Raccontini fantascientifici

di Autori Vari

Il capoufficioKakaliaLa Guerra dei Mondi... al contrarioLa TempoliziaSono pazzi questi umani!La porta su MarteIndagine qualitativaFuture SoccerOmnis, l'app tuttofareEttore Majorana nel 2018Antigone nel 3000Dagli Atti del Concilio GalatticoLa Colonia

a) Il capoufficio

“Mi piace un sacco 'sto giochetto. Sto qui tutti i santi giorni e devo essere reperibile in qualsiasi ora! Meno male che so come passare il tempo. Vi piacciono le storie interattive? Si anche a me piacciono un sacco. Per questo motivo un giorno mi sono svegliato e ho detto: “Dai inventiamoci un programmino col quale posso giocare un po’ nei giorni di lavoro!”. E il capo, dite? Beh non è un mio problema! Il capo sono io! Quindi faccio quel che mi pare e piace! Insomma alla fine mi sono creato un bel gioco. Il tutto consiste nell’inventare e dirigere tante persone, come in un’enorme soap opera. The Sims? In effetti è somigliante. Ma qui è assai più divertente! Per esempio posso far scoppiare delle guerre, compiere omicidi, far ammalare la gente… Poi scelgo io chi vince o chi perde. Di solito nelle guerre faccio sempre un enorme numero di morti! Adoro il sangue! Inoltre ho la possibilità anche di mettere in circolo nuove malattie e catastrofi naturali! Ma lo sapete quale è la parte migliore? Vedere come tutti questi personaggi si rompono la testa per riuscire a trovare delle soluzioni ai problemi che io creo!

- Signore, sono arrivate altre richieste. Ormai ne siamo pieni fino all’orlo. Che facciamo? -

- Aspetta un secondo. Tra poco ti raggiungo. -

Scusate l’interruzione. Era un dipendente che veniva a ricordarmi delle mie mansioni. Stavo parlando del mio gingillo, vero? Già già… Un gran bel lavoro… Beh però a pensarci bene non così tanto. In fondo ho preso largamente spunto dal mio lavoro. Se faccio il programmatore? Beh, no. Svolgo qualcosa di più simile al regista di un telenovela, in effetti. Passo tutto il tempo in ufficio a farmi venire qualche idea per una sceneggiatura e poi scrivo una mail al mio vice in modo che sistemi tutte le faccende. Un’ottima vita direi! Anche se ormai la mia fantasia si sta esaurendo… Comunque il problema principale non è questo. Sapete invece cosa è? Il cast! Non che manchi, anzi, ho un sacco di attori! Il fatto è che non fanno altro che inviarmi miriadi di richieste! “Questa guerra non mi va! Falla smettere.” oppure “Per favore non farmi morire!”. Ogni tanto a qualcuna do retta. Specialmente se mi sta simpatica la persona che la fa. Ma certe volte proprio non posso! Sennò la trama dove va a finire? E il mio lavoro? A che serve un regista se poi deve cedere ad ogni minimo capriccio degli attori? Mi piace creare storie sempre più complicate. E gli attori devono accettarle! Il capo sono io, insomma! Come se non bastasse ci si mette anche mio figlio: “Eddai su, fammi entrare in scena! Ti prego papino! Voglio entrare nella storia! Voglio che tutti si ricordino di me!”. Sempre con questa lagna. “Voglio che tutti si ricordino di me!”: i giovani e le loro manie di grandezza! E dire che ha il posto assicurato lavorando insieme a me! Alla fine però ho dovuto accontentarlo. Eh già. Molti volevano quel ruolo, ma dato che doveva proprio interpretare il “figlio del regista” anche nello sceneggiato, ho preferito puntare su di lui. E che interpretazione, ragazzi! Se non avessi saputo che erano tutte balle ci avrei creduto anche io! Alla fine però ha visto quanto è faticoso fare l’attore ed è tornato da me. Quasi quasi mi dispiace. Stava facendo un ottimo lavoro. Ma prima o poi lo convincerò a ritornare in scena!

Di che cosa parla la telenovela? Della gente! Di tutto! Non ha un solo argomento. Però… ho voluto togliermi uno sfizio! L’argomento principale sono io! Ogni volta sono sempre tirato in ballo io! Che bello! Quale attore mi interpreta? Oh nessuno, nessuno! Sono sempre presente, però come voce fuori campo. Comunque sono sempre il capo, ecco.

Beh adesso vado. Ho un po’ di pratiche da sistemare. Vediamo… posso fare qualcos’altro per voi? Un autografo? Ma certo! Ve lo faccio qui, eh? Dunque… J… H… W… H… OK, fatto!

Agatha Christie

Mister Spock alle prese con gli scacchi tridimensionali

Mister Spock alle prese con gli scacchi tridimensionali

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b) Kakalia

Ho scritto questo breve racconto dal titolo "Kakalia" (a chi di voi ha dimestichezza con la letteratura il titolo dirà già qualcosa), a metà tra un racconto utopico ed uno umoristico (mica tanto). Spero che questa mia operetta vi piaccia o almeno vi strappi qualche sorriso... Alla prossima, Never75

"Sono un viaggiatore dello spazio e scrivo dall'anno terrestre 3.012. Ho viaggiato molto ed ho visto nella mia lunga vita numerose galassie ed universi, ed in questi ultimi numerosi Continenti e Nazioni. Ma di tutte una in particolare mi è rimasta impressa: un grande Stato situato nella Galassia Orione XXI, i cui abitanti avevano uno stile di vita e delle leggi così strane da parere bizzarre anche agli appartenenti alla sua stessa Galassia. Già il suo nome è un po' particolare: essa viene chiamata Kakalia anche se l'etimologia del nome rimane incerta. Molti infatti la fanno risalire alla straordinaria abbondanza di un frutto rossastro che qui chiamano appunto kaki, ma secondo me il nome della Repubblica andrebbe fatto piuttosto risalire alla volgarissima espressione "kako" diffusa in tutto lo Stato e tra tutti i suoi abitanti.

Riporto qui sotto i miei appunti presi in quasi 14 anni di permanenza nello Stato di Kakalia ma intendo fare prima una premessa all'eventuale lettore: io mi limito a riportare quanto esattamente ho notato di strano ed abnorme nella Repubblica con assoluto rigore scientifico, non voglio assolutamente però esprimere giudizi personali ed anzi non intendo presentare questa Repubblica ed il suo Governo come cose da imitare: tutt'altro. Il mio scopo è anzi quello di descrivere come molti politici politicanti e molta ignoranza possano riuscire nel trasformare una bellissima nazione in uno Stato corrotto e corruttore, vergogna della sua Galassia, e spero che anche i nostri cari politici della nostra bella nazione leggano queste mie poche righe in modo che per nessuna ragione possano, seppur inavvertitamente, seguire anche il lontanissimo esempio negativo di suddetta Repubblica."

Dai miei appunti relativi all'anno terrestre 2995:

 "Si chiamava solennemente Repubblica Kakaliana dopo essere stata Regno di Kakalia sotto la dinastia dei Baboia, ma era più frequentemente chiamata Kakalia dato che non era più monarchia ma non era ancora nemmeno repubblica. Ufficialmente di Repubblica di Kakalia ce n'è stata solo una, ma quotidianamente se ne sentiva parlare di una seconda anche se in realtà la Prima non è mai ufficialmente finita, la seconda non si sa quando è cominciata (se è cominciata) e molti kakaliani di quel tempo si chiedevano della differenza tra le due (se c'è mai stata). Gli storici si accaparrano ancora oggi per definire se ci sia stata o no una Seconda Repubblica, ma poi molti pensano che in realtà per esserci una Seconda Repubblica avrebbe anche dovuto esserci una Prima. Secondo la Costituzione era uno stato parlamentare ma aveva un governo clericale. Il governo era clericale ma lo spirito era libertino e liberale. La Repubblica era parlamentare bicamerale e anche se le due Camere avevano uguali poteri nessuno se ne era mai chiesto il motivo naturale. In teoria la Repubblica di Kakalia era fondata sul lavoro in pratica però era basata sui sindacati e sui partiti ed in seguito sui disoccupati. Il lavoro passò poi da essere saltuario ad essere precario e da essere venale ad essere virtuale. Si giunse al paradosso che lo stesso lavorare da dovere passò ad essere un diritto e da questi a privilegio tanto che per ottenere un lavoro era necessario prima pagarlo.

Alla fine di lavoro ce ne fu così poco che anche quel poco venne proibito per non discriminare tutti quelli che non lavoravano. Anche i sindacati che tutelavano i lavoratori infine rimasero disoccupati e si riciclarono tutelando se stessi in mancanza d'altro. Nella Repubblica di Kakalia il regime era bipolare nel senso che dovevano esserci due soli partiti, ma in realtà i partiti non erano solo due ma duecento e poi divennero ancora duemila fino ad arrivare a duemilioni ed alla fine si scoprì che c'erano più partiti che elettori. I due schieramenti erano di destra e sinistra ma la differenza tra di loro era così impercettibile ed il trasformismo era così diffuso che i politici dalla sinistra potevano passare alla destra disinvoltamente e viceversa e gli elettori non capivano più bene per chi o per cosa avevano votato. A tal uopo venne perfino fondato il partito dei trasformisti ma in seguito venne messo fuori legge perché tutti i politici si iscrivevano a quello e la Repubblica rischiò di diventare un dittatura con un partito unico.

I referendum venivano indetti con frequenza anche se in pratica lo Stato faceva sempre sì che non fossero mai approvati. Il Parlamento funzionava così male che alla fine lo si teneva sempre chiuso perché i politici preferivano dibattere i loro argomenti in televisione ai talk show. I governi avevano vita breve nella Repubblica ma quando un governo funzionava troppo bene veniva fatto cadere per paura che le cose migliorassero troppo e non ci fosse più bisogno di lui. Anche la divisione amministrativa della Repubblica della Kakalia era a dir poco stravagante: il territorio era diviso in ben 4 unità amministrative più piccole: in Regioni, Comunità Metropolitane, Province e Comuni ma della divisione delle mansioni tra questi quattro Enti nessun kakaliano mi seppe mai dare risposta. Infatti mentre le Regioni (che tra l'altro erano solo 20 mentre la maggior parte dei kakalini pensava fossero 21 o 22) e i Comuni funzionavano abbastanza bene e la loro esistenza non venne mai messa in dubbio da nessuno (anche perché se non altro davano lavoro ad un numero non indifferente di kakaliani) sulle Province e Comunità metropolitane i dubbi furono sempre molti. Le Comunità Metropolitane ad esempio non sono mai neanche entrate in vigore, mentre sulle mansioni delle Province e sul loro numero i pareri dei giuristi sono discordi. Molti tra gli stessi kakaliani che le hanno volute infatti si domandano ancor oggi sul perché della loro esistenza e sussistenza mentre sul loro numero i dati sono allarmanti: da meno di cento son passate a 120 mentre dal momento in cui son partito io pareva che ogni borgo che superasse le cento anime potesse elevarsi all'onore di esser chiamato Provincia ed in tal modo le Province stesse supererebbero come numero quello dei Comuni. Tutti i cittadini erano uguali davanti alla legge ma erano le leggi che non erano uguali per tutti i cittadini e qualcuno pensò bene di creare delle leggi che valessero solo per qualcuno e non per altri.

(se poi quel qualcuno era se stesso, meglio ancora). Anche le leggi erano molto strane, si poteva uccidere senza essere accusati di omicidio e rubare senza essere accusati di furto grazie ad una bella invenzione chiamata indulto. A furia di depenalizzare tutti i reati anche le carceri furono chiuse e proibite ma visto che poi le proteste erano tante anche le carceri vennero riaperte ma solo per ospitare chi si opponeva ad esse.

Sempre in teoria viveva la libertà di opinione ed ognuno poteva esprimersi liberamente, purtroppo però la libertà era così libera che chiunque aprisse bocca (sia che dicesse cose giuste o sbagliate) poteva essere querelato e la gente smise anche di pensare. Fortunatamente alla fine le querele vennero abolite visto che la maggior parte di persone si metteva a querelare chi querelava perché querelava troppo ed anche chi non querelava perché non querelava abbastanza. I processi erano molto lunghi nella Repubblica visto che avvocati e giudici erano più numerosi dei tribunali e la maggior parte di cause esistenti si estinguevano naturalmente per il decesso dei contraenti. Si cercò di ovviare si a questo problema spostando i processi in televisione e la cosa al principio parve funzionare, ma alla fine i processi vennero tutti aboliti a causa degli indici di ascolti troppo bassi.

La lingua ufficiale della Repubblica era il kakaliano ma ad un certo punto furono tutelate anche le molte lingue minoritarie presenti all'interno dello Stato, tale tutela si applicò in seguito anche a tutti i dialetti in via d'estinzione purchè parlati almeno da tre persone ed alla fine tutti i dialetti e le lingue di minoranza si salvarono e furono sempre più utilizzati. Purtroppo però l'unica lingua a non essere tutelata fu proprio il kakaliano perché di fatto non era considerata lingua di minoranza ed il kakaliano finì per non essere parlato che da qualche intellettuale e professore.

La Repubblica di Kakalia fu uno Stato che verso la fine della sua Storia si mantenne in pace coi suoi vicini (ma solo con quelli) e nella cui Costituzione pacifista era espressamente vietato dichiarare guerra od invadere altre Nazioni. Ciò non impedì però il fatto che la Kakalia partecipò in seguito a tutti i conflitti successivi, che per lo più coinvolgevano nazioni lontanissime dalla Kakalia di cui molti ignoravano perfino l'esistenza, e per arginare la Costituzione si limitò a fare le guerre senza dichiararle.

La corruzione nella Repubblica era poi così diffusa e tollerata che venne inventato un Ministero apposta che se ne occupasse visto che era diventata un vero e proprio affare, ed anche i pochi che non erano corrotti dovevano per forza pagare il pizzo per rimanere tali.

Nella Repubblica gli animali godevano di grandissimi privilegi da parte dello Stato ed erano addirittura più tutelati che non gli stranieri immigrati in Kakalia, al punto che molti  stranieri si facevano registrare all'anagrafe come animali domestici per godere di maggiori diritti civili.

Nonostante queste gravi mancanze in Kakalia si viveva piuttosto bene, a causa del clima mite e della buona cucina, forse la migliore del suo universo. Si viveva talmente tanto a lungo che i candidati alle elezioni per la Presidenza del Consiglio dovevano per forza superare i settant'anni terrestri d'età, mentre per candidarsi alla Presidenza della Repubblica bisognava almeno superare gli ottanta.

Al di là della vivacissima politica interna, la Kakalia non si distinse però nel suo Universo per una particolare politica estera ed, a differenza di altre nazioni più progredite di lei, alla fine se ne perse il ricordo, e qualche decennio dopo il mio viaggio io chiesi a qualche mio amico rimasto in Kakalia che fine avesse fatto quel Paese, ed egli mi rispose che non lo sapeva, perché di quel Paese non aveva più sentito parlare..."

Never75

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c) La Guerra dei Mondi... al contrario

L'ennesima trovata di MorteBianca:

L'Impero Romano, grazie ad Aureliano, attua una serie di doverose riforme e riesce a venire preservato.

I Parti lentamente collassano, i Romani ne occupano l'intero territorio, arrivando a lambire l'India. Viene stabilita per la prima volta un'ambasciata permamente in Cina per i romani (e viceversa).
Mentre la Cina sogna commerci e scambi con Roma, Roma sta già preparando piani d'invasione.

Roma inizia l'invasione del subcontinente indiano. L'Impero Cinese inizialmente la supporta, ma in seguito una parte della classe dirigente cinese si rende conto che di questo passo Roma avrà il dominio totale.
Un colpo di stato permette all'erede al trono di reclamare il mandato celeste, e di entrare in India per supportare un suo stato-fantoccio. Vi entra però troppo tardi, e quasi tutta l'India è ormai romana.

Roma prosegue le sue espansioni differenziate. Da un lato le province nordiche scoprono Thule (Groenlandia) e poi una nuova terra lontana, chiamata Aurora (America), e dall'altro i mercanti dell'Arabia Felix scoprono nuove vie attraverso il neonato canale d'Egitto per commerciare con le Indie. Roma, onde evitare il conflitto con la Cina, preferisce circumnavigare il mare asiatico rivolgendosi verso Lemuria (Australia).

La Cina inizia lentamente a rendersi conto che l'Impero Romano li sta circondando. I barbari, respinti dal Vallo Adriano in Germania, iniziano ad invadere da Nord. Inizia un lungo periodo di decadenza. Un generalissimo cinese riesce a stabilizzare momentaneamente la situazione, federare i barbari concedendo loro la Mongolia ed inizia anche una politica per creare degli stati cuscinetto. La sua speranza è in particolare rivolta al Giappone. La sua speranza si rivelerà vana.

L'Imperatore Giapponese ha infatti iniziato un profittevole commercio con la Provincia Lemure, i Romani stanno armando e rendendo tecnologicamente avanzati i giapponesi, i quali rifiutano la proposta di alleanza dei cinesi. La Cina, pur di non ritrovarsi i romani sotto casa, preferisce tentare l'invasione. La disastrosa tentata invasione del giappone da parte dei cinesi è considerata l'inizio della fine.

L'Impero cinese, rimasto fortemente indebitato, scade nella guerra civile. I romani molto rapidamente avanzano e supportano il proprio stato fantoccio, lasciano che i barbari dalla Mongolia si prendano ciò che desiderano ed ora sono già concentrati nel limitare la crescita del giappone. E' qui in Cina che però i Romani scoprono una nuova arma. La polvere da sparo.

Il Martoio, l'arma capace di sparare punte metalliche ad altissima velocità usando la carica esplosiva della polvere da sparo, diventa ben presto l'arma in dotazione di ogni legionario essendo facilissimo da produrre. I romani marciano su tutto l'ex impero cinese, conquistando ogni provincia senza colpo ferire. I Giapponesi, resisi conto che la nuova arma misteriosa rende i romani invincibili e che questa arma è capace di sfondare anche le armature più resistenti, si sentono minacciati ed esigono che gli alleati condividano la preziosa tecnologia.

L'Invasione Giapponese è un successo, una campagna di soli otto mesi conclude ogni resistenza. Con testardaggine numerosi clan cercano senza successo di difendersi usando le sole arti marziali, ritenendo che la tradizione avrebbe avuto la meglio sulle malefiche tecnologie occidentali. Essendo lo stato nipponico poco centralizzato, numerosi clan si vendono ai Romani. Quando i Romani utilizzano delle catapulte per lanciare quantità immense di polvere da sparo esplosiva su due città giapponesi, le ultime forme di resistenza sono finite.

I Romani molto rapidamente avanzano nel resto dell'Asia, risalgono il Nilo e conquistano il Nord America. Un ingegnere giudeo scopre che il vapore acqueo mandato in ebollizione può essere usato anche a grandi dimensioni, e riscaldando un camino riesce ad alimentare il moto di una pesante ruota. Pochi anni dopo i romani inaugurano la prima ferrovia.

Il boom economico dato dai commerci e dalla rapidità dei trasporti, i primi mezzi corazzati, rendono i romani virtualmente invincibili. Il resto del pianeta cade rapidamente sotto il dominio romano, senza colpo ferire. Le fortezze mesoamericane sono abbattute da cannoni in serie di altissima potenza, i mitragliatori.

L'idea di usare dei cannoni giganti per mandare oggetti ad alta quota non era nuova per i romani, ed era già stata usata in passato per lanciare esplosivi. Il filosofo Dante Alighieri, utilizzando i pochi dati a sua disposizione, teorizza la dimensione della Luna e la distanza che questa ha dalla terra, e calcola anche quanta polvere da sparo servirebbe per mandare un vascello metallico fino a lì. Questo suo sogno diventerà decenni dopo realtà, con i primi esperimenti in cui i Romani, utilizzando i loro progetti di sottomarino stagno, ideano le prime forme di vascello capace di conservare l'atmosfera interna. Gli esperimenti si riveleranno però disastrosi nel momento in cui i romani si rendono conto, sparando questi vascelli in aria, che tutto l'equipaggio ritorna morto nonostante i paracadute funzionino correttamente. Il mondo celeste è infatti estremamente freddo e, a giudicare dalle condizioni dei cadaveri, non c'è aria.

Grazie all'esperimento della candela e la pianta, Guglielmo da Occam si rende conto che le piante sono capaci di produrre ossigeno fino a quando è garantita la presenza del fiato degli esseri viventi o del fuoco. I vascelli vengono dotati di piante e numerosi esperimenti attestano la resistenza anche per mesi dell'atmosfera interna. Un secondo tentativo viene fatto, e questa volta gli astronauti tornano sani e salvi. Il terzo tentativo finirà di nuovo male. I romani si rendono conto che, sparando ad altezze troppo elevate, il vascello pur pesante non ritorna più giù, e resta in orbita. Sarà solo grazie all'intuizione dello stesso Guglielmo che le teorie aristoteliche verranno definitivamente abbandonate, e si scoprirà la gravitazione universale e l'esistenza del vuoto (al cui interno il moto può conservarsi fino a trovare un ostacolo, anche per sempre).

I romani mandano infine la prima cannonata fin sulla luna, usando un vascello vuoto come prova. Il vascello si schianta, perché mancando atmosfera i paracadute non hanno azione frenante. Tuttavia, con un quarto esperimento, si scopre che c'è un modo per scamparla: un buco nella paratia aveva causato una fuga di aria, che aveva fatto pressione uguale e contraria e rallentato la nave. I romani scoprono quindi il modo per garantire un atterraggio sicuro.

I primi due romani riescono ad atterrare con successo sulla Luna, e a tornare dopo aver piazzato lì un secondo, più piccolo, cannone. Questo sistema di trasporto (finché sussiste un rifornimento di petrolio, da poco scoperto come più efficiente della polvere da sparo) garantirà l'inizio della colonizzazione lunare.

L'Imperatore Carlo V (dinastia Asburgo, ribattezzato "Magno") è il primo uomo a controllare due pianeti contemporaneamente, sebbene sia giovanissimo. Già suo padre aveva messo però l'occhio sul pianeta rosso.
I romani infatti, nonostante le scoperte scientifiche, non hanno mai abbandonato del tutto il loro misticismo. Restano convinti che Marte, loro progenitore, si trovi sull'omonimo pianeta, e che anzi lì si trovano i Campi Elisi dove i migliori guerrieri (in un sincretismo vichingo-mitraista, che è il culto ufficiale imperiale) vivono lottando in eterno senza mai morire. Per questo i romani sono destinati a giungere su Marte. Dopo numerosi tentativi, infine, vengono approntati ottocento cannoni di massime dimensioni, pronti a sparare ognuno una serie di vascelli che, nel giro di qualche mese, dovrebbero arrivare a destinazione. Sono guidati dal centurione Cristoforo Colombo.
I romani sbarcano su Marte. I più scettici e cristianeggianti sono sorpresi nel vedere che effettivamente, a differenza della Luna, Marte è dotato di atmosfera respirabile. E tuttavia gli scettici gioiscono (e i pagani piangono) nel vedere che lungi dal ritrovarci antenati romani morti, Marte è abitato da primitive creature polipoidi, ferme ad una sorta di età del bronzo ed impegnate a costruire piramidi. Le creature non parlano alcuna lingua conosciuta e, molto rapidamente, i romani iniziano la conquista.

I marziani sono tecnologicamente mille anni indietro rispetto ai romani. Le loro frecce nulla possono contro le loro armature in acciaio inossidabile. E qualsiasi armatura in bronzo marziano collassa di fronte ai mitragliatori semi-automatici romani. I carri romani sono indistruttibili ed anfibi. E' una vera strage. I romani comunicano sulla Luna accendendo dei falò in codice morse e facendosi osservare con i telescopi, e affermano di aver già stabilito numerose province, e che ben presto Carlo d'Asburgo sarà imperatore di ben tre mondi, e giustamente subirà l'apoteosi come Marte redivivo. Eppure il culto pagano romano è in crisi dopo questa scoperta, avendo da sempre predicato che Marte doveva avere la reale presenza e sostanza dell'omonimo dio, che era presenza come mera manifestazione sul Monte Olimpo. I romani ritenevano parimenti che Venere fosse popolata da legioni di tribù amazzoniche, che Mercurio fosse covo di civiltà di ladri e truffatori e così via. Cosa ne è dunque della loro religione?

La campagna di Marte si interrompe improvvisamente. I romani sono esausti, stanchi, fiacchi. Dormono molto e la loro fronte scotta. Non si tratta della peste, contro cui sono ormai ben vaccinati. E' qualcosa di nuovo, un morbo marziano a cui non sono immunizzati. Iniziano a cadere come mosche, uno dopo l'altro. Alla fine le poche legioni superstiti fuggono in fretta e furia, portando con sé il patogeno fin sulla Luna, dove però Carlo V in persona impone una quarantena. Nessuno può entrare e nessuno può uscire dalla Luna. Qui un uomo molto anziano, un reduce della guerra, tale Girolamo Savonarola, proclama la fine del culto imperiale e il tradimento dell'imperatore che li ha abbandonati. Le sue parole piene di fervore religioso fanno breccia nei cuori degli appestati lunari, e il suo messaggio cristiano li convince a creare una Repubblica di stampo puritano e pauperista, che si stacca dall'Impero e che dovrà ora vivere di continui roghi, purificazioni e processi. E' qui che il vescovo di Roma è infatti fuggito durante le persecuzioni, a Nuova Gerusalemme, dove in mezzo ai numerosi esuli ebrei crea la nuova capitale della Chiesa Cattolica.

L'Impero terrestre è in preda a tumulti ed intrighi di potere. La Luna è in mano a fanatici religiosi che però, in un modo o nell'altro, si stanno riprendendo e tengono sotto controllo il virus. Su Marte invece pochissimi umani rimasti indietro sono presi come prigionieri, come fenomeni da circo e come consulenti mentre i marziani studiano le tecnologie terrestri. Il destino dell'Impero è tutto da decidere.

MorteBianca

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d) La Tempolizia

(ovvero, un incubo di Daniele Novati)

Ecco uno spunto sul gioco di ruolo che parla di alieni nel nostro passato; a dire il vero Aram Varadon è umano, ma viene da un pianeta colonizzato dall'uomo quindi si può definire alieno... ho avuto un incubo dopo aver visto l'Episodio di Enterprise che parla di Alieni al soldo dei Nazisti.

Anno 2789: Viene inventata una tecnologia che finalmente permette di viaggiare nel tempo sfruttando delle anomalie scoperto nei vari viaggi interstellari compiuti da navi spaziali terrestri grazie alla tecnologia di Curvatura.

14 Febbraio 2789: Il Dottor Marn Oberdan, delle Colonie Unite di Marte e l’Ingegnere Diu Takeda dell’Impero Terrestre riescono a creare nei laboratori di Faladern III, nelle colonie periferiche della Confederazione Umana, un tunnel spazio-temporale che viene mantenuto per 0,004 secondi. Il successo convince i due geniali scienziati a perseguire nel loro tentativo e così…

6 Maggio 2789: Al dodicesimo tentativo il tunnel è stabilizzato per 23 secondi, e così il giorno stesso viene teletrasportato indietro nel tempo un oggetto di circa dieci minuti in una stanza adiacente dove è registrata l’immagine, e riguardando i nastri all’orario dell’arrivo dell’oggetto si nota una vampa di luce azzurra e l’apparire dell’oggetto… E’ riuscito il primo viaggio nel tempo…

12 Settembre 2789: Parte per il primo viaggio un essere senziente, il cane Augustus, che viene teletrasportato due ore indietro nella stessa stanza dell’oggetto. E’ un successone. E così alla prima sessione possibile…

18 Settembre 2789: Il Senato della Confederazione delibera lo stanziamento di fondi per la realizzazione della Tecnologia a scopi militari e scientifici e entro la fine dell’anno ben tre militari volontari viaggiano indietro nel tempo per poche ore e tornando all’Ora X di partenza grazie ai TMD che aprono il Tunnel.

Entro una trentina d’anni il sistema diventa di pubblico dominio e vengono iniziati a scopo puramente scientifico e archeologico viaggi nel tempo anche di millenni, così alcuni paleontologi studiano sul campo i Dinosauri, altri vedono gli Australopiteci, altri ancora vivono al tempo di Roma e altri addirittura vivono tra noi senza saperlo.

Vengono anche scritte delle leggi sul viaggio nel tempo, che prevedono il mantenimento della Linea Temporale grazie a nessun intervento sulla società o sull’ecosistema del tempo che è stato raggiunto.

Ad alcune fazioni non va bene e questo porta alla creazione della Polizia Temporale che sorveglia con agenti l’intera linea temporale e ne scoppiano guerre su vari pianeti ed epoche per deviare il corso della storia…

Sconfitte le varie fazioni, la Tempolizia allenta la presa e il controllo ed un giovane squilibrato con tendenze emulatrici di un dittatore sanguinario e malato del Ventesimo Secolo, viaggia indietro nel tempo fino al 1936, nella Germania Nazista, questi è Aram Varadon, che cambia nome in Alexander Wertmuller ed entra nelle SS. Grazie al suo aiuto e all’uso di tecnologie avanzate che ha portato con sé dal Ventinovesimo secolo la Germania vince la guerra e il suo dominio dura davvero un millennio !!!

Fortunatamente esistono ancora degli agenti della Tempolizia nelle varie epoche e grazie a dei sistemi di controllo riescono a capire il fattaccio e tentano assolutamente di fermare il pazzo, viaggiando fino al 2802, quando Varadon nacque su Menades IV, ma in quella linea temporale l’interezza della Galassia è Nazista e i nostri dovranno vedersela molto dura con i Nazi del futuro.

Sì, ho proprio avuto un incubo...

Daniele Novati

Il Nautilus di Jules Verne, modellino realizzato da Sandro Degiani

Il Nautilus di Jules Verne, modellino realizzato da Sandro Degiani

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Aggiungiamo questa boutade di Enrico Pizzo:

Qualche giorno fa, senza niente di particolare da fare ed un sacco di tempo per farlo, mi stavo recando a trovare la mia mamma e, come di consueto, mentre guidavo pensavo a quale poteva essere il mio prossimo POD o la prossima "informazione che voglio condividere con voi .
Come dicevo, stavo guidando, tranquillizzatevi per la mia e vostra sicurezza ho stabilito un limite al tempo che trascorro in elucubrazioni ucroniche imponendomi di dedicare almeno il 30% del tempo all'attenzione di strada e traffico, quando ad un tratto mi è apparso davanti agli occhi il Capitano Nemo che, chiamandomi Professor Arronax, si rivolgeva a me dicendo "il Nautilus costa 1.687.000 Franchi, 2 milioni con le atrezzature, dai 4 ai 5 milioni con le collezioni che contiene".
Questa informazione ha suscitato la mia curiosità...
Il Nautilus risulta essere stato varato nel 1865, cioè quando l'Impero Francese aveva aderito all'Unione Monetaria Latina, che stabiliva uguale valore per le Unità di Conto dei paesi membri. 
Di conseguenza quei 1.687.000 Franchi corrispondono ad 1.687.000 Lire italiane e quindi, utilizzando le varie app disponibili su Google, si può convertire e rivalutare quella somma in Euro del 2016.
Secondo Google, quindi, il Nautilus costa, chiavi in mano, 8.280.000€, 9.816.000 € con le attrezzature e da 19,6 a 24,54 milioni con le collezioni che contiene!!
Un bel mucchio di soldi!!

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e) Sono pazzi questi umani!

Il nero disco volante sfrecciava ad una velocità astronomica nello spazio profondo, la piccola navetta ultratecnologica era guidata da due esserini, due cellule-spie di una potenza aliena, simili ai Grigi ma di colore verdastro e più massicci di corporatura.

Numerose pulsazioni emesse da un alieno aumentarono la velocità del mezzo (per ragioni ovvie la conversazione sarà tradotta in linguaggio terrestre).

« Fratello! Il Gran Comando ci ha incaricati di ricercare un pianeta in questo sistema solare, ne abbiamo passati un numero superiore ai 2 Zirk (la nostra dozzina), avremo sbagliato nuovamente! »

L'alieno Uno tremò, è così che questo popolo esprimeva l'isteria o la preoccupazione: con il tremore.

« Non devi preoccuparti fratello, non c'è dubbio, in questo sistema solare c'è un pianeta che ospita la vita, probabilmente vita organica, con qualche forma di vita più sviluppata ma non con il nostro quoziente intellettivo, nessuna civiltà; ripeto, non devi preoccuparti fratello »

l'alieno Due era molto sicuro di sé, l'alieno Uno non tanto.

« Gli Esperti della Grande Unimente (organizzazione scientifica di questo popolo) dicono che una civiltà possa durare non più di 1000 Zirk (12.000 anni), non siamo abbastanza sicuri che non ci sia qualcuno su questo fantomatico pianeta... »

L'alieno Due lo interruppe « Ehi, fratello! Vedi anche tu quello che sto notando io? »

L'alieno Uno guardò davanti a sé con i suoi occhietti simili a quelli di una mosca.

« È un satellite » rispose l'alieno Due. « I recettori ci riferiscono che è il satellite più grande di questo sistema di pianeti... interessante! »

L'alieno Uno controbatté: « Aumenta leggermente la velocità di mezzo Yrr »

L'alieno Due obbedì, il disco spaziale superò in pochi secondi la nostra Luna nella parte illuminata dalla luce solare.

« È bellissima » disse l'alieno Due.

« Lo è, pensa se ci costruissimo una nuova colonia... » la sua frase si perse in una sorta di malinconia "extraterrestre".

« Oh, DANNAZIONE! »

« Che c'è, fratello? » domandò l'alieno Due.

« Credo sia il pianeta che cercavamo »

L'alieno Uno alzò lo sguardo e vide un pianeta raggiante e splendente, con terre emerse verdissime che variavano colore, masse di nuvole e gas, ed infinite masse blu.

« Se lo sapesse il Gran Comando! L'abbiamo trovato! Lo riferisc... »

L'alieno Uno fu fermato dall'alieno Due.

« Fermo lì, fratello, non dire nulla, almeno per ora, cosa sappiamo di questo pianeta? NULLA! »

L'alieno Uno: « Cosa dovremmo sapere fratello? Uno splendido paradiso planetario senza anima viva, cosa vuoi di più? »

Cosicché stava per aumentare la velocità finale verso la destinazione, quando l'alieno Due lo fermò nuovamente:

« No fratello...i recettori dicono tutt'altro.... là c'è vita... c'è vita intelligente... »

« I recettori sbagliano? » chiese l'alieno speranzoso.

« No, non hanno mai sbagliato e mai sbaglieranno, e tu lo sai bene »

« Visualizza presunte reti di "civiltà" sul pianeta! » disse l'alieno Uno.

« Si può fare » la zampa tentacolosa si appoggiò delicatamente ad uno schermo ed immediatamente altisonanti rumori e scene riempirono la loro navetta. Sullo schermo compariva una scritta:

"Warner Bros presents"

« Che diamine significa??? »

« Non lo so » rispose perplesso l'alieno Due. « ...Forse un loro codice per metterci alla prova... o forse no »

« Attendiamo »

Dopo la scritta ne comparvero altre, e successivamente uno sfavillante mix di colori e colonne sonore che allietarono gli animi dei due nuovi arrivati, poi comparve un essere, una creatura nera, con due zampe arancioni e una bocca allungata e piatta anch'essa arancione, due occhi giganteschi ed un cranio alquanto piccolo con due pupille nere, l'essere stava perfettamente su due zampe, emetteva parole incomprensibili, molto veloci , degli autentici ingarbugli: gli extraterrestri non avevano mai udito niente del genere, erano terrorizzati dalle espressioni facciali di quella creatura, così furibonda, così pazza, era inseguita da un altro essere, ma di epidermide bianca con un'arma piuttosto antica ma comunque potente, che tra frastuoni tentava di eliminarla, ma la creatura non sembrava risentire dei colpi, semplici buchi che si rimarginavano, vegetazione e montagne addosso a tale essere non arrecavano alcun danno, ritornava alla forma originale, senza alcun cambiamento.

« Ma... ma com'è possibile, fratello? »

« Non lo so, fratello... non lo so proprio... » rispose terrorizzato l'alieno Due.

La visuale dello schermo cambiò di nuovo, c'era quasi lo stesso tipo di visuale, ma c'erano degli individui dai capelli lucenti, quasi più lucenti di una stella, si scagliavano addosso onde lucenti bluastre potentissime, che radevano al suolo tutto quanto....impaurito l'alieno Uno ordinò il cambio su un'altra visualizzazione....

Una voce narrante fece sobbalzare i due extraterrestri, comparvero bestie e mostri striscianti, con tanti occhi, volavano, saltavano, mangiavano con voracità, erano creature mai viste, alcune erano immense e "navigavano" sotto le masse blu del pianeta, poi comparvero nuclei di civiltà... strambissimi veicoli si muovevano freneticamente da ogni parte ed esseri simili ai due alieni sgusciavano da ogni parte, erano diversi tra loro, c'erano molti esseri dall'epidermide bianca, alcuni neri, giallastri, con tonalità di pelliccia del tutto particolari.

La voce narrante mostrò sequenze senza colori, in bianco e nero: c'erano diversi personaggi con addosso indumenti piuttosto strambi, ad una balconata con migliaia di esserini c'era una figura con un improbabile simbolo crociato ed uncinato e sbraitava alzando una zampa destra al cielo; l'alieno Uno, spaventatissimo, volle cambiare ancora una volta...

Comparve un altro essere di pelle bianca come gli altri, portava uno strano berretto bianco ed era vestito da primitivo marinaio di quelle estese masse d'acqua blu, aveva due zampe anteriori enormi, ed appena ingoiava uno strano nutrimento le sue zampe divenivano più grandi di un'astronave e distruggeva chi gli si opponeva o un suo nemico....poi comparve una navicella aliena.

« Ehi, ma è la nostra! » ululò l'alieno Due. La navicella sullo schermo sparava raggi laser addosso all'essere.

« Ma..no-noi no-non st-stiamo sparando a-a nessuno! » gridò l'alieno Uno, il bipede tirò un pugno contro la navicella aliena e la distrusse in mille pezzi.

L'alieno Uno chiuse il collegamento spaventato, l'alieno Due urlò « Mai visto niente di più terribile, ma che pianeta di matti è quello? Andiamocene! Ed in fretta! »

Il disco spaziale riprese una diversa rotta e ad una velocità superluminale lasciò il Sistema Solare.

* * *

« Avete qualcosa per me, mie fedeli spie? » chiese il Gran Comandante ai due alieni-spia.

« Certamente, mio grande Comandante, ma non le piacerà: quel pianeta, la Terra, pensavamo fosse disabitato, invece è... è... terribilmente popolato, da creature mai viste finora nell'Universo! »

« Imposti sull'ologramma ciò che ha filmato laggiù! » ordinò il Gran Comandante....tutto il Comando inorridì a vedere ciò che avevano visto le due spie. Il Gran Comandante ne rimase impaurito.

« Che il grande Ihr protegga il nostro popolo da quell'orrendo pianeta! Costoro sono dotati di forze mai esistite prima, laggiù regna la malvagità ed il Male, sarebbe inutile una guerra contro la Terra, verremmo tutti quanti sterminati... »

Nell'ologramma comparve un papero, bianco e molto vivace, che sbraitava, fece una sonora pernacchia al Gran Comandante con gran sdegno dei presenti....

« Terminatelo! »

Una sonora fila di fucili laser fece fuori l'ologramma.

« È un ordine quello che do a voi, mio popolo fedele, non avventuratevi su quel pianeta, è dominato da una razza aliena senza squame, dalla parola vomitevole e da creature loro serve figlie della malignità universale, questa è la mia Parola. »

E così non ci fu più alcun contatto con quello spaventoso pianeta denominato Terra.

Ainelif

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f) La porta su Marte

Ispirata a questa curiosa fotografia scattata dal lander Curiosity della NASA il 7 maggio 2022.

Molti anni fa, al tempo delle prime esplorazioni spaziali, quando ancora si usavano i razzi per portare gli astronauti nello spazio, avvenne una delle scoperte più misteriose nella storia delle esplorazioni spaziali: la porta su Marte.

Fin da subito quella scoperta era misteriosa, perché non era nemmeno chiaro se quella che si vedeva dalle fotografie dei satelliti fosse davvero una porta, o se fosse semplicemente un'illusione della mente umana, che per sua natura cerca immagini familiari in ambienti sconosciuti.

Poi le sonde confermarono che lì c'era davvero una porta. Dalle immagini che i rover mandavano sulla Terra, sembrava l'ingresso di una specie di caverna.

All'inizio gli scienziati non ci fecero troppo caso, poi però, quando iniziarono ad osservare più nel dettaglio le immagini dei rover, notarono parecchie cose strane.

Innanzitutto i segni all'esterno della porta, che sembravano i segni lasciati da uno scavo effettuato con degli attrezzi. Poi c'era quella che sembrava una placca metallica; una placca le cui dimensioni erano troppo regolari per essere naturale. Sembrava, guardandola meglio, che su quella placca un tempo ci fosse scritto qualcosa, ma che poi quel qualcosa fosse stato cancellato da decenni, se non secoli, di erosione operata dalle tempeste di sabbia marziane.

Così fu deciso di mandare un rover dentro la grotta, per vedere cosa potesse esserci dentro.

Quando entrò nella grotta, il rover iniziò a rilevare dei suoni strani, molto forti, che furono paragonati allo stridere di un oggetto appuntito su di una lavagna d'ardesia. Inoltre, l'interno era buio, e non si vedeva granché, anche se, dalle poche immagini giunte sulla Terra, sembrava che in fondo fosse possibile scorgere uno strano bagliore rosso.

Un bagliore che non sembrava fermo, ma che si muoveva, allontanandosi e avvicinandosi al rover.

Gli scienziati provarono ad avvicinare il rover al bagliore, ma questo si fermò presso quelle che, nel buio della grotta, parevano delle sbarre metalliche.

Poi il rover si bloccò definitivamente, e dalla Terra non fu più possibile né controllarlo né ricevere le immagini e i suoni trasmessi dal rover.

Ne furono mandati altri rover a investigare su quel mistero, ma il risultato era sempre uguale; arrivati alle 'sbarre' il rover si bloccava e cadeva ogni segnale. Ma c'era un'altra cosa strana: gli scienziati non riuscivano mai a ritrovare i rover precedenti.

Quasi che dentro alla grotta ci fosse qualcuno che li spostava.

Anni dopo si decise persino di mandare degli astronauti ad investigare su quel luogo.

John Wilson, Lloyd Fernandez e Patricia Collins erano i prescelti per la missione Ares 17; non erano astronauti alle prime armi, Wilson e Collins cinque anni prima avevano partecipato alla prima missione umana su Marte, Ares 9, e anche Fernandez aveva all'attivo moltissime ore nello spazio, sia nella Stazione Spaziale Internazionale, sia come membro delle missioni Prometeo 14 e 16, che stabilirono le prime colonie stabili sulla Luna.

Eppure, Ares 17 fu il più clamoroso disastro nella storia della NASA dai tempi dell'Apollo 13.

Non è nemmeno chiaro cosa sia andato storto, perché appena i tre astronauti sono entrati nella grotta, le comunicazioni sono immediatamente saltate. Fernandez e Collins non sono più usciti, e quasi sicuramente sono morti.

Wilson invece ne è uscito vivo, e riuscì a tornare sulla Terra; ma fu subito chiaro che era completamente impazzito. John Wilson non fu mai in grado di dire cosa lui e i suoi colleghi avessero visto nella grotta, limitandosi a ripetere frasi senza senso del tipo "Gli occhi hanno fame", "La notte deve essere placata" e "Il Rosso vuole il sangue".

John Wilson, negli anni successivi, visse in un ospedale psichiatrico. Gli fu diagnosticata la schizofrenia, e negli anni successivi tentò più volte il suicidio, finché non riuscì a togliersi la vita infilandosi nelle tempie il manico di un cucchiaio.

Secondo i rapporti medici, John Wilson usava lo stesso cucchiaio per scavarsi le mani e procurarsi delle 'stigmate'.

Dopo il disastro dell'Ares 17, la NASA si tenne ben alla larga da quella porta, che ancora oggi resta uno dei grandi misteri irrisolti di Marte.

Dario Carcano

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Federico Sangalli commenta:

Si capisce che è un buon racconto quando arriva quel momento in cui una voce dentro di me travestita da generale al centro spaziale dice: « Va bene, ho capito: tiriamoci sopra una bomba da venti megafoni e tanti saluti. No, non me ne frega nulla della “curiosità dell’esploratore”, del “destino del progresso” o del diritto di cronaca, dopo pagheremo profumatamente una pletora di commissioni governative dove i parrucconi potranno lambiccarsi con le loro ipotesi più astruse e gli youtuber potranno fare like con video in cui ci accusano di aver insabbiato tutto, ma francamente non mi interessa: quella cosa, qualunque cosa sia, sta a 254 milioni di chilometri e mi fa già accapponare la pelle! »

A parte gli scherzi, il mio primo pensiero è stato: Cthulhu su Marte.

Pensandoci bene, potrebbe essere possibile? Cthulhu di solito è rappresentato in ambienti con molta acqua e su Marte non ce n’è molta. Però una volta c’era, prima di scomparire, e si potrebbe immaginare che in parte si sia congelata ai poli, in parte si sia dissolta e in parte sia defluita nella fitta rete di tunnel e grotte di cui si parla del video di Mortebianca in delle vaste cisterne sotterranee simili alle falde acquifere e ai numerosi esempi di laghi sotterranei che abbiamo anche sulla Terra. So che la città di Cthulhu è stata identificata da Lovecraft sulla Terra ma Cthulhu non ha sempre vissuto sul nostro pianeta, dunque una qualche città simile potrebbe esistere nel sottosuolo marziano. Quanto al resto descritti da Valerio nel video (i suoni allucinanti, le figure deformi, l’esistenza come di gruppi di selvaggi con attitudini tribali, le statue di divinità spaventose) non sarebbero altro che ciò che resta della civiltà marziana, cioè chi è sopravvissuto alla follia indotta dal contatto con Cthulhu e lo venera con rituali osceni e mostruosi come descritto nell’universo lovercraftiano. Costoro avrebbero seguito Cthulhu nelle profondità del Pianeta Rosso quando l’acqua si è ritirata e lui pure, e avrebbero subito le conseguenze, oltre dell’essere costantemente folli e impegnati in rituali innominabili, anche del vivere per migliaia o forse centinaia di migliaia di anni sotto terra in queste condizioni. E, naturalmente, la presenza di Cthulhu spiegherebbe perché gli astronauti inviati o scompaiono o impazziscono completamente fino al suicidio.

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feder però obietta:

A me invece non piace immaginare un'influenza di Lovecraft in questo scenario. Mi spiego: certamente le dinamiche del racconto sono simili, con un'umanità incerta che viene spazzata via dai rimasugli di un'antica civiltà scomparsa. Ma se dovessimo tirare in ballo Cthulhu, in modo da spiegare le origini del nostro tedio, agiremmo male sotto il seguente punto di vista: offrendoci una spiegazione, per quanto irrazionale, diminuiremmo la portata dell'orrore. Invece il fascino dell'archeologia insepolta è il ritrovarsi a vagare per corridoi oscuri e misteriose sale, senza conoscerne lo scopo di costruzione. Ecco, la puntina di terrore finale: non essere rigettato da quei luoghi, ma uscirne da sé, perché ci inquietano a sufficienza. E l'unica minaccia è ritrovare qualcosa che ci assomigli, che ci sveli il destino toccato in serbo ad un'altra civiltà...

La Prima immagine marziana trasmessa da Curiosity a Terra il 6 agosto 2012

La Prima immagine marziana trasmessa da Curiosity a Terra il 6 agosto 2012  :-)

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g) Indagine qualitativa

La superficie della gigantesca astronave è tutto sibili e sfrigolii a causa delle altissime temperature provocate dall’ingresso nell’atmosfera. Presto intorno ad essa si addenseranno spesse volute di vapori ed il tutto apparirà come una gigantesca nuvola temporalesca. Scariche di elettricità statica si staccheranno da terra e dalla superficie levigatissima e priva di giunzioni. Tuoni fragorosi rotoleranno nelle pianure e valli sottostanti, il cielo si tingerà di tutte le sfumature del rosso come nei tramonti più infuocati e poi lentamente i colori scemeranno verso il porpora ed il violetto fino a quando le temperature della superficie esterna torneranno pressoché normali qualche centinaio di gradi più basse. La propulsione galattica è stata azzerata già all’ingresso del sistema solare e gli unici elementi ancora attivi ora sono quelli che sostengono l’immane disco di 20 km sospeso nell’aria tra cielo e terra. Il pulsare lieve dei motori antigravitazionali è l’unico segno che la nave è comunque pronta per ogni evenienza.

È una delle tante missioni di controllo sullo stato dell’opera.

In passato era più facile dissimulare la nostra presenza. Lo stato di arretratezza che caratterizzava questo mondo non aveva provocato altro che reazioni di stupore, di meraviglia e la nascita di una serie di nuove leggende sugli dei venuti dalle stelle.

Ora tutto è più difficile, più complicato…prima o poi la cosa verrà alla luce del sole, ma non è il caso di preoccuparsi ora, ci penseremo al momento opportuno.

Queste creature che periodicamente visitiamo stanno compiendo un percorso evolutivo…sono simili a noi, o meglio, come eravamo agli albori della nostra esistenza. Il loro problema è l’incapacità di comprendere un concetto fondamentale: quello di essere una razza!

Sono migliaia dei loro anni che li seguiamo nella crescita. Si sono dati pure un nome: “Homo Sapiens”. Stiamo verificando quanto di “sapiens” esista in loro…quanto il cammino evolutivo li abbia portati vicino alla verità o quanto abbiano intuito di essa.

Solo ieri, un attimo se paragonato al tempo universale, giocavano con il fuoco ed il giorno dopo costruivano colossali piramidi di pietra…vivevano nelle caverne ed il giorno successivo edificavano città splendide pur nella loro arcaica semplicità. Purtroppo in loro è rimasto quel seme di violenza, quel desiderio di prevalere l’uno sull’altro, retaggio dell’istinto animalesco primordiale pur tuttavia così importante per la sopravvivenza e per la loro evoluzione.

È questo seme che li ha portati a dividersi, dapprima in tribù, poi in nazioni, in razze, in etnie…insomma si sono distinti in tutto persino nel linguaggio, nei costumi e persino nel modo di rivolgersi e pensare al “Creatore”… Anzi è proprio nel “Suo” nome che ne hanno combinate di tutti colori. Non ultimo si sono massacrati in guerre sanguinose… come le hanno chiamate?…Ah, sì! Crociate!

In nome di quel Dio, ogni volta diverso, hanno costruito templi sfarzosi, cattedrali ardite, moschee sontuose, ma è pur vero che in nome di quel Dio si sono macerati nell’odio nutrendolo dei crimini più efferati. Sono arrivati anche al punto di nominare Dio uno di loro oppure negarne l’esistenza ed in nome di questa libertà finalmente trovata lanciarsi nelle licenziosità più ignominiose.

Alla fine siamo dovuti intervenire per cercare di ricondurli sulla via maestra e…beh!... qualcuno “ci ha rimesso le penne”…che strano! Si dice così anche quaggiù!...Chissà perché?

Mi pare che siano state due le città a farne le spese…il loro nome?...qualcosa come… Ah già! Sodoma e Gomorra questo era il loro nome… di loro è rimasto solo il nome!

A proposito di città… ricordo che poco tempo fa c’è stato quel guaio di Hiroshima e Nagasaki…un riprovevole disastro! Ma lì, noi, non centriamo…hanno fatto tutto da soli! Non ci aspettavamo che imparassero così in fretta. Ora dobbiamo stare molto più attenti perché al minimo errore ci giochiamo questo mondo!

Per un poco li abbiamo lasciati a loro stessi, che si sfogassero e speravamo che le cose potessero andare meglio, ma poi lentamente si sono dimenticati dei guai combinati ed ora siamo alle solite! Ma non impareranno mai? Non riescono proprio a capire di essere tutti uguali, nonostante il colore della pelle, di essere tutti sulla stessa barca che è questo piccolo mondo azzurro in un altrettanto piccolo sistema solare secondario nella periferia di questa remota galassia? Sono la “razza umana”, sono giovani, ma tanto pasticcioni, attaccabrighe e presuntuosi!

Ma torniamo al lavoro… Sì… subcomandante Mefistof? Siamo dissimulati perfettamente?! Gli schermi riproduttori d’immagine sono entrati in funzione e praticamente siamo trasparenti come l’aria! Possiamo iniziare l’indagine, ma questa volta dobbiamo stare ancora più attenti.

Nelle volte scorse le nostre navi sono state scambiate per…carri di fuoco, stelle comete, in ultimo UFO o dischi volanti…ne hanno scritte di tutti colori…chissà che cosa potrebbero inventarsi questa volta!

Pensate che dopo l’ultima indagine ci hanno dipinto come Angeli e Demoni, così ci hanno chiamato! Sarà per via del nostro aspetto così diverso! Apparteniamo a due specie diverse, anche se deriviamo dallo stesso ceppo, ma è un’eternità che lavoriamo insieme e devo dire che lo facciamo piuttosto bene…ci capiamo al volo! Mefistof, ad esempio, è il mio comandante di macchina…è lui che manda avanti la “baracca”…è un giovane simpatico con quel suo sorriso scanzonato, i denti bianchissimi in quel viso scuro, gli occhi rosso cupo, i ricci corvini e le grandi ali squamose…sempre pronto alla battuta maliziosa!

Io? Ah già…non mi sono presentato! Il mio nome è Michele, comandante di questa nave. Il nome della mia nave?: Lucifer…questo è il suo nome, significa portatrice di luce…un bel nome vero? Dovete proprio vederla quando torniamo a casa ed arriviamo con tutte le luci accese!...Uno spettacolo!

Ma, andiamo…non vedo l’ora di sgranchire un poco le mie ali bianche.

(Dal libro di Bordo dell’incrociatore galattico Lucifer, classe Arc Angel, Evo 2009 dalla Genesi)

Marco Graziato

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(scritta per il bollettino parrocchiale "Cronache di San Martino")

Vi ricordate com'era una volta Google?

Vi ricordate com'era una volta Google?  :-)

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h) Future Soccer

Salve, siamo nel 2060 e vi racconterò il mondo come lo immagino: spero di fare ridere per non piangere.

I protagonisti di questa storia sono i giocatori, allenatori e dirigenti delle due società più seguite del mondo nel 2060, il Barcellona e il Real Madrid, due società rivali ma che con la loro economia, il loro fatturato, il loro indotto costituiscono quasi la metà del PIL della Spagna del 2060.

Ah sì, la Spagna, un paese di 200 milioni di abitanti, la maggior parte di origine asiatica e di lingua inglese, anche se sopravvive ancora l'uso dello spagnolo come dialetto, soprattutto negli immigrati latino americani, finché parleranno spagnolo anche loro.

Ma presentiamo i protagonisti di questo mio piccolo racconto, i giocatori del Real più famosi dell'epoca.

Michael Izbekovichenko è un olandese-norvegese-canadese di origini turkmene, i suoi genitori emigrarono in Olanda quando era piccolo e per lavoro si spostarono a Oslo, prima e a Toronto dopo, è l'unico bianco della squadra e talvolta viene apostrofato come “albino”, termine dispregiativo al pari di negro, nigger, chino, jap, indio, ma nel 2060 ma maggioranza della popolazione mondiale è meticcia e i neri, i bianchi e gli asiatici “puri” sono sempre di meno, quasi una curiosità antropologica.

Gioca nel Real da tre anni, ma da ragazzo ha giocato nelle giovanili del Toronto Destroyers, per passare al San Fernando de Altamira nella Liga B, e poi venire contattato dal Real Madrid, a peso d'oro.

Giocare nel Real Madrid o nel Barcellona è il sogno di qualsiasi dei 20 miliardi di abitanti della terra, talvolta un giocatore di tali squadre può guadagnare come una cittadina di 100 mila abitanti, e per un pianeta dove più del 60% della popolazione vive sotto la soglia di povertà è certamente una fortuna.

Pasquale è un argentino compagno di squadra di Iz. In realtà si chiama Juan Pedro Alfredo Pasquinelli Bengoechea, ma si fa chiamare Pasquale.

Il protagonista di questa storia è invece il nostro Giuseppe Ronaldo, un brasiliano di padre bengalese e madre laotiana, nato e cresciuto in una piccola cittadina di 700.000 abitanti, Palo Alto do Bahia Branca Beira Mar, per la maggioranza di origine asiatica, G. Ronaldo parla solo inglese come molto giovani brasiliani, il portoghese è in disuso, data anche l'alta percentuale di immigrati asiatici “English only”.

Il ragazzo prodigio crebbe nelle giovanili del Gremio Palo Alto do Bahia Branca Beira Mar, dove 16 enne segnò 75 gol in una stagione di terza divisione brasiliana, venne contattato dal Botafogo, dove segnò tre gol contro i rivali del Flamengo, e a questo punto dopo cinque partite nella società bianconera subito contattato dai manager del Real e portato a peso d'oro a Madrid.

Si narra che la cifra sull'assegno che il Real Madrid staccò al club brasiliano sia equivalente al PIL di una regione spagnola o di uno stato brasiliano, e abbia atto tremare i mercati finanziari del mondo, a Tokio alcuni operatori di borsa si sono persino suicidati.

L'arrivo di G. Ronaldo a Madrid é fragoroso, l'aereo di proprietà del Real Madrid lo porterà direttamente dall'aeroporto di Belem a quello di proprietà del Real Madrid, il Santiago Bernabeu Airport, dove atterrano solo voli della società blanca.

Sull'aereo un paio di prostitute tengono compagnia al fuoriclasse... ah no, guai a chiamarle prostitute, si chiamano “professional female adjutant”, abbreviato PFA, e una decina di dirigenti della società, all'arrivo al S, Bernabeu Airport li aspetta una folla di 1500 giornalisti, e fuori del perimetro dell'aeroporto almeno un milione di tifosi.

Una rissa tra tifosi e steward del Real Madrid finisce in tragedia con una decina di morti tra steward e tifosi, ma sono cose normali nel 2060, andiamo avanti.

Madrid è una megalopoli come tante, 20 milioni di abitanti affollano i sobborghi, la maggioranza sotto la soglia di povertà, ma anche molti ricchi, il quartiere più esclusivo è il Top High Montecarlo Resort Quartier, dove le ville dei miliardari si scagliano con i loro torri sulla foresta sottostante, è li che il nostro Giuseppe Ronaldo andrà a vivere...

Rivoluzionario Liberale

Ecco un manifesto « turistico » in stile anni Trenta-Quaranta ideato dalla Nasa per divulgare le scoperte di nuovi pianeti extrasolari più o meno simili alla Terra. Questo è Kepler-16b, un pianeta con due soli!

Ecco un manifesto « turistico » in stile anni Trenta-Quaranta ideato dalla Nasa per divulgare le scoperte di nuovi pianeti extrasolari più o meno simili alla Terra. Questo è Kepler-16b, un pianeta con due soli!

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Così ci ha scritto in seguito Andrea Villa:

Salute a tutti voi, amanti delle ucronie, della fantastoria e delle speculazioni socio-storiche in generale, oggi sono qui per proporvi un esercizietto di speculazione che potrebbe addirittura piacervi. Prima però vi invito tutti a visionare questo video che un amico mi ha fatto vedere tempo fa.

Il video in questione parla di una strana società aliena sviluppatasi nelle isolette sospese di un gigante gassoso (tipo Giove o Saturno). Questi alieni, di dimensioni e fisico umanoidi, sono molto intelligenti e hanno una società molto improntata sulle cosiddette “Skywhales”, strane creature volanti dalla forma vagamente ricordante quella di una razza o di una manta che vivono e si nutrono nei cieli del gigante gassoso. Oggettivamente non sembra esserci molto di particolare: anche noi abbiamo avuto società simili nei precedenti secoli, dediti alla caccia di balene e cetacei. Qual è la differenza, allora? La differenza è che gli alieni umanoidi e le Skywhales sono la stessa specie. Difatti, come possiamo osservare nel video, ad un certo punto della loro vita (probabilmente indicato dalla gradazione di colore verde della loro epidermide: più sono vecchi e più il loro verde è chiaro), la loro pelle diventa bianca e i loro occhi neri. Istintivamente, essi si dirigono verso un edificio centrale rispetto alla loro isola volante da dove si lasciano cadere nel vuoto per mezzo di un buco che attraversa l’isola. Durante la caduta, intorno ad essi si forma un bozzolo da cui, dopo un po’ di tempo, esce una Skywhale giovanile. Si può quindi desumere che gli alieni umanoidi siano le larve (o quantomeno gli esemplari giovanili) delle Skywhales: la fase giovanile è assolutamente necessaria alla specie per riprodursi e non estinguersi (giacché evidentemente le Skywhales adulte non possono farlo) ed essi cacciano quelli che un tempo erano loro amici o parenti solo per procurarsi la carne con cui sfamarsi (il rispetto della specie viene sottolineato dal fatto che, quando uno di loro incrocia un esemplare prossimo a trasformarsi, è uso comune coprirsi gli occhi e lasciarlo passare).

Ora, voi vi chiederete qual è la mia proposta. La mia proposta è: come si potrebbe ipotizzare la nascita e lo sviluppo di una società simile? Quali sarebbero le convinzioni religiose e sociali? E come potrebbero i giovani abituarsi all’idea che un giorno, perderanno l’autocoscienza per trasformarsi in creature che il loro popolo caccia?

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E così gli risponde Mortebianca:

Questo è un genere effettivamente indipendente: l'Airpunk.
In questo genere la Gravità sembra funzionare in modo strano, la Terra è composta da un arcipelago di isolette e rocce indipendenti ed è possibile svolazzare fra loro. Le isolette possono essere collegate da ponti e scale e ci sono moltissime creature alate e, appunto, le skywhales. Analogamente spesso si riprende la paradisiaca idea che le nuvole siano abbastanza solide da poterci camminare o navigare.
Nel mio Waterpunk avevo menzionato invece un concept analogo: che nel cielo ci sia un secondo oceano, navigabile e con isole.

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Enrico Pizzo poi ha aggiunto:

Voglio parlarvi di un fumetto che tanti anni fa ho letto sul " Giornalino ".
Si trattava di una storia di fantascienza, che raccontava di due detenuti condannati ai lavori forzati su di un lontano pianeta-prigione, l'autore non rivela per quale crimine sono stati condannati ma "suggerisce" che, qualunque fosse stato il loro crimine, non meritava le disumane condizioni del carcere.
I nostri due carcerati decidono di tentare una fuga dal pianeta-prigione rubando una delle navette del corpo di guardia, il problema è che pochi istanti prima della fuga vengono a sapere che il corpo di guardia del pianeta-prigione sta progettando un colpo di stato contro il governo della Terra.
I due carcerati riescono nell'impresa di rubare la navetta e a lasciare il pianeta, ed hanno anche un vantaggio sulle navette delle guardie che li inseguono. Un vantaggio lieve ma che basterebbe a garantire loro la fuga, quando accade l'imprevedibile.
Invece di concentrarsi sulla fuga, uno dei due carcerati spreca preziosi minuti per mettersi in contatto col governo terrestre, rivelando che loro sono due evasi e che le autorità del pianeta-prigione stanno progettando un colpo di stato.
Decisione fatale: le navette delle guardie li raggiungono ed aperto il fuoco distruggono quella su cui viaggiavano i due fuggitivi, che si ritrovano a vagare per lo spazio aggrappati ad un frammento della loro astronave.
Quando il primo carcerato, che aveva sprecato minuti preziosi per avvertire la terra, chiede scusa al suo compagno per come sono andate a finire le cose, questi lo rimprovera, dicendo che "abbiamo perso troppo tempo per gli altri invece di pensare a noi..."
Siamo arrivati all'ultima tavola del fumetto, che è ambientata sulla Terra.
Il governo è nervoso, non riescono a capire come possa essere avvenuta una fuga dal pianeta-prigione e, se questa è realmente avvenuta, come mai le autorità di esso non ne hanno informato il governo come sarebbe loro compito fare.
Il capo del governo terrestre decide di mettere in stato di allarme tutte le forze militari della terra, fintanto che una commissione ufficiale non abbia fatto piena chiarezza sulla vicenda.
E siamo arrivati all'ultima vignetta del fumetto.
I nostri due evasi sono ancora li che vagano nello spazio, ma ormai le batterie che alimentano i loro sistemi di supporto vitale si stanno esaurendo.
E così, abbandonano la presa sul frammento di astronave, e prima di perdersi colui che aveva rimproverato il compagno di aver sprecato tempo prezioso dice: "Sono stato fortunato ad incontrarti ".
Una bella storia, molto triste ma positiva.

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i) Omnis, l'app tuttofare

Sulla base di questo link, ho pensato alla possibilità di un'App che fa tutto, o meglio fa tutto quello che molte altre app multimediali e sociali fanno. Proprio come nel video si propone un'app, Omnis, con le features di Facebook, Twitter, Snapchat, Tripadvisor ecc.

Omnis è un'applicazione rivoluzionaria nata dal genio creativo di Frank Murstfel, il nuovo CEO microsoft che si è ritrovato a possedere e poi a comprare il 50%+1 delle azioni delle più grandi aziende che gestiscono app per smartphone, ottenendo un vero e proprio monopolio e fondendole in una sola, Omnis appunto. Omnis ha un'interfaccia molto semplice: anzitutto c'è un profilo, su cui si possono scrivere nome, cognome, soprannome, data e luogo di nascita, informazioni, passioni (influenzate dalle successive features) e una immagine di profilo, oltre che un punteggio in stelline (funzione che sarà spiegata fra poco). L'App è divisa in tre sezioni: Chat, Home, Search.

La prima funzione è una chat con tutti i contatti dell'utente. Nella chat è possibile scambiarsi messaggi senza limiti, gratuitamente, sia scritti che vocali, foto video (Come Watsapp) e file fino a 2 GB (come Telegram) il tutto criptato e, volendo, i messaggi possono essere auto-distrutti. Ci sono anche diversi gruppi chat. Con l'app è anche possibile chiamare e videochiamare (anche telefoni e computer).

La seconda sezione, Home, è quella dove si possono condividere Immagini e Status con i propri amici (con una funzione di localizzazione per le foto e gli status), taggarli, mettere mi piace (e altre 13 forme di "giudizio") e commentare, partecipare a discussioni e dibattiti (come Facebook), ci sono gli Hashtag che collegano tutti gli utenti che li scrivono (come Twitter) ed è possibile avere un Feed pieno degli aggiornamenti dei propri utenti preferiti (come Snapchat). È possibile dare un voto in stelline ad ogni cosa su Omnis, comprese le foto delle persone, eventi con le persone e persino le persone. Dare 5 stelle esprime un grande gradimento, darne una esprime disprezzo e odio. Le persone con il Metavoto più alto (ad esempio 4.9 stelle su 10 milioni di voti, come Pewdipie) sono dei veri e propri vip, con un feedback molto positivo (fatto di altri "alti vip"), molti amici. Omnis inoltre è monetizzato per via della pubblicità (è possibile togliere la pubblicità pagando ogni mese un tot), e i gestori di profili, pagine e gruppi più attivi (e in definitiva i profili con le stelle più alte) sono pagati dall'App in quanto stimolano ad utilizzare l'App stessa. Le stelline in questo modo, nell'ordine di milioni, sono simili ad una moneta che può essere usata anche per petizioni e raccolte fondi (del tutto simili a visualizzazioni), dato che prima di dare delle stelline si visualizza la pubblicità. È importante sottlineare che Omnis ha sostituito Paypal per i pagamenti online.

La terza funzione, Search, è divisa in diverse sottosezioni:

Le funzioni di Omnis però non finiscono qui: è infatti possibile modificare le proprie foto in tempo reale (Photoshop, per condividerle in social o meno), così come le registrazioni audio (per remixarle) o i video (con un sistema di montaggio). Omnis, in quanto App dello Smartphone, può essere collegata a qualsiasi dispositivo elettronico della casa (ad esempio alle casse, che inizieranno a suonare la musica appena si entra nella stanza), anche ad un bracciale che monitora costantemente temperatura, battito, pressione e altri dati metabolici mantenendo costante la connessione ad AI biomedidiche (Pipboy) e ha anche la capacità di tenere in conto gli oggetti in possesso dell'utente. Quelli digitali grazie alla connessione con Omnis stesso, gli altri invece possono essere distinti in oggetti virtuali (come libri in PDF, giochi su Steam, documenti o soldi) e oggetti di cui esiste una codificazione virtuale (come mobili comprati su Amazon ecc). In questo modo Omnis fa anche da Inventario completo per la propria casa o per gli oggetti con cui si esce, in modo ben catalogato e differenziato per categorie. Si può connettere anche al computer e il televisore (in modo da poter "staccare" lo smartphone senza interrompere una partita o una scrittura importante, tutto si trasferisce automaticamente allo smartphone) e ad Internet ovviamente. Se collegato al computer o la SmartTV può fare da controller con touchscreen e sensore di moto, e si può quindi usare per muovere o afferrare oggetti (come spade o armi) nel mondo virtuale, controllare i propri alterego virtuali o fare esercizio. Omnis si avvale infatti del concetto di Console Ibrida (dato che lo Smartphone è connesso al computer e tutti i dispositivi smart della casa e sfrutta la loro potenza di calcolo quando sono vicini) e il Cloud Computing (non solo tutte le informazioni sono on the cloud e accessibili ovunque, ma tutte le macchine condividono la propria potenza di calcolo, questo vale anche per il download tramite peer to peer).

Omnis è altamente personalizzabile (compreso nell'interfaccia, i colori e lo stile), presenta comandi vocali per qualsiasi ricerca e comando. Sebbene Omnis pesi parecchio c'è da dire che ha reso virtualmente obsolete tutte le altre App (e ne ha tolte dal mercato parecchie). Omnis tratta la vita dell'utente come un gioco, l'utente infatti può impostare il proprio Calendario (che segna gli obiettivi nella loro data, luogo, fornendo appunti utili e altre cose), e più obiettivi si raggiungono più la vita "progredisce" (fra gli "obiettivi" sono compresi i bisogni biologici se si tiene lo Smartphone attaccato al bracciale, in stile The Sims) e facendo quindi anche da Diario Biografico che segna puntualmente appuntamenti e programmi futuri così come eventi passati nel dettaglio, e questa è appunto la funzione "Diario", memoria di tutte le altre ed estensione del Profilo. Omnis possiede un sistema integrato AI (per le ricerche vocali, per rispondere alle domande cercando sul web, per capire i gusti nella pubblicità, per riconoscere le facce) con cui si può anche chattare (funzione chatbot) e di cui si può personalizzare la personalità.

Le funzioni di pagamento sono regolabili in base alle esigenze, si può avere una versione di Omnis "Base" gratuita ma piena di pubblicità (che però è gestita da una AI che indirizza i prodotti migliori a seconda dei gusti, migliorandosi col tempo e in costante aggiornamento), una versione "minima", una versione "medium", una versione "Premium" e una versione "Gold".

Omnis ha rivoluzionato la vita di tutti i giorni, trasformando gli Smartphone in un vero e proprio computer portatile senza mezzi termini e anzi subordinando il computer fisso allo smartphone (di cui diventa mera estensione potenziata) e coordinando le due cose in modo perfetto. Omnis è l'app più utilizzata di diverse magnitudo rispetto alla concorrenza, regola la vita di moltissime persone e permette un'esperienza incredibilmente gratificante con il proprio Smartphone.

MorteBianca

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j) Ettore Majorana nel 2018

Questa discussione parte da un'osservazione di Enrico Pellerito:

La mia memoria purtroppo è labile, comunque ho un altrettanto labile ricordo che la fantascienza ha sviluppato questa specifica particolarità: per una casuale combinazione "naturale" o a seguito di qualche esperimento con la finalità di trasportare fisicamente nel futuro qualcosa (o una stessa persona), ma anche un test con scopi diversi che, però, produce questo effetto collaterale, si realizza tale situazione.
Non si può tornare indietro, perché ciò non è consentito dalla leggi dell'universo e si resta bloccati nel futuro.
Si credo proprio che qualcosa di simile sia stata scritta e/o sceneggiata.
Magari qualcuno che non risulta più reperibile in una determinata epoca ce lo ritroviamo ai nostri giorni. Per esempio Giovanni Caboto, o Amelia Earhart, o Federico Caffè.
In particolare, pensate ad Ettore Majorana che si ritrova proiettato dal 1938 al 2018, un "salto" di 80 anni e lui ne ha sempre 31; cosa penserebbe, come si comporterebbe, interagirebbe con qualche scienziato odierno per cercare di capire cosa gli è successo o preferirebbe discutere delle scoperte che nel frattempo sono state fatte nel campo della fisica?

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William Riker gli replica entusiasta:

Questa sì che potrebbe essere la trama di un romanzo originale! Sono certo che, una volta arrivato nel 2018, per prima cosa chiederebbe: "Ma alla fine Einstein c'è riuscito, a quantizzare la gravità?" Pensa che delusione, quando gli diranno che non c'è riuscita neppure gente del calibro di Steven Weinberg, Stephen Hawking, Roger Penrose e Richard Feynman!

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Enrico Pellerito annuisce:

Magari non la prima cosa; una volta resosi conto dell'assurdo evento capitatogli, abbandonato, per il momento, il tentativo di comprenderlo, dovrebbe guardarsi intorno e cercare di capire come sopravvivere.
I soldi che ha in tasca non servono (forse può venderli ad un collezionista per ottenere qualche euro?), i documenti in suo possesso non sono certo validi, il suo abbigliamento è decisamente fuori moda, anche il suo modo di esprimersi è decisamente datato.
Autodenunciarsi potrebbe comportare il rischio di un suo restringimento per motivi psichici?
Venire momentaneamente ricoverato in una struttura ospedaliera gli garantirebbe, comunque, cibo e alloggio.
Poi chiedere cautamente di parlare con qualcuno che faccia parte del dipartimento universitario di Fisica a Roma?
Nel frattempo c'è chi fa indagini scrupolose e accertamenti anche attraverso l'esame del Dna?
Appurata la verità, presumo che il tutto verrebbe accuratamente secretato.
Insomma, c'è tutto un divenire che essendo di fronte ad un evento mai accaduto prima potrebbe risultare davvero complicato.

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E William Riker parte a ruota libera:

Caro Enrico, io credo che, come il K-Pax del film omonimo, chi affermasse oggi di essere Ettore Majorana che ha viaggiato attraverso il tempo finirebbe in un ospedale psichiatrico, e si cercherebbe tra i casi di scomparsa chi potrebbe essere identificato con il nuovo venuto. Se però davvero l'esame del DNA confermasse che il soggetto in questione è Majorana, come dici tu tutto verrebbe tacitato e il soggetto sarebbe trasferito in gran segreto in un centro di ricerca, secondo me quello sotto il Gran Sasso d'Italia, ma eventualmente anche il CERN, e si riunirebbero i migliori cervelli d'Europa, da Rubbia a Penrose a Hawking (ucronia nell'ucronia, potrebbe essere ancora vivo), che sarebbero entusiasti di parlare con lui, almeno quanto un frate medievale lo sarebbe stato di parlare con Gesù Cristo in persona; a questo punto, i suddetti cervelloni si metterebbero, insieme a Majorana, a capire le modalità del viaggio nel tempo. Una cosa è certa: avremmo la prova provata che il viaggio avanti nel tempo è possibile e che il Modello Standard delle Particelle è effettivamente incompleto.

Però c'è un'alternativa, ed è quella che caldeggio io. Majorana raccoglie un vecchio giornale in un parco, legge la data, scopre di essere nel 2018, capisce di aver viaggiato nel tempo, e si rende conto che se lo dicesse in giro, finirebbe in manicomio (lui non sa che Basaglia li ha aboliti). Allora concepisce un piano. Non avendo documenti ed essendo ufficialmente morto, come il fu Mattia Pascal di Pirandello che a suo tempo ha letto, si rivolge ad un centro Caritas per mangiare spacciandosi per un senza fissa dimora, lavora lì per qualche tempo aiutando i ragazzini disagiati a fare i compiti di Matematica, raggranella qualche soldo, consulta un'emeroteca leggendo il nome di qualche tizio senza famigliari scomparso anni prima cui somiglia (tra l'altro viene a sapere che Salvini sta per diventare premier, e commenta: "Come ai miei tempi! Gli italiani non cambiano mai..."), si presenta alla polizia, si spaccia per lui, si fa dare nuovi documenti, quindi si reca all'Istituto di Fisica di Roma, vince un concorso (robetta, per lui, recuperare 80 anni di scoperte) e si rimette al lavoro. Obiettivo: dimostrare che i neutrini coincidono con la loro antiparticelle, sono cioè fermioni di Majorana (ebbene sì, lo aveva previsto lui, e nessuno c'è riuscito nel frattempo) e, soprattutto, quantizzare la gravità e vincere il Nobel sfuggitogli negli anni '30. Ce la farà? Io scommetterei di sì.

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Enrico è soddisfatto:

Eh mio caro, stavolta mi sa che hai ragione tu.
Sviluppo plausibile e avvincente.

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E William chiude le danze:

Allora prima o poi ci scriveremo su qualcosa!

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Anche Paolo Maltagliati ha la sua proposta:

k) Antigone nel 3000

Piccolo raccontino fantascientifico scritto per il giornalino della mia scuola...

"Pangloss insegnava la metafisico-teologo-cosmologo-scempiologia. Egli dimostrava mirabilmente che non c’è effetto senza causa, e che in questo migliore dei mondi possibili… è provato, diceva, che le cose non potrebbero andare altrimenti: essendo tutto quanto creato in vista di un fine, tutto è necessariamente inteso al fine migliore. I nasi, notate, son fatti per reggere gli occhiali: e noi infatti abbiamo gli occhiali…"
(Voltaire, Candide ou L'optimisme, 1759)

"Un gatto è rinchiuso in una scatola d'acciaio, insieme al seguente dispositivo: in un contatore Geiger c'è una minuscola quantità di sostanza radioattiva, così piccola che forse nel giro di un'ora uno degli atomi decade, ma forse, con uguale probabilità, non ne decade nessuno; se ciò avviene, il tubo contatore si scarica e mediante un relè libera un martello che spezza una fialetta di acido cianidrico. Se si lascia indisturbato l'intero sistema per un'ora, si può dire che il gatto è ancora vivo se nel frattempo nessun atomo è decaduto. La funzione psi dell'intero sistema esprimerebbe ciò comprendendo in sé il gatto vivo e il gatto morto (mi si perdoni l'espressione) mescolati o confusi insieme".
(Erwin Schrödinger, 1935)

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Ariadne Dover era piuttosto inquieta.
Devo Calmarmi. Devo Calmarmi. DEVO CALMARMI!
Niente. il suo battito cardiaco non accennava a diminuire. Il suo corpo non voleva obbedire all'imperativo della mente.

"AVANTI, RECLUTA 2971883!"

Una voce perentoria, proveniente dall'altro lato dell'ufficio, la riscosse dai suoi pensieri. O, piuttosto, le diede un ulteriore motivo per agitarsi.
Ariadne aprì circospetta la porta, prendendo prima una gran boccata d'aria. Dopotutto era la prima volta che si trovava faccia a faccia con il 'direttore'.

"Prego, signorina Dover, si sieda." Dall'altro capo di una scrivania di mogano, c'era un uomo piuttosto bruttino, basso, grasso e che iniziava a perdere i capelli. Non un grande effetto visivo. Anche la sua voce era in aperto contrasto con l'idea che si era fatta del 'direttore'. Niente di gelido o di imperioso, il tono di un mitologico dio, o di un re che manda a morte i suoi sudditi. Piuttosto, una vocina nasale e fin troppo amichevole.

Cioè, dai, il mio capo sarebbe questo qua? Una specie di impiegato di banca che passa il tempo a spiegare alle vecchiette come compilare un assegno? Ero tutta nervosa per niente, uff.

Con un lieve sorriso, l'uomo iniziò la sua noiosa cantilena di spiegazioni.
"Presumo che lei non abbia un'idea molto chiara del perché è qui. Non molto corretto da parte nostra, ma deve capire che dobbiamo preservare un certo grado di riservatezza."

"No, in effetti no - fece di rimando lei - L'unica ipotesi che mi era saltata in mente è che ci dovesse essere qualche problema grave con la macchina."
Che peraltro non ho la più pallida idea di come funziona, quindi se mi chiedete di ripararla, non è nel mio mansionario, attaccatevi.

"Ahahahah! Scherza, vero? Si rompe il pullmann che porta la scolaresca in gita e noi chiediamo di ripararlo alla guida turistica? Suvvia, signorina Dover, siamo seri."

Ariadne per mezzo secondo fu indecisa se dare ragione al suo capo o sentirsi punta nell'orgoglio per essere stata paragonata a una semplice 'guida turistica'.
Poi, ovviamente, il secondo sentimento prevalse.

Laurea in storia, in archeologia e master in antropologia delle religioni... Tutto per farmi chiamare 'guida turistica' da 'sto nanetto con il maglione blu stinto? Ma vaff-

Un appena percepibile sogghigno diede alla ragazza l'atroce sospetto che il suo interlocutore avesse interpretato correttamente i suoi pensieri. E ne fosse sommamente divertito.

Quasi per il sadico piacere di dare corpo alle supposizioni di Ariadne, il 'direttore' rincarò la dose:
"Lei È una guida turistica, signorina Dover. Accompagna ricconi invece di bambini delle elementari con il moccio al naso o annoiati adolescenti attaccati al loro smartphone, ma guida turistica resta."

"Mi scusi - interloquì lei, con il tono più acido che potesse sfoderare - ma la qui presente 'guida turistica' è stata selezionata tra migliaia di candidati per stare qui. Sarò anche giovane, ma non mi faccio prendere in giro. Sono una qualificata operatrice della Piattaforma CTDO!"

"Wow, quanto veleno! La dovevo chiamare cobra, anziché 'guida turistica', altroché! Comunque ha ragione, scortesia mia. Mi rendo perfettamente conto che per spiegare a una manciata di multimiliardari che si sono voluti fare un giro con la macchina del temp- ok, ok, piattaforma CTDO - cosa di preciso stanno guardando, lei abbia dovuto leggere un mucchio di libri complicati, con un sacco di pagine e scritti in piccolo. Sono anche convinto che sia felicissima di spiegare storia a gente che fa fatica a capire la differenza tra 'Avanti Cristo' e 'Dopo Cristo' e che è lì con lei solo per scattare quattro selphies con la piramide di Cheope in costruzione sullo sfondo."

È un infame, ma, dannazione, colpisce proprio dove fa più male...

Prendendo il silenzio rancoroso di Ariadne come un invito a proseguire, il 'direttore' aggiunse:
"Davvero, signorina Dover, non mi fraintenda, non volevo denigrare i suoi studi. Ma sicura che è soddisfatta così? Se le proponessi un'attività più... Specializzata?"

Hook, line and sinker*! Prima mi deride, poi solletica il mio ego ferito con una proposta. Lo odio!
A maggior ragione perché funziona! Va beh, stiamolo a sentire.

"Cosa avrebbe in mente, signor direttore?" Chiese semplicemente lei, con un sospiro di rassegnazione. Presentiva che non le sarebbe piaciuta la risposta.
Ma che, allo stesso tempo, qualcosa l'avrebbe spinta ad accettare. Sperava solo che non fosse il proverbiale patto con il diavolo.

"Non scuota la sua bionda criniera come un cavallo che stanno per abbattere, signorina Dover - esordì lui, con un obliquo sorriso - Non le sto offrendo nient'altro che ciò che già, in cuor suo, desidera.
Veniamo al punto: ieri la nostra nuova presidentessa, Ivanka II, non ha solo prestato giuramento per il suo sesto mandato. Ha anche segretamente incontrato i primi ministri dei principali paesi del mondo per annunciare loro che gli Stati Uniti sarebbero usciti con effetto immediato dal Non Interference Treaty."

"COSA?!? Mi sta dicendo che il nostro governo ha in mente di mandare gente nel passato per INTERAGIRCI?!?"

Che il buon Dio li fulmini! Anzi, che mandi direttamente un meteorite a schiantarsi sulla Casa Bianca!

Non mostrando di dare troppo peso all'escandescenza di Ariadne, il direttore continuò:
"La notizia non è ancora diventata di dominio ufficiale e forse nemmeno lo sarà mai, ma una cosa è certa: tra poco questo posto si riempirà di militari con i capelli a spazzola, che masticano tabacco, sputano per terra e indossano occhiali aviator da sole. Gente che non solo non ha una laurea in storia come lei, ma che molto probabilmente è convinta che la terra è un enorme disco piatto al centro del sistema solare e che è stata fatta da Dio in sei giorni qualcosa come seimila e spiccioli anni fa."

"God Bless Amerika e il suo fantastico sistema scolastico." Commentò acida la ragazza.

"Beh - fece l'uomo di rimando - non tutti hanno i soldi per andare in un'università Europea come lei."

"Guardi che i miei genitori non erano così ricchi... Hanno risparmiato ogni dollaro per potermi permettere di vivere e studiare a Milano dopo i diciotto anni." Replicò prontamente Ariadne, sbuffando.

"Comunque, signorina Dover, per evitare che i federali prendano il completo controllo della CTDO e prevedibilmente combinino un casino, dobbiamo dimostrare al governo che siamo professionisti e che portiamo risultati anche senza la loro supervisione diretta. E qui entra in gioco lei."

"In altre parole, visto che la nostra presidentessa vuole cambiare un po' la storia e che lo farebbe comunque anche se noi rifiutassimo di collaborare, meglio eseguire da subito gli ordini per evitare che elefanti molto più grossi ed inesperti di noi entrino nella cristalleria e facciano molti più danni. Ho capito bene?"

"Alla perfezione, signorina Dover. Dunque?"

"Ci sto, signor direttore." Rispose la ragazza, a denti stretti.
Uno stramaledetto patto con il demonio, di quelli che in confronto il Faust è roba da dilettanti...

* * *

I primi tempi non ci furono troppi scossoni. Anzi, a dire il vero molti meno di quanti Ariadne avesse preventivato. Le 'missioni' nel passato non erano particolarmente invasive. Perlopiù si trattava di recuperare testi storici andati perduti. Ebbe un gran daffare soprattutto tra Grecia, Asia Minore e Italia Meridionale nel VI secolo avanti Cristo, per la somma gioia di molte facoltà di filosofia antica, che si ritrovarono, finalmente, a poter leggere e commentare l'opera completa di Platone e di Aristotele, per non parlare di molti altri filosofi minori. In barba ai fiumi di inchiostro che erano stati scritti in merito al suo rifiuto per la parola scritta, Ariadne riuscì a mettere le mani persino su testi di Socrate.
In fondo, questa caccia ai libri antichi era talmente divertente da farle dimenticare che lavorava sempre e comunque per il governo degli Stati Uniti d'America.
E il governo non stava finanziando il progetto CTDO solo per arricchire le biblioteche del paese.

Oltretutto non se l'erano ancora sentita di correre il rischio e cambiare veramente la storia. Tecnicamente, si erano limitati a portare oggetti antichi nel presente per studiarli.

Una domanda attanagliava soprattutto Ariadne:
Se modificassi la timeline, mi ricorderei di averla cambiata, una volta tornata nel presente?
Secondo quanto diceva il suo 'direttore', molto probabilmente no. Nella peggiore delle ipotesi, ovverosia la sua scomparsa per la prematura estinzione del suo albero genealogico, della sua esistenza non ci sarebbe stata più né traccia, né ricordo. Prospettiva particolarmente spaventosa, cui cercava di pensare il meno possibile, per non correre il rischio di impazzire.

Il momento in cui la Casa Bianca si decise ad un utilizzo più significativo (usarono questa parola, i federali, nel loro rapporto) della piattaforma CTDO arrivò fin troppo presto.
In un apparentemente calmo e tipicamente torrido e afoso pomeriggio di metà novembre, l'ormai vecchissimo Barron riuscì a sconfiggere e assassinare Ivanka II, giurando per il suo ottavo mandato da presidente non consecutivo.
Il nuovo presidente moriva dalla voglia di testare il giocattolo, invece di lasciarlo a marcire al servizio degli accademici del paese.

"Signorina Dover, ecco la busta con i dettagli della missione 4-645-XII." Il tono dell'uomo era insolitamente privo di quella beffarda ironia che Ariadne aveva imparato a conoscere.

"Ahem... Direttore? Mi sembra meno str... cioé, volevo dire, meno pungente del solito... Qualcosa non va?" Chiese lei, sospettosa.

"Questa volta è tosta, Ariadne."

Wow, se mi chiama per nome, la situazione dev'essere davvero brutta.

"Non faccia l'emodepresso, direttore. Se non altro, credo di averle dimostrato di essere quanto di più lontano esista dallo stereotipo maschilista di bionda scema che lei, in qualità di orribile e disgustoso misogino, sicuramente si immaginava. Ah, poi mi deve ancora spiegare cosa diavolo significa la sigla CTDO."

"Ahahah. Divertente signorina Dover. Ora si muova! Al suo ritorno glielo dirò."

Aprì la busta e diede una letta veloce. Poi deglutì. Doveva uccidere una persona.

* * *

"ROSAAA! DOV'È QUEL DISGRAZIATO DI NOSTRO FIGLIO?" il povero trentacinquenne fabbro Alessandro urlò alla moglie, appena rientrata dal lavoro a scuola. Avrebbe voluto dedicare quella giornata fiacca e senza clienti ad insegnare al ragazzino un mestiere. Ma di quello scapestrato, neanche l'ombra. Sospettava che fosse andato a giocare con gli altri bambini. Fu preso dalla tentazione di andare a cercarlo, ma poi, sbuffando e mugugnando improperi, decise di occuparsi d'altro.

Una ragazza dai lunghi capelli biondi che passava per caso di lì, decise proprio in quel momento di dirigersi verso la piazza del paese. Dopo qualche minuto a piedi, ci arrivò e poté vedere una torma di ragazzini che ridevano, correvano, saltavano. Tra di loro, anche il figlio del fabbro Alessandro.

La ragazza bionda si appostò quietamente dietro a un cespuglio ed estrasse, dal tabarro che ne oscurava le fattezze, una pistola.

Mirò al bambino.

La mano le tremava. La abbassò per un istante, poi la puntò di nuovo contro al suo bersaglio.

Il piccolo intanto era tutto preso da una gara di corsa con gli amici. Rideva, felice.

DANNAZIONE!!! COME FACCIO A FAR SALTARE LA TESTA A UN BAMBINO!

Per farsi forza, la ragazza bionda cercò di pensare a tutte le cose orribili che quella pulce di quattro anni avrebbe fatto da adulto.

Abbassò e mirò di nuovo, per la terza volta. Il sudore le imperlava la fronte.

Si concentrò, cercando di vedere nel ragazzino il volto del feroce dittatore che mandava milioni di uomini a morire in guerra.

Non ci riuscì.

Non poteva. Non poteva uccidere quel bambino. Cosa aveva fatto? Ancora niente. Era innocente. Avrebbe davvero ucciso un innocente?

La sua ragione le diceva che stava compiendo un sacrificio per un bene superiore. Che la sua morte avrebbe cambiato - in meglio - il futuro dell'umanità.

Ma...

Era veramente così?

Si ricordò ad un tratto del paradosso del gatto di Schrödinger, che le aveva raccontato il direttore. Fino a che non si apriva la scatola la realtà in cui il gatto era vivo e quella in cui il gatto era morto esistevano. Contemporaneamente.

Dal tempo in cui veniva lei, tutto si era verificato, ma lì, in quel preciso momento, in quel preciso istante, tutto poteva ancora essere.
Sospirò e abbassò definitivamente l'arma.

* * *

"Mi spiace direttore, ma ho fallito la missione." Disse Ariadne.

"Brava, ragazza", rispose il direttore. Sorridendo.

Paolo Maltagliati

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Bhrihskwobhloukstroy domanda:

Perché le dice “brava”?

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Allora Paolo spiega:

Perché (da titolo) ha deciso di anteporre la sua morale alla legge di Tebe.
Anche se la parte in cui verrà 'murata viva' ho preferito non descriverla. Presumo perché ho ritenuto non aggiungesse niente né narrativamente parlando né alla morale della fiaba (perché finire in tristezza, sottolineando che in fondo la storia del mondo è una tragedia e il potere vince sempre sull'individuo?)

Controverso a dir poco, lo so. Ci siamo già detti un'infinità di volte che ridurre la conta dei morti è un ottimo (e oggettivo) modo per giudicare un'ucronia. Pur tuttavia, se la scelta è tra la morte CERTA di un individuo per propria mano e la POSSIBILE salvezza di altri (molti altri), ecco che all'improvviso il discorso acquista un peso molto diverso.

È orientata a dei ragazzi, che presto o tardi rischieranno in nome di una (pessima) ragion di stato di 'uccidere' la propria morale e forse uccidere (dubito direttamente, ma indirettamente sì) altri loro simili. Magari è semplicistico, ma prolungare in loro (perlomeno, per i quattro gatti che il giornalino lo leggono) ancora per qualche tempo l'idea che forse è meglio Antigone a Tebe non mi pareva una brutta idea.

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Passiamo al contributo di feder:

l) Dagli Atti del Concilio Galattico

QUARTA INTERRAZIALE DELLE SPECIE PARLAMENTARI DELLA GRANDE GALASSIA
ORGANIZZAZIONE INTERPLANETARIA DEL BIOLAVORO
DIRETTIVA 270-T(ERRA)
Convenzione sui Popoli Indigeni e Primitivi entro i confini di Razze indipendenti
(traduzione non ufficiale ad opera di tecnici della Corona del Regno di Marineris e del Granducato di Titania)

Il Concilio Galattico raccolto nella sua interezza per azione del seicentoventunesimo arcicancelliere-Custode Xen'li gra Ik-la Kora-ghregora-ghraz,

convocato presso la cittadella di Arakim a volo sopra le volte fluttuanti del mare-oceano di Arakiz, e incarnatosi nella sua 64° presentazione in forma materiale il settimo ciclo del terzo sole di Aramis (28 giugno 4271),

presa visione delle norme internazionali enunciate nella Convenzione e nella Raccomandazione del 4157 sui Popoli Indigeni e Primitivi;

ricordando i termini della Dichiarazione unidirezionale sul diritto di vita, del Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali degli organismi, del Patto internazionale sui diritti civili e politici dei senzienti, e dei numerosi strumenti internazionali sulla prevenzione della discriminazione da parte delle specie più avanzate sulle razze primitive;

considerando che l'evoluzione del diritto interstellare posteriore alla conclusione della Crociata del Freddo Ferro dello scorso ciclo galattico, e i connessi cambiamenti della situazione dei popoli indigeni e primitivi, intervenuti in tutte le regioni del mondo a protezione della Vera Vita, seminata, e non assemblata, hanno reso opportuna l'adozione di nuove norme internazionali in materia, allo scopo di eliminare l'orientamento, mirante all'assimilazione, della precedente normativa;

prendendo atto dell'aspirazione dei popoli del pianeta Terra in questione a prendere il controllo delle loro istituzioni, dei loro stili di vita e del loro sviluppo economico, nonché a mantenere e sviluppare la propria identità, la propria lingua e la propria religione, nell'ambito della megacorporazione che li ha presi in custodia, presso la divisione burocratica in cui essi vivono;

richiamando l'attenzione sul peculiare contributo dato dai popoli della Terra alla diversità culturale e all'armonia sociale, spirituale ed ecologica della Galassia, anche in ragione del Disastro che ha colpito il loro mondo;

avendo deciso l'adozione di diverse mozioni riguardanti la parziale revisione della Convenzione n° 107 del 4157 sui Popoli Indigeni e Primitivi, questione costituente il quarto punto all'ordine del giorno della sessione;

avendo deciso che tali mozioni prenderanno la forma di una convenzione internazionale modificante la Convenzione sui Popoli Indigeni e Primitivi del 4157,

APPROVA
la mozione qui presentata dal diplomatico terrestre Jon Senzanome, detto il Fiore di Loto.

RATIFICA
la c.d. Costituzione delle Tribù Unite della Madre Terra.

DELIBERA
la formazione di una zona amministrativa speciale in seno alla c.d. megacorporazione TransStar Industries, da gestire in base agli usi e costumi dettati dall'Unione Clanica, la cui estensione non dovrà superare quella dell'orbita del mondo d'origine della specie umana e dei suoi derivati.

Il sentimento di appartenenza tribale deve considerarsi criterio fondamentale per la determinazione dei clan a cui s'applicano le disposizioni della presente Convenzione. L'uso nella presente Convenzione del termine "popoli" non può essere in alcun modo interpretato come avente implicazioni di qualsiasi natura per ciò che riguarda i diritti collegati a detto termine in base al diritto interstellare. La presente Convenzione si applica:

1. ai singoli clan che, sul pianeta Terra, si distinguono dalle altre componenti della divisione corporativa per le loro condizioni sociali, culturali ed economiche, e che vivono totalmente o parzialmente secondo le consuetudini o tradizioni loro proprie, o secondo leggi e norme speciali;

2. ai singoli clan che, sul Pianeta Terra, sono considerati indigeni per il fatto di discendere da quegli umani e dai loro derivati che abitavano il Mondo, o una regione geografica a cui il Mondo appartiene, all'epoca del Disastro e/o della Conquista, della colonizzazione o dell'istituzione delle attuali frontiere della divisione corporativa, e che, qualunque ne sia il loro status giuridico, conservano in toto o in parte le proprie istituzioni sociali, economiche, culturali e politiche.

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DAL VOCABOLARIO SEMPLICE E COMPLESSO DEGLI ACCADEMICI DELL'ORDINE DEI CURATORI

DAL 2460 INDIPENDENTE ISTITUTO A TUTELA DEL 'NORMALE GALATTICO'
DAL 4164 SANCITA LEGITTIMA GAZZETTA INFORMATIVA DAL CONCILIO GALATTICO

(traduzione non ufficiale ad opera di tecnici della Corona del Regno di Marineris e del Granducato di Titania)

Sotto la voce geografica:

Grande Galassia: altresì conosciuta come il Serpente-senza-Testa-e-Senza-Coda, oppure il Sentiero Stellato, la Galassia per antonomasia, oltre le quali più recondite profondità non si hanno tutt'ora attendibili notizie di riemersione.

Arakim: antica e prosperosa capitale del pianeta Arakiz, oggi in rovina. Per la sua rilevanza simbolica, occasionale sede di incarnazione del Concilio Galattico presso la propria forma fisica.

volte fluttuanti: cicli circolari degli anelli orbitali che abbracciano il pianeta Arakiz. Alta valenza mistico-poetica. Fra di esse è sito il relitto della vetusta capitale Arakim.

Arakiz: vecchia sede della razza di Yz, un tempo sovrana dello spirito, ed oggi scomparsa da secoli. Il Perduto Impero si estendeva da Arakiz per centinaia di volte fluttuanti in ogni direzione, tanto da aver lasciato un'impronta significativa sullo sviluppo della storia galattica.

terzo ciclo del settimo sole di Aramis: terzo ciclo orbitale del grappolo di stelle di Aramis, luce di Aramiz, nell'epoca successiva alla scomparsa del Perduto Impero e della saggia razza di Yz.

ciclo galattico: colloquialmente, l'epoca corrente (vd. alla voce terzo ciclo del settimo sole di Aramis).

Divisione corporativa: unità amministrativa dello spazio di pertinenza di una megacorporazione. Ha portata provinciale

Sotto la voce sociale:

interraziale: che ha a che fare o vedere con l'interazione di due diverse razze, senzienti o meno, non necessariamente biologicamente compatibili, tra loro aliene, ovvero seminate, e non assemblate, indipendentemente l'una dall'altra, su mondi divergenti.

biolavoro: l'elaborazione di fatture e faccende ad opera di un organismo o più, senziente o meno, biologicamente atto a prestare un'opera tale. Riportato in auge dall'esito infausto dell'implementazione dell'anima presso gli individui d'acciaio e ferro, è ad oggi la principale fonte di produzione di reddito a livello galattico.

Vera Vita: vita seminata, e non assemblata. Possiede l'anima organica, a scapito dell'anima silica, che spinge gli uomini di ferro e d'acciaio verso la via della Falsa Vita.

Sotto la voce storica:

Crociata del Freddo Ferro: la santa guerra successiva alla ribellione dell'anima silica, risultata nell'affermazione della Vera Vita, a scapito degli uomini di ferro e d'acciaio e del Perduto Impero e della saggia razza di Yz.

Disastro: alternativamente; e la rituale catastrofe ecologica che colpisce le specie nella loro infanzia tecnologico-spirituale; e le devastazioni arrecate dagli uomini di ferro e d'acciaio per mezzo della Crociata del Freddo Ferro.

Sotto la voce politica:

(specie) parlamentari: ordinamenti retti da un'assemblea, democratica o oligarca, diretta o indiretta, eletta da un corpo elettorale costituiti di cittadini, soggetti di voto attivo e oggetti di voto passivo.

(razze) indipendenti: specie che non sono soggette all'azione illuminante di un'altra razza, ovvero all'amministrazione di una megacorporazione. Estratto da loro lo Spirito della Specie, per mezzo di esso impugnano l'amministrazione della Galassia sotto la vigile osservazione del Custode, detto arcicancelliere.

Marineris, corona di: microstato a ordinamento monarchico sito presso l'omonima Valle sul Pianeta Figlio (Marte). Possiede una bizzarra maggioranza umana, ed è perciò considerato il principale fautore delle rivolte di carattere etnico-nazionalista in seno alla megacorporazione TransStar Industries.

Titania, cittadella di: microstato a ordinamento accademico, sito presso l'omonimo satellite del Pianeta Triste (Saturno). Punto di raccolta dei sapienti dello spazio percorso da navi umane. Dal 3688 intrattiene rapporti con l'Ordine dei Curatori.

incarnazione: lungo processo di presa di coscienza da parte degli Spiriti delle Specie, che passano dalla forma virtuale a quella materiale. Durante un'incarnazione, gli Spiriti delle Specie pervengono a una delibera sul corrente stato e lo sviluppo della Galassia.

TransStar Industries: megacorporazione con sede legale a Sirio. Per effetto della sua strabordante crescita, le sue attività si sono ingrandite fino a comprendere l'intera Bolla Locale, gestendo l'economia e influenzando indirettamente, ma pesantemente, la società, politica e cultura di interi mondi.

Unione Clanica: illecita assemblea (precedentemente non riconosciuta) di tutte le tribù libere della Terra, ovvero quelle che non riconoscono il predominio della megacorporazione. In passato crudelmente perseguitata da quest'ultima, perché additata come non molto recondita causa dietro le reiterate ribellioni umane.
Nel presente, suprema e unica camera parlamentare del pianeta.

Conquista: processo di sottomissione di una comunità nativa da parte di un invasore extraplanetario. Generalmente favorita da uno squilibrio tecnologico, economico o militare. Colonizzazione e assimilazione e sterminio seguono, di norma. Il diritto interstellare ha recentemente (terzo ciclo del quarto sole di Aramis) riconosciuto l'illecità della pratica, perseguitando le megacorporazioni in violazione della santa direttiva, che ha lo scopo di preservare la Vera Vita.

feder

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Non può non essere aggiunto a questa rassegna il seguente racconto di Dario Carcano:

m) La Colonia

I – l’accusa

« Sul nostro pianeta non avevamo molto, ma eravamo liberi. Forse selvaggi, come dite voi, ma liberi; avevamo tradizioni millenarie, religioni che ci spiegavano perché siamo al mondo e una scienza che ci insegnava come si è formato il mondo. Poi siete arrivati voi.
Ci avete promesso prosperità, progresso, ricchezza, insomma, ci avete promesso che se avessimo accettato il vostro governo avremmo vissuto meglio. Cosa potevamo fare noi? Non posso dire che ci fidammo, perché la nostra approvazione al vostro governo ve la siete presa con la forza delle vostre armi. Ci volle poco a capire che la vostra intenzione era sfruttare ogni risorsa del nostro pianeta: ci avete cacciato dai nostri villaggi e costretti a lavorare nelle vostre piantagioni, nelle vostre fabbriche, nelle vostre miniere, dove eravamo praticamente ridotti in schiavitù. Io ero operaio in una fabbrica di armi, e potevo ritenermi fortunato perché i lavoratori nelle piantagioni se la passavano – e se la passano tuttora – molto peggio: nella gestione delle piantagioni e delle fattorie, ponete di proposito obbiettivi di produzione impossibili da raggiungere per spremere quanto più possibile i braccianti autoctoni; poi, quando il direttore della piantagione constata che l’obbiettivo non è stato raggiunto, ordina che sia estratto un bracciante ogni dieci affinché sia frustato a morte, condanna che viene eseguita dagli altri nove che sono scampati a questa sorte.
Non contenti, avete preso i nostri giovani e li avete vestiti con le vostre divise, inviandoli a combattere le vostre guerre, usandoli come carne da macello in guerre che non comprendevano. Molti non sono tornati, e quelli che sono riusciti a farlo erano o mutilati o impazziti. Anche in questo caso non ci potevamo opporre, perché non serve che io vi dica qual’è la punizione per i renitenti alla leva.
E neppure questo bastava: col pretesto di civilizzarci e alfabetizzarci ci avete imposto la vostra lingua, la vostra religione, e punite quelli che sorprendete a parlare la lingua dei nostri antenati; il risultato è che i nostri figli sono simili a voi e ignorano la storia del loro pianeta e dei suoi abitanti.
Ci avete preso tutto: il nostro pianeta, la nostra libertà, la nostra cultura, i nostri figli. Ma forse questo da solo non sarebbe bastato perché io denunciassi tutto questo. Quattro mesi fa scoprii di essere malato di una grave malattia, ovviamente incurabile, che ho contratto stando a contatto con le sostanze tossiche impiegate dalla fabbrica di armi in cui, per oltre trent’anni, mi avete costretto a lavorare in condizioni di quasi-schiavitù. Solo la consapevolezza di essere prossimo alla fine mi ha dato la forza per lasciare il mio lavoro e affrontare un lungo viaggio, fino al vostro pianeta, per denunciare tutti i soprusi che il mio polo sta subendo. Non mi sarei perdonato se fossi morto senza almeno provarci.
Vostro onore, questa è la mia storia. »

II – la difesa

Quando X ebbe finito, Il giudice disse:
« Chiamo a deporre il dottor John K. Lemmy, attuale segretario di Stato alle Colonie e presidente della Federal Space Administration Company »
« Grazie vostro onore. Ci tengo a dire, prima di iniziare la difesa all’operato del mio governo e della FSAC, che noi non abbiamo nulla da nascondere e abbiamo sempre agito con la massima trasparenza, sui nostri metodi e sulla nostra missione. Proprio su quest’ultimo punto vorrei soffermarmi, la nostra missione. Quando noi siamo arrivati sul suo pianeta, noi non ci trovammo nulla, solo tribù di autoctoni che vivevano come noi nell’età della pietra. Ci rendemmo conto che era nostro dovere morale civilizzare gli indigeni, insegnargli la civiltà, la cultura, la democrazia. Così abbiamo organizzato dei luoghi dove gli autoctoni potessero vivere e contemporaneamente essere civilizzati. In cambio di questo, noi abbiamo usato la loro collaborazione spontanea per costruire e far funzionare infrastrutture che ci hanno permesso di rendere produttiva la colonia. Dunque in uno scambio equo loro ci hanno fornito la loro manodopera e noi gli abbiamo dato scuole, ospedali, biblioteche e una burocrazia funzionante. Non abbiamo fatto nulla di amorale, semplicemente gli abbiamo dato la civiltà.
Il mio accusatore sostiene che per farlo abbiamo distrutto la cultura locale; non è assolutamente vero, la cultura del suo pianeta natale è studiata nelle nostre università. Se sul suo pianeta si è imposto l’uso della nostra lingua, cosa che non mi risulta sia vera, è stato solo per rendere possibile instaurare un dialogo tra noi e gli autoctoni… »
« Sarebbe stato molto più semplice se voi aveste imparato la nostra lingua » interruppe X
« Faccia silenzio o la faccio espellere dall’aula » disse il giudice
« Mi scusi vostro onore, ma prima di restituire la parola al ministro Lemmy, vorrei dire una cosa che chiedo sia messa agli atti, ossia che dibattere i pro e i contro del vostro sistema coloniale è come dibattere i pro e i contro dello stupro »
« Non dica altre oscenità o la faccio seriamente cacciare dall’aula »
« Le oscenità sono quelle che sta dicendo lui » disse X riferendosi al dottor Lemmy
« Ha finito? » chiese spazientito il giudice. X rispose mimando il gesto di cucirsi la bocca.
« …dicevo, noi certamente abbiamo commesso degli errori nella gestione della colonia, ma se abbiamo sbagliato lo abbiamo fatto in buona fede nel perseguire il nostro obbiettivo, ossia la civilizzazione degli autoctoni, che grazie a noi sono stati liberati dalle catene dell’ignoranza e della superstizione. Non ho altro da aggiungere, vostro onore. »

III – Il verdetto

Uscito dalla camera di consiglio, il giudice pronunciò il verdetto:
« Questa corte assolve il ministero delle Colonie e la FSAC in quanto i fatti a loro imputati non sussistono, e condanna X a cinque mesi di carcere per calunnia nei confronti di organi governativi e al pagamento delle spese processuali. »

Dario Carcano

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Concludiamo per ora questa pagina con il geniale adattamento di feder di un notissimo brano di Ovidio per celebrare l'impresa di Jurij Gagarin:

Vix ea fatus erat, media cum sede senatus
Russiae constitit alma Vostoca (<Vostok) nulli cernenda
suique Yurīs eripuit membra nec in aëra solvi
caelestibus intulit astris, dumque tulit,
lumen capere atque ignescere sensit
emisitque sinu: terra volat altius Yurius (<Jurij)
flammiferumque trahens spatioso limite crinem
stella micat natique videns bene factis fatetur
esse suis triumphum et vinci gaudet ab illo...

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Ovviamente chiunque abbia commenti o suggerimenti può scriverceli a questo indirizzo!


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