La Terza Guerra Mondiale nel 1946-47

di Daniele Novati


Homer comincia così:

Che sarebbe accaduto se si fosse giunti ad una resa dei conti tra Alleati Occidentali ed URSS nel 1946-47? Un terzo massacro sarebbe uno spunto per elaborare la dottrina Truman, Non credo che l'unione sovietica avesse già l'atomica, e che quindi gli USA avrebbero potuto facilmente spezzare un URSS ancora segnata dalle devastazioni hitleriane.

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Massimo Torri risponde:

Gli USA non avevano una terza atomica e all'armata rossa non serviva. Bastava che ricominciavano a macinare strada e sotto ai loro cingoli avrebbero schiacciato tutto e tutti. Forse si sarebbero fermati ai Pirenei.
Certamente essi
avevano un potenziale bellico che superava quello degli alleati dell'epoca.i carri t-34 erano paragonabili agli Sherman americani mentre il JS non aveva rivali. era un super tigre che ha affascinato gli alleati quando lo hanno visto sfilare a Berlino.
I russi avevano più artiglieria e più soldati;.il soldato medio russo eseguiva gli ordini senza pensare quello degli alleati non volevano altro che tornare a casa.nei giorni successi alla fine della guerra fra le forze di occupazione, ex combattenti, vi sono stati più casi di morte che non in tutto il 45. Durante la crisi successiva, negli anni 50, chi veniva in europa sapeva che era destinato o alla morte o alla prigionia. in caso di guerra sapevano tutti che dovevano fare solo un'azione ritardatrice in previsione dell'arrivo dagli USA delle riserve strategiche.
Il culmine si è avuto con la crisi dei missili di cuba. un record di diserzioni o ritardi dal permesso che solo con le contestazioni in Vietnam sono stati raggiunti e ampliamente superati.

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A questo punto dice la sua Damiano Lanzoni:

Io la vedo così: inizialmente l’Armata Rossa avrebbe avuto la meglio e probabilmente avrebbe ricacciato molto indietro gli Alleati, ma se questi avessero avuto modo di fermarli creando una linea difensiva avrebbero avuto il modo di mettere in campo tutta la loro superiorità produttiva e tecnologico.
Io non sottovaluterei anche l’impatto psicologico di una guerra del genere sui soldati dei due schieramenti; i Russi infatti venivano da 4 anni di guerra durissima in cui avevano subito perdite civili altissime, una guerra che fu per loro di vera liberazione.
Vedere questi ex alleati che prima avevano lasciato sulle loro spalle tutto il lavoro più pesante (almeno credo che per il soldato russo medio l’idea fosse questo) e poi li aggredivano ingiustificatamente avrebbe rinvigorito quel patriottismo che Stalin aveva coltivato durante la guerra contro i tedeschi.
Insomma, secondo me il soldato medio russo sarebbe stato più motivato e pronto a combattere che non il soldato americano che non vedeva l’ora di tornare a casa…

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Ed Enrico Pellerito:

Discussioni su questo tema sono state già fatte, ma è sempre interessante leggere nuove posizioni.
Personalmente concordo con la tesi di JFB. Tempo fa propendevo per l'idea tua e di Damiano, poi, grazie a JFB e a MAS, sono venuto a conoscenza di informazioni che mi hanno successivamente portato a cercare altre fonti.
Senza gli aiuti alleati, la produzione sovietica, sebbene notevole, non era sufficiente al mantenimento di tutta l'Armata Rossa nell'effettiva potenza dispiegata. Sarebbe comunque stata sufficiente a rendere difficili le giornate a chiunque, ma alla lunga quanto sarebbe durata? Altro problema giustamente sollevato: già alla vigilia delle offensive che avrebbero portato l'Armata Rossa nel cuore della Germania, cominciava a scarseggiare il materiale umano per andare a ricoprire i vuoti nelle fila dei reparti; tutti i milioni di morti subiti a partire dal 1941 avevano iniziato ad intaccare questo serbatoio.
Riguardo la superiorità tecnologica sovietica in fatto di artiglierie, carri, ed aerei, rispetto quella di produzione tedesca o alleata, se si può considerare eccellente, per le prime, buona per i secondi, non lo era così tanto per i terzi.
Ma a parte la paura di un ordigno come la bomba atomica, a parte la prevalenza dell'arma aerea alleata (che avrebbe ridotto a mal partito la struttura industriale oltre gli Urali, cosa che i Tedeschi non avevano potuto fare perché... non avevano in dotazione i B 29) sono propenso a credere che fino ai Pirenei, alla Calabria e alla Norvegia, i Sovietici avrebbero anche potuto arrivare, ma dopo non avrei scommesso neanche un centesimo sulla loro vittoria.

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Massimo Torri persiste:

La dieta del soldato russo era pane nero, minestra di avena, gallette, ceci e carne in gelatina che loro chiamavano salame cotto...
Con questo dico che per andare avanti saccheggiavano quando era possibile e nell'estate del 45 in una ipotetica guerra WWIII nulla potevano gli alleati se non cedere terreno sotto i cingoli russi.
Questo non vuol dire che erano invincibili. Le jeep, gli studbaker e altri mezzi logistici erano degli USA a cui in caso di guerra nulla potevano in caso di rotture ma a questo si poteva porre rimedio grazie ai cavalli e carretti requisiti in tutti i paesi occupati...
Con l'avanzare dell'offensiva nuovi mezzi potevano essere presi o saccheggiati o cannibalizzati per mandare avanti i nuovi come i vecchi...
Entrare in Italia valicando le alpi sarebbe stato facile ma non so se erano in grado di affrontare e superare il PO.
Stessa cosa vale per i fiumi come il RENO e se avessero sfondato non ho idea quando e dove si sarebbero fermati... Forse appunto ai Pirenei, ma a quel punto la linea logistica e il territorio da controllare e tanto e tale che al primo accenno di attacco o meglio di invasione tutto sarebbe crollato.
La mia idea.. Ipotizzo maggio 46 le armate del popolo sono ai piedi dei Pirenei, controllano la Pianura Padana e la Svizzera. Overlord sulle spiagge di Calais per gli inglesi ma vero sbarco USA sulle spiagge di Bremerhaven.
In un paio di mesi forse Parigi e Berlino sarebbero tornati sotto il controllo alleato.
Dall'iran e dall'Iraq forze aeree avrebbero raso al suolo gli impianti di estrazione di Baku e della Georgia ed entro fine anno del 46 quasi tutta l'Europa sarebbe stata riconquistata mentre le armate sovietiche sarebbe entro i loro confini attuali ma con un cordone di difesa molto esiguo.

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Ancora Enrico:

Mi sembra di capire che siamo allora tutti d'accordo sul fatto che un'azione sovietica sarebbe stata massiccia all'inizio, ma si sarebbe esaurita man mano che si fosse spostata ad ovest.
Forse JFB ritiene questa azione meno "pesante" e intensa, ma in ogni caso, avrebbe significato la fine della "gloriosa" Armata Rossa al termine del conflitto.
L'URSS ricevette parecchi Sherman tramite gli aiuti USA; avrebbero potuto riutilizzare quelli eventualmente catturati, visto che già li conoscevano.
Ma uno Sherman catturato non fa primavera; come anche massicce quantità di T34, KV ed anche JS, non fanno bella stagione se hai dozzine di Mustang sulla testa a darti più che fastidio.

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A questo punto interviene l’esperto MAS:

Partendo dall'ipotesi di una IIIGM che scoppia durante la conferenza di Potsdam con Churchill che vince le elezioni; il più grande alleato che potrebbe far pendere la bilancia a favore di Stalin è la Resistenza.
Mi spiego meglio: nei paesi liberati dal giogo nazista era fiorita una resistenza armata con una maggioranza assoluta (o relativa in alcuni paesi) comunista, questi sarebbero tornati alla macchia e avrebbero fatto innumerevoli sabotaggi in funzione antisovietica; anche i movimenti di resistenza centrirsti o centro-sinistroidi sarebbero entrati in crisi e solo le fazioni nazionaliste e conservatrici avrebbero appoggiato gli Alleati (i partigiani monarchico-liberali di Edgardo Sogno, per intenderci).
Alle spalle del fronte sarebbero scoppiate guerre civili o quantomeno fortissimi scontri armati tra i neo-governativi filo-americani e le forze comuniste (e socialiste?) in Francia, Italia e Grecia, mentre sabotaggi avrebbero avuto luogo nel Benelux, nel RU e nei paesi scandinavi liberati (ricordiamoci che sino al 22/06/41 nel RU furono innumerevoli i sabotaggi, non tanto a diretto favore della Germania, quanto a favore dell'alleato non belligerante di quest'ultima, l'URSS).
Per onestà va valutato anche il fenomeno opposto, la resistenza antisovietica (di questa si parla sempre pochissimo, ma nei paesi baltici e in Ucraina le forze anti-sovietiche resistettero nei boschi e nelle paludi sino alla fine degli anni '50) che avrebbe dato dei seri grattacapi ai sovietici soprattutto in Polonia, in Ungheria e in Romania, nonché nei paesi baltici, in Ucraina e in Finlandia e finito l'innamoramento iniziale, anche in Cecoslovacchia.
Le 3 atomiche esistenti al 30/07/45 sarebbero state trasferite in GB e lanciate ai primi d'Agosto su 3 città sovietiche; ricordiamoci che è vero che erano solo 3 ma la capacità americana dal settembre '45 avrebbe portato alla produzione di 2-3 bombe per mese e le città sovietiche distrutte entro il '49 (anno in cui, nella migliore delle ipotesi, i sovietici avrebbero avuto la loro bomba) sarebbero state un centinaio.
Ma avrebbero avuto bisogno delle atomiche gli alleati per vincere la guerra? Si, per evitare almeno 1 milione di soldati morti ed una guerra che, se pur vittoriosa, sarebbe durata almeno 2-3 anni (a meno chè i russi non si fossero liberati di Stalin assai prima).
Il soldato medio USA (ma probabilmente vale per tutti i soldati della compagine Alleata), non erano dotati dello spirito combattivo dei russi e tantomeno dei tedeschi, aveva voglia di ritornare nella sua farm nell'Illinois o nel suo appartamentino di una metropoli americana, ma alla fine, un poco controvoglia avrebbe continuato a combattere.
Ivan invece si sarebbe visto crollare il mondo addosso e avrebbe avuto qualche dubbio sulla capacità di discernimento di Josif Dzugasvili; era assai più rustico di John ma aveva un grosso problema nell'estate del '45, c'era solo un Ivan mentre di John ce n'erano tanti. No non sono impazzito; l'URSS aveva una crisi demografica che l'aveva costretta ad arruolare in modo massiccio le donne e non poteva più contare su alcun rimpiazzo.

Perdite sovietiche (morti e dispersi) su 190.000.000 di abitanti:
- Soldati 13.600.000 di cui 13.500.000 maschi
- Civili 8.000.000 di cui 7.000.000 maschi
(vista la vita media di 50 anni dell'epoca, erano scomparsi circa 10 anni di maschi, soprattutto erano scomparsi quasi tutti i sovietici in età militare)

Perdite americane su 190.000.000:
- Soldati 220.000
- Civili < 1.000

Perdite tedesche (austriaci compresi)su 70.000.000:
- Soldati 3.480.000
- Civili 3.900.000 di cui 3.000.000 maschi

Se la Germania era veramente a secco con gli uomini a fine guerra (quasi 2.000.000 su 7.500.000 si ebbero negli ultimi 5 mesi di guerra, nel '45), cosa si può dire dell'URSS?

20.500.000 su 190.000.000 sono quasi l'11% della popolazione totale e oltre il 22% di quella maschile; considerando una vita media di 50 anni (al max. nell'URSS dell'epoca) sono 11 classi andate a quel paese. Con quali truppe Stalin avrebbe aggredito gli Occidentali nell'estate del '45?
Se avesse attaccato, la fine dell'URSS non sarebbe avvenuta il 31/12/91 ma nel '45 stesso...

Pensiamo poi al diverso potenziale industriale-militare tra i due schieramenti:
Aerei - 125.000/35.000 anno
Carri - 35.000/25.000 anno

Privata dei pantagruelici aiuti anglo-americani, l'URSS aveva una capacità industriale di poco superiore a quella tedesca, non possedeva bombardieri strategici, era praticamente priva di una marina militare (al massimo disponeva di 1/10 di quella britannica o di 1/25 di quella americana).
In parole povere, i sovietici se avessero attaccato nel luglio '45, sarebbero giunti a Monaco e a Brema in Germania, a Narvik in Norvegia, a Verona in Italia e a Salonicco o a Larissa in Grecia nei primi 15-20 gg. di guerra (difficilmente avrebbero raggiunto il Reno o superato il Po, che militarmente è un ostacolo relativamente debole se paragonato a Don e Dniepr o Vistola o chi più ne ha più ne metta).
Poi mentre Minsk, Celiabinsk e Uralsk venivano atomizzate, il fronte si sarebbe fermato e, se qualche cittadino sovietico non avesse fatto morire Stalin per improvviso avvelenamento da piombo avrebbe iniziato una lenta ritirata verso i vecchi confini sovietici che si sarebbe trasformata nella più grande rotta della storia, gli americani si sarebbero fermati dopo un annetto nei pressi della penisola dei Chukci, perchè il paese seguente era Nome, in Alaska! Signori, non diciamo corbellerie, nel '45 i sovietici non avrebbero mai vinto la III GM, dirò di più, se nel luglio del '44 i rivoltosi tedeschi avessero eliminato Hitler e ottenuto un'improbabile pace a discrezione solo con gli Alleati occidentali (con Roosevelt vivo ho qualche dubbio che ciò sarebbe potuto accadere), la guerra sul fronte orientale sarebbe stata vinta ai punti dai Tedeschi o al massimo avrebbe portato ad una pace di compromesso anche con l'URSS (senza gli aiuti occidentali l'URSS non era così incredibilmente più forte della Germania e stava esaurendo le sue risorse umane ad una velocità superiore rispetto alla Germania).

L'Europa nel 1947 dopo la Terza Guerra Mondiale

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E ora, il contributo di Alternate Historian, tradotto per noi da Generalissimus:

E se l'Unione Sovietica avesse vinto la Guerra Fredda?

Beh, questo vuol dire che l'URSS ha vinto la competizione con gli Stati Uniti, che sono passati al Comunismo.
Proprio come nella nostra Timeline, solo che sono gli USA a crollare invece dell'URSS, e l'esito sarebbero degli anno '90 e un 21° secolo completamente diversi dai nostri, in molti più sensi di quelli che pensiamo.
Prima di tutto, se vogliamo esplorare un mondo in cui l'URSS ha vinto la Guerra Fredda non dobbiamo capire solo cosa ha causato il crollo sovietico, ma anche perché gli USA sono rimasti stabili mentre la loro controparte non ce l'ha fatta.
Iniziamo a vedere cosa ha causato la caduta dell'URSS, e sono un sacco di cose, davvero tante: la prima fu la fallita guerra in Afghanistan, dove l'URSS intervenne a sostegno del governo afghano Comunista, ma venne duramente sconfitta dagli insorti finanziati dagli USA, molti dei quali alla fine divennero i Talebani.
La seconda cosa fu la crescente libertà dei media, che si ritorse contro il governo Comunista quando le tante bugie e cospirazioni del governo vennero alla luce.
C'erano molti problemi in URSS, troppi da menzionare, ma il vero problema era l'economia in declino.
Di base, l'economia divenne troppo grande per essere gestita dal solo stato, e questo creò molte turbolenze economiche, politiche economiche fallite e perdite di denaro.
Praticamente la crescita dell'Unione Sovietica condusse alla sua morte.
Perché sto dicendo questo? Beh, dobbiamo guardare a questi problemi per capire come sarebbe potuta sopravvivere l'URSS.
Ovviamente rimanere fuori dall'Afghanistan aiuterebbe, ma anche il sistema posseduto dai Sovietici non funzionava e crollò su sé stesso.
In questo scenario diremo semplicemente che i Sovietici capiscano magicamente come risolvere questi problemi, mentre gli Americani non riescono a risolvere i propri.
Gli USA avevano molti problemi simili a quelli dell'URSS.
Durante gli anni '60 rimasero coinvolti in Vietnam, guerra che finì molto male; il Watergate e i Pentagon Papers fecero solo crescere la sfiducia nel governo americano; e le differenze tra le generazioni crearono una grande spaccatura nel futuro del paese.
I problemi negli anni '70 peggiorarono solo la situazione, con la crisi degli ostaggi in Iran, i crescenti fallimenti della politica estera americana e la crisi petrolifera.
Forse se questi problemi americani continuassero a peggiorare entro la fine degli anni '70 verrebbero gettati i semi della rivoluzione… Contemporaneamente la paura del Comunismo diventerebbe meno intensa quando la Guerra Fredda inizierebbe a scemare, e addirittura alcuni americani abbraccerebbero l'idea del Socialismo per via dell'odio causato da ciò che è divenuto il governo.
Perciò in qualche modo i rivoluzionari Comunisti scenderebbero nelle strade americane, incentivati dai Sovietici, e causerebbero problemi al governo americano.
Queste proteste prenderebbero presto una brutta piega, dato che la polizia aprirebbe il fuoco sui manifestanti, trasformandoli in martiri, un po' come accadde durante la Sparatoria alla Kent State, ma su grande scala.
Questi atti di ritorsione farebbero odiare il vecchio sistema a sempre più Americani, e anche la controcultura inizierebbe a scendere in strada per chiedere il cambiamento.
Comunque, questi nuovi Comunisti non sarebbero a favore dell'Unione Sovietica, ma prenderebbero una ferma posizione anti-sovietica, definendo lo stato sovietico non uno stato Comunista, ma una dittatura, e direbbero che loro, i Comunisti americani, sono i veri Comunisti, a favore della pace e della libertà per tutti.
Quindi, questo atto di aggressione anti-sovietico aiuta i Comunisti ad ottenere supporto, e con l'economia in continuo calo sempre più persone si rivolgerebbero ai manifestanti e ai politici Comunisti.
Questa forma di Comunismo diventerebbe distintamente americana, le voci dei padri fondatori verrebbero interpretate come voci a favore del Comunismo e la Dichiarazione dei Diritti e il Socialismo verrebbero mescolati.
Ovviamente è molto improbabile che accada tutto questo, ma se accadesse, l'unica strada che dovrebbe percorrere il Socialismo in America per sopravvivere è essere visto come l'ideologia della libertà e dell'unità.
Dovrebbe prendere un aspetto americano ed essere visto come il vero Comunismo, opposto a quello dei Sovietici.
Alla fine questi politici diventerebbero i leader del movimento Comunista, e presto ci sarebbero una rivoluzione a Washington, violenze in tutti gli USA e schermaglie tra i Comunisti e la polizia.
Una guerra civile scoppierebbe negli USA tra i Comunisti e i non Comunisti.
Alla fine, i Comunisti in qualche modo assalterebbero Washington, rovescerebbero il governo e dichiarerebbero gli Stati Uniti un paese Socialista negli anni '80.
Praticamente gli USA soccomberebbero al Comunismo.
Non mi piacerebbe, ma se accadesse avverrebbe proprio così.

Quindi, in questo scenario avremmo due superpotenze: una Comunista, e l'altra… Comunista.
A questo punto starete pensando "Beh, gli USA e l'URSS si uniranno e conquisteranno il mondo con un'unica ondata rossa, verrà creata la Repubblica Socialista Mondiale" o qualcosa del genere, giusto? No, questo non avverrà affatto, e prima che vi precipitiate sulle tastiere per contestarmi, lasciatemi spiegare il perché: in questo mondo alternativo ci sarebbero due superpotenze globali, l'URSS e i nuovi USA Comunisti.
Queste due superpotenze andrebbero meglio d'accordo se, diciamo, gli USA fossero capitalisti, comunque non sarebbero alleati e sarebbero più dei rivali.
La Guerra Fredda fu soprattutto un conflitto di ideologie, ma non fu solo quello, fu una lotta per il controllo e le risorse.
Non penso che, solo perché gli USA sono diventati Comunisti, i Sovietici sarebbero ansiosi di condividere il controllo con gli Americani, infatti nella nostra TL le nazioni Comuniste raramente andavano d'accordo.
La Cina Comunista e l'URSS erano di frequente ai ferri corti, fino al punto di combattere scaramucce lungo i loro confini.
All'URSS non interessava neanche il conflitto vietnamita nel sudest asiatico, anche se il Vietnam del Nord era Comunista, ed era molto più interessata ai propri interessi in Europa orientale, perciò penso che sarebbe lo stesso nelle relazioni tra degli USA e un'URSS Comunisti.
Dopo che gli USA diverrebbero Comunisti sarebbe solo una questione di tempo prima che inizino a finanziare e supportare i movimenti Comunisti nelle nazioni europee.
Usando la CIA gli USA installerebbero governi Comunisti in tutta l'Europa occidentale, ma sotto l'egida americana, la NATO verrebbe trasformata in un'alleanza di paesi Comunisti e userebbero il loro potere per influenzare le altre nazioni a passare nel campo Comunista.
Questo significa che la Cortina di Ferro cadrà? No, la Guerra Fredda semplicemente si trasformerebbe.
La Russia ha sempre avuto cattivi rapporti con l'Europa, l'ha sempre vista come in lotta tra l'Occidente e l'Oriente, ed è questo quello in cui si trasformerebbe la Guerra Fredda: Comunismo russo contro Comunismo americano.
La NATO e l'America si vedrebbero come i veri Comunisti, e vedrebbero l'URSS come falsi Comunisti che hanno usato le parole di Marx per instaurare una dittatura.
La Germania verrebbe divisa tra le due potenze anche se la Germania Ovest diventasse Comunista, anche Giappone e Corea del Sud verrebbero spinti a diventare Comunisti, ma la Corea non si riunificherà e il Giappone non andrebbe comunque d'accordo con la Corea o la Cina.
Questa nuova Guerra Fredda sarebbe un conflitto per le risorse e il potere, entrambi i paesi finanzierebbero movimenti che favoriscano i loro interessi e che siano loro fedeli, perciò potremmo facilmente vedere ribelli Comunisti finanziati dalla NATO che combattere governi Comunisti finanziati dai Sovietici o viceversa.
Non è facile dire se la Cina diventerà la potenza che è adesso, considerato che la sua economia nella nostra TL è estremamente capitalista.
Come questo fatto influenzerà il suo commercio e le sue esportazioni è molto dubbio, comunque avrebbe ancora una parte importante nel mondo.
Chissà quale delle due superpotenze sopravvivrà in questa nuova Guerra Fredda? Il Comunismo diventerebbe il sistema economico più grande del mondo, come lo è oggi il capitalismo.
Quanto sarebbe durato questo stato di cose? Comunque, se il Comunismo conquistasse entrambi i contendenti della Guerra Fredda posso facilmente dire che il mondo non si unirebbe sotto la falce e il martello.
Gli esseri umani non sono così, gli esseri umani sono creature sociali prone al disaccordo e al conflitto, se il Comunismo avesse conquistato il mondo ci sarebbe un'enorme frattura fra diverse nazioni e movimenti Comunisti.
Se gli USA diventassero Comunisti competerebbero comunque con la Russia, come hanno sempre fatto.

E se l'Unione Sovietica vincesse la Guerra Fredda? Dalla caduta dell'URSS gli USA sono diventati la nazione più potente della terra e forse l'unico egemone del mondo, perciò la domanda potrebbe essere cosa accadrebbe se i ruoli fossero invertiti e l'Unione Sovietica vincesse la Guerra Fredda? Come sarebbe il mondo? Quali sarebbero i confini? Le possibilità per l'Unione Sovietica di vincere la Guerra Fredda sono sempre state molto scarse e ve lo spiegherò subito: un motivo importante è che le nazioni del Patto di Varsavia volevano semplicemente stare più al fianco degli Americani che dei Sovietici, e questo per due ragioni.
La prima è che le nazioni della NATO, dopo la Seconda Guerra Mondiale, fecero meglio di quelle del Patto di Varsavia ed erano molto più ricche; la seconda è che le nazioni del Patto di Varsavia vedevano i Russi più come dei conquistatori che dei liberatori.
Un altro importante motivo è che sarebbe stato duro per i Sovietici creare rivolte filo-russe all'interno degli USA, perché alla maggior parte degli Americani in generale piaceva il loro sistema.
Questo è dimostrato dal fatto che sono passati 150 anni da quando c'è stata una rivolta all'interno degli Stati Uniti, il che è stupefacente, considerato anche che quella rivolta non era per cambiare il sistema, ma per mantenere il sistema immutato.
Ai Russi, invece, non piaceva molto l'Unione Sovietica, la sopportavano semplicemente, perciò era più facile che l'URSS collassasse.
Il terzo motivo è che l'economia sovietica era troppo inefficiente per funzionare, spesso i beni prodotti nelle fabbriche non raggiungevano il popolo, e l'Unione Sovietica produceva parecchie armi perché era troppo inefficiente per fabbricare prodotti non bellici da distribuire al popolo.
Perché questa TL funzioni dovrebbero accadere diverse cose: la prima è che gli USA dovrebbero dimostrarsi un pessimo alleato.
In questa TL gli USA dovrebbero ritrarsi e non proteggere i loro alleati in tempo di bisogno, per esempio non aiutando il Vietnam del Sud e la Corea del Sud quando verrebbero invasi, così che le nazioni pensino che i Sovietici siano un alleato migliore da scegliere se volessero essere protette.
Secondo, la recessione degli anni '70 dovrebbe essere simile alla Grande Depressione, così che la popolazione americana si disilluda e inizi a pensare che il capitalismo sia un'ideologia fallita, che il governo l'abbia ingannata e che il Comunismo sia una strada migliore da percorrere.
Terzo, perché questa TL funzioni, gli USA dovrebbero ritrovarsi con alla loro testa una sequela di presidenti inetti che trascinerebbero di volta in volta gli USA in un baratro economico e geopolitico.
Infine l'URSS dovrebbe ritrovarsi con a capo una sequela di leader eccellenti del calibro di Carlo Magno o Franklin Roosevelt che renderebbero l'URSS più efficiente, migliorerebbero gli standard di vita e in generale eliminerebbero tutte le inefficienze del partito e renderebbero felice la popolazione.
Questa TL inizierebbe a fine anni '40, con gli USA che non riescono a influenzare abbastanza le elezioni in Francia e in Italia da non far vincere i Comunisti, così che questi paesi diventino Comunisti e alleati dell'URSS.
Secondo, gli USA non dovrebbero difendere la Corea del Sud nella Guerra di Corea per paura che la Russia o la Cina mettano in atto rappresaglie che condurrebbero alla Terza Guerra Mondiale.
Una cosa simile dovrebbe accadere in Vietnam, mostrando agli altri alleati che gli USA non sono un buon alleato e che l'Unione Sovietica è una scelta migliore se vuoi essere difeso.
In questa TL il movimento Flower Power degli anni '60 avrebbe un aspetto molto più maturo e adulto, perché includerebbe molti adulti resi disaffezionati dalla recessione e sfiduciati dal capitalismo e dal governo.
I Russi potrebbero tentare di armare questi gruppi, così come le Pantere Nere.
Con l'inizio degli anni '80 e la generazione del Baby Boom ancora senza lavoro gli USA sarebbero sull'orlo della ribellione.
Negli anni '80 le parti urbane degli Stati Uniti si ribellerebbero e dichiarerebbero la nascita di uno stato Comunista, e gli USA discenderebbero nella Seconda Guerra Civile.
In realtà penso che il governo vincerebbe questa guerra, soprattutto perché l'esercito starebbe dalla parte del governo a causa del suo forte conservatorismo, e questo andrebbe a tutto vantaggio del governo.
Anche i proprietari di fattorie probabilmente si schiererebbero col governo, perché avrebbero paura che i Comunisti portino via loro la terra, e senza di esse le città morirebbero di fame e rimarrebbero isolate.
Alla fine i ribelli Comunisti verrebbero schiacciati e il governo ristabilirebbe l'ordine negli Stati Uniti.
Dopo molti decenni di inefficiente governo civile che hanno condotto ad una rivolta Comunista a malapena sedata, l'esercito considererebbe le autorità civili incapaci di affrontare la minaccia, e lo US Army esautorerebbe il governo.
Dato che l'esercito è parecchio conservatore possiamo presumere che in questa TL gli USA diventino una nazione governata dalle forze armate e perciò diventerebbero molto più conservatori che nella nostra TL.
Dato che in questa TL l'URSS ha quasi distrutto gli USA, il nuovo governo americano sarebbe violentemente anticomunista e cercherebbe di distruggere tutti i segni del Comunismo, che diventerebbe una nuova eresia, similmente a come accadde nella Germania Nazista o nella Spagna Franchista.
Nel frattempo, visto che gli USA si prenderebbero un paio di anni di pausa per via della Guerra Civile e della susseguente ricostruzione, smetterebbero di essere una superpotenza, e perciò questo sarebbe un momento perfetto per i Russi per conquistare il resto dell'Europa occidentale, inclusi Benelux, Danimarca e Germania Ovest.
Con l'URSS principale potenza, probabilmente la Cina non si aprirà al capitalismo e al mondo occidentale, e rimarrebbe un regime Maoista povero e isolazionista.
Dopo che gli USA recupereranno dalla guerra civile potrebbero accadere una o due cose: la prima è che gli Stati Uniti potrebbero decidere che il mondo esterno non fa più per loro.
USA, Giappone e mondo anglofono diventerebbero isolazionisti e commercerebbero solo tra di loro, lasciando in pace e ignorando il resto del mondo.
La seconda cosa che potrebbe accadere è che gli Stati Uniti e i suoi alleati rimasti si imbarchino in una crociata anticomunista per ristabilire la potenza americana che potrebbe durare fino ad oggi, e onestamente non so dirvi come potrebbe andare a finire.
L'URSS non sarebbe ancora crollata in questa TL, soprattutto perché sarebbe in una forma economica molto migliore dopo aver avuto alla sua testa generazioni di Carli Magni e Roosevelt, inoltre sarebbe molto più efficiente per lo stesso motivo.
La conquista dell'Europa occidentale mostrerebbe anche che il Comunismo è l'ideologia superiore e il quasi crollo degli USA farebbe lo stesso, l'URSS non collasserebbe in questa TL.
Senza gli Stati Uniti come potenza principale in questa TL, l'apartheid durerebbe di più, perché gli USA non imporrebbero le sanzioni, e questo vuol dire che non ci sarebbero neanche tante ramificazioni economiche.
In questa TL gli attacchi dell'11 Settembre sarebbero diretti contro sia gli USA che l'URSS, perché quest'ultima sarebbe la potenza dominante in Eurasia, nonché una potenza atea.
Gli Stati Uniti sono principalmente Cristiani, e siccome secondo il pensiero Islamico i Cristiani sono Ahl al-Kitab, questo renderebbe gli atei religiosamente peggiore.
Inoltre l'Afghanistan non sarebbe ancora stato pacificato dall'invasione dell'URSS, e per questo motivo l'Unione Sovietica dovrebbe farsi coinvolgere militarmente in lunghe guerre mediorientali.

https://www.youtube.com/watch?v=02ml4SNaZ1k

Prima di cominciare, lasciatemi dire che non trovo questo scenario particolarmente plausibile.
Il problema fondamentale è che tranne percorrere strane strade, i Sovietici non avevano possibilità di vincere la Guerra Fredda.
A volte sembrerà che gli Stati Uniti fossero bloccati in un duello ideologico mortale con una superpotenza di pari valore, ma in realtà le cose erano molto meno equilibrate.
L'URSS venne mal governata durante la sua esistenza, i suoi leader andavano da dittatori brutali con poco rispetto per la vita umana a burocrati incompetenti più interessati alla bella vita che a prendersi cura sul serio della gente, e questo fa il paio con le milioni di vite perse e la distruzione economica portate dall'invasione tedesca durante la Seconda Guerra Mondiale, e pensandoci bene non è sorprendente che l'URSS sia collassata quando lo ha fatto nella nostra TL.
Detto questo, mi è stato chiesto di fare un video sui Sovietici che vincono la Guerra Fredda, e così farò, ma sembra che i Russi debbano fare tutte le scelte giuste e gli Americani tutte quelle sbagliate.
Sì, questa TL sembrerà implausibile, ma cercherò almeno di delineare uno scenario che sembri possibile e perlomeno divertente.
Nella nostra TL il Presidente Franklin Delano Roosevelt scaricò il suo allora vicepresidente Henry A. Wallace quando corse per un quarto mandato senza precedenti.
Questo perché Wallace era molto liberale e impopolare tra i leader Democratici.
Al suo posto, Roosevelt corse con il Senatore Harry Truman, che si era fatto un nome combattendo gli sprechi e l'inefficienza nei contratti bellici del governo federale.
Quando Roosevelt morì, Truman divenne presidente, e secondo la mia umile opinione, gettò le basi per la vittoria finale dell'America nella Guerra Fredda rinunciando all'isolazionismo e spingendo per una politica estera interventista che prevenne l'espansione del Comunismo.

Ora, presumiamo che ci sia Wallace al timone durante questo momento cruciale della storia americana, cosa avrebbe fatto di diverso? Presumendo che Wallace e Roosevelt vincano comunque nel 1944 e Roosevelt muoia come nella nostra TL, Wallace diventerebbe presidente nel 1945, quando la prima grande decisione da prendere sarebbe usare o meno le armi nucleari contro il Giappone.
Considerato che nella nostra TL Wallace fu un critico delle armi nucleari, direi che deciderebbe di non utilizzarle, e ordinerebbe invece un'invasione terrestre.
L'Operazione Downfall, la proposta invasione Alleata del Giappone, parte, ed è un sanguinoso disastro: il Giappone riuscirebbe a prevedere i piani d'invasione Alleati con precisione e disporrebbe le sue difese di conseguenza, anche se le sue forze armate sarebbero gravemente carenti di uomini a causa delle perdite precedenti e dei bombardamenti Alleati.
Il Giappone affronterebbe l'invasione con attacchi composti da ondate di masse umane di civili, alcuni dei quali armati con spade e lance di bambù prima degli attacchi delle unità corazzate regolari.
Le perdite Alleate si conterebbero a milioni col trascinarsi della guerra, prima che il Giappone finalmente si arrenda nel 1947.
La sanguinosa fine della guerra terrebbe lontani gli USA da qualsiasi intervento oltremare, l'isolazionismo tornerebbe di moda decenni prima che nella nostra TL.
Nel frattempo le forze sovietiche hanno più successo, dopo la loro dichiarazione di guerra al Giappone aiutano la Cina a cacciare i Giapponesi dal continente e invadono l'isola giapponese dell'Hokkaido, riescono anche a occupare l'intera Corea, perciò non ci sono nessuna Corea del Nord e del Sud, solo una Corea unita Comunista.
Il Giappone postbellico però non è così fortunato, e si ritrova diviso tra diverse zone d'occupazione organizzate alla fine in un Giappone del Nord Comunista e un Giappone del Sud capitalista, perciò anche se la Guerra di Corea potrebbe essere evitata il Giappone potrebbe affrontare un conflitto simile.
Nel frattempo, al di fuori dell'Asia orientale, il Presidente Wallace cercherebbe la pace con l'Unione Sovietica, così da potersi concentrare sulle questioni interne come la sanità e i diritti civili.
Nella nostra TL Wallace fu un forte sostenitore del New Deal e del liberalismo, e pensava che una posizione militarista contro i Sovietici fosse controproducente, perciò non sfiderebbe le azioni sovietiche come il rifiuto di Stalin di rimuovere le truppe sovietiche dalla Persia nel 1946, un'azione che potrebbe condurre al rovesciamento del governo persiano da parte dei Comunisti.
Wallace rifiuterebbe anche sdegnosamente qualsiasi aiuto all'Europa.
Nella nostra TL Truman inviò miliardi per ricostruire l'Europa occidentale dopo la Seconda Guerra Mondiale, un'iniziativa nota come Piano Marshall.
Si sperava che il recupero economico causato dal piano avrebbe ridotto l'influenza del Comunismo in Europa, ma in questa TL alternativa Wallace si opporrebbe ad un piano del genere per paura di inimicarsi i Sovietici, inoltre il semplice costo del piano renderebbe qualsiasi aiuto all'Europa politicamente e finanziariamente improbabile.
Perciò, senza il Piano Marshall, il Comunismo si diffonde rapidamente in Europa.
La Grecia è la prima a cadere per mano dell'insurrezione Comunista che stava affrontando nel 1947 e che nella nostra TL fu uno dei motivi principali del piano Marshall.
In seguito Italia e Francia eleggerebbero dei governi Comunisti, perfino la Germania si riunirebbe decenni prima come parte dell'accordo per ricevere assistenza economica tramite il Consiglio di Mutua Assistenza Economica, o Comecon, che nella nostra TL era la risposta sovietica al Piano Marshall, e che in questa TL alternativa sarebbe un'organizzazione molto più potente.
Presumerei anche che Wallace non si opponga alla cessione di Berlino Ovest a questa nuova Germania unita, perciò niente Blocco di Berlino.
Inoltre, neanche la NATO esiste in questa TL, per via di un presidente americano non interessato all'opporsi al Comunismo o a relazioni più strette col Regno Unito, perché si sa che Wallace disse "Tranne che la nostra lingua comune e una tradizione letteraria comune, abbiamo più in comune con la Russia Comunista che con l'Inghilterra imperialista".
Perciò l'Inghilterra sarebbe da sola a difendersi dai Sovietici e dovrebbe approfondire le sue relazioni col resto del Commonwealth e le poche nazioni capitaliste rimaste in Europa.
Ciononostante, sarebbe accondiscendente coi Sovietici tanto quanto Wallace, e i Sovietici ne sarebbero felici, visto che otterrebbero un mercato dove commerciare.
Presumibilmente, se Wallace fa tutte le cose che ho detto, perderebbe le presidenziali del 1948 contro il candidato Repubblicano, che probabilmente, a causa della svolta isolazionista dell'America, sarà Robert Taft, figlio dell'ex presidente William Howard Taft e fervente isolazionista.
Potrebbe perfino ottenere il favore del sud, che abbandonerebbe i Democratici a causa della campagna di Wallace a favore dei diritti civili.
Con Taft l'America si dirigerebbe verso l'isolazionismo assoluto e smantellerebbe il New Deal.
Intanto, ci sarebbe una reazione così negativa alla campagna per i diritti civili di Wallace che qualche anno dopo la Corte Suprema manterrebbe in essere la segregazione .
Per quanto riguarda i Sovietici, Taft li tollererebbe fin quando non interferiscono in America.
E così, con l'America che si isola dalla maggior parte del mondo, l'Unione Sovietica inizia un periodo di riforme e di eterna riorganizzazione, che inizierebbe nel 1953 con la morte di Stalin e la sua sostituzione con Lavrentij Berja, capo della polizia segreta che nella nostra TL guidò per un breve periodo l'Unione Sovietica prima di essere esautorato da un colpo di stato dei membri della linea dura.
Apparentemente avevano paura delle sue riforme liberali, e che si sarebbe accordato con gli USA per ottenere denaro per ricostruire l'economia dell'URSS distrutta dalla guerra, ma in questa TL, con gli Stati Uniti non interessati ad opporsi ai Sovietici, Berja potrebbe sopravvivere e continuerebbe le sue riforme senza interferenze da parte degli altri leader sovietici, forse perché diverrebbero vittima di purghe dopo che Berja consoliderà il suo potere.
La destalinizzazione inizierebbe con la chiusura dei gulag e la denuncia del culto della personalità di Stalin, il governo sovietico si concentrerebbe sull'aumento della produzione di cibo, il miglioramento della sanità e la costruzione di infrastrutture invece di spendere denaro nell'industria bellica.
Considerato che Berja era responsabile del programma atomico sovietico e lo supervisionava, saprebbe come gestire grandi progetti, e probabilmente anche gestire la logistica necessaria per ricostruire l'economia sovietica.
Sul palcoscenico internazionale l'Unione Sovietica sarebbe libera di diventare il leader mondiale indiscusso.
Senza la pressione della Guerra Fredda i Sovietici potrebbero avere il pragmatismo per cooperare con tutti i tipi di governo coi quali vorrebbero lavorare, e anche se preferirebbero i compagni rivoluzionari Comunisti, commercerebbero con qualunque nazione lodi le idee di Marx e Lenin, perciò l'entrata nel Comecon verrebbe estesa ai paesi dell'Asia e dell'Africa, incoraggiati dalla politica dell'Unione Sovietica di permettere a sempre più non Russi di assurgere a posizioni di leadership nelle organizzazioni del congresso.
Ma tutte le cose belle finiscono, e ad un certo punto gli USA si rendono conto che il mondo sta soccombendo al Comunismo, forse troppi governi latino-americani si sposteranno a sinistra e nazionalizzeranno le imprese americane, scatenando il terrore negli Stati Uniti.
Nel 1964 gli USA eleggono un presidente anticomunista e interventista che inizierebbe un massiccio assembramento militare prima o durante i primi interventi diretti nei Caraibi e in America centrale a sostegno dei cosiddetti combattenti per la libertà democratici, ordinando al contempo all'Unità per i Servizi Strategici (la CIA non è mai stata creata in questa TL) di minare i governi rossi di tutto il mondo.
Verranno fatte anche alcune aperture al blocco inglese, ma anche se i Britannici all'inizio avrebbero delle simpatie per l'obiettivo americano di mettere fine al Comunismo, non avrebbero interesse a rischiare un confronto con i Sovietici.
Con l'America che inizia a scatenarsi, i Sovietici si organizzerebbero per contenerla e tentare di evitare uno scontro nucleare.
Armi verrebbero spedite in segreto ai partigiani che combattono l'occupazione statunitense in America Latina, mentre i Sovietici denuncerebbero pubblicamente i crimini di guerra americani.
Al contempo i Sovietici sponsorizzerebbero l'ala militare del Comecon, un'alleanza militare di nazioni Comuniste chiamata Patto di Parigi, che includerebbe la Cina, che i Sovietici considererebbero uno dei suoi alleati più stretti, e lavorerebbero duro per mantenere forti le relazioni fra i due stati, e quindi in questa TL non ci sarebbe nessuna Crisi Sino-Sovietica.
Ma la vita non si fermerebbe a causa di una Guerra Fredda, l'Unione Sovietica affronterebbe un movimento di liberazione delle donne ispirato in parte dalle riforme di qualche non russo che è riuscito a scalare i ranghi.
Sempre più donne cercano di irrompere nel mondo degli uomini prendendo a esempio le 800.000 donne che servirono nelle forze armate sovietiche durante la Grande Guerra Patriottica, esse sosterrebbero che se le donne possono combattere e morire per la madrepatria, perché non potrebbero ottenere una buona istruzione o avere un lavoro vero? Il governo sovietico sorprendentemente accetta queste richieste e inizia a sponsorizzare un crescente coinvolgimento delle donne nella società, sperando che possano offrire nuove prospettive.
Sfortunatamente le cose sono molto meno progressiste negli USA, in patria c'è una nuova e peggiore Paura Rossa che può essere solo descritta come Maccartismo sotto steroidi, qualunque cosa remotamente considerata Comunista viene eradicata.
Carriere vengono distrutte, la liberazione delle donne viene considerata una barzelletta e solo i cosiddetti valori tradizionali americani vengono sostenuti, fermando tutti i progressi sociali per i decenni a venire.
Vengono reintrodotte anche alcune vecchie critiche anti-Cattoliche a causa di alcuni paesi Cattolici che sono diventati Rossi.
Non c'è nessuna Great Society, e neanche nessun Medicare o Medicaid, perché pensare che il governo paghi qualcuno perché si curi è solo un gigantesco piano Comunista per distruggere il paese.
In questa TL alternativa non c'è neanche il Civil Rights Act o Voting Rights Act, anche se alcuni stati e città fanno passare delle leggi che rendono più facile la vita agli Afroamericani, ma questo non basta ad arginare una marea di uomini e donne di colore arrabbiati e disperati che tentano di fare resistenza non violenta per protestare contro le politiche razziste americane.
Queste diventano sempre più inutili, e il governo inizia a usare mezzi violenti per reprimere le proteste, causando centinaia di morti in tutto il paese, inclusi i leader dei diritti civili come Martin Luther King Jr.
A causa di questo sempre più Afroamericani passano ai metodi violenti propugnati da Malcolm X e altri, e questo è specialmente vero tra i soldati neri che tornano a casa dalle guerre in America Latina, che scoprono di non poter più camminare per strada senza essere assaliti da uomini bianchi, perciò porterebbero la loro esperienza e il loro addestramento ad un crescente movimento ribelle che si diffonderebbe in tutto il sud e le grandi città d'America.
Non aiuterebbe neanche il fatto che negli anni '70 l'economia americana sarebbe un disastro a causa della preferenza degli USA a sostenere l'industria militare e il trascuramento delle altre aree dell'economia.
Intanto i comandanti americani si affiderebbero a mezzi sempre più brutali per schiacciare il Comunismo in America Latina, gli stati del Comecon istituirebbero delle sanzioni, i pochi stati che commerciano liberamente con gli USA sono delle dittature che parlano tanto di libertà ma non si curano affatto del benessere del loro popolo.
Questo porta all'aumento dell'inflazione e della disoccupazione, e alla luce di questo il morale sarebbe ai minimi storici.
Le città non riescono a gestire la nuova epidemia di droga che sta colpendo il paese o il crimine che essa ha portato, i militari non riescono a trovare nuovi uomini che si arruolino dato che i giovani fanno qualsiasi cosa per evitare di combattere guerre infinite in America Latina.
Nelle stesse forze armate i generali devono affrontare la rabbia dei propri soldati, che aggrediscono i loro ufficiali invece di eseguire i loro ordini.
Ancora peggio, le milizie nere nel sud e altrove stanno diventando sempre più aggressive: all'inizio si trattava solo di una campagna di attentati dinamitardi condotta contro gli edifici governativi e i monumenti della Guerra Civile, ma ora i ribelli attaccano le basi militari per rubare le armi e in qualche caso tagliano l'energia elettrica alle città in nome della cosiddetta Repubblica della Nuova Africa.
A proposito, in questa TL alternativa i conservatori sono molto più a favore del controllo delle armi.
Il governo risponde imponendo la legge marziale nella maggior parte della Black Belt e addirittura recinta i quartieri delle principali città.
Le esecuzioni pubbliche dei ribelli sono comuni, ma sembrano avere pochi effetti, a parte creare nuovi martiri della causa.
Le rappresaglie dei gruppi di vigilanti contro la comunità nera peggiorano solo la situazione e altri gruppi vengono perseguitati in tutto il sud, incluso chiunque venga sospettato di essere un Comunista o un attivista dei diritti civili, perfino gli Ebrei, i giornali di sinistra e i sindacalisti iniziano ad avere paura.
L'Unione Sovietica, d'altro canto, non potrebbe stare meglio: gli anni '70 e '80 sono un periodo di liberalizzazione economica, ma alla fine degli anni '80 i Sovietici sono tutto tranne che Comunisti, vista le loro economia di mercato Socialista simile a quella della Cina nella nostra TL.
A questa situazione ha contribuito in parte il fatto di decidere di non intervenire in Afghanistan, vista come è ridotta male l'America dopo le sue guerre, e di evitare di ripetere i suoi errori.
Il culmine di queste riforme è la riorganizzazione dell'URSS nell'Unione degli Stati Sovrani nel 1990: questa nuova confederazione dà alle ex repubbliche sovietiche il controllo completo dei loro affari interni, specialmente ai paesi baltici, che l'hanno chiesto per decenni, ma tutte sono ancora legate al governo centrale quando si tratta di politica estera e difesa.
I Sovietici si sono trasformati in un faro luminoso per il mondo intero.
Ovviamente questo è solo quello che vogliono farvi pensare, in realtà anche se in questa TL alternativa le cose per un cittadino sovietico medio vanno molto meglio, questa non è affatto un'utopia.
L'Unione degli Stati Sovrani non ti porterà via nel cuore della notte per un interrogatorio, ma essere critico nei confronti dello stato monopartitico potrebbe finire con te che perdi il lavoro, inoltre ci sono telecamere ovunque e nessuno si stupisce se il governo intercetta le tue telefonate perché non ci sono motivi per cui non dovrebbe farlo, il governo lo fa per proteggerci dai terroristi fascisti… Anche l'idea di un internet libero e aperto non esiste in quest'Unione Sovietica liberale, esiste una specie di internet, ma è pesantemente monitorato, e solo i siti approvati dal governo sono pubblici.
Ma anche se l'Unione Sovietica non è un'utopia Socialista è comunque un posto migliore degli Stati Uniti in questa TL alternativa: negli anni '90 gli USA non hanno goduto dell'età d'oro e hanno eletto un nuovo presidente che risolva i problemi interni e lasci in pace il resto del mondo, perciò la Guerra Fredda finisce con il disgelo delle relazioni e il ritorno dei commerci in America.
La nuova America si concentra sullo sviluppo economico tagliando il budget alle spese militari e spendendo denaro nella rivitalizzazione economica e i programmi sociali.
Sfortunatamente il movimento Nuova Africa è ancora un problema, e anche se è stata fatta passare una legge per i diritti civili, i governatori degli stati del sud rifiutano i soldi inviati dal governo, causando una nuova crisi politica e nuove richieste di secessione.
Questo ovviamente preoccupa parecchio il mondo, al quale non piace l'idea di una guerra civile nell'America dotata di armi nucleari.
Anche se i suoi giorni da superpotenza sono finiti, ha ancora abbastanza armi da causare gravi danni se la violenza si diffondesse nel resto del mondo.
Cosa ancora peggiore, col nuovo millennio spuntano altri problemi: i fondamentalisti Islamici stanno diventando sempre più violenti e il governo Comunista dell'Unione Araba non riesce a gestirli, mentre il Giappone del Sud non si è ancora arreso e vede una rivitalizzazione della cultura imperiale, cosa che spaventa i suoi vicini.
Inoltre, la Cina pensa che la nuova Unione degli Stati Sovrani sia diventata troppo riformista, e che ci sia bisogno di un nuovo leader per questo mondo rosso vittorioso.

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A questo punto Bhrghowidhon replica, ironico:

È commovente che il tema «Se i Sovietici avessero vinto la Guerra Fredda» porti a due risultati: o gli Stati Uniti rimangono Superpotenza (Comunista, contro l'URSS) oppure resistono vittoriosamente, certo in forme autoritarie ma contro uno Stato omnipervasivo... L'Unificazione del Mondo sembra inconcepibile (e mi congratulo se per lui gli Anni Novanta sono stati «d'oro»; dall'altra parte dell'Oceano quest'impressione è andata persa...)

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E ora, la proposta di Inuyasha Han'yō:

Quella che vedete qui sotto è una mappa ucronica (l'anno è il 1962) in cui in mondo è diviso in una guerra fredda a tre: USA vs Impero Britannico vs Unione Sovietica. In blu scuro abbiamo gli USA, in blu chiaro i suoi alleati; in verde scuro il Regno Unito, in verde chiaro i suoi alleati; in rosso l'Unione Sovietica, in rosa i suoi alleati.  La Svizzera è l'unico paese neutrale.

Quali POD sono necessari per arrivare a questa situazione?

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È il turno della seguente ucronia di Demofilo, che ringraziamo infinitamente:

1924, la morte di Lenin e la difficile successione
Con la morte del padre della Rivoluzione d’Ottobre, Lenin, avvenuta dopo una lunga paralisi nel 1924, numerose e diverse erano le posizioni all’interno del Partito Comunista dell’Unione Sovietica e difficile era la situazione del paese. All’interno del partito avevamo due fazioni contrapposte: la “destra” capeggiata da Nicolaj Bucharin e la “sinistra” di Lev Trockij, che opponevano fortemente poiché avevano due diverse soluzioni per quanto riguarda sia la politica economica, sia la politica estera. Bucharin riteneva che la Russia doveva essere faro per il comunismo a livello internazionale, diversamente da Trockij che teorizzava la “rivoluzione mondiale”. In campo economico i metodi erano sostanzialmente due: la “destra” caldeggiava la possibilità che l’industrializzazione potesse essere sostenuta soltanto con un’agricoltura sviluppata, mentre la “sinistra” era favorevole all’industrializzazione di massa, depredando le risorse del mondo rurale. Le differenze erano quindi enormi tanto che il 7 maggio 1925 ci fu uno scontro all’interno del direttivo del Pcus che provò la conclusione anticipata dei lavori da parte del segretario generale Stalin.

1925-1927, Stalin tra i due fuochi
Stalin infatti era stato nominato da Lenin segretario del partito nel 1922, ma la contrapposizione tra Bucharin e Trockij rischiava veramente di bloccare la rivoluzione e lo sviluppo. Dopo aver cercato una linea comune tra le due ali estremiste, Stalin decise di attuare la seguente strategia: decise di adottare le linea di Trockij, isolando Bucharin e successivamente avrebbe fatto la stessa cosa con il leader della “sinistra” del Pcus. Così fu adottata la linea della “rivoluzione mondiale” e fu varata la nuova economia politica (la Nep staliniana) mentre Trockij veniva eletto, sotto l’approvazione di Stalin, presidente dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche. Il povere Bucharin fu espulso dall’Urss e dovette trovare rifugio in Cina, sotto la protezione del regime nazionalista di Chiang Kai-Schek e del Kuomintang.

18 novembre 1935, il piano di Arcangelo
Erano passati quasi dieci anni dallo scontro all’interno della direzione del Pcus, ma tanto era cambiato: Stalin era rimasto saldo alla testa del partito, Trockij era stato nominato presidente dell’Urss e Bucharin si trovava in esilio a Pechino. Ma a questo punto Stalin decise di attuare il piano segreto che aveva elaborato durante una breve vacanza ad Arcangelo, località russa bagnata dal Circolo Polare Artico. Il “piano di Arcangelo” fu attuato lunedì 18 novembre 1935: il presidente Lev Trockij fu arrestato dalla polizia politica del regime e condotto nelle segrete nel Cremlino, dove fu sgozzato dalle guardie per ordine di Stalin. La stessa mattina a Pechino Bucharin riuscì in modo rocambolesco a scappare ad un attentato compiuto dagli scagnozzi di Stalin. Il “Piano di Arcangelo” non portò quindi ai risultati sperati e questo avrebbe pesato soprattutto nei successivi avvenimenti.

24 agosto 1939, il piano di Canton
Nicolaj Bucharin, dopo essere riuscito a scampare all’attentato, aveva iniziato una riflessione profonda sulle sue convinzioni e sulle sue idee. Durante gli anni di esilio poi vide come in Cina Chiang Kai-Schek, presidente della repubblica cinese, aveva trasformato il Kuomintang, partito nazionalista, in una moderna formazione democratica che univa tutte le correnti democratiche: il “partito democratico cinese” vedeva seduti intorno allo stesso tavolo moderati, riformisti, progressisti e nazionalisti e un governo di “unità nazionale” era l’unica via per uscire dalla crisi e dalla possibile invasione giapponese. Il 24 agosto 1939, il giorno dopo il patto di non aggressione tra Hitler e Stalin, Bucharin riunì nella saletta del Vecchio Teatro a Canton numerose personalità russe fuggite alla Rivoluzione: Petr Arkad’evic Stolypin, ex-primo ministro che era riuscito a scampare ad un attentato nel 1911, Aleksandr Kerenskij, ex-primo ministro socialdemocratico esiliato dai sovietici dopo l’ottobre 1917 e altri funzionari del vecchio apparato statale zarista. Ma la vera sorpresa la presenza dell’intera famiglia imperiale russa, che tutti pensavano trucidata per ordine di Lenin; in verità lo zar Nicola II, la zarina Alessandra, le figlie Olga, Tatiana, Maria, Anastasia e lo zarevic Alessio erano riusciti ad evadere dal confino in Siberia e grazie ai reparti dell’esercito ancora fedeli alla corona avevano raggiunto la Cina , sotto la protezione di Chiang Kai-Schek. Alla fine dell’incontro fu chiara la nuova e “incredibile” linea politica assunta da Bucharin: rovesciare Stalin e la sua cricca, concludere l’esperienza comunista in Russia e riportare al potere lo zar con un regime pienamente democratico alle spalle. La “linea politica di Canton” venne segretamente sottoscritta da Nicola II, Bucharin, Stolypin e Kerenskij con il consenso dello stesso Chiang Kai-Schek che aveva promesso mezzi e uomini per riuscire a rovesciare il “pericolo rosso”.

1939-1945, la guerra parallela e il mito di Zaizef
Mentre l’Unione Sovietica prima si era spartita con la Germania nazista l’Europa orientale e successivamente aveva ingaggiato con Hitler una guerra sanguinosa, Bucharin, artefice del piano di Canton, continua a delineare come riuscire a far cadere il regime staliniano. Prima di tutto Stalin si era macchiato le mani con le sue orrende “purghe” che avevamo eliminato molti dirigenti storici della Rivoluzione Rossa; questo non aveva quindi garantito tutta la fedeltà al dittatore. In secondo luogo era circolata la voce della riapparizione dello zar, che tutti in Russia credevano morto. Questo fece nascere la leggenda della “resurrezione” di Nicola II rafforzando la “resistenza bianca” interna coordinata da generali fedeli al vecchio regime e dalla Chiesa ortodossa.
Parallelamente al colpo di stato, parte degli aderenti al nuovo progetto decisero di impegnarsi direttamente nella lotta contro l’invasore nazista. Và ricordato il cecchino Vassily Zaizef, figlio di una famiglia di pastori residenti nei Monti Urali e fervente sostenitore dello zar, che fu il principale artefice della vittoria a Stalingrado e della ritirata nazista nel febbraio del 1943. Il 27 giugno 1944 fu lo stesso Zaizef ad entrare a Varsavia, alla testa dell’Armata Rossa, liberandola dai tedeschi. Per i russi era quindi diventato un eroe nazionale.
Circa un anno dopo, il 25 aprile 1945, lo stesso Vassily Zaizef, nominato da Stalin generale dell'Armata Rossa visto il merito militare e la grande popolarità, incontrava sul fiume Elba i rappresentati dell’esercito degli Alleati angloamericani. Quel giorno Zaizef diede ai rappresentanti del comando statunitense una voluminosa borsa in pelle che doveva essere consegnata al Presidente Harry Truman.

27 settembre 1945, l’incontro Truman-Bucharin
Nella Sala Ovale della Casa Bianca, cinque mesi dopo aver letto i numerosi fogli che erano contenuti fantomatica borsa di Zaizef, Truman e Bucharin ebbero un incontro segreto nel quale gli Stati Uniti decisero di stringere un patto ferreo con i “ribelli russi” per riportare lo zar al potere. Allo stesso tempo però avrebbero mantenuto un atteggiamento di completa indifferenza nei confronti dell’Unione Sovietica in modo da non creare crisi internazionali o quale altro problema. Truman consegnerà a Bucharin una lettera per Nicola II nella quale indicava come necessario poteva essere la rinascita di una Russia zarista per evitare quella che il Presidente già definiva “guerra fredda”.

15 maggio 1949, il tramonto della Stella Rossa
15 maggio 1949. Nelle periferie della città di Mosca scoppiano numerosi tumuli che coinvolgono operai, contadini e studenti stanchi della nuova stagione della purghe che Stalin aveva inaugurato dalla primavera del 1948. Contro la rivolta sono mandati diversi reparti prima della polizia politica e successivamente dell’esercito, ma gran parte dei militari gettano le armi e si uniscono alla rivolta che verso le 12.00 raggiunge la Piazza Rossa. Le autorità del Soviet Supremo e del Pcus intervengono dichiarando lo stato d’assedio e richiamando altri reparti dislocati fuori dalla capitale, ma è inutile. Sta di fatto che la stessa cosa avviene a Leningrado e Stalingrado: la gente scende in piazza e i militari si uniscono alla loro protesta. Alle 19.35 dello stesso giorno dal Cremlino arrivava una circolare nella quale si dice esplicitamente che sarà indetto un congresso straordinario del Pcus per risolvere i problemi e invita la popolazione a ritornare nelle proprie case senza creare problemi. I quali nascono proprio dopo il comunicato: la gente infatti decise di invadere il Cremlino e a questo punto scatta il colpo di stato che Bucharin aveva con abilità progettato dieci anni prima, nella riunione di Canton. Vassily Zaizef, generale dell’Armata Rossa, con un manipolo di uomini ben armati riesce ad arrestare Stalin e a tenerlo ostaggio nel suo ufficio al Cremlino. Allo stesso tempo ordina che le porte del Cremlino siano aperte e che nessuno cerchi di ostacolare la ricolta che quindi invade “pacificamente”il centro del potere sovietico. A questo punto viene convocata una conferenza stampa nel salone centrale del Cremlino alla quale partecipano Zaizef e un ripulito Nicolaj Bucharin, il quale dichiara ufficialmente chiusa la parentesi socialista sovietica. E successivamente Bucharin ricordò tutto quello che Stalin con la sua cricca aveva fatto: le purghe contro i responsabili del partito, contro i militari e gli esponenti storici della rivoluzione. Tutto era finito e Stalin sarebbe stato processato e rinchiuso nelle carceri militari di Mosca poiché chiuse dovevano essere sia i gulag e la pena di morte doveva essere abolita.
Bucharin finalmente poi disse “che l’illuminato zar di tutte le Russie, sua eccellenza Nicola II e la vera e unica famiglia imperiale russa erano sopravvissuti alle orde barbariche bolscheviche”. Fu dichiarata la formazione di una giunta politica e militare che avrebbe successivamente portato il paese verso la pacificazione interna formata da Bucharin, da Zaizef, da Stolypin e da Kerenskij. La stessa notte, alle 24.00 precise fu ammainata dalla torre centrale del Cremlino la bandiera rossa con falce e martello e con una decreto della giunta fu ufficializzata lo scioglimento dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche trentadue anni dopo la Rivoluzione d’Ottobre e la presa del potere da parte dei soviet e veniva sciolto l’accordo politico e militare che legava l’ex-stato sovietico ai paesi dell’Europa dell’Est: il Comminter e il Patto di Varsavia venivano quindi sciolti e le truppe sovietiche presenti in quei paesi avevano l’ordine di ritirarsi subito. Si dissolveva quindi in un giorno l’eblematica “cortina di ferro” che era scesa sull’Europa e che l’aveva spaccata in due. La guerra fredda era durata soltanto quattro anni.

27 giugno 1949, la Russia del Secondo Impero
Circa un mese dopo la fine della dittatura sovietica Nicola II e la famiglia arrivarono in treno nella ribattezzata San Pietroburgo dove furono accolti con tutti gli onori dai reparti militari di Zaizef, dal capo della giunta Bucharin e dal presidente della commissione che stava redigendo la nuova carta costituzionale Kerenskij. Una folla immensa salutò il ritorno al trono dello zar che dichiarò l’intenzione di riapre la vecchia Duma, il parlamento russo, e di indire quindi libere elezioni a suffragio universale.

Demofilo

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Pietro Bosi ha un'altra proposta:

Operazione Unthinkable (Impensabile) fu il nome in codice di due piani di guerra studiati dagli Alleati occidentali contro l'Unione Sovietica. Entrambi furono commissionati alla fine della seconda guerra mondiale dal primo ministro inglese, Winston Churchill, al Joint Planning Staff delle forze armate britanniche.

Il primo dei due piani prevedeva un attacco a sorpresa delle forze angloamericane contro truppe sovietiche stanziate in Germania per «imporre la volontà degli Alleati occidentali» e costringere Stalin ad onorare gli accordi concordati a Jalta e Potsdam sul futuro dell'Europa centrale. Quando le probabilità di successo furono giudicate «irrealistiche» (fanciful), il piano fu abbandonato.

Il nome in codice fu quindi utilizzato invece per la strategia difensiva che i britannici avrebbero dovuto adottare in caso di avanzata sovietica verso il mare del Nord e l'Atlantico in caso di ritirata degli statunitensi dal teatro europeo.

Questi studi strategici furono i primi piani di contingenza progettati dagli Alleati occidentali per una guerra contro l'Unione Sovietica; entrambi i piani erano segretissimi al momento della loro stesura e non sono stati divulgati pubblicamente fino al 1998, dopo la fine della Guerra fredda.

Il premier britannico ricevette la prima bozza l’8 giugno 1945. Il documento, stilato dall’Ufficio pianificazione congiunta del Gabinetto di guerra britannico, ipotizzava, un attacco su due direttrici, una settentrionale verso Stettino e una meridionale verso Poznan. Era previsto l’impiego di 47 divisioni anglo-americane (di cui 14 corazzate), con una riserva di altre 40 divisioni. Dieci divisioni dovevano essere polacche (i cosiddetti «polacchi di Londra», anticomunisti, che combatterono in Italia e in Europa nord occidentale inquadrati nell’esercito britannico) e 10 di ex prigionieri tedeschi. Per armare queste ultime, fu ordinato al maresciallo Bernard Montgomery, comandante del 21° Gruppo di armate anglo-canadese di stanza nella Germania settentrionale, di riunire e stoccare tutte le armi di fabbricazione tedesca catturate dopo la resa. Il documento tuttavia non era molto incoraggiante: l’operazione veniva definita «azzardata, lunga e costosa» per l’enorme disparità delle forze.

Tuttavia il piano non venne cestinato. Mentre le relazioni tra Urss e blocco occidentale peggioravano di giorno in giorno, il progetto fu trasformato da offensivo a difensivo, per verificare se fosse possibile difendere le Isole britannicheda un attacco sovietico sferrato dopo il ritiro delle forze americane dall’Europa. Il responso di quello che viene considerato il primo piano militare della Guerra Fredda fu solo parzialmente positivo. Data l’inferiorità aeronavale dell’Urss, probabilmente la Gran Bretagna non sarebbe stata invasa. Ma tutta l’Europa occidentale sarebbe stata conquistata dall’Armata Rossa e le isole britanniche si sarebbero trovate esposte ad attacchi missilistici di devastante potenza dalle coste belghe e francesi. Entrambi i piani sono disponibili qui in una riproduzione anastatica dei documenti originali.

E se nel 1945 fosse scoppiata una nuova guerra tra Regno Unito, Stati Uniti e Unione Sovietica?

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In risposta a Pietro, aggiungiamo quest'altra ucronia tradotta da Generalissimus:

E se l'Operazione Unthinkable avesse luogo?

Non sorprende che URSS e Occidente si odiassero.
Non sorprende che immediatamente dopo la caduta di Berlino nacque la Cortina di Ferro.
Ma sorprende l'esistenza di un piano così ridicolo e pericoloso che non avrebbe causato solo la Terza Guerra Mondiale, ma una guerra nucleare.
Venne ideato nientemeno che da Winston Churchill, ed era chiamato Operazione Unthinkable.

Churchill era furioso per il numero di paesi sui quali l'URSS aveva rivendicato la propria influenza dopo la caduta della Germania Nazista, credeva che quando la Seconda Guerra Mondiale sarebbe finita l'URSS sarebbe stata sull'orlo del collasso totale, ma così non fu, e a Churchill non piaceva il nuovo mondo che era nato.
L'URSS iniziò a installare nuovi governi Comunisti in Europa orientale, e le sue armate, agli occhi di Churchill, erano troppo a ovest, e così propose una soluzione chiamata Operazione Unthinkable.
Ed era davvero "Unthinkable" (impensabile): il piano prevedeva un conflitto Anglo-Americano su vasta scala contro i Russi che doveva espellere le forze sovietiche da Germania, Polonia ed Europa orientale per contrastare la crescente potenza della Russia.
Dato che era fin troppo sopra le righe, molti pensavano che l'Operazione Unthinkable fosse suicida, quindi questo piano di guerra totale venne rapidamente ignorato dai leader più ragionevoli poco dopo che Churchill perse il suo incarico per motivi non correlati ad esso.
Ma cosa sarebbe successo se l'Operazione Unthinkable fosse diventata realtà? Cosa sarebbe accaduto? Quale sarebbe stato l'esito di un piano così strano, se fosse stato eseguito? Beh, ecco uno scenario: il primo ostacolo delle potenze alleate, intese come Inghilterra e USA, sarebbe stato superare il grande svantaggio numerico esistente tra esse e i Russi.
I Russi avevano un totale di 11 milioni di soldati, 6,5 dei quali si trovavano sul fronte tedesco, l'esercito sovietico semplicemente superava di numero le forze anglo-americane con un rapporto di 2:1, quindi gli Alleati come avrebbero potuto porre rimedio a questo? Beh, il piano prevedeva di riarmare 100.000 soldati tedeschi catturati e far ripartire la distrutta macchina da guerra tedesca, ma stavolta sotto il controllo degli Alleati e contro i Russi.
Ma anche riarmare i Tedeschi non sarebbe bastato a raggiungere la parità numerica con i Sovietici, perciò c'era un'altra opzione: la guerra nucleare.
Churchill sapeva del Progetto Manhattan e di come gli Americani avessero il potenziale per creare delle bombe atomiche (tenete in mente che siamo nel periodo precedente al bombardamento di Hiroshima e Nagasaki), perciò il suo piano prevedeva che gli Americani dirigessero le atomiche contro le città dell'URSS, in particolare Mosca, Kiev ecc.
Secondo lui questo sarebbe bastato a distruggere i Sovietici e costringerli alla ritirata, o almeno a disorientarli mentre le forze Alleate infuriavano per l'Europa.
L'Operazione Unthinkable parte, e l'1 Luglio 1945 le potenze Alleate lanciano un attacco militare su grande scala contro le posizioni russe.
Questa coalizione di forze inglesi, americane e tedesche, 47 divisioni in totale, sconfina in territorio Comunista, i combattimenti sono brutali, si trascinano a lungo e gli Alleati vanno in difficoltà: non solo hanno bisogno di oltrepassare la Germania, ma anche la Polonia, la Prussia Orientale, Mosca e anche oltre, se vogliono fermare qualsiasi resistenza dell'URSS.
I Sovietici iniziano a sconfiggere gli Alleati, e gli Americani decidono di usare i grossi calibri.
Facendo deviare le atomiche destinate al Giappone, gli USA sganciano Little Boy su Mosca, il Cremlino e gran parte della città vengono distrutti, questo coglie di sorpresa i Russi e gli Alleati riescono ad avvicinarsi a Berlino, ma una volta svanito lo shock i Russi respingono lentamente gli Americani e gli Inglesi.
Questo è dovuto in parte al fatto che i Russi semplicemente erano superiori di numero agli Alleati e alla fine sarebbero stati in grado di batterli.
Forse nei mesi successivi altre atomiche verrebbero sganciate sulla Russia, ma questo non spaventerebbe i Sovietici, presto i Russi invaderebbero la Francia, gli Alleati si ritirerebbero in Inghilterra, e le V-2 sovietiche potrebbero allora colpire Londra.
Questo scenario non è una predizione esatta al 100%, ma a giudicare dal semplice equilibrio delle forze degli eserciti e delle loro condizioni all'epoca, questa è una rappresentazione accurata di quello che sarebbe potuto accadere.
Inglesi e Americani semplicemente non erano nella posizione di combattere contro i Sovietici, specialmente dopo una guerra mondiale, i Russi si sarebbero presi mezza Europa e installato governi loro alleati, ed è per questo che l'Operazione Unthinkable non partì mai o non venne perfino mai considerata come misura offensiva immediata.

L’8 Maggio 1945 la Germania Nazista si arrese agli Alleati, e sebbene gli Statunitensi stessero ancora combattendo contro i Giapponesi, la guerra in Europa finì.
Winston Churchill, il primo ministro inglese, è, per quanto gli riguarda, molto preoccupato per la situazione in Europa orientale.
In effetti Stalin, che avrebbe dovuto instaurare dei governi democratici nei paesi da lui liberati, ha preferito creare degli stati satelliti agli ordini del Cremlino, non rispettando assolutamente gli impegni che aveva preso prima della Conferenza di Jalta.
Winston Churchill, che è assolutamente anticomunista, chiede ai suoi analisti militari di preparare un piano d’invasione dell’Unione Sovietica per costringerla a rispettare i suoi impegni.
Il rapporto di 29 pagine che viene sottoposto a Winston Churchill assumerà il nome di Operazione Unthinkable, ovvero impensabile, perché il primo ministro sperava che non si sarebbe mai realizzata.
Il rapporto prevedeva fra le altre cose un attacco massiccio degli Alleati all’Unione Sovietica, che nelle previsioni degli Alleati avrebbe potuto allearsi con il Giappone, la ricostituzione della Wehrmacht per aiutare gli Alleati largamente in inferiorità numerica, limitandola a 100.000 uomini, ma anche l’utilizzo di bombe atomiche tattiche, che vi ricordo all’epoca non erano ancora pronte, sulle principali città sovietiche.
Il resto dell’alto comando alleato trova questo piano completamente improbabile e suicida, e il Presidente degli Stati Uniti Roosevelt, che pensava ancora che Stalin fosse un uomo degno di fiducia, lo rigetta in blocco.
Poco più tardi Churchill si ritroverà cacciato dal suo incarico, e non parlerà mai più di questo piano, ma cosa sarebbe successo se l’Operazione Unthinkable venisse fatta partire lo stesso? Quali sarebbero state le conseguenze di una simile operazione, e soprattutto chi avrebbe le possibilità maggiori di vincere la guerra? Un tale attacco avrebbe innanzitutto come conseguenza l’inizio di una terza guerra mondiale, o secondo i punti di vista una continuazione della Seconda Guerra Mondiale.
Dopo la morte del Presidente Roosevelt, Churchill organizza un incontro col suo successore, il Presidente Harry S. Truman, il giorno successivo alla capitolazione della Germania.
Il primo ministro inglese tenta di convincere Harry S. Truman a lanciare un attacco totale contro l’Unione Sovietica per costringerla a rispettare i suoi impegni ed evitare che diventi troppo potente.
Dopo dieci ore di discussione il Presidente Truman lascia la stanza con l’intima convinzione che bisogna lanciare questo attacco.
Contrariamente al suo predecessore egli non aveva alcuna nei confronti di Stalin.
Durante la preparazione dell’offensiva da parte degli stati maggiori congiunti inglese e statunitense, ci si rende conto che rischiano di sorgere diversi problemi importanti: gli Alleati sono in effetti completamente inferiori a livello di numeri.
Per ogni soldato statunitense ci sono quattro soldati sovietici, e per ogni carro armato americano ce ne sono due sovietici, cosa che rende gli Alleati fortemente inferiori di numero, e nemmeno il reclutamento dei soldati tedeschi permetterà di colmare il divario immenso che separa i due eserciti.
In più i nuovi governi dei paesi liberati come il Belgio e la Francia non vorranno assolutamente sentir parlare di una simile operazione, e faranno sapere agli Anglo-Americani che non contano affatto di intervenire militarmente in questo conflitto.
Gli Anglo-Americani avranno ovviamente sempre il diritto di utilizzare le basi militari sul suolo francese o belga.
Gli Alleati conteranno anche di utilizzare la loro risorsa più importante, ovvero la bomba atomica, che i Sovietici non hanno, almeno non al momento.
Stalin, che aveva il sentore dei progetti d’attacco Anglo-Americani, decide dunque di inviare una proposta di alleanza segreta al Giappone.
L’1 Giugno 1945 gli Alleati Anglo-Americani e i soldati tedeschi lanciano l’attacco più grande di tutta la storia dell’umanità.
Il piano degli Alleati è liberare la Germania, seguita dalla Polonia e dai Balcani, per avvicinarsi il più possibile alle grandi città sovietiche e piegare l’Unione Sovietica.
A costo di numerose perdite, l’esercito sovietico riesce a respingere l’armata alleata grazie alla sua superiorità numerica.
Il Giappone entra in guerra dalla parte dell’Unione Sovietica, e approfitta del fatto che gli Statunitensi sono concentrati sull’Unione Sovietica per riprendere l’offensiva nella Cina continentale.
Alla fine di due mesi di combattimenti accaniti in Germania gli Statunitensi hanno alla fine successo nel loro primo test nucleare.
La prima bomba atomica, che in precedenza era destinata al Giappone, servirà per distruggere una città sovietica contando sull’effetto psicologico, perché bombardare le truppe o le fabbriche sovietiche non servirà a niente, visto che si estendono per migliaia di chilometri.
Il 6 Agosto 1945 due bombe atomiche vengono lanciate su Mosca e Kiev, provocando più di 300.000 vittime e centinaia di migliaia di feriti fra la popolazione sovietica.
Lo shock morale permette agli Alleati di avanzare un po’ in Germania, ma i Sovietici si riprendono presto e lanciano un’enorme controffensiva che respinge gli Anglo-Americani in Francia.
Una vittoria rapida diventa così completamente illusoria per gli Alleati.
Nel corso dei mesi seguenti i Sovietici devastano la Francia, continuano a sfruttare lo slancio e iniziano a lanciare razzi contro l’Inghilterra.
Peggio ancora, viene lanciato un attacco contro l’Iran e i Sovietici minacciano direttamente le Indie britanniche.
A partire da questo punto tutto diventa molto ipotetico, e si può immaginare che, dopo la caduta della Gran Bretagna, l’Unione Sovietica e gli Stati Uniti si scambino l’uno contro l’altro bombe atomiche per qualche anno, finendo di devastare un’Europa già provata.
Sebbene questo scenario non sia che uno fra gli altri, sarebbe altamente improbabile per gli Alleati vincere contro l’Unione Sovietica, perché il rapporto di forza dopo la guerra era largamente a loro sfavore.

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Riportiamo anche la curiosa domanda postaci da Paolo Maltagliati:

Gioco ucronico di 'ritorno al futuro' (da non prendere troppo seriamente): come arrivare alla fine della Seconda Guerra Mondiale alla divisione dell'Europa nel 1789?

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A rispondergli è naturalmente Bhrg'hros:

Punto di Divergenza dovrebbe essere la Turchia nell’Asse, con una conseguente diversa Operazione Bagration, stavolta anche ideata da Stalin in persona e che dalla Georgia muoverebbe attraverso l’Anatolia fino ai Balcani e alla Bosnia. L’Attentato di von Stauffenberg raggiunge l’obiettivo; a questo punto iniziano le trattative per la fine del conflitto, ma l’Armata Rossa prosegue le proprie operazioni in Grecia e in Romania, che si stacca dall’Asse, venendo però occupata in Valacchia.

Fino a qui è tutto abbastanza normale; da questa situazione, tuttavia, si innesca un circolo vizioso, per cui Stalin sospetta che soprattutto Churchill possa venir meno agli accordi presi e accettare una Pace separata, di conseguenza si affretta a istituire una Confederazione di Repubbliche Popolari (con Capitale Confederale a Costantinopoli) fra Turchia, Grecia, Bulgaria, Romania (orientale: Moldavia e Dobrugia), Serbia, Bosnia e Albania, nei confini dell’Impero Ottomano alla fine del 1789.

Il Terzo Reich coglie allora l’occasione per proporre agli Anglo-Americani un vero e proprio ritorno a 155 anni prima: sgombero di Norvegia e Danimarca (purché riunite fra loro oltre che con l’Islanda e neutrali), della Finlandia (da unire alla Svezia) nonché dell’Olanda e dell’intera Francia (comprese l’Alsazia e la Lorena, ma senza Nizza e Savoia) con l’eccezione delle ex-exclaves tedesche imperiali, restaurazione della Polonia-Lituania indipendente (senza Pomerelia ossia Prussia Occidentale o Corridoio di Danzica esteso), in cambio solo il recupero dell’intera Toscana appena persa.

Data la situazione alla fine di luglio del 1944, la proposta sarebbe stata sicuramente molto vantaggiosa per gli Anglo-Americani, ancora di più per la Francia (sgomberata senza colpo ferire, quando gli Alleati erano ancora solo sulla costa normanna) e inaggirabile per l’Unione Sovietica, che avrebbe recuperato Estonia e Livonia, ma non si sarebbe potuta espandere oltre perché bloccata dalla Polonia-Lituania.

Il Terzo Reich si sarebbe ridotto a tutti i territorî che nel 1789 erano direttamente o indirettamente sotto l’Imperatore (compresa la Valacchia) e/o il Re di Prussia; la Repubblica di Salò verrebbe compensata con i settori occidentale e meridioanle della Zona di Operazioni del Litorale Adriatico e col recupero del Governatorato di Dalmazia; lo Stato Indipendente di Croazia si ridurrebbe all’antica Repubblica di Ragusa, la Jugoslavia non comunista al Montenegro nei confini del 1789. Il Protettorato Britannico su Malta si estenderebbe a tutto l’ex-Regno delle Due Sicilie, mentre i Savoia verrebbero restaurati nella sola Sardegna e lo Stato Pontificio diventerebbe una Monarchia Costituzionale sotto Protettorato Statunitense, esteso ad Avignone (con base militare).

Rispetto al 1789 storico rimarrebbero alcune difformità: i confini svizzeri sarebbero quelli del 1944 (quindi con Tarasp e Neuchâtel ma senza Valtellina), gli Stati Sardi di Terraferma e Hannover sarebbero del Reich e non delle rispettive Dinastie già feudali.

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