WOOD, VERIFICA DEGLI ESPERIMENTI DI BLONDLOT
Robert W. Wood, grande esperto di ottica e di spettroscopia, aveva tentato senza successo di riprodurre gli esperimenti di Blondlot e, sollecitato da altri fisici che avevano condiviso la stessa esperienza, si recò a Nancy per visitare i laboratori di Blondlot.
Wood non era soltanto un illustre fisico, ma aveva anche tutte le carte in regola per essere un perfetto smascheratore di eventuali inganni o illusioni. Incorreggibile autore di scherzi e burle, aveva più volte smascherato presunti possessori di facoltà paranormali. Questi suoi aspetti caratteriali furono determinanti per l’epilogo della storia di raggi N.
Blondlot e il suo assistente mostrarono a Wood i vari esperimenti sulle portentose proprietà dei raggi N.
Il primo esperimento che Blondlot propose a Wood era un perfezionamento di quello che egli aveva condotto originariamente.
Lo stesso Wood, nel resoconto della sua visita pubblicato sulla rivista Nature, affermava di non aver osservato alcuna variazione della luminosità della scintilla, contrariamente a quanto affermavano Blondlot e i suoi collaboratori.
L’esperimento decisivo fu però il successivo.
Blondlot intendeva misurare la deviazione subita da un fascio di raggi N incidenti su un prisma di alluminio. Oltre a un sistema di focalizzazione, l’apparato sperimentale disponeva di una rivelatore dei raggi N deflessi, costituito da uno schermo fluorescente. Blondlot e collaboratori sostenevano che si osservavano quattro diverse posizioni in cui i raggi venivano deflessi. In altre parole questo esperimento avrebbe dimostrato l’esistenza di raggi N con quattro differenti lunghezze d’onda.
Wood non riuscì nuovamente a condividere le osservazioni di Blondlot e dei suoi collaboratori. Egli chiese che l’esperimento fosse ripetuto e, con una mossa astutissima, approfittando della disattenzione di Blondlot rimosse di nascosto il prisma di alluminio, che secondo lo scienziato francese era fondamentale per la visione dei raggi N, senza che nessuno se ne accorgesse, infatti l’esperimento si svolgeva al buio.
Come Wood sospettava, Blondlot e l'assistente continuarono ad osservare i raggi N anche senza prisma.
Wood lasciò Nancy, con la convinzione che nessun esperimento cui aveva assistito poteva in qualche maniera confermare l’esistenza dei raggi N. Essi esistevano soltanto nella mente dei loro scopritori.