DUEMILA ANNI DI IPERIMPERO

(1506 - 2758 aUc = 753 - 2005 d.C.)


Quanto segue non pretende di essere una trattazione esaustiva della storia dell'Iperimpero nel corso del Medioevo e dell'Età Moderna, ma solo una sua breve sintesi, perché un discorso più ampio richiederebbe ben altro che un solo capitolo, ma almeno una trentina di essi. Cercherò di essere ad un tempo esaustivo e sintetico, curando di lasciare nel racconto quei buchi che consentono alla fantasia del lettore di insinuarsi in essi e di lavorarci su, come fa un'esperta ricamatrice su di un telo ancora bianco.

 

Le leggendarie imprese di Carlo Magno

Dunque, come abbiamo già detto nel capitolo precedente, se il Medioevo storicamente inizia nel 595 d.C. (1348 aUc), esso per così dire « entra nel vivo » nel 753 d.C. (1506 aUc), allorché Giustiniano interrompe la serie degli imperatori germanici, iniziata con Odoacre e Teodorico, dopo una lunga guerra che devasta l'Italia e l'Europa, mandando in rovina gran parte delle opere pubbliche fiorite durante l'età classica. Giustiniano muore nel 765 d.C. (1518 aUc), ma la dinastia greca che gli succede ha breve vita, perché i Longobardi, stanziati nell'Italia centrosettentrionale fin dai tempi della dinastia Balbea, si ribellano ad essa e danno vita ad una nuova guerra che insanguina l'Italia. Il loro scopo è quello di occupare Roma, ed il debole Giustino II, succeduto a Giustiniano, non riesce a far nulla per impedirlo; allora il Papa Stefano II invoca l'aiuto dei Franchi, che nell'ambito dell'impero sono riusciti a ritagliarsi una forte autonomia dall'Elba ai Pirenei, e prima il loro sovrano Pipino detto il Breve, poi il figlio Carlo I scendono in Italia, sconfiggendo a più riprese Longobardi e Bizantini. Carlo inCarlo Magno, il più grande imperatore del Medioevo particolare sottomette tutta l'Italia (774), poi la Germania e la Polonia (783), quindi si spinge in Britannia, ormai diventata Inghilterra, cioè terra degli Angli (787); attacca poi la Spagna, dove si sono stanziate popolazioni arabe, e la sottomette (791). Dopo aver affidato il regno al figlio Pipino, allestisce una grande spedizione alla conquista dell'alloro imperiale, e con 140.000 uomini sbarca in Africa, dove ottiene la sottomissione di Egitto, Etiopia ed Arabia. Conquista il Santo Sepolcro di Gerusalemme (796), ma non riesce a sconfiggere i Sasanidi persiani che lo fermano a Teodosiopoli in Armenia (797); risale allora verso Bisanzio e sconfigge l'usurpatrice Irene, l'unica donna a tenere la corona dell'Impero d'Occidente, peraltro in contrasto con il Papa (autunno del 799). Tornato a Roma, il Papa Leone III, che egli ha appena salvato da una congiura di palazzo organizzata contro di lui dal Senato, lo incorona imperatore d'occidente nella notte di Natale dell'anno 800 (1553 aUc): è la prima volta che un imperatore riceve la corona dalle mani del Papa.

Carlo, cui già i contemporanei accordano il titolo di Magno, ha successo nel suo sforzo di rialzare la situazione europea gravemente compromessa, ma la sua opera si limita ad un restauro, non ad una nuova creazione, poiché egli può solo riconquistare le province rimaste all'impero dopo la gravissima crisi del settimo secolo, e non riesce invece a sottomettere di nuovo ne' i russi ne' i persiani, passati stabilmente nella zona d'influenza dell'Oriente. Egli si fa erigere un grande palazzo imperiale ad Aquisgrana in Germania (oggi Aachen), che succede a Costantinopoli come residenza augustea, e protegge gli scrittori come Eginardo, autore della Vita di Carlo, che fa discendere l'imperatore addirittura dall'eroe troiano Antenore, lo storico longobardo Paolo Diacono, il poeta Teodolfo ed il monaco Alcuino, cui Carlo affida il compito di ricostruire il sistema scolastico dell'Impero, le famose Scuole Palatine. Non è perciò illecito parlare di Rinascenza Carolingia.

 

Il Secolo Ferreo

Alla morte di Carlo Magno nell'814 (1567 aUc) gli succede l'unico figlio maschio superstite, Ludovico il Pio, cosiddetto per la propria assiduità nella pratica religiosa, che sconfina nel fanatismo e nella tetraggine. Nonostante il crescente malumore degli Arabi, la cui religiosità rifugge per natura e lunga tradizione da ogni interpretazione pietista e reazionaria, che invece caratterizza il Medioevo Europeo, Ludovico riesce a conservare l'unità dell'Impero d'Occidente, unità che invece è gravemente minacciata alla sua morte dalla lotta che scoppia tra i suoi tre figli Lotario, il primogenito ed erede, Carlo II il Calvo e Ludovico II il Germanico. Le lunghe contese hanno fine con il trattato di Verdun dell'843 d.C. (1596 aUc) con la tripartizione dell'occidente: a Lotario vanno Italia, Balcani, Egitto ed Etiopia oltre al titolo di Augusto; a Carlo il Calvo toccano la Spagna, la Francia, la Britannia, tutto il resto dell'Africa ed il titolo (riesumato) di Svetonio; a Ludovico II toccano la Germania, la Polonia, la Scandinavia, la Russia meridionale ed il Vicino Oriente, oltre al titolo di Cesare. I decenni successivi sono travagliati da una lunga guerra tra i figli di Lotario e quelli di Ludovico II per la successione al trono, lotta che si estende ai loro vassalli e feudatari, travolgendo tutta l'Europa. Il potere politico centrale tende a dissolversi perché i feudatari che spalleggiano i discendenti di Carlo Magno in lotta per il titolo vedono accresciuta via via la loro potenza, tanto che nell'877 d.C. (1630 aUc) con il capitolare di Kiersy, il Cesare Carlo il Calvo, autoproclamatosi Augusto, è costretto a concedere ai suoi vassalli l'ereditarietà dei loro feudi, cosicché in Europa la debolezza del potere centrale contro gli attacchi di pirati saraceni e di predoni russi favorisce la formazione di unità autonome su base etnica, governate sotto vari titoli (duca, visconte, barone, conte, marchese, ecc...) dai Grandi dell'Impero. Una luce pare riaccendersi nell'882 d.C. (1635 aUc) quando Carlo III il Grosso, figlio cadetto di Carlo il Calvo, rimane unico imperatore alla morte dei fratelli, ma già nella Dieta di Tribur dell'887 egli è Vestizione di un cavaliere medioevale costretto dai Grandi dell'Impero ad abdicare. Questi Grandi Nobili, non essendo in grado di controllare da soli il territorio, ne affidano una parte a dei vassalli, i quali a loro volta concedono delle terre a dei valvassori, e questi a dei valvassini; così, nella pratica, l'autorità iperimperiale si dissolve in Occidente. Comincia purtroppo un secolo di anarchia, detto il "Secolo Ferreo", nel quale si susseguono una cinquantina di imperatori ed almeno altrettanti pontefici, continuamente creati e continuamente rimossi. Emblematico di questo secolo è il caso di papa Formoso (6 ottobre 891 - 4 aprile 896), fatto riesumare dopo la morte, fatto processare come eretico dalle fazioni nobiliari a lui avverse ed infine buttato nel Tevere (897). A questo macabro rituale è stato dato il nome di "concilio cadaverico"!

Roma è insomma in piena decadenza; chi prospera in occidente è il mondo arabo, che è stato riunificato sotto il califfato di Baghdad fondato nel 796 d.C. (1549 aUc) da Al-Mansur, solo nominalmente vassallo dell'Imperatore d'Occidente. Gli Arabi sviluppano l'algebra, la trigonometria e l'astronomia, entrano in stretti rapporti commerciali con l'Impero d'Oriente e giungono a riconquistare il Golfo di Guinea, continuamente scosso da guerre tribali e ridotto allo stremo dall'assenza di un'autorità forte. Il leggendario navigatore Simbad, poi deformato dalla leggenda nei racconti delle Mille e Una Notte, esplora le coste dell'Africa Orientale fino al capo di Buona Speranza, compie almeno venti viaggi lungo le coste dell'India, di Sumatra e della Cina, e tocca anche l'Australia. Sconfitti da Carlo Martello, nonno di Carlo Magno, nella battaglia di Poitiers (732), gli arabi hanno rinunciato però ad attaccare l'occidente per conquistare la corona imperiale, limitandosi a scorrerie piratesche sulle coste europee e persiane.

In Europa l'unica potenza politica a sorgere durante il Secolo Ferreo è quella degli imperatori sassoni, che dal 961 al 1000 (1714 - 1753 aUc) tentano di riportare ordine nell'Impero, ma la loro autorità effettiva non riesce ad estendersi al di là dei confini di Italia e Germania, nonostante la campagna con cui Ottone I di Sassonia riesce a ridurre all'obbedienza i popoli dei Balcani sollevatisi contro di lui (battaglia sulla Lech). Ottone III, nipote di Ottone I e figlio della principessa greca Teofano, tenta di porre fine al Secolo Ferreo ottenendo l'obbedienza di Vichinghi, Polacchi, Ungheresi e Greci, e riportando ordine a Roma con l'elevazione al soglio pontificio di Gerberto Aureliano [Gerbert d'Aurillac], già suo precettore, con il nome di Silvestro II (2 aprile 999 - 12 maggio 1003); come Silvestro I aveva collaborato con Costantino il Grande, così Silvestro II deve aiutare Ottone III nel suo ambizioso progetto di Renovatio Imperii. Gerberto ha fama di persona coltissima, è un grande matematico e fa diffondere in Europa i numeri arabi che presto soppiantano quelli romani. Ma ogni opera di riforma dell'Impero d'Occidente è troncata dalla repentina ed inaspettata invasione da parte dei Mongoli.

 

L'invasione dei Mongoli

Infatti l'Impero d'Oriente ha continuato a crescere e prosperare prima sotto la dinastia cinese dei T'ang, poi sotto quella dei Ch'in ed infine sotto quella dei Sung. Si è ritirato dal 60° parallelo fino ai confini tra Mongolia e Siberia e dalle Molucche, ma nel complesso è rimasto il grande Impero che Teodosio I lasciò in eredità a suo figlio Arcadio. Tuttavia nel 990 d.C. (1743 aUc) la pace Gengis Khan in un ritratto cinese dell'impero è scossa da Temujin, capo mongolo che afferma di essere il « lupo azzurro » predetto da una leggenda, unifica tutte le tribù tartare suddite di Pechino, assume il nome di Gengis Khan ed attacca la Cina, superando la Grande Muraglia ed occupandone la capitale senza colpo ferire.  Con rapidissime e devastanti campagne, nelle quale fa valere tutta la superiorità della cavalleria leggera mongola, riduce in suo potere ogni provincia dell'impero d'Oriente, del quale si proclama imperatore detronizzando i Sung. Ma i Mongoli hanno sempre sentito come una missione quella di conquistare e governare « le quattro parti della Terra », e così Gengis Khan nel 998 varca gli Urali e sottomette gli stati Russi. Partendo da questa base, le sue orde penetrano in Europa da ben tre direzioni, e a Liegnitz (Polonia) annientano l'esercito che i Tedeschi, i Polacchi e gli Ungheresi hanno schierato a difesa dell'Occidente. E' la primavera dell'anno mille. La morte improvvisa e prematura di Ottone III, unitamente alle sciagure predicate dagli eretici millenaristi in occasione del millennio della nascita di Gesù, getta l'Europa nello scoramento, e Gengis Khan può occupare senza colpo ferire Aquisgrana, Costantinopoli ed infine Roma. Silvestro II va incontro a Gengis nella speranza di convincerlo a non distruggere la città, ma questi afferma che non ha intenzione di farlo, e pretende invece di essere incoronato dal Papa come successore di Ottone III. I Mongoli sono infatti tolleranti in fatto di religione, credono nei « quattro profeti » (Mosè, Confucio, Buddha, Gesù), e quindi per Gengis il Papa è un prete come tutti gli altri, buono per incoronarlo se in Occidente si usa così. Il Papa sceglie di obbedire e la sua scelta salva Roma e tutta l'Europa.

Intanto Ogoday, figlio di Gengis, ha occupato la Persia, ponendo fine alla dinastia dei Sasanidi, che si reggeva da quattro secoli, e le sue orde dilagano nel Vicino Oriente conquistando prima Baghdad, e poi l'Africa Settentrionale. Solo gli Etiopi riescono a sconfiggere a Napata un esercito mongolo indebolito dalle marce a tappe forzate nel deserto. In pochi anni le truppe Mongole hanno messo in ginocchio quasi tutto il mondo conosciuto.

 

Il Basso Medioevo

Gengis assume il titolo di Gran Khan dell'Iperimpero e, da Pechino, regna su quasi tutti i territori che erano stati di Teodosio: da 400 anni l'Impero non si trovava riunito sotto un'unica potestà. Egli muore nel 1027 d.C. (1780 aUc) lasciando l'Impero al figlio Ogoday, che a sua volta morirà nel 1039. Per l'Europa iniziano due secoli di ripresa, sotto la stabilità inaugurata dal dominio orientale. A vegliare sull'Europa rimane infatti il khanato di Qipciaq o dell'Orda d'Oro, fondato da Batu, altro figlio di Gengis, che dalla Russia Meridionale controlla la vita politica europea, ma a poco a poco i Mongoli assumono i costumi delle popolazioni soggiogate: in Cina si cinesizzano, in Occidente si russificano, e la dittatura straniera si trasforma in una tranquilla dominazione che vede con favore la rinascita dell'economia e delle scienze. Nel 1075 d.C. (1828 aUc) l'Orda d'Oro permette addirittura che in Germania venga incoronato Caesar Enrico di Franconia, restituendo così all'Occidente un governante occidentale. L'Alto Medioevo è terminato, e nel Basso Medioevo si vedono i germi per la rinascita.

La dinastia mongola si estingue in Cina nel 1143 d.C. (1896 aUc), e ad essa subentrano i Ming, che tentano di riprendere il controllo politico dell'Occidente. Allora Federico I Cestio Aulfo [Federico di Hoenstaufen] detto Barbarossa, il Caesar d'Occidente, sbaraglia l'Orda d'Oro e libera l'Europa dal predominio orientale, autoproclamandosi Augusto dell'Occidente. L'Oriente perde di nuovo anche la Persia, che forma una dinastia autonoma sotto i mongoli Ilkhan, ed il mondo Arabo, riunificato sotto i Mamelucchi del Cairo. L'Iperimpero torna così a dividersi in quattro. Si apre inoltre una lunga guerra tra l'Augusto d'Occidente ed il Papa sulla questione riguardante a chi tocchi il predominio nel mondo cristiano occidentale. Federico II, nipote del Barbarossa, e Papa Innocenzo III (1204-1214) si confrontano a lungo, con reciproche scomuniche, fino a che la Germania non tramonta e la corona augustea passa al francese Filippo il Bello, che nel 1303 d.C. (2056 aUc) fa imprigionare Papa Bonifacio VIII (1294 - 1304), il quale muore in cattività. I successori di Bonifacio sono tutti francesi e sono costretti a risiedere ad Avignone anziché a Roma. Ciò provoca una crisi spirituale, a cui si aggiungono i ripetuti tentativi dell'Orda d'Oro di riprendere il controllo almeno dell'Europa (un'avanguardia mongola riesce addirittura a giungere sull'Adriatico!) e la peste nera, a causa della quale nel 1347 l'Europa perde un quarto della propria popolazione. L'occidente sembra vicino al tracollo ma, paradossalmente, proprio uscendo da questa crisi trova nuovo slancio per riprendere il controllo dell'Iperimpero.

L'arresto di Bonifacio VIII ad Anagni ad opera delle truppe imperiali (miniatura della "Cronica" di Giovanni Villani)

 

Le grandi conquiste geografiche

Infatti la fine dello Scisma d'Occidente nel 1415 d.C. (2168 aUc), con la quale viene sedato il dissidio tra il Papa tornato a Roma e l'Antipapa avignonese che i francesi gli hanno contrapposto, riporta la pace religiosa in Europa. Il governatore delle Gallie Carlo IV riporta una decisiva vittoria nel 1453 d.C. (2206 a Uc) contro quelli di Inghilterra e di Germania, facendosi incoronare unico Augusto europeo, e suo figlio cadetto Enrico il Navigatore decide di cercare una nuova via verso i porti indiani e cinesi delle spezie, dato che gli Arabi, in dissidio con gli occidentali, hanno chiuso le vie del commercio. I naviganti portoghesi iniziano a colonizzare le coste atlantiche dell'Africa, e nella battaglia di Tangeri sbaragliano i Marocchini (1455). Così le navi europee, per la prima volta dopo secoli, possono tornare a varcare il temuto capo Bajador, e nel giro di vent'anni si impossessano di tutte le coste africane fino all'Angola, oltrepassando anche il limite estremo dell'Evo Antico, rappresentato dalla foce del Congo. Nel 1488 d.C. (2235 aUc) il navigatore lusitano Bartolomeo Sergio Diario [Bartolomeo Diaz] (1450-1500) tocca il capo di Buona Speranza e vi pianta il vessillo imperiale romano; l'anno dopo, Pietro Emilio Covillano [Pedro da Covilha] (1450-1545) attraversa l'istmo di Suez e giunge in Etiopia e da lì in India, discendendo poi le coste africane fino al Mozambico. Ma l'impresa maggiore è quella del genovese Caio Cristoforo Colombo (1451-1506) che, al soldo dell'imperatore, il 12 agosto 1492 salpa da Palos in Spagna, varca l'oceano e tocca una nuova terra che credeCaio Cristoforo Colombo (1451-1506) essere la Cina. Questa è la data tradizionale che conclude il lungo Medioevo. I naviganti lusitani tuttavia non credono che Colombo abbia trovato la Cina, persistono nei loro sforzi e nel 1498 Valerio Marco Camillo [Vasco da Gama] (1469-1524) riesce per la prima volta nella storia a circumnavigare l'Africa, giungendo a Calicut in India; i successivi esploratori approdano poi in Cina ed in Giappone. E i cinesi? Tra il 1405 ed il 1433 il grande ammiraglio cinese Cheng-Ho aveva compiuto sette viaggi di conquista nell' arcipelago indonesiano, in Australia e sulle coste dell'Oceano Indiano, giungendo addirittura a Zanzibar; ma alla morte di Cheng-Ho i cinesi, sempre più deboli ed isolazionisti, avevano rinunciato a quelle nuove rotte mercantili. Se fossero rimasti nell'oceano Indiano, per i naviganti occidentali avrebbero costituito dei nemici temibilissimi; ed invece, al sopraggiungere dei vascelli lusitani, la via delle Indie è sgombra.

Intanto le truppe imperiali varcano l'Oceano e prendono possesso delle nuove terre scoperte. Lucio Amerigo Vespertino [Amerigo Vespucci] (1451-1512) nel 1500 si rende conto che la terra scoperta da Colombo è un nuovo continente, subito ribattezzato America. Valerio Nonno Balbo [Vasco Nuñez de Balboa] (1475-1517) attraversa l'istmo di Panama e vede per primo l'Oceano Pacifico che si stende dall'altra parte. Giovanni Elio Caboto (1450-1502), che naviga per conto degli inglesi, giunge per primo nel Nordamerica e ne conferma la continentalità. Alvaro Nonno Cepio detto Testa di Toro [Alvaro Nùoez, detto Cabeza de Vaca] si spinge per primo all'interno del continente nordamericano. Ma purtroppo coloro che varcano l'Oceano non sono tutti esploratori o missionari: nel 1519 d.C. (2272 aUc) Ferdinando Claudio Cortese [Hernàn Cortes] attacca ed abbatte l'impero Azteco, facendo del Messico una provincia dell'Impero d'Occidente, e nel 1531 il Perù degli Inca fa la stessa fine, sotto gli attacchi di Francesco Severo Pilato [Francisco Pizzarro] e Diego Antonio Macro [Diego de Almagro]. I Conquistatori, come vengono chiamati tutti questi avventurieri, traggono in schiavitù la popolazione indigena, la costringono ai lavori forzati e, quando essa è stata decimata da malattie e fatiche, vi deportano schiavi negri catturati o acquistati in Africa. Poche voci si levano in difesa degli indigeni, tra cui quella del frate spagnolo Bartolomeo Lario Caro [Bartolomeo di Las Casas]. Purtroppo i Papi sono in altre faccende affaccendati: l'abbondanza di oro affluita in Europa in seguito alle nuove conquiste e la riscoperta delle lettere e delle arti classiche dopo il sonno del Medioevo fa fiorire il Rinascimento, con il quale Roma e le altre città dell'Impero pullulano di capolavori artistici, grazie al mecenatismo di imperatori e papi. Il latino resta l'unica lingua ufficiale dell'impero anche se nascono dialetti locali (italiano, francese, anglosassone...) e nelle rispettive regioni restano in uso l'arabo, il russo, il cinese, il giapponese, l'hindi e gli idiomi tradizionali africani. Anche le scienze rinascono: l'astronomo polacco Niccolò Elio Copernico (1473-1543) propone un nuovo sistema celeste che ha il Sole al suo centro, e presto l'Impero e la Chiesa lo adottano come sistema ufficiale. Nel 1577 Papa Gregorio XIII idea un nuovo calendario, detto appunto gregoriano, che dopo sedici secoli soppianta l'antico calendario voluto da Giulio Cesare. Noi lo usiamo tuttora.

 

Gli splendori del Rinascimento

Intanto l'Impero si espande. Dal 1517 al 1522 d.C. Ferdinando Mauro Avellano [Ferdinando Magellano] (1480-1522) ed i suoi uomini compiono la prima circumnavigazione del globo, dimostrandone la sfericità. I lusitani attaccano l'India e la conquistano, mentre Cina e Giappone sono costretti ad aprire i loro porti alle navi occidentali. Tutte le coste dell'Africa diventano province dell'Impero d'Occidente, e la stessa fine fanno ben presto India, Indonesia, Filippine, Nuova Guinea e la Persia degli Ilkhan, tanto che l'imperatore Carlo V può affermare che sui suoi domini non tramonta mai il sole. Gli Arabi perdono il monopolio delle spezie e degli schiavi, si indeboliscono, perdono anche la costa meridionale del Mediterraneo e devono ritirarsi nell'interno, mentre l'Impero d'Oriente sopravvive, ma è ridotto al rango di stato vassallo di Roma. Martino Furio Basso [Martin Frobisher] (1535-1594) ed Enrico Giulio Ausonio [Henry Hudson] (m. 1611) nella seconda metà del XVI secolo conquistano il Canada. Nel 1630 d.C. (2383 aUc) il frisone Abele Cassio Mauro [Abel Tasman] (1603-1659) scopre l'Australia, subito colonizzata. L'Europa prospera ma tende a rilassarsi nel suo benessere, e così al Rinascimento subentra il Barocco, un'età di decadenza che vede solo il progresso delle scienze con Gaio Giulio Galileo, Giovanni Capsio Alerio [Johannes Kepler], Cristiano Giunio Genio [Christiaan Huyghens] e poi Isacco Novo Antonio [Isaac Newton]. Gli Arabi e i Cinesi ne approfittano per riconquistare qualche posizione, ma all'inizio del XVIII secolo la marina imperiale è presa in mano dagli Inglesi, che subentrano a Ispanici e Lusitani, e questi conquistano prima l'Arabia, poi l'Impero d'Oriente (guerra dei Sette Anni, 1737-1743 d.C. = 2490 - 2496 aUc). Tutto il mondo è ricondotto nuovamente sotto il dominio dell'imperatore di Roma, il franco Ludovico XIV [Luigi XIV], detto il Re Sole, il cui regno, durato sessant'anni, è uno dei più lunghi della storia dell'Iperimpero, ora diviso in quaranta prefetture e in oltre 200 province. Tale regno coincide con il saggio pontificato di Benedetto XIV (1740-1758), alias il cardinale bolognese Prospero Lando Bertino [Prospero Lambertini], una delle figure più sagge e più aperte al dialogo che la storia della Chiesa ricordi; ma coincide anche (e soprattutto) con l'invenzione della macchina a vapore e con lo sviluppo della Rivoluzione Industriale, con la quale l'Europa ed il Nordamerica cominciano a riempirsi di industrie così come nel Medioevo l'Europa si è riempita di chiese, ed il tenore di vita della borghesia aumenta fino a superare quello dell'antico patriziato per sangue, che tuttora detiene quasi tutto l'effettivo potere politico.

La presa della Bastiglia il 14 luglio 1789 d.C. (2542 aUc)

Il ritorno della Repubblica

Questo provoca anche una rivoluzione sociale, perché la borghesia, influenzata anche dalle idee dei filosofi francesi Francesco Mario Rotondo detto Volterra [François Marie Arouet detto Voltaire], Giovanni Giano Rosso [Jean-Jacques Rousseau], Giovanni Dario Lamberto [Jean D'Alembert] e Dionigi Didimo Rotio [Denis Diderot], cerca di ritagliarsi una fetta di potere politico ai danni di chi storicamente lo detiene, cioè il patriziato ed il clero. Già nel 1776 d.C. (2529 aUc), l'imperatore Ludovico XVI [Luigi XVI] è costretto a concedere larga autonomia alle province della costa atlantica del Nordamerica, ma la rivoluzione scoppia a Parigi il 14 luglio 1789 d.C. (2542 aUc) con la presa della Bastiglia, il tetro carcere imperiale. I Rivoluzionari borghesi passano di vittoria in vittoria, e nel 1799 d.C. (2552 aUc) riescono ad occupare Roma, arrestando l'anziano Papa Pio VI (che muore in cattività) e detronizzando l'imperatore, cui viene mozzata la testa con la ghigliottina, tetro strumento di morte appena inventato. Dopo 1826 anni la successione regale dei Cesari, che datava da Ottaviano Augusto, si interrompe perché l'Impero viene dichiarato decaduto ed è proclamata solennemente la Seconda Repubblica.

La capitale è spostata da Roma a Parigi, il calendario viene azzerato con l'abolizione sia del calendario gregoriano che della cronologia ab Urbe condita, e persino i mesi cambiano nome per segnare la cesura con l'Antico Regime, ma il tentativo di scristianizzazione portato avanti dai rivoluzionari (autodefinitisi Liberali) aliena loro le simpatie popolari. Così, se da un lato si creano forti sacche di resistenza cristiana (Vandea, Calabria...), d'altra parte un abile satrapo, il generale corso Napoleone Bono Partenio [Napoleone Bonaparte], riesce a sfruttare le divisioni interne alla Seconda Repubblica e a cavalcare la protesta del popolino, escluso de facto dai Liberali dalla gestione del potere; già nel 1804 d.C. (2557 aUc) riesce così a restaurare il Secondo Impero, facendosi incoronare dal nuovo Papa, Pio VII, con il nome di Napoleone I Magno. Egli ripristina gran parte dell'antico regime ma mantiene la capitale a Parigi, ed anzi vi fa deportare Pio VII, reo di non voler sciogliere il suo primo matrimonio. Egli riesce ad ottenere l'appoggio di Germani, Iberici, Polacchi, Americani ed Arabi (si reca anche personalmente in Egitto), ma non degli Italiani, degli Inglesi, dei Russi e dei Cinesi, che si oppongono strenuamente al suo strapotere. Con una serie di brillanti campagne militari egli mantiene sottomesse gran parte delle popolazioni dell'Iperimpero, ma osa troppo allorché nel Napoleone varca il Gran San Bernardo, tela del pittore francese "rivoluzionario" Jean-Louis David 1812 d.C. (2565 aUc) organizza una grande spedizione di oltre 600.000 uomini per sottomettere i Russi: mai l'Iperimpero ha messo in campo un esercito così numeroso. Il Generale Inverno, come viene ribattezzato il gelido inverno 1812-13, spazza via però il grosso della sua armata, e Napoleone, sconfitto fatalmente ad Aquae Lusae [Waterloo] nel Belgio, è costretto ad abdicare (1815). Gli Inglesi lo deportano a Sant'Elena, isoletta sperduta nel mezzo dell'Oceano Atlantico, dove morirà nel 1821. "Fu vera gloria?" canterà il poeta italiano Alessandro Manlio Zonio [Alessandro Manzoni]: "ai posteri / l'ardua sentenza, nui / chiniam la fronte al massimo / Fattor, che volle in lui / del Creator Suo Spirito / più vasta orma stampar." Che lo si voglia incensare o denigrare, Napoleone resta una delle figure più ricche di fascino di tutta la storia iperimperiale, per la sua capacità di vincere battaglie che parevano già perse, e soprattutto per il suo essersi fatto dal nulla.

 

Il secolo della Restaurazione

Le potenze conservatrici, che hanno trionfato su Napoleone, impongono come imperatore l'anziano e gottoso Ludovico XVIII, fratello del defunto Ludovico XVI, ma il suo regno e quello del successore Carlo X vanno ricordati solo per il continuo progresso delle scienze, soprattutto nel campo delle macchine termiche e dell'elettricità, e per i continui moti che i Liberali organizzano per abbattere il regime imperiale e far rivivere il governo repubblicano. Dopo un vero e proprio bagno di sangue sia in Europa che in America che in Cina, i Liberali impongono prima un imperatore a loro gradito, Ludovico Filippo Genabico [Luigi Filppo d'Orléans], poi con i moti del 1848 d.C. (2601 aUc) lo scacciano e proclamano la Terza Repubblica, con Ludovico Bono Partenio, nipote di Napoleone I Magno, che assume la presidenza. Ma il presidente si fa prendere dalle manie imperiali dello zio, e già nel 1853 si fa proclamare Augusto con il nome di Napoleone III (Napoleone II era lo sfortunato figlio di Napoleone I, mai salito al trono). Questi viene a patti con Papa Pio IX (il suo pontificato dura dal 1846 al 1878 ed è il più lungo della storia della Chiesa) secondo la formula « Libera Chiesa in Libero Stato ». Egli regna fino al 1870 d.C. (2625 aUc), quando il principe di Prussia Guglielmo Ennio Sollio [Hoenzollern] lo sconfigge e lo uccide nella battaglia di Sedes [Sedan]. Inizialmente Guglielmo promette di restaurare la repubblica, ma poi governa come dittatore assoluto, e così fa pure il suo successore Francesco Giunio Sebio [Francesco Giuseppe], sovrano dell'Austria. Durante il suo regno è degno di nota il diffondersi in ogni dove dell'illuminazione artificiale e delle macchine elettriche, che causano la Seconda Rivoluzione Industriale, ma bisogna ricordare che egli incassa continue rivolte ed attentati falliti contro la sua persona, come reazione al suo dispotismo assolutamente anacronistico. Parte di queste ribellioni sono di natura liberale, ma altre sono di stampo marzista [marxista]: l'ebreo germanico Carlo Marzio [Karl Marx] ha infatti fondato a Londra il Partito Comunista, con il quale per la prima volta il proletariato urbano pretende di dire la sua nel governo dell'Iperimpero. In Cina scoppia inoltre laFrancesco Giunio Sebio [Francesco Giuseppe d'Asburgo] (1830-1916) rivolta dei Pugilatori [dei Boxer], che dopo tanti secoli tenta di ridare alla Cina un imperatore cinese, ma Francesco Giunio Sebio la doma nel sangue nel 1899. Le esplorazioni geografiche intanto annettono all'Iperimpero le Regioni Polari: l'americano Roberto Peonio Ario [Robert Peary] giunge al Polo Nord nel 1909, mentre il norvegese Aroldo Ammone Arsenio [Roald Amundsen] riesce a toccare il Polo Sud nel 1912. Inoltre i grandi esploratori anglosassoni come Davide Livio Antonio [David Livingstone] ed Enrico Marcio Stelio [Henry Morton Stanley] forniscono una conoscenza chiara e precisa dell'interno dell'Africa, finora del tutto inesplorato. Il progresso scientifico fa sì che i mercati europei, americani, cinesi e giapponesi chiedano sempre nuove risorse, e così ha inizio la colonizzazione dei territori dell'Africa e dell'Oceania di cui l'Impero si è finora disinteressato. Nel giro di trent'anni, tra il 1880 ed il 1910, tutto il Continente Nero cade sotto il controllo iperimperiale, cosicché Francesco Giunio Sebio è il primo a potersi vantare di regnare in nome di Roma su tutto il globo terracqueo.

 

Dall'"Epoca Deliziosa" alla Prima Guerra Mondiale

La continua guerriglia antiassolutistica che insanguina quegli anni, cui paradossalmente è dato il nome di Epoca Deliziosa [Belle Époque] per l'ottimismo generato dal progresso scientifico che migliora il tenore di vita un po' ovunque, escluse l'Africa Nera e il mondo arabo, ha il suo culmine il 28 luglio 1914 d.C. (2667 aUc) con lo scoppio di una guerra planetaria, condotta da quasi tutti i popoli del mondo contro Francesco Giunio Sebio, reo di aver commesso uno sterminio di Serbi, dopo che lo studente serbo Gauro Silio Principe [Gavrilo Princip] ha assassinato a Saradunum [Sarajevo] il suo erede al trono Ferdinando Giunio Sebio. L'iperimperatore austriaco ottiene l'appoggio di tedeschi, russi, turchi ed arabi, ma tutto il resto del mondo è contro di lui. La guerra si risolve in una « orribile strage », come la definisce Papa Benedetto XV che tenta vanamente di porvi fine. Francesco Giunio Sebio muore nel 1916, ma la cosiddetta Prima Guerra Mondiale si conclude solo nel 1918 d.C. (2671 aUc) con la sconfitta del suo erede Carlo XI. Il Terzo Impero ha termine con la solenne proclamazione della Quarta Repubblica Romana. Primo presidente è proclamato l'americano Vauro Rodio Ausilio [Woodrow Wilson], che sposta la capitale a Nova Eburacum [New York], nella Nuova Inghilterra: è l'inizio di una lunga era di predominio americano sul mondo. Infatti la medicina e la fisica atomica e nucleare stanno facendo passi da gigante, e le province americane sono all'avanguardia nella ricerca, avendo dato rifugio ai germani fuggiti dall'autocrazia di Francesco Giunio Sebio. Ma i disastri del ventesimo secolo sono appena iniziati.

 

La Seconda Guerra Mondiale e la Guerra Fredda

Infatti, al termine della Prima Guerra Mondiale, nelle province russe dell'Iperimpero scoppia una rivoluzione comunista guidata dall'esule Vladimiro Ilio Ulpiano [Vladimir Il’ic Ul’janov], detto Lenin in lingua russa, che il 26 Ottobre 1917 d.C. (2670 aUc) prende il potere entrando trionfalmente nel Palazzo d’Inverno di Petropolis [San Pietroburgo] (capitale della prefettura di Russia). La guerra civile seguente, che porta al massacro dell'intera famiglia del Caesar [Zar] Gaio Nicola Romano [Nicola II Romanov], il quale governava l’immensa prefettura russa per conto della Quarta Repubblica di Roma, termina alla fine del 1920 con l’affermazione dei bolscevichi e con la nascita, sulle rovine della dissolta prefettura Russa, dell’Unione delle Province Socialiste Sovietiche (U.P.S.S.), con capitale Mosca, che non riconosce il presidente Vauro Rodio Ausilio e di fatto si rende indipendente dalla Repubblica Romana.

Nel frattempo i tedeschi, umiliati alla fine del Terzo Impero che hanno in larga parte dominato, covano il desiderio di rivincita, e credono di vederla soddisfatta con l'ascesa politica del satrapo austriaco Adolfo Tito Lerio, detto Itlerio [Hitler], che ha l'appoggio di altri dittatorielli europei ed asiatici, tra cui il prefetto italiano Benigno Musso Lino [Benito Mussolini], e fonda tutto il proprio Adolfo Tito Lerio in compagnia del dittatore italiano Benigno Musso Lino programma di governo sulla difesa xenofoba della razza bianca e sull'odio contro gli ebrei, i negri ed i cinesi (e, più tardi, anche contro i cristiani). Il 1 settembre 1939 d.C. (2692 aUc) Itlerio proclama la nascita del Quarto Impero con capitale Berlino, e le sue armate in breve tempo conquistano pressoché tutta l'Europa tranne l'Inghilterra, mezza Africa e quasi tutta l'Asia. Inglesi, Americani, Russi, Cinesi, Indiani ed Arabi gli si oppongono efficacemente in nome dei principi repubblicani, guidati da Francesco Delio Rosvilio [Franklin Delano Roosevelt], legittimo presidente della Quarta Repubblica Romana, ma la Seconda Guerra Mondiale che ne nasce ha termine in Europa e in Africa solo il 26 aprile del 1945 d.C. (2598 aUc) con l'occupazione di Berlino ed il suicidio di Itlerio nel bunker della cancelleria. Per piegare la resistenza dei suoi alleati giapponesi, Enrico Turio Manlio [Harry Truman], eletto per la prima volta a suffragio universale in tutto il mondo come presidente della Quinta Repubblica Romana alla morte di Delio Rosvilio, ordina lo sgancio di due ordigni atomici, appena inventati, sulle città di Hiroshima e Nagasaki (6 e 9 agosto 1945), avviando l'era nucleare. La guerra ha provocato trenta milioni di morti, ha letteralmente raso al suolo Europa ed Asia, e lascia cicatrici peggiori dei bubboni che intendeva sanare. Infatti il dittatore comunista Giuseppe Giunio Servilio [Josef Jugasvili] detto Stalin ("acciaio" in lingua russa) ha approfittato del disordine causato da Itlerio per prendere il potere in Russia, si è alleato contro Itlerio con Francesco Delio Rosvilio, ed ora non riconosce Turio Manlio come presidente della Quarta Repubblica, rifiutando di riunire l'U.P.S.S. alla Quinta Repubblica; egli stesso si autoproclama presidente e provoca un nuovo scisma nell'ex Iperimpero, per di più a sua volta perseguitando duramente ebrei e cristiani. Lo seguono Cinesi, Arabi ed i paesi dell'Europa Orientale occupati dai Russi, mentre il resto del mondo resta fedele al presidente americano. La Quinta Repubblica così si divide nuovamente in due, ed ha inizio il periodo della cosiddetta Guerra Fredda che rischia di trasformarsi in guerra nucleare nel 1962 d.C. (2715 aUc), a causa della crisi dei missili di Cuba. tra il giovane presidente americano Giovanni Geraldo Gennadio [John Fitzgerald Kennedy] ed il dittatore dell'U.P.S.S. Nicola Curzio Servio [Nikita Kruscev], succeduto a Stalin nel 1954. Il grande Papa Giovanni XXIII, al secolo Angelo Rufo Callio [Angelo Roncalli], si offre però come mediatore; il russo accetta di fare un passo indietro, e la crisi è scongiurata. Continua il progresso scientifico: nel 1957 i Russi mettono in orbita il primo satellite artificiale della storia, ed il 21 luglio 1969 d.C. (2722 aUc) una navetta americana guidata da Nilo Mastrio detto Fortebraccio [Neil Armstrong] sbarca sulla Luna. Ma le missioni spaziali non portano ad una stabile colonizzazione dei mondi vicini, restando atti isolati di forza delle due Superpotenze (Quinta Repubblica di Roma e Unione delle Province Socialiste Sovietiche).

Espansione dell'Iperimpero dopo la fine del Medioevo

Verso il XXI secolo

Dopo le timide aperture di Curzio Servio e l'assassinio a Delia [Dallas] di Geraldo Gennadio nel 1963, ad opera di un complotto dei servizi segreti repubblicani, il duro regime comunista restaurato da Leone Brizio Nevio [Leonid Breznev], salito al potere in Russia con un colpo di stato, e le intransigenze del nuovo presidente americano, l'ex attore Ronaldo Reario Regolo [Ronald Reagan], bloccano il dialogo per Giovanni Paolo II, il più grande Papa dell'era modernauna ventina d'anni, e negli anni settanta del XX secolo il clima politico mondiale torna a farsi assai pesante, soprattutto a causa delle guerre tra gli Ebrei, tornati ad insediarsi in Palestina dopo quasi 1900 anni, e gli Arabi che ci vivono già. Questo stato di tensione permanente nel Medio Oriente, che sfocia in ben quattro guerre cruente fra il 1948 e il 1973, tende ad incattivire le province arabe della Repubblica contro l'occidente, poiché i presidenti americani tifano apertamente per gli Ebrei, ed i Russi armano gli Arabi sottobanco. La Terza Guerra Mondiale tuttavia non scoppia grazie al contributo determinante del deterrente nucleare. Fortunatamente nel 1985 la salita al potere in Russia del moderato Michele Corvo Bassio [Michail Gorbaciov] comincia ad aprire uno spiraglio nel pericoloso confronto tra comunisti e repubblicani, e si arriva così alla Rivoluzione Gentile del 1989 d.C. (2738 aUc), che abbatte il comunismo e restaura la democrazia nelle dittature dell'ex U.P.S.S. Il 25 dicembre 1991 la Repubblica è riunificata, e gran parte del merito va a Papa Giovanni Paolo II, il polacco Carlo Varo Attilio [Karol Wojtyla], primo Papa non italiano dopo 450 anni, sicuramente una delle più grandi figure che l'umanità ricordi. Per sua iniziativa avviene la riconciliazione definitiva tra Ebrei e Cristiani, e la Chiesa abbandona ogni residuo medioevale per entrare a grandi passi nell'era moderna. Con lui, Roma torna davvero ad essere la Caput Mundi, ed è in un clima di diffusa speranza per il futuro che egli può celebrare il Grande Giubileo dell'anno 2000 d.C. (2753 aUc). Egli si ammala del morbo di Parco Ausonio [Parkinson] ma, curato con una rivoluzionaria terapia a base di cellule staminali, guarisce completamente, ritiene che la sua vita sia stata prolungata da Dio come quella del biblico re Ezechia (Isaia 38, 4-8), e per ringraziare la sua patrona, la Vergine Maria ("Totus Tuus" è il suo motto), la proclama Coredentrice dell'Umanità. Intanto avviene la diffusione di massa dell'informatica e dei calcolatori elettronici domestici, e soprattutto l'esplosione di Intercomunicatio [Internet], la rete mondiale di interscambio della cultura originatasi da una rete militare ideata dagli americani per coordinare le azioni belliche in caso di attacco militare russo: è la Terza Rivoluzione Industriale.

Ma la pace per la Repubblica Romana è tutt'altro che vicina. e le tensioni proseguono in più angoli del globo: in Bosnia, dove la convivenza tra Croati e Serbi diventa impossibile; nella regione africana dei Grandi Laghi, a causa degli scontri etnici tra Hutu e Tutsi; e soprattutto nel Medio Oriente e nell'Africa Settentrionale. Infatti gli Arabi ed i Persiani si mostrano particolarmente insofferenti al predominio americano sul mondo sancito dalla caduta del comunismo russo, nonostante Giovanni Paolo II, a dispetto dell'età che avanza, continui a battersi perché il confronto non si traduca in una disastrosa guerra di religione. Ma gli eventi precipitano: dopo una prima serie di attentati nel 1993, l'11 settembre del 2001 d.C. (2754 aUc) due aerei dirottati da terroristi arabi su istigazione dello sceicco Osama Bin Laden, detto "il miliardario del terrore", sono fatti schiantare contro le due torri alte 400 metri del Centro Repubblicano del Commercio a Nova Eburacum: oltre 3000 i morti tra i civili. DurissimaL'attentato dell'11 settembre 2754 aUc reazione del presidente americano Giorgio Valio Bassio [George W. Bush], che attacca in forze la Battriana [Afghanistan] per snidare Osama dalle sue roccaforti tra le montagne, e poi anche la Mesopotamia [Iraq] per abbattere il governatore della provincia Saddam Hussein, ritenuto complice di Bin Laden e macchiatosi di gravi crimini contro l'umanità. Le operazioni però si impantanano in una guerriglia inarrestabile, Valio Bassio concentra in essa tutte le sue forze dissanguando le casse della Quinta Repubblica, mentre il suo rifiuto a firmare il protocollo di Kyoto, un'intesa per ridurre le emissioni di gas inquinanti nella Repubblica e rallentare l'effetto serra nell'atmosfera terrestre conseguente alle rivoluzioni industriali, provoca gravi disastri climatici. Nell'agosto del 2005 d.C. (2758 aUc) sei uragani, tra cui il peggiore è chiamato Caterina [Katrina], si abbattono sul Golfo del Messico e rendono inabitabile la città di Novum Genabum [New Orleans], che deve essere ricostruita da zero in posizione più sicura.

E' la goccia che fa traboccare il vaso: Giorgio Valio Bassio è costretto alle dimissioni, e nuovo presidente della Repubblica è eletto per la prima volta un non americano, il ghanese Cassio Annone [Kofi Annan], che mantiene la capitale a Nova Eburacum nel cosiddetto Palazzo di Vetro, ma ristruttura completamente lo stato in senso maggiormente federale. Nell'ottobre 2005 nasce così la Sesta Repubblica Romana, e Giovanni Paolo II festeggia i suoi 27 anni di pontificato. Il 1 gennaio 2006 entra in vigore la nuova moneta della Repubblica Romana Mondiale, l’Aureo, che sostituisce le due valute precedenti: il soldo, in vigore dalla riforma di Costantino del 537 d.C.,  ed il rublo russo, in vigore nell’U.P.S.S. e nelle sue province satelliti dopo la rivoluzione comunista del 1917 d.C., dopo che già nel 1991 erano stati decisi cambi fissi tra le due valute. La Sesta Repubblica attribuisce maggior potere alle prefetture ed ora i prefetti, come pure i procuratori delle province ed i borgomastri delle città, sono eletti direttamente dal popolo. A Nova Eburacum hanno sede il Consiglio Federale, cioè il governo mondiale, e l’Assemblea Generale Repubblicana con 7000 deputati, rappresentanti tutte le 416 province del mondo. Gaio Romano Prode [Romano Prodi] governa la Prefettura Italiana con una grande coalizione di popolari, liberali e socialisti. Osama Bin Laden non sarà mai catturato vivo, ma a poco a poco il terrorismo arabo si spegne con la concessione dell'autonomia federale alle prefetture arabe e la promozione dell'istruzione e della cultura in quelle plaghe, perchè tradizionalmente l'ignoranza genera miseria, e la miseria genera guerra, e la guerra genera morte.

Verso la fine del 2006 viene varato dal Consiglio Federale Repubblicano un ardito programma spaziale, allo scopo di portare in venti anni alla colonizzazione della Luna con la fondazione di Nilomastriopolis [Armstrong City] nel luogo dell’allunaggio americano del 1969, e ad una intensa esplorazione del sistema solare con sonde automatiche e missioni umane verso Marte. La ricerca sulla fusione nucleare ha dato impulso allo studio ed al progresso della Fisica; entro pochi anni le nuove centrali a fusione sostituiranno le antiquate e pericolose centrali a fissione, una delle quali ha dato origine al disastro di Artemisia [Chernobyl] in Ucraina nel 1986, pochi anni prima della caduta dell’unione delle province sovietiche. La tecnologia fa passi da gigante con le diffusione delle automobili ad idrogeno che gradualmente sostituiscono quelle a benzina, mentre l'adesione di tutte le province al Protocollo di Kyoto limita i danni al clima nel XXI secolo.

Ed ecco come l'amico Marco mi ha proposto di chiudere questa storia alternativa:

« E' in questo mondo ed in questa storia, dominata dalla fiducia in un futuro garantito dalla pace e dal progresso scientifico e vegliato dall'anziano Giovanni Paolo II, che compare su Intercomunicatio una strana storia, nella quale si ipotizza che l’Imperatore Elio Adriano, preso il potere nel 117 d.C., invece di continuare l’espansione dell’Impero, abbia rinnegato la politica estera di Traiano, rinunciando incredibilmente a tutte le conquiste fatte dal predecessore al di là dell'Eufrate, e segnando un punto di svolta nella storia di Roma; questa non ha aspirato più ad espandersi, portando alla definitiva caduta dell’Impero Romano nel 476 d.C., ed all’inizio di un oscuro periodo di decadenza denominato Medioevo: periodo che vede uno stato pontificio, con a capo il Papa di Roma, supplire alla mancanza del potere centrale imperiale. Sempre in questa bizzarra storia si narra della nascita, al termine del Medioevo, di una serie di stati nazionali che continuano a farsi guerra tra loro incendiando l’Europa ed il mondo. In questo strano universo alternativo, il latino è stato soppiantato da nuove lingue, in particolare francese ed inglese; la rivoluzione americana porta ad una sanguinosa guerra con l’Inghilterra ed alla nascita degli Stati Uniti d’America, in Russia la rivoluzione comunista fa nascere l’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche e l’Italia resta divisa e soggiogata dalle potenze straniere dalla caduta dell’Impero Romano fino al 1860. Dopo la riunificazione del 1860, l’Italia sembra avviata verso un periodo di espansione e prosperità: vince la Prima Guerra Mondiale ma si allea durante la Seconda con Itlerio, qui chiamato Hitler, e viene occupata dalle truppe alleate anglo-americane. Il dopoguerra di questa storia vede l’Italia risorgere lentamente dalle sue ceneri ma senza contare più di tanto sullo scenario mondiale. Nei primi anni del nuovo millennio di questa strana storia alternativa, il mondo si trova diviso in oltre 150 stati nazionali, per lo più in conflitto tra loro o in precario equilibrio geopolitico, e gli attentati terroristici di Al Qaeda a Nova Eburacum, qui chiamata New York, portano a due terribili guerre in Afghanistan ed in Iraq ed allo scoppio del fondamentalismo religioso islamico che esporta in tutto il mondo il terrorismo e la paura di un disastro globale. E l’Italia? Nel 2005 di questa pazzesca storia alternativa Giovanni Paolo II muore dato che le cure con le cellule staminali sono solo all’inizio, George W. Bush (il nome di Giorgio Valio Bassio in questa linea temporale) è saldamente al potere in America Settentrionale, e la penisola italiana si ritrova nel caos più totale. Ovviamente è solo una storia alternativa: è quasi impossibile credere che la storia “vera” possa essere andata davvero così! »

FINE


Precedente  |  Torna su  |  Seguente