di Epaminonda
PoD:
Allo scoppio della prima guerra mondiale il Giappone esita fra i due
schieramenti, poi grazie al lavoro di diplomazia della cancelleria tedesca,
quando ormai la guerra si sta impantanando nelle trincee, il Sol Levante si
schiera con gli Imperi Centrali, ottenendo in cambio tutti i territori del Reich
in Estremo Oriente.
Nonostante il Giappone sia più legato tradizionalmente alle nazioni dell'Intesa,
i vertici militari(che detenevano di fatto il potere) comprendono che questa
guerra sarà lunga e le potenze europee ne usciranno distrutte: è l'occasione per
l'Impero del Sol Levante di diventare padrone del Pacifico e dell'Estremo
Oriente, grazie all'annessione delle colonie occidentali e la sconfitta delle
suddette potenze. Inoltre la distruzione della potenza britannica renderà più
semplice una resa dei conti con gli States.
1915
Il Giappone annette i territori tedeschi come d'accordo, e dichiara guerra
all'Intesa. La Triplice viene colta di sorpresa, perciò le forze nipponiche
passano sulle difese coloniali come un coltello nel burro.
Con un'offensiva lampo i giapponesi annettono le enclavi in terra cinese, l'Indocina
francese, le Indie Orientali olandesi e attaccano Malesia e Nuova Guinea
Britannica.
Gli attacchi a sorpresa erano stati organizzati con cura, e insurrezioni
anticolonialiste erano state preparate ad hoc.
Il colpo di mano è straordinario. Francia e Inghilterra sono in subbuglio,
soprattutto l'ultima, esse sono costrette ad aprire un fronte nel Pacifico,
tuttavia questo drena importanti risorse dagli altri fronti, soprattutto quello
francese, dove l'Intesa è costretta a rimanere sulla difensiva.
Davanti a queste novità l'Italia esita, e alla fine entra in guerra a favore
dell'Alleanza, con la promessa personale del Kaiser che nelle terre irredente si
terrà un plebiscito per l'annessione all'Italia.
Nonostante le proteste di Vienna, il Kaiser fa di testa sua, egli vede l'entrata
del Giappone e dell'Italia come una nuova possibilità per avere una guerra
veloce e non una sfibrante, e non vuole rinunciare a questa possibilità.
L'Italia quindi entra in guerra a favore dell'Alleanza, e un fronte sulle Alpi
viene aperto dove si raccolgono modesti successi.
L'Intesa intanto deve reindirizzare risorse importanti per le altre campagne e
fronti da aprire per disporle sul fronte del pacifico, ma i giapponesi, che sono
solidi sulle posizioni conquistate, respingono i nemici sbarcati in Indonesia, e
passano di vittoria in vittoria.
Infatti il governo, per poter reggere all'urto delle potenze europee con le
quali la vittoria non era affatto scontata ha fatto diverse promesse di
autonomia e rappresentanza alle popolazioni liberate.
Inoltre viene avviata una campagna per la conquista dell'Australia e si comincia
a sobillare una rivolta in India.
I Russi intanto iniziano una raffazzonata campagna in Cina contro i territori in
mano Giapponese, che subito si trasforma in un disastro.
Vladivostok, Kamcatka e Sakalin vengono attaccate. Il rullo compressore russo
comincia a sgretolarsi sotto questa duplice pressione eurasiatica.
Mosca inoltre per il nuovo fronte in Asia ha dovuto ridurre la pressione
sull'Anatolia, dove quindi il ruolo degli armeni nel facilitare la strada
all'invasore è stato secondario.
I Giovani Turchi non daranno il via allo sterminio di questo popolo, “solo”
nelle località dove il ruolo della popolazione è stato ambiguo, in quanto i
russi sono costretti a fermare l'offensiva.
Anche la Svezia entra in guerra contro la Russia.
l'Impero Nipponico ha ormai dispiegato in guerra tutte le sue energie, anche se
il rischio è grande, il gioco vale la candela.
1916
Questo anno di guerra si rivela determinante. I britannici vengono
definitivamente sconfitti dai nipponici nella battaglia navale a largo
dell'isola di Ceylon. In India scoppia una violenta rivolta, finanziata e
rifornita dall'Alleanza, che travolge l'autorità britannica.
Addirittura esperti militari vengono inviati dal Giappone sotto copertura per
coordinare gli insorti.
I Russi inoltre sono sconfitti a Ohotsk dai Giapponesi.
Sotto il peso dell'offensiva rumeno-austro-tedesco-nippo-finlandese la Russia
zarista cade un anno prima, e scoppia la Rivoluzione.
Il fronte francese, indebolito dalle perdite nel Pacifico, dal fonte delle Alpi,
e dal ritiro della Russia, crolla sotto l'offensiva di Verdun.
Parigi viene raggiunta ed è costretta a una pace separata. La Gran Bretagna
valuta la resistenza, soprattutto in vista dell'intervento degli Usa, ma nella
battaglia dello Jutland la flotta inglese, diminuita dopo le sconfitte patite
dal Sol Levante, viene sconfitta di misura dalla Germania. Ciò scatena il panico
a Londra, soprattutto quando si viene a sapere che Berlino prepara un'invasione
anfibia prima del temuto intervento degli Usa.
Londra si piega.
1917
Viene organizzata la Conferenza di Versailles.
La vittoria dell'Alleanza è splendida, in soli due anni, anche se duri, l'Intesa
è stata sconfitta e il nuovo equilibrio mondiale è stabilito
Gli sforzi del Giappone sono ampiamente premiati.
Il Giappone ottiene la conferma di tutte le sue conquiste, inoltre annette la
Manciuria russa, Ceylon, l'Australia, ma solo come protettorato, la Birmania e
in generale tutti i possedimenti coloniali europei dell'Estremo Oriente
Trattato di amicizia con il Siam.
L'India diventa indipendente, una confederazione a maglie larghe sotto
l'influenza nipponica, secessione del Pakistan.
Il Madagascar diventa un protettorato tedesco, terra di incontro fra le due
grandi potenze di Germania e Giappone per favorirne la cooperazione e la pace
futura. Inoltre una serie di città russe sulla costa pacifica diventano
indipendenti, sotto il protettorato del Giappone, che dispone così una "cintura
di sicurezza" per difendere l'impero dal ritorno della Russia.
La Svezia forma una duplice monarchia con la Finlandia, compresa Carelia e Kola.
La Germania ottiene i Paesi Baltici,uniti sotto il Ducato Baltico Unito e
l'Ucraina occidentale(non la parte russofona) sotto un'unione personale degli
Hohenzollern.
La Polonia va agli Asburgo ma cade facilmente sotto l'influsso di Berlino
Inoltre annette il Lussemburgo e le Ardenne belghe, su Belgio e Olanda vengono
posti nuovi sovrani sempre di stirpe Hohenzollern, facendo di questi due paesi
dei protettorati tedeschi.
Nel Belgio i fiamminghi ottengono la supremazia sui valloni, l'Olanda di fatto
entra nell'Impero.
Alla Francia strappa le regioni di frontiera del dipartimento Meurthe e Mosella
e il territorio di Belfort.
L'Italia ottiene la Savoia, Nizza, la Somalia inglese e Malta, Gibuti, la
Tunisia e l'Egitto e il Sudan diventano codomini con la Germania. Si prepara il
plebiscito promesso
L'Austria-Ungheria ottiene la Serbia, Montenegro e l'Albania, dando la Macedonia
alla Bulgaria, viene creato il Regno di Iugoslavia, e il Marocco.
La splendida vittoria spinge la Germania ad essere ulteriormente arrogante con
la Francia, e anche se si pensava a un trattamento morbido per la G.B. la
presenza del Giappone spinge a condizioni più dure, teme il suo ritorno nel
Pacifico.
Così la G.B. perde l'Irlanda intera, sotto influenza prussiana, Gibilterra che
va alla Spagna, Cipro all'Impero Ottomano, e in Africa perde tutte le sue
colonie in favore della Germania conservando solo il Sudafrica e l'Africa
orientale britannica. Un vero diktat, anche perché l'Alleanza minaccia di unire
tutte le flotte per un'invasione anfibia in caso di rifiuto, la vecchia paura
dei britannici.
Paga importanti risarcimenti e limita esercito e armamenti.
L'Impero Ottomano ottiene il Caucaso, parte del Kazakistan, il Turkmenistan,
mantiene il Medio-Oriente, ottiene l'Arabia britannica e le zone di influenza
inglese e russa in Persia.
L'Arabia Saudita finisce nell'orbita ottomana.
Si comincia a parlare di stato autonomo ebraico, promesso dalla Porta agli ebrei
sotto consiglio giapponese affinché non collaborassero con gli inglesi.
Guglielmo stesso è favorevole, sperando che tutti gli ebrei del suo impero
vadano lì, non li amava.
La Romania ottiene la Bessarabia.
La Francia perde tutte le sue colonie in favore della Germania conservando solo
l'Algeria. Paga importanti risarcimenti e limita esercito ed armamenti.
Altro diktat con la minaccia un'occupazione militare peggiore di quella dopo
Sedan.
Anche il Portogallo perde le colonie africane cedendole a Berlino. È trattato
alla stregua di un paese sconfitto, visto l'aiuto dato ai francesi. Entra nella
sfera di influenza tedesca.
Inoltre Guglielmo II, affascinato dal poter umiliare i francesi per la seconda
volta in casa, lo fa una terza, si fa cedere il Palazzo di Versailles come
possesso personale, garantito dall'occupazione dei territori francesi dal Reno
fino a quella zona.
Quando si vengono a sapere le condizioni di Versailles, Wilson minaccia la
guerra ma l'Alleanza non si degna neanche di rispondere, ormai la guerra è
finita, l'America ha perso l'occasione.
Addirittura l'Alleanza, stizzita da questa minaccia organizza con tutti i paesi
vassalli un protezionismo verso lo Zio Sam, da applicare prossimamente, bisogna
permettere a tutti di riprendersi prima.
Il fatto che la guerra sia durata meno permette ai vincitori di uscirne provati
ma non distrutti, a differenza dei vinti che hanno la strada spianata al
revanscismo.
Per quanto riguarda la Russia, l'Alleanza organizza aiuti e spedizioni per
rifornire le forze bianche, ma la divisione, diversità e persino rivalità fra
queste impedisce agli antibolscevichi di usufruire dell'aiuto alleato.
Alla fine in Russia i comunisti non vengono sconfitti ma neppure dilagano, si
prospetta un panorama frammentato con una Russia bolscevica e tanti stati
“bianchi” che non riescono a superare le divisioni fra zaristi, secessionisti e
socialisti.
L'URSS comprende la quasi totalità della Russia europea, con il cuore originario
di Mosca e San Pietroburgo e dei territori in Siberia.
In Ucraina Grigoriev e Petljura fanno fronte comune, annettono dei territori
alla neonata ucraina e accettano il compromesso con gli imperi centrali purché
l'Ucraina sia un partner paritario sul livello politico ed economico.
Il Barone Von Ungern-Sternberg occupa la Mongolia e forma una monarchia lamaista.
Le Autonomie di Kokand e Alash sopravvivono alleate.
I cosacchi ottengono uno stato nel Basso Volga e diversi altri in Siberia, dove
il debole Movimento Secessionista Siberiano la domina quasi tutta, ma è privo di
un'autorità vera e propria.
Denikin ottiene un piccolo regno per sé e gli altri generali zaristi fra
l'Europa e l'Asia, comprendendo alcuni territori del Governo di Samara, in gran
parte inglobato dai bolscevichi.
Indipendenza di Uzbekistan, Kirghizistan e del Tagikistan
Tutti questi stati fanno formalmente capo allo stato fantoccio di Tokyo nella
Siberia orientale, dove nominalmente il potere è in mano allo Zar.
L'Alleanza non continua ad oltranza, deve riprendere fiato e consolidare le
conquiste e a dirla tutta fa comodo avere una Russia debole e divisa.
Inoltre il fatto che l’Urss sia solo sopravvissuta e non vincitrice della guerra
civile indebolisce alla base tutti i movimenti anticomunisti nel mondo,
permettendo anzi la prosperità di quelli socialdemocratici, incoraggiati dalla
vittoria tedesca.
Importante la forte intesa nata a Versailles tra il Reich e il Sol Levante.
Essi stringono trattati di grande cooperazione politica e commerciale come
futuri arbitri del futuro del pianeta. Grandi erano le somiglianze fra questi
due regimi.
Il Reich come signore dell'Europa e dell'Africa, Il Sol Levante come padrone
dell'Estremo Oriente.
Al primo il Mediterraneo, l’Atlantico, il Mare del Nord e Baltico. Al secondo
Oceano Pacifico e Indiano
Entrambi condividono i propositi di mantenere gli sconfitti innocui e di
arginare la potenza degli Usa.
Guglielmo si rende conto comunque che ci è mancato poco per una guerra logorante
che rischiava di vedere sconfitto il Reich, perciò dà il via al progetto della
Mitteleuropa che sia più paritario e permetta la risoluzione pacifica delle
contese internazionali, comunque a capo è posta la Germania.
Così nella Sala degli Specchi, dove si svolge la firma dei trattati di pace,
Guglielmo II proclama la nascita dell'Unione Mitteleuropea, sulla scia di Sedan.
Nasce in Giappone il Partito Socialnazionale Nipponico, ispirato al PSDT, che
però risente maggiormente delle esigenze imperialistiche oltre a quelle
democratiche.
Falkenhayn dirà la celebre frase “Questa non è una pace, è una tregua di vent'anni!”
L'Estremo Oriente dopo la Prima Guerra Mondiale
L'Europa dopo la Prima Guerra Mondiale
L'Africa dopo la Prima Guerra Mondiale
1918
Guglielmo II ha ormai realizzato i suoi sogni, sa di essere entrato nella storia
come un novello Federico il Grande, ha fatto della Germania una grande potenza.
Inoltre in politica durante la guerra è cresciuto esponenzialmente il potere dei
militari, con i quali Guglielmo governa il paese, nominando Cancelliere Scheer,
ammiraglio artefice della vittoria dello Jutland.
Tuttavia nel paese si stanno rafforzando il Partito Socialdemocratico, che sono
ostili a tutto questo potere in mano ai militari. Inoltre l'intervento in Russia
irrigidisce le relazioni con il governo, in quanto i bianchi più sostenuti dalla
Germania sono gli zaristi invece dei socialisti, fra l'altro è stata una pessima
mossa perché i comandanti si sono alienati il supporto della popolazione e ciò
gli ha impedito di vincere la guerra, comportando perdita di vite e risorse
prussiane.
I socialdemocratici trasmettono questa irritazione alle altre forze
parlamentari: la guerra è stata vinta grazie allo sforzo e il sacrificio del
popolo, eppure il Kaiser non se ne cura e continua a non voler cedere neanche
una briciola del suo potere, le rivendicazioni popolari crescono e continua a
governare da autocrate con i generali. Comincia a innescarsi una rivalità fra la
Corona e il Parlamento.
Nella Mitteleuropa entrano tutti gli stati europei sotto l'influenza tedesca,
pure l'Irlanda, l'Impero Federale Asburgico, l'Italia, e gli stati balcanici.
Poco dopo si aggiunge la Turchia. Nonostante la guerra sia stata vinta il suo
impatto è stato forte, portando grandi disordine interno, i Tre Pascià che
detenevano il potere hanno commesso grandi errori, mentre Mustafà Kemal è
passato di successo in successo, diventando estremamente potente e popolare fra
esercito civili, così è entrato a nel triumvirato dei Tre Pascià, dove continua
la sua parabola ascendente
Il genocidio degli Armeni non è stato compiuto.
Nelle terre irredente italiane si svolge il plebiscito, così l'Italia ottiene
l'annessione del Trentino, il Friuli, parte dell'Istria e porzioni di costa
dalmata.
A questo punto l'Italia, che ha saziato i suoi nazionalismi e ha ottenuto
importanti annessioni coloniali più i pagamenti dall'Intesa, comincia uno
sviluppo economico che porta un'era di benessere e prosperità nel paese, si
avvicina molto alla Germania sostituendo l'Impero Asburgico come grande alleato
dei tedeschi, infatti questo comincia a indebolirsi per le spinte centrifughe,
non saziate dal federalismo appena creato.
In Inghilterra e in Francia scoppia il caos. L'economia è distrutta, l'orgoglio
nazionale ferito, la strada è spianata per l'anarchia.
In Giappone la situazione si fa difficile: nelle terre conquistate viene
riscontrata una certa opposizione, maggiore del previsto, che fa lievitare la
spesa pubblica.
Ciò porta a inflazione.
Inoltre l'afflusso delle idee occidentali porta disordine in Giappone.
Inoltre qui il popolo sente di aver contribuito in maniera fondamentale alla
guerra(ben più dura che nella nostra TL), e rivendica come in Germania maggiore
potere al Parlamento.
In Giappone a livello istituzionale il governo e i partiti erano entità
completamente separate, soprattutto perché il governo tendeva a posizioni
conservative in quanto composto dai Genro, oligarchi con larghi poteri, che
ottenevano dal debole imperatore.
Ma il Parlamento si dimostra combattivo, e viene eletto Hara Takashi.
L'URSS avvia una collaborazione economica impari con lo Stato Indipendente
Siberiano, molto impari, a causa dell'infiltrazione nel suo governo di
filobolscevichi.
1919
Viene applicato dalla Mitteleuropa un particolare protezionismo verso gli Stati
Uniti, simile al blocco continentale napoleonico.
In Gran Bretagna si forma un governo di emergenza nazionale che vara la legge
marziale e sguinzaglia l'esercito per le strade per riportare l'ordine.
Viene deciso un piano di risanamento economico che combina aumento delle tasse
per i più benestanti, vendita dei titoli di stato e investimenti dei settori
dell'economia salvabili, grazie ai prestiti messi a disposizione dalla Germania,
scioccata da questo crollo del gigante britannico e preoccupata dalle possibili
rivoluzioni. A Berlino ci si rende conto di aver esagerato con Londra, e nelle
trattative si fa intravedere la possibilità futura di entrare nella Mitteleuropa
e di restituire qualche colonia persa.
La nazione insulare, seppure in miseria, si mantiene in piedi, grazie anche alla
figura del Re Giorgio V, che interviene vivacemente cercando sollevare il morale
della nazione e diventa un simbolo di resistenza. Il Canada comunque ottiene una
sostanziale indipendenza, unita a Londra solo nella figura del re.
Ben diversa la situazione in Francia. Il Kaiser non vuole aiutarla, convinto che
niente pacificherà le relazioni fra i due paesi, e che la Francia debba rimanere
nel fango il più a lungo possibile.
La Francia è molto più in difficoltà della Gran Bretagna. Oltre alle difficoltà
di quest'ultima ha per altri territori nazionali e le è rimasta solo l'Algeria
come colonia. Inoltre parte del paese è ancora sotto occupazione militare
tedesca. Il governo, sempre più debole e screditato, è costretto a cedere il
potere ai militari, sotto le figure di Foch e Pétain.
Questi come in G.B. impongono la legge marziale, ma questa serve solo a
esasperare gli animi.
I lavoratori esasperati dalle condizioni a cui sono costretti si uniscono sempre
di più alle forze bolsceviche francesi, che vogliono una repubblica sul modello
dell'URSS. come il Partito Comunista Francese, il PCF
I soldati appena tornati dal fronte invece si uniscono ai movimenti reazionari
come l'Action Francais. Fra questi milita anche il giovane Doriot, che
nonostante avesse pensieri vicino al comunismo, decide che prima di ogni altra
cosa viene la salvezza della patria.
Maurras, leader dell'Action Francais prende il giovane Doriot sotto la sua ala e
ne fa il suo pupillo.
La Terza Repubblica francese cade, inizia cosiddetta Fase di Crisi o Periodo
Intermedio.
Nell'Impero Ottomano scoppiano forti agitazioni, la sua debole economia fatica a
riprendersi dal conflitto, le proteste delle minoranze inoltre nelle terre
annesse ci sono molte rivolte in atto.
Kemal denuncia il pessimo operato durante la guerra dei Tre Pascià e i massacri
degli armeni, egli è favorevole a un virata radicale della Turchia, verso la
modernizzazione e la rottura con il passato.
I Pascià perdono sempre più potere, e timorosi dell'ascendente di Kemal, si
riavvicinano alle politiche più conservative, al Sultano e stringono un'alleanza
con Vienna in caso di una rivolta di Kemal. L'Impero è in una situazione di caos
e l'esercito è in uno stato pessimo, la Grecia, rimasta neutrale e rafforzatasi
durante la Grande Guerra, ne approfitta e attacca la Turchia. Scoppia la guerra
greco-turca.
1920
Negli Usa scoppia una grave crisi economica a causa dei mancati prestiti e della
chiusura di molti mercati proficui.
In Austria intanto cominciano a insorgere parecchie agitazioni a causa delle
spinte centrifughe.
Dopo la creazione del nuovo regno, Carlo I ha concesso altre istituzioni
federali minori alle minoranze più rilevanti dell'Impero, ma questo crea una
burocrazia caotica.
L'Ungheria non ha digerito di perdere lo status privilegiato all'interno
dell'Impero ed è in contrasto con gli altri regni, solo la presenza di Carlo I,
il re che ha guidato l'Impero durante la guerra fino alla vittoria, impedisce
una secessione immediata della Transleithania.
In Inghilterra comincia una timida ripresa, premiata da Berlino con la cessione
della Sierra Leone e del Mozambico, e l'ammissione alla futura S.d.N.
Si comincia a diffondere un clima di fiducia, e le relazioni fra Germania e G.B.
Migliorano, anche grazie alle visite ai rispettivi paesi di Guglielmo II e di
Giorgio V.
Comincia a diffondersi un clima di fiducia e positività in Europa, la Danimarca
e la Norvegia entrano nella Mitteleuropa. Sono i Ruggenti Anni Venti.
Ovvia eccezione è la Francia, dove il governo militare chiede a Berlino di
cessare l'occupazione del nord-est del paese, per stemperare le tensioni.
Alla fine Guglielmo, nonostante il suo orgoglio pressoché illimitato, viene
condotto alla ragione e accetta.
La situazione si calma un poco in Francia, ma non dura a lungo.
Intanto viene creata l'Alleanza Mitteleuropea, che unisce l'unione economica,
politica a quella militare, che si riunisce a Berlino.
In Giappone viene assassinato il premier Hara Takashi, che con i suoi goffi
tentativi ha peggiorato l'economia e il rapporto con i popoli sottomessi. Questo
infatti cercava troppo l'approvazione del governo dei Genro, e così non aveva
mantenuto le promesse fatte durante la guerra.
Nell'impero malcontento e sporadiche opposizioni armate crescono.
La crisi politica si diffonde nella nazione.
Ma il Partito Socialnazionale Nipponico, ormai forte e consolidato, realtà
politica capace di abbracciare tutti gli interessi più sentiti nella nazione, si
oppone ai tentativi dei Genro di monopolizzare nuovamente il potere, e organizza
una serie di manifestazioni, proteste e scioperi per costringere il governo a
indire nuove elezioni.
Una giornata di forti agitazioni che bloccano tutta la nazione culmina con una
grande dimostrazione di fronte agli edifici governativi e al palazzo imperiale.
A questo punto lo stesso imperatore Yoshihito, che poco si occupava del potere a
causa dei problemi di salute, interviene a favore del PSNN, ordinando al governo
di aprirsi e collaborare coi partiti.
Vengono indette nuove elezioni, vinte con grande maggioranza dal PSNN.
Nella nuova legislatura il PSNN ottiene la maggioranza e Takaaki Kato diventa
Primo Ministro, e subito comincia un vasto programma di ristrutturazione
economica, cessione di diritti ai meno abbienti e risolve le controversie nei
territori conquistati sia concedendo autonomia che rappresentanze nel governo.
Inoltre Takaaki, con la forza e la pressione del PSNN comincia a dare più potere
alla Camera dei Rappresentanti, la camera eletta dal popolo, essa può scavalcare
la Camera dei Pari e deve approvare gli atti più importanti stabiliti dal
governo.
Inoltre viene avviato un programma culturale capillare volta alla riscoperta
della cultura locale dei territori conquistati, questo per spazzare via
l'influenza occidentale, e al contempo la creazione di una cultura panasiatica
che uniformi il panorama imperiale, essa si basa sull'elemento shinto-buddista.
All’Australia viene concessa l'indipendenza, per scongiurarne la secessione
violenta.
In generale da qui in poi le forze parlamentari cercheranno il consenso e
l'amicizia dei popoli sottoposti, per salvaguardare la loro nuova posizione
dalle ali conservative, inviperite.
Germania e Giappone fondano la Società delle Nazioni.
1921
Gli Usa sono in caduta libera, ne approfitta Tokyo che orchestra la secessione
delle Filippine, subito annesse, e delle Hawaii.
Il Partito Comunista Francese sotto la guida del carismatico Thorez, che si
distingue nei combattimenti, prende l'iniziativa, dando inizio a una serie di
faide che mettono il governo e altri movimenti di destra in difficoltà.
Questo movimento è tenuto d'occhio con preoccupazione dal Reich, che vede in
esso il ritorno del pericolo francese, dannoso per l'equilibrio creato nel
continente.
Intanto in Russia l'URSS è diventata la realtà politica più importante.
La Germania e il Giappone non riescono a mettersi d'accordo per un'azione comune
contro di essa. La prima deve tenere d'occhio le crescenti agitazioni comuniste
in Francia, il secondo si sta completamente riorganizzando e deve gestire la
tensione interna legata al forte cambiamento politico.
Infatti la Camera dei Rappresentanti ha appena ottenuto il potere di proporre e
decidere il candidato per la Cancelleria. Rimane importante l'accordo fra il
Parlamento e l'Imperatore, il potere dei Genro si avvia alla fine dopo circa
cinquant'anni di monopolio del potere, da Mejii in poi.
Le due potenze firmano il “Trattato di Amicizia Perpetua” in cui si impegnano a
mantenere l'equilibrio mondiale collaborando in ogni situazione e senza cercare
di indebolirsi a vicenda.
Rispetto alla Russia si accordano per non intervenire senza aver consultato
l'altro, aspettando tempi più maturo.
Nella guerra greco-turca i greci ottengono splendidi successi, dopo aver preso i
territori turchi europei hanno ormai occupato l'Anatolia occidentale. I Tre
Pascià stanno preparando l'entrata in guerra dell'Impero Asburgico a clausole
umilianti.
Mustafà Kemal, dopo aver sedato numerose rivolte etniche, prende il comando
della guerra contro la Grecia. Egli chiede al Kaiser di impedire a Vienna di
immischiarsi nelle questioni private turche, vitali per la ricostituzione
dell'Impero.
1922
Carlo I d'Asburgo muore. Il suo successore, Ottone, ha solo dieci anni. La
reggenza passa a Dollfuss, già Cancelliere, che non vede di buon occhio tutta
l'autonomia concessa ai vari regni, che comunque non ha messo a tacere i
pericoli alla struttura stessa dell'Impero, ed in particolare entra in contrasto
con l'Ungheria guidata da Horthy, tradizionale alleati della monarchia per
mantenere solido l'Impero, che infatti comincia a scricchiolare.
La situazione di fa tesa, Berlino interviene con una mediazione diplomatica per
evitare l'implosione del fratello minore germanico, pilastro importante
nell'equilibrio dei Balcani.
Viene stabilito un accordo temporaneo, in attesa che Ottone raggiunga la
maggiore età e riavvicini le parti. In pratica fino a quel momento ogni regno
deve governarsi per i fatti suoi senza ingerenze verso gli altri.
L'accordo scontenta tutti, perché l'Austria voleva il supporto tedesco per far
valere il suo predominio sulle altre parti, l'Ungheria perché non ottiene nessun
riconoscimento come realtà politica speciale nell'Impero e la Iugoslavia perché
voleva ottenere la Croazia ungherese e la Dalmazia austriaca per completare
l'unione degli slavi del sud. Ma nessuna delle due parti vuole allearsi con essa
per prevalere sulla terza, in quanto in fondo la considerano inferiori.
Nel frattempo Kemal ha pesantemente sconfitto e ricacciato i greci, ottiene
isole minori e cospicui pagamenti, regala alcuni territori alla Bulgaria, ciò
migliora le relazioni tra Turchia e Bulgaria.
Tornato in patria, Mustafà denuncia anche questo fallimento dei Tre Pascià e le
trattative segrete con Vienna, a questo punto si fa eleggere Primo Ministro
dalla Grande Assemblea Ottomana, ottiene pieni poteri, esautora e giustizia i
Tre Pascià, depone il sultano e dichiara decaduto il califfato. Nasce Repubblica
Federale Ottomana con capitale Istanbul.
Comincia la sua profonda riforma del paese per risolvere suoi calvari ed
adeguarlo alle potenze europee. Egli aveva diverse idee di fondare una nazione
turca, ma questa domina ancora come impero e se ne deve assumere le conseguenze,
perciò per stabilizzare le relazioni fra i popoli ed evitare una prevedibile
implosione dell'impero, crea stati federali con vasti poteri per le etnie
principali, tutti comunque sottoposti alla Repubblica Turca con capitale Ankara.
Il risultato è la fondazione di una comunità di stati autonomi in tutto il
vecchio impero e di uno stato nazionale turco, al quale sono sottoposti grazie a
relazioni politico-economiche che soddisfano gli interessi di tutti, creando un
periodo di grande equilibrio nella regione.
Thorez ha controllo ormai su gran parte della Francia, così fa il suo ingresso
trionfale a Parigi, dove depone il governo militare e addirittura giustizia Foch,
Pétain riesce a fuggire.
Thorez dichiara la nascita del suo regime e della dittatura comunista francese,
che nella sua persona tende a una linea politica estremamente aggressiva.
Berlino mobilita alle frontiere, la situazione in Europa torna a farsi tesa, ma
la Germania è una potenza solida.
1923
I servizi segreti del Reich scoprono campi di lavoro forzato e rieducazione in
Francia, per gli oppositori.
Thorez sta rendendo il suo regime estremamente solido, ben più velocemente del
previsto.
Subito viene organizzato un summit di emergenza a Postdam, i militari non sono
sicuri di questa avventura militare, la tensione si sta facendo palpabile con il
Parlamento e con il PSDT, che potrebbero vedere la cosa come una conferma di
come la Corona sfrutti il popolo ma governi da sola.
Si decide di chiedere il parere del Reichstag, ma questo sfrutta la situazione
per chiedere garanzie di maggiori diritti dopo l'intervento militare. La cosa va
per le lunghe e alla fine Guglielmo si stufa e dichiara guerra. Qualcuno gli
suggerisce di organizzare un intervento congiunto mitteleuropeo ma questi
risponde che “la Germania deve dimostrare di poter gestire il cortile di casa”.
Questo però agli occhi dell'opinione pubblica toglie ogni legittimità all'azione
di Guglielmo, sempre più chiuso nel suo autoritarismo sempre più impopolare.
L'esercito tedesco già schierato ai confini attacca subito.
La resistenza dell'Armata Rossa Francese è ostinata ma inutile, la Francia è
ancora una nazione in ginocchio.
L'esercito tedesco arriva in vista di Parigi e sul Senna si consuma l'ultima
battaglia.
Il PCF viene sconfitto, Thorez stesso cade nei combattimenti. I suoi
collaboratori subito proclamano la Seconda Comune di Parigi, che però dura poco.
I soldati si rifiutano di andare incontro a morte certa.
I capi del PCF si arrendono. La Francia è costretta a smobilitare, il PCF è reso
illegale e vengono indette nuove elezioni. Guglielmo minaccia il nuovo governo
di non intralciare la Germania, ma ciò contribuisce solo ad esasperare
ulteriormente gli animi.
Una banda di sfrontati tedeschi raggiunge Potsdam e urla: “Repubblica” fino a
svegliare il Kaiser.
1924
Le elezioni portano al potere l'Action Français di Maurras, affiancato
dall'inossidabile Pétain, che per sedare i tumulti comunisti nelle campagne
costituisce i Gigli Bianchi da Combattimento, che diventano il braccio armato
del nuovo regime dittatoriale.
Maurras comincia un programma di riforme economiche che permetta la ripresa
economica della Francia, stringe rapporti di cooperazione con gli USA,
l'Inghilterra e altre nazioni europee. Ottiene prestiti dall'Italia, che spera
di ritagliarsi una zona di influenza.
Maurras riceve il supporto di Berlino a patto che non ne disturbi gli interessi.
Visto che è arrivato al potere democraticamente, al momento non pensa di abolire
la democrazia, non si sente abbastanza forte. Comincia comunque un lento
programma di soppressione dei diritti, delle libertà e aumenta i propri poteri.
L' Italia ottiene il supporto della Germania per cominciare la guerra di
Etiopia, a patto che non sia troppo violenta per non destabilizzare il codominio
italo-tedesco.
In URSS. Lenin muore, comincia l'ascesa di Stalin, che avvia una cooperazione
economica con gli USA in funzione antigiapponese e antitedesca.
1925
In Francia ritorna la monarchia, puramente simbolica ovviamente.
Maurras ottiene il titolo di Maggiordomo.
Maurras entra in contrasto con Doriot per i progetti verso i cosiddetti popoli
inferiori, quali rom, ebrei, arabi e le altre minoranze.
Maurras infatti vorrebbe organizzare campi di concentramento, ben più duri di
quelli di Thorez.
Doriot invece tende a una linea più mite, vorrebbe solo espellerli dalla
Francia.
Doriot a questo punto comincia a formare una discreta opposizione nel partito
dell'Action, mischia infatti a elementi socialisti ai soliti propositi
nazionalisti, formando quello che comincia ad essere chiamato Movimento
Nazionalpopolare.
Maurras sta rimettendo in piedi la Francia, e con un trattato diventa il
principale partner degli USA al posto della G.B. Alla quale strappa il ruolo
economico.
Washington infatti malsopporta la vicinanza tra Berlino e Londra. Disappunto del
Kaiser
Questo blocca la ripresa inglese, causando panico fra gli operai.
Nello stesso periodo una violenta rivolta scoppia nelle colonie, istigata da
Tokyo, che non apprezzava la ripresa britannica.
Il Parlamento è costretto a varare nuove tasse per pagare l'esercito, ma questo
porta a un'altra ondata di caos nelle città, l'economia britannica è ancora
fragile per queste pressioni.
Nuove agitazioni marxiste sconvolgono il paese, il Parlamento deve revocare le
tasse e non sa più che fare.
A questo punto interviene Oswald Mosley.
Egli era stato a capo di un importante movimento nazionalista e revanscista,
seppur minoritario, durante il periodo di disordini postbellico.
Mentre molti altri si erano poi sciolti, Mosley aveva mantenuto il suo, che si
era gradualmente ingrandito.
Mentre nel paese torna l'anarchia e le colonie rischiano di andare perse, Mosley
raduna i militanti del suo movimento e propone l'idea di andare essi stessi in
Africa a sedare le colonie, egli ha ottenuto la benedizione di re Giorgio e
finanziamenti per armamenti da Berlino, confidando che poi Mosley poi si
occuperà dei comunisti.
I militanti di Mosley sono in gran parte ex soldati, perciò accettano
lasciandosi sedurre dai sogni di gloria: partire dall'Africa per ricostruire il
glorioso impero britannico.
Mosley dà il via a una pseudo-campagna di arruolamento per invitare altri
concittadini ad unirsi al suo piccolo esercito. In questa occasione rinomina il
suo movimento Unione dei Gigli Britannici, irritando il Kaiser. Mosley infatti
ammira Maurras, soprattutto per la ricostruzione morale e materiale della sua
nazione, che ha non pochi ammiratori in G.B.
Quando l'esercito dei Gigli è pronto per salpare il mare si ritrova bloccato,
Scheer infatti ha convinto il Kaiser a non usare la flotta tedesca per
trasportare Mosley in Africa, egli è troppo legato alle idee di Maurras,
potrebbe creare un asse di alleanza con questo che potrebbe cercare la
rivincita.
Mosley resta ostinatamente sul Dover, sperando che il Kaiser cambi idea.
Ma a Parigi non si cincischia. Maurras infatti è rimasto molto colpito da Mosley
e vede l'occasione per ottenere un alleato utile per il futuro, tuttavia esita,
sa che rischia di inimicarsi la Germania, e un altro intervento militare
umilierebbe ancora di più la Francia. Teoricamente l'Action Francais collabora
col Reich.
A quel punto interviene Pétain, egli incalza Charles affermando che la Francia
non otterrà mai vendetta combattendo da sola. Così per evitare una ritorsione
Pétain convince Maurras ad offrire aiuto a Mosley per la sua spedizione per poi
accusare Doriot di aver orchestrato tutto senza chiedergli nulla, visto che
Mosley univa elementi nazionalisti a quelli socialisti come lui.
Così Maurras si libererebbe di Doriot e Mosley sarà per sempre in debito con la
Francia.
Mosley e i suoi vengono portati in Africa, dove vengono anche affiancati da
reparti francesi.
Subito Maurras viene contattato dall'ambasciatore tedesco, furioso, che pretende
una spiegazione.
Maurras si difende dicendo di non aver fatto niente e accusando Doriot come
d'accordo.
La farsa è stata ottimamente predisposta, con tanto di prove e documenti falsi
che finiscono tutti sulla scrivania dell'ambasciata.
Berlino chiede la testa di Doriot e Maurras gliela dà, grazie a un processo
farsa, ma contemporaneamente chiede a Berlino di non fermare la spedizione di
Mosley, avrebbe una tremenda ripercussione pubblica in Francia e farebbe cadere
il governo, aprendo nuovamente la strada ai comunisti. Maurras continua a
professarsi amico dei tedeschi
Il Kaiser digrigna i denti ma accetta, un'altra avventura militare in Francia è
rischiosa, la situazione nel Reich si fa sempre più tesa con il Parlamento.
In Cina muore Sun Yat Sen, a capo del Kuomitang gli succede Chiang Kai Shek.
Egli dopo pochi mesi dalla morte del suo predecessore comincia la Spedizione
Settentrionale, volta a sconfiggere i signori della guerra del nord e
riunificare il paese sotto il KMT.
Ma quelle zone sono da tempo sotto influenza giapponese. Tokyo sostiene i suoi
alleati, più forti quindi, Chiang Kai Shek è costretto a rimandare la
repressione dei comunisti, in quanto la guerra è più impegnativa, ma comincia
già ad allontanarli dai vertici, ha bisogno di una vittoria per ottenere il
prestigio necessario all'epurazione.
1926
In Portogallo il colpo di stato di Salazar viene sventato grazie ai servizi
segreti del Reich, il paese stringe i suoi rapporti con la Germania e firma
trattati con la Mitteleuropa, così avvia un percorso di riforme che gli permette
di risolvere i suoi problemi interni.
La rivolta nelle colonie inglesi viene schiacciata.
Mosley torna in patria carico di gloria. Ha riportato l'ordine nelle colonie a
dispetto di un governo debole, egli è visto come un eroe salvatore della
nazione.
Sbarca a Plymouth, dichiara decaduto il nuovo governo socialista guidato da
Arthur Horner, e comincia la marcia su Londra. Il governo fa intervenire
l'esercito ma gran parte di esso si ammutina, ammaliati dal mito di Mosley e si
uniscono a lui.
A Cable Street si consuma l'ultima resistenza parlamentare, dove gli ultimi
fedelissimi vengono massacrati.
Mosley conquista il potere. In un celebre discorso egli si dichiara come un
secondo Cromwell e come tale deve salvare la patria dalla sua distruzione,
perciò scioglie le camere e si concede pieni poteri, nominandosi Lord
Protettore.
Egli instaura un regime sul modello maurrasiano, ma più dittatoriale visto che
non si è servito delle elezioni per salire al potere, costruisce il primo
monopartitismo inglese.
Giorgio V, che non sopporta il nuovo regime, ottiene di potersi ritirare in
Canada a patto che non contrasti Mosley e si prodighi perché questo non si
distacchi da Londra.
Mosley ottiene nuovamente per la Gran Bretagna relazioni economiche importanti
con gli USA
Maurras ottiene un grande alleato, nelle Highlands vengono organizzati i campi
di concentramento inglesi
Parigi, Londra e Washington formano un'asse di collaborazione economica.
L'Italia non ottiene dalla Germania il permesso di usare i gas nella guerra ma
ottiene l'aiuto tedesco per spezzare la resistenza etiope, l'Etiopia entra a far
parte dell'impero coloniale italiano, qualche privilegio economico per i
tedeschi. L'Italia si rende conto della sua debolezza militare e comincia la
riforma dell'esercito su base tedesca. Inoltre viene avviato un ambizioso
programma economico di risanamento del Sud che mira ad annullare le differenze
con il Nord e a combattere le mafie.
Sale al trono in Giappone Hirohito, affiancato dal Primo Ministro Wakatsuki
Reijiro.
Nel suo primo discorso dichiara la necessità di mantenere ed espandere l'impero
per renderlo eterno.
In Cina Chiang Kai Shek sta sconfiggendo i signori della guerra. Tokyo
interviene militarmente sconfiggendo i nazionalisti cinesi. A questo punto
Chiang Kai Shek è in difficoltà perché perde forza e prestigio, l'ala comunista
del KMT insorge, le cose prendono una brutta piega.
Hirohito è preoccupato per la diffusione del comunismo nel suo impero perciò
decide di stabilire un'alleanza con Chiang Kai Shek affinché egli sconfigga il
comunismo diffusosi nei suoi territori. Hirohito crede che sconfiggere il
comunismo in Cina eviterà il suo diffondersi nel resto dell'Asia. Ma Chiang Kai
Shek non può accettare pubblicamente un'alleanza col nemico numero uno della
Cina, gli alienerebbe ogni consenso.
In conclusione i signori della guerra firmano la pace, smobilitano gran parte
dell'esercito che è in parte integrato nelle forze nazionaliste, e formalmente
sono sottomessi al volere del KMT e formano un'alleanza anticomunista. Il KMT
ottiene comunque dei territori.
La guerra al comunismo cinese è finanziata dal Giappone.
Inoltre in Manciuria, zona controllata dai giapponesi, viene istituito l'Impero
di Manciuria, monarchia costituzionale di Pu Yi, ultimo del Qing. Questo stato è
un fantoccio di Tokyo.
Chiang Kai Shek accetta, del resto soleva dire “I giapponesi sono la malattia
della pelle, i comunisti sono la malattia del cuore”
Chiang Kai Shek celebra la cosa come la riunificazione della Cina. Subito le
forze del KMT, attaccano i comunisti, sradicandoli dal sud.
In pratica dopo questo accordo la Cina si ritrova divisa in due: il nord-est che
superficialmente è controllato dai signori della guerra e dall'imperatore ma in
realtà è sotto il dominio del Giappone, che si è avvantaggiato
dell'indebolimento dei signori della guerra per estendere la sua influenza. Vi è
poi il sud, dove Chiang Kai Shek domina la Repubblica Cinese e sta combattendo
contro i comunisti. Tuttavia la mancata reale unificazione della Cina, l'accordo
con i signori della guerra e la sconfitta per mano del Giappone mozza il
prestigio a Chiang Kai Shek, gli toglie l'approvazione di certi settori del KMT
e comincia a diminuire il suo sostegno popolare.
In fine il Nord-ovest dove la regione dello Uiguristan/Xinjiang si è staccata da
ogni potere centrale e si stanno consolidando i comunisti. Già in Mongolia si è
formato un regime comunista. Nel Sud, visto che Chiang Kai Shek usa tutte le sue
risorse per la repressione sono pochi quelli che si salvano. Mao Tse Tung non
riesce a raggiungere il Nord e muore.
I pochi comunisti scampati riescono a raggiungere le loro basi Xinjiang, e forti
dell’appoggio dell’Urss dichiarano repubblica popolare, legata a doppio filo
alla dittatura di Mosca, visto che molti dei leader cinesi sono morti.
Lo Xinjiang viene lasciato in pace, è una campagna troppo difficile per
qualsiasi contendente, soprattutto per via dell’appoggio russo.
Comunque il pericolo comunista è stato debellato.
Hirohito comincia a tessere ambiziosi progetti, e organizza il matrimonio fra Pu
Yi e la zia Masako Takeda.
Wakatsuki viene assassinato, aveva spinto il Giappone a una posizione più mite
verso il Kuomitang.
E' l'ultimo atto sovversivo,la democrazia in Giappone comincia a stabilizzarsi
visto la situazione favorevole su tutti i fronti.
1927
Charles Lindbergh compie la trasvolata atlantica da New York a Parigi. Qui
incontra Maurras, i due Charles hanno posizioni politiche affine e parlano per
ore, Lindbergh rimane impressionato da quest'uomo e dalla potenza delle sue
idee, subendone l'influenza.
Lindbergh rimane qualche giorno a Parigi.
Tornato in patria, Lindbergh fonda il Partito Nazionale Americano, ispirato
all'Action Francais.
Il partito pone fra gli obiettivi il recupero della potenza economica
statunitense soprattutto grazie all'intervento statale e alla guerra, inoltre ha
uno spiccato revanscismo antitedesco e antigiapponese, dichiarando la volontà di
dare agli States un impero.
Questo partito arriva una larga diffusione.
A Vienna Ottone d'Asburgo muore misteriosamente.
Non si scoprirà mai chi sia stato con certezza, c'è chi pensa sia stato Dollfuss
per timore di perdere il potere,c'è chi pensa sia stato Horthy per non doversi
piegare mai a Vienna, c'è addirittura chi parla di delitto passionale, ma in
fondo potrebbe anche essere stata una morte naturale. Tuttavia questa è la
goccia che fa traboccare il vaso nella polveriera asburgica, rimasta senza
erede.
Dollfuss convoca i rappresentanti degli altri regni per obbligarli a
sottomettersi alla sua autorità.
Questo provoca la ribellione di Horthy che annuncia la nascita della Repubblica
di Ungheria indipendente.
La Iugoslavia tentenna, ma poi entra in guerra a fianco dell'Austria, con la
promessa di restare nell'Impero, e di avere la Croazia e la Dalmazia.
Scoppia la guerra civile nell'Impero non più Asburgico.
Berlino invoca la diplomazia ma ormai l'antagonismo è forte,e Dollfuss intima
che nessuno si intrometta nella questione privata austriaca, che rischia il
crollo.
A questo punto però la Iugoslavia si spacca, essa infatti tendeva ad essere
un'estensione della Bosnia Erzegovina e su di essa si basava l'intero impianto
statale del regno, Carlo I aveva messo in rilievo i bosniaci rispetto agli altri
perché ben più legata alla casata austriaca degli altri slavi.
Se quindi i bosniaci, legati a Vienna, per avergli regalato un regno sono
favorevoli a Dollfuss, i serbi vedono l'occasione per staccarsi da Vienna, e
sono favorevoli a un'alleanza con Horthy.
Così oltre alla guerra civile asburgica fra austriaci e ungheresi scoppia in
contemporanea una guerra civile iugoslava tra bosniaci e serbi e rispettivi
alleati etnici.
Intanto scoppiano tumulti presso le diverse minoranze.
Nei primi atti della guerra gli austriaci avanzano sul corso del Rabà, mentre
gli ungheresi penetrano in Moravia.
La Germania ci tiene a fare il gendarme d'Europa ma si è indecisi su chi
aiutare.
Andando contro Dollfuss si potrebbe annettere l'Austria e creare la Grande
Germania, ma si destabilizzerebbe la regione, andando contro Horthy si rischia
di inimicare tutti i popoli, ne vedrebbero un intervento straniero dell'ormai
tramontato Impero Asburgico alla Germania, e di rimandare un conflitto
inevitabile.
Si decide decide per una momentanea neutralità.
La guerra nei Balcani si fa subito violenta con episodi di atroce pulizia etnica
da entrambe le parti.
In Giappone diventa Primo Ministro Osachi Hamaguchi, popolare e alleato
all’imperatore, comincia con Hirohito a ridurre l’influenza dei militari nella
politica.
1928
In America viene eletto presidente Cordell Hull del Partito Democratico, con lui
si avvia la fase finale della ripresa statunitense dalla Crisi del 1920, grazie
anche al maggiore intervento dello stato nell'economia e qualche politica
sociale.
L'ex Impero Asburgico cade in frantumi, l'Albania si erge indipendente, così
come la Slovacchia e la Slovenia, altri tumulti scoppiano fra rumeni, polacchi e
ucraini.
La guerra si trascina senza particolari risultati.
La Germania impone a tutta la Mitteleuropa la temporanea neutralità.
In America F. D. Roosevelt perde di poco le elezioni per lo Stato di New York,
il suo avversario infatti mostrandosi vicino a certe posizioni del PNA ha
ottenuto voti necessari per batterlo, Roosevelt decide di ritirarsi dalla
politica, ha perso il trampolino di lancio per aver arrivare più in alto.
In Germania muore Scheer, il Cancelliere tedesco.
Guglielmo II comincia a pensare al nuovo Cancelliere, ma l'opposizione popolare
è ormai palpabile, e il Parlamento dichiara che non accetterà un Cancelliere che
non sia approvato dai deputati.
La situazione si fa tesa, Guglielmo fa schierare l'esercito.
Ma il PSDT, che prende come modello la sua controparte giapponese, è pronto al
braccio di ferro con il Kaiser per dare una vera sovranità al parlamento.
Quando il Parlamento durante una seduta stila una lista di possibili
Cancellieri, Guglielmo fa sciogliere con la forza il Parlamento.
Subito i partiti, con a capo il PSDT, organizzano una serie di violente proteste
e scioperi per costringere il Kaiser a trattare. La serie di scioperi paralizza
l'economia nazionale, che già da tempo si stava esponendo ai pericoli di
un'economia con una crescita incontrollata.
La macchina economica tedesca sprofonda, trascinando con sé tutta buona parte
delle economie della Mitteleuropa, dipendenti da essa. L'Italia è il paese che
risente meno in Europa delle crisi.
Inizia così la Crisi del 28(meno forte che nella nostra TL perché qua ci sono
due potenze economiche mondiali, non una)
Guglielmo valuta l'idea di governare senza Parlamento con l'aiuto dei militari
finché i partiti non si mostrino più docili, il suo autoritarismo si mostra
sempre più insostenibile per la nazione.
Nasce Kang De, figlio di Pu Yi e della moglie giapponese, Hirohito ordina che
venga tenuto al sicuro, ha grandi progetti per lui.
1929
In Germania i partiti continuano ad opporsi al Kaiser e il popolo si sta
incollerendo sempre di più.
L'esercito comincia a disapprovare il Kaiser, in quanto rischia di provocare una
guerra civili, e a valutare di destituirlo.
Guglielmo offre a Hindenburg la carica di Cancelliere, ma egli rifiuta,
consigliandogli di venire a patto coi partiti. Guglielmo furioso lo destituisce
e decide di governare da solo.
Il giorno dopo i partiti più ostinati diventano illegali e vengono sciolti.
Il caos diventa sempre più imperante e tutta la nazione ignora gli ordini del
Kaiser.
Maurras e Moseley si accordano per cominciare il riarmo delle rispettive
nazioni, approfittando del momento di debolezza tedesco, i loro paesi non
avevano più legami economici con la Germania quindi non vengono toccati dalla
crisi.
In Germania iniziano vere e proprie insurrezioni contro il Kaiser, che perde
sempre più il supporto dei militari.
Quando una folla enorme si raduna fuori da Postdam per protestare, Guglielmo
ordina di sparare sulla folla, ma i soldati non gli obbediscono, ed egli si
rifiuta di trattare.
Dopo una settimana Hindenburg lo raggiunge e a nome di tutto lo stato maggiore
tedesco gli intima di abdicare, minacciandolo di fargli perdere ben altro che il
trono.
Guglielmo II rimane senza scelta, così abdica in favore dell'omonimo figlio.
Questi è ben più ragionevole del padre, si fa acclamare come Kaiser Federico IV
e promette una nuova costituzione che dia ampli poteri al parlamento, i partiti
illegali tornano legali.
Giubilo per le strade del Reich.
Tuttavia questa crisi politica lascia un segno profondo nell'economia tedesca,
che per mesi è rimasta paralizzata e a sua volta ha paralizzato quelle
dipendenti, indebolendo l'equilibrio di potere militare ed economico con cui la
Germania governava la sua fetta di mondo.
Così l'Europa, l'Africa e il Medio-Oriente piombano in una crisi economica
imperante.
Il Giappone e l’Oriente resistono, infatti le due potenze avevano concordato di
rimanere nella propria sfera economica senza entrare nell’altra, per mantenere
l’equilibrio. L’economia nipponica rimane poco danneggiata.
1930
Viene completata la nuova Costituzione tedesca, che cede ampli poteri al
Parlamento, il sovrano rimane capo dello stato e ha il diritto di dare parere
rispetto a ogni questione, ma perde il controllo del governo, può porre il veto
alle decisioni parlamentari.
Il Reich si avvia alla ricerca di una soluzione economica, visto che la crisi ha
spezzato il mosaico delle relazioni commerciali tedesche. Si inizia con un forte
taglio all'esercito, sguarnendo importanti possedimenti tedeschi.
L'Italia approfitta della guerra civile asburgica e con la scusa di disordini ai
confini invade la Slovenia e prende possesso di ciò che manca della costa
dalmata.
Nelle colonie tedesche scoppiano violente rivolte a causa della crisi, certe
truppe locali erano state sensibilmente diminuite per i costi.
Maurras approfitta delle difficoltà tedesche e con la scusa di riportare
l’ordine invade il Marocco asburgico, rimasto sguarnito e senza padroni, poi il
Mali e la Mauretania tedeschi, dove le truppe si erano dovute ritirare.
Inoltre compra dalla Spagna, prostrata a causa della sua debole economia, il Rio
de Oro,
L'impero coloniale francese in Africa è rinato.
Mosley fa lo stesso con la Rhodesia e l’ex Africa Orientale Tedesca, unendo così
il Sudafrica all'Africa orientale britannica.
Rinasce anche l'impero coloniale inglese.
In quei territori gli insorti avevano cacciato le truppe germaniche e proclamato
l'indipendenza, con il supporto dei dittatori.
Il clamore è grande, il disonore massimo, per fare buon viso a cattivo gioco
Berlino ufficialmente affida l'amministrazione di questi territori a Londra e
Parigi.
Berlino digrigna i denti ma c'è poco da fare, viene chiesto agli italiani
l'invio di truppe nelle colonie tedesche.
Roma gongola,sentendosi grande come Berlino.
Mosley e Maurras intensificano il riarmo e collaborano.
Le loro ultime imprese militari danno grande fama nelle rispettive nazioni.
L'Italia attacca Serbia e Bosnia, dilaniate dalla guerra.
In Giappone il Primo Ministro Osachi scampa all’attentato presso la ferrovia di
Tokyo, una congiura dei militari che presto viene punita.
1931
La situazione economica negli States è decisamente migliorata, la crisi è finita
anche se l'economia rimane non è solida come prima della guerra.
Inoltre la situazione sociale resta tesa. Infatti quando vengono fatte passare
leggi che diminuiscono la segregazione razziale e contrastano il KKK gli stati
del sud diventano ostili.
Inoltre il rifiuto di pesanti leggi contro l'immigrazione fa scoppiare violenti
tumulti contro le minoranze in tutte le grandi città americane, soprattutto
asiatici, russi e italiani.
I massacri delle minoranze scatenano reazioni antiamericane in tutto l'Impero
del Sol Levante.
Berlino elabora un piano economico di salvataggio per tutta la Mitteleuropa.
Vengono messe in atto una serie di investimenti statali nei settori più in
crisi, grazie a capitali stranieri soprattutto italiani e giapponesi, e di
prestiti ai paesi in crisi per ricostituire i settori economici che favorivano
la cooperazione e completamento con l'economia germanica.
L'Italia ha ormai annesso tutta la costa adriatica, con il restante entroterra
iugoslavo sotto le sue mani costituisce lo stato fantoccio di Slavonia.
Horthy sconfigge nettamente Dollfuss a Bratislava.
In Giappone Osachi concede il diritto di voto alle donne.
L’Incidente di Mukden viene pacificamente risolto.
Anzi diventa si trasforma in un’occasione per il Giappone di creare l’Area di
Coprosperità Orientale, dove sono inseriti il Giappone con tutto il suo impero,
l’India, l’Australia, e l’Impero di Manciuria, e il Siam, vale come una
Mitteleuropa giapponese.
1932
Negli USA viene rieletto Hull, premiato per la riuscita ripresa economica. Il
Partito Nazionale Americano ha ottenuto uno insperato successo, grazie ai
tumulti dell'anno precedente.
In Germania e in Mitteleuropa miracolo economico.
La ripresa spinge il Reich a darsi da fare per riprendere la sua posizione di
potenza mondiale.
Per recuperare il prestigio perso subito Federico IV indice una Conferenza a
Innsbruck per risolvere la questione del vecchio impero asburgico.
L'Austria vicina alla sconfitta viene annessa al Reich insieme a Boemia, Moravia
e Galizia.
Horthy viene riconosciuto come vincitore della guerra e ottiene il dominio sulla
Transleithania, ma deve rinunciare alla Croazia tra il Sava e l'Adriatico, fa
parte delle conquiste italiane, inoltre deve cedere i territori di confine
tedescofoni fra cui le città di Odenburgo e Bratislava, luogo della vittoria,
deve cedere inoltre dei territori di confine a maggioranza rumena alla Romania,
come la Bucovina, e l'Ucraina Transcarpatica a Kiev.
L'Italia ottiene il riconoscimento delle sue conquistate, ma deve lasciare che
la Slavonia sia indipendente e concedere libero traffico di merci e persone
verso la costa, in cambio riceve l'Alto Adige e il protettorato sull'Albania.
Dollfuss è deposto ma ottiene ospitalità e rendita dallo stato tedesco, in fondo
la vittoria gli è sfuggita di poco, ha avuto più problemi con le rivolte etniche
di Horthy.
L'accordo dovrebbe sancire un nuovo equilibrio nei Balcani.
Per l'Italia e la Germania
l'accordo viene festeggiato come una grande vittoria.
La Germania ritrova il prestigio perso.
Horthy torna a Budapest offeso, nasce qualcosa di simile al mito della vittoria
mutilata.
Horthy cova risentimento e desiderio di rivalsa, Maurras e Mosley non vogliono
farsi scappare l’occasione e inviano aiuti economici consistenti.
1933
Il Giappone, ostile agli USA per i massacri degli asiatici, decide una nuova
strategia di contenimento di USA, più aggressiva.
Al fine di preservare la propria influenza nel Pacifico, il Giappone predispone
l'occupazione militare preventiva delle Hawaii e la costruzione di una base
navale, a Washington lo vengono a sapere e inviano subito una flotta per
bloccare quella nipponica.
Al largo di Honolulu le due flotte si fronteggiano.
Alla fine la regina Abgail Kawananako permette ai giapponesi di insediarsi
militarmente nel paese, pur mantenendone l'autonomia, e di costruire una base
navale a Pearl Harbour.
A questo punto gli statunitensi non possono più fare niente, quando Hull
dichiara che non attaccherà il Giappone, gli USA non possono competere
militarmente, scoppiano violente proteste in tutto il paese, l'occupazione delle
Hawaii è vista come una forte offesa agli Stati Uniti, in quanto fa parte del
loro cortile di casa. Il PNA incoraggia questi disordini e cresce fra la rabbia
del patriottismo offeso.
Hull deve raccogliere i cocci e avvia il riarmo con la cooperazione di Francia e
G.B.
La Germania continua la ripresa economica sotto il Cancelliere Scheidemann.
Horthy crea un regime dittatoriale ma senza eliminare il Parlamento, è
proclamato Reggente, e in cambio di leggi contro le minoranze ottiene grandi
aiuti economici dalla Francia e dall'Inghilterra.
1934
La Repubblica Ottomana occupa la restante parte di Persia indipendente, subito
unita al corpo federale delle altre due porzioni.
La Slavonia, si scioglie nelle nuove repubbliche di Bosnia-Erzegovina, Serbia e
Montenegro.
Il conflitto etnico è stato pesante, ha spezzato l'unità per gli slavi del sud.
Nelle elezioni per il Congresso, a causa degli eventi dell'anno precedente, in
USA il Partito Americano ottiene la maggioranza.
Francia, Gran Bretagna e Ungheria formano con Washington un'asse economico.
In Cina la Repubblica del Sud è diventata prospera e potente grazie a quasi
dieci anni di crescita economica. Ma Chiang Kai Shek cova propositi di vendetta
verso il Giappone.
L'Alleanza Mitteleuropea aumenta i suoi poteri per la gestione militare, in mano
tedesca.
Berlino avvia la rimilitarizzazione e acquista alla Danimarca le Isole Vergini.
La Spagna stringe alleanza e trattati economici con la Mitteleuropa, ciò
normalizza la situazione nel paese e impedisce la guerra civile.
Ataturk ottiene che l’Arabia Saudita entri nella comunità di stati della
Repubblica Federale Ottomana.
1935
Il Reich ordina la costruzione di una base navale nelle Isole Vergini e manda lì
la flotta.
Washington rifiuta di aver una minaccia diretta al suo territorio e minaccia
Berlino di invadere le isole.
Il Parlamento fa due conti e capisce che non potrebbe mantenere le isole in caso
di guerra, perciò scende a un compromesso, la flotta lascia le isole in cambio
del riconoscimento dell'arcipelago come possesso tedesco.
Hull accetta, pensando che questa volta abbia giocato bene le sue carte, ma si
sbaglia di grosso.
Per l'opinione pubblica questo è un'umiliazione, una seconda volta in cui una
potenza straniera penetra nel cortile di casa statunitense. È visto come
l'ennesimo affronto delle potenze vincitrici dell'Alleanza. Il PNA fomenta
queste opinioni e scatena diverse manifestazioni e disordini, per testare la sua
forza.
Tokyo guarda a questi eventi con preoccupazione a questi eventi. Viene
organizzato un summit segreto con le potenze amiche, Hirohito convince i
presenti che si sta man mano formando una coalizione nemica della vecchia
Alleanza, e che bisogna prepararsi al conflitto.
I rappresentanti ascoltano preoccupati ma Scheidemann pensa di poter controllare
Maurras, che in fin dei conti ha fatto il vassallo di Berlino per un bel po'.
Il mondo vedrà un altro conflitto globale.
Viene istituito un comando segreto per la coordinazione dei riarmi, strategie e
forze armate.
1936
Il peggiore incubo dei nipponici e mitteleuropei si avvera, nelle elezioni
presidenziali degli Stati Uniti vince il Partito Nazionale Americano. Henry Ford
diventa Presidente degli USA.
Il suo motto è “Make America Greit Again”, il revanscismo e eccezionalismo
trionfano.
Come gli altri movimenti fascisti, il regime del PNA dà una bella stretta alla
libertà di stampa, opinione, espressione e poggia la sua forza sui corpi
paramilitari delle squadracce americane, che si occupano della repressione degli
oppositori politici, minoranze e dei sindacati.
Il Lord Protettore e il Maggiordomo esultano, finalmente hanno le spalle
protette da una potenza di quel calibro
Viene dichiarata l'Asse Washington-Londra-Parigi, Horthy non se la sente di
schierarsi così nettamente. Nei deserti del Nuovo Messico vengono organizzati i
campi di concentramento americani.
Maurras, Mosley e Ford dichiarano la nascita della Nuova Intesa.
Spirano venti di guerra nel mondo.
Berlino organizza la creazione di un esercito comune mitteleuropeo, più che
altro simbolico.
Con un pretesto, Ford ordina l’invasione del Messico, considerato come spazio
vitale dell’Unione
Maurras e Mosley manifestano il desiderio di occupare rispettivamente il Belgio
francofono e l’Ulster, in quanto appartenenti ai rispettivi popoli.
Per gestire le pretese rimanendo in pace viene organizzata una conferenza a
Monaco.
Hirohito spinge per una linea dura, nessuna concessione, capisce cosa sta per
scatenarsi, ma Federico IV pensa di cedere, crede che così i dittatori possano
darsi una calmata.
Così alla Francia si permette di annettere il Belgio francofono e la G.B.
ottiene il via libera per l’annessione dell’Ulster.
L’Imperatore scandalizzato da questo esito profetizza il prossimo arrivo della
guerra.
La Germania comunque ha bisogno di ancora un po’ di tempo per completare il
riarmo.
1937
I vent’anni di Falkenhayn scadono.
Ad Amsterdam una violenta insurrezione sostenuta arriva fino ai palazzi
governativi, dove gli insorti sostenuti da Parigi dichiarano la restaurazione
del Regno d’Olanda indipendente e chiedono l’annessione francese per salvarsi
dalla prevedibile reazione tedesca.
Maurras aveva predisposto con cura questi eventi. Via terra invade il resto del
Belgio, e con un’operazione anfibia occupa l’Olanda.
Summit di emergenza a Berlino con l’intera Mitteleuropa.
A Parigi viene consegnato l’ultimatum di sgomberare le terre occupate o sarà la
guerra.
Tokyo intanto punzecchio Berlino con un “ve l’avevo detto”
Il Maggiordomo rifiuta, dopo essersi assicurato il supporto di Ford e Mosley
La Germania, affiancata dall’Italia, Spagna e Portogallo, paesi balcanici, paesi
nordici, paesi alleati dell’est e Repubblica Ottomana, dichiara guerra alla
Francia.
Anche Gran Bretagna dichiara guerra alla Mitteleuropa, subito il Lord Protettore
invia rinforzi nei Paesi Bassi.
Gli USA voglio aspettare ancora un po’ per sentirsi pronti ad attaccare anche il
Giappone, ma non si fanno certo pregare per inviare uomini e mezzi ad affiancare
gli alleati.
Grazie all’afflusso di risorse dagli alleati, il Maggiordomo e Pétain scatenano
una violenta offensiva contro le linee germaniche, L’Operazione Louvois spezza
la linea di difesa Hindenburg, infatti i tedeschi non si aspettavano di essere
attaccati né erano pronti per stare sulla difensiva, per cui lo slancio nemico
li travolge.
La Francia prima raggiunge il Reno, poi superano persino il Weser, bussano alle
città di Bremen, Hannover, Kassel, Francoforte, Mannheim, Stoccarda e Tubinga.
Il Reich riesce a prezzi indicibili a stabilire una nuova linea difensiva,
mentre arrivano uomini e mezzi da tutta la Mitteleuropa.
Mosley appena vede i successi che vengono colti dal collega, quindi organizza
un’invasione lampo della Norvegia e Danimarca, facili prede.
Le isole danesi sono protette dalla marina tedesca mentre lo Jutland diventa il
campo di battaglia tra inglesi e tedeschi.
Inoltre avvia l’annessione dell’Irlanda intera.
Anche se le truppe inglesi hanno gioco facile in Irlanda si diffonde una
fortissima resistenza partigiana, aiutata dai rifornimenti della flotta
sottomarina tedesca, che domina incontrastata nel Mare del Nord.
Maurras avvia anche l’invasione dell’Italia, che tuttavia viene bloccata sulle
Alpi, dove una linea di difesa montana, forte di decenni di rafforzamento, tiene
testa alla furia dei ultranazionalisti, Badoglio tuttavia perde la Savoia, anche
se Nizza resiste.
A largo di Bastia la flotta italiana, regina del Mediterraneo, sconfigge quella
francese. La Corsica viene invasa.
Con una piccola flotta, Londra annette le isole Faore e l’Islanda mentre la
Francia ha gioco facile nella penisola iberica, dove sconfigge le raccogliticce
armate spagnole e portoghesi ed istituisce delle repubbliche collaborazioniste
in mano a Franco e Salazar, nel nord della penisola si organizza la resistenza
antifascista, sostenuta dalla Germania.
Gli Stati Uniti plaudono ai successi francesi e inglesi e inviano altri
contingenti su quei fronti, che permettono all’Asse di mantenere territori
difficili da difendere dopo lo slancio iniziale.
Gli USA si preparano a entrare in guerra in tutta calma.
Il Giappone dichiara guerra a Francia e Regno Unito e si accorda con l’alleato
per una strategia comune.
1938
Un piano dell’Asse di bombardamento a tappeto dell'Alleanza fallisce quando
l’aviazione alleata si dimostra capace di tenere testa.
Horthy si prepara ad entrare in guerra.
La Germania riesce a mantenere la linea difensiva grazie agli aiuti
mitteleuropei, soprattutto italiani visto che hanno una frontiera solidissima, a
Stoccarda un certo Adolf Hitler si immola per far brillare delle cariche
esplosive che impediscono un colpo di mano nemico.
L’Italia con due operazione anfibie attacca Tolone, al fine di distrarre i
francesi dalla Germania, e Barcellona, dove scoppia una rivolta antifascista.
Inoltre occupa le Baleari e Gibilterra, e sbarca truppe non numerose ma ben
equipaggiate nel nord in aiuto agli antifascisti.
In Scandinavia, il Regno Unito di Svezia-Finlandia ricaccia gli inglesi sulla
costa.
Ma l’URSS coglie l’occasione e attacca alle spalle la Finlandia. La monarchia
scandinava è presa in una morsa a tenaglia.
Nel frattempo si apre il gigantesco fronte africano: le colonie italo-tedesche
sono strette in una morsa tra quelle della Nuova Intesa.
L’Impero Britannico conquista la Namibia(ex A.T. del Sud-Ovest ), e in Mozambico
viene scalzato dai giapponesi che attaccano dal Madagascar.
Tuttavia deve subire un’offensiva italo-tedesco-ottomana su tre fronti: Etiopia,
Congo e Angola.
La Sierra Leone torna facilmente in mano tedesca.
I francesi in Africa cercano di resistere ma devono arretrare davanti alle
armate italiane, il grosso delle loro forze è in Europa.
Il Sahara diventa un grande campo di battaglia.
L’Alleanza Mitteleuropea riesce con successo a costituire un blocco navale
attorno a Francia e penisola iberica, ma l’Inghilterra grazie alle Faore,
l’Islanda e Groenlandia resta in collegamento con gli USA e riesce comunque a
inviare risorse sul continente con un ponte aereo.
L’Alleanza chiede al Giappone un impegno più incisivo, l’entrata in guerra degli
USA è prossima.
L’impero orientale invia forze in Europa e altre in Africa.
Verso la fine dell’anno gli USA dichiarano guerra all’Impero del Sol Levante.
Il grande colosso americano entra in gioco.
Dall’Alaska Zio Sam attacca Kamcatka con una flotta e un esercito nettamente
superiori a quelli nipponici. Tuttavia Tokyo era a conoscenza dei piani
americani, quindi le armate giapponesi riescono a resistere agli invasori, che
subiscono perdite altissime, inoltre la flotta americana viene sconfitta presso
le Isole Curili.
Un altro fronte sono quello delle Hawaii, la battaglia di Pearl Harbour finisce
in pareggio, e si incancrenisce: americani e giapponesi sbarcano sulle varie
isolette, e si danno battaglia su ogni pezzo di terra. Anche qui gli yankee sono
in superiorità numerica ma i giapponesi hanno navi migliori, che inoltre sono
sostenuti dalla popolazione, della quale hanno saputo rispettare la cultura.
Hirohito vuole logorare gli americani, mentre prepara una sorpresa.
Pochi giorni dopo gli USA dichiarano guerra all’Alleanza Mitteleuropa.
Le isole Vergini vengono conquistate, con la Guiana tedesca, in realtà piuttosto
indipendente da Berlino.
Numerosi corpi di armata americane sbarcano sul suolo africano e danno man forte
a inglesi e francesi.
L’Ungheria di Horthy entra in guerra attaccando alle spalle l'Alleanza.
Attacca la Romania Italia, Germania, ex Slavonia, Romania, Polonia e Ucraina per
distoglierne le truppe dal confine tedesco.
Lo sconvolgimento è inaspettato, l'avanzata gloriosa, l’Alleanza scricchiola.
Parte della flotta italiana torna nei porti adriatici, quando gli ungheresi
irrompono in Istria.
L’embargo sulle terre occupate da Maurras si indebolisce, l'Italia deve
proteggere l'Adriatico.
Nuovi e micidiali eserciti e mezzi mandati da Ford e Mosley arrivano sul
continente.
La Catalogna ribelle resiste ai fascisti grazie all’aiuto italiano.
Negli USA le elezioni del Congresso premiano le vittorie in guerra, ancora
maggioranza per il PNA.
1939
In Germania l’Asse avanza ulteriormente, stabilendo una nuova linea sull’Elba.
I franco-anglo-americani sparano colpi su Amburgo, Wittenberg, Magdeburgo,
Dessau, Dresda.
L’avanzata è permessa dall’afflusso di nuove forze oltreoceano e dal colpo alle
spalle ungherese.
Queste forze riescono inoltre a prendere alle spalle l’esercito tedesco nello
Jutland, in procinto di sconfiggere l’armata britannica lì presente, e lo
sterminano. Berlino rischia di cadere, ma il kaiser Federico IV esorta il
governo a rimanere e resistere.
Più a sud Dollfuss prende il comando di forze italiane e mitteleuropee e
protegge la vecchia Cisleitania, impedendo al Maggiordomo di ricongiungere le
proprie forze con quelle di Horty.
Il Reggente intanto annette la Romania, parte della Moravia, la Galizia e prende
Vienna sguarnita, un altro trionfo glorioso per l’Asse.
I paesi balcanici e la Repubblica Ottomano organizzano un’offensiva contro
l’Ungheria.
Un tentativo di sbarco mitteleuropeo in Inghilterra viene bloccato da una
nutrita flotta della Nuova Intesa. Poco dopo a largo di Brest una flotta
dell’Asse combatte la flotta mitteleuropea che manteneva l’embargo sulla
Francia, l’Alleanza perde la battaglia, ma è una vittoria pirrica irrimediabile
per gli anglo-americani, che sono costretti a rifugiarsi nei porti britannici.
La Germania mantiene il controllo del Mare del Nord, ma deve ridurre l’embargo.
Inghilterra e URSS si spartiscono la Duplice Monarchia, Svezia alla prima,
Finlandia alla seconda.
In Africa gli anglo-americani hanno conquistato Angola e Namibia, mentre gli
alleati cercando di difendere Congo e Tanzania(A.O.T.)
I franco-americani respingono i mitteleuropei e con una tremenda offensiva
riescono a conquistare fino in Nigeria, la Tunisia resiste. Le forze alleate in
Africa temono di fare la fine dello Jutland.
In Estremo Oriente la guerra va avanti, i giapponesi stanno sulla difensiva ma
reggono l’urto in Siberia, e nelle Hawaii colgono delle vittorie, grazie alle
loro navi, superiori tecnologicamente.
Washington organizza una massiccia offensiva contro gli arcipelaghi più vicini
al Giappone: le Curili, le Bonin, le Volcano, e le Marianne. Gli statunitensi
riescono a prendere Guam e farne una loro base, ma gli scontri navali e le lotte
isola per isola si allungano, e sono ben più facili da sostenere per il Giappone
per le linee di rifornimento e comunicazione.
1940
Maurras, stanco dei pochi risultati ottenuti sul fronte italiano, invade la
Svizzera per penetrare in Italia, la manovra riesce, ma prezzo di perdite
altissime, il Regio Esercito si ritira oltre il Pò, ma i francesi riescono solo
a prendere la Lombardia, Liguria e Piemonte, perciò non possono andare né in
aiuto di Horthy, né accerchiare la Germania, né riescono a indurre l’Italia a
una pace separata.
Inoltre in Svizzera scoppiano insurrezioni antifasciste.
Ormai l’Asse si è impelagata in troppi fronti.
Comunque i mitteleuropei devono abbandonare la penisola iberica, dove continua
la lotta partigiana.
Horthy cercava una guerra facile, subito dopo le vittorie aveva offerto
all’Alleanza il suo ritiro dalla guerra in cambio dei territori conquistati, ma
Berlino rifiuta, ormai Horthy è diventato un nemico, e la guerra è sempre più
totalizzante.
A Dollfuss viene affidata la riconquista dell’Austria.
L’Ungheria viene messa sulla difensiva.
Sull’Elba la Germania continua a resistere, ma perde Lubecca e Schwerin, ma
ormai la capacità offensiva dell’Asse si sta esaurendo.
In Africa gli alleati perdono terreno in Congo davanti agli anglo-americani.
De Gaulle guida vittoriosamente i francesi fino al Camerun.
Il pericolo di accerchiamento resta forte fino alla battaglia del lago Ciad,
dove mitteleuropei ed ottomani sconfiggono l’Asse, che esaurisce la sua spinta
di espansione.
Inoltre nella battaglia navale di Dakar le navi mitteleuropee affondano quelle
nemiche, l’Africa comincia a diventare difficile da rifornire per l’Asse.
Washington orienta le sue nuove risorse più verso il Giappone.
Questo infatti sta mettendo in difficoltà gli States, sebbene le Marianne siano
state conquistate, a prezzo altissimo, gli altri arcipelaghi tengono duro.
Con un azzardo, McArthur prova ad attaccare direttamente l’arcipelago del Sol
Levante.
L’attacco fallisce ma di un soffio. Preoccupati e irritati, i vertici dello
stato dispongono la fine della strategia difensiva e si preparano attacchi a
sorpresa, con le risorse tenute da parte fino a questo momento.
Confermato Ford alla Casa Bianca.
Con i contatti tagliati, in Africa i britannici tentano disperatamente di
sfondare in Congo per riunirsi alle altre forze fasciste, ma vengono sbaragliati
nella battaglia di Leopoldville.
Situazione in Europa
Situazione in Africa
1941
In Europa dopo un assedio lunghissimo, anglo-franco-americani vengono
accerchiati e massacrati ad Amburgo e Dresda, comincia la controffensiva
alleata.
Horthy è incalzato su tutti i fronti, nonostante la sua caparbietà l’esercito
ungherese non era pronto per la conquista dei Balcani, e arretra ovunque.
In Africa le cose per l’Asse continuano a peggiorare. Ad Al-Quatrun, nel sud
della Libia, si combatte la battaglia decisiva per l’Africa.
Il fior fiore delle forze dell’Asse in Africa puntava l’Egitto per assestare un
colpo mortale agli imperi coloniali italiano e tedesco.
Ma il generale Rommel, la volpe del deserto, li sconfigge.
L’intero fronte franco-americano in Africa cede di schianto.
L’Italia approfitta del morale basso per riprendere gradualmente la Lombardia.
L’URSS approfitta della distrazione delle altre potenze per riconquistare le
terre del vecchio impero.
La Russia europea era già sotto il suo controllo, con poche offensive conquista
il regno creato dai generali zaristi, lo Stato Indipendente Siberiano e fa
scoppiare rivoluzioni in Uzbekistan, Kirghizistan e Tagikistan.
Chiang Kai Shek approfitta della distrazione giapponese per attaccare nuovamente
i signori della guerra.
Poco dopo a Cabinda in Congo gli anglo-americani vengono sbaragliati dalle forze
congiunte di italiani, tedeschi, ottomani e nipponici. Pochi giorni dopo la
flotta americana viene sbaragliata da quella tedesco-giapponese a largo di Città
del Capo.
L’Asse comincia ad incassare sconfitte gravi, nel grande slancio iniziale sono
state spese molte risorse mentre l’Alleanza ha mostrato la capacità di
resistere.
Il Giappone tira fuori l’asso nella manica, da tempo ha accumulato uomini e
risorse aspettando che gli USA si indebolissero combattendo la Mitteleuropa, e
ora il momento è giunto. Con una rapida serie di attacchi le flotte nipponiche
annientano quelle americane nel Pacifico, lasciando qualche milione di americani
dispersi su tante isolette incapaci di spostarsi e rifornirsi. A Kamkatka i
soldati restano senza rifornimenti di cibo. Inoltre i giapponesi attaccano le
Aleutine, isole vicino all’Alaska. Ci si prepara a portare la guerra a casa del
nemico.
Horthy a causa dell’offensiva nemica su tutti i fronti si deve ritirare dai
territori conquistati, e si prepara a difendersi nell’Ungheria propriamente
detta.
Il Giappone compie scorrerie sulla Costa Occidentale che spaventano e irritano
l’opinione pubblica statunitense che si preoccupa per le numerose disfatte.
Scoppia parecchio dissenso, scioperi e manifestazioni contrarie alla guerra e al
PNA. Così le squadracce americane, si lanciano in una brutale repressione della
popolazione civile che insanguina l’area del New England, gli stati più a nord
della Costa Orientale, nel Midwest, gli stati delle Montagne Rocciose e quelli
della Costa Occidentale.
In Europa l’Alleanza comincia un fitto bombardamento di Francia e Inghilterra.
1942
L'Urss attacca i Paesi Baltici, la Polonia l' Ucraina, queste oppongono una
strenua resistenza e implorano il soccorso della Germania e della Mitteleuropa,
ma queste non possono dichiarare guerra all'Urss e aprire un altro fronte
gigantesco proprio mentre l'Asse comincia a perdere.
Le truppe baltiche, polacche e ucraine tornano in patria, il comando tedesco è
in preda al panico, se i sovietici arrivassero ai confini tedeschi prima della
fine della guerra non esiterebbero ad attaccare, e a quel punto niente
ostacolerebbe la vittoria dell'Asse.
Istanbul invia rinforzi numerosi perché teme di essere la prossima a subire i
piani di Stalin.
Horthy viene sconfitto da Dollfuss alle porte di Budapest. Il Reggente deve
arrendersi.
Per il momento il paese è sottoposto a un’occupazione militare e si rimanda il
suo destino a dopo la guerra.
Subito le truppe mitteleuropee sollevate per la campagna vengono spostate sul
fronte tedesco, gli italiani cominciano a liberare la Svizzera.
Il Giappone conquista le isole canadesi del Pacifico e comincia a martellare la
Costa Occidentale, il regime a Washington è sempre più odiato.
L’Alleanza decide di non attaccare il Canada, nonostante sia un Dominion inglese
si è fatto i fatti suoi per tutto il tempo. Ad Ottawa i giapponesi rassicurano
che restituiranno le isole dopo la guerra, e che se ne servono solo come base
militare.
In Africa grazie al maggiore impegno ottomano, l’Asse è sempre più incalzata e
perde ovunque.
Franco-americani riescono a difendere l’Algeria e la Mauretania, dove sono
presenti le pericolose prove dei campi di sterminio, ma la difesa è disperata e
le perdite per la Nuova Intesa sono state enormi. Gli anglo-americani sono
anch’essi sulla difensiva in Rhodesia e Namibia.
Istanbul ha usato l’arma della propaganda per impegnare la comunità di stati a
fondo nella guerra, ovvero la guerra santa, visto ciò che facevano Mosley e
Maurras agli islamici.
Inoltre l’Asse è isolata in Africa, perciò non possono spostare quelle preziose
risorse su fronti più vitali.
Ciò permette agli alleati di trasferire molte risorse dall’Africa.
Queste, grazie al controllo italiano e tedesco dei mari, vengono usate per il
tanto millantato piano dello sbarco in Normandia.
Un gravissimo colpo per l’Asse, corpi d’armata vengono riportati in Francia.
Subito dopo i mitteleuropei sfondano nel sud della Germania.
Queste condizioni permettono una battaglia decisiva.
A Lipsia mitteleuropei e giapponesi fronteggiano gli invasori fascisti.
E’ una seconda Battaglia delle Nazioni, straordinaria per la propaganda alleata.
L’Alleanza vince e costringe a una disastrosa ritirata l’Asse, che perde molte
delle preziose truppe americane.
La Spagna ne approfitta e riesce a cacciare tutte le forze di occupazione
fasciste dal paese, mentre un’insurrezione popolare fa cadere il regime in
Portogallo. L’Italia sfonda e si riprende Piemonte e Liguria,
L’Alleanza intera si riunisce nella Conferenza di Limassol. Si decidono i futuri
assetti del mondo dopo la fine della guerra, prevale una linea politica tesa
alla pacificazione futura per Inghilterra e Francia.
Invece per gli USA si decide di approfittare delle divisioni interne che stanno
venendo tutte fuori per impedire che siano mai più un problema per l’ordine
mondiale.
Intanto i nipponici attaccano l’Alaska e sul mare sconfiggono gli USA e
distruggono i centri industriali. Cominciano a bombardare
In certe porzioni di costa sbarcano e la popolazione locale li accoglie come
liberatori.
A causa del pericoloso dissenso le squadracce americane aumentano le loro
violenze e le elezioni del Congresso sono sospese, con la scusa della guerra. I
tumulti sono talmente forti che Ford è costretto a lasciare Washington e a
trasferirsi nella più sicura Richmond. Infatti la Bible Belt, gli stati
meridionali, sono gli unici a rimanere effettivamente fedeli al regime.
Inoltre deve ritirare alcune truppe dall’Europa per riorientarle contro il
Giappone e nell’Unione stessa a causa del dissenso.
A questo punto Mosley vorrebbe ritirare l’esercito inglese dalla Scandinavia, ma
la flotta tedesca lo blocca.
A causa del ritiro di forze americane, l’Asse cerca di creare un perimetro
difensivo sulla linea fluviale Weser-Wera-Meno-Danubio, la Linea Franca.
Ciò permette a Berlino di avviare una rapida campagna di liberazione di
Danimarca, Norvegia e Svezia. Inoltre la flotta si lancia alla conquista di
Islanda e Faore, poco difese.
1943
In Africa l’Asse è quasi neutralizzata, ulteriore ricollocamento di forze.
L’Alleanza concentra tutte le sue energie contro la Linea Franca, che dopo mesi
di disperata resistenza viene spezzata.
La Linea Franca, dopo mesi di disperata resistenza viene spezzata dopo
incalcolabile perdite umane.
Il Maggiordomo organizza una nuova linea di difesa sul Reno, ma serve a poco.
Gli italiani hanno occupato la Provenza e i mitteleuropei hanno raggiunto
Parigi.
Maurras si suicida nel suo bunker. Il re si arrende all’alleanza.
Mosley è disperato, ha perso tra Francia e Scandinavia la maggioranza delle sue
forze e una resistenza è già chiaramente impossibile. Si isola a Windsor per
paura di congiure.
Anche la Francia è sottoposta a occupazione e in fretta l’Alleanza organizza lo
sbarco in G.B.
Quando la Mitteleuropa sbarca a Londra e nelle maggiori città britanniche, un
attentato dei militari porta il Lord Protettore alla morte.
Anche l’Inghilterra si arrende.
Ormai sono rimasti gli Stati Uniti a combattere tutto il mondo.
Subito la veloce Conferenza di Istanbul. Si decide per lo sbarco della
Mitteleuropa negli USA entro la fine dell’anno.
Si conta sul malcontento popolare per sbarazzarsi del regime.
Ford è preoccupato ma rilascia una dichiarazione in cui attesta di non volersi
arrendere all’Alleanza per non umiliare gli Usa ai paesi inferiori di nuovo,
così si prepara a resistere nella Fortezza America
La flotta mitteleuropea, che comprende ora anche navi francesi e inglesi,
sconfigge quella statunitense nelle Isole Vergini, è una vittoria pirrica per
Berlino. Gli statunitensi avevano orientato la maggior parte delle navi nel
Pacifico e ciò li aveva indeboliti sull’Atlantico
I mitteleuropei partono dall’Islanda e sbarcano nei pressi di Toronto, con il
consenso del governo canadese, visto che formalmente Londra si è arresa, e i
canadesi non si erano mai sentiti particolarmente coinvolti nel conflitto.
L’obiettivo è evitare un costosissimo(in termine di vite umane) sbarco negli Usa
e di arrivarci via terra dal Canada
Ford furioso ordina subito l’invasione del Canada, anche lì il fascismo
americano si macchierà di orrendi delitti.
La situazione si fa già difficile per gli alleati e il Canada rischia di
diventare un campo di battaglia infinito. Per non coinvolgere il paese e non
prolungare la campagna già di per sé impegnativa, il generale tedesco Von Paulus
guida subito le sue truppe verso il Maine.
Eisenhower, appena tornato dall’Africa, organizza gli States per la lotta a
oltranza.
Von Paulus dichiara di non avere intenzione di umiliare gli Usa, ma di voler
porre fine alla tirannica dittatura del PNA e di Ford e invita la popolazione
locale a non ostacolarlo.
A questo punto tocca i giapponesi si sentono abbastanza pronti per sbarcare.
Con un proclama di Vancouver l’Imperatore Hirohito in persona invita gli abitati
degli Stati della Costa Occidentale e gli Stati delle Montagne Rocciose a
insorgere contro la dittatura del PNA, promettendo che a fine del conflitto
potranno avere una loro nazione, nuova e indipendente da Washington, e che essa
sarà trattata con la massima dignità . L’Ovest insorge contro l’Unione che è
costretta a inviare l’esercito che si comporta come verso un paese occupato,
indicibili i massacri, che aprono una voragine incolmabile nel mosaico
americano.
Comincia un tremendo bombardamento negli Usa.
Persino i partigiani messicani, che da anni resistono agli yankee, incalzano gli
statunitensi e li cacciano dal loro paese.
1944
L'Urss ha preso occupato Ucraina, Polonia, Paesi Baltici, ma Molotov dissuade
Stalin dal fare ulteriori conquiste, la Mitteleuropa ha ora la possibilità di
difendersi
Gli Stati Uniti continuano a resistere. I mitteleuropei sono riusciti ad
occupare il New England e il Midwest orientale trattando con i guanti i civili.
L’Ovest è un vespaio tremendo per l’Unione vista la straordinaria mobilitazione
civile e i giapponesi.
Tuttavia i fascisti hanno organizzato delle bande paramilitari fra la
popolazione che compiono atti di sabotaggio, attacchi a sorpresa e assassinio di
ufficiali
Queste, unite all’esercito, impediscono all’Alleanza di procedere andare troppo
lontano.
Anzi gli alleati stanno subendo troppe perdite e non hanno le risorse per
continuare questa sfibrante campagna a lungo.
Allora viene presa una drastica decisione: la bomba atomica.
Costruite con gli sforzi congiunti di Tokyo e Berlino e con i cervelli ebraici
in fuga dai fascisti. (Le bombe sono già più potenti rispetto alla nostra TL
grazie alla ricerca congiunta delle due potenze)
Essa viene sganciata su Washington, e poi, vista la testardaggine di Ford, anche
su Richmond.
Ford muore con tutto il suo enturage.
Il suo vice comunica la resa all’Alleanza.
Gli Stati Uniti si arrendono senza condizioni.
1945
Si apre la conferenza di pace a Berlino.
I contenenti sono sfiniti, lo sforzo è stato immane per tutti e le distruzioni e
le morti sono incalcolabili.
La Germania ha avuto perdite altissime e ha buona parte del territorio nazionale
completamente distrutto, si è molto indebolita ma riesce a rimanere comunque la
maggiore potenza europea e mantenere la propria area di dominio e influenza nel
mondo. Anche la Mitteleuropa del resto è stremata in quanto economicamente
dipendente dalla Germania e ha avuto perdite spaventose nel conflitto. L’Italia
è sulla strada per eguagliare la Germania, rispetto al resto dell’Europa aveva
l’economia più svincolata dal Reich, tuttavia gli sforzi finanziari per la
guerra sono stati enormi e anche le perdite, seppur minori rispetto alla
Germania, non erano supportate da una popolazione numerosa come quella tedesca.
Il Giappone è la potenza alleata messa meglio, non ha subito danni consistenti
sul territorio metropolitano, ma ha avuto perdite alte e ha investito moltissimo
nella guerra.
Inoltre i militari hanno di nuovo ottenuto un certo potere, e le popolazioni
sottomesse cominciano a chiedere autonomia o indipendenza.
In Africa si passa direttamente alle rivolte, parecchie per cacciare le potenze
europee indebolite che discriminavano le popolazioni occupate.
Anche nella comunità di stati ottomani il dopoguerra si fa sentire, morti e
dissesti aumentano la voce di chi proclama che quella guerra non riguardava il
Medio Oriente e tuttavia è stata combattuta, ora lo scontro politico imperversa
fra i filo-europei, che vogliono continuare la politica vicina alla Germania, ma
più paritaria, come prima del conflitto e sono per l’evoluzione della struttura
politica comunitaria, e gli isolazionisti, che vogliono portare l’Impero come
potenza a sé, una terza via, e non vogliono aumentare la centralità della
struttura comunitaria, e inoltre vogliono approfittare delle difficoltà europea
per ampliarsi a loro svantaggio.
Lo scontro fra i due gruppi si fa violento.
Nel frattempo vengono alla luce i crimini efferati compiuti dall’Asse e i campi
di concentramento.
Per i criminali di guerra viene organizzato il Processo di Boston.
Questo porterà alla luce tutti i terrificanti crimini delle potenze fasciste e
contribuirà al pentimento delle popolazioni che li avevano lasciati al potere.
La scoperta di tutti i crimini ordinati a Washington lascerà sbalorditi tutti
gli statunitensi e traccerà il solco finale tra le nuove entità politiche
Le potenze dell’Asse intanto subiscono questa decisione.
L’Ungheria viene occupata, anche se viene considerata la meno colpevole fra le
potenze nemiche e si decide per un trattamento mite. Anche Francia e G.B. sono
occupate, e se al momento si prevede la mano pesante si pensa in futuro di
reintegrarle e favorirne una riappacificazione. Ci si rende conto che nel 1917
si è stati troppo duri con le potenze sconfitte e questo ha causato il
revanscismo e la guerra. Al momento i paesi dell’Asse perdono tutti i territori
non metropolitani che vengono spartite fra le potenze dell’Alleanza.
Gli USA sono smembrati.
Al Canada sono annessi Stato dello Washington,Montana, North e South Dakota,
Minnesota, Wisconsin e Michigan, praticamente la fascia centrale e occidentale
di stati confinanti.
Al Messico l’Arizona e il New Mexico.
I rimanenti stati del Pacifico e delle Montagne Rocciose, si uniscono nelle
Repubbliche Unite del Pacifico, nell’orbita nipponica e nell’Area di
Coprosperità. Qui non vi è nessuna occupazione militare, visto il grande
contributo civile. Guarnigioni nipponiche si installano nelle maggiori città,
ufficialmente ufficialmente per debellare i residui fascisti.
Più a est, la Repubblica del Midwest e gli Stati Uniti del New England, che non
hanno opposto resistenza alle truppe mitteleuropee e anche se sono occupati
hanno già governi autonomi amici di Berlino.
Infine Repubblica del Texas e gli Stati Confederati d’America, Questi ancora si
propongono come i veri successori dell’Unione, nonostante passino alla
confederazione, un’economia agricola e una politica discriminatoria. Sono ancora
rancorosi per la sconfitta e si basano sull’elemento WASP.
Questi due paesi sono sottoposti a una pesante occupazione militare congiunta
dagli alleati, governi e diritti sospesi.
Inoltre la Florida diventa indipendente.
Reich e Sol Levante si dividono l’America in zone di influenza, fin qui mai
toccata, approssimativamente i paesi atlantici a Berlino, quelli sul Pacifico a
Tokyo.
Giappone e Germania ribadiscono nuovamente la loro amicizia e il reciproco
supporto per mantenere le loro aree di influenza per mantenere l’equilibrio
mondiale, esse hanno vinto insieme due guerre mondiali, non potrebbero essere
più legate da rispetto e benevolenza.
In pratica per il momento non si viene a formare nessuna Guerra Fredda: infatti
le due potenze devono ancora riprendersi dalla guerra, non hanno divergenze
ideologiche o politiche, inoltre sono in realtà piccole nazioni che già si
sforzano per mantenere i loro imperi, non paesi giganteschi pronti a divorare i
pesci piccoli nel resto del mondo, per cui risulta più semplice accordarsi e
dare a ognuno la sua fetta.
Inoltre ci sono due minacce che uniscono ancora le due potenze: l’Urss, che ha
approfittato della distrazione dell’Alleanza per conquistare tutti gli stati
bianchi del vecchio impero zarista, ora vanta pretese sull'Europa orientale e
anche su Kamcatka e Manciuria.
L’Urss preoccupa molto la Germania.
Vi è poi la Cina, approfittando della distrazione del Giappone, il Kuomitang ha
sconfitto i signori della guerra e ne ha annesso i territori. Resta la
Repubblica Popolare dello Xinjiang nel nord-ovest del paese l’Impero di
Manciuria nel nord-est.
La Cina si è molto rafforzata e preoccupa il Giappone.
Nasce l’Organizzazione delle Nazioni Unite con sede a St. Johannes, nelle Isole
Vergini
Non essendoci una Guerra Fredda al momento non vi è nemmeno una proliferazione
delle armi nucleari.
Anzi i due imperi dichiarano di averla usata solo per quel frangente a dir poco
estremo, ma ne condanno l’uso e la costruzione, subito viene organizzato un ente
internazionale che indaghi ed impedisca la costruzione di quest’arma altrove.
Ma Reich e Sol Levante continuano il programma di ricerca nucleare in gran
segreto
Mutamenti territoriali:
In Europa viene reintegrato il Belgio sotto mandato tedesco.
L’Italia ottiene il Canton Ticino in cambio della promessa di cedere in futuro
la Savoia alla Francia, ora nuovamente repubblica, ottiene il mandato sulla
Corsica e la Provenza.
La Germania quello di Bretagna e Normandia, la Spagna della Guascogna e del
Rossiglione.
La Gran Bretagna viene smembrata in Inghilterra, Galles, Cornovaglia e Scozia,
sotto autorità militate mitteleuropea.
L’Ungheria perde altri territori in Transilvania, in un primo momento mantiene
la fascia centrale dove ci sono le zone a maggioranza magiara, come la Terra dei
Siculi, poi anche quella regione le viene tolta e posta sotto mandato
mitteleuropeo,
Perde la Croazia, a cui l’Italia deve cedere porzioni del suo entroterra dalmato
e qualche striscia che porta al mare. La Germania ottiene il mandato sullo
Slovacchia.
La Germania ottiene l’annessione dello Jutland.
Islanda indipendente.
In Africa la Germania riprende le colonie che le erano state soffiate durante la
Crisi del 28.
In più ottiene il Sudafrica e la Liberia.
L’Italia ottiene Algeria, Rio de Oro e Marocco ex Asburgico. Riceve anche
l’Africa Orientale Britannica in cambio delle nuove frontiere nei Balcani.
Il Giappone ottiene l’Alaska. Il Canada, disgustato dai crimini della Gran
Bretagna , lascia il Commonwealth, che praticamente cessa di esistere, ma
mantiene il re come figura simbolica.
Così Edoardo VIII(ancora sul trono, non ha incontrato la Simpson, visto che la
famiglia reale era in Canada) è re di Gran Bretagna e del Canada.
In Afghanistan scoppia una rivoluzione comunista.
L'Europa dopo la Seconda guerra mondiale(tratteggiate in rosse le nuove conquiste bolsceviche)
Gli Usa smembrati
1946
La scoperta dello sterminio degli ebrei inorridisce il mondo. Perciò si decide
la costituzione di un “focolare ebraico”, un paese con sovranità ebraico nella
vecchia regione di Canaan, che è sotto la sovranità diretta di Ankara. La
proposta viene portata all’ONU, da Giappone e Germania, ma incontra
l’opposizione di Istanbul, che non vede perché dovrebbe cedere territori suoi
per uno stato che potrebbe finire per essere più legato alla Mitteleuropa che
altro.
Inoltre ciò fa infiammare la fazione degli isolazionisti, che vedono ciò come un
tentativo tedesco di imporsi sul Medio Oriente.
La situazione viene sbloccata quando la Germania offre in cambio di uno stato
ebraico l’Egitto.
In realtà già da tempo esso era diventato difficile da controllare e a Berlino
non viene presa questa decisione solo per generosità verso gli ebrei, quanto per
migliorare i rapporti con gli stati mediorientali, fondamentali per mantenere la
sfera di potere germanica.
Istanbul accetta, ciò pone fine ai violenti contrasti politici, e si torna ad un
allineamento con la Germania, gli isolazionisti infatti hanno ricevuto
l’ampliamento desiderato che accorcia le distanze dai filotedeschi, visto che
l’Egitto è una concessione molto generosa.
Così l’Egitto entra nella comunità di stati, anche se Italia e Germania
mantengono il controllo del Canale di Suez, e nella regione di Canaan nasce
finalmente Israele.
Esso deve rispettare la popolazione araba ed entrare nella comunità
mediorientale, e negli anni a seguire farà spesso da tramite fra Berlino ed
Istanbul.
Israele non sarà una “questione” come nella nostra TL, qui infatti il Medio
Oriente non è stato spartito come una torta dall’Occidente e non ha subito le
angherie che quindi rendevano l’esistenza di Israele un insulto per la loro
appena ritrovata autonomia, né ci vedono una quinta colonna occidentale, proprio
perché non sono stati frustrati dalle nazioni europee e dalla loro invadenza,
sono saldi nella loro forza e nel loro prestigio.
Inoltre grazie alla struttura politica della Repubblica Ottomana, la regione ha
trovato la sua via per la modernità senza vederla come un frutto avvelenato
dell’Occidente, Ataturk ha guidato l’intera regione verso la modernità e ne ha
debellato le tendenze al fanatismo.
La presenza di Israele arricchisce la comunità, e il giovane e piccolo paese
sarà pieno di entusiasmo, presto arriverà a fare concorrenza per prosperità alla
Turchia stessa.
La regione resta stabile, non sia avvia verso il dramma del fanatismo islamico.
Giappone, Germania e Italia si incontrano per discutere strategie comuni per
mantenere i loro imperi.
Giappone comincia cedere autonomie importanti soprattutto ai popoli di diversa
radice culturale, come in Indonesia.
Vittorio Emanuele III e Federico IV ricevono il consiglio di Hirohito e si
rendono conto di essersi indebolite parecchio, e che non riusciranno a
controllare a lungo gli imperi coloniali, per cui adottano delle strategie,
concederanno piano piano dei poteri locali, per tenere buone le popolazione, e
nel caso si renderà necessario abbandoneranno quei territori mantenendo
privilegi economici. Ciò inoltre dovrebbe impedire all’Africa di diventare una
polveriera, facilitando una transizione politica pacifica.
Per prima così i neri ottengono più parità di diritti e doveri rispetto ai
bianchi, mentre le colonie a livello politico vengono ridisegnate per cominciare
a dare valore alle etnie diverse, in alcune zone le popolazioni vengono
ricollocate.
Viene deciso un piano di risanamento economico in Mitteleuropa, grazie alla
creazione di un fondo internazionale al quale hanno contribuito tutti i paesi
partecipanti.
Il Giappone comincia uno sfruttamento intensivo delle risorse dell’Alaska.
Entrambi decidono di punire i prigionieri e criminali di guerra con il lavoro
forzato, per favorire la ripresa economica.
1947
Disordini in Africa contro i nuovi privilegi dei neri.
Il Giappone sta già normalizzando la situazione economica, ma in Cina c’è poco
da stare tranquilli.
Chiang Kai Shek si sta preparando alla guerra e sembra che ora abbia intenzione
di chiudere i conti.
L’Impero del Sol Levante deve trasformare parte dell’industria bellica in civile
per riprendersi , ma già un’altra guerra sembra alle porte.
Viene concordato con la Germania un piano di aiuti economici in cambio del
sostegno nella guerra prossima.
Intanto si comincia uno sfruttamento economico intenso dei rispettivi vassalli
in America.
L’unica cosa che frena il Kuomitang dalla rivincita contro il Giappone è l’Urss.
Infatti le relazioni fra i due stati sono ai ferri corti a causa della questione
dello Xinjiang e della Mongolia, fantocci sovietici che Pechino vorrebbe
annettere senza tanti complimenti, visto che facevano parte della Cina.
Le potenze vincitrici della seconda guerra mondiale hanno del tempo in più per
riprendersi grazie alla tensione sempre più alta fra Urss e Cina, e soffiano sul
fuoco.
1948
Raffreddamento dei rapporti fra i due imperi mondiali per la questione del
Brasile, la Germania lo vorrebbe nella sua sfera di influenza visto che si trova
sulla sponda atlantica, ma esso sin dalla fine della prima guerra mondiale si
era allineato col Giappone.
Il regime nazionalista in Cina è forte, anche se corrotto, e fra i suoi vertici
si vorrebbe ammorbidire la repressione politica e l’anticomunismo. Infatti ora
si vorrebbe la rivincita con il Sol Levante indebolito per liberare la
Manciuria, ben più vicina al cuore del paese della Mongolia e dello Xinjiang. E’
ormai chiaro che l’Impero di Mezzo non rischia minimamente una rivoluzione
comunista, e che una guerra contro l’Alleanza è impossibile senza un altro
grande alleato.
Ma il Generalissimo è irremovibile, mai si vorrà alleare con i suoi eterni
nemici(nella nostra TL persino durante la guerra con i giapponesi continuò a
lottare contro i seguaci di Mao), piuttosto preferisce aspettare che l’Alleanza
si sfaldi per potersi alleare con la Germania e ottenere il supporto necessario
a unificare la Cina fino all’ultima oncia di terra, il che non è così sciocco
visto stanno emergendo dei dissapori fra Tokyo e Berlino che rischiano di
aumentare.
Questo crea molta opposizione interna contro il Generalissimo e irrita la
popolazione
Alcuni scontri armati fra bande estremiste in Israele portano all’arresto dei
capi dei vari movimenti e all’organizzazione di rappresentanze arabe.
1949
In un’escalation di provocazioni, Stalin unisce lo Xinjiang e la Mongolia e
dichiara la nascita della Repubblica Popolare Cinese.
Per Chiang è troppo, prepara una rapida invasione di quei territori.
In poche settimane le forze cinesi sono pronte alla guerra.
Mosca ne è al corrente e prepara una reazione.
Quando ormai tutto è pronto, il Kuomitang consegna un ultimatum: cessione delle
regioni contese o sarà la guerra.
Scatta l’Operazione Pietro il Grande.
Invece di attendere l’attacco nazionalista sulle loro comode posizioni di
difesa, i sovietici compiono un’offensiva su larga scala contro i nazionalisti.
Scoppia la Grande Guerra Asiatica, o come la chiamerà qualcuno, la Terza Guerra
Mondiale.
La Cina era preparata all’attacco, non alla difesa, nelle regioni a ridosso del
confine le strutture di difesa erano state tolte per favorire l’afflusso di
uomini e risorse in previsione di una avanzata.
Inoltre i russi erano più temprati dalle recenti guerre di unificazione rispetto
ai cinesi, e più uniti rispetto al regime di Pechino, dove le controversie sono
molte.
Questo permette ai sovietici di investire e sbaragliare le forze cinesi al
confine.
La crisi è indicibile per il KMT.
Vengono fatte affluire in fretta e furie nuove truppe al fronte. Vengono
organizzate innumerevoli controffensive, invano.
Entro la fine dell’anno, la Mongolia Interna, Tibet, il Gansu e il Qinghai sono
in mano comunista.
Stalin festeggia le vittorie fantasticando la RSS cinese.
Alleanza è perplessa, non si aspettava un simile colpo di mano, ma una guerra
lunga che sfiancasse i contendenti.
Nel frattempo la Germania decide di porre fino alle occupazioni militari in
Europa, i popoli hanno imparato la lezione dopo il Processo di Boston e sono
pronti per andare avanti.
Ungheria, Francia e Inghilterra tornano ad avere governi ed autorità nazionali.
Inizia la politica di pacificazione temporanea: l’Ungheria recupera la sua parte
di Transilvania, la Francia riprende Provenza, Guascogna, Normandia,
all’Inghilterra tornano Cornovaglia e Galles.
La Scozia ottiene l’indipendenza. A Parigi viene ceduta la sovranità su
Versailles.
Anche i paesi americani vengono sgomberati, l’Europa mantiene delle basi per
controbilanciare quelle giapponesi. Qualcuno dirà “cortina di ferro”.
1950
Le cose in Cina vanno di male in peggio.
I russi sono stati fermati, grazie al sacrificio di migliaia di cinesi, ma
Pechino è caduta e il KMT si è rifugiato a Nanchino.
I cinesi hanno il morale a pezzi, e cominciano a praticare la strategia suicida,
aerei carichi di esplosivo si schiantano contro le truppe nemiche, i kamikaze.
Al Generalissimo si imputano gli errori che hanno portato alla disfatta. Una
congiura contro di lui viene sventata ma porta a una durissima purga dei
generali, che in pratica decapita l’esercito cinese.
I cinesi resistono a malapena sul Fiume Giallo, ma ad ovest Sichuan, Yunnan e
Ningxia cadono.
Il KMT fatica a resistere visto che è diviso e inviso alla popolazione.
In alcune città truppe comuniste cinesi sfilano acclamate dalla popolazione,
nonostante siano in maggioranza russe le truppe comuniste, è il PCC a dirigere
le operazioni.
Il Primo Ministro nipponico, Hideki Tojo, emanazione del potere che i militari
stanno riacquistando nel paese, convoca un summit dell’Alleanza di emergenza.
La vittoria di Stalin non minaccerebbe solo l’equilibrio in Estremo Oriente,
quindi il Giappone, ma tutto il mondo e l’equilibrio da poco costituito. Se
Mosca regnasse su tre quarti di Asia e metà Europa chi potrebbe fermarla?
Von Paulus, diventato Cancelliere, accetta la richiesta di aiuto giapponese.
Un summit dell’ONU contro il regime stalinista porta alla nascita di una
coalizione mondiale anticomunista, capeggiata dall’Alleanza.
Il KMT tira un sospiro di sollievo, ma la caduta di Tsingao fa scoppiare una
rivolta interna, contro Chiang, ritenuto un inetto e la rovina della Cina.
Il generale Zhang Xueliang, precedentemente signore della guerra poi alle
dipendenze della repubblica, guidava un’armata diretta a Tsingao, ma una volta
ricevuta la notizia della caduta della città, muove le sue truppe contro
Nanchino.
Entra facilmente in città e subito fa massacrare i fedeli del Generalissimo, e
lo fa impiccare.
L’impresa cruenta segna la fine virtuale della dittatura del KMT.
I generali cinesi concordano la resistenza finché non arrivi l’aiuto
dell’Alleanza.
Essa è vista come il minore dei mali, solo stranieri ma non comunisti.
Francia, Inghilterra e Ungheria entrano nell’Unione, insieme a Spagna e
Portogallo, da tempo sotto influenza tedesca. Con i trattati di Roma, l’Unione
Mitteleuropea diventa l’Unione Europea.
1951
Stalin cerca di chiudere i conti in Cina prima di dover combattere l’Alleanza.
Senza la guida del Generalissimo la situazione in Cina precipita, la sua
scomparsa demoralizza le truppe nazionaliste, sempre più allo sbando. I
sovietici ottengono importanti successi e in autunno prendono Nanchino e
Shanghai.
Molti generali si suicidano per non cadere in mani nemiche e alla fine il KMT
deve firmare la resa.
La Repubblica Popolare Cinese si insedia a Pechino, gode la vittoria per pochi
mesi.
Entro la fine dell’anno le armate alleate reduci e veterane della seconda guerra
mondiale attaccano l’Urss.
Muore il Kaiser Federico IV, gli succede il figlio Luigi Ferdinando con il nome
Federico V.
1952
Contro l’Urss vengono scatenate una serie di offensive concentriche.
La prima dall’India dove truppe indo-alleate attaccano alle spalle Tibet e
Xinjiang.
La seconda dall’Indocina verso lo Yunnan e Guangxi.
La terza dalla Manciuria verso Pechino e Mongolia, la quarta verso la Siberia.
La quinta da Kamcatka.
Sbarchi della coalizione sulla foce del Fiume Azzurro e lungo tutta la costa
siberiana.
Inoltre si attacca la Russia sul fronte europeo e scandinavo.
La coalizione mondiale fornisce all’Alleanza le risorse per tutti questi fronti.
Stalin ha un malore ma si riprende, non si permette di lasciare questo mondo nel
bel mezzo della battaglia più importante del comunismo.
1955
L’Urss si sta dissanguando, e non sta vincendo la guerra.
E’ solo questione di tempo prima che l’Alleanza tiri giù la bandiera rossa dal
Cremlino.
Stalin prende una decisione terribile, una decisione che solo lui potrebbe
prendere.
Minaccia il comando alleato di usare l’atomica, costruita in grande segreto
dall’Unione Sovietica per evitare una reazione internazionale..
I comandi e le cancellerie alleate sono sgomente, ma alla fine si decide di
rispondere alle minacce con altre minacce, anche perché si dubita che Mosca
abbia davvero costruito dei missili nucleari, la base dell’Equilibrio del
Terrore. Ma qui il mondo non è perfettamente diviso in due, e la Guerra Fredda
non può trovare una sua stabilità.
Allora Stalin prende una tremenda decisione. Per dimostrare la forza delle sue
minacce da ordine di colpire con un missile nucleare a corto raggio la città di
Mogoca, vicino al confine con la Mongolia, dove si trovavano numerose truppe
della coalizione.
Il nuovo orrore nucleare si abbatte sul mondo, lo shock è senza paragoni.
E’ la prima volta che si sente parlare di missili nucleari, l’opinione pubblica
mondiale è in preda al terrore. Profezie sulla fine del mondo ovunque, proteste
e sommosse contro la guerra che rischia di distruggere il mondo. Si parla di
arrendersi all'Urss
A questo punto i due imperi devono scoprire le carte. Hanno continuato le
ricerche sull’atomica(anche se con minor foga rispetto alla nostra TL), e si
giustificano dicendo di averlo fatto appunto per questi momenti. Inoltre
l’arsenale nucleare alleato è ben superiore a quello dell’Urss, sono stati
costruiti i missili a medio e lungo raggio.
Il comando alleato stabilisce di rispondere occhio per occhio, per due potenze
mondiali è impensabile fare altrimenti. Inoltre questo dovrebbe spingere l’Urss
ad arrendersi, perché con dei missili a corto raggio può al massimo carbonizzare
qualche esercito nemico vicino alle frontiere, mentre con i missili con gittata
maggiore, l’Alleanza può colpire direttamente il territorio metropolitano russo
e spazzare via le sue città.
Da una base tedesca di Koenigsberg viene sparato un missile a medio raggio
contro la città di Arcangelo. L’Alleanza mostra così la sua superiorità tecnica
sull’Urss, e minaccia Mosca di spazzare via tutte le sue maggiori città.
Stalin temporeggia, cerca un modo per guadagnarci qualcosa, ma così mette il
mondo a rischio di olocausto nucleare.
Krusciov organizza un colpo di stato e si arrende senza condizioni.
Finisce così la terza guerra mondiale, che ha rischiato di precipitare il mondo
nell’abisso della guerra atomica.
Negli anni successivi:
Mutamenti territoriali dalla guerra asiatica:
La Cina ne esce profondamente colpita. Torna la monarchia, il nuovo imperatore è
Kang De, figlio di Pu Yi e della giapponese Masako Takeda.
Si tengono diversi referendum nelle regioni della Cina. Xinjiang e Tibet
ottengono l’indipendenza, la Mongolia Interna è accorpata a quella Esterna, la
nuova Mongolia riconosce come sovrano Kang De.
La figura dell’Imperatore permette una transizione verso la democrazia sia in
Cina che in Mongolia, nessun nuovo regime viene instaurato grazie alla tutela
straniera.
Xinjiang diventa il Turkestan Orientale.
L’Urss si scioglie, sorge la Federazione Russa, che tuttavia perde tutta la
Siberia Orientale e Centrale, organizzate altri stati, la Finlandia e cede
territori di frontiera agli stati europei confinanti.
Anche qui torna la monarchia, i Romanov rimasti protetti a Tokyo e anch’essi
favoriscono la transizione politica verso uno stato più democratico.
Ancora una volta Germania e Giappone sono vincitori e padroni del campo.
Tuttavia la guerra con l’Urss è stata sfibrante per due imperi che si stavano
ancora leccando le ferite, non riusciranno più a recuperare la loro forza, la
loro stessa base di potere è minata, e il fatto che abbiano continuato le
ricerche atomiche mette in dubbio la loro dignità e non li mette certo nella
condizione di guidare uno schieramento ideologico. Non sono pochi gli ex
vassalli che si mettono contro l’impero che li guidava.
Esse perderanno lentamente quella posizione di grande vantaggio rispetto agli
stati sottoposti, e nelle organizzazione, da loro create per motivi di potere,
avranno ruoli più paritari, mantenendo tuttavia sempre un grande prestigio.
Saranno queste organizzazioni man mano a colmare il parziale vuoto di potere.
Ma per rimediare allo smacco delle atomiche gli imperi dovranno obbligarsi
davanti all’ONU di bloccare qualsiasi ricerca e di usare le armi solo col
consenso dell’Assemblea, e più avanti verranno perfino costretti a cederne il
possesso all’Assemblea, per non essere travolti dal putiferio diplomatico, ruolo
per il quale l’ONU inizierà a trasformarsi e a diventare un organo con più
prestigio e più poteri. Con l’indebolimento dei due imperi si creerà un nuovo
equilibrio mondiale senza nessuna superpotenza che tenga il mondo in pugno,
nessuna nazione è troppo più potente delle altre, balance of powers, dove anzi
subentra al ruolo l'ONU. E con le ultime guerre, si tenderà più che mai alla
mediazione.
Quindi cosa rimane del potere degli imperi? L ‘Unione Europea e l’Aera di
Coprosperità, con le rispettive zone di influenza, che mantengono l’ordine e la
pacifica composizione dei conflitti senza altre tragedie, queste varie strutture
si integrano e si armonizzano nel loro operato grazie all’ONU appunto. L’ONU si
prende anche l’onere di evitare la proliferazione nucleare, ruolo con il quale
Reich e Sol Levante avevano ingannato il mondo.
L’Africa avrà una lenta transizione che le permetterà di essere stabile dopo il
ritiro dell’Europa, con la quale restano importanti accordi economici, e ci
saranno stati in base alle etnie, non al righello.
In Europa la Francia recupererà i territori occupati, e la Savoia italiana in
cambio di una fetta di Corsica, e in un gesto di pacificazione finale, il Kaiser
cederà i territori presi dopo la prima guerra mondiale e persino la Lorena.
Francia e Germania si riappacificano perpetuamente.
Con un’unione federale Scozia e Inghilterra ricomporranno il Regno Unito.
Belgio e Olanda verranno resi indipendenti.
Quando nascerà lo stato federale europeo il Kaiser ne sarà l’Imperatore, figura
di coesione. Quando il Giappone perderà il suo impero(mantiene Corea, Sakalin,
Taiwan, Kamcatka, Alaska, qualche territorio cinese e gli arcipelaghi di piccole
isole del Pacifico) , Hirohito abdicherà in favore di Kang De, che grazie a
un'unione personale di Cina, Giappone, Indocina, Manciuria e Mongolia, darà
stabilità alla regione e prestigio immortale al Sol Levante. Gli Stati
Confederati mitigheranno il loro atteggiamento quando recuperano la Florida.
Paradossalmente la terza guerra mondiale ha impedito la guerra fredda e ha
avvicinato l’uomo alla strada per la pace.
Questo è permesso anche dall'instaurazione delle strutture sovranazionali
paritarie, che trovano un equilibrio fra gli interessi nazionali, spesso
egoistici e veri portatori di guerre, e l'ONU diventerà sempre più il
coordinatore di queste strutture, il direttore di questa orchestra che armonizza
le esigenze opposte l'una all'altra e permette un'epoca di pace.
Nel 2000 l’ONU ha un Presidente e tutto il materiale nucleare al mondo è stato
smantellato. Lentamente, si va verso l’unione dell’intero genere umano.
Epaminonda
.
Non trascuriamo l'osservazione di Tommaso Mazzoni:
Bellissimo lavoro, ma mi piacerebbe sapere perché il povero Sultano debba rimetterci comunque anche in caso di vittoria. Teoricamente non è che il CUP e i tre Pascià gli stessero così simpatici, perché non si può alleare con Kemal e restare sul trono?
.
Su questo argomento c'è anche l'ucronia tradotta per noi da Generalissimus:
All’epoca della Grande
Guerra, l’Asia Pacifica ospitava due grandi potenze: da una parte c’era la Cina,
che solo qualche anno prima aveva visto la caduta del sistema imperiale della
Dinastia Qing solo perché lasciasse spazio ad un breve e molto meno stabile
impero sotto il Generale Yuan Shikai.
La Cina era divisa e caotica, e anche se ci furono piccole aperture sia da parte
della Triplice Intesa che della Triplice Alleanza perché il paese diviso
partecipasse in qualche modo al conflitto, la Cina non era in alcuna condizione
di essere coinvolta nella guerra in modo significativo.
Dall’altra parte c’era il Giappone, che, diversamente dalla Cina, si era
profondamente industrializzato nell’ultima parte del secolo precedente,
posizionandosi come pari delle potenze europee e alla ricerca di asserire il suo
dominio sull’Asia orientale come zona esclusiva di influenza asiatica.
All’inizio i Giapponesi si allearono con l’impero britannico, il gigante navale
dell’epoca, che credeva che allinearsi col Giappone gli avrebbe permesso di
concentrare la sua potenza marittima nell’Atlantico, dove le flotte tedesca e
statunitense erano in ascesa per sfidare il dominio inglese del mare.
All’epoca il Giappone aveva sorpassato tutte le altre marine del Pacifico, con
l’eccezione di quella degli Stati Uniti, che il Giappone continuava a vedere
come dei rivali, non solo per via della loro presenza navale, ma anche perché la
loro relazione amichevole con l’Inghilterra minacciava di spodestare la
posizione geopolitica del Giappone di potenza del Pacifico preferita dagli
Inglesi.
Con l’inizio della guerra il Giappone vide la sua alleanza con il Regno Unito
come un’opportunità importante per conquistare i possedimenti tedeschi in Asia
Pacifica ad un costo relativamente basso.
I Tedeschi, preoccupati dal teatro europeo, sarebbero stati incapaci di
difendere i loro possedimenti in Estremo Oriente, e con l’Intesa ansiosa di
indebolire la posizione globale della Germania, il Giappone credeva che avrebbe
avuto il suo pieno supporto nel mantenere questi territori dopo la guerra.
A parte questi piccoli possedimenti in Estremo Oriente non c’erano ulteriori
minacce da neutralizzare per il Giappone, e la sua partecipazione complessiva
alla Grande Guerra apparentemente finì.
Di conseguenza, nel 1915, mentre la guerra era ancora in corso, il Giappone
sottopose alla Cina le famigerate Ventuno Richieste, che avrebbero ridotto
l’impero diviso, che piuttosto all’epoca era ancora una repubblica, ad un
protettorato del Giappone.
La reazione che seguì alla rivelazione alle potenze europee di queste richieste
danneggiò la posizione del Giappone fra di esse, e fece sì che perdesse le sue
conquiste in tempo di guerra.
Dopo la guerra e il seguente intervento Alleato in Russia, il Giappone tentò di
ottenere ulteriori guadagni geopolitici perseguendo la creazione di uno stato
cuscinetto nella Siberia meridionale, ma a questo si opposero fermamente le
potenze occidentali, gli Stati Uniti in particolare, e alla fine questa non si
realizzò.
Alla fine il Giappone fu costretto a restituire i territori cinesi alla Cina,
abbandonare i territori occupati in Siberia e cedere di nuovo l’ex metà russa
dell’isola di Sachalin all’Unione Sovietica, riuscendo a mantenere solo le
catene delle isole Marshall, Marianne, Palau e Caroline.
L’economia giapponese vide un piccolo boom durante la guerra, ma questo sparì
rapidamente dopo la guerra, e già fin dal 1918 si videro delle rivolte causate
dall’inflazione.
Sembra che il Giappone non abbia ottenuto molto dal conflitto, e in gran parte
furono i suoi ex alleati ad ostacolarlo, ma se questo cambiasse? E se in una TL
alternativa il Giappone si unisse alla Triplice Alleanza? Nel 1915 il Giappone
ha assicurato con successo il Pacifico all’Intesa, ed è in gran parte fermo ai
margini a guardare il teatro europeo.
A questo punto sembrava che i Tedeschi stessero inanellando una serie di
vittorie, e molti in Giappone iniziarono a rivalutare la loro alleanza con la
Gran Bretagna.
Solo più tardi quell’anno e assieme agli Stati Uniti questa fermò gli sforzi
giapponesi di estendere la loro influenza in Cina.
Alla luce di questi fattori vennero fatte considerazioni per una pace separata
tra la Germania e il Giappone che avrebbe portato il Giappone dalla parte della
Triplice Alleanza in cambio della resa tedesca delle sue rivendicazioni sui
territori nell’Asia Pacifica e della garanzia ai Giapponesi di avere libero
sfogo in quella sfera, sostenendo lo sviluppo giapponese e acquisizioni
territoriali nella Cina settentrionale attraverso mezzi sia politici che
finanziari dopo la guerra e supportando le loro rivendicazioni sui territori
russi ad ovest fino al Lago Bajkal.
Il Giappone alla fine della guerra stava pensando solo a sé stesso, né alla
Triplice Alleanza né alla Triplice Intesa, ai Giapponesi non importava nessuno
dei due nuovi ordini mondiali proposti da esse, solo quanta autorità potevano
ottenere nel Pacifico.
Di conseguenza il Giappone, vedendo l’offerta della Germania, decise di tenere
il piede in due scarpe per ottenere maggiori concessioni.
Il Giappone informò i suoi alleati di una potenziale pace separata solo per
scoprire che la Germania aveva fatto aperture simili a spese del Giappone.
Il Giappone, sentendosi offeso da questa rivelazione, continuò a tenere le sue
uova in due panieri, ma da quel punto in poi ebbe poca intenzione di affidare il
suo destino ai Tedeschi, cambiando perfino le carte in tavola nel 1917 e
offrendo una pace separata all’Austria-Ungheria come prova della sua lealtà alla
Germania.
Alla fine, nonostante gli sforzi di una pace separata continuarono fino al 1917,
da essi non ne venne mai nulla, ma stavolta le cose sono diverse.
La Germania, determinata a rivolgere il Giappone contro l’Intesa, si concentra
su di esso a spese di ogni pace negoziata con la Russia.
Con la presenza tedesca in Asia neutralizzata, il Giappone capisce che i
cosiddetti alleati Russia, Francia e Inghilterra, assieme ai rivali Stati Uniti
al di là del mare, sono adesso le uniche potenze che si frappongono al suo
dominio.
Proprio come nel nostro mondo, il Giappone esamina la proposta, ma non ne rivela
mai i dettagli all’Intesa per poter sfruttare entrambi gli schieramenti.
La pressione esercitata da Gran Bretagna e Stati Uniti più tardi quell’anno in
risposta alle sue Ventuno Richieste alla Cina spingerà i Giapponesi sul punto di
pensare che la loro alleanza con la Gran Bretagna non è più utile, e temeranno
che una volta sconfitta la Germania le intenzioni Anglo-Russe saranno quelle di
neutralizzare il Giappone, specialmente con gli Inglesi che apparentemente
vogliono promuovere gli Stati Uniti ad alleato preferito nel Pacifico.
Ad inizio 1916 il Giappone si ritirerà formalmente dalla guerra dalla parte
dell’Intesa e vi rientrerà poco dopo dalla parte della Triplice Alleanza.
L’anno precedente ha visto una striscia quasi continua di vittorie per la
Triplice Alleanza: il fronte orientale si è spostato ancora più indietro e la
Serbia è stata di fatto eliminata dalla lotta dall’entrata in guerra della
Bulgaria solo qualche mese prima.
L’Italia però adesso si sarà unita dalla parte dell’Intesa, che inizierà ad
incrementare le sue attività nel Mediterraneo orientale.
La marina tedesca è rimasta imbottigliata a causa del blocco inglese del Mare
del Nord, che isolava la Germania dalle risorse che non provenivano dagli
alleati con i quali confinava e impediva ai Tedeschi di sfidare efficacemente
l’Inghilterra sul mare, affidandosi all’uso degli U-boot per molestare le navi
inglesi e ostacolare la loro capacità di importare risorse dall’esterno.
Il Giappone prenderà immediatamente di mira le colonie e le concessioni lungo la
costa cinese come Hong Kong e Tientsin prima di lanciare un’invasione
dell’Estremo Oriente Russo.
Se i Giapponesi si sentissero audaci e attaccassero ulteriori aree lungo la
costa della Cina, questo scatenerebbe probabilmente l’entrata in guerra del
governo cinese dalla parte dell’Intesa in un disperato tentativo di preservare
la sua integrità territoriale.
Indipendentemente dai Cinesi, l’aggressione giapponese contro i suoi
possedimenti coloniali scatenerà una risposta navale da parte del Regno Unito,
che adesso dovrà ridirigere una parte della sua marina dall’occidente verso
oriente.
Nel frattempo la Russia verrà lasciata ad affrontare una guerra su due fronti
che eroderà rapidamente la sua integrità territoriale.
Un fattore che mette davvero in prospettiva la situazione disperata nella quale
si ritroverà la Russia è che il Giappone era un fabbricante estero cruciale per
l’impero durante la guerra, specialmente alla fine del 1915, quando il fronte
orientale iniziò a collassare.
Con la sconfitta della Russia praticamente assicurata, il Giappone e la Germania
riusciranno a spingere i Russi ad una pace anticipata precedente a quella di
Brest-Litovsk della nostra TL.
Le perdite tremende ad est e l’umiliazione di questa sconfitta costeranno allo
Zar la legittimità davanti agli occhi del pubblico e alla fine lo lasceranno
come una figura di rappresentanza mentre un nuovo governo guidato dalla Duma
prenderà il controllo.
Questa resa anticipata risparmierà alla Russia importanti perdite in termini di
manodopera e problemi economici, ma costerà allo Zar molti territori, perciò lo
sdegno pubblico sarà comunque forte, ma in assenza di Lenin e di altri leader
Bolscevichi che la Germania avrebbe rimpatriato l’anno seguente con la Russia
ancora coinvolta nella guerra, i Bolscevichi non avranno la leadership
necessaria per ascendere al livello di potere che ebbero nella nostra TL.
Avendo eliminato la Russia dai giochi, sia il Giappone che la Germania
ridirigeranno la loro attenzione altrove: i Giapponesi ingaggeranno la flotta
inglese nel Pacifico, mentre i Tedeschi faranno affluire verso ovest le sue
forze orientali contro la Francia, interrompendo il lungo stallo.
Incoraggiata dall’assottigliarsi della presenza navale della Gran Bretagna nel
Mare del Nord, la Kriegsmarine andrà finalmente all’offensiva e romperà il
blocco navale, mirando ad assediare la Manica vulnerabile ma infestata di
trappole.
L’Inghilterra si ritroverà sovraesposta, ma alla fine riuscirà ad avere la
meglio e a fortificare la sua presenza navale nel Mare del Nord abbastanza da
impedire ai Tedeschi di attaccare direttamente le Isola Britanniche, ma mentre
gli Inglesi sono preoccupati la Germania avrà tutto il tempo necessario per
invadere la Francia ed esigere la resa.
Dato il cambio nel lasso di tempo della guerra e il bisogno inferiore della
Germania di utilizzare la politica provocatoria della Guerra Sottomarina
Indiscriminata, stavolta gli Stati Uniti rimarranno neutrali.
La Gran Bretagna rimarrà da sola, e dopo dei futili tentativi di costringere gli
Stati Uniti ad unirsi alla guerra nel Pacifico, alla fine chiederà la pace
all’inizio del 1917, oltre un anno prima della fine della guerra nella nostra
TL.
Il Giappone ne uscirà con diverse isole e possedimenti costieri ulteriori,
arrivando a sud fino agli ex possedimenti tedeschi e inglesi della Nuova Guinea
e alla colonie dell’Indocina francese e della Malesia inglese.
Il Giappone manterrà l’interezza dell’ex Shandong tedesco e le sue acquisizioni
dalla Russia, inclusa l’intera isola di Sachalin e un’immensa distesa di terra
che va da Vladivostok ad est fino al Lago Bajkal ad ovest.
Con un punto di svolta così in anticipo, l’Impero Ottomano e l’Austria-Ungheria
manterranno in gran parte la loro integrità territoriale.
I Tedeschi creeranno diversi stati cuscinetto e fantoccio dagli ex territori
russi.
Il Belgio verrà diviso su basi etniche, e un’enorme fascia di territorio
francese che arriverà fino a Parigi sarà occupata e demilitarizzata, mentre la
costa nordorientale francese verrà annessa o trasformata in un codominio tra
Germania e Francia che i Tedeschi potranno usare per minacciare direttamente le
Isole Britanniche.
Tutti gli stati fantoccio verranno poi fatti entrare in una nuova unione
economica e militare con la Germania come nucleo, un po’ alla maniera della
Confederazione Tedesca del Nord prussiana.
Le industrie di questa nuova unione chiamata Mitteleuropa verranno alimentate
dalle risorse di un’enorme nuova colonia creata in Africa chiamata Mittelafrika.
La Serbia verrà divisa fra Bulgaria ed Austria, con i Bulgari che conquisteranno
ulteriori terre ai Greci se in questa TL si uniranno alla guerra.
L’Austria otterrà di nuovo i territori perduti dall’Italia, ma non farà
ulteriori grandi espansioni territoriali, avendo piuttosto bisogno di
concentrarsi sull’impedire ulteriori disunità interne tramite il perseguimento
dei proposti Stati Uniti della Grande Austria.
L’Impero Ottomano farà piccole annessioni territoriali a spese di Inghilterra e
Russia, ma anch’esso si concentrerà su sé stesso alla ricerca di stabilità
interna e riforme.
Detto questo, l’influenza Ottomana si espanderà comunque attraverso la creazione
di stati fantoccio in Egitto, Arabia, Tripolitania e Corno d’Africa.
La relazione della Germania col Giappone in questa TL presagirà il disastro per
la Cina, quando essa nella nostra TL finì con l’essere lo stato col quale la
Germania postbellica collaborò più da vicino, fornendo alla Cina i mezzi per
modernizzarsi e ristabilizzarsi dopo il suo turbolento Periodo dei Signori della
Guerra.
Questo non accade mai in questa TL.
Questo significa che i Nazionalisti cinesi rimangono senza mezzi per unificare
efficacemente il paese, e questo potenzialmente lascerà la Cina suscettibile ad
una conquista Comunista, anche se pure questa rimane dubbia in assenza
dell’Unione Sovietica.
Col Giappone che invece riceve questo sostegno tecnologico e finanziario da una
Germania ancora più potente, la sua posizione di dominatore dell’Asia orientale
sarà virtualmente cementata, e la Cina frammentata e sottosviluppata di questa
TL non avrà alcuna possibilità, vedendo probabilmente la totale sottomissione al
Giappone prima del 1930.
Come parte dell’accordo sulla Cina di Germania e Giappone, la Germania manterrà
un controllo stile codominio su alcune città portuali, facilitando ulteriori
cooperazione e commerci tra i due.
Il nuovo ordine Tedesco-Nipponico stabilito nel vecchio mondo farà molto a
dispiacere alla Gran Bretagna e agli Stati Uniti, anche se non è certo quanto
avranno investito gli Stati Uniti e quanto siano forti le ambizioni inglesi di
far sloggiare la Germania e il Giappone dalle posizioni di potere.
Se presumiamo che gli Stati Uniti non si sono mai fatti coinvolgere nella
guerra, il pubblico americano probabilmente non perderà l’inclinazione nei
confronti dell’ideologia progressista dell’epoca, che facilitava
l’interventismo.
L’amministrazione progressista Wilson non verrà seguita dall’amministrazione
Harding conservatrice, ma invece da un altro progressista, il Governatore
dell’Ohio James M. Cox.
La campagna di Cox si concentrava sulle questioni interne, e tentò di
indirizzare una politica estera chiara per via di quanto fu impopolare il
coinvolgimento degli Stati Uniti nella guerra, per non parlare della susseguente
proposta della Società delle Nazioni, ma questi non saranno problemi in questa
TL alternativa, il che vuol dire che potrebbe dimostrarsi più favorevole ad una
partnership Anglo-Americana più profonda, indipendentemente da quello che
penserà il suo vicepresidente, Franklin Delano Roosevelt, che era un convinto
interventista e che, se non avesse difeso l’intervento durante questa
amministrazione, lo avrebbe fatto durante la sua presidenza anticipata.
Quello che potrebbe mettere i bastoni tra le ruote a questa affermazione è che
Roosevelt subirà la sua paralisi durante il suo primissimo anno da
vicepresidente, una cosa che potrebbe costringerlo a dare le dimissioni e forse
impedirgli di cercare una presidenza anticipata.
In ogni caso l’alleanza Anglo-Americana di questa TL è molto più probabile.
Senza la grande instabilità creata in Europa dai pesanti debiti di guerra
imposti alla Germania e con gli Stati Uniti che non legano la loro economia al
ciclo di pagamenti tra Germania, Francia e Inghilterra, la Grande Depressione,
ammesso che avverrà senza il boom postbellico intensificato dalle politiche di
Harding e Coolidge, sarà molto meno grave e contenuta agli Stati Uniti e, in
maniera minore, ai suoi partner commerciali più stretti.
L’inclusione dell’apparentemente innocuo fattore del Giappone nell’arsenale
della Triplice Alleanza si dimostrerà uno dei cambiamenti con più conseguenze
sul corso della Grande Guerra, e anche se nella nostra TL il risultato fu in
bilico e avrebbe potuto favorire una parte o un’altra, la facilità con cui il
Giappone avrebbe potuto cambiare schieramento provocò quasi un disastro per la
triplice Intesa del nostro mondo.
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