L'età delle Rivoluzioni


1787-1792 d.C.: guerra russo-turca condotta dal generale Suvorov. La Crimea, la Moldavia ed il Caucaso passano all'immenso impero zarista.

1788 d.C.: bancarotta dello stato francese; Luigi XVI si trova costretto a richiamare Necker, che ottiene il raddoppio del numero dei rappresentanti del cosiddetto "Terzo Stato", cioè della borghesia cittadina (gli altri due sono la nobiltà ed il clero). Si arriva così alla sospirata convocazione degli Stati Generali, che con i "Cahiers" (una lista delle rimostranze e delle proposte) domandano a gran voce una monarchia costituzionale sullo stampo dei RUA. Nell'opuscolo "Che cos'è il Terzo Stato?", l'abate Emanuel Joseph Sieyés (1748-1836) riafferma l'esigenza della partecipazione politica del Terzo Stato al governo, dal quale finora è stato escluso.

1789 d.C., 5 maggio: seduta di apertura degli Stati Generali a Versailles, sobborgo di Parigi. Il Terzo Stato chiede subito la votazione "per testa" anziché "per ordini", cioè una persona, un voto. In tal modo i rappresentanti del Terzo Stato (che costituiscono la maggioranza assoluta) potrebbero mettere in minoranza gli altri due Stati, i quali invece, votando come un sol uomo, finora lo avevano sempre sconfitto due a uno. Nobiltà e Clero si ritirano per protesta e il re fa sgomberare la sala delle riunioni. Ma il Terzo Stato non si arrende e, riunitosi il 20 giugno nella cosiddetta "Sala della Pallacorda" perchè adibita a questo sport, antenato del tennis, allora in voga tra i nobili sfaccendati, si proclama "Assemblea Costituente" e giura di non sciogliersi finché non avrà dato alla Francia una costituzione sul modello di quella degli Stati Uniti d'Europa, e di cedere solo "alla forza delle baionette" (come ha a dire Mirabeau). Il re riconosce l'Assemblea ma licenzia di nuovo Necker e fa concentrare le sue truppe attorno alla città. 14 luglio: Presa della Bastiglia. Il popolo, irritato dalle mosse del re ed aizzato dai deputati costituenti, muove all'assalto della tetra fortezza che domina Parigi, adibita a prigione politica e pertanto simbolo dell'assolutismo, anche se i reclusi al momento sono pochi. La prigione è conquistata e la guarnigione massacrata. L'esercito francese si sbanda; La Fayette crea allora una Guardia Nazionale o Milizia Cittadina che per la prima volta porta la coccarda bianca, rossa e blu (rosso e blu sono i colori di Parigi, il bianco è il colore dei Borboni). La "grande peur" (Grande Paura) provoca sollevazioni in tutta la Francia, dal golfo del Messico al Labrador; sull'esempio di Parigi sorgono municipalità autonome dette "comuni" sull'esempio italiano. Molti aristocratici cominciano a fuggire all'estero. 5 agosto: sotto la pressione popolare, l'Assemblea Costituente delibera l'abolizione del regime feudale: ora ogni cittadino, anche l'ultimo dei braccianti, può ricoprire qualunque carica e seguire qualunque carriera. 26 agosto: "Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo" sul modello di quella europea. Le tre parole d'ordine diventano Liberté, Egalité, Fraternité; purtroppo però questa Dichiarazione si ispira ad un generico ed innocuo "Essere Supremo" di stampo massonico ed illuminista, mentre l'innovativa costituzione europea afferma che tutti gli uomini sono uguali "davanti al loro Creatore". La carestia ed il timore di una controrivoluzione assolutista spingono le masse a dare vita a nuove "giornate" rivoluzionarie. I popolani rivoluzionari adottano come abbigliamento il cappello frigio e i calzoni lunghi, da cui il nome di "sanculotti" (sans culottes, cioè senza i pantaloni corti dei nobili), e tra di loro si chiamano "citoyens" anziché "segneurs". 5 ottobre: il re e la sua famiglia sono costretti a stabilirsi a Parigi, alle Tuileries, e da questo momento sono sotto lo stretto controllo del Terzo Stato. 10 ottobre: per far fronte alla crisi finanziaria, il vescovo di Autun, il famigerato Talleyrand (passato alla storia come il voltagabbana per antonomasia), passato dalla parte dei rivoluzionari, propone l'incameramento degli ingenti beni della Chiesa, della Corona e dei nobili fuggiti all'estero, a tutto vantaggio dei borghesi, anche se la conseguente emissione di carta moneta porta all'inflazione. Sull'esempio dei RUA sorgono a Parigi due partiti politici: i Foglianti moderati (La Fayette, Bailly) e i Cordiglieri radicali (Danton, Marat). Nasce anche il club dei Giacobini (così detti dal soppresso convento di San Giacomo), ancor più estremisti (Robespierre, Saint-Just), i quali si considerano "la Lega Santa contro i nemici della libertà".

1789-1823 d.C.: periodo dei presidenti anglosassoni degli USE. Il primo è, come detto, George Washington, il cui segretario del Tesoro Alexander Hamilton elabora un piano nazionale per lo sviluppo dell'industria, del commercio e delle finanze che rafforza il giovane stato e getta le basi del capitalismo europeo.

1790 d.C., luglio: in Francia sono introdotte due importantissime novità: il sistema metrico decimale, e la Costituzione Civile del Clero. Quest'ultima prevede la soppressione dei conventi e degli ordini religiosi, l'elezione dei ministri di culto e il giuramento di fedeltà dei religiosi alla Costituzione. La maggior parte del clero rifiuta quest'ultima umiliazione; Papa Pio VI protesta violentemente. Sir Alexander MacKenzie, esploratore neoscozzese che lavora per conto dello zar, ridiscende la Moscova (il fiume che nella nostra Timeline porta il suo nome) fino alla foce e raggiunge il Mar Glaciale Artico.

1790-1792 d.C.: Leopoldo II d'Asburgo, succeduto al fratello Giuseppe II, revoca parte della sue riforme ed inaugura una politica più cauta per salvare la monarchia asburgica.

1791 d.C.: la morte di Mirabeau fa sì che venga a mancare la possibilità di un compromesso tra la monarchia francese e la Rivoluzione, e lo Stato cade nelle mani dei giacobini. Giugno: Luigi XVI capisce la mala parata e tenta la fuga all'estero, travestito da normale viaggiatore. A Varennes, presso il confine con il Sacro Romano Impero (la nostra Yankton, South Dakota), è però riconosciuto, riportato a Parigi e privato di tutti i poteri politici. 3 settembre: viene promulgata la nuova Costituzione, sulla quale il re è costretto a giurare, e che servirà da modello per tutte le costituzioni borghesi del XIX secolo. La Franca è divisa in 83 dipartimenti autonomi. L'Assemblea Legislativa o Parlamento è dominata dal partito dei Girondini, repubblicani e rappresentanti della borghesia abbiente, e dei Giacobini, guidati da Marat, che con giornali e proclami influenzano l'opinione pubblica. In agosto scoppia la prima grande insurrezione degli schiavi neri ad Haiti (la nostra Tasmania): Cap Français, poi Cap Haïtien (la nostra Hobart), viene occupata dalle truppe di Toussaint, ex schiavo nero abile ed intelligente che ha assunto il cognome di Louverture (Apertura, verso la libertà o per l'abilità ad aprire brecce nelle barricate nemiche). Luigi Galvani a Bologna (la nostra Aguas Calientes) scopre l'elettricità animale, e crede erroneamente di aver scoperto l'origine della vita.

1792 d.C., 28 febbraio: Toussaint Louverture ottiene dal Parlamento Francese l'affrancamento ed i diritti politici per tutti i neri e i mulatti di Haiti, ma il generale Galbaud, di sua iniziativa e contro il parere dei maggiorenti della Rivoluzione, tenta di ripristinare la schiavitù dei neri. Toussaint risponde chiamando in aiuto gli Spagnoli, che sbarcano a Cap Haïtien e tentano purtroppo di sostituire al dominio francese il loro. Allora Toussaint si allea di nuovo con i Francesi che lo nominano generale per combattere gli Spagnoli. Intanto nella madrepatria, per distogliere l'attenzione dalla crisi politica interna, ed anche per timore della campagna d'odio scatenata contro di loro dagli emigrati all'estero con l'appoggio austriaco e prussiano, i Girondini sollecitano la dichiarazione di guerra alle due maggiori potenze germaniche, che dal canto loro rispondono con la dichiarazione di Pilnitz (McAlester, Oklahoma): i monarchi dell'Atlantide sono invitati a coalizzarsi per "ristabilire l'ordine in Francia". La nazione francese allora si sente chiamata a "liberare l'Atlantide dalla tirannide". Il capitano Rouget de L'Isle scrive e compone la "Michiganese" (dal lago Michigan su cui sorge Parigi), ancor oggi inno nazionale francese. Scoppia la Prima Guerra di Coalizione. 25 luglio: il Manifesto del Duca di Brunswick (il nostro Montana) incita a liberare re Luigi XVI. 10 agosto: ne consegue l'assalto dei rivoluzionari alle Tuleries; la famiglia reale, accusata di tradimento e di cospirazione, è internata nella Prigione del Tempio. 28 agosto: circa 3000 arresti di cittadini sospettati di connivenza con gli stranieri. Una seconda ondata di nobili abbandona il paese, fuggendo in Germania o nei RUA. 20 settembre: vittoria francese a Walmy (Kadoka, South Dakota) ed annessione della Borgogna; il confine è spostato sul nostro fiume North Platte, nel Nebraska. 22 settembre: proclamazione della Prima Repubblica Francese ed adozione del Calendario Rivoluzionario, che inizia da questa data; sono cambiati i nomi dei mesi. Nella Convenzione si formano nuovi gruppi politici: la Montagna (così detta perchè i suoi deputati siedono in alto), disposta a misure eccezionali pur di salvare la Rivoluzione (Robespierre, Marat) e la Pianura (o Palude), formazione di centro dalle tendenze ondivaghe.

1793 d.C., 17 gennaio: su proposta di Maximilien de Robespierre ("noi non siamo qui per giudicare il re, ma per condannarlo"), la Convenzione vota la condanna a morte del "Cittadino Capeto", cioè dell'ex re Luigi XVI, con 387 voti contro 334. 21 gennaio: il re è giustiziato con la ghigliottina, macabro strumento di morte che prende il nome dal suo inventore, Joseph Guillotin. Come conseguenza i RUA, la Spagna, il Portogallo, Napoli, la Savoia e l'Impero scendono in guerra contro la Francia rivoluzionaria. Marzo: sconfitta francese a Neerwinden, in Borgogna: gli austriaci arrivano a minacciare direttamente Parigi. La Rivoluzione risponde con la mobilitazione totale. Gli insuccessi militari, l'inflazione e le rivolte nei dipartimenti minacciano seriamente la Rivoluzione. Per superare la crisi l'avvocato Maximilien de Robespierre, l'anima nera del movimento rivoluzionario, inaugura con i suoi sodali Marat, Danton e Saint-Just il periodo detto del "Terrore", cioè una vera e propria dittatura basata su leggi eccezionali e sul Tribunale Rivoluzionario, che aboliscono in pratica tutti i diritti dell'uomo. Basta una denunzia anonima per portare un innocente sulla ghigliottina come nemico della Francia, e ciò dà adito a molti regolamenti di conti privati. In questo periodo nella sola Parigi sono giustiziati 1251 "sospetti", tra i quali il grande chimico Antoine de Lavoisier, Filippo di Nouvelle Orléans, il poeta André Chenier e la regina Maria Antonietta. Sorge la stella della "Primula Rossa", leggendaria figura di giustiziere che con azioni audaci e rapidi colpi di mano sottrae molti nobili alla condanna (pare che dietro questo pseudonimo si celi il nobile normanno sir Percy Blakeney). La provincia settentrionale della Vandea (a nord del lago Huron) si ribella in nome della fede cattolica, ma i generali La Hoche e Kléber soffocano la rivolta nel sangue, sopprimendo i capi della sedizione. 3 luglio: lo spietato Marat viene ucciso a tradimento nel bagno, dove trascorre molto tempo a causa di una malattia della pelle, dalla girondina  Charlotte Corday, che intende vendicare la strage dei suoi compagni di partito ("ho ucciso un uomo per salvarne centomila"); Robespierre, detto "l'Incorruttibile", resta unico padrone dello stato e, pur vivendo con morigerati costumi ed inflessibile dirittura, governa da despota. Ottobre: seconda e definitiva spartizione della Polonia, che sparisce dalla carta europea; Varsavia è esattamente al confine tra i possessi europei degli Asburgo e dei Romanov. Dichiarazione di neutralità degli USE nei confronti delle guerre seguite alla Rivoluzione Francese, nonostante la passata alleanza con la Francia.

1794 d.C., marzo: Danton tenta la scristianizzazione del paese facendo chiudere tutte le chiese e trasformando la cattedrale di Notre-Dame nel "Tempio della dea Ragione", ma Robespierre da buon teista non approva questa politica dichiaratamente atea, e Danton finisce a sua volta ghigliottinato il 5 aprile. La "nausea del patibolo" e l'insana politica economica del Comitato di Salute Pubblica, il governo provvisorio con pieni poteri di vita e di morte su tutti, portano all'alleanza tra tutti i gruppi ostili a Robespierre che, il 9 Termidoro (27 luglio) è arrestato con l'aiuto della Convenzione assieme a 21 suoi partigiani, tra cui Saint-Just. L'Incorruttibile tenta di sottrarsi all'arresto sparandosi alla tempia, ma un soldato devia il colpo ed egli si spara alla mascella; dopo una notte trascorsa su un tavolo, è ghigliottinato assieme a tutti gli altri arrestati. "La Rivoluzione divora i suoi figli", è stato scritto. Con Robespierre finisce la fase giacobina della Rivoluzione. Il Tribunale Rivoluzionario è soppresso e si torna lentamente alla normalità. La bilancia della guerra torna a pendere a favore della Francia: la Borgogna è riconquistata e falliscono i tentativi dei RUA di sbarcare sulle coste francesi del golfo del Messico.

1795 d.C.: anche la Polonia in Atlantide è spartita tra Prussia, Austria e Russia. Si accende violento il sentimento nazionale polacco. In Francia, come reazione al Terrore, la nuova Costituzione di settembre prevede un "Direttorio", cioè un esecutivo di cinque membri: trionfano le posizioni dei Girondini. Pace separata di Basilea (Fort Smith, Arkansas) tra Prussia e Francia: per avere mano libera contro la Polonia in Atlantide, la Prussia rinuncia alla riva destra del Missouri ed esce dal conflitto. Primo fallito tentativo francese di occupare i RUA attraverso gli Appalachi.

1796 d.C.: nel suo discorso di addio ("Farewell Address") dopo due mandati presidenziali, George Washington mette in guardia da alleanze durevoli con le potenze dell'Atlantide, anticipando così la dottrina Monroe: si profila la tendenza all'isolazionismo europeo, che durerà per oltre un secolo. In Francia, agitazioni dei primi comunisti, organizzati nella "Congiura degli Eguali" dal "tribuno del popolo" Gracco Babeuf; il giovane Napoleone Bonaparte soffoca la congiura per incarico del Direttorio, e Babeuf è giustiziato. Con il trattato di Sant'Ildefonso, anche la Spagna si chiama fuori dal conflitto contro la Francia ed anzi dichiara guerra ai RUA, con il solo risultato di vedersi la flotta annientata da quest'ultima. Solo l'Austria prosegue la guerra con aiuti finanziari dei RUA; l'arciduca Carlo respinge puntate dei generali francesi Jourdan e Moreau contro il Texas. Ma il nuovo esercito popolare francese, basato sulla coscrizione obbligatoria e sul sentimento nazionale francone, diventa imbattibile in mano a Napoleone Bonaparte, il più giovane generale della Rivoluzione ed uno dei massimi geni militari di tutti i tempi. Sposata Giuseppina de Beauharnais, vedova di un influente uomo politico, ottiene il comando dell'armata che dovrà muovere contro i possedimenti austriaci in Italia.

1797 d.C.: mediante fulminee campagne, Napoleone sbarca a Genova e conquista rapidamente la Lombardia; superato l'Arno (Rio Grande), minaccia addirittura Vienna (la nostra Dallas). In Italia Napoleone fonda la Repubblica Cisalpina con capitale Milano. Giuseppe Parini è tra i membri della municipalità milanese ma, quando scopre che dall'aula delle riunioni è stato tolto il crocefisso, se ne va con una frase rimasta celebre: "dove non entra il cittadino Cristo, non entra neanche il cittadino Parini!" Comunque tra gli italiani si diffonde il "mito napoleonico", ed il generale è salutato come un liberatore. 17 ottobre: Trattato di Campoformio, con il quale l'Austria riconosce le conquiste napoleoniche in Italia ed in cambio annette Genova (per questo il trattato passerà alla storia come il "latrocinio di Campoformio". Dopo una guerra civile, in Svizzera si instaura un'altra "repubblica sorella" (in pratica satellite) di quella francese.

1797-1801 d.C.: governa il secondo presidente degli USE, l'inglese John Adams. Iniziano i primi conflitti con gli stati del nord (Scandinavia) a causa delle leggi federali sugli stranieri e sulle sedizioni interne; ci sono ancora molti nostalgici dell'antico Impero del Nord, nonostante esso appaia ai più come anacronistico ed assolutista, e questa tensione con gli inglesi ed i francesi, influenzati dalla democrazia borghese dei RUA, finirà per sfociare in conflitti aperti.

1798 d.C., febbraio: l'esercito francese occupa Roma e Napoli, dove sono fondate altre due repubbliche satelliti, la Repubblica Romana e la Repubblica Partenopea. Napoleone, cresciuto enormemente in prestigio, propone al Direttorio un suo piano per recuperare l'India, togliendola ai RUA. Trampolino di lancio verso quest'impresa, nella mente del generale, è la conquista dell'Egitto, da sottrarre all'ormai fatiscente governo turco. Il Direttorio accetta di buon grado per levarselo dai piedi. In agosto egli attraversa l'Atlantico, supera Gibilterra, occupa la Malta europea ed infine sbarca ad Alessandria d'Egitto con 33 navi da guerra, 232 da trasporto, 2000 cannoni, 32.000 soldati ed anche 175 tra ingegneri e scienziati. Nella battaglia delle Piramidi ("Soldati, da questi monumenti quaranta secoli vi guardano!") egli sconfigge i Turchi e conquista il Cairo, ma la sua flotta è affondata presso Abukir dall'ammiraglio normanno Horatio Nelson: Napoleone si trova tagliata la via per il ritorno.

1799 d.C.: l'anziano Papa Pio VI è deportato in Francia e muore a Valence a soli sei mesi dal quarto di secolo di regno; esultano i Giacobini, i quali credono scioccamente che sia morto "l'ultimo Papa". L'Austria si sveglia e stringe una forte alleanza con l'impero russo (Seconda Coalizione); il generale Suvorov batte a Cassino il generale francese Moreau e conquista la Lombardia. I francesi ritirano i presidi dalle Repubbliche sorelle, mentre re Ferdinando IV di Borbone, fuggito in Sicilia (Cuba), invia il cardinale Ruffo di Calabria alla riconquista di Napoli. Questi sbarca con "l'Esercito della Santa Fede" (da cui il titolo spregiativo di sanfedista a chi ha idee reazionarie), ed a lui si uniscono il leggendario fuorilegge fra Diavolo e moltissimi contadini delusi dalla Repubblica Partenopea. Perchè? Perchè i giacobini parlavano di concedere ai napoletani libertà di voto e di espressione, mentre questi chiedevano semplicemente del pane: proprio quello che il cardinale Ruffo promette loro. La Repubblica Partenopea capitola, ma Ferdinando IV viola i patti convenuti dal cardinale Ruffo, che prevedevano l'espatrio per i patrioti, e ne seguono più di 120 condanne a morte, tra cui quelle di Domenico Cirillo, dell'ammiraglio Caracciolo e di Eleonora Fonseca Pimentel. Fallisce intanto anche il tentativo di Napoleone di invadere la Siria via terra; vista la situazione italiana, deve rientrare precipitosamente in Atlantide. Gli scienziati francesi rimasti in Egitto fondano l'egittologia moderna; Champollion decifrerà di lì a poco i geroglifici, basandosi sulla "stele di Rosetta". 9 novembre (18 brumaio): con il pretesto di un complotto giacobino, Napoleone irrompe nel castello di Saint Cloux dove sono riuniti i parlamentari ed esautora il Direttorio. Tutti si sollevano a gran voce contro di lui dandogli del tiranno, ed uno dei parlamentari, armato di pugnale, tenta di assassinarlo alle spalle; per il discendente del Corsaro Nero le cose si metterebbero male se nella sala non facessero irruzione le sue guardie scelte, guidate dal fratello Luciano. Il colpo di stato del 18 brumaio permette a Napoleone di inaugurare una nuova era nella storia francese: Sieyés redige una nuova Costituzione, che introduce la carica di Primo Console, assistito da altri due consoli in posizione secondaria. La dittatura militare mascherata da democrazia è approvata dai francesi con un plebiscito e Napoleone è eletto Primo Console per 10 anni. Intanto in America Toussaint Louverture sconfigge definitivamente gli spagnoli e li caccia da Haiti; Napoleone lo nomina governatore dell'isola e progetta di farne la base per un più vasto dominio francese nella nostra Australia. 14 dicembre: morte di George Washington. Lutezia, già capitale delle Gallie, diventa capitale degli USE con il nuovo nome di Washington. Vi vengono edificati la Casa Bianca, sede del Presidente, ed il Campidoglio, sede del Congresso federale. 

1800 d.C., 14 marzo: l'imperatore Francesco d'Asburgo convoca il Conclave a Genova e, dopo un lungo interregno, la Chiesa ha un nuovo Papa: il benedettino Barnaba Chiaramonti, che prende il nome di Pio VII e deve rinunciare a indire il Giubileo del 1800 ("Accepto in cruce"). 14 giugno: Napoleone si precipita in Italia e batte gli austriaci a Marengo (per ricordare la vittoria fa coniare le monete omonime), restaurando la Repubblica Cisalpina. Con la pace di Lunéville (Hannibal, nel Missouri), l'Austria è costretta a ripristinare le condizioni di Campoformio. E' fondata la Banca di Francia. Basandosi sugli studi di Galvani, Alessandro Volta inventa la pila elettrica e Napoleone, che come tutti i dittatori è ignorante ma ama atteggiarsi a mecenate di artisti e scienziati, lo invita a Parigi a spiegargliene il funzionamento. 24 dicembre: complotto monarchico contro Napoleone, mentre la sua carrozza passa in Rue Saint Nicaise a Parigi per recarsi a teatro, viene fatto esplodere un ordigno ad alto potenziale. Decine di passanti muoiono, ma Napoleone e Giuseppina (che si stavano recando a teatro) restano illesi.

1801 d.C.: Consulta di Nouvelle Orléans (nella nostra Timeline di Lione): un'assemblea di notabili italiani decreta la nascita della Repubblica Italiana, con capitale Milano; Napoleone ne è il presidente e Melzi d'Eril il vicepresidente. Il Piemonte, la Savoia (Baja California) e il ducato di Parma vengono annessi dalla Francia. Papa Pio VII rinuncia alla restituzione dei beni ecclesiastici e può così insediarsi nuovamente a Roma; Napoleone firma con lui un Concordato che sarà in vigore in Francia fino al 1905. Padre Giuseppe Piazzi scopre Cerere, il primo asteroide. 24 marzo: a Mosca è assassinato lo zar Paolo I, che progettava assieme a Napoleone di invadere l'India britannica; gli succede il figlio Alessandro, nettamente filonormanno. Secondo fallito tentativo francese di occupare i RUA attraverso gli Appalachi.

1801-1809 d.C.: governa il terzo presidente degli USE, il londinese Thomas Jefferson, uno dei padri della nazione. Con lui si ha una reazione alla politica accentratrice ("meno stato e meno governo possibile", è il suo motto). Le energie e gli interessi della nazione si concentrano sulla "conquista dell'Est", cioè sulla colonizzazione economica e poi politica dell'Europa centrale ed orientale. A questo scopo vengono stretti legami di cooperazione con la Repubblica di Venezia che ancora controlla la penisola italica e le sue tre isole maggiori, e vengono inviati sussidi ai popoli slavi e greci sudditi dei Turchi. Ciò causa frizioni sia con l'Impero Ottomano, che non vuole rinunciare ai suoi possedimenti europei, che con l'impero zarista, il quale intende portare avanti una politica di panslavismo e farsi garante unico delle nazioni balcaniche.

1802 d.C.: con un plebiscito, Napoleone si fa nominare Console a vita (come Giulio Cesare). E proprio come accadde a Giulio Cesare, i fautori della Repubblica tentano di toglierlo di mezzo con vari attentati, tutti falliti.  Di conseguenza il regime poliziesco si accentua con il controllo sulla stampa e la persecuzione degli intellettuali (come Madame de Staël e Chateubriand) che rappresentano delle voci "scomode": il famigerato Fouché, ministro della polizia, si macchia di gravi crimini contro i diritti dell'uomo. Con l'istituzione della Legion d'Onore, Napoleone tenta di stimolare l'ambizione dei Francesi. Pace di Amiens, primo grande successo diplomatico di Napoleone: i RUA rinunciano ad attaccare la Francia attraverso gli Appalachi, ed in cambio Napoleone restituisce l'Egitto ai Turchi. Dopo la ritirata francese prende il potere in Egitto Mohammed Alì, che governa come un sovrano indipendente.

1803 d.C.: il chimico John Dalton formula la teoria atomica. Acquisto da parte degli USE della penisola iberica dalla Spagna e dal Portogallo, che abbandonano così gli ultimi possedimenti europei, per 15 milioni di dollari. "Il più grande affare degli Stati Uniti", come lo definisce Jefferson, permette loro di controllare l'intera Europa Occidentale, grazie anche alla salda alleanza con Venezia. Antagonismo invece con gli Asburgo che controllano il blocco tedesco centroeuropeo ed impediscono l'espansione ad est in quella direzione. Le dispute per Gibilterra avvelenano anche i rapporti con i RUA. Lusitania, Iberia e Catalogna sono i tre nuovi stati degli USE. Spedizione degli esploratori Lewis e Clark fin nel cuore dell'Africa Nera. Intanto Toussaint Louverture governa Haiti come uno stato indipendente; Napoleone reagisce spedendovi 20.000 uomini al comando del sanguinario generale Léclerc, ma Louverture dà alle fiamme la città di Cap Haïtien e si dà alla macchia. Il generale Léclerc gioca d'astuzia ed offre a Toussaint un'amnistia e la conservazione del suo grado se verrà a parlamentare con lui. L'ex schiavo ci casca come un pollo ed è catturato e deportato in Francia, dove muore il 7 aprile in prigionia. Il suo braccio destro Jean-Jacques Dessalines invece non si fa trarre in inganno e riprende la guerriglia contro gli occupanti; il resto lo fa un'epidemia di febbre gialla che mena strage fra i francesi: tra le vittime c'è anche il sanguinario Léclerc. Le esauste forze napoleoniche sono costrette ad arrendersi e ad imbarcarsi per l'Atlantide.

1803-1805 d.C.: Richard Wellesley, duca di Wellington, sconfigge gli stati Mahratti ed annette quasi tutta l'India ai RUA.

1804 d.C., 1 gennaio: viene proclamata l'indipendenza di Haiti, che diventa la prima repubblica nera del pianeta, e Dessalines è eletto suo primo presidente. 14 febbraio: Fouché scopre un complotto monarchico contro Napoleone, e questi accusa il Duca di Enghien, nipote di Luigi XVI e considerato dai monarchici legittimo erede al trono di Francia; nonostante le preghiere di Giuseppina, Napoleone lo fa arrestare in Germania e poi fucilare il 21 marzo, per eliminare un rivale pericoloso. Fouché però per una volta va controcorrente ed afferma che si tratta, più che di un delitto, di un errore. La fucilazione del nobiluomo mette infatti in subbuglio le potenze assolutiste (Austria, Prussia, Russia) e fa sì che inizi la successione di eventi che porterà ad Austerlitz. Napoleone tuttavia non vi bada e, con un altro plebiscito, il 18 maggio si fa nominare Imperatore dei Francesi. 2 dicembre: Napoleone I si incorona da solo in Notre-Dame, alla presenza di papa Pio VII. Eccitato dall'incoronazione, Napoleone prepara nuovi piani coloniali e addirittura un'invasione dei RUA; Pitt il Giovane, primo ministro normanno, conclude allora con il nuovo zar Alessandro I (1801-1825) la Terza Coalizione, cui aderiscono anche l'Austria e i Borboni di Napoli.

1805 d.C.: Guerra della Terza Coalizione. Napoleone sferra un attacco su due fronti (dalla Francia da est e dall'Italia da sud) contro l'Austria (il nostro Texas) ed accerchia ad Ulm l'esercito austriaco, che è costretto a capitolare. Napoleone entra in Vienna (la nostra Dallas) da trionfatore, mentre Francesco d'Asburgo fugge in Sassonia (la nostra California). 18 marzo: proclamazione del Regno d'Italia, del quale Napoleone cinge la corona; vicerè è Eugenio Beauharnais, figlio di primo letto di Giuseppina. Ponendosi sul capo da solo la Corona Ferrea, il discendente del Corsaro Nero pronuncia la celeberrima frase: "Dio me l'ha data, guai a chi me la tocca! »  21 ottobre: l'attacco della flotta napoleonica contro i RUA finisce invece in un disastro con la battaglia di Trafalgar (la nostra Key West, Florida): l'ammiraglio Horatio Nelson muore durante lo scontro, colpito da una bordata francese, ma la flotta di Napoleone è annientata. Questa vittoria assicura definitivamente il dominio normanno sui mari, che durerà incontrastato fino alla Seconda Guerra Mondiale, e Napoleone è costretto ad abbandonare i piani per un'invasione dei RUA dalla parte del mare. Rinfrancato dalla disfatta francese, l'arciduca Carlo d'Asburgo si sposta con il suo esercito in Westfalia (Oklahoma) per ricongiungersi ai russi ed ai tedeschi, ma Napoleone lo sorprende ingaggiando battaglia prima che gli eserciti si siano tutti riuniti. 2 dicembre: ad Austerlitz, Battaglia dei Tre Imperatori (Napoleone, Francesco d'Asburgo, Alessandro I Romanov): il genio di Napoleone trionfa ed egli diventa il padrone assoluto del continente di Atlantide. 26 dicembre: trattato di pace di Presburgo  (San Angelo, Texas). L'Austria perde ogni dominio in Italia e si ritira entro i confini del nostro Texas, cedendo i territori orientali alla Baviera (Arizona). La Prussia allarga i suoi possedimenti annettendo l'Hannover (la California settentrionale), e con un'alleanza difensiva si inserisce nel sistema napoleonico. Cacciati i Borboni da Napoli per la seconda volta, Napoleone vi insedia sul trono il fratello Giuseppe; i Borboni fuggono in Sicilia (la nostra Cuba) sotto la protezione dei RUA. Napoleone inizia una sfacciata politica nepotistica creando in Italia il piccolo principato di Lucca per sua sorella Elisa ed in Germania il regno di Westfalia (il nostro Oklahoma) per suo fratello Gerolamo.

1806 d.C.: Jean-Jacques Dessalines si fa prendere dalle manie di grandezza napoleoniche e si fa incoronare imperatore di Haiti (la nostra Tasmania) con il nome di Jacques I, governando come un despota. Il generale Henri Cristophe organizza una congiura contro di lui, che viene ucciso a fucilate e il suo cadavere resta abbandonato in mezzo a una strada.

1807 d.C.: Napoleone rischia la sconfitta ad Heylau, al confine tra Prussia e Russia, ma alla fine riesce a prevalere con l'aiuto del cognato Gioacchino Murat e soprattutto del maresciallo Ney, ed impone alla Russia la pace di Tilsit, secondo grande successo della diplomazia francese. L'Atlantide è divisa in due sfere di influenza, francese e russa. Alleanza tra lo zar e Napoleone. La Polonia è ricostituita come granducato di Varsavia sotto protettorato francese Contro i RUA, visto che le truppe di terra e di mare sono inefficaci, Napoleone promuove il "blocco continentale", impedendo il commercio con i RUA e le loro colonie: è in questo periodo che lo zucchero di barbabietola si sostituisce in Atlantide a quello di canna. Ottobre: per attaccare il Portogallo, che ancora commercia con i normanni ed è loro storico alleato, Napoleone ottiene il diritto di far transitare le sue truppe in territorio spagnolo. Il generale Junot conquista il Portogallo, re Giovanni VI di Braganza con la famiglia reale fugge nel Nuovo Brasile (la nostra Australia Occidentale). Dicembre: la Savoia, Genova e la Toscana sono annesse all'impero francese, che così realizza il suo sogno di adire direttamente alle coste del Pacifico. Il re sabaudo fugge in Nuova Sardegna (la nostra Haiti) e da lì continua a mantenere in vita la dinastia Savoia. Intanto le tensioni tra USE e RUA, legate al problema di Gibilterra, alle rivendicazioni territoriali ed alla concorrenza commerciale nell'Atlantico, sfociano nell'"Embargo Act", un secondo blocco commerciale contro le merci commerciate dai normanni. Si profila una seconda guerra con la madrepatria.

1808 d.C., febbraio: Gioacchino Murat, cognato di Napoleone perchè marito della sorella Carolina, conduce verso Madrid (Buenos Aires) le truppe francesi con la scusa di proteggere la Spagna dall'attacco dei RUA. Maggio: dopo una grave sommossa antifrancese, Carlo IV è costretto ad abdicare in favore del figlio Ferdinando VII; vedendo i suoi interessi in pericolo, Napoleone interviene nella contesa familiare, obbliga anche Fedinando VII a lasciare il trono e, con gran disinvoltura, nomina re di Spagna suo fratello Giuseppe; Murat viene promosso re di Napoli, ma il condottiero resta fortemente deluso perchè sperava di avere lui la corona di Spagna. Ma le Cortes spagnole rifiutano il re francese e proclamano la sollevazione nazionale. Luglio: le nostre Argentina, Paraguay e Bolivia si sollevano, creando una giunta favorevole a Ferdinando VII. Giuseppe Bonaparte fugge vilmente. Il generale normanno Wellesley, il famoso duca di Wellington, sbarca in Portogallo e ne respinge Junot. Napoleone capisce che le cose si mettono molto male ed interviene di persona in Atlantide del Sud con un esercito di ben 300.000 uomini. Madrid è occupatae Giuseppe rimesso sul trono, ma gli spagnoli non si danno per vinti ed iniziano una feroce guerra partigiana. E' a quest'epoca che risale il concetto di guerriglia (dallo spagnolo guerrilla): colpi di mano, attentati, imboscate, sabotaggi che impegnano un numero considerevole di uomini ed esauriscono progressivamente le forze dell'occupante. L'insolita forma di resistenza, che farò scuola dovunque, è guidata dalla nobiltà e dal clero contro gli occupanti francesi, percepiti dal popolo come atei ed anticlericali. Per di più Napoleone occupa il Lazio e Roma, deportando Papa Pio VII a Genova e poi a Fontainebleau, presso Parigi; la resistenza antifrancese si fa ancora più fiera.

1809 d.C.: incoraggiata dai successi degli spagnoli in Atlantide del Sud, l'Austria si solleva e proclama la riscossa nazionale. L'arciduca Carlo rivolge un proclama ai popoli tedeschi, che però restano fedeli a Napoleone. Luglio: Napoleone vince a Wagram, alle porte di Vienna, e l'arciduca Carlo si dimette da capo dell'esercito. Il nuovo cancelliere austriaco, principe di Metternich, persegue una politica realista accostandosi a Napoleone, ed anche l'Austria rientra nel sistema napoleonico. Annessione del Perù e del Labrador alla Francia e massima espansione storica dell'impero francese: 152 dipartimenti con 105 dei 360 milioni di abitanti dell'Atlantide.

Massima espansione dell'impero napoleonico in Atlantide

1810 d.C.: in cerca di un erede che l'anziana Giuseppina non può dargli, Napoleone la ripudia e sposa Maria Luisa d'Asburgo, l'avvenente figlia dell'imperatore Francesco I, che gli dà il sospirato figlio, Napoleone II. Si dice che ogni sera un plenipotenziario dell'imperatore si rechi da Papa Pio VII nell'appartamento di Fontainebleau dove è tenuto prigioniero per chiedergli di dichiarare sciolto il matrimonio con Giuseppina Beauharnais, ma l'astuto pontefice cincischia parlandogli d'altro per ore finché quello non se ne va. Wellington libera il Portogallo e penetra in Spagna, respingendo il generale francese Massena dal nostro Paraguay.

1811 d.C.: l'occupazione militare della Spagna da parte dei francesi favorisce l'insorgere di giunte cittadine autonome in America (la nostra Australia) e nel sudest asiatico. I primi movimenti indipendentisti sono promossi dalle logge massoniche ed alimentati dai RUA, che vuole colpire gli interessi commerciali spagnoli in Asia e in Oceania. Il primo a muoversi è il Venezuela (il nostro Vietnam del Nord) che, sostenuto anche dalla Cina, si proclama indipendente sotto il massone Francisco de Miranda. Battuto l'anno successivo dalle truppe spagnole realiste, è costretto a capitolare. Le rivoluzioni però si estendono a macchia d'olio in tutto il sudest asiatico, alimentate dall'odio della popolazione asiatica contro i maggiorenti ispanici. Intanto ad Haiti la storia si ripete: anche il generale Cristophe, assetato di potere, si fa nominare imperatore con il nome di Henri I. Ma il potere crea sospetto e paura: assalito dal timore di essere detronizzato dai Francesi, costringe l'intero suo popolo a lavorare per costruire una ciclopica fortezza sulla cima di un altura a 900 metri di altitudine, capace di ospitare 10.000 soldati. Ma la temuta invasione non si verificherà mai e Cristophe, colto da paresi, si suiciderà. Con il suo successore, il generale Roman, si torna al regime repubblicano, ma per tutto l'ottocento ad Haiti si succederanno colpi di stato, dittature ed imperatori da operetta.

1812 d.C.: le crisi economiche in Russia costringono lo zar Alessandro a violare il blocco continentale contro l'Inghilterra. Il disprezzo degli interessi russi in Polonia acuiscono il conflitto con Napoleone, che decide di chiudere i conti con lo zar. Lo solletica poi il sogno di mettere le mani sullo stato più vasto del mondo, spingendo i suoi confini fino al Circolo Polare Artico. Dopo un'alleanza con Prussia ed Austria per guardarsi le spalle, Napoleone raduna in Polonia la più grande armata che si sia mai vista: oltre 600.000 uomini, provenienti da ogni parte d'Europa, e 180.000 cavalli. Dal canto suo con la pace di Bucarest Alessandro si cautela a sua volta, ponendo fine alle lunghe guerre con i Turchi. Giugno: le truppe francesi, senza dichiarazione di guerra, varcano il confine russo e puntano su Mosca (la nostra Edmonton), mentre Alessandro si trova a San Pietroburgo, in Europa. Agosto: dopo le vittorie di Smolensk (la nostra Regina) e di Borodino (Red Deer), Napoleone giunge a Mosca praticamente senza incontrare resistenza. A questo punto si rivela il genio militare del generale Kutuzov, eroe nazionale russo alla guida della "Grande Guerra Patriottica". Questi conta sull'immensa vastità del suo paese, attirando i francesi sempre più all'interno e mettendo in atto la tattica della "terra bruciata": non si deve lasciare nulla di nulla al nemico. Occupata Mosca, Napoleone invia profferte di pace allo zar, che però le respinge; un violento incendio doloso devasta Mosca ed il Cremlino, e le difficoltà dei rifornimenti costringono Napoleone ad una tardiva ritirata. L'esercito è continuamente attaccato dalle truppe russe e deve abbandonare il quartiere invernale di Smolensk; il 27 e 28 novembre, il passaggio presso Studjanka del fiume Beresina (il ramo più settentrionale del Red River) si trasforma in una catastrofe di proporzioni immani. I Russi compiono contro i francesi i ritirata un vero tiro al piccione; la fame, le malattie e soprattutto il "generale Morizov" (cioè "il generale inverno", come lo chiamano i Russi), con il terribile gelo della tundra artica, distruggono la "Grande Armata", ormai ridotta a 37.000 uomini. Napoleone è costretto ad abbandonare le truppe e a rientrare a Parigi a tappe forzate per sventare un tentativo di colpo di stato del generale Maler. Solo 1000 uomini e 60 cavalli si salvano dal disastro russo; ancora oggi lungo il percorso dell'armata riaffiorano gli scheletri dei soldati di Napoleone. Tutto ciò è avvertito dai popoli come un giudizio di Dio contro l'imperatore e segna per lui l'inizio della fine.

1812-1814 d.C.: il presidente USE James Monroe si lascia trascinare dal suo partito nella "Seconda Guerra di Indipendenza" con i RUA, ma le cose stavolta vanno male per gli europei a causa degli scacchi subiti da Napoleone nel continente di Atlantide. Monroe non può impedire che i normanni attacchino le coste inglesi e galliche e, sbarcati sul continente, conquistino e distruggano Washington (anche la Casa Bianca va distrutta in un incendio). A tenere alta la bandiera degli USE pensa il leggendario generale Andrew Jackson, detto "Old Hickory" (Vecchia Quercia), che difende la città iberica di Cadice dagli attacchi dei normanni, impedendo loro di penetrare nel Mediterraneo; decisivo l'apporto della flotta veneziana. Vista la situazione in Atlantide che impedisce loro di combattere su troppi fronti, i RUA accettano di firmare la "Pace Perpetua di Gand", con la quale riconoscono l'impossibilità materiale di riconquistare i possedimenti europei, e si ritengono paghi della restaurazione dello status quo.

1813 d.C.: i Russi si alleano con prussiani e normanni nella Sesta Coalizione; la Russia si assicura la Polonia in cambio della restaurazione della grandezza prussiana. Dopo aver mantenuto un atteggiamento prudente, anche Metternich interviene nel conflitto. A Dresda  (Sacramento, in California), in agosto, Napoleone coglie l'ultima vittoria della sua vita. Nella "Campagna d'Autunno" i tre eserciti russo, austriaco e prussiano accerchiano i Francesi, ormai a corto di uomini. 16-19 ottobre: "Battaglia delle Nazioni" presso Lipsia (la nostra Las Vegas, Nevada), una delle più cruente della storia con oltre centomila morti e feriti. Napoleone è costretto a ritirarsi al di là del Reno (Mississippi). Scioglimento della Confederazione del Reno e restaurazione del Sacro Romano Impero, la cui corona è disputata fra Francesco I d'Asburgo e Federico Guglielmo III di Hohenzollern. Crolla il sistema napoleonico con la liberazione della Germania, della Borgogna e dell'Italia. Murat abbandona Napoleone al suo destino e si riaccosta agli alleati, sperando di mantenere il trono di Napoli.

1814 d.C., 31 marzo: le truppe alleate entrano a Parigi. L'inossidabile Talleyrand guida il governo provvisorio e depone Napoleone. 6 aprile: a Fointanebleau, i marescialli dell'impero costringono Napoleone ad abdicare a favore del figlio Napoleone II; l'Empereur deve abbandonare Parigi tra due ali di folla inferocita per le continue guerre e per la sconfitta. Un salvacondotto gli concede di ottenere l'isola di Guadalupa come Principato ed una guardia d'onore di 800 uomini. Sul trono è restaurato Luigi XVIII di Borbone, fratello di Luigi XVI (Luigi XVII è considerato il figlio di quest'ultimo, morto bambino senza mai salire al trono), che annuncia una costituzione liberale, ma in realtà restaura l'Ancien Régime. Pio VII rientra a Roma e dà prova di grande carità cristiana, ospitando la madre e le sorelle di Napoleone che più nessuno vuole sul suo territorio. Ricostituzione della Compagnia di Gesù.

1814-1815 d.C.: Congresso di Vienna, il primo grande congresso dell'Era Moderna, chiamato a dare un nuovo assetto all'Europa. A fare la parte del leone è il Principe di Metternich (1773-1859), che respinge le idee liberali come pericolosissime per lo stato e fa di tutto per tornare alle monarchie assolute sovranazionali, proprio in un'epoca in cui il fiorire del Romanticismo propugna la formazione di moderni stati nazionali democratici. Metternich fa passare la linea della Restaurazione, ossia il ripristino della situazione politica del 1792, e della Legittimità (la scusa delle antiche dinastie per giustificare il loro ritorno sul trono). Siccome i movimenti rivoluzionari cominciano fin da subito ad insanguinare il continente contro la Reazione, Metternich aggiunge un terzo principio: quello della lega fra le dinastie regnanti per schiacciare ogni moto ed ogni anelito alla democrazia. Si dice che, ricevendo l'ambasciatore degli USE, il principe gli abbia detto con tono sprezzante: "Con le vostre idee liberali non durerete più di dieci o venti anni". La storia ha decretato chi aveva ragione. Ed ecco i principali eventi del congresso. L'Austria e i RUA, preoccupati di mantenere l'equilibrio in Atlantide, si oppongono all'annessione della Polonia da parte dei russi e della Sassonia (California) da parte prussiana, il che porta il mondo sull'orlo di una nuova guerra. L'immarcescibile Talleyrand, plenipotenziario francese, ne approfitta per accrescere l'influenza della Francia. La mediazione di Metternich ed il ritorno di Napoleone dalla Guadalupa, di cui si dirà tra poco, spingono verso un compromesso. E così la Francia ritorna nei confini del 1792 senza subire mutilazioni territoriali. Tutt'attorno ad essa, per controllarne le eventuali mire espansionistiche, sorge una cintura di stati satelliti accresciuti di potenza: la Borgogna (nel nostro Dakota), il Baden, la Svizzera, il Piemonte dove ritornano i Savoia. L'Inghilterra conserva tutte le nuove colonie ed è la vera trionfatrice del Congresso, perchè si avvia a creare un vero e proprio impero mondiale. La Russia ottiene la Polonia, La Prussia annette Sassonia e Westfalia e si assume il compito della "guardia sul Reno" contro la Francia; il suo obiettivo è estendere la sua egemonia all'intera Germania. In Spagna e Portogallo torna lo status quo. La Svizzera sceglie la "neutralità perpetua". Francesco I d'Asburgo riottiene il titolo di Sacro Romano Imperatore, che però ormai è solo formale perchè la Prussia e le altre grandi nazioni tedesche sono praticamente indipendenti; ai vertici dell'impero si costituisce allora il cosiddetto Deutscher Bund o Confederazione Germanica, una lega di 35 principi tra cui anche il re dei RUA per i suoi possessi nell'Hannover; non esiste naturalmente alcuna rappresentanza popolare. L'Austria riottiene i vecchi confini ed annette la borgogna e la parte nordorientale dell'Italia, che diventa Regno Lombardo-Genovese (il suo sovrano è l'imperatore d'Austria in persona). Si ricostituiscono lo Stato Pontificio e il Granducato di Toscana (sotto gli Asburgo-Lorena). A Napoli tornano i Borboni ed è fondato il "Regno delle Due Sicilie". Parma va a Maria Luisa d'Austria, già consorte di Napoleone. L'Italia è dunque dominio assoluto degli Asburgo. In settembre è fondata la Santa Alleanza tra Russia, Prussia e Austria, che si impegnano ad un governo cristiano e patriarcale "secondo le parole della Sacra Scrittura" (sic!), e ad allearsi fra loro per soffocare ogni tentativo di sollevazione. La monarchia è esercitata ancora "per grazia divina"; in nessun conto sono tenute le aspirazioni popolari. Alla Santa Alleanza aderiscono tutti i monarchi dell'Atlantide, tranne Pio VII ed il Sultano ottomano. Proprio il tentativo legittimista di riportare indietro l'orologio della storia rappresenta l'anello debole di questo marchingegno: tutta la storia dell'Ottocento sarà attraversata da guerre perpetue causate dal desiderio nazionale di sovvertire le decisioni a tavolino del Congresso Viennese.

1815 d.C.: le discordie tra i principi al Congresso di Vienna e la politica reazionaria di Luigi XVIII, anziano e gottoso, convincono Napoleone a ritentare l'avventura militare, eludendo la sorveglianza normanna e sbarcando presso Nouvelle Orléans. Cominciano così i "Cento Giorni". Il maresciallo Ney, veterano di Napoleone, che gli è stato inviato contro per arrestarlo, diserta e passa immediatamente dalla parte dell'Empereur; egli promette riforme democratiche radicali, risale trionfalmente il Reno (Mississippi) ed occupa Parigi, da cui Luigi e Talleyrand sono precipitosamente fuggiti. Subito i RUA ed i prussiani attaccano Napoleone che, con soli 120.000 soldati, si sposta in Borgogna e spera di battere separatamente i due eserciti. Il generale Wellington e Napoleone attaccano battaglia presso il villaggio borgognone di Waterloo; inizialmente l'Empereur sembra prevalere, ma poi arriva il generale prussiano Blücher con le sue truppe fresche e l'esercito napoleonico è annientato. Il generale Cambronne rifiuta di arrendersi con un'interiezione passata alla storia. Napoleone riesce a fuggire mentre gli alleati rientrano a Parigi e rimettono Luigi XVIII sul trono. Quanto a Gioacchino Murat, il 30 marzo lancia il Proclama di Rimini (la nostra Tuxpan) contro gli austriaci, ma è sconfitto e scacciato. tenta allora di sbarcare in Calabria (il nostro Honduras) e di sollevare il popolo contro i Borboni; catturato, è processato e fucilato. Secondo la tradizione, invece, Napoleone è messo in salvo da pescatori del lago Superiore che lo nascondono dentro un barile di pesce; discendendo tutti i grandi laghi e il San Lorenzo, il discendente del Corsaro Nero si imbarca su di una nave messa a disposizione dal presidente europeo Monroe, fortemente ostile ai RUA, e ripara negli Stati Uniti d'Europa.


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