Il coraggio di Tukhachevsky

di Rozac


Tutti conosciamo il termine “purghe” staliniane e ancora si discute su quanto esse abbiano influito sull'evoluzione della società sovietica, sullo snaturamento del partito comunista e sull'efficienza militare dell'Armata Rossa.

Dei 139 membri e supplenti del Comitato centrale, eletti al XVII Congresso del 1934, nei due anni successivi 98 furono arrestati e fucilati. Dei 1.966 delegati con diritto di voto o di consulenza, 1.108 furono arrestati sotto l'accusa di delitti controrivoluzionari.

Le purghe decimarono l’Armata Rossa. Tra il 1937 e il 1938 furono eliminati fra 20.000 e 35.000 ufficiali dell’Armata Rossa, il 90% dei generali e l’80% di tutti i colonnelli. Tra gli arrestati in quel periodo ci sono stati: tre marescialli su cinque; tre comandanti di primo grado su quattro; 60 su 67 comandanti di corpo, 136 comandanti di divisione su 199, e 221 comandanti di brigata su 397; entrambi gli ammiragli di flotta di primo grado, entrambi quelli di secondo grado, tutti e sei gli ammiragli di primo grado, nove dei 15 ammiragli di secondo grado, entrambi i commissari di primo grado dell’esercito, tutti e 15 i commissari di secondo grado dell’esercito, 25 dei 28 commissari di corpo, 79 commissari di divisione su 97, e 34 dei 36 commissari di brigata. Nel 1940 il rapporto autunnale dell’Ispettore Generale di Fanteria rivelò che, su 255 comandanti di reggimento in servizio attivo quell’estate, nessuno era stato formato in un’Accademia Militare, 25 avevano terminato la scuola militare e i rimanenti 200 avevano solo completato i corsi per tenenti subalterni. All’inizio del 1940 più del 70 per cento dei comandanti di divisione e il 60 per cento dei commissari militari e dei commissari politici occupavano queste cariche solo da un anno. In sostanza si assiste nella seconda metà degli anni trenta alla cancellazione pressoché totale dell'intera classe dirigente rivoluzionaria e alla sua sostituzione con un apparato burocratico facente capo al solo Stalin.

Anche a livello internazionale la totale sottomissione dei partiti comunisti ai voleri del segretario generale del comitato centrale del Partito Comunista di tutta l'Unione si tradusse in scelte politiche spesso dannose per il movimento internazionale e in gran parte funzionali a scelte di politica interna ed estera dell'Unione Sovietica. Un esempio su tutti la condotta del partito comunista spagnolo durante la guerra civile in Spagna.
Dopo la morte di Lenin nel 1924, Stalin manovrò abilmente per assicurarsi il controllo del partito e la gestione del potere, appoggiandosi ora all'ala destra, ora a quella sinistra del partito. Già nel 1926 ottenne dal Comitato Centrale l'isolamento di Trotckij, ritenuto da molti degno di succedere a Lenin alla guida dell'Unione Sovietica.
Probabilmente i contrasti tra le diverse linee all'interno del partito e l'abilità di Stalin impedirono che le sensazioni di molti sulla pericolosità del soggetto si coagulassero in un'azione di neutralizzazione del pericolo. A ciò contribuì anche il fatto che Stalin era ancora percepito da molti come una figura di secondo piano e dalle scarse capacità intellettuali, politiche e teoriche.

Nel contrasto tra le diverse componenti del partito Stalin ebbe modo di consolidare il suo potere fino al punto di diventare così forte da passare alla successiva fase di conquista che prevedeva l'eliminazione di tutta la vecchia guardia bolscevica che lo aveva conosciuto in gioventù e che lo aveva sottovalutato. Dal 1934, dopo la morte di Sergej Mironovič Kirov, segretario del partito a Leningrado e collaboratore dello stesso Stalin, nonché suo potenziale rivale, ucciso da un militante apparentemente legato alla corrente di Zinov'ev, Stalin accelera il suo percorso di conquista totale del potere. Si giunge così al 1936 vigilia dell'inizio delle grandi purghe.
Possiamo trovare nella storia un POD plausibile che ci faccia immaginare uno svolgimento degli avvenimenti diverso da quello reale?

Vediamo come avrebbero potuto svolgersi le cose se il generale Tukhachevsky, nella realtà eliminato nel giugno del 1936, avesse avuto il coraggio e la forza di opporsi all'iniziativa di Stalin, e allarghiamo lo sguardo agli avvenimenti che sarebbero potuti accadere nel resto dell'Europa.

.

Gli antefatti effettivamente accaduti:

FRANCIA
14/7/1935 i partiti comunista, socialista radicale e repubblicano radicale divisi da dissidi nazionali e dagli ordini di Mosca, organizzano due distinti cortei per celebrare l'anniversario della rivoluzione del 1789 e per mobilitarsi contro il crescere delle violenze fasciste nei confronti dei lavoratori. Durante la marcia dei cortei accade l'imprevisto: i partecipanti alle manifestazioni fraternizzano tra loro, si uniscono in un unico corteo sorprendendo i dirigenti di entrambi i partiti e costringendoli ad una riflessione che porterà alla nascita del Fronte Popolare.

SPAGNA
16/2/1936 il Fronte Popolare che riunisce i partiti di sinistra e gli anarchici vince le elezioni. In risposta alle violenze fasciste degli anni precedenti e alla repressione delle rivolte del 1933 e 1934 soffocate dal precedente governo di centro destra, iniziano attacchi (soprattutto anarchici) alle chiese e attentati a esponenti della destra Carlista e della Falange.
Avvengono anche scontri tra i membri della Federazione Anarchica Iberica e quelli dell'Union General de Trabajadores (socialista).
Il governo avvia la riforma agraria che sottrae i latifondi alle poche famiglie di proprietari per distribuirle ai contadini.
Una parte di operai stufa di attendere le riforme richieste avvia una serie di scioperi.
I membri della Falange Espanola si armano.

FRANCIA
3/5/1936 il Fronte Popolare vince le elezioni assicurandosi 386 seggi su 608, il neoeletto governo del socialista Leon Blum (appoggiato all'esterno dal partito comunista) vara una serie di riforme tra cui l'aumento del 12% degli stipendi, la settimana lavorativa di 40 ore e 15 giorni di ferie pagate per tutti i lavoratori. L'adesione ai sindacati si allarga notevolmente.

ITALIA
25/5/1936 l'esercito etiope si arrende e l'imperatore Hailè Selassiè fugge all'estero. L'Italia conquista l'Abissinia.

SPAGNA
12 – 13/7/1936 in risposta all'uccisione di un ufficiale di polizia socialista viene rapito e ucciso Jose Calvo Sotelo leader dell'opposizione monarchica.
17/7/1936 il Tercio de los Extranjeros (legione straniera spagnola) di stanza in Marocco si solleva contro la Repubblica:
18/7/1936 i Carlisti monarchici in Navarra agli ordini del generale Emilio Mola si uniscono al sollevamento da tempo in preparazione.
19/7/1936 il generale Francisco Franco parte dalle isole Canarie e raggiunge il Marocco ponendosi alla testa dei ribelli.
21/7/1936 parte dell'esercito, tutti i carabineros e gruppi di operai e contadini armati si oppongo al colpo di stato e impediscono ai golpisti di impadronirsi di Madrid e Barcellona.
28/7/1936 aerei tedeschi e italiani giungono in Spagna per sostenere i ribelli.
Gli insorti nazionalisti hanno il controllo delle zone spagnole del Marocco, delle Isole Canarie, delle Baleari (eccetto Minorca) della parte della Spagna a nord della Sierra de Guadarrama e del fiume Ebro (eccetto le Asturie, Santander, il nord dei Paesi Baschi, e della Catalogna). Tra le città principali, gli insorti tengono Siviglia.
14/8/1936 Le forze nazionaliste dopo 28 giorni di battaglia prendono Bajadoz unendo le due parti di territorio nelle loro mani.

URSS
19 - 28/8/1936 il pubblico ministero Vysinskij apre il “processo dei sedici” contro l'opposizione di sinistra a Stalin. Tra gli altri imputati Kamenev e Zinov'ev vecchi compagni di Lenin rivoluzionari e combattenti nella guerra civile. La polizia segreta NKVD agli ordini di Ezov, estorce la confessione di tutti gli imputati e li elimina fisicamente su ordine di Stalin.
Stalin subordina gli aiuti alla repubblica spagnola alla repressione del movimento anarchico e del POUM il partito comunista di ispirazione torckijsta.

EUROPA
9/9/1936 Conferenza di Londra sul non intervento in Spagna. Fra le nazioni democratiche il Messico è l'unico ad esprimere appoggio al governo repubblicano, ritenendo che assumere una posizione neutrale tra un governo democratico e una giunta militare non sia una posizione appropriata e che il non interventismo fornirebbe grande appoggio ai nazionalisti.

SPAGNA
29/9/1936 il Comintern approva la creazione delle Brigate Internazionali.
1/10/1936 Franco si dichiara capo dello Stato e Generalissimo.
7/10/1936 si forma la prima Brigata Internazionale.

ITALIA-GERMANIA
25/10/1936 viene siglato il patto Roma-Berlino (Asse).

SPAGNA 
4/11/1936 con i nazionalisti alle porte di Madrid, gli anarchici della CNT si uniscono al governo di Largo Caballero.

.

Il POD:

URSS
7/11/1936 ore 4,00 (ora di Mosca), nel diciottesimo anniversario della rivoluzione di ottobre, con la copertura delle manovre per la parata militare commemorativa, reparti dell'Armata Rossa su ordine del Maresciallo dell'Unione Sovietica Tukhachevsky si impadroniscono della sede della radio di Mosca, Leningrado e delle altre grandi città sovietiche, nonché dei principali centri di comunicazione, degli aeroporti militari e dei comandi delle flotte del Baltico, del Mar Nero e del Pacifico. Contemporaneamente elementi appartenenti all'ala sinistra del partito e a cellule di fedeli trockijsti con carichi di armi distribuite nottetempo dai militari, occupano le principali fabbriche dell'Unione Sovietica dagli Urali ai confini occidentali e prendono possesso di tutte le sedi del partito delle associazioni giovanili, dei kolchoz e dei sovchoz. Viene eseguita un'ondata di arresti di ufficiali del NKVD, tutte le sedi della polizia segreta sono circondate da reparti dell'esercito. La dacia di Stalin nei pressi di Mosca viene raggiunta da militari della Guardia e dopo un breve conflitto a fuoco, penetrano all'interno della costruzione e traggono in arresto Stalin.

Tra gli altri sono arrestati Ezov capo dell'NKVD e i membri del tribunale che nell'agosto scorso ha condotto il “processo dei sedici”.

Ore 5,00 – 8,00 (ora di Mosca) il Comitato di Difesa della Rivoluzione co-presieduto dal maresciallo Tukhachevsky, dal Colonnello Tokaev (membro di un gruppo trotckijsta), e dai membri del partito Radek, Bucharin e Rykov, raccoglie l'adesione dei Comandi militari dall'estremo oriente-costa del Pacifico alla regione di Vladivostock, all'Asia centrale e alle repubbliche caucasiche.

Ore 8,30 (ora di Mosca) l'assedio alle sedi dell'NKVD si stringe e appaiono carri armati e autoblindo in posizioni visibili agli agenti assediati.

Ore 9,00 (ora di Mosca) l'annunciatore ufficiale del notiziario legge alla radio, a reti unificate, il seguente proclama:

« Cittadine e cittadini, operai, contadini dei kolchoz e dei sovchoz dell'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, iscritti al Partito Comunista di tutta l'Unione, ufficiali e soldati dell'Armata Rossa dei Lavoratori e dei Contadini ascoltate!

Nel diciottesimo anniversario della Gloriosa Rivoluzione di Ottobre l'Armata Rossa, gli operai e i contadini dell'Unione delle Repubbliche si sono nuovamente levati in difesa dei principi della Rivoluzione, in difesa delle sue conquiste, in difesa del diritto collettivo di migliorare la propria condizione nel rispetto dell'uguaglianza tra tutti gli uomini. Dalla morte del compagno Lenin ad oggi sono trascorsi dodici anni, in questo periodo di tempo sono stati compiuti giganteschi passi in avanti rispetto all'epoca in cui operai e contadini vivevano sotto la schiavitù zarista. Abbiamo sopportato enormi sacrifici per combattere i controrivoluzionari, i sabotatori e i traditori della Rivoluzione. La lotta e i sacrifici però hanno ragione di esistere solo se il fine è il trionfo delle idee rivoluzionarie perché solo la vittoria del socialismo costruirà la nuova umanità. In questo momento decisivo per il futuro del movimento operaio e contadino mondiale bisogna parlare con chiarezza. Dire che sul percorso di costruzione della società socialista sono stati commessi anche degli errori. Per colpa di alcuni il confronto politico è diventato lotta tra fazioni, il potere si stava accentrando in poche mani e in apparati deviati di polizia e, in ultimo, si è distorta la giustizia e si è usata la forza per eliminare avversari gli politici bollandoli come controrivoluzionari traditori. Tutto ciò è stato rivolto contro fedeli comunisti, semplici operai e contadini, soldati dell'Armata Rossa.

All'alba di stamane, sette novembre 1936, l'Armata Rossa, gli operai e i contadini dell'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche si sono mossi per neutralizzare il responsabile dei crimini che in questi anni si sono commessi in nome della Rivoluzione. Iosif Vissarionovič Džugašvili è stato arrestato nella sua residenza nelle vicinanze di Mosca; con lui i suoi complici Ezov capo dell'NKVD, Vysinskij e tutti i quadri stalinisti infiltrati nel partito e nelle forze armate.

Tutti i Comandi Militari, gli organi del Partito e delle associazioni collettive dei lavoratori si sono uniti in questa azione a difesa della Rivoluzione Socialista.

Tutto il territorio dell'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche è sotto il controllo del Comitato di Difesa della Rivoluzione i cui presidenti sono il compagno maresciallo dell'Unione delle Repubbliche Tukhachevsky, il compagno colonnello Tokaev, i compagni Radek, Bucharin e Rykov.

Per evitare inutili spargimenti di sangue le sedi di polizia dell'NKVD e le basi militari delle divisioni dell'NKVD sono state isolate, gli agenti che si trovano al loro interno hanno un'ora di tempo a partire dal termine della lettura di questo comunicato per uscire disarmati dalle centrali di polizia e consegnarsi ai compagni militari che le presidiano dall'esterno, i militari sono consegnati in caserma in attesa di ordini.

Allo stato attuale delle cose il Comitato non ravvisa la necessità di imporre il coprifuoco a Mosca, Leningrado e nel resto dell'Unione delle Repubbliche.

L'attività lavorativa riprenderà normalmente a partire dalla giornata di domani ad ogni livello e in ogni luogo di lavoro. Per motivi di sicurezza, la parata militare commemorativa prevista sulla piazza Rossa di Mosca e in numerosissime altre località è rimandata a data successiva.

Si comunica che, a breve, sarà convocato un Congresso Straordinario del Partito Comunista di ogni Repubblica dell'Unione, preludio ad un Congresso Generale.

A partire dalla data odierna sono ritenute valide le iscrizioni al partito effettuate fino al trentuno dicembre 1924. Tutte le successive iscrizioni saranno singolarmente vagliate da appositi Comitati di Distretto del Partito.

Il Comitato di Difesa della Rivoluzione assume i pieni poteri di amministrazione e militari sino alla nomina del nuovo governo. Ogni Cellula del Partito nominerà i propri responsabili temporanei sino all'indizione dei singoli Congressi.

Tutte le norme restrittive applicate a iscritti al Partito dal 1/1/1925 sono abrogate. I compagni affidata da quella data e successivamente all'Amministrazione Penitenziaria transitano da un regime di detenzione ad uno di controllo, sono tenuti a non lasciare i luoghi di detenzione in cui si trovano sino ad una celere ed imparziale definizione delle singole responsabilità. Le direzioni amministrative e politiche dei singoli luoghi di detenzione sono rimosse dai loro incarichi, il comando di tutte le strutture passa a un responsabile militare nominato dal Comando Militare Regionale di appartenenza.

Invitiamo le cittadine e i cittadini, gli operai, i contadini dei kolchoz e dei sovchoz dell'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, i membri del Partito Comunista di tutta l'Unione, gli ufficiali e soldati dell'Armata Rossa dei Lavoratori e dei Contadini a stringersi intorno al Comitato di Difesa della Rivoluzione, continuando ad assolvere, con ordine e dedizione, ai compiti loro assegnati dalla Patria e dal Partito.
Viva la Gloriosa Rivoluzione di Ottobre, viva il Partito Comunista di tutta l'Unione, viva l' Armata Rossa dei Lavoratori e dei Contadini, viva il Comitato di Difesa della Rivoluzione! »

7/11/1936
mentre gli agenti dell'NKVD dei reparti più strettamente di polizia si arrendono entro il termine loro fissato nel comunicato del Comitato di Difesa della Rivoluzione, l'apparato militare dell'NKVD reagisce in modi diversi a secondo dei generali al comando delle divisioni delle polizia. In specifico la divisione di fucilieri di stanza a Minsk e quella autotrasportata sita nei pressi di Gorky, rifiutano di disarmarsi. La prima cerca di impadronirsi della città e ingaggia combattimenti con i militari regolari e battaglioni operai che dalle fabbriche convergono verso il centro cittadino. La seconda si mobilita e si avvia lungo la direttrice stradale Gorky – Mosca. La ricognizione aerea partita dalla capitale avvista la colonna e diverse unità dell'esercito si apprestano a sbarrarle strada.
In diversi dei centri di detenzione in Siberia i Comandanti procedono all'eliminazione dei prigionieri, in alcuni l'esercito irrompe all'interno dei campi per porre fine al massacro i cui responsabili sono immediatamente passati per le armi.

8/11/1936
violenti combattimenti all'interno di Minsk. Il Comitato di Difesa della Rivoluzione mette in stato di allarme le divisioni ai confini con la Polonia. Nel tardo pomeriggio la colonna autotrasportata proveniente da Gorky si arrende a seguito di un ammutinamento degli ufficiali intermedi che arrestano gli ufficiali di grado superiore decisi a raggiungere Mosca.

9/11/1936
iniziano le defezioni nella divisione dei fucilieri NKVD a Minsk, gli scontri calano di intensità, scarseggiano le munizioni dei riottosi.

10/11/1936
cessano del tutto le opposizioni al nuovo corso in Unione Sovietica.

11/11/1936
tutti gli arrestati, compreso Stalin, vengono condotti dalle basi militari al carcere della Lubianka a Mosca. Viene ritirato l'ordine provvisorio di fucilazione di tutti i prigionieri in caso di pericolo di fuga o di liberazione da parte dei loro sostenitori.

SPAGNA
18/11/1936 Germania nazista e Italia fascista riconoscono il governo militare falangista.
10/12/1936 giunge in Spagna il primo contingente di 3.000 camicie nere italiane.

URSS
15/12/1936 il Comitato di Difesa della Rivoluzione convoca i congressi locali e delle singole repubbliche del partito comunista e stabilisce al 5 febbraio del 1937 la data del congresso generale del partito dell'Unione delle Repubbliche. La regione militare Ucraina riceve l'ordine di approntare una serie di aiuti per la Repubblica spagnola. La flotta del Mar Nero è incaricata di preparare la missione di scorta e consegna degli aiuti.
18/12/1936 il Comitato di Difesa della Rivoluzione raccomanda a tutti i partiti comunisti del mondo di adoperarsi con ogni mezzo all'avanzata dei regimi fascisti, sono contemplate forme di collaborazione con gli altri partiti di sinistra e con le “forze sane” della borghesia. Si chiede, in particolare ai comunisti spagnoli di cessare ogni forma di contrasto con gli anarchici e i trotckijsti del POUM. Al fine di agevolare una collaborazione antifalangista saranno inviati in Spagna alti dirigenti del partito per comporre e sanare le fratture nel Fronte Popolare.

FRANCIA
22/12/1936 in Francia il Partito Comunista entra a far parte del governo del Fronte Popolare. Sono poste fuorilegge diverse associazioni di estrema destra. Sono espulsi una cinquantina di agenti della polizia politica fascista. Leon Blum incontra i rappresentanti dei maggiori industriali francesi e li rassicura sul rispetto della proprietà privata.

SPAGNA 
gennaio 1937 viene creato il Corpo Truppe Volontarie dell'esercito italiano in Spagna, composto da quattro divisioni :
una divisione del Regio Esercito di fanteria integralmente motorizzata: la 4ª Divisione fanteria "Littorio" e tre divisioni della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (camicie nere) : la 1ª divisione "Dio lo vuole", la 2ª divisione "Fiamme Nere", la 3ª Divisione "Penne Nere", più il Gruppo Fanteria "XXIII Marzo". In totale 44.000 uomini.

FRANCIA
10 – 15/1/1937 si tiene a Parigi un incontro dei fuoriusciti italiani a cui partecipano rappresentanti del PSI, PSIUP, Giustizia e Libertà, PCDI. Atto fondativo del Fronte Popolare Italiano.

URSS
20/1/1937 prende il largo la prima flotta di aiuti diretti alla Repubblica spagnola, soprattutto munizioni, armi e aiuti alimentari. Il Comitato di Difesa della Rivoluzione autorizza la formazione di milizie volontarie da inviare in Spagna in risposta al coinvolgimento italo-tedesco e incarica l'esercito di equipaggiarle.

EUROPA
23/1/1937 a sud di Capo Passero la flotta sovietica in viaggio verso Barcellona viene intercettata da una squadra navale italiana uscita in missione dalla rada di Taranto. L'azione è dimostrativa e le due flotte proseguono affiancate a distanza di tiro.
24/1/1937 dalla base navale di Biserta escono in formazione cacciatorpedinieri francesi che raggiungono la flotta sovietica e quella italiana nei pressi di Pantelleria. Spie italiane segnalano attività preparatoria sulle navi alla fonda nel porto militare di Marsiglia.
24/1/1936 la flotta italiana a largo di capo Teulada inverte la rotta. Mussolini invia una velina alla stampa italiana in cui tuona: "nessuno attraversa il Mediterraneo se l'Italia si oppone".
25/1/1937 la flotta sovieta getta l'ancora nel porto di Barcellona.

URSS
25/1/1937 il maresciallo Tukhachevsky dirama a tutti i Comandi Militari dell'Unione il testo della circolare "Linee di condotta nel combattimento a difesa dell'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche" in cui si sottolinea l'importanza dell'iniziativa dei singoli comandanti delle unità in situazioni impreviste, si prevede la creazione di corpi corazzati autonomi dalle unità di fanteria, la riduzione del numero dei soldati, la progressiva motorizzazione dell'esercito e in cui da il via a corsi di "educazione politica" dedicati a tutti gli ufficiali e sottufficiali per favorire il successivo accorpamento di ufficale militare e commissario politico con lo slogan "tutti i compagni sono commissari politici".
1/1/1937 termina il vaglio delle posizioni dei compagni prigionieri che vengono rilasciati nella quasi totalità, ad esclusione di chi ha tramato per il ritorno della monarchia e del capitalismo.
3/1/1937 rientra dall'esilio il cinquantasettenne Lev Trockij.

SPAGNA
3 – 8/2/1937 gli italo-franchisti vincono la battaglia di Malaga e si apprestano a lanciare una nuova offensiva in direzione di Madrid. La legione Condor tedesca raggiunge la piena efficienza e inizia ad operare per sperimentare tecniche di combattimento aereo e attacco al suolo, e per addestrare i suoi piloti in preparazione di ulteriori aggressioni in Europa.

URSS
5/2/1937 si apre il Congresso Generale del Partito Comunista dell'Unione delle Repubbliche Sovietiche. Vengono mostrati ai delegati i documenti segreti dell'archivio privato di Stalin tra i quali lunghi elechi di cittadini, iscritti al partito e militari. Naturalmente gli elenchi includono tutti i membri del Comitato di Difesa della Rivoluzione. Grande impressione desta anche l'elenco che comprende gli ufficiali da eliminare; praticamente l'Armata Rossa sarebbe stata decapitata, e quasi tutti i vecchi bolscevichi che hanno partecipato alla rivoluzione.
Sotto la mediazione di Tukhachevsky destra e sinistra del partito giungono ad una sintesi generale sia in politica interna che estera. Punti imprescindibili sono l'impedire che in futuro si possano imporre personalità distorte che tentino di tradire la rivoluzione e impadronirsi del partito e del potere assoluto e arginare all'estero l'espansione nazista e fascista.

EUROPA
15/3/1937 vertice a Parigi tra Leon Blum e il Primo Ministro della Gran Bretagna, il conservatore Stanley Baldwin. Il secondo, preoccupato che gli aiuti francesi alla repubblica spagnola portino ad una guerra con la Germania, chiede al francese di proclamare la neutralità nel conflitto civile spagnolo e di chiudere la frontiera dei Pirenei, minacciando lo scioglimento dei vincoli di difesa reciproca. Baldwin è anche molto irritato dalla manovra dimostrativa della flotta francese di stanza a Biserta che ha affiancato le navi sovietiche nel Mediterraneo centrale sfidando la flotta italiana.

SPAGNA
16/3/1937 l'esercito repubblicano spagnolo, affiancato dalle brigate internazionali affrontano l'offensiva italo-franchista alle porte di Madrid. I franchisti arrivano a nord sino a Pozuelo e gli italiani a Getafe a sud, poi l'offensiva si arena, i carri armati italiani si dimostrano notevolmente inferiori a quelli russi inviati in aiuto ai repubblicani. Le quattro divisioni italiane, usurate dai combattimenti, ripiegano ordinatamente.

URSS 
18/3/1937 si chiude il Congresso Generale del Partito Comunista dell'Unione delle Repubbliche Sovietiche. In cui si stabilisce tra l'altro:
in politica estera
Il principio che la rivoluzione non può essere esportata con l'uso delle armi contro la volontà dei popoli, ma che può essere favorita dalla dimostrazione della superiorità del sistema sovietico, dall'appoggio a tutte le forze di sinistra e riformatrici del mondo che intendano collaborare paritariamente con i partiti comunisti;
Che il governo repubblicano spagnolo è l'unico legittimamente eletto dal popolo e che la sua difesa è dovere e diritto di tutti i proletari del mondo;
Che la collaborazione governativa dei Fronti Popolari deve proseguire e rinforzarsi ovunque;
Scioglimento del Kominter e inizione di una nuova internazionale dei partiti comunisti;
in politica interna:
Che ogni singola Repubblica dell'Unione deve essere amministrata attraverso i Soviet della repubblica stessa, al tempo stesso le repubbliche dell'Unione perdono la possibilità (che possedevano solo formalmente) di secedere dall'Unione.
Ogni carica elettiva a qualsiasi livello nei Soviet e nel Partito può essere ricoperta solo per due volte; a questo proposito viene lanciata una grande campagna di istruzione scolastica e politica per formare tutti i cittadini dell'Unione;
Tutti gli incarichi politici e tecnichi, compresa la direzione dei singoli stabilimenti industriali e sovchoz non possono durare più di tre anni per luogo di assegnazione e sono rigidamente sottoposti a rotazione e al controllo dei soviet di fabbrica o di sovchoz per quanto riguarda l'integrità morale del dirigente;
Scioglimento dell'NKVD e costituzione di una polizia di sicurezza con incarichi temporali e a rotazione; 
L'indipendenza degli incarichi tecnici da quelli politici;
Il rallentamento dell'industrializzazione forzata e l'assegnazione di risorse ad un'economia di consumo e alla costruzione di edilizia residenziale;
La chiusura di tutti i sovchoz e la loro trasformazione in kolchoz;
L'istituzione di ferie pagate per tre settimane annue a tutti i lavoratori e la costituzione, all'interno dei sindacati, di strutture per il tempo libero e le vacanze dei lavoratori;
Ripristino della libertà di culto;
Divieto per i culti religiosi di sostenere forme di organizzazione sociale e statuale diverse da quelle sovietiche o di osservare e cercare di imporre leggi diverse da quelle costituzionali. Particolare attenzione alle repubbliche a maggioranza islamica con il rafforzamento dell'istruzione obbligatoria femminile e alla parità dei diritti di genere. Avviamento di un programma di vacanze estive per tutti gli scolari da svolgersi nelle altre repubbliche al fine di facilitare l'acquisizione di una mentalità laica;
Al termine del Congresso viene eletto Segretario Generale del Partito Grigorij Konstantinovič Ordžonikidze.
A margine del Congresso è decisa la sorte degli arrestati nell'azione del 7 novembre dell'anno precedente: Stalin, Ezov e gli ufficiali responsabili dell'NKVD, nonchè gli ufficiali che hanno tentato di resistere all'azione del Comitato di Difesa della Rivoluzione o che hanno ucciso prigionieri nei campi di internamento dopo l'appello del Comitato sono condannati a morte, (saranno eseguite solo quelle di Stalin, Ezov e dei responsabili dei delitti più efferati), Vysinskij e i quadri stalinisti nel partito e nell'esercito sono condannati per un numero variabile di anni alla reclusione o al lavoro nelle regioni orientali e privati definitivamente di ogni diritto politico.

ITALIA
22/3/1937 il Comandante dello Stato Maggiore del Regio Esercito Alberto Pariani rifesce al re che, a causa della recente conquista dell'Etiopia e a seguito della battaglia di Madrid, l'esercito si trova in difficoltà a reintegrare armi, munizioni, pezzi di ricambio e soprattutto carri armati al Corpo Truppe Volontarie dell'esercito italiano in Spagna. Mussolini si infuria, ma sa che l'esercito italiano non è in condizione di sostenere a lungo una guerra in Europa, neppure se di limitato coinvolgimento come quella in Spagna.

AUSTRIA
25/3/1937 Kurt Alois von Schuschnigg cancelliere austriaco in un incontro segreto con Mussolini esibisce le prove del complotto nazista per attrarre l'Austria nell'orbita tedesca con la prospettiva dell'annessione. Mussolini si irrita con i tedeschi e convoca l'ambasciatore tedesco a Roma per confermare l'interesse italiano all'indipendenza dell'Austria nonostante l'appoggio tedesco alla conquista dell'Etiopia.

SPAGNA
4/4/1937 i repubblicani e le brigate internazionali lanciano un'offensiva da Madrid in direzione nord-ovest contro i carlisti provenienti da nord constringendoli a ritirarsi lentamente.
11/4/1937 l'offensiva del nord-ovest prosegue e nei pressi di Avila un grande scontro mette in rotta i franchisti privi di carri armati.
12/4/1937 il governo repubblicano emana il divieto assoluto di rivolgere le armi contro i componenti del clero nel territorio controllato dalla repubblica, la posizione degli ecclesiastici sarà vagliata da un tribunale speciale con competenze esclusivamente politiche e di difesa dell'ordine repubblicano; contemporaneamente scioglie con atto ufficiale il Tercio de los Extranjeros, intima ai militari della formazione la resa immediata o l'abbandono del territorio spagnolo e delle sue colonie, inoltre dispone l'immediata fucilazione di tutti i suoi componenti catturati in data seguente al provvedimento adottato.
16/4/1937 l'esercito repubblicano libera Salamanca.
18/4/1937 reparti repubblicani raggiungono la frontiera portoghese a Fuentes de Onoro tagliando in due lo schieramento franchista.
19/4/1937 il governo repubblicano spagnolo invia una nota al governo portoghese intimandogli di non concedere il passaggio sul suo territorio di insorti franchisti.
20/4/1937 Franco invia a Mussolini e Hitler una richiesta di aiuto. Il dittatore italiano promette l'invio di altre quattro divisioni condizionandolo ad una sorta di "mandato di difesa" delle isole Baleari. Hitler non intende farsi coinvolgere in combattimenti terrestri, ma decide di rafforzare la legione Condor.
URSS
1/5/1937 grandi parate civili e militari in tutta l'Unione Sovietica. A Mosca è ospite il presidente cecoslovacco Benes, l'URSS firma un trattato di riconoscimento e difesa reciproca con la Piccola Intesa (Cecoslovacchia, Jugoslavia, Romania) in funzione antiungherese e antitedesca.

SPAGNA
6/5/1937 il comando dell'esercito repubblicano prosegue nella decisione di eliminare il fronte franchista nel nord-ovest e di mantenersi sulla difensiva sul fronte sud.
10/5/1937 Franco decide di non lanciare offensive per alleggerire il peso dell'attacco repubblicano contro i rivoltosi nel nord-ovest della Spagna a causa di contrasti prima latenti e poi manifesti con la componente carlista maggioritaria nelle Asturie e nei Paesi Baschi.

ITALIA
15/5/1937 viene siglato l'accordo a Roma tra Italia e Franchisti in cui si precede una concessione ventennale di "mandato di difesa" italiano sulle isole Baleari in cambio di ulteriori aiuti a Franco.
25/5/1937 una divisione di alpini è inviata a "presidiare" le isole Baleari.
27/5/1937 quattro divisioni di fanteria del regio esercito sono imbarcate a Napoli con destinazione Malaga, si tratta di truppe di fanteria senza motorizzazione in quanto Mussolini non può e non vuole rischiare perdite insopportabili. Al consiglio dei Ministri illustra la sua strategia: "in cambio di aiuti ci mangeremo l'impero spagnolo pezzo a pezzo".

GRAN BRETAGNA 
Prende forza l'opzione isolazionista; irritato dalla deriva a sinistra del governo francese, dalle novità sovietiche e dall'accordo Piccola Intesa – URSS, il governo inglese medita un allentamento dell'alleanza con la Francia. I contrari sottolineano il pericolo di spingere i francesi nelle braccia dell'URSS in funzione antinazista.

URSS
1/6/1937 il segretario generale Ordžonikidze parte per una visita nelle repubbliche dell'Asia centrale "lavoro, benessere e istruzione sono i pilastri della nuova politica socialista. Nell'Unione Sovietica c'è spazio anche per i credenti, ma non c'è spazio per le differenze tra uomo e uomo, per lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, e per leggi che non siano quelle della nostra costituzione". Si apre una diatriba tra i dottori della dottrina islamica favorevoli a questa politica e quelli integralisti.

GERMANIA
Hitler è incerto se proseguire nella politica di collaborazione con l'Italia a sostegno dei franchisti o concentrarsi sulla riunione di tutti i tedeschi nel Reich, compresa l'Austria protetta da Mussolini. I suoi generali ritengono che la Germania non possa essere pronta per una grande guerra prima del 1942, ma il dittatore è impaziente, la sua politica economica sbilanciata nell'industria militare è fonte di deficit per il bilancio statale e il disavanzo può essere colmato solamente con conquiste territoriali o con un deciso freno al riarmo tedesco. 
15/6/1937 Hitler ordina di elaborare un piano di occupazione dell'Austria e di operazioni militari contro l'Italia in Sud Tirolo ed oltre.

SPAGNA
20/6/1937 l'esercito repubblicano libera interamente i Paesi Baschi, recupera Burgos e Valladolid e si spinge a pochi chilometri da Gijon e Leon. A sud il fronte si stabilizza sulla linea Moraleja, Toledo, Valencia.
Le quattro nuove divisioni italiane sono schierate con Corpo Truppe Volontarie nella regione di Valencia ponendosi sulla difensiva.
Nel corso del mese di giugno la divisione Condor tedesca a causa dell'inferiorità numerica subisce consistenti perdite nei cieli di Spagna. L'aviazione repubblicana è costantemente rifornita di mezzi e ricambi provenienti dall'Unione Sovietica. La marina italiana non è più uscita in mare a sorvegliare i convogli sovietici nel Mediterraneo centrale.
1/7/1937 il governo repubblicano spagnolo annuncia la nuova forma statuale della Spagna. Il paese si trasforma in federazione di repubbliche in cui ogni regione in cui, a seguito di referendum, il 70% dei votanti abbia espresso il consenso, viene costituita in repubblica con piena autonomia in campo amministrativo e politico, restano alla federazione le competenze su difesa, trasporti nazionali, linee guida nella definizione degli obblighi scolastici, sui diritti dei lavoratori e la politica internazionale. Al termine della guerra anche l'esercito sarà suddiviso in due componenti: le guardie nazionali repubblicane e l'esercito federato. Acquistano immediatamente lo status di repubbliche federate la Castiglia e i Paesi Baschi, a causa del loro contributo a difesa della repubblica. I referendum nelle altre regioni si terranno entro e non oltre un anno dalla fine della guerra antifranchista.

URSS
Nel mese di luglio dilagano nelle repubbliche dell'Asia centrale attentati e uccisioni nelle moschee a maggioranza costituzionalista (laici e religiosi ragionevoli) ad opera di integralisti islamici. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è l'obbligo scolastico in classi miste imposto in tutta l'Unione Sovietica.
Si avviano colloqui con il governo finlandese per giungere ad un accordo su uno scambio di territori nella regione di Leningrado e in Carelia.

GERMANIA
30/7/1937 in alcune delle grandi industrie della Ruhr e nei porti di Amburgo e Kiel molti lavoratori interrompono il lavoro per quindici minuti. Su diretto ordine di Hitler ai cantieri navali di Amburgo, dove l'adesione alla protesta è stata massiccia, giungono reparti delle SS che irrompono nel cantiere dove si trova in costruzione la Bismarck e fucilano sul posto un operaio ogni dieci. Non si è a conoscenza del numero degli uccisi.
31/7/1937 centinaia di arresti sono compiuti nel corso della notte tra le fila di vecchi sindacalisti o iscritti ai partiti di sinistra. Nel corso delle violenze attuate per scoprire gli organizzatori della protesta operaia muoiono decine di persone. L'organizzazione clandestina viene smantellata.
1/8/1937 Hitler ordina di non diffondere con nessun mezzo le notizie delle proteste e della repressione dei giorni scorsi.

ITALIA
2/8/1937 a Napoli un'esplosione notturna danneggia i magazzini di materiale bellico in partenza per la Spagna.
3/8/1937 sui muri nei pressi delle fabbriche dei maggiori centri industriali appaiono manifesti del Fronte Popolare Italiano contro il fascismo, la guerra in Spagna e per chiedere migliori condizioni di lavoro. L'OVRA effettua un'ondata di arresti.

SPAGNA
1 – 20/9/1937 nel nord della Spagna i Carlisti si ritirano verso due ridotte: una nel comprensorio Gijon-Oviedo e l'altra sulla costa tra A Coruna e Vigo.
12/9/1937 durante la ritirata verso Vigo due battaglioni di carlisti si trovano intrappolati tra le avanzanti forze repubblicane e la frontiera portoghese presso la cittadina di Verin. Per sfuggire all'accerchiamento superano la frontiera senza incontare resistenza da parte dei portoghesi e si accampano, in armi, presso Chaves. Quando un una decina di carri armati repubblicani varca il confine per inseguire i fuggitivi viene fatta oggetto di colpi di artiglieria leggera della guardia di frontiera portoghese. I carri rientrano in territorio spagnolo senza subire danni.
13/9/1937 aerei da bombardamendo Tupolev ANT 40 scortati da caccia Polikarpov I 16 in forza all'aeronautica repubblicana, attaccano la squadra di artiglieria che il giorno precedente aveva aperto il fuoco contro la formazione di carri all'inseguimento dei carlisti arrecandole seri danni, in una seconda missione i bombardieri colpiscono le strade che portano a Chaves e l'accampamento dei carlisti. Contemporaneamente, tramite l'ambasciata svizzera a Lisbona il governo repubblicano, che non ha relazioni diplomatiche con quello del portogallo, consegna una nota in cui si chiede di disarmare i carlisti in territorio portoghese entro 48 ore.
14/9/1937 nel governo Salazar si confrontano drammaticamente due correnti: la prima che chieda la mobilitazione generale e l'ingresso in guerra a fianco dei franchisti e la seconda che invita alla prudenza. L'ambasciatore britannico interpellato direttamente dal dittatore Salazar non assicura la protezione inglese in caso di guerra con la Spagna perchè il suo governo intende tenersi al di fuori delle attuali contese europee.
15/91937 nelle prime ore del mattino l'esercito portoghese che già circondava il campo carlista chiede e ottieme la consegna delle armi. I carlisti sono liberi di scegliere di soggiornare da civili in Portogallo o di essere accompagnati ad un punto di frontiera nelle mani dei franchisti. Dati i contrasti tra carlisti e franchisti, la maggioranza dei rifugiati sveste la divisa e chiede asilo in Portogallo.

URSS
settembre 1937 le repubbliche dell'Asia centrale vedono dilagare gli scontri tra integralisti e costituzionalisti. I primi dominano nei villaggi, i secondi controllano le maggiori città. Il comando generale dell'esercito si prepara ad un blocco delle frontiere per impedire agli integralisti di approvvigionarsi di armi e munizioni.
10 – 17 settembre 1937 si tengono nella regione del Don manovre militari in cui si applica per la prima volta in grande stile la nuova tattica di combattimento combinata carri armati e fanteria meccanizzata.
20/9/1937 si lancia una grande campagna di costruzioni popolari per eliminare il problema della coabitazione. Alla realizzazione dei progetti partecipano anche architetti della corrente futurista sovietica, francese e scandinava. L'obiettivo è realizzare quartieri e città a misura d'uomo pur contenendo i costi.

SPAGNA 
ottobre 1937 il fronte sud si stabilizza, vengono costruite trincee da ambo le parti e si ripresenta l'incubo di una guerra di posizione.
1 – 25 ottobre 1937 la ridotta A coruna Vigo cede, alcuni carlisti si arrendono e altri riescono a imbarcarsi e riparare in Portogallo. Nel Nord i carlisti controllano il piccolo territorio fra Oviedo, Gijon e Aviles.

FRANCIA
5 ottobre 1937 il Fonte Nazionale avvia un programma di acquisto di aziende in crisi per testare forme di conduzione operaia delle imprese industriali.

GERMANIA
7 ottobre 1937 da tempo organizzazioni operaie segrete all'opera in Renania anche dopo la sua rioccupazione da parte del governo nazista e anche, se con maggiori difficolta, in altre regioni tedesche, proponevano ai superstiti dell'opposizione in clandestinità di organizzarsi unitariamente; l'appello viene raccolto. Rappresentanti del partito socialdemocratico, del partito comunista e del partito popolare (con esclusione di quello bavarese) si costituiscono in Fronte Unico Tedesco Antinazista.

UNGHERIA
10/10/1937 stretta dall'isolamento internazionale e circondata dai paesi della Piccola Intesa, l'Ungheria dopo 17 anni di dominio nazionalista a antisemita si trova in gravi difficoltà economiche. La mutata situazione in URSS ha permesso alle cellule segrete del partito comunista di coalizzarsi con socialdemocratici e democratici per giungere alla proclamazione di un grande sciopero generale che blocca Budapest dalle prime ore del mattino. Un imponente corteo attraversa le vie della città in un impressionante silenzio reggendo cartelli che chiedono il ritorno della democrazia, la creazione di una repubblica e la fine della "reggenza" della corona da parte dell'ammiraglio Horty. La folla si ingrossa mano a mano che altri cittadini escono dalle case al passaggio del corteo e si uniscono ai manifestanti, in testa alla manifestazione gli studenti universitari. Nel primo pomeriggio tutto sembra calmo e il corteo sta per sciogliersi quando, non sisa se casualmente o se per ordini superiori, da un gruppo di poliziotti in borghese partono dei colpi all'indirizzo dei manifestanti. Nella confusione causata dall'attacco vengono uccisi a colpi di arma da fuoco 19 manifestanti, mentre altri 7 muoiono nella calca. A questo punto squadre di operai si barricano all'interno delle fabbriche e gli studenti occupano l'università. Il governo si riunisce in una seduta di emergenza, ordina alla polizia di rientrare nelle caserme e convoca i vertici militari che per puro caso si trovano a Debrecen per manovre di addestramento. Intanto cala la notte.
10/10/1937 ore 22,30 i generali arrivano a Budapest e si incontrano con il governo. Nel corso della giornata gli ambasciatori della Piccola Intesa e dell'URSS si sono tenuti in costante contatto con i rispettivi governi, l'URSS e la Cecoslovacchia premono per impedire la repressione e favorire la rinascita democratica, La Romania e la Jugoslavia sono più prudenti.
11/10/1937 ore 1,15 mentre il governo e i militari ungheresi stanno mettendo a punto le misure repressive l'ambasciatore ceco, a nome della Piccola Intesa e quello sovietico giungono al palazzo del governo e consegnano una nota in cui ammonisce il governo ungherese a non usare la forza contro operai e studenti e a impegnarsi a non perseguire gli organizzatori della protesta. 
11/10/1937 ore 2,00 vengono messe in atto una serie di azioni e iniziative diplomatiche atte a fare pressione sul governo ungherese: il governo cecoslovacco consegna alle agenzie stampa internazionali la comunicazione che informa che, in caso di necessità, la Cecoslovacchia concede a truppe sovietiche il passaggio nelle regioni della Rutenia e della Slovacchia; l'Unione Sovietica mette in stato d'allarme la regione militare di Lvov; Romania e Jugoslavia annunciano la chiusura del confine con l'Ungheria.
11/10/1937 ore 5,00 l'esercito ungherese circonda fabbriche, quartieri operai e sede dell'università, senza intervenire.
11/10/1937 ore 12,00 l'Italia consegna formale nota di protesta agli ambasciatori della Piccola Intesa in cui lamenta le ingerenze nella politica interna ungherese, i giornali odierni si scagliano contro Cecoslovacchia, Romania e Jugoslavia accusandole di essere asservite al comunismo. In particolare si rivolgono minacce alla Jugoslavia.
11/10/1937 il governo ungherese decide di "prendere per fame" gli occupanti. Prosegue intensa l'attività diplomatica fatta di bluff e controbluff.
12/10/1937 la Francia preme sulla Piccola Intesa affinchè non scoppi un conflitto in Europa. 
12/10/1937 la Germania offre tutta la sua assistenza al governo ungherese, ma contemporaneamente comunica al governo austriaco la sua assoluta contrarietà al passaggio di truppe italiane sul territorio austriaco.
13/10/1937 negli uffici pubblici, nelle poste e nei trasporti ungheresi parecchi lavoratori si rifiutano di ubbidire alle direttive del governo e paralizzano la sua attività.
14/10/1937 all'interno dei luoghi occupati scarseggiano i viveri.
14/101/937 due brigate autotrasportatedi fucilieri di fanteria della regione militare di Lvov entrano in Cecoslovacchia e si posizionano a Kosice. (vista l'esiguità degli effettivi non è ancora un'azione effettivamente militare).
15/10/1937 mogli e madri di operai e studenti organizzano dei cortei per portare ai loro cari dei rifornimenti. I militari permettono alle donne di entrare nelle fabbriche e all'Università, solo presso una fabbrica metallurgica il comandante ordina di aprire il fuoco e tre donne sono uccise.
15/10/1937 la disubbidienza civile si estende, il paese è bloccato, le uniche comunicazioni passano attaverso i comandi militari.
16/10/1937 Mussolini riunisce il governo e afferma: "non voglio impegolarmi in Ungheria quando devo guardarmi le spalle dai tedeschi, nè ho già abbastanza della Spagna !" 
17/10/1937 Polonia e Cecoslovacchia sottoscrivono un patto militare puramente difensivo, la Cecoslovacchia si impegna a far ritirare i soldati sovietici dal suo territorio al termine della crisi ungherese e a non concedere loro in futuro alcuna base militare.
18/10/1937 alla notizia del patto polacco-cecoslovacco Hitler ha uno dei suoi attacchi di furia incontenibile. I suoi generali gli comunicano che l'esercito tedesco non è pronto ad una guerra. Il dittatore è stanco dei continui freni posti dai militari professionisti e medita di assumere direttamente il comando dell'esercito, ma non sa ancora bene contro chi rivolgerlo. La sua priorità è l'annessione dell'Austria, ma è ostacolato dall'Italia. Per reclamare i territori dei Sudeti dovrebbe vedersela con la Piccola Intesa, la Polonia e, probabilmente l'Unione Sovietica. Non è ancora così forte da pensare di sconfiggere la Francia per vendicare il 1918.
19/10/1937 ore 8,00 l'ammiraglio Horty annuncia alla radio l'arresto del comandante che ha ordinato di aprire il fuoco sulle donne tre giorni prima, comunica le dimissioni del governo e l'indizione di elezioni generali entro novanta giorni, il partito comunista resta fuori legge e i comandi militari restano al loro posto.
19/10/1937 ore 9,00 i militari rientrano nelle caserme. I partiti di opposizione si consultano e decidono di accettare le decisioni del governo, i comunisti avranno loro candidati all'interno delle liste degli altri partiti.
19/10/1937 ore 10,00 le vie di Budapest si riempiono di manifestanti in festa. Tutti gli scioperanti riprenderanno il lavoro tra due giorni.

URSS
fine ottobre 1937 Nelle repubbliche dell'Asia centrale la protesta integralista si organizza in bande armate nelle campagne e nelle aree desertiche. I ribelli sono riforniti di armi e munizioni attraverso la frontiera afgana. Nelle città si formano milizie laico-religiosi ragionevoli per assicurare la sicurezza. La presenza militare si rafforza in modo discreto.

SPAGNA
ottobre-novembre 1937 sulle montagne in Spagna le ostilità si trasformano in guerra di posizione. I repubblicani colpiscono in modo particolare le posizioni italiane nel tentativo di fiaccare la volontà delle truppe che combattono in terra straniera, fortissima è la propaganda della componente italiana nelle Brigate Internazionali.

GERMANIA
10/11/1937 Hitler è insofferente dell'avventura spagnola, credeva di risolvere la guerra in breve tempo, invece la repubblica si è dimostrata un avversario vitale, i franchisti dipendono interamente dai rifornimenti italo-tedeschi. L'Italia sta usurando le sue già scarse risorse militari e lui vorrebbe utilizzare le sue in interessi più diretti. Pertanto decide di sospendere progressivamente tutti i rifornimenti di armi e carri armati, ridurre quelli di munizioni e mantenere quelli della legione Condor che si è dimostrata un'ottima palestra per addestrare i suoi piloti.
12/11/1937 nel cantiere della Bismarck ad Amburgo un'esplosione danneggia la chiglia della nave in costruzione. Hitler rimuove il Gauleiter di Amburgo Karl Kaufmann e tutti i vertici della polizia locale e dei comandi locali delle SS. Ordina la fucilazione di 500 comunisti di primo piano prigionieri nei lager. Resta combattuto tra il desiderio di rendere noti questi provvedimenti esemplari e la paura di ammettere che nel Reich c'è ancora chi gli si oppone.

SPAGNA
15/11/1937 nonostante le condizioni climatiche proibitive i repubblicani lanciano un'offensiva contro il Corpo Truppe Volontarie Italiane le perdite sono elevate in entrambi gli schieramenti. Ancora una volta combattimenti tra italiani internazionalisti e esercito italiano.

ITALIA 
30/11/1937 a Milano davanti agli uffici della Prefettura al cui interno sono esposte le liste dei caduti in Spagna si riunisce una folla che chiede il rientro dei soldati. I manifestanti sono dispersi dalla polizia. Mussolini decide di non rendere più pubbliche le liste dei caduti. Le famiglie riceveranno a casa una comunicazione dell'esercito.
31/11/1937 Mussolini convoca l'ambasciatore di Franco e lo investe come una furia accusando gli spagnoli di codardia. Al termine del colloquio consegna all'ambasciatore il testo di un accordo in cui la Spagna riconosce una cessione per novantanove anni del Rio Munì in Africa equatoriale dichiarando "Mi aspetto che voi lo facciate firmare a Franco entro sette giorni."
4/12/1937 giunge a Roma il documento firmato di cessione del Rio Munì. Mussolini ordina ai comandi militari della marina di organizzare l'invio di propri soldati per prendere possesso della colonia.

URSS
8/12/1937 il governo sovietico chiede un incontro con il ministro degli esteri della Gran Bretagna con argomento le relazioni bilaterali e la questione dei rifornimenti di armi agli integralisti islamici.
15/12/1937 nei pressa di Dushambè, enclave sciita, nella repubblica sovietica del Tajikistan muore in un conflitto a fuoco con milizie laico-religiose ragionevoli l'iraniano Rusollāh Mustafā Mōsāvī Khomeynī giunto da Qom per incontrare una cellula integralista sciita. Il luogo dell'incontro era stato segnalato da un informatore della polizia. Le milizie laico-religiose ragionevoli sono decise a stroncare ogni ingerenza straniera nelle questioni religiose delle repubbliche sovietiche dell'Asia centrale. Dopo aver circondato l'edificio, dall'interno sono esplosi alcuni colpi di pistola. I miliziani irrompono nel covo integralista e uccidono tutti i presenti.

SPAGNA
25/12/1937 durante una spontanea tregua natalizia si registrano episodi di fraternizzazione tra soldati italiani e italiani delle Brigate Internazionali, questi ultimi distribuiscono materiale propagandistico ai soldati. Gli episodi sono interrotti dall'intervento dei carabinieri della polizia militare e non si registrano nelle divisioni di camicie nere.
30/12/1937 Franco giunge in aereo a Monaco di Baviera dove incontra Hitler che gli comunica che ha tempo fino a giugno per ottenere una vittoria significativa che volga a suo favore la guerra in Spagna, se ciò non avverrà gli aiuti tedeschi cesseranno dal 1/7/1938.
3/1/1938 Franco incontra Salazar a Lisbona per tentare di convincerlo a far entrare il Portogallo in guerra al suo fianco prospettandogli che una eventuale sconfitta franchista porterebbe, in futuro, ad un crollo della dittatura anche in Portogallo. Salazar declina l'invito dicendo che se i franchisti saranno sconfitti lui in futuro potrebbe avrebbe dei problemi, ma che se entra in guerra contro i repubblicani spagnoli i problemi dovrebbe affrontarli già oggi.
5/1/1938 per raccogliere il maggior numero di uomini necessari all'offensiva di primavera, Franco decreta la coscrizione obbligatoria dai sedici anni, decreta l'amnistia per qualsiasi tipo di reato (compreso l'omicidio) per tutti coloro che si arruoleranno nel Tercio de los Extranjeros. Parecchi ragazzi dei territori controllati dai franchisti, per sfuggire all'arruolamente si danno alla macchia e molti tentano di passare le linee per raggiungere i repubblicani.

MESSICO
7/1/1938 il governo Messicano delibera l'invio di una divisione dell'esercito in aiuto fraterno alla repubblica spagnola.

ITALIA
10/1/1938 Franco arriva a Roma ed è ricevuto dal Papa, da Mussolini, ma non dal Re che osteggia lo spagnolo per la sua posizione antimonarchcica. Il Caudillo annuncia un'offensiva decisiva in primavera e chiede a Mussolini di mandare in Spagna altre quattro divisioni, tra cui, possibilmente, gli alpini. Il dittatore italiano comprende che può ancora ottenere dei vantaggi personali, ma per tenere sulla corda lo spagnolo lo congeda senza una decisione definitiva.
12/1/1938 Mussolini incontra il generale Pariani e dispone un avvicendamento per le divisioni dell'esercito in Spagna: le quattro attualmente di stanza nella penisola iberica saranno sostituite da altre quattro di semplice fanteria. Per il Duce "è meglio tenere poco a contatto i nostri soldati con i bolscevichi. Mi fido solo delle camicie nere". Nel colloquio non si parla però di aumentare il numero di militari impegnati, ma solo di avvicendarli.

UNGHERIA
15/1/1938 si tengono le elezioni democratiche senza registrare incidenti.
18/1/1938 vittoria socialdemocratica, i nazionalisti tengono solo nelle campagne. I candidati comunisti nelle liste degli altri partito ottengono un buon risultato e sono la maggioranza a Budapest.

ITALIA
30/1/1938 Mussolini invita Franco a Napoli per la parata delle divisioni destinate alla Spagna, con l'occasione fa incrociare nel golfo anche le maggiori unità della marina e volare nei cieli del capoluogo campano diverse squadriglie di aerei. L'idea è quella di impressionare lo spagnolo. I vertici dell'aviazione si lamentano in una riunione di comando di aver utilizzato riserve di carburante per gli aerei utili ad un mese di guerra. Dopo un ricevimento ufficiale Mussolini in un colloquio a quattrocchi con Franco mostra l'ordine di partenza per le divisioni italiane dove manca la sua firma e poi mostra a Franco la cessione spagnola (come sempre per novantanove anni) all'Italia delle città di Ceuta e Melilla in Marocco. Il dittatore spagnolo sa che si sta giocando il tutto per tutto ed è costretto ad accettare.

UNGHERIA
15/2/1938 l'Ungheria aderisce alla Piccola Intesa.

AUSTRIA
20/2/1938 su ordine di Hitler i nazisti austriaci pianificano una serie di omicidi politici per destabilizzare il paese e provocare un intervento tedesco.

ITALIA
25/2/1938 riunione politico-militare sulla situazione in Abissinia. Nonostante la resa dell'esercito del Negus continua una guerriglia endemica in vaste aree del paese. Sono esaminati i costi e la quantità di uomini e mezzi necessari a rendere effettiva la conquista dell'intero paese. Emerge che l'Italia non può reggere contemporaneamente l'impegno in Spagna e la conquista di tutta l'Abissinia. Temporaneamente Mussolini ordina di circoscrivere le aree ribelli e di utilizzare l'arma aerea per bombardamenti indiscriminati onde indurre la popolazione a non proteggere i ribelli. Inoltre si decide di aumentare il reclutamento in Eritrea, Somalia e in Libia per inviare ulteriori truppe coloniali in Abissinia. Si pensa anche di sfruttare le rivalità tra le diverse etnie abissine per mettere l'una contro l'altra.

GRAN BRETAGNA
1/3/1938 incontro tra i ministri degli esteri del Regno Unito e dell'Unione Sovietica. Gli inglesi, preoccupati che la protesta islamica dilaghi anche all'interno dei loro domini indiani, decidono, come prima misura, di bloccare la frontiera tra la regione del Pakistan e l'Afganistan e intensificare i controlli lungo le vie di comunicazione. Si discute di un eventuale intervento congiunto anglo-sovietico in Afganistan e Iran, ma lo si ritiene prematuro.

GERMANIA
5/3/1938 a Berlino incontro Hitler Mussolini, si discute di Spagna, Austria e Balcani e centro Europa. In Spagna si concorda di attendere l'annunciata offensiva franchista prima di prendere una decisione definitiva; il rafforzamento della Piccola Intesa è visto con irritazione, si individua nella Jugoslavia l'anello debole dell'alleanza e si da mandato ai rispettivi servizi segreti di mettere in atto attività destabilizzanti appoggiando gli Ustascia croati e la minoranza albanese. Sull'Austria si registra un cauto arretramento di Mussolini nei confronti delle pretese tedesche.

SPAGNA
18/3/1938 inizia l'offensiva franchista, l'attacco ha un'ampiezza di circa 60 chilometri. Tra Toledo e Ocana a sud di Madrid. L'impresa inizia male per il mancato coordinamento fra artiglieria e fanteria e tra i vari reparti della fanteria stessa. I repubblicani utilizzano una difesa flessibile, arretrano di una decina di chilometri, ma ormai il loro esercito è nettamente superiore. Al comando di unità autonome di carri armati ci sono “consiglieri” sovietici che applicano la tattica suggerita dal maresciallo Tukhachevsky.
20/3/1938 i franchisti hanno esaurito la loro spinta offensiva, sul fronte cala una relativa calma.
22/3/1938 due colonne repubblicane di circa ottanta carri ciascuna sfondano il fronte presso Tarancon e penetrano in profondità nel territorio franchista. Al termine della giornata hanno percorso dai 35 ai 50 chilometri, una raggiunge Corral de Almaguer e l'altra La Guardia.
23/3/1938 i carri repubblicani raggiungono rispettivamente Villamuelas e Mora seguiti da fanteria autotrasportata, in due giorni di avanzata hanno distrutto le retrovie franchiste privando l'esercito nazionalista di rifornimenti e ricambi.
24/3/1938 le due colonne corazzate raggiungono da sud Toledo completanto l'accerchiamento del fronte centrale franchista, ma sono costrette a fermarsi per riparare una serie di guasti e attendere i rifornimenti che sono rimasti indietro.
25/3/1938 il fronte centrale franchista collassa, le truppe quasi senza più munizioni si disperdono gettando armi e divise. Solo il Tercio de los Extranjeros mantiene compattezza e cerca di aprirsi la strada verso occidente.
28/3/1938 il Tercio de los Extranjeros rifiuta di ubbidire agli ordini, comunica ai repubblicani che combatterà solo per aprirsi la strada fino al confine portoghese e porsi in salvo.
29/3/1938 l'esercito repubblicano riceve l'ordine di seguire a distanza la marcia del Tercio de los Extranjeros attaccandolo solamente se tentasse di ricongiungersi con il resto dell'esercito franchista.
30/3/1938 il Corpo Truppe Volontarie Italiane, che era stato solo in parte avvicendato e non rinforzato, diversamente da quanto promesso a Franco, si ritira in una ridotta intorno alla città di Valencia mentre alcune unità della regia marina entrano nel porto della città e pattugliano il mare prospicente. I repubblicani si limitano a azioni di disturbo.
1/4/1938 il Tercio de los Extranjeros raggiunge la frontiera portoghese nei pressi di Termas de Monfortinho, entra in Portogallo e consegna le armi all'esercito portoghese.
8/4/1938 la Legione Condor riceve l'ordine di abbandonare la Spagna.
9/4/1938 la sconfitta franchista assume le proporzioni di una Caporetto. L'esiguità delle forze corazzate repubblicane, la necessità di rifiatare e la natura del terreno, impediscono la rotta totale. Franco riesce a ricostituire un fronte abbastanza solido sulla linea Bajadoz-Linares-Murcia.
18/4/1938 il governo repubblicano incontra rappresentanti della resistenza marocchina e offre al Marocco sotto il controllo spagnolo la possibilità di federarsi alla Spagna come repubblica autonoma o, se preferisce di proclamare l'indipendenza, in cambio pretende la consegna di tutti gli ufficiali (di origine spagnola) e di tutti i sottuficiali e graduati (in parte marocchini) delle truppe marocchine che combattono a fianco dei franchisti.
19/4/1938 un tacito accordo fra repubblicani e esercito italiano, permette al Corpo Truppe Volontarie Italiane di evacuare Valencia senza subire attacchi. Finisce l'intervento italiano in Spagna, resta l'occupazione delle isole Baleari, del Rio Munì e di Ceuta e Melilla.

URSS 
4/1938 si mostrano i primi segni del blocco dei rifornimenti agli integralisti islamici. Le bande armate perdono il controllo di ampie zone di campagna e nelle città le cellule islamiche sono quasi del tutto smantellate con l'aiuto della popolazione.

SPAGNA 
25/4/1938 approfittando dell'esiguità delle forze di guarnigione scoppia una insurrezione nel Marocco spagnolo. Nonostante il tentativo di tenere la notizia segreta, anche alcuni reparti marocchini impegnati sul fronte in Spagna si ammutinano. Arrestano gli ufficiali, abbandonano le posizioni e passano le linee repubblicane. Sono immediatamente disarmati, fatti salire sul treno e inviati a Valencia per essere imbarcati per il Marocco cercando di evitare contatti con la popolazione che li ritiene responsabili di atrocità nel corso della guerra. Gli ufficiali spagnoli sono tratti in arresto, processati immediatamente e fucilati nelle piazze dei paesi in cui hanno compiuto stragi di civili.
27/4/1938 le notizie sui processi agli ufficiali franchisti delle truppe marocchine rendono i comandi dei nazionalisti infuriati ed impauriti. Nelle zone della Spagna meridionale sotto il loro controllo vengono uccise decine di civili fedeli alla repubblica e centinaia sono gli arresti.

PICCOLA INTESA
30/4/1938 i rappresentanti della Piccola Intesa (Cecoslovacchia, Ungheria, Jugoslavia e Romania) chiedono all'Austria di abbandonare ufficialmente qualsiasi rivendicazione asburgica e di aderire all'alleanza.
2/5/1938 l'Austria declina l'offerta di alleanza confidando nel suo rapporto privilegiato con l'Italia.

ITALIA
5/5/1938 i vertici delle forze armate italiane consegnano a Mussolini un rapporto segreto in cui denunciano lo stato di estrema usura dell'esercito, l'inadeguatezza delle artiglierie (ancora in gran parte reduci della Grande Guerra), la mancanza di risorse per riammodernare l'aviazione, per assicurare alla flotta il carburante necessario e l'estrema debolezza e scarsità numerica dei modelli di carri armati. Inoltre il completamento della conquista dell'Abissinia richiede il totale assorbimento delle risorse disponibili.

GERMANIA
7/5/1938 il rapporto segreto dell'esercito italiano, grazie ad elementi filotedeschi del partifo fascista giunge sulla scrivania di Hitler.
8/5/1938 Hitler decide che è giunta l'ora dell'anschluss dell'Austria.

SPAGNA 
12/6/1938 viene lanciata un'offensiva sulla direttrice La Carolina, Andujar, Cordoba. I franchisti non hanno la forza necessaria a contrastare l'avanzata.
18/6/1938 i repubblicani hanno percorso settanta chilometri e oltrepassato Andujar. Il fronte ovest da Cordoba a Bajadoz, pur essendo meno investito dai combattimenti, collassa, disordinatamente le diverse unità franchiste cercano di sganciarsi e raggiungere la frontiera portoghese. Il fronte est si piega verso sud e si chiude in una ridotta intorno a Cartagena.
22/6/1938 i repubblicani entrano a Cordoba e proseguono in direzione Siviglia. Ad ovest i repubblicani raggiungono in più punti la frontiera portoghese.
24/6/1938 Franco lascia Siviglia e raggiunge Cadiz.

GERMANIA
24/6/1938 Hitler ordina l'invasione dell'Austria per il giorno seguente.
25/6/1938 Truppe motorizzate tedesche entrano in Austria e raggiungono Salisburgo, Innsbruck e Linz. L'esercito austriaco resta consegnato in caserma mentre nella capitale squadre naziste occupano i punti principali.

ITALIA
25/6/1938 Mussolini chiude la frontiera con l'Austria e decide di inviare truppe al Brennero, ma ormai è rassegnato all'azione tedesca.

SPAGNA
25/6/1938 Siviglia è liberata dai repubblicani.

AUSTRIA
26/6/1938 si completa l'occupazione tedesca.

SPAGNA
26/6/1938 i combattimenti più accaniti ormai si svolgono intorno a Cartagena.
27/6/1938 Franco si imbarca da Cadiz con tutto il suo alto comando pare con lo scopo di raggiungere l'Argentina.

GERMANIA
29/4/1938 è proclamata la riunione tra Germania e Austria.

ITALIA
30/6/1938 Mussolini denuncia l'alleanza con la Germania.

SPAGNA
30/6/1938 l'esercito repubblicano raggiunge la frontiera sud con Gibilterra. Gli ultimi due focolai di resistenza sono a Malaga e Cartagena.
2/7/1938 i franchisti di Cartagena si arrendono.
4/7/1938 cessano i combattimenti anche a Malaga.

Da qui in poi la storia europea avrebbe avuto altre mille possibilità di svilupparsi diversamente da quanto realmente accaduto. A voi la possibilità di esercitarvi con la fantasia..

Rozac

.

Passiamo alla proposta di MorteBianca:

Rottura sino-sovietica in largo anticipo

La rottura sino sovietica si concretizzò con la morte di Stalin, l'ascesa di Krushev e la conseguente Destalinizzazione, con la quale l'URSS abbandonava definitivamente la sua epoca più oscura e la componente stalinista della propria ideologia, ridimensionando il ruolo storico di Stalin, criticandolo e mostrandone i crimini, diminuendo le prerogative del governo e dello stato nella vita privata dei cittadini, diminuendo la repressione delle opposizioni. La Cina, che aveva adottato la versione cinese dello Stalinismo evolutasi in ciò che oggi definiamo Maoismo, considerò questa una gravissima rottura dalla tradizione comunista, e "A là Chiese Ortodosse" decise di rompere i legami con la madre patria del socialismo e "scomunicarne" l'esito, asserendo di essere l'unica nazione realmente comunista rimasta (lei e le nazioni assoggettate), pur rimanendo alleate formalmente. Grazie a questa apertura gli americani hanno potuto avvicinare la Cina e distendere le relazioni, e questo è annoverabile fra i motivi della fine della Guerra Fredda che ha visto una Cina adattarsi ad un parziale capitalismo, mentre l'URSS è crollata. Tuttavia uno scisma simile è possibile molto prima, per motivi analoghi ma diametralmente opposti.

Il fondatore del Partito Comunista Cinese, Chen Duxiu, fu uno dei primi a sostenere che il Marxismo potesse essere utilizzato per riformare la Cina e che il modello sovietico potesse fare da esempio per il proprio paese.
Lui ed i suoi vennero supportati attivamente da Lenin. Al momento della morte di Lenin tutto il mondo comunista si spaccò fra Stalinisti (sostenitori del Socialismo in un solo paese) e Trockisti (sostenitori della rivoluzione permanente), questo vale anche per la Cina, dove Chen era Trockijsta convinto mentre Mao era stalinista e da questi supportato. Lo si vedeva anche dalla loro dialettica: Chen da bravo marxista in continuità con Lenin e Trockij parlava dell'importanza degli operai, Mao invece poneva l'accento sui contadini. Nella nostra timeline Mao ha sostituito Chen nel dominio del Partito. Chen è passato all'opposizione, iniziando a criticare Stalin e proponendo un modello marxista in cui sono presenti libertà di stampa, partiti d'opposizione, libere elezioni, democrazia e giudici indipendenti. Con la rottura fra KTM e PCC Mao epurò i quadri del partito dai suoi oppositori, e Chen abbracciò il Marxismo Libertario e la Quarta Internazionale di Trockij. Da quel momento la sua memoria è stata infangata dalla propaganda maoista, ed è stato accusato (come i Trockijsti in Russia) di tutto e di più: tradimento, cospirazione, essere un borghese reazionario e così via. Solo di recente il governo cinese sta timidamente permettendo ed endorsando in maniera ufficiosa saggi di studenti che lo stanno rivalutando per il suo ruolo fondamentale.

In questa timeline, Chen non perde il controllo del Partito, ne guida la rivoluzione (con il supporto sovietico in ogni caso), e man mano che Stalin mostra il suo volto i rapporti fra le due nazioni peggiorano fino al punto di rottura. Chen accusa l'Unione Sovietica di aver tradito gli ideali di Marx e di Lenin, ed offre asilo a tutti i rifugiati politici ed i Trockijsti perseguitati. La nazione cinese sarà molto diversa da come la conosciamo.
Anzitutto seguirà l'ideologia della Rivoluzione Permanente. Trockij era un menscevico prima della sua conversione, i menscevichi (da socialisti) ritenevano che prima di fare la rivoluzione socialista fosse necessario che uno stato fosse già una democrazia capitalista (cosa che la Russia non era), e quindi intendevano supportare i borghesi momentaneamente. Trockij, come Lenin, dovette giustificare il suo essere Bolscevico, rinunciare allo stadio capitalista e saltare subito a quello socialista addirittura prima delle nazioni europee. Lenin argomentava in molti modi su questo tema, soprattutto con la tematica del capitalismo. Trockij usava argomentazioni di dialettica classista molto simili, riteneva che la borghesia russa fosse incapace di imporsi sull'aristocrazia, questo sia perché le nazioni capitaliste non erano intenzinate a diffondere il capitalismo e la democrazia (anzi trovano più conveniente mantenere lo status quo e dittature conniventi feudali), sia perché i borghesi stessi temendo una sommossa popolare finiscono per coalizzarsi con i feudatari per mantenere la propria ricchezza.
Trockij a questo punto afferma che dunque è il Proletariato a dover fare la rivoluzione che avrebbero dovuto fare i borghesi, e poi quella comunista (in questo si distingueva dal programma originale di Stalin. Stalin, come Lenin, era favorevole a continuare la NEP per un capitalismo momentaneo al fine di formare una coscienza di classe moderna nei russi e far nascere una fiorente industria, Trockij voleva abolire la NEP e passare subito al comunismo pieno. Stalin poi voltò gabbana e lo fece a modo suo). Tale rivoluzione deve essere necessariamente permanente, sia perché le nazioni capitaliste non lasceranno mai che una nazione comunista sorga (per timore di analoghi propri e per non perdere i propri interessi in loco), sia perché il proletariato di tutto il mondo sarà dialetticamente ispirato da questo primo esempio. Dunque i proletari hanno il diritto/dovere di espandere la rivoluzione in tutti i paesi ed accellerare l'evoluzione verso il comunismo, per evitare altrimenti di venire schiacciati.
Oppure di diventare una dittatura stalinista. Secondo Trockij il Comunismo, come Aristocrazia, Democrazia e Monarchia, ha una sua forma speculare degenere, ossia lo Stalinismo, che avviene quando la dittatura del proletariato tradisce gli ideali rivoluzionari, nasce una nuova classe dominante in sostituzione alla borghesia che ne preserva il comportamento e ne re-istituisce i privilegi (La fattoria degli Animali, i Maiali diventano i nuovi umani) ed ogni opposizione viene repressa fino a quando il nuovo stato è indistinguibile da una qualsiasi dittatura fascista se non per i pochi residui socialisti (che sono da ponderare nel discutere se sia il caso di contrastarlo o cercare di riformarlo dall'interno). Per un Trockijsta ad esempio la Corea è bella che andata e c'è solo da sperare nel ritorno del capitalismo (o in un utopistico colpo di stato da parte di veri comunisti), mentre la Cina potrebbe essere riformata.
Nasce il primo stato Trockijsta della storia, i Trockijsti ora possono dire di aver attuato la prassi e non vivere di solo idealismo. Avendo un modello negativo nell'URSS, la Cina si organizza come "Stalin-proof". Persecuzioni ed arresti di Stalinisti e Maoisti, forte lotta contro i burocrati ed i politici che dimostrano comportamenti che rischiano di formare una nuova classe dominante (Nepotismo, Corruzione, metodi dispotici ed anti-democratici, opulenza). Il politico cinese ideale secondo Chen è povero e vive in una piccola stanza piena di libri, vive ascoltando il popolo alle riunioni di Partito, vive in modo semplice, è idealista ma pragmatico, considera Rei Ayanami best girl ed è sostanzialmente una brava persona. La Repubblica Democratica Cinese si organizza come una democrazia occidentale: Stampa libera, libertà di pensiero, parola, associazione. La religione è comunque controllata come nell'epoca di Lenin perché considerata lesiva, ma non nasce un'Associazione Patriottica Cattolica. Il PCC si limita a voler confermare o arrestare i Vescovi a piacere. La Chiesa quindi dopo un po' di tensioni riconosce la Cina, Taiwan perde uno dei pochi influenti supporter. Si engono libere elezioni a livello locale (per decidere la gestione delle terre in comune, del villaggio, della provincia e così via fino a livello federale). Chen supporta il modello piramidale sovietico ideato già da Lenin, in questo è criticato dai Trockijsti russi che considerano ciò un modo ideale per creare burocrazia e gradi di separazione fra popolo e politici a livello federale, motivo per cui Chen crea una seconda camera (Rappresentanti e Popolo), eletta a livello federale regolarmente. La prima rappresenta le sedi di partito dei vari stati (eletti organicamente a piramide dal basso verso l'alto), la seconda la volontà generale e diretta del popolo. La prima rappresenta gli interessi dei singoli territori, la seconda della popolazione generale. I tre poteri vengono divisi (anche se Esecutivo e Legislativo sono praticamente attaccati per la coda). Quanto ai partiti d'opposizione, si segue il modello del nostro Afghanistan marxista: permessi se giurano di contrastare con ogni mezzo razzismo (et similia), nazifascismo (et similia), imperialismo e colonialismo, monarchismo, sionismo, ingerenze religiose sulla società ed Apartheid.
Il rapporto con le nazioni occidentali è complicato. Da un lato queste sono subito saltate al collo della nuova nazione riconoscendola e supportandola alla notizia che questa avrebbe accettato le libertà occidentali, un modello democratico ed avrebbe rotto con l'URSS. Decisamente meno positivo fu però il fatto che la Cina rifiutò sdegnosamente ogni privatizzazione e, per la teoria della rivoluzione permanente, non smise mai di supportare le rivoluzioni socialiste nel Pacifico: la Cina supporta la Corea, il Vietnam, la Cambogia. E' molto più difficile negoziare con questa cina una pace separata (dato che ogni pace è considerata uno stop alla rivoluzione permanente, condita da pernacchie sovietiche). Con questa Cina sono a rischio anche l'India, il Giappone, l'Indonesia e la Thailandia.
Taiwan sarà l'analogo di Cuba per una pericolosa crisi missilistica.
Il Trockijsmo finanzierà attivamente le rivoluzioni in tutto il Sud America, il comunismo in loco sarà più difficile da reprimere per le forze americane. Il comunismo europeo si spaccherà in due, i trockijsti saranno molto più rilevanti nella politica e divideranno le forze di sinistra ancora di più. In questa timeline Democrazia Proletaria sarà un partito estremamente influente che raccoglierà la sinistra del PCI, sarà considerato il partito del "non compromesso" con il capitale, quello contro ogni privatizzazione e stadio intermedio, ed al tempo stesso il partito anti-imperialista e contro le repressioni filo-sovietiche. Di contro il PCI apparirà più moderato, "il nemico con cui sappiamo trattare", può darsi che Berlinguer ottenga un ruolo analogo a quello di Craxi come mediatore delle forze. E' probabile che il PCC supporti attivamente il 68 invece di cavalcarlo per fare una grande repressione. La Rivoluzione Culturale segnerà un cambio generazionale e una apertura anticipata all'occidente, ma non sono sicuro che si apriranno alla proprietà privata. Forse la nuova nazione con il tempo si scopre diventare il mostro che ha sempre odiato.
Repressioni indipendentiste in Tibet la obbligano ad usare la violenza. Rivolte nelle nazioni satellite che rischiano di porre fine agli stati cuscinetto represse nel sangue, guerre geopolitiche di interesse economico. Lo stato idealista diventa alla fine ciò che ha sempre criticato. Potrebbe essere questa crisi di identità culturale e politica a favorire il clima del 68, favorendo due esiti possibili: o, come si è detto, l'apertura ai giovani dal pensiero aperto ed utopico, di controllo dal basso della nazione, democrazia, pacifismo, facendo fiorire in Cina un'ondata di democrazia che porterà la nazione a diventare moderna e vivibile, oppure il sorgere di leader forti e pragmatici (Deng Xiaoping) che comprendono come sia finita l'epoca dei sogni rivoluzionari e sia il tempo di gestire un impero, e di sporcarsi le mani nel farlo. Penso che la seconda opzione sia più probabile. Deng potrebbe cavalcare sia i Maoisti conservatori che chiedono maggiore controllo sia i giovani, conducendo una rivoluzione culturale con la quale ottiene un controllo più saldo sullo stato da un lato, ma dall'altro inizia le privatizzazioni e l'occidentalizzazione. Ma questo forse è poco probabile e troppo "simmetrico" con la nostra Cina. La Cina si riappacificherà con l'URSS (pur rimanendo diffidente) con Krushev, e supporterà attivamente Gorbachev, che forse spalleggiato da un esempio di stato sovietico più libertario non fallirà e porterà a termine le sue riforme. Il futuro della Cina appare indeciso:

1) La Sinistra critica l'imperialismo, il controllo statale, pretende maggiori libertà, più controllo dal basso, decentralizzazione, anarchia, vuole procedere con il piano marxista per la fine dello stato e la diffusione della rivoluzione in tutto il mondo.
2) Il centro vuole mantenere lo status quo, controllo moderato, molta democrazia interna e libertà civili, ma anche privatizzazioni controllate.
3) La destra "Sovietica" vuole maggiore controllo e ruolo dello stato ed imperialismo, minore capitalismo.
4) L'estrema destra (i Liberali) vogliono privatizzazioni e svendite per industrializzare la Cina.

La Cina è un interessante amalgama di ideologie, ogni regione ha la propria sezione di Partito che dirige la modalità di vita comunale e quindi ogni regione vede il trionfo di una corrente del PCC (o di una coalizione) che poi ne influenza la gestione.
Ad esempio la provincia della Mongolia Inferiore è una confederazione di comuni anarco-comuniste, con scarso ruolo federale (lo stato cinese, non la confederazione che è la regione) e scarso ruolo regionale, decentralizzazione, autonomia, autogestione delle singole municipalità, estreme libertà di decisione da parte del popolo e libere associazioni nel lavoro e la vita pubblica e privata. Una vera e propria piccola regione anarchica dove, come dice il cartellone di benvenuto "Sperimentiamo il futuro". La vita è semplice, agricola, si lavora molto e tutto è in comune.
La regione di Shanghai è l'opposto, una megalopoli moderna ed occidentalizzata con tecnologie hi-tech, ricchi capitalisti ed industriali, il capitalismo frizzante, grattacieli vertiginosi, aziende di massa.
La regione della Manciuria è controllata da un burocrate lontanamente imparentato con Kim Jong Un, che ha un saldo controllo sulla vita pubblica, burocratica e privata dei suoi cittadini, lo stato regola ogni aspetto della vita civile e non c'è proprietà privata.
E tante sfumature di mezzo, nessuna che arriva al proprio estremo (Shanghai non è capitalista, la Mongolia non è davvero anarchica, la Manciuria mantiene democrazia interna) ed obbedienza al "giusto mezzo" del governo federale.

.

E ora, un'altra idea di Ainelif:

Il 4 ottobre 1936 a Cable Street, nell'East End di Londra, avvenne uno scontro urbano tra gli agenti della Metropolitan Police Service che scortavano un corteo della British Union of Fascists (Partito fascista inglese) guidato da Sir Oswald Mosley con un gruppo antifascista guidato da ebrei, socialisti, anarchici, irlandesi e comunisti che volevano impedire la sfilata antisemita. Mosley non si dà per vinto ed organizza una più efficace e militarista "marcia" sulla City imitando la marcia su Roma di Benito Mussolini. Re Edoardo VIII, sul trono da otto mesi, imita Vittorio Emanuele III, spalancando le porte di Downing Street a Mosley e accettando l'instaurazione nel Regno Unito di un regime simile a quello italiano. Cosa accade?

.

Gli risponde Bhrghowidhon:

In politica interna si potrebbe passare per gradi a un regime autoritario, ma le contraddizioni più gravi sorgerebbero in politica estera: amicizia con la Germania e contrasto con l'Unione Sovietica, conseguente riorientamento della politica verso le Repubbliche dell'Europa centro-orientale (i cui referenti internazionali rimarrebbero la Francia e gli Stati Uniti d'America), tuttavia l'avvicinamento all'Italia Fascista sarebbe ambiguo, date le mire coloniali di questa, a meno di non elaborare una strategia di lungo periodo che preveda per entrambe uno scontro con la Francia (con ampio bottino coloniale) e una maggiore presenza in Anatolia ed Europa sudorientale.

Differente condotta anche in Spagna (Gran Bretagna col Generalissimo) e possibile incontro con l'Asse nella Penisola Iberica con coinvolgimento del Portogallo.

.

E Rivoluzionario Liberale aggiunge:

Molto bella, chi si preoccuperebbe molto sarebbe per prima la Francia. Bisognerebbe vedere se le colonie escono dal Commonwealth, o seguono la madrepatria in questa avventura.

In caso di guerra alla Francia, in quattro si spartirebbero il bottino coloniale: Germania, Italia, Gran Bretagna e Spagna. I tedeschi si prenderebbero l'Alsazia-Lorena, gli Italiani la Corsica e Nizza, gli spagnoli il Rossiglione e l'Alta Navarra, e gli inglesi buona parte del bottino coloniale. 

I rapporti tra tedeschi e inglesi sarebbero tesi ugualmente. E' molto probabile che Autraliani e Neoxelandesi non adottino il fascismo e si schierino con gli USA.

.

A questo punto  riprende la parola il grande Bhrghowidhon:

Anzitutto è l'ucronia che più sarebbe piaciuta al Führer: Groszdeutsches Reich + Greater Britain = Groszgermanisches Reich. Il momento geopolitico era il passaggio da un sistema di Grandi Potenze (Imperi Coloniali Britannico e Francese, Panamerica, Unione Sovietica e Imperi in ascesa) a uno di due Superpotenze. Il destino britannico era comunque di schierarsi con una delle due Superpotenze e le alternative erano l'America o - nel caso di vittoria sulla 'Russia' - la Germania (perciò si considerano le due Guerra Mondiali come la Guerra dei Trentun Anni o di Successione Britannica, con tanto di effettiva successione pro o contro Edoardo VIII).

È altresì evidente che un cambio epocale di fronte da parte britannica (il che avrebbe implicato un suo coinvolgimento nel più grande conflitto mai combattuto da parte inglese - come infatti è stata la Seconda Guerra Mondiale) sarebbe stato possibile solo a condizione di un vantaggio geopolitico ineguagliabile, praticamente almeno un raddoppio dell'estensione dell'Impero (e possibilmente di più, data la prospettiva sicura di un conflitto anglo-americano). La parola d'ordine sarebbe perciò stata il ribaltamento dei due massimi insuccessi britannici nella seconda metà dell'Ottocento: il Grande Gioco in Asia (finito in parità con l'Impero Russo) e la rivalità coloniale con la Francia in Africa.

Nel conflitto anglo-russo l'alleanza anglo-tedesca avrebbe potuto mirare a sottrarre all'Avversario persino più di quanto abbia ottenuto la N.A.T.O. nel 1989-1991: l'Asia Centrale, l'Azerbaycan e l'Armenia (e come presupposto Īrān e Afghānistān) all'Impero Britannico (che, col controllo diretto della Mesopotamia e dell'Arabia Meridionale e indiretto del resto della Penisola, sarebbe diventato il massimo produttore mondiale di petrolio, più di tutto il resto del Mondo messo insieme), mentre al Großdeutsches Reich sarebbe andato tutto il territorio a Occidente della linea Archangel'sk - Astrachan' (comprese la Georgia e la Penisola di Kola, mentre la Carelia sarebbe passata alla Finlandia).

La chiave di volta mondiale sarebbe stata tuttavia la Francia. Non potendosi concepire spartizioni in stile coloniale, la linea di condotta sarebbe stata la riesumazione di tutti gli scenarî alternativi dal 1789 (se non prima) in poi: cessione alle classiche rivendicazioni tedesche (Alsazia-Lorena) e sabaude (Savoia e Nizza; N.B. non la Corsica!), restaurazione della Monarchia (Borbonica) e se possibile addirittura della Chiesa Gallicana, piano - in pieno stile Ancien Régime - di Unione Dinastica coi Windsor, confluenza del Regno nel Commonwealth e conseguente fusione de facto dei due Imperi Coloniali.

In tal modo la prima Superpotenza mondiale sarebbe divenuta la Gran Bretagna, in grado di assicurarsi un ruolo predominante nel Groszgermanisches Reich (con inclusione dei Paesi Scandinavi, comprese l'Islanda e la Groenlandia) e nell'Unione Europea.

Al Groszdeutsches Reich, con la mascheratura di decisioni plebiscitarie, sarebbe andati i Paesi Bassi (senza Colonie, all'Impero Britannico) e il Belgio col Congo (ma Rwanda e Burundi all'Impero Britannico e senza 'restituzione' delle Colonie ex-tedesche a eccezione di quelle passate alla Francia: gran parte del Camerun e metà del Togo) nonché ovviamente il Lussemburgo, inoltre - a bilanciamento dell'egemonia italiana in Europa Sud-Orientale - la Slovenia non litoranea, la Croazia propria (senza Dalmazia) e la Slavonia, la Hercegovina e le parti musulmane della Bosnia + il Sangiaccato di Novi Pazar (il tutto con la denominazione di "Illiria"), come Protettorato la Bulgaria con la Macedonia e Salonicco (come unico porto mediterraneo) e la residua Anatolia turca non italo-greca né curda o armena (queste ultime Protettorati nell'Impero Britannico, con l'aggiunta di Trebisonda come unico porto sul Mar Nero).

All'Italia, rimasta in Africa col solo permesso di annettere l'Abissinia e senza nemmeno speranze sulla Tunisia, sarebbe stata riservata una espansione sufficientemente 'compensatoria' in Europa Centro-Orientale e Sud-Orientale: intero Bacino Adriatico (in annessione diretta, compresa l'Albania, nella denominazione "Dalmazia e Prevalitana"), tutte le aree serbe inclusa la Serbia storica (senza Macedonia né Sangiaccato di Novi Pazar) + Vojvodina e Montenegro, Ungheria e Romania (senza Banato e Transilvania, alla Germania) + Moldavia, Grecia (senza Salonicco - alla Bulgaria - né le Isole Ionie e Creta, alla Gran Bretagna) con tutte le conquiste fatte nella prima metà della Guerra Greco-Turca, infine l'intera Anatolia Sud-Occidentale già promessa nella Prima Guerra Mondiale.

La sicura prospettiva di un conflitto mondiale con gli Stati Uniti avrebbe obbligato il Groszgermanisches Reich anglo-tedesco a un'alleanza tattica col Giappone; l'unica possibilità di spartizione concertata sarebbe stata a spese della Cina: Xīnjiāng al Groszdeutsches Reich attraverso un corridoio siberiano meridionale (inteso anche come cuscinetto tra l'Asia Centrale Britannica e la residua Unione Sovietica in Siberia, ancora in controllo della Mongolia Esterna), Tibet e Province Meridionali all'Impero Britannico, tutto il resto all'Impero Giapponese.

Alla realizzazione del Piano si sarebbe dunque avuto un Mondo dominato da un Impero Britannico di dimensioni triplicate: Canada e residue Colonie in America, massima parte dell'Africa (a eccezione delle Colonie Portoghesi, Spagnole, Italiane e Tedesche, queste ultime limitatamente al Togo e Camerun ex-Francesi), Vicino e Medio Oriente, Asia Centrale, India, Tibet, Cina Meridionale, Indocina (con Protettorato sul Siam), Malesia, Indonesia, Oceania. Al confronto, il Groszdeutsches Reich, pur assurto a dimensioni imperiali largamente al di sopra delle proprie potenzialità militari, avrebbe rappresentato la Potenza subordinata entro il Groszgermanisches Reich (comprendente anche Scandinavia, Islanda e Groenlandia), che a sua volta avrebbe costituito la maggioranza territoriale assoluta dell'Unione Europea (i cui altri Membri sarebbero stati l'Impero Italiano e gli Stati rimanenti, Finlandia Spagna e Portogallo; impregiudicato il destino della Svizzera).

.

Chiudiamo per ora con l'idea di Dario Carcano:

La Chiesa Anglo-Cattolica di Gerusalemme

Il primo tentativo della Chiesa Anglicana di evangelizzare la Palestina avvenne negli anni '30 del XIX secolo, sulla spinta della London Society for Promoting Christianity among the Jews, e in particolare di Lord Shaftesbury, figura preminente dell'Anglicanesimo evangelico, ossia la corrente più filo-protestante della Chiesa d'Inghilterra. Grazie agli sforzi di Shaftesbury la Chiesa Anglicana riuscì ad impiantarsi in Palestina, ma questi sforzi non si tradussero nelle conversioni di massa che Londra si aspettava. Secondo lo scrittore irlandese Elliot Warburton, che visitò la Palestina in quegli anni, le prime parrocchie anglicane costituite in Palestina erano frequentate in media da otto persone, due delle quali erano turisti inglesi.

Fu fallimentare anche il tentativo di Shaftesbury di creare una diocesi anglicana a Gerusalemme: per sopperire al basso numero di fedeli anglicani, si cercò persino di coinvolgere la Chiesa Evangelica Prussiana attraverso il re di Prussia Federico Guglielmo IV, cosa che causò sconcerto tra gli anglicani più vicini al cattolicesimo, visto che i prussiani, essendo luterani, non riconoscevano la successione apostolica. Questo tentativo fu comunque infruttuoso, visto che Federico Guglielmo IV declinò l'offerta.

Su queste basi deboli e pericolanti, iniziò il lavoro di due aderenti al movimento di Oxford, Charles Marriott e Isaac Williams. Entrambi erano anglo-cattolici, vicini alle posizioni di John Henry Newman, ma a differenza di lui e di altri membri del movimento di Oxford non si convertirono al cattolicesimo, preferendo restare nell'alveo dell'anglicanesimo e spingere per un cambiamento interno. Tuttavia all'inizio degli anni '40 dell'800 erano entrambi abbastanza disillusi sulle loro possibilità di successo in Inghilterra, e - ottenuto il consenso delle gerarchie ecclesiastiche - partirono per la Palestina. Il viaggio in Palestina aveva una doppia finalità, era sia un pellegrinaggio che una ricerca di un 'inizio fresco' dove far sviluppare la loro versione dell'Anglicanesimo.

Marriott e Williams ottennero un discreto successo nella loro opera di evangelizzazione: nel 1852, dopo quasi un decennio di lavoro missionario, la Palestina poteva contare 6.000 anglicani, quasi tutti arabi convertiti da Marriott e Williams. Grazie a questi numeri, nel 1854 fu fondata una diocesi anglicana di Gerusalemme, il cui primo vescovo fu Isaac Williams. La diocesi di Gerusalemme fin da subito si distinse dal resto dell'anglicanesimo per una liturgia e una teologia molto vicine al cattolicesimo, per l'uso della lingua araba nella liturgia, ma anche per il grande impegno evangelizzatore e missionario.

Gli aderenti alla diocesi anglicana di Gerusalemme continuarono a crescere nei decenni successivi, e nel 1922, all'inizio del mandato britannico sulla Palestina, gli anglicani erano 25.000, che sarebbero diventati 100.000 nel 1970, quando anche alcuni ebrei emigrati in Israele avevano iniziato a convertirsi.

Nel 1957 il vescovo di Gerusalemme venne elevato al rango di Arcivescovo, tuttavia nel corso dei decenni tra Canterbury e la diocesi di Gerusalemme si era allargata una frattura che ormai era diventata insanabile, e che portò ad un vero e proprio scisma nel 1977, quando alla morte dell'Arcivescovo Campbell MacInnes, la diocesi elesse in autonomia un nuovo arcivescovo, ossia l'arabo-palestinese Faik Haddad, che era stato vescovo ausiliario di MacInnes, e impedì l'insediamento del successore nominato da Londra, George Appleton.

Haddad quindi convocò un Sinodo con cui proclamò la separazione dell'arcidiocesi di Gerusalemme dalla Chiesa d'Inghilterra, e la nascita della Chiesa anglo-cattolica di Gerusalemme.

Viste le molte cose in comune, immediatamente partì il dialogo con Roma per far entrare Gerusalemme in comunione col Papa, dialogo che si concluse nel 1991, con il formale ingresso della Chiesa anglo-cattolica di Gerusalemme nell'alveo del cattolicesimo; nei fatti, i palestinesi anglo-cattolici sono considerati alla stregua delle altre Chiese sui iuris di rito orientale, che pur essendo in piena comunione con Roma mantengono le proprie liturgie e le proprie tradizioni. La Chiesa anglo-cattolica di Gerusalemme continua a usare il Book of Common Prayer, e la liturgia è quella della high church anglicana, seppure recitata in arabo.

.

Per partecipare alle discussioni in corso, scriveteci a questo indirizzo.


Torna indietro