L'inno alla gioia, inno d'Europa

L'inno europeo (Inno alla gioia) è l'adattamento dell'ultimo movimento della Nona Sinfonia di Beethoven, è stato adottato dal Consiglio d'Europa nel 1972 e viene utilizzato dall'Unione europea dal 1986. Herbert von Karajan, uno dei più grandi direttori d'orchestra del Novecento, ha realizzato, su richiesta del Consiglio d'Europa, tre versioni strumentali per piano solo, fiati e orchestra sinfonica. Eccone il testo ed una traduzione il più possibile fedele all'originale.

O Freude, nicht diese Töne !
Sondern laßt uns angenehmere anstimmen
und freudenvollere !

 

Freude, schöner Götterfunken,
Tochter aus Elysium,
Wir betreten feuertrunken,
Himmlische, dein Heiligtum !
Deine Zauber binden wieder,
Was die Mode streng geteilt ;
Alle Menschen werden Brüder,
Wo dein sanfter Flügel weilt.

 

Wem der große Wurf gelungen,
Eines Freundes Freund zu sein,
Wer ein holdes Weib errungen,
Mische seinen Jubel ein !
Ja, wer auch nur eine Seele
Sein nennt auf dem Erdenrund !
Und wer's nie gekonnt, der stehle
Weinend sich aus diesem Bund.

 

Freude trinken alle Wesen
An den Brüsten der Natur ;
Alle Guten, alle Bösen
Folgen ihrer Rosenspur.
Küsse gab sie uns und Reben,
Einen Freund, geprüft im Tod ;
Wollust ward dem Wurm gegeben,
Und der Cherub steht vor Gott !

 

Froh, wie seine Sonnen fliegen
Durch des Himmels prächt'gen Plan,
Laufet, Brüder, eure Bahn,
Freugig, wie ein Held zum Seigen.

 

Seid umschlungen, Millionen.
Diesen Kuß der ganzen Welt !
Brüder ! Über'm Sternenzelt
Muß ein lieber Vater wohnen.
Ihr stürzt nieder, Millionen ?
Ahnest du den Schöpfer, Welt ?
Such'ihn über'm Sternenzelt !
Über Sternen muß er wohnen.

 

TRADUZIONE

 

Gioia, figlia dell'Eliso,
Fiamma d'oro giù dal ciel,
Noi veniamo, ardenti in viso,
Diva eccelsa, al tuo sacel.
Il tuo fascino affraterna
Ciò che il mondo separò,
Frantellanza impera eterna
Dove l'ala tua posò.

 

Chi al supremo ben pervenne
D'un amico al fido cuor
Chi soave sposa ottenne
Sia con noi nel gaudio d'or.
Sì, chi anche un cuore solo
Sua nel mondo può chiamar ;
Chi nol può trascini in duolo
Via di qui suo triste andar.

 

Gioia al sen dell'Universo
Posson tutti i vivi aver,
Vanno il buono ed il perverso
Pel fiorito suo sentier.
Ebbe ognun fino alla morte
Vino, amore e un fido cuor ;
Voluttà fu al verme in sorte,
L'angel gode in te, Signor.

 

Van gioiosi nella gloria
Mondi, luce e vita a dar,
Ite, figli ad esultar
Come prodi in gran vittoria !

 

Siate avvinti, o milioni,
Nella gran fraternità !
Figli ! Sommo un padre sta
Sopra gli astri e sopra i tuoni.
Vi prostrate, milioni ?
Senti Iddio, mondo, tu ?
Volgi il guardo sopra gli astri,
Sopra gli astri sue regioni.

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