CLIMA DI EUFORIA

Lo studioso francese pubblicò un saggio riguardante questa scoperta sulla rivista “Nature”, provocando un grande entusiasmo tra i colleghi, tanto che alcuni la rivendicarono come propria.

L’entusiasmo di Blondlot si diffuse ben presto in gran parte del mondo scientifico francese.

Fisici famosi, quali Charpentier, Becquerel, Broca, Zimmern, ripeterono con apparente successo gli esperimenti di Blondlot, confermando l’esistenza dei raggi N.

Il numero di pubblicazioni sull’argomento ebbe un enorme e rapidissimo incremento.

Nella prima metà del 1903 apparvero quattro lavori sui raggi N nei Comptes Rendus dell’Académie des Sciences. Nella prima metà del 1904 il loro numero era già salito a 54.

In questi lavori si sostenevano tesi insolite. Per esempio, i raggi N potevano passare attraverso legno e metalli, ma erano schermati dall'acqua.
Augustin Charpentier, illustre professore di fisica medica presso l'Università di Nancy, credette di scoprire l’emissione di raggi N da parte di nervi e muscoli. Sosteneva inoltre che l’emissione di raggi N da parte di organismi persisteva anche dopo la morte.

Ci fu persino chi pensò di utilizzare questa scoperta per scopi diagnostici. Qualche medico riteneva che potevano essere impiegati per diagnosticare i tumori al cervello, perchè i tessuti nervosi ma anche i muscoli in tensione emettevano raggi N.

Inoltre si sosteneva che i raggi N potevano essere immagazzinati. Un mattone avvolto in un foglio di carta nera ed esposto al sole poteva, per esempio, immagazzinare raggi N che venivano riemessi e rilevati successivamente in laboratorio.