Lunga vita a Federico III

di Dorian Gray


Mi chiamo Dorian Gray. Innanzitutto saluto i membri di questo gruppo di ucronisti e mi congratulo per le interessanti ucronie che sono state proposte e/o analizzate.

Il mio contributo riguarda un'ipotesi che, a mio parere, sarebbe stata da sola in grado di evitare le due guerre mondiali e la nascita del nazismo e dell'Unione Sovietica.

Non tutti sanno che alla morte del Kaiser Guglielmo I, ultranovantenne imperatore di Germania e re di Prussia, per soli tre mesi regnò suo figlio Federico III, gravemente malato di tumore alla gola, e deceduto nello stesso anno del padre, il 1888.

Ciò ebbe una gravissima conseguenza, perché portò alla precoce successione di Gugliemo II, il figlio di Federico III, che aveva idee politiche opposte a quelle del padre.

Mentre Federico III, che aveva sposato la figlia primogenita della Regina Vittoria, era un liberale e un filo-britannico, e pertanto sostenitore della geopolitica dell'equilibrio pacifico, Guglielmo II provava invidia e senso di inferiorità nei confronti dei parenti britannici, in particolare dello zio Bertie, il Principe di Galles, poi re col nome di Edoardo VII e del cugino, il futuro Giorgio V. Le manie di grandezza di Guglielmo II, e la sua competizione continua con l'Impero Britannico, furono tra le cause fondamentali e necessarie della prima guerra mondiale e delle sue conseguenze.Federico III di Hohenzollern (1831-1921)

Se Federico III (vedi foto a destra) fosse vissuto fino a 90 anni come suo padre, avrebbe regnato per una trentina d'anni, ancorando saldamente la Germania in un'alleanza con la Gran Bretagna, e favorendo lo sviluppo delle istituzioni tedesche in senso liberal-democratico. Vorrei sviluppare questa idea, ascoltando volentieri i pareri di chi volesse commentare questa mia proposta.

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Così gli risponde Enrico Pellerito:

Un'ucronia in questo senso è stata sviluppata da Emil Ludwig (pseudonimo del giornalista tedesco Emil Cohn) ed apparve nel 1931 nell'antologia "If it Had Happened Otherwise" a cura di John collins Squire.

Da noi è stata pubblicata nel 1999 con il titolo "Se la Storia fosse andata diversamente".

L'analisi di una sopravvivenza di Federico III giunge ad interessantissime conclusioni:

- la Germania si sarebbe evoluta in un regime democratico parlamentare, dove il Kaiser avrebbe regnato ma non governato;
- in politica estera, non solo sarebbero stati mantenuti ottimi rapporti con l'Impero Britannico, ma anche rinnovati i trattati con la Russia, e addirittura sviluppata una politica di riconciliazione con la Francia, procedendo ad una progressiva neutralizzazione della Lorena;
- non molto si dice riguardo Vienna, mentre nessun accenno viene fatto all'Italia.

Insomma, si da per (quasi) scontato un periodo di pace. Resta il fatto che, sebbene Federico III non fosse come suo figlio, avrebbe pur sempre dovuto affrontare e gestire le conseguenze che a livello europeo sarebbero scaturite dall'attentato all'arciduca Ferdinando e consorte.

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E William Riker:

Sì, ma presumibilmente in questo caso la mediazione prussiana avrebbe evitato la guerra, o forse essa sarebbe rimasta localizzata nei Balcani, con Serbia, Grecia, Romania e Turchia alleate contro l'Austria-Ungheria, ed Italia, Germania e Russia alla finestra a guardare...

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Anche Maggioriano dice la sua:

È un'ipotesi interessante e più volte proposta, ma bisognerebbe vedere quanto Bismarck avrebbe continuato a dominare la politica tedesca.

Federico III non aveva la stessa esasperante cocciutaggine di Guglielmo II e, dunque, il Cancelliere avrebbe lo stesso contribuito a causare molti degli avvenimenti che avrebbero portato alla prima guerra mondiale.

La Dreikaiserbund si sarebbe probabilmente sciolta lo stesso ed i Balcani sarebbero lo stesso diventati una polveriera...

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Ma Dorian Gray obietta:

I rapporti di Federico III con Bismarck erano pessimi e l'autorevolezza di Federico era notevole, per cui non escludo che il Cancelliere, a causa anche dell'età avanzata, sarebbe stato costretto comunque alle dimissioni entro il 1890, proprio come accaduto nella realtà, ma con una differenza fondamentale, e cioè che a prendere il suo posto sarebbe stato un liberale filo-britannico, sostenitore della politica dell'equilibrio europeo.

Proprio la convinzione di Federico III della necessità di mantenere l'equilibrio tra le grandi potenze europee avrebbe salvaguardato la Dreikaiserbund e il patto di non-aggressione con la Russia zarista. Più delicata è invece la questione dei Balcani. Come ha proposto Riker, credo che le capacità di mediazione di Federico III avrebbero "ammorbidito" la rivalità tra Francesco Giuseppe e Nicola II. La guerra sarebbe rimasta localizzata nei Balcani, come nelle precedenti crisi tra Austria-Ungheria e Russia, e un Congresso internazionale avrebbe potuto procrastinare per almeno due anni una ulteriore crisi. Una volta che Carlo d'Asburgo fosse succeduto a Francesco Giuseppe, l'Austria avrebbe mostrato poi maggiore disponibilità alle trattative per concedere anche una maggiore autonomia alle regioni slave dell'impero.

Però, si potrebbe operare una ulteriore ipotesi, e cioè che Rodolfo d'Asburgo fosse sopravvissuto alla tragedia di Mayerling. Francesco Giuseppe considerava suo figlio come un sovversivo e non è da escludere che Rodolfo, prima di morire in circostanze misteriose a Mayerling, stesse progettando un colpo di stato per deporre suo padre.

Se questo colpo di stato avesse avuto successo si sarebbero avute probabilmente le seguenti conseguenze:

1) Francesco Giuseppe sarebbe stato costretto all'abdicazione, mentre sua moglie Elisabetta sarebbe rimasta a Vienna come influente imperatrice madre.

2) Anche su consiglio della madre, Rodolfo avrebbe concesso un'autonomia e una pari dignità alla Boemia, alla Galizia, al Trentino, all'Istria e alla Dalmazia e avrebbe spartito la Bosnia in due sfere d'influenza, una austriaca e una serba.

3) Col passare del tempo l'autonomia delle varie componenti federali della monarchia asburgica sarebbe diventata sempre maggiore. Cosa sarebbe accaduto in seguito?

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Questo è poi il commento di Toxon:

Caro Dorian, sono contento che tu abbia iniziato una discussione su Federico III di Germania: si tratta infatti di uno dei miei POD preferiti, e da tempo ci lavoro sopra (anch'io vorrei prima o poi scrivere una “controstoria” di ampio respiro del Novecento partendo da lui). In effetti, penso sia il POD di più facile attuazione per eliminare entrambe le guerre mondiali: basta solo supporre che una persona non abbia un cancro alla faringe. Io ritengo però che Federico III non avrebbe affatto rinnovato la Lega dei Tre Imperatori (dopotutto, l'Inghilterra aveva passato metà dell'Ottocento a cercare di ostacolare la Russia, e un liberale anglofilo non poteva volere allearsi con il paese più reazionario d'Europa). L'Europa sarebbe stata quindi divisa in blocchi ancora per un po' di tempo (Inghilterra, Germania, Italia e Austria-Ungheria contro Francia e Russia), anche se la guerra non sarebbe comunque scoppiata: né la Gran Bretagna né il liberale Federico III vorrebbero un grande conflitto europeo, e secondo me l'insieme della forza militare ed economica di Berlino e di Londra riuscirebbe benissimo a contenere l'espansionismo di Vienna; dall'altra parte Francia e Russia si rendono conto che attaccare sarebbe un suicidio.

Alla fine un bel po' della tensione esistente in Europa potrebbe essere neutralizzata dalla cessione della Lorena (ma non dell'Alsazia) alla Francia, magari in cambio l'Inghilterra potrebbe cedere al suo alleato qualche colonia di seconda importanza. Questo smorzerebbe (anche se non eliminerebbe del tutto) il revanscismo, e decenni su decenni di pace farebbero il resto, magari senza le distruzioni delle due guerre, attraverso un'affermazione anticipata della società del benessere...

Lo stemma degli Hohenzollern

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E questa è la risposta di Dorian Gray:

Caro Toxon, ho letto con attenzione le tue osservazioni e ci ho riflettuto sopra. Accolgo pienamente il suggerimento riguardo alla cessione della Lorena alla Francia in cambio di un compenso coloniale.

Riguardo alle alleanze la situazione è più complessa ed è la seguente. Se noti, io non ho ipotizzato un ritorno alla Lega dei Tre Imperatori, ma soltanto alla firma di un trattato di "controassicurazione" con la Russia, che impegnava semplicemente i due sovrani ad una non belligeranza in caso di guerra tra i loro alleati. Ma ho anche sottolineato che la vera alleanza forte, che fa da spina dorsale per l'Europa "federiciana" è la Quadruplice alleanza tra il Kaiserreich tedesco, l'Impero Britannico, l'Impero Austro-Ungarico e l'Italia.

Spero che continuerai ad inviarmi i tuoi suggerimenti riguardo a questo POD.

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A questo punto anche Riccardo Querciagrossa decide di partecipare alla discussione:

Ho letto la timeline del progetto "Lunga vita a Federico III" e vorrei collaborare. Da sempre ho avuto molto interesse per la dinastia Hoenzollern e per il Regno di Prussia, ancor prima che divenisse il Secondo Reich tedesco. Più volte mi sono interrogato su cosa sarebbe successo se Federico III non fosse morto prematuramente per un tumore alla laringe. Concordo con Dorian riguardo alle conseguenze e vorrei postare qualche suggerimento. Essendo laureato in storia contemporanea, credo di poter dare qualche contributo costruttivo, assieme a tutti coloro che già hanno espresso osservazioni riguardo a questa interessante ucronia.

Per esempio, mi chiedo se l'ipotesi del Mercato Comune tra impero tedesco e impero asburgico, ottima idea in sé, si potesse realizzare durante il regno di un imperatore così reazionario come Francesco Giuseppe. Credo quindi che questa idea vada sviluppata in prospettiva, come un accordo di lunga durata e una tempistica simile a quella che ha portato alla creazione dell'Unione Europea. Anche la maggiore autonomia a Trento e a Trieste si dovrebbe intendere più come un impegno a lungo termine, perché avrebbe costituito un precedente tale da autorizzare anche le minoranze slave dell'impero asburgico a richiedere tale autonomia e questo avrebbe impensierito notevolmente gli Asburgo-Lorena.

Certamente poi l'idea di trasformare l'Impero Asburgico in una sorta di federazione mitteleuropea tenuta unita dalla Corona era presente nel governo di Vienna fin dalla trasformazione dell'Impero d'Austria in Impero Austro-Ungarico. Però la domanda diventa questa: come mai non fu attribuita, sotto il regno di Francesco Giuseppe, una pari dignità alla Boemia, alla Dalmazia, alla Slovacchia e alla Galizia? E anche ammettendo che l'imperatore fosse disponibile a questa riforma, è più difficile pensare che egli ritenesse affidabili, per la corona, i territori italofoni. Comunque, come lo stesso Dorian ha giustamente suggerito, l'idea di una riforma federalista dell'impero e dell'attribuzione di vaste aree di autonomia alle regioni slave e a quelle italofone si potrebbe intendere come una strategia di lungo periodo.

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Così fa notare William Riker:

Perchè il regno d'Ungheria, cui i croati e gli slovacchi erano soggetti, mai e poi mai avrebbe concesso loro l'autonomia, anche ammesso che la Cisleithania avesse concesso l'autonomia a cechi, sloveni, dalmati, bosniaci ed ucraini a lei soggetti. E non si potevano creare tensioni laceranti tra le due metà dell'impero. Figurati che i re ungheresi nel Medioevo erano incoronati nel castello di Presburg, l'odierna Bratislava. Non è certo un caso se alla fine della Prima Guerra Mondiale gli slovacchi accettarono di unirsi ai cechi, che li trattavano come gli inglesi trattavano gli irlandesi, pur di sciogliere l'unione con gli ungheresi.

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E Falecius aggiunge:

Secondo me, con il sistema dell'Ausgleich, credo che si sarebbe arrivati, nella Timeline federiciana, ad una situazione di Slavi autonomi in Cisleithania e non in Ungheria, dove l'imperatore non aveva altrettanto potere...

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Al che Riker conclude:

Certamente. Vedremo come Dorian Gray svilupperà la tua idea degli Slavi autonomi in Cisleithania; c'è il rischio che a far fuori Franz Ferdinand di Asburgo-Este sia un croato e non un serbo...

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DAS DEUTSCHE REICH, 1888

L'Impero di Federico III di Hohenzollern nel 1888

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Ed ecco ora l'inizio della Timeline di Dorian Gray:

1888: Federico III e sua moglie Vittoria sono incoronati sovrani dell'Impero Germanico con una sfarzosa cerimonia a cui partecipano tutte le teste coronate d'Europa, tra cui la regina Vittoria, madre dell'imperatrice. Unico a non partecipare, in aperta polemica con i genitori, è il principe ereditario Guglielmo.

1889: Federico III, dopo alcuni mesi di difficile convivenza con il vecchio cancelliere Bismarck, ne richiede le dimissioni e propone al Reichstag una riforma costituzionale che attribuisce al parlamento il potere di attribuire o revocare la fiducia al cancelliere. Rimane in vigore invece il divieto di partecipazione alle elezioni per il partito socialista. La riforma viene approvata e alle elezioni successive si registra una crescita del partito liberale, vicino alle idee politiche dell'imperatore e soprattutto dell'imperatrice, la quale non nasconde la sua aspirazione a trasformare la Germania in una monarchia parlamentare, come la Gran Bretagna. Il Kaiser Federico III nomina come nuovo cancelliere Ernesto Augusto di Hannover (1845-1923), Duca di Cumberland, sia per la sua parentela con l'imperatrice Vittoria, di cui è cugino, sia per le sue idee filo-britanniche e liberal-moderate, sia, infine, per risarcirlo della perdita del trono dell'ex regno di Hannover. Il cancelliere ottiene una fiducia risicata da parte del Reichstag, a causa dell'opposizione delle forze conservatrici legate agli Juncker e ai militari. Per attenuare il malcontento di queste importanti componenti sociali e politiche del Reich, Federico III e il neocancelliere nominano alcuni ministri scegliendoli tra l'aristrocrazia latifondista e militare, assegnando loro il ministero dell'Interno (a Von Hohenlohe-Schillingsfürst), quello della Difesa (al vecchio Von Moltke) e quello dell'Agricoltura (al giovane Von Bulow).

1890: Il cancelliere Hannover-Cumberland, di concerto col sovrano tedesco, rinnova il "Trattato di contro-assicurazione" con la Russia, che impegnava il Kaiser e lo Zar a non dichiararsi reciprocamente guerra anche nel caso di belligeranza di propri alleati. Nello stesso anno avviene la ratifica della Convenzione di Helgoland tra Germania e Regno Unito, in cui quest'ultimo cedeva l'isola di Helgoland all'Impero Germanico in cambio del riconoscimento delle colonie africane dell'Impero Britannico, in particolare dell'Uganda.

1891: Durante il suo primo viaggio a Londra dopo l'incoronazione, Federico III, accompagnato dal cancelliere Hannover-Cumberland, firma un trattato di alleanza con la Gran Bretagna, che viene ratificato dal Reichstag nonostante l'aperta opposizione delle destre conservatrici e reazionarie, che incominciano a mostrare una aperta simpatia per il principe ereditario Guglielmo, specialmente dopo la morte di Von Moltke. Per evitare il rischio di una cospirazione ai suoi danni e per ricompattare la società tedesca, Federico III nomina come nuovo Ministro degli Esteri Leo Von Caprivi (vedi foto sotto a sinistra), abilissimo mediatore e diplomatico.

1892: A fronte di una alleanza militare siglata tra Russia e Francia, il ministro degli esteri Von Caprivi convince la Triplice Alleanza (Germania, Italia ed Austria-Ungheria) ad accogliere come alleato anche il Regno Unito e tutto l'Impero Britannico, creando così la Quadruplice Alleanza. Federico III, durante l'incontro della Georg Leo Graf von Caprivi (1831-1899) Quadruplice Alleanza, tenuto a Trieste, si propone come mediatore tra Italia ed Austria per la sovranità su Trento e sulla stessa Trieste. Federico ottiene dall'imperatore austro-ungarico la concessione di una forte autonomia ai territori italofoni, in cambio della creazione di un mercato comune tra l'Impero Tedesco e l'Impero Asburgico. Tale area di mercato comune viene chiamata Unione Centro-Europea.

1893: Per evitare che il partito socialdemocratico cresca, il cancelliere tedesco Hannover-Cumberland propone la creazione di un piano di assistenza sociale rivolto non solo a chi lavora, ma anche a coloro che per malattia o per vecchiaia o per licenziamento non è riuscito a trovare o a mantenere il lavoro. Il Reichstag approva la riforma, decidendo di finanziare questo progetto con una tassazione alle rendite agrarie dei latifondisti Junker. Questo provoca la dimissioni del ministro dell'agricoltura Von Bulow, che assume la guida dell'opposizione di destra. Federico III, per evitare che i militari facciano causa comune con gli Junker, propone di impiegare l'esercito in una spedizione per l'ampliamento delle colonie africane dell'Impero Tedesco e cioè il Camerun, la Namibia, il Togo e la Tanzania. Il confine di tali colonie con quelle britanniche viene definito da un ulteriore accordo tra la Regina Vittoria e il Kaiser Federico.

1894: Federico III si propone come mediatore nella delicata questione "balcanica" che vede la Russia contrapporsi all'Impero asburgico. Il vertice, a cui partecipano i delegati di tutte le potenze europee, si tiene a Yalta e qui per scongiurare una alleanza militare tra la Francia e la Russia, il Kaiser Federico e il ministro degli esteri Von Caprivi propongono il seguente compromesso:

1) La Germania è disposta a concedere una maggiore autonomia alla Lorena ed una tutela della maggioranza francofona della regione, ed in prospettiva anche una sua completa indipendenza, purché la Francia non sigli un'alleanza militare con la Russia.

2) L'Austria-Ungheria è disponibile a concedere una pari dignità alle province slave della Cisleithania, e a dividere la Bosnia-Erzegovina in due zone di influenza: a nord quella austriaca e a sud quella del Regno di Serbia, storico alleato della Russia, in cambio della rinuncia della Russia a firmare un trattato di alleanza con la Francia.

3) Si salvaguarda l'integrità dell'Impero Ottomano, pur concedendo la massima autonomia alla Romania e alla Bulgaria. Le proposte sono accolte e "La Conferenza di Yalta" diventa il nuovo garante dell'ordine e dell'equilibrio europeo .

1895: La concessione dell'autonomia alla Lorena crea un forte malcontento nell'esercito tedesco-prussiano e nell'opposizione di destra. Federico III allora, per spezzare il legame tra gli Junker e l'esercito, propone al Reichstag una riforma dell'esercito che permetta anche ai non nobili di diventare ufficiali. La riforma viene approvata con i voti del Zentrum cattolico e con quelli del Freiheitspartei liberale, che sostengono il governo di Hannover-Cumberland. Tale riforma rende Federico III estremamente popolare nella base dell'esercito e tutti i tentativi di congiura ai suoi danni da parte degli ufficiali falliscono proprio per la non disponibilità dei soldati semplici, che in più casi avvisano direttamente la Corte di Potsdam dei pericoli e dei nomi coinvolti in progetti di cospirazione ai danni dell'imperatore.

1896: Una grande crescita economica ed industriale garantisce all'Impero Tedesco e a tutta l'Unione commerciale Centro-Europea un grande sviluppo e un benessere diffuso, che rendono Federico III estremamente popolare e che spingono paesi come il Belgio e l'Olanda a chiedere di entrare nell'Unione. La richiesta è accolta, anche se la Francia mostra insofferenza per questo "accerchiamento" e torna a rivolgersi alla Russia per un patto di alleanza. Per scongiurare nuovamente questa evenienza, il cancelliere Hannover-Cumberland concede immediatamente alla Lorena la piena indipendenza, anche se ne vieta l'annessione da parte della Francia, almeno per il momento.

1897: Invitato al primo Congresso mondiale del Movimento Sionista per la rinascita di Israele, il Kaiser Federico III condanna il fenomeno dell’antisemitismo e dichiara che la Germania rimarrà sempre il paese più sicuro per i cittadini di religione ebraica. Il cancelliere Hannover-Cumberland ordina la conquista della baia cinese di Kiao-Chao, come tentativo di indirizzare oltre confine le insofferenze che serpeggiano tra gli ufficiali di origine nobiliare.

1898: Nel decimo anniversario della sua ascesa al trono, Federico III invita i monarchi europei ai festeggiamenti. In tale occasione si raggiunge un accordo per limitare la corsa agli armamenti. Lo stesso Federico III annuncia di non aver intenzione di costruire una flotta militare, come era stato richiesto dal ministro della difesa Von Tirpitz, il quale si dimette. I partiti di destra chiedono le dimissioni del cancelliere. Federico scioglie il Reichstag e ordina che si tengano nuove elezioni. Il verdetto delle urne è favorevole all’alleanza liberal-moderata, che da sola ha la maggioranza dell’assemblea. Non mancano però le critiche per non aver ammesso il partito socialdemocratico alle elezioni. Anche le destre si oppongono fermamente alla linea di governo. Ciononostante il Kaiser incarica il cancelliere Hannover-Cumberland di formare il suo secondo governo. Importante mediazione del ministro degli esteri tedesco, l’anziano Von Caprivi, che riesce a risolvere pacificamente l’incidente di Fashoda tra Gran Bretagna e Francia.

1899: Alla Conferenza dell’Aia per favorire i processi di pacificazione, Federico III ripromette a Nicola II, in base al trattato di contro assicurazione , che la Germania non avrà mai intenzioni aggressive verso la Russia. Inoltre il Kaiser riallaccia i rapporti diplomatici con la Francia, dichiarandosi favorevole ad una eventuale riammissione della Lorena alla repubblica francese. Il principe ereditario Guglielmo e buona parte dei nobili prussiani si dichiarano apertamente contrari a tale decisione. Federico III allora ordina il confino di Guglielmo nella fortezza di Memel e licenzia gli ufficiali imparentati con i nobili ribelli. La borghesia industriale appoggia pienamente il Kaiser, soprattutto dopo la firma del progetto di costruzione della linea ferroviaria Berlino-Baghdad. Morte del ministro degli esteri Von Caprivi: il ministero viene assunto, ad interim, dal cancelliere, che si impegna come mediatore per evitare l’intensificazione della crisi anglo-boera in Sudafrica.

L'imperatrice Vicky (1840-1901)1900: L’imperatrice Victoria (Vicky, figlia della regina di Gran Bretagna: vedi ritratto a destra) si ammala di tumore al seno e le cure tardive non risolvono nulla. Per questo Vicky decide di trascorrere il poco tempo che le resta da vivere nel castello scozzese di Balmòral, in compagnia dell’anziana madre, la regina. Nonostante il Kaiser ufficialmente smentisca ogni voce di malattia dell’imperatrice, le diplomazia di tutta Europa già si mettono e al lavoro per sondare le possibilità di un secondo matrimonio di Federico III. La Germania partecipa alla missione europea contro la rivolta dei Boxer in Cina.

1901: L’anziana regina Vittoria muore il 22 gennaio seguita, in agosto, dalla figlia primogenita, l’imperatrice Vicky, moglie di Federico III. Il nuovo re d’Inghilterra, Edoardo VII, rassicura la Germania sulla continuità della Quadruplice Alleanza, che viene rinnovata per altri quindici anni, in un congresso che si tiene a Berlino. Il principe ereditario Guglielmo fugge dalla residenza di Memel e si fa ospitare in incognito da alcuni Junker ribelli, che stanno organizzando una congiura ai danni dell’imperatore. Guglielmo viene diseredato ufficialmente, e il titolo di principe della corona viene trasferito a suo figlio, anch’egli di nome Gugliemo. Si vocifera inoltre che presto il Kaiser si risposerà con una principessa europea di sangue reale. Chi potrà essere?

1902: Il principe Guglielmo e gli Junker ribelli sono arrestati e processati con l'accusa di alto tradimento. Guglielmo è condannato alla reclusione nella fortezza di Hoenzollern-Sigmaringen per il resto dei suoi giorni. Gli Junker ribelli sono condannati a morte e giustiziati. In questo modo, ogni minaccia e cospirazione da parte dei latifondisti e dei militari di origine aristocratica viene completamente annientata. Ormai il carisma e l'autorevolezza di Federico III sono indiscutibili e la Corona gode della massima popolarità. Trascorso un anno esatto dalla morte dell'imperatrice Vicky, Federico III dichiara concluso il periodo di lutto e si mostra disponibile a vagliare la possibilità di un secondo matrimonio.

1903: Considerata la grande crescita economica del Mercato Comune Centro-Europeo, gli stati membri decidono di potenziare l'Unione Centro-Europea, riunendosi a Praga in congresso. Il Trattato di Praga prende importanti decisioni:
1) Si propone come obiettivo quello di creare una moneta comune ampliando l'area di diffusione del marco tedesco. Fin da quel momento è consentito pagare o riscuotere in marchi tedeschi in tutti i paesi aderenti all'Unione;
2) Viene istituito un Consiglio Centro-Europeo, composto dai capi di stato e di governo degli stati membri;
3) Viene istituita una Commissione Centro-Europea con funzioni amministrative e di gestione di fondi per lo sviluppo delle aree depresse. Federico III assicura a re Edoardo VII che l'Unione Centro-Europea non invaderà la sfera di influenza economica dell'Impero Britannico. Per rafforzare i rapporti con la Russia, Federico III annuncia il suo fidanzamento con la granduchessa Olga Aljeksandrovna Romanova, sorella dello Zar Nicola II, divorziata dal primo marito, il duca di Oldenburg.

L'Europa nel 1904

L'Europa nel 1904

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1904: Il matrimonio tra Federico III ed Olga si svolge in gennaio presso la reggia imperiale di Potsdam, alla presenza dello zar Nicola II, del re Edoardo VII, dell'arciduca Francesco Ferdinando, del re Vittorio Emanuele III, di altre teste coronate e del primo ministro francese Combes. Le relazioni diplomatiche che vengono intessute durante questo vertice permetteranno la successiva organizzazione, nell'aprile dello stesso anno, del Congresso di Bruxelles, dove si gettano le basi per un'Europa più pacifica e unita. Al congresso di Bruxelles, grazie alla mediazione di Federico III, si arriva ad una "Intesa cordiale" trilaterale tra Impero Tedesco, Regno Unito e Repubblica Francese, definendo le rispettive zone di influenza nelle colonie africane e asiatiche. Federico III acconsente alla richiesta francese di riannettersi il territorio della Lorena, in cambio della disponibilità di Parigi a entrare nell'Unione Centro-Europea. L'Impero Austro-Ungarico accetta di cedere il Trentino e l'Istria all'Italia, in cambio dell'annessione della Bosnia e dell'ingresso dell'Italia nell'Unione Centro-Europea. Nicola II ottiene un appoggio da tutte le potenze europee per impedire al Giappone di conquistare la Manciuria. La guerra Russo-Giapponese si conclude con la vittoria della coalizione europea, che impone al Giappone di restituire alla Cina anche l'isola di Taiwan. La Manciuria viene restituita alla Cina a condizione che l'anziana imperatrice vedova Cixi conceda una costituzione liberale.

1905: A San Pietroburgo si tiene una manifestazione popolare per chiedere allo Zar una costituzione. Nicola II sarebbe propenso a ordinare ai suoi cosacchi di sparare sulla folla, ma sua sorella Olga, moglie di Federico III, avverte il Kaiser con un telegramma. Federico III risponde consigliando allo Zar di non ordinare una carneficina, perché avrebbe rischiato di causare un ammutinamento dell'esercito e della marina. Nicola II, convinto dalla sorella e dall'imperatore tedesco, ordina ai cosacchi di ritirarsi e concede una costituzione liberale, con una Duma elettiva a suffragio ristretto.
A sua volta, però, Federico III si trova di fronte ad una situazione interna delicata. I sindacati hanno infatti proclamato il primo sciopero generale, sostenuto dal partito socialdemocratico, a cui fino a quel momento è stato impedito di presentarsi alle elezioni. Il cancelliere Hannover-Cumberland vorrebbe far intervenire la polizia per disperdere i manifestanti, ma il Kaiser, tenendo a mente l'esempio del primo ministro italiano Giolitti, ordina di lasciare manifestare il popolo, e propone al Reichstag di votare l'ammissione del partito socialdemocratico alle elezioni. Contrario a questa decisione, il cancelliere si dimette. Anche il Reischstag vota contro la proposta imperiale. A questo punto, avvalendosi dei poteri che gli assegna la costituzione, Federico III scioglie il Reichstag e con un decreto ammette il partito socialdemocratico alle elezioni. Nel nuovo Reischstag nessun partito da solo ha la maggioranza, per cui si crea una grande coalizione che comprende i socialdemocratici, il centro cattolico e alcuni liberali progressisti. Federico nomina come nuovo Cancelliere il principe regnante Maximilian Von Baden, genero di Hannover-Cumberland, ma di idee molto più progressiste del suo predecessore. Von Baden sceglie il socialista moderato Philip Scheidemann come ministro della difesa,L'imperatrice Olga (1882-1960) il giovane cattolico Matthias Erzberger come ministro delle finanze e il ministero dell'interno va al liberale Gustav A. Bauer.
Federico III, informato dai suoi consiglieri per la cultura di alcuni studi di grandissima importanza pubblicati da un giovane di nome Albert Einstein e da un medico di nome Sigmund Freud, offre ad entrambi una cattedra universitaria presso l'università di Berlino ed un lauto vitalizio. Da quel momento Berlino diventa un polo di attrazione per il mondo culturale.

1906: Festeggiamenti per il 75° compleanno di Federico III, ancora molto forte e vigoroso, tanto che proprio in quell'anno la sua seconda moglie Olga (vedi foto a sinistra) gli darà un figlio, chiamato Nicola Federico in onore dello Zar, fratello di Olga. Lo stesso Nicola II giunge a Berlino in visita ufficiale e qui è convinto dal Kaiser di Germania che la forma di stato federale, sul modello tedesco od austro-ungarico-slavo può permettere all'impero russo di stemperare le continue ribellioni dei popoli assoggettati, in particolare i Polacchi e i Baltici. Nicola II propone alla Duma la riforma federale secondo cui l'Impero Russo sarà composto dai seguenti regni, di cui lo Zar sarà unico sovrano: Moscovia, Bielorussia, Ucraina, Polonia, Finlandia, Baltico, Caucaso, Kazakistan, Grande Turkestan (comprendente le zone abitate da Turcomanni, Uzbeki, Kirghizi), Tagikistan, Siberia e Oriente. La Duma inoltre vota la legalizzazione del partito socialista russo ed il suo diritto a partecipare alle elezioni.

1907: Francia, Russia, Regno Unito e Germania firmano il Trattato di San Pietroburgo, che delinea le sfere di influenza europee e mondiali dei quattro imperi. Francia e Germania diventano il cardine dell'Europa continentale e dell'Africa nord-orientale (asse franco-tedesco). L'Impero Russo è egemone in tutta l'Asia centrale. L'Impero Britannico ha il primato nel controllo dei mari e degli stretti, e dell'Asia meridionale. Questa "Quadruplice intesa" è complementare alla "Quadruplice alleanza" (Germania, Austria-Ungheria, Italia e Regno Unito), di cui costituisce il contrappeso, e cioè l'altro piatto della bilancia che permette di garantire l'equilibrio europeo e mondiale. Risulta centrale, a livello europeo, il peso dell'Unione Centro-Europea, che ha esteso il marco tedesco come valuta principale, a fianco delle valute nazionali. Particolarmente dibattute sono due questioni, e cioè il nuovo assetto dei territori dell'Impero ottomano, e l'evoluzione delle riforme liberal-democratiche in Cina. Infatti l'elezione del primo parlamento del Celeste Impero ha visto la vittoria del Kuomintang , il partito nazionalista di Sun Yat-Sen. L'imperatrice Cixi rifiuta di nominare primo ministro Sun Iat-Sen, per le note idee repubblicane di quest'ultimo. Per questo Cixi nomina premier il generale Yuan Shi-Kai, per mantenere saldo il controllo delle forze armate. Per quanto riguarda i Balcani, il Trattato di San Pietroburgo stabilisce che l'Impero Ottomano diventi un protettorato delle potenze europee, diviso in zone di influenza. La zona europea orientale, compresa Istanbul, va sotto il controllo russo. La zona europea occidentale va sotto il controllo austro-ungarico. L'Anatolia viene suddivisa in una Turchia "propriamente detta", federata con un'Armenia (di influenza russa) e un Kurdistan (di influenza britannica). La Mesopotamia è nella zona di influenza tedesca. La Siria nella zona francese, l'Egitto,la Palestina e l'Arabia nella zona britannica e la Libia nella zona italiana. Formalmente, però, l'Impero ottomano continua ad esistere sotto il governo del Sultano e del Gran Visir.

L'Europa nel 1908

L'Europa nel 1908

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1908: La Serbia annette la Macedonia, formalmente dipendente dall'Impero Ottomano. La Russia sostiene la Serbia. L'Impero Austro-Ungarico, per garantire la propria area di influenza, annette il Montenegro, l'Albania e il Kossovo. La Grecia e la Bulgaria si spartiscono le rimanenti regioni europee degli ottomani. Istanbul rimane l'ultimo possedimento turco in terra europea. Di fronte a questa umiliazione, il Sultano Abdul Hamid II, su richiesta del movimento dei Giovani Turchi, concede una costituzione liberale e riconosce l'indipendenza dell'Armenia (protettorato russo), del Kurdistan, di Giordania e Palestina (protettorato britannico), della Mesopotamia (protettorato tedesco), della Sira e Libano (protettorato francese), del Regno Hashemita di Hejiaz, dell'Egitto e della Libia che viene annessa al regno d'Italia. In Persia un analogo movimento liberale viene inizialmente represso dallo Scià Mohammed Alì al-Qajar, con l'aiuto delle forze britanniche interessate al controllo del petrolio, ma la situazione degenera in una guerra civile dall'esito incerto, anche perché la Russia di fatto controlla militarmente il nord iraniano. La mediazione del cancelliere tedesco Von Baden riesce ad evitare l'estendersi del conflitto, convincendo Russia e Gran Bretagna a firmare un accordo che di fatto esautora la dinastia Qajar da ogni potere politico. La zona centrale dell'Iran passa sotto l'influenza tedesca. La morte dell'Imperatrice Cixi fa precipitare gli equilibri fragili dell'Impero Cinese. Il pronipote Pu-Yi diventa imperatore a soli due anni, e il generale Yuan Shi-Kai assume il titolo di Reggente. Le potenze europee appoggiano il generale, purché nomini Sun Yat Sen primo ministro e conceda immediatamente l'indipendenza alla Mongolia (protettorato russo) e al Tibet (protettorato britannico). Il consiglio dei capi di stato e di governo dell'Unione Centro-Europea stabilisce la nascita di una Commissione Amministrativa Centro-Europea, composta dai delegati dei paesi membri, con sede a Berlino. La presidenza della Commissione spetta per decreto al cancelliere tedesco Von Baden. Viene inoltre decisa la creazione di un Parlamento Centro-Europeo con sede a Vienna, ed una Banca Centrale Europea con sede a Parigi. La Danimarca aderisce all'Unione Centro-Europea.

Maximilian von Baden (1867-1929)1909: Il principe ereditario Federico Guglielmo, per il quale suo nonno Federico III aveva rifiutato tutte le precedenti proposte di matrimonio, ritenendole non strategiche, finalmente si sposa con la principessa reale Thyra di Danimarca, che era anche nipote della regina consorte di Gran Bretagna, Alessandra e quindi cugina del principe di Galles, Giorgio. In Turchia, dopo la dissoluzione dell'impero ottomano, il sultano Abdul Hamid abdica a favore del fratello Maometto V, che chiede l'appoggio della Germania per salvare la dinastia dalla ribellione dei Giovani Turchi. Federico III invia un contingente militare in Turchia, che diventa, di fatto, una colonia tedesca, anche grazie alla costruzione della ferrovia Berlino-Baghdad, che collegava la Germania alla sua colonia in Iraq, passando dalla Turchia. Immediatamente, come già era stato concordato in segreto con il cancelliere Max Von Baden (vedi foto a destra), la Russia invade l'Armenia arrivando fino a Trebisonda, e l'Azerbaigian, mentre la Gran Bretagna dichiara ufficialmente il Kurdistan sua colonia e invade il Kuwait, e tutte le coste del Golfo Persico, sia quella araba che quella persiana. La città di Bassora viene trasformata in repubblica autonoma sotto il controllo congiunto tedesco-britannico. Lo Scià di Persia abdica a favore del figlio Ahmed, filo britannico.

1910: Muore il re Edoardo VII e gli succede il figlio Giorgio V, meno influente sulle scelte politiche del Regno Unito, dove ormai è il potere è detenuto dal primo ministro, il liberale conte di Asquith, amico personale del cancelliere Von Baden, con cui rinnova e consolida l'alleanza tra Gran Bretagna e Germania. Il benessere economico e sociale dell'Impero Tedesco è ormai tanto grande che, in Svizzera, i cantoni di lingua tedesca esprimono il desiderio di unirsi alla Germania. Si tiene un referendum che di fatto sancisce il passaggio dei cantoni di lingua tedesca sotto la sovranità del Kaiserreich. Immediatamente, per mantenere l'equilibrio europeo, la Francia annette i cantoni di lingua francese, l'Italia annette il Canton Ticino e l'Austria annette il Liechtenstein e i cantoni di lingua romancia. Nel mese di dicembre Federico III diventa bisnonno: il nipote ed erede Federico Guglielmo ha infatti avuto dalla moglie Thyra un figlio maschio, chiamato Federico.

1911: In questo anno si tocca l'apice della politica imperialista europea. Dopo la spartizione della Svizzera, le potenze europee si riuniscono a Ginevra per definire in maniera dettagliata le proprie colonie e sfere di influenza. La Germania ottiene in modo definitivo la sovranità sulla Turchia e sull'Iraq, anche se Istanbul, il cui nome viene ripristinato in Costantinopoli, diventa un porto franco, e il Sultano perde di fatto ogni potere, se non quello simbolico di Califfo dell'Islam Sunnita. Il Regno Unito invade il Siam, uno degli ultimi regni liberi, e poi annette all'Impero Britannico il Kurdistan, la Giordania e la Palestina. La Francia occupa il Marocco e gran parte dell'Africa orientale, inoltre annette il principato di Monaco, nell'ottica di contrasto dei paradisi fiscali. I Grimaldi sono privati di ogni sovranità. Allo stesso modo l'Italia occupa la Repubblica di San Marino e la annette al Regno. Inoltre, con il supporto tedesco, l'Italia occupa l'Abissinia, per contrastare l'eccesso di potere della Gran Bretagna nel Mar Rosso. La Russia annette la Grande Armenia, L'Azerbaigian, e la città di Trebisonda, e poi anche la Mongolia. In Cina il Reggente Yuan Shi Kai reprime i fermenti repubblicani ed ottiene dal Kuomintang la promessa di sostenere la monarchia costituzionale e di difendere la patria dagli stranieri.

Il mondo nel 1911

Il mondo nel 1911

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1912: Incominciano i primi seri sommovimenti nel mondo slavo. La Serbia reclama la sovranità sulla Voivodina, sulla Bosnia e sul Kossovo. La Polonia reclama l'indipendenza, e così pure la Bielorussia, l'Ucraina e la Bessarabia, seppure con meno forza della Polonia. Nicola II si mostra alleato della Serbia, ma non vuol sentire parlare di indipendenza delle nazioni slave interne all'Impero Russo. L'anziano Federico III (ormai ottantunenne), propone una mediazione con Nicola II. Gli offre l'estradizione del pericoloso eversore Lenin, catturato dai Prussiani durante l'annessione della Svizzera tedesca, e poi numerosi investimenti in infrastrutture per collegare Prussia e Russia, e infine alcune cessioni territoriali alla Serbia (le zone a maggioranza serba all'interno delle province austro-ungariche di Voivodina, Bosnia e Kossovo), in cambio di un riconoscimento dell'indipendenza di una piccola parte della Polonia, tra Varsavia e Cracovia, per evitare che l'irredentismo polacco, se esasperato, possa minacciare la Prussia stessa, la Posnania, la Pomerania, la Slesia o la Galizia. Vienna sarà risarcita con la cessione di alcune isole egee, dette: il Dodecaneso. La Russia accetta, ma nel contempo stringe alleanza, oltre che con la Serbia, anche con la Grecia e la Bulgaria (Quadruplice Balcanica). Ciò spinge la Romania ad allearsi con Vienna. L'eversore Lenin viene condannato a morte e giustiziato a San Pietroburgo. La piccola Polonia diventa uno staterello senza sbocco al mare, governato da una repubblica incentrata attorno al partito cristiano-cattolico.

1913: La situazione nei Balcani continua ad essere tesa. La Romania infatti vorrebbe unirsi con la Bessarabia e con la Transilvania, trovandosi così ad essere avversaria contemporaneamente di Russia ed Austria-Ungheria, le quali stringono un trattato di alleanza (Trattato di Budapest) per mantenere lo "status quo" nella penisola balcanica. Tuttavia, la Russia riconosce alla Bessarabia la qualifica di "stato federato dell'Impero Russo", così come l'Ungheria riconosce un certo margine di autonomia alla Transilvania. La Serbia tenta di invadere il Kossovo, che era stato annesso all'Impero Austro-Ungarico, ma le truppe asburgiche intervengono e respingono l'attacco, con la sicurezza del non intervento russo, in base al Trattato di Budapest. La frustrazione dei Serbi è notevole, compresi quelli che abitano in zone soggette agli Austro-Ungarici.

1914: Il 28 giugno l'arciduca Francesco Ferdinando d'Asburgo-Lorena, erede al trono austriaco, viene assassinato con sua moglie a Sarajevo da uno studente serbo. Ultimatum dell'Austria-Ungheria alla Serbia: o consegnerà il terrorista, o sarà guerra. La Serbia inizialmente si rifiuta, ma poi entra in gioco la diplomazia. Federico III, nonostante l'età avanzata, si reca a Vienna e poi a San Pietroburgo, per evitare lo scoppio di un conflitto nei Balcani. La Russia accetta di collaborare e chiede come unica condizione che l'Austria-Ungheria conceda una pari dignità alle componenti slave del suo impero. Federico III convince Francesco Giuseppe ad accettare questa condizione in cambio dell'appoggio russo. A questo punto la Russia invita la Serbia a collaborare con l'Austria-Ungheria per smantellare tutta l'organizzazione terroristica serba "Unità o morte". La Serbia, isolata diplomaticamente, è costretta ad accettare. Francesco Giuseppe, come promesso, ordina che alla Boemia, alla Moravia, alla Carniola, alla Galizia, alla Dalmazia e alla Slovacchia sia concessa la pari dignità rispetto all'Austria e all'Ungheria e l'Impero diventa Austro-Ungarico-Slavo.

1915: In Irlanda avviene una rivolta contro il Regno Unito, ed i capi del Sinn Fein proclamano unilateralmente la Repubblica D'Irlanda. I britannici impongono la legge marziale, ma in Parlamento i liberaldemocratici e i laburisti propongono una "Home Rule" secondo cui l'Irlanda dovrebbe essere divisa tra una parte repubblicana cattolica ed una parte inglese, monarchica e anglicana. In Russia, a San Pietroburgo, il consigliere Rasputin cade in disgrazia, dopo che ha osato criticare la sorella dello zar, Olga, imperatrice di Germania, e suo marito Federico III, grande amico di Nicola II. Rasputin viene processato per stregoneria e complotto ai danni dello stato e mandato in Siberia. La Duma legalizza il partito socialista russo, che però si spacca tra una maggioranza bolscevica comunista e una minoranza menscevica socialdemocratica. I capi dei bolscevichi vengono tutti arrestati, processati e condannati a morte per eversione e alto tradimento.

Carlo I di Asburgo-Lorena1916: La Home Rule viene approvata dal parlamento inglese e l'Irlanda, tranne l'Ulster, diventa una repubblica autonoma. Muore Francesco Giuseppe, imperatore d'Austria, re d'Ungheria, di Boemia e degli altri territori slavi. Gli succede il pronipote Carlo I (vedi ritratto a sinistra), che appare più disponibile ad aumentare l'autonomia delle varie macroregioni che compongono l'Impero, e infatti, dopo essere stato incoronato imperatore a Vienna e re a Budapest, decide di ripetere le cerimonie di incoronazione regia anche a Praga, a Zagabria e a Sarajevo, in condizioni di massima sicurezza. Il Parlamento di Vienna decide di adottare il marco tedesco come sua valuta nazionale, nell'ottica dell'Unione Monetaria Centro-Europea. La norma viene approvata solo nella Cisleithainia, mentre nella federazione della Transleithania restano ancora le monete tradizionali. Scoppia una rivolta indipendentista a Varsavia e la Duma russa decide, sul modello della Home Rule britannica, di concedere la piena indipendenza alla sola porzione di Polonia intorno a Varsavia, uno staterello cuscinetto, piccolo e senza sbocchi al mare.

1917: Il vecchio Federico III riesce ad ottenere per sua nipote Vittoria Luisa, per la quale prima aveva rifiutato tutte le proposte di matrimonio, un fidanzamento futuro col ventitreenne principe di Galles, Alberto Edoardo. Re Giorgio V è molto favorevole a questo fidanzamento, perché vuole che il suo irrequieto primogenito metta "la testa a posto" il prima possibile. La crescita economica vede la Germania al primo posto, come paese più industrializzato del pianeta. Ad ottobre in Russia si tengono le elezioni per il rinnovo della Duma e vince il partito socialdemocratico guidato da Alexander Fyodorovich Kerensky, che viene nominato primo ministro dallo zar Nicola II, la cui popolarità è molto alta in tutte le regioni dell'Impero Russo. In Cina, dopo la morte del reggente Yuan Shi-Kai, gli succede nello stesso ruolo il nazionalista Sun Yat-Sen, che nomina come primo ministro Chiang Kai-shek, suo compagno di partito. L'imperatore Pu-Yi è riconfermato sovrano, forte della fedeltà dei capi dell'esercito, degli Inglesi e dei Russi.

1918: A Berlino si festeggiano i 30 anni di regno dell'ormai ottantasettenne Federico III. I festeggiamenti poi proseguono a Londra per il matrimonio del Principe del Galles Edoardo con Vittoria Luisa di Hohenzollern. In Germania si tengono le elezioni per il rinnovo del Reichstag. I socialdemocratici ottengono il 38% dei voti e i cattolici del Zentrum il 13%. Si forma un governo di coalizione che richiede al Kaiser un nuovo primo ministro. Federico III sceglie il socialdemocratico moderato Friedrich Ebert come nuovo cancelliere. La Riunione del Consiglio Centro-Europeo stabilisce l'adozione del "marco europeo" come moneta unica centro-europea, a partire dal 1919. La Francia pretende che la nuova moneta sia derivata da un cambio alla pari con il franco francese, ma il resto dei membri dell'Unione si oppone, privilegiando il cambio alla pari col marco tedesco, già diffuso in gran parte dell'Unione stessa. La Francia, per ripicca, rifiuta di aderire all'unione monetaria e convince il Lussemburgo ad adottare come moneta il franco francese. Il Cancelliere Ebert convoca una riunione di tutti i paesi europei, a Berlino, per ricreare un nuovo equilibrio geopolitico, sociale ed economico.
Dalla Spagna comincia a diffondersi in tutta Europa una grave forma influenzale, detta appunto Spagnola, la quale, dopo i classici sintomi come tosse, dolori lombari, febbre alta, fa sì che i polmoni si riempiano di sangue e conduce in pochissimi giorni ad una morte atroce per soffocamento. Quella che nella nostra Timeline è stata la più grave forma di pandemia della storia dell'umanità, tale da far impallidire persino la medievale Peste Nera, in quest'universo ha tuttavia effetti assai più limitati, poiché non è in corso alcuna guerra con grandi movimenti di truppe e scarsa igiene; nei laboratori di Berlino viene inoltre messo a punto rapidamente un vaccino, passato poi a tutte le altre nazioni del mondo. Il Kaiser Federico III e il presidente USA Woodrow Wilson, che si erano entrambi ammalati di Spagnola, vengono così salvati e continuano a governare le rispettive nazioni.

1919: Si tiene lo storico Congresso di Berlino, a cui partecipano tutti i capi di stato e di governo europei. Sono prese le seguenti decisioni per delimitare le sfere di influenza europea delle grandi potenze. Come preambolo si riconferma la spartizione della Svizzera e la validità dei protettorati decisi nei precedenti congressi. Le nuove decisioni sono:
1) La piccola Polonia aderisce all'Unione Centro-Europea sotto il protettorato tedesco;
2) La Francia accetta come moneta unica il marco europeo, ma in cambio ottiene il protettorato sul Lussemburgo, sul Belgio e annette la Valle d'Aosta, cedendo però la Corsica all'Italia;
3) La Germania ottiene il protettorato su Olanda, Danimarca e Polonia e la proclamazione di Berlino a Capitale dell'Unione Centro-Europea;
4) L'Impero Austro-Ungarico-Slavo ottiene il protettorato sulla Romania;
5) L'Impero Russo ottiene il protettorato su Bulgaria, Serbia e Grecia;
6) L'Impero Britannico ottiene il protettorato su Irlanda (formalmente repubblica autonoma), Islanda, Spagna, Portogallo e loro colonie, oltre che il controllo diretto di Gibilterra, Malta, Cipro e Suez;
8) L'Italia ottiene l'annessione della Corsica (pur avendo ceduto la Val d'Aosta), delle Baleari, di Creta, di Rodi e del Dodecaneso, di Itaca, di Corfù, di Zante, delle isole dalmate, di Trieste, dell'Istria completa, di Fiume, di Zara, diventando così la signora del Mediterraneo;
9) Svezia e Norvegia aderiscono all'Unione Centro-Europea e adottano il "marco europeo";
10) La Finlandia ottiene l'indipendenza formale dalla Russia, pur rimanendo sotto il suo protettorato.
Il Trattato di Potsdam, firmato dopo il Congresso, viene ratificato dai parlamenti di tutte le potenze "protettrici".

L'Europa nel 1919

L'Europa nel 1919

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1920: In Italia si tengono le prime elezioni a suffragio universale con il nuovo sistema elettorale proporzionale. Il Partito Popolare di Don Luigi Sturzo vince le elezioni con il 38% dei seggi alla Camera dei Deputati (il Senato era ancora di nomina regia) e forma un governo con i liberali, attestatisi al 17%. L'opposizione è composta da partiti sia di destra (nazionalisti all'8%, fascisti al 2%) e di sinistra (socialisti al 35 %). Il Re Vittorio Emanuele III incarica l'economista dell'ala destra del PPI, Vincenzo Tangorra, di formare il nuovo governo, che ottiene la fiducia delle Camere. Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio è il quarantenne trentino Alcide De Gasperi. Il Governo italiano riconosce il diritto di sciopero, ma non quello di occupazione delle fabbriche, e quindi si oppone al tentativo di occupazione della Fiat. L'ala moderata del sindacato diventa un interlocutore del governo. Benito Mussolini aveva criticato la cessione dell'Alto Adige all'Austria, e successivamente non accetta la clausola del Trattato di Potsdam del '19 nel quale l'Italia cede la Val D'Aosta alla Francia. Mussolini sostiene che i territori dati come compenso non valgono quelli perduti., non accetta la crescente importanza dell'Unione Centro-Europea, "schiava delle plutocrazie", e rifiuta l'introduzione del marco come moneta unica centro-europea. Inoltre accusa i socialisti di aver tradito la causa del proletariato e di essere diventati complici delle "nazioni plutocratiche". Tutti gli anti-europeisti e in generale tutti coloro che condividono quelle prese di posizione di Mussolini lo seguono dopo la sua espulsione dal partito nel '19. Ma il seguito che ottiene è minimo e si attesta al 2%.
A Mosca viene scoperta una congiura di bolscevichi che voleva impadronirsi della città e da lì iniziare una guerra civile contro il governo di Kerensky e di Nicola II. Il capo dei congiurati, un georgiano di nome Josif Vissarionovic Dzugasvili, detto Stalin, viene fucilato. Gli altri congiurati sono mandati in Siberia, tranne Lev Trotsky, che riesce a fuggire. In Medio Oriente nasce il Regno dell'Arabia Hashemita, sotto il re Abdallah I e quello di Giordania sotto suo fratello Faysal, ed entrambi gli stati sono sotto la sfera d'influenza britannica. L'Iraq diventa una repubblica, come anche il Kurdistan, pur rimanendo entrambi sotto il protettorato tedesco. Nel Trattato di Teheran, il Cancelliere tedesco Ebert riesce a imporre come nuovo Scià di Persia l'ufficiale Reza Khan Pahlevi, fondatore dell'omonima dinastia.

1921: In Italia il movimento fascista, nato per opera del giornalista antieuropeista e massimalista Benito Mussolini , inizia ad aggredire, con squadre di giovani sbandati, le sedi e i dirigenti dei maggiori partiti. Per questo gli squadristi sono arrestati e il movimento fascista viene sciolto per decreto governativo. Il "Popolo d'Italia" viene chiuso. Mussolini si iscrive al partito nazionalista, di cui costituisce l'ala nazional-socialista, minoritaria. In Turchia, protettorato tedesco, si crea così stato multietnico, laico e multireligioso, con una unità garantita dalla monarchia costituzionale della dinastia Ottomana, nella persona di Maometto VI, la cui reggia è a Costantinopoli. Il protettorato tedesco del Bosforo è il simbolo dell'egemonia germanica in Europa e in Asia Minore. In Cina il governo di Chiang Kai-Shek e il regime dei nazionalisti si fa sempre più forte, mentre l'Imperatore Celeste Pu-Yi vive nella Città Proibita, con migliaia di concubine, totalmente inconsapevole di ciò che succede nel suo impero. Gli Inglesi, i Tedeschi e i Russi difendono però la monarchia per timore che si instauri in Cina un regime forte anti-occidentale.

1922: Il governo popolar-liberale di Tangorra governa applicando la dottrina sociale della Chiesa e questo assicura una crescita economica accomapagnata da una maggior attenzione ai diritti sociali. L'ala social-nazionale del PSI, guidata da Cesare Battisti e Filippo Corridoni, entra nel partito nazionalista, e in particolare nell'ala nazional-socialista guidata da Mussolini. Dopo un anno trascorso in inutili tentativi di conciliazione tra le correnti, si tiene il Congresso nazionale del PSI a Livorno. L'ala sinistra del partito socialista abbandona i lavori e fonda il partito comunista guidata da Gramsci e Togliatti. Il 28 ottobre Mussolini tenta inutilmente una manifestazione detta "Marcia su Roma", ma Tangorra convince il Re a firmare lo stato d'assedio ed i partecipanti sono tutti arrestati, compreso lo stesso Mussolini, per eversione ai danni dello stato, anche se poi il capo di imputazione sarà alleggerito a quello di disturbo della quiete pubblica.
Il Kaiser Federico Guglielmo V Nel Regno Unito, il 14 novembre nasce la figlia del principe del Galles, Edoardo, e di sua moglie, la principessa Vittoria Luisa di Hoenzollern: alla bambina è dato il nome di Vittoria Maria Alessandra di Sassonia-Goburgo-Gotha (il cognome Windsor non è stato adottato in quanto la Germania è alleata e non nemica, e il nome dei Sassonia-Coburgo-Gotha è molto nobile e stimato, come quello degli Hannover che li avevano preceduti).
Pochi giorni dopo, all'età di 91 anni, Federico III muore nel sonno. Tutto il mondo è in apprensione, dal momento che per trentacinque anni egli è stato l'ago della bilancia dell'equilibrio europeo e mondiale. Ai funerali solenni presenziano tutti i capi di stato e di governo d'Europa e di buona parte degli altri continenti.
Il nipote Federico Gugliemo V (vedi foto a destra) assume formalmente l'incarico di Kaiser del Reich, anche se la cerimonia d'incoronazione è rimandata per rispettare il periodo di lutto. Il Cancelliere Ebert convoca un Congresso delle potenze europee da tenersi a Potsdam nell'anno successivo.

1923: Al congresso di Potsdam partecipano solo i politici rappresentanti dei vari paesi europei, con una svolta netta rispetto all'era di Federico III, che aveva sempre partecipato personalmente ai congressi.La presenza di leader laburisti o socialdemocratici, a fianco di altri leader popolari o liberali, porta ad una convergenza, almeno astratta, intorno al principio enunciato dall'ex presidente Woodrow Wilson, che è il primo politico statunitense a partecipare a un congresso europeo.
Sulla scia di questo principio, il governo del Regno Unito concede la piena indipendenza alla Repubblica d'Irlanda, al Regno d'Egitto (pur mantenendo il controllo di Suez) e del Regno del Nepal, mentre mantiene il protettorato su Portogallo e Spagna, con l'appoggio dei legittimi sovrani di quei paesi, per evitare l'insorgere di dittature militari o reazionarie. Il Congresso decide inoltre, a maggioranza, che in Olanda, in Belgio e in Danimarca si terranno dei referendum riguardo alla proposta di federarsi con uno stato confinante di grandi dimensioni. Nel caso del Belgio è prevista anche nel referendum un quesito sulla monarchia e un altro sulla scissione tra Vallonìa e Fiandra.
Il primo ministro russo Kerensky accetta di concedere un referendum secessionista alle repubbliche baltiche e alla Bessarabia chiedendo in cambio che gli stati slavi o di religione ortodossa dell'Impero Austro-Ungarico-Slavo abbiano la stessa possibilità di indire referendum secessionisti. Inoltre Kerensky ottiene riconoscimento definitivo della propria sovranità assoluta su Bielorussia, Ucraina e Caucaso, che dovrà essere garantita anche dall'eventuale ausilio delle altre potenze europee. Il cancelliere austro-ungarico si oppone ai referendum, ma la maggioranza del Congresso e pure la maggioranza del Consiglio dell'Unione Centro-Europea vota a favore e si impone sul debole sovrano Carlo I.
L a Germania , la Francia seguono l'esempio della Gran Bretagna e concordano il principio del "ritiro congiunto", secondo cui, quando uno dei tre stati si ritira da una colonia o da un protettorato, anche gli altri due sono tenuti a farlo. Per questo la Germania si ritira dall'Iraq (ma mantiene il controllo sulla Turchia) e la Francia dalla Siria (che però mantiene il controllo del Libano): questi due stati si uniscono alla Giordania nel Regno Arabo Unito sotto la monarchia hashemita di Abdallah I, fratello del re dell'Arabia Hashemita, Faysal I. I due regni formano con l'Egitto la Federazione Araba. La Gran Bretagna mantiene il controllo della Palestina.

1924: Come preventivato, si tengono i referendum decisi nel Congresso di Potsdam. L'Olanda e la Danimarca votano per entrare come stati federati nell'Impero Germanico. Il Belgio sancisce la divisione tra una Fiandra che entra nel Reich (con la monarchia dei Sassonia-Corburgo), e una Vallonìa repubblicana che diventa un dipartimento francese. I Paesi Baltici, la Finlandia e la Bessarabia scelgono la secessione dalla Russia. La Transilvania, la Croazia, la Bosnia, la Galizia, il Montenegro, l'Albania e il Kossovo scelgono la secessione dall'Impero Austro-Ungarico-Slavo, che mantiene la sua sovranità su Austria, Ungheria, Cechia, Slovacchia, Slovenia. Transilvania e Bessarabia si uniscono con la Romania, nel Regno della Grande Romania. L'Albania e il Kossovo fondano il Regno di Illiria. La Croazia, la Bosnia, il Montenegro e la Serbia fondano il Regno di Jugoslavia.
In Italia si registra una grande crescita economica, soprattutto nel "Triangolo industriale" di Milano, Torino e Genova. Il governo è guidato da Stefano Cavazzoni, che era il vicepresidente del Consiglio prima della morte di Tangorra (che in questa Timeline è posticipata di un anno, a causa delle migliori cure dovute allo sviluppo economico).

L'Europa nel 1924

L'Europa nel 1924

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1925: Muore il Cancelliere Tedesco Ebert. Gli succede il socialdemocratico Philipp Scheidemann, convinto europeista, che nel suo discorso di insediamento parla di "Nucleo Europeo" composto da Impero Tedesco, Impero Austro-Ungarico-Slavo, Repubblica Francese e Regno d'Italia. Offre però l'adesione all'Unione Europea anche a Spagna, Portogallo, Romania, Paesi Baltici e Polonia. Mentre Jugoslavia, Grecia e Bulgaria rimangono alleate della Russia. I Tedeschi iniziano a ritirarsi dalla Turchia, mantenendo solo il controllo di Costantinopoli e del Bosforo. Gli Jugoslavi attaccano il Kossovo, provincia dell'Albania, e il presidente Zogu fugge lasciando il paese allo sbando. L'Unione Europea affida all'Italia il compito di difendere Kossovo e Albania e stabilire su di essi un protettorato. In Italia però il partito popolare si divide tra interventisti e pacifisti, e questo provoca la caduta del governo Cavazzoni e lo scioglimento delle Camere. Alle elezioni successive i nazionalisti di Federzoni e i socialisti-nazionali di Mussolini, Battisti e Corridoni ottengono complessivamente un 18%, i liberali il 14%, i popolari si attestano il 26%, i socialisti sul 22% e i comunisti sul 20%. Si forma un governo di coalizione tra nazionalisti, liberali e popolari, guidato da Luigi Federzoni, con Mussolini come Ministro della Difesa, Cavazzoni agli Interni, Benedetto Croce alla Pubblica Istruzione, De Gasperi agli Esteri. Il Parlamento vota a favore dell'intervento "umanitario" in Albania, che di fatto si propone l'annessione del Regno d'Illiria e la sottrazione di altri territori alla Dalmazia jugoslava. Incomincia quindi la Guerra Italo-Slava, che vede l'Austria alleata dell'Italia e Grecia e Bulgaria alleate della Jugoslavia.

1926: Con il Trattato di Tirana, l'Albania accetta di diventare colonia italiana purché l'Italia si impegni a difendere il Kossovo dall'attacco degli Jugoslavi. Le grandi potenze mettono in moto la "diplomazia dei telegrammi e dei telefoni" per scongiurare rapidamente l'estensione del conflitto. La Russia, che vorrebbe entrare in guerra in favore della Jugoslavia, in cambio della propria neutralità chiede l'annessione della Tracia turca (esclusa Istanbul) alla Bulgaria, e delle isole nord-egee e di Costantinopoli al proprio alleato di ferro, e cioè il regno di Grecia, che ottiene anche la costa bulgara sull'Egeo. La Germania garantisce l'accordo sulla base del suo protettorato sul Sultanato di Turchia, la cui capitale viene spostata ad Ankara. Le altre potenze accettano il compromesso e il debole esercito jugoslavo viene sconfitto nella battaglia di Pec dal meno debole esercito italiano. Gli Jugoslavi, perduto l'appoggio russo e greco, chiedono subito la pace. L'Italia annette dunque l'Albania e la Dalmazia.
La vittoria conferisce popolarità al ministro della difesa Mussolini e alla sua corrente social-nazionale, radicata soprattutto nel nord, e proclama la politica imperialistica del "Mare Nostrum", che mette in imbarazzo gli alleati, ma che appare molto gradita alle elite culturali dell'epoca. La dichiarazione di Mussolini provoca la scissione interna dei vari partiti della coalizione di governo: i Liberali di Sinistra (LS), guidati da Gobetti e Amendola, passano all'opposizione, come pure i Popolari Democratici (PD) guidati da Angelo Mauri, dimessosi dalla carica di Ministro dell'Agricoltura, e da Alcide De Gasperi. A questo punto, la maggioranza di governo appare molto indebolita e per evitare di perdere le elezioni successive fa votare una nuova legge elettorale che attribuisce alla coalizione vincente un premio di maggioranza dei due terzi della Camera. Questa legge, firmata dal giurista Acerbo, viene subito approvata dal Parlamento e bollata come "Legge Truffa" dalle opposizioni. Il PSI, guidato da Giacomo Matteotti e Carlo Rosselli, crea una alleanza riformista con i LS e i PD ed invitano il PCI a costituire un Fronte Democratico contro il Blocco Nazional-conservatore (Nazionalisti, Popolari di Destra, Liberali di Destra). Si crea dunque in Italia un sistema bipolare.
L'Impero Britannico si trasforma nel Commonwealth of Nations.
In Polonia colpo di stato del generale Pilsudsky.
In Giappone sale al trono Hirohito. 
Il Cancelliere tedesco Scheidemann propone alle grandi potenze europee ed extra-europee di creare una Società delle Nazioni per il mantenimento della pace e dello sviluppo. Il Marco Europeo diventa la moneta comune di Italia, Francia, Germania, Austria-Ungheria-Cechia, Polonia, Romania. La crescita economica europea è notevole, e si moltiplicano le scoperte scientifiche, le innovazioni tecnologiche, e migliorano le condizioni socio-sanitarie della popolazione.

Lìimperatore Ottone I d'Asburgo1927: In Europa continua a fiorire la "Belle Epoque", mentre negli Usa si afferma la musica jazz dei cosiddetti "Anni ruggenti". Nel Regno Unito il principe del Galles Edoardo e sua moglie, la principessa Victoria Luisa, hanno una seconda figlia, Luisa Augusta Magdalena. L'anziano re Giorgio V mostra preoccupazione per il fatto che i suoi due figli maggiori abbiano avuto solo figlie femmine, condannando così all'estinzione il cognome dei Sassonia-Coburgo-Gotha. Il Principe del Galles, poi, si dichiara favorevole all'ingresso della Gran Bretagna nell'Unione Europea e anche nell'Unione Monetaria, trovando però un fermo dissenso sia presso il Re che presso il Premier.
Nonostante i progressi della medicina abbiano permesso a Carlo I, imperatore d'Austria e re di Boemia e di Ungheria, di sopravvivere alla polmonite del 1922, il sovrano si spegne ancor giovane consumato dalla tubercolosi. Gli succede il figlio quindicenne Ottone I (vedi foto a sinistra) con il titolo di Imperatore d'Austria (incoronato in primavera) e Re di Boemia e di Ungheria (incoronato in autunno). Praga e Budapest chiedono una completa autonomia politica, unita solo dal comune sovrano, come gli stati del Commonwealth britannico. Il Cancelliere austriaco Ignaz Seipel accetta la richiesta e l'Impero diventa la Triplice Monarchia. Il Primo Ministro Ungherese Miklos Horty assume poteri quasi dittatoriali, nonostante le proteste dell'imperatrice madre Zita di Borbone-Parma.
Nel Celeste Impero di Cina, Chiang Kai-Shek instaura una dittatura nazionalista, rispetto alla quale l'imperatore Pu-Yi è un semplice burattino.
Hirohito invece ha desiderio di ampliare l'Impero del Sole giapponese.

1928: La Banca Centrale Europea, con sede a Francoforte, rileva un "eccesso di offerta" di beni e servizi che il mercato non è più in grado di assorbire. Per sostenere i consumi, decide di abbassare il tasso di sconto, ossia l'interesse pagato dalle banche alla BCE per le somme ricevute in prestito. Questa mossa favorisce i bilanci familiari, ma anche la ricapitalizzazione di banche e imprese. Negli Usa e nel Regno Unito, invece, il problema viene sottovalutato se non addirittura ignorato.
Alla morte dello zar Nicola II, gli succede il figlio Alessio II, malato di emofilia e debole di carattere: questo comporta un potere crescente del primo ministro Kerensky. Il premier greco nazionalista Venizelos firma un accordo con i paesi confinanti per confermare le linee di confine territoriale decise al termine della guerra italo-jugoslava, ma reclama le isole greche sotto il controllo italiano e anche Cipro, sotto il controllo britannico. Italia e Regno Unito si dissociano da quelle dichiarazioni, mentre la Russia le appoggia. Francia, Germania e Austria-Cechia-Ungheria si dichiarano neutrali.
In Egitto prende il potere il re Fuad I, appoggiato dagli inglesi.
In Albania e Dalmazia vengono creati governi autonomi, interni al Regno d'Italia, che comprende anche Libia, Somalia, Eritrea ed Abissinia.
L'imperatore Hirohito, contrariato dalla crescente potenza della Cina nazionalista di Chiang Kai-Shek, destina la maggior parte della spesa pubblica giapponese agli armamenti militari e alla ricerca finalizzata alla scoperta di nuove armi ad ampio raggio.

1929: Il Consiglio di Amministrazione della Banca Centrale Europea, valutando l'eccessivo apprezzamento delle azioni della borsa americana di Wall Street, invita le banche e gli investitori privati europei a ritirare tali azioni e ad investirle in obbligazioni bancarie europee e titoli di stato emessi dai membri l'Unione Centro-Europea. Il neo-premier britannico Ramsay Mc Donald, laburista, vince le elezioni e propone di entrare nell'Unione Europea e di seguire la stessa politica economica della BCE, ma il re Giorgio V si oppone a tal punto da costringere McDonald alle dimissioni. Gli succede temporaneamente il conservatore Stanley Baldwin, con un governo di unità nazionale.
Dopo il crollo della borsa newyorkese di Wall Street , consumatosi tra il 24 e il 29 ottobre, anche la Borsa di Londra crolla, perdendo cifre colossali, e la sterlina subisce una fortissima svalutazione.
La colpa di questo tracollo viene attribuita a re Giorgio V e al premier Baldwin, che si dimette, lasciando di nuovo il posto a McDonald. I laburisti e i liberaldemocratici ipotizzano un referendum per la scelta tra monarchia e repubblica. A questo punto il re Giorgio V gioca la sua ultima carta per salvare la monarchia, e cioè l'abdicazione a vantaggio del figlio Edoardo VIII, molto popolare sia in patria che all'estero, e molto vicino alla Germania.
Nel suo discorso di insediamento, Edoardo VIII annuncia, concordemente col premier Mc Donald, l'ingresso del Regno Unito nell'Unione Centro-Europea, che si trasformerà così in Unione Europea.
L'Unione Europea così ampliata accoglie tutti i capitali in fuga da New York, rafforzando notevolmente la propria economia reale, in particolare quella dell'Impero Germanico, che diventa la prima superpotenza mondiale in assoluto, seguita dalla Francia, guidata da anni dal primo ministro Briand, fine diplomatico, e dalla Russia di Alessio II e Kerensky.
Cina e Giappone riescono a reagire positivamente alla crisi finanziaria grazie ai prestiti ottenuti dalla Bce in cambio di un temporaneo protettorato europeo sull'estremo oriente.
Il mondo anglosassone invece vive una profonda crisi politico-istituzionale.
In Italia il primo ministro italiano Federzoni firma col Segretario di Stato del Vaticano i Patti Lateranensi e il primo Concordato tra Stato italiano e Chiesa cattolica. Il re di Jugoslavia con un colpo di stato assume poteri dittatoriali.

L'Europa nel 1929

L'Europa nel 1929

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1930: Il premier britannico Mac Donald, laburista, nomina Cancelliere dello Scacchiere (ossia Ministro del Tesoro) l'economista John Mainard Keynes, sostenitore di una politica di spesa pubblica alta e di abbassamento delle tasse e dei tassi di interesse. Questo permette al Regno Unito di rispettare i parametri di stabilità richiesti dall'Unione Europea. La sterlina viene definitivamente sostituita dal marco europeo.
Gli altri territori dell'Impero Britannico esterni all'Europa non sono però ammessi nell'Unione Europea, e ciò causa un prematuro sfaldamento dell'Impero stesso. Edoardo VIII rinuncia all'incoronazione ad Imperatore delle Indie, e affida ad una commissione mista di britannici, induisti, musulmani e rappresentanti di altre minoranze la gestione del Dominion delle Indie Orientali. Nelle colonie africane i governatori inglesi si rifiutano di adottare il marco europeo come valuta, e creano una Unione Britannica Africana, con una propria valuta: la sterlina africana. Questo crea un effetto domino riguardo alle altre colonie africane degli altri paesi europei, che pretendono di avere la possibilità di usare un doppio corso monetario, sia in marchi europei, che in valute locali, come il franco africano o la lira libico-etiopica. Nel Congresso di Francoforte le nazioni componenti l'Unione Europea prendono le seguenti decisioni. Concessione del doppio corso tra marco europeo e valuta locale. Concessione dello status di Protettorato pro tempore a tutte le colonie extraeuropee, con un periodo di dieci anni per arrivare ad una maggiore autonomia. Apertura diplomatica e commerciale con le altre potenze mondiali.
La crisi economica si abbatte sugli USA, a tal punto che il presidente Hoover è costretto a dimettersi. Nelle elezioni anticipate vince il democratico Franklin D. Roosevelt, che si dichiara favorevole alla politica fiscale e monetaria europea e propone un trattato di alleanza per creare un'area di libero scambio aperto alle varie potenze continentali.
Il Consiglio dei capi di stato e di governo dell'Unione Europea firma con Roosevelt, Kerensky e Chiang Kai-Shek (senza però il Giappone) un Trattato Generale sul Commercio e le Tariffe, detto GATT (General Agreement on Tariffs and Trade) ed inoltre firmano un Trattato di Nascita delle Nazioni Unite detto UNO (United Nation Organisation), con il compito di cooperare nelle politiche diplomatiche ed economiche per risolvere i notevoli problemi in atto.
Il Giappone adotta una politica protezionistica e fortemente incentrata sullo sviluppo tecnologico.
In novembre alle elezioni del Reichstag vincono i socialdemocratici e Scheidemann è riconfermato Cancelliere del Reich.

1931: In Spagna, dopo la fine della dittatura di Primo de Rivera, si tengono elezioni democratiche e vince il fronte repubblicano, per cui re Alfonso XIII lascia il paese, dove viene proclamata la Repubblica.
Il Giappone occupa varie isole del Pacifico che si erano dichiarate indipendenti dalle potenze europee.
Il piano economico deciso dal GATT incomincia a dare i primi risultati positivi e si riesce a contenere il fenomeno della disoccupazione. Incomincia una immigrazione nei territori dell'Unione Europea da parte di cittadini dei paesi europei più poveri e non aderenti all'unione, e questo provoca una immediata ondata xenofoba, che, sommata al diffuso antisemitismo delle masse, crea un clima politico instabile, con i blocchi di destra e quello di sinistra molto distanti tra loro e pronti a tutto per vincere le elezioni.
In Italia si tengono, in questo clima, si tengono le elezioni per il rinnovo del parlamento. Dopo anni di governo di destra, vince il Fronte Popolare: Popolari di Centro-Sinistra, Democratici, Repubblicani, Socialisti, Radicali e Comunisti. L'incarico di formare il nuovo governo viene affidato ad Achille Grandi, che si presenta alle Camere con un programma molto complesso, nato da un estenuante compromesso tra le varie ed eterogenee componenti della maggioranza di centro-sinistra. Tale governo ha l'ostilità del Re Vittorio Emanuele III e del Papa Pio XI.

Il primo ministro italiano Achille Grandi1932: Il governo di centro-sinistra di Achille Grandi (nella foto a destra) si dimostra paralizzato dai veti incrociati delle numerose forze che lo compongono, mentre le destre ne approfittano per aizzare il malcontento delle folle, dovuto al declassamento della classe piccolo-borghese, che si trova superata, dal punto di vista del reddito, dalla classe operaia ed artigiana. Il Re non perde occasione per prendere le distanze dal Governo, e anche il Senato, di nomina regia, si oppone alle decisioni dell'esecutivo. In questo clima il nuovo capo dell'opposizione di centro-destra, Alcide De Gasperi, propone una Assemblea Costituente per cambiare lo Statuto Albertino e dare una maggiore funzionalità alle istituzioni italiane. Anche il Fronte Popolare spagnolo si trova in difficoltà analoghe e sia la Chiesa che i militari mostrano insofferenza per tale governo.
In Portogallo inizia la dittatura di destra di Antonio de Oliveira Salazàr.
In Austria vince il centro-destra guidato dal Cancelliere Dolfuss, che entra subito in contrasto con il primo ministro-dittatore del regno di Ungheria, il maresciallo Horty. Per la prima volta si parla seriamente di una separazione tra le due nazioni di base dell'Impero guidato da Ottone d'Asburgo. Il governo di Praga si associa a quello dell'Austria, e prospetta addirittura un ingresso di Austria e Cechia nell'impero germanico, pur essendo la Cechia abitata in maggioranza da Boemi e Moravi, e quindi slavi, per quanto germanizzati.
Il Cancelliere tedesco Scheidemann si mostra possibilista per creare una grande confederazione germanica, purché si riconosca a Federico Guglielmo V il titolo di Kaiser, mentre ad Ottone solo quello di Koenig.
Le misure prese dal GATT e dall'Unione Europea permettono di uscire rapidamente dalla crisi economica, ma gli imperi coloniali rifiutano la dipendenza dalle potenze europee, creando notevoli tensioni geopoliche.
L'imperatore del Giappone Hirohito si propone come rappresentante di tutte le nazioni asiatiche e africane che vogliono affrancarsi dalla dipendenza dall'Europa.

1933: Il dittatore ungherese, ammiraglio Horty, da sempre ostile all'Imperatore Otto e a sua madre Zita, indice un referendum per l'indipendenza completa dell'Ungheria. Tale referendum viene vinto, anche se con una maggioranza esigua, il 52%, ottenuta, si pensa, anche tramite brogli.
Questa secessione crea un forte malcontento in Austria, di cui approfitta il cancelliere Dollfuss, che con un colpo di stato diventa dittatore e dichiara decaduta la monarchia. Otto d'Asburgo e la sua famiglia giungono a Praga, ultima roccaforte dell'impero asburgico. Nonostante la solidarietà del Kaiser Federico Guglielmo V, il governo tedesco del Cancelliere Scheidemann riconosce subito l'autonomia dei tre stati, e propone all'Austria e alla Cechia di entrare nell'Impero Germanico.
Si tengono due referendum in Austria e in Cechia ed entrambe le nazioni accettano di entrare nel ricchissimo e potentissimo Impero Germanico. Otto d'Asburgo perde il titolo imperiale, ma mantiene la corona di Re di Boemia e di Moravia.
In Francia numerosi scontri tra rappresentanti dell'estrema destra e dell'estrema sinistra portano il primo ministro radicale Herriot alle dimissioni. Il presidente, il repubblicano Albèrt Lebrun, scioglie l'Assemblea Nazionale e indice le elezioni anticipate. In tali elezioni vince il Fronte Popolare (repubblicani, radicali, democratici, cristiano sociali, socialisti e comunisti) e la guida del governo è affidata a Leon Blum.
La Spagna, guidata anch'essa da un Fronte Popolare, chiede aiuto alla Francia nel caso di una guerra civile che i generali di destra stanno preparando, con la benedizione della Chiesa. La Francia garantisce il proprio appoggio ed ottiene che la Spagna entri nell'Unione Europea.
La Spagna accetta, ma chiede all'Italia la restituzione delle Isole Baleari. Il primo ministro italiano, di sinistra, Achille Grandi, si dichiara d'accordo e fa votare al parlamento la cessione, attirandosi ancora più antipatie da parte dell'opposizione di destra e del Re.
Il premier britannico Mac Donald propone alla Camera dei Comuni un disegno di legge, detto "devolution", che attribuisce ampi margini di autonomia a Scozia, Galles, Irlanda del Nord e Cornovaglia. La legge viene votata anche grazie all'appoggio del re Edoardo VIII, estimatore del federalismo tedesco e statunitense.
Dà scandalo, in Inghilterra, la relazione adulterina tra il re Edoardo VIII e l'americana Wallis Simpson, tanto che la regina Victoria Luisa e le figlie lasciano Buckingham Palace e vanno a vivere a Kensington Palace.
In Russia muore ancor giovane lo zar Alessio II, e gli succede il figlio di sette anni, Pietro IV. Il vero detentore del potere resta l'eterno primo ministro Kerensky, più volte riconfermato alle elezioni.

L'Europa nel 1933

L'Europa nel 1933

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1934: La Spagna annette Andorra, l'ultimo paradiso fiscale in territorio europeo, ma concede l'indipendenza ai Paesi Baschi, alla Navarra e alla colonia del nord del Marocco.
In Norvegia si tiene un referendum per l'associazione all'Impero Germanico, e viene vinto. La dinastia reale norvegese si riconosce vassalla dell'Imperatore Federico Guglielmo V.
La Svezia, la Finlandia e i Paesi Baltici entrano nell'Unione Europea. In Jugoslavia il Re Alessandro I è ucciso in un attentato e dopo la sua morte scoppia una guerra civile tra i Croati, appoggiati dall'Unione Europea, e i Serbi,appoggiati dall'Impero Russo.
L'Ungheria avanza diritti sulla Transilvania, ma la Romania non accetta di riconoscere l'autonomia alle zone di minoranza ungherese, per questo il maresciallo Horty, sostenuto dall'Unione Europea, dichiara guerra alla Romania, sostenuta dall'Impero Russo, e invade la Transilvania.
Queste due guerre incrinano i rapporti tra l'Unione Europea e l'Impero Russo, il quale propone un'Alleanza Ortodossa tra Greci, Serbi, Rumeni, Bulgari e Russi, simboleggiata da una croce azzurra in campo bianco.

1935: La guerra balcanica che vede scontrarsi Croazia e Serbia e la guerra carpatica che oppone Ungheria e Romania vengono interrotte da una mediazione ad altissimo livello tra il Cancelliere germanico Scheidemann (alleato di Croazia e Ungheria) e il primo ministro dell'Impero Russo, Kerensky (alleato di Romania e Serbia). Viene stabilito un confine tra la Croazia e la Serbia, che taglia in due parti eguali la Jugoslavia. La Romania cede la Transilvania all'Ungheria, ma ottiene dalla Russia un ampliamento territoriale a est e cioè la Transdniestria e la zona costiera di Odessa. La Croazia entra nell'Unione Europea, mentre la Serbia, la Romania, la Bulgaria e la Grecia si uniscono all'Impero Russo nell'Unione Ortodossa.
La Francia e l'Italia, entrambe governate da un Fronte Popolare, mandano ciascuna un contingente militare in Spagna per reprimere la rivolta militare del generale Francisco Franco contro il Fronte Popolare Spagnolo. Nel giro di pochi mesi le truppe dei franchisti sono sconfitte e il generale Franco è condannato a morte per alto tradimento e attentato alla costituzione. La sentenza viene eseguita mediante lo strumento della "garrota".
Le colonie asiatiche e africane degli imperi europei incominciano una serie di ribellioni, rivendicando l'autonomia.
Il Giappone si propone come nazione guida di un'organizzazione alternativa all'UNO (United Nation Organisation) a cui viene dato il nome di Free Alliance of Indipendent States (FAIS).
I paesi autoproclamatisi autonomi che diventano fondatori della FAIS, assieme al Giappone, sono l'India, la Birmania, il Siam, la Malaysia, l'Indonesia, il Brasile, l'Argentina, l'Egitto, il Marocco, la Persia.
In Palestina si estendono le colonie israeliane che da alcuni decenni si sono andate formando in Terrasanta.
Stefano Cavazzoni Alle elezioni germaniche di dicembre il partito socialdemocratico di Scheidemann viene riconfermato come principale forza politica, ma non ottiene la maggioranza assoluta, per cui si allea con i liberaldemocratici, pur mantenendo la cancelleria. Un minuscolo partito, detto nazionalsocialista, ottiene solo lo 0,44 % ed il suo leader, Adolf Hitler, si ritrova disoccupato e trova lavoro come cameriere presso una ricca famiglia ebraica.

1936: Una rivolta indipendentista in Macedonia riaccende la polveriera dei Balcani. Questa volta però la mediazione di Kerensky non è possibile perché il leader russo è stato messo in minoranza nella Duma, da parte di una corrente di socialisti passata all'opposizione. La Bulgaria ne approfitta per invadere la Macedonia e la Serbia manda immediatamente le sue truppe a difendere il suo territorio. Incomincia una guerra che termina dopo poche battaglie con la sconfitta della Serbia, che deve cedere alla Bulgaria la regione della Macedonia.
L'Unione Europea ordina all'Italia di restituire alla Grecia le isole, tra cui Creta e Rodi. Il primo ministro Grandi accetta senza protestare, ma una violenta campagna giornalistica tesa a delegittimarlo ha come effetto lo sfaldamento della maggioranza che lo sostiene. Infine, un voto di sfiducia proposto dai comunisti sul finanziamento delle truppe di presidio in Albania e Kossovo, viene votato anche da qualche deputato centrista e trasformista e questo porta alla caduta del governo di Achille Grandi.
Si torna alle elezioni, in cui il Blocco Conservatore (nazionalisti, liberali di destra, popolari di centro-destra) vince con il 52% e il Re, compiaciuto del risultato, affida a Stefano Cavazzoni (foto a sinistra) il compito di formare il nuovo governo.
Del resto tutti i Fronti Popolari ed i governi socialisti entrano in crisi, accusati dalle opposizioni di sperperare il denaro pubblico, di alzare le tasse e di non difendere a sufficienza il predominio europeo gli imperi coloniali. MacDonald, dopo aver ceduto alla direttiva europea che prevedeva il passaggio di Gibilterra alla Spagna, di Malta all'Italia e di Cipro alla Grecia, viene violentemente attaccato dalla stampa, si dimette e le elezioni britanniche vengono vinte dal conservatore Stanley Baldwin.
Edoardo VIII viene pubblicamente biasimato per la relazione extraconiugale con Wallis Simpson, e questo riduce il prestigio della monarchia britannica.
I governi di Léon Blum in Francia e di Manuel Azana reggono, nonostante le difficoltà.
Prime tensioni tra Palestinesi e coloni Ebrei in Terrasanta.
Si comincia a parlare di armi segrete sperimentate in Giappone.

1937: Antonio Gramsci, per motivi di salute (tubercolosi), si dimette da segretario del PCI e gli succede Palmiro Togliatti. Il PSI, a congresso a Bologna, si scinde in quatto partiti: PSIUP (partito socialista italiano di uintà proletaria, che vuole una alleanza strategica col PCI) con segretario Pietro Nenni, il PSA (partito socialista autonomista) con segretario Sandro Pertini, il PSDI (partito social democratico italiano) con segretario Saragat e il PLS (partito liberal-socialista) con segretario Carlo Rosselli.
In Gran Bretagna il nuovo premier Neville Chamberlain inaugura una politica fortemente filo-tedesca ed europeista, basata su un patto tra Londra, Berlino e Parigi.
In Russia alle elezioni vince una coalizione di centro-destra, guidata dal generale Lavr Georgievic' Kornilov.
Nell'Oceano Pacifico di pertinenza giapponese viene rilevato un fenomeno anomalo, come se un atollo fosse esploso per una eruzione vulcanica.

1938: La rivolta indipendentista delle colonie francesi africane e indocinesi provoca le dimissioni del governo di sinistra di Léon Blum, a cui succede il moderato Daladier, che manda la Legione Straniera a presidiare le colonie più importanti.
La rivolta si estende alle colonie britanniche, ed il premier Chamberlain ammette che "l'Impero Britannico è sovradimensionato rispetto alle sue concrete possibilità di controllo militare", e per questo avvia una riforma del Commonwealth basata sulla parità assoluta di tutti i paesi che riconoscono come sovrano Edoardo VIII.
Persino all'interno del Regno Unito la Scozia e l'Irlanda del nord eleggono parlamenti locali fortemente autonomisti rispetto all'Inghilterra. In un momento così delicato, il re preferisce "svernare alle Bahamas con l'amante Wallis Simpson", lasciando che a rappresentare la famiglia reale ci sia l'anziana regina madre Mary e la regina consorte Victoria Luisa.
Nella Conferenza di Monaco i leader dell'Unione Europea decidono di favorire il processo di decolonizzazione di Africa e di Asia, mantenendo però un controllo delle zone strategiche e di quelle economicamente rilevanti.
L'Italia mantiene il controllo della Libia e della Somalia, mentre concede l'indipendenza ad Eritrea ed Etiopia.
Tra Impero Germanico e Italia è stipulato un accordo di collaborazione per gli studi di fisica nucleare, anche perché si teme che gli USA, la Russia, la Cina e il Giappone stiano già pensando a eventuali possibilità di utilizzo militare delle ultime scoperte scientifiche.

L'Europa e il Corno d'Africa nel 1938

L'Europa e il Corno d'Africa nel 1938

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1939: Il Giappone invade la Corea, sconfiggendo con facilità le truppe dell'Impero Cinese governato da Chiang Kai Shek. L'UNO (United Nation Organisation), l'Unione Europea, l'Unione Ortodossa e gli Usa condannano l'azione, ma non intervengono per volontà dello stesso Chiang Kai Shek, che teme una ricolonizzazione occidentale della Cina.
Molti scienziati europei vengono incentivati, con enormi gratifiche finanziarie, ad andare in Giappone a portare avanti le loro ricerche da lì, dato che il Giappone investe gran parte del suo bilancio pubblico. Tra questi scienziati vi sono Lise Meitner e Otto Hahn.
Inaspettatamente alle elezioni della Duma russa il partito comunista vince le elezioni e lo zar Alessio II affida a Vjaceslav Michajlovic Molotov la guida del nuovo governo. Molotov si mostra conciliante con la Chiesa Ortodossa e proclama la nascita ufficiale della Unione degli Stati di Religione Ortodossa (USRO), comprendente: Russia (come stato guida), Romania, Bulgaria, Serbia e Grecia. L'USRO si propone come superpotenza autonoma rispetto all'Unione Europea e agli USA. I rapporti diplomatici internazionali peggiorano vistosamente nel settembre 1939, quando l'USRO si dichiara alleata del Giappone. Segretamente viene firmato un patto tra Molotov e il premier giapponese Nobuyuki Abe che prevede l'alleanza segreta tra le due potenze, per spartirsi ampie zone dell'Impero Cinese e dell'Asia.

1940: L'Impero Giapponese, con una rapida operazione militare, invade Taiwan e poi attacca Shangai. A Pechino, il governo di Chiang Kai-Shek dichiara guerra al Giappone. L'Unione Ortodossa dichiara il proprio appoggio a Tokyo, mentre gli Usa si mostrano solidali con l'Impero Cinese. L'Unione Europea non prende posizione ufficiale, lasciando liberi i singoli membri di decidere autonomamente. Gli unici ad appoggiare la Cina sono i Britannici.
La situazione precipita quando l'imperatore cinese Pu Yi, segretamente alleato con i giapponesi, con un colpo di stato rovescia il governo di Chiang Kai-Shek, che viene immediatamente fucilato. L'esercito giapponese invade la Manciura, e arriva fino a Pechino senza incontrare opposizione, e facendo credere a Pu Yi di essere tornato il vero autocrate dell'Impero del Drago. E invece questa operazione militare sancisce l'espansione dell'Impero del Sole. Gli USA e il Regno Unito non riescono a convincere il resto dell'UE ad entrare in guerra, per cui si ritrovano isolati, come i Cinesi, sulla scena diplomatica internazionale. Roosevelt però manda la flotta americana del Pacifico a Manila, a presidiare le Filippine, mentre la sola flotta britannica difende Hong Kong.
A questo punto i Giapponesi, senza neppure una dichiarazione di guerra, bombardano entrambe le flotte e le città. Il giorno dopo USA e Regno Unito dichiarano guerra all'Impero del Sole.
Ha inizio la Grande Guerra del Pacifico.

1941: Si svolgono, a nord delle Filippine, le prime battaglie navali e aeronautiche tra il Giappone e gli Alleati USA-UK. L'esito è incerto, ma dopo pochi giorni l'aeronautica giapponese sorvola Manila e sgancia una bomba dagli effetti devastanti, mai visti prima: la bomba atomica. I morti sono centinaia di migliaia, il paesaggio è devastato. Il premier giapponese Nobuyuki Abe minaccia di "annientare tutte le capitali dei nostri nemici e di chi li ospita". E per dimostrare la serietà delle sue intenzioni una seconda bomba viene sganciata su Singapore, causando quasi un milione di morti. 
A quel punto USA e UK, che ancora non sono arrivati alla scoperta delle armi nucleari, sono costretti a chiedere la resa senza condizioni. Il Giappone concede la resa, ma in cambio richiede che:

1) La sovranità diretta dell'Imperatore Hirohito si estenda sui territori costieri della Cina, compresa la Manciuria, la Corea, Shangai, Hong-Kong, Macao e Taiwan.
2) Pu-Yi resti nella Città Proibita che diventa la sua lussuosa prigione, con il titolo di imperatore di Pechino. Ovviamente sotto il protettorato giapponese.
3) La Mongolia e l'Alaska siano cedute alla Russia.
4) Il Tibet e il Sinkiang ottengano l'indipendenza dalla Cina, ma diventino protettorati giapponesi.
5) Siano dichiarate colonie giapponesi i seguenti stati: Filippine, Indocina ex francese, Siam, Birmania, Malaysia, Indonesia , Nuova Guinea e nord dell'Australia.
6) La California diventi colonia giapponese.
7) Tutte le isole del Pacifico diventino parte integrante dell'Impero Giapponese.
8) USA e UK sospendano ogni ricerca che possa portare ad armi nucleari.
9) I paesi islamici siano costretti a mantenere una totale neutralità.
10) Gli USA ritirino truppe e capitali dall'America Latina.

USA e UK reagiscono alla sconfitta in modo diverso. Mentre gli Usa si sentono spronati a proseguire segretamente la propria ricerca per realizzare la bomba atomica, il Regno Unito esplode. La Scozia si erige a repubblica indipendente. L'Irlanda del Nord scaccia i coloni Inglesi e si unisce alla Repubblica d'Irlanda. Il Galles e la Cornovaglia si costituiscono come Repubblica Celtica.
Il Regno Unito torna ad essere il Regno di Inghilterra, sotto la sovranità di Edoardo VIII, sostenuto come sempre dalla Germania. Tutte le colonie dell'ex Regno Unito ottengono l'indipendenza.
L'Imperatore di Germania, Federico Guglielmo V, dichiara che l'Europa è già dotata di armi nucleari, e che intende proporsi come seconda superpotenza mondiale.
Nel castello di Hohenzollern il vecchio Guglielmo II muore, dopo essere impazzito.

I devastanti effetti dell'esplosione nucleare su Manila

I devastanti effetti dell'esplosione nucleare su Manila

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Il Giappone dopo la Grande Guerra del Pacifico

Il Giappone dopo la Grande Guerra del Pacifico

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