Fantastorie: Utopiaucronia alla conquista di Marte!

di Helmut Rennpferd


(scritta il 20 gennaio 2004)

« 20 gennaio 2015. Dalla base spaziale di Bizzarone parte l'assalto a Marte. È un gruppo  europeo a provare lo sbarco sul Pianeta Rosso, e più esattamente una missione di cooperazione tra ASI (Agenzia Spaziale Italiana) e la sua omologa svizzera, con il contributo anche dell'ESA e dell'Agenzia Spaziale Argentina. La missione, che ha stabilito il primato delle strutture spaziali europee sulla NASA, rientra nel quadro generale della ripresa della collaborazione tra Berna e Bruxelles, dopo il clamoroso stop consumatosi nel 2007 (rottura dei Trattati Bilaterali da parte di Palazzo Federale). Il riavvicinamento segna un punto importante nelle relazioni tra le due strutture: collaborazione paritaria, scambio di consiglieri per i rapporti istituzionali e, in un prossimo futuro, progetto di sistema monetario comune europeo, che inglobi l'euro, il franco, la sterlina, il nuovo rublo e le altre monete d'Europa in un nuovo e rinnovato SME.

Dodici gli astronauti scelti per la missione. Capitano è Monsieur "Porquoi Pas?": un astronauta di lungo corso che ha già all'attivo numerose missioni spaziali per conto dell'ESA. Il vero nome è ignoto, tanto da essere soprannominato anche "Monsieur X"; si sa solo che l'astronauta è francese. A seguire, gli astronauti. I cinque svizzeri: Vreni Russi (fisica e atleta, tigurina ma - almeno pare dal cognome - di origine urana); Nikolaus Pedrazzini (militare, Uri); Antoni Cathomas (letterato, Grigioni); Nadine Thélin (giornalista, Vallese), Elvio Muggiasca (imprenditore, Ticino). Gli italiani, che per modestia si nascondono dietro dei nick: MAS (militare, Bergamo), Federico Sangalli (studente), William Riker (fisico, Lonate Pozzolo), Demofilo (astronauta, Villaverla). Come dodicesimo uomo partecipa alla missione, in qualità di reporter, anche Iacopo, incaricato di scrivere un libro al ritorno dalla missione. L'astronave, battezzata « Utopiaucronia », è stata progettata dall'ingegner Sandro Degiani di Torino. La missione verrà seguita dalla base di Bizzarone da Estec, alto esponente dell'ASI e responsabile della missione verso Marte, coadiuvato dal comandante in seconda Generalissimus. Tommaso Mazzoni ricopre invece il ruolo di capo della sala stampa dell'ASI a Bizzarone.

Dopo lo sbarco su Marte, gli astronauti verranno recuperati da una seconda navetta, stavolta frutto di una collaborazione ESA-Svizzera, con a bordo astronauti spagnoli, scandinavi, inglesi, tedeschi, austriaci, ungheresi e svizzeri. La partenza della missione è seguita in tutto il mondo, via televisione, internet e telefoni portatili Umts. E il parterre di Bizzarone comprende varie personalità: oltre al capo di stato svizzero Ueli Maurer, al presidente dell'Unione Europea José Bové e ai rappresentanti degli stati membri, anche il presidente degli Stati Uniti, Hillary Rodham Clinton, e il noto glottologo *BhriHskwo-bhlôukstrôy, ordinario di glottologia all'Università di Genova, presidente della Commissione congiunta Ue-Svizzera per la salvaguardia delle lingue minoritarie e altro amico personale di Riker. Una curiosità: *BhriHskwo-bhlôukstrôy è giunto alla base in bicicletta dalla propria casa di campagna, situata nelle vicinanze. Ha fatto pervenire i suoi voti augurali anche Sua Santità Papa Francesco, per mezzo del suo Segretario di Stato, il cardinale suor Elena Bosetti, direttore spirituale di William Riker.

Parte la missione, e il viaggio verso Marte è lungo. Le telecamere inquadrano ogni aspetto della vita quotidiana degli astronauti, salvo il periodo notturno (per ottemperare alla legge francese sulla privacy). Nascono collaborazioni scientifiche, amicizie, amori. Ed emergono le diverse personalità. Leader incontrastato è "Monsieur X". Si formano poi due gruppi: quello dei "teorici", capeggiato da Riker, e quello dei "pratici", la cui leader è Vreni Russi. Intendiamoci: tutti gli astronauti hanno dovuto affrontare due anni di intensi studi e, insieme, di sfiancanti esercizi fisici, che hanno selezionato il gruppo di Bizzarone tra un esercito di 100 pretendenti. Ma il viaggio verso Marte rivela le predisposizioni di ognuno. In particolare, Riker è noto per aver composto parecchi racconti e poemi epici, mentre Vreni Russi ha al suo attivo la pratica di varie discipline sportive (tra l'altro, è giunta a pochi centesimi dal record svizzero dei 100 metri). Entrambi hanno in comune la passione per la fisica. Ma non solo. Giorno dopo giorno, tra i due nasce l'amore. Ed è unanime l'indicazione che saranno loro a sbarcare su Marte, subito dopo il loro comandante (le tecnologie permetteranno la passeggiata sul Pianeta Rosso a tutti i componenti della missione). Se Monsieur Porquoi Pas? pianterà su Marte la bandiera della Pace, i due astronauti lasceranno sul pianeta i drappi delle due missioni: quello italiano e quello svizzero.

Mano nella mano, William Riker e Vreni passeggiano romanticamente su Marte. E' nata la prima coppia interplanetaria... »

Helmut Rennpferd

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L'interessato, cioè il nostro Webmaster William Riker, non poteva esimersi dallo stare al gioco:

« Perchè solo Marte se potremmo conquistare ben altro? Due cervelli (specie se innamorati) lavorano meglio di uno solo! Arrivati in orbita marziana il 24 novembre 2012, i due promessi sposi vengono incaricati di prendere i comandi della navetta esplorativa, di staccarsi dalla nave madre e di compiere alcune orbite attorno al pianeta rosso per scegliere un sito di atterraggio alternativo, essendo quello indicato al principio soggetto a violentissime tempeste di sabbia. Ma mentre i due piccionocini transitano dietro il pianeta Marte, invisibili da Terra e dall'astronave madre, incocciano per raro e sfortunatissimo caso in un buco nero primordiale, grande come un nucleo atomico e della massa di una montagna, formatosi subito dopo il Big Bang (secondo alcuni l'universo ne sarebbe pieno). La supergravità del microbuconero li attrae in una distorsione spaziotemporale e li precipita nell'iperspazio eptadimensionale. Dei due si perde ogni traccia e sul loro destino sulla Terra è mistero fitto. Ma i due... »

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Siccome per un po' William Riker non ha potuto continuare, ecco come l'amico lo ha sollecitato:

« Na ja - ich bin noch hier und warte, warte, warte...

Ich sag's zum letzten Mal:

Franzi, PASS AUF!

Vreni »

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Allora il webmaster ha tirato fuori tutto il suo estro ed ha completato così la storia:

« La distorsione ergocronotopica rappresentata dal microbuco nero trasporta Vreni Russi e William Riker di 145 anni nel futuro, e i due si ritrovano in orbita marziana nel 2157, come Riker ricava immediatamente dall'analisi delle posizioni planetarie. La loro nave ovviamente non è presente al rendez-vous, essendo rimasta nel passato. Per loro si aprirebbe la prospettiva di una morte atroce nel gelo dello spazio, essendo assai limitata la scorta di ossigeno, per cui i due si danno immediatamente a recitare le ultime preghiere, quando sentono un raggio traente che cattura la nave e la trascina con sé. Li ha intercettati un cargo spaziale in viaggio tra l'orbita terrestre e la città marziana di Olympia, posta ai piedi del Mons Olympus, il più grande vulcano del sistema solare (27 Km di altezza e 500 Km di diametro!)

Il capitano del cargo non crede che essi provengano dal passato, come proclamano, ma in cambio del silicio ultrapuro di cui sono composti i circuiti della navetta li trasporta sul pianeta rosso, dove essi finalmente mettono piede, ammirando una megalopoli futuribile scavata nel sottosuolo di Marte. I due si ritrovano nell'Impero delle Dodici Conche, una futura repubblica estesa a tutto il sistema solare in cui l'umanità vive in pace dopo il buio delle Dittature Umanistiche nel XXI secolo, e che perciò ha conosciuto un iperbolico progresso scientifico, medico e tecnologico. I due "naufraghi del tempo" decidono perciò di recarsi all'università di Olympia dove lavora uno dei più grandi fisici matematici di quell'epoca, Larry Heaviside III, il quale sta conducendo esperimenti sulla macchina del tempo. Questi si rivelerà proprio discendente dell'unione tra Russi e Riker! Il nostro eroe si offre di collaborare con lui offrendo in cambio la memoria della sua navetta che contiene i dati sul microbuco nero. In breve tempo i due, con l'aiuto anche della Russi, mettono a punto un prototipo che dovrebbe consentire ai nostri eroi di fare rientro nel 2012.

Il grande giorno si avvicina, ed i tre lavorano fino a tarda ora, sacrificando anche le pause pranzo. La Domenica delle Palme del 2157 sono già le 14 e nessuno ha ancora pranzato, dal momento che i pasti sono stati soppressi per intensificare il lavoro, ora che il professor Heaviside ha capito di poter realizzare il sogno della sua vita è invasato dal demone del lavoro. William Riker si trova dentro l'alloggiamento passeggeri della macchina del tempo e sta registrando le bobine tachioniche, quando Vreni gli suggerisce: "Vieni fuori che mettiamo finalmente qualcosa sotto i denti." "Vengo, ho già qui l'hamburger in tasca", è la risposta. Ma disgraziatamente, per la fretta di raggiungere il suo amore, l'ingegnere urta un contatto e mette in azione il campo distortore, venendone risucchiato in men che non si dica. Vreni e il professore fanno in tempo ad aggrapparsi prima di venire risucchiati a loro volta, ed Heaviside riesce a togliere energia alla macchina. Riker purtroppo è sparito di nuovo tra le pieghe del tempo, per la seconda volta.

Vreni non si rassegna alla sua perdita ed obbliga il prof. Heaviside a calcoli immani per capire dove è finito l'ingegnere. La risposta è: a Roma il 13 agosto del 64 d.C., sotto l'impero di Nerone. Allora Vreni vuole seguirlo a tutti i costi nonostante il prof la informi che il suo compagno potrebbe essere stato spappolato dal campo distortore. Vreni si ritrova così, vestita da antica romana, nella capitale dell'Impero, una città di un milione di abitanti dove ritrovare il suo amato è come individuare il proverbiale ago in un pagliaio. Però nota che molti legionari battono i mercati alla ricerca di qualcosa che chiamano "patate". La cosa la insospettisce non poco (ovviamente la Russi era un drago in latino alle scuole superiori) e, dopo aver fatto ubriacare un soldato fidando sulla propria capacità di portare solenni sbronze, viene a sapere che Lucio Domizio Enobarbo Nerone ha appena assunto un nuovo cuoco che vuole preparagli una pietanza chiamata "amburgus", per cui occorrono appunto le misteriose "patate". Allora, a prezzo della vita, Vreni si intrufola nel palazzo imperiale, la celeberrima Domus Aurea, contando sull'aiuto di alcuni cristiani con cui è entrata in relazione; scoperta, mette KO un paio di pretoriani e deve fuggire come un gatto in un canile, ma trova scampo nelle cucine. Qui si accorge che il nuovo cuoco è proprio... William Riker! Come questi le racconta tra un bacio e l'altro, è "atterrato" nella Domus Aurea giusto mentre era in corso il concorso ufficiale per assumere il nuovo cuoco di corte, e lui è stato scambiato per uno dei concorrenti. Nerone lo ha chiamato e gli ha ingiunto, lisciandosi la barba color bronzo: "Preparami subito qualcosa di speciale, mai assaggiato prima, o ti farò fare la fine del tuo predecessore e degli altri concorrenti già scartati." Ha indicato quindi le croci che campeggiavano lì vicino. Riker, che parla lui pure benissimo il latino, ha sentito il sangue abbandonargli i piedi, ma ha avuto un'improvvisa intuizione, offrendo all'Augusto l'hamburger con patatine stile Mc Donald's che teneva con sé. A Nerone Cesare è piaciuto così tanto da assumerlo con diecimila sesterzi di stipendio, purché gli prepari ogni giorno quel piatto. "Sarà dura però trovare gli ingredienti", aggiunge il "cuoco", e Nerone: "Hai carta bianca."

E così Nerone sguinzaglia i suoi soldati per tutti i mercati dell'impero a cercare patate ed altri ingredienti, che in realtà arriveranno solo dall'America quindici secoli più tardi; ma era uno stratagemma escogitato da William Riker per prendere tempo e per indirizzare le eventuali di ricerche su di lui: sapeva infatti che Vreni sarebbe venuto a cercarlo ad ogni costo, e che questa era abbastanza istruita per sapere che le patate a Roma Imperiale non c'erano ancora. A questo punto però Nerone Cesare in persona fa irruzione nelle cucine ed ordina l'arresto dei due piccioncini, con l'accusa di essere stregoni cristiani e spie dei Parti. Senza voler sentire ragioni, intima ai suoi soldati di crocifiggerli immediatamente, ed i nostri eroi stanno per essere inchiodati alle croci sotto gli occhi compiaciuti del feroce figlio di Agrippina Minore, ma a questo punto compare dal nulla Larry Heaviside III con la macchina del tempo: è riuscito ad individuare le esatte coordinate ergocronotopiche dell'arrivo di William e le ha seguite, giungendo in tempo per terrorizzare i legionari con una scarica Laser in aria, caricare Vreni e William e ripartire verso il futuro. I motori della macchina del tempo incendiano però la domus, ed il fuoco si propaga rapidamente nella città di Roma. Nerone si salva e decide di far ricadere la colpa dell'incendio sui cristiani, dei quale crede che i tre crononauti siano tre esempi. Il resto lo sappiamo.

Larry "scarica" i due amici nel gennaio 2012, un giorno PRIMA della loro partenza per Marte, e i due decidono di non partire e di restare sulla Terra. Il cerchio si è chiuso. Ed è un cerchio che ha la forma di un cuore... »

 

immagine creata con openart.ai

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Un altro dei nostri amici virtuali, nascosto sotto lo pseudonimo di William Wallace, ha voluto dare un seguito alla vicenda:

Un momento, Non so se mi è sfuggito, ma qual è l'identità di Monsieur X? Il fatto che debba essere francese mi vincola un po'... Me lo immagino antipatico, in fondo i suoi colleghi spariscono nello spazio e lui non fa nulla, anzi qualcosa la fa, scompare del tutto dopo il primo paragrafo. Secondo me monsieur X è totalmente disinteressato al valore scientifico della spedizione e il fatto che si nasconda dietro uno pseudonimo non fa presumere nulla di buono... Forse è una spia la cui missione era fin dall'inizio quella di eliminare l'insigne professor William Riker... Credo che quest'ultimo sia stato deliberatamente portato vicino al buco nero con il solo scopo di farlo sparire per sempre e che la bella Vreni (se non ricordo male il nome) sia sparita con lui soltanto perchè troppo vicina all'egregio scienziato.

Monsieur X, sbarazzatosi del collega, ordina poi di fare ritorno alla base a causa di un problema meccanico (da lui stesso causato), spiegando la sparizione dei colleghi con l'eccesiva imprudenza dei due innamorati che non hanno resistito ad una passeggiata mano nella mano nello spazio (è davvero un uomo odioso, non trovate?). Gli altri componenti della spedizione, che non erano presenti al fatto, non possono confermare nè smentire, e così Monsieur X la fa franca. Ma come spesso succede il cattivo non ha fatto bene i conti e così una volta tornato in laboratorio per impossessarsi delle ricerche sulla macchina del tempo (intraprese dal professore prima della sua partenza) si imbatte nel professore stesso che in realtà (essendo tornato con la macchina del tempo dal futuro in quel preciso istante) non è mai partito. Monsieur X viene deriso dalla comunità scientifica e preso per pazzo, poiché né il professore, né Vreni hanno mai preso parte a quella spedizione, e finisce rinchiuso in un manicomio mentre il professore e la sua collega e fidanzata Vreni presentano al pubblico il primo rudimentale modello di macchina del tempo (elaborato grazie agli insegnamenti appresi durante la loro permanenza nel futuro) condividendo la gloria e gli onori.

Ciò non svela l'identità di monsieur X ad ogni modo... comunque anche il cartone animato "Tigerman" aveva il suo mister X, la cui identità è rimasta segreta durante tutta la saga (che ho seguito per anni, sigh!)... che sia destino?

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In seguito Federico Sangalli ha proposto questa scenetta di pura fantasia:

A volte, ragazzi, e ve lo dico con un sorriso divertito sulle labbra, le nostre discussioni fantapolitiche non fanno che ricordarmi un oscuro conclave di servizi segreti. Qualcosa come quello che segue!
(i personaggi citati sono gli alter ego di alcuni collaboratori di Utopiaucronia. Divertitevi voi a immaginare quali)

Ombre viennesi
Il fumo aleggiava nella piccola e mal illuminata sala riunioni, ma a nessuno degli uomini riuniti intorno al lungo tavolo di mogano sembrava importasse. Si trattava di alcune delle persone meno note e più potenti del mondo, eppure ad uno sguardo inesperto potevano sembrare tranquillamente un gruppo di normali "impiegati governativi". Ed effettivamente era così, sebbene appartenessero ad un campo che esulava anche solo dal concetto di "normalità".

Una serie di passi rapidi e veloci risuonò oltre la stretta porticina di legno sbiadito che costituiva l'unico collegamento tra il Mondo Esterno e quella stanza. Nessuno salutò o alzò lo sguardo quando la porticina si aprì di scatto per richiudersi fragorosamente subito dopo, mentre un pacco di cartellone e fascicoli cadeva altrettanto rumorosamente sul tavolo graffiato.

L'uomo appena arrivato ne afferrò il primo e lo lanciò al centro del tavolo. Gli altri rimasero impassibili e silenziosi, granitici monoliti dello spionaggio. Sulla prima pagina campeggiava a larghe lettere nere il titolo: "Austria's Election's Report from Italian Section: likely electoral fraud".

Il Direttore del Sluzba Vnesnej Razvedki, il "Servizio d'intelligence internazionale", il temibile SVR, degno erede del non poi così defunto KGB, Mikhail Maurimov fece volare il suo sguardo sui "colleghi".

"Si tratta di una questione estremamente grave", disse, mentre i suoi freddi occhi slavi lanciavano lampi e bagliori "Pretendo di sapere cosa c'è di vero e che cosa c'è di falso. La Madre Russia non tollererà interferenze nell'Europa Centrale."

"Ha detto bene: Europa, non Russia", sibilò gelido Sir Thomas Marston, l'inafferrabile e veterano Direttore dell'MI6, fedele suddito di Sua Maestà e gestore di una rete spionistica più vasta del vecchio Impero Britannico. Ma il titolo di Baronetto non doveva ingannare: anche Francis Drake lo era e aveva mandato sul fondo più marinai spagnoli della più tremenda delle tempeste. Pirata moderno in difesa del Regno, anch'egli si muoveva sovente in mari oscuri e tempestosi.

"Comunque sono quisquilie, fanfaluche, lucciole per gli illusi, specchietti per le allodole. Non credo che una sola delle parole di quel rapporto corrisponda a verità", continuò, continuando a mandare criptici segnali di fumo dalla sua pipa, e guardandoli ostentatamente salire verso il soffitto.

Non ci si doveva ingannare: M era un maestro nel suo campo. Si pensava ci fosse lui dietro al recente tentativo di restaurazione della monarchia dei Senoussi in Libia così come pareva ci fosse la sua mano dietro i golpe filo-monarchici che avevano investito Nepal e Thailandia, prevenendo la scontata vittoria delle Sinistre comuniste filo-cinesi alle vicine elezioni. Anche la Spagna, che si dibatteva in una grave crisi istituzionale, la Scozia e il Québec, che minacciavano d'intaccare l'orgoglio prima ancora del territorio inglese, e l'Argentina,in crisi anch'essa e desiderosa di rivalsa, erano tutti suoi sorvegliati speciali. Riportare poi gli Asburgo nel cuore dell'Europa sarebbe stato un colpo da maestro.

Un'altra testa annuì per dare il suo assenso alle parole dell'inglese. Rafiki Uriji, piccolo, magro, un paio di occhialetti di metallo, le mani intrecciate sul tavolo, stava muovendo su e giù la testa. Uriji era a capo del Naikaku Joho Chosashitsu, o Naicho, noto anche come Ufficio Congiunto per la Ricerca e l'Intelligence, l'organo direttivo dei Servizi Segreti Imperiali Giapponesi, da circa 8 anni, da quando la Riforma Abe aveva trasformato le forze armate e i servizi giapponesi da un bar sport in pericolosi concorrenti della Cina per la supremazia sull'Estremo Oriente. Proprio come un secolo prima. Ma un secolo prima era finita molto male. L'incarico di Uriji non era impedire che si ripetesse, ma soltanto assicurarsi che vincessero. In altre parole sovrintendeva la locale Centrale del Terrore in Asia, e il fatto che fosse riuscito a "prelevare" il figlio primogenito del dittatore nordcoreano mandando così in crisi la linea di successione ne era una prova più che convincente.

Gli altri rimasero in silenzio. Maurimov non era soddisfatto della risposta, questa era evidente. Piantò le braccia sul tavolo e gli occhi, stretti in due torbide fessure, sulla faccia dell'inglese.

"Il punto", ringhiò lentamente, "é che non son poche le fonti che mi dicono che c'é del marcio a Vienna. E sono tutte delle fonti in cui ci siamo impegnati parecchio."

Marston non era il tipo che si facesse intimidire tanto facilmente, nemmeno se il suo avversario era un massiccio e atletico slavo addestrato ad uccidere a sangue freddo, nemmeno se era il capo dell'SVR, figurarsi se era un russo. Il capo dei servizi segreti inglesi abbassò la testa e sostenne lo sguardo dell'Uomo di Mosca.

"Le ripeto", sibilò con voce ferma, battendo la sua pipa sul tavolo per sottolineare le parole, "che non vi é nulla di cui preoccuparsi. Daltronde Hofer ha già accettato la sconfitta e non ha presentato ricorsi. Queste sono tutte frottole, chiacchiere messe in giro da deliranti e sedicenti complottisti, favole per qualche aberrante esaltato di Destra. Non di nostra competenza comunque".

Una mano si alzò tra i presenti. "Sono pienamente d'accordo", annuì Charles Perry-Tower, direttore esecutivo dell'ASIO, l'Australian Security Intelligence Organisation, e presidente di turno della Centrale per la Coordinazione delle Intelligence del Commowealth, il volto abbronzato da australiano che contrastava con gli spettinati capelli color sabbia. "Inoltre sappiamo tutti quanti poco siano affidabili le nostre risorse italiane."

Sembrava che il russo stesse per lasciarsi andare ad un'altra replica stizzita ma venne preceduto dall'americano. Paul McCutter era direttore della CIA da quasi 11 anni, ma navigava nel mondo dello spionaggio da almeno il doppio, e per tutto questo tempo aveva mantenuto alta la tradizione di eccellenza americana nel Mondo Ombra, che vantava campioni del calibro di Allen Dulles e John Edgar Hoover. Neppure il Presidente o i più alti vertici del Congresso e delle Forze Armate avevano accesso agli Archivi di quell'uomo, e ben pochi sapevano quante e quali operazioni stesse gestendo nel Mondo. In molti avevano pensato di "rimuoverlo" dalla sua carica: in tre ci avevano provato, e uno di questi tentativi era avvenuto fisicamente. Tutti avevano fallito.

"Propaganda dunque", sorrise ambiguamente: "soltanto una perversa propaganda. Ma sarebbe interessante scoprire chi tira le file del l'estrema destra..."

Fece circolare il suo sguardo con tacita allusione. Un silenzio imbarazzante aleggiò per qualche istante nella saletta, poi qualcuno dall'altro capo del tavolo di schiarì la voce. Era Maximilian du Barzagy. Il raffinato quanto pericoloso capo del Direttorato Generale per la Sicurezza Estera, il DGSE, i servizi segreti della Repubblica di Francia, che affondavano le loro radici nei tribunali di un altro Maximilian, quello del terrore, delle stragi e dello sciabolare metallico delle ghigliottine.

"Non penso ci sia molto da discutere", fece presente il Cobra, come era soprannominato nell'ambiente: "la vittoria dei Verdi era stata ampiamente prevista. Mi concentrerei piuttosto sul Caso Brexit, quello sì d'interesse mondiale."

Marston gli rivolse un'occhiataccia: tutti sapevano in che direzione si stessero muovendo i francesi, ed era una direzione che a Londra non piaceva per niente. D'altra parte, ragionavano gli analisti parigini, senza l'Inghilterra se ne sarebbero andate un bel po' di resistenze, e la Francia avrebbe avuto ancora più spazio per emergere come leader del fronte europeista e federalista continentale.

M sbuffò una nube di fumo sprezzante. "Non tutto é andato come previsto, Monsieur", fece notare gelidamente. "La vittoria è stata molto risicata. Parecchi voti popolari e socialdemocratici non si sono schierati: voti che avrebbero dovuto convergere su Van Der Bellen."

"Bah, in realtà sarebbe stata meglio per tutti una vittoria dei popolari", considerò Uriji "Comunque non penso che la Brexit sia il vero problema." Lanciò un'occhiata a McCutter. "Sono molto più preoccupato per il TTIP", aggiunse, riferendosi al Trattato commerciale in discussione tra USA e UE. Un analogo trattato era in aria tra gli Stati Uniti e le nazioni asiatiche, e il Giappone era in prima linea nel tentativo di preservare la propria area d'influenza commerciale.

"La questione è ben più complessa", si levò una voce gutturale e stentorea. Padre Rafael Schepke era un personaggio quantomeno oscuro. Si sapeva che era stato un religioso, probabilmente un Gesuita o un Domenicano, e che lavorava col primario compito di difendere la Santa Sede, ma non era chiaro per chi e perché. Tuttavia pareva appurato il fatto che né il Santo Padre né la maggior parte dei Cardinali fossero a conoscenza della sua esistenza. Il lungo abito talare nero che lo copriva da capo ai piedi lo faceva assomigliare ad un corvo maligno, ed effettivamente le sue espressioni non contribuivano molto a migliorargli la reputazione.

"In parecchi luoghi", riprese il tedesco, "la percentuale delle schede scrutinate sono state cinque volte superiore al numero degli abitanti! Come é stato possibile?!?! Ancor più sorprendente e preoccupante é il fatto che Hofer e il suo partito hanno accettato i risultati! Temo che nere ombre si stiano addensando sulla Sacra Vienna! È in atto uno sporco gioco signori, uno sporco gioco..."

(Nota: Paolo Maltagliati in realtà sarebbe Paul McCutter, dove Mc dovrebbe ricordare Mal e Cutter ha al suo interno Cut che significa tagliare, il capo della CIA...)

Federico Sangalli

AIRBUS, dipinto di Sandro Degiani (cliccare per vedere una risoluzione maggiore)

AIRBUS, dipinto di Sandro Degiani (cliccare per vedere una risoluzione maggiore)

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E ora, il corposo lavoro di MorteBianca, da lui portato avanti nell'agosto 2015:

Cinque ucronie estive dedicate
a cinque grandi autori

1) Guglielmo I di Scozia
Dedicata all'amico Tommaso Mazzoni

William Wallace riesce ad ottenere l'aiuto della Francia per combattere l'Inghilterra nella sua guerra d'indipendenza della Scozia.
La Battaglia di Edimburgo volge due volte a suo favore, gli Inglesi alla fine firmano la pace. La Scozia è libera.
Sempre ad Edimburgo i capiclan si riuniscono per scegliere il Re, che ovviamente non può che essere lo stesso Wallace.

William I della dinastia dei Wallace sposerà Isabella di Inghilterra, l'occasione potrebbe essere l'Invasione (anticipata?) dell'Isola e l'assassinio di Edoardo.

La Scozia diventerà un paese indipendente (ma strettamente alleato con la Francia), l'Inghilterra sarà costretta a calare la cresta (ancora per poco però) mentre i vari clan diventeranno le famiglie nobili della Scozia. Il Clan Wallace diventerà la Famiglia Reale, con i domini attorno ad Edimburgo.
Il Clan Stuart (verso cui il Clan Wallace era alle dipendenze) sarà il braccio destro dei Wallace e una delle famiglie più potenti, con diversi Primi Ministri (a là Capetingi) fino alla fusione delle due dinastie. Durante la Riforma protestante molti Anabattisti, Levellers, rivoltosi e soprattutto Puritani si rifugeranno in Scozia (per la legge "Il nemico del mio nemico è mio amico") e saranno i primi a fondare colonie in America nel New Scotland alle dipendenze della corona scozzese.
Elisabetta I non avrà Maria Stuarda fra le scatole....a casa sua.
Ma probabilmente avrà una grossa spina nel fianco nella reginetta scozzese (alleata di ferro degli spagnoli).
Ironicamente, però, la Scozia potrebbe evolversi libera dalla stringente monarchia spagnola, vista come alleanza momentanea in contrapposizione all'Inghilterra.
Sarebbe interessante chiedersi il ruolo della Scozia nella Guerra Civile Inglese: Invasione? Supporto ai rivoltosi? Verranno chiamati come futuri Re per via delle parentele?
Cromwell sarà Primo Ministro Scozzese instaurando un potere parlamentare sempre più forte (a causa delle forti presenze delle minoranze religiose e politiche) in contrapposizione con l'Inghilterra assolutista?
Politicamente la Scozia oscillerà fra governo di sinistra anche abbastanza spinta (tendenti al repubblicanesimo, al liberismo o persino a forme primitive di socialismo) e una destra non troppo reazionaria. Non è impossibile che la Scozia sostenga l'Irlanda nell'indipendenza e non faccia la "simpatica" con Napoleone, senza però fare nulla di concreto.
Prima e Seconda Guerra Mondiale sostanzialmente in pace, ma con la destra autoritaria al governo. 
Oggi avremmo una Scozia libera dall'Inghilterra sotto monarchia Stuarda a maggioranza probabilmente Cattolica, minoranza Battista e susseguire.
In America avremmo una forte presenza Scozzese in molte delle originali 13 Colonie (forse l'indipendenza per loro andrà in modo diverso, ma se ci sarà verranno comprare comunque), la Scozia potrebbe entrare nell'UE più facilmente.

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2) Effetto Domino in salsa Asiatica
Dedicata a Perchè No?

In un recente documentario di VICE è stato mostrato come gli esuli e i fuggiti dalla Corea del Nord hanno grandissime difficoltà ad integrarsi: non sanno cosa sia internet, non sanno usare cellulari e bancomat, hanno una formazione strettamente funzionale al lavoro agricolo/industriale, sono spesso ostracizzati dalla popolazione, gli vengono affidati lavori umili e sottopagati e vengono mantenuti in parte dallo stato. Mi sono anche immaginato un "Syal Vin Hi" capo della "Lega Sud" a lamentarsi dell'invasione dei "clandestini" comunisti.
Inoltre sono note le foto satellitari che mostrano come le due Coree, di notte, sono completamente diverse: quella del Sud è luminosa e ricca di centri abitati, internet e tecnologia. Quella del Nord è completamente buia, retrograda, ferma all'industria pesante e tutta concentrata sugli armamenti.

Per un colpo di stato il supremo leader viene assassinato, la giunta militare non regge e crolla sotto la spinta dell'ala riformista: riunificazione frettolosa delle due Coree (sconsigliata dagli storici che, prevedono, sarebbe un DISASTRO che moltiplicherebbe i problemi di sopra per mille). In un secondo la Corea riunita (capitale Seul) si ritrova con una barriera interna peggiore di quella fra Germania Est-Ovest e persino l'Italia con Nord e Sud a confronto è una barzelletta.
I Coreani del Nord vengono catapultati di mezzo secolo nel futuro: ciò che abbiamo visto nei vari "Goodbye Lenin" e nei vari film di incontro fra Nord e Sud Italia sono ingigantiti: MILIONI di persone che non sanno nulla del mondo e che devono adattarsi alla frenetica società capitalistica occidentale, al nuovo costume (buono o indecente che sia), il lavoro scarseggia e c'è difficoltà a riconvertire l'industria bellica Coreana. Non solo: aumentano le privatizzazioni, tutto si vende e si svende in Corea del Nord, e questo causa la formazione incontrollata di monopoli che hanno carta bianca sui lavoratori.
In poco tempo insomma si creano fortissimi disagi: le due popolazioni hanno forti tensioni, c'è chi è nostalgico della barriera, chi vuole buttarli fuori/non sobbarcarseli, c'è una fortissima crisi economica, disoccupazione, la Corea del Nord è in crisi e sottosviluppata.
La Cina (dove il governo della Juche è in esilio) preme per restaurare delle condizioni simili a quelle iniziali (persino loro ritenevano la Corea una dittatura!).

Mentre in Corea la situazione peggiora, aumenta l'emigrazione verso i paesi vicini. In primis il Giappone.
Aumentano le tensioni fra Giapponesi e Coreani in modo speculare a quello della Corea, con effetti simili, disoccupazione e crisi economica causata anche dal fatto che il Giappone è primario fra gli investitori in Corea. La destra giapponese (che già ha successo di suo) ci marcia: chiede l'espulsione dei Coreani (anche i nati nel Sol Levante) e se necessario l'occupazione militare delle isole contese con la Corea come "assicurazione" per il pagamento dei debiti.
Neanche gli USA possono fare molto a questo punto.
Il Giappone, dove i ministri appartenenti ai partiti conservatori aumentano sempre di più, lentamente si organizza e aumentano le tensioni con la Corea, inizia la militarizzazione e qualcuno ai vertici propone di "Aiutare il governo Coreano a far quadrare i conti intervenendo direttamente".
Qualcuno traduce: Invadere la Corea e costringere con l'esercito gli abitanti a lavorare per ripagare ogni singolo centesimo (si veda la mia ucronia esagerata sulla Grecia)
A questo si aggiunge la tensione con la Cina (che è duplice: con la Corea e con il Giappone) e in questi strano triangolo si aggiunge Hong Kong, dove i manifestanti chiedono a gran voce l'assistenza a Taiwan e Singapore che, insieme alla Corea, formano le Quattro Tigri Asiatiche, le quattro nazioni dal grandissimo PIL.

Hong Kong non vuole venire riannessa alla Cina, la Corea non vuole che la Cina reclami i territori al confine Nord per restituirli al governo fantoccio coreano della Juche, il Giappone vuole la Corea e i suoi soldi e non disdegnerebbe Taiwan e Hong Kong.

In Corea il governo nazionalista di destra (speculare a quello Giapponese) chiede a gran voce la formazione di un asse di ferro fra Giappone e Corea, e che l'esercito Giapponese aiuti il governo Coreano con i propri problemi interni (soprattutto con la crescente malavita che specula sugli armamenti del Nord e sulla prostituzione e gioco d'azzardo del Sud).

Il Giappone, la Corea, Taiwan, Hong Kong e Singapore siglano un'alleanza in funzione anti cinese, ma questa alleanza è in realtà fra i rispettivi governi conservatori, e si preannuncia un Secondo Impero Giapponese...

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3) Il Regno delle Tre Sicilie
Dedicata al Marziano

La Tunisia rimane in mano Normanna (e quindi al Regno di Sicilia). Passerà ininterrottamente nelle mani Francesi, Aragonesi, Asburgiche, Spagnole, Austriache, Sabaude per un brevissimo periodo e poi di nuovo Spagnole ed infine all'Italia, diventando una colonia che sarà parte dello stato italiano ancor prima del Veneto (caso unico), presa dai Garibaldini prima ancora che questi sbarcassero a Quarto. Questo significa che sin dal Medioevo ad oggi la comunità Siciliana e quella Tunisina si mescolano in modo irrimediabile, e la comunità siciliana a Tunisi è molto più grande della nostra.
Specialmente durante l'occupazione Napoleonica, quando Sicilia e Tunisia diventeranno le zone di fuga della monarchia napoletana.
Durante il Dominio Borbonico sarà zona di colonia e prigione per i risorgimentali e gli intellettuali. Durante l'occupazione italiana sarà prigione per neo-borbonici, briganti e criminali (anche mafiosi).
Dopo la Guerra la Libia viene resa indipendente ma non la Tunisia, perché la comunità italiana è troppo forte.
Questo causa però una fortissima scissione etnica fra i Filo-italiani (specialmente siciliani) e i filo-arabi (specialmente nativi) che sarà molto più paritaria rispetto a quella Algerina, dove la presenza francese è molto più tarda e la dimensione del paese molto più grande. Qua invece la nazione è piccola, ed è vicinissima alla Sicilia, quindi la presenza italiana è enorme.

Come si evolverà la situazione? L'Italia continua a venire criticata dalle nazioni "Decolonizzate" perché vista come crudele colonialista, ma al tempo stesso la comunità italiana non può venire lasciata lì, e nemmeno si può dividere a scacchiera la nazione tunisina.
E Regione Autonoma, secondo molti, non basta.
Bossi si lamenterà ancora di più del Sud, dicendo "Terroni e Arabi sono sinonimi" e "Secessione dagli Emirati delle Tre Sicilie!", e Salvini invece la secessione la vorrà dalla Tunisia, oppure la vorrà utilizzare come spazzatura dove buttare tutti i clandestini (salvo poi lamentarsi a nome degli italiani in loco "Invasi"). Inoltre la Mafia qui avrà una presenza non indifferente, con contatti con le milizie Libiche. Il problema dell'immigrazione sarà difficilissimo da gestire, non c'è la barriera naturale del Mare (e quindi neanche Mare Nostrum....).

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4) Serenissima Repubblica di Creta
Dedicata a Bhrg'hros, per la sua serie degli staterelli.

La Repubblica di Venezia mantiene i suoi domini oltremare, in particolare Creta e le isolette balcaniche e slave.
Durante l'occupazione napoleonica il Doge e il governo, con tutta la Flotta, fuggono a Creta (mentre i Savoia in Sardegna e i Borbone in Sicilia..o la Tunisia? :P) e ivi rimangono.
Purtroppo però vengono esclusi dalle trattative, con il Veneto che è passato definitivamente agli Austriaci (è possibile?) dunque decidono di rimanere a Creta.
Con l'aiuto inglese modernizzano la Flotta e si danno ora alla pirateria contro gli Ottomani, ora ai commerci con gli stessi inglesi.
Durante la Prima e Seconda Guerra Mondiale diventerà un'importantissima isola centrale per le operazioni navali e aereoportuali, una Malta nevralgica al centro del mediterraneo dove Hitler si scaglierà fallendo come a Londra (specularmente a come Mussolini si è scagliato su Malta).

Dopo la Guerra sarà un vero paradiso fiscale, arricchendosi e modernizzandosi.
La Serenissima Repubblica di Creta avrà probabilmente una etnia tutta sua, un mix di Veneti e greci con minoranze slave, di rito sicuramente Ortodosso Greco che risponde al Patriarca di Costantinopoli.

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5) Rivoluzione Celeste
Dedicata a William Riker, il nostro webmaster e supremo leader (cit :D )

Nel film biografico su Mark Zuckerberg viene detto che ci sono più cinesi con quoziente intellettivo altissimo che abitanti degli stati uniti.
Supponendo (come è probabile che sia) che ciò sia vero, l'ucronia è futuristica e consiste nell'immaginare che l'attuale leader Hu Jintao (o chi per lui) volendo seguire il modello di Deng Xiaoping e Mao Tse Tung prima di lui decida di rivoluzionare i quadri del partito utilizzando le giovani generazioni, in particolare i geni cinesi.

Tutto inizia con una serie di test e graduatorie a livello della Repubblica atte a trovare persone con QI al di sopra di 130.

Appena vengono scovate, ovunque vengano scovate, vengono prelevate dalle loro famiglie per essere portate in istituti specializzati dove hanno accesso ad un'istruzione di altissimo livello.
Le famiglie (dato che non siamo più negli anni 60 e non c'è più il Maoismo) ovviamente hanno delle garanzie, ma non possono vederli spesso e vengono "silenziate" con qualche pensione da poco.
Del resto con i grandi numeri di figli medi la maggior parte dei genitori si accontenta, gli altri fanno richieste più grandi.

In questi istituti i ragazzi studiano moltissimo e si aggiornano a livelli moderni e "al top" in tutti i campi dello scibile umano, formando dei team incredibilmente avanzati di Medici e Biologi, Psicologi e Neuropsichiatri, Fisici teorici e particellari, Matematici e Logici, studiosi di Letteratura e Lingue internazionali, massimi esperti di Storia e Filosofia mondiali, luminari di Cinema, Arte, Cultura e Spettacolo, veri geni delle Scienze della Comunicazione e del Marketing, maitre a pansaire di Economia e Commercio, grandissimi Matematici e Statisti (ed economisti come prima), tattici e generali d'esercito addestrati al meglio, ma soprattutto grandissimi comunicatori ed esperti di politica internazionale, economica, storica e sociale.

Questa "Generation Plus" viene però anche addestrata alla fedeltà al Leader e gli viene (in un modo o nell'altro) inculcata l'idea che i quadri del partito siano avidi, corrotti, reazionari, dittatoriali o comunque da buttare e sostituire. Un'intera generazione addestrata più ai servizi del Presidente che del Partito Comunista Cinese.

Quando questi si "Diplomano" vengono ufficialmente collocati in postazioni di lavoro prestigiosissime, importantissime e ben finanziate allo scopo di "Servire al meglio la Repubblica Popolare Cinese, il Popolo e il Partito" ma ufficiosamente vengono posti in posizioni chiave, tattiche e di comando. Iniziano a "trovare" altri del loro tipo (fra dissidenti e geni o semplicemente persone che la pensano come loro o sono disposti a fare come loro dicono) e a favorirli, creando una sorta di "stato nello stato" dove si assistono mutualmente, scalano le gerarchie utilizzando favori, ricatti, le loro molteplici risorse e soprattutto la loro immensa rete di aiuti, oltre che l'ausilio delle tecnologie e di internet (nel quale sono praticamente cresciute).

Inoltre lo stesso Presidente li utilizza nei Servizi Segreti, che utilizza a sua volta per ricattare, far "sparire" i politici scomodi e sostanzialmente aumentare il suo potere.
Il suo programma è quello delle Cinque Aperture: Politica (il Partito deve tornare ad essere governato dal basso e dal popolo, eliminare lo strapotere dei burocrati e dei politici), Sociale (Aumento delle libertà di stampa, religiose, di pensiero e politiche, di transito e circolazione), Economica (Aumento delle Zone ad Amministrazione Speciale, degli investimenti esteri ed interni, diminuzione delle tasse per le suddette, aumento delle liberalizzazioni, privatizzazioni ma che siano a vantaggio delle cooperative piccole, non dei monopoli privati (che invece vengono tassati e nazionalizzati), Nazionale (Apertura al Giappone, alla Corea, al Vietnam, all'India, alla Russia per ottenere rispettivamente tecnologia, commerci vantaggiosi, sostegno mutuo economico e geopolitico) e Internazionale (il PCC esce dal proprio isolamento ed inizia a sostenere apertamente l'Internazionale Socialista, la Quarta Internazionale, le nazioni tipo Cuba, Vietnam, Laos, i Sandinisti, il governo di Maduro e simili in Sud America, il PSE/DC e il GUE/Verdi in Europa, Podemos e Syzira a livello Europeo, Il Subcomandante Marcos in Messico, scomunicando invece molti dei nemici dell'Occidente tanto odiato (quindi ISIS, Iran, Corea del Nord ecc). Maggiori autonomie delle regioni, si riapre il Tibet con liberalizzazione molto ampia economicamente e politicamente, il Dalai Lama è libero di tornare in Tibet ma non come Monarca Assoluto, ma come leader religioso con la promessa che le ingerenze religiose saranno fermate.

I quadri che si oppongono al cambiamento fanno la fine che fanno, in breve tempo gli intellettuali prendono le redini della Politica Cinese alle elezioni e rinnovano completamente il Partito come una sorta di "Movimento Cinque Stelle" cinese, aizzando il popolo contro i vecchi quadri e il vecchio modo di intendere il Socialismo con Caratteristiche Cinesi (a detta loro troppo legato a Maoismo e Stalinismo) criticando al tempo stesso i grandi monopoli e le aziende private multinazionali che abusano dei lavoratori (a detta loro legate ad eccessive aperture all'occidente) per guardare ad un socialismo vero ma capace di adattarsi, aprirsi e di vivere di momenti differenti, un mix di Gorbachev, NEP e Nuovo Corso Cinese.

Con il rinnovamento completato il PCC viene completamente rinnovato, la popolazione riottiene il controllo del Partito e della Politica, la Burocrazia è "Ripulita" e affidata alla gestione degli intellettuali, l'economia ritorna più controllata da stato e sindacati ma aumentano le liberalizzazioni nel senso di sopra, aumento generale delle libertà, la Cina secondo molte nazioni "Non è più una dittatura".

I Campi di Rieducazione non vengono richiusi: ora sono una prigione per vecchi politici, evasori e criminali, ma moltissimi prigionieri politici vengono liberati piano piano.

Migliorati i rapporti con il Vietnam, la Cina chiede scusa per le ingerenze politiche e marittime, mentre la Corea del Nord tuona contro i "traditori riformisti liberal-fascisti cinesi trockijsti revisionisti eccetera eccetera". Incontro ufficiale fra Hilary Clinton e il nuovo Presidente (parte di quegli intellettuali) Fu Lang Cho.

Il Parlamento Cinese si apre ai partiti rivali, ma in modo simile a come in Europa sono illegali i partiti fascisti e nazisti in Cina sono illegali i partiti fascisti, nazisti, liberali, totalitari, autoritari, monarchici, religiosi e stalinisti. Ogni partito deve presentare chiaramente ideologia e obiettivi prima di essere legale, e molti lamentano il fatto che i Quadri Cinesi "Intelligenti" stiano manipolando le opposizioni, e la libertà sia solo di facciata.
La società civile, invece, non si lamenta più di tanto.

MorteBianca

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Gli risponde Enrico Pizzo:

Mi interessa in modo particolare la numero 4. Questo implica che o Venezia non viene sconfitta nella guerra di Candia o che la riconquista dell'isola durante la Prima guerra di Morea ha successo, e questo è un POD che volevo proporre...

Il trasferimento della capitale a Candia implica comunque un forte cambio di mentalità nel patriziato, la volontà di sopravvivere e non di accettare il " male minore ", che nella nostra TL è l'Austria.

Però, c'è sempre un però..., non posso fare a meno di chiedermi se Creta e le isole Ionie da sole possano garantire al Serenissimo Governo entrate fiscali sufficienti a mantenere in efficenza una flotta di circa 30 navi. Servono almeno un 500000 Ducati all'anno, valuta corrente da L6S4...

La Repubblica di Venezia era una sorta di paradiso fiscale, con una fiscalità oltremodo light..., di fatto si pagavano pochissime tasse, meno del 3 % mossa saggia, il Veneto Serennissimo Governo sa cosa ne pensano i Veneti di tasse & balzelli...

Vorrei proporre un POD in cui a partire dal 1718 la pressione fiscale in veneto sale dal 3 al 7%...

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Diamo adesso la parola ad Iacopo Maffi:

Questa discussione mi ha fatto sorgere un tipo di domanda per me del tutto nuovo: nei nostri universi ucronici, quali sarebbero le teorie storiografiche più in voga?

Faccio un esempio: mettiamo che per un PoD qualsiasi le attuali Italia, Austria e Germania (almeno quella Ovest) siano unite in uno Stato Federale. Che Storia sarebbe insegnata nelle nostre scuole elementari e medie? Che letture sarebbero proposte, ad esempio, della Lotta per le Investiture, di Carlo V, del Colonialismo o di Napoleone?

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Gli risponde Findarato Anàrion:

Sicuramente si seguirebbe il principio (lapalissiano e vecchio quanto l'umanità) secondo il quale la storia la scrive il vincitore.

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E Tommaso Mazzoni aggiunge:

Urca, che bella domanda. Immagino che gli storiografi oggi opposti al fronte nazionalistico in questa timeline sarebbero mainstream e viceversa.

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Non può mancare il parere del nostro *BhriHskwo-bhlôukstrôy:

È vero, è una domanda molto bella e importante e capisco pure di dover fare autocritica su parecchi punti. Comincio dai primi quattro esempi, per i quali però mi sembra indispensabile specificare il Punto di Divergrenza che porti a uno Stato Federale delle attuali Italia, Austria e Germania Federale: se aggiungiamo «Ovest» è inevitabilmente implicato il Secondo Dopoguerra, per cui per esempio si potrebbe immaginare che le due principalil Potenze dell'Asse in Europa siano state in un primo tempo ‘messe al bando’ dal Resto del Mondo (con amputazioni territoriali, ma senza Restaurazione dell'Austria) e che quindi si siano federate fra loro di necessità (sempre naturalmente sotto occupazione congiunta degli Alleati Occidentali), dopodiché la loro Unione sarebbe stata integrata nella Comunità Europea e così via.

In tale situazione, la Lotta per le Investiture apparirebbe come l'inizio delle malvagie trame dei Nemici interni per boicottare lo sviluppo dell'Unità della Nazione, la figura di Carlo V supererebbe il prestigio che in Italia hanno la Battaglia di Legnano, Lorenzo il Magniifco, la Battaglia di Fornovo ed Ettore Fieramosca messi insieme, il Colonialismo sarebbe considerato uno sciagurato delirio (cui si è ceduto solo, per fortuna, per poco tempo) e Napoleone verrebbe considerato alla meglio quale un maldestro personaggio faustiano, alla peggio quale un folle distruttore (come in genere si percepiscono Attila o Činggis Qāγān [Genghiz Khan]).

Con altri Punti di Divergenza, più lontani nel tempo, i confini sarebbero sicuramente diversi da quelli attuali di Italia, Austria e Germania (Ovest) messe insieme, ma, se rimandiamo l'aggiustamento di questi particolari, il trattamento storiografico rimarrebbe grosso modo lo stesso (Napoleone potrebbe apparire più nell'alternativa migliore che in quella peggiore), anche se alcune delle risposte potrebbero subire variazioni notevoli, soprattutto quella sul Colonialismo, perché facilmente prevarrebbe il rimpianto per il mancato sviluppo delle potenzialità del grande Impero Spagnolo (retaggio di Carlo V) e quindi la critica si appunterebbe soprattutto sulle Indipendenze, che avrebbero accentuato i peggiori aspetti del Colonialismo (l'oppressione degli Indigeni), compromettendone invece le tendenze migliori (l'Unione di tanti Popoli in un unica Compagine Politica).

Infine, se l’unità è di Germania Austria Boemia Moravia Slovenia Croazia e Italia siamo evidentemente di fronte a una Großdeutsche Lösung intorno al 1848 (per cui Bismarck sarebbe stato uno dei successori di Schwarzenberg) con Restaurazione del Sacro Romano Impero anche in Italia e con Ungheria rimasta indipendente nonché distacco (forse successivo) della Galizia; se il confine è sulla linea Oder-Neiße, la Russia ha probabilmente vinto la Prima Guerra Mondiale (ma senza arrivare a creare un Regno di Cecoslovacchia né ad annettere più che la Bosnia-Hercegovina alla Serbia). In questo caso prevarrebbe la valutazione negativa di Napoleone, il Colonialismo sarebbe considerato una malattia della Facciata Atlantica dell’Europa, paragonabile all’Imperialismo Russo, a parte le potenzialità positive di quello spagnolo con Carlo V (uno dei cinque Grandi Carli della Nazione: Carlomagno, Carlo il Grosso, Carlo IV, Carlo V, Carlo VI); la Lotta per le Investiture e quella fra Guelfi e Ghibellini sarebbe ritenuta invece come la Guerra dei Trent’Anni in Germania, un assurdo male interno che è costato alla Nazione un ritardo di secoli rispetto agli Stati Occidentali.

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Iacopo aggiunge:

Nel caso dell'unione tedesco-italiana, la Riforma Evangelica e la Kulturkampf sarebbero delle belle gatte da pelare per i maestri di scuola...

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E *BhriHskwo-bhlôukstrôy torna alla carica:

Avevo affrontato la questione (anche se non in termini ucronici) in un seminario di Semantica Storica Tedesca: bisognerebbe riconoscere la compresenza di due tendenze storiche, da un lato lo sviluppo della nozione di «Reich» dal “circondario” celtico (ancora riconoscibile in «Aachener Reich» “Città-Stato di Aquisgrana”) all'Impero Romano, poi agli Unni e Attila, Teoderico, Regni Romano-Germanici, Cristianizzazione, Sacro Romano Impero (da Carlomagno al Römisch-deutsches Reich ottoniano; dall'Impero a Carlo V alla KaKania asburgica), dall'altro la contrapposizione a Roma, dai simboli antiromani o della Resistenza Germanica (Cimbri e Teutoni, Arminio, Alarico, Vitichindo) all’Arianesimo, la Jomsburg (Vichinghi, Variaghi, Normanni) e il Deutscher Orden (Ordine Teutonico), la Lotta per le Investiture, la Riforma Luterana e la Guerra dei Trent’Anni, la Svezia in Germania, la nascita e lo sviluppo della Prussia, fino al Nazionalismo come Resistenza antiimperiale e antifrancese, al Secondo Reich e il Kulturkampf, al Movimento austriaco «Los von Rom» (secessionista dal Cattolicesimo Romano) e al Neopaganesimo.

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Chiudiamo per ora con il contributo di feder:

...la sala era gremita di convitati incasellati in giacche bianche e azzurre, i colori della federazione; alcuni portavano un cappello, testimone della loro appartenenza alla neonata Flotta, altri calzavano pesanti stivali, prova della loro qualità di fieri soldati.
Il momento era solenne; e non avrebbe potuto essere diversamente, giacché quello non era che l'atto conclusivo di un processo iniziato più di cinquant'anni fa, all'epoca dei loro padri, quando l'empatica Sojuz aveva abbordato sua sorella, la timida navicella Apollo.
Di eventi speciali ce n'erano stati, da quel giorno; ma tutti sul pianeta erano certi che nessuno, sia dal passato, sia dal futuro, avrebbe potuto innalzarsi al sublime di quella giovane serata di primavera, per la quale persino la cattiva afa aveva deciso di elargire compassione, smettendo di aleggiare cupa.
D'un tratto, le porte di legno niveo si spalancarono, aprendo il grande androne alle velleità di conquista della luce, che non aspetto di chiedere se fosse concesso, prima di inondare l'interno dell'edificio. Ma pure questa lancia, benché pura, e pallida, non poté che adombrarsi di fronte alla magnifica stazza di chi la seguiva: uno stuolo di ambasciatori, militari e burocrati di ogni nazione, ognuno stringente l'emblema del proprio Paese, che garriva al vento. Si disposero su due fila, costringendo gli azzurri ed estasiati presenti a seguire il loro esempio, ponendosi al loro tergo. Ciò che fecero poi, destò ammirazione: con un gesto plateale, conficcarono ognuna delle proprie bandiere in uno spazio ben definito, e delimitato su ogni lato da linee bianche, associate al nome ufficiale dello Stato in questione, scritto nella propria lingua natia.
Lo spazio così ricavato venne adibito momentaneamente a corridoio, uno in cui le pareti erano fatte di simboli gioiosi e persone festanti e il pavimento era ricavato in argilla liquida, così da poter mantenere i segni di quello storico avvenimento. Il soffitto, invece, era tanto alto da parere invero, e da permettere ad energici flutti d'aria di danzare all'altezza più elevata di quella stanza.
Nessuno lo aspettava tanto quanto lui stava aspettando questo momento; ma in realtà, nessuno ne conosceva il nome, né poteva, in tutta onestà, tentare di indovinarne le fattezze. La modalità d'elezione era segreta, così come il voto dei popoli, e perfino i sondaggi pre-risultati erano stati banditi, in modo tale da assicurare l'imparzialità totale del risultato. Così, quando esso fece capolino da oltre il pomerio sacro del salone, posto accuratamente in controluce perché restasse al buio, nessuno lo riconobbe; ed egli, perfettamente sicuro di ciò, camminò a passi sicuri e lenti per il foro tra la folla, sulla quale era immediatamente calato il silenzio. Molti addirittura chiusero gli occhi, in segno di ossequio.
E infine giunse il momento il cui l'alto uomo si poté riconoscere capo e guida dei popoli, nei pressi della tribuna, che da quel giorno avrebbe iniziato a costituire l'altare delle nazioni. Giratosi, rise fra sé, al pensiero che solo l'atmosfera gotica della gran cattedrale della città volante di Venere avrebbe potuto equiparare la religiosità di quel momento. Scrutò uno per uno i convitati, senza mancare di rispetto alle effigi, solitarie ballerine in un teatro vuoto di parole: quell'uomo avrebbe potuto, senza opposizione alcuna, dire di possedere il fiore dell'umanità adagiato sul suo pugno.
Si schiarì la voce, posò le mani sulla tribuna, e mentre i suoi dolci capelli d'oro venivano attraversati dalla brezza docile della sera, iniziò il suo discorso:

"Giuro solennemente di consacrare la mia vita e abilità in difesa delle Nazioni Unite della Terra, di proteggere con ogni mia forza la Costituzione dell'Uomo, e di contribuire all'avanzamento del diritto universale e fondamentale alla vita di ogni essere senziente, dalle profondità del Grande Oceano, fino ai confini del Sole, finché sarò in vita."
Riprese fiato, prima di continuare.
"E questo..."

E questo sarebbe il presente che avrebbe potuto essere nel vasto salone, all'interno del mio PC, se solo mi potessi dedicare del tutto a scrivere e non avessi quel maledetto Hegel da studiare..

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Che dite? Potremmo usare il mio tempo in centomila modi migliori di questo? Purtroppo che possiamo farci se siamo dei sognatori? E, come diceva Michel de Montaigne, i nostri sogni valgono più dei nostri discorsi!


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