140-150 d.C.: vani tentativi dei Romani di penetrare nelle lussureggianti foreste tropicali dell'Africa Nova, chiamate Amazzonia perchè ritenute abitate da un popolo di donne guerriere. Nessuna delle spedizioni inviate fa più ritorno. Sono istituite delle apposite riserve per le tribù indigene atlantidi, soprattutto allo scopo di prevenire le ribellioni.
150-180
d.C.: colpiti da una nuova, feroce persecuzione bandita da Moab-Baal I, parte dei
cristiani migra nelle terre del nord e nella Nuova Grecia. Conversione in
massa dei greci di Britannia ad opera di San Giorgio, e dei Germani ad opera
di Ulfila. Questi ultimi stanno lasciando la Scandinavia a causa della
sovrappopolazione: gli Sveni restano e danno vita alla nazione svedese, mentre
i Goti varcano lo Skagerrak, invadono le coste baltiche un tempo controllate
da Cartagine e con altre stirpi germaniche invadono la Germania fino al Reno e al Danubio, che segnano i
confini dell'impero punico.
161 d.C.: morte di Antonino Pio. gli succede il figlio adottivo Marco Aurelio, già designato da Adriano. Egli è detto "l'Imperatore Filosofo" per le riflessioni che ci ha lasciato nella sua opera principale, "i Ricordi". A dispetto del soprannome, però, il regno di Marco Aurelio trascorre quasi interamente in mezzo alle guerre.
162-165 d.C.: guerra contro i Mapuche del Cile settentrionale, che hanno tentato di occupare il Perù. Vittoria definitiva di Marco Aurelio a Dura Europos, nome dato dai coloni Greci alla città di Cuzco. Purtroppo le truppe, ritornate nel Messico, vi portano un'epidemia di peste che devasta l'impero e costringe Marco Aurelio a rinunciare al sogno di conquistare il Cile.
167-175 d.C.: lunga guerra contro i Vinnipecti (Winnipeg) e i Sascacionii (Saskatchewan) che dalle foreste del nostro Canada premono sul limes settentrionale alla ricerca di nuovi territori di pascolo, e mettono in subbuglio anche le tribù dei Nasi Forati. Capo Giulio, sakem (capotribù e sacerdote) dei Nasi Forati, allevato dai Romani e convertito alla religione olimpica, tenta di portare le sue tribù in salvo al di là del limes settentrionale, ma le donne e i bambini rallentano la sua marcia, egli è raggiunto da Marco Aurelio e riportato in una riserva dove muore.
169 d.C.: fine della diarchia con la morte di Lucio Vero, fratello adottivo di Marco Aurelio, con il quale questi divideva il trono su istruzioni di Antonino Pio. A causa delle continue ribellioni delle province dell'Atlantide e delle tribù indigene (Apax, Sioux, Caiennae, Cippeuae), Marco Aurelio deve stabilirsi in via permanente nelle province del nord.
175 d.C.: avviene la prima "invasione barbarica" della storia europea: un contingente di Quadi e di Marcomanni penetra nella penisola balcanica, giunge fino a Corinto, la mette a ferro e fuoco e poi, prima che l'esercito cartaginese riesca ad intervenire, fa rientro nelle sue basi sul medio Elba.
178 d.C.: Commodo, il figlio che Marco Aurelio ha avuto dall'infedele Faustina, figlia di Antonino Pio, ma che tutti dicono in realtà figlio di un gladiatore, viene associato all'impero: ha così fine il principato adottivo.
180 d.C.: durante una seconda campagna contro i Nasi Forati e i Vinnipecti, Marco Aurelio muore improvvisamente a Vindobona (la nostra Billings nel Montana), sul limes settentrionale. Si vocifera che egli sia stato avvelenato dal partito favorevole all'elezione imperiale di Commodo contro la ventilata adozione di Massimo Decimo Meridio, generale delle legioni dei Grandi Laghi, il quale è subito levato di mezzo spedendolo a presidiare la frontiera meridionale con il deserto di Atacama. Commodo abbandona subito la guerra concludendo una pace ingloriosa con i Vinnipecti, si ritira a Roma e lì si dedica alle orge ed ai combattimenti nell'arena, dando sostanza alle voci sulle sue origini. Egli si crede la reincarnazione di Ercole e dimostra una completa inettitudine al governo.
186 d.C.: spedizione navale dell'ammiraglio Prossimo lungo le coste del Cile fino alla Patagonia.
192 d.C.: Commodo è vittima dell'ennesima congiura di palazzo. La sua amante Marzia, di origini peruviane, gli propina un veleno, ma l'Augusto è così robusto da sopravvivere. Allora ci pensano i pretoriani ad annegarlo nelle terme. I pretoriani mettono all'asta la corona tra chi è disposto a pagarli meglio; la spunta il ricchissimo Tito Elvio Pertinace, ricco possidente texano.
193 d.C.: Pertinace è presto assassinato dai suoi stessi sostenitori, e di nuovo si hanno quattro imperatori: Didio Giuliano a Roma, Pescennio Nigro in Africa Nova, Clodio Albino in Gallia Nova e Settimio Severo nell'Oregon. Alla fine la spunta quest'ultimo, uno sperimentato comandante che inaugura una politica aggressiva favorendo in ogni modo l'esercito. Durante il suo regno si inaspriscono le azioni militari contro gli atlantidi, spregiativamente chiamati "pellerossa" o "musi rossi", e ridotti a cittadini di serie B, costretti a vivere in riserve che il più delle volte sono veri e propri lager, e ad adottare a forza i costumi romani. Il senato è pressoché esautorato ed i Mapuche sconfitti e ridimensionati in una rapida campagna. Sotto l'influsso dell'ambiziosa sposa Giulia Domna, di origini azteche, egli restaura d'autorità il principato ereditario, dividendo il comando dell'impero tra i suoi due figli Antonino, detto Caracalla per via della veste barbarica che soleva portare, e Geta.
199 d.C.: alla morte di Moab-Baal II non viene nominato alcun imperatore ed il Senato di Cartagine riprende nelle sue mani il controllo dello stato, che però a poco a poco scivola nell'anarchia perchè i governatori delle singole province si comportano come regnanti indipendenti. Inarrestabile decadenza politica e militare.
205 d.C.: Ermanrico guida i tre rami dei Goti (Goti orientali o Ostrogoti, Goti occidentali o Visigoti, Goti settentrionali o Gepidi) dagli insediamenti sulle gelide coste del mar Baltico fino alla nostra Ucraina, dove viene fondato un forte regno barbarico.
211 d.C.: morte di Settimio Severo in Nova Scotia, la regione settentrionale da lui annessa all'impero. Caracalla si sbarazza ben presto di Geta, assassinandolo in presenza della loro madre.
212 d.C.: la Constitutio Antoniniana estende la cittadinanza romana a tutti gli abitanti dell'impero, contro il volere del Senato.
217 d.C.: morte di Caracalla in seguito ad una congiura di alti ufficiali dell'esercito, mentre si trova in Guiana alle prese con il sogno di penetrare dentro la foresta amazzonica. Giulia Domna, esiliata nelle piccole Antille, si uccide rifiutandosi di mangiare. Per breve tempo l'impero è retto dal prefetto del pretorio Macrino, che aveva guidato la congiura.
218 d.C.: Giulia Mesa, parente di Caracalla, riesce ad imporre sul trono il nipote Avito Bassiano detto Quetzalcoatl, "il serpente piumato", dal nome della divinità azteca di cui è sacerdote. Giovane e inesperto, egli si disinteressa degli affari politici e si occupa unicamente di quelli religiosi: mosso da un possente afflato mistico, vuole imporre il suo culto a tutti i cittadini dell'impero, ma questo provoca il risentimento dei pretoriani che dopo quattro anni di regno lo eliminano con i soliti metodi sbrigativi assieme alla madre, Soemiade.
222-235 d.C.: regno di Alessandro Severo, imposto dalla nonna Giulia Mesa. Alessandro è il contrario esatto di Quetzalcoatl: ha 14 anni e vive come un santo, dorme per terra ed è parco nel mangiare e nel vestire. Famosa una sua massima: "la maestà dell'impero si mantiene con la virtù e non con la vana ostentazione!" Grande tolleranza religiosa; le condizioni dei nativi atlantidi migliorano sensibilmente. Alla saggezza di Ulpiano, il più grande giurista del suo tempo, si devono importanti provvedimenti economici e riforme sociali.
227 d.C.: Ardashir I, della casa di Sasan, sconfigge i Parti e fonda l'impero persiano Sasanide, che aspira a restaurare la grandezza degli Achemenidi. Spedizioni coronate da successo fin oltre l'Indo e l'Amu-Darja. I Parti erano stati vicini scomodi per i cartaginesi, ma i Sasanidi lo sono assai di più per la maggior compattezza del loro stato,dal quale scompare ogni traccia di feudalesimo a favore dell'accentramento del potere nelle mani dello Shah. Il Mazdeismo è religione di stato e si contrappone anche ideologicamente al culto punico di Baal.
231 d.C.: l'ammiraglio Glicerio costeggia l'Africa Nova, scopre l'estuario di un fiume immenso e lo risale per un buon tratto. Il fiume è ribattezzato Rivus Amazonicus.
235 d.C.: il generale Giulio Vero Massimo non gradisce il fatto che Alessandro Severo tratti con umanità i "musi rossi" e lo fa accoppare assieme alla madre. Fine della dinastia dei Severi. Inizia un turbinoso periodo di anarchia, in cui le truppe innalzano e depongono i sovrani a loro piacimento.
235-238 d.C.: regno di Massimino il Nazca, primo imperatore proveniente dal Perù. Si intensificano le rivolte tra le tribù pellerossa.
238-244 d.C.: Gordiano, divenuto Augusto dopo l'assassinio di Massimino, batte nuovamente i Mapuche nuovamente penetrati in Perù.
240 d.C.: continui attacchi dei Sasanidi contro le frontiere orientali cartaginesi. Armenia, Assiria e Mesopotamia cadono nelle mani del Re dei Re. Il generale Hanan-baal, che aspirava alla corona imperiale, è sconfitto e ucciso dai Persiani presso Palmyra.
244-249 d.C.: Filippo l'Apax, figlio di un capotribù, celebra con fasto il millennio dalla fondazione della Roma europea (247 d.C.). Si comincia a pensare ad un ritorno al di là dell'oceano, ma Filippo non ha il tempo di attuarlo perchè viene ucciso prima.
248 d.C.: tentativo di secessione dall'impero punico dei Greci rimasti nella madrepatria; il tentativo è però represso nel sangue.
249-251 d.C.: Decio tenta di dare coesione all'impero restaurando ovunque la religione olimpica, e per questo dà vita a persecuzioni sistematiche dei culti locali. Secondo la leggenda egli muore in seguito alla maledizione scagliatagli contro da un sacerdote Maya.
253-260 d.C.: Valeriano dà vita per primo ad una diarchia: assume personalmente la difesa del nord risiedendo a Nova Ionia con il titolo di Augustus, mentre suo figlio Gallieno governa il centro e il sud con il titolo di Caesar. L'assenza di una cintura di stati satelliti, la precarietà dei limes e le condizioni di semischiavitù nelle quali sono tenuti i pellerossa causano invasioni e rivolte nelle province periferiche e la formazione di effimeri regni. I Vinnipecti oltrepassano in più punti il Lete (Missouri), confine settentrionale nel Dakota Septentrionalis, mentre esso è ghiacciato per i rigori invernali, mentre le tribù amazzoniche compiono scorrerie nell'Africa Nova ed i Mapuche premono sui confini del Peruvius.
260 d.C.: Valeriano è catturato da Tecumseh, gran capo dei Piedi Neri, e muore in cattività. Lo scalpore nell'impero è enorme e suo figlio Gallieno, succedutogli, fatica a contenere le rivolte. In California è proclamato un regno secessionista.
264 d.C.: in cerca di aiuti, Gallieno invia l'ammiraglio Marco Emilio Scauro al di là dell'oceano per chiedere soccorso ai Persiani, o a chiunque ora domini l'Europa. La flotta è preda di tempeste ma alla fine riesce a sbarcare in Cornovaglia. Agatocle, re di Calcide (Plymouth), viene così a sapere che Roma è stata ricostruita al di là dell'oceano e che vaste terre attendono solo di essere colonizzate. Cinque città, e cioè Calcide, Nea Atene, Nea Tebe (Liverpool), Nea Corinto (Birmingham) ed Elide (Leeds), costruiscono una flotta per varcare l'oceano e portare soccorso ai romani, ma anche per trovare nuovi territori in cui espandersi liberamente, dopo secoli di assedio da parte delle flotte puniche.
266 d.C.: sbarco di cinquanta navi greche presso Filadelfia e fondazione della Terza Grecia. Nel giro di vent'anni tutta la costa atlantica dei Nostri Stati uniti pullulerà di colonie greche, che collaborano con i Romani nel combattere contro i "musi rossi". Con i greci di Britannia giunge in Atlantide il cristianesimo, che ben presto si diffonde tra i romani ormai delusi dal culto ufficiale. La prima chiesa è edificata a Neapolis (Norfolk). I punici scoprono le rotte tra le isole britanniche ed una terra posta al di là del mare, ma l'impero è troppo in preda al caos perchè possa approfittarne.
268 d.C.: Claudio II vince i Vinnipecti con l'aiuto di un contingente greco.
Antico mosaico romano che raffigura pomodori, patate e mais (immagine creata con openart.ai)
270-275 d.C.: regno di Aureliano, che ricinge Roma di mura contro gli attacchi di eventuali popoli in ribellione (mura aureliane) e riasoggetta la California. Riconquista anche il nostro Venezuela, dove la regina Zenobia ha insediato un regno secessionista. L'unità imperiale è ricostituita, anche se le tredici colonie fondate dai Greci sulla costa della Gallia Nova e della Georgia si comportano quasi come stati indipendenti. Il suo tentativo di restaurare il paganesimo di stato è osteggiato proprio dai Greci, in massima parte cristiani.
276-282 d.C.: Probo trascorre tutto il suo regno reprimendo le rivolte di tribù pellerossa.
283-284 d.C.: Caro lotta vittoriosamente contro i Mapuche, ma viene assassinato con i suoi figli Numeriano e Carino.
284 d.C.: con l'ascesa al trono di Diocleziano, forte imperatore nativo dell'isola Furia, ha fine il cinquantennio di anarchia. Egli stabilisce la sua sede imperiale a Chichen-Itzà, l'ex capitale Maya ricostruita come colonia romana con il nome di Nicomedia, perchè libera da tradizioni repubblicane che sono ancora forti invece a Roma, e lì per molti anni la popolazione era stata abituata ad una tradizione monarchica e teocratica, proprio come quella che Diocleziano intende fondare. Per la prima volta egli conferisce una carica pari alla sua, cioè il titolo di Augusto, al vecchio compagno d'armi Massimiano, che risiederà a Neapolis (Los Angeles), proclamata seconda capitale dell'impero. Ognuno dei due augusti nomina poi un cesare, cioè un luogotenente destinato a succedergli. Il cesare di Diocleziano è Galerio che risiede a Lima; il cesare di Massimiano è Costanzo I, detto Cloro per il suo incarnato smunto, un greco che risiede a Nova Ionia. Alla morte di uno degli augusti, il corrispondente cesare deve diventare augusto e nominare un cesare a sua volta: è il cosiddetto sistema della "tetrarchia". Lo stato diventa una monarchia assoluta con l'esautorazione totale del Senato, ridotto a mero organo di rappresentanza.
301 d.C.: "edictum de pretiis" per imporre un calmiere ai prezzi ed all'inflazione. Diocleziano osteggia il cristianesimo che si è diffuso in tutta l'Atlantide e fin in Africa Nova, ma non può perseguitarlo per non inimicarsi i Greci provenienti da oltreoceano.
305 d.C.: Diocleziano abdica ed impone a Massimiano di fare altrettanto, per verificare se il suo sistema funziona; si ritira quindi nella sua villa di Spalato (la nostra Cienfuegos, sull'isola Furia). Galerio e Costanzo Cloro diventano augusti e nominano un cesare ciascuno, rispettivamente Severo e Massimino Daia; ma i singoli regnanti instaurano politiche dinastiche, ed il sistema delle tetrarchie fallisce sul nascere. Alla morte di Costanzo I, infatti, le truppe californiane eleggono augusto non Massimino Daia ma Costantino, figlio dello stesso Costanzo, mentre Massimiano ritorna in campo e propone come augusto suo figlio Massenzio, che elimina Severo e prende il potere a Roma. Ad un tempo si hanno quattro augusti e due cesari; alcuni senatori si recano a Spalato per implorare Diocleziano di riprendere il potere e rimettere ordine nell'impero, ma questi risponde con una frase rimasta famosa: "se vedeste che magnifici pomodori coltivo qui, non mi fareste questa domanda!"
312 d.C.: Costantino, sostenuto dalle truppe californiane e dai Greci delle tredici colonie, scende in Italia Nova e batte Massenzio al Ponte Milvio. Secondo la tradizione, avvertito da un sogno, egli ha inastato il monogramma greco di Cristo sulle sue insegne, ottenendo così il favore divino. Di certo egli ha compreso che il cristianesimo è la nuova forza propulsiva dell'Impero, ed ha deciso di sfruttarla per rilanciarlo.
324 d.C.: Costantino sconfigge Licinio, augusto del nord che risiede a Colonia Agrippina (Saint Louis), e resta unico padrone dell'impero.
330 d.C.: Costantino trasferisce la capitale nella nuova città di Costantinopoli, da lui fondata sulle rovine di Panama, la capitale di Clea. Il patriarca dei cristiani, San Giovanni Crisostomo ("Bocca d'Oro"), si trasferisce su sua richiesta da Filadelfia a Roma ed assume il titolo di Papa, "padre", anche se riconosce l'autorità del Papa d'oltreoceano, Silvestro.
337 d.C.: morte di Costantino, che sentendo giungere la fine ha chiesto di essere battezzato. Egli divide l'impero tra i suoi tre figli Costantino II, Costanzo II e Costante, ma così facendo prepara solo il terreno ad una nuova guerra civile.
339 d.C.: Costanzo II elimina i fratelli e resta unico padrone dell'impero. Regna con equilibrio, favorendo la Chiesa rispetto ai culti pagani, e si associa al trono il cugino Giuliano, un intellettuale che risiede a Nazca, a contatto con le popolazioni peruviane delle quali subisce la potente influenza.
354 d.C.: sbarco dei punici in una terra da essi battezzata Brasile, dal nome di una pianta locale dalla corteccia rossa. Vista la mala parata in Europa, anch'essi cercano nuovi insediamenti di là dall'oceano. Fondazione di Baalel ("Baal è il signore"), la nostra Rio de Janeiro.
361 d.C.: alla morte di Costanzo II, i peruviani e l'esercito innalzano al trono Giuliano, che verrà detto l'Apostata, perchè abiura la religione cristiana e tenta di imporre in tutto l'impero il culto pagano del dio Sole. Il suo anacronistico tentativo ha fine già nel 363 d.C. quando, mentre insegue una tribù pellerossa ribelle, è raggiunto al fegato da una freccia, forse scagliata da un cristiano greco. Prima di morire sembra abbia gridato, rivolgendosi direttamente a Gesù Cristo: "Alla fine hai vinto, Galileo!" Con lui si chiude la dinastia costantiniana.
364 d.C.: dopo il breve ed inglorioso regno del greco Gioviano, Valentiniano I è eletto imperatore dalla corte di Costantinopoli, e si associa al trono come augusto il fratello Valente, il quale torna a regnare da Colonia Agrippina (Saint Louis), sull'Eridano. Gli sforzi dei due augusti valgono a ripristinare il confine sul limes settentrionale, in precedenza impunemente attraversato dalle tribù del Nord.
371 d.C.: scacciati dalla Cina, calano in Europa gli Unni. Distruzione del regno gotico in Sarmazia. I Goti e gli altri popoli germanici fuggono terrorizzati di fronte a loro, varcano il Reno e il Danubio travolgendo i presidi cartaginesi, e si stabiliscono all'interno dei confini imperiali. Vista l'emergenza Hanan-Baal II viene investito dal senato punico con il titolo di imperatore, riesumato dopo quasi due secoli, ma anziché affrontare i popoli germanici in armi, cosa che del resto risulterebbe impossibile, li accoglie come Federati entro i confini dell'impero, perché si impegnino a proteggerlo. I punici, che non si sono mescolati con le popolazioni locali, lasciano progressivamente l'Europa, mentre i nuovi popoli germanici si mescolano con le popolazioni locali suddite di Cartagine, e danno vita a nuove entità etnico-linguistiche. I Turingi, gli Alamanni e i Baiovari in fuga davanti ad Attila si stanziano in Germania, i Franchi in Francia, gli Angli e i Sassoni in Inghilterra, i Gepidi e i Longobardi in Pannonia.
375 d.C.: Valente resta unico imperatore ed è costretto a concedere ai Vinnipecti (Winnipeg) il permesso di attraversare il confine dietro pagamento di un dazio sotto forma di pelli. Spartizione della Guiana tra punici e romani.
378 d.C.: Valente è sconfitto e ucciso dagli Uroni nella battaglia di Adrianopoli (Chicago). Graziano, imperatore a Costantinopoli, affida allora l'Atlantide a un abile generale nativo della penisola Flora, Teodosio, il quale con l'editto di Tessalonica (Richmond) proclama il cristianesimo religione ufficiale dell'impero e bandisce ogni culto pagano.
380-400 d.C.: i Germani vengono a sapere dell'esistenza di amplissime terre al di là del mare dove il cristianesimo è religione di stato e, allestite delle flotte sul modello delle navi cartaginesi, varcano il mare sbarcando in una terra che chiamano Vinland, "terra della vite", corrispondente alla nostra isola di Terranova. Da lì iniziano a diffondersi nel nostro Canada; alcuni di essi vengono accolti nelle colonie greche e romane; apprezzando molto la loro valentia, Teodosio li arruola volentieri e con essi rimpolpa i quadri dell'esercito. Visigoti, Vandali, Eruli e Sciri passano il mare praticamente nella loro totalità.
383 d.C.: l'usurpatore Magno Massimo uccide Graziano, ma è a sua volta sconfitto da Teodosio insieme al capo apax Vento nei Capelli, con il quale si era alleato. Teodosio si stabilisce a Costantinopoli e resta unico sovrano. Per l'ultima volta l'impero di Traiano e Adriano si ritrova nelle mani di un uomo solo.
385 d.C.: fondazione di Eriksburg (la nostra Montréal), dal nome del re norvegese Erik detto il Rosso che ha guidato una delle spedizioni germaniche in America e che ha insediato il suo popolo nel nostro Labrador. Eriksburg diverrà uno dei principali centri di cultura tedesca nell'Atlantide.
390 d.C.: Teodosio ordina la strage dei cittadini di Tessalonica (Richmond), colpevoli di essersi rivoltati contro di lui, ed il patriarca di Costantinopoli, Sant'Ambrogio, gli proibisce di entrare in basilica finchè non si è pentito del suo misfatto.
396 d.C.: morte di Teodosio e spartizione dell'impero. I territori a nord del Rio Grande toccano al maggiore, Onorio; quelli a sud al minore, Arcadio. Entrambi sono sotto la tutela del generale vandalo Stilicone, che ha il titolo di Protettore dell'Impero.
408 d.C.: Onorio sposta la capitale a Carthago Nova (New Orleans). Poco dopo, invidioso del suo potere, fa giustiziare Stilicone. Errore fatale, perchè i Germani si rivoltano contro di lui. Il capo visigoto Alarico, che ha portato in Atlantide quasi per intero il suo popolo cercando la gloria di là dal mare, mette a ferro e fuoco la precedente capitale Colonia Agrippina (Saint Louis, 410 d.C.) e riduce romani e pellerossa alla sua obbedienza. Egli invece rispetta i Greci, che danno vita ad una nuova anfizionia di città stato indipendenti da Costantinopoli, protette dai Germani.
410-430
d.C.: i Greci di Britannia e d'Irlanda, incalzati dalle invasioni degli Angli,
dei Sassoni e degli Juti, migrano in massa di là dall'Atlantico e vanno a
rimpolpare l'anfizionia greca della Terza Grecia.
425-455 d.C.: nel nord dell'impero romano regna l'inetto Valentiniano III, che porta i domini romani in Atlantide allo sfacelo. In essi si costituiscono i cosiddetti "regni romano-germanici". Sterminio dei pellerossa da parte dei nuovi padroni di stirpe germanica (quando si dice: dalla padella nella brace...)
444 d.C.: Enrico, re dei Visigoti, viene fermato ai confini della California, che abbandona l'Impero del Nord per mettersi sotto la protezione dell'Impero del Sud. Tutti o quasi i territori dei nostri Stati Uniti si trovano sotto il controllo dei Germani o, sulla costa orientale, dei Greci.
452 d.C.: Attila, Khan degli Unni detto "il flagello di Baal", devasta l'Europa e, giunto a Marsiglia, vorrebbe passare il mare per conquistare Cartagine, ma i suoi uomini non hanno alcuna esperienza di navigazione; a un tratto sbarca da una nave punica un prete cristiano vestito di bianco. Attila, che è molto superstizioso ed al quale una maga ha predetto di guardarsi dall'uomo che porta il nome di un animale, gli chiede con arroganza come si chiama e si sente rispondere: "Leone!" Si tratta di Papa Leone I Magno. In parte per il terrore della profezia, in parte perchè Leone gli porta un ingente riscatto, Attila si ritira nel cuore del suo impero sul fiume Tibisco.
453 d.C.: morte di Attila. L'orda unna si sfascia e si ritira verso l'Asia. Restano in Europa i Bulgari, che occupano la Tracia dando vita alla Bulgaria, e gli Avari, che occupano il medio corso del Danubio, scacciandone progressivamente i Gepidi e i Longobardi.
455 d.C.: i Vandali mettono a ferro e fuoco Ostia, capitale dei cartaginesi in Italia, quindi sconfiggono i punici al largo di Cagliari e minacciano la stessa capitale. L'imperatore Hanan-Baal III ordina la ritirata dall'Europa per difendere il nucleo territoriale dell'impero, che d'ora in poi è limitato alle province africane, alla Sicilia, alla Sardegna, alla Corsica, alla Palestina, alla Siria e all'Anatolia. In Gallia si formano i regni dei Franchi e dei Burgundi, in Italia quello degli Ostrogoti (i Visigoti sono passati quasi tutti in Atlantide), in Pannonia quello dei Gepidi, in Spagna quello dei Vandali. La Grecia dà vita ad un regno di stampo ellenistico con capitale Mistra, l'antica Sparta, perchè Atene è stata completamente rasa al suolo dai punici. Gran parte dei punici che hanno dovuto lasciare l'Europa sotto la pressione dei Germani si trasferisce nel Brasile.
461 d.C.: l'Impero del Sud, retto da Leone I, rioccupa la penisola di Flora.
470 d.C.: ennesima, terribile persecuzione ordinata da Hanan-Baal III contro i cristiani, accusati di connivenza con i Germani e i Persiani contro l'impero punico. L'imperatore arriva a progettare lo sterminio totale della Chiesa (una "soluzione finale" ante litteram); il Papa Simplicio e la maggior parte dei fedeli cristiani abbandona Cartagine e passa l'oceano, ponendosi sotto la protezione di Costantinopoli. Leone I accoglie il Santo Padre a braccia aperte e gli offre la sede episcopale di Roma, nella quale d'ora in poi risiede il primate dei cattolici di tutto il mondo.
475 d.C.: deposto il crudele Giulio Nepote, il generale goto Oreste eleva alla carica imperiale a Carthago Nova il suo figlio minorenne Romolo, detto spregiativamente Augustolo.
476 d.C.: caduta dell'Impero Romano del Nord con la deposizione di Romolo Augustolo da parte di Odoacre, re degli Eruli anch'egli emigrato in Atlantide con il suo popolo, che si è rivoltato contro Oreste, reo di non aver distribuito le terre pattuite ai suoi uomini. L'impero del Sud sopravvive ed anzi si rafforza, non dovendo più badare alla sicurezza degli immensi territori del nord.