FantaPrima Guerra Mondiale!


Ecco le proposte dell'amico Filobeche e di altri autori, per il nostro gioco ucronico consistente nello scrivere tutti un'ucronia che preveda una Prima o una Seconda Guerra Mondiale "alternativa". Chi vuole commentare o partecipare,scriva al Webmaster a quest'indirizzo.

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Questa è la mia personale versione (anche se sono assolutamente d'accordo con quella proposta da Riker) della Linea temporale in cui gli Imperi Centrali hanno vinto la Prima Guerra Mondiale. Premetto che per me l'America non è mai entrata nella prima guerra mondiale e perciò il suo ruolo nelle vicende europee è quello che aveva sino al 1914, e cioè nullo. Ho inoltre sviluppato un'altra idea dove la Russia rimane bianca e destrorsa. Infine, nella mia ucronia il Fascismo non nasce.

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1914: Pollio (che non muore) convince il governo Salandra a restare fedele alla Triplice e marcia affianco delle potenze centrali attaccando la Francia a Sud ed inviando tre divisioni sul Reno. L'attacco tedesco fallisce lo stesso perchè il piano Schlieffen-Moltke aveva delle debolezze interne di difficile risoluzione e la guerra diventa di posizione, ma l'italia affianca Germania ed Austria.

1915-1916: La guerra si svolge, al comando di Cadorna, come nella nostra realtà, con assalti e guerra di posizione, salvo il bombardamento della di Napoli e Genova (forse anche Ostia) da parte della flotta anglo-francese. Un tentativo di conquistare le grandi isole fallisce in Sicilia, ma riesce in Sardegna che viene perduta a favore degli Inglesi. Tuttavia...

1917: ...la Russia crolla, avendo l'Italia come alleata la "Spedizione punitiva" tedesca viene diretta sulla Francia che viene sconfitta con la caduta di Parigi.

1918: Dopo pochi mesi anche l'Inghilterra si arrende e firma la Pace. All'Italia vanno Nizza, Savoia e Corsica, la Tunisia, Malta e forse anche altre terre della Penisola araba (magari il Kuwait) 

1922: In Italia s'instaura la dittatura destrorsa e nazionalista di D'Annunzio la quale però manca del connotato fascista che aveva il partito dei fasci mussoliniani, e pur essendo reazionaria non è totalitaria.

1925: crollo della duplice monarchia austroungarica sia per le tensioni interne sia per un'Italia che mira alle sue province occidentali, abbandonata dalla Germania che gli preferisce un'alleato (Satellite?) nel mediterraneo, e nascita degli stati separati che entrano nell'orbita Tedesca; l'impero tedesco assorbe direttamente la Cisleitania e Carlo I diventa Re d'Ungheria. In Russia la guerra civile si risolve alla fine a favore dei bianchi con conseguente spostamento a destra della nazione (La vittoria è potuta avvenire solo per opera dell'esercito tedesco).

1929: Crollo della borsa e crollo dell'Economia Europea; il "Parti d'Action Française" porta al potere il Maresciallo Petain e il generale Degaulle con il ritorno della monarchia nella persona di Carlo XII di Borbone. Sono entrati nelle potenze centrali Inghilterra e Giappone 

1933: Il Parti D'action diventa partito unico ma poiché non ha modelli fascisti da seguire si limita a diventare una dittatura militare e nazionalista (simile all'Italia dannunziana). Riarmo Francese e costruzione della Linea Napoleon.

1936: I repubblicani Spagnoli vincono le elezioni ed abbattono la monarchia; i Borbone di Spagna chiedono aiuto ai Cugini francesi instaurando la repubblica. Il Maresciallo Petain invade la Spagna, ma una coalizione d’interessi formata da Inglesi e tedeschi e da gli Italiani controinvade il paese.

1936-1939: Guerra di Spagna; i Francesi non riescono a procedere oltre la Catalogna ed i Paesi Baschi (che vengono separati dalla Spagna e formano, la prima una monarchia sotto i Borbone ed i secondi una repubblica satellite). Però in Francia i Borboni, aizzati dal generale, esautorano Petain facendo diventare Degaulle Maresciallo di Francia.

1939-1942: La Francia annette direttamente i Paesi baschi e la Catalogna e poi rivendica il Belgio. I tedeschi dichiarano che “Ogni azione contro il Belgio sarà intesa come azione di guerra”. Degaulle è per la Guerra ma Carlo rifiuta; il potentissimo maresciallo detronizza il re e proclama la “Quinta repubblica Francese” il giorno dopo (nove maggio) invade il Belgio.

1942-1943: I Francesi prendono di sprovvista i tedeschi ed occupano il Belgio e l’Olanda mentre Inghilterra ed Italia non reagiscono perché attonite dalla “Guerre Eclaire” di DeGaulle. I Francesi sembrano inarrestabili e nel ’43 riprendono quasi per intero l’Italia del nord sconfiggendo Graziani (assedio di Milano).

25 dicembre 1943: Degaulle esautora il Partito d’Action arrestando e fucilandone i membri più autorevoli (Pierre Laval e Jean-Franchoise Darland), poi la notte di Natale si proclama imperatore dei Francesi (III impero).

La bandiera del Terzo Impero Francese di de Gaulle

1944: La flotta Francese dell’Atlantico sconfigge quella Britannica e le truppe Francesi invadono la Westfalia (Creazione del Granducato di Westfalia), mentre la legione Straniera invade Tunisi dopo una Fulminea riconquista dell’Algeria.

1944: I francesi entrano trionfali a Weimar e vi instaurano una repubblica mentre l’Austria e la Boemia si dichiarano indipendenti dalla Grande Germania appoggiate dall’Ungheria e dalla Russia. Gli Italiani perdono Venezia (Regno Lombardo veneto) e la Toscana (annessa direttamente dalla Francia insieme alla Sardegna ed al Piemonte, oltre, ovviamente, alle terre Francesi di Nizza, Corsica e Savoia). Ingresso, in primavera, di Degaulle a Vienna dove incorona Ottone I d’Asburgo re d’Austria e Baviera; a giugno Caduta di Berlino e di Roma.

1945: Quando ormai la guerra sembra vinta (Gli Inglesi ed i Giapponesi sono rimasti molto a guardare) Sir Oswald Mosley stringe con il premier Russo Lev Trotzky (che qui visto il comunismo condannato, è rimasto con i Bianchi ed è poi assurto a ministro di Michele di Russia) un’intesa di cooperazione economica (RBECT o Russian- British Economic Cooperation Treaty). La Francia minaccia la Russia di Ritorsione se non cesserà di fornire materie prime all’Inghilterra. Per tutta risposta la flotta Russa forza il blocco Francese della manica ed entra a Londra. La Francia dichiara guerra alla Russia.

1946: Mentre il governo Italiano è in esilio a Napoli, Il re Vittorio Emanuele III è contattato dai Francesi: in Cambio della pace l’Italia manterrà le colonie ma perderà i territori Francesi. Il re accetta ma i partiti d’opposizione depongono il sovrano e passano il trono alla casa d’Aosta; Ciano viene arrestato e il parlamento passa pieni poteri al generale Badoglio che riconferma la sua amicizia con la Germania. I Russi occupano Königsberg per proteggere gli Hohenzollern; la Polonia è invasa dai Francesi. Battaglia di Varsavia tra le Truppe Francesi con i loro alleati ed i Russi, vittoria di questi ultimi. A maggio la flotta Francese minaccia gli Usa di ritorsioni nel caso continuino a dare soldi ai Britannici. Il Presidente Lindbergh annuncia che dichiarerà guerra alla Francia. Fallimentare avventura in Russia di Degaulle (il nuovo napoleone come quello vecchio fanno la stessa fine!) I Russi avanzano fino a Berlino.

1947: In un Europa semidistrutta dalla guerra i Francesi si ritirano dalla Germania incalzarti da Rommell e dalle sue truppe coloniali.

1948: Parigi capitola davanti alle superiori forze di Russia, Germania e Stati Uniti.

Filobeche

Segnaliamo la proposta di Fabio Roman:

Dopo la disfatta di Kobarid e la conseguente riorganizzazione delle armate italiane sul Piave, il generale francese Foch provò più volte a richiedere il comando dell'esercito nostrano, ritenendo che la struttura di comando italiana era troppo debole e troppo provata per poter invertire ancora le sorti del conflitto. Gli italiani risposero seccamente di no e anche gli inglesi, che ancora non avevano completamente alle spalle i "fantasmi napoleonici" (motivo per il quale alla successiva conferenza di Versailles non fu concessa a Parigi un'ulteriore ), non furono eccessivamente entusiasti dell'idea di affidare loro le operazioni nell'area veneta. Gli americani, entrati da troppo poco in guerra, e ancora non in grado di disporre truppe in Veneto (sarebbero probabilmente arrivati uomini soltanto nella primavera del 1919), non ebbero particolare voce in capitolo. Ma cosa succede se a Foch viene invece affidato tale comando?

Si potrebbe pensare che la guerra venga vinta lo stesso e che l'Impero asburgico cada per gli stessi motivi della nostra TL, magari con qualche mese di ritardo visto che Foch potrebbe pensare di assicurarsi prima il successo sul fronte principale e solo dopo rivolgere gli sforzi al Piave, ma a questo punto il Memorandum di Londra verrebbe rispettato ancora meno: l'Italia potrebbe essere estesa nei confini attuali, senza le grandi province di Gorizia e Trieste ma con il solo territorio di esse attualmente facente parte, senza l'Istria, Fiume e Zara, forse anche senza Bolzano.

D'altro canto il mito della vittoria mutilata sarebbe difficile da diffondere con una propaganda che non può poi così nascondere la verità di un successo arrivato dopo l'intervento straniero, inoltre se il ritardo è di troppi mesi ed arriva l'intervento americano (siamo magari nell'aprile 1919 con il fronte che passa ancora tra Treviso e Conegliano sulla Pontebbana e tra Jesolo e Caorle al mare), questo potrebbe essere il preludio all'inizio di una presenza statunitense sul suolo europeo con trenta anni di anticipo (con relativo supporto all'Armata Bianca e fallimento della rivoluzione comunista in Russia?)

Negli anni '20 non scoppia così la rivoluzione fascista, ma l'Italia resta uno stato di secondo piano. Negli anni '30 la richiesta di estendere i propri possedimenti coloniali viene respinta da Francia e UK, nonostante le stesse occupino ancora diverse aree nei vari continenti, e l'Italia non forza la mano come con il Duce.

Questo permette agli italiani di rimanere nella Società delle Nazioni, ma non di evitare l'invasione nazista allo scoppio della successiva guerra, con la presenza americana che limita i danni ma non può evitare che dalla Francia finiscano sotto occupazione Piemonte e Liguria al nordovest, e dall'Austria il Triveneto al nordest.

Il rinforzo del contingente statunitense permette di terminare la guerra con un paio di anni di anticipo, ma il determinante intervento americano di nuovo non aiuta l'Italia, che per la seconda volta vince un conflitto che per lei si era messo male grazie all'intervento straniero.

Nel frattempo la Russia (supponendo che in qualche modo alla fine i rossi abbiano vinto lo stesso) interviene da est, ma la presenza americana è tale per cui la cortina di ferro è più orientale: Germania, Austria, Jugoslavia, Cecoslovacchia e Ungheria restano nel mondo occidentale, lasciando ai russi gli stati baltici, Polonia, Bielorussia, Moldova, Ucraina, Romania e Bulgaria. Questo fa sì che l'URSS non sia mai in grado di minacciare veramente l'Europa, benché la guerra fredda ci sia lo stesso.

La NATO si forma ma, benché l'area di influenza americana sia più grande, meno nazioni vi aderiscono, in quanto non vedono la Russia come un'imminente minaccia, in primis la Francia che ne sta del tutto fuori. L'ONU si forma, ma l'Italia, al pari di Australia, Nuova Zelanda, Canada, Brasile, benché abbia dato il suo contributo con gli Alleati, non ne è membro permanente del Consiglio di Sicurezza, per quanto ne entri subito a far parte e non dieci anni dopo.

Infine la UE avrà un ruolo da subito più centrale in un'Europa un po' più unita, ma l'Italia ci metterà di più a decollare: benché meno devastata dalla guerra che nella nostra TL, non essendo più "terra di confine", americani e russi preferiranno puntare principalmente su altri Stati quanto a caricarli di finanziamenti per cercare di attirarsi le simpatiche politiche, e così il boom economico ci mette il doppio di tempo.

D'altro canto questo permette di evitare la "dormita sugli allori" degli anni '80 concausa della nostra situazione attuale, e si arriva ai giorni nostri con degli indici economici un po' migliori e con un po' più di voglia di fare (meno gente viziata)...

Fabio Roman

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Aggiungiamo la proposta di Basileus TFT:

La guerra di trincea nasce con gli eserciti di leva, quando si cominciarono ad avere a disposizione moltissimi uomini da contrapporre ad una sempre maggiore potenza di fuoco. Prima degli eserciti di leva le tattiche principalmente impiegate erano l'assedio, l'aggiramento sui lati o la difesa elastica, cioè il lasciar penetrare il nemico per poi "insaccarlo" e impedirgli di ritirarsi o colpire le salmerie che giungevano ad aiutarlo. Ora, mettiamo che gli eserciti di leva non vengano sviluppati perchè si ritiene inutile mandare al macello forza lavoro non militarmente qualificata, o perchè si vuole fare economia e rendere effettivo un esercito meno numeroso, o ancora perchè gente poco addestrata è facile alle diserzioni. Queste cose sono sapute dall'alba dei tempi, se gli Stati moderni continuano ad usare eserciti di professionisti (volontari o mercenari) e non si sviluppa di conseguenza la guerra di trincea come cambiano i conflitti dal 1800 ad oggi? La prima guerra mondiale? L'industria delle armi? Come saranno gli assedi moderni?

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Gli risponde Enrico Pellerito:

L'utilizzo della trincea in quanto tale è addirittura medioevale, ma ovviamente qui ci si riferisce al suo massiccio utilizzo durante il primo conflitto mondiale sul fronte occidentale e su quello italo-austroungarico (ad eccezione dell'alta montagna).
Già durante la guerra civile americana, in quella anglo-boera e, occasionalmente, in altri conflitti meno intensi del XIX secolo, le trincee sono state sfruttate durante alcune battaglie e in aree limitate.
Non penso che il problema sia la trincea in se, ma la sua applicazione nell'ambito della "guerra di posizione" che non interessava solo aree circoscritte (come quelle di un assedio) ma un generalizzato impiego come strumento dottrinale imposto dalle situazioni.
Per cui, ma resta la mia opinione, è il concetto di guerra di posizione diffusa su tutto lo spazio interessato alla lotta (di cui la trincea consegue essere "attrezzo" necessario) che va preso in considerazione.

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Anche Sandro Degiani dice la sua:

La WWI iniziò come guerra di movimento con la classica manovra poi ripetuta nella seconda dellinvasione della Francia dal Belgio. Come predisse non ricordo chi, la guerra di movimento cessera quando il primo soldato scavera una buca, ci piazzera una mitragliatrice e fermera il fronte. La mitragliatrice domino il campo per 4 anni falciando milioni n di vite., poi venne il carro armato che permise di neutralizzare le mitragliatrici e sfondare reticolati e fronti... ma se Maxim non inventava una mitragliatrice affidabile, robusta, raffreddata ad acqua e alimehtata a nastri che poteva sparare per ore?

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Enrico allora prosegue:

Il profeta in questione è stato Jan Gottlib Bloch.
L'aspetto della mancanza sui campi di battaglia di un arma come la mitragliatrice (ma anche dei fucili in grado di sviluppare una notevole capacità di fuoco) è già più importante ai fini dell'impedimento/rallentamento nella dinamicità delle manovre.
Ma qui dobbiamo ipotizzare, per come dice Emanuele, un probabile sviluppo dei conflitti senza che si concretizzino eserciti di massa in virtù della leva (che è comunque istituto antichissimo sin dal tempo della'antica Grecia).
In pratica, per i concetti esposti ("...si ritiene inutile mandare al macello forza lavoro non militarmente qualificata, o perché si vuole fare economia e rendere effettivo un esercito meno numeroso, o ancora perché gente poco addestrata è facile alle diserzioni.") in tutto il globo restano in essere eserciti professionali, costituiti da volontari a lunga ferma e da mercenari.
Il "gioco" si concretizza, dunque, esclusivamente fra coloro che fanno il mestiere delle armi e dunque, a prescindere dalle innovazioni tecnologiche, le dottrina d'impiego non possono che restare ancorate ai principi tattici (con conseguenze nella strategia) della velocità, del concentramento del fuoco su un fronte determinato e limitato (utilizzando non solo l'artiglieria convenzionale ma anche l'altamente probabile applicazione di un'innovazione come quella dei gas) e della sorpresa; quest'ultima non soltanto senza palesare la propria manovra onde nascondere al nemico il posto scelto dove attaccarlo, ma anche facendo uso di imboscate, ricognizioni, spionaggio e disinformazione.
Si potrebbe anche immaginare un aggiornamento nell'interpretazione delle "lance" medievali; unità contenute e specializzate impiegate in infiltrazioni per compiere più danni possibili, antesignane delle truppe d'assalto.
In un modo o in un altro, non ci si fermerebbe nel congetturare come provocare lutti e distruzioni agli altri esseri umani.

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E Iacopo Maffi suggerisce:

Questo effetto potrebbe essere ottenuto ritardando di dieci anni la Prima Guerra Mondiale: in questo modo si arriverebbe al conflitto con i carri, e i carristi specializzati, già sul campo. Lo scopo di ogni nazione sarebbe rifornire i propri carristi, e un operaio impegnato nella produzione di cingoli e parti di ricambio avrebbe un valore superiore ad un soldato di leva.

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Inevitabile è allora la domanda di Paolo Maltagliati:

Tutto molto bello... Ma permettetemi una domanda a monte: cosa succede perché NON si ricorra alla leva sistematicamente in tutti i paesi eurasatlantici (almeno)?

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Ed ora, ecco a voi:


La Prima Guerra Locale

ovvero, una Guerra Grande ma non Mondiale

di dDuck

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Il 28 luglio 1914 l'Austria-Ungheria dichiara guerra alla Serbia, la Russia dichiara guerra all'Austria-Ungheria.

POD: la Germania prudentemente non dichiara guerra alla Russia, anche perché non riesce a garantirsi la neutralità della Gran Bretagna e l'intervento dell'Italia al suo fianco: il Kaiser prende nota del fatto che non può affrontare Francia e Gran Bretagna insieme.

La Francia e la Gran Bretagna concordano di non entrare in guerra a fianco della Russia; a questo punto la guerra si fa tra l'Austria-Ungheria e la Russia, e resta un conflitto locale.

1915, gennaio: la Romania entra in guerra con la Russia.

1915, giugno: l'Italia dichiara guerra all'Austria-Ungheria dopo le dimissioni del Giolitti.

1917, marzo: la Germania, trovatasi l'occasione per completare l'unità tedesca, dichiara guerra all'Austria-Ungheria ("tradimento nibelungico"). L'Austria è circondata e deve chiedere l'armistizio.

La Prima Guerra Locale

1918, novembre: Congresso di Monaco (vedi cartina).

La Germania annette l'Austria
la Russia annette la Galizia e la Bucovina
la Romania annette la Transilvania
Nasce la Jugoslavia
L'Italia ottiene Trento, Trieste e la Dalmazia ma non l'Alto Adige
L'Ungheria subisce un trattato meno gravoso di quello di Trianon e mantiene la Slovacchia
Non nasce la Cecoslovacchia.

La Rivoluzione Bolscevica non ha luogo in quanto la Russia non è impegnata in una guerra tanto difficile, ma lo Zar è costretto a concedere una Costituzione.

Il Fascismo non nasce in Italia perchè non vi è alcuna "vittoria mutilata". Non nasce neppure il nazismo in Germania; se Hitler prende il potere, sarà meno aggressivo ma sempre conservatore, imperialista e antisemita.

Il comunismo non nascerà in Russia ma altrove, per esempio in Cina.

Come sviluppare questo canovaccio?

dDuck

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C'è anche l'idea di Giorgio Gigliarelli Fiumi:

Nel marzo 1918 accadono due avvenimenti molto importanti che sembrano far pendere l'ago della bilancia del conflitto dalla parte degli imperi centrali: la Russia si arrende e gli USA dichiarano la loro belligeranza a favore dell'Intesa ma escludono ogni tipo di intervento militare in Europa. Gli alleati rischiano così di trovarsi in una pericolosa inferiorità rispetto agli austro tedeschi che dopo la chiusura del fronte orientale possono concentrarsi a occidente. I tre comandi militari (italiano, francese, inglese) si incontrano a Bordeaux e decidono di lanciare un offensiva entro un mese prima che gli imperi centrali possano spostare le loro armate da oriente. Arrivano immediatamente grandi quantità di munizioni e rifornimenti dall'America e vengono forniti dai britannici una buona dose di carri armati all'Italia. L'offensiva scatta il 15 aprile e per la prima volta gli alleati sapranno usare i mezzi corazzati correttamente compatti e non disperdendoli. Sul fronte francese gli anglo-francesi scagliano più di 700 carri armati contro le linee tedesche sulle Fiandre sfondando lo schieramento prussiano completamente preso di sorpresa da una concentrazione simile di truppe corazzate. Nel giro di poco più di un mese viene liberato il Belgio e l'intera Alsazia-Lorena e l'avanzata si ferma sul Reno a sud e a pochi km da Francoforte a nord. Anche sul fonte italiano viene fatto l'argo uso di carri (più di 350) usati sempre in modo compatto nel settore di Vittorio Veneto dove avviene lo sfondamento. Gli italiani avanzano rapidamente e in due mesi liberano il veneto il trentino e l'Istria e vengono fermati a nord nella valle del Brennero dai tedeschi e a sud a pochi km da Fiume. Dopo queste offensive gli imperi centrali riescono a ristabilizzare il fronte su queste nuove linee grazie ai rinforzi dalla Russia ma hanno perso nelle recenti battaglie più di un milione di soldati tra caduti feriti e prigionieri perdendo il vantaggio della chiusura del fronte orientale. I tedeschi e gli austriaci riescono a resistere a i continui assalti alleati fino all'inverno dove le operazioni belliche diminuiscono di intensità. Ma ormai la guerra è in mano degli alleati che possono godere dei sempre più numerosi e imponenti rifornimenti americani. Finito l'inverno nel marzo 1919 gli alleati lanciano una nuova offensiva; viene conquistata Francoforte e l'intera regione carbonifera della Sahr mentre sul fronte italiano i nostri sbarcano in Dalmazia viene conquistata Lubiana e viene raggiunta la pianura bavarese a nord. Vista la situazione sempre più critica gli austro-tedeschi firmano l'armistizio ad Amsterdam nel giugno 1919. Cominciano così le trattative di pace a Versailles che verranno firmate l'anno dopo imponendo agli sconfitti condizioni inaccettabili. Oltre al pagamento di ingenti danni di guerra la Francia annette l'Alsazia la Lorena e la Saar e si prende tutto l'impero coloniale tedesco. All'Italia vanno Trentino, Istria, Tirolo, Dalmazia, Slovenia occidentale (compresa Lubiana), protettorato su Albania e Montenegro, Siria e Libano, mentre agli inglesi tutti i restanti territori dell'ex impero ottomano compreso il protettorato sull'intera penisola turca, solo formalmente indipendente. Per quanto riguarda l'impero austro ungarico sopravvive ristretto ad un'unione federale tra Austria, Ungheria, Cechia e Slovacchia. I territori russi occupati dopo il trattato di Brest-Lovsk vengono restituiti alla futura Unione Sovietica e viene costituito il nuovo stato polacco con sbocco sul porto di Danzica e la creazione quindi del cosiddetto corridoio polacco. La Serbia amplia i suoi territori sul Kossovo e la Slovenia orientale, mentre la Grecia annette la penisola del Dardanelli escluso il territorio metropolitano di Istanbul. Questo nuovo assetto politico europeo creerà subito lotte sociali e la nascita di pericolosi sentimenti di rivalsa nazionalista, che creeranno non pochi problemi...

In caso di vittoria...

Questa cartina, ucronica a tutti gli effetti, mostra quali erano le speranze tedesche in caso di vittoria nella Prima Guerra Mondiale. Forse, nelle nostre ucronie noi siamo stati troppo ottimisti!

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Alessio Mammarella aggiunge:

In caso di partecipazione di Spagna e Italia alla Grande Guerra dalla parte degli Imperi Centrali, si potrebbe arrivare ad una simmetrizzazione tra la Francia ucronica e l'Austria-Ungheria reale: guerra su tre fronti, sconfitta, frantumazione del paese? Oppure esistono delle differenze che rendono i due casi inconciliabili? Vediamo...

Sul piano militare credo che Italia e Spagna non avrebbero potuto, a causa della morfologia del territorio, condurre grandi offensive tali da distogliere in modo significativo le risorse francesi dal fronte principale dove si giocava la sopravvivenza del paese. Credo tuttavia che i triplicisti del XXI secolo conoscano il piano della Triplice Alleanza per trasferire celermente alcuni corpi d'armata dell'esercito italiano sul fronte del Reno, e facciano più riferimento a ciò (più risorse a disposizione di Moltke per raggiungere Parigi nelle prime settimane di guerra) che non a una offensiva italiana attraverso le Alpi.
Resta il dubbio: senza il miracolo della Marna la Francia si sarebbe arresa? Da una parte, verrebbe da pensare che una potenza così importante non avrebbe accettato di gettare la spugna nel giro di pochi mesi, dall'altra parte la II Guerra Mondiale ci fornisce proprio un esempio contrario. Al tempo della II Guerra Mondiale, tuttavia, c'era un elemento non presente nel 1914: il bolscevismo. L'espansione sovietica era un "pericolo" che almeno una parte dell'élite conservatrice e militare poteva temere al punto da mettere da parte il tradizionale spirito anti-tedesco e considerare di collaborare con la Germania. Nel 1914 il socialismo non costituiva una preoccupazione così grande da inquinare le menti dei generali e quindi non si vede la ragione per cui i francesi non avrebbero dovuto resistere a oltranza.
L'Austria ha combattuto su tre fronti per quasi tutta la guerra (per pochi mesi anche su un quarto fronte): perché dovremmo pensare la Francia non avrebbe potuto? L'equilibrio sul fronte occidentale era delicato, è vero, ma i britannici avrebbero potuto rinunciare a uno dei fronti secondari aperti contro gli Imperi Centrali (Mesopotamia?) e sanato l'eventuale fabbisogno aggiuntivo di risorse su quello che era il fronte principale del conflitto.

Allargando l'orizzonte della nostra analisi ad altri paesi, Italia e Spagna in guerra con gli Imperi Centrali avrebbe significato anche i due paesi in lotta contro la Gran Bretagna e la sua Mediterranean Fleet. Anche in questo caso possiamo fare riferimento alla II Guerra Mondiale, quando la marina italiana era stata potenziata a un livello mai raggiunto nella storia...oppure sappiamo tutti com'è andata. Vero che al tempo della Grande Guerra non erano state ancora messe in campo una serie di innovazioni tecnologiche e dottrinali che avrebbero scavato un solco tra le capacità delle due marine (niente radar, niente portaerei ed azioni aeronavali). Diciamo comunque che per l'Italia sarebbe stata una guerra sofferta, con il rischio di restare paralizzata dalla mancanza di materie prime e di diventare totalmente dipendente dagli aiuti degli alleati esteri. Capisco che questi siano magari degli argomenti poco significativi per chi è interessato soprattutto alla vittoria della Germania, ma io ci penso.
Ad ogni modo, la presenza della Spagna nella coalizione avrebbe giovato all'Italia perché i britannici avrebbero fatto leva più che altro sul paese iberico (principio del "ventre molle").

Considerando che comunque la vittoria degli Imperi Centrali è l'obiettivo di questa discussione, immaginiamo che alla fine sarebbe finita in quel modo. L'ultimo aspetto della simmetrizzazione che ci occorre verificare è quello relativo alla frammentazione postbellica. Sulle intenzioni dei vincitori nessun dubbio, nel senso che se un italiano del XXI secolo può avere sentimenti antifrancesi, figuriamoci un austro-tedesco del 1919! Solo che bisogna vedere in che misura l'odio antifrancese sarebbe stato applicabile...
L'Austria-Ungheria, come descritto nel fondamentale romanzo L'uomo inutile di Musil, era priva di coesione etnico-linguistica e basava la sua identità su un apparato burocratico e militare devoto alla casa imperiale. La storia recente ci insegna che quegli stati (spesso post-coloniali) nei quali la coesione etnico-linguistica è surrogata dalla presenza un leader carismatico e/o da una casta militare sono quelli che più facilmente di altri possono trasformarsi in "stati falliti" a seguito di una guerra gestita male e persa. Ovviamente nessuno vuole sminuire la responsabilità delle potenze vincitrici nella frammentazione dell'Austria-Ungheria, ma ciò è stato possibile anche perché il paese non era coeso e nella sconfitta i suoi cittadini hanno scoperto di non sentirsi affatto fratelli.
Sarebbe successo lo stesso alla Francia, se fosse stata sconfitta? Oppure i francesi, avendo un senso di identità nazionale molto più forte, non avrebbero accettato la "balcanizzazione"?
Provo a tornare indietro di qualche mese nella storia del nostro gruppo. In una discussione riguardante la Germania post-1945 proposi un'idea di spartizione della Germania che intendevo mettere alla prova. Avevo precedentemente letto di idee di annessione di territori tedeschi a Francia, Cecoslovacchia e Polonia (a ovest dell'Oder) e tali idee mi avevano suscitato angoscia: la popolazione di quei territori si sarebbe trovata nelle mani di paesi ex nemici ma soprattutto poco omogenei dal punto di vista culturale. In alternativa a vedere tedeschi francesizzati o polonizzati anche in modo poco liberale, avevo proposto una soluzione che mi sembrava più friendly, con l'annessione di parte della Germania Ovest a Danimarca, Paesi Bassi e Lussemburgo. Paesi che erano stati sì invasi dai tedeschi ma dove comunque non c'era un odio antitedesco radicato come in Francia o in Polonia e dove comunque la cultura e i costumi erano più simili a quelli tedeschi (il Lussemburgo, addirittura, era stato parte della Confederazione Germanica). Nonostante l'intenzione benevola della proposta, mi fu risposto che eticamente sarebbe stato molto controverso, e che le popolazioni annesse a quei paesi confinanti sarebbero state per decenni sul piede di guerra contro le autorità occupanti. Evidentemente perché i tedeschi hanno comunque un senso di identità nazionale piuttosto forte.
Basandomi su quelle considerazioni, sulla cui ragionevolezza non ho ragione di dubitare, mi sovviene un certo scetticismo circa la possibilità di disintegrare la Francia come paese ed annettere vaste sue parti ai paesi circostanti. Se sarebbe stato illogico e pericoloso annettere la Renania al Lussemburgo dopo il 1945, allora non possiamo che considerare illogiche e pericolose le idee di fare qualcosa di simile con i territori francesi. Dovremmo probabilmente prendere in considerazione penalizzazioni diverse a carico della Francia, soprattutto in senso economico, navale e coloniale come accadde in HL alla Germania.

Riepilogando tutto il discorso, direi in sintesi che possiamo immaginare un diverso esito della Grande Guerra, se proprio lo si desidera (una vittoria degli Imperi Centrali comunque di misura e con meccanismi da chiarire meglio) e possiamo immaginare che la Francia sarebbe stata la principale sconfitta tra le nazioni dell'Intesa, ma senza "balcanizzazione", probabilmente troppo controversa sul piano etico per essere realizzabile. Questo è il mio personale parere al momento.

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Nella discussione si inserisce Enrico Pizzo:

Provo a dire la mia.
Il coinvolgimento di Spagna ed Italia a fianco degli Imperi Centrali potrebbe avere una qualche utilità solo se consentisse a questi di sconfiggere la Francia in poche settimane.
Avete scritto, giustamente, della complessità geografica dei territori in cui gli eserciti Spagnolo ed Italiano si sarebbero dovuti confrontare con quello Francese ma c'è un’altro punto che andrebbe analizzato.
La Prima Guerra Mondiale non è stata solo un confronto tra uomini, ma è stata, forse per la prima volta nella Storia Umana, un confronto tra sistemi produttivi.
Nello specifico la Prima Guerra Mondiale è stata un confronto tra produttori di Acido Nitrico e si è conclusa, giustamente, con la vittoria di quelli che erano in grado di ottenerlo in maggior quantità.
L'Acido Nitrico è un componente indispensabile dell'industria bellica, senza di esso è impossibile sintetizzare la nitrocellulosa, la nitroglicerina e quindi la dinamite, ed il trinitrotoluene ( tritolo ).
Prima del 1914 l'industria chimica produceva Acido Nitrico trattando il Nitrato di Sodio con l'Acido Solforico.
Non esistono grandi giacimenti naturali di Nitrato di Sodio, nel 1914 gli unici sfruttabili industrialmente erano quelli di Guano Cileno.
Il primo atto dell'Intesa è stato porre il blocco navale sulle importazioni di Guano Cileno da parte della Germania, questa si è " salvata " dal disastro perché ha rapidamente sviluppato una tecnologia che consentiva la sintesi dell'Acido Nitrico a partire dall'Azoto atmosferico, tecnologia che già nel 1915 garantiva 500.000 tonnellate di prodotto, una quantità sufficiente per l'industria bellica ma insufficiente per la produzione dei concimi, ricorderete che la Germania dal 1915 al 1918 è stata tormentata dal problema della scarsa resa agricola.
La Germania inoltre doveva anche farsi carico del suo partner dalle tendenze suicide, l'Austria-Ungheria, colpita anch'essa dall'embargo sul Guano Cileno e che a differenza del socio di maggioranza non disponeva di un industria Chimica altrettanto sviluppata, solo 24.000 tonnellate di prodotto da azoto atmosferico nel 1916.
In questa TL Berlino deve farsi carico anche dell'Italia, lo stivale si bagna solo nel Mediterraneo e quindi l'embargo sarebbe stato brutale per noi.
In linea teorica la Spagna avrebbe potuto continuare ad importare Guano Cileno, ma bisogna mettere in conto che parte delle spedizioni sarebbero state intercettate dalla Marina Britannica.
In più il prodotto avrebbe dovuto essere lavorato, e l'industria chimica Spagnola era debole, circa il 2% di quella Tedesca, gli Spagnoli si sarebbero trovati di fronte al problema della disponibilità di Acido Solforico, la Spagna aveva una buona disponibilità di pirite ma una scarsa produzione di carbone che avrebbe dovuto importare dall'estero.
Ma gli unici che lo potevano vendere sono gli Imperi Centrali ed in mancanza di continuità territoriale le spedizioni sono impossibili.
Forse avrebbero potuto, Germania ed Austria-Ungheria intendo, usare navi immatricolate in paesi neutrali ma non credo che a Londra si sarebbero fatti ingannare.
In conclusione:

1 - la Spagna aveva un industria poco sviluppata, forse avrebbe potuto produrre qualcosa ma comunque in quantità insufficiente e senza la possibilità di fare spedizioni là dove il prodotto serve
2 - l'Italia avrebbe sofferto l'embargo esattamente come Germania ed Austria-Ungheria
3 - per la Germania sarebbero state più un peso che un aiuto.

Così cantava a questo proposito Alberto Cavaliere (1897-1967) nella sua fantastica "Chimica in versi": « E vengo a porgervi / notizie, ahimè!, / del potentissimo / HNO3, / acido nitrico: / composto egregio, / l'industria bellica / l'ha in sommo pregio. [...] / Fu la Germania, / quando era in guerra, / come suo solito, / contro la Terra, / e alle sue fabbriche / da nessun posto / non potè giungerle / questo composto, / per via del rigido / blocco del mare, / che un nuovo metodo / prese ad usare: / quello sintetico, / sfruttando, in fondo / l'azoto libero / che avvolge il mondo. / In altri termini, / l'aria dei vivi / servì alla fabbrica / degli esplosivi. / Quando al suo simile / vuol far del male, l'uomo sa essere / sempre geniale... »

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Iacopo Maffi non può esimersi dal commentare:

Una cosa che sfugge a molte analisi occasionali è quanto fossero differenti i due schieramenti nella Grande Guerra. Gli Imperi Centrali erano il nucleo di una Confederazione in via di sviluppo, mentre le Potenze dell'Intesa avevano progetti diversissimi e confliggenti. La pace che l'Intesa impose era figlia da una parte dei compromessi tra i suoi vari membri, dall'altra della stessa logica disgregante che la costituiva.
Gli Imperi Centrali non avrebbero avuto nessun interesse a smembrare i loro avversari, forse non l'avrebbero fatto nemmeno con la Russia, se non fosse stato strettamente necessario per le condizioni militari che si erano venute a creare. Al massimo alla Francia avrebbe potuto essere amputata l'Algeria, magari in un caso estremo la Corsica, ma nulla di più: la Germania era perfettamente in grado di ingoiare l'intero boccone intero, e lo avrebbe fatto senza esitazione (dopotutto è ciò che fece, per breve tempo, con la parte di Russia su cui mise le mani; amche l'esempio della Romania è istruttivo).
Dal canto loro Francia e Gran Bretagna non erano minimamente in grado di costruire un nucleo confederale europeo (in quella fase). Furono in grado di umiliare l'Ungheria solo grazie al fatto che aveno potenti alleati nella regione. Dove non disponevano di sostengo locale a cortissimo raggio, come in Turchia, non riuscirono a imporre nemmeno le proprie condizioni minime... e si trattava degli Stretti!

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A questo punto arriva la proposta di Angelo Doveri:

Nel 1911 l'austriaco Günther Burstyn (1879-1945) sottopose al ministero della guerra tedesco ed al ministero della guerra austro-ungarico il progetto di un veicolo corazzato da lui battezzato Motorgeschütz ("Arma semovente"). Le caratteristiche di questo veicolo erano notevolmente avanzate per il periodo, proponendo soluzioni che pochi anni dopo sarebbero diventate normali per i carri armati, come la propulsione su cingoli e l'armamento principale in torretta ruotante; egli però ottenne due rifiuti, nel primo caso per mancanza di fondi dell'Esercito Austro-Ungarico, nel secondo perché « il Motorgeschütz non è adatto a compiti militari»: un non raro atto di cecità burocratica e militare.

Ma se l'inventore trova un terreno più fertile, una mentalità non eccessivamente ottusa e ristretta, allora il suo progetto avrebbe fatto balenare nella mente dell'OBK tutte le sue grandiose possibilità, e già nel 1911! Con l'appoggio dell'Imperatore, e la potenza delle industrie Krupp e Mercedes, sarebbe stato perfettamente plausibile avere già nel 1912 il primo embrione operativo della Kaiserlischer Panzerwaffe. Prima della dichiarazione di guerra, nell'agosto del 1914, la Germania avrebbe avuto due anni pieni per prepararsi, tutto il tempo di evolvere il progetto di base, definire le tattiche di impiego, impostare, equipaggiare e addestrare, col tipico rigore prussiano, una poderosa, e segreta, arma corazzata.

Le prime operazioni militari del conflitto videro la fulminea avanzata dell'Esercito Tedesco in Belgio, Lussemburgo e nel nord della Francia, azione però bloccata dagli alleati anglo-francesi nel corso della "Prima battaglia della Marna", nel Settembre 1914: era iniziata la logorante, inconclusiva e sanguinosissima guerra di trincea. I famosi taxi di Parigi avrebbero davvero potuto fare ben poco contro una Blitzkrieg ante-litteram, ed esattamente come accadde poi 36 anni dopo nella nostra TL, nell'autunno di quello stesso anno di inizio della guerra, dei cingolati stranieri avrebbero sfilato negli Champs-Élysées in una parata della vittoria. Nessun Esercito del 1914 era minimente preparato ad affrontare l'attacco a fondo di una mezza dozzina di brigate corazzate, e anche nel 1916 la semplice apparizione di questi moderni dinosauri avrebbe terrorizzato la fanteria, ed erano già dei veterani induriti da anni di guerra.

La guerra del 1914 sarebbe stata né più né meno una riedizione ad alta tecnologia ( ...del tempo) della Guerra franco-prussiana del 1870. Una seconda Sedan avrebbe affossato per sempre qualsiasi velleità francese di imporsi come potenza mondiale, ruolo che sarebbe stato assunto da una vittoriosa Germania. Naturalmente non ci sarebbe stata nessuna Seconda Guerra Mondiale, visto che la Prima, che la preparò storicamente e politicamente, non sarebbe mai stata in essere: il nostro mondo e la nostra storia sarebbero state fondamentalmente diverse.

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Ecco invece la proposta alternativa dell'amico Ainelif:

Nell'anno 1913 l'Europa è in crisi, ci sono due principali alleanze militari:

L'Alleanza composta da Impero Germanico, regno d'Italia, Impero Austro-ungarico, regno di Spagna.

L'Intesa composta dal regno di Francia, il regno d'Inghilterra, Impero Ottomano, regno di Grecia, regno di Bulgaria, Impero Russo e il regno di Romania.

La guerra scoppia nello stesso anno della HL e si protrae per ben cinque anni con innumerevoli morti e distruzioni.

Gli USA preferiscono dichiararsi fuori dagli affari europei e pensano all'America Latina.

Grazie al non intervento degli americani, l'Alleanza vince sull'Intesa nel 1919.

Scoppiano varie rivolte in tutta l'Inghilterra e soprattutto in Francia, dove la monarchia orleanista (risalente al 1831) crolla, e il nuovo governo provvisorio proclama la repubblica.

Il governo francese repubblicano a Berlino nel 1920 firma gli accordi che gli sono imposti da Germania, Italia, Austria-Ungheria e Spagna.

La Francia cede l'Alsazia-Lorena alla Germania; l'Alta Savoia, Nizza e la Corsica all'Italia; cede l'Aquitania e delle regioni pirenaiche alla Spagna.

In Inghilterra la monarchia mantiene il potere ristabilendo l'ordine, concede l'indipendenza all'Irlanda (stretta alleata dei tedeschi), cede Malta alla Germania e all'Italia le basi militari nelle isole Ionie.

La Russia zarista scompare, al suo posto viene instaurata una federazione di repubbliche democratiche russe; essa cede la Polonia e la Bielorussia alla Germania, l'Ucraina e la Crimea all'Austria-Ungheria, la Finlandia diventa indipendente come repubblica ed annette la penisola di Kola.

La penisola balcanica diventa oggetto del predominio italo-austriaco,infatti l'Albania diventa protettorato italiano, il Dodecaneso resta agli italiani, gli austriaci annettono la Bosnia e la Serbia rubando delle regioni alla Bulgaria.

L'Impero ottomano si riduce alla penisola anatolica, concedendo l'indipendenza a tutti i popoli che da secoli lo componevano.

In Grecia con un colpo di stato viene proclamata la repubblica.

Le colonie afro-asiatiche europee ottengono l'indipendenza totale, e l'Europa non ci può fare nulla perchè non ha più eserciti consistenti né denaro per mantenerle.

Nei paesi vincitori si instaura un clima di pace; la Scandinavia si unisce politicamente ed amministrativamente sotto la corona svedese.

Solo vent'anni dopo si avrà una nuova crisi: nel 1939 l'Italia accusa l'Austria-Ungheria di aver impedito la sua riunificazione (vecchia scusa irredentista) non concedendogli l'Istria,Trentino e Trieste. La Francia ne approfitta cercando di convincere l'Italia ad una guerra contro l'Austria-Ungheria per poi riannettere tutti i territori che le avevano tolto vent'anni prima.

L'Impero Germanico non è pronto per una guerra, è in un cosiddetto letargo militare, ma la Francia vuole a tutti i costi una guerra. La crisi incredibilmente viene risolta dalle azioni diplomatiche italo-austriache.

L'Inghilterra si dichiara neutrale e pensa a stipulare dei buoni rapporti con gli USA e l'Asia. In Francia però s'instaura un regime socialista dittatoriale sotto Léon Blum.

Nello stesso periodo nel 1940 s'instaura in Italia il fascismo di Benito Mussolini e Alessandro Pavolini.

In Spagna la monarchia è odiata soprattutto dai comunisti repubblicani, che scatenano una guerra civile contro i cattolici e i monarchici; qui entra in gioco Francisco Franco che con le truppe fasciste marocchine entra in Andalusia scontrandosi con i comunisti.

Il fascismo s'instaura in Austria-Ungheria con Dollfuss, in Grecia con Venizelos, in Scandinavia con Quisling.

Nel 1943 la Spagna si trova divisa in due parti: la Spagna del nord in mano ai comunista e ai repubblicana, la Spagna del sud in mano ai monarchici e ai franchisti.

Nella Spagna del nord prende il potere Francisco Largo Caballero con una dittatura di stile social-comunista. I due dittatori socialisti s'incontrano a Perpignano per decidere gli assetti europei, stipulando una stretta alleanza militare detto "Patto Rosso": la Spagna del nord violando i trattati di Berlino cede l'Aquitania alla Francia e le regioni che gli aveva tolto.

La Francia dichiara guerra all'Italia invadendo il Piemonte e la Liguria, ma la resistenza italiana non le fa superare Torino.

La Spagna socialista intanto invade la Spagna franchista occupando le Baleari e Madrid.

Il Portogallo salazarista dichiara guerra alla Spagna socialista per impedire una sua egemonia nella penisola iberica.

L'Impero Germanico dichiara guerra alla Francia e alla Spagna del nord invadendo la Piccardia, il governo inglese è indeciso e per ora si dichiara non belligerante.

Nel 1945 la situazione europea è diversa dal 1943: i franco-spagnoli hanno occupato il nord Italia e il Portogallo del nord, tutto il Benelux, la Svizzera e la Germania occidentale.

Sembra veramente che il social-comunismo voglia trionfare, ma i fascismi si coalizzano e con l'entrata in guerra del Regno Unito tutto si capovolge.

Nel 1947 la Spagna socialista viene annientata dai franchisti e dai portoghesi salazaristi, i profughi comunisti spagnoli fuggono in Francia.

Gli italo-austriaci liberano il nord Italia e la Svizzera invadendo la Francia del sud.

Gli inglesi e i tedeschi liberando il Benelux si uniscono ed entrano nella Francia del nord.

Léon Blum si suicida nel palazzo presidenziale; stessa cosa fa Francisco Largo Caballero.

Seguirà una guerra fredda fra i regimi fascisti e le nazioni democratiche.

Ainelif

Speranze francesi

Questo è il contraltare della cartina precedente, mostrando quali erano le speranze francesi all'inizio della Prima Guerra Mondiale (clic per ingrandire). Altro che Germania divisa in due durante la Guerra Fredda!

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Alessio Mammarella ha aggiunto:

Davvero interessante. In tutte le ipotesi di andamento alternativo della I Guerra Mondiale e dei trattati di pace, si considera sempre la Russia come paese sconfitto e quindi paese dal quale vengono detratti territori. Se però come nella cartina soprastante la Russia fosse risultata tra le potenze vincitrici (ad esempio nel caso di una precoce vittoria dell'Intesa, nel 1917 o addirittura nel 1916) quali sarebbero state le sue condizioni?

1) L'indipendenza della Polonia era certamente gradita alle altre potenze dell'Intesa, ma per la Russia ciò avrebbe significato rinunciare a dei territori ormai propri (bel problema!)
La mia ipotesi: la Polonia indipendente sarebbe stata costruita con confini simili a quella odierna, attingendo così il più possibile a territori tedeschi (Prussia, Pomerania, Slesia) e solo in parte ai territori polacchi sotto la Russia. In cambio del consenso alla ricostituzione della Polonia indipendente la Russia avrebbe ottenuto qualche concessione compensativa, forse in Asia (Turkestan Cinese? Mongolia?)

2) Una Russia vincitrice probabilmente non avrebbe conosciuto la Rivoluzione (ma forse avrebbe comunque vissuto tensioni che avrebbero favorito una svolta verso le riforme e la democrazia) e quindi avrebbe probabilmente sostenuto lo stato armeno.
La mia ipotesi: poiché una Russia vincente e rafforzata avrebbe inevitabilmente riacceso la partita del "Grande Gioco" penso che la rivoluzione kemalista sarebbe stata sostenuta dai britannici, e che per un certo numero di anni turchi e armeni avrebbero continuato a farsi la guerra. Non so se in questo caso ci sarebbe stata o meno una possibilità di emancipazione per i curdi.

3) Una Russia vincitrice e rafforzata in Asia avrebbe probabilmente conteso al Giappone l'influenza sulla Cina e quindi avrebbe potuto esserci anche una seconda guerra russo-giapponese per la Manciuria. In questo caso credo che il Giappone avrebbe conservato il supporto britannico.
La mia ipotesi: indipendentemente dallo scoppio della seconda guerra russo-giapponese e dal suo esito, si sarebbe andati verso una "Guerra Fredda" con la Gran Bretagna e la Russia. Giappone schierato certamente con la Gran Bretagna, Francia, Italia e Stati Uniti da capire come si sarebbero orientate.

4) La posizione della Russia avrebbe favorito una benevolenza della Gran Bretagna verso una eventuale ripresa nazionalista in Germania? Si sarebbe prospettato l'Asse in quell'unica configurazione (UK-Germania-Giappone) che avrebbe potuto vincere la guerra?
La mia ipotesi: credo in questa possibilità, tuttavia senza la nascita dell'Unione Sovietica il clima non sarebbe stato tale da favorire in Germania degli estremisti come i nazisti. La Seconda Guerra Mondiale, se ci fosse stata, sarebbe stata meno crudele e soprattutto senza genocidi. Penso che, con quella configurazione dell'Asse, alla fine si sarebbe conclusa in un sostanziale pareggio.

5) Quanto sarebbe stato diverso rispetto a oggi un mondo in cui la Russia è stato uno dei paesi vincitori della Grande Guerra?
La mia ipotesi: le principali differenze con oggi non sarebbero state determinate tanto da differenze riconducibili alla fine della Grande Guerra (es. la Finlandia che non diventa indipendente o l'Armenia che diventa un paese di media dimensione) quanto dall'eventuale Seconda Guerra Mondiale con alleanze diverse. Ai giorni nostri ci sarebbe qualcosa di simile all'Unione Europea ma non sarebbe alleata bensì rivale degli Stati Uniti, che avrebbero invece un rapporto ben migliore con la Russia. Difficile fare previsioni più dettagliate.

Voi che ne pensate?

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Degna di nota è la proposta di Enrica S.:

Una volta uno studente durante la Terza Prova di Esame di Stato di Storia ha scritto che « la Prima Guerra Mondiale fu causata dall'assassinio a Sarajevo dello Zar ». L'asino è stato ovviamente cazziato, ma il suo strafalcione mi ha fatto venire in mente una nuova idea.

Il 28 giugno a Varsavia il patriota polacco Józef Klemens Piłsudski, in seguito Presidente della Seconda Repubblica Polacca, assassina l'Arciduca Aleksej, di nemmeno dieci anni, figlio dello Zar Nicola II, e sua madre, la zarina Alessandra d'Assia, nipote della regina Vittoria. Piłsudski viveva in esilio in Austria-Ungheria, cosicché lo Zar pretende che sia la polizia russa a compiere indagini in territorio austroungarico per stanare gli altri patrioti polacchi ivi residenti. L'anziano Francesco Giuseppe rifiuta, e il 28 luglio lo Zar Nicola II, istigato dal santone Rasputin che gli pronostica una facile vittoria, dichiara guerra all'Austria-Ungheria. Subito la Germania dichiara guerra alla Russia, presentandosi come paladina dell'indipendenza polacca. L'Italia è costretta ad intervenire subito a fianco degli alleati tedeschi, perchè l'Austria è paese aggredito e non aggressore. La Francia e il Regno Unito dichiarano guerra a loro volta agli Imperi Centrali.

Se le cose vanno come nella HL, l'Italia sarà invasa e sconfitta e farà una brutta fine, con i Borboni restaurati al Sud e un'effimera repubblica italiana instaurata al centronord dopo l'esilio dei Savoia, repubblica che sarà presto preda della dittatura di Mussolini, deciso a lavare l'onta della sconfitta aiutato dagli altri tre dittatori delle potenze sconfitte, l'austriaco Engelbert Dollfuss, l'ungherese Miklós Horthy e soprattutto il tedesco Adolf Hitler. Cosa accadrà?

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Alla quale risponde Enrico Pellerito:

Nuovo conflitto dopo i circa vent'anni di armistizio ipotizzati dal generale Foch.

Nella prima guerra mondiale il Regno d'Italia di fatto può ben poco; nonostante la Regia Marina sia appoggiata dalle forze della k.u.k. Kriegsmarine austro-ungherese, le flotte dell'Intesa presenti nel Mediterraneo avranno presto la prevalenza.

Si assisterà ad un conflitto lungo la catena alpina italo-francese, molto similare a quanto avvenuto in HL lungo il confine montano italo-austriaco ma ai francesi basterà fissare sul fronte la maggior parte delle truppe italiane, impedendo o rallentando l'invio di reparti del Regio Esercito a fianco dei tedeschi sui Vosgi, e senza doversi troppo impegnare per sfondare in direzione di Torino e Genova a meno che, come vedremo, questo non diventi più facile in una certa situazione.

Durante il prosieguo del conflitto, una volta messe in condizione d'inferiorità le flotte nemiche, è molto probabile l'invasione e la conquista di Sardegna, Sicilia e dell'Arcipelago Toscano, non escludendo un'azione di sbarco nella penisola salentina con forze tali da rendere molto difficoltoso la loro espulsione dallo sperone d'Italia.

Massicci bombardamenti navali effettuati contro le città costiere renderebbero gravosa la situazione per la popolazione civile italiana, di per se ostica all'alleanza con Berlino e Vienna, e già più che disagiata per la carenza di granaglie e combustibili, stante il forte controllo del Mediterraneo da parte di Francia e Regno Unito che impedirebbero l'afflusso di rifornimenti via mare, restando quelli continentali assolutamente insufficienti a coprire i fabbisogni.

L'imposizione di una repubblica al nord e la restaurazione dei Borboni al sud sembrerebbe cosa complicata, ma possiamo immaginare che il fronte meridionale crolli e i governi alleati ripristino la monarchia borbonica in contrapposizione a quella sabauda, garantendosi un forte punto d'appoggio nella penisola, prima di qualsiasi iniziativa diplomatica italiana, perché non mi meraviglierebbe una richiesta d'armistizio da parte di Roma così come avvenuto nel 1943.

Tale richiesta (anche accompagnata da un eventuale cambio di fronte) diventerebbe un estremo tentativo di salvare il salvabile ma così facendo l'Italia verrebbe disprezzata da tutti i contendenti e a nulla varrebbe il consentire all'esercito francese di penetrare nell'Italia settentrionale per portare il conflitto verso il confine austro-ungarico. Vienna eviterebbe dal punto di vista strategico d'impelagarsi nella pianura padana, mantenendo il fronte sulle Alpi e al limite sull'Adige fino all'Adriatico, ma la carenza di forze navali lascerebbe esposta la costa veneto-friulana ad azioni di cannoneggiamento e perfino di sbarco, per cui è molto più probabile che le forze austro-ungheresi resterebbero entro i propri confini, meglio difendibili.

Alla fine, però, la guerra finirebbe per prendere la piega come verificatosi in HL, giungendo alla sconfitta degli Imperi Centrali, anch'essi strangolati dalla carenza alimentare.

Sviluppando l'ipotesi di Franco Maria, l'Italia resterebbe spezzata in vari tronconi: oltre alla repubblica centro-settentrionale a seguito dell'allontanamento dei Savoia e al restaurato regno borbonico, la Francia potrebbe mantenere il diretto dominio su una fascia di confine più o meno ampia a danno delle province di Torino (come l'intera Valle d'Aosta), Cuneo e Imperia, oltre a proseguire l'occupazione di Sardegna e Arcipelago Toscano; il Regno Unito farebbe altrettanto con la Sicilia e le isole minori ad essa contigue.

In Africa i britannici si impossesserebbero di Eritrea e Cirenaica, i francesi di Tripolitania e Fezzan.

Giungendo al potere Mussolini nella nuova repubblica centro-settentrionale, il revanscismo italiano troverebbe la sua naturale collocazione saldandosi in un'alleanza con i governi tedesco, austriaco ed ungherese; il nuovo conflitto europeo si scatenerebbe all'incirca negli stessi tempi della nostra realtà.

Rispetto alla guerra precedente non ci sarebbero combattimenti sul suolo africano, mentre la repubblica centro-settentrionale avrebbe il suo da fare nella conquista del regno meridionale.

Alla fine, credo che le cose finirebbero per andare come nella realtà, ma a quel punto, una volta sconfitte le dittature totalitarie europee, è ipotizzabile un dominio sull'intera penisola da parte dei Borbone, oppure verrebbero valutate altre soluzioni?

Dopo le speranze tedesche e francesi, ecco quelle russe. Come si vede, la Germania, l'Austria e l'Ungheria sono state notevolmente ridimensionate, l'Impero Russo si è esteso addirittura fino all'Oder e l'alleata Serbia si è estesa a dismisura verso nord, anche se il Montenegro è rimasto indipendente e la Grecia è rimasta a bocca asciutta. Stupisce la Corsica italiana, visto che la Francia ha addirittura raggiunto il confine del Reno. Lapsus calami?

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E ora, la cronologia di Iacopo Maffi:

Anch'io sono stato stuzzicato da questa discussione, quindi vorrei proporre questa mia timeline, anche se so che potrebbe risultare troppo fantasiosa.

5 Agosto 1914
Il governo Italiano dichiara guerra alla Gran Bretagna, mettendo il parlamento davanti al fatto compiuto (forse Umberto I è ancora vivo?). Le truppe italiane sono schierate sulle Alpi contro i francesi.

15 Ottobre 1914
Dopo un mese di combattimenti alle porte di Parigi e l'occupazione di Versailles da parte di un reparto guidato da Rommel, l'OHL propone alla Francia una pace onorevole. La settimana successiva la pace è accettata e la Francia esce dalla guerra conservando intatte le proprio colonie e i propri confini (esclusa la Corsica consegnata agli italiani ma subito occupata dalla flotta inglese). La Francia riconosce anche l'annessione tedesca del Belgio e consegna all'esercito dei kaiser le batterie da 75 usate a Parigi.

24 Maggio 1915
La Grecia entra in guerra a fianco della Gran Bretagna e si impegna immediatamente contro Bulgaria e Italia.

3 Gennaio 1916
Truppe Turco-tedesche occupano Suez e bloccano il Canale.

16 Febbraio 1916
Le truppe russe conquistano la città turca di Erzurum.

2 Giugno 1916
I tedeschi vincono di misura la Battaglia Navale dello Jutland contro la flotta inglese.

2 Luglio 1916
Scoppia la Terza Guerra Boera in Sudafrica. Truppe italo-tedesche intervengono in supporto dei ribelli.

5 Settembre 1916
Scatta il patto indo-tedesco: Grazie alla mediazione dei francesi di Pondicherrey, Sri Aurobindo tratta la sollevazione dell'India contro gli inglesi in cambio dell'appoggio tedesco.

11 Marzo 1917
Gli Inglesi conquistano Baghdad al fianco delle forze degli al Saud: si tratta dell'ultima vittoria inglese nel conflitto.

6 Aprile 1917
Plenipotenziari tedeschi e statunitensi si incontrano in Islanda, dove firmano un'intesa per la spartizione dell'impero inglese.

8 Novembre 1917
I Bolscevichi prendono il potere in Russia, scoppia la Guerra Civile.

3 Marzo 1918
La Russia, in piena guerra civile, riconosce la vittoria tedesca.

31 Marzo 1918
Seconda Rivolta di Pasqua in Irlanda, i tedeschi supportano efficacemente l'insurrezione.

7 Maggio 1918
la Romania capitola e si arrende agli Imperi Centrali.

18 Maggio 1918
Il battaglione cecoslovacco avanza verso Ekaterineburg: il Soviet degli Urali fa trucidare i Romanov, ma una delle figlie, Anastasia, riesce a fuggire e a unirsi ai Cecoslovacchi Bianchi.

29 Settembre 1918
Resa della Grecia.

31 Ottobre 1918
Le forze alleate di di Germania, Impero Ottomano, Casato Al Rashid e Casato Al Hashim sconfiggono gli anglo-sauditi.

11 Novembre 1918
Gli u-boot tedeschi emergono alla foce del Tamigi e affondano diverse imbarcazioni. Il governo inglese chiede la pace ponendo alcune condizioni. La resa incondizionata è accettata quando i tedeschi occupano le Shetland e minacciano di sbarcare in Scozia.

La guerra civile in Russia dura ancora tre anni. L'intervento tedesco è decisivo e porta ad una parziale restaurazione monarchica. Tutti i capi dei Bolscevichi vengono eliminati, con la sola eccezione di Stalin che si ricicla come collaborazionista. La Siberia intera viene affidata a Sebenov e von Ungern-Sternberg. In Asia Centrale la RSS Turkestan è schiacciata, e al suo posto sorgono lo Stato dei Basmachi e lo Stato di Kazakhstan. La Russia Europea è divisa in quattro zone di controllo. La zona sud-ovest, corrispondente all'Ucraina, diviene indipendente. La zona sud-est, equivalente a Caucaso e Bassopiano, viene affidata al controllo di Stalin. Il nord-ovest, con centro a San Pietroburgo, occupato dai tedeschi e il nord est con centro a Mosca più autonomo.

Finlandia, Paesi Baltici, Polonia (con parti dei territori polacchi asburgici e tedeschi) e Ucraina diventano Regni nell'orbita tedesca. In Finlandia vengono intronati gli Hohenzollern-Sigmaringen, già Re di Romania. Sugli altri troni vengono messi i vari figli di Guglielmo (tranne che in Polonia, dove va all'infante Roberto d'Asburgo).

Anastasia Romanov viene promessa in sposa al giovane Guglielmo di Prussia, figlio del Principe Ereditario Guglielmo. il matrimonio viene celebrato nel '24. Il mancato riconoscimento dei diritti del figlio della coppia (Nicola) nel 1939 provocherà lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale.

La Germania si annette tutte le colonie africane australi della Gran Bretagna, più il Congo belga che viene diviso con l'Austria. Il Belgio stesso viene occupato e diventa una parte del territorio metropolitano tedesco.

L'Austria-Ungheria inoltre ingloba la Romania e riceve Gibuti come compensazione dalla Francia e le colonie portoghesi. Roberto d'Asburgo viene messo sul trono di Polonia.

L'Italia riceve ampie compensazioni ai danni della Gran Bretagna: l'intera Somalia, il Sudan, l'Egitto (tranne Suez, che resta tedesca). La Grecia entra in unione personale con l'Italia.

In cambio della loro neutralità i Paesi bassi ricevono la Malaysia, anche se devono in cambio rinunciare alla Papua Occidentale.

Gli Stati Uniti ricevono tutta la sfera di influenza inglese nel Pacifico (fino alle Filippine, escluse solo le Isole Salomone) e nell'Atlantico Meridionale. Viene fondata la Società delle Nazioni.

Gli anni subito successivi alla guerra sono terribili per l'Impero Ottomano, dove scoppiano rivolte armene, greche, arabe. L'espansione dell'impero ai territori Basmachi, prevista dai trattati di pace, non si può realizzare a causa delle condizioni in cui versa l'impero. l'Italia in particolare spinge per un intervento pesante, e anche la Germania, dopo un iniziale tentennamento, si rende conto del pericolo costituito dalla mai del tutto sciolta alleanza tra Windsor e Al Saud.

La SdN dà mandato a Francia, Germania e Italia di provvedere alla sicurezza della regione araba.

Levante, Mesopotamia e Arabia sono divise in tre Mandati. Il mandato Francese si estende su Siria e Nord Iraq. I Francesi qui portano avanti una politica basata sul divide et impera, secondo il motto "o arabi o mussulmani": vengono favoriti arabi cristiani, drusi, alawiti e curdi. Il mandato Italiano comprende Giordania, Palestina, Hejaz e Yemen. Viene creata una monarchia Hashemita con capitale Medina, che, dopo la caduta dell'Impero Ottomano e la creazione del Regno Turco nel 1925, diventerà un Califfato. Gerusalemme viene posta sotto l'autorità diretta della Corona di Savoia (Re di Italia, Grecia e Gerusalemme). La Casa Ebraica viene creata in Galilea sotto la protezione italiana. Il Mandato tedesco infine comprende Iraq meridionale, Arabia orientale, Stati Principeschi e Oman. Qui viene insediata una monarchia retta dalla Casa Rashid.

Nel 1925 il nuovo Regno Turco di Ataturk annette senza colpo ferire l'Azerbaijan russo e iraniano. Per impedire ulteriori espansioni turche ai danni della Russia, la Germania insedia Stalin nella regione. Con uno sbocco sul Caspio, Ataturk inizia a costruire l'unità dei popoli turchi, partendo dallo Stato dei Basmachi.

Che ne dite, troppo fantasioso?

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Gli replica il grande Bhrghowidhon:

Un punto cruciale è la nozione di "orbita" (tedesca): la Vittoria va in fumo se Finlandia, Paesi Baltici, Polonia e Ucraina non entrano a far parte (come Regni) nel Reich e se non si realizza l'Unione doganale, monetaria, economica, militare e politica ("Mitteleuropa") fra Germania, Austria-Ungheria-Romania e Impero Ottomano.

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Al che Iacopo precisa:

La vittoria tedesca è dolceamara: si realizza l'unione doganale, estesa anche alla Francia co modalità proprie, ma la Turchia precipita nell'instabilità.

Inoltre gli Hohenzollern di Baltia e Ucraina sono giovani e inesperti, e le elites locali non completamente fedeli. Baltia e Polonia sono integrate strettamente nei rispettivi imperi, ma in Ucraina e Finlandia ri mangono sacche di opposizione.

Insomma: una seconda guerra è alle porte. Sarà combattuta da Russia, Turchia e Gran Bretagna contro Mitteleuropa e Francia. Il Giappone inizierà la guerra dalla parte prussiana per poi voltar gabbana. Gli usa interverranno a favore dei franco-tedeschi.

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Aggiungiamo la proposta di Andrea Li Castri:

Qualcuno conosce la mod di kaiserreich, per Hearts of iron 2? Praticamente è ambientato in un' ucronia dove la Germania vince la Prima guerra mondiale. Di conseguenze cambiano diverse cose
-La Francia e la Gran Bretagna sono preda di rivoluzioni e diventano Stati socialisti. la Francia assume il nome di Commune of France, mentre la Gran bretagna assume il nome di Unione britannica. Inutile dire che l'Impero Francese e l'Impero Britannico si sfaldano, con il governo francese che va in esilio in Nord africa, mentre la Dinastia reale britannica fugge in Canada. l'Australia è indipendente con il nome di Australasia, mentre l'India è divisa in tre parti.
-l'Italia è divisa in due parti: il Nord sotto una federazione con a capo il Papa, il Sud sotto una Repubblica socialista.
-l'Impero Tedesco è una superpotenza mondiale, ha diverse colonie in Africa e in Asia, inoltre ha diversi Stati fantocci in Europa. In africa controlla un grande fantoccio chiamato Mittelafrika, con a capo Herman goering.
-Gli Usa sono in preda ad una crisi economica e i CSA di Reed e i fascisti di Long causano grandi problemi al paese.
-La Russia si è sfaldata, inoltre è una dittatura sotto il generale piotr vrangel(spero di averlo scritto bene).
- l'Impero Austro-ungarico non esiste più e gli Asburgo governano direttamente soltanto l'Austria.
Quello che vi ho detto in queste parole è una misera briciola, rispetto all'interessante scenario ucronico che questa mod offre.
Intanto vi lascio due mappe riguardanti Kaiserreich (cliccate per ingrandirle): una mostra l'Europa, l'Altra il mondi intero.

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Gli replica Generalissimus:

Già, cliccando qui leggerete la timeline. Ma bisogna dire che non serve una mod per imbattersi in scenari ucronici in Hearts of Iron II: si può infatti decidere di affrontare l'Operazione Downfall, ovvero la pianificata invasione del territorio metropolitano giapponese alla fine della Seconda Guerra Mondiale, e la Guerra del Rio de la Plata, in cui Germania nazista e Stati Uniti decidono di scatenare, piuttosto che una nuova guerra mondiale, una guerra per procura fra Argentina e Brasile che però si estende immediatamente a tutto il continente.

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Bhrghowidhon aggiunge:

Non si capisce perché, se la Germania vince, non realizzi il progetto di Mitteleuropa e Osteuropa, il cuore dei suoi obiettivi di guerra. Allora se vince l'Intesa l'Austria-Ungheria si sfalda, se vince la Germania l'Austria-Ungheria si sfalda, immagino che se vince la Rivoluzione l'Austria-Ungheria si sfaldi, non mi sembra che le ucronie funzionino così...

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Iacopo fa notare:

Infatti questa ucronia è ispirata allo scenario di un gioco, che risponde a esigenze diverse (deve essere avvincente per il giocatore). Anche Europa Universalis era così... non c'è niente di male, credo. Hayday non corrisponde alla vita quotidiana di un agricoltore, dopo tutto.

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Generalissimus ha un colpo di genio:

Ah, ecco qual'è il POD che in teoria avrebbe condotto a questo scenario: l'8 Gennaio 1917 il Kaiser ascolta le opinioni dei vari comandanti militari in favore della riapertura della guerra sottomarina senza restrizioni, ma alla fine decide di non dargli ascolto.

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Per ora chiudiamo con il contributo di Basileus TFT:

Nel famoso videogioco "Iron Storm" si ipotizza che la prima guerra mondiale continui fino agli anni sessanta; in Germania, Russia, Austria-Ungheria e tutto l'est c'è un unico grande impero ancora in guerra contro Francia e Inghilterra. Cosa deve accadere perchè questa fosca previsione si realizzi davvero?

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