Mussolini e il "Ventennio Repubblicano"

di Camus Vanz


Il 23 marzo 1919 futuristi, nazionalisti, sindacalisti rivoluzionari, reduci della prima guerra mondiale ed altri fautori della nascita di un nuovo sistema politico alternativo al vigente, si riunirono a congresso a Milano in piazza San Sepolcro, elaborando un programma repubblicano e socialista dal quale nacque il Fascismo; dalla piazza in cui si tenne la riunione, il movimento prese il nome di Sansepolcrismo. Il Fascismo delle origini, pur non avendo né la pregiudiziale repubblicana, né quella monarchica, era "tendenzialmente repubblicano". 
In un 'intervista al "Giornale d'Italia" Mussolini dichiarò esattamente: "Il fascismo non ha pregiudiziali monarchiche o repubblicane, ma è tendenzialmente repubblicano, in ciò differenziandosi nettamente dai nazionalisti, che sono pregiudizialmente e sempiternamente monarchici. Il gruppo fascista si asterrà dal prendere parte alla seduta reale". I "sansepolcristi" pensavano di aprire una nuova era e poi arrivò il fascismo regime, e la realpolitik suggerì a Mussolini di abbandonare la pregiudiziale antimonarchica.
Inoltre cosa sarebbe successo se Mussolini avesse impresso un impronta in senso sociale e repubblicana al Fascismo, promovendo la socializzazione di alcuni settori chiave della produzione, nel 1922 e non nel 1943?

Nei primi mesi del dopoguerra la situazione politica appare instabile. La guerra è finita da meno di un anno, ma molti militari (500.000) sono ancora sotto le armi con un bagaglio d'esperienza e rabbia enorme, come la lista delle rivendicazioni. Alla fine del conflitto un diffuso malcontento agita l'opinione pubblica italiana. Il paese è profondamente diviso: da una parte la borghesia, anche media e piccola, che ha voluto la guerra ed ora è delusa dalla vittoria mutilata di Versailles e dalle difficoltà materiali (svalutazione della lira, oneri fiscali); dall'altra operai e contadini, che in gran parte si erano opposti all'intervento e sopportano le conseguenze economiche del conflitto (mancata soluzione del problema agrario). Il successo della rivoluzione russa e i fermenti di rivolta in Germania galvanizzano i dirigenti socialisti e fanno apparire imminente l'instaurazione di un regime proletario anche in Italia. Il Partito Popolare, partito di ispirazione Cattolica, fondato da don Luigi Sturzo, si presenta subito come il principale interlocutore dei socialisti e raccoglie un largo seguito, soprattutto nelle campagne. Accanto ai socialisti e popolari, il movimento nazionalista, seguaci del poeta Gabriele D'Annunzio e le varie associazioni combattenti, che stentano a reinserirsi nella società post-bellica, e chiedono il rinnovamento della classe dirigente. Portavoce di tali movimenti, eterogenei per composizione ideologica, si fa l'ex socialista Benito Mussolini.

.

IL BIENNIO ROSSO-NERO

1919: Il 23 marzo nascono a Milano, in piazza San Sepolcro, i Fasci Italiani di Combattimento con un programma espansionista in politica estera e socialisteggiante in politica interna: Costituente per la scelta istituzionale, suffragio universale, partecipazione dei lavoratori alla direzione delle industrie, imposta progressiva sul capitale, sequestro dei profitti di guerra. Mussolini forma i 'Fasci di Combattimento" di cui entrano a far parte ex arditi, disoccupati, giovani disorientati dalla guerra, socialisti, repubblicani, futuristi. Da subito il nuovo movimento si attira le simpatie degli ambienti nazionalisti, ma Mussolini rifiuta qualsiasi finanziamento e appoggio da parte degli industriali e dell'esercito.

Francesco Saverio Nitti, subentra al presidente Orlando, caduto per l'insuccesso della conferenza di pace. Egli tenta il riassetto del bilancio istituendo la 'guardia regia" per il mantenimento dell'ordine pubblico, emana decreti sull'occupazione delle terre incolte. Ma il 12 settembre deve affrontare la crisi di Fiume. La città, occupata dalle truppe alleate, aveva chiesto d'essere annessa all'Italia. D'Annunzio, con una colonna di volontari e con l'appoggio, più o meno aperto, delle autorità militari italiane nella zona, occupa Fiume e vi instaura il comando del 'Quarnaro Liberato". In novembre Nitti indice elezioni generali (le prime col sistema proporzionale). Successo dei socialisti, dei popolari ( i due partiti sommano 256 mandati su 508, cioè la maggioranza assoluta); clamoroso fallimento delle candidature fasciste.

Il blocco navale e terrestre imposto a Fiume dal Ministero Nitti riduce la popolazione alla fame.

L’assedio convince il Vate a trasformare i suoi legionari in pirati e a chiamarli 'uscocchi", dal termine croato cinquecentesco 'uskok" che indicava i profughi balcanici fuggiaschi dalle invasioni ottomane e dediti alla pirateria. D’Annunzio stesso viene chiamato 'il grande Uscocco" dai suoi sottoposti.

La prima nave a essere dirottata, il 10 ottobre del 1919 a Fiume è il 'Persia" (davanti al faro di Lussinpiccolo), che partita da Trieste verso Vladivostok, trasporta materiale del governo italiano all'Armata Bianca in Russia contro i bolscevichi. L’operazione di abbordaggio e cattura è condotta da una dozzina di uomini a bordo di un Mas armato di cannoncino. Un carico per D'Annunzio preziosissimo e che serve per la difesa di Fiume anche per equipaggiare un moto rivoluzionario in Italia. Il piroscafo (ma non il carico) viene poi restituito previa consegna di 12 milioni di lire raccolte da una cordata di imprenditori capeggiati dal senatore Borletti, proprietario della 'Rinascente" e amico del Poeta.

Verrà poi sequestrato il 'Bertani" nel porto di Trieste e i mercantili 'Baron Fejervary" battente bandiera ungherese, 'Trapani" e 'Cogne". Quest’ultimo appartiene alla società di navigazione Ansaldo di Genova e trasporta materiale del valore di 200 milioni di lire in Argentina.

Mussolini e D'Annunzio tentato un colpo di mano: rovesciare la Monarchia e instaurare la Repubblica. Fiume diventa il centro motore di una vasta azione rivoluzionaria in tutta Italia, contro la Monarchia grazie al sostegno politico del Duca Amedeo d'Aosta.

In tutta Italia sorgono organizzazioni interventiste e combattentistiche che si affrettano a realizzare la proposta dei repubblicani e dei socialisti di proclamare la Repubblica 'se la questione di Fiume non fosse stata risolta dal Parlamento". Il Partito Socialista a questo punto lascia cadere le "avances" Nittiane in vista di una rivoluzione Parlamentare con successiva proclamazione della Repubblica.

1920: Difficoltà di politica estera (Fiume e la questione adriatica) e peggioramento dell'economia provocano la caduta di Nitti. In gennaio i Fasci si trasformano nel Partito Fascista Repubblicano. Il 23 giugno, il nuovo Ministero Giolitti, avvia un timido programma di riforme in politica interna, di accordi pacifici in politica estera.

Dinnanzi all'occupazione delle fabbriche (agosto -settembre 1920), Giolitti mantiene un atteggiamento neutrale. La vicenda si conclude con un sostanziale insuccesso socialista, aggravato dalla frattura tra riformisti e massimalisti all'interno del partito. Le squadre fasciste, fanno blocco con i partiti della sinistra contro le prepotenze degli industriali e degli agrari preoccupati dal 'pericolo repubblicano e bolscevico", combattendo con violenza i fascisti e i socialisti, facendo pressione sul Re per una maggiore repressione delle agitazioni operaie. Il governo reprime le sommosse operaie e fasciste con energia ed efficacia.

Si diffonde capillarmente nelle città il movimento mussoliniano. Mussolini fervente repubblicano, organizza ovunque le 'Avanguardie Fasciste" come gruppi di difesa delle fabbriche sotto occupazione, con il solo compito di cacciare le forze governative.

Nell’aprile del 1920 i legionari fiumani sequestrano una cinquantina di robusti cavalli da tiro del Regio Esercito. Le autorità militari italiane minacciarono severe rappresaglie.

1921: La politica di agitazione rivoluzionaria, accesa ma inconcludente, dei massimalisti spinge gran parte della borghesia a destra. A Ravenna nasce la Costituente Repubblicana, di cui fanno parte i Fascisti, i Socialisti, i Repubblicani. La Costituente si scioglierà nel 1922 dopo la proclamazione della 'Repubblica Sociale Italiana". Il 13 maggio, si svolgono nuove elezioni generali. Mussolini è eletto alla Camera con altri trentaquattro deputati fascisti.

1922: Il 12 settembre, Mussolini forte di lacune migliaia di militanti fascisti e repubblicani, provenienti da tutta Italia, e dell'appoggio di alcuni reparti dell'esercito fedeli al Duca d'Aosta, organizza una marcia su Roma. Pietro Nenni, Gabriele D'annunzio, Nicola Bombacci e lo stesso Mussolini guidano la spedizione sulla capitale ('O Roma o morte"). In tarda serata il ministro degli Interni Facta si reca da Vittorio Emanuele III che, dichiara lo stato d'assedio.

Il duca d'Aosta marcia sulla capitale alla testa di 5000 uomini. Il palazzo del Quirnale viene occupato dall'esercito, e il Re arrestato.

Il 30 ottobre si forma il Primo Governo presieduto da Alceste De Ambris: ne fanno parte socialisti (guidati da Turati e Matteotti), repubblicani, futuristi e un radicale, ma fascisti sono in maggioranza. All'opposizione si schierano i popolari, i liberali e legittimisti che sono rimasti fedeli alla monarchia. Con il discorso pronunciato alla camera: 'Esiste un Italia, Nazionale, Socialista, Repubblicana", De Ambris ottiene la fiducia la delega dei pieni poteri, ed espone un programma nazionalista in politica estera, socialista in politica interna. Il nuovo stato che nasce è una Repubblica semi Presidenziale. Mussolini è nominato Presidente della Repubblica. La costituzione del Carnaro diventa la 'Costituzione del Popolo Italiano" . Il Senato viene abolito.
Ci si prepara alle prime elezioni repubblicane in un clima di scontro aperto, con i comunisti che cercano di instaurare un regime simile all'URSS di Lenin. I pochi realisti rimasti, compresi i nazionalisti, gli agrari e la borghesia, fuggono dall’Italia Sociale e Repubblicana.

.

LA NASCITA DELLA REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA

Viene decisa una consultazione popolare, tramite referendum, per stabilire se si dovesse mantenere la monarchia o creare una repubblica, come chiedevano quanti attribuivano al re gravissime responsabilità : il mancato riconoscimento della vittoria italiana. (Vittoria Mutilata).

Finalmente il 16 novembre i cittadini italiani sono chiamati a scegliere tra la monarchia e la repubblica: si tratta del primo suffragio universale della storia d'Italia, poiché per la prima il diritto di voto è concesso anche alle donne. Intanto Vittorio Vittorio Emanuele III, dopo un vano tentativo di contestare la validità dei risultati, parte per l'esilio a Parigi. Il 1 dicembre viene proclamata la Repubblica Sociale Italiana.

Bandiera della Repubblica Sociale Italiana

Bandiera della Repubblica Sociale Italiana

Per poter meglio realizzare i suoi programmi di chiara impronta repubblicana e socialista, Mussolini utilizza come veicolo principale l'educazione: viene istituita la scuola di base obbligatoria e gratuita (fino a 12 anni, poi estesa ai 15), ma la difficoltà maggiore riguarda l'istruzione degli adulti. Ovunque, nelle città e nelle campagne, sorgono scuole dove gli insegnanti combattano l'analfabetismo. Ai ragazzi che vogliono iscriversi all'Università vengono offerte borse di studio, e nascono 'facoltà fasciste" per l'istruzione dei futuri quadri dirigenti del Partito Repubblicano Fascista. La struttura della famiglia viene rinnovata con il riconoscimento dell'assoluta parità dei sessi. Il nuovo diritto alla famiglia è caratterizzato da grande libertà: matrimonio e divorzi divengono finalmente atti formali e semplicissimi; figli illegittimi e figli legittimi hanno gli stessi diritti. Lo Stato gestisce direttamente l'assistenza della maternità e dell'infanzia. Sul fronte della politica estera, Mussolini dichiara che è necessaria una revisione una revisione dei trattati di pace e assume un atteggiamento ostile alla Gran Bretagna sostenendo l'occupazione francese della Ruhr. Nei messi successivi i rapporti italo-inglesi migliorano a danno di quelli con la Francia, dopo la visita di Re Giorgio V a Roma, nel luglio del 1923.

Il fascismo repubblicano con legge del 12/12/1922 elabora una riforma del diritto d'impresa che comporta l'introduzione dei lavoratori nella gestione dell'impresa: i fascisti vogliono così contrapporre un loro modello di socialismo, fondato sulla socializzazione parziale della gestione delle imprese pubbliche e private, al socialismo sovietico che si configura come una forma di capitalismo di Stato.

Il Duce Benito Mussolini, fondatore della Repubblica Sociale Italiana

Il Duce Benito Mussolini, fondatore
della Repubblica Sociale Italiana

1923: Il governo fascista conduce una lotta accanita contro la Chiesa Cattolica, confiscandone i beni e mettendo al bando molte congregazioni e mense religiose. Alla Conferenza di Losanna, viene riconosciuto all'Italia la cessione del Dodecaneso grazie anche all'appoggio britannico.

Il 27 agosto, dopo il massacro della missione militare Tellini in Grecia, Mussolini chiede riparazioni al governo di Atene con un ultimatum respinto dalla Grecia. La Grecia ricorre alla Società delle Nazioni: l'Italia ottiene un risarcimento di danni ma deve abbandonare Corfù, nel frattempo occupata.

1924: La lista fascista, di cui fanno parte molti esponenti repubblicani e socialisti, conquista il 65% dei voti alle elezioni. Il deputato socialista Giacomo Matteotti conferma l'appoggio dei socialisti al nuovo ministero De Ambris. I deputati dell'opposizione liberale e monarchica, abbandonano il parlamento chiedendo l'abolizione del Partito repubblicano Fascista e il ripristino della Monarchia. I giornali filomonarchici di opposizione chiedono le dimissioni di Mussolini. Il 27 gennaio, il Patto di Roma, pone fine alla questione fiumana e vine siglato un trattato di amicizia italo-jugoslavo: all'Italia vanno la città e il porto di Fiume. Il governo italiano stabilisce rapporti diplomatici con l'URSS.

1925: Discorso di Mussolini alla Camera, che segna la fine dei partiti d'opposizione ostili al Fascismo. Mussolini sostenuto dal Paese passa all'offensiva, fa chiudere i circoli e sedi di partito liberali e monarchici eccetto quelli futuristi, repubblicani, socialisti e fascisti.

Achmed Zogu, presidente della Repubblica Albanese, abbandona la tradizionale politica filo-jugoslava e accetta l'appoggio economico dell'Italia, che stabilisce sull'Albania una forma larvata di protettorato.
L'Italia aderisce al Trattato di Locarno, assieme a Belgio, Polonia e Cecoslovacchia per la garanzia delle frontiere e la sicurezza generale. Le divergenze vengono risolte pacificamente, secondo apposite convergenze arbitrali. La Francia rafforza i legami con la 'Piccola Intesa" (Romania, Cecoslovacchia, Jugoslavia), per il mantenimento dei confini orientali. Per sostenere la campagna demografica, il governo ricorre a nuove misure sociali: alle famiglie numerose vengono concessi sconti sulle tasse, mentre gli scapoli devono pagare un'imposta speciale. (Istituzione ONMI, Opera Nazionale Maternità e Infanzia).

1926: In un discorso a Napoli, Mussolini contrappone i 'regimi social-fascisti e democratici, alle le potenze assolutistiche, plutocratiche e monarchiche che opprimono i popoli".

Il governo Italiano stringe patti d'amicizia anche con la Romania (riconoscimento della Bessarabia come territorio romeno). Grande successo riscuote l'Opera Nazionale Dopolavoro.

1927: Promulgazione della Carta del Lavoro, dove si enuncia il principio della subordinazione delle forze economiche allo "sviluppo della potenza nazionale". Per migliorare la legislazione sociale il Fascismo, rende obbligatorie le assicurazioni contro gli infortuni su lavoro, le malattie professionali, l'invalidità e la vecchiaia, e ampliando la protezione della maternità e dell'infanzia.

1928: Per far fronte alla crescente disoccupazione, viene avviata la 'Bonifica Integrale", con il risanamento delle paludi Pontine, in Lazio. Allo stesso scopo vengono potenziati i lavori pubblici, ampliando la rete stradale e ferroviaria e costruendo edifici pubblici.

1929: 25 ottobre, 'Venerdì Nero": il crollo della borsa di New York scatena la crisi economica. Ne deriva una crisi economica in quasi tutti i paesi Europei. Vengono a mancare i crediti americani, diminuisce l'esportazione europea negli USA, non c'è capitale liquido, ei prezzi di tutte le materie prime e dei prodotti agricoli subiscono un tracollo: si arriva così a fallimenti, caduta dei prezzi, disoccupazione e crac bancari. Ogni stato adotta misure di emergenza.

1930: Nuovo Trattato di amicizia con l'Austria. La crisi economica del 29' induce Mussolini ad eccentuare la Politica Autarchica già avviata con la battaglia del grano: la necessità di produrre l'intero fabbisogno nazionale costringe le industrie a fabbricare ogni genere di merce. Importazioni ed esportazioni vengono annullate.

1931: Per sostenere l'industria e le banche, gravemente colpite dalla crisi, viene fondato un nuovo ente pubblico: IMI (Istituto Immobiliare Italiano), con il compito di sostenere le banche nel finanziare le industrie.

1932: Mussolini insiste con la politica autarchica, presentando l'Italia come un grande paese capace di sfidare la più potente delle organizzazioni internazionali (Società delle Nazioni).

1933: In Germania inizia il cancellierato di Adolf Hitler. La politica economica hitleriana è ispirata agli obiettivi dell'autarchia e del riarmo, mentre cresce l'isolamento della Germania dopo l'abbandono della Conferenza per il Disarmo e l'uscita dalla Società delle Nazioni (ottobre).

Per iniziativa di Mussolini, viene firmato a Roma Il Patto a Quattro: Francia, Gran Bretagna, Germania e Italia si assumono la responsabilità del mantenimento della pace e della riorganizzazione dell'Europa secondo i principi e le procedure previsti dallo statuto della Società delle Nazioni. L'accordo costituisce per la Germania un ulteriore passo avanti per il conseguimento della parità dei diritti con le altre potenze europee. Si conclude con un successo internazionale la trasvolata dell'Atlantico compiuta da Balbo.

Viene fondata l'IRI (Istituto per la Ricostruzione Industriale), che, utilizza il denaro pubblico per acquistare le quote azionarie delle banche e delle grandi industrie in difficoltà.

1934: L'italia entra nel 'Patto a Tre", noto come 'Protocolli di Roma" (Italia, Ungheria, Austria), consolida la sua influenza sull'Europa Sud-Orientale ponendosi in contrasto con la Gran Bretagna.

In luglio i rapporti tra Italia e Germania peggiorano a seguito del 'fallito putsch" nazista di Vienna per rovesciare il governo e proclamare l'Anschluss alla Germania. Il cancelliere austriaco Dollfuss è assassinato da sicari di Hitler, gli succede Schuschnigg. Mussolini allarmato dalle manovre di Hitler volte ad annettere l'Austria al Reich Germanico, invia due divisioni al Brennero per difendere l'indipendenza dell'Austria. Hitler e costretto a sconfessare i nazisti austriaci.

1935: In aprile la Conferenza di Stresa registra l'accordo fra Italia, Francia e Gran Bretagna, che condannano la violazione degli obblighi della Società delle nazioni da Parte della Germania nazista e riaffermano lo spirito di pace del Trattato di Locarno. Negli USA inizia la 2° fase del New Deal, con misure che rafforzano la posizione dei lavoratori e tendono a neutralizzare la polemica di quegli avversari che pretendono innovazione ancor più radicali. Riforma fiscale a favore dei ceti meno abbietti.

1936: A marzo Hitler denuncia il Patto di Locarno a fa occupare di sopresa dalla Wehrmacht la Renania smilitarizzata: fine dell'ordinamento di Versailles.

Gli incidenti ai pozzi di Ual-Ual forniscono a Mussolini il pretesto per invadere l'Etiopia. Grazie alla superiorità di effettivi e di mezzi, le truppe italiane infrangono la resistenza abissina. Tre giorni dopo le truppe italiane entrano in Adis Abeba (6/5/1936). Il 9 maggio, Mussolini proclama la fondazione dell'Impero Italiano. Subito dopo l'inizio dell'aggressione, la Società delle Nazioni, per iniziativa soprattutto della Gran Bretagna, infligge all'Italia Fascista Repubblicana sanzioni economiche; la Repubblica Fascista però non né risente gli effetti perché gli USA e la Germania continuano ad inviare in Italia materie prime e prodotti industriali.

Per riconquistarsi la fiducia e la stima dei paesi della Società delle Nazioni, Mussolini, interviene a favore dei Repubblicani spagnoli contro Franco, sostenuto da Hitler, nella guerra civile spagnola, inviando reparti di volontari e fornendo materiale bellico. Fa capire inoltre, al governo nazista che l'Italia vuole preservare a tutti i costi l'indipendenza austriaca, condannando l'Anschluss (marzo 1938).

I Franchisti sono sostenuti sul piano militare da Germania ( la famigerata 'Legione Condor") e Portogallo, con gli interventi dell'aviazione tedesca, che bombarda i centri di resistenza e infierisce anche sulla popolazione civile. Il governo Repubblicano Spagnolo (4/9/1936 governo del Fronte Popolare Largo Caballero, 17/5/1937 Gabinetto Juan Negrin), ottiene aiuti dalla Francia, dell'Italia Fascista e dall'Unione Sovietica; affluiscono inoltre in Spagna per partecipare alla difesa della Repubblica brigate internazionali di volontari (60.000 uomini), fra i quali si distinguono i Fascisti Repubblicani Italiani che riescono a rallentare l'avanzata di Franco con le vittorie a Guadalajara e Teruel.

1937: L'Italia firma con la Jugoslavia un trattato di amicizia e di assistenza militare: Patto per la Sicurezza. A giugno viene siglato a Roma il Trattato di non Aggressione e di mutua amicizia fra Italia, Austria e Ungheria.

Ciano è sostituito al Ministero degli Esteri da Dino Grandi, per avere rapporti più amichevoli con la Gran Bretagna.

1938: 12 marzo, le truppe tedesche occupano l'Austria che viene annessa al Reich. Mussolini si oppone: Francia e Gran Bretagna dichiarano guerra alla Germania. Hitler allora occupa anche la Cecoslovacchia che resiste per tre mesi. Francia, Olanda e Belgio fermano l'invasione, riuscendo a stabilizzare il fronte, mentre gli alleati strozzano i rifornimenti tedeschi con un blocco navale. Il 10 maggio la Germania sferra l'offensiva contro la Francia, che lungo il confine con la Germania aveva costruito una linea fortificata (detta 'Maginot" dal nome del suo ideatore).

Hitler prevede una guerra lampo per non correre il rischio di paralisi nelle trincee come nel primo conflitto mondiale: perciò aggira le difese francesi invadendo l'Olanda, il Belgio e il Lussemburgo, benché neutrali. In pochi giorni questi paesi vengono occupati e l'esercito tedesco dilaga in Francia. A Dunkerque il corpo di spedizione inglese, intuendo che la battaglia sul continente è ormai perduta, riprende il mare insieme a reparti francesi e belgi.

Il 14 giugno i Tedeschi occupano Parigi e il 22 la Francia si arrende. Il paese viene diviso in due parti: il Nord, compresa la capitale, governato direttamente dai nazisti; il Sud, formalmente indipendente, in realtà sottoposto a un governo militare collaborazionista, che ha sede a Vichy ed è capeggiato dal generale Pétain. Allo scoppio del conflitto, l'Italia dichiara la 'non belligeranza", rimanendo fuori dal conflitto.

1939: Vittoria dei Repubblicani in Spagna. L'esercito repubblicano entra a Madrid, concludendo la sanguinosa guerra civile (1 milione di morti), con l'instaurazione di un Governo Repubblicano. Il nuovo governo Spagnolo è riconosciuto da Italia, Francia, URSS e dagli Stati Uniti.

La Spagna rimane neutrale nella seconda guerra mondiale.

La Gran Bretagna e la Francia avviano trattative con Mussolini, per invitarlo ad entrare in guerra. ('Carteggio Curchill-Mussolini").

A Giugno si giunge ad un accordo: Francia, Gran Bretagna e tutta la Società delle Nazioni si impegnano a riconoscere l'Impero Italiano in Africa e a cedere la Somalia Inglese e Francese.
Il 24 giugno l'Italia, dichiara guerra alla Germania.

Come andrà a finire?

Camus Vanz

.

Come continuarla? Se avete suggerimenti da darmi, scrivetemi a questo indirizzo.


Torna indietro