Scambio tra Islam ed Europa Cristiana!

ovvero: un'altra ucronia simmetrizzante...


Ed ecco la nuova ucronia che è balzata in testa a Perchè no?:

A proposito di ucronie simmetrizzanti, l'ucronia franco-italiana mi ha dato un'idea. Qualche tempo fa leggevo un libro sull'Islam, il cui autore sosteneva che lo sviluppo europeo era basato su tre pilastri:

i) la scoperta e lo sfruttamento del Nuovo Mondo;
ii) la fine dell'unità religiosa con la Riforma (passiamo allora dal termine Cristianità al termine Europa);
iii) lo sviluppo di un sapere che non viene dalla religione, ma da un'altra via intellettuale.

Diceva anche che l'Islam ha avuto due cose simili a queste: uno spazio vuoto da sfruttare (Asia centrale, Africa, Oceano indiano) e la divisione religiosa. Però il sapere religioso era rimasto l'unico importante.

Dunque supponiamo che il grande sviluppo delle scienze arabe fino al X secolo e anche gli intellettuali andalusi come Averroè abbiano maggiore e più duraturo successo, creando sul lungo termine un'altra forma per il paesaggio intellettuale musulmano. Nell'epoca moderna ciò porta ad un Rinascimento nel mondo arabo, con la riscoperta delle arti e delle scienze greche, iraniche, mesopotamiche, insomma tutto il sapere pre-islamico. Le matematiche si sviluppano permettendo la nascita di un Copernico, un Galileo, un Newton musulmani.

Facciamo fare ancora, in maniera un po' artificiale, al mondo musulmano il cammino preso dalla nostra civiltà, cioè lo sviluppo tecnico e intellettuale che prosegue fino alla rinascita delle democrazie, alla rivoluzione industriale eccetera. In questo quadro vedo due possibilità: l'Europa prosegue la sua storia come nella nostra Timeline e si sviluppano contemporaneamente due civiltà industriali, oppure facciamo dell'Europa il simmetrico speculare del nostro mondo musulmano: niente Rinascimento, niente sviluppo delle nazioni e dello Stato moderno, niente sviluppo tecnico, intellettuale, eccetera.

In quest'ambiente vedrei bene la Spagna che prende il posto dell'impero ottomano e controllare in maniera più o meno ferma l'intera Europa e il Maghreb (una minaccia per il mondo musulmano, il re spagnolo sarà respinto solo nel 1683 dopo l'assedio di Tunisi); l'Inghilterra si chiude in se stessa come un'altro Giappone, anglicana e nemica di Madrid, mentre l'impero turco diventa come l'impero spagnolo, declinerà di fronte a delle nazioni più dinamiche, ad esempio l'Egitto al posto della Francia, il Libano al posto dell'Olanda, la Palestina e l'Arabia all'posto dell'Italia, la Siria e l'Irak al posto della Germania, l'Iran al posto dell'Austria, un grande impero centroasiatico al posto della Russia (l'India del Gran Moghul?). Non vedo chi potrebbe essere l'Inghilterra (l'India? l'Indonesia?). Questo mondo musulmano che chiameremo Umma (come "Europa" ha preso il posto di "Cristianità") potrebbe colonizzare l'Africa orientale, l'Australia, eccetera.

Non so cosa decidere per le Americhe, scoperte dalla gente dell'Umma o dagli Europei ma in modo lento, arcaico come l'avanzata dell'Islam in Africa subsahariana e in Asia centrale; i piccoli stati cristiani d'America del Nord saranno allora delle piccole signorie, repubbliche marinare ecc. senza troppo potere.

Sempre in quest'ucronia simmetrica si potrebbe parlare dell'entrata polemica della Spagna cristiana nell'Unione dell'Umma, con il motivo che un paese al 90% cristiano non può essere un paese dell'Umma, e che ha una frontiera comune con il Frankistan occupato dalle forze della coalizione dove la guerriglia prosegue.

Si potrebbe poi parlare dell'occupazione dell'Utah, paese montagnoso dove combattono i ribelli evangelici contro i membri dell'Asse del Bene democratico, mentre la maggior parte dei terroristi degli attentati dell'11 settembre in Australia erano di origine italiana, fedele alleato della coalizione...

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Questo è il parere di William Riker:

Mi sembra davvero una grande idea, caro Perchè no?. Potremmo aggiungere nel 1890 la comparsa in Russia (dopotutto è la terra natale sia di Rasputin che di San Serafino da Sarov!) di un fanatico, tale Piotr Rasputin, che si fa chiamare con la parola russa che in italiano significa "l'Atteso" (in arabo Mahdi), e che suscita una rivolta dicendo di voler conquistare Gerusalemme, Roma, Costantinopoli e Canterbury. Provocherà una rivolta (una specie di Pugacev ritardato, narrato magari da Majakovskij invece che da Puskin) prima di morire di morte naturale dopo aver fatto uccidere il grande generale Aurangzeb (HL Gordon), che il Gran Moghul d'India gli ha mandato contro... che ne dici?

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Anche Bhrg'hros ha voluto contribuire con il suo impareggiabile genio:

Se il gioco è quello di istituire un paragone tra Vicino/Medio Oriente ed Europa dal punto di vista delle 'nazioni', per quanto mi riguarda imposterei così (trascurando l'epoca più antica perché richiederebbe un confronto diverso, con la presenza di Sumeri, Accadi, Anatolici, Urartei, Etruschi, Celti Continentali ecc.):

Europa: quattro gruppi dominanti su lunghi periodi (Greci, Romani, Germani, Slavi)
Vicino/Medio Oriente: quattro gruppi dominanti (Aramei/Siriaci, Persiani, Arabi, Turchi)

Paragonerei i Greci agli Aramei, perché sono stati entrambi la 'nazione' che in epoca relativamente più antica (ribadisco la necessità di escludere tutto ciò che precede l'espansione persiana) ha diffuso la cultura urbana ecc.

Paragonerei i Romani ai Persiani, perché entrambi hanno costruito un Impero 'universale' in epoca antica; i Germani agli Arabi, perché sono succeduti ai rispettivi precedenti più o meno nello stesso giro di secoli; gli Slavi ai Turchi, perché si sono espansi negli stessi secoli e hanno cominciato a costituire egemonie, più tardi, di nuovo più o meno contemporaneamente e provenendo da Nord-Est nei rispettivi settori (Nord-Est in riferimento agli Slavi dal punto di vista europeo centro-meridionale, ovviamente).

Se poi vogliamo trovare paragoni per le singole 'nazioni' (in senso moderno) neolatine, germaniche e slave, proporrei:

- nell'àmbito neolatino = îrânico:

    Italia : Persia Meridionale (culla dell'Impero, poi egemonizzata da Nord)
    (Toscana :Khûzistan, regione alloglotta adiacente alla culla dell'Impero)
    Francia : Persia Settentrionale (nuovo centro imperiale)
    Spagna : Afghânistân (Potenza eccentrica, periodicamente egemone)
    Portogallo : Balôcistân (adiacente al precedente, ancora più eccentrico, più vicino all'India)
    Valacchia-Moldavia : Ossezia (religiosamente diversa dai precedenti e territorialmente non contigua)
    (Provenza, Catalogna ecc. corrisponderebbero alle regioni intermedie tra quelle persiane nominate)

- nell'àmbito germanico = arabo:

    Germania : Levante (motore delle conquiste nell'età dell'espansione, poi area più contesa)
    Austria : 'Irâq (a più forte sostrato costituito dalla precedente nazione egemone)
    Inghilterra : Egitto (con i Celti paragonabili ai Copti, eredi di una precedente Tradizione di Civiltà)
    Paesi Bassi : Tunisia (assimilata relativamente tardi e con forti tracce di sostrato; potenza marittima)
    Scandinavia : Arabia (zona originaria con minori traccce di sostrati; marginale salvo brevi intensi periodi)

- nell'àmbito slavo = turco:

    Bulgari : Tatari (entrambi con due imperi potentissimi, poi progressivamente ridotti e disgregati)
    Serbi : Turcomanni (di infiltrazione antica, potenti poi resi vassalli dopo il XV secolo, diffusa diaspora)
    Moravi-Boemi : Azeri (strettamente connessi con l'Impero, con due comunità linguistiche all'interno)
    Polacchi : Uzbeki (di tradizione abbastanza antica, potenti nel XV secolo e in decrescendo nei seguenti)
    Ucraini : Saljûqidi (egemonia originaria dal cui interno è emersa, dapprima marginalmente, la seguente)
    Russi : Ottomani (l'Impero più grande e duraturo, l'unico marittimo)

Come si vede, il tutto si regge solo al prezzo di lasciar fuori paragone l'India e l'Indonesia. A questa condizione, le differenze riguardano:

per l'Europa:

    Spagna : Afghânistân non Turchia
    Francia : Persia Settentrionale non Egitto
    Italia : Persia Meridionale non Palestina-Arabia
    Austria : 'Irâq non Îrân
    Germania : Siria-Palestina non Siria-'Irâq
    Olanda : Tunisia non Libano
    Inghilterra : Egitto non India / Indonesia (Giappone?)
    Russia : Turchia non India;

per l'Islâm:

    Turchia : Ucraina-Russia non Spagna
    Siria: Germania (coincide)
    Libano : Germania non Olanda
    Palestina : Germania non Italia
    Egitto : Inghilterra non Francia
    Arabia : Scandinavia non Italia
    'Irâq : Austria non Germania
    Îrân : Italia-Francia non Austria

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Falecius aggiunge di suo:

In particolare, Venezia potrebbe essere Bassora, la Catalogna il Farsiwan o la Margiana, la Lombardia forse il Khuzistan e/o il Luristan. Il Khorasan sarebbe la Provenza, culla della poesia "volgare"...

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Ma Bhrg'hros corregge il tiro:

Io pensavo di paragonare Bassora a Trieste in quanto porto dell'Austria, ma in effetti dopo non resterebbe spazio per Venezia (nel Khuzistan vedevo benino la Toscana, oltre che per l'accesso al mare, anche per via del sostrato elâmico = etrusco).

Lombardia ottimamente associata al Luristan (la Liguria salta, a meno di non 'proiettarla' sul Caspio nel Tabaristan). Per la Catalogna ci si potrebbe spingere fino alla Choresmia (con l'onore di una grande potenza premongolica)? Altrimenti Kerman (con Aragona nel Seistan)?

Capisco il rischio di finire in un delirio cervellotico, ma in fondo rinuncerei malvolentieri al paragone tra Iranici e Latini...

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Interviene di nuovo il francese Perchè no?:

Vorrei rispondere a Bhrihskwobhloukstroy-Bhrghowidhon (un giorno mi piacerebbe sapere come si pronuncia)...

La tua simmetria tra Europa e Islam é basata sui gruppi linguistici, su questo non proverò mai a criticarti, non ho mai studiato questa scienza. Ma non mi sembra possibile accordarla con la mia idea. Invece, voglio spiegare meglio perché attribuisco a dei paesi musulmani dei caratteri simili alle nazioni europee (anche se non credo che questi paesi possono totalmente integrare l’idea straniera di nazione). Prima di tutto é per facilità, é più comodo per darsi una direzione, e così il lettore può riconoscere anche lui la direzione generale dell’ucronia, si sente meno perso.

D’altra parte le nazioni europee hanno avuto ciascuna il suo ruolo nello sviluppo del continente, e volevo che uno dei paesi musulmani ricoprisse lo stesso ruolo.

Per esempio: la Francia, uno paese continentale, « carrefour » delle vie terrestri e marittime in Europa, in contatto con il Mediterraneo, l’Europa continentale, l’Europa del Nord e l’Europa atlantica. Grande potenza militare e idee di espansione e di egemonia universale. Per me questo corrisponde bene all’Egitto, "carrefour" che mette in contatto il Mediterraneo e il Mar Rosso, il Maghreb e i paesi arabi. Un paese che é stato una grande potenza militare musulmana (Fatimidi) con ambizioni di espansione e di egemonia universale.

Per la Spagna e la Turchia é più semplice: numerosi storici hanno già paragonato questi due imperi, senza parlare delle nostre ucronie.

Per l’Italia finalmente mi sembra più giusto di aggiungere la Siria all’Arabia e alla Palestina. Formano dei paesi abitati da uno stesso popolo, il popolo arabo, rimasti sempre divisi dopo la fine dell’impero (califfale), costituiti da piccoli Stati dove c’é un grande peso dei centri religiosi, La Mecca e Gerusalemme/al-Quds. Avrei visto bene un risorgimento arabo. E per di più i porti ed emirati del Golfo Persico (oggi Emirati Arabi Uniti) avrebbero potuto svolgere il ruolo delle città mercantili in contatto con l’India, la Cina e il mondo coloniale che avrei fatto sviluppare in Africa e nell’oceano Indiano (chi al posto di Venezia? Il Qatar? Il Bahreïn? Dubaï? Bassora?).

Nella stessa linea, l’Olanda prenderebbe il posto dello Yemen e l’Inghilterra forse in Somalia o nel regno di Axum, anche se cerco piuttosto un’isola. Zanzibar é troppo piccola, l’Indonesia musulmana troppo lontana (e se facessi dell'Inghilterra un'altro Giappone? Ho sempre sognato scambiare la storia di queste due isole, così simili per molti versi).

Alla stessa maniera le potenze centroeuropee come la Germania e l’Austria sarebbero facilmente riconvertite in altre potenze continentali: una in Mesopotamia (dove una guerra di riunficazione che dà vita a un impero potrebbe funzionare) e una in Persia.

Per la Russia penso a un paese del Centro dell’Asia: Afghanistan, emirato di Samarcanda o di Bukhara, impero Moghul ecc.

I paesi del Caucaso potrebbero facilmente fare le veci della Svizzera, ma credo di preferire i monti Zagros per questo (Kurdistan? Armenia?).

Il Maghreb (nell’ucronia minacciato dalla Cristianità) prenderebbe il posto dei nostri Balcani, progressivamente riconquistati dall’impero asburgico, ma con minoranze cristiane superstiti...

Cosa ne pensi, rimane una certa coerenza, no?

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Falecius avanza una controproposta:

Come Svizzera propongo il Luristan e/o il Kurdistan.

Avevo anche ipotizzato (sulla linea arabi=germani) una equivalenza penisola araba=scandinavia. Però mi sembra che la simmetria per poter funzionare debba essere molto generica.

Comunque, sottolineo la profonda ( e a mio parere, sostanziale) differenza tra lo spazio di espansione europeo nelle Americhe e quelli dell'espansione islamica, già popolati e strutturati in modi difficili da scardinare.

A proposito della Conquista, è da osservare:

a) il divario tecnologico: tranne in qualche misura gli Inca ed i Purupecha, i nativi americani non conoscevano i metalli (e comunque non quanto i Conquistadores) per non parlare delle armi da fuoco, cavalli ecc...

b) ancora più importante, il divario immunologico: le pestilenze portate dai conquistadores svuotarono rapidamente gran parte del continente e resero accessibili le relative risorse; nessuna delle aree di espansione musulmana aveva questa caratteristica ( salvo, potenzialmente, l'Oceania, comunque un bacino poco utile e troppo lontano in confronto alle ricchezze messicane e peruviane).

Certamente l'Islam aveva tutti i requisiti per diffondersi nell'intera Africa, senza l'intervento europeo (con la possibile eccezione etiope); ma avrebbe creato lì nuove nazioni musulmane (come il cristianesimo in Europa Orientale) più che grandi appendici di Imperi musulmani vicino-orientali.

Difficile stabilire una simmetria per quanto riguarda l'Indonesia; per certi aspetti mi verrebbe da avvicinarla al granducato lituano (ultima terra cristianizzata/ultima terra islamizzata), per altri alla Moscovia (periferia che tenta di centralizzarsi, crocevia commerciale) per altri ancora a Gran Bretagna o Danimarca (arcipelago)

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Ed ecco la risposta in forma interlineare di Bhrg'hros:

Perchè no?:

La tua simmetria tra Europa e Islam é basata sui gruppi linguistici, su questo non proverò mai a criticarti, non ho mai studiato questa scienza. Ma non mi sembra possibile accordarla con la mia idea. Invece, voglio spiegare meglio perché attribuisco a dei paesi musulmani dei caratteri simili alle nazioni europee (anche se non credo che questi paesi possono totalmente integrare l’idea straniera di nazione). Prima di tutto é per facilità, é più comodo per darsi una direzione, e così il lettore può riconoscere anche lui la direzione generale dell’ucronia, si sente meno perso.

Bhrg'hros:

Questo è colpa del mio modo di esporre. Il nucleo voleva essere l'equazione tra Iranici e Neolatini, Arabi e Germani, Turchi e Slavi.
Ciò procede dalla convinzione che le cosiddette Nazioni europee siano l'aborto del progetto per cui sono state formate: per esempio, il concetto che Spagnoli Francesi e Italiani siano tre Nazioni differenti (peggio ancora se vi includiamo rispettivamente i Catalani, gli Occitani e, per esempio, i "Lombardi" medioevali) è controfattuale sia rispetto alla comune origine neolatina (in larga parte indifferenziabile; casomai poi distinguibile in neolatina a sostrato italico e neolatina a sostrato (para)celtico oppure in neolatina a superstrato germanico e neolatina a superstrato arabo: in nessun caso il confine passerebbe sulle Alpi) sia rispetto all'idea nazional-imperiale costantemente coltivata soprattutto dalla Francia e per la quale l'obiettivo naturale era l'unificazione politica dal Portogallo alla Dalmazia (come minimo).
Se storicamente il progetto è fallito, essenzialmente a causa della rivalità tra le Monarchie di Spagna e Francia, ciò non comporta che le Nazioni debbano essere classificate secondo i confini statali.
Con la Seconda Rivoluzione Industriale e col XX. secolo, l'appartenenza statale ha preso il sopravvento su quella nazionale (addirittura cancellando nientemento che le tradizioni linguistiche locali! Un mutamento in precedenza avvenuto solo con la Seconda Romanizzazione = Cristianizzazione); a quel punto si è creato il confine linguistico alpino e in generale interstatale: i paesi che parlavano la medesima varietà dialettale (quasi ovunque, lungo il crinale alpino; dove no, erano comunque tutti bilingui) ed erano divisi dal confine statale hanno perso il "dialetto locale" sostituendolo con la rispettiva lingua statale e così, lungo il confine politico, si è creato un confine linguistico. Oggi dunque esiste il senso di appartenenza allo Stato, chiamato "Nazione", ma in realtà liquidatore delle vere Nazioni (N.B. non sto difendendo le "Piccole Patrie": ho esemplificato sulla Nazione Neolatina).
Per questi motivi ho insistito sul paragone linguistico nella definizione delle Nazioni.
Tutt'altro schema si deve applicare, naturalmente, se vogliamo paragonare non le Nazioni, ma gli Stati. In tal caso è ineccepibile la proposta riportata anche qui sotto; vi aderisco molto volentieri. Se propongo qualche modifica, è solo per amore di variazione (o di ipotesi alternative), non per dissenso. L'unica sottolineatura che accentuerei è che allora non si tratta di 'veri' Stati Nazionali (tantomeno di vere Nazioni), ma - al contrario - di Stati pseudo-Nazionali (come infatti sono diventati quelli europei), cioè Stati dotati di Volontà di Potenza ma di mezzi insufficienti e che, avendo fallito il proprio obiettivo di unificazione politica delle rispettive Nazioni, hanno cancellato le stesse Nazioni (in realtà l'unica che potevano: la propria) e vi hanno sostituito nuove 'Nazioni-Stato' (Nazioni modellate sullo Stato e a uso e consumo dello Stato) chiamandole, ipocritamente, "Nazioni".

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Perchè no?:

D’altra parte le nazioni europee hanno avuto ciascuna il suo ruolo nello sviluppo del continente, e volevo che uno dei paesi musulmani ricoprisse lo stesso ruolo.
Per esempio : la Francia, uno paese continentale, « carrefour » delle vie terrestri e marittime in Europa, in contatto con il Mediterraneo, l’Europa continentale, l’Europa del Nord e l’Europa atlantica. Grande potenza militare e idee di espansione e di egemonia universale. Per me questo corrisponde bene all’Egitto, " carrefour" che mette in contatto il Mediterraneo e il Mar Rosso, il Maghreb e i paesi arabi. Un paese che é stato una grande potenza militare musulmana (Fatimidi) con ambizioni di espansione e di egemonia universale.

Bhrg'hros:

Certo, da questo punto di vista perfettamente d'accordo. (Forse anche la Turchia potrebbe andar bene, ma è già 'occupata' dal paragone successivo, quello tra Turchia e Spagna.)
Significativamente, non c'è nessun riferimento agli elementi costitutivi della Nazione: "Razza", Lingua, Religione, Storia ecc. Il paragone è precisamente tra due soggetti statali dotati di sovranità territoriale e di progetti geopolitici: Francia ed Egitto. Da ciò consegue tutto il resto (qui sotto):

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Perchè no?:

Per la Spagna e la Turchia é più semplice: numerosi storici hanno già paragonato questi due imperi, senza parlare delle nostre ucronie.

Bhrg'hros:

Sono entusiasticamente d'accordo. Infatti, proprio se non parliamo di Nazioni, il paragone tra Impero Ottomano e Impero Spagnolo (Asburgico) è uno dei più evidenti della Storia.

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Perchè no?:

Per l’Italia finalmente mi sembra più giusto di aggiungere la Siria all’Arabia e alla Palestina. Formano dei paesi abitati da uno stesso popolo, il popolo arabo, rimasti sempre divisi dopo la fine dell’impero (califfale), costituiti da piccoli Stati dove c’é un grande peso dei centri religiosi, La Mecca e Gerusalemme/al-Quds. Avrei visto bene un risorgimento arabo. E per di più i porti ed emirati del Golfo Persico (oggi Emirati Arabi Uniti) avrebbero potuto svolgere il ruolo delle città mercantili in contatto con l’India, la Cina e il mondo coloniale che avrei fatto sviluppare in Africa e nell’oceano Indiano (chi al posto di Venezia ? Il Qatar ? Il Bahreïn ? Dubaï ? Bassora ?).

Bhrg'hros:

Tutto questo è impeccabile ed è migliore di quel che avevo proposto.

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Perchè no?:

Nella stessa linea, l’Olanda prenderebbe il posto dello Yemen e l’Inghilterra forse in Somalia o nel regno di Axum, anche se cerco piuttosto un’isola. Zanzibar é troppo piccola, l’Indonesia musulmana troppo lontana (e se facessi dell'Inghilterra un'altro Giappone? Ho sempre sognato scambiare la storia di queste due isole, così simili per molti versi).

Bhrg'hros:

Anche il paragone tra Inghilterra e Giappone è evidente e infatti ricorrente. E' chiaro che in tal caso non si tratta più di confronto tra Europa ("Cristianità") e Islâm, bensì delle due grandi metà dell'Eurasia: lo Spazio (culturalmente) Sinitico e lo Spazio Indo-Euro-Mediterraneo (il quale contiene al proprio interno sia la Cristianità e l'Islâm - che costituiscono un'unica sub-unità - sia le Regioni di cultura Indiana, dal Tibet all'Indonesia)

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Perchè no?:

Alla stessa maniera le potenze centroeuropee come la Germania e l’Austria sarebbero facilmente riconvertite in altre potenze continentali : una in Mesopotamia (dove una guerra di riunficazione che dà vita a un impero potrebbe funzionare) e una in Persia.

Bhrg'hros:

Forse è qui l'unico punto in cui mi permetto un leggero scostamento, non per la sostanza (che è irreprensibile come nei casi precedenti), ma per il rapporto con le motivazioni date all'equazione tra Italia e Siria-Palestina-Arabia:
"Formano degli paesi di uno stesso popolo, il popolo arabo, rimasti sempre divisi dopo la fine dell'impero (califfale)."
Tutto ciò va benissimo in relazione all'Egitto (anch'esso divenuto, col tempo, innegabilmente arabo), perché anche Francia e Italia sono formate dallo stesso popolo (è infatti poco noto, ma incontestabile, che se si considera che tutti i Sudditi / Cittadini Italiani - a parte i casi peculiari dei Walser, Tirolesi, Sloveni, Croati, Albanesi e Greci - siano tutto sommato parti di uno stesso popolo, questo stesso popolo comprende necessariamente anche l'intera Francia, oltre a molto altro).
La simmetria finisce invece per perdersi in riferimento alla Turchia, ovviamente non araba, mentre la Spagna appartiene allo stesso popolo di Francia e Italia. Questo, comunque, è il prezzo da pagare se consideriamo gli Stati e non le Nazioni.
Il reciproco accade con la Mesopotamia, in maggioranza araba, mentre la Germania (o l'Austria) non appartengono - almeno dal Basso Medioevo in poi, quest'ultima (in precedenza Salisburgo era protoladina e Innsbruck è stata ladina fino al XV. secolo; trascuriamo il passato slavo di tutto il resto dell'Austria storica) - allo stesso popolo dell'Italia e della Francia. Anche in questo caso, il principio iniziale per cui consideriamo gli Stati e non le Nazioni giustifica la dissimmetria, che qui però non mi sembra controbilanciata da una simmetria in campo politico, perché in Mesopotamia la "guerra di riunificazione" che dà "nascita a un impero" è stata opera degli Ottomani nel XVI. secolo, il che corrisponderebbe a una Germania unificata dalla Spagna (Carlo V.), mentre storicamente proprio da quell'epoca è iniziata la fase di massima divisione della Germania che ha condotto alle guerre di Religione e alla Guerra dei Trent'Anni.
Il paragone della Persia con l'Austria è invece eccellente da tutti i punti di vista, persino sul piano etnolinguistico (Impero Plurinazionale), e addirittura si presterebbe a un addentellato confessionale (diffusione della Shî'a da parte dei S.afâwidi : Controriforma favorita dagli Asburgo) se non fosse che, in generale, il Cattolicesimo si presta piuttosto a un paragone con l'Islâm sunnita...

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Perchè no?:

Per la Russia penso a un paese del Centro dell’Asia: Afghanistan, emirato di Samarcanda o di Bukhara, impero Moghul ecc.

Bhrg'hros:

Qui forse la Geografia finisce per prevalere sulla Storia (verrebbe a mancare un paragone per l'imperialismo di marca panslava esercitato dalla Russia in Europa; il Raj britannico in India non avrebbe un parallelo stringente in Russia ecc.)

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Perchè no?:

I paesi del Caucaso potrebbero facilmente fare le veci della Svizzera, ma credo di preferire i monti Zagros per questo (Kurdistan? Armenia?).

Bhrg'hros:

Ottimo (mi scuso per gli apprezzamenti, che non sarei autorizzato a fare, ma l'entusiasmo mi prende la mano)

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Perchè no?:

Il Maghreb (nell’ucronia minacciato dalla Cristianità) prenderebbe il posto dei nostri Balcani, progressivamente riconquistati dal l’impero asburgico, ma con minoranze cristiane superstiti...
Cosa ne pensi, rimane una certa coerenza, no?

Bhrg'hros:

Certamente. Adesso mi piacerebbe procedere con l'esperimento ucronico in versione 'simmetrizzante' (che penso costituisca l'interesse principale di tutta la proposta): poste le basi, arriverà anche la 'deduzione' delle conseguenze storiche (erano già preannunciate, no?) - mentre da parte mia mi sono ritirato e non ho sviluppato nient'altro dopo il paragone iniziale (in effetti pensavo, un po' staticamente, che le conseguenze fossero implicite nell'impostazione del parallelismo: assimilati, per esempio, gli Ottomani ai Russi, ne sarebbe derivata una Superpotenza turca industriale e fornita di arsenali nucleari; dal paragone tra Inghilterra ed Egitto sarebbe conseguito un Impero Egiziano su tutti gli Oceani; dal paragone tra Persia (settentrionale) e Francia almeno un paio di riedizoini bonapartistiche degli Imperi Achemenide e Sâsânide ecc. ecc.)

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Ma non basta. L'amico Iacopo ha avuto un'altra delle sue idee simmetrizzanti:

Mi sono rimesso al lavoro sulla mia ucronia dedicata al Canale di Augusto, e questo mi ha fatto sbocciare una serie di ideuzze, dalla Cina indoeuropea (grazie ai Tocari), alla Russia ebraica (Kyev fa la stessa scelta dei Kazari) ad altro.

Lo spunto che mi è parso più divertente è questo: la rivoluzione abbaside indebolisce la presenza islamica in Asia, ed i Turchi Oghuz prima e Seldjuk poi non si convertono all'Islam, operando la distruzione dell'islam asiatico quattrocento anni prima di Hulegu Khan. L'islam non penetra in Asia, escluso per il medio oriente ed il golfo persico, e la religione dominate dalla Cina agli urali è il Buddismo Mahayana. Vediamo lo sviluppo.

I perso-horasmiani erano appena riusciti a mettere sul trono il primo califfo abbaside, che subito iniziano i problemi ad oriente. I generali cinesi stanno guidando eserciti di turchi ala conquista dell'Asia centrale: non si tratta di vera espansione, per l'impero Tang (che peraltro sta iniziando la sua fase di declino), ma del tentativo di tenere i popoli turchi lontano dai propri confini. Storicamente nel 751 gli arabo.khorasaniani sconfissero i sino-turchi a Talas, e la Cina perdette il controllo sull'Asia centrale -senza farsi ma più rivenire la voglia di averlo, in effetti. Ma cosa accade se a Talas vincono i cinesi? L'annessione della transoxiana e dei territori limitrofi al Celeste Impero è improbabile, per non dire impossibile: per i Tang era un problema già solo controllare Turfan o il bacino del Tarim. La vittoria sarebbe stata dunque colta dalle nascenti tribù turche e turcomanne, che invece di infiltrarsi, passando dalla parte del vincitore, nell'impero abbaside, avrebbero potuto iniziare una bella invasione come non se ne vedeva dai tempi degli Eftaliti. La Cina avrebbe mantenuto un primato di prestigio, e probabilmente l'intera area abitata dai turchi occidentali sarebbe stata convertita al buddismo cinese (con sacche di taoismo qua e là, forse). L'elemento arabofono e islamico viene quindi eradicato dal furore degli invasori Oghuz, che conquistano prima il khorasan, poi l'Iran occidentale e non più tardi nel 900 prendono Baghdad. Quindi niente Ghaznavidi né Ghuridi, e niente sultanato di Delhi: l'India rimane per lo più induista e buddhista e deve subire le invasioni turche fin dal decimo secolo.

Cosa accade in medio oriente? Orde di fuggitivi ne invadono le città, portando racconti di madrasse e moschee in fiamme, di saccheggi e dell'avverarsi della profezia della diciottesima sura, sui popoli idolatri di Gog e Magog. I Fatimidi si impongono come "prescelti da Dio" per respingere i turchi pagani, e tentano la difesa in Jaziriya, Siria e Azerbaijan. Se riescano a bloccare gli invasori o se vengano a loro volta travolti (in gioco c'è il destino etnico e religioso del medio oriente) dipende essenzialmente dall'impero bizantino, che con la sua alleanza può effettivamente far pendere la bilancia da una parte o dall'altra. Si alleeranno coi nemici di un tempo, per far fronte alla comune minaccia, oppure sceglieranno di liberarsi per sempre dell'islam, rischiando però di dover affrontare un nemico altrettanto agguerrito e feroce, a cose concluse?

In ogni caso l'espansione araba e islamica in asia è finita. la via della seta potrebbe essere bloccata per un po', quindi si riaprono le rotte mercantili del mare arabico, e la diffusione della religione passa dalla spada alla parlantina del mercante: l'India meridionale e l'Indocina conosceranno un islam sufico simile a quello che i mercanti maghrebini portarono nell'ansa del Niger. i regni telegu e dravidici dell'estremo sud dell'india potrebbero convertirsi abbastanza presto (Vijayanagara si chiamerà Dar al Fatah -Daralpatta- e sarà fondata in funzione anti-indu e anti-turca), così come i principati del gujarat, che intesserebbero una fitta rete di scambi con Oman e paesi del golfo rimasti mussulmani (immagino che per quanto feroci i turchi non distruggano una fonte di ricchezza come il porto di Bassora, che quindi diventa una città interconfessionale). Da qui l'Islam si diffonderebbe in Indonesia, indovina e Filippine, e potrebbe giocare il ruolo storicamente avuto dal buddismo theraveda. L'islam diviene una religione tropicale.

Viceversa, la Persia è stabilmente buddhista, anche se gli elementi sciiti acquistano un ruolo importante, arrivando alla creazione di un paio di religioni sincretistiche. L'elemento etnico persiano è sensibilmente ridotto rispetto alla nostra Timeline, e potrebbe anche mantenersi mussulmano, isolato nel Fars o nel Luristan. La regione del deserto di Lut, dell'Ajam e dell'antica Media diviene la nuova patria degli oghus, ed oggi forse avremmo enormi statue monolitiche del Buddha scolpite nella roccia dei monti del Tauro.

Le crociate potrebbero iniziare prima, ma non è detto: oltre alla debolezza islamica è necessario anche un certo sviluppo europeo. In ogni caso potrebbero avere esito migliore (per i franchi). Manzicerta si ripete come nella nostra Timeline, ma ovviamente gli invasori sono buddhisti, quindi l'Anatolia non conosce l'islam. Niente Rumi, o meglio, Rumi buddhista. Verso i nuovi arrivati però l'europa ha un atteggiamento meno chiuso che verso l'islam, quindi potrebbero nascere affascinanti legami fra nazioni europee e imperi turco-buddhisti. In ogni caso nel 1200 e rotti arrivano i mongoli e buonanotte ai suonatori.

Ovviamente gli Ilkhan di Persia (ma si chiamerà ancora così?) non si convertono, così come un secolo e mezzo dopo Timur non è un combattente per la fede ma un semplice re. Le invasioni successive comunque pongono il sigillo alla presenza ben radicata del buddhismo in Asia centrale e area iranica. Non credo che si sviluppi uno stato Ottomano, ma dei turchi potrebbero prendere il controllo di Costantinopoli convertendosi al cristianesimo. La storia dell'Asia centrale in epoca moderna potrebbe seguire la falsariga di quella della nostra Timeline, con lo sviluppo di confraternite Nicaya (Hinayana) al posto delle turuq sufiche della regione. Nel 1526 Babur Khan cala in India restaurando la religione buddista come religione di stato, gli indu sono dapprima accettati, poi perseguitati ed infine si fondono con i nuovi arrivati.

Che ne dite?

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Così gli risponde il nostro islamista Falecius:

Non male: secondo me sottovaluti il ruolo dello zoroastrismo e la vitalità dell'area di civiltà persiana, però l'idea è interessante. Quello che dici sull'Islam "tropicale" è accaduto all'incirca anche nella nostra linea: il paese con maggior popolazione musulmana al mondo è l'Indonesia!

Qui sotto: la possibile bandiera di una nazione a maggioranza zoroastriana (grazie a Perchè No?)

La possibile bandiera di una nazione a maggioranza zoroastriana (grazie a Perchè No?)

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Al che Iacopo gli risponde:

È bastato l'accenno di Falecius allo zoroastrismo per aprirmi un mondo: resistenza degli elementi preislamici nel nord dell'Iran, e probabile nascita di una civiltà neo-zoroastriana. I turchi sono presenti in Anatolia molto prima rispetto alla nostra Timeline, quindi l'elemento persiano penetra più profondamente in questa regione. A sua volta il buddhismo del nikkaya potrebbe trovare il suo nido nelle regioni del Caspio (come lo sciismo) e in Asia minore: a suo tempo esso potrebbe essere la spina dorsale di una riscossa iranica, esattamente come lo sciismo nella nostra Timeline.

Cosa accade dunque allo sciismo vero e proprio? Probabilmente trova rifugio a Bassora, e da qui potrebbe nascere una vera divisione dell'Islam. Da una parte quello tradizionale, legato alle carovane dei mercanti e dei beduini, che si sviluppa in Siria meridionale, Arabia occidentale e Africa del nord, con il suo centro nevralgico a Il Cairo. Dall'altro un islam sciita, centrato sulla navigazione, che si sviluppa dai territori ancora mussulmani del golfo persico verso l'Oman, lo Yemen e la Somalia, fino nel Deccan, in Indonesia, Malesia, Cambogia, Filippine e forse Vietnam. Immagino questo sciismo marino come una potenza mercantile in qualche modo affine al nostro Portogallo, nell'esplorazione delle indie orientali. l'Etiopia e l'Arabia potrebbero essere i luoghi dello scontro fra le due correnti.

Tra l'altro in questo modo si creerebbe una delle inversioni che appassionano molti di noi, con Medio Oriente, Iran, Asia Centrale e valle dell'Indo darmici, e Deccan e sudest asiatico musulmani!

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MAS invece si domanda:

Ma i Turchi all'epoca, non erano almeno parzialmente e superficialmente Cristiani Nestoriani (il popolo del Prete Gianni, ritenuto erroneamente, per molto tempo, quello Abissino, era, nalla realtà probabilmente formato da Turchi Nestoriani)?

Io vedo un 'Asia Centrale e parte del Medio Oriente ricristianizzata e un'alleanza Turco-Bizantina in funzione anti-mussulmana; magari in un secondo tempo i turchi avrebbero attaccato i Bizantini (che temporaneamente si sarebbero ripresi Siria, Palestina e Mesopotamia settentrionale e, forse, l'Egitto, tutte regioni all'epoca a stragrande maggioranza cristiana), li avrebbero sconfitti a Manzicerta, avrebbero occupato Costantinopoli e creato il Sacro Romano Impero Turco...

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E Falecius replica:

C'erano anche turchi nestoriani, ma credo la maggioranza fosse buddhista. Comunque il POD è consistente più con una penetrazione del buddhismo o delle religioni cinesi (il patriarcato nestoriano era protetto, fino ad un certo punto, dagli Abbasidi; una vittoria cinese a Talas non rafforzerebbe il cristianesimo centro-asiatico). Inoltre non so fino a che punto i turco-nestoriani potessero volersi alleare a Bisanzio contro i musulmani (che sarebbero in questo caso i Buyidi sciiti iranici e altre dinastie locali tardo-abbasidi in lotta tra loro). Considera che i Fatimidi avrebbero assicurato alle varie chiese orientali più libertà che i bizantini (erano, tranne la triste parentesi di al-Hakim, particolarmente tolleranti verso ebrei e cristiani).

Monofisiti e altri dissidenti avrebbero preferito una dominazione musulmana ad una ortodossa o cattolica, così come del resto è accaduto nella nostra linea.

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MAS ribatte a sua volta:

Nella realtà erano in maggioranza di rito sciamanico e tengrianico (forme di animismo); seguivano il Nestorianesimo e in minor misura ebrei (Khazari), buddisti e zoroastriani.

Quanto alla vittoria cinese a Talas, si tratterebbe di una vittoria indiretta dei Cinesi (i Tang erano in fase di forte declino); i veri vincitori sarebbero state le varie tribù turche che, penetrando nella Persia solo parzialmente islamizzata avrebbero accentuato la loro conversione al nestorianesimo e in minor misura allo zoroastrismo; recidendo sempre più il loro legame con la cultura cinese e col buddismo.

Attorno al 950 avrebbero stretto un'alleanza a distanza con i bizantini (poco tolleranti, è vero, ma pur sempre cristiani) e avrebbero dato inizio all'invasione della Media, del Loristan e della Mesopotamia (ancora in mano mussulmana); nel contempo i bizantini (con maggior successo rispetto alla ns. LT) avrebbero rioccupato l'alta Mesopotamia, la Siria e la Palestina.

Attorno al 1050-1070, le divergenze religiose tra turchi (oramai a forte maggioranza nestoriani) e bizantini (occupati in una difficile "reconquista" dell'Egitto e alla difesa dei domini in Italia) avrebbero portato ad una guerra che avrebbe visto il successo totale dei turchi che avrebbero occupato Siria, Anatolia, Caucasia e Palestina sottraendola ai bizantini.

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Diamo spazio alla domanda di aNoNimo:

Quali modifiche ucroniche bisogna apportare alla HL affinché la Persia / Iran sia ancor oggi una potenza mondiale, al pari di Cina e India, come lo era al tempo di Dario I di Istaspe e di Cosroe II Parwiz?

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Gli risponde Tommaso Mazzoni:

Io ho avanzato questa proposta. Ho capito però che tu parlavi di un PoD posto nell'età antica.

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E Paolo Maltagliati risponde:

Anche perché sono convinto che il destino di vera potenza mondiale è fruibile solo nel caso la Persia entri in uno dei due imperi ai suoi confini: Costantinopoli o Cina. La terza alternativa è che conquisti l'India o, quantomeno l'Indoaria.
Nel primo caso può secedere, o può raccogliere o perdere pezzi per strada nel momento in cui l'impero esplode, ma il solco ideologico viene tracciato e Ctesifonte(o altro) diventa la terza Roma
O comunque sede di una traslatio imperii.
Non voglio toccare il tema religioso per restare sul generico, ma va da sé che una cristianizzazione sarebbe presumibile e politicamente auspicabile.
Resta da chiedersi la composizione etnolinguistica e religiosa dei popoli delle steppe (i turchi oggi potrebbero essere considerati al pari dei normanni)
Il secondo caso è più complesso oltre che meno ovvio (credo che il destino 'naturale della Persia poi guarda a ovest, non a nord-est), perché dipende tanto dal momento in cui succede e dalle ondate di isolazionismo culturale o tentativi di sinizzazione dell'altopiano iranico. Il viceversa è immensamente più difficile (la penetrazione dell'elemento iranico in Cina intendo)
Il terzo caso è allo stesso tempo più semplice politicamente, ma a naso probabilmente è quella che militarmente richiede il maggior spargimento di sangue. Anche qui però serve una religione 'imperiale' e 'universale' che dubito lo zoroastrismo riesca a essere (non tanto da sovrapporsi all'Induismo, perlomeno. E ho seri dubbi anche sul contrario, anche se non del tutto infattibile, dato che la base dell'Avesta e dei Veda è in fondo la stessa). Tifo il buddismo (quale? Per me Mahyana).

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Tommaso riprende:

Ma se i Savafidi non decadono e abbattono e annettono l'Impero ottomano?

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Paolo gli risponde a stretto giro:

Too late, Tommaso. Ok, so che può sembrare un paradosso, visto che i Safavidi hanno dimostrato grande vitalità, e persino un certo, limitato, espansionismo, ma il germe della loro decadenza o, quantomeno della loro incapacità di espandersi economicamente e culturalmente nel mondo, è già in seno alla loro ascesa. Poi si può ben dire che se Kaldiran fosse stata diversa, allora anche la Persia sarebbe stata diversa da quel che è, ma perché Kaldiran andasse diversamente, la Persia stessa doveva essere diversa...

Molto spesso si dice, anche qui, che l'impero ottomano altro non è stato che la riproposizione di Bisanzio con altra religione e altra etnia dominante. In realtà per molti aspetti sì, ma non per tutti: il primo e fondamentale aspetto è che ha reso il levante una frontiera culturalmente molto meno permeabile anche a contatti col resto del mondo. Per la Persia il Levante in mano ottomana ha smesso di essere una porta per essere semplicemente un muro, una frontiera non solo politica, ma anche sociale, culturale e tecnologica. Isolata dai due motori del progresso tecnologico del mondo moderno, come poteva sperare di competervi per il dominio delle risorse.

È per questo che penso che la Persia, per 'vincere', deve prima 'perdere', passatemi il gergo bambinesco. Poi, vero che di occasioni non ce ne sono solo nel tardo antico e se le scelgo è perché a me paiono più chiaramente individuabili.

Un'idea su questa riflessione è una disfatta totale a Kaldiran molto più che in HL, cui segue una disgregazione politica devastante che apre alla conquista ottomana. Peraltro, ciò ritarda la conquista ottomana dell'Egitto almeno di un decennio, che può essere speso nella costruzione del Canale di San Marco.

- Gli ottomani conquistano la persia, ma i persiani conquistano l'impero. Crescente iranizzazione della corte ottomana.
- Maggior collaborazione con Venezia per la 'promozione' del canale
-Portogallo costretto a un'empia alleanza per mantenere e sviluppare la sua rete nelle indie orientali, sfruttata da Veneziani e Iranici. Ormuz e Aden perni del commercio mondiale.
-Guerre ripetute e senza sbocchi in industan e afganistan nel XVIII secolo innescano la decadenza, accelerata poi dalle continue guerre con la Moscovia/Russia e la Lituania/Polonia per il controllo delle vie commerciali in Est Europa e Asia Centrale
-perdita progressiva di Gibilterra, Circassia, Egitto, Ucraina e Afghanistan tra XVIII e inizio XIX secolo;
-tensioni turco-iraniche e spaccatura dell'impero; la parte turca crolla nel giro di 50 anni, la parte arabo-iranica, senza Anatolia e Rumelia si riprende.
-WWI nel 1904/5: Iran, Giappone, Austria, Turchia, Germania vs Francia, Russia, Romània. Gran Bretagna neutrale, ma filo alleanza; Italia nell'Intesa.
Sconfitta dell'intesa, restaurazione del Sacro Romano Impero
-Guerra fredda tra Sacro Romano impero e Impero d'Oriente per il possesso di Costantinopoli, con Usa e UK alla finestra come terzo polo.
-WWII, o Anglosaxon civil war: Impero d'Oriente, impero giapponese e Uk contro Usa, Cina e Sri. Vittoria della seconda coalizione, restaurazione dell'Impero Romano; Inghilterra, Scozia, Galles, Irlanda e Cornovaglia negli US (senza più la A)
-Guerra fredda tra US e IR.

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Tommaso insiste:

Secondo me Kaldiran poteva tranquillamente finire in trionfo Persiano con pochi cambiamenti..

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Paolo non è da meno:

Ma ciò non credo avrebbe cambiato il destino persiano di media potenza. Dubito infatti della capacità persiana di conquistare Siria e Anatolia.

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E ora, il parere in proposito di Bhrg'hros:

Sottoscrivo tutti gli interventi, a partire da quest’ultimo, che desiderei sviluppare secondo il modello proposto da Paolo (che appunto condivido in pieno).

Quest’ucronia è nel segno della teoria di Oswald Spengler, che chiama Nazione Persiana il processo storico centripeto del Vicino Oriente; è altresì un mio sogno giovanile, quando abitavo a Tehrān e speravo che lo Šāh ricostituisse il Califfato assommandovi l’Impero Persiano (Achemenide e Sāsānide) e quello Ottomano...

Il primo passo successivo nella stesura, quello relativo ai rapporti con gli Europei (Bizantini e Potenze Coloniali), mi pare abbastanza semplice, perché – in base a quanto discusso sopra – permette di recuperare le ucronie in cui (ahimé) non esiste l’Impero Ottomano, con le relative conseguenze in Europa, segnatamente per quanto riguarda la Successione polacca nel 1576 (Rodolfo II), francese nel 1598 (Guisa), svedese nel 1599 (Sigismondo III), russa nel 1612 (Ladislao Wasa), inglese nel 1688 (Stuart), spagnola – in questo caso anche coi Paesi Bassi Settentrionali e il Portogallo – nel 1700 (Arciduca Carlo), gonzaghesca nel 1746 (Lorena), sabauda nel 1825 (Este) e stuarda nel 1875 (Francesco Ferdinando). Ometto l’argomentazione, già molte volte pubblicata, anche se sono pronto a ridiscuterne; mi preme invece di sottolineare che il verso del vettore causale è dalla Divergenza persiana a quelle europee (il contrario non produrrebbe una Persia Potenza mondiale), in modo tale che, anche nella prospettiva più irenistica, dalla morte (naturale) di Rodolfo (qui III come Imperatore) l’Impero Persiano si trova circondato da un’unica Potenza Coloniale, accanto cui esistono soltanto la Danimarca, l’Alta Navarra e il Giappone (questo succede a cancellare l’Impero Ottomano...).

Se può interessare, Čāldirān / Çaldıran si pronuncia più o meno come se in italiano fosse scritto <Cioolderòon>.

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Cosa ne pensate? Per farmelo sapere, scrivetemi a questo indirizzo.

Finora hanno aderito al progetto delle ucronie simmetriche gli amici Perchè No?, nella sua lunga ucronia del Re Sole morto prematuramente, e Dans e Bhrg'hros nella loro idea di scambiare tra loro Italia e Jugoslavia (un'ucronia purtroppo d'attualità). Se volete partecipare anche voi al gioco di ruolo con proposte o ucronie, scriveteci a questo indirizzo.


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