Breve Storia del primo McDonald su Marte

di Sandro Degiani


Sono state le due foto che ho trovato in una cartella a far nascere l'idea! Che ne dite?

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L'attesa si stava prolungando… La civiltà terrestre aveva finalmente vinto la sfida del pianeta e compiuto la più grande impresa di ingegneria della Storia.

Dopo alcuni secoli di faticoso e oneroso terraforming, il Pianeta Rosso, meglio conosciuto come Marte dai Terricoli aveva capitolato!

Un'atmosfera tenue, azzurrina con una delicata sfumatura rosata, ma respirabile e contenente il giusto tasso di Ossigeno e Azoto, avvolgeva il pianeta e permetteva di girare senza ingombranti e fastidiosi respiratori.
Era si' una atmosfera da 400 millibar ma in fondo i terrestri abitavano da millenni le alture delle Ande e del Tibet dove la pressione non era molto maggiore!

I "terricoli marziani" nativi o residenti da lungo tempo avevano assunto il tipico colorito paonazzo e le venuzze rosse su guance e naso che avevano caratterizzato i popoli Alpini Europei del lontano XX secolo!

Voi direte e i neri e gli asiatici?

Quali neri e asiatici? Quelli che abitavano nel XX secolo il continente asiatico e l'Africa?

Ma non ricordate che quando l'Africa decollò in maniera miracolosa con la sua economia e finanza grazie alla scoperta che la linfa della Welwitschia era il catalizzatore che permetteva la Fusione a Freddo?

La Nambia, l'unico paese in cui la pianta era presente divenne il polo attorno a cui confluirono a suon di mazzette e pacchi di Eurodollari tutti i governi dell'Africa.

Ovviamente questo non faceva piacere alla emergente economia cinese, ne ai suoi paesi satelliti... infatti la Corea del Nord decise di tirare il suo missile atomico sperimentale un po' più in là rispetto ad Israele e incenerì il Cairo!

Gheddafi aveva appena comperato uno stock di SS40 usati dalla Bielorussia e provò subito se avevano i 12.000 km di gittata dichiarati.

Sì.. li avevano... e Pyongyang e una buona metà dei 25 milioni di coreani finirono in una nuvola di cenere.

Nello scambio atomico che seguì non rimasero che i neri d'america e i cinesi che avevano un ristorante a Londra o Parigi.

La traccia genetica dei neri e dei gialli era stata ridotta ad una sottilissima riga.

Oggidì nasce solo qualche fanciulla con la pelle un po' più bruna e i capelli ricci o con occhi a mandorla e gambe storte... sempre più rare da essere considerate mostri deformi.

Il ceppo colonizzatore dello spazio è orgogliosamente bianco ed ariano!

E vi chiedete perchè dico "terricoli marziani"?

Perbacco, per distinguerli dai "marziani" e basta.. ovvio no!

In effetti il terraforming aveva rivelato un segreto di Marte.

I Marziani esistevano!

Si erano ibernati e messi in stasi quando il pianeta aveva perso via via la sua atmosfera e la sua acqua qualche centinaio di milione di anni prima... sepolti in bare tecnologiche e criogeniche in profondissime grotte lontane da raggi cosmici e variazioni di temperatura, assistiti da complessi sistemi di monitoraggio e assistenza vitale tarati per risvegliarli quando e se il pianeta fosse stato di nuovo abitabile.

E questo era successo...!!!

Bruttissimo è stato scoprire che tu come singola specie sei sopravissuto ma che il tuo intero ecosistema se ne andato per sempre, che il clima è diverso e nell'aria anche se c'è di nuovo l'ossigeno non c'è quel delizioso aroma di Metano e Zolfo che era il profumo dell'aria di casa.

Terribile scoprire che non ci sono più i fiumi, i laghi e i bassi, caldi, verdeazzurri mari ma solo sabbia e rocce rosse.

Un incubo risvegliarsi dopo milioni di anni e scoprire che il proprio pianeta risulta occupato da esseri biologicamente bizzarri con solo due occhi e che si sono divisi il tuo territorio in quadratini e se li scambiano a 400 Euro dollari all'ettaro.

Molti marziani decisero di darsi volontariamente la morte piuttosto che vivere in quelle condizioni inumane (anzi inmarziane).

I pochi che non ebbero il coraggio, o che coltivavano la speranza che in fondo si potesse uscire da quella situazione in qualche modo, sopravvissero.

Se ne andavano a spasso a guardare con i loro quattro occhi sgranati che avevano fatto i terrestri del "loro" pianeta.

Perchè, pur riconoscendo la loro origine marziana, i terrestri si erano presi ben guardia a riconoscere loro diritti sul terreno, sull'acqua, sulla atmosfera del pianeta.

Come i Nativi Americani del passato di fronte ai coloni inglesi, i marziani si erano trovati in casa i nuovi padroni, spogliati di tutto e guardati con commiserazione e un po' di sufficienza dai "terricoli".

Erano stati varati piani "per la loro integrazione" e per garantire loro "una equa spartizione dei profitti e una vita dignitosa" ma avevano avuto la stessa validità ed applicazione dei trattati firmati dai bianchi con gli indiani.... valevano meno della carta su cui erano stati scritti.

Ma il Progresso non si ferma e le frontiere sono fatte per essere scavalcate e trovarne delle nuove…!

Così, prima ancora a popolazione arrivò a numeri tali da giustificare gli investimenti e l'insegna con il doppio arco di McDonald svettò sulle rosse ed aride lande di Marte!

Il Primo Fast Food Galattico! Il panino dello spaziale, il ristoro del cosmonauta, il porto più sicuro in cui fare rotta e rifornimento...!

Si sprecarono gli spot e la gente iniziò a fare la fila per gustare un boccone di sapore della Terra anche sul Pianeta Rosso.

In teoria l'ingresso al Mc Donald era "libero" però i marziani non entravano.

Un po' perchè non avevano un becco di un quattrino, un po' perchè non capivano perchè i terrestri si accalcassero per cibarsi di quelle cose che dichiaravano esplicitamente la loro origine artificiale e sintetica.

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I Marziani non erano curiosi, si facevano i fatti loro e basta, quindi non c'era problema per l'aparthaid e nel Mc Donald non c'erano sedie e tavoli adatti ai marziani.

Finché un marziano il cui nome potremmo cercare di pronunciare all'incirca N'gwern Swayw non trovò un biglietto da 5 eurodollari in una giacca usata ricevuta dall'Esercito della Salvezza.

Swayw abitava in un container di plastica sbrecciata riparato alla meglio con alcune lastre di plexiglas e nastro adesivo, piazzato nel vicolo accanto al Mc Donald, parcheggiato accanto ai bidoni della spazzatura.

A volte gli addetti del camion della Nettezza Urbana scambiavano il suo rifugio per un bidone extra fai-da-te e Swayw si svegliava nel cassone del camion della Nettezza Urbana. e doveva faticare sette camicie per convincerli a farlo scendere e restituirgli la sua "casa".

Oggi era ricco.. era affamato... e aveva davanti l'insegna sfavillante del Mc Donald che diceva:

"OGGI OFFERTA SPECIALE!!!! MENU' SPAZIALE A META' PREZZO - 1 DOUBLE BIG MARS MAC SPECIAL + 1 GALLONE DI COCA COLA + 1 MEGAPACK DI PATATINE A SOLO 5 EURO!"

Entrò sventolando il biglietto e tutti gli occhi lo seguirono fino al bancone.

Un marziano al McDonald!

Ma non c'era scritto da nessuna parte: "vietato l'accesso ai cani e ai marziani", e l'inserviente dimostrò freddezza nel battere lo scontrino e servirgli direttamente sul bancone il MENU SPAZIALE:

Swayw non aveva mai visto una simile abbondanza!!

il nostro amico addentò con famelica bramosia il Double Mars Mac Special, e iniziò subito a far viaggiare il palpi dentellati per masticarlo per bene prima di inghiottire come gli aveva insegnato la nonna!

Dovete sapere che il cetriolo era però, per i Marziani, un elemento dal devastante effetto metabolico, paragonabile a quello di un Habanero Red Savina da 1.000.000 di Unità Scoville.

Il Marziano inghiottì, annaspò... tento di vocalizzare... ed uscì solo un rauco e flebile gemito... poi iniziò a roteare i quattro occhi... sempre più rapidamente.

Quando oramai tutti si aspettavano che gli schizzassero dalle orbite e finissero spiaccicati sugli specchi del locale, il marziano, inspirò a fondo, riprese il controllo per un istante e protese la pseudomano verso il bicchierone poggiato sul bancone.

Conteneva ovviamente un gallone di Coca Cola e temperatura prossima allo zero assoluto appannato dalla brina e con una spanna di ghiaccio triturato che galleggiava in superficie.

Il marziano tracannò il contenuto.. sorrise.... socchiuse li occhi e...

.............. BUUUUUUUUURRRRRRRRRRRRRPPPPPPPPPPPPP!!!!!!!!..........

Un boato assordante e poi solo il satellite Mars Orbiter patè mostrare cosa restava del Mc Donald... eccovi qui la foto!

AH.... non lo sapevate???? I Marziani hanno il Rutto Atomico....!!!!

Sandro Degiani


Siamo qui da un sacco di tempo...

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Da una frase nota e mai spiegata dalla NASA...

"Che noia.. siamo qui da un sacco di tempo, Uruk! È davvero un incarico senza senso questo che ci è stato assegnato!"

"Lo fai solo per brontolare un po' Kerow, lo sai che è importante monitorare le Razze Senzienti e documentare i loro Progressi Tecnologici, specie quando questi arrivano al punto di portarli oltre il loro pianeta natale! Magari tra qualche tempo potremo andare in vacanza sul loro pianeta... da qui sembra così accogliete con tutta quell'acqua e quel colore azzurro intenso!"

"Un pianeta d'acqua... sai che noia, magari è infestato da pesci carnivori che non vedono l'ora di variare la dieta con proteine aliene!"

"... o magari ci sono tante isolette con procaci indigene che amano coccolare gli stranieri...!"

"Tu vedi il bicchiere mezzo pieno e io mezzo vuoto... è per questo che siamo una ottima coppia di Osservatori..!"

Distesi dietro la piccola cresta di un cratere, circondati da una miriade di strumenti scientifici che sembravano follie tecnologiche i due si girarono di scatto anche l'assenza di atmosfera del satellite non trasmetteva i rumori... una nuvoletta di polvere grigiastra li avvolse... il loro aiutante Hewert era di nuovo caduto!

"... Hewert.... !!! Sei un inetto sacco di patate...! Lo sai che la gravità è ridotta e non devi muoverti come se ci fosse gravità piena! Siamo qui in incognito e mascherati da un sistema di deflessione della luce ma se caschi mentre ci sono gli alieni, loro vedranno lo sbuffo di polvere!"

"Chiedo scusa... sono questi scarponi e questa polvere... i miei poveri piedi non riescono a tenermi in equilibrio!"

"Allora striscia come un Gwert ma non cadere più!"

SI misero a fissare con uno strumento un piccolo puntino argenteo che stava transitando velocemente in orbita. Ad un certo punto il puntino si sdoppiò e il puntino più piccolo accese un luminoso razzo di discesa.

"Stanno arrivando...!"

"E chi ci dice che scenderanno proprio qui?"

"Abbiamo avuto informazioni su tutti i tre punti di atterraggio che hanno pianificato, ci sono tre squadre appostate, una per sito, non hanno tecnologia e carburante sufficiente per discostarsi troppo dal loro piano di volo... devono atterrare in uno di questi tre posti o abortire la missione ma conoscendoli non abortiranno... piuttosto si schianteranno ma loro vogliono essere i primi esseri viventi del loro pianeta a toccare un pianeta diverso, e lo faranno, vivi o morti!"

"Capirai, per questo mucchio di polvere e sassi....!"

"E' il loro unico satellite, o provano il loro volo spaziali qui o restano per sempre sul loro pianeta a guardare le stelle!"

"Magari sarebbe meglio così... per loro e per noi!"

"Non per niente tu sei il lato negativo della coppia... io invece penso che ogni razza che acceda al volo spaziale sia un patrimonio inestimabile di cultura, diversità e esperienza per la razza dei senzienti"

"Vedremo... intanto verifichiamo che lo schermo funzioni e le apparecchiature registrino...!"

Il puntino argenteo ingrandiva a vista d'occhio, piccola cometa fiammeggiante e sembrava voler scendere proprio sulle loro teste.
Istintivamente si rannicchiarono e quando il razzo di discesa spazzò in un silenzio irreale la pianura di fronte a loro una tempesta di polvere li accecò per un momento.

Poi la quiete...

Dai sensori risultava che il mezzo che era atterrato, uno strano veicolo che sembrava un bidone messo sui trampoli, stava trasmettendo a tutto spiano verso il mezzo rimasto in orbita che rimandava il segnale al pianeta. Evidentemente stavano confermando l'atterraggio.

Passò molto tempo, poi uno sportellino si aprì nel bidone e un essere infagottato in una voluminosa tuta bianca cautamente si sporse, poi usci dal pertugio ed iniziò a scendere con lentezza esasperante una esile scaletta.

Arrivato all'ultimo gradino esitò un attimo e poi con decisione calò il piede nella polvere... la sua razza aveva raggiunto un pianeta diverso da quello di origine!!!

Le loro macchine stavano registrando il tutto, era la prova che la razza senziente aveva intrapreso il cammino verso lo spazio... una nuova razza che un giorno si sarebbe unita alle centinaia che prima di lei avevano fatto il Grande Passo.

E in quel momento Hewert che stava strisciando verso di loro per godersi anche lui in diretta l'evento incappò nei cavi dei sensori, si divincolò e trascinò tutto quanto a terra!

Si spense tutto... lo schermo era caduto ed erano visibili, loro, le loro apparecchiature, li in bella mostra sul crinale del cratere.... nudi come vermi!

Uruk azionò il comando di schermatura individuale che aveva sulla tuta, garantiva un raggio di copertura di dieci metri e quindi avrebbe nascosto tutto quanto ma non fu abbastanza veloce...

Neil Armstrong si fece schermo con la mano sulla visiera guardando il cratere, strizzò gli occhi e incredulo disse la famosa frase:

"...Siamo atterrati e loro sono lì sul bordo del cratere... ci stanno guardando.... mio Dio, non siamo soli!"

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Nota dell'autore: Questo il vero dialogo che ho preso come spunto, tratto da questo sito:

Neil Armstrong al centro di controllo Nasa di Houston: "Ci sono. Sono qui. Sono sotto la nostra nave. Abbiamo trovato alcuni visitatori"
Aldrin precisa alla Nasa: "Sto dicendo che ci sono altre navi spaziali. Sono tutte nel cratere".
Houston risponde: "Siete riusciti a filmare?"
Aldrin: "Non possiamo filmare al momento. Le telecamere servono per fotografare altri obiettivi. Sono sotto di noi. Si avvicinano alla Luna accanto a noi. Ci guardano".
Houston: "Cosa? Vi guardano?"
Aldrin: "Sì. Non siamo soli".

Nessuno riuscì mai a scoprire che fosse realmente quell'oggetto che avevano avvistato Armstrong e compagni, e lui stesso affermò sempre via radio:
"Oh Dio, non ci credereste. Siamo qui, stiamo tutti bene, ma abbiamo dei visitors. Vi dico che ci sono altre navi spaziali qui e sono tutte allineate al bordo del cratere."

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Il Marziano (visto il suo nick!) non poteva fare a meno di aggiungere:

"C'è vita su Marte?"
"Un po' il sabato sera..."
(risposta di un astronauta, al suo ritorno, così come riportato nella rubrica "Astrorisate" , in appendice ad un numero di Urania degli anni '60)

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Novelle di Sandro Degiani

Il Console Pharaon Ulysses Kursk 1943 Capoverde 1944 New York 1946 Jevah Ritorno al Passato La minaccia del Krang Il Bianco muove e dà matto in tre mosse Gatto di Bordo Pilota Anche gli Dei devono morire Il Valore di un giorno Viaggio di un secondo Briciole Breve Storia del primo McDonald su Marte Volpiano Sud

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