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Sulla sponda lombarda del lago Maggiore, l’impianto, è interamente sotterraneo a circa 6 km di distanza dal confine italo-svizzero ed è ubicato lungo la sezione di minima distanza tra il lago maggiore e il lago Delio. Importante è la sua posizione strategica, infatti per avere centrali di questo genere è necessario avere 2 bacini e una grande pendenza, infatti in italia abbiamo solo 4-5 centrali di questo tipo.

 

La diga, è costruita oltre 800 m sopra la centrale, in modo da accrescere il dislivello e aumentare l’energia potenziale dell’acqua. L’acqua del lago Delio tramite un’opera di presa viene convogliata lungo un canale in pressione situato sulla sponda occidentale del lago e comunicante con il pozzo piezometrico, costituito da un tubo verticale con un allargamento nella parte superiore che permette all’acqua di innalzarsi liberamente in esso nel caso di una brusca chiusura delle valvole delle turbine con una conseguente creazione di una sovrappressione chiamata “colpo d’ariete”. Il pozzo piezometrico serve anche, nel momento di chiusura delle valvole delle turbine, a fornire una certa quantità d’acqua fino al momento in cui si mette in moto l’acqua della galleria. In seguito l’acqua passa nelle due condotte forzate, del tipo metallico bloccato in roccia con interposta una gettata di calcestruzzo, che sono disposte in due gallerie parallele distanti tra loro 60 m e aventi una pendenza dell’88%. Le condotte forzate inviano l’acqua agli 8 gruppi turbina-pompa. Le turbine Pelton sono costituite da una ruota ad asse orizzontale con degli speciali cucchiai applicati lungo il bordo sui quali agisce un getto d’acqua proveniente da un particolare distributore a forma di ugello. Le turbine Pelton, adatte a piccole portate e a grandi cadute, sono turbine ad azione in quanto l’energia di pressione viene trasformata in energia cinetica nel distributore. Le pompe sono a quattro stadi e sono collocate in modo da prevenire i fenomeni di cavitazione.

L’acqua, dopo aver messo in moto le turbine, viene scaricata attraverso due canali di scarico nel lago Maggiore. A loro volta le turbine mettono in rotazione gli alternatori (sono a 12 poli, con potenza nominale di 140 MVA a 17 kV) che funzionano da generatori producendo energia elettrica. Gli alternatori sono collegati a due a due ad un trasformatore trifase (potenza: 140/140/280 MVA rapporto 17/17/410 kV), che eleva la tensione. La corrente, dal trasformatore, fluisce sulle sbarre in AT e da queste alle linee di uscita della centrale tramite cavi di notevole diametro, perfettamente isolati e raffreddati da un canale centrale ad oli fluidi in pressione.