qualche periodo glaciale, si estese molto più in là dell'attuale, verso Sud-Est, fino oltre il parallelo di Ancona.

Lenti bradisismi contribuirono a loro volta all'innalzarsi del fondo, portando all'asciutto la piattaforma su cui poggiava l'arcipelago terziario: si delineò, in tale modo, l'attuale penisola che, in seguito ad ulteriori accumuli di materiale, erosioni, spostamenti del livello marino, nuovi fenomeni vulcanici alcuni esistenti tuttora (Etna, Stromboli), prese la forma attuale.

Come era l'Italia nell'Era quaternaria durante le glaciazioni. Sono indicati i ghiacciai, le terre e i mari.

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