CONVINZIONE INESISTENZA RAGGI N
Tornato a casa, il 22 settembre 1904, Wood mandò una lettera a Nature che descriveva la sua visita al laboratorio di Blondlot, e la sua conclusione che i raggi N erano inesistenti.
Scrisse così nel suo rapporto:
" Dopo aver trascorso tre ore o più nel testimoniare a vari esperimenti, io non sono solo in grado di segnalare una sola osservazione che indichi l'esistenza dei raggi, ma ho la ferma convinzione che i pochi sperimentatori che hanno ottenuto risultati positivi si siano in qualche modo illusi".
Anche se Wood non fece il nome di Blondlot nell'articolo, tutti sapevano a quali esperimenti si riferiva.
Il rapporto di Wood fu pubblicato nel numero del 29 settembre di Nature.
In pochi mesi, la maggior parte degli scienziati non francesi si convinse dell'inesistenza dei raggi N e si accorse di essersi lasciati autosuggestionare,quasi nessuno credeva più ai raggi N. La questione fu considerata risolta.
Restava quindi solo da decidere se Blondlot fosse un impostore, un visionario o un pazzo.
In ogni caso René Blondlot si dimostrò convinto della sua scoperta, rifiutò di ammettere che era stato solo un errore, e continuò a lavorare sui raggi N per anni dopo che altri avevano rinunciato, fino alla fine dei suoi giorni.
Blondlot e i suoi sostenitori, sicuramente in buona fede, si erano fidati troppo della possibilità di stimare visivamente le variazioni della luminosità, che potevano avere un’origine puramente casuale. Il desiderio e l’eccitazione di essere di fronte a un’importante scoperta scientifica completarono infine l’opera di autoconvincimento.
La vicenda si sgonfiò. I raggi N diventarono oggetto di barzellette. Ma…