La Criptozoologia
Introduzione
I creatori
La nascita
I primi grandi successi
La criptozoologia è una scienza?
Il criptozoologo

La Criptozoologia

La criptozoologia, nata da un idea dello zoologo Bernard Heuvelmans (1916-2001) negli anni ‘50, è la scienza che studia gli animali di cui si ipotizza l'esistenza solo attraverso prove circostanziali; oppure di specie che sono estinte, ma di cui ci siano stati alcuni supposti avvistamenti.
Heuvelmans diede la prima stesura della codifica di questa disciplina da lui teorizzata nel 1982, a seguito della pubblicazione sull'Interdisciplinary Journal of the International Society of Cryptozoology dell'articolo "What is cryptozoology?".

In esso leggiamo: "La criptozoologia è la scienza degli animali nascosti. L'inventario degli animali sia acquatici che terrestri è lontano dall'essere completo".
E ancora: “Ho coniato il termine "criptozoologia" dalle radici greche di kryptos (nascosto), zoon (animale) e logos (discorso) e non significa altro che "scienza degli animali nascosti””.
Abbiamo appurato come lo zoologo belga faccia riferimento ad "animali nascosti" e per capire il significato di questo termine si rende obbligatorio ricorrere ancora alle parole dello stesso: "Gli animali nascosti sono quelli più generalmente chiamati "sconosciuti", anche se in genere ben conosciuti dalle popolazioni locali e dei quali anche noi abbiamo se non altro notizie della loro esistenza e di certi loro aspetti circa la morfologia e il comportamento".

Quindi nell'idea di Heuvelmans la criptozoologia si occupa di specie animali non ancora ufficialmente conosciute in ambito scientifico, ma sulle quali esistono leggende, informazioni ed indizi tali, che uno studio ed un lavoro mirato sul campo potrebbero permetterne l'eventuale scoperta. Il termine che identifica questi animali nella criptozoologia è criptide. Il termine fu coniato da John E. Wall nel 1983 in una lettera all'International Society of Cryptozoology.
Si capisce quindi che la scoperta improvvisa e casuale di specie animali di cui non si sospettava minimamente l'esistenza (vuoi perché talmente minuscole o talmente elusive o abitatrici di zone non ancora accessibili all'uomo) non sono direttamente riconducibili alla criptozoologia, che in qualità di "zoologia investigativa" richiede almeno un indizio alla base di una ricerca. Prerogativa alla base di ogni "animale nascosto" studiato dalla criptozoologia deve essere quindi lo status di "etnoconosciuto", riferibile ad una ipotetica specie animale non ancora ufficialmente descritta di cui però si conosca qualche "contatto" con l'uomo.

Riteniamo opportuno ricorrere per l'ennesima volta alle parole di Heuvelmans per illustrarne una sintesi generale: "Dopo l'avvistamento, per quanto sia vago e casuale, di una forma animale apparentemente sconosciuta, questo metodo consiste nell'accumulare poco a poco su di esso, a partire dalle fonti più varie, la maggior quantità possibile di informazioni, nell'analizzare questi dati eterogenei, nel compararli e filtrarli, eliminando tutto ciò che è ascrivibile a burle, sviste, o variazioni individuali, fino a giungere ad una sintesi coerente e logica". Il ruolo della mitologia è importante, dato che gli animali nascosti si prestano facilmente all'essere notevolmente mitificati. Il compito della criptozoologia consiste nel demitificare il contenuto delle informazioni nel tentativo di rendere l'inventario della fauna del pianeta il più completo possibile.