IL QUESTIONARIO DI PROUST

Il questionario di Proust compilato dall'amico Michele:

mi piace di più di me stesso/a: La cosa che mi piace di più di me stesso è di essere molto socievole, mi piace parlare con le persone, soprattutto con quelle che molte volte la gente parla poco per "vergogna" perchè sono meno accolturate di molti, ma che in realtà hanno delle bellissime storie ed esperienze.
La cosa che più detesto di me stesso/a: Ridurmi sempre all'ultimo, soprattutto con le cose importanti come lo studio.
Quello che mi fa piacere un uomo: La simpatia, poter fare un discorso serio e all'occorenza anche dire stupidaggini con lui.
Quello che mi fa piacere una donna: La simpatia, la fedeltà, e poter parlare liberamente con lei.
Cosa ci vuole per diventarmi amico: Essermi vicino nei miei continui momenti di sconforto, e poter parlare di tutto, andando dalle cose serie alle cose più stupide.
La volta che sono stato/a più felice: Quando sono riuscito a superare il mio debito formativo in quinto ginnasio, e il fidanzamento con la mia attuale ragazza.
La volta che sono stato/a più infelice: Quando fui bocciato, e tutte le volte in cui litigo con la mia ragazza.
In che cosa mi trasformerei, se avessi la bacchetta magica? Mi trasformerei in un albero, o in un gufo, e vorrei vivere per sempre all'interno di una foresta, solitario e solo col silenzio della foresta.
Cosa sogno di fare da grande? Da grande vorrei fare il capitano dei carabinieri, vorrei aiutare gli altri, e stare al contatto con molte persone.
L'errore che non rifarei: Farmi bocciare, piano piano capisci quante opporunità e amicizie hai perso.
La persona di cui sono segretamente ma follemente innamorato/a: Tanto segretamente non direi: la mia ragazza.
La persona che invidio di più: Ce ne sono parecchie, ma in generale chi ha la vita facile e che pensa che tutto le sia dovuto.
La persona che ammiro di più: Tante, Steve Jobs, Turing, la mia fidanzata, i miei genitori,qualche mio professore.
La persona che ringrazio Dio di non essere: Un assassino o un delinquente in generale, avrei troppi rimorsi.
Tre libri da portare sull'isola deserta: Niente di nuovo sul fronte occidentale, un libro di fiabe giapponesi, Storia di una ladra di libri, di Markus Zusak.
Il libro che dovrebbe avere un seguito:  
Il rosso o il nero? Il rosso mi piace di più come colore, ma anche il nero ha il suo fascino, è misterioso, non saprei decidere.
Il capriccio che non mi sono mai tolto/a: Dire quello che penso a persone che odio ed odiavo.
L'ultima volta che ho perso la calma: Con una professoressa che si è comportata con me in modo sleale.
Chi vorrei fosse il mio angelo custode? Mi piace molto quello che già ho, non me ne posso lamentare.
La volta che mi sono sentito fiero/a di essere italiano/a: Quando sentii parlare di Enrico Fermi, di Galileo, di Virgilio, di Cicerone.
La volta che mi sono vergognato/a di essere italiano/a: Ora, quando siamo perennemente il fanalino di coda del mondo, quando una volta eravamo il punto di riferimento.
Cosa farei per sostenere ciò in cui credo? Cercherei in ogni modo di far capire agli altri che ho ragione, ma mai con le maniere forti, come diceva un noto scrittore "non accetto quello che dici, ma mi farei uccidere per poterti far esprimere quello che dici" (lo so, non era così la frase, ma a grandi linee ci siamo)
Come vorrei morire? Vorrei morire con i miei cari vicino, in un clima non triste, ma allegro.

 


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