IL REGOLAMENTO DEL PÍDRO

(da "La Nona Campana", maggio 2009)


A Lonate trova ancora largo seguito il Pidro, gioco di carte "importato" dalla California dai nostri concittadini che, tra la fine del XIX secolo e l'inizio degli anni Venti, vi trovarono lavoro e fortuna: molti vi si stabilirono, soprattutto a San Rafael e a nord della Baia di San Francisco, molti altri tornarono a Lonate e costruirono le nuove case coloniche (le cosiddette « cá di Miricän ») ai margini del vecchio nucleo abitato.

Un torneo di Pidro è stato organizzato anche per festeggiare i quarant'anni dell'oratorio maschile di viale Giovanni XXIII nel mese di maggio 2009. Ho perciò pensato di pubblicarne qui il "regolamento", redatto dall'amico Rino Garatti mettendo a confronto e sintetizzando le interviste ad una decina di lonatesi appassionati del gioco. Il testo che vi sottopongo attende comunque eventuali integrazioni e ritocchi da parte degli internauti; per comunicarmeli, scrivetemi come al solito a questo indirizzo.

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Il Pidro viene giocato da due coppie con un mazzo di 52 carte, suddivise nei quattro semi (Picche, Cuori, Quadri, Fiori) di tredici carte ciascuno, dall'Asso al 10 (Game) più tre carte figurate: Fante (Jack), Regina e Re. I due Pidri sono costituiti dal 5 del seme dichiarato (Pidro) e dal 5 dello stesso colore (Pidro di colore).

Dà avvio al gioco chi, tra i quattro giocatori, alza dal mazzo la carta di valore maggiore. Dopo aver mescolato le carte e averle fatte tagliare dal giocatore alla sua sinistra, il mazziere distribuisce, in senso antiorario e una alla volta, nove carte a ciascun giocatore.

Iniziando dal giocatore alla destra del mazziere, ognuno ga dá, dichiarando i punti the la coppia intende realizzare nella mano, a partire da un minimo di sei; si può dichiarare una sola volta, e ogni dichiarazione successiva dev'essere di valore superiore a quella precedente. Se tutti "passano" (se cioè nessuno dichiara), la smazzata passa al giocatore successivo.

Si possono dichiarate anche 15 o più punti. La coppia vince la mano se ottiene 14 punti, che le saranno comunque riconosciuti in detta misura; in caso contrario le verranno tolti tutti i punti dichiarati.

Chi ha dichiarato i punti maggiori annuncia il seme prescelto e da avvio alla mano. Tutti i giocatori scartano le carte non appartenenti a tale seme, tranne il Pidro di colore, e, qualora gia non risultino in possesso di sei o più carte del seme dichiarato, chiedono al mazziere le carte mancanti per raggiungere il numero di sei. II mazziere distribuisce tutte assieme le carte richieste e, se necessario, sceglie dalle carte residue del mazzo quelle a lui mancanti.

Il dichiarante apre la mano giocando una carta del seme dichiarato (giügá dénd), alla quale tutti gli altri giocatori devono rispondere con una carta dello stesso seme. Se un giocatore possiede sette o più carte del seme dichiarato deve giocarne più di una, delle quali però una sola a punti, in modo da conservarne solo cinque; se invece non possiede alcuna carta del seme dichiarato, subito risulta escluso dalla mano.

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I quattordici punti del seme Picche: Pidro, Pidro di colore, Ló, Asso, Gèch, Ghém

I quattordici punti del seme Picche: Pidro, Pidro di colore, Ló, Asso, Gèch, Ghém

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Chi ha giocato la carta di più alto valore (Asso, Re, Regina, Fante, oppure dal 10, decrescendo) conquista il giro e dà avvio al secondo giro giocando, a sua scelta, una carta del seme dichiarato oppure una carta di seme diverso (giügá förä).

In quest'ultimo caso, chi non gioca una carta del seme dichiarato deve rispondere con una carta dello stesso seme, qualora ne sia in possesso. Chi non si attiene a tale regola viene penalizzato di 14 punti, come pure chi "segna" le carte al compagno di coppia. Se non viene giocata alcuna carta del seme dichiarato, vince il giro chi ha giocato la carta di più elevato valore di un altro seme.

In qualsiasi momento venga giocato, il 2 del seme dichiarato rimane a chi lo possiede (ul ló, chi gá l'é 'l só). Se in un giro vengono giocati il Pidro e il Pidro di colore e nessuna carta di seme di valore superiore, il primo "mangia" il secondo, realizzando ul ráy.

Alla fine della mano, si contano i punti ottenuti nel modo seguente:

5 di seme (Pidro) 5 punti
5 del medesimo colore del seme (Pidro di colore) 5 punti
2 di seme (Ló) 1 punto
Asso di seme 1 punto
Fante di seme (Gèch) 1 punto
10 di seme (Ghém) 1 punto

La coppia dichiarante vince la mano se realizza almeno i punti dichiarati, altrimenti "becca" e viene penalizzata (to back, "indietreggiare") per altrettanti punti. All'altra coppia vengono aggiudicati i punti conseguiti (evidentemente, nessun punto nel caso la prima coppia ne abbia realizzati 14).

Vince la partita la coppia che per prima raggiunge 101 punti. Nel caso di parità si proseguono le mani, finché una coppia non supera l'altra.

Aggiungo che il 4 gennaio 2016 ho ricevuto la seguente mail dal signor Paolo Mori:

« Casualmente, navigando alla ricerca delle regole dei giochi di carte, ho trovato sul Suo sito, con grande sorpresa, le regole del Pidro. Fino ad ora credevo che questo gioco si praticasse esclusivamente a Daglio, una frazione del comune di Carrega Ligure in provincia di Alessandria, una zona impervia sull'Appennino Ligure/Piemontese.

Le regole praticate sono esattamente come da Lei descritte, salvo l'unica eccezione del punteggio che vede il vincitore a 61 punti anziché a 101. Anche la storia è pari pari perchè gli anziani del paese mi raccontavano che il gioco è stato importato dall'America dai migranti che sono ritornati in paese. Qualcuno ha ancora dei parenti a San Francisco.

Ho giocato diverse volte, lo ritengo un gioco simpatico e divertente, oggi non frequento più quelle zone e non so se ci sia ancora qualcuno che lo gioca.

Le invio la presente pensando che faccia piacere anche a qualcuno del Vostro comune sapere che non siete i soli a giocare il Pidro. »

Ringrazio molto il signor Mori per la sua segnalazione!

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Se volete maggiori informazioni, rivolgetevi alla Pro Loco di Lonate Pozzolo, indirizzo via Cavour 21, telefono 0331/301155.

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Già che ci siete, se lo credete, potete dare un'occhiata alla storia recente di Lonate; altrimenti, cliccate qui e tornate indietro.


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