Pensiero


Il pensiero scientifico

Le caratteristiche fondamentali del pensiero scientifico di Bacone risiedono nella sua interpretazione della scienza quale mezzo per migliorare le condizioni umane, nella necessità di rivolgersi all'esperienza e studiare la natura per ampliare e verificare le proprie conoscenze scientifiche, nell'importanza da lui attribuita alla matematica, indispensabile mezzo per “conoscere le altre scienze o le cose di questo mondo”. Da questi presupposti deriva, innanzitutto, il suo impegno di catalogazione del sapere, necessario fondamento per poter decidere quanto, fondato su superstizione e magia, non regga all'osservazione empirica e quanto invece possa essere utilizzato come base da cui sviluppare nuove ricerche. Lo stesso Bacone diresse le sue ricerche verso la fisica, in particolare l'ottica e l'acustica, che più di ogni altra scienza si prestava all'osservazione diretta dei fenomeni. A lui si devono l'esatta determinazione del fuoco negli specchi sferici, una teoria sull'arcobaleno e uno studio sulla camera oscura, la cui nozione aveva appreso dagli Arabi. Queste e altre ricerche, come quelle geografiche che favorirono il ripristino della geografia matematica, testimoniano quel vasto movimento di interesse per la scienza applicata originato in gran parte dai contatti con il mondo arabo.

Il pensiero filosofico e teologico

Bacone esercitò una forte opposizione ai maggiori maestri della Scolastica (Sant'Alberto Magno e San Tommaso) rivelando al tempo stesso un'adesione profonda allo spirito del tempo nella cura che dedicò a definire i rapporti tra filosofia e teologia. Richiamandosi alla teoria dell'illuminazione di Sant'Agostino, ma avanzandone una personalissima interpretazione, Bacone dichiara che la teologia è la scienza unica e suprema e che la filosofia è a essa subordinata in quanto resa possibile solo dall'illuminazione di Dio. Questa illuminazione ha rivelato in modo esplicito e diretto ad alcuni uomini (patriarchi e profeti) le verità essenziali della filosofia. Perciò, senza rivelazione nessuna filosofia sarebbe possibile. E condizione per procedere sicuri nella via della sapienza è l'acquisizione del patrimonio depositato nelle Sacre Scritture e in parte anche nei grandi filosofi, tra i quali eccellono Aristotele e Avicenna. Altra dottrina baconiana interessante è quella dell'ilemorfismo: non esiste, secondo Bacone, una materia prima assolutamente indeterminata; la materia ha in sé un principio di specificazione che, di determinazione in determinazione, la porta dall'universale al singolare, per cui ogni forma trova sede in una materia specifica. Vi sarà quindi una forma universale per la materia universale e di grado in grado si scenderà alla “materia del corpo animale razionale”, che costituisce la sostanza dell'uomo. È evidente in questa dottrina lo sforzo di Bacone di dare concretezza all'universale, per cui esso non è soltanto un aspetto colto dall'intelletto nelle cose, ma una vera forza, una natura operante. Un altro aspetto non meno interessante in Bacone è la straordinaria lucidità con cui egli rileva le insufficienze della cultura contemporanea e cerca di porvi riparo fornendo l'esempio di una ricerca sempre precisa nei fatti e in ogni minimo dato.