JACQUES BENVENISTE

Per memoria dell'acqua si intende la possibilità dell'acqua, in forma liquida, di mantenere una “impronta” delle sostanze con cui è venuta in contatto. Fu l’immunologo francese Jacques Benveniste a pubblicare il 28 giugno 1988, sulla prestigiosa rivista britannica “Nature”, i risultati di rivoluzionari esperimenti che dimostravano come l’acqua fosse capace di mantenere una memoria/informazione di sostanze in essa disciolte o diluite; tali risultati non solo avrebbero potuto fornire una base scientifica ai principi della medicina omeopatica ma, soprattutto, avrebbero scardinato consolidate conoscenze di fisica, chimica e medicina, costringendo ad una revisione e riscrittura di più nozioni. Jacques Benveniste affermò: “Mi sono scontrato e mi scontro tuttora con le istituzioni poste come guardiani e custodi di una Scienza ufficiale al di là delle quali non c'è nulla. Le mie ricerche e i loro sviluppi in campi affini sono vittime di un sistema che non posso accettare.” Da quel momento ebbe inizio il suo processo di emarginazione. Nonostante la successiva bocciatura della comunità scientifica, le ricerche iniziate da Benveniste proseguirono, incoraggiate dalla curiosità e la voglia di approfondire sia di scienziati italiani che di personalità illustri del mondo della scienza (quali il premio Nobel Luc Montagnier).

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