Di ritorno
dalla grande spedizione alla conquista dell'Asia, che aveva l'obiettivo di
raggiungere e conquistare "l'angolo sudorientale del mondo",
Alessandro il Macedone si installò a Babilonia nella Primavera del 324 a.C. La sua ultima campagna
militare fu intrapresa contro i Cossei dei monti Zagros, sconfitti come tutti
gli altri nemici del figlio di Filippo II. Dopo aver preso in sposa Statira,
la figlia di Dario III,
quasi a sottolineare la continuità con la vecchia dinastia Achemenide,
Alessandro il Grande pretese onori divini, cercò di integrare nell'esercito e
nella burocrazia del suo impero l'elemento asiatico e l'elemento greco, domò il
malcontento degli opliti macedoni che ne era seguito, richiamò gli esuli nel
contesto di una pacificazione generale, progettò grandi opere pubbliche e
sognò di circumnavigare l'Arabia e di creare una via marittima stabile tra
l'Egitto, la Persia e l'India. Ma la morte lo colse improvvisamente il 28 del
mese macedone di Desio, identificato secondo il nostro calendario con il 10 giugno del
323 a.C. Non aveva che trentatré anni.
La mia questione è: che sarebbe accaduto se Alessandro non fosse morto così giovane, ma avesse continuato la sua campagna di fortunate conquiste militari? Con quali mezzi avrebbe potuto realizzare questo sogno? Cartagine e Roma si sarebbero piegate davanti a lui? E quali conseguenze ciò avrebbe avuto sulla storia del mondo? Queste sono le domande cui cercherò di rispondere con la mia nuova ucronia, aperta ai contributi di tutti voi.
Fin d'ora i miei ringraziamenti vanno agli amici amanti delle mie invenzioni fantastoriche per i preziosi suggerimenti e correzioni apportate alla prima bozza di quest'ucronia. Sappiate dunque che, se non vi piacerà, un po' di colpa ce l'anno anche loro... :-)