Loch Ness
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Nessie esiste?
Esperimento conclusivo

Esperimento conclusivo

Per concludere, citiamo l’esperimento di Adrian Shine, che verso la fine degli anni '70 del secolo scorso, escogitò un esperimento per mettere alla prova la capacità di percezione dei volontari che arrivavano a Loch Morar ansiosi di dare la caccia a Morag, il "cugino" del mostro di Loch Ness.

Utilizzò allo scopo un palo di legno lungo e diritto che unì ad una puleggia e ad una corda. Poi calò il tutto in acqua ad una certa distanza dalla riva. In condizioni normali il palo restava completamente sommerso, ma allentando la corda si poteva fare in modo che spuntasse dall'acqua dando l'idea di un animale in emersione. I visitatori che arrivavano sul posto per la prima volta venivano condotti sulla riva e lasciati soli per qualche tempo, dopodiché il mostro di legno di Shine faceva una breve apparizione. Quando il volontario segnalava l'avvistamento, veniva invitato a sedersi e a tracciare uno schizzo di quello che aveva visto. Benché il palo non avesse alcuna sporgenza, Shine scoprì che un numero significativo di testimoni disegnava una testa minuscola all'estremità di un lungo collo. Sapevano quale aspetto doveva avere Morag, e disegnavano quello che si aspettavano di avere visto e non quello che era apparso in realtà.