PANORAMI LONATESI

Vedute anni '70 - le tre parrocchiali - il Municipio - abitato lonatese - scuole - canali - economia - Malpensa 2000 - San Rafael


Ecco ora a voi una serie di miniature di alcune tra le principali vie e piazze del paese. Cliccando su di esse, si aprirà un'immagine ingrandita di ciascuna di esse. Per conoscere l'esatta ubicazione di ciascuna di esse, andate alla pagina delle mappe stradali e satellitari di Lonate Pozzolo.

 

Piazza Sant'Ambrogio

Via Roma

Piazza Santa Maria

Piazza Mazzini
Via Novara Piazza Santa Croce Via 4 Novembre Via Santa Savina

 Via Garibaldi

Via Santa Caterina

Via San Fortunato

Piazza San Francesco

Via Cavour

Via Vittorio Veneto

Via Oberdan

Via Lisenzio
Via Dante Via Pola Via dei Mille Via Adige
Viale Rimembranze Via Bassano d.Grappa Viale Ticino Via Monte Grappa
Via Repossi Via Bolivia Via Maciantelli Via del Carso
Via Matteotti Via Galvani Via Volta Via Fiume
Via Silvio Pellico Viale Giovanni XXIII Via Antonio da Lonate Viale della Libertà
Via Princ. Mafalda Via Lungarno Nord Via Lungarno Sud Via Gelada
Via per Busto A. Via XXIV Maggio Via Sant'Antonino Via Manzoni
Via Giassi Via Piave Via San Taddeo Piazza don Manfrin
Via Madonna Via Isonzo Via Baracca Via Montello
Via Ossola Via Perugia Via Adamello Via Po
 Viale Leonardo da V. Strada Statale 527 Via Sant'Anna Via Gaggio
Via Molinelli Via  del Gregge Via San Siro Via Alzaia del Naviglio
Via Goldoni Via Verga Via de Amicis Piazza Parravicino

Per fare ordine in questo guazzabuglio viario: piazza Sant'Ambrogio è la principale del paese, ed è intitolata al patrono della parrocchiale che vi sorge. Via Roma è l'asse principale, che congiunge il quartiere d'in sü (piazza Sant'Ambrogio) con il quartiere d'in giò (piazza Mazzini), un tempo fisicamente separati dal fatto di avere due parrocchiali diverse! A metà di via Roma si apre piazza Santa Maria, con la chiesetta omonima, e poco più a sud una traversa conduce all'antica filanda, oggi centro residenziale. Da piazza Mazzini parte verso sud via Novara, dove io ho abitato fino al 1998, che sbocca in piazza Santa Croce, da cui a sua volta parte via XXIV Maggio, diretta verso Tornavento, il ponte di Oleggio e Novara. In Via XXIV Maggio sboccano Via 4 Novembre e Via Santa Savina, parallele tra di loro; entrambe confluiscono in via Monte Grappa, che porta all'asilo Sormani; via Santa Savina continua poi fino a sboccare in via Vittorio Veneto. Quest'ultima parte da piazza Mazzini verso est e arriva fino alla confluenza con viale Ticino e via Leonardo da Vinci, conducendo verso il Ticino; una sua traversa è via Oberdan, che poi attraverso via Lisenzio (l'antica contrada Incessi) permette di arrivare a metà via Roma, davanti a piazza Santa Maria. Via Bassano del Grappa congiunge invece direttamente l'asilo Sormani con il viale Ticino.

Invece da piazza Mazzini verso ovest parte via Matteotti, che conduce fino al confine con Vanzaghello e Magnago, e quindi a Busto Arsizio e a Magenta. Via Fiume, via Volta e via Silvio Pellico sono tre traverse di via Matteotti: la prima e la seconda, parallele tra loro, la collegano al viale Ticino, la terza conduce verso Gallarate. Via Galvani, un tempo nota come "via delle robinie", corre parallela a via Matteotti e congiunge piazza Santa Croce a via Volta, intersecando perpendicolarmente via Fiume, proseguendo poi fino a viale Ticino. Torniamo a Piazza Sant'Ambrogio, da cui si stacca in direzione nord via Garibaldi, che poi si divide in via Repossi (direzione Gallarate) e via Santa Caterina, che si perde nelle brughiere tra Lonate e San Macario.

Da piazza Sant'Ambrogio, costeggiando la Parrocchiale lungo il lato nord, si muove invece verso ovest via San Fortunato, intitolata al martire le cui spoglie riposano nella chiesa, e questa sbocca in piazza San Francesco, l'antica piazza della stazione tramviaria, dove oggi sorge il moderno ufficio postale. Da qui a sua volta si stacca verso occidente il viale Giovanni XXIII, parallelo a via Santa Caterina, su cui si affaccia l'oratorio maschile; anch'esso conduce a Busto Arsizio dopo aver attraversato la moderna zona industriale, all'estremo ovest del territorio comunale, che sorge nella zona dell'antica cascina Gelada: ne resta testimonianza nel nome di via Gelada, oggi circondata da industrie da ogni lato. Via Antonio da Lonate, la via dove io abito, è una traversa di via Giovanni XXIII, e la congiunge a via Matteotti; così fa pure viale della Libertà, che interseca il viale Giovanni XXIII in corrispondenza del parco San Rafael. Altre traverse di via Giovanni XXIII sono via Principessa Mafalda, in onore della sfortunata sorella di Re Umberto II, perita in un lager nazista, e via Lungarno Nord, che corre per un buon tratto parallelamente al torrente Arno in mezzo ai boschi, passa sotto la ferrovia Milano-Malpensa e poi prosegue fino a San Macario, un percorso ideale per passeggiate primaverili. Attraversato Viale Ticino, via Lungarno Nord prosegue in via Lungarno Sud, che va a perdersi in mezzo alle campagne di Sant'Antonino.

Parallelamente a via Giovanni XXIII e a via Matteotti corre anche viale Ticino, la grande circonvallazione ideata negli anni sessanta per evitare l'attraversamento del paese a chi, proveniente da Novara, si dirige verso Gallarate e Busto Arsizio. Verso ovest essa confluisce con via Matteotti e prende il nome di via per Busto Arsizio; verso est invece gira tutt'attorno al paese, confluisce in via Vittorio Veneto ed assume il nome di viale Leonardo da Vinci, che costeggia da dietro il cimitero, quindi confluisce con via Dante. Quest'ultima si stacca verso nord da via Vittorio Veneto in corrispondenza dell'asilo parrocchiale Sormani, costeggia il Municipio, interseca via Cavour e quindi punta a sua volta verso Gallarate. Perpendicolare a via Dante è il viale delle Rimembranze, che conduce al cimitero. Via Dante ha numerosissime traverse: via dei Mille e via Pola portano al cimitero; via Adige è una strada senza uscita che costeggia le scuole medie Carminati; via Maciantelli collega via Dante a via Repossi, ad essa parallela. Via Repossi parte dalla confluenza tra via Garibaldi e via Santa Caterina, e varie traverse la collegano ad un'altra importante strada anch'essa parallela a via Dante, via Bolivia, che parte da piazza San Francesco e giunge fino al ponte sulla ferrovia Malpensa Express, al confine con il comune di Ferno. Via del Carso collega invece via Bolivia a via Silvio Pellico, la quarta arteria che scorre nella stessa direzione.

Passiamo ora alle frazioni. Due traverse di viale Ticino sono via Sant'Antonino e via Manzoni, che conducono entrambe alla frazione di Sant'Antonino Ticino. La seconda è la più diretta, assumendo dentro l'abitato il nome di via Giassi (che fu quello di due cugini caduti nella lotta di liberazione partigiana) e confluendo poi in Piazza don Mario Manfrin, su cui si affaccia la chiesetta antica di Sant'Antonino (vedi più in basso). La traversa via Piave è il nome attuale dell'antico vicolo degli Osti. Verso ovest parte via San Taddeo, destinata a portare in via Baracca; verso est si apre invece via Isonzo, l'antica Contrada Visconti, su cui si apre la Farmacia.. La via Madonna congiunge piazza don Mario Manfrin con l'asilo parrocchiale; su di essa si affaccia la chiesa nuova. Da qui si stacca verso ovest via Baracca (l'antica strada delle Olle) che punta verso Vanzaghello, Castano Primo e Magenta (e, alla lunga, verso Pavia), mentre verso sud parte via Montello, che conduce al cimitero di Sant'Antonino e al depuratore delle acque del torrente Arno, giungendo quindi fino a Castano Primo, dopo aver scavalcato la nuovissima Superstrada di Malpensa e aver sfiorato la chiesetta della Madonna di Grée. Via Adamello conduce invece verso oriente, andando a confluire in via XXIV Maggio, e la sua traversa via Po permette di tornare verso Lonate, confluendo nuovamente in viale Ticino proprio di fronte allo sbocco in essa di via Sant'Antonino, che riporta direttamente a piazza Santa Croce. Anche via Perugia è una traversa di via Adamello, che la congiunge con via Ossola, a sua volta parallela a viale Ticino e confluente verso ovest in via Po.

Dalla confluenza di viale Ticino, via Vittorio Veneto e viale Leonardo da Vinci inizia la Strada Statale 527 Bustese (caduti nel vuoto, finora, i tentativi di farla intitolare a Giovanni Paolo II), percorrendo la quale si giunge ad una prima rotonda, da cui è possibile arrivare per altra via a Castano Primo, e da cui parte anche via Sant'Anna; da una seconda rotonda si staccano verso nord via del Gregge, in direzione Somma Lombardo e Malpensa, e verso sud via San Siro, in direzione Nosate, in provincia di Milano, costeggiando grandi cave di sabbia. La via Gaggio è invece un'antica strada vicinale che parte da via Dante, interseca viale Leonardo da Vinci, attraversa un lungo tratto di brughiera ed infine sbocca su via del Gregge in corrispondenza dello sbocco su questa strada di via Sant'Anna. Anche via Molinelli permette di seguire lo stesso itinerario, partendo dal cimitero vecchio (oggi Parco delle Rimembranze, costruito su quello che per tutto l'800 fu il cimitero di Lonate) ed intersecando viale Leonardo da Vinci fino a via del Gregge. Oltre via del Gregge, via Sant'Anna assume il nome di via Goldoni, che porta infine alla frazione di Tornavento. Quest'ultima si sviluppa intorno a piazza Parravicino, da cui si gode un'invidiabile vista della valle del Ticino. All'ingresso di Tornavento, da via Goldoni si staccano verso nord via de Amicis, che conduce alla vecchia Dogana Austro-Ungarica, oggi sede del Parco del Ticino, e verso sud via Verga, che costeggia il canale Villoresi fino alla SS527 Bustese, che a sua volta conduce fino al Ponte di Oleggio sul Ticino, e quindi al Piemonte. Qui, lungo il Naviglio, corre via Alzaia del Naviglio Grande.

Ed ora, concentriamoci sugli edifici principali del paese, partendo da quelli religiosi. Vale la pena di dare ora un'occhiata alle tre chiese parrocchiali che sorgono nel mio comune, illustrate nella cartolina sottostante. Quella a sinistra, di cui si può vedere uno schizzo ed altre immagini nella pagina dedicata alla storia antica di Lonate, è la parrocchiale dedicata a Sant'Ambrogio, che ospita il corpo di San Fortunato martire. Quando ero bambino una volta chiesi a mia nonna perché sulla facciata è rappresentata una ruota, ed ella mi rispose che, un giorno, Sant'Ambrogio passò di qua con il suo carretto, ma gli si staccò una ruota che fu posta sulla chiesa ad imperitura memoria. Credo che mi stesse raccontando una favola popolare, perchè Ambrogio morì il 4 aprile 397, mentre la parrocchiale fu iniziata nel 1422. Nella parte destra della cartolina si rivede il chiostrino con la colonnina recante in cima la statua di Giovanni Battista da bambino, con una croce di ferro in mano, portata qui nel 1969 dopo la demolizione del complesso di San Giovanni, sulla via per Ticino, di cui vi ho parlato nelle pagine dedicate alla storia.

Le tre chiese parrocchiali

Oltre alle chiese suddette, si trovano in Lonate la chiesa di Santa Maria degli Angeli (vedi), anch'essa visibile nel capitolo storico di questa sezione del mio sito; l'oratorio di San Pietro dei Disciplini (vedi), oggi in via Oberdan, già annesso al convento delle Umiliate di S.Pietro Apostolo, soppresso nel 1567; l'oratorio della Beata Vergine della Consolazione presso la Cascina Maggia, non lungi da Tornavento; la settecentesca cappella di San Mauro in via Matteotti, per cui si rimanda alla pagina dei "Santi lonatesi"; la cappella di S.Anna, di fronte all'asilo parrocchiale in via Vittorio Veneto; la cappella di Sant'Antonio e Santa Savina, in via XXIV Maggio, nel cui recente restauro è stata ritrovata una sepoltura quattrocentesca, forse di un cappellano; la chiesa di Santa Maria Madre di Dio, annessa all'oratorio maschile in viale Giovanni XXIII ed edificata nel 1968; e la chiesa del Moncucco, quartiere periferico in direzione sudovest, aperta al culto alla fine degli anni '80. Sono state demolite invece l'antica parrocchiale di San Nazaro e Celso (a fine ottocento), della quale sopravvivono solo alcuni schizzi, la suddetta Chiesa di San Giovanni in Campagna (nel 1966) e la Chiesa della Madonna delle Grazie (nel 1963), nell'attuale via Cavour.

La parrocchia di Sant'Ambrogio in Lonate Pozzolo conta 8.668 abitanti; l'indirizzo è: via S.Fortunato 4, il numero di telefono del parroco è 0331/668189, quello del vicario parrocchiale (che risiede presso l'Oratorio maschile) è 0331/668372. A Lonate risiede anche l'ex parroco, Mons. Eraldo Colombini (numero di telefono 0331/669745), e vi è pure un Monastero delle Suore della Carità, fondate da S.Giovanna Antida Thouret, il cui indirizzo è: Via Roma, 8, tel. 0331/669089. Cliccate qui per andare al sito di quest'ordine monastico.

Riguardo al nostro Oratorio maschile, accanto al quale io abito, ed al cui sito ufficiale potrete accedere cliccando qui, ecco alcuni scorci di esso ripresi dal sottoscritto nell'ottobre 2006:

 

la chiesa

l'oratorio

campo di calcio

campo di calcetto/1 campo di calcetto/2 campo da basket

 

Val la pena di aggiungere che la piazza Sant'Ambrogio è stata completamente risistemata e ripavimentata nel 2005; ma a questo ho dedicato una pagina apposita.

Nella parte centrale della soprastante cartolina, in alto si può vedere la parrocchiale nuova di Sant'Antonino, aperta al culto nel 1978 per iniziativa del parroco don Mario Manfrin, mio amico personale, successivamente trasferitosi a Lonate in qualità di prevosto del Moncucco e purtroppo scomparso il 4 aprile 2005 (vedi). La parrocchiale vecchia, costruita nel 1600 e ristrutturata da ultimo nel 1910, è dedicata allo stesso santo che dà nome al paese. È stata restaurata insieme alla piazza negli anni 2003-2005. La parrocchia conta 2.040 abitanti, ed il suo indirizzo è: Via Madonna 2, S.Antonino Ticino, tel. 0331/668059.

Più in basso è raffigurata la parrocchiale di Tornavento, dedicata a Sant'Eugenio e risalente al 1599. Dal 1997 la parrocchia di Tornavento, che ha solo 437 abitanti, costituisce un'unità pastorale con la parrocchia di Lonate, ed entrambe vengono curate dai medesimi sacerdoti. L'indirizzo è: P.za Parravicino 2, Tornavento; tel. 0331/668189. A Tornavento vi è anche un convento delle Suore Minime di Nostra Signora Del Suffragio, ed il loro indirizzo è: Via Verga 1, tel. 0331/302230.

Le tre parrocchie si trovano tutte nella diocesi di Milano, zona 2, decanato di Gallarate. La diocesi, nota come una delle più popolose e ricche di storia dell'intero mondo cristiano (basti ricordare che Milano fu capitale dell'Impero Romano dal 286 al 402 dopo Cristo!), si estende su un territorio di 4.243 Kmq, toccando sei province, ed è formata da 1.109 parrocchie divise in sette zone pastorali e 75 decanati!

Vai al sito della Diocesi di Milano

Questa invece è la settecentesca villa Carminati, che ospita il Municipio del comune di Lonate. L'ingresso fu realizzato nel 1940, quando l'antica cinta in ferro battuto venne requisita per farne cannoni a vantaggio della sciagurata avventura bellica fascista; in entrambe le arcate campeggiava inizialmente il fascio littorio, poi eliminato all'indomani della Liberazione. Ecco come si presentava l'ingresso del Municipio nei primi anni settanta:

L'ingresso del nostro municipio nei primi anni ottanta

Ed ecco come si presentava il 25 aprile 2009, imbandierato per la ricorrenza dell'anniversario della Liberazione. Come si vede, la recinzione in ferro battuto è stata interamente ripristinata nel 2008; è proprio il caso di dire: meglio tardi che mai!

L'ingresso del nostro municipio il 25 aprile 2009

L'indirizzo del Municipio di Lonate Pozzolo è: Via Cavour 20. Tel.: 0331/669720. Vi segnalo anche l'indirizzo mail del Comune: comune@comune.lonatepozzolo.va.it; dal La Biblioteca civica, ivi ospitata, ha inoltre telefono 0331/301810, mentre il settore cultura Informagiovani ha numero 0331/301792. Cliccate qui per vedere il Municipio dall'alto tramite Google Earth.
L'amministrazione comunale invia inoltre a tutte le famiglie un periodico trimestrale di informazione, "Il Lonatese", il cui indirizzo e-mail è informagiovani@lonatepozzolo-ferno.va.it. Esso ha anche pubblicato, sui numeri di Aprile 2002 e di Settembre 2005, due entusiastiche recensioni del mio sito, che vi invito a leggere.

 

Qui sotto potete vedere una veduta a volo d'uccello di Lonate Pozzolo negli anni ottanta. In alto a sinistra si distingue il campanile della Parrocchiale, in alto a destra è appena visibile il campanile di Santa Maria degli Angeli, posta nell'omonima piazza a metà della centralissima via Roma, vicino all'ampio edificio di colore bianco dell'antica filanda di Lonate (qui un tempo era attivissimo l'allevamento del baco da seta), oggi complesso residenziale che occupa una larga porzione del centro storico del comune; di quest'ultimo vedi una fotografia più sotto.

A volo d'uccello

 

E le scuole? A Lonate vi è l'asilo parrocchiale, che ha sede nell'antica villa Sormani, indirizzo via Vittorio Veneto 39, numero 0331/668230, oggi piantonata da due abeti colossali:

 

Scuola Materna Sormani

 

A titolo di curiosità, segnalo che la cara amica Anna Elena, storica dell'arte che ha collaborato notevolmente allo sviluppo del mio sito, ha rintracciato sulla Rivista della Beneficenza Pubblica e delle Istituzioni di Previdenza (1890 dic, Volume 18, Fascicolo 12), la seguente notizia, che chiaramente si riferisce proprio alla trasformazione dell'antica Villa Sormani in asilo infantile:

 

« Un nuovo asilo infantile a Lonate-Pozzolo. Nella grossa borgata di Lonate-Pozzolo, provincia di Milano, si aperse in questi giorni un nuovo Asilo infantile di carità, a tutte spese, sì d'impianto che di manutenzione, dell'egregio industriale milanese sig. Sormani Carlo. Il locale vasto, ben arieggiato, di mezzo ad un ampio giardino, sorge nella parte più alta del paese: fu costruito su disegno del cav. architetto De Simoni. È capace di accogliere 300 bambini. Non occorrono parole a commentare un atto cotanto benefico. »

 

Evidentemente Carlo Sormani, proprietario dell'antica villa, si era trasferito a Milano ed aveva donato l'edificio al comune, commissionando all'arch. De Simoni il suo adattamento ad edificio pubblico. Si noti che nel dicembre 1890 Lonate Pozzolo (scritto dall'autore dell'articolo come se fosse una parola sola, Lonate-Pozzolo) faceva ancora parte della provincia di Milano; quella di Varese fu istituita da Mussolini solo nel 1926.

 

Vi sono inoltre due scuole elementari: quelle di via Dante 2, numero 0331/668016, dove ha studiato mia madre, e quelle di via Volta, numero 0331/669048, dove ho studiato io:

 

Scuola Elementare di via Volta

 

Vi è inoltre la Scuola Media Statale "Carlo Carminati", intitolata ad un imprenditore che ha installato una fabbrica a Lonate negli anni '50, indirizzo via Dante Alighieri 4, numero di telefono 0331/661726 o 0331/661727 o 0331/661728:

 

Scuola Media "Carlo Carminati"

 

Da Lonate è visibile anche il maestoso Monte Rosa, la seconda cima delle Alpi che con la Punta Dufour tocca i 4634 m di altezza. Ecco a voi una veduta della montagna e di quelle circonvicine da Piazza Parravicino a Tornavento, in una giornata particolarmente serena. Cliccando sull'immagine o cliccando qui potrete visionare un'altra immagine dove sono indicati i nomi e le altezze dei principali picchi visibili dal nostro paese.

 

Il Monte Rosa visto da Tornavento; cliccate per ingrandire

 

Aggiungiamo questa meravigliosa fotografia di via Gaggio sotto una fitta nevicata nel gennaio 2011:

 

Via Gaggio sotto una fitta nevicata nel gennaio 2011

 

Non poteva mancare un'immagine dei numerosi corsi d'acqua che solcano il territorio del mio comune. Anzitutto, come avete visto nella pagina dedicata alla sua ubicazione, Lonate si trova nella valle del Ticino, che per un secolo e mezzo segnò il confine tra la Lombardia austriaca ed il Piemonte sabaudo. Lungo circa 248 Km, nasce dal San Gottardo (CH), è immissario ed emissario del lago Maggiore o Verbano, dà le sue acque a molti canali industriali, dal Villoresi al canale Cavour, e dopo aver bagnato Pavia sfocia nel Po.

Lonate è tuttavia bagnato anche dal torrente Arno, da non confondersi con l'omonimo fiume fiorentino: è un torrente irruente che nasce a Gazzada, a sud di Varese, dà il nome a Solbiate Arno e si disperde proprio nelle campagne a sud di Sant'Antonino.

Detto dei corsi d'acqua naturali, passiamo a quelli artificiali. Il più importante ed antico è il Naviglio Grande, iniziato nel 1177 dopo che si era insabbiato un canale più antico, noto come Panperduto. E' lungo circa 50 Km, esce dal Ticino presso Tornavento, in località Ponte di Oleggio, e giunge fino a Milano nella famosa darsena di Porta Ticinese. E' dunque l'arteria che congiunge Lonate al grande capoluogo lombardo. Nel 1902-1903 il suo percorso venne modificato per la costruzione della Centrale idroelettrica di Turbigo. Per saperne di più, cliccate qui.

Vi è poi il canale Villoresi, che esce dal Ticino presso Maddalena, frazione di Somma Lombardo, è lungo circa 86 Km e mette in comunicazione le acque del Ticino con quelle dell'Adda. Realizzato dal 1881 al 1886, deve il nome al suo ideatore, l'ingegnere Eugenio Villoresi, e serve per l'irrigazione e per scaricare le acque del Ticino in caso di piena eccessiva.

Quanto al canale Industriale, anch'esso esce dal Ticino presso Maddalena ed alimenta la grande centrale idroelettrica di Vizzola Ticino. Inaugurato una prima volta il 9/12/1904, l'attuale canale Industriale della centrale di Tornavento e di Turbigo fu aperto nel 1942 ed è lungo 5 Km; dopo aver alimentato anche la vicina centrale di Turbigo (MI), dà una parte delle sue acque al Naviglio Grande, poi torna a tuffarsi nel Ticino.

Infine, due parole sulla Gora Molinara, che esce dal Ticino in zona "Barbelera" nelle vicinanze di Castelnovate, frazione di Vizzola posta in un'ansa del fiume, bagna i prati del circondario e sbocca nel Naviglio Grande a valle della cascina Castellana. La sua origine si perde in un passato senza ricordo; dai documenti risulta che esisteva già nella prima metà del 1500. Fino alla fine del secolo XIX serviva ad alimentare sei mulini, e serve tuttora per l'irrigazione dei prati.

Canali

Questi corsi d'acqua alimentavano alcune centrali elettriche; cliccate qui se volete saperne di più.

La presenza di così tanti canali ad uso irriguo si spiega con il fatto che, nell'800, Lonate Pozzolo era un paese essenzialmente agricolo. Il prodotto de terreni poco fertili era grano e segale, mentre metà del territorio del Comune era occupato dalla brughiera, terreno incolto e senza reddito.

Verso gli anni 1870-1880 nacquero le prime industrie tra cui due filande (Sormani e Mayer, poi Vanoni), una tessitura meccanica di cotone e una fabbrica per il candeggio dello stesso.

 

La Filanda di via Roma, oggi centro residenziale

 

L'industria della seta prese subito il sopravvento sia per lo stretto legame con l'agricoltura, grazie alla diffusione sul territorio di Lonate Pozzolo dell'allevamento del baco da seta, sia per il numero degli operai che lavoravano nelle filande: 565 rispetto ai 165 delle altre industrie (anno 1885).

Verso gli inizi del '900 si svilupparono nuove attività manifatturiere che non necessitano di grandi impegni finanziari iniziali, come 4 fabbriche di spazzole e 4 tessiture di cotone, una fornace a fuoco continuo e una segheria a vapore.

La meccanica prese vigore soprattutto nel periodo tra le due guerre. Risale al 1922 la fonderia meccanica Bragonzi, che produce macchine utensili. Negli anni '50 si assistette ad un moltiplicarsi di iniziative imprenditoriali: sorsero maglifici, laboratori di confezioni, una tessitura, la SASIL, e la filatura del Cotonificio Carminati, ma anche fonderie di alluminio e officine meccaniche di precisione.

Attualmente l'industria nel territorio lonatese è molto diversificata, vi predominano le piccole industrie meccaniche, tessili, estrattive. Nel censimento del 1981 fu rilevato un totale di 492 industrie con 3692 addetti, di cui 122 industrie meccaniche con 1789 addetti, 148 industrie tessili e confezioni con 1016 addetti e 101 industrie edili con 255 addetti.

Per il commercio si riscontrarono invece 233 unità con 476 addetti; per il settore terziario 136 unità con 284 addetti.

A questo punto, credo che non possa mancare una fotografia di Malpensa 2000, che tanti disagi ha creato a molti lonatesi (ma non al sottoscritto: da casa nostra gli aerei li vediamo tutti, ma ne sentiamo ben pochi): essa sorge nella "Brughiera", una vasta area di circa 9.000 ettari tra Lonate Pozzolo, Somma Lombardo e Gallarate in cui fin dal 1700 esisteva la "cascina Malpensa". Qui fu costruita la Caproni, grande industria che ha fatto la storia dell'aviazione italiana, ed in cui ha lavorato anche mio padre. Fin dagli anni '50 qui fu installato il secondo aeroporto di Milano, diventato uno dei più grandi hub europei con la costruzione del Terminal 1, ultimata nel 1998. Le due foto seguenti sono state scattate dal sottoscritto in partenza per Lourdes il 31 luglio 2008:

Malpensa 2000La torre di controllo

Vai alla pagina dedicata a Malpensa 2000 sul sito della SEA

Bisogna però dire che, a partire dal 30 marzo 2008, i voli intercontinentali dell'Alitalia sono stati ridotti da 181 a 41; tra essi, sono stati soppressi i collegamenti giornalieri con Boston, Chicago, Miami, Toronto e Shanghai. Sono rimasti i voli giornalieri con New York J.K.F., Tunisi e II Cairo, 4 voli settimanali con Algeri e Casablanca e 3 voli con San Paolo, Tel Aviv, Tokyo e Tripoli. Cosi pure i collegamenti europei sono passati da 728 a 192, con la totale soppressione di fondamentali collegamenti, come quelli con Stoccolma, Atene, Barcellona, Berlino, Budapest, Copenaghen, Francoforte, Lisbona, Londra, Madrid e Zurigo e il dimezzamento di altre importanti destinazioni europee. Notevole pure e stato il taglio dei voli nazionali, da 177 a 50, penalizzando soprattutto i voli per il Mezzogiorno e i collegamenti con Roma Fiumicino. A partire dall'aprile 2008 il traffico passeggeri di Alitalia su Malpensa si e cosi ridotto dell'84 %, mentre quello delle altre compagnie aeree e aumentato del 13 %. Nella stessa settimana il "coefficiente di riempimento" degli aerei Alitalia e stato del 49 %, a fronte di una media del 77 % nell'anno precedente. Proprio nel giorno in cui Malpensa perdeva la nostra compagnia di bandiera, è stato inaugurato il nuovo tratto della superstrada che congiunge Malpensa alla Milano-Torino, tale da offrire a Lonate Pozzolo un'importante finestra sull'intero sistema autostradale italiano: un'importantissima infrastruttura che resterà per sempre patrimonio del nostro Comune. Malpensa 2000 ha anche portato alla costruzione di una linea ferroviaria che congiunge l'aeroscalo alla stazione Nord di Milano Cadorna, la quale passa proprio lungo il confine tra i territori dei comuni di Lonate e Ferno; la stazione ferroviaria, costruita nel 1999, è stata inaugurata solo il 18 ottobre 2009, tipico esempio della terribile lentezza italica a realizzare grandi opere che spesso restano incompiute o sottoutilizzate. In direzione di Busto Arsizio la navetta ferma ogni ora alla stazione di Lonate e Ferno, iniziando dalle ore 6,43 e sino alle 20,43; alla stazione di Busto Nord si giunge dopo sei minuti, a quella delle FF.SS. dopo undici minuti. Anche in direzione di Malpensa la navetta ferma ogni ora, iniziando dalle ore 7,22 e fino alle ore 21,22; il tempo di percorrenza dovrebbe essere di tre minuti (usiamo il condizionale perchè conosciamo tutti la puntualità delle nostre ferrovie). La navetta prevede solo la seconda classe, e permette la prosecuzione per Milano Garibaldi e Milano Cadorna in seconda classe, con cambio del treno a Busto Arsizio; le navette delle ore 6,43 e 7,43 trovano a Busto coincidenze per Milano Garibaldi e Milano Centrale (la seconda corsa solo nei giorni feriali). La biglietteria rimane aperta dalle ore 6,30 alle ore 21,20. Tra via Dante e via Repossi esiste un ampio parcheggio gratuito, aperto ininterrottamente giorno e notte. Per chi risiede a Lonate gli ingressi al parcheggio sono possibili da via Dante e da via Repossi; l'uscita dal parcheggio e possibile solamente da via Dante, in direzione di Ferno.

Ed ora, due parole a proposito del gemellaggio con San Rafael, città di 40.000 abitanti alle porte di San Francisco, California. Tutto cominciò nell'estate del 1987 quando, nell'intento di approfondire le sue ricerche sull'emigrazione dei lonatesi a nord della Baia di San Francisco, il dottor Ernesto Milani si recò a San Rafael, dove i concittadini si erano trasferiti numerosi a vivere, e dove fu ospite di Olivia e Teresa Milani Dalessi e di Mary Ferrario O'Brien. Le sue ricerche suscitarono subito l'interesse dei discendenti dei lonatesi che emigrarono là tra la fine dell'Ottocento e i primi due decenni del secolo scorso. Dai racconti delle loro figlie e dei loro figli, che ancora parlano il dialetto lonatese di quei tempi, egli ha avuto modo di apprendere le vicende connesse al1'emigrazione e di come quanti, non tornati a Lonate e raggiunti negli USA dalla moglie e dai figli, si inserirono nella comunità di San Rafael, diventandone membri a tutti gli effetti.
L'attaccamento alle radici dei figli e dei nipoti degli emigranti lonatesi presto ha coinvolto pressoché tutti i lonatesi-amencani residenti in quella città californiana, che diedero vita al "Gruppo Lonatese" al fine di organizzare il gemellaggio tra Lonate Pozzolo e San Rafael. La richiesta trovò subito il consenso del sindaco Albert J. Boro e del Consiglio Comunale di San Rafael e venne ratificata dallo Stato della California con delibera numero 421 del 16 settembre 1988: la città di San Rafael venne cosi dichiarata « Sister City » di Lonate Pozzolo, riconoscendo che « gli emigranti lonatesi e i loro discendenti hanno contribuito in modo significativo alla vita civile, culturale ed economica della comunità di San Rafael ».
Lonate Pozzolo e San Rafael vennero pubblicamente proclamate "città sorelle" i129 settembre 1988, in occasione della visita a San Rafael della delegazione lonatese della Pro Loco, presenti il sindaco Gerolamo Bergamaschi, l'assessore provinciale Italo Rosa e la nostra Fanfara dei Bersaglieri.
Il gemellaggio venne poi ratificato con voto unanime dal Consiglio Comunale di Lonate Pozzolo (delibera numero 55 del 5 aprile 1989). Il "Gruppo Lonatese" di San Rafael, organizzato dai nostri emigranti, dà da allora continuità al gemellaggio con svariate iniziative: organizza da allora incontri periodici come il tipico "Polenta Dinner" di novembre, si occupa della manutenzione della zona "italiana" del cimitero cittadino, ogni due anni organizza una visita a Lonate Pozzolo e pubblica anche un notiziario con brevi "inserti" in italiano. Ma non basta: con una spesa di circa 200.000 dollari ha anche curato la realizzazione dei Lonatese Gardens ("Giardini Lonatesi"), inaugurati dal sindaco Albert Boro l'11 agosto 1997. Ecco uno scorcio dei Lonatese Gardens nell'Albert Park di San Rafael:

Uno scorcio dei Lonatese Gardens nell'Albert Park di San Rafael

Nel settembre 1995 il gemellaggio ha conosciuto un importante contraccambio con l'inaugurazione del "Parco San Rafael" in via Giovanni XXIII a Lonate Pozzolo, compiuta dal sindaco Giovanni Canziani alla presenza del "Gruppo Lonatese" di San Rafael, che nel frattempo è diventato la più importante associazione di italo-americani attiva in quella cittadina californiana. Qui sotto potete vedere uno scorcio del suddetto parco nella sua veste primaverile.

Uno scorcio primaverile del parco San Rafael a Lonate Pozzolo

Il 30 marzo 2008, alla presenza delle autorità cittadine, venne inaugurato un nuovo parco, dedicato ad Augusto Locati (29 ottobre 1914 - 2 maggio 1998), imprenditore lonatese che risiedeva proprio nello stabile che si affaccia sull'ex giardino privato ora divenuto parco pubblico, all'inizio di via Roma, presso il ricongiungimento di essa con piazza Mazzini. Ecco un suo scorcio estivo:

Due scorci estivi del parco Augusto Locati a Lonate Pozzolo

 

Prima di chiudere questa lunga pagina, vale la pena di aggiungere una foto del grande affresco inaugurato il 19 giugno 2021 dal bravissimo street artist Andrea Ravo Mattoni su una vasta parete esterna di una casa in via Cavour. Esso rappresenta l'Arcangelo Gabriele della celeberrima "Annunciazione" del giovane Leonardo da Vinci, e sembra "annunciare" ai Lonatesi una nuova rinascita, dopo gli anni bui della pandemia da SARS-CoV-19, che anche nel nostro paese ha mietuto moltissime vittime.

 

Se volete maggiori informazioni, rivolgetevi alla Pro Loco di Lonate Pozzolo, indirizzo via Cavour 21, telefono 0331/301155.

 

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