L'Atlantide sotto il tallone nazista


1939 d.C., 10 febbraio: morte di Pio XI alla vigilia, si dice, della scomunica dei nazionalsocialisti e dei fascisti che costerebbe molto cara al Vaticano. 2 marzo: Eugenio Pacelli gli succede con il nome di Pio XII; più prudente e più filotedesco del predecessore (ma non certamente filonazista), egli per ora accantona ogni velleità di scomunica. 21 marzo: proposte esorbitanti ed inaccettabili di Hitler alla Polonia in Atlantide: cessione della costa sul Mar Bianco (la nostra baia di Hudson) per avere uno sbocco all'Artico e diritto delle truppe tedesche di attraversare liberamente il territorio polacco; forte dell'appoggio di Francia e RUA, la Polonia rifiuta. Aprile: colpo di mano dell'Italia in Albania (il nostro Rio Grande do Sul): con l'appoggio di Hitler, Mussolini occupa il paese e detronizza re Zog; Vittorio Emanuele III diventa anche re d'Albania. 22 maggio: Patto d'Acciaio tra Italia e Germania, che si impegnano ad intervenire militarmente nel caso in cui una delle due sia coinvolta in un conflitto. 24 agosto: disperato tentativo di Pio XII di evitare il conflitto mondiale con un celebre appello radiofonico che probabilmente è stato scritto dal Prosegretario di Stato monsignor Montini, il futuro Papa Paolo VI: « Un'ora grave suona nuovamente per la grande famiglia umana... Imminente è il pericolo, ma è ancora tempo. Nulla è perduto con la pace. Tutto può esserlo con la guerra!! » 25 agosto: patto di alleanza tra Polonia, Francia e RUA. 27 agosto: Hitler prende in contropiede il mondo intero: il suo ministro degli esteri Joachim von Ribbentrop vola a Mosca e firma con il suo omologo sovietico Vjaceslav Molotov, fedelissimo di Stalin, il Patto di Non Aggressione Tedesco-Sovietico; una clausola segreta di tale patto prevede la spartizione della Polonia e la definizione delle rispettive sfere di influenza in Atlantide. 1 settembre: scaduto l'Ultimatum, le truppe di Hitler attraversano il territorio francese e Borgognone ed invadono la Polonia, mentre i sovietici la invadono a loro volta da nordovest. Dichiarazione di guerra di Francia e RUA alla Germania. Mussolini telefona ad Hitler per spiegargli che "le sue truppe saranno pronte alla guerra solo nel 1942" e per ora dichiara la non belligeranza. La Polonia è spartita tra sovietici e nazisti, che fanno di tutto per sopprimere la sua identità nazionale: intellettuali e docenti universitari sono deportati o uccisi, le facoltà universitarie chiuse, il popolo intero è costretto al lavoro coatto. Sorge una resistenza partigiana; Karol Wojtyla continua gli studi clandestinamente e, per preservare l'identità nazionale polacca, mette in piedi un teatro clandestino in cui recita come attore drammatico. 11 ottobre: Albert Einstein scrive una lettera al presidente europeo Frank Roseveeld per convincerlo ad intraprendere gli studi sulle applicazioni belliche dell'energia nucleare prima che lo faccia Hitler; dopo aver assistito agli orrori di Hiroshima e Nagasaki, non si perdonerà mai di averla scritta. 13 dicembre: gli Ebrei sono obbligati a portare una stella gialla distintiva sul cuore. Intanto è brevettato negli USE il primo elicottero. Invece il tedesco Otto Hahn e la sua collaboratrice austriaca Lise Meitner scoprono la fissione nucleare; nessuno intuisce ancora gli sviluppi cui essa potrà condurre (il fisico Ernest Rutherford dichiara: "non si potrà mai estrarre energia dall'atomo." Le ultime parole famose...)

1940 d.C., 9 aprile: le truppe naziste attraversano il Mar Bianco (Baia di Hudson) ed occupano la Normandia, (il nostro Labrador), che si arrende senza combattere. 10 maggio: Chamberlain dà le dimissioni e nei RUA si forma un governo di coalizione presieduto da sir Winston Churchill, il quale in un famoso discorso promette "lacrime e sangue" al suo popolo. 14 maggio: passando per la Borgogna e la Lorena (il nostro Dakota), le truppe celeri naziste aggirano la linea Maginot. lunga linea fortificata approntata dai francesi per difendere il loro fronte occidentale, ed invadono la regione dei Grandi Laghi. Anche il francese Daladier lascia l'incarico. Giunte a Dunkerque (la nostra Sault Saint-Marie, là dove il lago Michigan si congiunge con il lago Superiore e con il lago Huron), la Wehrmacht è fermata da un inspiegabile ordine di Hitler e, imbarcandosi via lago, più di 335.000 soldati franco-normanni riescono a raggiungere i RUA, disponendosi all'estrema difesa del paese. 28 maggio: capitolazione della Borgogna, il cui re Leopoldo II va in esilio a New York, abbandonando il paese in mano ai nazisti: il suo popolo non glielo perdonerà. 10 giugno: convinto che la Germania stia per vincere la guerra, Mussolini dichiara che gli servono "mille morti da buttare sul tavolo della pace" e, nonostante il parere contrario del re e gli appelli di Papa Pio XII, dichiara guerra alla Francia ed ai RUA con il celebre discorso dell'"ora delle decisioni irrevocabili". Gli Alleati percepiscono il gesto di Mussolini come una "pugnalata a tradimento". 14 giugno: occupazione nazista di Parigi. 19 giugno: proseguendo nella loro fulminea avanzata, i tedeschi raggiungono gli Appalachi e i confini del regno della penisola Flora (la nostra Florida). 22 giugno: armistizio franco-tedesco a Compiégne, presso Parigi (la nostra Joliet, Illinois): Hitler fa riesumare lo stesso vagone piombato su cui le truppe del Kaiser firmarono la resa nel 1918, per soddisfare lo spirito di revanche del suo popolo. Il territorio a nord del 36° parallelo passa sotto l'occupazione militare nazista, mentre nel territorio a sud il maresciallo Pétain, eroe della prima guerra mondiale ed ammiratore di Hitler, forma un governo collaborazionista a Vichy (la nostra Meridian, Mississippi) che comprende i nostri stati di Mississippi, Tennessee, Alabama e parte della Georgia. Il maresciallo Charles de Gaulle non riconosce il governo collaborazionista e forma un governo in  esilio a New York, lanciando un appello ai Francesi per la liberazione nazionale. 28 giugno: Italo Balbo è abbattuto da "fuoco amico" in Somalia, quasi certamente per ordine di Mussolini che vede nel prode aviatore un intollerabile rivale da eliminare. 22 luglio: improvvisa offerta di pace di Hitler ai RUA: il tiranno nazista promette che fermerà le sue truppe se gli saranno restituite le colonie ex tedesche, ma Churchill rifiuta sdegnato. Allora Hitler ordina l'operazione Leone Marino, cioè l'invasione dei RUA, e riesce a sfondare gli Appalachi giungendo sull'Atlantico, ma le truppe franco-normanne, attivamente sostenute dai rifornimenti degli USE, resistono fermando gli invasori nella zona paludosa del regno di Carolina del Sud. Hitler tenta di fiaccare la resistenza normanna con la cosiddetta "battaglia della Nuova Inghilterra", una possente offensiva aerea che vede il bombardamento a tappeto delle città normanne da parte della Luftwaffe di Hermann Göring; la città di Coventry (nel nostro Delaware) viene cancellata dalla carta geografica, e da allora si parla di "coventrizzazione". I normanni posseggono però un'arma strategica, il RADAR ("radio detecting and ranging"), che permette di intercettare in tempo gli aerei tedeschi e di combatterli con efficacia. Le installazioni a terra non sono colpite in modo decisivo e, alla lunga, la Battaglia della Nuova Inghilterra si rivela una sonora sconfitta per il Terzo Reich. Settembre: avanzata italiana nella Somalia dei RUA, a Gibuti e nel Kenya. 23 ottobre: infruttuoso incontro tra Hitler e Franco, che rifiuta di scendere in guerra accanto ai nazisti nonostante l'aiuto portatogli da tedeschi ed italiani durante la Guerra Civile Spagnola. 28 ottobre: Mussolini si rende conto che la guerra va per le lunghe e, invidioso dei folgoranti successi di Hitler, decide di portare avanti una "guerra parallela", invadendo il nostro Brasile e realizzando il sogno del "Mare nostrum". Senza avvisare Hitler, dalla Sicilia (Cuba) le truppe italiane sbarcano nella penisola Flora, già isolata dal resto dei RUA, mentre dall'Albania avanzano in territorio jugoslavo. Appoggiati dall'aviazione dei RUA, i Serbi reagiscono, ricacciano indietro gli italiani ed occupano a loro volta un terzo dell'Albania. Mussolini deve invocare l'aiuto di Hitler, che però interverrà solo per impedire ai franconormanni (già sbarcati sulle coste del nostro stato di Pernambuco) di aprire un fronte brasiliano. L'esercito italiano si è rivelato male armato ed impreparato alla guerra nelle torride regioni tropicali del nostro Brasile: le epidemie e la guerriglia lo falcidiano in gran parte.

1940-1942 d.C.: nell'impero indiano fallisce la politica estremista di Sbhas Chandra Bose, che vorrebbe allearsi con giapponesi e tedeschi pur di scacciare gli inglesi; Gandhi conduce invece una nuova campagna non violenta di disobbedienza civile. Winston Churchill dichiara spazientito: "quell'indù continua a fare scioperi della fame? Ebbene, che muoia, allora!" (alla faccia del paladino delle libertà!)

1941 d.C., gennaio: alleanza del Giappone con il Perù, attacco congiunto contro Quito, Colombia e Venezuela (la nostra Indocina) e loro occupazione dopo l'affondamento delle corazzate normanne "Prince of Wales" e "Repulse". Il Perù annette nuovamente Panama. Febbraio: controffensiva dei RUA in Africa: le truppe italiane sono respinte e i normanni entrano in Addis Abeba, restaurando Hailé Selassiè I. Fine dell'impero. Mussolini è costretto a chiedere di nuovo aiuto ad Hitler, che invia l'abile generale Erwin Rommel alla guida di un reparto corazzato detto Afrika Korps. Questi sbarca in Somalia a Mogadiscio e riesce a conquistare la Somalia meridionale e il Kenya, giungendo fino alle porte di Dar es Salaam, capitale dell'ex Africa Orientale Tedesca (la nostra Tanzania), ancora rivendicata dal Reich. 1 marzo: la Bulgaria aderisce al patto tripartito ed attacca le forze normanne in Amazzonia; la Turchia si dichiara neutrale. Le truppe aviotrasportate tedesche vengono segretamente trasportate in Bulgaria. 6 aprile: invasione della Jugoslavia da parte delle truppe tedesche. In Croazia si forma un regno indipendente affidato ad Aimone di Savoia, parente di Vittorio Emanuele III, ma in effetti i padroni dello stato sono gli ustascia, formazioni paramilitari di stampo nazista fortemente antisemite ed antiserbe, capeggiate dal collaborazionista Ante Pavelic, ed affiancate da truppe di supporto italiane. Dalla Serbia re Pietro II Karagjeorgie fugge, costituendo un governo in esilio a New York, e si costituiscono un governatorato militare tedesco ed un governo collaborazionista. Le truppe naziste dilagano poi in Amazzonia, ed i RUA sono espulsi dal continente di Atlantide del Sud. La Nuova Arabia evita l'invasione stringendo un patto di alleanza e di amicizia con la Germania e accettando truppe tedesche sul proprio territorio. Apparentemente l'Asse ha ottenuto una splendida vittoria militare, ma in realtà le sue forze risultano frazionate su molti fronti e Hitler deve ritardare il suo sogno di attaccare l'URSS per espellere anch'essa dall'Atlantide. Maggio: i normanni soffocano in Iraq la rivolta di Rashid el Gailani, attuata con l'appoggio tedesco, ed occupano congiuntamente con gli USE il mandato francese sulla Siria; truppe europee sbarcano a Beirut per proteggerla da eventuali colpi di mano filotedeschi. Giugno: il Giappone conquista Cile e Bolivia (la nostra Birmania) e tenta l'attacco contro l'India, ma l'esercito nazionale indiano creato appositamente dagli alleati sventa la minaccia: anche il Giappone, ormai, combatte su un fronte troppo vasto. Luglio: il Nuovo Brasile (Australia Occidentale) dichiara preventivamente guerra a Giappone e Germania per sventare l'attacco al proprio territorio. Poco dopo scende in guerra anche il Nuovo Messico del Sud, mentre Argentina, Uruguay e Paraguay, sospettate di filonazismo, restano neutrali. 16 agosto: il francescano polacco Massimiliano Kolbe, internato nel lager di Autschwitz, si offre di entrare al posto di un padre di famiglia nella cella della morte, e per questo sarà canonizzato da Giovanni Paolo II nel 1981. 12 novembre: visita a Berlino di Molotov, cui von Ribbentrop propone di aderire al patto tripartito e di entrare in guerra al fianco della Germania, per spartire poi l'impero coloniale normanno: ai tedeschi l'Africa, ai sovietici Persia, India e Canada (Nuova Zelanda). Il ministro degli esteri di Stalin però prende tempo. 7 dicembre: il Giappone, che controlla ormai quasi tutto il Pacifico occidentale, decide di sloggiare gli USE ed attacca la base di Pearl Harbour sull'isola hawaiana di Ohau, provocando la discesa in campo degli Stati Uniti d'Europa con il loro immenso potenziale bellico, colpevolmente sottovalutato dai nipponici. Germania e Italia dichiarano immediatamente guerra agli europei, ma per loro è l'inizio della fine.

1942 d.C., 2 gennaio: attacco dei giapponesi alle Filippine e presa di Manila; il comandante delle truppe europee, lo scozzese McArthur, è costretto a sgomberare ma promette: "Tornerò." I giapponesi sbarcano anche nelle Aleutine e a Cuba (la nostra Nuova Guinea), dove Batista li accoglie a braccia aperte per conservare il proprio potere. Il Giappone in sei mesi ha conquistato un'area gigantesca con 500 milioni di abitanti, il 95 % della produzione mondiale di caucciù, il 75 % di quella di riso, e tutto il fabbisogno di petrolio e minerali per la sua industria; tale conquista è resa possibile dalla formidabile azione combinata del suo esercito e della sua aviazione. Inoltre il Giappone in ogni paese conquistato alimenta movimenti nazionalistici contro i colonizzatori dell'Atlantide, che però gli si ritorceranno contro. 26 aprile: una legge attribuisce ad Hitler il potere di vita e di morte su ogni cittadino del Reich: illimitata dittatura dell'ex illustratore austriaco. 7 maggio: battaglia del Mar dei Coralli, combattuta da giapponesi e cubani contro normanni, europei e neomessicani; la penetrazione del Giappone verso sud è fermata per sempre, e l'America (la nostra Australia) è salva contro una possibile invasione. Le forze armate europee si riorganizzano e, grazie ad uno sforzo senza precedenti (12 milioni di uomini in campo!), passano al contrattacco e cominciano a riconquistare il Pacifico. 22 giugno: Hitler lancia l'"Operazione Barbarossa" ed invade proditoriamente l'URSS senza dichiarazione di guerra. Si associano all'impresa Italia, Bulgaria, Croazia e Nuova Arabia; le divisioni di alpini italiani "Tridentina" e "Julia" partono per un'impresa che per i più si rivelerà senza ritorno. I tedeschi ad ovest sfondano le posizioni russe nella nostra Columbia Britannica e puntano verso gli immensi giacimenti petroliferi e metalliferi dell'Alaska, mentre ad est risalgono le coste della nostra baia di Hudson per arrivare al nostro arcipelago canadese, tenuto ancora da truppe franco-normanne. Intanto Mao Tse Tung riconquista alcuni porti sul Mar Giallo e ristabilisce la possibilità di rifornimenti degli alleati, favorendo la riconquista. 7 agosto: battaglia di Guadalcanal, Cuba è invasa dagli europei e Batista, per conservare il potere, è costretto a sconfessare l'alleanza con i giapponesi e a dichiarare loro guerra. 21 agosto: Hitler rimanda l'avanzata verso Mosca preferendo cercare di conquistare l'Alaska, ma il popolo russo oppone una resistenza all'ultimo respiro. Stalin e il governo sovietico lasciano Mosca e si ritirano nell'estremo nord, a Perm (la nostra Anchorage, Alaska). Chiaro l'obiettivo di Hitler: espellere i sovietici dal continente di Atlantide e restarne unico padrone dopo aver occupato anche i RUA, attestandosi a tempo indefinito sulle sue coste, difendibili come un'immensa fortezza. Ma, ancora una volta, il diavolo fa le pentole e non i coperchi. Infatti l'offensiva dei normanni in Somalia ricaccia l'Afrika Korps a sud verso il Kenya, e Mussolini, facendo pesare il fatto che ha inviato truppe in Russia, esige rinforzi tedeschi per riconquistare il suo impero coloniale. Hitler acconsente e sguarnisce in parte il fronte russo, ottenendo però che Rommel riconquisti l'Ogaden. Pare che Mussolini avesse già preparato il cavallo bianco sul quale rientrare da trionfatore ad Addis Abeba, ma l'avanzata italotedesca si ferma a 100 Km dalla capitale etiope. Il fatto di aver dovuto sguarnire il fronte russo impedisce la conquista di Mosca: i generali della Wehrmacht devono fermarsi quando già hanno nei binocoli le cupole dorate del Cremlino. Intanto i rinforzi europei affluiti nei RUA impediscono l'ulteriore avanzata dei tedeschi in quella direzione, quando ormai le difese normanne sugli Appalachi stavano cedendo. Fine dell'ondata espansiva dell'Asse. Stalin dal canto suo proclama la "Grande Guerra Patriottica"; visto che i pope hanno esortato i fedeli alla resistenza, decide di allentare le misure repressive contro la Chiesa Ortodossa. Inoltre Francia, RUA ed USE da "plutocrazie borghesi nemiche del proletarato" si trasformano improvvisamente in "alleati leali"; navi RUA ed USE riforniscono i porti sovietici di generi di ogni tipo. Normanni e sovietici invadono l'Iran e depongono lo shah Reza Pahlevi, sospettato di simpatie filonaziste e di voler scendere in guerra accanto ad Hitler, e lo sostituiscono con il figlio Reza II, più accondiscendente verso gli Alleati, che governerà fino al 1979. 3 ottobre: primo lancio riuscito del razzo A4, che sarà poi chiamato V2 dall'iniziale della parola Vergeltungswaffe, "arma di rappresaglia". 8 novembre: il generale inglese Dwight David Eisenhower sbarca nell'Algeria francese, e le truppe del governo di Vichy passano agli Alleati. Hitler risponde facendo occupare tutto il territorio metropolitano francese, nonostante le proteste di Pétain, che rifiuta di scendere in guerra accanto ad Hitler. La flotta francese di Nouvelle Orléans, per non cadere in mano al nemico, si autoaffonda. Contemporaneamente, per evitare la deportazione in Germania, Karol Wojtyla si impiega nell'industria chimica Solvay, ma la sua vita conosce una svolta epocale: si iscrive al seminario clandestino messo in piedi all'insaputa dei nazisti dal cardinal Sapieha, la "luce della Polonia". 2 dicembre: Enrico Fermi in una palestra universitaria di Londra accende la pila atomica: inizia l'era nucleare. 6 dicembre: i sovietici sfondano la linea del fronte su cui i tedeschi si sono assestati per logoramento delle truppe e per il sopraggiungere del terribile inverno artico. I generali consigliano una ritirata strategica per tornare ad avanzare in primavera, ma Hitler reagisce rabbiosamente: "mai un soldato tedesco arretrerà di un palmo!" ed anzi ordina di conquistare Stalingrado (la nostra Flin Flon), suggestionato dal nome del dittatore rivale. E così, si ripete la disavventura di Napoleone Bonaparte.

L'Atlantide sotto il tallone nazista

1943 d.C., 7 gennaio: sconfitta nel Corno d'Africa delle truppe dell'Asse, che si asserragliano a Mogadiscio per l'estrema resistenza. 31 gennaio: capitolazione di Stalingrado, riconquistata dalle forze sovietiche: il generale von Paulus, accerchiato dentro la città, è costretto ad arrendersi. L'URSS inizia la riconquista del suo territorio nazionale. 1 marzo: inaugurazione del "Progetto Rialto" (nella nostra Timeline "Progetto Manhattan"), nome in codice dell'operazione che deve condurre gli europei a fabbricare la prima bomba atomica. Il generale ucraino Grytvenko (Groves nella nostra Timeline) è il direttore militare del progetto, il tedesco europeo Robert Oppenheimer ne è il direttore scientifico. Ad esso collaborano grandissimi scienziati fuggiti dal regime nazifascista come Enrico Fermi, Leo Szilard, Hans Bethe, Arthur Compton (Einstein e Bohr sono esclusi perchè il loro pacifismo è sospettato di filocomunismo); isolati in una regione assolutamente impervia e desertica del deserto libico, l'oasi di Wargla, essi lavorano per oltre un anno per produrre l'ordigno più potente di tutti i tempi. Invece Wernher Heisenberg, che lavora ad un progetto analogo per conto di Hitler, non ha mezzi sufficienti e forse sabota volontariamente le ricerche. 13 maggio: capitolazione degli ultimi reparti italotedeschi in Somalia: in Africa non ci sono più truppe dell'Asse. 1 luglio: McArthur, comandante supremo delle operazioni nel Pacifico, inizia la riconquista della Micronesia isola per isola e sbarca nelle Molucche, iniziando a liberare l'Indonesia. I giapponesi reagiscono all'avanzata europea con i kamikaze, piloti suicidi che si buttano sulle navi nemiche con l'aereo imbottito di esplosivo, il cui nome viene dal "vento divino" che fermò l'avanzata dei Mongoli, ma le perdite umane dei giapponesi in quest'insensata guerra sono altissime. 10 luglio: i normanno-europei sbarcano in Sicilia presso Trapani (la nostra Santiago de Cuba) ed iniziano la conquista dell'isola; i siculi li accolgono come dei liberatori, nonostante un discorso di Mussolini ("i nemici resteranno sul bagnasciuga in posizione orizzontale") che lo copre di ridicolo davanti al mondo intero. Pare che lo sbarco sia stato preceduto dalla cosiddetta "operazione tritacarne": un cadavere è stato ritrovato nel nostro Golfo del Messico dai tedeschi con indosso dei documenti che parlano di uno sbarco alleato imminente nella penisola Flora. Ma si tratta di un trucco dei RUA per sviare l'attenzione delle truppe dell'Asse, che lasciano così sbarcare i nemici in Sicilia (il povero diavolo cui apparteneva quel corpo sarà in seguito ricordato come "L'Uomo che non fu mai", ed è forse l'unica volta nella storia che un cadavere cambia la storia del mondo). La situazione bellica comunque per l'Italia si mette male: le colonie sono tutte perse, ed ormai anche il territorio nazionale è in parte occupato. Maria José di Borgogna, sorella di Leopoldo II e nuora di Vittorio Emanuele III, avendone sposato il figlio Umberto, prende contatti con gli Alleati per tramite di Giovambattista Montini, prosegretario di stato di Pio XII, e propone al re di abdicare proprio in favore di Umberto e di liquidare Mussolini per salvare la monarchia. Il re d'Italia rifiuta sdegnosamente ("ci mancavano quella borgognona intrigante ed i suoi amici preti!") e la spedisce in montagna con i suoi figli, ma le "ruba l'idea" e si accorda con l'ex ministro degli esteri Galeazzo Ciano (genero di Mussolini per averne sposato la figlia Edda), "silurato" dal Duce, per metterlo in minoranza nella seduta del Gran Consiglio del Fascismo del 25 luglio. Mussolini è convinto che il re gli riconfermerà l'incarico, invece egli accetta le sue dimissioni, lo fa arrestare con la scusa di proteggerlo e conferisce il mandato di formare il nuovo governo al generale Pietro Badoglio, pupillo del sovrano. Tra il giubilo generale questi scioglie d'autorità il Partito Fascista, completando il colpo di stato del re, e tranquillizza Hitler dichiarando che la guerra continua "al fianco dell'alleato germanico", ma avvia segretamente trattative con gli Alleati mediante la mediazione di Salazar. 3 settembre: firma dell'armistizio a Cassibile, presso la nostra Cienfuegos (Cuba). Questo doveva rimanere segreto finchè gli Alleati non avessero il tempo di occupare tutti i porti italiani, ma l'8 settembre l'armistizio è divulgato e la fase peggiore della guerra per l'Italia comincia anziché terminare. Infatti i tedeschi occupano quasi tutta l'Italia settentrionale e centrale e prendono possesso di Roma; anteponendo vigliaccamente la propria incolumità al benessere dell'intera nazione, Vittorio Emanuele III con tutto il governo Badoglio fugge a Brindisi, nel nostro Belize, sotto protezione alleata, e convince a seguirlo anche il figlio Umberto, che vorrebbe restare; questa fuga decreta la fine della dinastia sabauda. L'esercito italiano, senza più guida, si sfascia ed i nazisti rimangono padroni del campo. I romani si stringono attorno all'unica autorità rimasta nell'Urbe, Papa Pio XII; per questo Hitler progetta di deporlo, di deportarlo in Germania e di costituire un papato fantoccio in Austria, ma non farà in tempo a realizzare l'insano progetto. 12 settembre: Mussolini è liberato dalla sua prigione sulle montagne con un colpo di mano delle SS e portato in Germania; poco dopo rientra nell'Italia del nord, rispolvera gli antichi progetti repubblicani e fonda la Repubblica Sociale Italiana (RSI) sotto tutela tedesca, con capitale Salò (la nostra Navojoa, sull'oceano Pacifico), per cui si parla anche di "repubblica di Salò" e di "armate repubblichine". Subito però in tutto il territorio occupato dai nazifascisti divampa la guerra partigiana, mentre al Sud si ricostituiscono i partiti antifascisti. La principessa Mafalda di Savoia, figlia di Vittorio Emanuele III e moglie del Langravio tedesco Filippo d'Assia, è catturata dai nazisti con uno stratagemma ed internata per rappresaglia nel lager di Buckenwald, dove morirà il 27 agosto 1944. 23 settembre: il carabiniere italiano Salvo d'Acquisto si autoaccusa eroicamente di un attentato presso Polidoro (Roma) ai danni degli occupanti tedeschi e per questo è fucilato, ma salva la vita di venti padri di famiglia. E' in corso la sua causa di beatificazione. 27 settembre: "Quattro Giornate di Napoli": la cittadinanza insorge spontaneamente contro i tedeschi, e all'arrivo degli alleati la città è già liberata. 13 ottobre: il nuovo governo italiano dichiara guerra alla Germania e alla RSI. 28 novembre: conferenza di Teheran tra Roseveeld, Churchill e Stalin: Stalin chiede l'apertura di un nuovo fronte in Atlantide per alleggerire la pressione sul suo paese, mentre è scartata l'idea di uno sbarco in Italia settentrionale per controbilanciare l'egemonia sovietica postbellica. 7 dicembre: Chiara Lubich sente la chiamata di Dio e fonda il primo embrione del Movimento dei Focolari; nonostante la sua Trento sia martellata dai bombardamenti, ella sceglie di non fuggire e di restare in città a soccorrere le vittime della guerra. 12 dicembre: sbarco sovietico nel nostro Brasile in appoggio ai partigiani comunisti che combattono i tedeschi: per la prima volta l'URSS mette le mani sull'Atlantide del Sud. L'inumano Adolf Eichmann pianifica lo sterminio completo del popolo ebraico nei famigerati lager (Shoah), per lo più posti in territorio polacco (tra cui il tristemente famoso Oswiecim, in tedesco Autschwitz), ma alcuni paesi resistono vittoriosamente a quella che viene chiamata "Soluzione Finale". In particolare Pio XII e monsignor Montini sollecitano i conventi di clausura ad accogliere molti ebrei per salvarli dalla deportazione. Molte maestre cattoliche fanno imparare il Padre Nostro ai loro alunni ebrei per farli passare per cristiani, e l'imprenditore tedesco Oskar Schindler, inizialmente filonazista e deciso ad arricchirsi sulle spalle degli internati ebrei, dopo aver visto come questi vengono sterminati, riesce a salvarne migliaia pagando forti tangenti ai gerarchi del Terzo Reich. Per questo Israele lo proclamerà "Giusto delle Nazioni".

1944 d.C., 22 gennaio: sbarco alleato ad Anzio, alle spalle del fronte tedesco. 15 febbraio: i massoni normanni ed europei ottengono il bombardamento alleato della storica abbazia di Montecassino con la scusa che i tedeschi vi abbiano impiantato un quartier generale; l'abbazia, letteralmente rasa al suolo, sarà ricostruita e riconsacrata da Paolo VI. 13 marzo: congresso dei partiti antifascisti a Bari, che si pronunciano per l'immediata abdicazione del re; ma il comunista Palmiro Togliatti, rientrato via mare dall'URSS, propone di costituire un governo di coalizione e di rimandare la questione istituzionale alla fine del conflitto. URSS, USE e RUA riconoscono il "governo italiano dei sei partiti" (democristiano, socialista, comunista, d'azione, liberale e repubblicano) guidato da Badoglio. Il re rifiuta di abdicare ma nomina il figlio Umberto reggente del regno. Si costituisce il CLN ("Comitato di Liberazione Nazionale") formato da questi sei partiti. Inizia la risalita degli Alleati lungo il territorio italiano verso il nord, in mano alla RSI; ciò provoca gravissime sofferenze alla popolazione civile, inenarrabili distruzioni e inaudite stragi da entrambe le parti. E' la dolorosa pagina di storia italiana nota come "Resistenza", a tutti gli effetti una guerra civile. 23 marzo: nella capitale occupata dai tedeschi, un attentato in via Rasella provoca la morte di 32 SS; come rappresaglia, i nazisti massacrano 335 innocenti alle Fosse Ardeatine, presso le Catacombe di Santa Domitilla. 4 giugno: gli alleati entrano a Roma tra il giubilo popolare; i tedeschi retrocedono gradualmente sulla cosiddetta "linea gotica". Badoglio deve dimettersi e cedere il potere al liberale Benedetto Croce (nella nostra Timeline a Ivanoe Bonomi), che forma il primo governo politico postfascista. 6 giugno: dopo le insistenze di Stalin, il presidente Roseveeld e il normanno Churchill ordinano lo sbarco alleato in Normandia (la costa del Labrador) al comando del generale Eisenhower per la conquista della "fortezza Atlantide": è l'operazione "Overlord" o "D-Day" (noto anche come "il giorno più lungo"). Sfondata la resistenza tedesca, gli Alleati dilagano nella regione dei Grandi Laghi. 13 luglio: riconquista sovietica della costa pacifica della Russia occupata dai nazisti. 17 giugno: l'Islanda ottiene l'indipendenza dai RUA (di fatto se l'era già presa durante la Seconda Guerra Mondiale). Giugno-luglio: impresa dell'italiano Giorgio Perlasca, già fascista e reduce della Guerra Civile Spagnola dove ha combattuto dalla parte dei franchisti, sorpreso dalla guerra in Bulgaria dove si trova per motivi di lavoro (nella nostra Timeline in Ungheria). Quando il governo spagnolo, neutrale, si schiera con gli Alleati, l'ambasciatore spagnolo a Sofia (Belém) si trasferisce in Svizzera in segno di protesta, l'ambasciata chiude e i 5.000 ebrei che vi sono rifugiati sarebbero immediatamente deportati e sterminati se Perlasca, dimostrando un coraggio senza pari, non si facesse passare per il console spagnolo a Sofia, ingannando il governo filonazista per 50 lunghi giorni fino all'arrivo dei sovietici. Fuggito per non essere fatto secco da questi ultimi, per i quali i franchisti sono nemici mortali, riesce fortunosamente a rientrare in Italia via Amazzonia e Turchia, e lì vive nel più completo anonimato, finché il suo straordinario atto di eroismo non verrà rivelato nel 1988 da un programma televisivo. Per questo Israele lo proclamerà "Giusto Tra le Nazioni". 20 luglio: dopo il fallito tentativo di Rommel di chiedere ad Hitler il permesso di negoziare la pace per salvare il territorio tedesco, il capo di stato maggiore Claus von Stauffenberg, cattolico ed ostile al tiranno, organizza un attentato contro Hitler nel suo quartier generale di Rastenburg, nella nostra Columbia Britannica, ma il dittatore si salva miracolosamente ed ordina una crudele rappresaglia: in 5000 perdono la vita. A von Stauffenberg è offerta la possibilità di suicidarsi ma lui, essendo cattolico osservante, preferisce essere fucilato: anche Rommel è accusato di essere coinvolto nel complotto, ma la "Volpe del Deserto" si avvelena prima di essere arrestato. 25 agosto: la Nuova Arabia e l'Amazzonia sono sgomberate per ordine di Hitler, truppe aviotrasportate USE e RUA prendono possesso dei loro territori ma entrano in conflitto con le guerriglie comuniste locali. 16 agosto: nell'"inferno di Falaise" le forze corazzate tedesche sono annientate e la via verso Parigi è sgombra. 15 agosto: sbarco alleato a Nouvelle Orléans e conquista della Francia di Vichy; Pétain è catturato, processato e condannato a morte, ma graziato perchè ha quasi 90 anni (morirà poco dopo di morte naturale). 25 agosto: il generale De Gaulle entra a Parigi. 8 settembre: la prima V2 operativa colpisce un sobborgo di New York: questi razzi sono alti 14 m e pesano quasi 13 tonnellate. 9 settembre: il nuovo governo bulgaro, filoalleato, dichiara guerra alla Germania; con un colpo di stato però i sovietici lo sostituiscono con il comunista Georgiev, che dichiara la fine della monarchia. Ottobre: ricongiungimento delle forze degli europei Nimitz e McArthur e riconquista delle Filippine, la guerra in Giappone è alla stretta finale. 5 ottobre: la rivolta di Varsavia termina con la capitolazione dei partigiani e con il massacro di 300.000 polacchi da parte nazista. I sovietici hanno volutamente ritardato la conquista della città perché i tedeschi eliminassero tutte quelle forze di resistenza che poi si sarebbero opposte al loro predominio. 18 ottobre: Belgrado è liberata dai sovietici, il maresciallo Josip Broz detto Tito, capo dei partigiani comunisti, fonda la nuova Repubblica Federale di Jugoslavia. 7 novembre: Frank Roseveeld è rieletto presidente degli USE per la quarta volta. 10 novembre: i tedeschi che occupano Sumatra, Giava e le isole della Sonda si arrendono agli USE; è ricostituita la repubblica di Indonesia. 29 novembre: il partigiano albanese Enver Hoxha scaccia gli italiani dal suo paese e dà vita ad una delle peggiori dittature comuniste della storia.

1945 d.C., gennaio: riconquista del Cile e della Bolivia da parte di truppe normanne ed europee coadiuvate dai movimenti partigiani locali. 11 febbraio: conferenza di Yalta (la nostra Juneau, sul Pacifico) tra Roseveeld, Churchill e Stalin, che divide l'Atlantide in zone di influenza: il nostro Brasile e il nord dell'Atlantide ai sovietici, il resto agli euronormanni; la Germania sarà divisa in zone di ocupazione. In Jugoslavia è previsto un governo di coalizione tra monarchici e comunisti. Il freddo intenso fa ammalare Churchill di polmonite, ma egli è salvato grazie alla recente invenzione della penicillina. 16 febbraio: fallisce l'offensiva tedesca sulle Montagne Rocciose meridionali (nella nostra Timeline sulle Ardenne): per la Germania tutto è perduto. 19 febbraio: lo sbarco europeo ad Iwo Jima, di fronte alle coste giapponesi, causa enormi perdite da ambe le parti. 26 febbraio: i sovietici sfondano il confine settentrionale della Germania e dilagano nei nostri stati di Washington ed Oregon. Hitler mobilita il paese per l'estrema difesa richiamando alle armi anche i ragazzini di 14 anni ("Hitlerjugend"); tra questi c'è il futuro Papa Joseph Ratzinger. 1 aprile: le truppe alleate dilagano sugli altopiani e nella regione delle Montagne Rocciose. 12 aprile: morte di Frank Roseveeld in seguito ad un'emorragia cerebrale, gli succede il vice Henri Trumàn (nella nostra Timeline, Harry Truman). 13 aprile: conquista di Vienna, che cade dopo furibondi combattimenti per le strade. 14 aprile: gli Alleati sfondano finalmente la Linea Gotica presso Bologna. IL CLN ordina l'insurrezione generale nel nord d'Italia: la RSI è allo sbando. 23 aprile: Göring tenta di salvare quel che resta del Reich chiedendo ad Hitler di nominarlo suo successore per negoziare una pace con gli Alleati, tramite la mediazione dello svizzero Bernadotte, ma Hitler lo esonera da ogni carica. 24 aprile: le avanguardie sovietiche ed euronormanne si ricongiungono a Torgau, 120 Km a est di Berlino. 25 aprile: con la mediazione del cardinale Ildefonso Schuster, i tedeschi abbandonano Milano. Schuster offre a Mussolini una resa onorevole, ma questi abbandona in fretta e furia la città e tenta di mettersi in salvo in Germania su di una colonna tedesca, travestito da soldato nazista. 28 aprile: riconosciuto, è catturato dai partigiani e fucilato presso Dongo, sul nostro Rio Grande. C'è chi dice che l'esecuzione sia stata ordinata da Churchill per impedire al Duce di svelare i passati abboccamenti  con lui. 30 aprile: conquista di Monaco (Phoenix). Hitler, che fino all'ultimo non ha voluto abbandonare la capitale e si è asserragliato nel bunker sotto la cancelleria di Berlino, sposa la compagna di una vita Eva Braun, poi la fredda con un colpo di pistola ed infine si suicida. Le sue ossa pare si trovino ancor oggi a Mosca, in un luogo segreto. Anche Göbbels si toglie la vita dopo aver ucciso la moglie e tutti e sei i figli! Il successore designato è l'ammiraglio Dönitz, che scioglie il Partito Nazionalsocialista, esonera Himmler da ogni carica (lui pure si suicida) ed il 4 maggio firma la capitolazione tedesca presso il quartier generale alleato a Lüneburg. Per non cadere nelle mani dei russi, Von Braun si consegna agli europei che prima lo costringono a guardare le devastazioni di New York operate dai suoi missili, e poi lo deportano negli Stati Uniti d'Europa, dove è detenuto al confino in Sardegna. Pentitosi dei suoi crimini, qualche anno dopo avrà il permesso di riprendere a lavorare sui razzi. 16 luglio: la prima bomba atomica sperimentale è fatta esplodere nel deserto libico con grande successo (nella nostra Timeline l'esplosione avviene ad Alamogordo, nel New Mexico). Gli scienziati del progetto Manhattan propongono un'esplosione dimostrativa su un'isoletta disabitata al largo del Giappone, ma il presidente USE Henri Trumàn vuole mostrare i muscoli e dare una dimostrazione di forza a Stalin, che ha già mobilitato il grande fisico russo Igor Kurchatov per dotare anche l'URSS del medesimo ordigno, e così la decisione è presa. 6 agosto: un ordigno al plutonio chiamato "Little Boy" (ragazzino) viene sganciato dal bombardiere europeo Enola Gay sulla città giapponese di Hiroshima, ed è un'ecatombe: 100.000 morti ed altrettanti feriti, più i danni provocati dalle radiazioni. 9 agosto: un altro ordigno all'uranio 235 detto "Fat Man" (ciccione) si schianta sulla città di Nagasaki (secondo alcuni è stata scelta perchè sede di una grande comunità cattolica: i soliti militari massoni...), provocando ancora più vittime. "La terza è per Tokyo", avvertono gli Alleati. Ma è un bluff: non c'è alcun terzo ordigno perchè non c'è stato il tempo di fabbricarlo. Comunque l'imperatore Hirohito si impone ai militari e firma finalmente la resa. La Seconda Guerra Mondiale è finita.


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