Le rose di Versailles

di Tommaso Mazzoni

Omaggio ad uno dei miei cartoni preferiti di quando ero piccolo, ma occhio, la storia cambierà.

1755
Al generale della Guardia Reale di Francia, François-Augustin Reynier de Jarjayes nasce la quinta figlia femmina; ossessionato dall'idea di avere un erede maschio, decide di chiamare la bambina Oscar-François e di crescerla come un maschio. Oscar diventa un'eccezionale soldato.

1769
Oscar salva la vita all'arciduchessa Maria Antonietta d'Austria, promessa sposa del Delfino di Francia Louis Auguste. Luigi XV la nomina Capitano della Guardia Reale e la incarica della sicurezza della principessa.

1773
Oscar rifiuta il matrimonio con il Tenente Victor Clément, Conte di Girodel, il quale diventa il suo fidato secondo nelle Guardie Reali.

1775
Il Capitano Oscar diventa Comandante della Guardia Reale.

1776
Oscar sventa un complotto ai danni del Re di Francia; il Cugino del Re Luigi Filippo, intrigante ed opportunista, capo della congiura, è ucciso in duello dal Capitano, che è promosso Comandante.

1781
Oscar sventa l'omicidio di Maria Antonietta per mano di Paul de Saint-Just, che si uccide piuttosto che essere catturato. Viene promossa Colonnello.

1783
Oscar affronta in duello ed uccide il Conte d'Armagnac, reo d'avere ucciso un bambino povero che gli aveva insudiciato il vestito [In realtà nel cartone il protagonista dell'episodio è un nobile inventato, ma visto che nella nostra timeline l'Armagnac è quello che caricò una folla inerme...] Oscar riceve la stessa pena inflitta al Conte per il suo odioso delitto, una salata multa.

1785
Oscar sventa la Truffa della Collana e diventa Generale di Brigata e Comandante della Guardia Cittadina a Parigi. Purtroppo, il suo fedele amico d'infanzia André viene ucciso da una pallottola del Capitano de la Motte.

1789
Oscar convince Girodel a disubbidire al Re, e il Comandante della Guardia Reale non fa interrompere il lavori degli Stati Generali; Maria Antonietta su consiglio di Oscar convince il Marito ad accettare le riforme chieste dal Terzo Stato. Non scoppia nessuna Rivoluzione Francese.

1791-1794
Seconda Guerra d'Indipendenza Americana, Oscar è nominata Generale di Corpo d'armata, suo aiutante di campo è un abile ufficiale Corso, Napoleone Buonaparte; benché di 14 anni più giovane di lei, il Corso fa breccia nel cuore blindato del Generale, che a sua volta, essendo ancora una donna bellissima, pur prossima ai 40, affascina Napoleone.
I due si sposeranno alla fine della guerra.
Con l'appoggio dei Francesi, gli Americani sconfiggono gli Inglesi e Conquistano il Canada. I Francesi si riprendono il Quebec.

1795
A quarant'anni Lady Oscar partorisce il suo unico figlio Maschio Louis; Aappena un anno dopo, torna in servizio attivo nell'esercito.

1800-1814
Guerra dei Quattordici Anni che vede Francia, Austria, Svezia, Impero Ottomano e Spagna impegnate contro la Russia, la Prussia, il Portogallo e l'Inghilterra. I Generali Oscar e Napoleone infliggono una disfatta dietro l'altra alle truppe nemiche; Oscar e Napoleone riescono perfino, grazie ad un diversivo offerto dalla flotta svedese, a sbarcare in Irlanda che si solleva contro gli Inglesi, e offre la corona a Charles Louis, figlio di Luigi XVI nato nel 1794.

1814
Napoleone diventa Primo Ministro, ed Oscar Maresciallo di Francia.
Al Congresso di Vienna si decreta la fine dei sistemi assolutistici; tutto sommato all'Inghilterra va di lusso.

1821
Napoleone muore di cancro allo stomaco, pianto dalla numerosa famiglia, dalla moglie e dal figlio Louis.

1825
Oscar muore per salvare la vita a Re Luigi XVII, ed è sepolta a Reims accanto a suo marito Napoleone.

Tommaso Mazzoni

.

E ora la palla passa a Perchè No?:

Dato che oggi è il 4 luglio 2017, non può mancare un piccolo spunto ucronico ispirato a questa data. Ecco la sigla di un famoso cartone animato giapponese anni '70:

È evidente la cantonata: « Il quattro luglio / c'è la rivoluzione! » Ohibò, ma non era il 14 luglio? Perchè i doppiatori italiani hanno deciso di anticipare il tutto di 10 giorni? Parrebbe uno strafalcione come tanti, però mi ha fatto venire in zucca un'idea. E se la Rivoluzione Americana degenerasse come quella francese? Prevalgono gli estremisti, i generali della guerra d'indipendenza si trasformano in signori della guerra in lotta perpetua tra loro, stile Diadochi, e si spartiscono i vari stati, alleandosi ora a questa, ora a quella nazione indiana. Cadono molte teste, si scatena una stagione di Terrore, forse alla fine emergerà un Napoleone che riunificherà tutti gli stati sotto il suo impero. Magari proprio il Napoléon Washington di Jour J, emigrato da giovane oltreoceano e adottato da George Washington, che invece di organizzare la spedizione in Egitto ha organizzato una spedizione nello Yucatàn, scoprendo i templi Maya. Voi che ne dite?

.

Questa è la proposta avanzata su questa base da William Riker:

Napoleon Washington

1688

Gloriosa Rivoluzione in Inghilterra. Il re cattolico Giacomo II Stuart è costretto a fuggire da Londra. Con l'aiuto del suo protettore Luigi XIV fugge oltre oceano dove fonda a Philadelphia il Regno della Nuova Inghilterra ed assume il nome di Giacomo I. I nobili cattolici migrano con lui e formano l'ossatura della nuova monarchia assoluta. I borghesi delle Colonie Americane accettano di buon grado il distacco dalla madrepatria, che aveva imposto loro vincoli assurdi (divieto di commerciare con altri paesi se non attraverso navi inglesi, divieto di esplorazione dell'interno del continente) per mantenere legata a sé la Nuova Inghilterra. I Puritani lasciano le Tredici Colonie ed emigrano in Canada.

1692

Fallito tentativo del nuovo re d'Inghilterra Guglielmo III d'Orange di reimpossessarsi della Nuova Inghilterra con la sconfitta della flotta inglese il 5 settembre nella Battaglia di Chesapeake ad opera delle flotte francese e neoinglese. Si consolida il regno di Nuova Inghilterra, una monarchia assoluta sul modello della Francia del Re Sole.

1701

Re Giacomo I della Nuova Inghilterra muore di emorragia cerebrale. Gli succede il figlio Giacomo II, detto "il Vecchio Pretendente" al trono d'Inghilterra, cui non ha mai rinunciato. Avendo 13 anni, si trova sotto la reggenza della madre, Maria Beatrice d'Este. Inizia la penetrazione a ovest verso il Mississippi, ed iniziano anche le guerre contro i Nativi Americani.

1715-1735

Guerre trentennali combattute dal Regno della Nuova Inghilterra contro la Confederazione Irochese.

1740

Re Giacomo II della Nuova Inghilterra partecipa alla Guerra di Successione Austriaca, e alla fine riconosce Maria Teresa d'Asburgo sul trono d'Austria.

1753

Lo scienziato neoinglese Benjamin Franklin (1706-1790) inventa il parafulmine.

1756-1763

Guerra dei Sette Anni combattuta da Francia, Austria, Spagna e Nuova Inghilterra contro Regno Unito, Prussia e Portogallo. La Francia subisce una netta sconfitta in Europa, in Asia e in Africa, perdendo l'India e il Senegal a vantaggio dei britannici, ma in terra americana l'aiuto determinante della Nuova Inghilterra provoca la sconfitta delle forze inglesi. Il Canada britannico è conquistato dai francesi, che lo aggregano alla Nuova Francia, mentre Terranova viene conquistata dalla Nuova Inghilterra.

1766

Muore re Giacomo II della Nuova Inghilterra, gli succede il figlio Carlo Edoardo con il nome di Carlo I. Uomo di mediocre levatura politica, si decide finalmente ad operare alcune riforme e nomina ministro delle finanze lo scienziato Benjamin Franklin. Tuttavia, dopo la liberalizzazione del commercio interno dei cereali da lui attuata, i cittadini delle principali città insorgono contro il vertiginoso aumento del prezzo del pane. Inoltre il programma di riforme di Franklin viene sabotato dai cortigiani, legati all'impopolare regina Maria Anna Sofia di Sassonia, nipote di Maria Teresa d'Asburgo, che viene chiamata spregiativamente "Madame Deficit" dal popolo neoinglese.

1769

Il 15 agosto ad Ajaccio nasce Napoleone Bonaparte, figlio di Carlo Maria Buonaparte e Letizia Ramolino.

1776

Anne Robert Jacques Turgot diventa Primo Ministro del Regno di Francia e dà inizio a una decisa politica di riforme. Fa riconvocare gli Stati Generali, ma più riunitisi dal 1614, e avvia la fine della monarchia assoluta e la nascita della democrazia parlamentare in Francia, nonostante l'opposizione di buona parte della nobiltà e della Chiesa.

1778

Il banchiere svizzero Jacques Necker, nuovo ministro delle finanze di Carlo I, tenta invano di coprire le spese belliche della Guerra dei Sette Anni emettendo prestiti; egli viene licenziato in tronco per aver avuto l'audacia di pubblicare il disastroso stato delle finanze statali nel Rendiconto al Re del 1781.

1783-1787

L'anziano Benjanin Franklin viene richiamato nella carica di ministro delle finanze e riprende il programma riformista di Necker, ma per la seconda volta la nobiltà reazionaria lo boicotta e lo costringe alle dimissioni. La dissoluzione dell'Ancien Régime è accelerata dall'intrinseca debolezza del sistema assolutistico, unita alla dirompente miscela dell'inettitudine dei re Giacomo II e Carlo I, e della crescente crisi finanziaria. Il successore di Franklin, John Adams, subisce l'opposizione del Parlamento di Philadelphia, che chiede a gran voce la fine dell'assolutismo e la convocazione di un Parlamento sul modello di quello di Londra.

1787

Il diciottenne Napoleone Buonaparte, che ha partecipato all'insurrezione corsa antifrancese guidata da Pasquale Paoli, è condannato a morte in contumacia ed è costretto a fuggire dall'isola natale. Riesce a rifugiarsi rocambolescamente in Nuova Inghilterra, dove si arruola nell'esercito.

Giocomo III Stuart, sfortunato Re della Nuova Inghilterra

Giacomo III Stuart, sfortunato Re della Nuova Inghilterra

1788

Muore improvvisamente re Carlo I della Nuova Inghilterra; aveva profeticamente affermato: "Dopo di me, il diluvio." Gli succede il figlio Giacomo III, che ha sposato l'impopolare Maria Antonietta d'Asburgo, figlia di Maria Teresa d'Austria.

1789

Bancarotta dello stato neoinglese; Giacomo III si trova costretto a convocare elezioni per un Parlamento, i cui deputati, in gran parte rappresentanti del cosiddetto "Terzo Stato", cioè della borghesia cittadina, domandano a gran voce una monarchia costituzionale su modello inglese. Nobiltà e Clero si ritirano per protesta e il re fa sgomberare la sala delle riunioni. Ma il Terzo Stato non si arrende e, riunitosi il 20 giugno nella cosiddetta "Sala del Cricket", si proclama "Assemblea Costituente" e giura di non sciogliersi finché non avrà dato alla Nuova Inghilterra una costituzione sul modello di quella inglese, e di cedere solo "alla forza delle baionette". Il re riconosce l'Assemblea, ma fa concentrare le sue truppe attorno alla città. Il 14 luglio il popolo di Philadelphia, irritato dalle mosse del re ed aizzato dai deputati costituenti, muove all'assalto del palazzo reale. L'esercito neoinglese si sbanda; George Washington crea allora una Guardia Nazionale o Milizia Cittadina che per la prima volta innalza la bandiera a stelle e strisce come suo vessillo, cucita da Betsy Ross, sarta di Philadelphia. La "Grande Paura" provoca sollevazioni in tutta la Nuova Inghilterra, dalla Georgia al Maine; sull'esempio di Philadelphia sorgono municipalità autonome dette "comuni". Molti aristocratici cominciano a fuggire in Europa. Il 5 agosto, sotto la pressione popolare, l'Assemblea Costituente delibera l'abolizione del regime feudale: ora ogni cittadino, anche l'ultimo dei braccianti, può ricoprire qualunque carica e percorrere qualunque carriera. Il 26 agosto viene promulgata la "Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo", le tre parole d'ordine diventano "Liberty, Equality, Fraternity". La carestia ed il timore di una controrivoluzione assolutista spingono le masse a dare vita a nuove "giornate" rivoluzionarie; i popolani rivoluzionari tra di loro si chiamano "cittadini" anziché "signori". Il 10 ottobre John Adams, per far fronte alla crisi finanziaria, propone l'incameramento degli ingenti beni della Chiesa, della Corona e dei nobili fuggiti all'estero, a tutto vantaggio dei borghesi, anche se la conseguente emissione di carta moneta porta all'inflazione. Sull'esempio inglese sorgono a Philadelphia due partiti politici: i Tories moderati e conservatori e i Whig radicali, cui si aggiungono i Giacobini, così detti dal soppresso convento di San Giacomo in cui si riuniscono, ancor più estremisti.

1790

La morte di Benjamin Franklin fa sì che venga a mancare la possibilità di un compromesso tra la monarchia neoinglese e la Rivoluzione, e lo Stato cade nelle mani dei Giacobini. Giacomo III capisce la mala parata e tenta la fuga in Canada, travestito da normale viaggiatore, ma presso il confine è riconosciuto, riportato a Philadelphia e privato di tutti i poteri politici. Il 3 settembre viene promulgata la nuova Costituzione, sulla quale il re è costretto a giurare, e che servirà da modello per tutte le costituzioni borghesi del XIX secolo. L'Assemblea Legislativa o Parlamento è dominata da Jean-Paul Marat, estremista emigrato dalla Francia dove era perseguitato per le sue idee radicali e repubblicane, e da Paul Revere, fabbro di Boston non meno estremista di lui. La Costituzione Civile del Clero ordina la soppressione dei conventi e degli ordini religiosi, l'elezione dei ministri di culto e il giuramento di fedeltà dei religiosi alla Costituzione; la maggior parte del clero rifiuta, e Papa Pio VI protesta violentemente. Intanto la Spagna accoglie molti fuoriusciti neoinglesi nelle sue colonie in Florida e Messico, e condanna la Rivoluzione Neoinglese come "neopagana".

1791

Il governo rivoluzionario americano deve affrontare la cosiddetta "Whiskey Rebellion", una sollevazione popolare che sfocia in una vera e propria insurrezione in Pennsylvania, nella Monongahela Valley. Essa venne attuata dai coloni dei monti Appalachi che protestano per l'istituzione di una accisa sui liquori e bevande distillate. La rivolta viene soffocata nel sangue. Cominciano però a sorgere i contrasti tra il Nord, imprenditoriale e aperto ai commerci con il mondo, e il sud, dominato dalle piantagioni di cotone in cui lavorano schiavi neri importati dall'Africa. Tali contrasti resteranno striscianti per tutta la prima metà dell'Ottocento e sfoceranno in guerra aperta settant'anni più tardi.

1792

Per distogliere l'attenzione dalla crisi politica interna, e per timore della campagna d'odio scatenata contro di loro dagli emigrati all'estero con l'appoggio della Spagna, i Giacobini sollecitano la dichiarazione di guerra a Madrid; dal canto suo il re spagnolo Carlo IV di Borbone risponde con la dichiarazione di Valencia: tutte le potenze reazionarie, sia cattoliche che protestanti, sono invitate a coalizzarsi per "ristabilire l'ordine in Nuova Inghilterra" e per liberare re Giacomo III. La nazione neoinglese allora si sente chiamata a "liberare il mondo dalla tirannide". Il 10 agosto la famiglia reale neoinglese, accusata di tradimento e di cospirazione, è internata in carcere, e si susseguono almeno 3000 arresti di cittadini sospettati di connivenza con gli stranieri. Una seconda ondata di nobili abbandona il paese, fuggendo in Canada, nelle colonie spagnole o in Europa. Il 20 settembre la vittoria neoinglese a Mississauga porta all'annessione dell'Alto Canada. Nella battaglia si distingue Napoleone Buonaparte; George Washington resta impressionato dal suo valore e decide di adottarlo come figlio. Il Corso prende così il nome di Napoleon Washington, con cui passerà alla storia. Il 22 settembre Paul Revere proclama la Repubblica degli Stati Uniti d'America (USA), su base federale, ed introduce il Calendario Rivoluzionario, che inizia da questa data e cambia i nomi dei mesi.

Paul Revere, ritratto di John Singleton Copley

Paul Revere, ritratto di John Singleton Copley

1793

Il 17 gennaio su proposta di Paul Revere il Parlamento di Philadelphia vota la condanna a morte del "Cittadino Stuart", cioè dell'ex re Giacomo III, con 387 voti contro 334. Il 21 gennaio il re è giustiziato con la ghigliottina, macabro strumento di morte che prende il nome dal suo inventore, Joseph Guillotin. Come conseguenza Spagna, Francia, Regno Unito, Austria, Svezia e Russia scendono in guerra contro la Nuova Inghilterra rivoluzionaria. La sconfitta neoinglese ad Atlanta fa sì che gli spagnoli arrivino a minacciare il suolo della Repubblica. La Rivoluzione risponde con la mobilitazione totale. Gli insuccessi militari, l'inflazione e le rivolte nei dipartimenti minacciano seriamente la Rivoluzione. Per superare la crisi Paul Revere e Marat inaugurano il periodo detto del "Terrore", cioè una vera e propria dittatura basata su leggi eccezionali e sul Tribunale Rivoluzionario, che aboliscono in pratica tutti i diritti dell'uomo. Basta una denunzia anonima per portare un innocente sulla ghigliottina come nemico della Nuova Inghilterra, e ciò dà adito a molti regolamenti di conti privati. In questo periodo nella sola Philadelphia sono giustiziati 1251 "sospetti", tra i quali la regina Maria Antonietta. Secondo la leggenda la "Primula Rossa" con azioni audaci e rapidi colpi di mano sottrae molti nobili alla condanna, portandoli in salvo di là dall'oceano (pare che dietro questo pseudonimo si celi il nobile inglese sir Percy Blakeney). Lo Stato del Maryland si ribella in nome della fede cattolica, ma i generali Alexander Hamilton ed Henry Knox soffocano la rivolta nel sangue, sopprimendo i capi della sedizione. Il 3 luglio Marat viene ucciso a tradimento nel bagno da una monarchica che intende vendicare la strage dei suoi compagni di partito ("Ho ucciso un uomo per salvarne centomila"). Per lui viene composta la celeberrima canzone "Glory, Glory, Hallelujah!": « Jean-Paul giace nella tomba là nel pian, / dopo una lunga lotta contro l'oppressor; / Jean-Paul giace nella tomba là nel pian, / ma l'ideale vive ancor! » Paul Revere, detto "l'Incorruttibile", resta unico padrone dello stato e, pur vivendo con morigerati costumi ed inflessibile dirittura, governa da despota.

1794

La "nausea del patibolo" e l'insana politica economica del Comitato di Salute Pubblica, il governo provvisorio con pieni poteri di vita e di morte su tutti, portano all'alleanza tra tutti i gruppi ostili a Paul Revere che, il 27 luglio è arrestato assieme a 21 suoi partigiani. L'Incorruttibile tenta di sottrarsi all'arresto sparandosi alla tempia, ma un soldato devia il colpo ed egli si spara alla mascella; dopo una notte trascorsa su un tavolo, è ghigliottinato assieme a tutti gli altri arrestati. "La Rivoluzione divora i suoi figli", è stato scritto. Con Revere finisce la fase giacobina della Rivoluzione. Il Tribunale Rivoluzionario è soppresso, e si torna lentamente alla normalità. La bilancia della guerra torna a pendere a favore della Francia: la Georgia è riconquistata e falliscono i tentativi spagnoli, francesi e britannici di sbarcare sulle coste del Massachusetts.

1795

Negli USA, come reazione al Terrore, la nuova Costituzione di Settembre prevede un "Direttorio", cioè un esecutivo di cinque membri: trionfano le posizioni dei moderati guidati da George Washington. Un vero colpo di scena è rappresentato dalla pace separata di Basilea tra USA e Regno Unito: per avere libertà di commercio con le ex colonie, Londra rinuncia a riconquistare l'Alto Canada ed esce dal conflitto. Primo fallito tentativo americano di occupare la Florida.

1796

Negli USA si tengono agitazioni dei primi comunisti, organizzati nella "Congiura degli Eguali" dal "tribuno del popolo" Gracco Babeuf, anch'egli fuggito dalla Francia; la congiura è soffocata per incarico del Direttorio da Napoleon Washington, e Babeuf è catturato e giustiziato. Intanto anche gli ambienti illuministi europei cominciano ad agitarsi e a reclamare riforme sul modello americano, se non addirittura l'adozione di costituzioni repubblicane. Le forze armate spagnole, francesi e austriache intervengono a reprimere nel sangue le rispettive rivoluzioni, ed i giacobini locali invocano l'aiuto degli USA, che non possono certo stare a guardare. Così riprendono le ostilità fra gli USA e le nazioni reazionarie europee: il nuovo esercito popolare americano, basato sulla coscrizione obbligatoria e sul sentimento nazionale, diventa imbattibile in mano a Napoleon Washington, diventato il più giovane generale della Rivoluzione, che si rivelerà uno dei massimi geni militari di tutti i tempi. Sposata Martha Parke Custis, detta "Patsy", figlia di primo letto della moglie di George Washington, egli ottiene il comando dell'armata che dovrà muovere contro i possedimenti francesi in Nordamerica.

1797

Mediante fulminee campagne, Napoleon Washington invade la Louisiana e conquista rapidamente New Orleans, dove fonda la Repubblica del Mississippi. In Europa si diffonde il "mito napoleonico", ed il generale è salutato come un liberatore. Il 17 ottobre, con il Trattato di Baton Rouge, la Francia è costretta a cedere agli USA gli immensi territori della Louisiana: la Spagna resta sola a combattere la Rivoluzione Americana. Dopo una guerra civile, nella Florida spagnola si instaura un'altra "repubblica sorella" (in pratica satellite) di quella americana.

1798

L'esercito americano prosegue la sua inarrestabile marcia ed occupa il Québec francese, dove è fondata un'altra repubblica satellite. Napoleon Washington, cresciuto enormemente in prestigio, propone allora al Direttorio un suo piano per attaccare il suo nemico storico, la Spagna, colpendola al cuore del suo impero coloniale e conquistando il Messico. Egli però non passerà da nord. dove la frontiera della Nuova Spagna è difesissima, ma da sud: trampolino di lancio verso quest'impresa, nella mente del generale corso, è la conquista dello Yucatan, già in ribellione contro gli spagnoli, da invadere con una munitissima flotta. Il Direttorio accetta di buon grado per levarsi dai piedi una personalità così ingombrante e popolare. In agosto egli parte da Boston, occupa le Bahamas e sbarca a Mérida con 33 navi da guerra, 232 da trasporto, 2000 cannoni, 32.000 soldati ed anche 175 tra ingegneri e scienziati. Nella Battaglia della Giungla egli sconfigge gli Spagnoli e conquista lo Yucatan, quindi, affascinato dalla leggenda dell'El Dorado, penetra nelle fittissime foreste e scopre le rovine della città Maya di Chichén Itzá, dove rimane a bocca aperta di fronte al Tempio di Kukulkan, un'immensa piramide a gradoni vecchia di mille anni. Gli scienziati e gli archeologi al suo seguito iniziano lo studio sistematico delle Civiltà Precolombiane della Mesoamerica. Nel frattempo però la flotta americana è annientata dalle forze spagnole dell'ammiraglio Federico Carlo Gravina; Napoleon si trova tagliata la via marittima per i rifornimenti.

1799

Mentre in Europa le forze reazionarie faticano a contenere le ribellioni dei Giacobini, fallisce il tentativo di Napoleon Washington di raggiungere Città del Messico e di conquistare la Nuova Spagna via terra, visto che le truppe spagnole si rivelano molto meno disorganizzate del previsto. Siccome gli USA sono in pieno caos, con i singoli stati che proclamano l'indipendenza, Napoleon deve rientrare precipitosamente in America. Il 9 novembre, con il pretesto di un complotto giacobino, Napoleone irrompe nel palazzo del Parlamento dove sono riuniti i deputati ed esautora il Direttorio. Tutti si sollevano a gran voce contro di lui dandogli del tiranno, ed uno dei parlamentari, armato di pugnale, tenta di assassinarlo alle spalle; per il corso le cose si metterebbero male se nella sala non facessero irruzione le sue guardie scelte, guidate dal fratello Luciano. Il colpo di stato permette a Napoleon di inaugurare una nuova era nella storia americana: Thomas Jefferson redige una nuova Costituzione, che introduce la carica di Primo Console, assistito da altri due consoli in posizione secondaria. La dittatura militare mascherata da democrazia è approvata dagli americani con un plebiscito e Napoleon è eletto Primo Console per 10 anni. Il 14 dicembre muore George Washington; Napoleon inizia subito la costruzione di nuova capitale sul fiume Potomac, a lui intitolata. Vi verranno edificati la Casa Bianca, sede del Presidente, ed il Campidoglio, sede del Parlamento federale.

1800

Il 14 giugno Napoleone si precipita in Florida e batte gli spagnoli, che la avevano riconquistata; la penisola è annessa agli USA con il trattato di Sant'Ildefonso. Poco dopo anche Alto e Basso Canada sono annessi agli USA. Napoleon fonda la Banca Centrale Americana. Il 17 novembre è inaugurata la nuova capitale, Washington. Il 24 dicembre, vigilia di Natale, ha luogo un attentato repubblicano contro Napoleone: mentre la sua carrozza passa in una stretta via di Philadelphia per recarsi a teatro, viene fatto esplodere un ordigno ad alto potenziale. Decine di passanti muoiono, ma Napoleon e sua moglie Patsy restano illesi. Ne segue un'ondata di condanne a morte, e Napoleon accelera i tempi per trasferirsi nella nuova capitale.

1802

Con un plebiscito, Napoleone si fa nominare Console a vita. I fautori della Repubblica tentano di toglierlo di mezzo con vari attentati, tutti falliti; di conseguenza il regime poliziesco si accentua con il controllo sulla stampa e la persecuzione degli intellettuali, i quali rappresentano delle voci "scomode": il famigerato Fouché, ministro della polizia, si macchia di gravi crimini contro l'umanità. Con la Pace di Hartford, primo grande successo diplomatico di Napoleon, la Spagna rinuncia ad attaccare le coste americane, ed in cambio Napoleon restituisce lo Yucatan al Messico spagnolo.
Il 29 agosto muore l'anziano Papa Pio VI dopo 27 anni, 6 mesi e 14 giorni di pontificato; egli è il primo Papa a superare i 25 anni di regno, durata tradizionale del pontificato di San Pietro. Più di lui regnerà solo Pio IX. Gli succede Papa Pio VII.

1803

Napoleon prende il controllo della Compagnia della Baia di Hudson, fin qui amministrata dal Regno Unito: in tal modo gli USA mettono le mani sulla Terra di Rupert, un territorio vastissimo e in massima parte inesplorato che arriva sino alle gelide coste dell'Oceano Glaciale Artico, ricco di pellicce e di materie prime. Ormai lo stato napoleonico ha raggiunto un'estensione immensa.  Spedizione degli esploratori Meriwether Lewis (1774-1809) e William Clark (1770-1838) nel cuore del continente nordamericano: essi attraversano per primi l'America del Nord per conto di Napoleon, giungendo fino al Pacifico. Le ambizioni del corso sembrano non aver fine, ma conoscono una battuta d'arresto quando egli tenta di invadere ed annettere la colonia francese di Saint-Domingue (oggi Haiti): aiutati da un'epidemia di febbre gialla che mena strage degli invasori, i generali di colore Jean-Jacques Dessalines e Henri Christophe riescono a scacciare gli americani, in cambio della promessa che Re Luigi XVI abolirà la schiavitù.

1804

Con un altro plebiscito, il 18 maggio Napoleon si fa nominare Imperatore degli Americani. Secondo la tradizione, ponendosi sul capo da solo la corona, il corso pronuncia la celeberrima frase: « Dio me l'ha data, guai a chi me la tocca! » Eccitato dall'incoronazione, Napoleon prepara nuovi piani di invasione del Messico, stavolta passando dal Texas, e fa occupare Cuba dalla sua flotta. Il Primo Ministro del Regno di Spagna Mariano Luis de Urquijo y Muga (1769-1817) forma allora con il nuovo Primo Ministro del Regno Unito William Pitt il Giovane (1759-1806) la Terza Coalizione, cui aderiscono anche l'Austria e la Francia.
L'inventore americano David Bushnell (1742-1824) progetta e costruisce un piccolo sommergibile, il "Turtle", lungo appena due metri e armato con una carica esplosiva, considerato il primo vero sottomarino della storia. Con esso il sergente Ezra Lee tenta di affondare la nave ammiraglia della flotta spagnola, ancorata nel porto cubano di L'Avana. L'attacco fallisce, ma Lee riesce ad allontanarsi incolume con il sommergibile.

1805

Guerra della Terza Coalizione. Napoleon sferra un attacco su due fronti contro la Spagna: dalla Louisiana da est e dal mare, con il bombardamento di Veracruz e lo sbarco ad Altamira. In tal modo conquista il Texas prima e il Nuevo León e il Tamaulipas poi, accerchia ad Monterrey l'esercito spagnolo che è costretto a capitolare, quindi entra a Città del Messico da trionfatore. Proclamazione della Repubblica del Messico, estesa fino a Panama, con Miguel Hidalgo y Costilla primo Presidente; il Messico ovviamente è solo uno stato fantoccio degli USA, alla Spagna restano solo le colonie sudamericane e l'isola di Cuba. Il 21 ottobre invece l'attacco della flotta napoleonica contro quella inglese che presidia l'Atlantico finisce in un disastro con la sconfitta di Maracaibo (al largo del Venezuela): l'ammiraglio Horatio Nelson muore durante lo scontro, colpito da una bordata americana, ma la flotta di Napoleon è annientata. Questa vittoria assicura definitivamente il dominio inglese sui mari, e Napoleon è costretto ad abbandonare i piani per un'invasione del Sudamerica. Rinfrancato dalla disfatta francese, il generale francese Michel Ney sbarca con il suo esercito nel Delaware per ricongiungersi ai lealisti superstiti, mentre l'ammiraglio britannico Cuthbert Collingwood, Primo Barone di Collingwood, sbarca poco a nord di Capo Hatteras. Il corso tuttavia si dimostra un autentico genio militare, ingaggiando battaglia prima che gli eserciti si siano riuniti. Il 2 dicembre a Yorktown il genio di Napoleon trionfa sugli avversari, che vengono fatti prigionieri, ed egli diventa il padrone incontrastato del continente nordamericano. Il 26 dicembre con il trattato di pace di New York viene riconosciuta la "Dottrina Napoleon": « l'Europa agli Europei, l'America agli Americani ». Napoleon Washington inizia una sfacciata politica nepotistica assegnando le principali cariche dell'impero ai propri numerosi parenti. Il Messico è trasformato in Regno e la corona va a suo fratello Giuseppe, mentre Gioacchino Murat, cognato di Napoleon perchè marito di sua sorella Carolina, diventa re di Cuba.

1807

Il 2 settembre Napoleon rischia la sconfitta a Rock Springs contro la Confederazione Pawnee, a sudovest della regione dei Grandi Laghi, ma alla fine riesce a prevalere con l'aiuto del cognato Gioacchino Murat e del valoroso generale Andrew Jackson, ed impone ai Nativi Americani la pace di Sand Hills, secondo grande successo della diplomazia americana. Intanto la Spagna di re Carlo IV, visto che le truppe di terra e di mare sono inefficaci, promuove il "blocco continentale", impedendo il commercio con gli Stati Uniti d'America: è in questo periodo che lo zucchero di barbabietola si sostituisce in Europa a quello di canna.

Napoleon Washington sul trono, ritratto da Gilbert Charles Stuart

Napoleon Washington sul trono, ritratto da Gilbert Charles Stuart

1808

Il giovane Agustín de Iturbide y Arámburu (1783-1824) proclamano la sollevazione nazionale del Messico contro l'occupante napoleonico; Giuseppe Bonaparte fugge vilmente da Città del Messico e Iturbide entra nella capitale, mentre il grande generale sudamericano Simón Bolívar (1783-1830), al servizio del Re di Spagna, sbarca in Guatemala e cerca di penetrare nel Messico in sostegno degli insorti. Napoleon, furibondo per la fuga del fratello, capisce che le cose si mettono molto male ed interviene di persona in Messico con un esercito di ben 300.000 uomini. Città del Messico è occupata e Giuseppe rimesso sul trono, ma gli spagnoli non si danno per vinti ed iniziano una feroce guerra partigiana. E' a quest'epoca che risale il concetto di guerriglia (dallo spagnolo guerrilla): colpi di mano, attentati, imboscate, sabotaggi che impegnano un numero considerevole di uomini ed esauriscono progressivamente le forze dell'occupante. L'insolita forma di resistenza, che farà scuola dovunque, è guidata dalla nobiltà e dal clero contro gli occupanti americani, percepiti dal popolo come atei ed anticlericali.

1809

Incoraggiata dai successi degli spagnoli in Messico, la Florida si solleva e proclama la riscossa nazionale, ma il generale Andrew Jackson soffoca la rivolta nel sangue. Napoleon Washington intanto annette ufficialmente i territori della California, del Colorado e del Nuovo Messico, fin qui messicani. Simón Bolívar intanto fomenta la "guerrilla" sulle montagne del Messico.

1810

In cerca di un erede che l'anziana Patsy Custis non può dargli, nonostante la ami ancora, Napoleon la ripudia e sposa Sofia Elena Beatrice di Borbone, figlia ultimogenita del Re di Francia Luigi XVI, che il 20 marzo 1811 gli dà il sospirato figlio, Napoleon II. Intanto Simón Bolívar libera Costa Rica e Nicaragua e penetra nel Messico meridionale, respingendo le truppe napoleoniche verso nord. La costruzione napoleonica appare artificiosa e destinata ad essere messa in crisi alla prima, reale sconfitta dell'Imperatore.

1811

Per contrastare l'eterno nemico spagnolo e i suoi interessi colloniali, Napoleon Washington finanzia i primi movimenti indipendentisti in Sudamerica. Il primo a muoversi è il Venezuela che si proclama indipendente sotto la guida di Francisco de Miranda. Battuto l'anno successivo dalle truppe spagnole realiste, questi è costretto a capitolare. Le rivoluzioni però si estendono a macchia d'olio in tutto il continente.

1812

La crisi economica costringe il Re di Prussia Federico Guglielmo III a violare il blocco continentale contro gli Stati Uniti d'America; di conseguenza Austria, Russia, Francia e Spagna gli dichiarano guerra, intenzionati a deporlo. Napoleon, che considera Federico Gulglielmo III, militarista come lui, l'alleato più fedele che ha in Europa, decide di chiudere i conti con le potenze europee che lo hanno sempre osteggiato, e viola la "Dottrina Napoleon" da lui stesso introdotta, intervenendo di persona oltreoceano. Dopo un'alleanza con i Nativi Americani per guardarsi le spalle, Napoleon raduna la più grande armata che si sia mai vista: oltre 600.000 uomini e 180.000 cavalli, da trasportare in Europa con 2000 navi. Dal canto loro le potenze europee si coalizzano nuovamente tra di loro, per far fronte al nemico comune. Il 1 giugno le truppe americane, senza dichiarazione di guerra, sbarcano a Bordeaux e puntano su Parigi, dove Napoleon giunge praticamente senza incontrare resistenza; Re Luigi XVI e la sua famiglia fuggono a Bruxelles. Con Napoleon giungono in Europa anche dei Nativi Americani, i primi a combattere nel Vecchio Continente A questo punto si rivela il genio militare del generale Michail Illarionovič Kutuzov (1745-1813), eroe nazionale russo posto alla guida della coalizione antinapoleonica. Questi attira gli americani sempre più all'interno, lontano dalle proprie basi di rifornimento sulla costa, e mette in atto la tattica della "terra bruciata": non si deve lasciare nulla di nulla al nemico, che anzi viene fiaccato con una guerriglia martellante, analoga a quella messicana, sfuggendo ad uno scontro militare diretto con Napoleon Washington. Lasciatosi attirare da Kutuzov in territorio tedesco, a lui ostile, il corso riesce ad occupare Vienna nel cuore dell'inverno ed invia profferte di pace agli Alleati, che però le respingono; un violento incendio doloso devasta Vienna, e le difficoltà dei rifornimenti costringono Napoleon ad una tardiva ritirata verso l'Oceano Atlantico, anche perchè gli giungono voci che in America i Repubblicani tentano di deporlo. L'esercito è continuamente attaccato dalle truppe austriache, russe e francesi e il 27 e 28 dicembre il passaggio del fiume Reno ghiacciato si trasforma in una catastrofe di proporzioni immani. Gli Alleati compiono contro gli Americani in ritirata un vero tiro al piccione; la fame, le malattie e soprattutto il "Generale Inverno" distruggono la "Grande Armata", ormai ridotta a 37.000 uomini. Napoleon è costretto ad abbandonare le truppe e a rientrare a Washington a tappe forzate per sventare un tentativo di colpo di stato repubblicano. Solo 1000 uomini e 60 cavalli si salvano dal disastro della spedizione europea; ancora oggi lungo il percorso dell'armata riaffiorano gli scheletri dei soldati di Napoleon. Tutto ciò è avvertito dai popoli europei come un giudizio di Dio contro l'Imperatore e segna per lui l'inizio della fine.

1813

Russi, francesi, spagnoli e austriaci decidono di portare a loro volta la guerra in America, sbarcando in più punti della costa della Nuova Inghilterra. A Saratoga, nello Stato di New York, Napoleon coglie l'ultima vittoria della sua vita. Nella "Campagna d'Autunno" i tre eserciti russo, austriaco e francese accerchiano gli Americani, ormai a corto di uomini. Dal 16 al 19 ottobre viene combattuta "Battaglia delle Nazioni" presso Lexington (Massachusetts), una delle più cruente della storia con oltre centomila morti e feriti. Napoleon è costretto a ritirarsi al di là del Mississippi. Il Messico viene sgomberato dalle truppe statunitensi e rioccupato da quelle spagnole. Gioacchino Murat abbandona Napoleon al suo destino e si riaccosta agli Alleati, sperando di mantenere il trono di Cuba.

Gli Stati Uniti d'America oggi (cliccare per ingrandire. Cartina di rubberduck3y6, da questo sito)

1814

Il 31 marzo le truppe alleate entrano a Washington. Il Repubblicano James Monroe guida il governo provvisorio e depone Napoleon: crollo dell'impero napoleonico. Il 6 aprile ad Appomattox Court House, in Virginia, i Marescialli dell'Impero costringono Napoleon ad abdicare a favore del figlio Napoleon II; l'Imperatore deve abbandonare Washington tra due ali di folla inferocita per le continue guerre e per la sconfitta. Un salvacondotto gli concede di ottenere l'isola di Guadalupa come proprio Principato ed una guardia d'onore di 800 uomini. Gli USA perdono la Florida, Cuba e i territori a nord del Rio Grande, che tornano alla Spagna, la Louisiana e il Canada, che tornano alla Francia, ma non la Terra di Rupert, che James Monroe ottiene di conservare con il compito di esplorarla e di colonizzarla. Sul trono è restaurato Enrico Benedetto Stuart, fratello di Giacomo III che prende il nome di Giacomo V (Giacomo IV è considerato il figlio di quest'ultimo, morto bambino senza mai salire al trono) e annuncia una costituzione liberale, ma in realtà restaura lo stato totalitario prerivoluzionario. Ormai però le idee napoleoniche dilagano in Europa e in Sudamerica. Il Principe Klemens Von Metternich (1773-1859), nuovo Cancelliere austriaco, respinge le idee napoleoniche come pericolosissime per l'ordine costituito e comincia una crociata per combatterle con ogni mezzo, proprio in un'epoca in cui il fiorire del Romanticismo propugna il risveglio dei popoli e la formazione di moderni stati nazionali. Siccome i movimenti rivoluzionari cominciano fin da subito ad insanguinare il mondo contro la Reazione, Metternich propone una lega fra le dinastie regnanti per schiacciare ogni moto rivoluzionario, ma il suo progetto di una "Santa Alleanza" rimarrà in gran parte sulla carta, anche perchè la Francia è già a tutti gli effetti una monarchia costituzionale. Gli ideali napoleonici trovano terreno fertile in Italia, dove ha inizio la stagione del Risorgimento per l'espulsione degli Austriaci dalla Penisola e l'unificazione nazionale, ma cominciano ad agitarsi anche la Germania e la Polonia (spartita tra Austria, Russia e Prussia). Il Sacro Romano Impero continua ad esistere, seppure come vuoto titolo dell'Imperatore d'Austria, così come la Repubblica di Genova e la Repubblica di Venezia. Sofia Elena Beatrice di Borbone, seconda moglie di Napoleon Washington, è incoronata Regina di Haiti, anche se governa a tutti gli effetti come vassalla della Francia, e come primo atto del suo governo abolisce la schiavitù nell'isola. Per questo Sofia sarà amatissima dagli haitiani.

1815

La politica reazionaria di Giacomo V Stuart convince Napoleon Washington a ritentare l'avventura militare, eludendo la sorveglianza spagnola e britannica e sbarcando presso New Orleans. Cominciano così i "Cento Giorni". Il generale Andrew Jackson, veterano di Napoleon, che gli è stato inviato contro per arrestarlo, diserta e passa immediatamente dalla parte dell'Imperatore; egli promette riforme democratiche radicali, risale trionfalmente il paese ed occupa Washington, da dove Giacomo V e Monroe sono precipitosamente fuggiti a Terranova. Subito le truppe spagnole guidate da Bolivar invadono gli USA dalla Florida mentre le navi britanniche attaccano le coste e sbarcano in Pennsylvania. Con soli 120.000 soldati Napoleon si sposta in quest'ultimo stato e spera di battere separatamente i due eserciti. Simón Bolívar e Napoleon si scontrano nella leggendaria Battaglia di Gettysburg; inizialmente l'Imperatore sembra prevalere, ma poi arriva il generale britannico Arthur Wellesley, Duca di Wellington, con le sue truppe fresche e l'esercito napoleonico è annientato. Il generale americano William Henry Harrison rifiuta di arrendersi con un'interiezione passata alla storia. Gli Alleati rientrano a Philadelphia e rimettono Giacomo V sul trono; Napoleon tenta di fuggire in Africa, ma poi si consegna agli spagnoli che lo deportano sulle remotissime Islas Malvinas, al largo della Patagonia, dove vivrà sotto stretta sorveglianza fino alla morte. Quanto a Gioacchino Murat, il 30 marzo lancia il Proclama di L'Avana contro gli spagnoli, invitando le colonie americane a ribellarsi contro di loro, ma è sconfitto e scacciato. Tenta allora di sbarcare nello Yucatan e di sollevare il popolo contro i Borboni; catturato, è processato e fucilato. Stessa sorte attende Andrew Jackson.

1819

Il 19 gennaio muore il Re di Spagna Carlo IV, gli succede il figlio Ferdinando VII che concede una Costituzione su modello francese, nota come Costituzione di Cadice. Egli inoltre riorganizza l'impero coloniale spagnolo, "premiando" le colonie rimaste fedeli alla madrepatria durante le guerre napoleoniche. Nascono il Regno del Messico, il Regno di Cuba, il Regno di Gran Colombia, il Regno di Alto Perù, il Regno di Basso Perù, il Regno di Cile, il Regno del Mar de la Plata (poi Regno di Argentina) e il Regno delle Isole Filippine. Tutti hanno Ferdinando VII come sovrano, rappresentato da un Governatore da lui nominato, ma tutti hanno anche una propria Costituzione e un proprio Parlamento; in tal modo vengono a somigliare agli attuali Dominion britannici. Simón Bolívar diventa il primo Capo del Governo della Gran Colombia. Anche il Brasile resta unito a Lisbona in unione personale (Regno di Portogallo, Algarve e Brasile).

1821

Il 5 maggio alle ore 17.49 Napoleon Washington muore sull'isola di Gran Malvina a causa di un tumore allo stomaco, la stessa malattia che ha ucciso suo padre. Il poeta italiano Alessandro Manzoni gli dedica l'ode "Il Cinque Maggio": « ...Percossa, attonita / la terra al nunzio sta; / muta, pensando all'ultima / ora dell'uom fatale; / né sa quando una simile / orma di piè mortale / la sua cruenta polvere / a calpestar verrà. »

1822

Il francese naturalizzato americano Jean-François Champollion (1790-1832) scopre in un archivio una pergamena del XVI secolo scritta metà in spagnolo e metà in una strana scrittura, compilata per conto del Vescovo Diego de Landa e venduta da un vecchio nativo americano a Napoleon Washington durante la spedizione nello Yucatan del 1798-99. Grazie ad essa il geniale Champollion riesce per primo a decifrare i glifi Maya. Nascita della moderna archeologia scientifica e boom dell'interesse per le civiltà precolombiane.

1824

Muore di gotta il Re di Francia Luigi XVI, gli succede il figlio Luigi XVII, 39 anni. Questi vende l'immensa Louisiana al Regno degli Stati Uniti d'America, ritenendola troppo costosa da conservare e colonizzare.

1825

Viene aperto il Grande Museo di Arte Mesoamericana di Philadelphia, che con oltre 55.000 pezzi è il più importante al mondo per valore e quantità dei reperti, per lo più portati negli USA dopo la spedizione di Napoleon nello Yucatan. Subito si diffonde una "mayamania" che si estende all'arte e alle opere popolari, contagiando ben presto anche l'Europa.

1830

"Rivoluzione di Luglio". Con le Tre Gloriose Giornate (27, 28 e 29 luglio) il reazionario Re Giacomo V viene costretto alla fuga da Washington. John Quincy Adams ed Henry Clay proclamano nuovamente la Repubblica degli Stati Uniti d'America (Seconda Repubblica); John Quincy Adams è il suo primo Presidente. Questa rivoluzione provoca una serie di sommosse in tutte le monarchie assolute d'Europa, allo scopo di instaurare anche in esse dei regimi parlamentari. Le Fiandre diventano indipendenti dalla Spagna con il nome di Regno del Belgio; primo sovrano è Leopoldo I di Sassonia-Coburgo-Gotha.

1832

Il 22 luglio Napoleon II, figlio di Napoleon Washington e di Sofia Elena Beatrice di Borbone, che è stato educato alla corte spagnola di Madrid, muore di tubercolosi a soli 21 anni.

1833

Lo scrittore francese Honoré de Balzac (1799-1850) pubblica il suo capolavoro, "Moby-Dick, ou le Cachalot Blanc" (Moby Dick, la Balena Bianca").

1835

Dopo una guerra vittoriosa, il Texas si rende indipendente dal Messico. Suo primo Presidente è Davy Crockett.

1836

L'ingegnere americano Jacob Perkins (1766-1849) brevetta il primo frigorifero moderno. Inizia la rapida ed inarrestabile industrializzazione del nord degli Stati Uniti d'America.

1839

Gli Stati Uniti d'America acquistano la Florida dal Messico.

1840

Il 2 dicembre, con il permesso degli Spagnoli, le spoglie mortali di Napoleon Washington sono riportate nella capitale americana e sepolte nel Campidoglio di Washington in un grande sarcofago di porfido rosso.

La tomba di Napoleon Washington, foto dell'autore di questo sito

La tomba di Napoleon Washington, foto dell'autore di questo sito

1843

L'esploratore statunitense John Lloyd Stephens (1805-1852), discepolo di Champollion, compie una campagna di esplorazioni in Egitto, pubblica il fondamentale testo "Incidents of Travel in Egypt", corredato dalle magnifiche illustrazioni dell'inglese Frederick Catherwood (1799-1854), e con l'aiuto della Stele di Rosetta, da lui stesso scoperta, riesce per primo a decifrare i geroglifici egiziani. Nascita della moderna egittologia.

1846

Il Texas entra a far parte degli Stati Uniti d'America. Il Regno del Messico, guidato da Antonio López de Santa Anna, non accetta l'annessione e dichiara guerra agli Stati Uniti. Mal gliene incoglie: gli USA vincono su tutti i fronti e riconquistano California, Arizona e Nuovo Messico.

1847

Il 17 dicembre a Port-au-Prince muore Sofia Elena Beatrice di Borbone, vedova di Napoleon Washington e Regina di Haiti.

1848

Il 24 gennaio James Wilson Marshall scopre l'oro in California. Si mette in moto una potente ondata di emigrazione verso ovest, da parte di coloni ed avventurieri afferrati dalla "febbre dell'oro": ha inizio la grande epopea del West americano. Stephen Foster (1826-1864) compone "Oh, Susannah!", vero inno della corsa all'oro californiano.
Approfittando delle rivoluzioni che scuotono l'Europa ed anche la Francia, gli Stati Uniti d'America attaccano ed annettono il Canada francese. Si riforma nel Nordamerica uno stato della stessa estensione di quello napoleonico. Cuba invece rifiuta le proposte americane e decide di restare indipendente nell'ambito dell'Impero Coloniale Spagnolo.

1849

L'8 dicembre al Teatro San Carlo di Napoli viene rappresentato per la prima volta "Il Serpente Piumato", melodramma tragico in tre atti su libretto di Salvadore Cammarano e musiche di Giuseppe Verdi. Si tratta di uno degli esempi più lampanti della "Mayamania" che va per la maggiore in questo periodo.

1851

Lo scrittore statunitense Hermann Melville (1819-1891) pubblica il monumentale "The Miserables" (I Miserabili), romanzo storico fra i più popolari dell'ottocento ambientato negli Stati Uniti in un arco temporale che va dal 1815 al 1832, dalla Restaurazione post-napoleonica alla rivolta antimonarchica del luglio 1830. L'opera narra le vicende dell'ex galeotto John Will Jones e le sue lotte per la redenzione durante vent'anni di storia americana, con digressioni sulle vicende della Rivoluzione, sulle guerre napoleoniche e sulla successiva monarchia di Giacomo V Stuart.

1853

Charles Louis Napoleon (1808-1873) detto "Little Napoleon", figlio terzogenito di Luigi Buonaparte, a sua volta fratello di Napoleon Washington, è eletto Presidente degli Stati Uniti d'America. Il suo tentativo di restaurare l'Impero dello Zio tuttavia non va a buon fine, e nel 1857 egli è sconfitto da James Buchanan. Sotto la sua presidenza si manifestano in maniera drammatica i contrasti che porteranno di lì a poco alla Guerra di Secessione Americana. Ancora oggi però ci sono negli USA dei nostalgici della grande epopea del figlio adottivo di George Washington: « Make America Napoleonian Again! »

« L'uomo non ha amici. Ne ha solo la sua fortuna » (Napoleon Washington)

William Riker

.

Questo è il commento a caldo di Perchè No?:

Mi é piaciuto molto come sei riuscito a unificare diverse Timeline e discussioni avute durante tutti questi ultimi anni in un testo coerente e divertente. Dovremmo farlo sistematicamente!

Non ti nascondo che ho passato un bel po' di tempo a sognare la spedizione nello Yucatan e a cosa avrebbe potuto accadere nel corso di essa, così come ad immaginare il grande museo di Filadelfia pieno di tesori Maya e messicani. Mi chiedo se gli USA, scossi da vent'anni di guerre rivoluzionarie e napoleoniche e ben presto dalla guerra civile, sarebbero mai in grado di diventare una potenza mondiale. E come si porrebbe nei confronti di Napoleone quel megalomane di Trump?

.

Così invece ci scrive Enrico Pellerito:

Come sempre un lavoro di ampio respiro, complimenti. C'è poco da fare, Napoleone rappresenta sempre un personaggio affascinante, nonostante le sue pecche; sue interazioni alternative nel Nuovo Mondo sono state spesso ipotizzate da vari autori, ma sempre come "ripiego" a seguito di sconfitte e fughe dall'Europa, mentre credo che questa sia la prima volta che l'allontanamento avvenga quando è molto giovane e praticamente sconosciuto.

.

E Dario Carcano aggiunge:

Comunque, non ironicamente c'è un po' di Napoleone negli USA. Infatti, l'FBI fu fondata nel 1908 da Charles Joseph Bonaparte, il cui nonno era il re di Vestfalia, Girolamo Bonaparte. Charles Joseph era nato negli USA, dove il padre era emigrato in giovane età, ed intraprese una carriera politica nel Partito Repubblicano, arrivando a far parte del gabinetto presidenziale di Teddy Roosevelt.

Stemma dell'Impero di Napoleon Washington

Stemma dell'Impero di Napoleon Washington

.

A questo punto interviene il grande Bhrihskwobhloukstroy:

Ho pensato a una possibile continuazione, William, però Ti prego di non volermene: se l’ucronia è un gioco (e in un gioco i partecipanti si sfidano, altrimenti non sarebbe nemmeno un gioco), io so giocare solo così; cerco di non essere ideologico, ma anche se rispetto quella che mi pare la verisimiglianza storica (o le conseguenze dei Punti di Divergenza) il prodotto resta sempre di questo tipo...

Se dunque prendo l’ucronia come l’hai per il momento lasciata – e ovviamente senza pregiudicare in alcun modo alcun diverso sviluppo da parte Tua! – abbiamo in sostanza degli Stati Uniti più grandi, l’Epopea Napoleonica ormai conclusa o comunque ancorata soprattutto al Nuovo Mondo, gli Imperi Iberoamericani trasformati in Commonwealths, la Francia con istituzioni non precisate (ma ammettiamo che, come nella Storia reale alla fine ha prevalso la Repubblica – senza interventi decisivi da parte degli Stati Uniti – così avvenga anche in questo caso, magari più tardi e certamente senza Napoleone III), niente Guerra di Crimea (o, se caso, limitata a Russia da una parte e Imperi Ottomano e Britannico dall’altra), persistenza delle Repubbliche di Venezia e Genova e del Sacro Romano Impero (paragonabile alla Confederazione Germanica). Non tutto comunque può essere identico al XIX secolo, se Napoleone opera in America: le Repressioni Antigiacobine del 1796-1799 di questa ucronia permettono appunto la sopravvivenza di Genova e Venezia come Repubbliche, ma al contempo fissano definitivamente il ritorno delle Legazioni Pontificie all’Impero (sia pure in forma di Feudi Ecclesiastici) e soprattutto confinano i Savoia nella sola Sardegna, mentre i loro Stati sul Continente restano reincamerati dall’Imperatore, come pure la Valtellina (con la Valchiavenna); inoltre, i Paesi Bassi Meridionali rimangono Austriaci e ciò a sua volta consente a Vienna di prender parte anche alla Seconda Spartizione della Polonia (con espansione in Wohynia e Podolia) nonché poi (come anche alla Prussia) di tenere le posizioni ulteriormente guadagnate nella Terza Spartizione. La Divergenza non basta invece a conservare la Finlandia alla Svezia; alla fine, poi, senza Bernadotte la stessa Svezia torna in Unione Personale con la Danimarca-Norvegia.

Per prudenza manterrei le Guerre Carliste, nonostante che l’Impero Ispanoamericano si conservi; in Francia, abbiam visto, se anche la Rivoluzione Giacobina viene repressa entro il 1799 e non ce ne sono altre fino al 1848 o addirittura dopo, ora del 1871 è comunque verosimile che si arrivi alla Terza (qui Seconda o addirittura soltanto Prima) Repubblica. Noi però siamo ancora nel 1853; Schwarzenberg muore lo stesso improvvisamente, ma in questo caso senza Napoleone III Imperatore tutto prende un corso (con la ó chiusa!) diverso: niente rottura fra Vienna e San Pietroburgo, niente Plombières, niente Alleanza Russo-Prussiana, perciò niente Guerra Austro-Prussiana, dati i Confini Prussiani non è neppure possibile una Guerra Franco-Prussiana se non come guerra fra la Prima Repubblica Francese e il Sacro Romano Impero tutto insieme. Anche senza una scenografia propagandistica come la Proclamazione del Secondo Reich a Versailles, le migliori sorti del Cattolicesimo Politico in Europa (senza del resto alterare la Successione dei Papi) Centrale in questa ucronia portano di sicuro alla Grande Austria e a una ristrutturazione dell’Impero (“Ein Deutsches Reich mit Katholischem Fundament”) paragonabile alla nascita del Preußisch-Deutsches Reich del 1871. Ancor più dirompente, però, è che la Spagna passa davvero (e, in questo contesto, rimane) agli Hohenzollern-Sigmaringen (il massimo successo di Bismarck, molto maggiore di quanto ha realizzato nella Storia reale).

L’Undicesima Guerra Russo-Turca, in mancanza di una sconfitta russa nella Decima (la Guerra di Crimea), si conclude col Trattato di Santo Stefano. Bismarck ottiene comunque la Romania per gli Hohenzollern-Sigmaringen; il Congo diventa proprietà dei Sassonia-Coburgo-Gotha (che non sono Re del Belgio). Il resto sarà abbastanza invariato, con gli Stati dell’Europa Sud-Orientale che seguono le stesse vicende della Storia che conosciamo fino al 1914 (tranne la Seconda Guerra Balcanica, perché la Bulgaria è più forte), a parte il Portogallo, dove non c’è Rivoluzione (perché l’Impero Coloniale, per quanto senza ampliamenti in Africa, rimane integro). Muoiono allo stesso modo Rodolfo e Francesco Ferdinando (per cui Carlo d’Asburgo eredita Modena e Reggio, mentre l’Eredità Stuarda è andata ugualmente ai Wittelsbach), scoppia la guerra fra Austria-Impero (gli Imperi Centrali, con l’Impero Ottomano, la Bulgaria e in questo caso anche la Romania) e Serbia-Russia, ma senza Piano Schlieffen e senza Invasione del Belgio la Francia, se entra nel conflitto, figura come Aggressore e con ogni probabilità il Regno Unito se ne tiene fuori, dunque verosimilmente anche gli Stati Uniti.

La Grande Guerra finisce perciò con la Pace di Brest-Litovsk (/Brest-Litowsk / Brześć Litewski / Brześć nad Bugiem / Beras’ce /Brestas / Lietuvos Brasta); l’Impero Ottomano, inoltre, ha conservato la Libia (né i Savoia – con la sola Sardegna – né i Borboni-Due Sicilie sarebbero stati in grado di vincere una guerra contro la Sublime Porta nel 1912) e gli Imperi Centrali subentrano alla Russia nell’occupazione della Persia Settentrionale. Entra in vigore l’Unione Mitteleuropea fra Sacro Romano Impero / Grande Austria e Romania, Bulgaria, Impero Ottomano (Serbia e Albania sono spartite fra Grande Austria e Bulgaria). Se la Spagnola ha davvero avuto inizio a causa dell’Intervento Statunitense, potrebbe avere conseguenze meno catastrofiche in questa ucronia, ma per non ‘peccare’ di eccesso di Irenismo ammettiamo che l’epidemia divampi comunque: se la Francia è entrata in guerra, la Spagnola potrebbe portare al collasso tutte le Forze Armate sulla Fronte Occidentale nell’autunno del 1918 e quindi la Grande Guerra si potrebbe concludere con un nulla di fatto su quello scacchiere. Sto dando per scontato che l’Impero Spagnolo degli Hohenzollern-Sigmaringen, pur alleato degli Imperi Centrali, non intervenga per non provocare a sua volta l’ingresso degli Stati Uniti d’America, ma forse anche questo rischia di diventare un eccesso di Irenismo. In ogni caso, non vedo grandi possibilità per Rivoluzioni in Spagna né, di conseguenza, la probabilità di una Guerra Civile; mi pare altresì certo che nel giro di qualche anno o al massimo decennio la Spagna aderisca all’Unione Mitteleuropea, prima o poi seguìta anche dalle Provinc(i)e Unite (può darsi infatti che non siano mai diventate Regno dei Paesi Bassi), dalla Confederazione Elvetica, dalla Repubblica di Venezia, dal Regno delle Due Sicilie e dall’Unione Scandinava (per contro, i Regni di Grecia e Sardegna potrebbero rimanere, come il Portogallo, nella Sfera d’Influenza dell’Impero Britannico, che oltre a ciò conserverebbe tutta l’Irlanda).

La Pace di Brest-Litovsk implica Lenin (oltre e più che Trockij) e la morte di Lenin comporta Stalin. Alla fine degli Anni Trenta abbiamo, nel Mondo, sette Potenze o Blocchi di Potenze: gli Stati Uniti d’America, l’Impero Britannico coi suoi Protettorati (fra cui massimo l’Impero Portoghese), la Francia col proprio Impero Coloniale, l’Unione Mitteleuropea (Spagna, Imperi Centrali, Scandinavia, Impero Ottomano &c., da ultimo anche il Congo dei Sassonia-Coburgo-Gotha), l’Unione Sovietica, la Cina e il Giappone. Dei fatti storici, quelli che più probabilmente si potrebbero replicare tali e quali sono il Patto di Non Aggressione fra il Reich e l’Unione Sovietica e la Guerra del Pacifico fra Giappone e Stati Uniti. Quest’ultima, se scoppiasse, si concluderebbe verosimilmente allo stesso modo; invece sulla durata del Patto di Non Aggressione c’è da discutere. È certo che le Potenze Occidentale cercherebbero in ogni modo di sabotarlo e di portare il Reich e l’URSS alla guerra reciproca, ma in questa situazione è chiaro che l’Unione Mitteleuropea (che può contare, fra l’altro, sul Commonwealth Ispanico e sull’Impero Ottomano ancora abbastanza esteso) partirebbe da un vantaggio probabilmente incolmabile, per cui rischierebbero di squilibrare ancor più la situazione e potrebbero ritrovarsi costrette a intervenire direttamente contro l’Unione Mitteleuropea per salvare l’URSS. Se ciò non avviene, la situazione si congela nel momento in cui almeno due Potenze sviluppano l’impiego militare dell’Arma Atomica e il Mondo rimane diviso in sei Potenze o Blocchi: Stati Uniti, Impero Britannico, Francia, Unione Mitteleuropea, URSS, Cina.

Se invece la Bomba Atomica è in ritardo e ciononostante gli Stati Uniti riescono a sconfiggere definitivamente il Giappone prevenendo eventuali colpi di mano di Stalin (l’elemento decisivo sarebbe appunto, come nella Storia reale, l’opzione dello Shōwa-tennō per la resa al Nemico che gli garantisse di rimanere sul Trono), il quale tuttavia avrebbe buon gioco a favorire la Vittoria di Máo Zédōng in Cina, c’è il rischio concreto che si crei una situazione da Guerra Mondiale: l’Alleanza Nordatlantica (Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord: così, dato il puntale parallelo storico, si chiamerebbe il Blocco Politico-Militare fra Stati Uniti, Impero Britannico e Francia) potrebbe far intendere (segretamente e separatamente) sia all’Unione Mitteleuropea sia al Blocco Sovietico che troverebbe un appoggio in caso di violazione del Patto di Non Aggressione.

È chiaro che, in caso di conflitto bilaterale, vincerebbe l’Unione Mitteleuropea; tuttavia, in tal caso si troverebbe contro anche la NATO, mentre l’URSS saprebbe di poter proporre a quest’ultima una spartizione in Europa e Vicino Oriente (lasciando l’America agli Stati Uniti), quindi un’eventuale violazione del Patto è concepibile solo da parte dell’URSS (perché l’alternativa potrebbe essere più conveniente). Per contro, in questa ucronia l’Unione Mitteleuropea (dove, non dimentichiamolo, sono all’opera, fra gli altri, tutti i Militaristi Prussiani della Prima Guerra Mondiale e tutti gli Strateghi Nazisti della Seconda) avrebbe al proprio attivo anche la massima parte dei Fisici Nucleari in Europa (prendilo come un omaggio personale) e quindi non avrebbe trascurato neanche un momento nella Corsa all’Arma Atomica: se aggiungiamo il fatto che, per definizione, in questa variante dell’ucronia – l’unica in cui può scoppiare un omologo della Seconda Guerra Mondiale – l’Unione Mitteleuropea (che ha a disposizione anche le risorse del Congo) ha goduto per anni dei benefici del Patto di Non Aggressione, mentre perlomeno gli Stati Uniti sono stati impegnati nella Guerra del Pacifico e tuttavia (altrimenti non si creerebbe neppure questo scenario) non hanno ancora ultimato la Bomba Atomica, ne consegue che, in caso di attacco sovietico, l’Unione Mitteleuropea sarebbe in grado di sferrare una controffensiva nucleare e, grazie alla molto più avanzata linea della Fronte Orientale (coincidente col confine di Brest-Litovsk) all’inizio del conflitto rispetto all’Operazione Barbarossa storica, raggiungerebbe il confine fra Russia Europea e Asiatica oltre gli Urali prima che la NATO la costringa a fermarsi, dando inizio all’Equilibrio del Terrore.

L’URSS sarebbe salva, anche se solo in Asia (ed è da vedere se l’Asia Centrale non passi all’Impero Ottomano); la NATO avrebbe comunque conseguito il proprio obiettivo minimo (di rompere il Blocco Eurasiatico fra Unione Mitteleuropea e Potenze Comuniste); gli Imperi Centrali si sarebbero espansi a Est aumentando di più di un terzo la propria estensione territoriale, pur rimanendo la NATO il Blocco più potente del Mondo (Nordamerica, Brasile, Africa Francese e Britannica, India, Oceania, Giappone, oltre a Regno Unito e Francia).

Una Guerra Fredda a tre – a parte la condizione di base dell’Equilibrio del Terrore – è difficile che si concluda come la nostra (a due): più verosimile che si prolunghi fino a oggi, con i tre Blocchi impegnati in ogni forma di scontro economico e tecnologico (anche questo è da discutere, ma tendo a pensare che rimarrebbero gli Imperi Coloniali, sia pure in forma di Commonwealth o simili). In questo quadro sono facili da prevedere anche i nomi dei tre principali Capi di Stato: per la NATO Donald John Trump, Presidente degli Stati Uniti d’America; per l’Unione Mitteleuropea Carlo IX d’Asburgo-Lorena, Sacro Romano Imperatore e Imperatore d’Austria; per l’Organizzazione per la Cooperazione di Shànghǎi Xí Jìnpíng, Segretario Generale del Partito Comunista Cinese e Presidente della Repubblica Popolare Cinese (Vladímir Vladímirovič Putin – scritto Wladimir Wladimirowitsch Putin – sarebbe nato e cresciuto Suddito del Re di Prussia, oggi Giorgio Federico I, nato il 10. giugno 1976).

L’URSS rivendicherebbe, ovviamente, tutti i territorî persi con la Guerra Mondiale e con ogni verosimiglianza anche quelli ceduti a Brest-Litovsk, ma anche Maríja Vladímirovna Románova e il suo Erede Giorgio (Geórgij) Michájlovč di Hohenzollern-(Holstein-Gottorp-)Románov (cui poi subentrerebbe Giorgio Federico I di Prussia o uno dei suoi figli) rivendicherebbero la Russia, così come i Wittelsbach l’Eredità Stuarda della Nuova Inghilterra, naturalmente lasciando agli Hohenzollern di Spagna la Florida e tutti i Territorî a Ovest del Mississippi (in questa ucronia, in realtà, la Louisiana non è mai più tornata alla Francia dopo il 1763). Lo scontro ideologico sarebbe perciò perfino più aspro di oggi, perché ogni Potenza negherebbe legittimità alla Rivale (anche l’attuale ’Islāmofobia sarebbe solo una parte dell’apparato propagandistico antimitteleuropeo, rivolta contro il Califfo e Sultano Ottomano).

Capisco bene che, per Te, fra Trump, Carlo d’Asburgo-Lorena e Xí Jìnpíng la scelta sia comunque sconfortante; per Papa Francesco, però, mi pare chiaro che Carlo IX rappresenterebbe il meno peggio. Questa Unione Mitteleuropea sarebbe sì il prodotto diretto delle Potenze Reazionarie del XIX secolo (laddove Trump sarebbe l’Erede  dell’Illuminismo e Xí Jìnpíng avrebbe il monopolio del Marxismo), ma ai nostri giorni costituirebbe l’espressione della forma meno deludente di compromesso fra Stato Sociale e Libertà Individuale.

.

Tommaso Mazzoni non si mostra d'accordo:

Secondo me, le Due Sicilie potrebbero riuscire a prendersi la Libia, però ammettiamo l'applicazione del Postulato di Tommaso Mazzoni in cui se le cose vanno meglio ad un attore all'inizio, gli andranno meglio anche in seguito, quindi è giusto che, affrontando un nemico piu piccolo la Sublime Porta vinca (anche se credo che almeno la Tunisia Napoli possa portarla a casa).

Non credo che gli Stati uniti, seppure più grandi possano sconfiggere il Commonwealth in salsa Ispanica unito, però riguardo alle guerre Carliste, se la memoria non mi inganna, in quel periodo sono di moda i Liberali in tutto il Sudamerica Ispanofono, escluso il Messico, nel quale potrebbe rifugiarsi Carlo Isidoro. A quel punto contro un avversario più ridotto, ha senso l'espansione ulteriore degli States; Non credo che una Spagna così prospera arriverà mai alla crisi del 1868, quindi i Borbone di Spagna resterebbero al loro posto; anzi, io rilancio, per quale motivo la Francia Costituzionale dovrebbe diventare una repubblica? Se anche Luigi XVII dovesse morire senza eredi, all'estinzione del Ramo di Carlo X Il Ramo Carlista potrebbe essere restaurato sul trono di Francia nel 1883 a patto che accetti la costituzione; (In quel momento sul trono Messicano, a patto che ci sia rimasto, ci sarebbe l'unico membro storicamente liberale della dinastia Carlista, Giovanni, che non avrebbe difficoltà ad accettare).

Inoltre ti faccio notare come nell' Ucronia di William non ci sia mai stata guerra su suolo italico, quindi non è avvenuta nessuna annessione dell'Austria né a danno dei Savoia, né a danno di nessun altro. I Savoia avranno, a meno di altri eventi, lo stesso stato che in HL avevano fino al 1795.

.

Lord Wilmore dal canto suo propone:

C'è anche l'idea opposta: la Rivoluzione Francese come quella Americana, i Presidenti Francesi si susseguono come quelli USA, in una versione francese dei miei Stati Uniti d'Italia. Ma quest'ucronia la lascio a chi conosce la storia francese meglio di me.

.

L'8 marzo 2022 poi Tommaso Mazzoni ha scritto per noi questo breve racconto, dedicato a tutte le donne:

Lo spadaccino mascherato

"No!" La risposta del monarca fu semplice e perentoria.

Il primo ministro avvampò. "Vostra maestà non potete ignorare in questo modo la volontà della Dieta!!"

"Mia figlia non sposerà un uomo che non ama per diventare quello che è suo diritto di nascita diventare!" disse il Re, guardando con fermezza il baffuto Cancelliere.

"Ma vostra maestà, ragionate, una donna sul trono, senza un uomo a guidarla!"

Il re lo fulminò con lo sguardo: "Sapete chi diceva frasi simili a questa? Mio padre quando alzava le mani su mia madre!" L'uomo sbiancò.

"Non permetterò che nessuna delle mie figlie, nessuna delle figlie di questo regno subiscano quello che mia madre ha subito!!!" urlò il sovrano. "Portate questo alla Dieta, e dite loro che hanno tre giorni per approvare quelle leggi, o lo farò io per decreto" aggiunse passando un corposo manoscritto al vecchio ministro.

"Vostra Maestà, rischiamo la rivolta!!"

Il Re sorrise. "Rivolta, cancelliere? Sto progettando una rivoluzione!!"

« Per Decreto di Sua maestà il Re si stabilisce con effetto immediato che ogni Donna del Regno di età maggiore ai 21 anni è considerata da oggi cittadino a pieno titolo con pieni diritti, civili, politici, economici e sociali. Si fa divieto di usare violenza sulle mogli e sulle figlie in qualsiasi forma, pena 25 anni di carcere, si abolisce ogni divieto di accesso alle professioni per le donne e si vieta ogni forma di discriminazione fra i sessi nei pubblici uffici; Saranno nominati membri ereditari femminili della dieta pari ai seggi ereditari maschili esistenti e ne verranno elletti altrettanti seguono specifiche. Etc. etc. »

L'uomo si arrestò. "Lo ha fatto davvero" disse con veemenza. "Quel pazzo di mio cugino sta sputando sulle leggi della natura e sulla tradizione del regno!"

Strappò la copia del decreto. "Beh, questa follia finisce qui. Signori, siete con me, per salvare i valori della nostra nazione, i valori della famiglia, della religione, della patria?"

Gli uomini che erano con lui, che avevano più amanti che capelli in testa, che frequentavano i propri valletti in segreto e che avevano pagato per evitare il servizio militare in tempo di guerra, gridarono "Sì, viva il Granduca, viva il vero Re!!"

Ma fra il dire e il fare c'è di mezzo una giovane cameriera, che aveva assistito in silenzio alla riunione, e che uscì in fretta dirigendosi alla gendarmeria reale; nel giro di poche ore la cospirazione era gia stata scoperta e nel giro di una settimana un paio di spie erano già state infiltrate nel Club dei Gentiluomini Patriottici, e tutti i loro membri, affiliati e simpatizzanti nel giro di un mese avevano il loro nome incluso in un elenco sulla scrivania del re.

Di fronte al re stava la nuova primo ministro, una donna molto più politicamente astuta del predecessore

 "Quindi ci siamo?" chiese il sovrano, con gli occhi ridotti a due sottili fessure.

"Sì, vostra maestà, avverrà stasera al teatro", rispose la donna.

"Lei è pronta?" La donna annuì: "Lo è vostra maestà?"

Il re sorrise, e indossò il mantello. "Andiamo in scena, dunque!"

Al teatro, il Club agì come aveva previsto, prendendo il Re (ma non la Principessa Ereditaria) come ostaggio. Quello che non aveva previsto era che metà del pubblico fosse composta da gendarmi in borghese .

Il Re e suo cugino ora erano sul palco "Sembra che le cose non siano andate come volevi, cugino", canterellò il Re.

Il suo ntagonista giocò un'ultima carta disperata: "Immagino che ora mi farai giustiziare, visto che non sei abbastanza uomo per affrontarmi alla pari."

"vuoi un duello, cugino?" chiese il re.

"S!", rispose il cugino." Il Re scese dal palco e uno spadaccino mascherato salì al suo posto. "Affronta il mio campione, allora."

Il Granduca e lo spadaccino mascherato si affrontarono all'arma bianca, e dopo parecchie sciabolate il granduca era a terra, disarmato e con la spada alla gola. "Mi arrendo!" sospirò.

"Bene, cugino, giacché sei a terra, levati in ginocchio e giura fedeltà alla tua futura regina!"

Il campione si tolse la maschera, e sotto di essa la principessa sorrise all'usurpatore mancato, mentre il teatro esplodeva in applausi.

Tommaso Mazzoni

.

E per la Pasqua 2022, ecco ciò che ci ha scritto Andrea Villa:

La prigioniera di Zenda

(un breve racconto ispirato a "Il prigioniero di Zenda")

Siamo in un mondo alternativo, con continenti e nazioni radicalmente diversi da quelli del nostro mondo, ma dove il progresso tecnologico è simile a quello degli anni 1930. La giovane Emily Whyte, di Legntren (equivalente di Londra), viene invitata dallo zio Samuel (ex-maggiordomo), con cui convive, a un viaggio di vacanza durante una pausa dalla scuola. Tappa principale del viaggio è l’Impero di Mittelburg, un vasto impero multietnico che controlla buona parte del proprio continente (simile all’Impero Austro-Ungarico) dove l’Imperatore Michele III è recentemente deceduto di malattia, e il successore al trono è sua nipote, la Principessa Imperiale Valeria Melina Strauss. All’arrivo in stazione. durante il controllo dei documenti e le ispezioni doganali, Emily si accorge che molta gente si ferma a guardarla, stupita, e di incutere una forte soggezione sia nei poliziotti che nei locali: con sorpresa, Samuel si accorge da un manifesto che la Principessa e futura regnante è fisicamente molto simile ad Emily.

Dimenticata la faccenda, Emily e Samuel decidono di fare una camminata nel Parco naturale di Greene, riserva di pesca e caccia (ma quest’ultima solo per i nobili). Dopo aver sbagliato sentiero ed essersi perduti, però, i due incontrano due signori che commentano, con sconcerto, l’incredibile somiglianza tra Emily e la Principessa. I due sono il colonnello Aaron Schmidt e il segretario Rudolf Ransmayr, stretti servitori della principessa (attualmente intenta a una passeggiata a cavallo); quest’ultima compare dopo qualche minuto e si accorge a propria volta che Emily le è molto simile. La principessa, con fare spocchioso e autoritario, decide si sfruttare tale somiglianza per farsi sostituire da Emily a un ricevimento (dove la principessa di fatto deve solo apparire e fare cerimoniale) ed essere così libera di divertirsi. Seppur contrariati, Schmidt e Ransmayr sono costretti a chiedere ad Emily di seguirli, promettendo a Samuel di prendersi cura della bambina e di indennizzarli adeguatamente per l’inconveniente.

Seppur a disagio negli abiti della Principessa, Emily svolge adeguatamente il proprio ruolo (grazie anche all’aiuto dei due servitori) senza tradirsi. Nel frattempo però, la vera principessa rimane avvelenata da un pasticcino adulterato, che fa cadere la principessa in uno stato simile all’ubriachezza. Il pasticcino faceva parte di una scorta inviatale da suo prozio, il Duca di Koitel (fratello del defunto Michele III): quest’ultimo vuole approfittare della pessima nomea della principessa per farla apparire come incapace di governare la nazione, impedendole di essere presente alla sua stessa incoronazione, e farsi proclamare come imperatore al suo posto. Schmidt e Ransmayr si rendono conto che, se la principessa non viene incoronata l’indomani, Koitel potrà manipolare a piacimento l’evento per confinarla e impedirle di interferire. Per impedire questo, Schmidt escogita un piano, prolungando la recita di Emily e facendola incoronare al posto di Valeria, mentre la vera principessa, superati gli effetti del medicinale, riprenderà il suo posto non appena possibile; in cambio Schmidt accetta di pagare a Samuel un’ulteriore indennizzo di 100.000 reali d’oro, e di garantire un salvacondotto per entrambi fino al confine.

Seppur timorosa di essere scoperta, Emily accetta di collaborare e, dopo una lunga notte passata a prepararsi psicologicamente, vestita nell’abito bianco delle nuove imperatrici e con indosso la corona della stessa Valeria, il giorno seguente entra nella cattedrale, sotto lo sguardo costernato di Koitel (stupito di vedere la principessa dinnanzi a sé). Durante la cerimonia, Emily conosce anche il promesso sposo di Valeria, Valentin Rainer, il cui matrimonio garantirebbe all’Impero la fedeltà di molte famiglie nobili potenti ed influenti: Valentin, che ha subito numerosi maltrattamenti da Valeria in gioventù, è sorpreso di vedere la principessa (ora imperatrice) comportarsi con gentilezza ed educazione (addirittura ringraziando i servitori) e i suoi sentimenti di ostilità si mutano rapidamente in interesse; dal canto suo, al contrario, Emily rimane inquietata da Valentin, attendendo con ansia il momento di tornare ad essere una normale bambina in vacanza.

Ancora una volta però, il destino decide diversamente: il gruppo di guardie che scorta la vera Valeria in un posto sicuro viene attaccato da alcuni uomini di Koitel travestiti da banditi (guidati da un suo luogotenente inviato ad investigare) e nello scontro il veicolo su cui la principessa viaggiava esce di strada, senza superstiti. A questo punto la situazione si blocca in uno stallo per tutti i contendenti: Koitel rimane all’oscuro dei fatti, ma ora Emily non può più lasciare l’Impero e di fatto si trova costretta a prolungare la messinscena per il resto della propria vita. Dopo una violenta discussione (e l’apparizione di Samuel, preoccupato per la nipote scomparsa) Emily accetta di restare Valeria per la vita, pur mantenendo vicino a sé lo zio (“assunto” tra lo staff dell’Imperatrice), quantomeno per impedire che Koitel vinca per default. Nonostante le intenzioni di Schmidt e Ransmayr, che vorrebbero limitare le apparizioni dell’Imperatrice per salvaguardare l’inganno, Emily decide di impegnarsi seriamente nel suo nuovo ruolo, in poco tempo risollevando sia le sorti dell’Impero, che la popolarità di Valeria.

Ovviamente, si troverà ad affrontare non pochi problemi...

Andrea Villa

.

Diamo ora la parola a MorteBianca:

Sleepy Hollow per davvero

ovvero: la vera storia di Johann Gottlieb Rahl

Nel mistero di Sleepy Hollow si fa riferimento ad un cavaliere senza testa, in origine un comandante Assiano (mercenari tedeschi provenienti dall'Assia che venivano "affittati" all'Impero Britannico, e che furono realmente usati durante la guerra d'indipendenza). Questo Assiano, di cui non viene fatto il nome, era crudele e noto per il suo amore per le decapitazioni. Ritrovatosi isolato in territorio nemico e avendo perso il cavallo, il cavaliere si nascose in mezzo al bosco, dove due bambine americane segnalarono la sua presenza e così lui venne infine decapitato.

Ma se il cavaliere Assiano riesce a zittire le bambine e sfuggire ai rivoluzionari, ricongiungendosi alle truppe tedesche? Ai fini di questa ucronia assumeremo che Johann Gottlieb Rahl fosse il condottiero tedesco della leggenda (nella HL è morto durante la Battaglia di Trenton il 27 dicembre 1776).

Con la sua ferocia di sempre, vittoria dopo vittoria, Rahl scala le gerarchie degli ausiliari tedeschi e viene messo infine a capo di tutte le truppe del Sacro Romano Impero al servizio della corona britannica in terra americana. Le truppe tedesche sotto suo ordine si macchiano di indicibili atti, tra cui massacro della popolazione locale, estorsioni, saccheggi, rapine per sostentarsi, minacce e soprattutto terribili leggi del taglione in cui, per ogni britannico o tedesco morto, dieci nativi (ivi compresi i coloni) vengono uccisi. Coloro che parlano invece saranno lautamente ricompensati.

Il regime del terrore di Rahl inizialmente sembra controproducente, infatti molti simpatizzano per i rivoluzinari, ma con il tempo la resistenza viene fiaccata. Rahl non fa riposare mai i suoi soldati, non si fa fermare dalla terra bruciata (anzi, la alimenta). I borghesi americani iniziano a pensare che forse non ne valga la pena, e che anzi così perderanno ancor più diritti. Aumenta il numero di traditori. Rahl crea la prima vera e propria agenzia di servizi segreti in territorio americano, composta dai suoi fedelissimi. Le chiama SS.

Alla fine Rahl ottiene la locazione di Benjamin Franklin. Tramite un imboscata ben studiata, lo scienziato viene catturato e imprigionato. Per giorni il povero filosofo viene sottoposto ad indicibili torture, senza mai spiegarsi e dire dove si trovino i suoi amici. Rahl alla fine non si limita alle torture fisiche di ogni genere, ma anche ad umiliazioni, lavaggio del cervello, torture psicologiche. Franklin, ridotto ad un'ombra di se stesso e riplasmato come mero pupazzo, viene convinto da Rahl ad andare nelle varie roccaforti indipendentiste, convincendoli di aver visto ritirare i tedeschi. A quel punto, abbassate le difese, i tedeschi arrivavano e facevano strage di tutti i presenti. Donne e bambini inclusi. Alla fine Rahl, in trionfo a Londra, porta in un carro di onori a Giorgio III le ricchezze dalle colonie, compreso un inginocchiato George Washington, incatenato e pronto per la ghigliottina. Si dice che Washington, prima di venire ucciso, abbia guardato negli occhi Franklin dicendogli "possa tu vivere in eterno".

Giorgio III è grato a Rahl per aver vinto la Ribellione di Washington, e decide di ricompensare generosamente gli ausiliari tedeschi. A tutti loro sono donate le terre dei traditori, con abbondanti schiavi. Rahl stesso viene fatto nobile britannico, con un nuovo titolo appositamente creato per lui. Quello di Duca-Colonnello delle colonie, unificate in questo modo nel neonato Vicereame Americano, con capitale una semidistrutta New Berlin (ex New York). Rahl accetta di buon grado il dominio sulle terre americane, sposa una nipote del Re e sceglie come suo factotum (il primo ministro delle colonie) proprio Franklin, soprannominato "Il fedele" dalla stampa inglese, "il traditore" dai ribelli.

Sotto il duo Rahl-Franklin l'America conosce un'epoca di fortissimo espansionismo, a danno soprattutto dei nativi americani (e con il favore crescente dei bianchi americani, che vedono in questo governo il ritorno della stabilità e dei loro privilegi). Rahl favorisce l'aristocrazia tedesca senza imbastardirla con quella americana (ciò sarà giudicato un errore fondamentale in seguito), se non nel sud dove ritiene che ci sia sufficiente sangue ariano. Franklin sarà fautore di importantissime invenzioni e innovazioni tecnologiche che renderanno lo stato americano una potenza nascente, favorita dal continuo commercio con la madrepatria. Rahl schiaccerà ogni forma di dissenso e rivolta, condurrà continui pogrom (specie contro afroamericani, cattolici ed ebrei). Il Vicereame Americano è de facto una sorta di autocrazia assoluta (su modello Moscovita), in cui Rahl ha tutto il potere e Franklin è il suo vice. I nobili hanno un latifondo indiscusso su plebei e schiavi, ma non hanno virtualmente nessun potere di lamentela verso il Vicerè. Le SS di Rahl si assicureranno di stabilire un clima di terrore che non conoscerà eguali nella storia americana, e ancora oggi sono note le leggende dei cavalieri vestiti con manto bianco (simili a fantasmi) in cerca di afroamericani scappati. La corona britannica supporterà Rahl, chiedendogli di spremere le americhe il più possibile e mandandogli criminali e galeotti da sfruttare. Moltissimi dissidenti inglesi moriranno nei campi di prigionia di Rahl.

Alla morte di Johann si consuma una scena terrificante. La folla viene infatti obbligata a versare lacrime per ore e ore senza fine, chi non piange abbastanza viene frustato. Inoltre, i primi 50 che smetteranno di piangere o che proveranno ad andar via saranno crocifissi. Sale al trono Adolf Rahl, primo del suo nome, figlio secondogenito (il primo era stato massacrato a bastonate da un ormai anziano e delirante Johann). Si dice che Adolf abbia in qualche modo orchestrato la morte del fratello maggiore, e che la cosa sia stata ben vista dal padre (da sempre sostenitore di una sorta di Darwinismo Sociale). Adolf Rahl proseguirà l'avanzata delle americhe ai danni di Messicani e Indiani, con stermini continui (in 12 "Crociate" distinte). Adolf sposerà Emily Jackson, la figlia di Andrew Jackson, un nobile che inizialmente simpatizzava per i costituzionalisti ma che in seguito si riscoprì Ultrarealista e favorirà le Crociate contro gli indigeni.

Sotto Adolf Rahl avrà diversi primi ministri, ma nessuno fu influente quanto l'ultimo, ossia Joseph Smith Junior. Egli, inizialmente un prete di campagna anglicano, fu uno strenuo sostenitore della monarchia Rahliana e delle sue tendenze "germaniste", cosa che ne favorì l'ascesa ai ranghi. Pare che Rahl stesso volesse proporlo come Arcivescovo generale, ma il Re si oppose. In ogni caso, capo assoluto delle chiese in america, Smith diede l'impronta "Americanista", o Eresia Mormone come è nota a Londra. Smith compose opere che esplicitamente si richiamavano alla monarchia Rahlista. In queste opere una tribù di ebrei (prima della loro "decadenza semitica", ipse scripsit) arriva in America, e qui diventa una civiltà (rigorosamente ariana) prospera ed avanzata, salvo poi essere schiacciata dai nativi (che, come tutti i pelle scura, sarebbero per Smith angeli decaduti). Smith sostenne, alla fine del suo componimento (richiamandosi all'Eneide), che però tracce di quel sangue ariano-ebraico siano sopravvissute e in qualche modo giunte a dare i natali alla dinastia dei Rahl tramite una complessa Odissea. L'eresia mormone, promossa attivamente dal governo per avere una "propria" chiesa, si distinse sempre di più dall'Anglicanesimo mainstream: affermavano esplicitamente il razzismo e lo schiavismo, nonché la Poligamia. Negarono la trinità e il monoteismo, affermando che gli uomini possono diventare Dei. Smith arrivò ad affermare che esisteva una linea di sangue, discendenti di Gesù e Maria Maddalena, che conduceva appunto ai Rahls. I dissidenti furono massacrati. La corona britannica non poteva permettersi una seconda guerra d'indipendenza, anche perché l'America era ora una superpotenza e il commercio lucrava molto, per questo lasciarono passare concedendo ulteriore indipendenza, trasformando l'america in un Principato il cui esercito ed economia erano "eternamente" legati a Londra.

Alla morte di Adolf salì al trono Johann II Rahl-Jackson. Egli licenziò, da cui si riteneva manipolato e che stava dando eccessivo potere al suo clero e ai nobili a lui fedeli, richiedendo una sorta di Carta Costituente. Smith si ammalò e morì, forse avvelenato dal suo successore, l'ultrarealista Brigham Young. Come primo ministro invece scelse Robert Edward Lee, un fervente schiavista che proseguirà l'unificazione americana fino al pacifico, che sconfiggerà la rivolta abolizionista nell'Ovest e che permetterà le ultime deportazioni. Il Principato Americano non cessò la sua svolta autoritaria, neanche mentre le altre nazioni abbandonavano la schiavitù, ed anzi iniziò una aperta politica di sterminio verso alcune minoranze ritenute troppo pericolose anche per la schiavitù, come gli ebrei appunto. Il Principato Americano in quest'epoca creò anche una sua colonia in Africa, la Nuova Sassonia (nostra Liberia). In Nuova Sassonia moltissimi indiani vennero deportati per lavorare e stare lontano dalla madrepatria. Fu sempre Lee il fautore di un crescente imperialismo verso il Sud America (dottrina Lee), secondo cui le potenze europee non possono accedere al continente americano senza passare prima per Nuova Berlino. Fu anche fautore di notevoli riforme strutturali, creando una Confederazione con larghe autonomie per i singoli latifondisti.

L'ascesa al trono di Adolf II Rahl-Jackson fu sancita dallo scoppio della prima guerra mondiale. In questo conflitto il Principato Americano ufficializza la propria ribellione quando la Germania propone una alleanza. L'America entra in sostegno della Triplice Alleanza. Il conflitto sarà principalmente su tre fronti: Canada (rapidamente annesso salvo qualche guerriglia coraggiosa), Alaska (territorio di iniziale conflitto) ed infine lo Sbarco in Normandia. L'Italia entra in guerra tardi con l'Alleanza e guadagna Nizza, ma non Savoia (vittoria mutilata).

Il conflitto fu vinto principalmente grazie all'idea tedesca di far tornare Lenin in Russia, cosa che portò alla caduta dei Romanov, i quali si ritirarono in Alaska. Gli ex nemici di un tempo erano ora alleati contro l'eresia bolscevica, ed il Principato Americano, che aveva da poco ottenuto il diritto a proclamarsi regno indipendente, mirava alla grandezza assoluta. Per questo promisero eterna alleanza con i Romanov ed il loro sostegno. In cambio però le due dinastie si sarebbero unite. La principessa Anastasia (unica sopravvissuta) sposò infatti Johann (figlio di Adolf), unendo le due dinastie nella neonata famiglia Rahl-Romanov. Le due dinastie la vedevano simile da tutti i punti di vista: dominio autocratico, assoluto e per diritto divino, aperto razzismo, diritto feudale esclusivamente di sangue. La guerra civile non sarà mai vinta, ma l'America ottiene comunque la Siberia in codominio con il Giappone.

Johann III Rahl-Romanov vive in un'epoca di grande crisi, principalmente per aver finanziato i Russi Bianchi che poi hanno comunque perso. Inoltre il suo dominio sempre più "bizantino" e russo risulta alieno alla nobiltà Americana-Tedesca. Per questo motivo scoppia il famoso Triennio Rosso, capeggiato dai due Roosvelt (Theodore e Franklin Delano). I due Roosvelt sono trattati dalla propaganda americana al pari di terroristi. Chiedono suffraggio censitario, una costituzione, un parlamento di nobili e uno scheletro di wellfare. I Rahl-Romanov rispondono a cannonate contro i rivoltosi. E' in questo periodo che sale al potere un uomo, discendente di nobili inglesi, fedele alla corona britannica prima e poi alla famiglia Rahls, intellettuale elitario, antidemocratico e profondamente razzista. H.P. Lovecraft. Scalate le gerarchie delle SS, viene nominato Cancelliere da Johann III, con lo scopo di sedare il Triennio Rosso, risanare l'economia americana, risolvere la "questione" afroamericana e riportare l'Impero Americano ai suoi fasti. Lovecraft per prima cosa risponde con astuzia ai rivoltosi. Invece di mandare le cannonate, infiltra tra di loro agenti provocatori. Le SS vengono lasciate al suo secondo in comando, un giovanissimo J Edgar Hoover, che creerà il più grande sistema di spionaggio della storia dell'umanità. In secondo luogo Lovecraft fa accordi con la Mafia italoamericana, in particolare con Al Capone (che diventerà prima Sindaco di Nuova Berlino, e poi governatore del New England). Sarà per questo denominato da Roosvelt "ministro della malavita". Infine, Lovecraft sostiene che la schiavitù, se non fatta in campi di prigionia, è ormai poco conveniente per via dell'industrializzazione pesante, che affida ad un ex teologo russo fuggito con i Romanov, il ministro dell'economia Josiph Stalin. Invece, egli propone di mandare gli Afroamericani via, in Nuova Sassonia, per espandere le colonie americane. L'America abbandona il suo isolazionismo, firmando un'alleanza con il Giappone e soprattutto con una Germania sempre più potente (in ottica antisovietica ed antibritannica). In Germania infatti il nuovo cancelliere, Adolf Hitler, è uno strenuo ammiratore del modello americano.

Scoppia la Seconda guerra Mondiale, o "Guerra degli Adolf", perché Adolf Hitler e Adolf III sono a capo di due delle potenze coinvolte. L'Asse da un lato. Regno Unito, Cina e Unione Sovietica dall'altro. La Germania massacra la Russia, mentre la Cina viene devastata dai giapponesi, che accolgono tutti gli ebrei che scappano da Germania e America, tra cui diversi fisici. Invece l'America si occupa principalmente del teatro africano, compiendo massacri ed eccidi che rimarranno nella storia. Alla fine il Giappone sgancia le prime due atomiche della storia sulle due maggiori città sovietiche rimaste. La guerra è vinta.

Inizia la Guerra Fredda tra Blocco Americano-Tedesco e Blocco Asiatico. Abbiamo ora Johann IV Rahl-Romanov al potere, che finanzia movimenti anti-giappone in tutto il mondo e che sostiene la Germania al potere. Johann è gravemente malato, anni di incesto ripetuto hanno reso il suo DNA fragile, non riesce ad ottenere eredi, e il resto dell'albero genealogico non è messo meglio. Abbiamo Theodore Rahls-Bundy (uno stupratore seriale, lavorava come attore presso il Ministero della Propaganda di Disney), abbiamo Charles Rahls-Manson (nuovo Arcivescovo, nonché nipote dell'Imperatore, un santone delirante che afferma la necessità di usare le atomiche sui "traditori giapponesi"), ed infine abbiamo L. Ron Rahls, Capo di Stato Maggiore, il quale si è dato fuoco da solo affermando di potersi trasformare in un drago. La famiglia non è messa bene. Anche Hitler è ormai anziano e Parkinsoniano, e si sta già consumando una lotta di potere tra le due ali del partito nazista: quella di Goebbels e quella di Himmler. In Italia pure si consumano lotte di potere analoghe. I Giapponesi continuano ad armarsi e a finanziare l'industria cinese.

.

Dario Carcano obietta:

Non sono del tutto convinto dal "nazismo" settecentesco di quest'ucronico Johann Rall; il nazismo era una ideologia profondamente ottocentesca, che nelle idee dell'800 aveva il suo fondamento: nazionalismo e odio antireligioso, le "pecore nere" tra le idee figlie della Rivoluzione Francese, che combinati insieme creano un forte antisemitismo; la teoria evoluzionista di Darwin, ma soprattutto la figlia bastarda dell'evoluzione darwiniana, ossia l'eugenetica di Francis Galton, che combinata col razzismo (questo, purtroppo, sempre presente nel genere umano) forma la teoria nazista della superiorità della razza ariana-nordica, cui infine aggiungiamo una spruzzata di occultismo ed esoterismo. C'è il razzismo certo, ma da solo non basta ad avere il nazismo.

A parte questo, è un lavoro interessante. Mi piace soprattutto Lovercraft in versione autoritaria e razzista.

.

E Federico Sangalli aggiunge di suo:

Affascinante! La prenoto tutta subito per una mia ucronia nel cantiere "Progetti a lungo termine" in cui l’Invincibile Armada trionfa, Oliver Cromwell emigra in Massachusetts (aveva davvero intenzione di farlo ma poi cambiò idea) e assieme con gli esuli protestanti finisce col gettare le basi di una teocrazia americana della peggior specie, simile alla Ginevra di Calvino. Ho una mezza idea su come proseguire...

.

A questo punto, ci si è messo anche Perchè No?:

Underground Airlines Timeline

Ho appena finito di leggerlo, ve la sintetizzo per chi è interessato ad una Timeline senza l'abolizione della schiavitù negli USA!

POD: Lincoln è assassinato in Indiana appena eletto. Senza di lui i Confederati riescono a negoziare un compromesso, accettano di restare nell'Unione se la schiavitù è garantita almeno per loro. Sono approvati nuovi emendamenti fino al 18esimo, che vieta di toccare di nuovo la questione della schiavitù perché fa parte delle tradizioni americane. La schiavitù viene però vietata nel resto dell'Unione e nei futuri Stati.

Questa unione dconcee più poteri agli Stati e ai loro diritti locali, il governo federale è limitato.

Tutto prosegue senza grandi cambiamenti, negli anni 1930 è eletto Roosevelt, che concede al Texas uno statuto speciale nell'Unione. Il Texas diventa uno Stato chiaramente abolizionista e progressista, e vede arrivare molti neri. Roosevelt ottiene l'abolizione della schiavitù in Florid,a ma deve negoziare con gli altri Stati schiavisti per il suo New Deal.

La Seconda Guerra Mondiale avviene come nella nostra TL. Alla fine degli anni '50 si afferma il Movimento dei Diritti Civili di Martin Luther King, la Georgia abolisce la schiavitù (e viene conosciuta come il Surrender State). Gli Stati schiavisti sono ormai solo quattro, ma estremamente determinati a rimanerlo (sono conosciuti come gli Hard Four), le loro frontiere sono chiuse e controllate.

Sotto la presidenza Johnson (Kennedy è stato assassinato?) il Texas elegge il suo primo governatore latino-americano. Una forte immigrazione legale messicana e un crescente distacco economico di questo Stato ricco di petrolio ma anche con una cultura a sé, spinge il Texas a dichiarare la secessione. Scoppia la guerra del Texas. Vent'anni di violenze durante i quali l'esercito USA e milizie degli Hard Four combattono la guardia texana e i volontari messicani. Finisce con un ritorno alla situazione di prima della guerra.

La guerra del Texas e gli Hard Four provocano una rottura durevole con il mondo civilizzato. Gli USA lasciano l'ONU nel 1972 e sono vittime di sanzioni economiche internazionali. Francia e Gran Bretagna, non si sa come, fanno un grande ritorno alla testa del blocco occidentale (!). Gli USA commerciano sopratutto con il Sudafrica, i paesi arabi petroliferi e il Pakistan. Il paese conosce una terribile crisi economica, ma paradossalmente gli Hard Four si mantengono nella prosperità grazie ad una manodopera gratuita ed alle economie locali già isolate e autosufficienti.

L'URSS crolla come nella nostra TL (non si sa come, sappiamo solo che a uno punto Jesse Owens è passato ad Est e che Mosca godeva di una propaganda facile contro gli USA).

Negli anni 2000 gli USA fanno il loro ritorno sulla scena internazionale quando il Giappone firma un trattato commerciale, il mercato americano si apre e la prosperità ritorna. L'Europa può solo lamentarsi di esserne esclusa dopo decenni a denunciare la schiavitù. La Cina è molto interessata a imparare i metodi degli Hard Four e le compagnie schiavistiche si espandono nella mondializzazione.

Insomma, tutto peggiora.

.

E feder gli ha risposto:

Questo è un PoD molto interessante. Certamente io sono influenzato dal reale andamento degli eventi, ma io credo che il trend generale dell'economia, per come lo abbiamo conosciuto fra '800 e '900, a lungo andare penalizzasse le società agricole. Tale opinione mi deriva da una considerazione molto semplice, e cioè che a una forma politica molto difettosa di industria (sviluppata a titolo individuale, come collettivo) risulta più arduo difendersi da qualunque aggressione esterna. Sono ben consapevole che tale considerazione vada contemperata sul piano pratico da una moltitudine di ulteriori variabili, dai fattori geografici (e.s. la fitta giungla del Vietnam, paese contadino, impenetrabile per i marines) a quelli psicologici (la strenua resistenza dei partigiani jugoslavi, inestinguibile per le SS); cionostante, mi sembra attendibile come regola generale. Per avvalorare la mia tesi, si pensi al diverso esito dell'invasione tedesca della Russia nel 1917, quando a est il Kaiser osservava una vasta landa di quasi-servi della gleba, e nel 1941, quando a est il Führer si trovò una terra tanto avviata sul sentiero del decollo industriale, da risultare forzosamente stacanovista e avvelenata dai fumi delle fabbriche.

Fin qui la mia idea; ora l'applicazione all'ucronia. Credo che se la guerra civile americana (o la mancata attuazione della stessa) si fosse risolta nella persistenza dell'istituzione schiavile al Sud, quest'ultimo avrebbe finito per essere sopravanzato dal nord, primariamente a livello economico (l'industria rende di più dell'agricoltura), ma infine anche sociale (l'immigrazione si sarebbe concentrata nel New England) e politico (le redini del Paese sarebbero andate col nuovo ceto di governatori e burocrati di Washington, non certo agli ammuffiti aristocratici del sud). Il Sud avrebbe comunque finito per abolire l'istituzione, al più tardi sotto l'esempio di quel gran personaggio che fu Huey Long, e con il rabbonimento della fazione abolizionista cristiana (non troppo lontana da sirene papiste). Complessivamente, gli Stati Uniti ne risulterebbero indeboliti, e volendo espandere tale canovaccio fino alle più estreme conseguenze, potremmo immaginare che: a) il Giappone non si apre al mondo, il suo posto è preso dalla Corea; b) la Spagna mantiene le sue colonie o le perde a scapito della suddetta Corea, magari con intercessione britannica per quanto riguarda Cuba c) la Grande Guerra finisce in parità, con uno stillicidio immenso che causa il tracollo degli imperi d'Europa, e, possibilmente, un'estesa rivoluzione socialista.

.

Alessio Mammarella ha aggiunto:

Io penso come te che in questa TL gli Stati Uniti sarebbero meno competitivi a livello internazionale. Se è così però (al punto che gli americani non partecipano, mi sembra di capire, alla Grande Guerra) non credo che potrebbero entrare nell'ipotizzata spartizione coloniale del Giappone. In quella penso che sarebbero stati in gioco:

- Gran Bretagna;
- Francia;
- Russia;
- Germania.

Paesi Bassi, Spagna e Portogallo li considero privi di possibilità.

Immaginando che la competizione si apra dopo il il 1853 (l'anno in cui, in HL, si verificò il colpo di mano del Commodoro Perry) potrebbero esserci 3 scenari, a seconda della tempistica (date puramente indicative, tanto per stabilire dei periodi):

a) Colonizzazione tra il 1855 ed il 1870
Con la Russia appena sconfitta nella Guerra di Crimea, sarebbero stati britannici e francesi a disputarsi il Giappone. Anche se ciò potrebbe determinare uno scenario di tipo siamese (veti incrociati che salvano l'indipendenza del paese) immaginiamo pure che la leadership giapponese (paralizzata dalle lotte interne) non sia in grado di destreggiarsi adeguatamente. Probabilmente i britannici avrebbero insistito sulla parte settentrionale del paese (per mantenere la propria flotta a ridosso delle acque russe) mentre la Francia si sarebbe magari accontentata di un'isola meridionale (Kyushu?). A proposito: poiché la colonizzazione francese in Indocina è iniziata dopo il 1855, la scelta di colonizzare il Giappone avrebbe determinato un ritardo nella colonizzazione dell'Indocina? Oppure, i francesi avrebbero lasciato che fosse qualcun altro a colonizzare (o provare a farlo) quella regione? Con quali conseguenze?

b) Colonizzazione tra il 1870 ed il 1885
Una Russia ormai in ripresa, avrebbe probabilmente esteso il suo controllo sull'isola settentrionale di Hokkaido, per il resto situazione simile a quella precedente. Per quanto riguarda l'Indocina, nel 1867 si era chiusa quella che possiamo considerare la prima fase (assoggettamento della Cambogia e della Cocincina, la parte più meridionale del Vietnam).Anche in questo caso, i francesi avrebbero potuto ritardare l'estensione del loro controllo al resto del Vietnam e del Laos oppure rinunciarci proprio. (Stesse domande del punto precedente).

c) Colonizzazione tra il 1885 e il 1900
In caso di colonizzazione tarda, anche la Germania sarebbe arrivata a reclamare la sua parte, probabilmente sempre nella parte meridionale dell'arcipelago. Restano in piedi le domande sull'Indocina e, per i britannici, sulla Birmania (in questo periodo si verificò la definitiva conquista del paese).

Sia come sia, c'è un aspetto importante che non mi sembra sia stato considerato: se il Giappone non si risveglia e non si modernizza, allora non ci saranno neppure la guerra sino-giapponese e quella russo-giapponese, con conseguenze tutte da valutare. Ad esempio, senza la guerra sino-giapponese non ci sarebbe stata l'umiliazione che ha condotto alla Rivolta dei Boxer, e senza quella russo-giapponese forse non ci sarebbe stato l'accordo anglorusso del 1907 (che avrebbe condotto poi la Russia nell'Intesa).

Passiamo alla Corea. Certamente senza l'ingerenza giapponese i coreani avrebbero avuto più margine di manovra ma non esaltiamoci: anche la Corea suscitava l'interesse delle potenze europee, in particolare della Russia, già presente in Manciuria. In caso di colonizzazione del Giappone precoce (scenario "a") la Russia avrebbe potuto essere particolarmente motivata a controllare la Corea in risposta alla colonizzazione anglofrancese del Giappone. In teoria anche la Germania avrebbe potuto fare un ragionamento simile, solo che la Germania non aveva una grande esperienza coloniale e dubito che avrebbe potuto intraprendere, per esempio, una guerra contro la Cina per conquistare la Corea. Si perché, non dimentichiamolo, la Corea non era un paese del tutto libero, dal punto di vista internazionale: era un protettorato della Cina, sin da quando i potenti Qing, conquistato il Celeste Impero, avevano fatto pesare la loro supremazia anche su paesi limitrofi già soggetti alla precedente dinastia Ming, come era appunto la Corea. I coreani avrebbero quindi dovuto:

- intraprendere il percorso di modernizzazione;
- ribellarsi al protettorato cinese;
- farlo evitando di passare dal protettorato cinese a quello di qualche potenza europea assisa "sulla riva del fiume".

Non impossibile, ci mancherebbe, ma piuttosto difficile...

.

Chiudiamo con il contributo di Paolo Maltagliati:

Vi presento la rappata di uno dei miei studenti di ragioneria, dedicata alla Guerra d'Indipendenza Americana:

« No taxation without representation,
Coloni contro inglesi, come alla playstation;
Così iniziò la rivoluzione americana,
Con il tè che costava più della marijuana;
Tutti vanno a Boston a fare del bordello,
Il mare si colora di rosso e diventa bello;
Dopo le colonie si beccano al congresso,
Volevan Giorgio a capo, senza compromesso;
Sognava mille crystal nel privé del parlamento,
Ma quando lo rimbalzano inizia lo sgomento;
Quindi megarissa fuori dal locale,
I coloni in sbattimento, la Francia ad aiutare;
Inizia la rimonta, i coloni fanno brutto,
Gli inglesi spaventati restano di stucco;
Destro, sinistro, gancio, inglesi giù per terra,
Feriti in piazza Yorktown, è la fine della guerra! »

Visto che studenti che ho?  ^__^

.

Per farci sapere che ne pensate, scriveteci a questo indirizzo.


Torna indietro