Settembre 1943, fine indolore della Seconda Guerra Mondiale

di MAS


Ecco le idee di MAS a proposito di una "fine indolore" della Seconda Guerra Mondiale:

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Il 25/07/43 sia i fascisti (in modo indolore) che i nazisti (con qualche assassinio politico a mezzo attentati o altro) vengono estromessi dal potere.

I militari che governano la Germania annunciano la sospensione di tutte le leggi antisemite e denunciano al mondo le follie hitleriane.

Iniziano nei giorni seguenti trattative con gli Alleati occidentali che, malgrado una forte opposizione iniziale di Roosevelt e il totale diniego da parte di Stalin, addivengono al seguente accordo armistiziale, che entra in vigore il 08/09/43:

La Germania sgombera immediatamente Francia, Benelux, Jugoslavia e Grecia (nei loro confini ante-guerra); la Germania deve smilitarizzare la Renania; la Germania può mantenere truppe in Norvegia e Danimarca, che cessano immediatamente di essere truppe d'occupazione, per un periodo massimo di 12 mesi (o immediatamente dopo l'armistizio con l'URSS, se avvenuto prima dei 12 mesi), restituendo immediatamente il potere civile ai legittimi governi; la Germania può mantenere truppe e amministrare Polonia e Cecoslovacchia sino alla stesura del trattato di pace, dovranno cessare immediatamente atti indiscriminati contro la popolazione civile e (sotto controllo Alleato) l'amministrazione civile di Cechia (escluso il Sudetenland), Slovacchia e del Governatorato Generale (esclusi i territori annessi alla Germania nel 1939) dovrà essere passata entro 12 mesi ai legittimi governi.

La Germania libera immediatamente tutti i prigionieri di guerra (esclusi i sovietici) e si impegna a liberare Ebrei, Zingari e tutti gli altri internati e a trattare gli stessi prigionieri sovietici in modo consono e nel rispetto delle convenzioni internazionali; la Germania acconsente a controlli da parte di ispettori militari Alleati sull'applicazione delle clausole armistiziali; la flotta tedesca potrà operare solo nel Mar Baltico, nel Mar Nero e nel Mare del Nord e Artico (limitatamente alle regioni costiere di questi ultimi); l'Italia sgombera immediatamente tutti i territori occupati nei Balcani (Albania compresa, Dodecaneso escluso) e in Francia; la sorte delle colonie italiane sarà demandata al trattato di pace (momentaneamente restano sotto amministrazione Alleata); l'Italia libera immediatamente tutti i prigionieri di guerra (esclusi i sovietici) e si impegna a liberare Ebrei, Zingari e tutti gli altri internati e a trattare gli stessi prigionieri sovietici in modo consono e nel rispetto delle convenzioni internazionali; l'Italia acconsente a controlli da parte di ispettori militari Alleati sull'applicazione delle clausole armistiziali; l'Italia consegna tutte le Nc, Np (che non possiede ancora) e Incr. agli alleati che li interneranno a Malta sino al trattato di pace; la Sicilia resta sotto occupazione militare Alleata sino alla stesura del trattato di pace; il Dodecanneso e la Sardegna sono sottoposte al controllo militare Alleato, pur restando sotto l'amministrazione civile italiana; la parte di Calabria occupata dagli Alleati sarà restituita al controllo italiano entro 12 mesi; Germania, Italia e i loro alleati dovranno addivenire ad un accordo similare col governo dell'URSS il più presto possibile, dopo la stesura di tale accordo, questi Paesi dovranno (sotto controllo Alleato) provvedere allo smantellamento della produzione militare e alla riduzione dell'organico delle forze armate nei limiti imposti nel trattato di pace.

All'annuncio dell'armistizio tra Germania e Italia e gli Alleati occidentali, l'URSS rompe le relazioni diplomatiche con gli altri Alleati imitata dal Giappone nei confronti delle altre potenze dell'Asse.

In Italia il governo Badoglio, comunica alla Germania la sua intenzione di non proseguire in alcun modo le attività belliche contro l'URSS e avvia delle trattative con quest'ultima che porteranno alla cessazione delle ostilità entro fine anno.

L'URSS privata dei pantagruelici aiuti americani non ha la potenzialità di sconfiggere la Germania che in assenza dei bombardamenti Alleati (che all'estate del '43 non avevano ancora seriamente intaccato la capacità produttiva industriale tedesca) e non dovendo mantenere forti contingenti ad occidente e nei Balcani, risulta invece in grado di riprendere l'iniziativa ad Est.

Il Giappone viene costretto alla resa entro la fine del '44 (considerando che America e Commonwealth concentrano su di esso tutte le risorse disponibili e non il 20-30% come nella nostra Timeline).

Il conflitto Tedesco-Sovietico diventa quasi una guerra di posizione che si risolverà con la caduta del governo sovietico nell'inverno del '45 con un colpo di stato e la conseguente soppressione di Stalin e dei suoi massimi collaboratori.

I trattati di pace del 1947, siglati a Parigi daranno i segg. risultati:

> La Germania mantiene i confini dell'ottobre 1938 (Austria e Sudeti restano alla Germania previa una consultazione popolare sotto l'egida dell'ONU di cui Italia e Germania fanno parte sin dall'inizio), ottiene anche parte della Slesia orientale e i territori del "Corridoio di Danzica" (previa consultazione popolare) lasciando alla Polonia Gdynia e la penisola di Hela con un'autostrada ed una ferrovia extra-territoriale per congiungere questa enclave con la madrepatria polacca e ottiene il territorio di Memel dalla Lituania; la Germania indennizza i Paesi occupati sia direttamente che attraverso la cessioni di alcune navi militari; la Germania consegna i principali gerarchi nazisti (sopravvissuti) agli alleati che celebreranno il processo contro questi criminali a York.

> L'Italia (Regno d'Italia) mantiene i confini alpini e adriatici immutati; l'Italia riconosce l'indipendenza d'Albania (Saseno resta italiana) e d'Etiopia (nei confini del 1935); l'Italia permetterà entro 12 mesi un referendum popolare per determinare il futuro del Dodecanneso; l'Italia riconosce l'indipendenza della Cirenaica; l'Italia mantiene l'amministrazione di Tripolitania, Fezzan e Somalia; l'Italia ottiene in condominio con l'Etiopia l'amministrazione dell'Eritrea; l'Italia indennizza gli Alleati con la cessione di alcuni mezzi navali; l'Italia consegna i principali gerarchi fascisti agli alleati che celebreranno il processo contro questi criminali a York.

> I Paesi Balcanici rientrano nei confini del 1939 (la Bulgaria mantiene però la Dobrugia e il destino della Transilvania viene demandato ad un referendum popolare come quello della Slovacchia meridionale e della Rutenia Subcarpatica); la Finlandia viene mantenuta nei suoi vecchi confini; i Paesi Baltici restano indipendenti (la Lituania ottiene la regione di Vilnius); la Cechia (privata dei Sudeti) ritorna completamente indipendente e un referendum popolare deciderà la sua unione o meno con la Slovacchia); la Polonia cede alla Germania la Slesia orientale e il "Corridoio", alla Bielorussia e all'Ucraina alcuni territori orientali (mantiene la Galizia orientale e la zona di Bialystok).

> La CSI (nuova compagine che prende il posto dell'URSS) mantiene l'ex- Russia e le Repubbliche asiatiche (Kazakistan ecc.); la CSI indennizza, Finlandia, Paesi Baltici, Polonia e Romania per i danni arrecati durante la guerra d'aggressione a questi paesi; il Giappone resta per un periodo da determinare sotto controllo Alleato e viene ridotto al solo arcipelago (mantiene le Kurili, la parte meridionale di Sahalin e le Ryukiu meridionali); viene creata l'ONU con America, Cina e Regno Unito membri permanenti del Consiglio e con diritto di veto e Francia, Germania, Italia e CSI membri permanenti del Consiglio (formato in totale da 15 stati, 7 fissi e 8 a rotazione annuale); Italia e Germania provvedono ad una forte riduzione delle loro forze armate nel quadro di una generale riduzione mondiale (tutti i paesi membri dell'ONU dovranno fornire contingenti per il dispiegamento di forze internazionali d'interposizione in caso di minaccia di futuri conflitti.

Un trattato tutto sommato moderato permette una veloce ripresa dell'economia mondiale e un periodo di relativa calma internazionale; i paesi europei (CSI compresa) decidono di dare vita alla CEE.

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Questo è il commento di Enrico Pellerito:

I miei complimenti MAS, hai fatto meglio di tanti capi di governo e di altrettanti ministri degli Esteri!

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Foto di un Fiat G-46 (grazie all'amico Franco Zanaboni)

Foto di un Fiat G-46, addestratore militare postbellico largamente diffuso anche negli Aeroclub fino ai primi anni settanta a seguito cessione da parte dell’Aeronautica Militare. Ad oggi alcuni G-46 sono conservati in musei e/o collezioni private in Italia ed all’estero. Altri sono volanti. Altri fungono da monumento o da “gate guardian”. Il progettista del G-46 era l'Ing. Giovanni Gabrielli (foto inviataci dall'amico Franco Zanaboni).

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Invece *Bhrg'howidhHô(n-) vuole aggiungere:

Ipotesi ucronica di scenario tedesco di resa condizionata (che non tiene conto delle Conferenze Interalleate) al Natale 1944, che intoleremo Waffenstillstand - von Deutschland aus gesehen:

- tutti i territorî occupati dall'Armata Rossa (incluse le Repubbliche Popolari di Ungheria Orientale, Romania, Bulgaria) vengono riconosciuti all'Unione Sovietica;

- assegnazione dell'Albania alla sfera d'influenza sovietica;

- ritiro completo delle Forze Armate Tedesche da tutti i Paesi occupati dopo il 31 agosto 1939 a eccezione di Slovacchia, Ungheria (per la parte non conquistata dai Russi) e R.S.I. (a Nord della Linea Gotica)

- la Polonia viene ricostituita nei confini dell'agosto 1939 rispetto a Germania e Slovacchia; perde i territorî passati all'Unione Sovietica (incluse la riva orientale della Vistola e Sandomierz) ed è occupata militarmente dagli Anglo-Americani

- in Curlandia viene restaurata una Repubblica di Lettonia non occupata dalle Forze Armate Sovietiche

- a Palanga (sul Baltico) viene restaurata una Repubblica di Lituania non occupata dalle Forze Armate Sovietiche

- i territorî ex-jugoslavi che vengono sgombrati dai Tedeschi e occupati dagli Anglo-Americani sono costituiti in Regno di Jugoslavia (con capitale provvisoria a Zagabria), i cui rapporti con la Jugoslavia liberata da Tito restano da definire (in via riservata si prevede un armistizio tra Ustascia e Cetnici e l'estensione ai primi degli aiuti destinati ai secondi dagli Anglo-Americani)

- in tutto ciò che resta dei territorî dell'Asse (inclusa l'exclave di Memel), il Governo di Berlino può esercitare autorità sovrana, a condizione di lasciare permanentemente smilitarizzata tutta la fascia di confine occidentale. In particolare:

> Danzica torna Città Libera, ma ha facoltà di proclamare per Referendum un Anschlusz alla Germania

> la Slovacchia resta Protettorato tedesco con Mons. Jozef Tiso [in caso di necessità può essere lasciata all'occupazione angloamericana]

> l'Ungheria di Ferencz Szálosi (ora Westungarn, con capitale nell'exclave di Budapest) diventa Protettorato del Reich

> le Zone di Operazione Alpenvorland (ampliato con l'ex-Provincia di Verona e l'Altopiano di Asiago) e Adriatisches Küstenland (senza la parte già jugoslava) sono direttamente annesse al Reich, con riconoscimento dello status di minoranza nazionale alle etnie ladina (estendibile ai Welschtiroler e ai Semiladini del Comelico e del Cordevole), friulana, tergestino-istroveneta, istriota, istroromena, croata e slovena (limitatamente ai territorî citati) e attribuzione della qualifica di Gasteinwohner senza cittadinanza ai Residenti che non optino per le predette nazionalità o per quella tedesca

> nella R.S.I. (Protettorato del Reich) viene siglato un Armistizio e concordata una reciproca amnistia di ogni reato politico con le Brigate combattenti a fianco degli Alleati Russo-Anglo-Americani, le rappresentanze delle quali vengono invitate a formare un Governo provvisorio - in previsione di future elezioni - in cambio della cessazione di ogni ostilità contro le Forze Armate tedesche di stanza nelle Basi militari delle principali città della Repubblica.

Dal punto di vista sovietico si tratterebbe di un grave ridimensionamento degli obiettivi di guerra, accettabile solo nel caso di immediata cessazione di qualsiasi forma di sostegno materiale e finanziario da parte americana. Col senno di poi meriterebbe di essere preso in considerazione (resterebbe garantito l'accesso all'Adriatico e sarebbe più facilmente conseguibile l'obiettivo di creare una zona centroeuropea neutrale nell'àmbito di una Guerra Fredda globale) Dal punto di vista britannico, al contrario, sarebbe una restaurazione a prezzo relativamente contenuto di un bilanciamento di potere in Europa Centro-Orientale preferibile al coinvolgimento diretto nella contrapposizione di due Blocchi.

Dal punto di vista americano si configurerebbe come la rinuncia all'insediamento in Europa Centro-Occidentale, controbilanciata dalla possibilità di un dispiegamento illimitato di forze nelle teste di ponte di Curlandia e Palanga, in Polonia e Jugoslavia Occidentale (eventualmente anche in Slovacchia), nell'ambigua posizione di essere accerchiabile da un nuovo patto tedesco-sovietico oppure, in caso di perdurante ostilità tra Germania e Unione Sovietica, alleggeribile dall'obbligo di sostenere l'intero peso del "Contenimento".

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Così aggiunge Ipotetico Sole:

Ecco diverse modalità con cui ci si sarebbe potuti liberare di Hitler.

Prima ipotesi:

a) Operazione "A". Il Progetto "Manhattan" prevedeva che l'uso della bomba atomica fosse stato destinato inizialmente contro la Germania Nazista.

Immaginiamoci che "la tana del lupo" che fu oggetto dell'attentato organizzato da Claus Von Staffenberg, del 20 luglio 1944, sia l'obiettivo del primo bombardamento atomico da parte di un cacciabombardiere americano.

Immaginiamoci che accada questa il 20 luglio 1944. Hitler e migliaia di soldati e civili tedeschi perdono la vita in un lampo.

Immaginiamoci che a Berlino Von Staffenberg abbia una sorta di presentimento e non vada quel giorno con la valigetta esplosiva.

Come si evolve la linea temporale?

Beck Capo dello Stato, Von Staffenberg nuovo Cancelliere. Le truppe tedesche si arrendono su tutti i fronti ma con la morte del Dittatore Nazista si sfascia il partito Nazista.

Goebbels tenta un colpo di  Stato  a Berlino approfittando della opzione "Valchiria" a suo favore. Ma viene assassinato.

b) Esito positivo dell'attentato del 20 luglio 1944.

c) l'attentato fallisce il 20 luglio 1944 ( come è effettivamente successo), ma l'operazione Valchiria ha successo e Beck e Von Staffenberg vincono a Berlino.

Hitler fugge e trova ospitalità in Svizzera. Invasione da parte dell'Armata Rossa della confederazione elvetica per catturarlo.

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C'è poi questa geniale idea di Sandro Degiani:

Giugno 1942 - la Battaglia di Midway sancisce la fine del dominio del Pacifico da parte della flotta giapponese. La perdita di quattro portaerei menoma le possibilità di appoggio aereo nelle battaglie del Pacifico alle truppe giapponesi.

Tutti capiscono che senza appoggio aereo è solo questione di tempo, le conquiste territoriali saranno via via spazzate via dagli americani, Si può resistere eroicamente e morire da Samurai ma non si può invertire la tendenza.

Agosto 1942 - Guadalcanal - Inizia la battaglia per il controllo dell'arcipelago che permette ai giapponesi di insidiare con le basi aeree sulle isole le rotte tra USA e Australia rendendo possibile uno sbarco giapponese in Australia e difficile il suo contrasto da parte degli USA.

Novembre 1942 - La Battaglia di Guadalcanal termina con la sconfitta dei giapponesi e l'estromissione dall'arcipelago dei suoi insediamenti. Senza Gudalcanal l'aviazione giapponese non ha nemmeno più basi terrestri per appoggiare la resistenza sulle isole del Pacifico Meridionale. Le portaerei le ha già perdute a Midway. Ne perde un'altra qui e sebbebe riesca ad affondare la portaerei Hornet e danneggiare la Saratoga nella Battaglia di Santa Cruz la marina giapponese perde in questa battaglia la quasi totalità degli aerei ed equipaggi veterani imbarcati sulle sue portaerei. Da qui le portaerei giapponesi non saranno più protagoniste di alcuna battaglia navale.

Dicembre 1942 - L'imperatore Hirohito inizia una serie di contatti con fedeli sostenitori dell'impero e notoriamente poco soddisfatti della gestione e dell'andamento delle operazioni militari del Comando Supremo Giapponese.

18 Aprile 1943 - Isoroku Yamamoto muore in seguito all'abbattimento del suo aereo durante un trasferimento. Lo stesso giorno l'incusione aerea dei B25 di Doolittle su Tokyo domostra che il territorio del Giappone non è più immune all'attacco aereo USA. Da oggi anche la popolazione civile del giappone è in guerra.

20 Aprile 1943 - Durante i solenni riti funebri Hirohito serra le sue consultazioni. Occorre un colpo di mano per esautorare il Comando Supremo, arrestarne e giustiziarne i membri sotto l'accusa di incompetenza ed alto tradimento e subito dopo intavolare trattative di pace con gli USA per mettere fine al massacro del popolo giapponese.
Viene stilata una lista di Alti Ufficiali considerati irriducibili seguaci della teoria della resistenza ad oltranza del Giappone fino all'olocaustro finale.

POD:

30 Giugno 1943 - L'imperatore convoca a Palazzo l'intero Stato Maggiore di Esercito, Marina ed Aviazione per discutere della grave situazione nelle Isole Salomone dove l'attacco di Mc Arthur rischia di esporre il fianco sud del Giappone.
In quell'occasione ricorda a tutti gli articoli della Costituzione Giapponese che lo riguardano:

L'articolo 4 "L'imperatore è il capo dell'Impero, detenendo i diritti di sovranità e li esercita secondo le forme della presente Costituzione"
articolo 6 "L'imperatore dà la sanzione ufficiale alle leggi e ne ordina la promulgazione e il vigore"
articolo 11 "L'imperatore detiene il comando supremo dell'esercito e della marina".

Dopo di che annuncia che, forte di questi poteri e del suo ruolo di capo dello Stato e dell'Impero Giapponese, ha deciso l'arresto e la condanna di tutti i presenti per incompetenza, alto tradimento e per le sofferenze inflitte al popolo giapponese.
Le guardie di palazzo eseguono l'ordine e l'intero Stato Maggiore viene fucilato un ora dopo nei giardini del Palazzo.

1 Luglio 1943 - L'imperatore parla per radio per la prima volta al popolo giapponese ma si rivolge al Governo USA.

"La guerra impari del Giappone contro gli USA è terminata con la nostra sconfitta.
Non riconoscerlo ed ammetterlo è follia.
Io sono il solo responsabile vivente di questo delitto verso il popolo giapponese ed i nostri nemici. Tutti gli altri complici di questo misfatto sono stati giustiziati stanotte.
Resto l'unico capro espiatorio e responsabile e come tale mi consegno nelle mani dei miei nemici senza condizioni al solo patto che al popolo giapponese venga risparmiata ogni futura sofferenza.
Le ostilità delle truppe giapponesi verso gli USA devono cessare in questo momento e la resa non sarà disonorevole, io stesso chiedo ai comandanti di risparmiare le loro vite per dedicarle al bene della nostra Patria ed alla nostra rinascita futura. Questo è il compito di un vero Samurai che deve sapere anche rinunciare anche all'onore e questo può essere un modo per essere utile al paese e al Giappone"

E qui comincia l'Ucronia... che cosa potrebbe accadere adesso?

Se gli USA a metà 1944 avessero chiuso con il teatro di guerra del Pacifico, la guerra in Europa ne avrebbe tratto benefici?

Un maggiore numero di truppe, mezzi e risorse disponibili avrebbe potute rendere la marcia verso Berlino molto più rapida e sicura.

Forse Market Garden ed Arnheim non sarebbe stato un disastro e la XXX Armata inglese avrebbe avuto i mezzi per ricongiungersi con i parà inglesi in tempo per evitarne la disfatta e conquistare così il Reno con sei mesi di anticipo.

L'attacco nelle Ardenne non ci sarebbe stato perchè le forze tedesche sarebbero state spostate a nord per contrastare l'attacco alleato. Niente Bastogne...

Oppure avrebbe reso possibile uno sbarco alternativo nel Sud della Francia dei soli Marines americani reduci dal Pacifico (per loro sarebbe stata una passeggiata altro che Okinawa) per aggirare l'Italia e colpire direttamente la zona industriale dell'Alsazia e la Ruhr.

Credo che la guerra avrebbe potuto essere conclusa nell'inverno 1944 e probabilmente arrivando a Berlino prima dei russi. Così la geopolitica del dopoguerra sarebbe stata completamente diversa, senza una divisione della Germania e con forse la Polonia divisa in due.

Che ne pensate?

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Ed ora, un'altra proposta di William Riker:

Heinrich Himmler, comandante supremo delle SS dal 1929 e ministro degli Interni dal 1943, era l'uomo più potente del Terzo Reich dopo Hitler, ma soffriva di disturbi neurovegetativi tali da provocargli dolori addominali che nessun medico era in grado di alleviare. Ci riuscì tuttavia Felix Kersten, che per ironia della sorte non era un medico ma un fisiatra, ideatore di una forma di fisioterapia che sostanzialmente adattava il metodo Shiatsu alle conoscenze anatomiche occidentali sul percorso dei nervi.

Kersten entrò in contatto con Himmler nel marzo del 1939, e ben presto fu praticamente costretto a porsi al completo servizio del potente Reichsführer. Nel corso delle sedute Kersten interrompeva il massaggio ogni cinque minuti, e presto imparò a sfruttare quei momenti in cui Himmler, sollevato dal dolore, era particolarmente bendisposto per salvare numerose persone. Iniziò chiedendo la liberazione di singoli olandesi e tedeschi di sue conoscenze, poi mise in piedi una rete con base in Olanda che gli segnalava i casi più drammatici, e riuscì a evitare la deportazione di 3000 donne olandesi, francesi, belghe e polacche, che furono invece liberate in Svizzera. Sempre in Svizzera fece riparare 2700 ebrei originariamente destinati ai campi di concentramento.

Ora, nel 1942 Himmler mostrò a Kersten un dossier segreto sulla salute del Führer per sapere se poteva arrestare l'evoluzione della paralisi progressiva di origine sifilitica che stava deteriorando le capacità mentali di Hitler. Kersten spiegò che non poteva fare nulla, che la situazione avrebbe continuato a peggiorare e che la cosa più ragionevole era di sostituire Hitler con una persona sana di mente, una come lo stesso Himmler. Al capo supremo della Gestapo l'idea non dispiacque, e ci pensò seriamente per qualche mese ma, dopo il complotto contro Hitler scoperto nell'agosto di quello stesso anno, la abbandonò completamente, e fu anzi l'artefice della spietata repressione voluta dal Führer. Dopo la fine della guerra Kersten si stabilì in Svezia e, come accadde per Perlasca, l'attività meritoria da lui svolta in favore di tanti condannati venne dimenticata, ed anzi fu guardato con sospetto per essere stato il medico di Himmler; solo nel 1953 vide riconosciuti pienamente i suoi meriti.

Ora, che accade se invece Himmler si lascia convincere da Kersten, liquida Hitler e si fa proclamare Reichskanzler? Accortosi che la guerra è perduta, negozierà una pace con gli Alleati Occidentali all'inizio del 1944? O addirittura riuscirà a convincerli a scendere in guerra al suo fianco contro Stalin?

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Questa è la risposta di Sandro Degiani:

Una simile Ucronia è stata già sviluppata da Turtledove in "Invasione Fase 1" dove Himmler, all'attacco alieno in piena WWII, elimina Hitler e si allea con Russi e Americani contro gli Alieni… in cambio della alleanza ottiene il riconoscimento dei confini del Terzo Reich e dall'Olanda alla Cecoslovacchia, cede la Francia occupata e la Norvegia ma con un governo "non ostile"… tutti quanti lasciano al loro destino di sterminio, persecuzione e oppressione Polonia ed Ebrei…

Un colpo di stato di Himmler avrebbe portato le Germania verso un dittatura ancora più cupa e wagneriana di quelle di Adolf.

Himmler era ossessionato dall'occulto, dai riti celtici iniaziaci, era il leader delle SS che aveva organizzato come un corpo militare mistico e sacerdotale, come una elite di superuomini destinati al dominio eterno sulle razze inferiori.

Credo che i vertici delle Whermach non lo avrebbero seguito, già poco gradivano Hitler di cui pero ammiravano il genio tattico (non quello strategico…. Ma nessun grande generale tedesco è mai stato un grande stratega… i tedeschi hanno sempre solo eccelso in campo tattico vincendo splendide battaglie e perdendo tutte le Guerre).

Himmler con il suo esercito personale di paranoici assassini era temuto ma non aveva amici ne' ascendente nelle alte sfere militari.

Credo che il suo colpo stato avrebbe fatto crollare la macchina da guerra tedesca, spinto i generali a trattare separatamente la resa sui vari fronti, scatenato forse una guerra civile.

Non avrebbe potuto ripetere il colpo di Hitler con le SA e Frohmm, c'era una guerra in corso ed i generali non si sarebbero fatti sorprendere da un colpo di mano delle SS.

Himmler aveva la malizia, l'astuzia e la spietatezza ma non lo ritengo in grado di gestire il ruolo di Feuhrer… ritengo la sua mente troppo chiusa, stretta e ossessionata per reggere una sfida di quel tipo… avrebbe cercato di impostare uno stato burocratico e ipercontrollato dalla Gestapo, una soffocante e cupa prigione dove le sue paranoie avrebbero trovato rifugio…

Himmler è affascinante come lo può essere un genio del male, un campione assoluto di negatività, ma non ha la cupa grandezza di Hitler…

Io propongo un'alternativa.. Hitler viene "scoperto" nel 1921 come pittore di successo… una sua mostra viene favorevolemente recensita, alcuni nomi illustri della Cultura apprezzano la sua opera e lo stimolano ad evolvere la sua pittura verso un stile più personale ed innovativo…

All' Expo Mondiale di Chicago del 1933 (Tema dell'Expo "Un Secolo di Progresso") Hitler è ospite d'onore nello stand della Germania.. e qui Hitler svela al mondo il risultato di lavoro di ricerca degli ultimi 4 anni…. E' UN TRIONFO… !!!

Con lui nasce la corrente pittorica del "Modernismo d'Avanguardia" contraltare pittorico dei movimenti letterali e poetici d'Annunziani e di Marietti…. Vent'anni prima del modernismo di Mirò e di Dalì la pittura di Adolf Hitler proietta la pittura verso un astrattismo dove però la tecnica pittorica ed il rigore teutonico sono ben riconoscibili e integrati nella libertà del colore e della pennellata.

Scomparso il pedante pittore di begli acquerelli accademici, Hitler è riuscito ad incanalare nella pittura tutto il tormento e le visioni della sua psiche…!

Ad una intervista rilasciata a TIMES in occasione della copertina di "Uomo Dell'Anno" nel 1936 dichiara:

"Un pittore può cambiare il mondo ed influenzare le menti molto più di un uomo politico o di un capo di stato… la capacità dell'arte di parlare direttamente al cuore dell'uomo, di trasmettere una idea con uno sguardo è l'arma più potente nelle mani di un uomo.. occorre saperla usare e indirizzare verso un futuro di progresso le energie dell'umanità, anche e soprattutto con l'arte…. La guerra distrugge mentre l'arte crea.. . che cosa scegliere tra le due..? Solo una mente malata può scegliere la guerra!"

… e qui cosa sarebbe accaduto è tema di molte Ucronie già scritte!!

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Ed ecco il parere di Perchè No?:

L'ucronia di un Hitler pittore di successo é stata sviluppata in Francia nel romanzo "La parte dell'altro", dove sono messe in parallelo due vite di Hitler: la prima é la nostra, e l'altra racconta la vita di Adolf H. che cambia quando Hitler supera l'esame d'ingresso ai Beaux-Arts di Vienna. Adolf H. avrà una vita del tutto differente, impara a dipingere per davvero, esce disgustato dalla guerra, si sposa più volte, si insedia a Parigi a Montparnasse, conosce un grande successo negli anni '30 e diventa poi professore fino agli anni '60 quando si insedia negli USA, nella famiglia della sua figlia. In questa storia la Germania conosce un regime di destra ma repubblicano che si riarma negli anni trenta e vince una guerra contro la Polonia, sistemando il problema delle frontiere a Est, quelle a Ovest sono sistemate dalla diplomazia. La guerra fredda avviene lo stesso, ma USA e Paesi europei di destra sono alleati. Negli anni '60 la Germania invia la sua prima missione spaziale.

Il romanzo è però centrato sull'evoluzione della personalità del personaggio centrale a seconda delle persone che incontra (Adolf H. inizia a essere davvero differente da Hitler solo quando diventa l'amante di una donna incontrata nella sua scuola), con l'idea che la personalità é frutto degli incontri e delle situazioni. Il romanzo secondo me è convincente.

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Non può mancare la proposta di Basileus TFT:

Nel 1944 gli Alleati erano preoccupati dalla forte avanzata di Stalin in Europa e dopo Yalta avevano già compreso che il mondo postbellico si sarebbe diviso in due blocchi. Mettiamo che americani, inglesi e francesi ci ripensino; i primi per non avere un URSS troppo forte e i secondi per non diventare degli stati di second'ordine alla mercè degli USA. Gli Alleati fanno pace con la Germania chiedendo la liberazione di tutti i territori occupati, la cessione di qualche territorio di confine e il pagamento di parecchi danni di guerra. Italia e Germania si trovano libere per combattere ad est, insieme alla Croazia e all'Ungheria. Da notare come l'URSS avesse senza dubbio vantaggi in termini numerici ma il suo esercito si stava logorando molto di più rispetto a quelli europei. Infine, senza il supporto bellico degli USA vengono a mancare le armi e le munizioni e la gestione di un fronte immenso diviene assai complicata...

Ecco come potrebbero andare le cose:

20 Aprile 1944: Gli Alleati, preoccupati della forte avanzata sovietica e dalla possibilità che l'Unione Sovietica diventi uno dei più grandi e potenti stati mondiali vincendo la guerra, decidono di venire a patti con Hitler e Mussolini.

29 Aprile 1944: Mentre ad est i russi sfondano in Bielorussia e giungono fino al confine rumeno, la Conferenza di Parigi prende avvio. Vi partecipano i rappresentanti di USA, UK, Francia, Germania, RSI, Bulgaria e vari stati del Commonwealth britannico.

3 Maggio 1944: I russi continuano la loro avanzata senza sosta, i tedeschi ripiegano e abbandonano parte della Polonia, guadagnando abbastanza tempo per organizzare una resistenza. Intanto a Parigi, dopo giorni di trattative si raggiunge una pace fra Alleati e Asse:
La Germania dovrà cedere tutti i territori francesi occupati alla Francia Libera e porre fine al regime di Vichy (Pétain si trova di fronte al fatto compiuto). Vengono poi liberate Danimarca (che ottiene una correzione dei confini in suo favore), la Norvegia, i Paesi Bassi ed il Belgio. I soldati tedeschi devono poi sgomberare le aree occupate della Grecia. Infine, il governo tedesco dovrà pagare un'ingente somma come danno di guerra. La Germania si impegna anche a liberare l'Austria, dove viene instaurato un governo democratico filostatunitense. Tutto sommato le condizioni non sono eccessivamente pesanti perchè gli Alleati hanno finalmente capito che la seconda guerra mondiale è stata causata principalmente dall'umiliante trattato di Versailles.
L'RSI ottiene la restituzione delle terre meridionali italiane occupate durante l'Operazione Husky, tuttavia, gli italiani devono cedere tutte le colonie, il Dodecaneso alla Grecia, liberare l'Albania e cedere parte del Piemonte ai francesi. Inoltre dovranno essere pagate delle spese di guerra, in misura minore rispetto alla Germania. L'Ungheria sostanzialmente ottiene una pace bianca.
La pace non riguarda il Giappone, che rimane a combattere la sua guerra personale e bolla Hitler e Mussolini di « codardia e non rispetto degli impegni presi. »

3 Maggio- 5 Agosto 1944: Il comando sovietico dell'Operazione Bagrationi riesce ad occupare quasi tutta la Polonia. Emblematico il caso della Rivolta di Varsavia, dove la popolazione viene lasciata a sè stessa da un'armata Rossa immobile a pochi chilometri. I Russi ora puntano direttamente su Memel, cercando di isolare la Prussia orientale. Il fronte rumeno rimane abbastanza stabile nonostante i russi riescano ad occupare tutta la Moldavia e puntino anche su a penetrare in Ungheria. Nel frattempo la Germania sposta tutti i suoi uomini sul fronte orientale. Rommel viene messo a capo del settore nord, il più importante. Hitler cerca inasprisce la sua dittatura contro gli occupati, in particolare polacchi e slavi accusati di "collaborazionismo". Von Stauffemberg viene eletto Feldmaresciallo e insignito del compito di difendere le aree Ungheresi.
In Italia assistiamo ad un colpo di scena degno della nostra sgangherata politica. Mussolini ottiene l'appoggio di alcune divisioni tedesche e marcia verso sud, senza incontrare alcuna resistenza. La presa di Roma avviene il 1 Luglio con un solo morto ed un combattimento puramente simbolico. Entrato nella capitale il Duce dichiara la rinascita dell'Impero e la condanna a morte per i "traditori della patria", nonostante ammetta una formale amnistia per chi decida di passare alla RSI, conscio della sua penuria di uomini. Il 7 Luglio Vittorio Emanuele fugge ad Alessandria, temendo ripercussioni. Il Duce ne approfitta per bollarlo come "re traditore e inetto", lo dichiara formalmente decaduto e ripristina le istituzioni fasciste alquanto traballanti. Umberto II è incoronato re a Roma, mentre Badoglio viene condannato a morte per fucilazione, insieme agli altri gerarchi che avevano contribuito alla caduta del regime.
La Romania non volta faccia ai tedeschi e continua la lotta, nonostante la forte pressione russa.

5 Agosto-1 Settembre 1944: i tedeschi stabilizzano il fronte, Rommel blocca l'assalto russo verso Memel e riesce addirittura a respingere i sovietici fino a Kunas. A sud le cose non vanno meglio e il 28 Agosto i russi entrano a Bucarest. La Romania comincia a trattare per la propria resa. La Finlandia, isolata e senza più rinforzi da parte dei tedeschi assiste ad una serie di spaventose sconfitte che la fanno cedere il 29 Agosto, mettendo un fantoccio comunista al posto del presidente. Intanto gli Alleati continuano la guerra contro il Giappone, espugnando isola dopo isola, vani sono gli atti kamikaze per danneggiare la potentissime flotta americana.
In Italia i partigiani "spariscono" nel nulla e si assiste ad una rapida fascistizzazione della popolazione. Moltissimi si arruolano nell'RSI temendo ripercussioni. La Jugoslavia rimane ancora un punto interrogativo, di fatto dominata dai partigiani titini mentre i tedeschi mantengono solamente qualche caposaldo e gli italiani si rintanano nelle città costiere, sperando in un soccorso. L'Albania elegge il suo primo presidente, abolendo la monarchia con un referendum. Zog I scappa in Argentina.

Settembre-Ottobre 1944: Rommel continua il suo attacco e giunge fino a Vilnius, dove viene bloccato dalle truppe russe tornate dalla Finlandia. La Romania si arrende il 7 settembre ma i tedeschi non ne vogliono sapere e tentano di occuparla, contendendola ai loro nemici. Gli ungheresi resistono a Budapest. Bratislava subisce un duro assedio che viene definitvamente spezzato solamente l 19 ottobre. Mussolini e il Gran Consiglio del Fascismo approvano l'abolizione delle leggi razziali. Con questa mossa si riescono a recuperare uomini da mandare al fronte e si riduce la spesa pubblica. Hitler non la prende bene ma è troppo impegnato ad oriente per fare delle proteste esplicite. D'altro canto Mussolini informa il Fhurer che non è più necessario addestrare gli italiani in Germania, che l'RSI non verserà più denaro alla Germania e inoltre pretende la restituzione di Bolzano, occupata dalle truppe tedesche. Intanto Junio Borghese è inviato in Jugoslavia per riprendere il controllo dell'area e ricongiungere le forze italiane con quelle germaniche.

15 Ottobre-1 Dicembre 1944: I tedeschi continuano a combattere in Ungheria. Dopo la battaglia di Debrecen riescono a gettare l'URSS fuori dal Paese, e aggirare l'esercito russo poco fuori da Bratislava. Sono catturati quasi 50mila soldati sovietici. Intanto Rommel penetra in Bielorussia, assottigliando i rifornimenti delle truppe sovietiche in Polonia. Stalin ordina un ripiegamento generale fino alle paludi di Pripat. L'unica zona dove i russi hanno la meglio è ancora la Romania. Bucarest subisce un logorante assedio ma continua a resisistere. Intanto gli italiani si assicurano rapidamente la costa dalmata e dal 7 novembre marciano all'interno della Jugoslavia. La Battaglia di Sarajevo apre libera l'intera area dalla presenza delle truppe regolari di Tito. Dopo il rifiuto di Hitler sulla cessione di Bolzano Mussolini ne approfitta per porre fine al governo collaborazionista croato, crando la "Provincia dell'Illirucum". Tito riesce a mantenere una grande forza in tutta la Serbia e nel Montenegro, nonostante gli italiani comincino a bombardare le principali città con l'irpite. La Xa MAS compie uno dei suoi incredibili atti affondando due incrociatori sovietici a Sevastopoli, il 25 novembre. Vedendo la situazione nuovamente favorevole, la popolazione ucraina e georgiana in particolare ricominciano a mandare uomini contro l'URSS. Franco invia la Legiòn Roja.

1 Dicembre 1944-1 Gennaio 1945: Il 7 dicembre i tedeschi devono levare l'assedio di Bucarest ma la loro sconfitta è relativa. 33mila soldati dell'asse perdono la vita a fronte di 200mila (fra civili e soldati) delle forze sovietico-rumene. La macchina da guerra russa riesce a tenere tutti i fronti fino al 1945 ma le perdite sono molto maggiori rispetto a quelle tedesche. La disponibilità di uomini si sta rapidamente esaurendo rispetto a quella dei tedeschi. I germanici in più cominciano ad usare massicciamente le loro nuove armi: le V1. Gli Italiani non riescono a stanare Tito dalla Serbia ma riescono comunque a ricongiungersi con gli ungheresi. Proseguono i bombardamenti a Belgrado.

Legenda: In verde le terre italiane, in nero quelle di Germania + Slovacchia + Ungheria, in Rosso l'URSS, i punti gialli rappresentano l'estensione dello Stato Polacco accettato da Hitler, ancora non realizzato.

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Così commenta il grande *Bhrg'howidhHô(n-):

Questo tipo di ucronie è perfido: siccome a ogni evento si aprono due scenarî, di cui uno porta alla sconfitta tedesca come nella Storia reale e l'altro invece prolunga lo scontro, per amore di ucronia si è quasi costretti a scegliere - ma senza un reale conforto del calcolo delle probabilità - sempre lo scenario più ucronico, che tende a portare alla vittoria tedesca...

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E ora, la proposta di Andrea Mascitti:

Un'ucronia che mi è venuta in mente, dopo aver visto "Si alza il vento" di Miyazaki, che racconta la storia di Jirō Horikoshi, ingegnere aeronautico, inventore degli aerei Zero. Nella nostra Timeline Jirō sopravvisse al gran terremoto del Kanto del 1923. Se invece fosse rimasto ucciso, come sarebbe cambiata la storia bellica del Sol Levante?

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Gli replica Generalissimus:

Vediamo, se non c'è lo Zero sulle portaerei giapponesi troveremmo la copia Mitsubishi senza licenza del Vought V-141, le copie navalizzate su licenza dell'Heinkel He 112 ed He 110 e il Seversky A8V. Ovviamente stiamo parlando di aerei inferiori per prestazioni allo Zero (a parte forse l'Heinkel He 100). Non ci sarebbe un grande gap tra i Wildcat americani e i caccia imbarcati giapponesi come c'è stato in HL, già la Battaglia del Mar dei Coralli potrebbe risolversi in un rovescio per i Giapponesi.

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Anche Federico Sangalli dice la sua:

Probabilmente sia la Battaglia del Mar dei Coralli sia quella delle Midway sono un disastro per i giapponesi con gli americani che subiscono perdite insignificanti. Questo probabilmente porterebbe a un'invasione e conquista anticipata (inverno 1942/43?) di Tarawa, le Gilbert e Guadalcanal. Gli americani annienterebbero allora la restante flotta giapponese nella Battaglia di Leyte nel 1943 e conquisterebbero la Filippine entro la fine dell'anno. Nel 1944 i giapponesi perdono le Marianne, Iwo Jima e Okinawa e consumano tutte le ultime risorse rimaste in folli attacchi kamikaze. Nel maggio del 1945 gli americani decidono di bombardare pesantemente le città giapponesi mentre occupano le basi più periferiche (un po' come fecero con l'Italia per convincerla a firmare l'armistizio di Cassibile): occupazione di Formosa e sbarchi in Indonesia e a Hong Kong e Singapore. In giugno l'URSS entra in guerra e invade la Manciuria e a questo punto il Giappone firma la resa il 1 luglio 1945. La pace porta alla formazione di due Cine: la Repubblica Nazionalista Cinese nel sud, con capitale Nanchino, e la Repubblica Popolare Cinese o di Manciuria, con capitale Pechino. Il Giappone è stato sconfitto ma non piegato dalle atomiche per cui forti gruppi nazionalisti anti-americani continueranno a persistere e probabilmente prenderanno il potere al crollo del nemico comune, l'URSS. Quanto alla bomba atomica è stata creata ma mai testata in guerra. Truman potrebbe decidere di usarla pubblicamente durante la guerra di Corea (o forse di Cina), decidendo che i precedenti test in Nevada e Alaska per minacciare i russì, contaminando pozzi di petrolio e aree naturali non sono stati sufficienti?

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C'è anche l'idea di Enrica S.:

Nel 1944 il comando della difesa del Vallo Atlantico fu affidato al feldmaresciallo Erwin Rommel, che si era già distinto per le sue azioni in Africa. Il suo compito era fermare l'offensiva alleata in occidente, che si riteneva ormai imminente. Nonostante le avvisaglie di uno sbarco, che alcuni ufficiali si aspettavano nei dintorni di Calais e non in Normandia, Rommel ai primi di giugno del 1944 decise di lasciare il suo quartier generale in Francia e di volare in Germania, a Herrlingen, dove voleva festeggiare il compleanno della moglie Lucie, portandole in dono un paio di scarpe francesi. Questo offrì un vantaggio decisivo alle forze alleate, che sbarcarono sulle spiagge della Normandia nelle prime ore di martedì 6 giugno 1944 nonostante il tempo inclemente. Per di più Hitler dormiva, e aveva dato al piantone l'ordine tassativo di non svegliarlo per nessun motivo. Così le forze di difesa tedesche, prive degli ordini del comandante Rommel, non sapevano come reagire, mentre le divisioni corazzate che avrebbero dovuto accorrere in loro aiuto non potevano muoversi senza l'autorizzazione diretta del Führer. Ma se Rommel invece di volare a casa fa venire sua moglie in Francia per festeggiare il suo compleanno?

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Le replica Michail I:

Supponiamo che Rommel chiami Hitler di pomeriggio, dicendogli che solo se gli venisse affidato il comando supremo, potrebbe scacciare l'invasore. Hitler nutriva un'enorme stima di Rommel, e probabilmente l'avrebbe accontentato, dandogli il comando supremo sul fronte e l'autorità necessaria. Con questo presupposto, lo sbarco in Normandia sarebbe stato un fiasco..

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Ed Enrico Pellerito propone:

I numeri non erano dalla parte dei Tedeschi, considerando anche come erano state spalmate le riserve corazzate sul territorio della Francia settentrionale. Ma volendo ipotizzare che la presenza di Rommel in loco comporti un qualche cambiamento, ritenendo che il feldmaresciallo agisca subito, come supposto da Michal I, e riesca a far concentrare celermente le forze corazzate contro i punti di sbarco, il dispositivo alleato potrebbe pure entrare in crisi, nonostante potesse contare su una superiorità aerea che farebbe pagare a caro prezzo ai Tedeschi le puntate offensive contro le teste di ponte.

Se comunque Overlord fallisce, ben difficilmente sarebbe stata reiterata, anche per i tempi lunghi di riorganizzazione. A quel punto per Roosevelt questo potrebbe pure significare la non rielezione; l'unico fronte europeo per gli angloamericani resta l'Italia e Dragoon, volendo pur sempre tentare uno sbarco in Francia, non darebbe risultati apprezzabili (i Tedeschi non impegnati più direttamente al nord invierebbero rinforzi nel Midi).

Nel frattempo, l'offensiva scatenata dall'operazione Bagration (che secondo me resta la vera chiave di volta della guerra in Europa, anche rispetto ad Overlord), avrebbe avuto gli stessi esiti e l'Armata Rossa avrebbe proseguito nella sua avanzata verso occidente.

Hitler, benché vittorioso in Francia, non avrebbe potuto rischiare di sguarnire del tutto quell'area, e pur rafforzando il fronte orientale poteva prolungare di ben poco il conflitto.

Le ucronie che vedono i Tedeschi alla controffensiva e che riguadagnano terreno contro i Sovietici sono poco plausibili, e su questo concorda il professore Stephen E. Ambrose, noto storico statunitense, che arriva a ipotizzare l'utilizzo delle bombe atomiche americane sulla Germania, se questa è ancora in essere nell'agosto del 1945, ma, molto probabilmente, la situazione si sarebbe risolta prima di quel mese.

Diciamo che, forse, prima che l'Armata Rossa raggiunga la costa del Golfo di Biscaglia è probabile uno sbarco di forze alleate presso qualche zona portuale francese, belga e olandese, ma solo se le guarnigioni tedesche non si mostrano ostili, preferendo arrendersi agli anglo-americani piuttosto che ai Sovietici. Per quanto riguarda l'Italia, molto probabile che l'offensiva sovietica arrivi ben più che a lambirla e una vasta porzione del Nord Est sarebbe in mano alle truppe guidate da Tolbuchin o da Malinovskij.

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Generalissimus poi ha tradotto per noi questa ucronia:

E se il D-Day fosse fallito?

La seconda grande guerra, come molti di noi sanno, portò a scontrarsi in vari modi quelli che forse erano gli stati più potenti che il mondo aveva mai visto.
La devastante dinamo che era la macchina da guerra tedesca si spinse contro l’immenso titano che era l’Unione Sovietica, ma i Tedeschi dovevano gareggiare anche con l’Impero Britannico diffuso in tutto il mondo e la superpotenza in ascesa che erano gli Stati Uniti, e tutti erano assolutamente a conoscenza delle ambizioni dell’altro.
I Francesi all’inizio sfidarono l’espansione della Germania assieme all’Inghilterra, ma vennero rapidamente mandati fuori dai giochi dalla rapida invasione tedesca, che si lasciò dietro solo forze di resistenza improvvisate e risorse minori inglesi stazionate sul continente prima che esse stesse venissero respinte non solo da lì, ma da tutto il continente, dalla Norvegia alla Grecia.
Il Regno Unito perciò venne costretto a combattere la Germania per mare, per aria e in terre lontane, facendo tutto il possibile per ostacolare il successo tedesco.
Ma oltre a intralciare gli sforzi tedeschi, gli Inglesi rimasero determinati a rimettere piede sul continente, e nello specifico a liberare la Francia.
Quando i Tedeschi divennero fiduciosi dei limiti della Gran Bretagna ma ansiosi riguardo alle crescenti capacità sovietiche, l’attenzione si spostò verso est, portando i precedentemente opposti Inglesi e Sovietici ad un accordo comune per pura necessità.
La guerra fu dura per l’Unione Sovietica, mentre l’Inghilterra doveva ancora sfondare sul continente, anche adesso che aveva il sostegno americano.
Anche se furono ottenute delle vittorie in Nord Africa e in altre parti del Vicino Oriente, questo non fu sufficiente per rallentare l’avanzata verso est della Germania, portando Stalin a chiedere ai suoi alleati di aprire un secondo fronte per mitigare la pressione sull’Unione Sovietica.
Nel 1943 fu finalmente invasa l’Italia, che presto si arrese solo per finire sotto l’occupazione tedesca.
La geografia e una serie di linee difensive resero l’avanzata Alleata lungo la penisola una grande sfida, perciò doveva essere aperto un fronte strategicamente importante più rapidamente, e alla fine la risposta si presentò sotto forma di un’invasione delle spiagge francesi della Normandia, uno sforzo comunemente noto come Operazione Overlord o semplicemente D-Day.
L’invasione della Normandia si rivelò un grande punto di svolta del conflitto non solo in senso strategico, ma anche perché alzò il morale dell’occidente.
L’apparentemente impenetrabile Vallo Atlantico ideato per bloccare gli Inglesi venne distrutto, e i Tedeschi, non più al sicuro sul loro fronte occidentale, faticarono a tenere testa ad eserciti in avanzata da est e da ovest, e la Francia di Vichy venne abbandonata così che le truppe potessero essere rimobilitate vicino al confine tedesco, cedendo in pratica la Francia meridionale agli Alleati.
Anche se l’Italia avrebbe ritardato l’invasione Alleata della Germania per un altro anno o due era chiaro a molti nell’alto comando tedesco che se la Francia settentrionale fosse stata conquistata con successo la guerra sarebbe stata sicuramente persa, e così fu.
Gli Alleati conversero da est e da ovest su Berlino qualche mese dopo, sconfiggendo la Germania e chiudendo il teatro di guerra europeo.
Ma se tutto questo cambiasse? E se in una TL alternativa il D-Day fallisse? Non era un esito lontano dal regno delle possibilità, il Generale Eisenhower aveva persino scritto una lettera di rammarico nella quale si assumeva tutta la responsabilità del fallimento dell’operazione, se le cose non fossero andate secondo il piano.
I Tedeschi però avevano esagerato la forza del Vallo Atlantico, una cosa che si ritorse contro di loro, perché, dato che il Regno Unito deteneva la superiorità aerea, esso riuscì a valutare in anticipo le difese tedesche, mentre molti comandanti tedeschi si cullavano semplicemente in un falso senso di sicurezza riguardo alle fortificazioni del fronte occidentale.
L’eccezione principale era il Generale Erwin Rommel, che era stato inviato a ispezionare e migliorare le attuali difese costiere.
Egli concluse che il Vallo Atlantico era nella migliore delle ipotesi completo al 18%, e fece pressioni per installare ulteriori misure, anche se le risorse vennero in gran parte deviate verso altre aree della guerra.
La Germania ebbe anche l’opportunità di posizionare strategicamente alcune divisioni corazzate per prepararsi a schiacciare un contrattacco, ma queste forze vennero divise in tre, con solo una divisione al suo posto per contrattaccare il primo giorno.
Presumeremo che questa volta le cose vadano in un modo leggermente diverso, l’invasione viene semplicemente respinta o per mezzo di un sistema di fortificazioni del Vallo Atlantico più efficace o per mezzo di qualche altro fattore che lasci gli Alleati in svantaggio.
Gli Alleati avvertono immediatamente l’impatto di questa sconfitta, tutti i piani vengono cestinati e le divisioni interne si allargano.
Alcuni hanno presunto che considerata l’enorme perdita di vita perfino nella nostra TL, una sconfitta in Normandia avrebbe portato un imbarazzato Generale Eisenhower a rassegnare le dimissioni, cosa alla quale avrebbe dato sostegno non solo la lettera nella quale si assumeva la completa responsabilità dell’esito, ma anche dal fatto che stava perdendo la pazienza con la Gran Bretagna e aveva minacciato in due occasioni di tornare negli Stati Uniti.
Che Eisenhower dia le dimissioni o meno la gravità di questa sconfitta lo perseguiterà negli anni postbellici, costandogli qualsiasi importante possibilità di ottenere la presidenza nel 1952.
A proposito di presidenza, questa sconfitta danneggerà anche Roosevelt nelle elezioni del 1944, solo pochi mesi dopo la pianificata invasione.
Anche se è ancora probabile che Roosevelt sconfigga comunque Dewey semplicemente in base allo storico sostegno pubblico per i presidenti in carica durante i tempi di guerra, lo farà con un margine più stretto, destinando probabilmente Dewey ad una vittoria nel 1948, quando correrà contro l’ex vicepresidente di Roosevelt, Truman.
Anche se c’era una mutua comprensione del valore della Normandia, l’operazione era sostenuta più da Roosevelt che da Churchill, che invece voleva attaccare l’Asse dal più vulnerabile sud, una regione che aveva definito il ventre molle dell’Europa.
Fu a causa di questo che l’Operazione Overlord, in origine Operazione Sledgehammer, doveva coincidere con l’Operazione Anvil, poi rinominata Operazione Dragoon.
Come suggerisce il nome, il piano era catturare i porti della Francia meridionale per creare una base solida e avventarsi sulle forze tedesche tramite una schiacciante offensiva da nord come un martello che colpisce il metallo su un’incudine.
I problemi logistici resero impossibile far coincidere i piani, perciò Dragoon venne eseguita qualche tempo dopo Overlord come operazione indipendente.
Nel nostro mondo l’efficacia dell’Operazione Overlord rese necessario alla Germania ritirare la maggioranza delle sue forze presenti a sud per trattenere gli Alleati in avanzata, perciò quando nel sud venne eseguita Dragoon incontrò una resistenza relativamente scarsa e si dimostrò un successo schiacciante.
Comunque, poiché gli Alleati vengono respinti a nord, il sud rimane ben difeso, e questo significa che se Dragoon venisse eseguita potrebbe anch’essa rivelarsi un disastro per l’Inghilterra, la cui popolazione, come aveva detto lo stesso Churchill, era “quasi a secco”.
Considerato il grande colpo inferto dalla fallita invasione della Normandia, il Regno Unito potrebbe esitare a tentare una seconda invasione, anche nel meno difeso sud.
In fin dei conti Dragoon fu un compromesso fra gli Stati Uniti e la Gran Bretagna riguardo ad un sito di invasione, ma se presumiamo che il coinvolgimento americano verrà compromesso dalla partenza di Eisenhower e che la Gran Bretagna sarà meno disposta ad attaccare un bersaglio rischioso, l’esito potrebbe essere invece il lancio di un’invasione contro i Balcani ricchi di petrolio dall’Italia, come Churchill aveva pianificato in origine.
Stalin si opponeva fortemente ad essa, perché asseriva che si sarebbe trattato di un’intrusione nella sua sfera d’influenza, ma questo era precisamente il motivo per cui Churchill insisteva su un’operazione simile.
Aveva capito che in questo modo avrebbe isolato la Germania dalle sue fonti di petrolio, indebolendola così in modo significativo, e avrebbe anche messo l’occidente in una posizione negoziale più vantaggiosa rispetto ai Sovietici dopo la guerra.
È ragionevole presumere che questa invasione sarà più facile delle sue alternative, ma il problema non è tanto se avrà successo o meno, quanto che reazione avrà nei suoi confronti l’Unione Sovietica.
Se presumiamo che l’invasione inglese dei Balcani avverrà intorno allo stesso periodo nel quale venne eseguita Dragoon nel nostro mondo, questo porterà le truppe Alleate ad incontrare quelle sovietiche lungo il confine orientale serbo, proprio mentre Bulgaria e Romania finiranno sotto l’occupazione orientale.
Il piano a quel punto sarà avanzare a nord, verso l’Austria e l’Ungheria, prima di spingere contro Berlino.
Questo cambiamento di strategia senza dubbio causerà delle divisioni fra gli Alleati, Stati Uniti e Inghilterra inclusi.
Roosevelt non accoglierà con gentilezza il controllo dominante di Churchill, forse invece sposterà l’attenzione verso la guerra nel Pacifico invece che sulla campagna balcanica.
Se accadrà questo, l’avanzata inglese verrà drasticamente rallentata, permettendo all’Ungheria e perfino all’Austria di cadere vittima dei Sovietici, rendendo alla fine inutile l’invasione.
In alternativa, per non pestare troppo i piedi a Stalin, Churchill potrebbe invece optare per investire più pesantemente nei bombardamenti aerei.
Il maresciallo dell’aria della Royal Air Force Sir Arthur Harris credeva fortemente che i raid di bombardamento tattici sulle città tedesche avrebbero alla fine portato ad una resa.
Come sappiamo dalla nostra TL la resa tedesca non arrivò facilmente, ed è improbabile che dei semplici bombardamenti avrebbero assicurato la vittoria al Regno Unito, ma c’è la forte possibilità che questo diventi uno degli esiti più oscuri della guerra.
Nel 1945 la Francia sarà ancora occupata dai Tedeschi e i razzi continueranno a colpire la Gran Bretagna nonostante le tattiche di disinformazione che perlomeno impedirono a molti di colpire Londra direttamente.
I Sovietici, senza il sostegno occidentale, continueranno ad avanzare lentamente ma con fermezza, anche se al passo attuale ci vorranno un altro anno o due prima che la guerra sia finita.
Stalin, frustrato dall’inefficacia dell’Inghilterra, non rimarrà nella sua sfera d’influenza, lasciando l’Inghilterra alla disperata ricerca di una qualsiasi alternativa.
Nel nostro mondo Churchill scrisse ai suoi capi militari “Dovrei prepararmi a fare qualsiasi cosa che colpisca il nemico in un luogo micidiale, potrei certamente dovervi chiedere il vostro sostegno nell’uso dei gas velenosi”.
Questa proposta fu fatta esattamente un mese dopo gli sbarchi del D-Day, ed esprime abbastanza chiaramente lo stato disperato nel quale era Churchill.
Più avanti scrisse “Potremmo sommergere col gas diverse città tedesche e della Ruhr, e se lo faremo facciamolo al 100%”.
I suoi capi militari all’inizio rifiutarono la proposta, temendo una rappresaglia tedesca su scala equivalente o più grande, per non parlare dello sdegno pubblico che sarebbe derivato da un’azione simile, ma Churchill rispose “Non sono del tutto convinto da questo rapporto negativo, la questione dovrebbe essere analizzata e riproposta quando le cose peggioreranno”.
Alla fine la considerazione cominciò ad avvicinarsi alla realtà, una prima iniziativa nota come Operazione Vegetarian, che coinvolgeva l’infezione delle scorte di cibo tedesche con un’arma biologica a base di antrace, tornò a nuova vita sotto forma dell’utilizzo di bombe all’antrace contro le sei principali città tedesche.
Il piano fu abbandonato solo perché quando le bombe furono pronte la guerra era quasi finita, ma stavolta le cose sono diverse.
Un po’ come gli Stati Uniti nel Pacifico, gli Inglesi si stanno stancando, mentre il loro avversario rimane incrollabile, i bombardamenti e le invasioni si sono dimostrate una strategia troppo lenta e quindi vengono intraprese misure drastiche.
Diversamente da Truman ci sono pochi dubbi su quanto esiterà Churchill a scatenare la sua arma di distruzione di massa, dato che riteneva che ci fosse poca differenza tra usare queste armi in questa grande guerra e l’utilizzo delle loro prime versioni nella grande guerra precedente.
Come potete immaginare gli effetti sono devastanti, le sei città tedesche prese di mira vengono rese inabitabili, ma questo attacco ancora non pone fine alla guerra.
Si pensa che nel 1945 i Tedeschi avessero immagazzinato circa 80.000 tonnellate di armi chimiche nel caso in cui uno dei suoi avversari avesse usato per primo le armi di distruzione di massa, se il Regno Unito avesse dato il via a questo scambio la Germania avrebbe scatenato il suo arsenale composto da agenti molto più mortali contro sia il Regno Unito che i Sovietici.
Non è chiaro chi avrebbe prevalso alla fine in una situazione simile, magari i tre arriveranno ad un cessate il fuoco e alla fine risolveranno diplomaticamente le loro dispute, oppure i Sovietici beneficeranno della loro distanza dal campo di battaglia per avvantaggiarsi della situazione per asserire più influenza sulle deboli Gran Bretagna e Germania, o forse la Gran Bretagna rimarrà illesa perché la Germania non riuscirà a lanciare oltremare con successo le sue armi, qualunque sia l’esito questa sarà una possibilità catastrofica, ma torniamo un attimo indietro e consideriamo di nuovo l’invasione inglese dei Balcani.
Presumiamo che gli Stati Uniti continuino a spalleggiare l’Inghilterra solo per assicurarsi che i Sovietici non la sovrastino completamente e chiedano più di quanto negoziato in precedenza: i principali campi petroliferi della Romania, proprio come nel nostro mondo, vengono catturati comunque dai Sovietici a causa della loro vicinanza e della volontà di non far cadere uno stato così vicino a loro sotto l’influenza occidentale, questo sforzo maggiore a sud potrebbe ostacolare l’avanzata sovietica a nord, ma solo in maniera minima.
Gli sforzi delle potenze occidentali vanno in gran parte sprecati nella regione della Jugoslavia, che finirà sotto il controllo delle forze partigiane di Tito.
Questo comunque permetterà l’occupazione inglese dell’Albania prima che cada in mano agli insorti Comunisti.
La rapida vittoria in Jugoslavia diventa un trampolino di lancio dal quale invadere l’Austria e l’Ungheria, con l’obiettivo di avanzare verso ovest e riconquistare il Belgio e l’Olanda mentre i Sovietici si avvicineranno a Berlino ponendo fine alla guerra.
Anche se questo piano di invasione dei Balcani per girare intorno alla Francia può sembrare contorto, è la migliore strategia che potrebbero utilizzare le potenze occidentali.
Si può tentare una marcia su Berlino, ma considerato il passo al quale i Sovietici si stavano avvicinando ad essa, potrebbe dimostrarsi una strategia più sicura catturare in anticipo i territori dove i Sovietici potrebbero volersi espandere.
La Francia non può essere resa sicura attraverso un’invasione diretta né attraverso un’offensiva dall’Italia, perciò, piuttosto che riprendersi la Francia prima che la guerra finisca, l’occidente bloccherà semplicemente l’accesso dei Sovietici ad essa e ritornerà per finire il lavoro una volta che la guerra sarà terminata.
A causa del percorso meridionale intrapreso dagli Alleati, le zone d’occupazione sono divise diagonalmente lungo una linea nordest-sudovest, con la Jugoslavia Comunista che sarà l’eccezione chiave.
La Jugoslavia di questo mondo potrebbe finire divisa in due, con una repubblica Socialista sulla costa e un regno nell’interno, semplicemente perché i Sovietici in questa TL non riusciranno mai ad unirsi ai partigiani a causa dell’occupazione occidentale.
L’Albania formerà una duplice monarchia con l’Italia per rimanere al sicuro dai suoi vicini più grandi, cosa che era stata considerata originariamente anni prima e che formò la base ufficiale della sua annessione da parte dell’Italia nel 1939.
Ungheria, Austria, Slovacchia e Repubblica Ceca rimarranno nel blocco occidentale assieme alla Germania del Sud, ma al prezzo dell’occupazione sovietica dei paesi scandinavi in seguito agli sforzi per neutralizzare i loro governi filotedeschi.
La Svezia, anche se è rimasta neutrale durante la guerra, e la Finlandia, che ha negoziato la pace in precedenza, finiranno sotto l’influenza sovietica e vedranno un’ascesa dei loro partiti Comunisti per mezzo di pressioni sia legali che sociali.
Il sostegno occidentale ritardato in questo mondo scoraggerà i Sovietici anche dal farsi coinvolgere maggiormente contro il Giappone, lasciando in gran parte la guerra nel Pacifico sulle spalle statunitensi.
Alcuni hanno suggerito che la minaccia incombente di una conquista sovietica fu quello che motivò davvero i Giapponesi ad arrendersi, e anche se questo è parzialmente vero la pressione che portò il Giappone a questo stato disperato arrivò principalmente dalle azioni americane.
La rottura del loro patto di pace con i Giapponesi da parte dei Sovietici fu sconvolgente, dato che i Giapponesi a nord erano in gran parte indifesi perché le risorse venissero dirette contro gli Stati Uniti, il che significa che il Giappone era tremendamente impreparato a combattere in questo nuovo fronte.
I Sovietici catturarono anche uno degli ultimi centri di risorse del Giappone, lasciandolo senza i mezzi per alimentare il loro sforzo bellico.
Si potrebbe anche dire che l’entrata in guerra dell’URSS contro il Giappone fu l’equivalente orientale dell’invasione del D-Day, ma detto questo il Giappone era quasi a secco dalla fine del 1944.
Le risorse, la manodopera e gli armamenti navali erano quasi esauriti e tutti i possibili corsi d’azione sembravano non portare a nulla, portando a molti disaccordi nell’alto comando e ad irrequietezza nella popolazione giapponese, una situazione che fu solo aggravata dallo sgancio delle bombe atomiche e dalla minaccia incombente di un’invasione americana per la quale le isole principali non erano preparate.
I militari erano stanchi, la gente era stanca, e perfino l’imperatore era stanco, come disse un ammiraglio giapponese “La bomba atomica e l’entrata in guerra dei Sovietici furono quasi dei doni divini, in questo modo non dovemmo dire che abbandonammo la guerra a causa di circostanze interne”.
Data la mancanza di incentivi i Sovietici potrebbero ritardare la loro invasione fino alla fine del patto di pace col Giappone, circa nove mesi dopo l’inizio dell’invasione nel nostro mondo.
Il risultato finale sarà che gli Stati Uniti occuperanno gran parte dei territori catturati dai Giapponesi, con l’eccezione di alcune isole che Stalin rivendicò nelle conferenze precedenti.
Poiché i Sovietici non invadono la Cina settentrionale conquistata dai Giapponesi essa rimane fuori dal controllo Comunista, perciò, quando riprenderà la Guerra Civile Cinese, i Comunisti non avranno il porto sicuro fornitogli dall’URSS nel nord, permettendo alla fine alla Cina di tornare sotto il dominio Nazionalista.
Anche se adesso i Sovietici occupano posizioni più strategiche in Europa, non si formerà mai la sfera Comunista asiatica emersa nel nostro mondo.
L’Indocina potrebbe rimanere sotto il controllo francese per qualche tempo, anche se gli Stati Uniti certamente prenderanno una posizione attiva contro il colonialismo sia inglese che francese, più o meno come nel nostro mondo.
L’amministrazione Roosevelt e i suoi successori respinsero l’agenda coloniale fin dallo scoppio della guerra, gli Stati Uniti resero chiari i loro piani per assicurare l’autodeterminazione a tutti i paesi postbellici, anche se Churchill per un po’ asserì che questo sarebbe valso solo per gli stati occupati dall’Asse.
Questi piani probabilmente non cambieranno, anche se presumiamo che Dewey batta Truman nelle elezioni del 1948, dato che egli rappresentava la fazione internazionalista moderata del Partito Repubblicano dalla quale sarebbero poi nati i Repubblicani Liberali.
Regno Unito e Francia, che ora sono in una posizione più compromessa a causa della maggiore influenza dell’URSS, saranno più riluttanti a cedere quelle che sono una tremenda fonte di ricchezza e risorse che saranno assolutamente necessarie per la ricostruzione.
Possiamo immaginare che gli Stati Uniti tratterranno gli aiuti del Piano Marshall o imporranno qualche forma di penalità economica nel caso si rifiutassero di abbandonare le colonie.
India, Marocco, Tunisia e Indocina probabilmente diverranno comunque indipendenti, ma i due imperi si aggrapperanno saldamente ai territori rimasti, non fidandosi del tutto del fatto che gli Stati Uniti assicureranno il loro intervento in caso di attacco sovietico, tenendosi invece d’occhio l’uno con l’altro.
Senza i territori industriali della Germania settentrionale, Francia e Benelux non diventeranno i membri più importanti della Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio.
Questa TL alternativa potrebbe vedere la Gran Bretagna assumere un ruolo guida in quelli che Churchill una volta descrisse come gli Stati Uniti d’Europa, o forse di una semplice unione Franco-Britannica, che agirà da terza fazione della Guerra Fredda e rappresenterà gli interessi dell’Europa libera sia dal dominio americano che da quello sovietico, così come perseguirà il continuo successo dei sistemi imperiale e coloniale.

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Chiudiamo con quest'altra idea geniale di Enrica S., scritta in occasione della Giornata della Memoria 2013:

Il Treno è Bello

Diciamo la verità: due tra i migliori film sull'Olocausto prodotti negli ultimi anni del Novecento, "La Vita è Bella" di Roberto Benigni e "Train de Vie" di Radu Mihăileanu, ci lasciano la bocca amara per i rispettivi finali. Nel primo, Guido Orefice muore fucilato mentre cerca sua moglie Dora; nel secondo, il "matto" Shlomo ci appare in un lager, come se la rocambolesca fuga in treno della sua comunità verso la Palestina fosse stata tutta un suo sogno, in mezzo all'incubo del campo di concentramento. Ma vediamo di dare un finale diverso ad entrambi.

Quando i nazisti si apprestano alla fuga dal campo, Guido travestito da donna rincorre un camion pieno di prigioniere e chiede se su di esso ve ne è una di nome Dora; c'è, ma non è sua moglie. E se invece è proprio lei?

Dora salta giù dal camion ed è presa al volo da Guido, ma i nazisti li vedono e accorrono per farli secchi. Il dottor Lessing (quello che pensava solo agli indovinelli) tuttavia li scorge mentre fugge sulla sua auto e, mosso da uno scrupolo, ordina di consegnargli i prigionieri « perchè se no chi gli risolverà gli enigmi dei suoi compagni di cella, dopo il Processo di Norimberga? »

Il piccolo Giosuè esce dal suo nascondiglio il mattino dopo e riceve il carro armato "in premio"; il soldato americano lo conduce via con sé. Intanto il dottor Lessing, ormai folle ed estraneo alla realtà che lo circonda, si ferma sul ciglio della strada e si mette a battere la testa contro il tronco di un albero, ripetendosi ossessivamente l'indovinello: « Grasso, grasso, / brutto, brutto, / tutto giallo in verità, / se mi chiedi dove sono / ti rispondo qua qua qua ». Guido conosce la soluzione: è l'ebreo nel lager visto spregiativamente dai nazisti, ma si guarda bene dal rivelarglielo, ed anzi prende per mano la moglie e fugge nel bosco.

A un tratto viene catturato da quelli che sembrano altri ufficiali nazisti; in realtà si tratta degli abitanti dello shtetl (villaggio ebraico dell'Europa dell'Est) che sta cercando di mettersi in salvo su un finto treno di deportazione, e che ha continuato ad andare avanti e indietro nell'Europa Orientale occupata, visto che non può certo dirigersi verso il Fronte Orientale (i Sovietici massacrerebbero i finti nazisti, credendoli veri nazisti, e i finti deportati ebrei, perchè ebrei). Guido si intende subito con il "matto" Shlomo, che gli assomiglia tanto, e propone al Rabbino e al "gerarca" Mordechai di dirigersi con lui verso Arezzo. La proposta è accolta, con la motivazione che « tutta la Terra è Santa, basta che noi lo vogliamo » (citazione dallo stesso film).

Lungo la strada il treno incontra la carovana dei liberatori americani, e per poco questi non lo fanno saltare per aria credendolo pieno di nazisti veri; ad ogni modo anche Giosuè ritrova i suoi genitori, ed urla: « Abbiamo vinto! Si ritorna a casa con il carro armato! Primi! Mille punti da schiantare dal ridere! » Lo shtetl sarà ricostruito sulle verdi colline della Toscana, e siamo certi che Guido Orefice vi aprirà una libreria...

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