Homer comincia così:
Che sarebbe accaduto se si fosse giunti ad una resa dei conti tra Alleati Occidentali ed URSS nel 1946-47? Un terzo massacro sarebbe uno spunto per elaborare la dottrina Truman, Non credo che l'unione sovietica avesse già l'atomica, e che quindi gli USA avrebbero potuto facilmente spezzare un URSS ancora segnata dalle devastazioni hitleriane.
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Massimo Torri risponde:
Gli USA non avevano una terza atomica e all'armata rossa non serviva. Bastava che ricominciavano a macinare strada e sotto ai loro cingoli avrebbero schiacciato tutto e
tutti. Forse si sarebbero fermati ai Pirenei.
Certamente essi avevano un potenziale bellico che superava quello degli alleati dell'epoca.i carri t-34 erano paragonabili agli Sherman americani mentre il JS non aveva rivali. era un super tigre che ha affascinato gli alleati quando lo hanno visto sfilare a Berlino.
I russi avevano più artiglieria e più soldati;.il soldato medio russo eseguiva gli ordini senza pensare quello degli alleati non volevano altro che tornare a casa.nei giorni successi alla fine della guerra fra le forze di occupazione, ex combattenti, vi sono stati più casi di morte che non in tutto il 45. Durante la crisi successiva, negli anni 50, chi veniva in europa sapeva che era destinato o alla morte o alla prigionia. in caso di guerra sapevano tutti che dovevano fare solo un'azione ritardatrice in previsione dell'arrivo dagli USA delle riserve strategiche.
Il culmine si è avuto con la crisi dei missili di cuba. un record di diserzioni o ritardi dal permesso che solo con le contestazioni in Vietnam sono stati raggiunti e ampliamente superati.
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A questo punto dice la sua Damiano Lanzoni:
Io la vedo così: inizialmente l’Armata Rossa avrebbe avuto la meglio e probabilmente avrebbe ricacciato molto indietro gli Alleati, ma se questi avessero avuto modo di fermarli creando una linea difensiva avrebbero avuto il modo di mettere in campo tutta la loro superiorità produttiva e tecnologico.
Io non sottovaluterei anche l’impatto psicologico di una guerra del genere sui soldati dei due schieramenti; i Russi infatti venivano da 4 anni di guerra durissima in cui avevano subito perdite civili altissime, una guerra che fu per loro di vera liberazione.
Vedere questi ex alleati che prima avevano lasciato sulle loro spalle tutto il lavoro più pesante (almeno credo che per il soldato russo medio l’idea fosse questo) e poi li aggredivano ingiustificatamente avrebbe rinvigorito quel patriottismo che Stalin aveva coltivato durante la guerra contro i tedeschi.
Insomma, secondo me il soldato medio russo sarebbe stato più motivato e pronto a combattere che non il soldato americano che non vedeva l’ora di tornare a casa…
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Ed Enrico Pellerito:
Discussioni su questo tema sono state già fatte, ma è sempre interessante leggere nuove posizioni.
Personalmente concordo con la tesi di JFB. Tempo fa propendevo per l'idea tua e di Damiano, poi, grazie
a JFB e a MAS, sono venuto a conoscenza di informazioni che mi hanno successivamente portato a cercare altre fonti.
Senza gli aiuti alleati, la produzione sovietica, sebbene notevole, non era sufficiente al mantenimento di tutta l'Armata Rossa nell'effettiva potenza dispiegata. Sarebbe comunque stata sufficiente a rendere difficili le giornate a chiunque, ma alla lunga quanto sarebbe durata? Altro problema giustamente sollevato: già alla vigilia delle offensive che avrebbero portato l'Armata Rossa nel cuore della Germania, cominciava a scarseggiare il materiale umano per andare a ricoprire i vuoti nelle fila dei reparti; tutti i milioni di morti subiti a partire dal 1941 avevano iniziato ad intaccare questo serbatoio.
Riguardo la superiorità tecnologica sovietica in fatto di artiglierie, carri, ed aerei, rispetto quella di produzione tedesca o alleata, se si può considerare eccellente, per le prime, buona per i secondi, non lo era così tanto per i terzi.
Ma a parte la paura di un ordigno come la bomba atomica, a parte la prevalenza dell'arma aerea alleata (che avrebbe ridotto a mal partito la struttura industriale oltre gli Urali, cosa che i Tedeschi non avevano potuto fare perché... non avevano in dotazione i B 29) sono propenso a credere che fino ai Pirenei, alla Calabria e alla Norvegia, i Sovietici avrebbero anche potuto arrivare, ma dopo non avrei scommesso neanche un centesimo sulla loro vittoria.
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Massimo Torri persiste:
La dieta del soldato russo era pane nero, minestra di avena, gallette,
ceci e carne in gelatina che loro chiamavano salame cotto...
Con questo dico che per andare avanti saccheggiavano quando era possibile e nell'estate del 45 in una ipotetica guerra WWIII nulla potevano gli alleati se non cedere terreno sotto i cingoli russi.
Questo non vuol dire che erano invincibili. Le jeep, gli studbaker e altri mezzi logistici erano degli USA a cui in caso di guerra nulla potevano in caso di rotture ma a questo si poteva porre rimedio grazie ai cavalli e carretti requisiti in tutti i paesi occupati...
Con l'avanzare dell'offensiva nuovi mezzi potevano essere presi o saccheggiati o cannibalizzati per mandare avanti i nuovi come i vecchi...
Entrare in Italia valicando le alpi sarebbe stato facile ma non so se erano in grado di affrontare e superare il PO.
Stessa cosa vale per i fiumi come il RENO e se avessero sfondato non ho idea quando e dove si sarebbero fermati... Forse appunto ai Pirenei, ma a quel punto la linea logistica e il territorio da controllare e tanto e tale che al primo accenno di attacco o meglio di invasione tutto sarebbe crollato.
La mia idea.. Ipotizzo maggio 46 le armate del popolo sono ai piedi dei Pirenei, controllano la Pianura Padana e la Svizzera. Overlord sulle spiagge di Calais per gli inglesi ma vero sbarco USA sulle spiagge di Bremerhaven.
In un paio di mesi forse Parigi e Berlino sarebbero tornati sotto il controllo alleato.
Dall'iran e dall'Iraq forze aeree avrebbero raso al suolo gli impianti di estrazione di Baku e della Georgia ed entro fine anno del 46 quasi tutta l'Europa sarebbe stata riconquistata mentre le armate sovietiche sarebbe entro i loro confini attuali ma con un cordone di difesa molto esiguo.
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Ancora Enrico:
Mi sembra di capire che siamo allora tutti d'accordo sul fatto che un'azione sovietica sarebbe stata massiccia all'inizio, ma si sarebbe esaurita man mano che si fosse spostata ad ovest.
Forse JFB ritiene questa azione meno "pesante" e intensa, ma in ogni caso, avrebbe significato la fine della "gloriosa" Armata Rossa al termine del conflitto.
L'URSS ricevette parecchi Sherman tramite gli aiuti USA; avrebbero potuto riutilizzare quelli eventualmente catturati, visto che già li conoscevano.
Ma uno Sherman catturato non fa primavera; come anche massicce quantità di T34, KV ed anche JS, non fanno bella stagione se hai dozzine di Mustang sulla testa a darti più che fastidio.
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A questo punto interviene l’esperto MAS:
Partendo dall'ipotesi di una IIIGM che scoppia durante la conferenza di Potsdam con Churchill che vince le elezioni; il più grande alleato che potrebbe far pendere la bilancia a favore di Stalin è la Resistenza.
Mi spiego meglio: nei paesi liberati dal giogo nazista era fiorita una resistenza armata con una maggioranza assoluta (o relativa in alcuni paesi) comunista, questi sarebbero tornati alla macchia e avrebbero fatto innumerevoli sabotaggi in funzione antisovietica; anche i movimenti di resistenza centrirsti o centro-sinistroidi sarebbero entrati in crisi e solo le fazioni nazionaliste e conservatrici avrebbero appoggiato gli Alleati (i partigiani monarchico-liberali di Edgardo Sogno, per intenderci).
Alle spalle del fronte sarebbero scoppiate guerre civili o quantomeno fortissimi scontri armati tra i neo-governativi filo-americani e le forze comuniste (e socialiste?) in Francia, Italia e Grecia, mentre sabotaggi avrebbero avuto luogo nel Benelux, nel RU e nei paesi scandinavi liberati (ricordiamoci che sino al 22/06/41 nel RU furono innumerevoli i sabotaggi, non tanto a diretto favore della Germania, quanto a favore dell'alleato non belligerante di quest'ultima, l'URSS).
Per onestà va valutato anche il fenomeno opposto, la resistenza antisovietica (di questa si parla sempre pochissimo, ma nei paesi baltici e in Ucraina le forze anti-sovietiche resistettero nei boschi e nelle paludi sino alla fine degli anni '50) che avrebbe dato dei seri grattacapi ai sovietici soprattutto in Polonia, in Ungheria e in Romania, nonché nei paesi baltici, in Ucraina e in Finlandia e finito l'innamoramento iniziale, anche in Cecoslovacchia.
Le 3 atomiche esistenti al 30/07/45 sarebbero state trasferite in GB e lanciate ai primi d'Agosto su 3 città sovietiche; ricordiamoci che è vero che erano solo 3 ma la capacità americana dal settembre '45 avrebbe portato alla produzione di 2-3 bombe per mese e le città sovietiche distrutte entro il '49 (anno in cui, nella migliore delle ipotesi, i sovietici avrebbero avuto la loro bomba) sarebbero state un centinaio.
Ma avrebbero avuto bisogno delle atomiche gli alleati per vincere la guerra? Si, per evitare almeno 1 milione di soldati morti ed una guerra che, se pur vittoriosa, sarebbe durata almeno 2-3 anni (a meno chè i russi non si fossero liberati di Stalin assai prima).
Il soldato medio USA (ma probabilmente vale per tutti i soldati della compagine Alleata), non erano dotati dello spirito combattivo dei russi e tantomeno dei tedeschi, aveva voglia di ritornare nella sua farm nell'Illinois o nel suo appartamentino di una metropoli americana, ma alla fine, un poco controvoglia avrebbe continuato a combattere.
Ivan invece si sarebbe visto crollare il mondo addosso e avrebbe avuto qualche dubbio sulla capacità di discernimento di Josif Dzugasvili; era assai più rustico di John ma aveva un grosso problema nell'estate del '45, c'era solo un Ivan mentre di John ce n'erano tanti. No non sono impazzito; l'URSS aveva una crisi demografica che l'aveva costretta ad arruolare in modo massiccio le donne e non poteva più contare su alcun rimpiazzo.
Perdite sovietiche (morti e dispersi) su 190.000.000 di abitanti:
- Soldati 13.600.000 di cui 13.500.000 maschi
- Civili 8.000.000 di cui 7.000.000 maschi
(vista la vita media di 50 anni dell'epoca, erano scomparsi circa 10 anni di maschi, soprattutto erano scomparsi quasi tutti i sovietici in età militare)
Perdite americane su 190.000.000:
- Soldati 220.000
- Civili < 1.000
Perdite tedesche (austriaci compresi)su 70.000.000:
- Soldati 3.480.000
- Civili 3.900.000 di cui 3.000.000 maschi
Se la Germania era veramente a secco con gli uomini a fine guerra (quasi 2.000.000 su 7.500.000 si ebbero negli ultimi 5 mesi di guerra, nel '45), cosa si può dire dell'URSS?
20.500.000 su 190.000.000 sono quasi l'11% della popolazione totale e oltre il 22% di quella maschile; considerando una vita media di 50 anni (al max. nell'URSS dell'epoca) sono 11 classi andate a quel paese. Con quali truppe Stalin avrebbe aggredito gli Occidentali nell'estate del '45?
Se avesse attaccato, la fine dell'URSS non sarebbe avvenuta il 31/12/91 ma nel '45 stesso...
Pensiamo poi al diverso potenziale industriale-militare tra i due schieramenti:
Aerei - 125.000/35.000 anno
Carri - 35.000/25.000 anno
Privata dei pantagruelici aiuti anglo-americani, l'URSS aveva una capacità industriale di poco superiore a quella tedesca, non possedeva bombardieri strategici, era praticamente priva di una marina militare (al massimo disponeva di 1/10 di quella britannica o di 1/25 di quella americana).
In parole povere, i sovietici se avessero attaccato nel luglio '45, sarebbero giunti a Monaco e a Brema in Germania, a Narvik in Norvegia, a Verona in Italia e a Salonicco o a Larissa in Grecia nei primi 15-20 gg. di guerra (difficilmente avrebbero raggiunto il Reno o superato il Po, che militarmente è un ostacolo relativamente debole se paragonato a Don e Dniepr o Vistola o chi più ne ha più ne metta).
Poi mentre Minsk, Celiabinsk e Uralsk venivano atomizzate, il fronte si sarebbe fermato e, se qualche cittadino sovietico non avesse fatto morire Stalin per improvviso avvelenamento da piombo avrebbe iniziato una lenta ritirata verso i vecchi confini sovietici che si sarebbe trasformata nella più grande rotta della storia, gli americani si sarebbero fermati dopo un annetto nei pressi della penisola dei Chukci, perchè il paese seguente era Nome, in Alaska! Signori, non diciamo corbellerie, nel '45 i sovietici non avrebbero mai vinto la III GM, dirò di più, se nel luglio del '44 i rivoltosi tedeschi avessero eliminato Hitler e ottenuto un'improbabile pace a discrezione solo con gli Alleati occidentali (con Roosevelt vivo ho qualche dubbio che ciò sarebbe potuto accadere), la guerra sul fronte orientale sarebbe stata vinta ai punti dai Tedeschi o al massimo avrebbe portato ad una pace di compromesso anche con l'URSS (senza gli aiuti occidentali l'URSS non era così incredibilmente più forte della Germania e stava esaurendo le sue risorse umane ad una velocità superiore rispetto alla Germania).
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E ora, il contributo di Alternate Historian, tradotto per noi da Generalissimus:
E se l'Unione Sovietica avesse vinto la Guerra Fredda?
Beh, questo vuol dire che l'URSS ha vinto la
competizione con gli Stati Uniti, che sono passati al Comunismo.
Proprio come nella nostra Timeline, solo che sono gli USA a crollare invece
dell'URSS, e l'esito sarebbero degli anno '90 e un 21° secolo completamente
diversi dai nostri, in molti più sensi di quelli che pensiamo.
Prima di tutto, se vogliamo esplorare un mondo in cui l'URSS ha vinto la Guerra
Fredda non dobbiamo capire solo cosa ha causato il crollo sovietico, ma anche
perché gli USA sono rimasti stabili mentre la loro controparte non ce l'ha
fatta.
Iniziamo a vedere cosa ha causato la caduta dell'URSS, e sono un sacco di cose,
davvero tante: la prima fu la fallita guerra in Afghanistan, dove l'URSS
intervenne a sostegno del governo afghano Comunista, ma venne duramente
sconfitta dagli insorti finanziati dagli USA, molti dei quali alla fine
divennero i Talebani.
La seconda cosa fu la crescente libertà dei media, che si ritorse contro il
governo Comunista quando le tante bugie e cospirazioni del governo vennero alla
luce.
C'erano molti problemi in URSS, troppi da menzionare, ma il vero problema era
l'economia in declino.
Di base, l'economia divenne troppo grande per essere gestita dal solo stato, e
questo creò molte turbolenze economiche, politiche economiche fallite e perdite
di denaro.
Praticamente la crescita dell'Unione Sovietica condusse alla sua morte.
Perché sto dicendo questo? Beh, dobbiamo guardare a questi problemi per capire
come sarebbe potuta sopravvivere l'URSS.
Ovviamente rimanere fuori dall'Afghanistan aiuterebbe, ma anche il sistema
posseduto dai Sovietici non funzionava e crollò su sé stesso.
In questo scenario diremo semplicemente che i Sovietici capiscano magicamente
come risolvere questi problemi, mentre gli Americani non riescono a risolvere i
propri.
Gli USA avevano molti problemi simili a quelli dell'URSS.
Durante gli anni '60 rimasero coinvolti in Vietnam, guerra che finì molto male;
il Watergate e i Pentagon Papers fecero solo crescere la sfiducia nel governo
americano; e le differenze tra le generazioni crearono una grande spaccatura nel
futuro del paese.
I problemi negli anni '70 peggiorarono solo la situazione, con la crisi degli
ostaggi in Iran, i crescenti fallimenti della politica estera americana e la
crisi petrolifera.
Forse se questi problemi americani continuassero a peggiorare entro la fine
degli anni '70 verrebbero gettati i semi della rivoluzione… Contemporaneamente
la paura del Comunismo diventerebbe meno intensa quando la Guerra Fredda
inizierebbe a scemare, e addirittura alcuni americani abbraccerebbero l'idea del
Socialismo per via dell'odio causato da ciò che è divenuto il governo.
Perciò in qualche modo i rivoluzionari Comunisti scenderebbero nelle strade
americane, incentivati dai Sovietici, e causerebbero problemi al governo
americano.
Queste proteste prenderebbero presto una brutta piega, dato che la polizia
aprirebbe il fuoco sui manifestanti, trasformandoli in martiri, un po' come
accadde durante la Sparatoria alla Kent State, ma su grande scala.
Questi atti di ritorsione farebbero odiare il vecchio sistema a sempre più
Americani, e anche la controcultura inizierebbe a scendere in strada per
chiedere il cambiamento.
Comunque, questi nuovi Comunisti non sarebbero a favore dell'Unione Sovietica,
ma prenderebbero una ferma posizione anti-sovietica, definendo lo stato
sovietico non uno stato Comunista, ma una dittatura, e direbbero che loro, i
Comunisti americani, sono i veri Comunisti, a favore della pace e della libertà
per tutti.
Quindi, questo atto di aggressione anti-sovietico aiuta i Comunisti ad ottenere
supporto, e con l'economia in continuo calo sempre più persone si rivolgerebbero
ai manifestanti e ai politici Comunisti.
Questa forma di Comunismo diventerebbe distintamente americana, le voci dei
padri fondatori verrebbero interpretate come voci a favore del Comunismo e la
Dichiarazione dei Diritti e il Socialismo verrebbero mescolati.
Ovviamente è molto improbabile che accada tutto questo, ma se accadesse, l'unica
strada che dovrebbe percorrere il Socialismo in America per sopravvivere è
essere visto come l'ideologia della libertà e dell'unità.
Dovrebbe prendere un aspetto americano ed essere visto come il vero Comunismo,
opposto a quello dei Sovietici.
Alla fine questi politici diventerebbero i leader del movimento Comunista, e
presto ci sarebbero una rivoluzione a Washington, violenze in tutti gli USA e
schermaglie tra i Comunisti e la polizia.
Una guerra civile scoppierebbe negli USA tra i Comunisti e i non Comunisti.
Alla fine, i Comunisti in qualche modo assalterebbero Washington, rovescerebbero
il governo e dichiarerebbero gli Stati Uniti un paese Socialista negli anni '80.
Praticamente gli USA soccomberebbero al Comunismo.
Non mi piacerebbe, ma se accadesse avverrebbe proprio così.
Quindi, in questo
scenario avremmo due superpotenze: una Comunista, e l'altra… Comunista.
A questo punto starete pensando "Beh, gli USA e l'URSS si uniranno e
conquisteranno il mondo con un'unica ondata rossa, verrà creata la Repubblica
Socialista Mondiale" o qualcosa del genere, giusto? No, questo non avverrà
affatto, e prima che vi precipitiate sulle tastiere per contestarmi, lasciatemi
spiegare il perché: in questo mondo alternativo ci sarebbero due superpotenze
globali, l'URSS e i nuovi USA Comunisti.
Queste due superpotenze andrebbero meglio d'accordo se, diciamo, gli USA fossero
capitalisti, comunque non sarebbero alleati e sarebbero più dei rivali.
La Guerra Fredda fu soprattutto un conflitto di ideologie, ma non fu solo
quello, fu una lotta per il controllo e le risorse.
Non penso che, solo perché gli USA sono diventati Comunisti, i Sovietici
sarebbero ansiosi di condividere il controllo con gli Americani, infatti nella
nostra TL le nazioni Comuniste raramente andavano d'accordo.
La Cina Comunista e l'URSS erano di frequente ai ferri corti, fino al punto di
combattere scaramucce lungo i loro confini.
All'URSS non interessava neanche il conflitto vietnamita nel sudest asiatico,
anche se il Vietnam del Nord era Comunista, ed era molto più interessata ai
propri interessi in Europa orientale, perciò penso che sarebbe lo stesso nelle
relazioni tra degli USA e un'URSS Comunisti.
Dopo che gli USA diverrebbero Comunisti sarebbe solo una questione di tempo
prima che inizino a finanziare e supportare i movimenti Comunisti nelle nazioni
europee.
Usando la CIA gli USA installerebbero governi Comunisti in tutta l'Europa
occidentale, ma sotto l'egida americana, la NATO verrebbe trasformata in
un'alleanza di paesi Comunisti e userebbero il loro potere per influenzare le
altre nazioni a passare nel campo Comunista.
Questo significa che la Cortina di Ferro cadrà? No, la Guerra Fredda
semplicemente si trasformerebbe.
La Russia ha sempre avuto cattivi rapporti con l'Europa, l'ha sempre vista come
in lotta tra l'Occidente e l'Oriente, ed è questo quello in cui si
trasformerebbe la Guerra Fredda: Comunismo russo contro Comunismo americano.
La NATO e l'America si vedrebbero come i veri Comunisti, e vedrebbero l'URSS
come falsi Comunisti che hanno usato le parole di Marx per instaurare una
dittatura.
La Germania verrebbe divisa tra le due potenze anche se la Germania Ovest
diventasse Comunista, anche Giappone e Corea del Sud verrebbero spinti a
diventare Comunisti, ma la Corea non si riunificherà e il Giappone non andrebbe
comunque d'accordo con la Corea o la Cina.
Questa nuova Guerra Fredda sarebbe un conflitto per le risorse e il potere,
entrambi i paesi finanzierebbero movimenti che favoriscano i loro interessi e
che siano loro fedeli, perciò potremmo facilmente vedere ribelli Comunisti
finanziati dalla NATO che combattere governi Comunisti finanziati dai Sovietici
o viceversa.
Non è facile dire se la Cina diventerà la potenza che è adesso, considerato che
la sua economia nella nostra TL è estremamente capitalista.
Come questo fatto influenzerà il suo commercio e le sue esportazioni è molto
dubbio, comunque avrebbe ancora una parte importante nel mondo.
Chissà quale delle due superpotenze sopravvivrà in questa nuova Guerra Fredda?
Il Comunismo diventerebbe il sistema economico più grande del mondo, come lo è
oggi il capitalismo.
Quanto sarebbe durato questo stato di cose? Comunque, se il Comunismo
conquistasse entrambi i contendenti della Guerra Fredda posso facilmente dire
che il mondo non si unirebbe sotto la falce e il martello.
Gli esseri umani non sono così, gli esseri umani sono creature sociali prone al
disaccordo e al conflitto, se il Comunismo avesse conquistato il mondo ci
sarebbe un'enorme frattura fra diverse nazioni e movimenti Comunisti.
Se gli USA diventassero Comunisti competerebbero comunque con la Russia, come
hanno sempre fatto.
E se l'Unione Sovietica vincesse la Guerra Fredda? Dalla caduta dell'URSS gli
USA sono diventati la nazione più potente della terra e forse l'unico egemone
del mondo, perciò la domanda potrebbe essere cosa accadrebbe se i ruoli fossero
invertiti e l'Unione Sovietica vincesse la Guerra Fredda? Come sarebbe il mondo?
Quali sarebbero i confini? Le possibilità per l'Unione Sovietica di vincere la
Guerra Fredda sono sempre state molto scarse e ve lo spiegherò subito: un motivo
importante è che le nazioni del Patto di Varsavia volevano semplicemente stare
più al fianco degli Americani che dei Sovietici, e questo per due ragioni.
La prima è che le nazioni della NATO, dopo la Seconda Guerra Mondiale, fecero
meglio di quelle del Patto di Varsavia ed erano molto più ricche; la seconda è
che le nazioni del Patto di Varsavia vedevano i Russi più come dei conquistatori
che dei liberatori.
Un altro importante motivo è che sarebbe stato duro per i Sovietici creare
rivolte filo-russe all'interno degli USA, perché alla maggior parte degli
Americani in generale piaceva il loro sistema.
Questo è dimostrato dal fatto che sono passati 150 anni da quando c'è stata una
rivolta all'interno degli Stati Uniti, il che è stupefacente, considerato anche
che quella rivolta non era per cambiare il sistema, ma per mantenere il sistema
immutato.
Ai Russi, invece, non piaceva molto l'Unione Sovietica, la sopportavano
semplicemente, perciò era più facile che l'URSS collassasse.
Il terzo motivo è che l'economia sovietica era troppo inefficiente per
funzionare, spesso i beni prodotti nelle fabbriche non raggiungevano il popolo,
e l'Unione Sovietica produceva parecchie armi perché era troppo inefficiente per
fabbricare prodotti non bellici da distribuire al popolo.
Perché questa TL funzioni dovrebbero accadere diverse cose: la prima è che gli
USA dovrebbero dimostrarsi un pessimo alleato.
In questa TL gli USA dovrebbero ritrarsi e non proteggere i loro alleati in
tempo di bisogno, per esempio non aiutando il Vietnam del Sud e la Corea del Sud
quando verrebbero invasi, così che le nazioni pensino che i Sovietici siano un
alleato migliore da scegliere se volessero essere protette.
Secondo, la recessione degli anni '70 dovrebbe essere simile alla Grande
Depressione, così che la popolazione americana si disilluda e inizi a pensare
che il capitalismo sia un'ideologia fallita, che il governo l'abbia ingannata e
che il Comunismo sia una strada migliore da percorrere.
Terzo, perché questa TL funzioni, gli USA dovrebbero ritrovarsi con alla loro
testa una sequela di presidenti inetti che trascinerebbero di volta in volta gli
USA in un baratro economico e geopolitico.
Infine l'URSS dovrebbe ritrovarsi con a capo una sequela di leader eccellenti
del calibro di Carlo Magno o Franklin Roosevelt che renderebbero l'URSS più
efficiente, migliorerebbero gli standard di vita e in generale eliminerebbero
tutte le inefficienze del partito e renderebbero felice la popolazione.
Questa TL inizierebbe a fine anni '40, con gli USA che non riescono a
influenzare abbastanza le elezioni in Francia e in Italia da non far vincere i
Comunisti, così che questi paesi diventino Comunisti e alleati dell'URSS.
Secondo, gli USA non dovrebbero difendere la Corea del Sud nella Guerra di Corea
per paura che la Russia o la Cina mettano in atto rappresaglie che condurrebbero
alla Terza Guerra Mondiale.
Una cosa simile dovrebbe accadere in Vietnam, mostrando agli altri alleati che
gli USA non sono un buon alleato e che l'Unione Sovietica è una scelta migliore
se vuoi essere difeso.
In questa TL il movimento Flower Power degli anni '60 avrebbe un aspetto molto
più maturo e adulto, perché includerebbe molti adulti resi disaffezionati dalla
recessione e sfiduciati dal capitalismo e dal governo.
I Russi potrebbero tentare di armare questi gruppi, così come le Pantere Nere.
Con l'inizio degli anni '80 e la generazione del Baby Boom ancora senza lavoro
gli USA sarebbero sull'orlo della ribellione.
Negli anni '80 le parti urbane degli Stati Uniti si ribellerebbero e
dichiarerebbero la nascita di uno stato Comunista, e gli USA discenderebbero
nella Seconda Guerra Civile.
In realtà penso che il governo vincerebbe questa guerra, soprattutto perché
l'esercito starebbe dalla parte del governo a causa del suo forte
conservatorismo, e questo andrebbe a tutto vantaggio del governo.
Anche i proprietari di fattorie probabilmente si schiererebbero col governo,
perché avrebbero paura che i Comunisti portino via loro la terra, e senza di
esse le città morirebbero di fame e rimarrebbero isolate.
Alla fine i ribelli Comunisti verrebbero schiacciati e il governo ristabilirebbe
l'ordine negli Stati Uniti.
Dopo molti decenni di inefficiente governo civile che hanno condotto ad una
rivolta Comunista a malapena sedata, l'esercito considererebbe le autorità
civili incapaci di affrontare la minaccia, e lo US Army esautorerebbe il
governo.
Dato che l'esercito è parecchio conservatore possiamo presumere che in questa TL
gli USA diventino una nazione governata dalle forze armate e perciò
diventerebbero molto più conservatori che nella nostra TL.
Dato che in questa TL l'URSS ha quasi distrutto gli USA, il nuovo governo
americano sarebbe violentemente anticomunista e cercherebbe di distruggere tutti
i segni del Comunismo, che diventerebbe una nuova eresia, similmente a come
accadde nella Germania Nazista o nella Spagna Franchista.
Nel frattempo, visto che gli USA si prenderebbero un paio di anni di pausa per
via della Guerra Civile e della susseguente ricostruzione, smetterebbero di
essere una superpotenza, e perciò questo sarebbe un momento perfetto per i Russi
per conquistare il resto dell'Europa occidentale, inclusi Benelux, Danimarca e
Germania Ovest.
Con l'URSS principale potenza, probabilmente la Cina non si aprirà al
capitalismo e al mondo occidentale, e rimarrebbe un regime Maoista povero e
isolazionista.
Dopo che gli USA recupereranno dalla guerra civile potrebbero accadere una o due
cose: la prima è che gli Stati Uniti potrebbero decidere che il mondo esterno
non fa più per loro.
USA, Giappone e mondo anglofono diventerebbero isolazionisti e commercerebbero
solo tra di loro, lasciando in pace e ignorando il resto del mondo.
La seconda cosa che potrebbe accadere è che gli Stati Uniti e i suoi alleati
rimasti si imbarchino in una crociata anticomunista per ristabilire la potenza
americana che potrebbe durare fino ad oggi, e onestamente non so dirvi come
potrebbe andare a finire.
L'URSS non sarebbe ancora crollata in questa TL, soprattutto perché sarebbe in
una forma economica molto migliore dopo aver avuto alla sua testa generazioni di
Carli Magni e Roosevelt, inoltre sarebbe molto più efficiente per lo stesso
motivo.
La conquista dell'Europa occidentale mostrerebbe anche che il Comunismo è
l'ideologia superiore e il quasi crollo degli USA farebbe lo stesso, l'URSS non
collasserebbe in questa TL.
Senza gli Stati Uniti come potenza principale in questa TL, l'apartheid
durerebbe di più, perché gli USA non imporrebbero le sanzioni, e questo vuol
dire che non ci sarebbero neanche tante ramificazioni economiche.
In questa TL gli attacchi dell'11 Settembre sarebbero diretti contro sia gli USA
che l'URSS, perché quest'ultima sarebbe la potenza dominante in Eurasia, nonché
una potenza atea.
Gli Stati Uniti sono principalmente Cristiani, e siccome secondo il pensiero
Islamico i Cristiani sono Ahl al-Kitab, questo renderebbe gli atei
religiosamente peggiore.
Inoltre l'Afghanistan non sarebbe ancora stato pacificato dall'invasione
dell'URSS, e per questo motivo l'Unione Sovietica dovrebbe farsi coinvolgere
militarmente in lunghe guerre mediorientali.
https://www.youtube.com/watch?v=02ml4SNaZ1k
Prima di cominciare, lasciatemi dire che non trovo questo scenario
particolarmente plausibile.
Il problema fondamentale è che tranne percorrere strane strade, i Sovietici non
avevano possibilità di vincere la Guerra Fredda.
A volte sembrerà che gli Stati Uniti fossero bloccati in un duello ideologico
mortale con una superpotenza di pari valore, ma in realtà le cose erano molto
meno equilibrate.
L'URSS venne mal governata durante la sua esistenza, i suoi leader andavano da
dittatori brutali con poco rispetto per la vita umana a burocrati incompetenti
più interessati alla bella vita che a prendersi cura sul serio della gente, e
questo fa il paio con le milioni di vite perse e la distruzione economica
portate dall'invasione tedesca durante la Seconda Guerra Mondiale, e pensandoci
bene non è sorprendente che l'URSS sia collassata quando lo ha fatto nella
nostra TL.
Detto questo, mi è stato chiesto di fare un video sui Sovietici che vincono la
Guerra Fredda, e così farò, ma sembra che i Russi debbano fare tutte le scelte
giuste e gli Americani tutte quelle sbagliate.
Sì, questa TL sembrerà implausibile, ma cercherò almeno di delineare uno
scenario che sembri possibile e perlomeno divertente.
Nella nostra TL il Presidente Franklin Delano Roosevelt scaricò il suo allora
vicepresidente Henry A. Wallace quando corse per un quarto mandato senza
precedenti.
Questo perché Wallace era molto liberale e impopolare tra i leader Democratici.
Al suo posto, Roosevelt corse con il Senatore Harry Truman, che si era fatto un
nome combattendo gli sprechi e l'inefficienza nei contratti bellici del governo
federale.
Quando Roosevelt morì, Truman divenne presidente, e secondo la mia umile
opinione, gettò le basi per la vittoria finale dell'America nella Guerra Fredda
rinunciando all'isolazionismo e spingendo per una politica estera interventista
che prevenne l'espansione del Comunismo.
Ora, presumiamo che ci sia Wallace al timone durante questo momento cruciale
della storia americana, cosa avrebbe fatto di diverso? Presumendo che Wallace e
Roosevelt vincano comunque nel 1944 e Roosevelt muoia come nella nostra TL,
Wallace diventerebbe presidente nel 1945, quando la prima grande decisione da
prendere sarebbe usare o meno le armi nucleari contro il Giappone. . A questo punto
Bhrghowidhon replica,
ironico: È commovente che il tema «Se i Sovietici avessero vinto la
Guerra Fredda» porti a due risultati: o gli Stati Uniti rimangono Superpotenza
(Comunista, contro l'URSS) oppure resistono vittoriosamente, certo in forme
autoritarie ma contro uno Stato omnipervasivo... L'Unificazione del Mondo sembra
inconcepibile (e mi congratulo se per lui gli Anni Novanta sono stati «d'oro»;
dall'altra parte dell'Oceano quest'impressione è andata persa...) . E ora,
la proposta di Inuyasha
Han'yō: Quella che vedete qui
sotto è una mappa ucronica (l'anno è il 1962) in cui in mondo è diviso in una guerra fredda
a tre: USA vs Impero Britannico vs Unione Sovietica. In blu scuro abbiamo gli USA, in
blu chiaro i suoi alleati; in verde scuro il Regno Unito, in verde chiaro i suoi alleati;
in rosso l'Unione Sovietica, in rosa i suoi alleati. La Svizzera è
l'unico paese neutrale. Quali POD sono necessari
per arrivare a questa situazione? . È il turno
della seguente ucronia di Demofilo, che ringraziamo infinitamente: 1924, la morte di Lenin e la difficile successione 1925-1927, Stalin tra i due fuochi 18 novembre 1935, il piano di Arcangelo 24 agosto 1939, il piano di Canton 1939-1945, la guerra parallela e il mito di Zaizef 27 settembre 1945, l’incontro Truman-Bucharin 15 maggio 1949, il tramonto della Stella Rossa 27 giugno 1949,
la Russia
del Secondo Impero .
Pietro Bosi ha un'altra proposta:
Operazione Unthinkable
(Impensabile) fu il nome in codice di due piani di guerra studiati dagli Alleati
occidentali contro l'Unione Sovietica. Entrambi furono commissionati alla fine
della seconda guerra mondiale dal primo ministro inglese, Winston Churchill, al
Joint Planning Staff delle forze armate britanniche. Il primo dei due piani
prevedeva un attacco a sorpresa delle forze angloamericane contro truppe
sovietiche stanziate in Germania per «imporre la volontà degli Alleati
occidentali» e costringere Stalin ad onorare gli accordi concordati a Jalta e
Potsdam sul futuro dell'Europa centrale. Quando le probabilità di successo
furono giudicate «irrealistiche» (fanciful), il piano fu abbandonato. Il nome in codice fu quindi
utilizzato invece per la strategia difensiva che i britannici avrebbero dovuto
adottare in caso di avanzata sovietica verso il mare del Nord e l'Atlantico in
caso di ritirata degli statunitensi dal teatro europeo. Questi studi strategici
furono i primi piani di contingenza progettati dagli Alleati occidentali per una
guerra contro l'Unione Sovietica; entrambi i piani erano segretissimi al momento
della loro stesura e non sono stati divulgati pubblicamente fino al 1998, dopo
la fine della Guerra fredda. Il premier britannico
ricevette la prima bozza l’8 giugno 1945. Il documento, stilato dall’Ufficio
pianificazione congiunta del Gabinetto di guerra britannico, ipotizzava, un
attacco su due direttrici, una settentrionale verso Stettino e una meridionale
verso Poznan. Era previsto l’impiego di 47 divisioni anglo-americane (di cui 14
corazzate), con una riserva di altre 40 divisioni. Dieci divisioni dovevano
essere polacche (i cosiddetti «polacchi di Londra», anticomunisti, che
combatterono in Italia e in Europa nord occidentale inquadrati nell’esercito
britannico) e 10 di ex prigionieri tedeschi. Per armare queste ultime, fu
ordinato al maresciallo Bernard Montgomery, comandante del 21° Gruppo di armate
anglo-canadese di stanza nella Germania settentrionale, di riunire e stoccare
tutte le armi di fabbricazione tedesca catturate dopo la resa. Il documento
tuttavia non era molto incoraggiante: l’operazione veniva definita «azzardata,
lunga e costosa» per l’enorme disparità delle forze. Tuttavia il piano non venne
cestinato. Mentre le relazioni tra Urss e blocco occidentale peggioravano di
giorno in giorno, il progetto fu trasformato da offensivo a difensivo, per
verificare se fosse possibile difendere le Isole britannicheda un attacco
sovietico sferrato dopo il ritiro delle forze americane dall’Europa. Il responso
di quello che viene considerato il primo piano militare della Guerra Fredda fu
solo parzialmente positivo. Data l’inferiorità aeronavale dell’Urss,
probabilmente la Gran Bretagna non sarebbe stata invasa. Ma tutta l’Europa
occidentale sarebbe stata conquistata dall’Armata Rossa e le isole britanniche
si sarebbero trovate esposte ad attacchi missilistici di devastante potenza
dalle coste belghe e francesi. Entrambi i piani sono disponibili qui in una
riproduzione anastatica dei documenti originali. E se nel 1945 fosse scoppiata
una nuova guerra tra Regno Unito, Stati Uniti e Unione Sovietica? . In risposta a
Pietro, aggiungiamo quest'altra ucronia tradotta da Generalissimus: E se
l'Operazione Unthinkable avesse luogo? Non sorprende che URSS e
Occidente si odiassero.
Churchill era furioso per il
numero di paesi sui quali l'URSS aveva rivendicato la propria influenza dopo la
caduta della Germania Nazista, credeva che quando la Seconda Guerra Mondiale
sarebbe finita l'URSS sarebbe stata sull'orlo del collasso totale, ma così non
fu, e a Churchill non piaceva il nuovo mondo che era nato. L’8 Maggio 1945 la Germania Nazista si arrese agli Alleati, e
sebbene gli Statunitensi stessero ancora combattendo contro i Giapponesi, la
guerra in Europa finì. . Riportiamo anche la curiosa domanda
postaci da Paolo Maltagliati: Gioco ucronico di 'ritorno al futuro' (da non prendere troppo
seriamente): come arrivare alla fine della Seconda Guerra Mondiale alla
divisione dell'Europa nel 1789? . A rispondergli è naturalmente
Bhrg'hros: Punto di Divergenza dovrebbe essere la Turchia nell’Asse, con
una conseguente diversa Operazione Bagration, stavolta anche ideata da Stalin in
persona e che dalla Georgia muoverebbe attraverso l’Anatolia fino ai Balcani e
alla Bosnia. L’Attentato di von Stauffenberg raggiunge l’obiettivo; a questo
punto iniziano le trattative per la fine del conflitto, ma l’Armata Rossa
prosegue le proprie operazioni in Grecia e in Romania, che si stacca dall’Asse,
venendo però occupata in Valacchia. Fino a qui è tutto abbastanza normale; da questa situazione,
tuttavia, si innesca un circolo vizioso, per cui Stalin sospetta che soprattutto
Churchill possa venir meno agli accordi presi e accettare una Pace separata, di
conseguenza si affretta a istituire una Confederazione di Repubbliche Popolari
(con Capitale Confederale a Costantinopoli) fra Turchia, Grecia, Bulgaria,
Romania (orientale: Moldavia e Dobrugia), Serbia, Bosnia e Albania, nei confini
dell’Impero Ottomano alla fine del 1789. Il Terzo Reich coglie allora l’occasione per proporre agli
Anglo-Americani un vero e proprio ritorno a 155 anni prima: sgombero di Norvegia
e Danimarca (purché riunite fra loro oltre che con l’Islanda e neutrali), della
Finlandia (da unire alla Svezia) nonché dell’Olanda e dell’intera Francia
(comprese l’Alsazia e la Lorena, ma senza Nizza e Savoia) con l’eccezione delle
ex-exclaves tedesche imperiali, restaurazione della Polonia-Lituania
indipendente (senza Pomerelia ossia Prussia Occidentale o Corridoio di Danzica
esteso), in cambio solo il recupero dell’intera Toscana appena persa. Data la situazione alla fine di luglio del 1944, la proposta
sarebbe stata sicuramente molto vantaggiosa per gli Anglo-Americani, ancora di
più per la Francia (sgomberata senza colpo ferire, quando gli Alleati erano
ancora solo sulla costa normanna) e inaggirabile per l’Unione Sovietica, che
avrebbe recuperato Estonia e Livonia, ma non si sarebbe potuta espandere oltre
perché bloccata dalla Polonia-Lituania. Il Terzo Reich si sarebbe ridotto a tutti i territorî che nel
1789 erano direttamente o indirettamente sotto l’Imperatore (compresa la
Valacchia) e/o il Re di Prussia; la Repubblica di Salò verrebbe compensata con i
settori occidentale e meridioanle della Zona di Operazioni del Litorale
Adriatico e col recupero del Governatorato di Dalmazia; lo Stato Indipendente di
Croazia si ridurrebbe all’antica Repubblica di Ragusa, la Jugoslavia non
comunista al Montenegro nei confini del 1789. Il Protettorato Britannico su
Malta si estenderebbe a tutto l’ex-Regno delle Due Sicilie, mentre i Savoia
verrebbero restaurati nella sola Sardegna e lo Stato Pontificio diventerebbe una
Monarchia Costituzionale sotto Protettorato Statunitense, esteso ad Avignone
(con base militare). Rispetto al 1789 storico rimarrebbero alcune difformità: i
confini svizzeri sarebbero quelli del 1944 (quindi con Tarasp e Neuchâtel ma
senza Valtellina), gli Stati Sardi di Terraferma e Hannover sarebbero del Reich
e non delle rispettive Dinastie già feudali. . Se
volete contribuire alle discussioni in corso, scriveteci a questo
indirizzo...
Considerato che nella nostra TL Wallace fu un critico delle armi nucleari, direi
che deciderebbe di non utilizzarle, e ordinerebbe invece un'invasione terrestre.
L'Operazione Downfall, la proposta invasione Alleata del Giappone, parte, ed è
un sanguinoso disastro: il Giappone riuscirebbe a prevedere i piani d'invasione
Alleati con precisione e disporrebbe le sue difese di conseguenza, anche se le
sue forze armate sarebbero gravemente carenti di uomini a causa delle perdite
precedenti e dei bombardamenti Alleati.
Il Giappone affronterebbe l'invasione con attacchi composti da ondate di masse
umane di civili, alcuni dei quali armati con spade e lance di bambù prima degli
attacchi delle unità corazzate regolari.
Le perdite Alleate si conterebbero a milioni col trascinarsi della guerra, prima
che il Giappone finalmente si arrenda nel 1947.
La sanguinosa fine della guerra terrebbe lontani gli USA da qualsiasi intervento
oltremare, l'isolazionismo tornerebbe di moda decenni prima che nella nostra TL.
Nel frattempo le forze sovietiche hanno più successo, dopo la loro dichiarazione
di guerra al Giappone aiutano la Cina a cacciare i Giapponesi dal continente e
invadono l'isola giapponese dell'Hokkaido, riescono anche a occupare l'intera
Corea, perciò non ci sono nessuna Corea del Nord e del Sud, solo una Corea unita
Comunista.
Il Giappone postbellico però non è così fortunato, e si ritrova diviso tra
diverse zone d'occupazione organizzate alla fine in un Giappone del Nord
Comunista e un Giappone del Sud capitalista, perciò anche se la Guerra di Corea
potrebbe essere evitata il Giappone potrebbe affrontare un conflitto simile.
Nel frattempo, al di fuori dell'Asia orientale, il Presidente Wallace
cercherebbe la pace con l'Unione Sovietica, così da potersi concentrare sulle
questioni interne come la sanità e i diritti civili.
Nella nostra TL Wallace fu un forte sostenitore del New Deal e del liberalismo,
e pensava che una posizione militarista contro i Sovietici fosse
controproducente, perciò non sfiderebbe le azioni sovietiche come il rifiuto di
Stalin di rimuovere le truppe sovietiche dalla Persia nel 1946, un'azione che
potrebbe condurre al rovesciamento del governo persiano da parte dei Comunisti.
Wallace rifiuterebbe anche sdegnosamente qualsiasi aiuto all'Europa.
Nella nostra TL Truman inviò miliardi per ricostruire l'Europa occidentale dopo
la Seconda Guerra Mondiale, un'iniziativa nota come Piano Marshall.
Si sperava che il recupero economico causato dal piano avrebbe ridotto
l'influenza del Comunismo in Europa, ma in questa TL alternativa Wallace si
opporrebbe ad un piano del genere per paura di inimicarsi i Sovietici, inoltre
il semplice costo del piano renderebbe qualsiasi aiuto all'Europa politicamente
e finanziariamente improbabile.
Perciò, senza il Piano Marshall, il Comunismo si diffonde rapidamente in Europa.
La Grecia è la prima a cadere per mano dell'insurrezione Comunista che stava
affrontando nel 1947 e che nella nostra TL fu uno dei motivi principali del
piano Marshall.
In seguito Italia e Francia eleggerebbero dei governi Comunisti, perfino la
Germania si riunirebbe decenni prima come parte dell'accordo per ricevere
assistenza economica tramite il Consiglio di Mutua Assistenza Economica, o
Comecon, che nella nostra TL era la risposta sovietica al Piano Marshall, e che
in questa TL alternativa sarebbe un'organizzazione molto più potente.
Presumerei anche che Wallace non si opponga alla cessione di Berlino Ovest a
questa nuova Germania unita, perciò niente Blocco di Berlino.
Inoltre, neanche la NATO esiste in questa TL, per via di un presidente americano
non interessato all'opporsi al Comunismo o a relazioni più strette col Regno
Unito, perché si sa che Wallace disse "Tranne che la nostra lingua comune e una
tradizione letteraria comune, abbiamo più in comune con la Russia Comunista che
con l'Inghilterra imperialista".
Perciò l'Inghilterra sarebbe da sola a difendersi dai Sovietici e dovrebbe
approfondire le sue relazioni col resto del Commonwealth e le poche nazioni
capitaliste rimaste in Europa.
Ciononostante, sarebbe accondiscendente coi Sovietici tanto quanto Wallace, e i
Sovietici ne sarebbero felici, visto che otterrebbero un mercato dove
commerciare.
Presumibilmente, se Wallace fa tutte le cose che ho detto, perderebbe le
presidenziali del 1948 contro il candidato Repubblicano, che probabilmente, a
causa della svolta isolazionista dell'America, sarà Robert Taft, figlio dell'ex
presidente William Howard Taft e fervente isolazionista.
Potrebbe perfino ottenere il favore del sud, che abbandonerebbe i Democratici a
causa della campagna di Wallace a favore dei diritti civili.
Con Taft l'America si dirigerebbe verso l'isolazionismo assoluto e
smantellerebbe il New Deal.
Intanto, ci sarebbe una reazione così negativa alla campagna per i diritti
civili di Wallace che qualche anno dopo la Corte Suprema manterrebbe in essere
la segregazione .
Per quanto riguarda i Sovietici, Taft li tollererebbe fin quando non
interferiscono in America.
E così, con l'America che si isola dalla maggior parte del mondo, l'Unione
Sovietica inizia un periodo di riforme e di eterna riorganizzazione, che
inizierebbe nel 1953 con la morte di Stalin e la sua sostituzione con Lavrentij
Berja, capo della polizia segreta che nella nostra TL guidò per un breve periodo
l'Unione Sovietica prima di essere esautorato da un colpo di stato dei membri
della linea dura.
Apparentemente avevano paura delle sue riforme liberali, e che si sarebbe
accordato con gli USA per ottenere denaro per ricostruire l'economia dell'URSS
distrutta dalla guerra, ma in questa TL, con gli Stati Uniti non interessati ad
opporsi ai Sovietici, Berja potrebbe sopravvivere e continuerebbe le sue riforme
senza interferenze da parte degli altri leader sovietici, forse perché
diverrebbero vittima di purghe dopo che Berja consoliderà il suo potere.
La destalinizzazione inizierebbe con la chiusura dei gulag e la denuncia del
culto della personalità di Stalin, il governo sovietico si concentrerebbe
sull'aumento della produzione di cibo, il miglioramento della sanità e la
costruzione di infrastrutture invece di spendere denaro nell'industria bellica.
Considerato che Berja era responsabile del programma atomico sovietico e lo
supervisionava, saprebbe come gestire grandi progetti, e probabilmente anche
gestire la logistica necessaria per ricostruire l'economia sovietica.
Sul palcoscenico internazionale l'Unione Sovietica sarebbe libera di diventare
il leader mondiale indiscusso.
Senza la pressione della Guerra Fredda i Sovietici potrebbero avere il
pragmatismo per cooperare con tutti i tipi di governo coi quali vorrebbero
lavorare, e anche se preferirebbero i compagni rivoluzionari Comunisti,
commercerebbero con qualunque nazione lodi le idee di Marx e Lenin, perciò
l'entrata nel Comecon verrebbe estesa ai paesi dell'Asia e dell'Africa,
incoraggiati dalla politica dell'Unione Sovietica di permettere a sempre più non
Russi di assurgere a posizioni di leadership nelle organizzazioni del congresso.
Ma tutte le cose belle finiscono, e ad un certo punto gli USA si rendono conto
che il mondo sta soccombendo al Comunismo, forse troppi governi latino-americani
si sposteranno a sinistra e nazionalizzeranno le imprese americane, scatenando
il terrore negli Stati Uniti.
Nel 1964 gli USA eleggono un presidente anticomunista e interventista che
inizierebbe un massiccio assembramento militare prima o durante i primi
interventi diretti nei Caraibi e in America centrale a sostegno dei cosiddetti
combattenti per la libertà democratici, ordinando al contempo all'Unità per i
Servizi Strategici (la CIA non è mai stata creata in questa TL) di minare i
governi rossi di tutto il mondo.
Verranno fatte anche alcune aperture al blocco inglese, ma anche se i Britannici
all'inizio avrebbero delle simpatie per l'obiettivo americano di mettere fine al
Comunismo, non avrebbero interesse a rischiare un confronto con i Sovietici.
Con l'America che inizia a scatenarsi, i Sovietici si organizzerebbero per
contenerla e tentare di evitare uno scontro nucleare.
Armi verrebbero spedite in segreto ai partigiani che combattono l'occupazione
statunitense in America Latina, mentre i Sovietici denuncerebbero pubblicamente
i crimini di guerra americani.
Al contempo i Sovietici sponsorizzerebbero l'ala militare del Comecon,
un'alleanza militare di nazioni Comuniste chiamata Patto di Parigi, che
includerebbe la Cina, che i Sovietici considererebbero uno dei suoi alleati più
stretti, e lavorerebbero duro per mantenere forti le relazioni fra i due stati,
e quindi in questa TL non ci sarebbe nessuna Crisi Sino-Sovietica.
Ma la vita non si fermerebbe a causa di una Guerra Fredda, l'Unione Sovietica
affronterebbe un movimento di liberazione delle donne ispirato in parte dalle
riforme di qualche non russo che è riuscito a scalare i ranghi.
Sempre più donne cercano di irrompere nel mondo degli uomini prendendo a esempio
le 800.000 donne che servirono nelle forze armate sovietiche durante la Grande
Guerra Patriottica, esse sosterrebbero che se le donne possono combattere e
morire per la madrepatria, perché non potrebbero ottenere una buona istruzione o
avere un lavoro vero? Il governo sovietico sorprendentemente accetta queste
richieste e inizia a sponsorizzare un crescente coinvolgimento delle donne nella
società, sperando che possano offrire nuove prospettive.
Sfortunatamente le cose sono molto meno progressiste negli USA, in patria c'è
una nuova e peggiore Paura Rossa che può essere solo descritta come Maccartismo
sotto steroidi, qualunque cosa remotamente considerata Comunista viene eradicata.
Carriere vengono distrutte, la liberazione delle donne viene considerata una
barzelletta e solo i cosiddetti valori tradizionali americani vengono sostenuti,
fermando tutti i progressi sociali per i decenni a venire.
Vengono reintrodotte anche alcune vecchie critiche anti-Cattoliche a causa di
alcuni paesi Cattolici che sono diventati Rossi.
Non c'è nessuna Great Society, e neanche nessun Medicare o Medicaid, perché
pensare che il governo paghi qualcuno perché si curi è solo un gigantesco piano
Comunista per distruggere il paese.
In questa TL alternativa non c'è neanche il Civil Rights Act o Voting Rights Act,
anche se alcuni stati e città fanno passare delle leggi che rendono più facile
la vita agli Afroamericani, ma questo non basta ad arginare una marea di uomini
e donne di colore arrabbiati e disperati che tentano di fare resistenza non
violenta per protestare contro le politiche razziste americane.
Queste diventano sempre più inutili, e il governo inizia a usare mezzi violenti
per reprimere le proteste, causando centinaia di morti in tutto il paese,
inclusi i leader dei diritti civili come Martin Luther King Jr.
A causa di questo sempre più Afroamericani passano ai metodi violenti propugnati
da Malcolm X e altri, e questo è specialmente vero tra i soldati neri che
tornano a casa dalle guerre in America Latina, che scoprono di non poter più
camminare per strada senza essere assaliti da uomini bianchi, perciò
porterebbero la loro esperienza e il loro addestramento ad un crescente
movimento ribelle che si diffonderebbe in tutto il sud e le grandi città
d'America.
Non aiuterebbe neanche il fatto che negli anni '70 l'economia americana sarebbe
un disastro a causa della preferenza degli USA a sostenere l'industria militare
e il trascuramento delle altre aree dell'economia.
Intanto i comandanti americani si affiderebbero a mezzi sempre più brutali per
schiacciare il Comunismo in America Latina, gli stati del Comecon istituirebbero
delle sanzioni, i pochi stati che commerciano liberamente con gli USA sono delle
dittature che parlano tanto di libertà ma non si curano affatto del benessere
del loro popolo.
Questo porta all'aumento dell'inflazione e della disoccupazione, e alla luce di
questo il morale sarebbe ai minimi storici.
Le città non riescono a gestire la nuova epidemia di droga che sta colpendo il
paese o il crimine che essa ha portato, i militari non riescono a trovare nuovi
uomini che si arruolino dato che i giovani fanno qualsiasi cosa per evitare di
combattere guerre infinite in America Latina.
Nelle stesse forze armate i generali devono affrontare la rabbia dei propri
soldati, che aggrediscono i loro ufficiali invece di eseguire i loro ordini.
Ancora peggio, le milizie nere nel sud e altrove stanno diventando sempre più
aggressive: all'inizio si trattava solo di una campagna di attentati dinamitardi
condotta contro gli edifici governativi e i monumenti della Guerra Civile, ma
ora i ribelli attaccano le basi militari per rubare le armi e in qualche caso
tagliano l'energia elettrica alle città in nome della cosiddetta Repubblica
della Nuova Africa.
A proposito, in questa TL alternativa i conservatori sono molto più a favore del
controllo delle armi.
Il governo risponde imponendo la legge marziale nella maggior parte della Black
Belt e addirittura recinta i quartieri delle principali città.
Le esecuzioni pubbliche dei ribelli sono comuni, ma sembrano avere pochi
effetti, a parte creare nuovi martiri della causa.
Le rappresaglie dei gruppi di vigilanti contro la comunità nera peggiorano solo
la situazione e altri gruppi vengono perseguitati in tutto il sud, incluso
chiunque venga sospettato di essere un Comunista o un attivista dei diritti
civili, perfino gli Ebrei, i giornali di sinistra e i sindacalisti iniziano ad
avere paura.
L'Unione Sovietica, d'altro canto, non potrebbe stare meglio: gli anni '70 e '80
sono un periodo di liberalizzazione economica, ma alla fine degli anni '80 i
Sovietici sono tutto tranne che Comunisti, vista le loro economia di mercato
Socialista simile a quella della Cina nella nostra TL.
A questa situazione ha contribuito in parte il fatto di decidere di non
intervenire in Afghanistan, vista come è ridotta male l'America dopo le sue
guerre, e di evitare di ripetere i suoi errori.
Il culmine di queste riforme è la riorganizzazione dell'URSS nell'Unione degli
Stati Sovrani nel 1990: questa nuova confederazione dà alle ex repubbliche
sovietiche il controllo completo dei loro affari interni, specialmente ai paesi
baltici, che l'hanno chiesto per decenni, ma tutte sono ancora legate al governo
centrale quando si tratta di politica estera e difesa.
I Sovietici si sono trasformati in un faro luminoso per il mondo intero.
Ovviamente questo è solo quello che vogliono farvi pensare, in realtà anche se
in questa TL alternativa le cose per un cittadino sovietico medio vanno molto
meglio, questa non è affatto un'utopia.
L'Unione degli Stati Sovrani non ti porterà via nel cuore della notte per un
interrogatorio, ma essere critico nei confronti dello stato monopartitico
potrebbe finire con te che perdi il lavoro, inoltre ci sono telecamere ovunque e
nessuno si stupisce se il governo intercetta le tue telefonate perché non ci
sono motivi per cui non dovrebbe farlo, il governo lo fa per proteggerci dai
terroristi fascisti… Anche l'idea di un internet libero e aperto non esiste in
quest'Unione Sovietica liberale, esiste una specie di internet, ma è
pesantemente monitorato, e solo i siti approvati dal governo sono pubblici.
Ma anche se l'Unione Sovietica non è un'utopia Socialista è comunque un posto
migliore degli Stati Uniti in questa TL alternativa: negli anni '90 gli USA non
hanno goduto dell'età d'oro e hanno eletto un nuovo presidente che risolva i
problemi interni e lasci in pace il resto del mondo, perciò la Guerra Fredda
finisce con il disgelo delle relazioni e il ritorno dei commerci in America.
La nuova America si concentra sullo sviluppo economico tagliando il budget alle
spese militari e spendendo denaro nella rivitalizzazione economica e i programmi
sociali.
Sfortunatamente il movimento Nuova Africa è ancora un problema, e anche se è
stata fatta passare una legge per i diritti civili, i governatori degli stati
del sud rifiutano i soldi inviati dal governo, causando una nuova crisi politica
e nuove richieste di secessione.
Questo ovviamente preoccupa parecchio il mondo, al quale non piace l'idea di una
guerra civile nell'America dotata di armi nucleari.
Anche se i suoi giorni da superpotenza sono finiti, ha ancora abbastanza armi da
causare gravi danni se la violenza si diffondesse nel resto del mondo.
Cosa ancora peggiore, col nuovo millennio spuntano altri problemi: i
fondamentalisti Islamici stanno diventando sempre più violenti e il governo
Comunista dell'Unione Araba non riesce a gestirli, mentre il Giappone del Sud
non si è ancora arreso e vede una rivitalizzazione della cultura imperiale, cosa
che spaventa i suoi vicini.
Inoltre, la Cina pensa che la nuova Unione degli Stati Sovrani sia diventata
troppo riformista, e che ci sia bisogno di un nuovo leader per questo mondo
rosso vittorioso.
Con la morte del padre della
Rivoluzione d’Ottobre, Lenin, avvenuta dopo una lunga paralisi nel 1924,
numerose e diverse erano le posizioni all’interno del Partito Comunista
dell’Unione Sovietica e difficile era la situazione del paese. All’interno
del partito avevamo due fazioni contrapposte: la “destra” capeggiata da
Nicolaj Bucharin e la “sinistra” di Lev Trockij, che opponevano fortemente
poiché avevano due diverse soluzioni per quanto riguarda sia la politica
economica, sia la politica estera. Bucharin riteneva che la Russia doveva essere faro per il comunismo a livello internazionale, diversamente da
Trockij che teorizzava la “rivoluzione mondiale”. In campo economico i
metodi erano sostanzialmente due: la “destra” caldeggiava la possibilità
che l’industrializzazione potesse essere sostenuta soltanto con
un’agricoltura sviluppata, mentre la “sinistra” era favorevole
all’industrializzazione di massa, depredando le risorse del mondo rurale. Le
differenze erano quindi enormi tanto che il 7 maggio 1925 ci fu uno scontro
all’interno del direttivo del Pcus che provò la conclusione anticipata dei
lavori da parte del segretario generale Stalin.
Stalin infatti era stato nominato da Lenin segretario del
partito nel 1922, ma la contrapposizione tra Bucharin e Trockij rischiava
veramente di bloccare la rivoluzione e lo sviluppo. Dopo aver cercato una linea
comune tra le due ali estremiste, Stalin decise di attuare la seguente
strategia: decise di adottare le linea di Trockij, isolando Bucharin
e successivamente avrebbe fatto la stessa cosa con il leader della
“sinistra” del Pcus. Così fu adottata la linea della “rivoluzione
mondiale” e fu varata la nuova economia politica (la Nep
staliniana) mentre Trockij veniva eletto, sotto l’approvazione di Stalin,
presidente dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche. Il povere
Bucharin fu espulso dall’Urss e dovette trovare rifugio in Cina, sotto la
protezione del regime nazionalista di Chiang Kai-Schek e del Kuomintang.
Erano passati quasi dieci anni dallo scontro
all’interno della direzione del Pcus, ma tanto era cambiato: Stalin era
rimasto saldo alla testa del partito, Trockij era stato nominato presidente
dell’Urss e Bucharin si trovava in esilio a Pechino. Ma a questo punto Stalin
decise di attuare il piano segreto che aveva elaborato durante una breve vacanza
ad Arcangelo, località russa bagnata dal Circolo Polare Artico. Il “piano di
Arcangelo” fu attuato lunedì 18 novembre 1935: il presidente Lev Trockij fu
arrestato dalla polizia politica del regime e condotto nelle segrete nel
Cremlino, dove fu sgozzato dalle guardie per ordine di Stalin. La stessa mattina
a Pechino Bucharin riuscì in modo rocambolesco a scappare ad un attentato
compiuto dagli scagnozzi di Stalin. Il “Piano di Arcangelo” non portò
quindi ai risultati sperati e questo avrebbe pesato soprattutto nei successivi
avvenimenti.
Nicolaj Bucharin, dopo essere riuscito a scampare
all’attentato, aveva iniziato una riflessione profonda sulle sue convinzioni e
sulle sue idee. Durante gli anni di esilio poi vide come in Cina Chiang
Kai-Schek, presidente della repubblica cinese, aveva trasformato il Kuomintang,
partito nazionalista, in una moderna formazione democratica che univa tutte le
correnti democratiche: il “partito democratico cinese” vedeva seduti intorno
allo stesso tavolo moderati, riformisti, progressisti e nazionalisti e un
governo di “unità nazionale” era l’unica via per uscire dalla crisi e
dalla possibile invasione giapponese. Il 24 agosto 1939, il giorno dopo il patto
di non aggressione tra Hitler e Stalin, Bucharin riunì nella saletta del
Vecchio Teatro a Canton numerose personalità russe fuggite alla Rivoluzione:
Petr Arkad’evic Stolypin, ex-primo ministro che era riuscito a scampare ad un
attentato nel 1911, Aleksandr Kerenskij, ex-primo ministro socialdemocratico
esiliato dai sovietici dopo l’ottobre 1917 e altri funzionari del vecchio
apparato statale zarista. Ma la vera sorpresa la presenza dell’intera famiglia
imperiale russa, che tutti pensavano trucidata per ordine di Lenin; in verità
lo zar Nicola II, la zarina Alessandra, le figlie Olga, Tatiana, Maria,
Anastasia e lo zarevic Alessio erano riusciti ad evadere dal confino in Siberia
e grazie ai reparti dell’esercito ancora fedeli alla corona avevano raggiunto la Cina
, sotto la protezione di Chiang Kai-Schek. Alla fine dell’incontro fu chiara
la nuova e “incredibile” linea politica assunta da Bucharin: rovesciare
Stalin e la sua cricca, concludere l’esperienza comunista in Russia e
riportare al potere lo zar con un regime pienamente democratico alle spalle. La
“linea politica di Canton” venne segretamente sottoscritta da Nicola II,
Bucharin, Stolypin e Kerenskij con il consenso dello stesso Chiang Kai-Schek che
aveva promesso mezzi e uomini per riuscire a rovesciare il “pericolo rosso”.
Mentre l’Unione Sovietica prima si era spartita con
la Germania
nazista l’Europa orientale e successivamente aveva ingaggiato con Hitler una
guerra sanguinosa, Bucharin, artefice del piano di Canton, continua a delineare
come riuscire a far cadere il regime staliniano. Prima di tutto Stalin si era
macchiato le mani con le sue orrende “purghe” che avevamo eliminato molti
dirigenti storici della Rivoluzione Rossa; questo non aveva quindi garantito
tutta la fedeltà al dittatore. In secondo luogo era circolata la voce della
riapparizione dello zar, che tutti in Russia credevano morto. Questo fece
nascere la leggenda della “resurrezione” di Nicola II rafforzando la
“resistenza bianca” interna coordinata da generali fedeli al vecchio regime
e dalla Chiesa ortodossa.
Parallelamente al colpo di stato, parte degli aderenti al
nuovo progetto decisero di impegnarsi direttamente nella lotta contro
l’invasore nazista. Và ricordato il cecchino Vassily Zaizef, figlio di una
famiglia di pastori residenti nei Monti Urali e fervente sostenitore dello zar,
che fu il principale artefice della vittoria a Stalingrado e della ritirata
nazista nel febbraio del 1943. Il 27 giugno 1944 fu lo stesso Zaizef ad entrare
a Varsavia, alla testa dell’Armata Rossa, liberandola dai tedeschi. Per i
russi era quindi diventato un eroe nazionale.
Circa un anno dopo, il 25 aprile 1945, lo stesso Vassily
Zaizef, nominato da Stalin generale dell'Armata Rossa visto il merito militare
e la grande popolarità, incontrava sul fiume Elba i rappresentati
dell’esercito degli Alleati angloamericani. Quel giorno Zaizef diede ai
rappresentanti del comando statunitense una voluminosa borsa in pelle che doveva
essere consegnata al Presidente Harry Truman.
Nella Sala Ovale della Casa Bianca, cinque mesi dopo aver
letto i numerosi fogli che erano contenuti fantomatica borsa di Zaizef, Truman e
Bucharin ebbero un incontro segreto nel quale gli Stati Uniti decisero di
stringere un patto ferreo con i “ribelli russi” per riportare lo zar al
potere. Allo stesso tempo però avrebbero mantenuto un atteggiamento di completa
indifferenza nei confronti dell’Unione Sovietica in modo da non creare crisi
internazionali o quale altro problema. Truman consegnerà a Bucharin una lettera
per Nicola II nella quale indicava come necessario poteva essere la rinascita di
una Russia zarista per evitare quella che il Presidente già definiva “guerra
fredda”.
15 maggio 1949. Nelle periferie della città di Mosca
scoppiano numerosi tumuli che coinvolgono operai, contadini e studenti stanchi
della nuova stagione della purghe che Stalin aveva inaugurato dalla primavera
del 1948. Contro la rivolta sono mandati diversi reparti prima della polizia
politica e successivamente dell’esercito, ma gran parte dei militari gettano
le armi e si uniscono alla rivolta che verso le 12.00 raggiunge la Piazza Rossa.
Le autorità del Soviet Supremo e del Pcus intervengono dichiarando lo stato
d’assedio e richiamando altri reparti dislocati fuori dalla capitale, ma è
inutile. Sta di fatto che la stessa cosa avviene a Leningrado e Stalingrado: la
gente scende in piazza e i militari si uniscono alla loro protesta. Alle 19.35
dello stesso giorno dal Cremlino arrivava una circolare nella quale si dice
esplicitamente che sarà indetto un congresso straordinario del Pcus per
risolvere i problemi e invita la popolazione a ritornare nelle proprie case
senza creare problemi. I quali nascono proprio dopo il comunicato: la gente
infatti decise di invadere il Cremlino e a questo punto scatta il colpo di stato
che Bucharin aveva con abilità progettato dieci anni prima, nella riunione di
Canton. Vassily Zaizef, generale dell’Armata Rossa, con un manipolo di uomini
ben armati riesce ad arrestare Stalin e a tenerlo ostaggio nel suo ufficio al
Cremlino. Allo stesso tempo ordina che le porte del Cremlino siano aperte e che
nessuno cerchi di ostacolare la ricolta che quindi invade “pacificamente”il
centro del potere sovietico. A questo punto viene convocata una conferenza
stampa nel salone centrale del Cremlino alla quale partecipano Zaizef e un
ripulito Nicolaj Bucharin, il quale dichiara ufficialmente chiusa la parentesi
socialista sovietica. E successivamente Bucharin ricordò tutto quello che
Stalin con la sua cricca aveva fatto: le purghe contro i responsabili del
partito, contro i militari e gli esponenti storici della rivoluzione. Tutto era
finito e Stalin sarebbe stato processato e rinchiuso nelle carceri militari di
Mosca poiché chiuse dovevano essere sia i gulag e la pena di morte doveva
essere abolita.
Bucharin finalmente poi disse “che l’illuminato zar
di tutte le Russie, sua eccellenza Nicola II e la vera e unica famiglia
imperiale russa erano sopravvissuti alle orde barbariche bolscheviche”. Fu
dichiarata la formazione di una giunta politica e militare che avrebbe
successivamente portato il paese verso la pacificazione interna formata da
Bucharin, da Zaizef, da Stolypin e da Kerenskij. La stessa notte, alle 24.00
precise fu ammainata dalla torre centrale del Cremlino la bandiera rossa con
falce e martello e con una decreto della giunta fu ufficializzata lo
scioglimento dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche trentadue
anni dopo la Rivoluzione d’Ottobre e la presa del potere da parte dei soviet e
veniva sciolto l’accordo politico e militare che legava l’ex-stato sovietico
ai paesi dell’Europa dell’Est: il Comminter e il Patto di Varsavia venivano
quindi sciolti e le truppe sovietiche presenti in quei paesi avevano l’ordine
di ritirarsi subito. Si dissolveva quindi in un giorno l’eblematica “cortina
di ferro” che era scesa sull’Europa e che l’aveva spaccata in due. La
guerra fredda era durata soltanto quattro anni.
Circa un mese dopo la fine della dittatura sovietica
Nicola II e la famiglia arrivarono in treno nella ribattezzata San Pietroburgo
dove furono accolti con tutti gli onori dai reparti militari di Zaizef, dal capo
della giunta Bucharin e dal presidente della commissione che stava redigendo la
nuova carta costituzionale Kerenskij. Una folla immensa salutò il ritorno al
trono dello zar che dichiarò l’intenzione di riapre la vecchia Duma, il
parlamento russo, e di indire quindi libere elezioni a suffragio universale.
Non sorprende che immediatamente dopo la caduta di Berlino nacque la Cortina di
Ferro.
Ma sorprende l'esistenza di un piano così ridicolo e pericoloso che non avrebbe
causato solo la Terza Guerra Mondiale, ma una guerra nucleare.
Venne ideato nientemeno che da Winston Churchill, ed era chiamato Operazione
Unthinkable.
L'URSS iniziò a installare nuovi governi Comunisti in Europa orientale, e le sue
armate, agli occhi di Churchill, erano troppo a ovest, e così propose una
soluzione chiamata Operazione Unthinkable.
Ed era davvero "Unthinkable" (impensabile): il piano prevedeva un conflitto
Anglo-Americano su vasta scala contro i Russi che doveva espellere le forze
sovietiche da Germania, Polonia ed Europa orientale per contrastare la crescente
potenza della Russia.
Dato che era fin troppo sopra le righe, molti pensavano che l'Operazione
Unthinkable fosse suicida, quindi questo piano di guerra totale venne
rapidamente ignorato dai leader più ragionevoli poco dopo che Churchill perse il
suo incarico per motivi non correlati ad esso.
Ma cosa sarebbe successo se l'Operazione Unthinkable fosse diventata realtà?
Cosa sarebbe accaduto? Quale sarebbe stato l'esito di un piano così strano, se
fosse stato eseguito? Beh, ecco uno scenario: il primo ostacolo delle potenze
alleate, intese come Inghilterra e USA, sarebbe stato superare il grande
svantaggio numerico esistente tra esse e i Russi.
I Russi avevano un totale di 11 milioni di soldati, 6,5 dei quali si trovavano
sul fronte tedesco, l'esercito sovietico semplicemente superava di numero le
forze anglo-americane con un rapporto di 2:1, quindi gli Alleati come avrebbero
potuto porre rimedio a questo? Beh, il piano prevedeva di riarmare 100.000
soldati tedeschi catturati e far ripartire la distrutta macchina da guerra
tedesca, ma stavolta sotto il controllo degli Alleati e contro i Russi.
Ma anche riarmare i Tedeschi non sarebbe bastato a raggiungere la parità
numerica con i Sovietici, perciò c'era un'altra opzione: la guerra nucleare.
Churchill sapeva del Progetto Manhattan e di come gli Americani avessero il
potenziale per creare delle bombe atomiche (tenete in mente che siamo nel
periodo precedente al bombardamento di Hiroshima e Nagasaki), perciò il suo
piano prevedeva che gli Americani dirigessero le atomiche contro le città
dell'URSS, in particolare Mosca, Kiev ecc.
Secondo lui questo sarebbe bastato a distruggere i Sovietici e costringerli alla
ritirata, o almeno a disorientarli mentre le forze Alleate infuriavano per
l'Europa.
L'Operazione Unthinkable parte, e l'1 Luglio 1945 le potenze Alleate lanciano un
attacco militare su grande scala contro le posizioni russe.
Questa coalizione di forze inglesi, americane e tedesche, 47 divisioni in
totale, sconfina in territorio Comunista, i combattimenti sono brutali, si
trascinano a lungo e gli Alleati vanno in difficoltà: non solo hanno bisogno di
oltrepassare la Germania, ma anche la Polonia, la Prussia Orientale, Mosca e
anche oltre, se vogliono fermare qualsiasi resistenza dell'URSS.
I Sovietici iniziano a sconfiggere gli Alleati, e gli Americani decidono di
usare i grossi calibri.
Facendo deviare le atomiche destinate al Giappone, gli USA sganciano Little Boy
su Mosca, il Cremlino e gran parte della città vengono distrutti, questo coglie
di sorpresa i Russi e gli Alleati riescono ad avvicinarsi a Berlino, ma una
volta svanito lo shock i Russi respingono lentamente gli Americani e gli
Inglesi.
Questo è dovuto in parte al fatto che i Russi semplicemente erano superiori di
numero agli Alleati e alla fine sarebbero stati in grado di batterli.
Forse nei mesi successivi altre atomiche verrebbero sganciate sulla Russia, ma
questo non spaventerebbe i Sovietici, presto i Russi invaderebbero la Francia,
gli Alleati si ritirerebbero in Inghilterra, e le V-2 sovietiche potrebbero
allora colpire Londra.
Questo scenario non è una predizione esatta al 100%, ma a giudicare dal semplice
equilibrio delle forze degli eserciti e delle loro condizioni all'epoca, questa
è una rappresentazione accurata di quello che sarebbe potuto accadere.
Inglesi e Americani semplicemente non erano nella posizione di combattere contro
i Sovietici, specialmente dopo una guerra mondiale, i Russi si sarebbero presi
mezza Europa e installato governi loro alleati, ed è per questo che l'Operazione
Unthinkable non partì mai o non venne perfino mai considerata come misura
offensiva immediata.
Winston Churchill, il primo ministro inglese, è, per quanto gli riguarda, molto
preoccupato per la situazione in Europa orientale.
In effetti Stalin, che avrebbe dovuto instaurare dei governi democratici nei
paesi da lui liberati, ha preferito creare degli stati satelliti agli ordini del
Cremlino, non rispettando assolutamente gli impegni che aveva preso prima della
Conferenza di Jalta.
Winston Churchill, che è assolutamente anticomunista, chiede ai suoi analisti
militari di preparare un piano d’invasione dell’Unione Sovietica per
costringerla a rispettare i suoi impegni.
Il rapporto di 29 pagine che viene sottoposto a Winston Churchill assumerà il
nome di Operazione Unthinkable, ovvero impensabile, perché il primo ministro
sperava che non si sarebbe mai realizzata.
Il rapporto prevedeva fra le altre cose un attacco massiccio degli Alleati
all’Unione Sovietica, che nelle previsioni degli Alleati avrebbe potuto allearsi
con il Giappone, la ricostituzione della Wehrmacht per aiutare gli Alleati
largamente in inferiorità numerica, limitandola a 100.000 uomini, ma anche
l’utilizzo di bombe atomiche tattiche, che vi ricordo all’epoca non erano ancora
pronte, sulle principali città sovietiche.
Il resto dell’alto comando alleato trova questo piano completamente improbabile
e suicida, e il Presidente degli Stati Uniti Roosevelt, che pensava ancora che
Stalin fosse un uomo degno di fiducia, lo rigetta in blocco.
Poco più tardi Churchill si ritroverà cacciato dal suo incarico, e non parlerà
mai più di questo piano, ma cosa sarebbe successo se l’Operazione Unthinkable
venisse fatta partire lo stesso? Quali sarebbero state le conseguenze di una
simile operazione, e soprattutto chi avrebbe le possibilità maggiori di vincere
la guerra? Un tale attacco avrebbe innanzitutto come conseguenza l’inizio di una
terza guerra mondiale, o secondo i punti di vista una continuazione della
Seconda Guerra Mondiale.
Dopo la morte del Presidente Roosevelt, Churchill organizza un incontro col suo
successore, il Presidente Harry S. Truman, il giorno successivo alla
capitolazione della Germania.
Il primo ministro inglese tenta di convincere Harry S. Truman a lanciare un
attacco totale contro l’Unione Sovietica per costringerla a rispettare i suoi
impegni ed evitare che diventi troppo potente.
Dopo dieci ore di discussione il Presidente Truman lascia la stanza con l’intima
convinzione che bisogna lanciare questo attacco.
Contrariamente al suo predecessore egli non aveva alcuna nei confronti di
Stalin.
Durante la preparazione dell’offensiva da parte degli stati maggiori congiunti
inglese e statunitense, ci si rende conto che rischiano di sorgere diversi
problemi importanti: gli Alleati sono in effetti completamente inferiori a
livello di numeri.
Per ogni soldato statunitense ci sono quattro soldati sovietici, e per ogni
carro armato americano ce ne sono due sovietici, cosa che rende gli Alleati
fortemente inferiori di numero, e nemmeno il reclutamento dei soldati tedeschi
permetterà di colmare il divario immenso che separa i due eserciti.
In più i nuovi governi dei paesi liberati come il Belgio e la Francia non
vorranno assolutamente sentir parlare di una simile operazione, e faranno sapere
agli Anglo-Americani che non contano affatto di intervenire militarmente in
questo conflitto.
Gli Anglo-Americani avranno ovviamente sempre il diritto di utilizzare le basi
militari sul suolo francese o belga.
Gli Alleati conteranno anche di utilizzare la loro risorsa più importante,
ovvero la bomba atomica, che i Sovietici non hanno, almeno non al momento.
Stalin, che aveva il sentore dei progetti d’attacco Anglo-Americani, decide
dunque di inviare una proposta di alleanza segreta al Giappone.
L’1 Giugno 1945 gli Alleati Anglo-Americani e i soldati tedeschi lanciano
l’attacco più grande di tutta la storia dell’umanità.
Il piano degli Alleati è liberare la Germania, seguita dalla Polonia e dai
Balcani, per avvicinarsi il più possibile alle grandi città sovietiche e piegare
l’Unione Sovietica.
A costo di numerose perdite, l’esercito sovietico riesce a respingere l’armata
alleata grazie alla sua superiorità numerica.
Il Giappone entra in guerra dalla parte dell’Unione Sovietica, e approfitta del
fatto che gli Statunitensi sono concentrati sull’Unione Sovietica per riprendere
l’offensiva nella Cina continentale.
Alla fine di due mesi di combattimenti accaniti in Germania gli Statunitensi
hanno alla fine successo nel loro primo test nucleare.
La prima bomba atomica, che in precedenza era destinata al Giappone, servirà per
distruggere una città sovietica contando sull’effetto psicologico, perché
bombardare le truppe o le fabbriche sovietiche non servirà a niente, visto che
si estendono per migliaia di chilometri.
Il 6 Agosto 1945 due bombe atomiche vengono lanciate su Mosca e Kiev, provocando
più di 300.000 vittime e centinaia di migliaia di feriti fra la popolazione
sovietica.
Lo shock morale permette agli Alleati di avanzare un po’ in Germania, ma i
Sovietici si riprendono presto e lanciano un’enorme controffensiva che respinge
gli Anglo-Americani in Francia.
Una vittoria rapida diventa così completamente illusoria per gli Alleati.
Nel corso dei mesi seguenti i Sovietici devastano la Francia, continuano a
sfruttare lo slancio e iniziano a lanciare razzi contro l’Inghilterra.
Peggio ancora, viene lanciato un attacco contro l’Iran e i Sovietici minacciano
direttamente le Indie britanniche.
A partire da questo punto tutto diventa molto ipotetico, e si può immaginare
che, dopo la caduta della Gran Bretagna, l’Unione Sovietica e gli Stati Uniti si
scambino l’uno contro l’altro bombe atomiche per qualche anno, finendo di
devastare un’Europa già provata.
Sebbene questo scenario non sia che uno fra gli altri, sarebbe altamente
improbabile per gli Alleati vincere contro l’Unione Sovietica, perché il
rapporto di forza dopo la guerra era largamente a loro sfavore.