PROSPER-RENE' BLODLOT E I SUOI ESPERIMENTI

Nel 1903 il fisico francese René Blondlot, professore all’Università di Nancy e membro dell’Académie des Sciences, pubblicò un articolo in cui illustrava la scoperta di un nuovo tipo di radiazioni, che egli chiamò “raggi N”, in onore di Nancy, città in cui lavorava.
Il mondo scientifico di quel periodo era psicologicamente preparato alla scoperta di nuovi tipi di radiazioni, in quanto pochi anni prima vi erano state importanti scoperte in questo campo. Nel 1895 Roentgen aveva scoperto i raggi X e pochi anni dopo gli esperimenti sulle sostanze radioattive avevano evidenziato l’esistenza delle radiazioni alfa, beta e gamma.
Blondlot giunse alla sua scoperta mentre effettuava ricerche volte a determinare la natura dei raggi X. A quei tempi, infatti, non era chiaro se essi fossero costituiti da onde o da particelle.
Per verificare se si trattasse o meno di onde, Blondlot pensò di cercare di polarizzare i raggi X prodotti da un tubo di scarica.
Per rilevare l’eventuale polarizzazione, Blondlot utilizzò uno spinterometro che generava una scintilla elettrica.
Una variazione della luminosità della scintilla, al variare dell’orientazione dei raggi X incidenti, avrebbe evidenziato una polarizzazione e, quindi, dimostrato la natura ondulatoria dei raggi.
Gli esperimenti di Blondlot confermarono un’effettiva polarizzazione dei raggi X.
Con sua grande sorpresa notò tuttavia una variazione della luminosità della scintilla anche quando i raggi X incidenti non subivano, in realtà, alcuna variazione di polarizzazione. Pensò allora che la variazione di luminosità della scintilla fosse dovuta alla presenza di altre radiazioni, che egli chiamò, appunto, raggi N.
Proseguendo i suoi studi Blondlot perfezionò i sistemi di rilevazione e di produzione dei raggi N. Da esperto sperimentatore, egli ebbe cura di eliminare tutte le cause di possibili interferenze, quali la luce ordinaria. In tal modo egli scoprì numerose sorgenti di raggi N. Oltre ai tubi di scarica, si rilevarono ottime sorgenti i filamenti e le reticelle metalliche riscaldate. Inoltre Blondlot scoprì l’esistenza di parecchie sorgenti naturali: il Sole, ad esempio, emetteva raggi N.
Le proprietà dei raggi N erano altrettanto interessanti. Potevano attraversare spesse lastre metalliche e, in generale, tutti corpi opachi nei confronti della luce visibile. Al contrario venivano assorbiti da alcuni corpi trasparenti quali l’acqua e i cristalli di salgemma.