Fanta-Himmler


Gabriele, esperto di Linguistica dell'Università di Trento, l'11/9/2002 ha avanzato questa proposta:  

Che sarebbe accaduto se Himmler ce l'avesse fatta, nel gennaio-aprile 1945, a rivoltare il fronte (ossia alleati più Germania denazificata) contro l'URSS? E se l'atomica fosse poi stata usata - horribile pensatu - non contro Hiroshima ma contro Minsk?

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Queste sono le risposte dell'amico Bhrg'hros: 

1a) vittoria sovietica contro gli atlanto-tedeschi, senza atomiche (Germania, Italia e Francia nel Patto di Varsavia; armistizio britannico; guerra fredda euro-americana); prosecuzione della guerra nel Pacifico e del patto di non aggressione russo-giapponese?
1b) vittoria atlanto-tedesca contro l'URSS, senza atomiche; indipendenza delle repubbliche ex-sovietiche; restaurazione della Polonia (incluso il corridoio)? Restaurazione del Wolgadeutschland e sua annessione al Reich (ma senza un corridoio...)
2a) una sola atomica e vittoria atlanto-tedesca: come al punto 1b; interrogativo: instaurazione di un regime capitalistico in Russia? Russia europea occidentale contro Siberia sovietica (analogamente alle previsioni di Himmler durante la guerra)? Tale Russia (senza le repubbliche ex-sovietiche) sarebbe stata anglo-americana o (meno probabile) in parte data in amministrazione tedesca?
2b) risposta atomica sovietica su Berlino, armistizio tedesco-sovietico e guerra civile in Germania (come in Cina?)
3) (più fantastorico) prosecuzione solo tedesca della guerra aperta sul fronte orientale, ma con appoggio abbondante da parte americana.

Situazione europea:

1945: restaurazione di tutte le sovranità (pax americana) in Europa occidentale, settentrionale e sud-orientale, senza o quasi concessioni a influenze tedesche; trattamento del nazismo come il franchismo;
1945-1950: carta bianca all'Est dal Baltico al Pacifico con possibili esiti: vittoria russa (ritorno al punto di partenza) oppure armistizio sugli Urali o vittoria tedesca, germanizzazione della Siberia ed eventuale incoraggiamento della guerra fredda tedesco-giapponese in Asia (1953 alleanza sino-tedesca? 1958 Mongolia, Sin Kiang e Tibet filo-giapponesi indipendenti?), dopodichè:
1963-2003: guerra fredda tedesco-americana con sobillazione atlantica delle nazionalità oppresse (dalla Polonia al Baltico all'Ucraina al Caucaso al Turkestan) e, dall'altra parte, mire tedesche sull'Europa occidentale (finanziamento a partiti nazionalsocialisti) e Vicino e Medio Oriente (1965 indipendenza dell'India? Politica filoaraba antiisraeliana? Spartizione dell'Iran? 1996 Invasione tedesca dell'Afghanistan?)

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Il 16/9/2002 l'amico Gabriele insiste:

Dove sarebbe scoppiata la guerra civile in Germania? Nei territori sotto occupazione sovietica o in aree industriali di una Germania ritornata ai confini del 1942 (salvo che in Europa occidentale) ma "capitalista" post-nazista? Come a ogni fantaevento si ha il bivio:

a) vittoria comunista, armistizio con l'URSS, neutralità antioccidentale, fine dell'imperialismo tedesco all'Est ma revanscismo all'Ovest;
b) vittoria "demoplutomassonica" e continuazione nello scenario 3)

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Bhrg'hros non si fa pregare:

Direi: Guerra col Giappone e scenario trascurato di vittoria giapponese (dopo un conflitto aperto, 1963-1970); confine tedesco-giapponese sugli Urali.
1968: India indipendente filogiapponese, ma sobillazione atlanto-tedesca della guerra civile in Cina (finanziamenti al vecchio capo partigiano Mao Zedong) e in India (Musulmani).
1973: repressione in Bangla Desh e attacco indo-giapponese al Pakistan occidentale.
1975: (re)ingresso anglo-americano in guerra accanto alla Germania, attacco congiunto all'Asia centrale giapponese da parte tedesca (Urali) e inglese (Iran, Afghanistan).
1976: controffensiva giapponese e contemporanea diversione sull'Arabia.
1978: conquista nipponica di Gerusalemme e ingresso della marina del Sol Levante nel Mediterraneo.
1979-1980: sconfitta degli Occidentali nelle battaglie di Cipro e di Salamina.
1982-1984: indipendenza delle colonie europee in Africa.
8 settembre 1983: armistizio dell'Italia con il Giappone.
1985: insurrezioni comuniste filogiapponesi in Germania-Russia, Francia e Spagna; ricorso americano (R. Reagan) alle bombe all'idrogeno e al cobalto, politica di distensione da parte del neocancelliere tedesco (del Volga) Buckliger (con una voglia di coca-cola sulla testa e promotore della politica della Durchsichtigkeit e del Wiederaufbau),.
1986-1988: cessazione delle ostilità e trattati di pace.
1989: crollo dell'impero tedesco esterno (Russia, Ucraina, Baltico, Polonia).
1991: dissoluzione della Germania (Prussia, Sassonia, Baviera ecc.)

Bhrg'hros

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È il momento giusto anche per riportare quest'ucronia di Paolo Maltagliati:

Contro ogni pronostico, grazie ad un maggior successo degli alleati nell’accorrere in aiuto, L’Armia Kraiowa, dopo più di un mese di feroci combattimenti (nella nostra timeline furono 63 giorni), riconquista Varsavia. Subito dopo, la vittoria, un aereo della RAF trasporta il governo polacco in esilio a Londra nella capitale. Enorme smacco per Stalin, che l’aveva definita un’avventura di criminali, e che aveva imposto al suo esercito, a meno di trenta Km, di non muovere un dito. Come cambia la storia del paese dell’aquila bianca?

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La risposta di Generalissimus è:

Spero vivamente che questa ucronia non sminuisca in alcun modo la figura di Giovanni Paolo II, anche se non penso.

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Anche Luigi Caratti si inserisce nella discussione:

Sul fronte tedesco questa perdita potrebbe convincere i tedeschi a riorganizzare la difesa sul fronte orientale - anche se visto il modo di agire di Hitler negli ultimi scampoli del nazismo penso sia più che probabile un inutile (?) dispendio di mezzi e risorse per recuperare la città, accelerando la file della Germania piuttosto che imporle di "darsi una regolata".

Sul fronte alleato lo vedo come un grattacapo: possibile "convincere" i polacchi appena liberati della necessità di dare campo libero alle armate staliniane? In caso contrario Berlino potrebbe cadere da ovest, magari qualche mese dopo. A questo punto si potrebbe ipotizzare uno scambio, lasciando a Stalin campo libero sui Balcani fino alla Grecia e, perchè no, una spartizione dell'Italia come "premio di consolazione"? Improbabile visto che l'Italia non può che venire liberata dagli angloamericani a partire dal sud, ma senz'altro la Grecia potrebbe finire in orbita sovietica senza troppe difficoltà, come pure forse la Turchia? Oppure Stalin potrebbe fregarsene di tutto e tutti e marciare verso ovest come se niente fosse (e magari senza neppure riconoscere il governo polacco?).

Vista così mi sembra che l'andazzo delle cose nella realtà sia stato quasi meglio, per l'economia degli alleati.

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Luigi è seguito a ruota da Bhrg'hros:

Mette in evidenza l'ambiguità di fondo degli Anglo-Francesi, che nel 1939 hanno usato l'invasione della Polonia come motivo per dichiarare guerra alla Germania ma non all'Unione Sovietica (benché a rigore le invasioni fossero persino maggiori nel secondo caso) e degli Americani, che dal 1941 alla fine del conflitto hanno adottato la strategia rooseveltiana "Germany First" anteponendo gli aiuti antitedeschi all'Unione Sovietica (e addirittura gli sbarchi nel Mediterraneo e in Europa) alla guerra di "difesa" nel Pacifico o l'aiuto alla Cina, salvo poi passare mezzo secolo a disfare metà dell'opera (ovviamente per raddoppiare il proprio guadagno) e infliggere ancora oggi al Mondo la Politica di Contenimento" di Russia e Cina... La morale che se ne ricava è che semplicemente si trattava di spartizioni: del Mondo tra Gran Bretagna, Germania e Giappone (con la Panamerica a sé) nel caso del Reich, del Mondo tra Greater Britain (ossia la N.A.T.O.) e l'Unione Sovietica nel caso degli Alleati; della Polonia importava agli Occidentali tanto quanto a Stalin.

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Riprende la parola Paolo:

Il fatto che alla fin fine sia andato meglio per tutti, polacchi a parte, è sicuro. La questione polacca è stata a lungo fonte di attrito tra Churchill e Stalin. E gli anglo-americani l’hanno “data vinta” all’Unione Sovietica a denti più che stretti. Se l'AK riesce a portare a termine l’operazione tempesta credo che Churchill sarebbe stato ancor meno propenso a cedere su questo punto. Magari non sarebbe stata la terza guerra mondiale, ma un bel casino sicuramente sì.

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La palla passa a MorteBianca:

Il colpo di stato di Himmler, o ancora prima l'Operazione Valchiria, ha successo ma un po' in anticipo rispetto al momento in cui gli Alleati erano ormai decisi a chiedere la resa incondizionata o nulla, quindi con una guerra ancora indeterminata e piena di interrogativi. Lo stato nazista, liberatosi di Hitler, lo usa come parafulmine, accusando lui e pochi altri di tutte le colpe e responsabilità morali di ciò che è successo. A far accettare la resa "condizionata" sono state:

- Il montare in America del timore rosso che mostra lo stato Nazista sotto una luce diversa (sappiamo che, dopo la guerra, avrebbero appoggiato sistemi totalitari in funzione antibolscevica)

- Il desiderio dell'Italia di non finire sotto l'orbita Sovietica come le altre nazioni dell'Asse

- Mentre le colpe del Nazismo vengono scaricate su Hitler, il Nazismo mantiene il fascino originario che aveva sui tedeschi, che non vogliono sentirsi umiliare ancora una volta.

- L'armata Russa vuole proseguire "fino in fondo", e la cosa spaventa le nazioni occidentali.

- Franco e Salazar appoggiano economicamente e politicamente il nuovo governo tedesco.

Contrari al compromesso sono invece.

- la Francia,che vorrebbe polverizzare la Germania

- la Russia, che vuole l'occupazione del'Europa Orientale

- la Polonia appena liberata

- il movimento Sionista (e il futuro Isreaele) per ovvie ragioni.

Neutrale è l'Inghilterra, che vorrebbe una "vittoria economica" piuttosto che politica.

Alla fine ci si accorda per una soluzione che accontenti un po' tutti. La Germania non può venire di nuovo trattata con una pace cartaginese, se ne sono visti gli effetti, ma nemmeno può un governo nazista alla Guerra. Si decide quindi per:

- Pagamenti fortemente rateizzati e facilitati dagli aiuti USA (che di fatto copriranno le riparazioni con il piano Marshall)

- Processo a Norimberga per le colpe del Nazismo

- Liberalizzazione politica

- Limitazione solo parziale delle forze armate

- Cessazione delle persecuzioni antienraiche, nulla si dice sull'anticomunismo

- Penalizzazioni territoriali analoghe a quelle attuali, con grandi cessioni sul confine polacco

Stalin abbandona la conferenza per protesta dicendo: "Tanto abbiamo pagato, e la Germania è ancora in piedi!". La Francia avanza proteste analoghe. Un simile stato post-nazista potrebbe avere un ruolo cruciale nelle guerre in Sud America, in appoggio ai regimi anti-comunisti, a Batista,a Peròn, a Pinochet. Ovvia la partecipazione alle guerre di Corea, Vietnam, Afghanistan e Iraq. Quanto potrebbe durare un ordine europeo simile?

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Vi è poi l'idea di Enrica S.:

Albert Speer, l'Architetto di Hitler (e secondo alcuni suo amante), scampò alla forca nel Processo di Norimberga perchè aveva riconosciuto le sue responsabilità e perchè, a suo dire, aveva disobbedito l'ordine del Führer di distruggere ogni cosa in Germania, in modo che gli Alleati vi trovassero solo "il deserto". Sempre a sentir lui, Speer avrebbe perfino pensato di uccidere Hitler, già rinchiuso nel bunker della Cancelleria, immettendovi gas venefico. E se Speer avesse messo in atto questo progetto? Se Hitler fosse morto con due o tre mesi di anticipo, sarebbe cambiato qualcosa nell'epilogo della guerra?

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Le risponde Basileus TFT:

Se Hitler muore e la Germania si arrende prima, oltre a morirci molta meno gente e a salvare varie opere architettoniche, potremmo avere un bello scambio di fronti nella lotta USA-URSS. Senza essere i primi ad entrare a Berlino (a febbraio 1945 i Russi erano ancora in Polonia, dalle parti di Poznan, e Budapest era caduta il 13), il blocco NATO potrebbe riuscire a portare dalla sua parte tutta la Germania, forse salvando l'enclave di Konisberg. L'URSS ne esce ridimensionata e non ha certo i numeri per opporsi, non nel 1945. Gli Alleati potrebbero addirittura, se gli USA fanno la voce grossa a Francia e Inghilterra, lasciare l'Istria all'Italia in funzione antititina.

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A questo punto Fabio Roman dice la sua:

Ho letto in Internet che, se Hitler fosse morto nell'attentato del 20 luglio 1944, i "golpisti" avrebbero proposto a sovietici e angloamericani i seguenti termini per la resa del Terzo Reich:

La Wehrmacht depone le armi e si ritira dai territori occupati o annessi dal 1939, in quelli che erano i confini della Germania del 1914, mantenendo quindi l'Alsazia-Lorena, la Slesia, la Prussia Orientale e quel Corridoio di Danzica che era stato il casus belli del conflitto.

L'esercito tedesco cessa le ostilità, ma non viene sbandato al fine di mantenere l'ordine e assicurare la transizione dal regime nazista a quello che era essenzialmente un regime ultraconservatore dominato dalla casta militare del Generalstab: la stessa che aveva appoggiato l'ascesa di Hitler e assecondato le sue campagne di conquista e sterminio finché le cose si erano messe molto male.

Naturalmente non c'era alcuna menzione all'Olocausto, ai campi di sterminio e alla pratica del genocidio. Di tutto questo e del resto si sarebbe potuto discutere in seguito...

In sostanza, i golpisti tedeschi del 20 luglio 1944 pretendevano di poter trattare la guerra di aggressione, genocidio e sterminio più devastante nella storia dell'umanità di cui erano responsabili insieme ad Adolf Hitler, alla stregua di un "duello fra gentiluomini" in cui uno dei contendenti viene ferito gravemente e domanda ai padrini se l'avversario può "ritenersi soddisfatto". "Are they fucking serious?" avrebbero probabilmente pensato Roosevelt, Churchill e Stalin di fronte a tale proposta di resa se gli fosse stata inoltrata.

Ma che succede se invece gli Alleati sono disposti a mediare? Sembra eccessivo che gli concedano addirittura un territorio più esteso di Weimar, ma una continuità tedesca caratterizzata da una Germania più ridotta (di là veniva proposta la cessione di Pomerania, Slesia e Prussia orientale), pur con la fine del nazismo e la successiva condanna di tutti i responsabili dei crimini di guerra (pure con una Norimberga anticipata, resterebbero abbastanza altolocati per proseguire con il regime militare, anzi questi avrebbero tutto l'interesse ad "epurare" gli altri per avere il potere in mano loro), potrebbe far comodo a tutti perché rimanderebbe il problema della Guerra Fredda.

E l'Italia potrebbe non perdere l'Istria, se la RSI si scioglie già nell'estate 1944 (con nuovo arresto di Mussolini, ma questa volta difficile che sia condannato a morte dai partigiani) e a Pola e Fiume arrivano gli Alleati (al limite si perde l'exclave di Zara e Fiume torna stato libero, magari fino al 1991 quando come già visto in altra ucronia, approfittando della dissoluzione jugoslava in corso, gli italiani riescono a rimetterci le mani).

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Interviene il grande Bhrg'hros:

Dato che in Ucronia - come in Amore e in Guerra - tutto è lecito, inserirei qui questa domanda: con lo stesso criterio (Confini senza Regime), esisterebbe mai una possibilità ucronica razionale che dalla situazione - poniamo - del 1942 si passi di colpo a una relativamente (sottolineo l'avverbio) stabile come quella attuale, ma con i confini di fatto di quel momento? In pratica, che dal 1942 si arrivi al 2016 (e seguenti) con la Germania &c. nei confini del 1942, ma con le Istituzioni attuali?

So che sembra un'immonda porcheria, ma lo chiedo per tre motivi:

1) uno teorico - qualsiasi scenario può trovare un'ucronia razionale in cui collocarsi?
2) uno geopolitico - di fatto oggi il confronto sembra avere proprio quella posta in gioco
3) uno filosofico - se, come giusto, scindiamo la Geopolitica dalla Morale, possiamo arrivare a queste conseguenze (ossia che i confini del Großdeutsches Reich o addirittura del Großgermanisches Reich fossero - come quelli napoleonici - di per sé 'indifferenti' alle categorie di Bene e Male e che queste siano proiettate a partire dal giudizio sui rispettivi Regimi)? In effetti oggi avere nostalgia della Grande Nation è meno imbarazzante che averla del Großdeutsches o Großgermanisches Reich...

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Gli replica Fabio Roman:

Al minimo, credo al costo di molto più terrorismo interno. Il TIGR esisterebbe ancora e farebbe come ETA e IRA anni indietro, idem in altre parti d'Europa.

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Al che Bhrg'hros aggiunge:

Già, dovevo correggere il tiro, perché volevo mettere insieme (acronicamente più che ucronicamente) i confini dei Commissariati dell'Est alla fine del 1942 con quelli delle Zone di Operazioni nel Sud alla fine del 1943, ma devo aggiungere che intendevo qualcosa di molto più balordo, per cui sono necessarie parecchie spiegazioni.

Cerco di sintetizzarle:

1) Roosevelt non ottiene di dare priorità alla Guerra in Europa e l'assistenza all'Unione Sovietica arriva al punto di garantirne bensì la sopravvivenza (insieme alla tenuta del[la] Fronte), ma senza innescare alcuna Controffensiva; praticamente la Battaglia di Stalingrado si spegne gradualmente e la Guerra in Russia si arena in un temporaneo nulla di fatto.

2) La Guerra in Africa procede e si conclude come da Storia nota, ma non viene effettuato alcuno Sbarco in Europa da parte angloamericana (né altri in Africa da parte dell'Asse).

3) Non per forza negli stessi tempi che conosciamo, in Italia avvengono il Colpo di Stato della Monarchia e il tentativo di uscire dal conflitto rientrando nella Non Belligeranza (con la speranza che ciò scongiuri una reazione da parte della Germania), tuttavia il Reich occupa ugualmente l'Italia e la Dinastia fugge. Repubblica Sociale Italiana e Zone di Operazioni (due palesi e due segrete) come realmente avvenuto.

2) Gli Stati Uniti arrivano a dotarsi di più ordigni nucleari (siamo ormai verso il 1946). Edoardo VIII. viene incaricato di partecipare a una missione segretissima, che comprende anche Rudolf Heß e si articola in due fasi, nella prima delle quali una persona di assoluta fiducia del Führer viene ricevuta in America e prende atto - onde evitare la nascita di strane idee - della disponibilità di ordigni, mentre nella seconda fase uno solo di questi viene trasportato in Germania e, con l'autorizzazione e alla presenza (a debita distanza) del Führer stesso, fatto esplodere in una località per esempio della Westfalia già sgomberata e destinata per decisione precedente a essere distrutta per far posto a una miniera di carbone (è realmente accaduto, solo a suon di colossali ruspe, ancora in anni recenti).

3) La proposta di Condizioni che ne consegue è:

a) sgombero immediato di tutto il Territorio Francese occupato in Europa, che passa alla Gran Bretagna in conformità alla Fusione del 1940;

b) ingresso del Reich e dei Paesi Satelliti in un'Alleanza Politico-Militare con la Gran Bretagna-Francia (+ Coomonwealth) e gli Stati Uniti, guidata da questi ultimi (chiamiamola pure N.A.T.O.);

c) installazione di Forze Armate di tutte le Potenze della N.A.T.O. nell'intero territorio militarmente controllato dal Reich;

d) trasformazione di quest'ultimo in Unione Mitteleuropea (detta Ĭntĕrmărĭŭm), con i Commissariati (inclusi i singoli Länder Tedeschi! Il Governatorato Generale di Polonia annette la Prussia Orientale - compreso il Distretto di Białystok - e Occidentale nonché il Gau della Wartha e i Distretti andati all'Alta Slesia; il Protettorato di Boemia e Moravia non è più spartito fra Sudeti, Alto e Basso Danubio) elevati al Rango di Paesi Membri (la Zona di Operazioni delle Prealpi è compresa nel Tirolo, quella del Litorale Adriatico e la Dalmazia ex-Italiana nella Carinzia, col nome di Illiria e Capitale a Trieste, tutta ufficialmente quadrilingue in tedesco, italiano, sloveno e croato, dove l'italiano viene sostituito progressivamente col veneto e il friulano);

e) Slovacchia, Croazia, Serbia, Montenegro e Repubblica Sociale Italiana vengono assimilati ai Paesi Membri dell'Unione Mitteleuropea / Ĭntĕrmărĭŭm, mentre Finlandia, Ungheria, Romania, Bulgaria e Grecia diventano Stati Associati all'Ĭntĕrmărĭŭm;

f) in tutta l'Unione Europea è reintrodotto il Multipartitismo, il Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori rimane legale, mentre è vietata la costituzione di alcun Partito Comunista;

g) la Sede del Parlamento Mitteleuropeo è individuata nel Palazzo del Reichstag di Berlino, quella della Commissione Mitteleuropea nella Cancelleria;

h) Presidente interinale della Commissione Mitteleuropea, con mandato a scadenza e non rinnovabile, può rimanere lo stesso Adolf Hitler o altra persona da lui indicata.

4) Da perfetto realista qual era, Hitler fa un semplice calcolo delle variabili in gioco e sottoscrive l'accordo.

5) La N.A.T.O. comunica a Mosca la cessazione unilaterale di ogni ostilità sul(la) Fronte Orientale purché l'Unione Sovietica faccia altrettanto (il conflitto era di fatto in situazione di stallo da anni). Stalin, a sua volta realisticamente, prende atto della situazione.

6) Data la scomparsa del Großdeutsches Reich come Persona Giuridica, non viene firmato un Trattato di Pace; Ĭntĕrmărĭŭm e Unione Sovietica riconoscono tuttavia ufficialmente come confine quello occidentale della Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa al 1940, a eccezione della Crimea, che è annessa all'Ucraina.

Per il resto, la Storia si può svolgere in modo abbastanza simile alla Guerra Fredda e ai decenni successivi alla sua conclusione. Ripeto, si tratta di una evidente balordaggine, ma il gioco sta anzitutto nella considerevole somiglianza con la situazione attuale (a parte il dissolvimento della Germania e dell'Austria nei loro Länder) e, in prospettiva storica, nell'individuazione del preciso momento di passaggio dell'Unione Sovietica da Stato di cui era (a torto) considerata imminente la fine a Superpotenza rivale degli Stati Uniti.

Bilancio:

- l'Unione Sovietica non recupera le sette Repubbliche perdute in Occidente, può assurgere ugualmente al ruolo di Superpotenza, in Europa concentra i proprî sforzi nel tentativo di far uscire l'Ĭntĕrmărĭŭm dalla N.A.T.O.;

- la Gran Bretagna, mercé l'Unione con la Francia e il suo Impero Coloniale, aumenta enormemente il proprio ruolo di Potenza Globale;

- gli Stati Uniti dispongono di un Alleato di assoluta e comprovata fedeltà (e in posizione subordinata) molto più potente che nella Storia reale, al quale possono demandare la gestione della Sicurezza della Navigazione Oceanica e sul cui Impero Coloniale possono contare senza costi diretti di amministrazione, inoltre controllano militarmente - e, in prosieguo di tempo, economicamente - la maggior parte del Continente Europeo.

Oserei quindi affermare che, dal punto di vista angloamericano, sarebbe questo - e non la Storia realmente avvenuta - il Miglior Scenario Possibile di soluzione del Secondo Conflitto Mondiale. Il punto cruciale sta nel progresso tecnologico-militare.

Notoriaimente, la Seconda Guerra Mondiale ha rappresentato il più tipico esempio di Guerra Totale (con coinvolgimento dello Spazio Aereo, distruzione delle Infrastrutture Economiche e massimo numero di Vittime presso la Popolazione Civile), mentre la Guerra Fredda è il prototipo della Guerra Tecnologica, dove le Armi non vengono tanto utilizzate nella loro efficacia concreta quanto nel loro potenziale di minaccia e quindi il combattimento si svolge sul piano della Competizione per gli Armamenti (mi scuso per le assolute banalità che scrivo...). In questa subucronia, dunque, tutto si risolve in uno stallo di un paio d'anni funzionale al Cambio di Paradigma Geostrategico.

Spero che si noti che non ho inventato quasi niente: la situazione di partenza è precisamente quella del 1942-1943, la situazione di arrivo è quanto di più simile all'attuale, cambia l'ordine dei fattori ma il risultato è lo stesso.

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Vale la pena di osservare quest'immagine inviataci da Perchè No?, e da lui definita "il crossover che non ti aspetti":

Se guardate bene, Darth Fener è dietro Stalin, quindi è il dittatore sovietico che si è alleato con il perfido imperatore Palpatine per sconfiggere Hitler! Scommetto che Luke Skywalker e Han Solo combattono a fianco degli anglo-franco-americani...

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Ecco ora un'altra ucronia tradotta per noi da Generalissimus:

E se l'Operazione Valchiria avesse avuto successo?

Per quelli di voi che non lo sanno, l’Operazione Valchiria era un piano militare tedesco della Seconda Guerra Mondiale secondo il quale l’Armata di Riserva doveva prendere il controllo nel caso i civili lo avessero perso sia a causa dei bombardamenti Alleati che di una rivolta dei milioni di lavoratori forzati presenti in Germania.
Fu modificato da una cerchia di ufficiali conservatori nazionalisti che includeva Claus Schenk von Stauffenberg ed Henning von Tresckow, che pensavano che Hitler e i Nazisti avrebbero portato la Germania alla sconfitta.
Anche se si opponevano ad Hitler, molti dei congiurati erano antidemocratici e nutrivano perfino simpatie verso l’ideologia di Hitler, alcuni parteciparono perfino ai massacri di Ebrei e civili in Europa.
Questa è una cosa da considerare se vogliamo continuare ad esaminare questa TL.
Il piano generale era semplice: assassinare Hitler e poi dare la colpa a certi ufficiali Nazisti di cercare di stare organizzando un colpo di stato, poi l’Armata di Riserva avrebbe preso il controllo dei ministeri del governo, del quartier generale di Hitler in Prussia Orientale e di altri siti.
I cospiratori avrebbero formato un nuovo governo e avrebbero cercato una pace negoziata con gli Alleati occidentali, così che la Germania potesse concentrare la sua attenzione sulla sconfitta dell’Unione Sovietica.
Lo scenario migliore per i congiurati vedeva gli Alleati acconsentire alla pace in cambio di una semplice rimozione delle truppe d’occupazione dalla Francia e da altri paesi dell’Europa occidentale, così che l’esercito tedesco potesse poi concentrare le sue forze contro i Sovietici per sconfiggerli o costringerli ad una pace negoziata.
Furono fatti diversi tentativi per uccidere Hitler, ma quello più riuscito avvenne il 20 Luglio 1944.
Von Stauffenberg riuscì ad infiltrare una valigetta bomba ad un incontro al quale stava partecipando nel quartier generale della Tana del Lupo in Prussia Orientale.
Il piano in origine prevedeva due bombe, ma riuscì a trovarne solo una.
Von Stauffenberg trovò poi un motivo per lasciare la riunione, e quando sentì la bomba presunse che Hitler era morto.
In realtà Hitler era sopravvissuto, perché qualcuno spostò accidentalmente la bomba dietro la massiccia gamba di un tavolo, proteggendolo dall’urto dell’esplosione.
Ciononostante, nella confusione che seguì, alcuni dei cospiratori iniziarono l’Operazione Valchiria, pensando che fosse morto.
Quando si scoprì che Hitler era ancora vivo molti dei congiurati cambiarono schieramento o si suicidarono.
Oltre 7000 persone sospettate di avere connessioni con la cospirazione vennero arrestate e quasi 5000 furono giustiziate.
Anche il popolare generale Erwin Rommel era stato coinvolto nel piano, ma gli fu data la scelta di suicidarsi piuttosto che subire un processo vero e proprio, così che potesse preservare la sua immagine agli occhi del popolo tedesco.
Da allora un’Operazione Valchiria di successo è diventata uno scenario popolare nella storia alternativa, è stata l’oggetto di libri come quello di Douglas Niles e Michael Dobson Volpe sul Reno, ma i cospiratori avrebbero potuto raggiungere il loro obiettivo di dar vita ad un nuovo governo in Germania e di siglare una pace con gli Alleati occidentali così da potersi concentrare sulla sconfitta dei Sovietici? Probabilmente no.
A metà del 1944 il destino della Germania Nazista ormai era scritto: le armate tedesche erano in piena ritirata sul fronte orientale e gli Alleati stavano facendo sbarcare truppe in Normandia, anche se i congiurati avessero assassinato Hitler e formato un nuovo governo non è plausibile che avrebbero potuto negoziare una pace con l’occidente.
I tre grandi avevano già deciso di non accettare nient’altro che la resa incondizionata della Germania e dubito che gli Alleati occidentali avrebbero corso il rischio di inimicarsi Stalin quando la vittoria era così vicina.
Anche se gli Alleati occidentali avessero acconsentito ad una pace negoziata i Sovietici avrebbero potuto comunque sconfiggere i Tedeschi da soli: tra il Giugno e l’Agosto del 1944 i Sovietici lanciarono l’Operazione Bagration, che vide la completa distruzione di un intero gruppo d’armate tedesco.
Nel momento in cui i cospiratori avrebbero dovuto prendere il controllo del governo e negoziare una pace con gli Alleati, i Sovietici potrebbero star già bussando alle porte di Berlino.
Se Hitler fosse stato ucciso, Himmler e le SS avrebbero potuto opporsi ai congiurati e avrebbero potuto radunare abbastanza truppe per la loro causa da provocare lo scoppio di una guerra civile.
Questo avrebbe potuto porre fine prima alla guerra, ma solo perché il cedimento dell’ordine in patria avrebbe condotto al collasso completo dei fronti orientale e occidentale.
Perciò, anche se l’Operazione Valchiria fosse un successo, la guerra sarebbe finita con la resa incondizionata della Germania, cambierebbero solo dei dettagli.
Detto questo, una pace negoziata con gli Alleati occidentali sarebbe assolutamente impossibile? Forse no.
Ci furono diversi attentati alla vita di Hitler durante la Seconda Guerra Mondiale, alcuni risalgono addirittura all’Ottobre del 1939.
Se Hitler fosse morto prima, magari prima delle perdite tedesche subite a Stalingrado, allora forse, ma solo forse, un governo purgato dei Nazisti d’alto rango e con al loro posto ufficiali dell’esercito e civili antinazisti in cerca della pace avrebbe potuto negoziare qualcosa che avrebbe permesso alla Germania di mantenere i territori ottenuti prima della guerra o addirittura dopo il suo inizio.
Non so cosa vorrà dire questo per le vittime assassinate durante l’Olocausto, ma presumo che questo nuovo governo non nutrirà simpatie nei confronti degli Ebrei e delle altre vittime dei Nazisti.
Vediamo verificarsi questo scenario nel libro Il Secondo Fronte di Alexander Grace, dove il POD sono degli Alleati che invadono la Francia meridionale nel 1942, ma che finisce con i generali tedeschi che decidono di assassinare Hitler e neutralizzare le SS e il Partito Nazionalsocialista.
Dopodiché, seguendo il presupposto che la guerra è comunque persa, assumono la nuova strategia di continuare a resistere ai Sovietici ad est ma di offrire solo una resistenza simbolica agli Alleati in Francia, permettendo a gran parte delle infrastrutture tedesche di rimanere intatte.
Quando la Germania si arrende lo fa da paese unito e non viene divisa a metà dagli eserciti Alleati vittoriosi della nostra TL.
In conclusione, un’Operazione Valchiria riuscita non avrebbe cambiato l’esito della guerra, visto quanto era brutta la situazione per la Germania nel 1944.
Himmler e i Nazisti avrebbero potuto resistere all’esercito, mentre gli Alleati occidentali non avrebbero accettato altro che una resa incondizionata della Germania.
La gente, comunque, è ancora affascinata dall’Operazione Valchiria, vari film e spettacoli televisivi hanno coperto l’argomento, e probabilmente ce ne saranno altri in futuro.
Secondo me la gente si ricorda dell’Operazione Valchiria perché fu la prova che non tutti i Tedeschi erano Nazisti, ma ignora il fatto che neanche i cospiratori, sotto tutti i punti di vista, erano dei santi.
Rimane comunque una parte interessante della Seconda Guerra Mondiale, e dovrebbe essere ricordata come un ultimo disperato tentativo di salvare una nazione dalla distruzione totale.

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Diamo ora la parola al grande Enrico Pellerito:

Fanta-Hess

Oggi vorrei parlare del famoso viaggio intrapreso da Rudolf Hess in Scozia, nella primavera del 1941.

L'azione di per se può essere definita pazza, così come l'autore; forse è per questo che non la si ritiene "sorgente" per un possibile sviluppo ucronico?

Certo si è scritto parecchio sul fatto in questione e molti aspetti restano, ancora oggi, non del tutto chiari.
Hess era veramente impazzito?

Hitler non era assolutamente al corrente di un tale viaggio? e in questo caso, perchè attese due giorni dalla partenza di Hess per definirlo mentalmente instabile? aspettava forse una determinata reazione britannica che non ci fu?

Quanto giocò, nella decisione di Hess, il suo coinvolgimento nel misticismo nazista?

Il fatto di essersi lanciato nei pressi della dimora di Lord Hamilton, ritenuto di idee simpatizzanti per il Terzo Reich, era solo un primo passo per poi riuscire a contattare altri illustri personaggi, fra i quali membri del governo di Sua Maestà e del Parlamento, vicini all'esoterismo, se non addirittura seguaci di queste dottrine che accomunavano certi circoli del Regno Unito e della Germania?

Le domande potrebbero continuare.

Al di là degli aspetti esoterici, della possibilità che in Gran Bretagna esistesse un "partito della pace" pronto a venire a patti con i nazisti, dei dubbi sulla morte del prigioniero numero sette nel carcere di Spandau il 17 agosto 1987, del fatto che questo stesso, suicidato o ucciso, non fosse il vero Hess ma una controfigura (questo perchè, secondo un'ipotesi, Hess venne già abbattuto dalla Luftwaffe quel 10 maggio 1941, oppure ucciso il 25 agosto del 1942 nell'incidente aereo che coinvolse George Windsor, duca di Kent e fratello minore di re Giorgio VI) vediamo se la "fuga" non più fuga di Hess può essere l'aspetto di una qualche ucronia.

Limitandoci alla prospettiva politica di quel periodo bellico e dando per scontato che il delfino del Fuhrer sia partito con il benestare del suo capo, in cosa poteva consistere la missione?

E qui chiedo di avere un po' di fantasia, perchè anche quel mattoide di Hitler non avrebbe preso certe decisioni; pazzo si, ma no scemo!

Intendiamoci, se fino ad oggi si combatte un nemico, è da ritenere logico chiedergli una tregua con la motivazione che s'intende iniziare un nuovo conflitto con un'altra nazione, anche se quest'ultima è invisa e affatto simpatica ad entrambi i contendenti?

E tale proposta potrebbe avvenire "d'amblais", anche inviando in terra nemica, quale portavoce, un alto dirigente del partito nazista?

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Adesso sospendiamo le domande e vediamo se vi piace questa mia.

Alla fine del 1940, ad Hitler, a Ribbentrop e a tutta la marmaglia che gestisce la Germania, è ormai chiaro che per avere Stalin dalla propria parte e trasformare il Patto Tripartito in quadripartito, bisognerebbe cedere troppo al dittatore georgiano.

Ergo, è necessario prepararsi per perfezionare quanto da Hitler puntualizzato nel Mein Kampf, cioè distruggere il comunismo e conquistare ad est le terre che abbisognano al popolo tedesco, quello spazio vitale che non si può più negare agli ariani.

Ciò non è fattibile finquando non cessi l'impegno bellico nazista in Occidente; è assolutamente imperativo non combattere su due fronti come accaduto un quarto di secolo prima.

Ma la Gran Bretagna non intende mollare e continua con caparbietà a lottare e a difendersi; anzi, addirittura reagisce e colpisce la Germania attraverso il Comando Bombardieri della RAF.

Se Churchill è ostinato, anche Hitler lo è, ma è chiaro che l'invasione delle isole britanniche è ormai tramontata, anche perchè la Luftwaffe non riesce ad avere il dominio incontrastato dei cieli, condizione essenziale per poter sbarcare sulle coste nemiche.

C'è un modo per risolvere tutto ciò, agendo con cautela e abilità e attuando un'audace manovra diplomatica.

Già più di una volta Hitler è sceso a patti con dei potenziali avversari, ovviamente solo per motivi strumentali: con i Polacchi nel 1933, onde poter avere il tempo necessario per riarmarsi e dare poi loro la lezione che lui riteneva si meritassero e con lo stesso Stalin nel 1939; anche qui per ottenere la spartizione delle spoglie di un avversario quale è stato la Polonia.

Può essere la volta di scendere a patti con un avversario in aperto conflitto, come già fatto con la Francia; patti che conducano ad una pace apparentemente, solo apparentemente, "cartaginese" per la Germania.

Proposte di tregua e di collaborazione sulla base di una spartizione di Europa e Africa ne sono state fatte alla Gran Bretagna dopo la resa della Francia, ma Londra non ne vuole sentire da quell'orecchio.

Churchill ha sempre risposto che prima Hitler si ritiri da ciò che ha invaso, poi se ne potrà discutere.

A sorpresa, l'ambasciatore tedesco a Berna, attraverso intermediari diplomatici elvetici, fa giungere la notizia di questa eventualità al suo omologo britannico in terra svizzera.

Al Foreign Office restano sbigottiti e lo stesso primo ministro britannico non crede alla sincerità dell'offerta, ma la richiesta di colloqui aventi tale oggetto viene fatta ufficialmente al governo britannico, pur sempre riservatamente.

Nei primi mesi del 1941, incontri segreti avvengono in Portogallo tra emissari di Londra e di Berlino.

Hitler, per dimostrare le sue buone intenzioni, invia il proprio delfino Hess a seguire di persona le trattative e a condurre la delegazione germanica.

L'offerta si basa sul ritiro tedesco dalla Francia, dal Belgio, dal Lussemburgo e dai Paesi Bassi e la restituzione di questi paesi ai loro legittimi governi.

La ricostruzione di ciò che è stato danneggiato o distrutto durante il conflitto sarà a carico del Terzo Reich, compreso ciò che è stato oggetto di bombardamento da parte della RAF; nelle suddette nazioni resterà, però, operativa la polizia nazista.

Londra risponde che non se ne fa niente, a meno che i Tedeschi si ritirino completamente dall'Occidente e anche da Danimarca, Norvegia, Polonia e ciò che un tempo era la Cecoslovacchia.

La controproposta tedesca viene incontro alla richiesta britannica: totale ritiro dall'Europa occidentale e dalla Scandinavia e restituzione della sovranità ai governi in esilio; si chiede di mantenere delle guarnigioni tedesche, senza che queste influenzino l'indipendenza di Copenhagen e Oslo, presso alcune basi navali e aeree in Danimarca e Norvegia, in modo che possano essere utilizzabili per la marina e l'aeronautica naziste, in attesa di ulteriori sviluppi dall'armistizio alla pace totale; inoltre si propone di far tenere un referendum in Alsazia-Lorena e in alcune zone del Belgio per un'eventuale adesione delle popolazioni di quelle regioni alla Germania, in tal caso si può riparlare di smilitarizzare la Renania (il che non avrebbe alcun vantaggio per Londra e i suoi alleati, se non dal punto di vista della notizia sull'opinione pubblica, specie quella francese).

Riguardo i confini orientali del Reich, Hitler non vuol sentire ragioni.

I Tedeschi non diranno, ovviamente, nulla di concreto ai Britannici riguardo l'intenzione di attaccare l'Unione Sovietica, ma qualche vago accenno qua e la potrebbe venire fatto, specie a chi ha Stalin particolarmente inviso.

A coronamento dei colloqui, Rudolf Hess arriverà segretamente in Scozia, per dare peso e spessore alla cosa e dimostrare la sincerità e la buona volontà della Germania nel voler raggiungere una pace duratura e con effetti equilibrati e reciprocamente favorevoli.

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E ora ricominciamo con i punti interrogativi.

Churchill può tenere segreta la trattativa senza che giunga all'attenzione di qualcuno del suo governo, che è pronto a concludere un onorevole accordo pur di far smettere questa guerra?

Riuscirà ad evitare pressioni in questo senso e addirittura la sfiducia del suo gabinetto, grazie all'influenza che in Parlamento hanno certe persone, incluso il duca di Kent, fratello di re Giorgio?

Possiamo plausibilmente ipotizzare un colpo di stato indolore da parte del "partito della pace" con l'allontanamento di Churchill in Canada?

Ce la faranno le spie sovietiche nel Regno Unito, comprese quelle che lavorano all'interno dei servizi segreti, a scoprire la cosa e ad informare Stalin, che potrebbe vedervi una possibile "combine" a danno dell'URSS?

Se alla fine l'accordo viene raggiunto, ancora una volta sulla pelle della ex Cecoslovacchia e della Polonia, gli eventi dei Balcani faranno saltare i patti raggiunti, o anche lo sviluppo di questi fatti prenderebbe una piega diversa?

E' ipotizzabile che Mussolini venga costretto dal suo alleato a scendere a patti, "obtorto collo" con la perfida Albione, impedendo il prosieguo del conflitto in Albania e venendo così meno la necessità di pressare sulla Jugoslavia affinchè entri nel Patto Tripartito.

Conseguentemente l'esercito greco si ritira nei propri confini, dopo che Atene ottiene il pagamento dei danni di guerra dall'Italia e la realizzazione di un'ampia fascia smilitarizzata tra Albania e Grecia; similare situazione al confine libico-egiziano dopo che Australiani e Britannici lasceranno Tobruk.

Scordiamoci l'A.O.I., al limite, amministrazione italiana di Eritrea e Somalia sotto controllo britannico; pagamento dei danni di guerra subiti dalle proprietà britanniche come già fatto dalla Germania.

Vedrei come possibile anche l'impedimento per la Regia Marina a muoversi oltre certi meridiani geografici.

Ottenuta la pace, Hitler si rivolgerebbe, non certamente in modo gentile, all'URSS.

In tutto questo, Roosevelt non proverebbe a dire la sua su questo "empio e scellerato" accordo con la Germania nazista?

Enrico Pellerito

Se qualcuno ha critiche ed osservazioni, sarò ben lieto di leggerle: scrivetemi a questo indirizzo.

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Passiamo alla proposta di Generalissimus:

Il-2 Sturmovik 1946

Vorrei sottoporvi questa timeline alternativa. È la Timeline portante di Il-2 Sturmovik 1946, forse l'unico simulatore di volo a sfondo ucronico:

6 Giugno 1944.
Il D-Day va molto male a causa di un'inaspettata bufera.
Hitler si ammala e non può intervenire personalmente negli affari militari.

8 Giugno 1944.
Il contrattacco concentrato di Rommel di tutte le unità tedesche in Europa Occidentale rispedisce gli Alleati nella Manica.

10 Giugno 1944.
L'ultimo paracadutista americano si arrende a Sainte-Mère-Eglise.
Non esiste più un fronte occidentale in Europa.

11 Giugno 1944.
Gli Alleati cancellano l'Operazione Dragoon.

20 Luglio 1944.
Hitler viene ucciso nella Wolfsschanze a Rastenburg dalla valigia bomba di Claus Schenk von Stauffenberg.
Il Generale Ludwig Beck diventa capo di stato di un governo ombra.
Il Dr. Carl Friedrich Goerdeler è il Cancelliere del governo ombra.
Cominciano sporadiche rivolte delle SS e della Gestapo nei dintorni di Berlino.
Il governo ombra chiede aiuto agli Alleati occidentali.
La maggior parte della Luftwaffe è costretta a terra; singoli piloti decidono chi supportare.

21 Luglio 1944.
Gli Alleati occidentali siglano un cessate il fuoco temporaneo con la Germania.
Berlino è completamente nelle mani del governo ombra.
Göring si unisce al governo ombra.

24 Luglio 1944.
Himmler viene ucciso in un attacco aereo.
Alcune unità delle SS cominciano ad unirsi al governo ombra.

25 Luglio 1944. 
Si tiene un meeting d'emergenza a Stoccolma fra Stalin, Roosevelt e Churchill.
Churchill vuole una resa condizionata.
Stalin vuole continuare la guerra.
Roosevelt non sa decidersi.

26 Luglio 1944.
Tutte le unità militari tedesche sostengono il governo ombra.
Churchill lascia la conferenza e annuncia che cercherà la pace unilaterale con la nuova Germania.
Roosevelt dice all'URSS che dovrà dichiarare guerra al Giappone se vuole che gli USA continuino la guerra con la Germania.

27 Luglio 1944.
Diversi marescialli sovietici pregano Stalin di cercare la pace con la Germania.

28 Luglio 1944.
Stalin e Roosevelt non riescono a raggiungere un accordo e abbandonano i negoziati.
Gli USA siglano un cessate il fuoco temporaneo con la Germania.
Stalin giustizia i marescialli a favore della pace.

29 Luglio 1944.
Churchill e Goerdeler firmano un Trattato di Pace.
La Germania comincia a spostare tutte le unità sul fronte orientale.
USA e Gran Bretagna cominciano una colossale operazione per spostare tutte le forze europee nel Pacifico.

1 Agosto 1944.
Il 1° Fronte ucraino incontra intorno a Sandomierz armate corazzate fresche provenienti da ovest.

3 Agosto 1944.
Il 1° Fronte ucraino viene ricacciato oltre la Vistola.

12 Agosto 1944.
Il Principe Ereditario Guglielmo diventa Guglielmo III, Kaiser dei Tedeschi e Re di Prussia.

23 Agosto 1944.
L'Armata Rossa comincia la Battaglia di Romania.
I Tedeschi in campo sono oltre un milione.

24 Agosto 1944.
La Germania comincia un'offensiva concentrata.
Il Gruppo d'Armate A si dirige verso Kiev.
Il Gruppo d'Armate Centro attacca verso Minsk e Leningrado.

25 Agosto 1944.
Il Gruppo d'Armate A prende Lublino e Przemysl.
Il Gruppo d'Armate Centro prende Hrodna e Luga.
Il 2° e il 4° Fronte ucraino vengono deviati per combattere il Gruppo d'Armate A.
Il 3° Fronte ucraino comincia a ritirarsi.

28 Agosto 1944.
Il 2° e il 4° Fronte ucraino sono circondati vicino Vinnycja dai gruppi d'armate A, Sud ed F in avanzata.
Il Gruppo d'Armate Centro cannoneggia Leningrado.

30 Agosto 1944.
La IV Armata sotto Balck entra a Kiev.
Roosevelt rientra in scena e si offre di mediare la pace tra URSS e Germania.

31 Agosto 1944.
Comincia il cessate il fuoco sul fronte orientale.

2 Settembre 1944.
Stalin incontra il Kaiser Guglielmo in una Roma occupata dagli Americani.

5 Settembre 1944.
URSS e Germania firmano un trattato di pace.
La Germania prende Lituania, Polonia, la parte occidentale dell'Ucraina inclusa Kiev e la Bielorussia fino a Minsk.

12 Aprile 1945.
Franklin Delano Roosevelt muore inaspettatamente.
Harry Spencer Truman diventa presidente.

3 Luglio 1945.
Forze inglesi e americane invadono il Kyushu.

6 Agosto 1945.
Gli Americani sganciano una bomba atomica su Tokyo.

9 Agosto 1945.
Gli Americani sganciano una bomba atomica su Kyoto.

11 Agosto 1945.
Il Giappone si arrende.
Gli USA occupano tutta la Corea e la Manciuria.

Che ne dite?

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Diamo adesso la parola a Federico Sangalli:

Palazzo della Cancelleria del Reich, Berlino, Germania. Il Fürher Adolf Hitler si sta felicitando con i suoi generali e ministri per i successi sul fronte orientale.

Hitler: "Endlich haben wir es geschafft, unser tausendjähriges reich aufzubauen! Kein dummer roter Jude kann uns aufhalten!"

Improvvisamente un rombo prima lontano, poi via via più forte riempie l'aria con insistenza.

Hitler [fissando perplesso i suoi generali in agitazione]: "Was ist das?"

Stacco. La scena si sposta su un bombardiere americano B-29 Superfortress in volo a venticinquemila piedi di quota. Il pilota, Capitano Valeryi Nicolajev, dell'Aviazione Sovietica, e il copilota, Navigatore Frederick Saintcocks, delle Forze Aree Libere, sono ai posti di comando.

Nicolajev: "Qui Spartacus, Base Uno: siamo ormai in prossimità dell'obiettivo. Entriamo nella Fase Foxtrot dell'operazione."
Base Uno: "Ricevuto, Spartacus. Buona fortuna."
Saintcocks [brontolando]: "Credo che ne avremo bisogno."
[Nicolajev sogghigna e si accende un sigaro]
Saintcocks [tossicchiano per il fumo]: "Credo sia vietato fumare in aereo. Inoltre fa male ai polmoni."
Nicolajev [sogghignando di nuovo]: "Con quello che abbiamo a bordo ti preoccupi di morire per un sigaro? Sei un ottimista!"
Saintcocks [sorridendo a sua volta, mentre estrae un borraccia di whisky e ne beve una lunga sorsata]: "É uno sporco lavoro, ma qualcuno deve pur farlo."
Nicolajev: "Pensavo fosse vietato bere alcolici in aereo. Inoltre fa male al fegato"
Saintcocks: "Touché!"
[Nicolajev guarda gli indicatori poi sbircia fuori il panorama sottostante, coperto da una coltre di nubi a macchia di leopardo]
Nicolajev: "Ci siamo."

Accende la radio e la setta sulla principale frequenza governativa tedesca.

Nicolajev: "Attenzione, brutti figli di puttana nazisti: qui é lo Spartacus che vi parla, delle Forze Aree Alleate. Volevo solo dirvi che mi appresto a incenerirvi il culo, per cui fareste bene a baciarvelo per un'ultima volta. Quando andrete all'inferno, portate i miei saluti a vostra madre, il demonio!"

Lasciando aperta la radio, che crepita di urla in tedesco, Nicolajev fa un cenno a Saintcocks, che tira la leva di apertura del vano bombe.

Saintcocks: "Perché alla fine i Buoni vincono, i Cattivi perdono e, come sempre, la Libertà domina!"

Tira la leva di sgancio, l'enorme bombe inizia a precipitare al rallentatore verso terra, sibilando.

Saintcocks: "E ricordate, amici: il primo a dirvelo è stato Maaaaaaaarx!"

Lampo e stacco.

"Camerati, è venuto il momento di accettare l'inaccettabile: dopo la distruzione di Berlino e Amburgo e la morte del nostro Führer Adolf Hitler, il Reich non è più in grado di continuare la lotta senza mettere in pericolo l'esistenza stessa del popolo tedesco. Al fine dunque di evitare ulteriori e vane sofferenze alla nazione, ordino la cessazione immediata ed unilaterale delle ostilità contro le Potenze Alleate, come primo passo verso l'accettazione delle proposte di Resa Incondizionata avanzate dalle suddette in data Sette Agosto..."
(dal Proclama di Resa dell'Ammiraglio Karl Dönitz, Capo del Governo Provvisorio del Reich a Koningsberg, Prussia Orientale, 10 agosto 1945)

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La parola va adesso a Generalissimus, che ha tradotto per noi questa ucronia:

E se i Nazisti avessero vinto a Stalingrado?

Quella di Stalingrado è una delle battaglie più importanti di tutta la storia, inflisse all'esercito tedesco un colpo dal quale non recuperò più e probabilmente fece vincere la guerra agli Alleati.
La battaglia fu il punto di svolta del fronte orientale, arrestò la spinta dei Tedeschi verso est e diede inizio alla loro respinta verso ovest, perciò, e se la storia fosse andata in modo diverso? E se fossero i Nazisti a vincere la Battaglia di Stalingrado invece dei Russi? Per vincere la campagna di Stalingrado i Tedeschi dovrebbero fare tutte le scelte giuste e poi essere molto fortunati.
La regione intorno a Stalingrado era enormemente strategica, dato che permetteva ai Russi di aggirare le posizioni tedesche nel Caucaso e Stalingrado controllava la regione, ma la città in sé per sé non era importante come suggerirebbe la battaglia, perciò i Tedeschi probabilmente avrebbero potuto circondare la città con i carri armati e farla arrendere per fame, poi bombardarla a tappeto e infine dichiarare la vittoria, senza farsi coinvolgere dai combattimenti negli stretti spazi della città, dove persero il loro più grande vantaggio, le tattiche e la mobilità, cedendolo ai Russi, che avevano il vantaggio dei numeri.
I Tedeschi avrebbero dovuto oltrepassare la città.
Dopo feroci combattimenti a Stalingrado i Russi lanciarono l'inarrestabile Operazione Urano con le enormi forze ammassate alle spalle del Volga e sommersero le stanche e mal rifornite forze dell'Asse, conquistando la regione e costringendo alla resa per fame le forze tedesche che combattevano a Stalingrado.
Per battere quest'offensiva i Tedeschi non avrebbero dovuto perdere troppi uomini nei combattimenti urbani e costruire invece una linea difensiva sul Volga per contrastare il contrattacco russo, ma anche così i Tedeschi sarebbero così mal riforniti che una vittoria contro i Russi è incerta.
Perciò diciamo che i Tedeschi siano molto fortunati e riescano a resistere sulla linea del Volga contro i Russi: dopo i duri combattimenti dell'inverno 1942-43 i Tedeschi respingeranno gli attaccanti russi e si dirigeranno verso sud per conquistare l'obiettivo della campagna, i campi petroliferi del Caucaso.
Con i Tedeschi in controllo del Volga i Russi non riusciranno a mandare rinforzi nella regione se non usando navi attraverso il Mar Caspio.
Questo renderà la vittoria piuttosto facile ai Tedeschi, dato che i Russi useranno gran parte delle loro forze per i fronti più a nord e i Tedeschi si alleeranno con le locali tribù montane e faranno sì che le minoranze come gli Azeri, gli Armeni e i Georgiani cambino schieramento.
Intanto, contemporaneamente, senza la sconfitta di Stalingrado i Tedeschi avranno ancora abbastanza uomini e potenza per avanzare, e perciò proveranno a lanciare una grande offensiva estiva come quella di Kursk della nostra TL.
Il piano dei Tedeschi a questo punto era partire dal Volga per arrivare a Kazan', poi circondare Mosca, portando magari alla sconfitta dell'Unione Sovietica, ma questo non accadrà: i Tedeschi riuscirono a malapena a rifornire Stalingrado perfino quando stavano facendo molto bene, e l'alto comando tedesco capirà che lanciare un attacco ancora più in profondità su quel fronte sarà semplicemente impossibile, perciò l'offensiva estiva tedesca del 1943 avrà come obiettivo la conquista di Mosca, dato che il Gruppo d'Armate Centro era molto meglio rifornito.
I Russi probabilmente indovineranno che questa sarà la prossima mossa della Germania e perciò si prepareranno per questa offensiva.
Anche dopo la perdita del Caucaso i Russi supererebbero ancora di numero i Tedeschi, avrebbero ancora un enorme numero di riserve e riuscirebbero ancora a mantenere un enorme livello industriale e a trovare truppe.
I Tedeschi avrebbero bisogno di uomini per conquistare il Caucaso e perciò i Russi probabilmente riusciranno a sconfiggere i Tedeschi davanti a Mosca in un replay quasi esatto dell'ultimo tentativo tedesco di conquistare Mosca nel 1941.
Gli Alleati occidentali avevano due piani su come invadere l'Europa Nazista: il primo piano, quello avallato dagli Inglesi, vedeva un'invasione del Nord Africa seguita da un'invasione dell'Italia e della Germania da sud.
Il secondo piano, preferito dagli Americani, era un attacco diretto alla Francia settentrionale nel 1943 o 1942.
Nella nostra TL venne eseguito il primo piano, che fu seguito da un'invasione della Francia nel 1944, ma visto che sembrerà che i Russi stiano per essere sconfitti gli Alleati occidentali vorranno fare qualcosa di drastico per salvare la Russia distraendo la Germania ad occidente, così daranno il via al piano più audace, invadendo la Francia nel 1943.
Quest'azione si risolverà in un fallimento disastroso, guardate ai primi mesi in Nord Africa, dove i Tedeschi riuscirono ad infliggere umilianti sconfitte agli Americani prima che questi riuscissero ad adattarsi alla guerra, e stiamo parlando di un teatro secondario dove gli Alleati superavano di numero i Tedeschi in modo folle.
L'invasione della Francia sarebbe terribilmente affrettata e le truppe sarebbero male addestrate.
Il D-Day della nostra TL avrebbe potuto facilmente fallire se non fossero state fatte le decisioni giuste al momento giusto e se i Tedeschi avessero costruito il muro di fortificazioni progettato per contrastare gli Alleati, che, dato quanto detto prima, potrebbero perdere.
Le navi per il trasporto delle truppe verrebbero usate per l'invasione della Francia invece che nel Pacifico, rallentando la Leapfrogging Strategy e la resa del Giappone.
Inoltre, l'uso di risorse per l'invasione della Francia renderà impossibile l'Operazione Torch o l'invasione del Nord Africa, invece le forze americane doppieranno il Capo di Buona Speranza e sbarcheranno in Egitto, aiutando le forze inglesi e combattendo in Nord Africa da ovest verso est.
Questo era un piano degli Alleati, ma fu cestinato in favore dell'Operazione Torch.
Avrebbe significato meno Americani coinvolti in Nord Africa, ma in quel momento i Tedeschi erano comunque così ridicolmente inferiori di numero in quel teatro che perderebbero comunque.
A questo punto la guerra in Russia finirebbe in stallo, con i Tedeschi incapaci di conquistare Mosca o il cuore industriale della Russia intorno ad essa e i Russi incapaci di far sloggiare i Tedeschi dalle loro terre.
Questa situazione durerà fino agli anni '50, con nessuna delle due parti capace di sconfiggere l'avversario e con l'acquisizione delle atomiche da parte di entrambe che costringerà ad un trattato di pace.
Dopo il fallimento in Francia settentrionale gli Alleati saranno molto riluttanti ad invadere l'Europa.
L'esercito tedesco sembrerà inarrestabile e l'Europa una fortezza impenetrabile, le vittime necessarie per una simile guerra sembreranno terrificanti e la stanchezza della guerra inizierà a farsi sentire, sarà dura per i leader democratici convincere i loro popoli a combattere una guerra che sembra senza speranza.
Probabilmente gli alleati occidentali non daranno mai seguito alle loro vittorie in Nord Africa con un'invasione dell'Europa continentale, potrebbero portare via territori periferici ai Nazisti come la Norvegia e la Sicilia e fare la pace col Terzo Reich.
Nel frattempo gli Alleati sposteranno le loro energie verso il Pacifico, sconfiggendo il Giappone anche in questa TL.
Dato che i Russi rimarranno bloccati in una guerra contro la Germania, essi non riusciranno a finanziare i movimenti Comunisti globali, e quindi il Comunismo non si diffonderà oltre la Russia.
Gli USA riusciranno a investire più risorse dei Comunisti in Cina e i Russi non cederanno loro la Cina settentrionale, e senza la protezione russa Cuba verrà riconquistata dagli Stati Uniti.
Con un'Inghilterra meno stanca per via di una guerra meno intensa, la decolonizzazione sarà più lenta in questa TL e il Regno Unito combatterà di più per mantenere le sue colonie.
Nel frattempo, con gran parte dell'Europa sotto il controllo Nazista, l'Inghilterra diventerà rapidamente dipendente dagli Stati Uniti per il commercio e la produzione militare e diventerà praticamente un fantoccio americano.
Gli Stati Uniti diventeranno la potenza dominante del Pacifico e la regione subirà una pesante influenza americana, mentre i Sovietici sosterranno i movimenti Comunisti locali per danneggiare la potenza americana, e in generale, con i Nazisti e i Sovietici impegnati a combattere per l'Europa orientale, gli USA diventeranno per default la nazione più potente del mondo.
Il Terzo Reich potrebbe diventare il rivale principale dell'America, ma gli Stati Uniti saranno così potenti che non sarà una rivalità bilanciata come quella tra USA e Unione Sovietica della nostra TL.
Con la guerra contro i Nazisti piuttosto breve e senza prove dell'Olocausto trovate conquistando i campi di concentramento, gli Americani non nutriranno sentimenti forti contro la Germania Nazista.
Il controllo dell'Europa continentale da parte dei Nazisti li renderà enormemente potenti dal punto di vista economico e possiamo aspettarci qualche sorta di commercio o scambio tra le due nazioni.
Gli Stati Uniti erano uno dei paesi che Hitler disprezzava di meno, non ci sarebbero motivi ideologici Nazisti contro di essi, perciò vedremo questa strana relazione di amore-odio tra gli USA e la Germania Nazista dove le due potenze competeranno ma commerceranno anche tra di loro, un po' come succede tra Stati Uniti e Cina nella nostra TL.
L'Unione Sovietica perderebbe le sue regioni più ricche e moderne e gran parte delle sue coste, e si ritirerebbe in una paranoia isolazionista, tagliando gran parte dei suoi legami con il mondo esterno e mantenendo costantemente un enorme esercito sul confine della Germania, come una specie di enorme Corea del Nord.

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Così commenta Alessio Mammarella:

Ennesima variazione sul tema "il Terzo Reich sopravvive alla guerra". Secondo me ci sono due elementi da considerare:

a) la corsa al petrolio
E' vero che conquistare Baku avrebbe dato ai tedeschi l'accesso al petrolio (togliendolo, contemporaneamente all'Armata Rossa) tuttavia gli angloamericani avrebbero potuto distruggere le installazioni petrolifere di Baku. Sembra (letto su un forum a tematica militare) che già nel 1939, di fronte alla inaspettata complicità tra Hitler e Stalin, avrebbero pensato di condurre massicci bombardamenti su Baku partendo da aeroporti in Persia e in Iraq. Se lo avessero fatto allora, col senno di poi sarebbe stato un disastro (avrebbero fatto vincere la guerra a Hitler) ma in caso di conquista di Baku da parte nazista quel vecchio piano avrebbe potuto essere rispolverato. Pertanto, raggiungere Baku avrebbe potuto certamente significare la paralisi per l'Armata Rossa, ma non la risoluzione del problema del carburante per i nazisti.

b) bomba atomica
Nel video si parte dall'idea che anche i tedeschi avrebbero ottenuto l'atomica, e che quindi la partita sarebbe terminata con una "guerra fredda". I tedeschi, tuttavia, erano decisamente lontani dall'ottenere l'ordigno e quindi gli americani avrebbero comunque avuto qualche anno a disposizione per decidere di usarla. Non c'è alcuna ragione particolare per immaginare che non l'avrebbero fatto.

Un elemento di questo scenario che avrebbe potuto cambiare qualcosa riguardo al dopoguerra sarebbe stato la scelta di sbarcare in Francia prima che in Italia. Ciò probabilmente avrebbe allontanato la guerra dal nostro paese (con gli americani disinteressati al Mediterraneo, le truppe britanniche avrebbero potuto magari attaccare solo la Sicilia e/o la Sardegna e la Corsica in preparazione dello sbarco in Provenza). Senza l'invasione tedesca a tradimento e senza la vergogna della repubblica collaborazionista, l'Italia avrebbe subito meno morti e distruzioni così come meno scorie psicologiche e divisioni politiche interne...

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Anche Federico Sangalli dice la sua in proposito:

Devo concordare. Quando il buon vecchio Enrico ci forniva ancora i suoi preziosi pareri, sostenne che, sebbene la perdita dei pozzi caucasici avrebbe potuto compromettere la mobilità offensiva sovietica, le vaste riserve di carburante ammassate ad Est degli Urali assieme alle riserve strategiche di armi e munizioni e una grande fetta della prima dizione industriale sovietica, avrebbero permesso ai sovietici di mantenere in piedi l'Armata Rossa e difendersi dagli attacchi tedeschi, almeno sul medio termine. E non solo aggiunsi i particolari dell'operazione inglese contro Baku (Operazione Pike) ma suggerì anche che gli inglesi avrebbero potuto impiegare le loro "bombe terremoto", tali da rendere inutilizzabili i pozzi per molto tempo. Poi come al solito non capisco questa idea che se la guerra si prolunga di sei mesi allora l'opinione pubblica occidentale decide di arrendersi, anche se era plebiscitariamente a favore del sostegno al conflitto (gli americani avevano pure un ottima opinione dei sovietici, stando ai sondaggi); i leader alleati decidono di trattare la pace, nonostante il fatto che non ci fosse un partito politico che sostenesse questa idea, e i tedeschi sviluppano la bomba atomica, nonostante l fossero ancora non solo lontani dal raggiungimento dell'arma nucleare ma addirittura, secondo Heisenberg, sulla strada sbagliata, che avrebbe probabilmente portato la loro prima pila atomica a scoppiargli in faccia. Quindi come sempre se i nazisti non fanno qualcosa agli Stati Uniti hanno al massimo fino al 25 luglio 1945 per vincere la guerra, poi sono fuori tempo massimo e sarà il più grande Dong della Storia ad annunciarne il KO. E la strofa "Stalingrado in ogni città" non è stata inventata a caso: prendere Stalingrado non voleva dire prendere l'Unione Sovietica, che aveva ancora la stragrande maggioranza del suo suolo libero e moltissime popolose città (molte delle quali poco note agli occidentali, per i quali prendere le due-tre città grosse che conoscono equivale a prendere tutto il paese, mentre Magnitogorsk, per dire, è quasi sconosciuta ma aveva un polo industriale al cui confronto Detroit sembra una fabbrica della Lego) e quando il tuo piano è uccidere ogni singolo slavo russo comunista che trovi l'inevitabile conseguenza è doverli andare a prendere uno per uno, casa per casa, in ogni villaggio e kolkhoz dal Volga a Vladivostok.

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E Alessio chiosa:

Ad ogni modo, l'idea di Stalin di dare il suo nome a quella città è stata inconsapevolmente una scelta strategica importantissima. Hitler si è accanito a conquistarla proprio per quella ragione...

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Restituiamo la parola a Bhrg'hros, che così commenta:

Vale per tutte le ucronie novecentesche la considerazione che le due Guerre Mondiali, in quanto scontro fra alleanze di cinque Grandi Potenze (Francia, Mitteleuropa, Russia, Impero Britannico, Stati Uniti d’America), se trattate come un’unica continuità di conflitto si configurano, in linea di massima, come la Vittoria dell’Alleanza a Quattro contro l’unica Potenza residua, ma nella Prima Guerra Mondiale di fatto chi ha perso sono stati sia il Mitteleuropa sia l’Impero Russo; del resto, esattamente un secolo prima un’analoga Coalizione a Quattro aveva sconfitto l’unica Potenza residua (la Francia).

Sarebbero state possibili altre Costellazioni di Quattro a uno? Teoricamente, “Tutti contro l’Impero Britannico” avrebbe avuto un senso intorno al 1914, già meno “Tutti contro la Russia” (la Francia non ne avrebbe avuto alcun tornaconto), più difficile ancora “Tutti contro gli Stati Uniti d’America”. Il Quattro a Uno più verosimile sarebbe stato dunque “Tutti contro Albione”, con facilmente prevedibile spartizione dell’Impero fra Stati Uniti (in America), Russia (in Asia), Mitteleuropa (in Africa e Oceani) e Francia (in tutti e quattro i Continenti). In questo caso, il confine franco-tedesco in Italia sarebbe rimasto tale e quale (Valle d’Aosta - Alpi Occidentali - Varo + confini della Toscana), stabile fino a oggi.

Ci sarebbero state Guerre Mondiali a Tre contro Due? La Prima dimostra, forse, che Mitteleuropa e Russia avrebbero perso contro le altre Tre (e dunque l’Italia sarebbe passata dalla Germania alla Francia), tant’è vero che il Progetto Mitteleuropeo mirava a includere anche la Francia, una tipica configurazione di Potenze Oceaniche contro Continentali (ma la Francia assai ben distribuita sul Globo) e forse in tal modo si sarebbe raggiunta una condizione di equilibrio stabile (allora, di nuovo, il confine franco-tedesco in Italia sarebbe rimasto invariato).

Uno scontro fra Mitteleuropa + Francia e le altre tre Potenze sembra poco probabile, data l’imbattibilità di queste ultime (però, se storicamente se è avuto addirittura un duplice Quattro contro Uno, non ci sono limiti alla temerarietà); per l’Italia sarebbe un caso di sparizione di entrambe le Potenze (Francia e Germania).

Una combinazione molto verosimile è invece la Teutonic Connection di Stati Uniti + Gran Bretagna + Mitteleuropa contro Francia e Russia (destinate a una - pur solo relativa - sconfitta sul medio-lungo periodo?); in Italia sarebbe una delle rare eventualità in cui la Germania piglia tutto (Toscana, Isole Maggiori e magari anche Savoia, oltre ovviamente ad Alsazia, Lorena &c.).

Se invece gli Stati Uniti optassero per l’altra alleanza tradizionale, con la Russia, ci troveremmo nella strana situazione in cui forse i Due vincono contro i Tre (e in Italia di nuovo sparizione di entrambe le Potenze), a meno che la Triplice Alleanza Anglo-Franco-Tedesca riesca a resistere (e allora i confini in Italia restano immutati).

Se Stati Uniti, Russia e Francia si coalizzassero contro Gran Bretagna e Mitteleuropa, quest’ultima ne uscirebbe distrutta, forse la Gran Bretagna se la potrebbe cavare; comunque l’Italia passerebbe dalla Germania alla Francia. C’è da chiedersi se il Mitteleuropa possa resistere in caso di Alleanza coi soli Stati Uniti contro Gran Bretagna, Francia e Russia, ma è assai probabile che l’Italia passerebbe comunque alla Francia. Viceversa, se gli Stati Uniti tenessero in piedi la Francia contro l’attacco congiunto di Gran Bretagna, Germania e Russia (ma perché quest’ultima?), l’Italia andrebbe verosimilmente per intero alla Germania.

Il minimo grado di probabilità è per le due ultime versioni, “Tutti contro la Cordiale Intesa (Francia - Gran Bretagna)” e “Tutti contro i due Imperi Britannico e Russo”. Nella prima, la vittoria della Triplice Russia - Mitteleuropa - Stati Uniti determina automaticamente l’estensione della Germania a tutta l’Italia (e oltre, come sopra); nella seconda, l’esito non è affatto scontato, se non una possibile resistenza franco-mitteleuropea (soprattutto alla Russia) ma senza margini di espansione; in Italia tutto invariato.

Per riassumere (A = Stati Uniti d’America, B = Impero Britannico, F = Francia, M = Mitteleuropa, R = Russia, I = Italia; 1 = vince il primo Schieramento, 2 = vince il secondo, X = parità, 0 = nessuno):

FMR ÷ AB = 1; I = FM
ABF ÷ MR = 1; I → F
ABR ÷ FM = 1; I → 0
ABM ÷ FR = 1?; I → M
BFM ÷ AR = 2 (I → 0) o X (I = FM)
AFR ÷ BM = 1; I → F
BFR ÷ AM = X?; I → F
BMR ÷ AF = X?; I → M
AMR ÷ BF = 1; I → M
AFM ÷ BR = X?; I = FM

Come si vede, generalmente vince la Triplice Alleanza (da chiunque sia composta, fuorché quando le altre Due Potenze sono Stati Uniti e Russia) e gli esiti dell’egemonia in Italia sono equamente ripartiti fra Germania e Francia.

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C'è ancora il tempo per questa grandiosa proposta di Sandro Degiani:

Neuschwabenland (Nuova Svevia) è il nome della colonia antartica nazista fondata in seguito ad una spedizione partita da Amburgo il 17 dicembre 1938 al comando di Alfred Ritscher e conclusasi nel febbraio del 1939. Ritscher aveva già programmate altre due spedizioni in Antartide, la prima per l'estate 1939-40 e la seconda per il 1940-41, che prevedevano la costruzione di una colonia stabile per il controllo del transito tra l'oceano Atlantico e quello Indiano (che la zona fosse già rivendicata dai norvegesi, ai nazisti non importava); entrambe le missioni vennero annullate in seguito allo scoppio della seconda guerra mondiale.

Sembra che Hitler avesse una vera e propria ossessione per la conquista dell'Antartide, non solo come ulteriore dimostrazione della superpotenza tedesca ma soprattutto per farne una gigantesca base, nota come Base 211, in cui il gelo e l'inospitalità avrebbero protetto esperimenti segreti e armi che nessuno doveva conoscere, tra cui avveniristiche macchine volanti progettate dagli scienziati tedeschi, che avrebbero stupito e colto di sorpresa il nemico (i misteriosi "UFO nazisti"), e forse test nucleari.

Il 19 marzo 1943 le forze Alleate denunciarono movimenti sospetti in Antartide, operazioni clandestine che avrebbero avuto come protagonisti i servizi segreti tedeschi, oltre ad un considerevole movimento di sottomarini nazisti diretti all'Atlantico del Sud.

Che i vertici USA non sottovalutassero il potenziale pericolo rappresentato da Base 211 lo dimostra il fatto che il 2 dicembre 1946 Richard E. Byrd, ammiraglio della Marina Militare Americana, fu inviato in Antartide al comando di 4.000 uomini tra americani, inglesi e australiani (la cosiddetta missione Highjump), per stanare eventuali gerarchi nazisti fuggiti laggiù con chissà quali armi futuribili. A poco a poco la Base 211 è stata trasfigurata dal mito, un po' come Roswell, e sono stati tirati in ballo persino degli UFO precipitati in Antartide, sui quali i nazisti avrebbero messo le mani.

Ma che accade se la Base 211 esiste davvero, è approntata da Himmler come un "bunker di sicurezza" quando la guerra comincia ad andar male per il Terzo Reich, ed in essa vengono ammassati tesori rapinati dalla Wehrmacht in mezza Europa e tecnologie d'avanguardia? La Nuova Svevia rappresenterà, agli occhi di Himmler, il Reich millenario vagheggiato da Hitler, un regno di fuoco e ghiaccio, indubbiamente molto wagneriano, destinato ad ospitare i più puri rappresentanti della razza ariana, protetti dagli attacchi del resto del mondo ed in attesa di riconquistarlo. La Base 211 nella Neuschwabenland diviene l'ultimo rifugio per tanti gerarchi nazisti sfuggiti alla cattura al termine della guerra, e tra questi lo stesso Adolf Hitler (nel bunker sotto la Cancelleria di Berlino si è suicidato uno dei suoi tanti sosia), pronto a scatenare di nuovo le sue armate, emerse dai ghiacci eterni per fondare il IV Reich... Come fermarle?

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E ora, l'ucronia di Andrea Villa:

Il contrattacco tedesco nelle Ardenne ha maggiore successo e gli alleati vengono respinti. Tuttavia, approfittando dello sguarnimento del fronte orientale, i sovietici riescono a prendere Berlino e a conquistare buona parte della Germania. Alla fine del conflitto, la cortina di Ferro passa lungo il fiume Reno. Come cambia la Storia?

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Gli risponde Basileus TFT:

A Jalta gli accordi erano già stati presi e l'Occidente non avrebbe mai lasciato tutta la Germania ai sovietici. D'altro canto, Stalin non aveva più carne da cannone per rischiarsi una guerra contro gli USA nel '45. Il massimo che poteva fare era far valere il suo peso per annettersi qualcos'altro, forse tutta l'Austria?

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Generalissimus chiosa:

Perfino un pezzo di nord Italia, se riescono a metterci sopra le mani.

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Subito Enrico Pellerito puntualizza:

Interessante il PoD proposto da Andrea, ma vorrei puntualizzare che sguarnire il/la fronte orientale non rientrava proprio nei progetti tedeschi.
E mi permetto di aggiungere che gli sviluppi ipotizzati da
Basileus TFT e Generalissimus potrebbero trovare qualche difficoltà a venire realizzati, ma andiamo per ordine.
Se l'offensiva delle Ardenne fosse riuscita, i Tedeschi, dopo aver superato la Mosa e aver deviato verso nord, raggiungendo Anversa, ritenevano di incapsulare l'intero gruppo di armate di Montgomery e due armate Usa; il passo successivo sarebbe stato di distruggere queste unità rimaste isolate, ma non era previsto alcun incremento delle truppe tedesche destinate a questi compiti, anzi, una volta che il rapporto di forze fosse divenuto favorevole ad ovest, parte del contingente impiegato contro gli alleati occidentali si sarebbe dovuto trasferire contro i Sovietici.
Ricordiamo che questi, già a partire dal 12 gennaio 1945 avrebbero ripreso l'avanzata, scatenando l'operazione Vistola-Oder che, alla fine, li portò a 60/80 km da Berlino (e che avrebbe alleggerito l'impatto tedesco nelle Ardenne, costringendo Hitler a trasferire ad est alcuni dei reparti in loco schierati).
In HL, la mancanza di sufficienti riserve mobili e corazzate tedesche da utilizzare per parare le azioni nemiche, permise a Konev e a Zukov di raggiungere il suddetto risultato; se invece di approntare divisioni da destinare all'offensiva delle Ardenne, esse fossero state dislocate contro l'Armata rossa, probabile che l'offensiva invernale sovietica non avrebbe avuto lo stesso successo.
Qui Andrea ipotizza un trasferimento di parte del dispositivo tedesco schierato ad est (cosa non molto plausibile nel quadro strategico, come ho già detto e, comunque, necessitante di tempi non certo brevi) però ammettiamo che il crollo angloamericano sia davvero catastrofico e repentino, tanto da far prospettare una nuova conquista non solo del Belgio, ma addirittura della Francia.
Stiamo davvero forzando la realtà, comunque Hitler s'inebria e prima della fine dell'anno ordina di far affluire dall'est notevoli rinforzi, ritenendo che entro la primavera queste truppe potranno essere nuovamente spostate contro i Sovietici, una volta che gli angloamericani saranno definitivamente respinti dal continente.
Purtroppo per lui, il 12 gennaio inizia l'offensiva sovietica che, rispetto alla nostra realtà, troverà un numero inferiore di truppe nemiche da contrastare e l'Armata rossa giunge a superare l'Oder e ad attaccare già ai primi di febbraio le difese di Berlino, che viene isolata dal resto della Germania.
In HL la prospettiva di proseguire l'avanzata verso la capitale nemica era stata valutata, ma varie controffensive tedesche intervenute nel frattempo, resero cauti i comandi sovietici, che provvidero a rinforzare le proprie linee e a rinviare l'attacco finale.
In questo quadro allostorico abbiamo, invece, un'anticipazione probabile della fine della guerra, certamente della caduta di Berlino; per conquistare la città ci vollero 15 giorni, in questa ottica potrebbero volercene di meno, ma se anche fosse necessario un intero mese, è molto plausibile che il suicidio di Hitler avvenga ai primi di marzo e, in teoria, entro la successiva settimana, i Tedeschi si arrendono definitivamente... come anche no.
Verosimilmente una parte delle forze germaniche dislocate in occidente sarebbe stata frettolosamente rischierata contro l'Armata rossa già a partire dalla metà di gennaio 1945; questo non sarà sufficiente a fermare l'avanzata sovietica sull'Oder e perfino ogni tentativo di controffensiva, come qualsiasi sforzo di rompere l'isolamento di Berlino, è destinato ad infrangersi contro le truppe sovietiche ormai presenti in Germania, pur presupponendo qualche iniziale successo.
D'altra parte, se non in grado di rigettare indietro i Sovietici, questi stessi reparti tedeschi sarebbero, comunque, in grado di contrastare nuove puntate nemiche verso occidente.
La linea di fuoco si consoliderebbe, quindi, grosso modo da Rostock fino a raggiungere la Slovenia e la Croazia ancora in mano tedesca, passando attraverso il Neisse (che non è detto l'Armata rossa sia riuscita ancora ad attraversare), i Carpazi e le zone occidentali della Slovacchia e dell'Ungheria.
I Sovietici, una volta che Berlino è caduta e dopo la notizia della morte di Hitler non resterebbero a girarsi i pollici e appronterebbero quanto prima nuove offensive lungo l'anzidetta linea; l'obbiettivo più importante sarebbe di raggiungere Vienna (a Jalta, che si è tenuta tra il 4 e l'11 febbraio, si è deciso riguardo la spartizione della Germania, ma non dell'Austria, per cui, come in HL, il 3° Fronte Ucraino si proietterebbe oltre il lago Balaton in direzione Landstraße).
Resta da vedere se i Tedeschi intendono contenere l'avanzata sovietica (hanno ancora la forza di farlo, certamente non per un tempo indefinito ma per un paio di settimane sì).
Nel frattempo, Doenitz, scegliendo di farsi invadere prevalentemente dagli angloamericani, potrebbe dar ordine di far ritirare le forze schierate ad ovest, onde consentire di rinforzare le linee contro i Sovietici.
Ecco perché ho sollevato alcuni dubbi sulle ipotesi di Emanuele e di Raffaele.
Poi potrebbe pure verificarsi la decisione di Doenitz di arrendersi subito, così come quella di una nuova travolgente avanzata dell'Armata rossa, però, stante questo diverso quadro strategico, non è detto che ciò sia del tutto attuabile.
In ogni caso, così come hanno fatto gli Statunitensi in Turingia, in Sassonia e in Cecoslovacchia, i Sovietici si ritirerebbero, a guerra conclusa, dai territori tedeschi destinati all'occupazione da parte degli altri alleati.
Emanuele ha comunque ragione nel caso a Stalin riesca l'occupazione totale dell'Austria (probabilità al 90% che resta sotto dominio sovietico).
Altrettanta ragione ha Raffaele riguardo all'occupazione di un pezzo dell'Italia settentrionale; sebbene ci siano maggiori difficoltà a raggiungere tale area, non si può escludere che parti delle province di Bolzano, di Belluno e di Udine non vengano liberate dai nazifascisti.
A quel punto, mi chiedo, a fronte della richiesta degli angloamericani di ritirarsi dall'Italia, Mosca potrebbe sollevare qualche eccezione fondata, anche per la sola zona di Bolzano, dato che già occupa tutta l'Austria, ritenendo l'Alto Adige/Sud Tirolo, parte di quella?

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Per chiudere, riportiamo l'ulteriore intervento del grande Bhrg'hros:

Un autentico dramma interno al Razzismo Ariano è che, da un lato, ogni Esponente della Razza fa parte del Popolo Eletto, quindi anche se Proletario non è inferiore a uno Junker, mentre dall'altro le Razze Inferiori devono scomparire e, nella migliore delle ipotesi, i loro Esponenti devono essere arianizzati attraverso manipolazioni genetiche (questo era il senso dei famigerati esperimenti: in teoria... umanitario e soteriologico, ciò che spiega perché fosse sentito come giusto, nobile ed elevato [sīc]), per cui diventano Popolo Eletto e dunque non possono più essere Servi.

La vera grande distinzione nel Nazismo era fra i Cultori della Morte (tutti i Non Perfetti devono morire; così però scompaiono gli Schiavi) e i Cultori della Razza (la Razza Ariana deve aumentare il più possibile, demograficamente, in provetta, per clonazione e anche per manipolazione genetica degli Anarî [= Non Ariani]), anche se esteriormente i Cultori della Morte si chiamavano il Partito della Razza mentre i Cultori della Razza si chiamavano il Partito dello Spazio (Raum, nel senso di “Territorio”). Entrambi si scontravano col paradosso che, se avessero realizzato completamente i proprî progetti, si sarebbero ritrovati senza più Schiavitù nel Mondo e perciò abbisognavano del progresso tecnologico.

Per il Partito della Razza (i Cultori della Morte) tutti i Nemici erano destinati a scomparire e questo valeva anche per i Russi, gli Americani (anche il Ku Klux Klan), le SA, naturalmente i Cristiani, i Musulmani, i Giapponesi ecc.ecc.; per il Partito dello Spazio (i Cultori della Razza) l'Impero doveva assimilare tutta l'Umanità, che un giorno sarebbe diventata una Comunità di Superuomini... ehm... “Liberi e Uguali” (giuro che non è una mia battuta!), esattamente come nelle Tribù Germaniche originarie (il Socialismo nazionalsocialista non era solo degli Strasser). La via per ottenere questo obiettivo era di valorizzare tutto il retaggio genetico indoeuropeo sparso per il Mondo, anche in Cina, fra gli Amerindî, in Kamerun e così via. L'anelito al Fanerotipo Xantocroico (il Tipo Umano alto, biondo, con gli occhi azzurri) doveva diventare una moda cogente per tutti gli Uomini, attraverso l'esaltazione anche pubblicitaria della Bellezza Fisica nordica. In questa prospettiva, tutta la Popolazione doveva essere incoraggiata alla Procreazione, eventualmente anche fuori dal Matrimonio (pur di aumentare la Natalità), dopodiché si sarebbe proceduto alla manipolazione (ma era fondamentale anzitutto la fecondazione). Si raggiunge così il paradosso che in effetti una tale Ideologia si può perfino presentare come Esaltazione della Vita.

Non c’è grande differenza fra il Paradiso Nazionalsocialista e il Paradiso Socialista: quello nazionalsocialista è il Paradiso Socialista dovevo però tutti sono anche diventati Ariani (la Nazione è infatti la grande Nazone Ariana).

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Per farci sapere il vostro parere in proposito, scriveteci a questo indirizzo.


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