IL SACRO ROMANO IMPERO PONTIFICIO
(1506 - 2758 aUc = 753 - 2005 d.C.)
L'amico David 169 mi ha posto la seguente domanda: « sarebbe stato incompatibile con l'essere il vero erede dell'Impero Romano una maggiore estensione territoriale dello stato Pontificio (a tutta l'Italia per esempio o per lo meno a tutta la penisola o al limite anche solo allo stato Pontificio più tutto il meridione esclusa la Toscana)? In questo senso mi piacerebbe vedere realizzata la storia ucronica dello stato pontificio esteso a tutta l'Europa e le Americhe... » Io ho deciso di accontentarlo realizzando questa possibile alternativa al capitolo « Duemila anni di Iperimpero » Speriamo che David non resti deluso da quanto mi appresto a scrivere, e soprattutto che i molti navigatori cattolici della rete non si sentano offesi da questa involuzione politica del Papato. In ogni caso, ricordate che sono "papista" e "neoguelfo" anch'io...
L'Occidente dopo l'alluvione mongola
Dunque, supponiamo che la (fanta)storia prosegua come nel capitolo precedente fino all'invasione di Gengis Khan. Ogni potere politico si polverizza in occidente, e l'Impero che fu di Carlo Magno è del tutto assorbito dall'immenso impero mongolo. Dopo la morte di Gengis, avvenuta nel 1027 d.C. (1780 aUc), tuttavia, l'impero mongolo comincia ad indebolirsi: suo nipote Qubilay regna effettivamente su di un impero esteso solo a Mongolia, Cina, Tibet, Tonchino e Giappone, mentre i Khan locali assumono il controllo delle sezioni periferiche dell'Iperimpero. Batu Khan in particolare assume il controllo degli Stati Russi e di tutta l'Europa. Al controllo diretto mongolo sfugge solo Costantinopoli, che con una parte della Tracia, della Grecia e dell'Anatolia si è costituito in impero vassallo, recuperando così l'autonomia che le era stata tolta da Carlo Magno. La corona dell'impero occidentale, che era passata sul capo di Gengis insieme a quella orientale, viene restituita a Bisanzio da Temür, figlio di Qubilay, che in tal modo vuole contrapporre l'autorità bizantina a quella germanica, prevalente (grazie alla dinastia degli Ottoni) prima della grande conquista mongola. E' il 1101 d.C. (1754 aUc) In pratica l'impero costantinopolitano, governato in quell'epoca dalla dinastia dei Comneni, diventa l'effettivo governatore dell'occidente per conto dei Mongoli, visto che l'Orda d'Oro preferisce esercitare il suo diretto controllo sugli stati russi.
Questo stato di cose provoca ribellioni
nell'occidente europeo, anche a causa dell'oppressiva politica fiscale messa in
atto dai Comneni. Federico di Svevia, detto il Barbarossa, tenta di abbattere il
predominio bizantino per ricostituire l'impero d'occidente germanico, ma è
sconfitto da una coalizione formata da mongoli, russi, bizantini ed anche da
alcune città italiane, timorose dello strapotere tedesco. Mentre fugge, egli
annega nel fiume Salef, in Anatolia (1164 d.C. - 1917 aUc) L'imperatore
d'oriente Ayurbawada Renzong punisce la Germania ribelle mettendola a ferro e
fuoco e trasformandola in una provincia dell'impero bizantino, che si estende
ora anche all'Italia del nord ed alla Francia settentrionale. Il re mongolo
applica insomma la politica del "divide et impera": tenere sotto
controllo l'Europa mettendo gli europei l'uno contro l'altro.
Ma con Ayurbawada si estingue la dinastia mongola degli Yuan, e nel 1220 d.C. (1973 aUc) ad essi subentrano i cinesi Ming, i quali tendono a disinteressarsi delle loro lontane province occidentali. L'Europa è uscita distrutta dalle guerre con i mongoli e dalle rivalità intestine, e per di più la peste nera distrugge un terzo della sua popolazione. Costantinopoli entra in una fase di decadenza con la dinastia degli Angeli, e così l'Occidente diviene preda delle discordie tra i signorotti feudali che intendono spartirselo. Italia, Germania e Francia si disintegrano in un pullulare di staterelli in perenne guerra tra loro (epoca delle signorie), mentre in Asia Minore avanzano i Turchi. Sconfitti dai Mongoli, sono costretti infatti ad emigrare in Anatolia e qui fondano un loro sultanato sotto la guida di Othman, da cui verrà il loro nome di Ottomani. Aggirata Costantinopoli, essi dilagano nella penisola Balcanica, conquistano la Serbia con la vittoria di Kosovo Polje e minacciano l'Ungheria, ma il Papa Gregorio IX (Ugolino dei Conti di Segni, 1227-1241) bandisce una crociata e riesce a raccogliere attorno a sé alcuni valorosi principi cristiani, che liberano Vienna dall'assedio degli Ottomani e li scacciano dall'Ungheria (1239 d.C. - 1992 aUc). A questo punto gli Ottomani abbandonano l'espansione in Europa e si volgono alla conquista di Siria, Mesopotamia, Persia ed Africa settentrionale, conquista che richiederà loro un secolo e mezzo.
Ma intanto, dopo la vittoria di Vienna, cresce il
prestigio papale: Innocenzo IV
(Sinibaldo Fieschi, 1243-1254) riesce a
ritagliarsi in Italia uno stato che comprende le attuali Toscana, Lazio, Umbria,
Marche ed Abruzzo, così può trattare alla pari con i signorotti europei.
Clemente IV (il francese Guido Fulcodi, 1265-1268) assegna a Carlo
d'Angiò la
corona napoletana affinché governi il sud d'Italia a suo nome, e spinge San
Luigi IX, fratello di Carlo, a conquistare l'Italia del Nord. Alla morte di
Luigi anche l'Italia del Nord è assegnata a Carlo d'Angiò, il quale comincia a
pensare di riunificare la penisola, ma la morte gli impedisce di realizzare
questo progetto. Anzi, papa Martino IV (Simon de
Brie, 1281-1285) riesce a farsi
nominare erede universale di Carlo, e così tutta l'Italia entra a far parte
dello Stato Pontificio. A questo punto gli interessi papali si scontrano con
quelli francesi: il re di Francia Filippo IV il Bello punta a conquistare la
corona imperiale ed attacca in forze l'Italia, ma il papa
Bonifacio VIII
(Benedetto Caetani, 1294-1303) lo sconfigge ad Anagni, dove lo ha attirato in
trappola, lo costringe ad abdicare e cinge lui stesso la corona di Francia. E'
il 1300 d.C. (2053 a.C.)
Nasce il Sacro Romano Impero Pontificio
Il Papa ora è l'unica autorità capace di dettare legge a tutti sul continente europeo. Infatti interviene subito nella "reconquista" della penisola iberica, caduta in mano ai musulmani durante la dominazione mongola: Castiglia, Asturie, Leon, Aragona, Navarra e Portogallo vengono assorbite dallo stato pontificio, che nel frattempo dilaga anche in Germania, Polonia ed Ungheria, sostituendosi ai deboli signorotti locali, più interessati a farsi guerra tra di loro che a resistere ad un'invasione dall'esterno. Nel 1353 d.C. (2106 aUc) Costantinopoli cade definitivamente nelle mani di Maometto II detto Fatih, il "Conquistatore"; l'ultimo imperatore, Costantino IX Dragase, fugge a Creta, ma dopo due anni deve sloggiare anche dall'isola, conquistata dagli Ottomani. Si rifugia allora a Roma alla corte di Innocenzo VI (Stefano Aubert, 1352-1362), che però lo fa assassinare, facendo saltare fuori un ipotetico testamento in cui l'ultimo Basileus avrebbe lasciato a lui la corona di imperatore dell'Occidente. E' questa la celebre e falsa "donazione di Costantino". Sta di fatto che il suo successore Urbano V (Guillame de Grinoard, 1362-1370), al momento dell'incoronazione si proclama Imperatore d'Occidente ed annuncia la nascita del Sacro Romano Impero Pontificio, esteso a Spagna, Portogallo, Francia, Germania, Polonia, Lituania ed Ungheria; anche i regni di Inghilterra, Danimarca, Norvegia, Svezia e l'Ordine Teutonico sono suoi vassalli. Nei territori immediatamente soggetti i governatori sono gli arcivescovi, e ad ogni arcivescovado corrisponde una nazione soggetta alla Chiesa. Ciò causa una gravissima corruzione nelle alte gerarchie ecclesiastiche, che suscita il malcontento nel popolo e tra i credenti sinceri. Tanto più che una gravissima crisi dinastica scuote l'Impero Pontificio alla fine del trecento ed all'inizio del Quattrocento ("Grande Scisma d'Occidente"): si hanno contemporaneamente tre Papi, uno a Roma, uno ad Avignone ed uno a Basilea, ma il concilio del 1415 d.C. (2188 aUc) pone fine allo scisma e rafforza l'unità dell'Europa sotto la tiara papale.
Intanto Murad II e Solimano il Magnifico portano
l'Impero Ottomano all'apogeo della sua potenza, conquistando i ricchi regni
sudanesi e riducendo allo stato di vassalli la Persia, il
Marocco ed i sultanati
indonesiani. Ma sta crescendo un'altra potenza: quella russa. Il piccolo
principato di Moscovia conquista prima Novgorod e poi
Kiev, quindi si ribella ai
Mongoli dell'Orda d'Oro e li sconfigge, assicurandosi un dominio che va dal
fiume Niemen agli Urali. Nel 1353 Ivan III detto il Grande contesta
l'acquisizione del titolo imperiale da parte del Papa e si proclama a sua volta
Zar, cioè imperatore (da Caesar). L'impero d'Oriente riconosce ad Ivan III il
titolo di imperatore d'occidente in contrapposizione al Papa di Roma, e perciò
non solleva obiezioni quando il successore Ivan IV detto il Terribile incarica
il cosacco Yermak di compiere la prima spedizione al di là degli Urali. Inizia
così, lontano dagli occhi dell'Europa, una delle più grandi imprese di
conquista di tutti i tempi, che nel giro di un secolo porteranno i Russi sulla
costa del Pacifico, segnando il confine con la Cina nel trattato di Nercinsk
(1489 d.C. - 2142 aUc) Essi restano nominalmente vassalli dell'Oriente, ma ormai
sono praticamente indipendenti.
Intanto, siccome gli Ottomani hanno chiuso la via delle Indie ed i Russi sono ostili sia per motivi politici che religiosi, il Papato decide di tentare l'avventura del mare. Enrico il Navigatore, fratello dell'arcivescovo di Lisbona, inizia l'avventura superando il temuto capo Bajador, limite della terra conosciuta nel Medioevo: è il 1454 d.C. (2207 aUc) Sotto il pontificato di Pio II (Enea Silvio Piccolomini, 1458-1464) viene colonizzato il Senegal. Quest'ultimo Papa ci permette di stigmatizzare l'atmosfera di nepotismo e di simonia che si respirava allora alla corte papale, avendoci lasciato i seguenti versi: « Quando io ero Enea, nessun mi conoscea. Ora che sono Pio, ognun mi chiama zio » (tsk). In pochi decenni, comunque, vengono esplorate tutte le coste dell'Africa e nel 1502 d.C. (2255 aUc) Vasco da Gama sbarca in India, creando teste di ponte pontificie sulle sue coste. Intanto Colombo sbarca in America, e papa Alessandro VI (Rodrigo Borgia, 1492-1503) può estendere la sua sovranità anche sul Nuovo Mondo, a scapito delle popolazioni locali. Il nome di quest'ultimo, nell'immaginario collettivo, è rimasto il simbolo della corruzione e della mondanizzazione della Chiesa in quest'epoca, tanto che dalla bellissima nobildonna Vannozza Cattanei ha cinque figli, tra i quali Cesare Borgia, generale dell'Impero, e Lucrezia, duchessa di Ferrara a sua volta divenuta simbolo di corruzione e di perversione nelle corti italiane. Le si attribuiscono incesti e venefici, ma Ludovico Ariosto ne celebra le virtù in un'ottavina del suo « Orlando Furioso ». Ed il presidente italiano Oscar Luigi Scalfato ha dichiarato di recarsi talvolta a pregare sulla tomba di Alessandro VI, come racconta il giornalista Vittorio Messori in un'intervista. Questi lo ha interrogato: « Ma perchè prega proprio sulla tomba di quello sciagurato? » Scalfaro ha risposto: « Perchè? Dio è Dio proprio perchè fa luce con le lampadine bruciate. Se facesse luce solo con quelle buone, che Dio sarebbe? »
L'epoca dei Quattro Imperi
Ma nel 1521 d.C. (2274 aUc) il monaco agostiniano
tedesco Martin Lutero condanna la corruzione e l'empietà della corte papale,
che con Leone X (Giovanni de' Medici, 1513-1521) è arrivata a proporre la
vendita di indulgenze per le anime del Purgatorio pur di raccogliere fondi per
la costruzione della nuova Basilica di San Pietro. I principi tedeschi e
scandinavi fiutano l'occasione per affrancarsi dal pesante controllo politico da
parte del Papa, aderiscono alla Riforma, proclamano l'Impero Germanico con
capitale Amburgo e poi Berlino, e chiamano in soccorso i Russi e l'Impero
d'Oriente. Anche Enrico VIII d'Inghilterra si stacca da Roma, fonda la Chiesa
Anglicana e proclama il regno indipendente d'Inghilterra. Dopo
trent'anni di
guerre si arriva alla pace di Cateau-Cambresis (1559 d.C. - 2312
aUc), con cui
il Papa riconosce l'indipendenza dei tedeschi passati alla Riforma, degli
Scandinavi che si sono uniti ai tedeschi e degli inglesi (esclusa l'Irlanda);
tedeschi e scandinavi diventano nominalmente vassalli dell'Oriente, ma in
realtà sono del tutto indipendenti dal lontanissimo imperatore cinese, ed in
cambio quest'ultimo riconosce il titolo imperiale di papa Pio IV (Giovanni
Angelo de' Medici, 1559-1565). Si crea così in Europa un equilibrio delle
grandi potenze, che corrisponde ad un equilibrio tra le grandi religioni di
stato: cattolica per l'Impero Pontificio, riformata per l'Impero Germanico,
ortodossa per l'Impero Russo, musulmana per quello Ottomano. Gli Ebrei,
poveracci, sono perseguitati da tutti e trovano rifugio solo nei ghetti delle
città europee (Roma, Venezia, Parigi, Varsavia, Amburgo, Costantinopoli) e nel
regno d'Inghilterra. Quest'ultimo, estraneo a tutti i suddetti imperi con Elisabetta I la Grande (1558-1603), conosce una crescita esponenziale grazie al
rapido affermarsi della borghesia sulla classe patrizia, che invece è rimasta
dominante in tutti i quattro Imperi continentali europei. Nel 1588 d.C. (2361
aUc) papa Sisto V (Felice Peretti, 1585-1590) invia contro l'Inghilterra
l'Invincibile Armata per conquistarla e ridurla sotto il proprio potere, ma il
corsaro inglese sir Francis Drake la distrugge, dopo che le tempeste l'hanno
decimata. Un po' meglio sono andate le cose per i pontifici in oriente: il 7
ottobre 1571 le navi del Papa hanno infatti distrutto la flotta ottomana nelle
acque di Lepanto, vendicando la sanguinosa conquista turca di
Cipro e troncando
sul nascere le velleità ottomane di espandersi in occidente coalizzandosi con i
principi tedeschi (la cosiddetta "empia alleanza"). Anche l'impero
turco deve così accettare lo status quo imposto dalla pace di Cateau-Cambresis,
che durerà oltre due secoli.
Sul piano religioso, la Chiesa reagisce a sua volta con la Controriforma ed il Concilio di Trento (1545-1563), con cui condanna gli errori dogmatici della Riforma e promuove la riforma disciplinare del clero. Purtroppo la Curia Papale resta fondamentalmente corrotta, ma ad essa reagiscono due grandi movimenti dal basso: quello dei Gesuiti, fondati nel 1534 d.C. (2287 aUc) da Sant'Ignazio di Loyola (1491-1556), e quello dei Cappuccini, staccatisi da un ramo dei francescani e noti per la loro opera di proselitismo a favore delle classi meno agiate. Un'altra grande figura di quest'epoca che viene a fare da contraltare alla secolarizzazione del clero ed alla mondanizzazione del papato è il fiorentino San Filippo Neri (1515-1595), fondatore dell'Oratorio. Egli è il consigliere di molti papi, in particolare di Clemente VIII (Ippolito Aldobrandini, 1592-1615), da lui convinto a conciliarsi con l'arcivescovo ribelle di Parigi.
Il Cinquecento è il « Secolo d'Oro » dell'Europa, noto anche come Rinascimento. Ma il Seicento è un'epoca di relativa stagnazione e cristallizzazione, ben rappresentata dal trionfo del Barocco. A causa del chiudersi in difesa da parte della Chiesa, che pretende di intervenire anche in questioni non di sua pertinenza, Galileo Galilei (1564-1642), il fondatore della scienza moderna, è condannato da papa Urbano VIII (Maffeo Barberini, 1623-1644) e deve ritrattare il copernicanesimo, che è duramente condannato anche nei paesi protestanti. Solo in Inghilterra esso trionfa con Isaac Newton (1642-1727), ed alla fine è accettato in tutto il mondo. Gli Imperi Coloniali si espandono, e nel Congresso di Berlino del 1678 d.C. (2431 aUc) il mondo viene diviso in sfere d'influenza, includendo nelle zone rivendicate anche territori del tutto inesplorati come il Canada settentrionale, l'Amazzonia e l'interno di Africa ed Australia. E' questa la cosiddetta « epoca dei Quattro Imperi », cioè quello Pontificio, quello d'Oriente, quello Ottomano e quello inglese, anche se a dir la verità sopravvive un quinto impero indipendente da tutti gli altri: quello d'Etiopia che, grazie al sostegno degli ortodossi russi, ha respinto ogni tentativo ottomano e pontificio di conquista.
In realtà, inoltre, la carta del mondo non è così semplice come apparirebbe dai cinque colori qui sotto rappresentati. La Russia, la Germania, i regni Scandinavi, il Giappone, i potentati dell'India solo nominalmente dipendono dalla Cina, dove nel 1644 d.C. (2397 aUc) ai Ming è subentrata la dinastia straniera dei Manciù. Inoltre anche il Marocco, il Ghana, il Malì, il Kanem-Bornu, l'Impero Persiano, il Khorasan, Bukhara, l'Afghanistan dipendono dalla Sublime Porta ma in pratica si autogovernano come paesi indipendenti. L?Europa non sfugge a questa regola: soprattutto nel corso del Sei e Settecento i paesi europei (Francia, Polonia, Castiglia, Aragona...) si svincolano sempre di più dal potere centrale del Papa, anche per via della progressiva diffusione delle idee liberali e illuministiche, che a partire dalla Francia e dai cantoni elvetici dilagano in ogni dove.
Napoleone rivoluziona lo scacchiere mondiale
Il primo a rendersene conto è il grande Papa
Benedetto XIV (Prospero Lambertini, 1740-1758), che accoglie i filosofi
illuministi alla propria corte ed inizia un carteggio con Voltaire. Ben presto
però la situazione sfugge di mano ai difensori dello status quo: prima le
tredici colonie statunitensi riescono a rendersi indipendenti dall'Inghilterra,
poi in Francia scoppia la rivoluzione contro i simboli del potere papale. Il 14
luglio 1789 d.C. (2542 aUc) la Bastiglia di Parigi è presa d'assalto e
l'Assemblea Costituente, riunita nella sala della Pallacorda, proclama
l'indipendenza dall'impero e la Repubblica Francese; il vescovo-governatore di
Parigi, Luigi di Borbone, è ghigliottinato. Nonostante Papa
Pio VI (Giovanni Angelo Braschi, 1775-1799) stringa alleanza con gli
stati germanici e con l'impero russo contro l'infezione rivoluzionaria, essa
dilaga dalla Francia in tutta Europa grazie alle brillanti vittorie del generale
corso Napoleone Bonaparte (1769-1821). Questi
attacca Roma e nel 1799 d.C. (2552 aUc) conquista l'Impero Pontificio,
deportando Pio VI a Valence, dove muore di dolore. Nonostante i giacobini
abbiano annunciato la morte dell'"ultimo Papa", alcuni mesi più tardi
Napoleone permette che venga eletto Pio VII
(Barnaba Chiaramonti, 1800-1823), dal quale però pretende di essere eletto
Imperatore d'Occidente. Per la prima volta da tre secoli e mezzo a quella parte,
la corona imperiale che fu di Augusto e di Costantino passa sul capo di un
laico. Per di più, con una serie di fulminee campagne, Napoleone conquista
l'impero germanico e poi, invasa la Russia, sconfigge il generale Kutuzov,
si spinge fino a Mosca e costringe lo zar Paolo I
ad abdicare, assumendo anche la corona di Zar. E' il 1809 d.C. (2562 aUc). Gli
resistono però l'Inghilterra ed i paesi scandinavi, che abbandonano il
vassallaggio (nominale) alla Cina e si pongono sotto la protezione (effettiva)
inglese.
Napoleone, che ha fatto imprigionare Pio VII a Fonrainebleau presso Parigi, osa però troppo: conquistato l'Egitto, si spinge in India, ma lì viene sconfitto e catturato dagli inglesi, che lo deportano a Sant'Elena, dove morirà (1821 d.C. - 2574 aUc). Nel congresso di Vienna si cerca di ripristinare lo status quo, ma in realtà la carta del mondo muta completamente. Danimarca, Svezia e Norvegia restano nell'orbita britannica; la Russia diventa completamente indipendente dalla Cina sotto Alessandro I, figlio di Paolo I, ed ingloba la Polonia, la Livonia e la Lituania; l'impero tedesco si ricostituisce sotto la dinastia degli Hoenzollern di Berlino che, oltre ai territori protestanti tedeschi e svizzeri, controllano anche quelli cattolici di Baviera, Austria, Boemia, Ungheria, Croazia e Transilvania; l'impero pontificio è ristabilito sotto Pio VII, rientrato a Roma, ma ormai controlla solo Italia, Francia, Belgio, Spagna e Portogallo, e deve cedere anche l'Irlanda, Gibilterra, Malta e la Sicilia agli inglesi, i veri padroni dei mari.
Le idee liberali però hanno ormai attecchito
dovunque. Mentre le colonie sudamericane si rendono indipendenti e gli Stati
Uniti raggiungono il Pacifico, togliendo al Papa quasi ogni possedimento in
America, continui moti nazionalistici di ribellione scuotono sia l'Impero
Germanico che quello Pontificio, senza risparmiare la Russia. Nel 1848, infine,
la Francia si proclama repubblica, seguita poco
dopo dal Belgio, dalla Spagna
e dal Portogallo; l'Olanda,
l'Austria, l'Ungheria
e la Croazia si separano dalla Germania,
che raggiunge così i confini odierni, e la Polonia
caccia i russi. Pio IX (Giovanni Maria Mastai
Ferretti, 1846-1878) deve accontentarsi di governare la sola Italia, e nel 1850
d.C. (2603 aUc) deve anche concedere una costituzione liberale. Francia,
Belgio,
Inghilterra e Germania si spartiscono i possedimenti coloniali pontifici in
Africa, mentre gli Stati Uniti occupano le Filippine. In cambio l'Inghilterra
restituisce la Sicilia tranne Pantelleria. Anche l'Impero Ottomano è però in
piena disgregazione: Persia, Marocco ed
Afghanistan si separano anche
formalmente dalla Sublime Porta, mentre la Russia compensa le perdite europee
occupando i vassalli centroasiatici dei Turchi fino al confine con la Persia;
Francia ed Inghilterra, dal canto loro, occupano gli stati
sudanesi, l'Algeria,
la Libia, l'Egitto e gli stati del sud
dell'Arabia. Tutti i possedimenti turchi
in Europa divengono stati indipendenti con la formazione dei regni di Grecia,
Albania, Serbia, Romania e
Bulgaria. La Cina perde
l'India, la Birmania ed il
Tibet, occupati dagli inglesi, il Tonchino occupato dai francesi, la
Manciuria
occupata dai russi e la Corea, occupata dalla nascente potenza
giapponese insieme all'isola di Taiwan. Ormai
ciò che resta degli imperi romani d'Oriente e d'Occidente è ben poca cosa.
Dal "Quarto" al "Quinto" Cristianesimo
Le nuove nazioni indipendenti sorte in Europa e
nel mondo entrano però ben presto in conflitto tra di loro: ne nasce la Prima
Guerra Mondiale (1914-1918), nella quale Francia
ed Inghilterra sconfiggono la Germania
e la Russia, dove la rivoluzione bolscevica
ha abbattuto l'impero per sostituirlo con la dittatura dei Soviet (da
un'autocrazia ad un'altra, insomma). Papa San Pio X
(Giuseppe Sarto, 1903-1914) muore di dolore per non essere riuscito ad impedire
la guerra; il suo successore Benedetto XV (Giacomo
della Chiesa, 1914-1922) tiene l'Impero Pontificio alias l'Italia fuori dalla
guerra, ma i suoi appelli per la cessazione di essa cadono nel vuoto. Il
desiderio di revanche della Germania sconfitta porta all'ascesa di Adolf
Hitler, che ben presto diviene l'effettivo padrone dell'Europa; contro di
lui e contro il suo antisemitismo papa Pio XI
(Achille Ratti, 1922-1939) scaglia la terribile enciclica « Mit
brennender sorge » ("Con ardente preoccupazione"). Il suo
successore Pio XII (Eugenio Pacelli, 1939-1958) è
in buoni rapporti con i tedeschi, avendo ricoperto la carica di ambasciatore in
Germania, ma nel 1940 d.C. (2693 aUc) non può impedire l'invasione dell'Italia
da parte della Wehrmacht. Pio XII è confinato nei suoi alloggi in Vaticano ed
il Partito Fascista, docile strumento nelle mani di Hitler, assume il controllo
del paese, mentre il folle dittatore tedesco osa cingere la Corona di Imperatore
d'Occidente, instaurando così il III Reich (terzo dopo l'Impero Pontificio e
quello Germanico) Nel 1945 d.C. (2698 aUc) la coalizione formata da Francia,
Inghilterra, Unione Sovietica
e Stati Uniti sconfigge Hitler che è costretto al
suicidio; Pio XII è liberato e gli viene restituito il titolo imperiale, ma
può "regnare" solo sul piccolo stato della Città
del Vaticano perchè l'Italia si erige a repubblica sotto l'accorta guida
del cattolico Alcide de Gasperi. In Cina ha fine anche l'Impero d'Oriente con la
presa del potere da parte di Mao Zedong e la proclamazione della Repubblica
Popolare Cinese. Con Giovanni XXIII (Angelo
Roncalli, 1958-1963) e Paolo VI (Giovanni Battista
Montini, 1963-1978) viene bandito il Concilio Vaticano II
(1962-1965), con il quale si decreta anche formalmente la fine del potere
temporale dei Papi e l'inizio del rinnovamento dottrinale ed organizzativo della
Chiesa. Ed il primo atto di Giovanni Paolo II (Karol
Wojtyla) dopo la sua elezione al Soglio di Pietro, avvenuta il 16 ottobre del
1978 d.C. (2731 aUc), è quella di rinunciare al titolo imperiale, abrogando
definitivamente ogni retaggio degli antichi imperi Romano e Pontificio. Egli è
semplicemente il "capo di stato" della Città del Vaticano, e così la
sua attività pastorale può concentrarsi interamente sulla predicazione del
Vangelo, condotta fino agli estremi confini della Terra attraverso la bellezza
di 104 viaggi apostolici fuori d'Italia. Il Papato, che da Pio IX in poi aveva
praticamente perso ogni rilevanza politica sullo scacchiere mondiale,
viene con lui a riacquistare un notevole prestigio internazionale, tanto che
viene attribuita a lui la caduta del comunismo in URSS
(1991 d.C. - 2744 aUc) e poi la risoluzione della crisi tra USA
ed Iraq (2003 d.C. - 2756 aUc). Nel giro di quattro
decenni il Papato ha compiuto un epocale balzo in avanti dal cosiddetto
"quarto" al "quinto cristianesimo".
A cosa mi riferisco? Secondo un'idea dell'amico Bhrg'hros, la storia della Chiesa negli ultimi duemila anni potrebbe essere così suddivisa:
a) Primo Cristianesimo: la Predicazione di Yehôshûa ben Yôsêph, cioè di Gesù Cristo, rivolta anzitutto alle Tribù d'Israele;
b) Secondo Cristianesimo: una Nuova Religione di salvezza, movimento soprattutto sociale, staccatasi dall'Ebraismo e fondata da Saulo di Tarso, che ha sostituito il proselitismo ebraico nei Paesi Ellenistici e si è diffusa fino al Nestorianesimo asiatico;
c) Terzo Cristianesimo: un Impero (Romano e Bizantino) con una Cultura che si richiama al linguaggio Paolino e ai Suoi antecedenti, e contornato da Regni (Armenia, Bulgaria, Russia, ecc.) sul suo modello e progressivamente fusosi con l'Imper(ialism)o Russo;
d) Quarto Cristianesimo: un autentico Impero ancora più centralizzato, fiorente già con Gregorio Magno ma culminato dopo due periodi di crisi nel XIII-XIV secolo e poi (dopo un lungo Scisma) ridottosi a Signoria fino a dissolversi nel XX secolo nel...
e) Quinto Cristianesimo: un'Associazione para-statale essenzialmente non territoriale e ben più potente di qualunque Multinazionale, con scopi soprattutto religiosi ed umanitari, come testimoniano grandi figure del calibro di Madre Teresa di Calcutta, monsignor Helder Camara e naturalmente fratel Ettore, scomparso proprio nel giorno in cui scrivo queste righe, cioè venerdì 20 agosto del 2004 d.C. (2757 aUc). Mi sembra giusto perciò che quest'ucronia si chiuda con il suo nome. In questo spazio-tempo come in tutti gli altri ad essi paralleli, infatti, Dio farà sempre sorgere figure come la sua: santi moderni, non martiri in secoli lontani o eremiti nella Tebaide, ma vissuti a gomito a gomito con noi, e che non chiedono di essere adorati, bensì imitati.
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