Ma che Roma d'Egitto. Alessandria sarebbe potuta diventare la nuova Roma, e Costantino fu vicinissimo a farne la sua capitale. Cosa succede se questo accade? Il monofisismo diventa la vera cristianità, o non si sviluppa perchè gli Egiziani non vedono motivo di attaccarsi ad eresie per celebrare la loro indipendenza? E quando arriva l'invasione araba? La direzione naturale sarebbe l'Egitto, ma con la capitale ad Alessandria forse la perdita si potrebbe contenere, e del resto senza marina gli Arabi non potrebbero attaccare le coste dell'Europa. Oppure Alessandria cade e l'impero si trova senza testa... (made in Filobeche)

Res Publica Christiana. Il Cristianesimo si diffonde a macchia d'olio nell'Impero e porta alla fine degli Imperatori dopo Costantino; il Vescovo di Roma è solo uno dei quattro patriarchi della Res Publica Christiana che, divisa in Episcopati e Patriarcati, è una sorta di Repubblica Cristiana, che elegge il proprio Vescovo e che a sua volta con gli altri elegge il proprio Patriarca. Le Invasioni Barbariche non hanno luogo, perchè vi sono Campagne d'Evangelizzazione oltre Reno e Danubio che portano i confini all'Elba; qui sorge il Patriarcato di Germania, con sede a Castra Elbae (Magdeburgo), e con l'Evangelizzazione pacifica dell'Irlanda ad opera di San Patrizio sorge il Patriarcato Celtico ad Armagius (Armagh) che comprende Britannia, Hibernia, Caledonia e Gallia, mentre Roma conserva solo l'Italia, e Hispania ed Africa fanno capo a Cartagine. Le lotte e le dispute ereticali portano i Patriarchi d'Alessandria e Antiochia (Monofisiti) a schierarsi contro i Patriarcati di Costantinopoli, Roma, Gerusalemme e Cartagine nella Magnum Bellum Hereticorum, che sfianca la Res Publica Christiana e la divide in due tronconi, Res Publica Catholica a Occidente con capitale Roma e a Oriente Res Publica Christiana Monophysitas con capitale Damasco. L'Oriente è travolto dagli Arabi che sottomettono tutto eccetto l'Egitto, l'Africa e parti dell'Anatolia, queste zone ne approfittano per separarsi da Roma nell'ottavo secolo nelle varie Ecclesia Aegyptiana, Res Publica Christiana Africae e Res Publica Catholica Constantinopolisensis. Vengono Evangelizzate anche le steppe orientali, Polacchi e Ruteni abbracciano la fede senza combattere e il loro Patriarcato è fondato a Civitas Nova (Cracovia), le Crociate vengono aperte con secoli d'anticipo e, nell'anno 1000, la Res Publica Catholica riottiene il controllo dell'Africa e si lancia contro l'Egitto Copto che preme per restare libero, e che addirittura si è alleato con gli Infedeli, mentre Costantinopoli convertiva la Crimea e si metteva in contatto con gli Armeni, riottenendo un'ampia posizione di forza... come va a finire? (ideata da Homer; ecco la sua proposta)

Dall'altra parte. Come sarebbe cambiata la storia se Bisanzio, anziché sorgere sul lato occidentale del Bosforo, fosse sorta sul lato orientale? (se lo domanda Damiano)

Senza gli Unni. Gli Hsiung-nu restano nelle loro sedi in Asia. Senza Unni, mi sembra inevitabile che l'Istmo Ponto-Baltico rimanga a egemonia germanica e quindi che il gotico - anziché una varietà balto-slava (baltoslavo-dacomisia, aggiungerei) - rimanga la lingua veicolare degli Imperi dell'Europa Orientale nei secoli IV-IX. Ciò significa un'Europa Centro-Orientale estesamente germanica orientale a sostrato baltoslavo-dacomisio. Come cambia la storia (anche linguistica) d'Europa? (ce lo domanda Bhrg'hros)

L'Etiopia ebraica. Come cambia invece la storia del Corno d'Africa se l'Etiopia, anziché convertirsi al cristianesimo copto, rimane a larga maggioranza di religione ebraica? (questo se lo chiede Enrica S.)

L'alfabeto ulfilico. Nel 365 Ulfila inventò l'alfabeto gotico per tradurre la Bibbia nella lingua dei Germani, ma era un vescovo ariano, e per questo, quando nei secoli successivi l'arianesimo scomparve, anche il suo alfabeto si perse. Ma se invece Ulfila è cattolico, o il suo alfabeto viene usato dai cattolici? I germani hanno il loro alfabeto e la la loro lingua ecclesiastica. E questa indipendenza porta ad un'estinzione molto più rapida dell'arianesimo. Non avviene la fusione fra area germanica ed area latina che è alla base della nostra concezione di europa moderna (Carlomagno ha difficoltà ancora maggiori ad unificare il suo impero, ma d'altra parte il papato è meno preoccupato dei Longobardi). Le lingue germaniche resistono più a lungo e si impiantano più profondamente in territorio latino, in particolare lo spagnolo diventa una fusione fra latino volgare e gotico tardo, come l'inglese. In italia si affermano sia il latino ecclesiastico, sia il gotico ecclesiastico (usato anche dai longobardi). Nelle Gallie la situazione è ancora più problematica, perchè il gotico in teoria domina a sud e il latino a nord... La Germania invece è linguisticamente unita e forma una generazione di monaci-predicatori tutta sua. Il cristianesimo penetra in Scandinavia molto prima di quanto non sia accaduto nella nostra Timeline, e le invasioni vichinghe sono molto più convinte. Alla fine del decimo secolo il latino resisterà solo in Italia centrale e forse nelle Asturie: la Francia è normanna a nord e gota a sud, la Germania, unita e fiera, sarà il nuovo motore d'europa, mentre la cultura germanica e l'alfabeto gotico si diffondono in Europa centrale ad opera dei mercanti sassoni (il magiaro, il croato, il boemo e forse il rumeno saranno scritti in gotico) e in europa centro-orientale ad opera dei vichinghi (polacchi, lituani baltici in genere e russi del nord sono quasi assimilati). Problemi in Russia: i bulgari del Volga si convertiranno all'islam? Come potranno convivere gli slavi di Kiev e i Normanni di Holmgard? E in Italia, dopo l'invasione normanna? Il latino sopravvivrà? (genialissima idea di Iacopo)

Ucronia linguistica medioevale. Come sarebbe stato il nostro Medioevo se il modello di evoluzione linguistica britannica fosse stato valido per tutta l'Europa occidentale?Per modello britannico intendo il Latino parlato prevalentemente nei centri urbani, e in regime di bilinguismo con la lingua locale durante l'età imperiale; regressione del latino parlato a favore della lingua locale dopo il crollo dell'Impero; diffusione del germanico nelle zone più centrali; sopravvivenza delle lingue locali nelle zone periferiche. Avremmo, ipoteticamente, una grande area germanica che copre Inghilterra, Francia orientale, Italia centro-settentrionale e forse qualche zona della Spagna; aree celtiche nella Francia occidentale, protosarde in Sardegna e Corsica, greche, sannite e messapiche in sud Italia, celtiberiche, lusitaniche e vasconiche nella Penisola Iberica, e forse qualche reminiscenza etrusca nell'Appennino centrale. Il latino volgare scompare completamente (farina del sacco di Michele Ghilardelli)

Sant'Ambrogio sugli scudi. Che succede se il Rito Ambrosiano è esteso a tutta la Provincia Ecclesiastica Mediolanense di allora, cioè fino a Ventimiglia? (se lo domanda Bhrg'hros il 7 dicembre 2017, festa di Sant'Ambrogio)

Rinascimento Greco (Leonardos Viannènos). Quando nel 395 d.C. l'Imperatore Romano Teodosio il Grande divide l'impero tra i suoi due figli, Arcadio ed Onorio, nessun Romano di quel tempo ha immaginato che la divisione stavolta fosse definitiva. Infatti già ai tempi di Diocleziano l'Impero era stato diviso in due o più parti, ed alla fine si era sempre ricomposto, in un modo o nell'altro. Probabilmente anche la divisione del 395 poté sembrare al principio temporanea, di fatto invece fu definitiva e le due metà dell'Impero, salva la brevissima parentesi di Giustiniano, non si ricongiunsero mai più. Ma supponiamo che nello stesso anno 395 Stilicone faccia uccidere Arcadio e nomini Onorio di nuovo unico imperatore di Oriente ed Occidente. Paradossalmente una scelta irenista di questo tipo alla lunga accelera anziché diminuire la decadenza dell'Impero. Infatti, con un fronte troppo ampio da proteggere, l'Impero cade anche prima, dovendo lottare su troppi fronti e con troppi nemici contemporaneamente. La differenza più grande spetta all'ex Impero d'Oriente, il quale subisce una sorte parallela a quello Occidentale della nostra Timeline: viene conteso e conquistato dai vari Barbari e la Grecia stessa, fulcro vero e proprio della parte orientale dell'Impero, divisa al suo interno. Contando poi sulla mancanza di un forte impero centralizzato, anche in Grecia si fanno sentire le spinte autonomiste delle città stato su cui in pratica è nata la storia stessa dell'Ellade, che agli albori dell'Età Moderna danno loro stesse origine al vero Rinascimento, contendendo il primato alle città stato italiane, in quanto uniche ed autentiche eredi della Civiltà Occidentale. Leonardos Viannenos anziché Leonardo da Vinci (grazie a Never75)

Alarice, salva nos! Nel 395 l'imperatore romano Teodosio, ormai vicino alla morte, si rende conto che i suoi due figli Arcadio ed Onorio sono due bamboccioni da cui non ci si può aspettare nulla di buono e prende una decisione clamorosa e scandalosa per i Romani: nomina suo erede Alarico, Re dei Visigoti già insediati dentro i confini imperiali, con l'impegno di difendere l'impero e romanizzarsi. Ad Alarico la proposta non dispiace ed al suo popolo non si può chiedere di meglio che diventare l'elite militare dei cives romani; grazie all'ingresso pacifico di queste forze fresche nell'Impero, vengono scongiurate le caotiche invasioni del secolo successivo. Alarico favorirà un necessario e pacifico ingresso dei popoli barbari disposti alla romanizzazione come i Franchi ed i Burgundi e lotterà contro gli irriducibili come i Vandali. L'Impero non solo sopravvivrà trasformandosi in romano-germanico, ma potrà anche difendersi in seguito con successo prima dall'invasione di Attila e poi da quella Araba del VII secolo (un'idea geniale di Lanciotto71)

I Germani in Oriente. Nel 395 d.C. l'imperatore romano Teodosio il Grande divide l'impero tra i suoi figli Onorio e Arcadio, ma assegna ad Onorio l'Oriente e ad Arcadio l'Occidente. I Germani, spinti dagli Unni, invadono e distruggono non l'impero occidentale, ma quello orientale. I Visigoti occupano la Pannonia, gli Ostrogoti la Tracia, i Franchi l'Anatolia, gli Svevi l'Epiro, i Vandali l'Egitto; la Grecia e Costantinopoli restano ad Onorio, poi a Valentiniano III. I Sasanidi ne approfittano per conquistare la Siria e la Palestina, raggiungendo lo sbocco sul Mediterraneo. Nel 476 Odoacre depone Romolo Augustolo e si impossessa della Grecia e della capitale, mentre la dinastia teodosiana continua a regnare sull'Occidente, che perde solo la Britannia, la Rezia e il Norico ma tiene l'Africa e il confine sul Reno e sulle Alpi. Successivamente l'imperatore d'occidente Zenone invia il goto Teodorico a conquistare Costantinopoli, gli ostrogoti passano in Grecia e lasciano la Tracia ai Bulgari, un resto dell'orda di Attila. Giustiniano, che ovviamente in questa Timeline regna da Roma, riconquista la Grecia, la Libia, l'Egitto, la Palestina e la Siria, ma alla sua morte i Longobardi rioccupano la Grecia, mentre i Franchi prendono Costantinopoli e ne fanno la loro capitale. L'onda d'urto araba conquista Siria, Palestina, Persia, Egitto, Libia ed Africa ma non la Spagna, mentre i Franchi resistono vittoriosamente e tengono l'Anatolia. Carlo Magno regnerà da Costantinopoli e ricostruirà l'impero d'oriente senza Siria ed Egitto, ma allargato alla Dacia e al khanato degli Avari. Il tedesco sostituisce il greco, non il latino, e si formano lingue volgari miste di elementi germanici e greci, mentre il latino resta l'unica lingua dell'occidente che è rimasto unito... (una grande proposta di William Riker; ecco l'ucronia da lui scritta e la relativa risposta di Bhrg'hros)

Gli Slavi in Occidente. Non si ha alcuna crisi climatica ed i Germani restano nelle loro sedi originarie in Scandinavia e nella Germania Settentrionale. Ad espandersi anticipatamente sono invece gli Slavi, che dall'attuale Russia Bianca occupano tutta la regione compresa tra il Mar Baltico, il Danubio e il Mar Nero. Di conseguenza l'arrivo degli Unni spinge gli Slavi all'interno dei confini dell'Impero d'Occidente. I Polacchi occupano la Gallia, i Serbi, i Croati e gli Sloveni occupano la penisola iberica, i Sorabi e gli Abodriti l'Italia, gli antenati dei Russi la nostra Germania. Di conseguenza, dopo la ritirata dell'orda unna i Germani occupano gli spazi lasciati liberi dagli Slavi, diffondendosi in un areale compreso tra la Scandinavia e la nostra Ucraina. In seguito i Cechi e gli Slovacchi si sostituiscono a Sorabi ed Abodriti in Italia, i Russi Bianchi occupano la Britannia confinando i Celti in Cornovaglia, Galles ed Irlanda. In Occidente nascono nuove lingue, risultato della fusione tra il latino e gli idiomi slavi. Più tardi gli Ungari occuperanno le nostre Svizzera ed Austria. Senza la pressione germanica e nordica anche i popoli baltici avranno un areale di diffusione più vasto ed uno sviluppo sociale ed economico maggiore, con i Prussi, i Lituani ed i Lettoni che occupano l'area tra la Polonia ed il Volga, mentre il nord della Russia verrà abitato da popolazioni finniche, con una maggiore differenziazione di entrambe le famiglie. Come cambia la storia d'Europa? (ennesima allostoria di William Riker)

La Grecia slava. Caso particolare dell'ucronia precedente: le popolazioni slave, che storicamente penetrarono diverse volte nell'Ellade, impongono la propria lingua e danno origine a una grande Macedonia. La Jugoslavia quindi sarà estesa fino all'Egeo, con notevoli conseguenze geopolitiche. Ad esempio, nel secondo dopoguerra la Turchia sarà geograficamente circondata per tre quarti da paesi allineati all'URSS, e forse per questo motivo non entrerà nella NATO... (quarta ucronia "senza la Grecia" di Renato Balduzzi)

L'Italia slava. Altra variazione sul tema delle precedenti. Quali fattori potrebbero permettere un’invasione slava tale da creare una popolazione stanziale nella penisola italica che non si faccia assimilare (dal punto di vista linguistico, ovviamente) nel medio-lungo termine dalle lingue romanze, e che abbia tratti di indiscutibile originalità rispetto alle altre lingue slave? Pensavo ad un diverso rapporto tra Avari e Longobardi... (made in Paolo Maltagliati)

Senza gli Slavi. Al contrario delle ucronie precedenti, gli Slavi si espandono solo nelle nostre Russia, Bielorussia ed Ucraina, senza mai giungere in Europa centrale e meridionale. In Croazia, Slovenia e Bosnia Erzegovina si parla morlacco, una lingua romanza. In Macedonia e nel sud della Serbia sopravvive il greco. L'albanese è diffuso anche in Montenegro e in gran parte della Serbia. I Bulgari non si slavizzano e mantengono il loro idioma turco. Più a nord, la Boemia si germanizza completamente, le migrazioni degli Ungari rendono la Slovacchia una terra magiarofona. La Polonia rimane invece largamente germanica, con comunità baltiche nel nord est. Che accade? (se lo chiede Michele Ghilardelli)

Il Tirolo Romanzo. Quali sono i PoD necessari per avere il mantenimento del ladino/romancio nel Tirolo Meridionale, nel canton Grigioni e potenzialmente anche oltre (Trentino, Valtellina, Ticino ma anche Tirolo intero, avevo letto che Salisburgo fosse neolatina...)? Sarebbe sufficiente immaginate che gli Avari adottino il neolatino pannonico o paoiuvarico come loro Lingua Franca? Questa grande area alpina sarebbe riuscita a rimanere indipendente politicamente dalla pressione germanica (attenzione: il PoD richiede mantenimento linguistico per la maggioranza della popolazione del neolatino alpino ladino/romancio) e da quella veneto-lombarda? (ce lo domanda Homer)

L'Anatolia Romanza. Che accade se, analogamente ai Balcani, anche in Asia Minore si sviluppano lingue romanze? Che ne sarà dei popoli romanzi della regione dopo la fine dell'Impero bizantino e l'inizio delle invasioni ottomane? Come sarà la storia della Turchia moderna con una forte componente romanza, e magari cristiana, all'interno dei confini? Se i romanzi anatolici saranno ostracizzati dopo la fondazione della Repubblica di Turchia, dove potranno rifugiarsi? La possibile conflittualità latente tra Greci e Romanzi in Anatolia porterà alla formazione di due nazioni differenti sotto un unico impero. Negli anni successivi i Romanzi potrebbero rimanere cattolici. In questa prospettiva, l'Impero Romano d'Oriente potrebbe sfaldarsi molto prima. Gli Arabi potrebbero conquistare l'Anatolia con relativa facilità già prima degli Ottomani. In compenso l'Impero Bizantino potrebbe spostare il suo asse maggiormente ad ovest e diventare una grande potenza balcanica. Una maggiore prossimità con l'Europa porterebbe forse ad una sua sopravvivenza fino ai giorni nostri. Con l'arrivo dei Turchi intorno al XIII secolo, la popolazione cattolica potrebbe spostarsi progressivamente ad occidente, oppure, come successe in Europa con le invasioni barbariche, convivere con i nuovi venuti. Però, siccome il dominio arabo che abbiamo postulato avrebbe probabilmente causato numerose conversioni all'islamismo, è probabile che la sovrapposizione della popolazione turca non avrebbe causato un cambio linguistico e quindi oggi la Turchia, come la Francia, porterebbe sì il nome e la coscienza etnica dei nuovi venuti, ma la lingua dei predecessori. Se ciò non accade, gli Anatolico-Romanzi musulmani vengono man mano assorbiti dai Turchi, mentre i cristiani si arroccano sulle montagne e nei luoghi più isolati. Tollerati durante l'epoca ottomana, saranno duramente attaccati, forse alla pari degli Armeni, alla fine della Grande Guerra. La Rivoluzione turca obbligherebbe certamente i romanzi d'Anatolia a scegliere tra l'assimilazione con i Turchi o l'emigrazione. Che mete sceglierebbero? Forse paesi romanzi, come l'Italia, la Spagna, la Francia o la Romania, ma anche gli Stati Uniti (anche questa è di Renato Balduzzi)

I Turchi cristiani. La maggioranza delle popolazioni turche sceglie il cristianesimo piuttosto che l'Islam, alcuni della variante cattolica e altri in quella nestoriana. La conversione potrebbe avvenire tra il 546 e il 584, periodo di massima potenza del Khanato di Gökturk, nell'Asia Centrale, il primo stato turco nella Storia e fu il primo a essere visitato da missionari (nestoriani). La loro invasione del mondo arabo quanto cambierà le cose? I turchi ebbero per l'Islam classico lo stesso impatto che ebbero le popolazioni germaniche e slave per l'Europa, ovvero furono contemporaneamente una forza di distruzione ma anche a lungo andare una forza di rilancio. Ma se fossero stati in larga parte cristianizzati, cosa sarebbe successo? (se lo chiede Federico Pozzi)

Addio Impero. Sotto i colpi delle invasioni barbariche non crolla soltanto l'impero d'occidente, ma anche quello d'oriente. In Europa scompare l'idea di impero universale e si affermano regni romano-barbarici anche nei Balcani e in Medio Oriente. Probabilmente i Persiani riusciranno a conquistare Siria e Palestina e riusciranno a resistere meglio all'invasione araba. O, nel caso gli arabi riuscissero lo stesso ad avere la meglio, avranno la strada spianata per Costantinopoli, che non sarà difesa dal fuoco greco, arma sconosciuta ai barbari. Carlo Magno sarà nominato lo stesso Sacro Romano Imperatore? O ormai il concetto di Impero viene visto come apparente al passato, e gli stati nazionali si affermano fin da subito? Forse avremo regni germanici e berberi latinofoni, arabici gernanici e turchici latinofoni o grecofoni e persici e aramaici grecofoni... (è di Pedro Felipe)

Balti e Finni sugli scudi. Durante le invasioni barbariche, invece dei popoli slavi, sono i Balti e i popoli finnici a migrare. Gli slavi rimangono confinati nella loro zona d'origine, tra le odierne Polonia e Ucraina, dove vengono schiacciati dal rullo compressore unno, o al massimo si rifugiano in qualche zona periferica, come la Crimea o proprio la zona baltica. Nel frattempo i Balti si stanziano nei Balcani e i popoli finnici in Polonia e Germania orientale. La Russia, senza Slavi, viene conquistata dai popoli turchi. In seguito, con i Variaghi, la cultura norrena si radicherà più a fondo in Russia, dando vita ad uno strano mix tra turchi e Variaghi. Con le invasioni dei mongoli l'Orda d'Oro conquisterà tutta la Russia. Come cambia la storia dell'Europa con i Balti e i finnici al posto degli Slavi e con una Russia decisamente più orientata verso l'Asia? (ideata da Pedro Felipe)

I Bantu nel Mediterraneo. Circa 2500 anni fa, da qualche parte lungo il confine che divide Camerun e Nigeria, cominciò la migrazione dei Bantu, favorita dalla domesticazione di piante adatte al clima equatoriale come l'igname e dall'introduzione del ferro. Tale migrazione, che scacciò dai territori originali boscimani e pigmei, avvenne in due fasi. Nella prima fase, 2000 anni fa, giunsero nella regione dei grandi laghi. Nella seconda si diressero verso sud. Ma se invece decidono di migrare lungo il Nilo verso Nord, arrivando ad occupare l'Egitto e l'Africa Mediterranea all'incirca nel periodo delle nostre invasioni barbariche? Trovano presto ambienti in cui le piante tropicali crescono male, ma modificano di conseguenza la loro economia, come quando sono giunti in Sudafrica. Nella valle del Nilo, una volta arrivati ai confini meridionali di Meroe, si troveranno di fronte popolazioni con una economia già adattata a quell'ambiente, ma tecnicamente più avanzate. Come cambia la storia? (ideata da Enrica S.)

I Bantu al di là dell'Oceano. Alternativa all'ucronia precedente. I popoli Bantu, al momento delle loro migrazioni dalla Guinea, prendono la strada dell'Oceano. Si può ipotizzare che avessero appreso le conoscenze necessarie per la navigazione dai Fenici, che avevano raggiunto le loro terre. A questo punto i Bantu arriveranno in Brasile, dove troveranno un territorio molto simile alla loro patria, e creeranno un regno esteso a quasi tutto l'attuale Brasile, tranne la regione amazzonica, che probabilmente sarà troppo difficile da penetrare per gente abituata a climi semiaridi. Probabilmente i Bantu non avranno la potenza per espandersi ulteriormente, quindi lasceranno Uruguay, Paraguay e forse anche il Rio Grande do Sul in mano agli indigeni. La svolta arriva al momento delle scoperte geografiche. Per prima cosa i portoghesi, che erano a conoscenza di come l'Africa ad un certo punto finisse, rimarranno sconcertati nel vedere come anche questa terra fosse abitata da neri nonostante non fosse collegata con l'Africa. Sicuramente avranno più difficoltà nel colonizzare il Brasile, perchè invece di docili e pacifici indios si troveranno di fronte forti e bellicosi Bantu. Dopo il trattato di Tordesillas i portoghesi si troveranno tagliati fuori dal Sudamerica, e quindi si getteranno sull'Africa, arrivando in breve tempo a congiungere Angola e Mozambico, piegando facilmente la resistenza dei Khoi San, e conquistando tutto il Sudafrica fino al Capo. Essendo questa zona strategica in possesso di un fortissimo Portogallo, gli inglesi tenteranno l'apertura anticipata del canale di Suez. Quanto in Sudamerica, la regioni "brasiliane" tralasciate dai bantu verranno spartite tra gli altri stati ispanofoni, che diventeranno più grandi e popolosi. L'emigrazione europea si dirigerà soprattutto verso il Sudafrica, mentre lo stato dei Bantu verrà popolato quasi interamente dagli Zambos, figli di indios e neri. Al giorno d'oggi il Brasile sarà uno stato che comprenderà tutta l'Africa meridionale fino la bacino del Congo, e avrà una composizione etnica a maggioranza di bianchi e Koi San. Lo stato dei Bantu, a causa della sua chiusura verso il resto del mondo, sarà molto povero e arretrato, e un vicino scomodo per gli altri stati sudamericani. Possono essere molto interessanti le conseguenze calcistiche: la potenza brasiliana nascerà comunque in Africa? Pelè sarà un boscimano? O l’Argentina rimarrà l’unica scuola calcistica extraeuropea? Forse riuscirà a tenerle testa l’Uruguay, che inglobando anche il Rio Grande do Sul raddoppierà il suo territorio? (una geniale idea di Pedro Felipe)

L'Impero Romano Federale. Nel suo volume "Ricchezza e povertà delle nazioni", il prof. David Landes della Harvard University ritiene che la caduta dell'Impero Romano sia stata un bene per l'Europa, anzi la condicio sine qua non per la supremazia dell'Europa moderna e della sua civiltà. Infatti la frammentazione politica e religiosa del Medioevo avrebbe non solo determinato la competizione ad ogni livello tra varie nazioni ma favorito l'unico caso al mondo di ascesa al potere della borghesia mercantile, l'unica forza sociale che col suo spirito innovatore seppe generare il capitalismo moderno, la libertà democratica e la scienza. Tuttavia storici originali e aperti come Stephen Williams in "Teodosio, l'ultima sfida" e soprattutto Peter Heather in "La caduta dell'Impero Romano" prospettano uno scenario alternativo. Entrambi sostengono che l'Impero Romano nel V secolo era sul punto di rinascere, diventando però una struttura federale. Una situazione molto diversa da quella dei secoli precedenti. In particolare Heather scrive: « Una vittoria schiacciante su Genserico, in sé tutt'altro che inconcepibile, avrebbe prodotto tutta una serie di effetti a catena. Una volta riuniti Italia e Nordafrica, anche la Spagna sarebbe tornata all'ovile... Visigoti e Burgundi erano stati chiusi in enclaves d'influenza molto piccole... Il rinato impero romano d'occidente sarebbe diventato una coalizione, ma il centro dell'impero sarebbe stato comunque il partner dominante. Nel giro di un ventennio anche i romani-britanni in perenne lotta contro i sassoni invasori avrebbero tratto giovamento ». Che accade se l'impero si trasforma davvero su base federale? (se lo chiede Spartac)

Povera Milano. Nel 402 d.C. Milano continua a rimanere Capitale dell'Impero Romano d'Occidente. Ciò non le evita i terribili "sacchi" di Visigoti e Vandali, che prendono di mira lei e non Roma. In questo caso Milano segue il destino che seguì Roma nella nostra Timeline: cioè una città semispopolata e distrutta che fatica a riprendersi in età comunale ed a svolgere un ruolo di primo piano anche nelle vicende successive come la Lega Lombarda (proposta da Never75)

Poveri Vandali. 31 dicembre 406, i Franchi foederati dell'impero tendono un'imboscata ai Vandali, uccidendone il re, gli Alani tardano troppo il soccorso e quando arrivano sono isolati e a loro volta sconfitti. Vengono sconfitte anche altre forze che tentano l'attraversamento del Reno. La Gallia rimane in mano Romana per quanto tempo ancora? (se lo domanda Mattia Spadoni)

Stilicone dimostra di avere le palle. Nel mese di agosto del 408 d.C. il Magister Militum Stilicone, evita l'arresto (e la decapitazione) da parte dei soldati dell'imperatore Onorio e solleva le truppe a lui fedeli che lo accompagnavano e che aspettavano solo un cenno per intervenire (nella HL non lo fece per timore delle conseguenze di questa azione avrebbe avuto sul destino del traballante impero occidentale). Non può più fidarsi di Onorio. Quindi lo depone. A causa del suo essere vandalo non può dichiararsi imperatore. Proclama tale suo figlio. Ma rimane Magister Militum. Costanzo III continua ad avere una brillante carriera (pensata da Inuyasha Han'yō e Alberto Di Lorenzo)

Stilicone Augusto. Alternativa all'ucronia precedente. Nel 407 Flavio Stilicone, spinto dalla moglie Serena, riesce a combinare un matrimonio tra il figlio Eucherio e Galla Placidia, sorella degli Imperatori Onorio e Arcadio. Alla morte di Arcadio, Stilicone spinge Onorio a supportare Eucherio come nuovo Imperatore d'Oriente, in quanto marito di Placidia. Così, al comando delle truppe dell'Impero d'Occidente, Stilicone riesce a porre il figlio diciannovenne sul trono di Costantinopoli, di cui il generale sarà reggente. In seguito al sacco di Roma e al picco di impopolarità di Onorio, Stilicone si autoproclama Augusto d'Occidente. Nel 413, dopo tre anni di Guerra Civile, Onorio si arrende dopo la presa di Ravenna da parte di Stilicone, che viene riconosciuto ufficialmente dal Senato come nuovo Augusto d'Occidente. Nei suoi primi mesi di regno, Stilicone riesce a concludere un trattato di pace con i Visigoti, ai quali concede lo stanziamento nella Provincia di Lusitania, il cui Governatore diventa il Re Ataulfo. E poi? (made in Civfan)

Suddeutschland. Germanizzazione dell'Alta Italia, ad opera degli Ostrogoti prima e dei Longobardi poi. Ne consegue l'unione all'Austria durante l'era dell'egemonia asburgica e il coinvolgimento diretto nella Guerra dei Trent'Anni, con diffusione del luteranesimo o del calvinismo, Hitler nel novecento emulerà il dittatore della Suddeutschland, Mussensleiner, e poi ne annetterà i territori per riunire tutti i Tedeschi in un unico stato... (questa è di Homer)

Trèves. Pensiamo invece ad un esito simmetrico a quello reale dei processi di assestamento etnico-linguistico a Nord e a Sud delle Alpi: germanizzazione (ostrogotica e longobardica) della Cisalpina, persistenza ladina nella Diocesi di Salisburgo e galloromanza in quella di Treviri ("da decenni accarezzo l'idea", dice Bhrg'hros che è un luminare in questo campo)

Niente lingue neolatine. Le popolazioni germaniche nell'Impero romano d'Occidente si comportano come gli Arii in India più di mille anni prima, cioè sottomettono le popolazioni locali di lingua romanza senza mescolarsi con loro, mentre conservano le loro lingue e culture originarie, imponendosi come casta superiore. Romania e Moldavia adottano il cumano (una lingua turca), l'Italia del Nord adotta il tedesco dei Longobardi, Italia del sud e isole tornano al greco bizantino, la Francia adotta il tedesco dei Franchi, la Spagna il tedesco dei Visigoti. Come si sviluppa il Medioevo ? Avremo la nascita degli stati nazionali come nella nostra Timeline, ma la Francia germanica sarà sempre una nazione diversa dalla Germania, il francese potrebbe essere differente dal tedesco quanto lo è dall'inglese. La divergenza arriverà con l'unità d'Italia: Kamill Benz, conte di Kavoren, si limiterà ad unificare la longobardia, mentre i Borbonòi di Neapolis penseranno ad aiutare gli amici greci contro il predominio turco. Garibalden fa il Cacciatore delle Alpi, ma non la spedizione dei mille: cosa glie ne frega di un regno greco? Al suo posto andrà ad aiutare i greci contro gli ottomani, finanziato dai Borbonòi. Von Bismarck deve comunque combattere la guerra franco-prussiana perchè la Francia è sempre una potenza straniera, e lo Zollverein nasce come nella nostra Timeline. Anziché la musica latino- americana avremo la musica visigotico-americana, mentre i tre Ronaldi ( il primo, Ronaldinho e Cristiano Ronaldo) si chiameranno allo stesso modo, perchè questo nome ha origine germaniche. Non ultimo, Silvio Berlusconi si chiamerà Guido Berlusconi: Silvio deriva dal latino silva, mentre Guido da widon (wood), stessa radice ma in forma germanica; dirà le stesse cretinate, ma in longobardo... (un'altra ucronia etnico-linguistica di Rivoluzionario Liberale e Renato Balduzzi)

Una sola lingua neolatina. Al contrario, Slavi e Germani non riescono ad imporre le loro lingue nei Balcani e sulle Alpi. Gli antichi territori latini rimangono uniti e non si frammentano, ma partoriscono un solo erede del latino, la "lingua romanza", parlata dal Portogallo alla Romania. In ogni caso, analogamente alla "slavità", ben radicata nei popoli slavi, esisterà una "romanità" che accomuna chi parla dialetti romanzi... (alternativa all'ucronia precedente di Renato Balduzzi e di William Riker)

Catalan-occitan-padania. Alcuni linguisti accostano spesso le parlate occitane con quelle catalano-valenziane e galloitaliche, tanto che c'è chi ipotizza l'esistenza di un idioma romanzo comune parlato dal bacino padano alla foce dell'Ebro durante il basso Medioevo, dalle cui varianti regionali sarebbero discese le lingue galloromanze, con l'esclusione del francese e del francoprovenzale. La storia fece sì che la frontiera "naturale" venisse interrotta in corrispondenza degli spartiacque alpini, e che ogni zona seguisse un destino differente, dimenticando le reciproche similitudini. Tuttavia, se questo non accade? Oggi esiste una nazione che va da Rimini a Valencia, con capitale Avignone. Come si chiamerà tale nazione? Probabilmente il nome assomiglierà a "romania", dato che i provenzali usavano chiamare "roman" la propria lingua, prima che "provençal". Molto probabilmente non sareà una nazione politicamente unita, dato che avrà una linea di confini lunghissimi e arzigogolati. Se si struttura come nazione unitaria in età moderna, avremo però notevoli conseguenze. L'Italia peninsulare rimarrà isolata dal resto d'Europa. Forse si evolverà in modo analogo ai Balcani, e magari addirittura invasa dai Turchi, ma sicuramente non dagli Spagnoli, a cui rimarrà una parte troppo esigua di Mediterraneo, e tantomeno dai Francesi, che rimarranno confinati nell'Europa settentrionale. La nazione catalan-occitan-padana avrà, oltre che una linea costiera mediterranea non indifferente, anche uno sbocco sull'Atlantico, e da lì potrà partire per la colonizzazione dell'America e delle Indie... (di nuovo Renato Balduzzi)

La grande Ladinia. Secondo molti storici, l’attuale divisione del Ladino (alcuni direbbero delle lingue ladine) in tre tronconi principali di dialetti, tronconi peraltro molto disomogenei al loro interno, potrebbe essere dovuta alla divisione della regione tra diversi poteri (Alemanni, Franchi, Bavari e Longobardi) durante i Secoli Bui. A tutto questo si aggiunse inoltre l’espansione di popolazioni germanofone, lombardofone e venetofone, che pian piano sommersero quella che era la Rezia romanizzata fino a lasciare queste tre piccole isole. Ma che accade se un solo popolo germanico si installa in tutta la Rezia, e quest’unità politica continua per tutto il Medioevo? Forse oggi vi è uno stato ladino esteso da Grado ai Grigioni con capitale Bolzano, in cui si parla un’unica lingua romancia standardizzata. E che effetti può avere l’esistenza di questo stato sulla storia veneta e austriaca? (pensata da Renato Balduzzi e da Toxon)

L'Inglese lingua romanza. I romano-britannici sono più forti demograficamente e culturalmente, e riescono ad imporre la loro lingua, come è successo in Francia; la romanizzazione continuerà così a percorrere le tappe che ha attraversato anche sul Continente e i Germani saranno assimilati e convertiti al cattolicesimo, altrimenti rimarranno in isolamento e alla fine si estingueranno come comunità. Bisogna tener presente che la romanizzazione dovrà interessare anche la lingua all'epoca dominante sul posto, il britannico, dato che il latino era solo lingua alta di minoranza, così come lo è stato in sèguito per un po' l'anglosassone. La fonologia inglese è germanica ma con interferenza celtica, quindi la prospettiva sarà al contrario di una lingua romanza con interferenza (fonologica, anche se ancor di più lessicale e onomastica) celtica e germanica, ossia come il francese (geniale trovata di Bhrg'hros)

L'Irlanda pagana. San Patrizio non riesce nella sua opera evangelizzatrice e l’Irlanda rimane una terra fortemente pagana. Data la sua perifericità rispetto all’Europa, ed alla completa estraneità al Mondo Romano e Latino, il paganesimo resisterà ancora per secoli. Anzi, agli occhi di molti, l’Isola dello Smeraldo rappresenterà l’ultimo baluardo del paganesimo sul Continente se a ciò sommiamo gli insediamenti dei vichinghi dell’VIII secolo. Gli effetti potrebbero, a lungo andare, essere più gravi del previsto. Innanzitutto l’immenso patrimonio culturale conservato nei monasteri irlandesi cristiani andrà perso, così come pure non si avrà la fioritura di così tante abbazie in Europa, compresa la bellissima Bobbio, in provincia di Piacenza. In compenso, senza la missionarietà degli abati-navigatori irlandesi, anche la Scozia e il Nord-Ovest della Gran Bretagna rimarranno profondamente pagane. Per avere una forte cristianizzazione dell’isola di dovrà aspettare il 1155, con l’invasione di Enrico II Plantageneto. Però, permanendo assai più a lungo il sostrato pagano (celtico e norreno), anche il Cristianesimo irlandese assumerà connotati molto diversi, ancora più di quelli che ha avuto nella nostra Timeline. Però, al contempo, verrà anche meno il legane storico e diretto con Roma, privilegiando quello con Londra-Canterbury. Così l’Irlanda si protestantizzerà senza difficoltà già all’epoca di Enrico VIII, e rappresenterà per il Regno inglese una spina nel fianco ben minore. E invece una soluzione analoga a quella dei cavalieri teutonici e dei portaspada? Un ordine cavalleresco autonomo dall'Inghilterra conquista l'Irlanda e svolge un ruolo autonomo, e magari come succede in Germania si protestantizza... (pensata da Never75)

La Comune di Roma. Durante l'assedio di Roma da parte dei Visigoti, il popolo si ribella all'imperatore, accusato di aver tradito la Città Eterna, massacra le guarnigioni imperiali, restituisce il potere al Senato e ai Comizi e rifonda la Repubblica Romana. Come va a finire l'avventura? (un colpo di genio di Perchè no?: cliccate qui per leggere il suo racconto)

Alarico l'Africano. Alarico con i suoi Visigoti, dopo aver saccheggiato Roma, intendeva spostarsi in Africa attraversando l'Italia meridionale. Fermatosi a svernare a Cosenza, all'arrivo della bella stagione fu ucciso da un'epidemia prima ancora di riprendere la marcia; il suo corpo fu sepolto nel letto nel fiume Busento, e la sua tomba non è mai stata ritrovata. Il cognato Ataulfo, che lo aveva sostituito e che evidentemente preferiva climi pin temperati, fece subito dietrofront e si diresse invece in Gallia. Ma se Alarico fosse sopravvissuto e se fosse passato davvero in Africa? (ideata da William Riker)

Ucronia pepata/3. Tanto Alarico, quanto Genserico ed Attila, avevano fatto sapere che avrebbero lasciato in pace Roma, ed anzi si sarebbero sottomessi all'Autorità imperiale, in cambio di una elargizione pari a circa una odierna tonnellata di pepe. In nessuno dei tre casi, i Romani poterono (o vollero) accontentarli. E se lo avessero fatto? Davvero i capi barbari di cui sopra si sarebbero sottomessi? Al costo di tre tonnellate di pepe, Roma poteva andare incontro ad una (quanto meno temporanea) "seconda giovinezza"? (terza ucronia dedicata al pepe dal Marziano)

Urbs SALVA. « Se tu riguardi Luni e Urbisaglia (...) / udir come le schiatte si disfanno / non ti parrà nuova cosa né forte, / poscia che le cittadi termine hanno ». Con questi versi, tratti da Paradiso XVI, 73.76-78, Dante Alighieri sottolinea il grado di rovina e di devastazione di quella che era stata la fiorente città romana di Urbs Salvia, dopo essere stata saccheggiata da Alarico. Ma che accade se Urbisaglia si salva e rimane una grande città? Oggi avremo la provincia di Urbisaglia, anzichè di Macerata? Raffaello Sanzio nascerà in essa, anziché ad Urbino? E come cambia la storia delle Marche? (è di Never75)

Vandalusia. L'arrivo dei Vandali in Africa dalla Spagna fu dovuto al richiamo del conte Bonifacio che li chiamò come mercenari per combattere le forze di Ezio. L'arrivo dei Vandali non ebbe l'effetto desiderato, perché iniziarono a saccheggiare il territorio e conquistarne le città principali, impiantandovisi stabilmente e respingendo ogni tentativo di sloggiarli da parte dei Romani. E se questo non accade? La guerra civile probabilmente vedrà Ezio vincitore nella capitale imperiale, ma il Comes Bonifacio potrà rimanere in Africa dando via ad un Impero parallelo e mantenendo lontane le milizie barbariche. Un impero del genere sarà effimero come l'Impero delle Gallie di Costantino III, oppure sopravvivrà appoggiandosi all'impero orientale e facendosi riconoscere come cesare oppure console insieme all'imperatore d'occidente? E i Vandali in Spagna, chiamata a questo punto Vandalusia, che cosa combineranno? (ideata da Maggioriano)

I Germani in Asia. Pensiamo ad uno scambio di ruolo tra Mongoli e Germani. Alarico (o Odoacre, o Teodorico, o Alboino) si comporta come Gengis Khan e, dopo aver unito le tribù dei Germani per battere l'Impero Romano d'Occidente e d'Oriente, si rivolge verso l'Arabia, poi verso la Persia e l'India, saccheggia le regioni occidentali della Cina ma senza riuscire a penetrare nel suo cuore. Il suo impero, alla morte del Gran Capo, sarà diviso, ma l'Impero Romano manterrà la sua unità sotto la dinastia dei Goti... (made in Renato Balduzzi)

Pax Gothica. L'imperatore d'Occidente Onorio accetta di conferire al re dei Goti Ataulfo la dignità imperiale dopo la sua morte e lo associa al trono. Ataulfo sposa la sorella di Onorio (la famosa Galla Placidia) e ha da lei anche un figlioletto, nella nostra Timeline morto bambino. Inoltre, pur essendo germanico di origine, si è convertito al cristianesimo, parla un latino perfetto e segue usi e costumi romani. Insomma, è il principe ideale per far andare d'accordo barbari e Romani, tenendo anche conto che, essendo re del suo popolo, può contare sia sulle legioni imperiali che sul suo esercito nazionale. Se viene associato al trono e quindi può trasmettere la corona ai propri eredi (che sicuramente ha da Galla), sicuramente l'Impero Occidentale sopravvive, perché a quest'epoca i confini sono ancora intatti, e non tutto è perduto. Con la legittimazione di Ataulfo è anche possibile bloccare i Vandali di Genserico che non possono occupare Cartagine, ed anche gli Unni di Attila vengono fermati da un esercito formato da romani e goti uniti (come infatti si sono fermati contro Ezio, anche se in circostanze molto diverse). Anche se in extremis, l'Impero si può ancora salvare, certamente con una maggiore commistione di barbari e romani che alla lunga si fondono in un unico popolo, come poi è accaduto nella nostra Timeline, anche se più lentamente e con difficoltà maggiori. In pratica il sogno di Teodorico si realizza, non solo limitatamente all'Italia, e la societas romana (e i suoi confini) sopravvivono attraverso i secoli ancora a lungo (ancora grazie a Never75)

Agorà. Ancora nel 415 d.C. Alessandria d'Egitto era una città multietnica in cui convivevano fianco a fianco culti diversi, si parlavano lingue diverse e stili architettonici diversi si mescolavano senza apparente contrasto. Era inoltre sede della più importante Biblioteca del Mondo Antico, di una delle Sette Meraviglie del Mondo (il celeberrimo Faro) e di una Accademia Scientifica tra le più avanzate. Uno degli episodi che misero per sempre in crisi un quadro per certi versi fin troppo pacifico fu il brutale assassinio della filosofa Ipazia, astronoma, matematica e filosofa, la quale fu letteralmente fatta a pezzi da una folla di monaci fanatici (i paraboloni) forse aizzati dallo stesso vescovo di Alessandria, Cirillo. Fatto sta che la morte della celebre scienziata fu per certi versi il campanello di allarme che le cose ormai stavano cambiando. Ben presto i templi pagani furono chiusi, la Biblioteca perse importanza, gli Ebrei ricevettero forti limitazioni al proprio culto, così come pure i cristiani non ortodossi. Il colpo di grazia verrò sferrato qualche secolo dopo dalla conquista araba. Mettiamo però che Ipazia non venga uccisa, ed anzi che continui ad insegnare. La sua figura anche simbolicamente potrà paradossalmente riunire cristiani e pagani (eticamente la figura di Ipazia era inattaccabile: vergine, dedita solo alla scienza ed alla cultura, non diede mai ragione di scandalo) e la Biblioteca continuerà a mantenere inalterato il proprio ruolo. Ciò incentiverà anche gli studi scientifici, avanzatissimi anche nel Mondo Antico, a differenza di una certa malevola storiografia, e la tolleranza tra diverse fedi e culture. Cosa accade se questa idilliaca situazione permane fino alla conquista araba? Potrà addirittura spingere gli Arabi stessi a mantenere Alessandria come capitale. Alla minoranza pagana ed ebraica ed alla maggioranza cristiana si aggiungerà anche una comunità islamica che farà della città egiziana una copia esatta della Sicilia di qualche secolo dopo. Se Alessandria poi manterrà inalterata la sua importanza anche nel Mondo Cristiano, quali effetti potrà assumere lo scontro tra Oriente ed Occidente? Non ne uscirà alquanto annacquato, specie se Alessandria rimanesse una sede universitaria di vitale importanza per la cultura greco-romana? Quale apporto speciale potrà nutrire poi per questa città un'anima cosmopolita come Federico II? (una grande pensata di Never75)

Costantino III. « Anno 2753 dalla Fondazione di Roma. Da una delle tante conferenze su Costantino III: "Erano tempi di grande difficoltà per l'impero: sotto l'inetto imperatore Onorio, esso conosceva un declino inarrestabile. Dappertutto sorgevano usurpatori, mentre i popoli barbari nel 406 avevano varcato il Reno." Veniamo ora alla parte importante del testo, l'emergere della figura di Costantino III. "...In Britannia insorse allora Costantino III, detto il Grande, un soldato di grande valore, che più tardi sarebbe risultato il salvatore dell'Impero. Le sue truppe arrivarono fino in Spagna in pochissimo tempo, entro un anno, grazie all'abilità di Costantino III e del suo generale Geronzio. La Nuova Capitale imperiale, che è anche l'attuale, venne stabilita ad Arlete. Nel 410, grazie all'aiuto del Magister Equitum Allobico, che aveva tradito Onorio, Costantino ed il suo esercito varcarono le Alpi, in corrispondenza della Liguria, ed arrivarono, insieme alle truppe di Alarico, a cui aveva promesso il rango di Magister Militum, fino a conquistare Roma, mentre Onorio rimaneva rintanato a Ravenna, con la sua consueta codardia. Flavius Metapenus, 1453 dopo la Fondazione, Historiae, libro XV." Questo è il testo più diffuso su Costantino III... » Come vedete, questa conferenza si svolge in un'Europa in cui l'usurpatore Costantino III ha trionfato su Onorio, poiché Allobico non è stato giustiziato prima dell'invasione avvenuta nel 410. Sarebbe durato un impero simile? (la domanda l'ha posta Maggioriano)

Teodosio II il Pacifico. I cristiani dell'Impero Sasanide sono più accorti, e non si mettono a distruggere e incendiare quelli che considerano templi pagani. Di conseguenza Yazdgard I non si mette a perseguitarli, Teodosio II non organizza le sue campagne sasanidi, le relazioni fra i due imperi non si deteriorano e rimangono idilliache anche durante il regno di Bahram V e Yazdgard II. Cosa accade? (pensata da Generalissimus)

La spunta Bonifacio. Bonifacio, elevato al rango di Magister Militum e Patricius dall'imperatrice Galla Placidia, si scontrò con il suo eterno rivale Ezio nella Battaglia di Rimini e ne uscì vittorioso, ma la sua morte pochi mesi dopo, conseguenza delle ferite ricevute durante la battaglia, lasciò Ezio il signore di fatto dell'Impero Romano d'Occidente. E se invece è Ezio a cadere, e Bonifacio può fare il bello e il cattivo tempo nel declinante Impero di Roma? (il solito William Riker)

The Old King Cole. Alla morte del semimitico Coel Hen, re romano-britannico del V secolo che aveva fatto di York la sua capitale, il grande regno da lui fondato non si scinde in numerosi regni più piccoli, ingoiati uno dopo l'altro dai sassoni di Northumbria. Tutta l'Inghilterra settentrionale diviene il regno di Ogledd (in cumbrico semplicemente "nord"). L'eptarchia sarà un'esarchia e il titolo di Breatwalda di tutti i sassoni sarà più che altro un affare della Mercia, fino all'ascesa del Wessex (sempre ammesso che Ogledd non dia una mano ai gallesi per abbattere il muro di Offa). Quando arrivano i vichinghi, probabilmente avranno vita più facile e forse verranno scacciati un po' più tardi. Oppure vi sarà un'"alleanza" tra i due eroi Alfredo il grande e Athrwys Fawr, un ipotetico suo omologo cumbrico, che riusciranno a sconfiggere ripetutamente Guthrum il danese lasciandogli solo il Lincolnshire e l'East Anglia. A questo punto le alternative sono due. O una fusione tra i due regni sotto un'unica dinastia, con un regno sostanzialmente bilingue (con in più il gallese, il cornico e qualcos'altro a fare da attori secondari ma comunque presenti), con, peraltro un inglese più influenzato dalle lingue celtiche. O una divisione: a sud un'Inghilterra decisamente più "corta" e decisamente gravitante intorno a Parigi e con, forse, un destino "fiammingo". A nord un regno di Ogledd impegnato a lottare con gli scozzesi e con un destino da regno nordico (capitale Ebràuc, la nostra York), poco interessato alle vicende europee fino all'età moderna ed alle guerre di religione (geniale idea di Paolo Maltagliati)

Il Regno Romano del Galles. E se attorno all'odierna Carmarthen, la Moridunum romana, si sviluppasse un regno britannico capace prima di unire il Galles, e poi di contendere ai Sassoni la supremazia in Gran Bretagna? Ho scelto Carmarthen perché si trattava di una delle poche città romane in Galles, e praticamente l'unica a non essere troppo vicina all'Inghilterra (dove sarebbe preda facile dei Sassoni). Linguisticamente questo regno non resterebbe latino, perché il Galles era troppo poco romanizzato perché vi si potesse sviluppare una lingua romanza, e il fatto che in Britannia il cristianesimo locale usasse il celtico come lingua liturgica fu un fattore decisivo nel far sì che, dopo la partenza dei romani, il substrato celtico riemergesse rapidamente, e invece l'uso del latino decadesse a una ristretta cerchia di intellettuali. L'idea sarebbe che inizialmente Carmarthen sopravviva agli insediamenti irlandesi sulle coste gallesi come città-stato repubblicana, per poi essere capace di creare un proprio stato regionale e poi unire il Galles; per me sarebbe importante che Carmarthen sia - almeno inizialmente - una repubblica perché storicamente più di una volta è stato unificato da un sovrano particolarmente capace, ma poi alla morte di questo sovrano il regno veniva diviso tra i figli e si tornava al punto di partenza. Il Galles diventerebbe una monarchia abbastanza tardi, con Owain Gwynedd, che dopo aver sbaragliato un esercito inglese guidato da Enrico II decide, sull'esempio degli imperatori romani, di proclamarsi Princeps Britannorum et Romanorum. Molto spesso si sente dire che il passaggio dal titolo di Re del Galles a Principe del Galles avvenuto con Owain Gwynedd sia un ridimensionamento del titolo reale, e una sottomissione all'Inghilterra; non solo è falso e si tratta di propaganda inglese, ma in realtà è vero l'esatto opposto: assumendo il titolo di Princeps usato dagli imperatori romani, Owain voleva porsi su un piano di superiorità rispetto al re d'Inghilterra, e dirgli "Io sono un imperatore come Cesare e Augusto, tu al massimo un discendente di un conciatore normanno." E poi? (pensata da Dario Carcano)

Unerico. Nel 442, il re dei Visigoti Teodorico allacciò stretti rapporti con Genserico, re dei Vandali, in chiave antiromana, dando una sua figlia in moglie ad Unerico, figlio di Genserico; ma l'abilità diplomatica di Ezio fece fallire il piano (Genserico rispedì la nuora, con naso ed orecchie recise, da Teodorico, con l'accusa di volerlo avvelenare). E se invece il piano ha successo? (ancora Lord Wilmore)

Bleda, il Flagello di Dio. Alla morte di Rua, re degli Unni, divennero sovrani i suoi nipoti Bleda ed Attila. Il secondo era più focoso e voleva tutto subito, mentre il primo era più incline alla pazienza e ai compromessi diplomatici: per questo Bleda accettò un tributo di 1500 libre d'oro dall'impero bizantino, nonostante Attila fosse contrario, convinto che si potesse pretendere di più. Nel 445 Bleda morì improvvisamente. Gli storici latini e germanici puntarono il dito contro Attila, accusandolo di fratricidio (qualcuno però sostiene che Bleda morì di morte naturale, e che gli storici puntassero più che altro a screditare il Flagello di Dio). Ma che accade se Bleda non muore, e al vertice dell'orda unna prosegue la diarchia? E se invece muore Attila e Bleda resta unico sovrano? Attaccherà comunque l'Impero d'Occidente? O se ne resterà nella pianura del Tibisco a godersi i tributi dei popoli e degli imperi sottomessi? Accetterà la proposta dell'Imperatore d'Oriente (o d'Occidente) di mettersi a sua disposizione come mercenario assieme al suo esercito? In quest'ultimo caso gli Unni, anziché dare la botta definitiva all'Impero d'Occidente, ne sorvegliano i confini e lo difendono da scorrerie di altri barbari. Otterranno lo status di "foederati" come i Vandali, i Visigoti, i Burgundi ed i Franchi. Dato che però l'Occidente è già "pieno" di regni barbarici, o vengono stanziati in Oriente (divenendo la spina nel fianco per i Bizantini nei secoli successivi) oppure vengono dirottati verso le isole Britanniche. Cosa accadrà? Che possa essere un discendente di Bleda ad alimentare il mito di Re Artù per tutto il Medioevo? (prima ucronia dedicata ad Attila da William Riker e da Never75)

La Grande Strategia dell'Impero Bizantino/1. Edward Luttwak ha pubblicato un interessantissimo libro in cui definisce quale sia stata la Grande Strategia che ha permesso all'Impero Romano d'Oriente di resistere dal 395 al 1454. Volendo sintetizzare il già sintetico Eptalogo dei Luttwak, questa Grande Strategia consiste in Tre Direttive: 1) Non combattere se puoi non farlo: meglio corrompere i nemici o farli combattere da altri. 2) Se devi combattere, usa agguati, manovre e furbizia: l'eroismo è per i morti. 3) Mai distruggere il proprio nemico, potrebbe essere il tuo prossimo alleato. Luttwak fa nascere questa grande strategia dall'analisi fatta dai successori della carriera di Teodosio II: conscio di non poter battere Attila, lo corruppe, salvando le sue terre e risparmiando montagne di denaro (senza contare che gli Unni, incapaci di produrre qualcosa di diverso da tende ed archi, spendevano i tributi a Costantinopoli, “restituendo” il denaro all'Impero). Luttwak sottolinea poi come questa lezione fu capita solo da Maurizio nello Startegikon, poiché neppure Procopio la intende, accusando Teodosio di codardia per non aver affrontato l'Unno. Ora, se Teodosio decide di muovere guerra, si fa massacrare e Costantinopoli cade: come cambia il mondo? Gli Imperatori dovrebbero fuggire oltre il Bosforo, forse ad Antiochia ed Alessandria; la civiltà romana collasserebbe totalmente, in Occidente sommersa dai barbari (è indubbio che il papato ha salvato qualcosa di Roma solo perché prima è stato protetto dall'Imperatore d'Oriente, poi da quello d'Occidente ed infine dal re di Francia) in Oriente dalle più antiche culture egizie, siriane e mesopotamiche. Roma farebbe la fine delle civiltà precolombiane, sopravvissute solo nei libri: che cultura nascerà dalle sue ceneri? (seconda ucronia dedicata ad Attila da aNoNimo)

Sbrigati, Attila! Il 6 novembre 447 Le mura Teodosiane di Costantinopoli furono distrutte da un terremoto, che ne demolì quasi completamente un intero tratto, proprio mentre Attila preparava una scorreria. Gli abitanti di Costantinopoli si mobilitarono e le ripararono a tempo di record, in soli 60 giorni. Li aiutò anche la dissenteria, che aveva colpito molti guerrieri unni. Ma se gli Unni non si ammalano e riescono ad arrivare ad una Costantinopoli priva di difese? La resistenza si organizza verso Nicomedia, che ridiventa capitale (anche se provvisoria)? E poi? (terza ucronia dedicata ad Attila da Camillo Cantarano)

L'attentato di Bigilas. Dopo aver raso al suolo la città di Naissus (oggi Nis, in Serbia), compiendo un orrendo massacro, nel 449 Attila spedì il suo luogotenente Edeco a Costantinopoli per alzare il prezzo e pretendere un tributo di 6000 libbre d'oro. Il potente senatore bizantino Crisafio si convinse che Edeco era niente più che un ladro e, come tale, poteva essere comprato con il denaro, e così convinse Edeco a peso d'oro a rivelargli come uccidere Attila; l'attentato sarebbe stato compiuto dall'interprete Bigilas. Questi giunse al campo trincerato del re unno ed effettivamente tentò di assassinarlo durante un banchetto, ma Edeco era rimasto fedele ad Attila ed aveva solo finto di essere corrotto. In tal modo l'attentato fallì. Ma se invece Edeco non dice niente e l'attentato ha successo? Che cosa succede all'armata unna e ai due imperi romani? (quarta ucronia dedicata ad Attila da Camillo Cantarano e da William Riker)

Eudocio. Uno dei maggiori problemi di Valentiniano III era la mancanza di eredi maschi. Ma se al posto di Eudocia nascesse un maschio? Ce la farebbe a succedere al padre? Ezio sarebbe liquidato comunque o gli farebbe da tutore? (se lo chiede Alberto di Lorenzo)

Maggioriano Augusto. Intorno al 450, l'imperatore d'Occidente Valentiniano III prese in considerazione la possibilità di dare in sposa la propria figlia minore Placidia al giovane Maggioriano, generale del seguito del potente magister militum Flavio Ezio che già si era distinto comandando la cavalleria a Vicus Helena contro i Franchi di re Clodione. L'imperatore non aveva figli maschi e sperava quindi che questo giovane comandante avrebbe messo fine alla successione di potenti generali che intendevano controllare l'imperatore (tra cui lo stesso Ezio); Maggioriano avrebbe avuto infatti la capacità di condurre di persona l'esercito romano, e risolvere contemporaneamente il problema della successione. Questo proposito cozzava col desiderio di Ezio di imparentarsi con la famiglia imperiale: il magister militum pose quindi fine della carriera militare di Maggioriano allontanandolo dal proprio seguito e costringendolo a ritirarsi nella sua proprietà in campagna. E se Valentiniano vince le resistenze di Ezio e fa entrare Maggioriano nella famiglia imperiale? Sicuramente si indebolirebbe la posizione di Ezio, che potrebbe essere ucciso anticipatamente rispetto alla HL, forse poco tempo dopo la vittoria su Attila presso i Campi Catalaunici; se non addirittura prima, e in tal caso sarebbe Maggioriano a guidare i romani a Chalôn. Però Valentiniano avrebbe un successore capace, rafforzando la sua posizione abbastanza da non essere ucciso nel 455; Valentiniano III era il simbolo attorno al quale si coagulava la lealtà delle province romane, che dopo il suo assassinio si sfaldò in breve tempo, ma un suo regno più lungo vorrebbe dire, ovviamente, che tale lealtà durerebbe più a lungo. Inoltre, Maggioriano si troverebbe in una posizione di maggior forza rispetto a quando fu imperatore in HL, in quanto prenderebbe il posto di Ezio come magister militum e, forse, Valentiniano se lo assocerebbe come co-imperatore. Avrebbe un ampio margine di manovra per riformare l’impero e se dal suo matrimonio con Placidia riesce ad avere un erede, la successione sarebbe assicurata per un’altra generazione. Credo quindi che il matrimonio tra Maggioriano e Placidia avrebbe potuto prolungare per almeno altri cento anni la vita dell’Impero d’Occidente... (made in Dario Carcano)

Attila Augusto/1. Galla Placidia stava per diventare suocera di Attila, perché prima della battaglia dei Campi Catalaunici aveva deciso di dargli in sposa sua figlia Giusta Grata Onoria, onde ingraziarsi il guerriero più temuto del suo tempo. Lo scontro con Ezio mandò tutto a monte. Ma se invece il matrimonio va in porto, Attila sopravvive più di Valentiniano III e riesce a farsi proclamare Augusto di occidente, portando sotto il dominio di Roma tutti i popoli che Attila aveva messo insieme? (quinta ucronia dedicata ad Attila da Camillo Cantarano)

Carpe Diem, Ezio! Dopo la battaglia dei Campi Catalaunici del 20 giugno 451, Attila si trovò ferito e con pochi uomini in territorio ostile, e pensò persino al suicidio. Ezio avrebbe potuto facilmente inseguirlo e catturarlo, ma per motivi a noi ignoti (probabilmente la defezione dell'esercito visigoto, che ritornò in patria perché il re Teodorico era morto nello scontro), decise di non dargli il colpo di grazia. Ma se invece saccheggia il campo e uccide Attila una volta per tutte? La sua alleanza si potrà trasformare in una confederazione romano-germanica, e il nuovo impero romano-germanico potrà durare ancora per alcuni secoli? Inoltre Attila non cingerà d'assedio Aquileia distruggendola, e di conseguenza Venezia non sorgerà perché il popolo non scapperà tra le paludi. Come immaginare un medioevo senza Venezia? Crociate senza l'aiuto di Venezia? O qualche altra repubblica marinara dell'Adriatico prenderà il suo posto? Inoltre il Papato acquisì un grandissimo prestigio proprio fermando Attila: senza quell'episodio, come cambia la sua evoluzione storica? (sesta ucronia dedicata ad Attila da Camillo Cantarano e da Prince94)

Attila Augusto/2. Al contrario, Attila sbaraglia la coalizione guidata da Ezio ai Campi Catalaunici, resta unico padrone del mondo ed unifica gli Unni neri e bianchi, i due imperi romani e quello sasanide. Dedicherà quindi il resto dei suoi giorni a rendere più compatto il suo vastissimo Impero organizzandolo "alla romana" e dividendolo in province che assegnerà ai suoi alleati, in modo da mantenere un forte ascendente su di loro. Trasformerà così un'orda barbarica in una Nazione in piena regola, sedentarizzandola in modo da prevenire il più possibile rivolte e secessioni. Oggi noi Europei discenderemo dagli Unni? (settima ucronia dedicata ad Attila da Bhrg'hros; ecco una proposta davvero avvincente dell'amico Perchè no?)

Attila, il Re dei Re. Alternativa minimalista all'ucronia precedente. Pare che Attila, anziché insistere ad attaccare i due Imperi Romani, si fosse quasi autoconvinto ad attaccare invece i Persiani. E se sceglie questa seconda ipotesi? Cosa accadrà all'ex Impero Persiano dopo la morte di Attila? Probabilmente avremo ancora l'Impero Romano d'Occidente, seppure ridimensionato, ancora per qualche secolo, mentre ad Est si proporrà una situazione simile a quella dei Khanati Mongoli di quasi un millennio posteriori, cioè tanti piccoli Regni indipendenti gli uni dagli altri, in cui l'élite militare è ancora fondamentalmente costituita dai guerrieri mongoli, mentre quella civile da funzionari locali. Magari un paio di secoli dopo sorgerà un supposto discendente diretto di Attila che, al pari del "nostro" Tamerlano, ambirà a riunificare l'immenso Impero Unnico. Quali sviluppi futuri avrà tale azione? Porrà un freno al nascente Islam, o il nuovo impero unnico si islamizzerà e si sostituirà al Califfato? (ottava ucronia dedicata ad Attila da Never75)

Ezio Cesare. Il generale di origini barbariche Flavio Ezio, l'ultimo grande condottiero romano, dopo la battaglia dei Campi Catalaunici contro Attila ritorna a Roma ed uccide l'inetto imperatore Valentiniano III, forse immaginando che costui stesse per congiurare contro di lui, e si fa nominare lui stesso Imperatore d'Occidente col nome altisonante di Flavio IV. Ezio aveva in realtà un programma serio di riforma dell'Impero d'Occidente: immaginava la sopravvivenza dell'Impero e delle Province in mano ai Re Barbari (Franchi, Visigoti, Alani e Burgundi) come una sorta di confederazione di stati. Questa soluzione avrebbe forse salvato per altri cinquecento anni l'impero Romano dal crollo. "Confederarsi" a delle semplici province, agli occhi di Valentiniano, equivaleva ad un atto di sottomissione, cosa assolutamente inconcepibile per il padrone del più grande impero della storia. Ezio invece, dati gli ottimi rapporti con i sovrani Barbari del tempo, compreso lo stesso Attila su cui sono state fatte molte illazioni, avrebbe potuto realizzarla davvero se si fosse proclamato lui stesso Imperatore (anche questa è stata ideata da Never75)

Attila ad portas. Al contrario Attila nel 452 d.C. non si fa ammansire dalle proposte di papa Leone Magno, ma sottopone Roma e l'Italia ad un tremendo saccheggio. Il papa ottiene solo la salvezza della vita sua e della popolazione civile, mentre numerosissimi sono gli schiavi. L'Italia semidistrutta e priva di un'autorità politica forte ed in grado di controbattere gli invasori, potrebbe favorire ancora di più l'invasione di un forte Regno Barbarico, ad esempio gli stessi Franchi, che potrebbero invadere la Penisola e sottometterla al loro regno senza colpo ferire. In questo modo la storia d'Italia finirebbe per assomigliare e confondersi definitivamente alla storia dei Franchi o di qualsiasi altro regno barbarico come i Vandali o i Visigoti, perdendo per sempre la propria originalità (ancora Never75)

Venezia nel Delta del Po. Si dice che Attila, imperatore degli Unni, stava già rinunciando ad assediare la città di Aquileia perchè troppo ben difesa, quando, all'improvviso, vide una cicogna scappare dalla città trasportandosi presso i suoi piccoli. Allora Attila pensò a questo come ad un segno del destino: se la cicogna se ne stava andando, ciò voleva dire che la città era destinata ad essere distrutta. La storia diede ragione ad Attila (ed alla cicogna!), ma poniamo il caso che Attila fosse meno superstizioso o che la cicogna non si fosse vista... Come cambia la storia? Venezia non nascerà neppure, mentre Attila si troverà un'altra città da assediare. Magari punterà diritto diritto su Ravenna. In questo caso l'Impero Romano d'Occidente crollerà un trentennio prima. Per converso il ruolo di Venezia in questa Timeline potrebbe essere assunto da Comacchio, (ri)fondata dagli esuli ravennati in fuga. Quale futuro immaginare per questa ucronica Venezia del Delta del Po? Ammettendo che Comacchio costruisca un impero di levante e abbia una storia del tutto sovrapponibile, in questo senso, a Venezia, cosa accade quando arriva il momento dell’espansione in terraferma? (questa la dobbiamo sia a Never75 che a Paolo Maltagliati)

Tetrapolis Venetica. Cosa succede se Oderzo, Altino e Concordia rimangono in mano bizantina e non finiscono distrutte? E se a queste si aggiunge Aquileia non saccheggiata dagli Unni? Avremo quattro città in concorrenza tra loro, ma al contempo Venezia non esisterà. Cosa cambia nella storia del medioevo? (di nuovo Paolo Maltagliati)

Il lido del Cavallino. Il comune di Jesolo fino al 1930 si chiamava Cavazuccherina; ha cambiato nome quell'anno grazie all'attività di un giornalista locale, che si è battuto per ripristinare il nome antico. Fino all'anno 1000, pressappoco dove oggi sorge Jesolo paese, esisteva la città, poi abbandonata, di Equilio. Equilio apparentemente non somiglia per nulla a Jesolo, tanto che per anni ho pensato che si trattasse di un nome di fantasia. Poi però, grazie alla lettura di alcuni libri di storia locale, mi sono accorto che il nome Jesolo, anche nelle varianti Giesolo e Iesolo, compariva prima del 1930, e che l'anno in cui compare per primo si allontanava sempre di più, 1918, 1805, 1779, 1690... Oggi so che Jesolo è un derivato di *Equilum (vuol dire "di *Equilum"); a sua volta *Equilum continua il protovenetico *Ekvilon, nominativo maschile neutro, che significa "Cavallino" (come Lido Cavallino), giacché "cavallo" in venetico si diceva ekvos. Equilo era una cittadina di tutto rispetto già all'epoca dei veneti, molto tempo prima quindi dei romani. Ora, che accade se *Equilum/Jesolo cresce fino al punto di sostituire Venezia come potenza regionale? Il problema di *Equilum è lo stesso delle altre cittadine vicine, l'interramento progressivo del proprio porto Quale fortuna avrà dunque una potenza non marittima ma terrestre nell'entroterra veneto? E come cambieranno la storia del Veneto e quella dell'Italia? (questa è di Enrico Pizzo)

Le Cinque Repubbliche Marinare. Ravenna, come Venezia, andò molto vicina ad essere una Repubblica Marinara in piena regola; ma la discesa in Italia dei longobardi, quella dei franchi e la donazione al papato contribuirono a sminuirne il potere. Ma se la Pentapoli resta bizantina e questa città riesce a mantenere una certa indipendenza grazie ai rapporti con Bisanzio, proprio come fece Venezia? Ravenna aveva ben due porti nel medioevo: uno era alla foce del Bedesis, mentre l'altro era il Candiano: non quello odierno, costruito da Papa Corsini, bensì un porto che si trovava alle foci del canale Panfilio e dei fiumi Candiano (scolo della Vallis Candiana) e Bevano. Avremo non quattro, ma ben cinque repubbliche marinare. Come cambia la storia italiana e europea? (proposta da Det0; questa è la sua proposta)

Ravenna resta capitale. Alternativa all'ucronia precedente. La presenza ingombrante di Venezia che di fatto occupa lo stesso bacino geopolitico ed è favorita rispetto alla rivale adriatica nella vicinanza con i mercati lombardi e germanici, nonché il rapido insabbiamento del porto Classe, rischiano di impedire a Ravenna di essere una repubblica marinara, tuttavia l'Arcivescovo di Ravenna era secondo solo al Papa, e basterebbe solo un po' di fortuna per permetterle di gareggiare anche con Venezia; inoltre Ravenna era il cuore del partito ghibellino e, se Federico II vivrà più a lungo e batterà i guelfi, Ravenna diventerà la grande capitale imperiale del Nord. Come cambia in questo caso la storia d'Italia? (immaginata da Dorian Gray)

Genova e Venezia scambiate. Quest'ucronia mi è venuta in mente osservando la mappa d'Italia prerivoluzione francese e accostando i diversi destini delle due Repubbliche Marinare maggiori. Appare subito netta la differenza di estensione territoriale. Venezia, che pur aveva perso le sue colonie più grandi e ricche (Eubea. Morea, Candia, Cipro) conservava comunque una grandissima fetta di Adriatico da tutte e due le sponde. Senza considerare isole e isolette greche e croate, era comunque un'estensione notevole. Anche sulla Terraferma possedeva molto: tutto il Veneto attuale, tutto il Friuli e metà della Lombardia di oggi. Al confronto Genova sfigura: aveva un'estensione persino minore alla Liguria attuale. Poniamo però che le cose vadano all'incontrario. I Longobardi si concentrano sulle isole venete che ancora si ostinano a dichiararsi bizantine e lasciano in pace la Liguria che continua a essere teoricamente bizantina, ma in pratica indipendente. Utilizzando questo POD avremo quindi Carlo Magno che lascia tutto com'è. Incamera la laguna veneta nel suo Impero ma lascia sopravvivere Genova per non inimicarsi del tutto i bizantini. Genova può prosperare e, in un secondo tempo, approfittare del disgregarsi dell'Impero Carolingio e di quello Bizantino e allungare i tentacoli. I primi passi sono un'espansione a Levante, occupando una notevole costa di territorio dell'odierna Toscana. In questo caso tarpa sul nascere le ambizioni di Pisa. Non contenta, si potrà espandere a Ponente, approfittando delle guerre intestine del Regno di Francia. Le cose non cambiano, nella logica degli effetti finali, se  i conti di Provenza si annettono Genova, o se la Dominante si "dedica" a loro (in HL lo fece diverse volte, sia con i Visconti che con gli Sforza ad esempio). In questo caso la Repubblica diventa una signoria come le altre e la sua espansione territoriale può proseguire con rinnovato vigore. Le Crociate possono proseguire come in HL, ma con risultati ancora più rilevanti. Del Regno di Provenza entrano a far parte Sardegna, Corsica, Creta e Cipro. Venezia, se anche sopravvive, deve accontentarsi di briciole. Ma, stando così le cose, è più probabile che venga fagocitata dal Patriarcato o dagli Scaligeri al più tardi nel XII secolo. Una volta entrata nella loro orbita, la sua parabola può considerarsi conclusa. Si può invece ritenere che Granada, Tangeri, le Baleari, Tunisi, le Egadi (almeno, comprendendo anche un informale controllo sul regno siciliano tutto) non siano parimenti obiettivi realizzati e /o realizzabili per una tale repubblica di Genova (pensata da Never75)

Gli Isauri d'Occidente. È risaputo che l'impero romano d'Oriente, per scacciare l'elemento barbaro che aveva ormai preso piede nell'esercito e nella corte, in particolare unni e goti, ricorse all'aiuto degli Isauri. Essi erano una popolazione che viveva sui monti Tauri e, pur essendo cittadini romani e sotto il controllo di Roma da quasi 500 anni, erano a tutti gli effetti dei barbari, vivevano di pastorizia e rapina ed erano famosi per essere guerrieri selvaggi e violentissimi. Il loro capo, Trassicodissa, prese il trono imperiale col nome di Zenone e instaurò una nuova dinastia in Oriente. Ora, ho trovato tre popolazioni che potrebbero corrispondere agli Isauri in Occidente: che cosa accade se una di queste viene chiamata, magari da Marciano o da Ezio, per dare una ripulita in Occidente? In primis, i Baschi: tutti noi li conosciamo, il loro difetto era prettamente numerico rispetto agli Isauri, ma se fossero stati di più? Oppure i Barbacini, abitanti dell'entroterra sardo, selvaggi, pagani e mai sottomessi effettivamente, tanto che nel '700 avevano ancora leggi proprie e la loro religione. Che accade se i Barbacini sono molti di più e accettano di essere trasportati a Ravenna? Ci sono anche i Bagaudi: altra popolazione formalmente barbara e dedita a saccheggi e rapine, anche qui il loro difetto fu solo nel numero... (riecco Basileus TFT)

Maggioriano/1. L'attacco contro i Vandali provato dal generale romano Maggioriano riesce, e l'impero riprende l'Africa, potendo sopravvivere più a lungo; si stabilisce una specie di duplice monarchia, di cui una stanziata a Ravenna e l'altra a Cartagine. Inoltre con il commercio di grano rinnovato i porti ricominciano a prosperare ed il commercio diventa sicuro. La disponibilità di nuovi soldati rimpolpa i ranghi dell'esercito e Maggioriano non deve più ricorrere ai mercenari. Tuttavia, una volta ripresosi dal declino, l'Impero d'occidente deve combattere una guerra contro l'Impero d'Oriente per il controllo del commercio nel Mediterraneo. Con il crollo del mercato italico, l'economia rischia di rimanere essenzialmente agricola, ma per l'esigenza di una forte flotta finisce per evolversi in una talassocrazia (prima ucronia tardoromana proposta non a caso da Maggioriano)

Maggioriano/2. Maggioriano riesce a prevalere nel 455 su Petronio Massimo e deve affrontare l'invasione vandalica a Roma. Ci sono allora due possibilità. Prima: Maggioriano, che era un buon militare, respinge i Vandali, come avrebbe fatto due anni più tardi, e salva Roma. Questo gli permette di sbarazzarsi di Ricimero e di regnare più a lungo ritardando la fine dell'impero; in futuro Maggioriano potrà prevalere sui vandali ormai indeboliti. Seconda: neanche Maggioriano può niente e viene ucciso poco prima dell'invasione. In tal modo il processo di declino dell'impero accelera ulteriormente (seconda ucronia tardoromana di  Maggioriano)

Avito. L'imperatore Avito delle Gallie resiste a Maggioriano e si mantiene sul trono: sarà il suo genero, lo scrittore Sidonio Apollinare, a succedergli. Si instaura dunque un nuovo impero delle Gallie. Avito, amico di Teodorico II, re dei Visigoti, si allea con i Goti contro i Franchi e ristabilisce una certa autorità romana nel nord delle Gallie (terza ucronia tardoromana di  Maggioriano)

L'Impero Romano-Vandalico. Dopo il sacco di Roma, con la città praticamente in pugno, Genserico decide di farla finita del tutto con l'Impero Romano facendo sposare il figlio Unerico con la principessa Eudocia e proclamando i due Augusti Imperatori. Del resto Genserico aveva una serie di fattori a suo favore: a Roma durante il Sacco non c'era più né un esercito né un imperatore (l'imbelle Petronio Massimo era stato già linciato dalla folla ancora prima dell'arrivo dei Vandali) né una classe dirigente (i pochi senatori rimasti nella ex Capitale erano arroccati nelle proprie villae). Solo il Papa avrebbe potuto offrire una minima resistenza. Genserico così trasforma davvero un'azione di pirateria e saccheggio in un'occupazione militare e di conquista vera e propria. Il Regno Vandalo, comprendente allora le vecchie Province Proconsolare e Byzacena, oltre ad un lembo di Spagna ed alle Isole maggiori del Mediterraneo Occidentale: Sicilia, Sardegna, Corsica e Baleari, arricchito dell'intera Italia Continentale, diventerà sicuramente il Regno Romano-Barbarico più forte. Una volta cessate le turbolenze e gli inevitabili massacri post-invasione, in un paio d'anni la situazione si stabilizza. Alla fine, come in seguito anche con Goti e Longobardi, la minoranza vandalica in Italia si fonde con la Romana e la assimila. Con il tempo il cattolicesimo niceno prevale sull'arianesimo, allo scopo di accaparrarsi il favore del Papa. I vantaggi per la nostra Penisola, dopo le devastazioni, ben presto prevarranno sugli svantaggi. Nonostante la relativa perdita d'importanza dell'Italia rispetto al Nordafrica (è indubbio ormai che la Capitale del rinnovato Impero rimarrà Cartagine), è indubbio che l'unione tra le due sponde del Mediterraneo, accanto all'assenza di azioni di pirateria nei nostri mari che ora non avranno più senso, farà di nuovo rifiorire le nostre città e campagne. I commerci nel Mediterraneo arricchiranno le nostre città costiere quasi come nel secolo d'oro dell'Impero. Inoltre, un Impero di queste dimensioni scoraggerà futuri tentativi di penetrazione da parte di altri sovrani barbari, e quindi ci risparmieremo sia i Goti che i Longobardi. Perfino un eventuale Giustiniano avrà i suoi timori nell'attaccare contemporaneamente Nord Africa ed Italia. Innanzitutto i Vandali avranno di nuovo una flotta efficientissima in grado di respingere anche quella Bizantina, ed inoltre nella nostra Timeline Giustiniano ebbe successo perchè affrontò separatamente avversari diversi su campi diversi (i Vandali in Africa ed i Goti in Italia), ma contro uno Stato unitario in grado di mettere in campo un esercito di pari valore avrà le sue belle gatte da pelare. L'unica incognita sarà fino a che punto l'Impero Romano-Vandalico potrà sopravvivere ai Carolingi o agli Arabi. In entrambi i casi, comunque, l'influenza vandalica resterà e sarà pregnante nella caratterizzazione politica ed ideologica della nostra Penisola anche per i secoli successivi, soprattutto riguardo alla nostra storia interna. Innanzitutto l'Italia si sentirà molto più legata al Nord Africa che al Nord Europa, e poi il nostro Sud, essendo logisticamente assai più vicino a Cartagine, la nuova capitale Imperiale, avrà la preminenza sul Nord, che invece, più lontano dai veri centri di potere, rimarrà poco più di una regione di confine. Quali conseguenze nel Medioevo e nell'Età Moderna? (una grande idea di Never75)

L'imperatore barbaro. Ardaburio Aspare, generale di origine Alano-Gotica, fu quello che si può definire il comandante in capo di tutte le forze terrestri dell'Impero romano d'Oriente. Fin dal 420 circa esercitò una grande influenza sull'Imperatore Teodosio II e, visto che a causa della sua fede Ariana non poteva aspirare alla porpora imperiale, decise di macchinare per far eleggere imperatore Marciano. Alla morte di questi il Senato offrì il trono ad Aspare, che però lo rifiutò e scelse come successore di Marciano un oscuro tribuno di una delle sue unità militari, ovvero quello che divenne Leone I il Trace, commettendo però un grave errore di calcolo: credeva che Leone fosse un ottimo candidato per diventare un fantoccio, ma invece divenne sempre più indipendente da lui e difficile da manovrare. Alla fine Leone I si alleò con gli Isaurici e nel 471 fece assassinare Aspare e suo figlio Ardaburio, ponendo nel contempo fine alla fortissima influenza germanica sulla politica dell'Impero d'Oriente. Ma cosa accadrebbe se invece Aspare accettasse la proposta del Senato? Potrebbe abbandonare l'Arianesimo per convenienza politica, riuscire grazie alla sua posizione ad assassinare Zenone e si interesserebbe attivamente e in prima persona degli affari dell'Impero d'Occidente fino alla sua morte naturale, dopo la quale gli succederebbe il figlio Ardaburio. Cosa altro succederebbe con lui alla guida dell'Impero d'Oriente? (se lo chiede Generalissimus)

Il Regno di Lundein. Fra i vari regni britanno-romani, quello con maggiori potenzialità poteva essere Lundein, incentrato sulla ricca città di Londra e esteso per buona parte della regione. Che accade se Lundein riesce a contenere i Sassoni? (se lo domanda Basileus TFT)

Il Regno di Altava. Alcuni lembi di terra in Africa occidentale riuscirono a sopravvivere ai Vandali, configurandosi come regni indipendenti di stampo romano con elementi locali (simili a quello di Siagrio). Questi regni però ebbero vita breve; l'ultimo di essi, l'Altava, fu inglobato dai bizantini. Ma se questi regni sopravvivono e si uniscono in un unico, grosso stato che fa dal Marocco alla Tunisia? (ancora Basileus TFT)

Il Regno di Lazica. L'Imerezia è stata lungamente influenzata da Roma e occupata per brevi periodi. Che accade se si viene a creare un regno misto georgiano-romano in contrapposizione a quello di Mishketa maggiormente georgiano-armeno? (sempre Basileus TFT)

I Gallo-Romani. Sotto la guida di Ecdicio e di Sidonio Apollinare l'Auvergne resiste ai Vandali e costituisce un secondo stato romano nelle Gallie, alleato a quello di Siagrio ed agli Alemanni. I Franchi avranno dunque più problemi a domare la resistenza dei Gallo-Romani (quarta ucronia tardoromana di  Maggioriano)

Siagrio Imperatore d'Oriente. Come ottenere questo risultato? Egidio viene mandato come Magister Militum non in Gallia ma in Isauria. Qui suo figlio Siagrio fa amicizia con Tarassicodissa e, una volta attuato il colpo di Stato, gli Isauri pensano che un romano come Siagrio sia più digeribile sul trono imperiale rispetto a un mezzo barbaro. Così Tarassicodissa non diventa Zenone, e rimane il "semplice" Magister Militum per Orientem. Con questa mossa ci evitiamo la rivolta di Basilisco e forse la disfatta di Capo Bon... (a quattro mani Dario Carcano e Basileus TFT)

Vandalice loqui. Anche nel Nordafrica si sviluppa una lingua romanza, il vandalico, che resiste nonostante l'islamizzazione di quelle terre. Ne consegue un Africa del nord molto più legata all'Europa, e quindi un Mediterraneo meno nettamente diviso che nella nostra timeline (made in Renato Balduzzi)

Celtic Pride. Gli Anglosassoni sono troppo pochi per germanizzare la Britannia e per impedire ai Romano-Britanni di governare, così l'Isola diviene una sorta di seconda Irlanda, con l'Eptarchia Britannica composta da Cerniu (Cornovaglia), Cymru (Galles Meridionale), Gwynedd, Leindenien (il nostro Essex e Sussex), Wyntania (Winchester e il Sussex) e altri due stati del centro e del nord, con una lingua simile alla lingua artificiale Brithenig. Quali gli effetti di questo sconquasso? (se lo chiede Homer)

Tutti per uno. Al contrario i Sassoni, una volta sbarcati in Inghilterra, invece di dividersi in sette piccoli regni (East Anglia, Essex, Kent, Mercia, Northumbria, Sussex e Wessex) creano un grande regno sassone unitario, che in poco tempo caccia i gallesi e tenta la conquista della Scozia. Dopo poco più di un secolo di lotte tutta la Gran Bretagna è piegata, e loro si possono occupare della conquista dell' Irlanda. Difficilmente i Danesi potranno conquistare un Inghilterra unita; ce la farà Guglielmo? (proposta da Camillo Cantarano)

L'ultima legione. « L'ultima armata romana », comandata da Antemio, riesce a riprendere Arles e Lione ai Goti ed ai Burgundi. La vittoria conseguita permette ad Antemio di sbarazzarsi di Ricimero, stabilendo una dinastia greca nell'impero d'occidente, limitato alla sola Italia ed al sud della Francia. Tale impero dura una cinquantina d'anni in più, ed alla morte dell'ultimo Antemio l'Italia passa pacificamente in mano dei Bizantini. Sicuramente il ruolo del papato ne esce molto ridimensionato, e si limita ad avere un primato onorifico sui colleghi. La curiosità è se e fino a che punto i Longobardi riescono a penetrare nella Penisola (viene da Maggioriano)

Nord-Ariana. Come si sviluppa la storia dei Serbi e dei Croati se prevale la lingua iranica di questi nomadi conquistatori, al posto della lingua slava delle popolazioni sedentarie ma maggioritarie? Nasce la Terra degli Iranici del Nord al posto della Jugoslavia, Terra degli Slavi del Sud? (proposta da Rivoluzionario Liberale)

Gengis Khan in anticipo. A nord della Cina, nel V secolo d.C., sorgeva il khanato di Rouran, una confederazione di tribù nomadi, che durò circa un secolo, prima di cadere per opera dei Gokturk, un popolo di origine turca. Supponiamo che tra i Rouran emerga un sovrano ambizioso e abile in battaglia, che come farà Gengis Khan coi mongoli molti secoli dopo nella HL, prende il comando del khanato e tramite una serie di guerre fonda un vasto impero euroasiatico, esteso dal mar del Giappone al Mediterraneo. Come cambia la storia? (è di Inuyasha Han'yō)

Leone I in Italia. L'imperatore bizantino Leone I, invece di mandare Giulio Nepote, gestisce personalmente ciò che rimane dell'Impero d'Occidente, anticipando così la politica di Giustiniano (Bhrg'hros ha battuto un colpo)

Barbaro e più barbaro. La (relativa) fortuna dell'Occidente fu che, nonostante le invasioni barbariche abbiano posto fine alla sua unità come entità politica, in pratica le stesse popolazioni barbare furono tanto affascinate dalla superiore cultura romana da essere loro ad adeguarsi ad essa, adottandone alla lunga, tradizioni, lingua, religione ecc. ponendo le basi dell'Europa Moderna. Ma poniamo il caso ciò non si verifichi e che i barbari, comportandosi ancora più da barbari, eliminino totalmente con la forza la cultura Romana dagli stati da essi creati. Nei paesi Mediterranei le lingue germaniche prendono il posto del latino negli Statuti e nel parlare comune, e di conseguenza anche le parlate neolatine si sviluppano su basi germaniche. Una rilevante conseguenza è che anche nel Centro e Sud America si parlano lingue tedesche. Inoltre Roma cessa di avere ogni significato anche nei secoli successivi e non viene vista da nessuno come faro di civiltà. Il Cattolicesimo resta religione minoritaria mentre è l'Arianesimo a farla da padrone. E nei tribunali i processi, anziché basarsi sul diritto Romano, si basano sugli usi e consuetudini tribali contemplando la faida ed il guidrigildo tra le principali norme da seguire (proposta da Never75)

L'ottomana. Nel Cristianesimo il numero 8 ebbe sempre un significato particolare, perchè veniva abbinato al giorno della Resurrezione. Utilizzando l'interpretazione figurale, i Padri della Chiesa avevano concluso che i 6 giorni della Creazione del Mondo corrispondevano ai giorni della permanenza di Cristo a Gerusalemme (compresa la Passione e Morte), il settimo giorno corrisponde nell'Antico Testamento al risposo di YHWH e nel Nuovo al riposo di Cristo nel sepolcro, e l'ottavo corrisponde quindi al giorno della Resurrezione e, per converso, al giorno della resurrezione finale. Per questo (tra le altre cose) la pianta dei battisteri è quasi sempre ottagonale. Oltretutto il numero 8 compare spesso nella Bibbia (le 8 Beatitudini) ed è carico di significati simbolici anche precristiani (l'infinito). Poniamo il caso, a questo punto, che si decida di cristianizzare completamente il computo del Tempo, creando una divisione del mese non in 7 giorni ma in 8: l'ottomana! Perfino i giorni della settimana cambiano nome, cristianizzandosi, e di conseguenza si devono cambiare perfino quelli dei pianeti a cui si riferiscono. Le conseguenze generali: avremo in un anno più giorni lavorativi (6 anziché 5) e forse una leggera crescita economica generale, sommata però a maggiore stress. Inoltre una divisione del tempo maggiormente "cristianizzata" troverà maggiore ostacoli ad imporsi presso popolazioni di altre religioni, creando ancora più difficoltà nella convivenza tra gli uomini (ancora Never75)

Niente immagini. Il divieto di raffigurare la persona umana e la divinità permane anche nel Cristianesimo e perdura in tutto il Medioevo. Analogamente all'Islam gli artisti europei e bizantini trovano "sfogo" nella sola architettura, trascurando alquanto pittura e scultura. Paradossalmente con la Riforma Protestante il divieto potrebbe crollare (per dispregio alla tradizione cattolica "papista") ed i migliori artisti crescere e svilupparsi nel Nord Europa. Il Rinascimento si svilupperà solo al Nord (Fiandre e Nord della Germania), ed è da lì che proverrà la maggior parte di artisti anche nei secoli successivi (sempre Never75)

Neoetruschi, Mantova ha mantenuto le proprie caratteristiche etrusche fino all'età imperiale. Mettiamo che le caratteristiche etrusche, almeno alcune, quale una certa autonomia, la presenza di una milizia locale, abbigliata come si vedono i guerrieri etruschi negli affreschi delle tombe, continuino anche durante l'età imperiale. Anzi, con l'affievolirsi dell'autorità romana, vengano ulteriormente sottolineate. Magari, la gestione degli affari interni è delegata ad un lucumone, che, ad un certo punto, si trova senza controllori. Intanto il Cristianesimo giunge anche nel mantovano. Nelle Gallie, una grossa fetta del ceto druidico si converte in massa, ponendo così le basi della Chiesa gallicana (o, per meglio dire, delle usanze e dei rituali gallicani). Per analogia, la conversione di larga parte del clero ancestrale etrusco, è la base per una "chiesa cattolica di rito etrusco". Il lucumone fa subito atto di piena, incondizionata e totale sottomissione prima a Odoacre e poi a Teodorico ed ottiene di essere lasciato relativamente in pace. Così avviene dopo l'invasione longobarda. Quali scenari si possono ipotizzare? Mantova può continuare la civiltà etrusca nel Medioevo? (un'idea del Marziano)

L'Impero d'Occidente non perde il suo imperatore. Come è noto nel 476 l'ultimo Imperatore d'Occidente Romolo Augusto (o, come viene più spesso chiamato, Augustolo) fu deposto dal Re Ostrogoto Odoacre, dopo di che scomparve dalla storia. Ma se invece gli Eruli prima e gli Ostrogoti poi decidessero di fare come gli Shogun Giapponesi, cioè tenere in vita l'Imperatore ma solo come figura simbolica? Cosa succede con la Riconquista Bizantina dell'Italia? Gli sono restituiti poteri e titoli? E se anche i Longobardi tenessero in vita l'Imperatore d'Occidente, sempre come figura simbolica? Come farebbe Carlo Magno a reclamare la carica di Sacro e Romano Imperatore con un Imperatore romano d'occidente ancora in vita? Magari si sarebbe dovuto accontentare della carica di Maggiordomo di Palazzo. E il Papa come farebbe a diventare signore temporale di Roma con un Imperatore di Roma ancora in vita, benché residente a Ravenna? E' possibile che la figura dell'Imperatore, rimasta per secoli una figura di secondo piano nella politica italiana (come accadde all'Imperatore Giapponese), riprenda ad un certo punto il potere nelle sue mani? E come cambierebbe la storia della "pars occidentalis" dell'Impero, o semplicemente dell'Italia, con una linea di sangue degli "Imperatori di Roma" che prosegue nei secoli e a cui i cittadini finirebbero per affezionarsi come i giapponesi si affezionarono al loro imperatore? La capitale resterebbe a Roma o la città più importante diverrebbe Ravenna? Se prendiamo ad esempio il Giappone, per secoli la capitale fu a Kyoto e poi gli Shogun Tougawa la spostarono a Tokyo per rendere più stretto il controllo delle province orientali del Giappone (storicamente ribelli); da noi per quanto tempo la capitale resterebbe a Ravenna? Tornerebbe mai a Roma o magari l'Imperatore verrebbe spostato a seconda del potere che prevale? Per esempio i Longobardi potrebbero convincersi che è politicamente comodo tenete l'imperatore nella loro capitale Pavia... (pensata da Federico Pozzi)

L'impero romano italiano. Alternativa alla precedente. Odoacre si proclama Imperatore d'Occidente e l'Impero Romano sopravvive sino al presente, ristretto alla sola penisola italiana (l'idea è di David169; cliccate qui per leggere lo sviluppo ideato da William Riker)

Zenone come Giustiniano. Nel 476 d.C. l'impero bizantino non intervenne in Italia perchè era impegnato nella repressione della rivolta di Basilisco, che aveva usurpato il trono di Costantinopoli. Odoacre approfittò della situazione per liquidare il rivale Oreste e relegare suo figlio Romolo, detto Augustolo, in una prigione dorata presso Napoli (di lui non si avranno più notizie). Del resto Odoacre ebbe la scaltrezza di farsi amico l'imperatore d'oriente Zenone inviandogli le insegne imperiali ed accontentandosi del titolo di Patricius Romanorum. Ma che accade se Zenone non è in tutt'altre faccende affaccendato e decide di intervenire in Italia per sloggiare Odoacre? Quest'ultimo è sbrigativamente eliminato, l'Italia entra a far parte dell'Impero Bizantino. Zenone e i suoi successori tenteranno la riconquista dell'occidente con decenni di anticipo su Giustiniano? (made in Enrica S.)

Rex Gallorum et Romanorum. Siagrio fu l'ultimo sovrano romano (o romanizzato) della Gallia, ma fu sconfitto da Clodoveo che soppresse cosi l'ultima enclave romanizzata delle Gallie. Egli fuggì presso i Visigoti che però lo consegnarono ai Franchi. Supponiamo che invece ottenga il provvidenziale aiuto dei Visigoti timorosi dei Franchi, e che riesca a sconfiggere Clodoveo. Allora i Franchi governano la parte orientale della Francia, ma l'area compresa tra la Senna e l'Oceano viene governata da un regno romano, magari anche capace (ma per questo ci vuole un intervento antifranco, magari da parte degli Unni) di resistere ai successivi tentativi di conquista. Abbiamo così una Gallia divisa in quattro zone: la Burgundia, la Franchia, la Gallia romana e quella Visigotica. Sotto i Merovingi, con i Franchi deboli e divisi, il regno gallo-romano sopravvive. L'invasione delle tribù britanniche in Armorica incontra meno resistenza; tuttavia invece di ottenere l'indipendenza si integrano nello stato gallico. I Visigoti mantengono l'Aquitania e la capitale a Tolosa, che quindi o cade in mani arabe, oppure rimane sede di un regno visigotico a nord dei Pirenei. Cosa possa corrispondere a Poitiers in questa Timeline è difficile da stabilire, senza una coalizione di tutti i re gallici può darsi che la Gallia, almeno fino alla Loira se non alla Senna, diventi una provincia del Califfato. Il regno burgundo evolverebbe in una nazione arpitana; quello visigotico, se sopravvive, in uno stato provenzale, mentre il dialetto d'oïl del regno gallo romano si evolve in un pidgin celtico-latino. Il paese dei Franchi invece diventa il centro di una nazione germanica per lingua e cultura che può rimanere ariana per parecchio tempo. Il confine linguistico germanico corre sulla Senna (proposta da Filobeche e da Basileus TFT)

Rex Iberiorum. Il Regno di Siagrio, quello dell'Armorica gallica e quello della Cornovaglia sono i pochi esempi in cui i romani riuscirono a organizzarsi e a tenere a bada i barbari anche dopo la caduta dell'Impero d'occidente. Eppure forti resistenze locali erano proseguite anche nell'Iberia, dove i romani si riunirono e posero la loro capitale a Taracco e in Africa, dove la popolazione locale resistette tenacemente all'invasione vandalica. Ma se queste accanite resistenze riescono a far desistere i barbari, inferiori di numero? Vedremo la nascita del Regno di Iberia e del Regno di Cartagine... che ne sarà di queste enclavi di cultura romana? e quali rapporti avranno con Giustiniano I? (ancora Basileus TFT)

Il Regno di Volubilis. Attorno alla ricca città di Volubilis, crocevia dei commercia fra l'Africa occidentale e l'Impero, si sviluppò un regno romano-numida in quei territori che non furono occupati dai Vandali. Non mi è ben chiaro come sia sparito questo dominio, ma mettiamo che riesca a contenere le spinte delle truppe tuareg ed imporsi come potenza della regione. Quali sviluppi lo attendono, che rapporti avrà con i Vandali? Cosa succede con Giustiniano? (sempre Basileus TFT)

Giulio Nepote/1. Ma perchè i libri di testo continuano a scrivere che l'ultimo Imperatore Romano d'Occidente fu Romolo Augustolo, detronizzato da Odoacre nel 476? L'imperatore Giulio Nepote, costretto dal generale Oreste (padre di Romolo Augustolo) e dal Senato a rifugiarsi in Dalmazia nel 474, non abdicò mai e continuò a considerarsi il legittimo Augusto d'Occidente. Dall'Illirico, che controllava direttamente, continuò ad essere de jure l'Imperatore d'Occidente (con l'avvallo e l'appoggio degli Imperatori di Costantinopoli), sia durante il predominio di Oreste in Italia, sia dopo il 476 e fino all'anno della sua morte, nel 480. Lo stesso Odoacre, magister militum per l'Italia, fino al 480 batté monete riportanti l'effigie di Giulio Nepote Augusto. È quindi a mio parere priva di fondamento la data del 476 come caduta dell'Impero Romano. Se proprio si vuole individuare una data, sarebbe più opportuno indicare il 480, dopo di che vi è in effetti una vacatio del titolo di Augusto ad occidente. Giulio Nepote comunque proprio nel 480 stava approntando una spedizione in partenza da Salona (Dalmazia) per rientrare in Italia e riprendersi anche de facto il trono mai perso de jure. Fu però ucciso dai suoi stessi collaboratori prima della partenza. Ma se Giulio Nepote non viene assassinato e il suo piano ha successo? È possibile una "restaurazione imperiale" (tra virgolette perchè tecnicamente non si sarebbe trattato di una restaurazione, dal momento che l'Impero Romano non era ancora caduto!) dell'ultima ora? (questa è di Massimiliano Paleari; ecco la sua proposta

Giulio Nepote/2. Variante minimale della precedente. Giulio Nepote non viene assassinato nel 480 ma, dopo essere stato cacciato dal trono imperiale a Ravenna, riesce a costituire uno stato illirico, come stava facendo nella nostra Timeline. I Nepoti, dapprima rappresentanti dell'imperatore d'oriente, diventano indipendenti e sopravvivono durante l'Alto Medioevo, rendendo stabile e pacifica l'area illirica ed instaurando rapporti amichevoli con gli Ostrogoti. Come reagirà un simile regno alla spinta espansionistica sotto Giustiniano? Sopravvivrà all'espansione dei Longobardi? Infine, per concludere, Venezia non si svilupperà mai, avendo un potere forte nelle immediate vicinanze. Il dominio del Mediterraneo sarà dunque lasciato a Genova (avanzata da Maggioriano)

Giulio Nepote/3. Nel 480, quando Odoacre appoggiò la ribellione del generale Ilo in Dalmazia, Zenone inviò i Rugi contro di lui, ma gli Eruli riuscirono a prevalere. Se invece Zenone riesce a tenere in vita Giulio Nepote e a farlo combattere al fianco dei Rugi, 6.000 uomini probabilmente faranno la differenza e Giulio tornerà a capo dell'Impero d'Occidente, di fatto vassallo di Bisanzio, sovrano di uno stato con una componente latino-rugia. Inoltre, senza il massiccio supporto dei Rugi agli Ostrogoti tra il 481 e il 487, gli Ostrogoti non saranno abbastanza forti da minacciare Bisanzio e probabilmente verranno assorbiti dai Gepidi o dai Longobardi (questa invece è di Basileus TFT)

Ovida. Giulio Nepote, ultimo imperatore romano "de jure" e governatore di Dalmazia, protetto sia da Bisanzio che da Odoacre, fu assassinato nel 481 dal suo generale Ovida, e questo diede ad Odoacre il casus belli per invadere ed annettere la Dalmazia. Ma se Bisanzio decide di intervenire, cogliendo l'occasione per levare di torno Odoacre? Ovida aveva un esercito forte di almeno 9000 uomini, mentre Bisanzio era la più grande macchina bellica del tempo; in più contiamo i nobili romani italici che non vedevano l'ora del ritorno di un sovrano romano che restituisse loro i propri latifondi. Odoacre viene dunque sconfitto e Ovida è nominato Imperatore d'Occidente e spedito a governare l'Italia. Chiaramente il suddetto Imperator non è che un fantoccio nelle mani bizantine,che riescono a riprendersi l'italia con parecchi anni di anticipo. Ovviamente sorge il problema di "dove mettere i Goti"; la risposta potrebbe essere assegnare loro i territori di confine dell'Impero occidentale,come la Pannonia e proprio la Dalmazia,sempre che si accontentino. In caso tutto vada bene è probabile che Bisanzio tenga l'italia completamente sotto il suo controllo fino all'Imperatore Costante II. Da lì inizierà il lento ma inarrestabile declino del controllo bizantino, con la perdita dei possedimenti italici del nord e del centro; quest'ultimo sarà ripreso da Basilio II nelle sue campagne italiche. L'arrivo dei normanni porrà fine a tutto, ma come apparirà un'Italia con fortissime influenze bizantine? E che ne sarà di Venezia se sarà tenuta stretta da Bisanzio almeno fino al 900? (se lo chiede ancora Basileus TFT)

Zenone. Zenone non promulga l'Henotikon, un editto inteso a conciliare monofisismo e ortodossia cristiana, che nella nostra Timeline non risolse le discordie. L'imperatore si riconcilia con papa Felice II. Possibili importanti variazioni nella storia d'Italia e in quella dei rapporti tra papato e Costantinopoli (questa invece è di William Riker)

Sopravvivenza dell'impero bizantino. Nel 493 d.C. il re degli Sciri Odoacre non si arrende a Teodorico, ma continua a resistergli a Ravenna. La guerra si trascina stancamente senza né vinti né vincitori. Di tutto questo approfitta l'imperatore d'Oriente Anastasio che, allestito un grande esercito e contando sull'inimicizia dei due sovrani Barbari, cala in Italia e dopo una non troppo lunga battaglia si libera di entrambi i contendenti. L'Italia viene quindi annessa di nuovo all'impero d'Oriente un quarantennio prima di quando avvenne in realtà e ciò da modo ai Bizantini di consolidare meglio la nuova conquista (l'Italia viene anch'essa tutta ripartita in temi). Con gli anni successivi la presenza dei soldati Bizantini viene notevolmente accresciuta nella Penisola (vengono annesse anche Illiria, Dalmazia e Sardegna) e con Giustiniano Ravenna diventa di nuovo capitale dell'Impero. La compagine Bizantina regge all'urto dei Longobardi i quali, non riuscendo a sfondare in Italia, ci provano con la Francia. Giustiniano stringe un accordo col re dei Franchi che gli permette non solo di cacciare definitivamente i Longobardi ma addirittura di espandersi verso la Burgundia e la Provenza. In pratica l'Impero Romano è quasi tutto riunificato tranne il regno dei Franchi e parte di quello Visigoto. Tra l'altro con un'Italia riconquistata quasi subito anche l'Impero Bizantino non assume caratteri marcatamente greco-orientali, ma diventa piuttosto un mix di culture in cui la Romana e la Greca si fondono perfettamente. In seguito all'attacco arabo Palestina ed Egitto vengono perse ma Asia Minore, Grecia, Sicilia, Illiria e Italia resistono e per secoli queste saranno la compagini dell'Impero. Le conseguenze principali sono molteplici. Prima: con una restaurazione dell'Impero Romano in Occidente non è più necessario il ricostituirsi dello stesso con Carlo Magno che può essere tranquillamente Re dei Franchi senza dover scendere in Italia. Seconda: l'Impero Bizantino è fortemente accentratore, e con il proprio fulcro di potere proprio in Italia è praticamente impossibile poter pensare alla nascita dei Comuni. Ciò potrebbe rivelarsi alla lunga anche uno svantaggio: senza la varietà culturale e politica che contraddistingue l'Italia forse non avremmo nemmeno un Rinascimento, e l'Arte Italiana sarebbe ferma al '300 o giù di là. Terza: il Papa non acquisisce quell'autonomia e quel potere che lo caratterizzeranno nel Medioevo, anche perché in questo caso non potrà godere di nessun potere temporale, ma al pari del patriarca di Costantinopoli diverrà quasi un funzionario del Basileus. Non si avrà lo scisma tra ortodossi e cattolici. Senza un potere temporale del papa così forte contro cui scagliarsi, in futuro non reputo possibile nemmeno una Riforma Protestante. Quarta: anche con la possibile (ma certo non inevitabile) caduta di Costantinopoli nel XV secolo sotto i Turchi, l'Impero Bizantino sopravvivrebbe comunque in Italia (geniale proposta di Never75)

Sukhra Re dei Re. Nel 493 il generale Sukhra riesce a sconfiggere Kavad I e finisce per appropriarsi a tutti gli effetti del trono sasanide. Cosroe, figlio di Kavad, riesce a fuggire e diventa re di un piccolo stato persiano in Beluchistan, ma è una marionetta in mano agli Unni Bianchi. Come cambia la storia del medioriente con Sukhra sul trono? Giustiniano, trovandosi in futuro un impero meno unito con mazdakiti nemici della corona, marcerà su Ctesifonte, portando i confini imperiali ben più ad oriente? (se lo chiede Giorgio C. Beatrico)

I Franchi pagani. La regina Clotilde nel 496 non riesce a convertire il marito Childerico I, re dei Franchi, al Cattolicesimo. Pertanto tale popolazione rimane in prevalenza pagana con qualche “isola” ariana. Il Cattolicesimo fatica così molto di più ad imporsi. Senza l’appoggio formale della Chiesa i Pipinidi faticano molto di più ad emergere. In Italia senza l’apporto franco si affermano invece maggiormente i Longobardi, e la lotta per il predominio nella Penisola si svolge solo tra loro e Bisanzio (chi? Ma ovviamente Never75!)

L'altro Teodorico. Teodorico Strabone era un capo dei Goti di Tracia e sino al 480 d.C. svolgeva un ruolo politico e militare nell'Impero d'Oriente ben più importante di quello del suo omonimo Teodorico l'Amalo, detto il Grande dopo la conquista d'Italia. Nel 481, mentre era accampato presso Stabulum Diomedis, in Tracia, e stava cercando di domare un cavallo selvaggio, Strabone cadde su una lancia infissa davanti una tenda, morendo Teodorico l'Amalo si ritrovò quindi capo indiscusso di tutti gli Ostrogoti. Ma se Strabone non muore, con forze ridotte l'Amalo tenterà ancora di invadere l'Italia? Oppure come nel 475 deciderà di occupare la Grecia? E come cambierà la politica dei Goti di Tracia? L'Impero d'Oriente, all'epoca, sarà disposto alla formazione di un Regno Romano Germanico in Tracia ed eventualmente nell'IIlirico, con anticipazione del ruolo storico del Khanato dei Protobulgari? Una conseguenza possibile e verosimile sarebbe la germanizzazione dell'intero bacino del Danubio (ideata da Bhrg'hros)

Teodorico in oriente. L'Imperatore d'oriente Zenone dirige Teodorico e i Goti non in Italia ma in Oriente, a combattere Avari e Persiani. Teodorico avrà la forza di ritagliarsi un proprio Regno indipendente in Oriente come nella nostra Timeline fece in Italia? Ed Odoacre cosa combina in Italia? (ancora grazie a Never75)

L'America cinese. Secondo alcuni nel 499 d.C. un gruppo di monaci buddhisti cinesi guidati da Hui Shen, che cercavano una mitica terra chiamata Fusang, avrebbe raggiunto le Americhe, prima muovendo verso l'Alaska e da lì, navigando lungo le coste americane, fin nell'attuale Messico. Si tratta però poco più di una leggenda, mancando prove documentarie di tale traversata. Ora, che accade se essa avviene davvero e Shen e i suoi prendono contatto con Teotihuacan e con i Maya? (ideata da Inuyasha Han'yō)

L'Impero Eftalita. Intorno al 502 l'Imperatore d'Oriente Anastasio I riesce a far deteriorare i rapporti fra Impero Sasanide ed Eftaliti, che arrivano allo scontro diretto. Gli Unni Bianchi hanno la meglio, e travolgono e conquistano l'Impero Sasanide. Cosa succede in Asia? E all'Impero romano d'Oriente? E se in questa guerra fossero invece i Sasanidi a vincere contro gli Eftaliti e a conquistare i loro territori? (opera del grande Generalissimus)

Ostrogotia. Il Regno degli Ostrogoti in Italia fu minato alla base dai contrasti fra l'elemento Romano e quello Germanico, soprattutto perchè gli Ostrogoti erano ariani e i Latini erano cattolici. Verso la fine del suo regno, Teodorico divenne paranoico, cominciò a vedere nei cattolici una quinta colonna dell'Impero Bizantino, sospettato di volersi riprendere l'Italia, e fece uccidere i suoi collaboratori Simmaco e Boezio, oltre a far imprigionare Papa Giovanni I, che morì in carcere. Questi contrasti prepararono la strada alla Guerra Greco-Gotica, con tutti i guai che ne seguirono. Ma che accade se Teodorico, insediatosi in Italia, per scaricare l'arma che i Bizantini hanno in mano decide di convertirsi al cattolicesimo insieme a tutto il suo popolo? Il Regno Ostrogoto si trasformerà in uno stato nazionale come quelli Franco e Visigoto, e riuscirà a sopravvivere all'Alto Medioevo? (proposta da Dans e da William Riker)

Gothic Empire. Nel 508 Teodorico, re degli Ostrogoti, attacca Franchi e Burgundi spingendoli verso nord; nello stesso anno assume la reggenza del Regno dei Visigoti in nome del giovane cugino Amalarico. Nel 526, alla morte di Teodorico, i sovrani visigoti tornano al potere, ma cosa accade se Teodorico riesce a imporre il suo successore Atalarico anche come re dei visigoti? Vedremo uniti i regni gotici di Spagna e Italia e si formerà una sorta di Impero Gotico; questo riuscirà a resistere all’attacco bizantino di Giustiniano, poi approfitterà dell’appena avvenuta sconfitta dei Vandali per espandersi anche nel Nord Africa; i Longobardi devono trovarsi qualche altro posto dove andare, e quando la conversione al cattolicesimo dei goti è completa il loro re è nominato Imperatore d’Occidente (pensata da Det0)

Soissons. Nella battaglia di Soissons a vincere è Siagrio, che sottomette i Franchi di Clodoveo. Subito dopo Siagrio riconquista la Burgundia e l'Italia e si proclama di conseguenza imperatore romano d'occidente (ideata da Lord Wilmore e da Ivan Morbidelli)

Clodoveo in Italia. Durante la guerra greco-gotica, Clodoveo occupò la Liguria e buona parte dell' Italia del nord-est. Poi però si ritirò, mantenendo di quelle conquiste solo la val di Susa. Ma se invece Clodoveo decide di non ritirarsi e si tiene le sue nuove conquiste? Tenterà una conquista dell'Italia intera contro gli ostrogoti e i bizantini? il Papa con chi si schiererà? A quale regno sarà assegnata questa parte di Italia? Se la nazione francese arriverà fino al Ticino, ciò condizionerà la politica francese nel corso del II millennio. Che cosa succede all'arrivo dei Longobardi? Se saranno respinti, dove andranno? Se fanno comunque irruzione in Italia, bloccati dai Franchi, essi avranno il loro asse spostato più ad est, saranno costretti quindi ad attaccare Bisanzio togliendogli la Romagna e forse faranno Ravenna, Cesena o Urbino capitale del regno longobardo; come muta la storia d'Italia? (se lo domanda Camillo Cantarano)

La successione per primogenitura. Che accade se in Francia si instaura con un anticipo di quasi 5 secoli la successione per primogenitura su modello davidico? Se Clodoveo riesce a imporre questa idea, allora alla sua morte sarà Teodorico I a salire sul trono, mentre i suoi fratelli riceveranno terre autonome come marchesi incaricati di difendere le frontiere. La possibile successione sarebbe Clodoveo I, Teodorico I, Teodeberto I, Teodebaldo I (senza figli), la corona passa allora a Childeberto I (secondogenito di Clodoveo) e poi a Clotario I (terzogenito). Quest'ultimo inaugura il secondo ramo merovingio con Cariberto (figlio), Gontrano (fratello), Sigeberto (fratello), Childeberto II (figlio), Chilperico I (zio), Clotario II (figlio), Dagoberto (figlio), Sigerberto III, Dagoberto II (figlio)/Childeberto II l'adottato (guerra civile). Poi la corona passa ai cugini con Teodorico II, Clodoveo II (figlio), Childeberto III (fratello), Dagoberto III (figlio), Teodorico III (figlio) e Childerico III: quest'ultimo sarà in grado di resistere a Pipino il Breve? (made in Perchè no?)

The Battle of Mount Baedan. E se la battaglia del Mons Badonicus si tramutasse in disfatta per i brettoni? Come si chiamerebbe oggi il Galles? Sarebbero stati i re di Mercia a diventare i Breatwalda in pianta stabile? E durante le invasioni vichinghe, che sarebbe accaduto? (grazie a Paolo Maltagliati)

King Arthur. Re Artù ricostituisce l'Impero d'Occidente (ecco il testo di William Riker, che ringraziamo)

Le roi Arthur. Le vicende del ciclo arturiano hanno luogo in Francia e non in Britannia. In effetti i personaggi si spostano sempre via terra, senza dover attraversare il mare (la Manica). Camelot, corte di Artù, è a Nantes, in Bretagna, non nel Galles. Perceval viene da Sinadon o Scaudone, in una regione montuosa, il Waleis. Tradizionalmente viene considerata Snowdon, nel Wales (ossia il Galles); però mal si accorda con la geografia del racconto. Invece sarebbe Sidonensis (oggi Sion), capoluogo del Valais (il Vallese, detto anche Wallis e Valês) nella Svizzera francese. Il luogo dove era custodito il Graal, Munsalvaesche, apparterrebbe ad una zona dei Pirenei francesi (proposta da Edoardo Secco)

Lucio Artorio Casto. Le vicende del ciclo arturiano hanno luogo in Italia e non in Britannia. L'usurpatore Magno Massimo viene sconfitto da Teodosio ma riesce a salvare la pelle rifugiandosi presso i Goti; suo nipote Ambrosio Aureliano, inizialmente al servizio di Odoacre e con lui calato in Italia, lo sconfigge e lo uccide nella Battaglia di Monte Berico, ma muore in un'imboscata; prima di perire conficca la spada Excalibur ("Ex Caliburnis", forgiata dai Calibi), già appartenuta a Giulio Cesare, nella roccia presso l'abbazia di San Galgano, vicino a Siena. Il figlio di suo fratello, Lucio Artorio Casto, una volta cresciuto estrae la spada dalla roccia, è incoronato Rex Italiae e sconfigge il Re degli Ostrogoti Teodorico, impedendogli di invadere la penisola. Stabilita la sua residenza a Castelmartello (stessa etimologia di Camelot, oggi la sua ubicazione esatta è sconosciuta, dieci città si disputano l'onore di aver ospitato la reggia di Artorio), il sovrano inizia a cercare in ogni dove il Santo Graal, finché il suo prode cavaliere Percevalus lo rintraccia a Lanciano, dove lo trasportò Longino, il centurione che trafisse con la lancia il costato di Gesù Cristo e poi si convertì (Lanciano proprio dalla lancia di Longino trarrebbe il nome), e dove si troverebbe tuttora. Caio Mordedrio, figlio di una sorellastra di Artorio, si ribella allo zio sobillato da Costantinopoli, Artorio e Mordedrio si uccidono a vicenda nella Battaglia di Campi Bisenzio. La spada Excalibur è gettata nel lago di Garda, dove si dice dimori una fata, la Dama del Lago, mentre Lucio Artorio viene sepolto su Monte Isola, al centro del lago d'Iseo, perennemente avvolta dalle nebbie. Siccome il Rex Italiae non ha avuto prole dalla moglie Ginevra, figlia del re dei Franchi Clodoveo, della guerra di successione che si è scatenata approfitta Giustiniano per invadere l'Italia e riconquistarla. Ma ormai Lucio Artorio Casto ha già smesso di vivere nella storia, per continuare a cavalcare nella leggenda... (è di Lord Wilmore)

Impero eurasiatico dei Sasanidi. Mentre Giustiniano è impegnato a riconquistare l'Occidente e a contrastare gli Avari, i Sasanidi ne approfittano per invadere l'impero bizantino, conquistare Costantinopoli, avanzare anche in Europa e giungere fino all'Atlantico. Che accade? (proposta da Bhrg'hros)

Il Signore delle Fosse. Tra il 521 e il 525 regnò sullo Yemen Yūsuf Dhū Nuwās; secondo lo storico bizantino Giovanni di Efeso, egli si convertì all'ebraismo e iniziò una durissima persecuzione dei cristiani che abitavano nel suo regno. A Najran (oggi al-Ukhdud, in Arabia Saudita) egli avrebbe sterminato più di ventimila cristiani, gettandoli in grandi fosse e facendoli ricoprire di carboni ardenti; di qui l'epiteto con cui egli è conosciuto, "il Signore delle Fosse". Tale strage è ricordata e condannata anche nel Corano (Sura 85, 4-8). Secondo Procopio di Cesarea, Kaleb, re cristiano di Axum. non gradì la cosa, e con l'aiuto dell'Imperatore bizantino Giustino I riunì una flotta e invase lo Yemen, sconfiggendo Dhū Nuwās, che si suicidò gettandosi con il suo cavallo nel mar Rosso. Ma che accade se Yūsuf Dhū Nuwās riesce a riunificare nelle sue mani l'intera penisola arabica, e poi attacca l'Impero Sasanide e l'Impero Bizantino? (è farina del sacco del Marziano)

L'Impero Bizantino-Sasanide. Nel 524 d.C. l'Imperatore sasanide Kavad I, temendo per il proprio figlio e successore, il futuro Cosroe I, a causa dei suoi fratelli e della setta dei Mazdakiti, propose all'Imperatore bizantino Giustino I di adottarlo: Giustino inizialmente accettò la proposta, poi decise di respingerla e, nel 526, diede il via alla Guerra Iberica. Ma che accadrebbe se Giustino I adottasse Cosroe e questi gli succedesse al posto di Giustiniano alla testa di entrambi gli imperi? Quali impatti a livello mondiale potrebbe avere il suo regno, se anche egli si imbarcasse nella Restauratio Imperii? (l'ennesima pensata di Generalissimus)

Teodora? E chi è? Fu Giustino I ad abrogare nel 525 d.C. la legge che impediva ai membri della classe senatoriale di sposare donne di un ceto sociale inferiore, rendendo così possibile a suo nipote Giustiniano il matrimonio con l'attrice di mimo Teodora, che si rivelò la migliore alleata del futuro imperatore. E se invece decidesse di non accontentare il nipote? Possibile che a causa dell'assenza di una consorte come Teodora Giustiniano venga esautorato durante la Rivolta di Nika e sostituito da Ipazio? Quali le altre conseguenze dell'assenza dell'imperatrice (e a questo punto anche del suo consorte) nella storia? (di nuovo Generalissimus)

L'Accademia di Ctesifonte. Nel 529 d.C. l'Imperatore Giustiniano decretò la chiusura dell'Accademia di Atene in seguito alle proteste di alcuni gruppi Cristiani, che la vedevano come un pericolo rispetto alla supremazia morale e politica della loro religione: insegnanti e studenti erano infatti ancora in larghissima parte pagani. Un gruppo di sette filosofi, capeggiato dall'ultimo scolarca Damascio, venne invitato dall'Imperatore sasanide Kavad I a riaprire l'Accademia a Ctesifonte e continuare lì le loro attività. Riapertura che non avvenne, perché il gruppo di Neoplatonici non ritennero l'Impero Sasanide corrispondente al loro ideale, e nel 532 Cosroe I e Giustiniano si accordarono sul loro rientro in patria. I sette riportarono in patria testi greci andati perduti, come l'opera di Ipparco sulla gravità e quella di Posidonio sulle maree, ma da quel momento in poi la cultura greca, fino al Rinascimento, sarebbe stata tramandata solo dai monaci. Ma cosa accadrebbe se l'Accademia di Atene si stabilisse definitivamente in Persia e continuasse ad operare da lì? Il Neoplatonismo raggiungerà la Cina e l'India? E cosa altro? (ancora Generalissimus)

La rivolta di Nika. L'11 gennaio 532 scoppiò la rivolta di Nika, una delle tante sommosse di stampo antimperialista nell'impero bizantino. La calata degli Slavi nei Balcani avevano fatto perdere molto prestigio all'imperatore e avvantaggiato il Senato. Erano in molti quelli che chiedevano maggiori autonomie locali e più forza da parte della classe senatoria. E se l'impero torna una repubblica? (se lo chiede Basileus TFT)

I due Imperi d'Oriente. Nel 532 la rivolta di Nika riesce nell'intendo di deporre Giustiniano, che oggettivamente gestì molto male la rivolta, mostrandosi debole e titubante. Furono la fermezza dell'imperatrice Teodora e l'abilità di Narsete, oltre all'arrivo nella capitale di Belisario assieme all'esercito, a salvare la situazione. Immaginiamo quindi che Teodora non sia così ferma quando in consiglio si propone di abbandonare la capitale, e che Narsete fallisca nei tentativi di rompere l'unità dei rivoltosi. Giustiniano e Teodora abbandonano la capitale assieme alla corte, e si rifugiano prima a Nicea, e poi ad Alessandria d'Egitto, per tenere sotto controllo la provincia più ricca dell'Impero, mentre Ipazio viene proclamato imperatore dai ribelli, in virtù della sua discendenza dall'imperatore Anastasio Dicoro. Belisario quindi, al suo arrivo a Costantinopoli, non si trova le porte aperte e i ribelli radunati nell'ippodromo, pronti per essere macellati, ma una città completamente in mano ai ribelli. Belisario quindi deve mettere in atto un lungo assedio della capitale, mentre da est i sassanidi ne approfittano per invadere l'Anatolia e la Siria. Quando provano ad addentrarsi in Egitto, vengono sconfitti da Narsete e Germano Giustino alla guida di contingenti rimasti fedeli a Giustiniano. Alla fine, nel 537, lo stallo si risolve con un compromesso: Giustiniano e Ipazio si riconoscono reciprocamente la dignità imperiale, e governano l'Impero come dei pari. Ipazio da Costantinopoli, Giustiniano da Alessandria d'Egitto. Di fatto, si ha una divisione dell'Impero Romano d'Oriente: un impero Romano-Costantinopolitano, greco-latino e calcedoniano, e uno Romano-Egiziano, greco-copto e monofisita. Finché sono vivi Giustiniano e Ipazio, i due imperi collaborano senza troppi problemi, specialmente per far fronte al comune nemico persiano: Ipazio e Giustiniano erano amici, e il nipote di Anastasio Dicoro era stato acclamato imperatore suo malgrado, tanto che in HL Giustiniano, dopo la repressione della rivolta, voleva risparmiargli la vita, e fu Teodora a convincere il marito a far giustiziare Ipazio. L'Egitto si trasforma presto in uno stato nazionale di lingua copta, abbandonando il greco. Ce la farà l'Egitto indipendente, ricostituo come tale dopo 560 anni, a resistere ai Persiani prima e agli Arabi poi? (made in Dario Carcano)

L'Imperatrice Amalasunta. Amalasunta, figlia di Teodorico il Grande, tentò di romanizzare il regno degli Ostrogoti e si disinteressò largamente delle vicende dei suoi alleati Visigoti, in difficoltà di fronte all'espansione del Regno Franco. Ciò le alienò la solidarietà di una parte della nobiltà ostrogota, che riuscì a sottrarle la cura dell'educazione del figlio Atalarico, allo scopo di educarlo nella cultura germanica e non in quella grecoromana. Amalasunta reagì bandendo e successivamente facendo uccidere tre dei capi sospettati di cospirare contro il suo potere, e allo stesso tempo aprì dei negoziati con l'imperatore bizantino Giustiniano, nella prospettiva di appoggiarsi a lui per restare unica sovrana degli Ostrogoti. Secondo quella linguaccia di Procopio di Cesarea, Amalasunta avrebbe addirittura progettato di far eliminare Teodora, sposare Giustiniano e divenire Imperatrice d'Oriente. Come sappiamo non sempre Procopio è credibile, accecato dai suoi pregiudizi sulla corte bizantina. Ma che succede se questo progetto si realizza davvero ed Amalasunta sposa Giustiniano? (architettata da William Riker)

La Tuscia franca. Quando sua nipote Amalasunta fu uccisa per mano del Duca di Tuscia, il Re dei Franchi Clotario I minacciò l'invasione se non avesse ricevuto un pagamento. Teodato se la cavò inviandogli 50.000 monete d'oro. Ma che accade se il Duca di Tuscia si impunta e Clotario è costretto all'azione? (sempre Generalissimus)

La Sardegna bizantina. Con l’emanazione della costituzione "De officio praefecti praetorio Africae et de omni eiusdem dioeceseos statu", emessa il 13 aprile del 534, la Sardegna venne separata dalla Prefettura del Pretorio d'Italia ed unita a quella d'Africa diventando una provincia sottoposta a governatore, "Præses", di rango "Praesidialis" retribuito con la somma di 448 Solidi annui. Costui era affiancato da un "Dux", comandante militare che avrebbe dovuto gestire le milizie (comitatenses e limitanei) dislocate nel territorio di sua competenza. La sua retribuzione era fissata in 1582 Solidi annui, ed entrambe, quella del "Dux" e quella del "Præses", sarebbero state saldate attingendo ai fondi "ex tributis Africanae provinciae". È anche troppo evidente che questo meccanismo, che rendeva "Præses" e "Dux" in un certo senso "dipendenti" di Cartagine, sarebbe stato messo in crisi non appena il flusso dei pagamenti provenienti dall'Africa si fosse interrotto, cosa che in HL è effettivamente accaduta a partire dalla seconda metà del VII secolo, quando l'espansione araba portò al collasso dell'Esarcato ed alla conquista di Cartagine. La Sardegna rimase un pezzo di Impero separato dallo stesso, non fu unita amministrativamente né alla Sicilia né all'Esarcato d'Italia, in un certo senso abbandonata a sé stessa imparò ad autogovernarsi pur continuando a presentare formale omaggio al Basileus. Ancora nel 915 il Governatore dell'isola, "Archontem Sardaniæ", è nominato nella "De Cerimoniis Aulae Byzantinae" dopo il Patriarca di Gerusalemme ma prima del "Dux Venetiarum"  (nel 952 invece non viene più menzionata da Costantino Porfirogenito). Ma se, durante la redazione del "De officio praefecti praetorio Africae et de omni eiusdem dioeceseos statu", Giustiniano stabilisse che il salario dei funzionari amministrativi locali e dei loro dipendenti è a carico esclusivo del Tesoro Costantinopolitano? (ce lo domanda Enrico Pizzo)

Krakatoa medioevale. Pare che nell'anno 535 dopo Cristo il Krakatoa abbia subito un'esplosione ben più disastrosa di quella che avvenne due secoli fa, producendo, oltre al collasso delle civiltà indonesiane, degli effetti climatici sull'Europa. L'enorme volume di vapore acqueo immesso nell'atmosfera ha prodotto enormi nuvole stratosferiche di ghiaccio, causando la parziale distruzione dello strato di ozono. Secondo gli scienziati, l'insieme di questi fattori dovrebbe causare un iniziale raffreddamento globale dell'ordine di 5-10 gradi per circa 10-20 anni. Successivamente, invece, si ha un riscaldamento globale, a causa del vapore acqueo residuo ancora in circolo (un gas serra, non dimentichiamolo) e del calo dell'ozono. La temperatura media dell'Europa passa da circa mezzo grado in meno di quella attuale (535 e anni precedenti) a ben 3,37 gradi in meno nel 536, che diventa così l'anno più freddo di tutta la storia del nostro continente, e si attesta su livelli inferiori di circa 2 gradi per tutto il ventennio seguente. L'anomalia negativa non cessa prima del 565 d.C. Seguita, come previsto, da un forte riscaldamento: fra il 575 ed il 596 la temperatura europea si porta a livelli analoghi a quelli attuali, in alcuni anni addirittura ben al di sopra, come nel 595, probabilmente l'anno più caldo dell'era volgare. Le conseguenze dell'eruzione non sembrano cessare prima dell'inizio del VII secolo. Si tratta della più grave ed improvvisa fra tutte le variazioni climatiche degli ultimi 2000 anni. Per dare un'idea delle proporzioni, basti pensare che il 1929 (anno celebre per il terribile inverno) e il 2003 (altrettanto noto per il calore estivo) hanno presentato una anomalia rispettivamente negativa e positiva dell'ordine di mezzo grado. Senza questo sconvolgimento, niente carestie e probabilmente neppure lo sviluppo della Peste Giustinianea. Di fatto l'impero di Bisanzio è più forte ed il declino dell'economia tardo-antica è più lento. Inoltre le alluvioni che bloccano i tentativi di conquista Franchi del Nord Italia non si verificano. Conseguenze a lungo termine? (se lo chiede Lord Wilmore)

Ereditarietà del Papato. Papa Agapito I eliminò la regola introdotta da Papa Simmaco secondo la quale un Pontefice, sentendo avvicinarsi il suo ritorno alla casa del Signore, aveva la possibilità di nominare direttamente il proprio successore, rendendo quindi non necessaria una futura votazione per eleggere un nuovo Papa. Ma quali sarebbero le conseguenze per il Papato se questa norma non venisse mai abrogata? E chi potrebbe usufruirne, Alessandro VI escluso? Chi indicherebbe Ratzinger come suo successore, al momento dell'abdicazione? (una domanda postaci da Generalissimus)

Monaci Colombani. San Benedetto rimane vittima della guerra greco-gotica, oppure viene ucciso da alcuni suoi monaci gelosi (diversi tentativi sono stati stati fatti effettivamente). Di conseguenza la regola benedettina non si diffonde, ed al suo posto subentra il monachesimo irlandese di San Colombano e compagni. La differenza con quella benedettina è sia di natura “intellettuale” (gli irlandesi erano più “oranti” che “laboranti”) che concettuale. I colombani davano molto più valore alle pratiche ascetiche e di mortificazione, inoltre il loro concetto di “fondazione” era basato molto sul viaggio compiuto per mare. Avremo così fondazioni monastiche in isole sperdute del Mare del Nord o dell’Atlantico. Tale impulso missionario darà nuova linfa alle esplorazioni geografiche già dopo l’anno 1000. Anche la conquista “stabile” del territorio americano sarà anticipata di almeno un paio di secoli (ovviamente Never75)

Teodato se la fa sotto. Tra il 533 ed il 555 l'Impero Romano eseguì una serie di campagne militari volte al recupero dei territori occidentali. Mentre però Africa e Spagna richiesero pochissimo tempo e risorse all'Impero, la guerra in Italia si trascinò per 18 anni, devastando il paese. Tuttavia la guerra in Italia poteva terminare dopo soli 3 anni. Nel 537 i Goti di Re Teodato, terrorizzati dalla velocità dell'avanzata Bizantina, avevano proposto la pace a Costantinopoli. Nella proposta i Goti, fatta salva la sopravvivenza della figura del Re, accettavano il ripristino della sovranità diretta di Costantinopoli sulla penisola, impegnandosi a garantirne la difesa. In HL la proposta fu respinta, e una successiva vittoria in Dalmazia dei Goti sulle truppe imperiali fece recuperare le speranze a Teodato che cambiò idea, decidendo il proseguimento delle ostilità. Ma ipotizziamo che Giustiniano accetti. La guerra in Italia terminerebbe con 15 anni di anticipo e l'Impero potrebbe dedicarsi al ripristino dell'autorità in Gallia ed Ispania. Così la riconquista dell'Impero d'occidente viene portata a termine. Conseguenze? (proposta da Enrico Pizzo e da Enrica S.)

Che la peste (non) vi colga. La peste del 540 fu senza dubbio la peggior peste bubbonica che colpì l'umanità in epoca storica. Morì metà della popolazione dell'Europa, dell'Asia e dell'Africa. Chi ne fece più le spese furono gli stati urbanizzati, in particolare Bisanzio. Chi ne risentì poco o nulla furono invece quei gruppi di uomini della steppa o del deserto, dove l'urbanizzazione era sostanzialmente assente: Arabi, Avari, Turchi, ecc. Ma se invece la peste non arriva? L'Italia non si spopola, e ci saranno forze sufficienti per respingere l'invasione longobarda. La civiltà urbana non crolla di schianto, causando la transizione definitiva dall'età antica al Medioevo. Bisanzio non inizia la sua decadenza e può resistere meglio ai suoi nemici. La storia medioevale e moderna è tutta da riscrivere  (ideata da Basileus TFT)

La Grande Strategia dell'Impero Bizantino/2. Secondo Luttwak, Giustiniano elaborò il suo piano di ricostruzione dell'Impero perché, all'epoca, era possibile: l'Impero era florido, la Persia un pericolo relativo (fino a Cosroe II, la disputa era risolta da scaramucce sui monti armeni), i nemici deboli e docili; a farlo fallire fu solo la devastante epidemia, basti pensare all'effetto paralizzante che la Peste ebbe sulla Guerra dei Cent'anni. Sottolinea però come tali fini potessero essere raggiunti più facilmente con metodi più morbidi, senza violare cioè la prima regola del Manuale operativo bizantino (Non combattere se puoi non farlo): i Vandali erano debolissimi, il loro massacro è servito solo a sguarnire Cartagine; la nobiltà ostrogota vedeva di buon occhio una sottomissione a Giustiniano, e c'erano contatti diplomatici per negoziare l'abdicazione di Atalarico in cambio di qualche grosso latifondo. Mettiamo dunque che Giustiniano si senta più debole e agisca di conseguenza: i Vandali, sconfitti, sono assoggettati ad un tributo in grano e alla conversione; Atalarico è spedito a fare il gentiluomo di campagna in Cilicia, e Belisario schiaccia Totila con facilità. Quando Cosroe invade la Siria, i Bizantini, anche dopo la peste, hanno abbastanza uomini per fermarlo già ad Antiochia, e lo stesso accade ai musulmani, la cui fiducia si infrange sugli scudi di Costantinopoli. È anzi probabile che il credo maomettano collassi, venendo meno la certezza di vittoria assicurata dal Corano (ancora oggi la certezza della futura vittoria dell'Islam si basa su quella rapidissima conquista del Levante ad opera dei primi Quattro Califfi). Col tempo, l'esempio degli Ostrogoti potrebbe convincere anche Franchi e Visigoti: le loro aristocrazie potrebbero accettare la completa assimilazione a Costantinopoli, così come hanno fatto quelle baltiche e georgiane a Mosca. L'Impero dovrebbe però fare a questo punto i conti con un altro problema: i monofisiti egiziani e siriani non hanno mai accettato la sottomissione al credo calcedonico, neppure oggi (hanno, al massimo, accettato la protezione papale): potrebbero essere loro la causa della frattura tra Levante ed Occidente? (è di aNoNimo)

Giustiniano in oriente. Giustiniano I non si volge all'occidente ma all'oriente, conquistando l'impero Sasanide e l'Arabia. Bisanzio aveva tutto da guadagnare ad espandersi ad Oriente, eliminando il nemico persiano, che era meno organizzato, e infatti continuava a colpire nei momenti di crisi dell'Impero. Conquistando l'Oriente Bisanzio avrebbe acquisito terre ricchissime, popolose e con grandi mercati (Fars, Ctesifonte ecc), decisamente migliori rispetto alle devastate terre occidentali. Le popolazioni locali non erano tutte ostili a Bisanzio. Favorevoli alla sua venuta erano infatti i Curdi, gli Armeni, i Georgiani, gli Albanesi e gli Iberi (tutte popolazioni al tempo cristiane), nonché i cristiani della Mesopotamia e della Persia (circa il 5-10 % della popolazione). Ottenere uno sbocco ad oriente significava aprire dei commerci veloci e favorevoli con India, Cina e popolazioni etiopiche. È probabile che qualche signore d'Occidente approfitti per colpire alla spalle Bisanzio come fecero i persiani nella nostra Timeline: gli Ostrogoti, i Vandali o gli Slavi; nessuno di essi però sarebbe stato in grado di infliggere una sconfitta decisiva al nemico. Anzi potrebbe perfino accadere che Giustiniano sfrutti l'oro strappato ai persiani per comprare il sud Italia di madrelingua greca. Come prosegue la storia d'Occidente? E cosa succede quando, una cinquantina di anni dopo, arrivano gli arabi? (proposta da Basileus TFT e da William Riker)

Giustiniano a settentrione. E se Giustiniano utilizzasse le sue risorse per irrompere a nord del Danubio e liberare così Costantinopoli e i Balcani da ogni futura minaccia di invasione proveniente da quella direzione? Potrebbe sottomettere i Gepidi, gli Sclaveni, gli Anti, i Kutriguri, magari perfino i Goti di Crimea, ma che succederà quando incontrerà gli Avari? Con grande sacrificio potrebbe conquistare la Dacia fino ai Carpazi e al Feld, ma non potrebbe spingersi nelle steppe: i Romani non ne avevano la tecnologia né la convenienza politica. Però potrebbe spingere gli Unni Bianchi a spostarsi verso ovest occupando il Caucaso, per togliere ai Sasanidi ogni possibilità di portare avanti una geopolitica "occidentale". In questo modo tra l'altro toglierebbe a Cosroe il pretesto per rompere la Pace Eterna, che potrebbe durare fino alla fine del secolo. I Sasanidi avrebbero tempo fino al 581 per imporre una loro pax nomadica in Asia Centrale e per occupare il Bacino del Tarim. Se ci riescono, da quel momento Roma e Persia possono andare verso la convergenza e la fusione, se no cadrebbero nell'orbita Cinese e sarebbe Cina e Persia contro Roma (a quattro mani Generalissimus e Iacopo)

Giustiniano il Pacifico. Giustiniano decide di non riconquistare i territori a ovest ma preferisce consolidare e rendere prospero l’Impero; in questo caso l’invasione Sasanide del 540 non avviene o viene respinta dall’esercito imperiale comandato da Belisario. Il regno Goto in Italia sopravvive unito al Norico, e così il regno Vandalo nel sud della Spagna che sopravvive con Sicilia, Sardegna, Corsica e parte del Nord Africa. Nessuna slavizzazione dei Balcani, L'Impero è più forte nel mantenere un rigido controllo sul suo entroterra. Che fine fanno i Longobardi? Cercano lo stesso di penetrare in Italia? Oppure i Goti (ariani e barbari come loro) li accolgono come fratelli e le due etnie si fondono? In questo caso l'Italia passerà da essere uno stato romano-barbarico ad uno barbarico tout-court. Quel poco che è rimasto del diritto latino sparisce immediatamente. Il Papa risulta essere in minoranza: nessuno Stato della Chiesa, ed i cattolici debbono giocoforza convivere con gli ariani. Che fine fanno gli Arabi davanti ad un Impero Bizantino ancora più forte? Forse ce la fanno a conquistare quello Sasanide, ma le loro armate si fermano davanti alle porte della Siria. Egitto, Siria e Palestina restano cristiane mentre l'India viene islamizzata in anticipo (questa è di Damiano)

Pace Eterna per davvero. La distruzione di Antiochia nel 540 (e la campagna che lo precedette) segnarono la fine della Pace siglata tra Cosroe e Giustiniano otto anni prima, è preluse alla Guerra di Lazica e alle guerre stellari tra Costantinopoli e la Persia, in pratica mai più interrotte fino alla catastrofe del 637. La guerra del 540 fu un conflitto offensivo. Stando a Porfirio Cosroe fu supplicato di intervenire contro i Romani dagli ambasciatori dei Goti e degli Armeni (i diplomatici dei Goti, in particolare, sono descritti come "sacerdoti liguri", che nel linguaggio dell'epoca potrebbe benissimo voler dire che erano milanesi). Il casus belli riguardo un appezzamento di pascoli a sud di Palmyra rivendicato dai Lakhmidi alleati dei Sasanidi. In Romani, già impegnatissimi in Italia, non reagirono con rapidità, e Cosroe ne approfittò per giocare a fare il Cesare nella Siria del Nord e per distruggere una dello città più grandi e ricche della (tarda) antichità. Ma Porfirio riporta anche come negli abboccamenti tra Sasanidi e Romani che precedettero l'attacco Cosroe avesse cercato in ogni modo di evitare la guerra, addirittura offrendosi di presidiare la Porte Caspie in cambio di un indennizzo (minore della sua preda di guerra!). Anche il modo in cui lo Shah condusse la guerra testimonia della sua iniziale riluttanza ad iniziare un'escalation. L'idea che mi sono fatto è che Cosroe non fosse disposto, almeno da principio, ad accogliere completamente le richieste dei suoi alleati Goti e Armeni, e che volesse semplicemente contrattare una pace un po' più favorevole. La guerra, insomma era evitabile, è con essa erano evitabili anche le guerre del Caucaso dal 540 al 591. Sera del tutto possibile una riedizione della tregua avuta durante la dinastia Valentiniano-Teodosiana. Perché ciò avvenisse era necessario solo un minimo di arguzia in campo romano... e per questo immagino come POD che Narsete fosse nel 540 Prefetto del Pretorio d'Oriente. Così nel 540 la guerra è disinnescata. I Romani, come richiesto da Cosroe, smettono di sovvenzionare i Popoli delle Steppe e invece iniziano a sostenere economicamente i Sasanidi. Sicuro di questa pace, Giustiniano può lasciare che Belisario conquisti anche i regni di Visigoti, Svevi, Burgundi, Alemannni, Bavari, Longobardi e Gepidi. Dal canto loro i Sasanidi non sostengono più i nomadi occidentali, quindi niente Kutriguri né soprattutto Avari. Nel 581 la Cina torna unita, è come primo obiettivo ha quello di contenere se non di sopprimere i Sasanidi filoromani: il khanato dei Göktürk nasce lo stesso ma ha committenti diversi, quindi si ha ugualmente la vicenda della vittoria e poi dell'usurpazione di Bahram Chobin, e della sua sconfitta con l'aiuto di Maurizio. Vista la nuova minaccia orientale e le buone relazioni secolari, Maurizio potrebbe benissimo dividere l'impero assegnando a suo figlio Teodosio l'Occidente e a suo nipote Kavadh, figlio e erede dello Shah Cosroe II, l'Oriente (propostaci da Iacopo)

I Vandali eterni. Il Re dei Vandali Gelimero riesce a sconfiggere l'esercito sotto il comando di Belisario mandatogli contro da Giustiniano, e il Regno vandalo continua ad esistere. Cosa succede in Africa settentrionale, ammesso che i Vandali riescano a resistere anche all'espansione islamica? Oggi avremo uno stato africano di lingua germanica e religione ariana comprendente le odierne Algeria e Tunisia e candidato ad entrare nell'Unione Europea? (è di Generalissimus)

I Germani in Africa. In seguito alla sconfitta contro i bizantini, i Vandali fuggono attraverso il Sahara seguendo le piste carovaniere e si mettono al servizio dei nobili del Ghana, ottenendo territori in cui insediarsi e arricchendosi con i commerci attraverso il deserto. Li seguono anche gruppi di Visigoti e Svevi stanziati in Spagna, e in Africa Occidentale cominciano a fermarsi veri e propri regni "africano-barbarici". La cultura germanica verrà completamente assorbita o si fonderà a quella nativa? Nasceranno lingue creole con secoli di anticipo? Si diffonderà l'arianesimo? Probabilmente l'Africa Occidentale avrà legami più stretti con il Mediterraneo, quali saranno le conseguenze? (made in Pedro Felipe)

Giustiniano il Tollerante. La politica religiosa di Giustiniano non fu particolarmente oculata. Persecutore di monofisiti, nestoriani, ebrei e pagani, riuscì ad attenuare leggermente l'odio della popolazione attraverso editti in materia giuridica, ma fu sempre martellante in campo religioso. Questo gettò la base per la grandi defezioni dei tempi di Foca, mai più sanate. Ma se Giustiniano si rivela più tollerante e permette ai monofisiti di esercitare il proprio culto, non chiude il tempio di Iside a File e non impone pesanti tributi agli ebrei gerosolimitani? (ancora Basileus TFT)

I Goti Settentrionali. Giustiniano fu sul punto di interrompere la spedizione in Italia, allarmato dalla pressione degli Anti nei Balcani. Tuttavia, dando i Goti per spacciati, proseguì la sua campagna che intrattenne l'esercito romano per vent'anni. E se invece Giustiniano stipula una pace con i Goti, lasciando loro il Nord d'Italia da Ferrara in su? Bisanzio torna forte in Italia e ha uomini per i Balcani; i Goti sopravvivono in un regno più ristretto ma compatto...  (anche questa è di Basileus TFT)

Re Belisario. Belisario accetta la proposta degli Ostrogoti ed assume la corona di re d'Italia; regna da Ravenna, sconfigge Narsete e si tiene la penisola. Calano i Longobardi, ma Belisario è uno tosto, a differenza di Giustino. Li vince e li assorbe, piazzandoli diciamo nell'attuale Lombardia. Un successore di Belisario rivendica la corona imperiale d'occidente. Oppure, Belisario si tiene l'Italia ma i Longobardi conquistano il nord Italia, Belisario deve tenere il Sud, La capitale va a Napoli, più protetta di Ravenna o Roma, o meglio ancora in Sicilia, forse tiene anche il nord Africa e respinge gli Arabi che a quel punto si muovono prima verso l'India (grazie a Filobeche)

I Romano-Gotici. Germano Giustino, cugino di Giustiniano I, fu un comandante di valore, raggiungendo i gradi di magister militum praesentalis ("generale al servizio dell'imperatore"). Nel 550 Giustiniano decise di affidargli un esercito durante la Guerra Gotica: il compito del generale era quello di mettere fine alla resistenza di Totila, re dei Goti in Italia. Germano sposò Matasunta, nipote di Teodorico il Grande, re degli Ostrogoti, dando inizio ad una possibile unificazione di Romani e Goti sotto un'unica dinastia e indebolendo la posizione di Totila. Prima di muoversi contro di lui, Germano però dovette sconfiggere un'invasione di Slavi. Durante questa campagna morì improvvisamente a Serdica, oggi Sofia, forse avvelenato. Ma se non muore, sconfigge Totila e viene nominato Prefetto per l'Italia? Riuscirà ad opporsi anche all'invasione dei Longobardi? E se succedesse a Giustiniano I in qualità di Imperatore? (ancora Enrica S.)

Il Papa a Costantinopoli. Giustiniano non si limita ad imprigionare papa Vigilio, ma addirittura fa trasferire la sede del papato stesso a Costantinopoli, a tal scopo fa perfino dissotterrare e traslocare le reliquie di Pietro e Paolo dalle Basiliche Romane a Santa Sofia. In questo caso i nuovi papi sono nominati dal clero di Costantinopoli, mentre Roma è sede di patriatcato ma non preminente sugli altri. Il papa di Costantinopoli ha un potere ed un'autorità maggiore su tutta la Cristianità, ed esercita il suo amplissimo potere anche in conflitto con l'Imperatore d'Oriente, mentre in Occidente risorge ugualmente, anche se non sotto i Carolingi, un nuovo Impero Romano di cui fa parte anche tutta l'Italia Centrale, non avendo ragione d'esistere nemmeno uno Stato Pontificio. Con un potere del Vescovo di Roma così ridimensionato si verificano molto difficilmente i principali avvenimenti che spezzarono la cristianità occidentale: niente luteranesimo, né calvinismo né anglicanesimo, mentre invece le fratture (visto lo strapotere del papa di Costantinopoli) si verificano in Oriente, con il sorgere di un'infinità di Chiese Nazionali eretiche e "protestanti" in Serbia, in Russia e negli altri Paesi Slavi. Le Chiese Ortodosse Orientali così diventano nemiche e rivali tra di loro, e la Russia nell'Ottocento non ha alcun interesse a proteggere le altre nazioni Ortodosse (come Serbia, Grecia e Romania), che rimangono sotto il dominio turco e mussulmano molto più a lungo (ideata ancora da Never75)

Germano Augusto. Quando la guerra greco-gotica era alle battute finali, l'erudito romano Cassiodoro, già ministro di Teodorico, e lo storico goto Giordane, trovandosi entrambi a Costantinopoli presso la corte di Giustiniano, carezzarono l'idea di fare in modo che quest'ultimo nominasse proprio erede il giovane Germano, figlio di Giustino, cugino di Giustiniano, e di Matasunta, a sua volta figlia di Amalasunta, la sfortunata regina degli Ostrogoti la cui morte aveva scatenato la guerra greco-gotica. Essendo imparentato con la dinastia giustinianea e discendendo da Teodorico, il giovane Germano aveva tutte le caratteristiche per unire nelle sue mani le corone dei Goti e dei Greci, venendo accettato da entrambi come sovrano. La morte prematura di suo padre Giustino fece fallire il progetto, e l'arrivo dei Longobardi di Alboino cancellò le residue speranze di Cassiodoro, che decise di ritirarsi in convento per dedicarsi solo agli studi. Ora, che accade se invece il sogno si realizza, Germano diventa Augusto con un volpone come Cassiodoro in qualità di consigliere, e riesce a respingere Alboino verso le Gallie? Come cambia la storia d'Europa e d'Italia? Quest'ultima conserverà la propria unità fino al presente? (una succosa proposta di William Riker)

Antalas, re dell'Africa. Nell’aprile del 546 d.C. una coalizione di capi berberi guidata da Antalas annienta le forze del comandante bizantino, l’incapace Guntharith, sotto le mura di Cartagine; la città, stanca di guerre e del duro regime burocratico greco, accoglie i vincitori. Che accade? (Falecius ha proposto questo svolgimento)

I Falerei. Giosuè Falereo (personaggio di pura fantasia) approfitta della debolezza dell'Impero Romano d'Oriente, ne scaccia le truppe dalla Palestina e rifonda il regno d'Israele, del quale si proclama Re e Sacerdote. Costruzione del Terzo Tempio; per celebrare l'impresa vengono composti due nuovi libri biblici, detti Libri dei Falerei (un'altra invenzione di William Riker, ecco la sua stesura in puro stile "biblico")

Ve la racconto io una Storia! Intorno al 555 d.C. Cassiodoro fonda il monastero di Vivarium, il cui scopo principale era la copiatura, scrittura, conservazione e recupero dei testi antichi. Questo monastero arriverà ad ospitare una biblioteca di tutto rispetto, con testi cosmografici, filosofici, agrari e medici. Ma stavolta Cassiodoro, con un occhio di riguardo per la sua vecchia passione, la storiografia, decide di creare anche una sezione storica della biblioteca, e affida ad un gruppo di copisti e amanuensi la ricerca e la trascrizione di tutte le opere di autori classici a carattere storico ancora in circolazione. Grazie alla sua immensa opera di recupero (e ad un po' di fortuna), ancora oggi conserviamo per intero la "Storia universale" di Eforo di Cuma, tutte le opere di Teopompo di Chio, Geronimo di Cardia e Duride di Samo, gli "Annales" di Fabio Pittore e di Lucio Cincio Alimento, tutte le opere di Gaio Acilio, le "Origines" di Catone il Censore, gli "Annales maximi" di Publio Muzio Scevola, gli "Annales" di Quinto Claudio Quadrigario, Valerio Anziate, Cassio Emina ed Ennio, la monografia sulla Seconda Guerra punica di Lucio Celio Antipatro, tutte le opere di Gaio Fannio, le "Historiae" di Sallustio, l'"Ab Urbe Condita" di Tito Livio, tutte le opere di Tacito, Svetonio e Polibio, la "Bibliotheca Historica" di Diodoro Siculo, le "Antichità Romane" di Dionigi d'Alicarnasso, tutte le opere di Plinio il Vecchio, la "Storia Romana" di Cassio Dione, le "Res Gestae" di Ammiano Marcellino, e diversi breviarii come quelli di Aurelio Vittore, Festo ecc. Forse oggi sapremo anche chi sono gli autori delle "Elleniche di Ossirinco" e della "Historia Augusta"! (il solito colpo di genio di Generalissimus)

L'Italia neogreca. I Bizantini riescono a mantenere Roma ed il sud d'Italia sotto il loro dominio fino al tardo Medioevo. Nel XIII secolo l'Italia bizantina si frantuma in principati neo-greci, dando vita ad una cultura mista tra quella Latina e Greca. Il vescovo di Roma non è il capo della chiesa cristiana, ma lo è il patriarca di Costantinopoli. Nel 1453 il comando della chiesa passerà al vescovo di Roma o rimarrà comunque proprietà esclusiva del patriarca? (se lo chiede Maggioriano)

Magna Grecia Eterna. Alternativa all'ucronia precedente. Dopo la guerra gotica la popolazione dell'Italia Meridionale, soprattutto di Puglia,Calabria e Basilicata Ionica, è perlopiù greca, così nasce lentamente uno stato nazionale greco-ortodosso nel Sud d'Italia, che i Normanni non riusciranno a conquistare e che sarà tuttora indipendente. Che accade? (Homer ha battuto un colpo)

Scienza bizantina. E se lo scienziato bizantino Giovanni Filopono (490-570), il primo a sostenere che, lasciando cadere insieme corpi di diverso peso, questi raggiungono la terra contemporaneamente (esperimento mentale poi ripetuto da Galileo), inventasse la cinematica e quindi la Fisica moderna con mille anni di anticipo? (originale pensata di Enrica S.)

Dove nacquero gli déi. La superba Teotihuacán, la più grande città della Mesoamerica "dove nacquero gli déi", come recita l'etimologia del suo nome, non crolla a causa di una rivolta popolare contro la nobiltà ma, come Roma in Europa, continua ad essere il principale centro commerciale e religioso del Messico. Come cambia la storia delle civiltà precolombiane? (ce lo chiede Enrica S.)

L'impero di Tikal/1. Tikal era la principale città Maya durante l'epoca classica, una vera potenza militare e culturale, legata alla mitica Teotihuacán. Il suo sistema politico era assai avanzato, con una potente dinastia di re e di regine. Tikal aveva vassalli ovunque, controllava il commercio con i Caraibi e fondava numerose città vassalle. Però la gloria di Tikal ebbe brutalmente fine nel 562 quando un’alleanza a sorpresa delle due rivali di sempre, Calakmul e Caracol, attaccò e annientò l’esercito tikalese, uccidendo il re di Tikal (il kaloomte o Re dei Re). Inizia così un interregno di più di uno secolo prima che Tikal ritrovi la sua potenza. E se ciò non avviene? Una possibilità è la seguente: il triumvirato delle città di Tikal, Calakmul e Caracol si regge per un paio di secoli di guerra fredda o di guerra limitata. La spartizione in tre é spesso considerata come la forma di rivalità più stabile (lo dicono gli strateghi cinesi del periodo dei Tre Regni). In questa maniera il paese dei Maya non é rovinato dalle guerre e le città non sono travolte dagli emigranti e dai fuggiaschi. La popolazione cresce troppo lo stesso, ma questo permette alle tre Grandi di inviare coloni in nuove città, oggetto di rivalità e di strategia per accerchiare il nemico e contrastarne i movimenti. Così i Maya estendono il loro potere alla maggior parte dell’America centrale e forse sviluppano la navigazione per espandersi nel mar dei Caraibi. La situazione più stabile permette ai Maya di reagire al problema climatico del IX secolo e sopravvivere. La civiltà classica Maya arroccata attorno alle città-Stato sopravvive almeno fino alla Conquista spagnola, e le città Maya continuano ad esistere europeizzate. L’America centrale sarebbe più urbanizzata e la cultura Maya rimarrebbe una delle grandi culture mesoamericane (uno scenario proposto da Perchè no? sul modello dell'epoca greca classica e delle rivalità tra Atene, Sparta e Tebe)

L'impero di Tikal/2. Alternativa all'ucronia precedente: Tikal sconfigge sia Calakmul che Caracol. Il re di Tikal può proclamarsi veramente Re dei Re Maya e organizza le Città Stato sottomesse in un regno centralizzato e dominato da Tikal, dalla sua dinastia e dai suoi déi. La civiltà Maya entra in un periodo imperiale che favorisce il sviluppo della scrittura e delle grandi opere di architettura e di organizzazione economica del regno. Questa organizzazione centralizzata impedisce le guerre e uniforma le diverse città con le stesse misure, calendario, economia eccetera. L’impero Maya sopravvive alla crisi del IX secolo e può estendersi fino a minacciare la regione del Messico e diventare secoli dopo un degno rivale degli Aztechi (dopotutto la dinastia tikalese é originaria della vicina Teotihuacán). Quale sarebbe il destino dell’impero Maya unito di fronte agli Spagnoli? (questo secondo scenario di Perchè no? è modellato sulla Grecia sottomessa da Alessandro, con l'idea che l'Alessandro Maya capace di propagare la civiltà Maya nel suo oikoumene mesoamericano sia il re di Tikal, ma potrebbe essere anche un altro)

L'altro Giustino II. Quando il Praepositus Sacri Cubiculi Callinico, unico testimone della morte di Giustiniano, rese noto che l'imperatore aveva scelto come suo successore Giustino, fu costretto a specificare "il figlio di Vigilantia". Questo perché anche l'omonimo figlio di Germano Giustino, un cugino di Giustiniano, era un forte candidato alla porpora imperiale. Alcuni però pensano che Callinico abbia distorto le ultime parole di Giustiniano, così da favorire la successione di quello che era un suo alleato politico. Ma cosa succederebbe se a Giustiniano riuscisse a succedere Giustino, il figlio di Germano, considerato che questi era di tutt'altra pasta rispetto al Giustino II della nostra HL? (made in Generalissimus)

Giustino II il Grande. Giustino II, nipote e successore di Giustiniano, non si mostrò all'altezza dello zio: invece di mandare truppe in soccorso dell'Italia invasa dai Longobardi, decise di iniziare un'inutile e dispendiosa guerra contro la Persia che indebolì l'Impero, favorendo la conquista longobarda e impedendogli di reagire in modo efficace allo stanziamento nelle province balcaniche degli Slavi e degli Avari. Ma che accade se è più accorto e pensa prima all'Italia? (è di Enrica S.)

Narsete vs Alboino. Alternativa all'ucronia precedente. Dopo aver faticosamente riconquistato l'Italia ai Goti, Narsete venne lasciato a governare la provincia. Il suo governo fu molto parsimonioso e equilibrato. Ricostruì diversi villaggi e città distrutte (fra le quali Milano), riformò l'esercito imperiale, fu generoso nei confronti del popolino minuto che aveva sofferto oltre alla guerra delle forti carestie. Purtroppo la situazione finì con la morte di Giustiniano, suo figlio Giustino II mal vedeva Narsete e la sua popolarità, inoltre gli abitanti della città di Roma manifestarono risentimento verso la sua politica fiscale nella città e chiesero che fosse sostituito. Così Giustino mandò al suo posto il prefetto Longino, uomo fedele ma senza particolari doti. Quando, qualche anno dopo, i longobardi invasero l'Italia, Longino credette si trattasse di un attacco per fare razzia e poi tornare verso nord. Quando si accorse che i Longobardi erano venuti per restare era ormai troppo tardi. Il grosso del nord Italia era caduto nelle loro mani, le maggiori città resistevano agli assedi isolate e con poche truppe. Longino e i suoi generale non seppero prendere l'iniziativa e si limitarono ad assicurarsi alcune zone-chiave, lasciando il resto al suo destino, senza impegnare militarmente Longobardi. Ma se invece gli abitanti di Roma non si lamentano e Giustino lascia Narsete al suo posto? Narsete aveva decenni di esperienza nella guerra, era amato dall'esercito, aveva un'intelligenza e una abilità tattica superiore a qualunque generale in quel momento, conosceva l'Italia e i suoi abitanti. Non a caso aveva posto i quattro forti principali del suo esercito in val d'Ossola (in previsione di un attacco franco) e gli altri a Cividale del Friuli, Castelseprio e nella pianura veneta... (made in Basileus TFT)

I Longobardi in Grecia. Nel 569 Alboino, re dei Longobardi, anziché invadere l'Italia, decide di invadere la Grecia. Nei Balcani in questo caso la partita si gioca a tre: gli Arabi, che si impadroniscono di gran parte dell'Asia Minore; i Bizantini, che si tengono Bisanzio e parte del Peloponneso; e i Longobardi, che si dividono il resto della Grecia Continentale. Il tutto favorisce i Franchi di Carlomagno che possono tranquillamente annettersi la Grecia ed i Balcani, restaurando in parte l'unità dell'Impero Romano. L'Italia invece rimane omogenea, governata teoricamente da Bisanzio ma in pratica indipendente. il Papa di Roma avrà un potere ancora maggiore, che lo porterà a stabilire nei secoli successivi una vera e propria teocrazia sulla intera Penisola, contando anche sulle difficoltà intrinseche di Bisanzio. Ovviamente non mancheranno le rivolte dei Comuni italiani dopo il 1000, che però saranno combattute contro il papa-re e non contro gli Imperatori Hohenstaufen (nuova ipotesi di Never75)

L'Italia bavarese. Se i Longobardi fossero rimasti in Pannonia, quale altro popolo avrebbe potuto scendere in Italia al loro posto? I Bavari, forse? Come cambierebbe la storia con un'invasione bavarese almeno nel Nord Italia? (proposta da Leandro Sanfilippo)

Rosmunda regina d'Italia. Dopo l'assassinio di Alboino, Rosmunda viene proclamata regina dei Longobardi, sposa l'Esarca di Ravenna e riesce ad unificare l'Italia sotto il proprio scettro, fondando una dinastia greco-longobarda. Come cambia la nostra storia? Bisanzio, senza quel fronte aperto, è più preparata all' invasione araba? (proposta da Camillo Cantarano e da William Riker)

Il Periodo dei Duchi/1. Nel 574, dopo l'assassinio di Clefi, successore di Alboino, i Duchi Longobardi si rifiutarono di eleggere un re, pensando che questi avrebbe minacciato le loro autonomie feudali. Come scrisse Niccolò Machiavelli nelle sue « Istorie fiorentine », ciò « fu cagione che i Longobardi non occupassero mai tutta Italia, e che il regno loro non passasse Benevento, e che Roma, Ravenna, Cremona, Mantova, Padova, Monselice, Parma, Bologna, Faenza, Furlì, Cesena, parte si difendessero un tempo, parte non fussero mai da loro occupate ». Ma se i Duchi sono più oculati, e i Longobardi conquistano subito tutta l'Italia, espellendone i bizantini, ad eccezione forse di Venezia per la sua posizione insulare? Un regno longobardo forte e coeso potrà resistere a Carlo Magno, e assicurare l'unità politica dell'Italia attraverso il Medioevo? (questa è di Enrica S.)

Il Periodo dei Duchi/2. E ora, l'ucronia contraria. Nel 584, alla fine del cosiddetto "Periodo dei Duchi", sotto la minaccia congiunta dei Franchi e dei Bizantini, i grandi baroni feudali longobardi elessero un nuovo re nella persona di Autari, che portò avanti una politica di accentramento e di filocattolicesimo. Ma se i Duchi sono meno oculati, e si ostinano a non eleggere un sovrano che assicuri l'unità della loro nazione? I Franchi potrebbero conquistare Piemonte e Liguria, mentre il resto d'Italia potrebbe tornare interamente sotto sovranità bizantina. Con quali conseguenze sulla storia italiana? (ancora Enrica S.)

Deorham. La battaglia di Deorham (577) viene persa in modo pesante dai Sassoni. Devon e Cornovaglia rimangono brettoni molto più a lungo. Il Regno Unito comprenderà Scozia, Galles, Inghilterra, Nord Irlanda e Devon? (è di Paolo Maltagliati)

Urien. Siamo alla fine del VI secolo. Urien di Rheged non viene tradito da Morcant di Gododdin e assassinato mentre sta per distruggere definitivamente il regno di Bernicia. Re Hussa viene ucciso e suo nipote, quello che sarà il grande re ÆÞelfriÞ (unificatore di Deira e Bernicia molto prima del ben più noto Oswiu, fondatore della Northumbria e che fermerà e sconfiggerà pesantemente il regno Dal Riada al culmine della sua espansione) diviene ostaggio di Urien e passa il resto dei suoi giorni al servizio dei re di Rheged. Nel frattempo Urien annette il Gododdin e si proclama unico erede di Coel Hen. Come cambia la storia? (ancora l'esperto Paolo Maltagliati)

Due imperi bizantini. Sembra che l'Imperatore Tiberio II Costantino volesse dividere in due l'Impero Bizantino una volta passato a miglior vita. Le provincie occidentali dell'Impero, incluse Italia e Africa, sarebbero passate al genero Germano, mentre quello che sarebbe diventato l'Imperatore Maurizio avrebbe ereditato le province orientali. Come sappiamo, le sue volontà non furono rispettate, ma cosa accadrebbe se gli eventi prendessero proprio questa piega? (made in Generalissimus)

L'Impero di Avaria. Gli Avari (o Kabari) erano una popolazione di stirpe turco-altaica che rimase indietro dopo la ritirata dell'orda unna dall'Europa in seguito alla morte di Attila. Sconfitti i Gepidi, essi si stanziarono nella pianura del Danubio e del Tibisco, in cui fondarono la loro capitale fatta di tende com'è costume delle civiltà centroasiatiche, il Ring. Sotto il Kagan Bajan (565-602) gli Avari raggiunsero l'apice della loro potenza, dominando un impero di due milioni e mezzo di chilometri quadrati, che andava dal Baltico al Mar Nero e dal Danubio all'alto Volga. La loro incapacità di costruire un impero sul modello europeo e di vivere in città abbandonando il nomadismo (Avare in turco significa "vagabondo") decretò la loro fine: gli attacchi di Carlo Magno mandarono in pezzi il loro dominio, il Ring venne distrutto senza lasciarne traccia e i superstiti furono assorbiti dagli Ungari, sparendo letteralmente dalla storia. Ma supponiamo che Papa Gregorio Magno invii Sant'Agostino tra gli Avari anziché tra i Sassoni, delegando qualcun altro a ricristianizzare la Britannia. Come ha fatto nella nostra Timeline con il re del Wessex, Agostino riesce nell'impresa di convertire al cattolicesimo il Kagan Bajan assieme a tutto il suo popolo. Gregorio Magno nomina Agostino primo "episcopus Avarorum", assegnandogli la sede vescovile di Ring, che a questo punto cessa di essere una grande tendopoli pronta ad essere spostata in ogni momento, per diventare una grande città fortificata e cinta di mura. Lo stesso Gregorio invia a Bajan la corona di Re Apostolico di Avaria, e l'ex Kagan, ora imperatore, assume il nome cristiano di Stefano. Gli Avari danno vita a un impero fortissimo e pressoché inespugnabile, con il quale Carlo Magno dovrà venire a patti, magari sposando una figlia del loro sovrano. Nonostante gli inevitabili periodi di decadenza, l'impero Avaro riuscirà a resistere all'assalto degli Ungari prima e dei Mongoli poi, o andrà in pezzi lasciando campo libero agli stati slavi? O resisterà sino al presente sotto forma di uno stato che si sostituirà alla Moscovia conquistando la Russia, la Siberia e la Mongolia fino a giungere alle terre d'origine degli ex "Vagabondi"? Se sì, con quali conseguenze sulla storia d'Europa? (made in William Riker)

I Turchi frettolosi. Nell'XI secolo i Turchi si convertirono all'Islam e si spostarono dalle steppe del Turkestan al medio Oriente dove fondarono l'Impero Selgiuchide, strappando territori alla potenza araba e creando un casus belli per le Crociate poiché impedivano i pellegrinaggi in Terrasanta. Ma mettiamo caso che un'improvvisa carestia nelle steppe (che in seguito potrebbero essere occupate dai vicini Rus' Ortodossi) spinga questi popoli seminomadi a migrare in massa verso occidente già nel VI secolo, sino ad arrivare ai territori dell'Impero Bizantino (e per strada facendo razzie nell'Impero Sasanide). Mettiamo caso che l'Imperatore Giustiniano I abbia l'idea geniale di far diventare foederati questi fortissimi guerrieri. Ad essi verranno distribuite delle terre in Anatolia e verranno arruolati in massa nell'Esercito Bizantino. Sicuramente diverranno ferventi Cristiani Ortodossi (come nella nostra Timeline sono diventati ferventi Musulmani) e quando arriveranno gli Arabi difenderanno a spada tratta il "loro" impero. Magari Costantinopoli perderà lo stesso le terre africane ma manterrà gli attuali Israele, Siria e Libano (terre sacre anche ai Turchi Cristiani) nonché le terre caucasiche. Quindi l'Impero Bizantino non morirà nel 1453 perché non esisterà l'Impero Ottomano: i Turchi per allora si saranno fusi con le popolazioni anatoliche. Probabilmente nella Prima Guerra Mondiale svolgerà il ruolo dell'Impero Ottomano, e la Repubblica di Turchia ed Israele saranno molto più Europeizzate e non avverrà mai il Conflitto Arabo-Israeliano; essi potrebbero entrare nella UE già nel 1982 con la Grecia (un'idea di Kalos1597)

L'Impero Turco-Bizantino. Alternativa all'ucronia precedente. Malgrado la loro religione, i Turchi cristiani conquistano lo stesso l’impero bizantino facendo nascere un impero « bizantino-turco » sotto una dinastia turca. Il Turco verrà scritto in alfabeto greco, come cambia il resto della cultura locale? Forse i giannizzeri saranno dei bambini musulmani rapiti nel Sud e poi educati come cristiani e soldati specializzati... (questa è di Perchè no?)

L'Asia Scitica. Quale punto di divergenza (storico, non geologico) occorre individuare affinché le popolazioni turche non riescano ad impedire la continuità indoeuropea fino al bacino del Tarim? Una soluzione potrebbe essere la sopravvivenza, se non una vera resurrezione, di un conglomerato imperiale iranico-indoario che si richiama ancora in minima parte ad una matrice culturale ellenico-buddhista anche oltre le invasioni degli Unni (leggi Kidariti). Un simile stato avrebbe potuto offrire una resistenza non indifferente all'espansione turca e avrebbe potuto altresì limitare o impedire del tutto l'espansione islamica nel sub-continente indiano. Come cambierebbe la storia del mondo? (se lo chiede Paolo Maltagliati)

Il Regno di Antia. Ardagasto, re degli Anti (Sarmati slavizzati), non viene sconfitto dall'imperatore Maurizio nel 585 durante la sua incursione in Tracia, ma anzi travolge le truppe bizantine al comando di Prisco e si stanzia stabilmente in quella che è la nostra Bulgaria, sottraendola all'Impero Romano d'Oriente. Che accade all'arrivo dei Bulgari? Questi ultimi dove si stanzieranno? (l'ha immaginata Enrica S.)

Teodolinda e Azzone. Figlia del duca dei Bavari, Teodolinda era una principessa di stirpe regale, discendente per parte materna della casata longobarda maggior portatrice del "carisma" regale, i Letingi. Per suggellare l'alleanza tra Bavari e Longobardi venne data in sposa ad Autari, re dei Longobardi, asceso al trono dopo una fase di assenza di potere regio. Il Duca Azzone invece era un giovane nobile longobardo, che fu inviato in Baviera con l'ambasceria per portare in Italia la futura Regina, sino alla Basilica di Lomello, dove si sarebbero svolte le nozze. Il Duca Azzone (Herzog Azzo, in longobardo) era veramente un bel giovine e piacque molto a Teodolinda, tanto è vero che anni dopo, a una festa di corte, quando le fu chiesto chi o che cosa l'avesse veramente convinta a quelle nozze, che cambiarono le sorti d'Europa, e che cosa l'avesse spinta verso il mondo dei Longobardi, che i Bavari avevano sempre considerato come un po' selvaggi, la nobile regina rispose, con uno sguardo sognante: "Herzog Azzo!" E se Teodolinda invece fugge con Azzone e pianta in asso Autari, rifugiandosi presso i Franchi o a Roma o a Costantinopoli? Per riavere la sua consorte, Autari scatenerà una guerra globale? O Azzone farà le scarpe ad Autari e regnerà al suo posto sui Longobardi? Con quali conseguenze? (proposta da Enrica S. basandosi su un suggerimento di Liutprand)

Teodolinda in Francia. In realtà, Teodolinda per Autari era stata un ripiego: nel gioco delle alleanze, il re longobardo avrebbe preferito sposare la sorella di uno dei re dei Franchi, così da stipulare una tregua con i potenti vicini. All'ultimo momento però Autari si prese un due di picche; e così, in cerca di un alleato e di una sposa che sancisse l'accordo, nel 588 si rivolse al duca dei Bavari Garibaldo, che gli promise in sposa la sua seconda figlia Teodolinda, all'epoca diciottenne. Ma come cambia la storia se Autari sposa una principessa franca, e Teodolinda va in sposa ad uno dei re Merovingi? Dopotutto i Bavari avevano sempre considerato i Longobardi poco più che dei rozzi selvaggi, abituati a bere vino nei crani dei loro nemici uccisi. Cosa ne sarà del regno longobardo, senza la regina che fu la principale artefice della conversione di quel popolo al cattolicesimo? Quale il destino di un'Italia ancora in larga parte ariana? E ai Franchi che accade? La dinastia Merovingia, con una donna come Teodolinda a fianco, durerà più a lungo? (di nuovo Enrica S.)

Autari KO. Nel 588 il re longobardo Autari respinge un attacco da parte dei Franchi e, per contrastarli meglio, cerca un'alleanza con i Bavari, nemici storici dei Franchi, fidanzandosi con la principessa Teodolinda. Nel 590 tuttavia il re franco Childeberto gioca d'anticipo, si accorda con i duchi longobardi di Bergamo, Treviso, Parma, Reggio Emilia e Piacenza, ed attacca i Longobardi che perdono tutta l'Emilia. Autari è costretto a trincerasi a Pavia, mentre Childeberto spezza in due il regno longobardo, occupando Verona ed infilandosi nella Valle dell'Adige fino a Trento. Tuttavia il caldo, le epidemie e un'esondazione dell'Adige che quasi travolge l'esercito franco consentono ad Autari di risollevarsi e di sconfiggere ad Asti re Childelberto che, provato e deluso, si accorda con lui e ripassa le Alpi. Ma che accade se Childeberto riesce a prendere Pavia e a trarre prigioniero Autari? Fine anticipata del regno longobardo (si mantengono indipendenti solo i ducati di Spoleto e di Benevento), e i bizantini riescono a mantenere molto più a lungo le loro posizioni nel centro d'Italia; il potere temporale dei Papi non sorge, mentre il progetto di Carlo Magno si verifica con due secoli di anticipo. Però si complica ancor di più la dinastia merovingia, si allungano le lotte tra i maestri di palazzo e l'ascesa dei carolingi sarà più difficoltosa (made in William Riker; ecco una discussione tra di noi su questa tema)

Sui. La dinastia cinese dei Sui non riesce ad unificare la Cina nel VI secolo. Come accadde all'impero romano d'oriente, l'impresa di riconquistare l'impero fallisce. La Cina si spezza per sempre come accade all'Europa, nascono una serie di stati Unno-Cinesi che contendono all'Impero del Cielo il predominio (proposta da Filobeche)

Povero Agostino. Sant'Agostino di Canterbury, a causa di una tempesta, finisce il suo viaggio sul fondo del canale della Manica e non raggiunge mai l’isola di Thanet. Gli evangelizzatori inviati successivamente da Roma non avranno molto successo, per cui i Sassoni rimarranno pagani ancora per un po’. Nel frattempo i regni brittonici verranno ri-cristianizzati  dai monaci irlandesi. Nel bene o nel male, i sassoni verranno cristianizzati anche loro secondo il rito celtico, nel corso del VII secolo. Poniamo pure che tali eventi non influiscano sulla storia strettamente politica e militare dell’Inghilterra, ammettendo che i sassoni prendano il sopravvento sui regni brittonici e stabiliscano la ben nota eptarchia, con Northumbria, Mercia e Wessex nel ruolo di capofila. Si apre tutta una serie di scenari potenzialmente davvero dirompenti. Il più scontato è che al sinodo di Whitby (664) si imponga e trionfi il cristianesimo celtico su quello romano (che non ha mai avuto gran che seguito), prima in Northumbria, poi in tutta l’isola. Come reagirà Roma? si consumerà uno scisma d’occidente ancor prima di quello d’oriente? Conseguenza potrebbe anche essere che gente come Villbrord o Wynfrith saranno portatori, tra i frisoni e tra i sassoni di Germania, di un cristianesimo diverso. Avranno più successo rispetto alla nostra Timeline? E se sì, avremo l’ulteriore problema che ci saranno ulteriori regioni che sfuggono al controllo del cattolicesimo romano. Potrebbe persino darsi che in questo modo Roma si indebolisca a tal punto come fonte d’autorità da soccombere nella concorrenza con Costantinopoli (Tra l’altro, il patriarca di Costantinopoli come potrebbe considerare il cristianesimo celtico?) Ma mettiamo pure che Roma sopporti, pur con una certa dose di remore, l’anomalia celtica. Con il tempo, al pari dell’impero romano d’oriente, il rapporto tra il capo della chiesa inglese ed il breathwalda si fa sempre più stretto. Per non parlare di quando sorge il regno d’Inghilterra. I normanni quando conquistano l’isola nel 1066 non ci pensano nemmeno di imporre il rito romano, anzi, sono ben contenti di continuare questa esperienza vagamente cesaropapista. Tommaso Beckett non deve morire, le costituzioni di Clarendon non portano con sé alcuno scandalo. E arriviamo al ‘500. Enrico VIII non avrà nessun bisogno di scrivere l’atto di supremazia, perché, per certi aspetti, la supremazia lui ce l’ha già (per quanto la chiesa celtica obbedisca sempre formalmente a Roma). L’atto del 1534 è molto più simile a quello del 1054 tra Costantinopoli e Roma. Ma allora qual è in questo caso la differenza tra questa Timeline e la nostra? semplice, che la chiesa inglese per i cattolici è “scismatica” , ma non si evolve in senso protestante. Perciò, almeno per me, molto meno sangue versato per questioni di fede nelle isole britanniche. E, negli anni ’70, ‘80 e ‘90 del ‘900, il dialogo ecumenico porterà, alla fine, al ritorno della chiesa britannica all’obbedienza a Roma, nel completo rispetto dei suoi riti e delle sue autonomie, eccettuate poche frange di conservatori oltranzisti. Ma mi ronza in mente una cosa: siamo sicuri che i sassoni riescano ad avere lo stesso successo nei confronti dei regni brittonici, se il cristianesimo a cui si convertono (poi) viene proprio dai missionari provenienti da quei regni? (questa è di Paolo Maltagliati)

I Sasanidi cristianizzati. Tale condizione è molto difficile da attuare, ma non così impossibile. Tale evento molto probabilmente cambierebbe tutta la storia del mondo. Le probabilità maggiori che si verifichi è se i risultati delle vittoriose campagne di Maurizio non vengono sprecati successivamente in modo dissennato, e la dipendenza politica dei persiani verso Bisanzio aumenta sempre più. In tal caso, le armate islamiche vengono ricacciate indietro appena provano ad entrare in Mesopotamia o in Siria. L'assenza dell'Islam vorrà dire che l'impero bizantino molto probabilmente tornerà a dominare il bacino Mediterraneo, lasciando l'Europa continentale nelle mani dei Franchi. Non del tutto improbabile che nel corso del medioevo la parte latina (sostanzialmente Nord Africa, Italia e parte della penisola iberica) dell'impero arrivi a staccarsi, in modo pacifico o violento, a seconda del fiscalismo del sistema statale romeo (anche questa è di Paolo Maltagliati)

Maurizio/1. Il grande errore di Maurizio fu quello di non comprendere quanto la sua politica fiscale fosse stata eccessiva. Ma se Maurizio, con l'aiuto di consiglieri vari, riesce a dilazionare l'aumento delle tasse in un tempo più lungo (come farà Eraclio per esempio) e la rivolta di Foca non scoppia e Maurizio non viene ucciso da Foca nel 602? Egli è un abile generale, e senza la sua morte la Persia non ha motivo di muovere guerra alla Basileia, la quale può concentrarsi sull'Italia e sui Balcani, respingendo Longobardi e Slavi con secoli d'anticipo. In seguito, siccome la guerra con la Persia non è avvenuta, avrà anche la possibilità di respingere gli Arabi, perchè Maurizio è migliore di Eraclio come generale (pensata da Basileus TFT e da Filobeche; ecco la sua interessante proposta)

Maurizio/2. L'imperatore Maurizio aveva disposto che i suoi figli si dividessero la parte orientale e occidentale dell'impero, governando come due imperatori separati. La ribellione di Foca soffocò nel sangue quest'idea; ma se invece riesce? Tiberio prende tutta la parte orientale mentre Teodosio occupa l'Italia, le isole occidentali, l'Africa e alcune città spagnole, ponendo la capitale a Roma... (ancora Basileus TFT)

La Foca monaca. Il centurione Foca, prima di diventare capo dell'omonima rivolta, era stato catturato dagli Avari e usato come messaggero, nonostante tutti i suoi compagni fossero stati uccisi come rappresaglia per il non pagamento del loro riscatto da parte di Maurizio. E se il Khan uccide anche Foca? L'esercito a nord si ammutinerà comunque? Maurizio sarà destituito da Eraclio? (di nuovo Basileus TFT)

L'imperatore Germano I. Germano, senatore bizantino e stretto collaboratore di Maurizio, divenne inviso all'Imperatore quando criticò le sue politiche e quando l'esercito ribelle di Foca annunciò di volere lui sul trono. Per sfuggire all'arresto si rifugiò a Santa Sofia, ma i legionari lo catturarono comunque. In quel frangente la popolazione, che lo amava, si scagliò contro le truppe e le mise in fuga. Ricongiuntosi con Foca, Germano rifiutò la corona e morì in circostanze poco chiare un anno dopo. Non ci è dato sapere se sia stato costretto a cedere da Foca stesso, ma l'ipotesi è probabile. E se, invece, la folla acclama Germano imperatore immediatamente? Vedremo un aumento del potere senatoriale? E Foca cosa farà? (sempre Basileus TFT)

Cosroe non fa l'eroe. Cosroe II era titubante all'idea di intervenire a favore del figlio di Maurizio in una nuova guerra con i bizantini, avendo ancora in mente le sconfitte subite non molto tempo prima. Tuttavia alla fine si decise e scatenò l'ultima e devastante guerra bizantina-persiana. Ma se opta per il no? Come continuano i rapporti fra le due potenze? E quando gli arabi si devono scontrare contro una Persia nel pieno delle forze? (ennesima idea di Basileus TFT)

Il Regno di Reghed. E se Deira e Bernicia non si fossero mai unite? Il Reghed sarebbe stato forte abbastanza per creare un regno tale da resistere indipendente a lungo, non solo resistendo alle invasioni da sud e sud-ovest, ma anche alla pressione di Alba. E, soprattutto, far pendere l’ago della bilancia sulla componente “celtica” al sinodo di Whitby, ammesso che tale sinodo ci sarebbe stato. Poniamone comunque uno equivalente che ribadisca ”gli usi di Iona” (questa invece è di Paolo Maltagliati)

L'Inghilterra celto-vichinga. La Northumbria non riesce a conquistare il Rheged dopo il 616 ed i regni celtici riescono a sopravvivere più a lungo nella parte occidentale dell'Inghilterra. Al momento delle invasioni vichinghe Erik Mezzascia, dopo aver sottomesso Northumbria, East Anglia e Mercia, riesce ad avere la meglio sul Wessex e ad usare la base di potere così ottenuta per tentare la riconquista della Norvegia. In seguito i Celti riescono ad unirsi sotto una figura carismatica come Kenneth Mc Alpin, cacciano i Norreni almeno dall'Irlanda e dall'ovest britannico (Rheged, Gwynedd, Dyfed, Scozia, forse Cornovaglia) e così nasce un impero gaelo-britannico comprendente Armorica e Galizia, e dominato dalla chiesa Celtica. I Norreni si espandono ben più che nella nostra linea temporale sulle coste europee della Manica e del Mare del Nord; questo impedisce a Parigi (così come alla Sassonia) di diventare centri di potere locale. Parigi diventa la capitale di un regno anglo-normanno le cui ambizioni sono rivolte verso la Scandinavia, e quindi un impero danese di Knut allargato. In questa situazione, con la cristianità occidentale divisa e la Francia centrata sulla Provenza, nasce uno stato provenzale cataro, interessato ad espandersi a spese dei Mori di Saragozza, mentre i Celti avanzano nel nord del Portogallo. La Castiglia e la Navarra, cattoliche ma divise linguisticamente, rimangono isolate. La Reconquista è più lenta e può addirittura arrestarsi del tutto dopo la vittoria almohade di Alarcos alla fine del XII secolo. Va da sé che in questo scenario non ci saranno Crociate, né in Levante, né sul Baltico, né contro i catari. La conversione dei Vichinghi al cristianesimo sarò più lenta ed è possibile che con Knut creino una propria Chiesa, indipendente da Roma (la Svezia potrà perfino diventare ortodossa a causa dei legami con la Russia). In Germania gli imperatori sono obbligati a trasferire la sede in Italia (a Milano?) a causa della pressione vichinga; i Comuni e le Signorie si sviluppano in Germania e l'imperatore valica le Alpi per sottometterli, invano, ma con il sostegno papale. La lotta per le investiture non ci sarà o riguarderà la sola Italia. Invece di sottomettere gli Slavi nord-orientali e i Cechi, gli Ottoni conquistano Slovenia e Croazia, e forse strappano la Dalmazia ai bizantini. Conflitto forte con l'Ungheria, che fornisce sponda ai Comuni tedeschi. Difficilmente nasceranno repubbliche marinare, per l'eccessiva vicinanza dell'Impero, tranne quelle meridionali: Amalfi e Gaeta, ma forse anche dei centri in Sardegna. L'Italia meridionale resterà bizantina, mentre col tempo Amalfi assorbirà parte degli stati longobardi. I Normanni non si espanderanno lì, e la Sicilia resterà musulmana. Una Bisanzio forte senza Quarta Crociata potrà approfittare delle invasioni mongole o di quelle di Tamerlano per riconquistare l'Asia Minore. L'Impero Ottomano nascerà in Siria e Alta Mesopotamia, e la turchizzazione riguarderà la Mezzaluna Fertile, l'Iran (in parte) e l'India. Bloccata dai Greci verso ovest, la successione di ondate turche al seguito dei Mongoli penetra più profondamente in India, che risulterà unificata da una élite turco-persiana, sotto dei Moghul più forti che nella nostra linea temporale; e se queste pressioni spostassero verso sud la frontiera delle lingue dravidiche? (pensata da Falecius)

Il Tibet monoteista. Songtsen Gampo nel 617 d.C. sconfisse il regno di Zhang Zhung, fondò l'Impero del Tibet e convertì l'intera regione al buddismo. E se invece si converte al cristianesimo nestoriano, o al nascente Islam? (pensata da Enrica S.)

Eraclio/1. Anziché guidare la rivolta contro Foca, Eraclio si limita a proclamare la secessione dell'Africa. Cosroe vince facilmente, occupando la parte asiatica dell'impero, mentre slavi ed avari si spartiscono quella europea. Dinanzi ad uno stato Sasanide molto più forte, gli arabi avranno più difficoltà nella loro espansione, mentre il regno bizantino di Costantinopoli punterà ad espandersi nel Sud Italia (proposta da Filobeche)

Eraclio/2. Nel 614 l'imperatore sasanide Cosroe II Parwiz (il Conquistatore) occupò Gerusalemme e portò via la reliquia della Vera Croce come trofeo di guerra. La perdita di questa reliquia fu considerata un grave smacco per tutti i Cristiani, tanto che l’imperatore bizantino Eraclio preparò subito la controffensiva. Nel 627 egli riuscì a sconfiggere le truppe persiane a Ninive e a recuperare la reliquia, che riportò a Gerusalemme. I suoi funzionari gli accennarono l'esistenza di un Profeta dalle intenzioni aggressive in Arabia, ma Eraclio trovò inutile, impegnativa e costosa una campagna all'interno del deserto arabico per fermare sul nascere un arabo qualunque. E neanche i Persiani, impegnati a leccarsi le ferite, presero sul serio questo "profeta". Naturalmente, fra i due litiganti fu il terzo a godere. Ma se le guerre fra bizantini e persiani non avvengono, e i due popoli restano in pace e si rafforzano, essi non si indeboliscono tanto lottando fra loro, e così i successori del profeta Maometto incontreranno molta maggiore resistenza nella loro avanzata. Il Mediterraneo resterà cristiano e la Persia zoroastriana, mentre i Califfi si dedicheranno invece alla conquista dell'Africa, che diverrà il continente islamico per antonomasia. Anche l'Etiopia verrà islamizzata, e la capitale del Califfato Omayyade sarà Axum, poi sostituita da Baghdad, fondata da Al-Mansur sulla nostra isola di Zanzibar. Come si evolve l'Islam africano, più isolato rispetto al Medio Oriente nei confronti della nostra linea temporale, e con maggior influenza della tradizione tribale? (proposta da Francesco Dessolis e da William Riker)

Eraclio/3. Eraclio conduce con spietatezza la guerra con la Persia, annienta Sharbaraz in Asia minore e distrugge l'esercito persiano, poi con l'aiuto degli Alani e dei Cazari attacca il cuore della Persia. La sua vittoria presso la capitale nemica Ctesifonte è definitiva, lo Shahinshah cade prigioniero e l'impero Sasanide cessa di esistere dal giorno alla notte. Eraclio annette effettivamente la Mesopotamia Romana (cioè la Mesopotamia Traianea e non quella perduta durante la crisi del III secolo e nel IV), Ctesifonte diventa la capitale di un tema imperiale e il resto della Persia ad est dei due fiumi cade preda dell'anarchia. L'impero romano può sopravvivere esteso al Mediterraneo fino alle invasioni vichinghe; vuoi perchè più facile da attaccare, vuoi perchè i coscritti imperiali li respingono sul fiume Yarmuk, gli eserciti arabi puntano verso l'Asia, invadono la Persia e dilagano con secoli d'anticipo in India. Ne consegue la quasi totale sparizione delle religioni Buddista ed Induista, nel senso che diventano quello che è oggi il Parsismo. Eraclio ed i suoi successori possono lentamente restaurare l'impero Romano, e le successive offensive arabe saranno poco più di punture di spillo. Nel 1025 Basilio II assalta Parigi e la riduce a rovine, recupera la Francia all'impero ed assume il nome di Basilio il Francoctono. Nel 1350 Giovanni Cantacuzeno assume il titolo d'Augusto d'occidente, riporta la capitale a Roma (osannato dal poeta Francesco Petrarca), e nascono cosi due imperi romani. Il declino inarrestabile potrebbe far passare all'Egitto il ruolo guida della Romanità, mentre in occidente si svilupperebbero a cavallo tra il XV ed il XVI secolo dei regni greco-latini... (ancora Filobeche!)

Eraclio/4. Eraclio ed i suoi successori sono molto più tolleranti con gli eretici nordafricani, in larga parte ariani o monofisiti. Senza dubbio avviene uno scisma in anticipo con il papa di Roma (cosa che comunque si verificherà, anche se secoli dopo), ma in compenso le regioni del Nordafrica rimangono maggiormente fedeli al basileus. Infatti  non si potrà comprendere a fondo l'ascesa vittoriosa dell'Islam (almeno dei primi califfi) se non si considerano le divisioni religiose tra i primi cristiani: la religione (e l'esercito) del Profeta ebbe facilità a penetrare nel Nordafrica a causa dell'appoggio diretto delle popolazioni native, che vedevano nei Bizantini non solo degli invasori ma soprattutto dei persecutori. La religione di Muhammad infatti assomigliava molto di più per certi versi alla loro che non al cristianesimo romano. Così fu anche per gli Ebrei, che preferirono la Mezzaluna alla Croce. Ma se invece gli Imperatori fossero stati molto più tolleranti (un tentativo fu fatto col monotelismo), e fossero venuti maggiormente incontro alle esigenze di fede dei sudditi maghrebini? L'avanzata araba avviene stata comunque, ma in seguito le popolazioni locali (non convertite) al primo momento di crisi si ribellano agli arabi, preferendo di nuovo il basileus. Così un sovrano capace come Basilio II, anziché cercare di domare i Bulgari nei Balcani, prende in mano la situazione e sfrutta le ribellioni a suo vantaggio, recuperando almeno in parte le Province Nordafricane e Mediorientali perdute. In questo modo il declino di Bisanzio è molto più lento, e forse non avviene nemmeno. In compenso si accentuano in Europa le differenze tra Oriente ed Occidente (è venuta in mente a Never75)

Ismailio I. Nel dicembre 619 l'eunuco Eleuterio, esarca di Ravenna, si ribellò all'imperatore di Bisanzio, Eraclio, e si autoproclamò Imperatore Romano d'Occidente. Dalle monete fatte coniare dalla zecca di Ravenna da Eleuterio a suo nome durante la rivolta risulta che l'usurpatore abbia assunto il nome Ismailio. In seguito egli si recò dall'arcivescovo di Ravenna Giovanni IV per farsi incoronare ufficialmente, ma il porporato evitò di prendersi questa responsabilità (forse temendo l'ira di Eraclio nel caso che l'usurpazione fosse fallita) e consigliò, piuttosto, di recarsi a Roma per farsi incoronare dal papa: secondo lo storico Johannes Classen, si tratterebbe della « prima marcia di incoronazione a Roma della storia del mondo ». La sua avventura però fu effimera: egli fu ucciso, presso Castrum Luceoli, dai soldati rimasti fedeli all'imperatore di Bisanzio mentre cercava di raggiungere la città eterna. È l'ultima volta nella storia che si tenta di far risorgere l'Impero Romano d'Occidente. Ma se non fosse stato ucciso perché l'esercito bizantino italiano gli è fedele? Ismailio arriva a Roma forte del suo esercito e si fa incoronare dal Papa Imperatore Romano d'Occidente. Questo impero, limitato a Stato Pontificio, Emilia, Venezia, Istria, Dalmazia, Isole Ionie etc., potrà sopravvivere fino all'evo moderno? E con quali conseguenze? (pensata da Enrico Pizzo e da Andrea Carrara)

I Sasanidi eterni. Nel 621, durante una delle tante guerre bizantino-sasanidi, l'esercito dello scià era arrivato ad occupare gran parte dell' impero bizantino. Poi Eraclio I riuscì a fermare i sasanidi e rovesciò le sorti della guerra. Ma se invece i persiani vincono e affermano un potente impero che come grandezza assomiglia a quello achemenide e che non ha rivali a cui pensare? Come conseguenza l'Islam rimane circoscritto all'Arabia (l'Oman e lo Yemen erano in mano persiana), l'impero bizantino non decade, riesce a mantenere la sua potenza nei Balcani, nella nostra Tunisia e in parte della Spagna e dell'Italia, e si riavvicina all'occidente; in seguito combatterà una battaglia simile a Poitiers per salvarsi dalla minaccia dei Persiani... (questa è di Camillo Cantarano)

Eraclio/5. Ci fu un momento in cui Bisanzio, stretta da Avari, Longobardi, Berberi e Persiani fu sul momento di cedere. Eraclio, dopo le notevoli vittorie della Persia, inviò una lettera al Re persiano, ammettendo la sua superiorità e offrendo di trasformare Bisanzio in un regno cliente della Persia. In questo modo avrebbe ricevuto pacificamente i territori occupati e si sarebbe potuto concentrare ad occidente, mantenendo una certa indipendenza dalla Persia. Cosroe II, sentendo la vittoria a portata di mano, rifiutò l'offerta. Ma se invece fa meglio i suoi conti e accetta? (pensata da Basileus TFT)

Cazari ed Uighuri. Fusione tra Cazari ed Uighuri; sottomissione di Bisanzio e della Cina; Ebraismo e Buddhismo religioni universali (proposta da Bhrg'hros)

Il Grande Sole di Wogastiburg. E se i Merovingi avessero vinto a Wogastiburg? Non ci sarebbe stato grande margine per germanizzare del tutto gli slavi, ma come minimo si sarebbe potuto anticipare l'unione di Franchi, Longobardi e Alemanni di almeno un secolo, e si sarebbe potuta prevenire la slavizzazione dei Celti di Boemia e limitrofi, e dichiarare grande Slam sull'obbedienza religiosa dei bulgari (con riequilibrio a favore dell'elemento tedesco? Non necessario ma affascinante). Ciò che di fatto mette in forse conseguenze più pesanti, che altrimenti, certo, sarebbero state nell'ordine delle cose, sono la concomitante mancata sconfitta definitiva degli Avari da parte dei Bizantini per via dell'abbattimento anzi tempo di Maurizio, la perdita di influenza dei Merovingi su Turingia e Baviera e le lotte di potere dei maestri di palazzo. Premesso che io però, più che la germanizzazione di quelle regioni (o la sopravvivenza del celtico, che comunque sarebbe finito per sparire, anche se forse più lentamente) sarei propenso a pensare a una maggior sorte del Romanzo di Pannonia, visto che penso e credo che i principi cristianizzati vassalli dei Franchi avrebbero verosimilmente scelto quella come lingua alta/ecclesiastica (una trovata di Paolo Maltagliati)

Mazdakiti/1. Non l'ultimo dei motivi per i quali l'impero persiano cedette con una relativa facilità all'assalto arabo, è rappresentato dal fatto che nel secolo precedente era uscito stremato da una serie di guerre interne a base etnico-religiosa. Religione ufficiale dell'impero era lo zoroastrismo, ma tra il IV ed il VI secolo d.C., forse anche in seguito a contatti con il Mandeismo, nacque tutta una serie di sette eretiche. Le principali furono il Manicheismo ed il Mazdakismo. La prima proponeva una fuga (quanto meno ideale) dal mondo malvagio, creato dalla divinità cattiva, mentre i mazdakiti, veri e propri "Brigatisti" dell'antica Persia, parlavano di trasformare il mondo rovesciando i governi con la forza e creandone altri, che avrebbero messo in pratica la volontà della divinità positiva, basata su di un socialismo radicale, con la messa in comune dei beni e delle donne. Missionari mazdakiti convertirono a tale fede molta gente, in specie tra i gruppi etnici delle regioni nordorientali dell'Impero. Presso costoro nacquero regni mazdakiti, che realizzarono esperimenti sociali non molto diversi da quelli similari che ebbero luogo nel XVI secolo, nel corso del regno anabattista di Thomas Munzer. Non contenti di ciò, cercarono di conquistare con le armi tutto l'impero sasanide. Vennero sconfitti solo dopo decenni di lotte violente e devastanti, anche se le sollevazioni mazdakite turbarono la vita dell'Iran musulmano fin quasi alla vigilia dell'anno 1000. Ma che accade se il mazdakismo non sorge proprio o rimane un fenomeno ultra-minoritario, localizzato e solo a base dottrinale, senza tentativi di realizzazioni politiche violente, più che altro volto ad esperimenti di tipo monastico? L'impero affronta l'impatto con gli Arabi con molte energie in più. Come l'impero bixantino, anche l'impero persiano resiste per decenni o magari per secoli all'assalto arabo-islamico. Come cambia la storia del mondo? (prima ucronia zoroastriana del Marziano)

Mazdakiti/2. All'opposto, i Mazdakiti vincono e realizzano una sorta di "Unione dei regni mazdakiti sovietici" ante litteram. Prima o poi, mettono da parte la lotta alla famiglia tradizionale, concentrandosi soprattutto sull'aspetto socio-economico. A questo punto, gli Arabi si trovano di fronte un nemico di tutto rispetto ed intenzionato, non diversamente da loro, a portare avanti una "Guerra Santa", per conquistare il mondo e plasmarlo secondo la volontà di Ahura-Mazda. Si tratta di uno scontro senza esclusione di colpi da entrambe le parti. Chi soccombe? O si giunge ad un compromesso? E per la Cristianità cosa cambia, nel trovarsi di fronte un antagonista che riveste già i panni del comunismo dell'Otto-Novecento? (seconda uronia zoroastriana del Marziano)

Mazdakiti/3. Altra variazione sul tema. I Mazdakiti, vuoi sconfitti, vuoi vincenti, si insediano nella Penisola Arabica prima di Maometto e mazdakizzano le masse arabe, mandandole a conquistare la Persia, per regolare i conti dei suoi maestri con la "Chiesa" zoroastriana, lasciando relativamente in pace in un primo tempo i Bizantini. Oppure i mazdakiti, vittoriosi in Persia, esportano con le armi la loro fede in Arabia. Le tribù beduine entrano nell'orbita mazdakita e, piano piano, perdono gran parte della loro identità etnico-culturale. Come cambia la storia? (terza ucronia zoroastriana del Marziano)

Ghassanidi. Jabala VI ibn al-Ayham (632-638) fu l'ultimo sovrano del regno ghassanide, un piccolo ma florido emirato in Medio Oriente. Una tradizione islamica narra che egli si recò a Medina dal califfo Omar per convertirsi ma, vedendosi trattato non meglio di un qualsiasi beduino, se ne tornò offeso in Siria, preferendo restare cristiano. Ma se invece viene trattato meglio e non solo converte il suo popolo, ma anche la Persia, stanca di uno zoroastrismo che convince sempre di meno i suoi sudditi? Malgrado le iniziali vittorie arabe, che levano ai persiani l'Iraq occidentale, la maggioranza dello stato persiano resta in piedi per combattere contro gli arabi e rispedirli nel loro deserto. L'impero bizantino cerca di far continuare questo scontro, e approfittandone riconquista la maggior parte dei territori che aveva perduto. Con questo scontro viene velocizzata la disgregazione dell'impero islamico: si creano un emirato egizio ed uno cirenaico, oltre all califfato arabo, che comprende parte dell'Iraq e alcune zone sulla costa del mediterraneo. Bisanzio controlla l'Asia Minore, la maggior parte dell' Africa Mediterranea e le coste dell'Asia Minore. La Persia ad est conquista parte dell' India, e converte i turchi, che inizialmente diventano mercenari persiani, ma poi decidono di formarsi un loro regno autonomo. Che accade? (questa è di Camillo Cantarano)

I Cinesi in Persia. Nell'anno 651 della nostra era a Merv, nel Khorāsān, la morte di Yazadgērd III, Shāhanshāh dell'Ērānshahr, non comportò automaticamente la fine della dinastia Sassanide. I dihqān di Balkh, nel Tokhāristān, riconobbero infatti come legittimo Shāh il giovane principe Peroz. Conscio della propria debolezza militare il giovane principe cercò l'alleanza con Kao-tsung, Imperatore della dinastia Tang, ottenendo, nel 661, il riconoscimento ufficiale da parte di Chang'an ed il prestigioso titolo di Yòuwǔwèi Jīangjūn. Purtroppo la pressione Araba sul Tokhāristān restava alta ed a causa dell'enorme distanza da Chang'an arrivavano solo inviti a resistere e non battaglioni, tanto che a Peroz, verso il 674, non restò altra scelta che il trasferimento della corte e della famiglia nell'accogliente, e lontanissima, Chang'an. Ipotizziamo invece che Kao-tsung sia più preoccupato per l'espansione Araba, che solo 70 anni dopo finirà per espellere la Cina dall'Asia centrale, e ritenga prioritario per la sicurezza dell'Impero la creazione di uno stato-cuscinetto con il Califfato. Come potrebbe cambiare la Storia? (nuova pensata di Enrico Pizzo)

L’Islam africano. Prima dell'"Egira" del 622 d.C., inizio del calendario musulmano, ci fu una "Piccola Egira" nel 615, con cui Maometto fece mettere in salvo un centinaio dei suoi seguaci in Abissinia; in quel periodo la zona era cristiana, ma i profughi vennero sempre trattati col massimo rispetto. Ora immaginiamo che, invece che inviare lì solo una parte dei suoi, Maometto abbia attuato una emigrazione di massa di tutti i primi musulmani; vista l’ottima accoglienza ricevuta, e le crescenti diatribe religiose tra le varie fazioni cristiane, il profeta non ha problemi a diffondere la sua dottrina; ben presto l’islam comincia a prendere piede in tutta l’africa orientale, mentre l’Arabia rimane dominata dal politeismo. L’India, non essendo invasa dai musulmani, rimane divisa in decine di piccoli regni; l’impero cinese dei Tang, invece, rimane più solido, e l’imperatore non ha motivo di sopprimere buddismo e nestorianesimo in favore del taoismo; il nestorianesimo, essendo diffuso anche tra i mongoli, permette lo sviluppo di un’alleanza, e una successiva fusione, tra i due regni; il nestorianesimo diviene così la chiesa cristiana più diffusa, benché presente solo in Asia. L’Europa, non dovendo fare i conti con gli arabi, né successivamente coi turchi dell’impero ottomano, rimane più salda, e l’impero romano d’oriente può espandersi dalla Turchia al Sinai all’Iran, dalla Grecia alla Spagna e alla Danimarca, e che comprende anche Italia (con Sicilia, Sardegna, e Corsica), Inghilterra e Irlanda; a quel punto la capitale viene spostata a Criselios (Orleans), in Francia, dove è più al sicuro contro possibili invasioni musulmane (dall’Africa) o barbariche (steppe asiatiche); per via delle pressioni e dell’influenza bizantina, la lingua ufficiale del cristianesimo passa dal latino al greco, e persino il papa trasferisce la sua corte nella nuova capitale. Nel frattempo l’islam ha attecchito in tutto il continente africano (compreso il Madagascar); l’Arabia diventa terra si scontri tra musulmani, romani, persiani, e beduini politeisti; la zona verrà dilaniata da guerre, passando di volta in volta in mano ai diversi contendenti, per secoli; visto che il nord è bloccato dai romani, e l’est dagli arabi e dai persiani, ai musulmani non resta che cercare di espandersi a sud o ovest, oltre il mare; le possibilità sembrano migliori a ovest, così una flotta parte da Dakar, all’estremità più occidentale del continente africano, e dopo appena un paio di settimane approda all’estremità più orientale dell’America meridionale. I vichinghi, vista la rinascita dell’impero romano, hanno serie difficoltà a depredare le coste atlantiche dell’Europa, e l’uniche terre che riescono a conquistare in modo permanente sono Danimarca, Inghilterra, Irlanda e Islanda; per trovare nuove terre da razziare, sono costretti a spingersi a ovest, fino ad arrivare in America settentrionale; la presenza di una popolazione primitiva consente loro di costruire colonie stabili (questa è di MattoMatteo)

L'Islam in anticipo. Esercizio di fantastoria su una possibile anticipazione dell'invasione islamica. Maometto nasce ai tempi di Traiano e si trova davanti il possente impero romano, come si svilupperà l'invasione islamica? Oppure Maometto nasce attorno al 420 e inizia la sua avanzata durante gli ultimi giorni dell'Impero d'Occidente. O ancora, Maometto nasce ai tempi di Giustiniano e inizia la sua invasione alla fine della guerra Greco-Gotica. Come va a finire? (ce lo chiede Basileus TFT)

Un altro Islam/1. Maometto lascia la guida della comunità musulmana ad un successore da lui stesso designato, diversamente da quanto è accaduto nella nostra Timeline: niente divisione tra sunniti e sciiti . Ad oggi avremo un "papa islamico" eletto dal suo predecessore, più o meno come accadeva con gli imperatori romani nel periodo delle adozioni. Con l'espansione araba, questo "papa islamico" sarà per il Medio Oriente ciò che il papa cristiano era per l'Europa nel Medioevo, quindi la lotta tra le due religioni nelle crociate sarà ancora più accesa da entrambe le parti. Se il leader musulmano sceglie La Mecca come sua sede, l'Arabia non perderà mai la sua importanza a danno del Medio Oriente e della Turchia, e oggi avremo una Persia guidata da un monarca, dato che la Rivoluzione sciita non potrà accadere, magari occidentalizzata come è accaduto al Giappone, ed una Turchia islamica ma totalmente europeizzata. Di contro, l'Arabia sarà teocratica ed antioccidentale, ed il suo leader minaccerà di distruggere Israele esattamente come qualcuno sta facendo nella nostra Storia... (nuova ucronia islamica di Mattiopolis)

Un altro Islam/2. L'incontro dell'Islam con lo Zoroastrismo dei Sasanidi fa sì che il secondo sia influenzato dal primo: Maometto è la seconda venuta di Ahura Mazda, Allah è il nuovo nome della divinità del "Bene", nella liturgia ha una grande importanza il fuoco. Cosa accade? (pensata da Ainelif

L’Islam delle donne. Maometto ebbe molte mogli, ma solo due considerate molto importanti dai musulmani: la ricca vedova Khadija (prima moglie), la prima persona ad essere convertita e ad appoggiare il lavoro del profeta, e la giovane Aisha (terza moglie), che dopo la morte del profeta continuò il suo lavoro; anche la figlia Fatimah, avuta da Khadija, fu molto importante perché aiutò il padre dopo la morte dell’amatissima prima moglie. Alla morte di Maometto, il titolo di suo successore venne disputato tra Abu Bakr (padre di Aisha) e Alì ibn Abi Talib (cugino del profeta, e marito di sua figlia Fatimah); alcuni anni dopo la morte di Abu, avvenne una battaglia tra Alì e altri due compagni di Maometto, questi ultimi supportati e guidati da Aisha; Alì vinse la battaglia, uccidendo i due avversari e imprigionando Aisha. Ma che succede se a vincere sono Aisha e i suoi due compagni? In quel periodo le donne arabe, seppur generalmente sottomesse, possono vantare esempi eclatanti di autosufficienza ed intraprendenza; una su tutte, la stessa Khadija, che prima di sposare Maometto gestiva da sola, e con grande profitto, gli affari dell’impresa commerciale lasciatagli dal primo marito; è possibile che, vincendo contro Alì, Aisha decida di prendere in mano gli affari religiosi di Maometto, sostenuta dai due uomini che aveva guidato, entrambi tra i primi seguaci di suo marito; in questo modo la vedova diventerebbe il primo califfo donna della storia; inoltre, essendo molto versata nel Corano (lo aveva imparato a memoria) grazie alla sua vicinanza al profeta, scrive tutta una serie di commentari, necessari per dirimere una serie di quesiti sorti attorno al significato di determinati passi del libro; grazie a questi commentari, l’islam diventa molto più tollerante verso le altre religioni monoteiste, condanna le conversioni forzate e le aggressioni contro i non musulmani, le donne hanno libertà molto maggiore e non sono obbligate a coprirsi il volto, ma solo i capelli (ancora MattoMatteo)

La Guerra della Ridda. Immediatamente dopo la morte di Maometto, l'appena nominato Califfo Abu Bakr scatenò la cosiddetta "Guerra della Ridda", con la quale finì per conquistare tutta la penisola arabica, con la scusa di riportare all'ordine le varie tribù che si erano ribellate per ottenere la loro precedente libertà d'azione o avevano abiurato l'islamismo. Nel secondo caso erano incluse sia tribù che avevano accettato spontaneamente l'Islam sia tribù che si erano convertite solo grazie ad accordi con Maometto ed avevano deciso di abiurare secondo l'usanza tutta preislamica di mantenere in essere i contratti fin quando una delle due parti avesse voluto o uno dei contraenti (in questo caso Maometto) non fosse morto. Ma cosa succede se Abu Bakr perde la Guerra della Ridda? (altra ucronia islamica di Generalissimus)

La Siria resta bizantina. L'Arabo Khalid ibn al-Walid, compagno del profeta Maometto, fa parte di quella ristretta cerchia dei comandanti militari imbattuti in battaglia, e questo è esemplificato soprattutto dalla Battaglia dello Yarmuk del 636, quando sconfisse un esercito bizantino di dimensioni di molto superiori al suo. C'è da dire, però, che dovette ringraziare anche il suo califfo, 'Umar ibn al-Khaṭṭāb, per il risultato di questa battaglia: costui, saputo che l'Imperatore Eraclio I aveva intenzione di muoversi di concerto col re sassanide Yazdgard III per attaccare il Califfato dei Rashidun da due direttrici diverse e bloccare così la sua spinta espansionistica, iniziò dei colloqui di pace con l'Impero Sassanide. Yazdgard ben accolse questa richiesta di trattative, viste le pessime condizioni del suo governo, e quando Eraclio partì all'offensiva lui rimase inattivo. Khalid, grazie a questa divisione dei suoi alleati, poté sfruttare tutte le sue forze a disposizione, riuscendo, con la vittoria sullo Yarmuk, a cacciare per sempre i Bizantini dalla Siria. Tre mesi dopo, anche i Sassanidi subirono una disfatta decisiva nella Battaglia di al-Qadisiyya. Ma cosa sarebbe successo se Yazdgard III avesse rifiutato i colloqui col Califfo, avesse fatto partire la sua offensiva attraverso l'Iraq e al-Walid si fosse ritrovato sconfitto sullo Yarmuk perché a corto di truppe, distolte per far fronte alla tenaglia Bizantino-Sassanide? Davvero il mondo sarà irriconoscibile da quello moderno, come alcuni affermano? O gli Arabi ci riproveranno presto con un altro generale e un altro califfo? (sempre Generalissimus)

L'Egitto resta bizantino. In Egitto ci sono generali migliori di Teodoro e Manuele, e inoltre viene scoperto il tentativo di tradimento del Governatore Ciro. Di conseguenza il primo contingente di 4000 soldati arabi mandato a invadere l'Egitto viene sconfitto prima che possa chiedere aiuti. Cosa succede se i possedimenti africani bizantini non vengono conquistati dagli Arabi? Gli imperatori cercheranno anche di riconquistare Siria e Palestina? (ancora Generalissimus)

La Persia resta Sasanide. Il collasso dell'Impero Gupta, avvenuto verso il 470 d.C., balcanizzò l'India in una "galassia" di stati. L'alta densità di popolazione e le enormi dimensioni del subcontinente fecero sì che alcuni di questi stati successori continuassero a mantenere una dimensione e una struttura Imperiale. Tra questi sicuramente il più notevole è l'Impero Chalukya, che per circa quattro secoli controllò l'intero altopiano del Deccan oltre ad avere nell'VIII secolo un ruolo di primo piano nel respingere le prime offensive del Califfato. Ora, immaginiamo che all'indomani della battaglia di Nihavand lo Shāh Yazdgard III scelga di ritirarsi non a Merv bensì a Bauterna, nel Turan Sasanide, inviando la famiglia Imperiale a Badami, non solo per garantire loro la protezione, ma anche per sollecitare l'intervento dell'Impero Chalukya nella guerra contro il Califfato. Che accade? (farina del sacco di Enrico Pizzo)

I Russi musulmani. Maometto predica l’Islam non in Arabia ma in un'altra parte del mondo; per esempio nel Nord, nelle pianure russe. L’Islam si espande, conquista i Balcani, l’impero cazaro, le pianure eurasiatiche dove converte gli Unni, i Mongoli e i Turchi. Conquista il Caucaso e forse anche Bisanzio, il basileus ripara ad Alessandria dove nasce l’impero alessandrino. Le conseguenze sono innumerevoli (nuova ucronia islamica di Perchè no?)

I Cinesi musulmani. E se l'Islam si rivolge ad oriente? L'Africa settentrionale rimane nella Cristianità, mentre l'India, l'Indocina e parte della Cina sono travolte dall'espansione dell'Impero Arabo che, attraverso l'Indonesia, giunge persino in Australia (questa è di Renato Balduzzi)

I Franchi musulmani. Uno dei re Franchi, Clotario II o Dagoberto, litiga con il Papa per un motivo o per l’altro (c’é sempre qualcosa per cui litigare), per esempio Dagoberto voleva sposare più di una donna (era in linea con il personaggio). Il litigio peggiora e alla fine Dagoberto decide di aprire le porte alla concorrenza, inviando messaggeri a Maometto per chiedergli di inviargli uomini ad istruire la sua corte sulla sua nuova fede. Dagoberto é ben contento, ha trovato ciò che voleva, non deve più preoccuparsi di Roma, Maometto é lontano, e si potrà raccontare qualunque cosa al popolo per convertirlo. Alla fine il regno franco si converte all’Islam con il suo re. Carlo Magno diventerebbe più tardi Califfo d’Occidente? (pensata Perchè no?)

Lunga vita ad Alì. Alì vince la guerra contro Mu’awiya. Non avviene lo scisma tra sunniti e sciiti, e il califfato diventa una carica affidata solo ai discendenti più o meno diretti di Muhammad. La capitale rimane a Medina. L’impero musulmano si apre meno alle influenze greche e persiane, rimanendo un impero di uomini del deserto. Con il rischio ovvio di una ribellione nazionale durante l'VIII secolo (nella nostra Timeline é diventata la ribellione degli Abbasidi e la rivincita della parte persiana dell’impero) e della divisione anticipata dell’impero in altre dinastie musulmane o la restaurazione di Stati non musulmani: un nuovo impero persiano, uno Stato copto in Egitto, dove le conversioni sono state lentissime (questa è farina del sacco e di Perchè no? e di Det0)

Lo Yemen axumita. Il regno di Axum mantiene il controllo dello Yemen e del Sud dell'Arabia; ciò potrà influenzare le vicende legate all'espansione dell'Islam? Di sicuro i domini di Axum in Arabia saranno sopraffatti, ma questo concederà ai Sasanidi una ventina d'anni per prepararsi allo scontro (un'ulteriore ucronia islamica di Maggioriano)

La Lega della Regina. Mentre bizantini e arabi si contendevano senza esclusione di colpi il dominio dell'Esarcato d'Africa, molte tribù berbere cristiane si riunirono sotto il vessillo di una vecchia guerriera, chiamata dagli arabi Kahina (la maga o la strega). Si trattava delle tribù berbere dell'entroterra algerino e tunisino, tradizionalmente ostili a Bisanzio ma cristiani e lungamente influenzati dal mondo romano: di fatto erano i discendenti di quelle tribù cristiane che a loro volto non avevano accettato il dominio dei Vandali. La "Lega della Regina" riuscì a sconfiggere ripetutamente gli arabi, tanto che nel momento della sua massima espansione si estendeva a parte dell'Algeria, della Tunisia e della Libia fino alla Cirenaica. Tuttavia, alcuni errori fatali misero rapidamente fine a questo Stato: la mantenuta ostilità verso Bisanzio, che impedì ogni alleanza; il ripetuto utilizzo della tecnica della terra bruciata, che rapidamente gli alienò le simpatie delle popolazioni costiere, più numerose e meglio armate; e l'adozione da parte della regina di un ex ufficiale arabo, suo secondo in comando, che la tradì svelando la sua posizione al nemico. Ora, ipotizziamo che almeno due di questi punti siano necessari per permettere alla Lega di convincere gli arabi a fermarsi nella loro campagna di conquista. Come si evolverebbe la storia di un regno berbero e cristiano nel Nord Africa? (se lo domanda Basileus TFT)

L'Imperatore d'Africa. L'Esarca Gregorio il Patrizio fu l'unico uomo nella storia a proclamarsi Imperatore d'Africa. Lo fece nel 647, quando si ribellò all'Imperatore Costante II e proclamò indipendente l'Esarcato d'Africa in seguito alle controversie religiose tra Monotelismo e Monoenergismo che affliggevano l'Impero Bizantino. Subito però dovette affrontale la minaccia degli Arabi, il cui califfo, ʿUthmān bin ʿAffān, ordinò ad 'Abd Allāh ibn Saʿd ibn Abī l-Sarḥ, che aveva appena conquistato l'Egitto, di marciare con 20.000 uomini contro l'Esarcato. Per diversi giorni Arabi e Bizantini si affrontarono nella Battaglia di Sufetula, dove Gregorio aveva spostato la capitale, ma nonostante la sua schiacciante superiorità numerica alla fine la spuntarono le forze del Califfato dei Rashidun e Gregorio venne ucciso. I Bizantini in seguito riuscirono a ritornare in controllo dell'Esarcato d'Africa, ma ormai la ribellione di Gregorio aveva scosso questo stato di cose dalle fondamenta, e la sua sconfitta aveva convinto le tribù berbere ad abbandonare a sé stesso l'Impero Bizantino. Ma cosa accadrebbe se invece a spuntarla fosse proprio Gregorio il Patrizio e l'Impero d'Africa sopravvivesse? Anche il regno visigoto di Spagna sopravvivrà? (questa è di Generalissimus)

Le Dieci Frecce. Nel 659 il khaganato dei Turchi Occidentali (noti anche come Onoq, ossia "dieci frecce"), già alleato con l'Impero Bizantino contro i Sasanidi, non viene sopraffatto da forze cinesi al comando di Su Dingfang, prospera ancora a lungo e si converte al Cristianesimo Ortodosso. Come cambia la storia dell'Asia? (se lo chiede William Riker)

Portar Slavi a Samo. Samo, un avventuriero franco che si era recato presso gli Slavi per motivi commerciali, verso il 630 fondò in Europa Centrale il cosiddetto Regno di Samo, una federazione di popoli slavi che riuniva le attuali Boemia, Moravia, Lusazia ed Austria, e che costituì la più antica entità statuale slava a noi nota. Nella nostra Timeline il regno di Samo crollò alla morte del suo fondatore, verso il 660. Ma se sopravvive, dando origine con largo anticipo ad un regno di Cechia con cui dovrà confrontarsi Carlo Magno? Come cambia la storia d'Europa? (ancora William Riker)

Niente Bulgaria. Nel 679 Asparuc (Ispor per i bizantini), figlio del Khan bulgaro Kuvrat, è costretto a lasciare le steppe dell'Ucraina in seguito all'attacco dei Cazari, in cerca di terre più sicure. Con 180.000 bulgari Asparuc guada il delta del Danubio, approfittando del fatto che Costantinopoli è assediata dal califfo omayyade Mu'awiya ibn Abi Sufyan, e si insedia nel territorio di Ongul, in Dobrugia. Quando l'assedio arabo a Costantinopoli ha fine, l'Imperatore bizantino Costantino IV marcia a capo del suo esercito contro i Bulgari ed i loro alleati Slavi, ma la gotta di cui soffre peggiora ed è costretto ad abbandonare la guida dell'esercito per andare alle terme a curarsi. La notizia della sua partenza diffonde un senso di scoramento fra le sue truppe, che interpretano quell'allontanamento come una vera e propria fuga dalla battaglia. Approfittando di questo momento di confusione tra i suoi nemici i Bulgari mettono in rotta i bizantini nella battaglia di Ongala. A seguito della sua vittoria, Asparuc occupa le regioni balcaniche che daranno vita alla nostra Bulgaria. Ma se Costantino IV non ha quell'attacco di gotta, non abbandona la spedizione e riesce a scacciare i Bulgari al di là del Danubio? La Bulgaria è una misconosciuta repubblica della federazione russa, mentre gli slavi del sud possono occupare regioni più prossime a Bisanzio. I Serbi occupano l'attuale Macedonia e la Bulgaria sud-occidentale. i Bosniaci la regione di Varna e parte dell'interno. i Croati il bacino del Danubio e la nostra Valacchia. In seguito, la penetrazione dei magiari nel bacino pannonico sarà molto più profonda: Zagabria, Osjek e Belgrado sono città ungheresi. L'Impero bizantino ha molti meno grattacapi di tipo balcanico, e compie una profondissima penetrazione culturale presso gli slavi che sono compattamente ortodossi. La costa adriatica della penisola balcanica rimane bizantina de iure solo fino agli Ottoni, che conquistano Spalato. In seguito nel nord si sviluppa la cultura coloniale tedesca, mentre nel centro e nel sud, dove si parla una lingua romanza molto simile all'italiano, si creano degli empori e delle basi commerciali veneziane e genovesi. La Dalmazia, la Bosnia e la regione delle Alpi Dinariche diventano una colonia italiana contesa fra Venezia e Napoli. in seguito verrà occupata dagli Spagnoli e forse divisa con la fine del regno di Carlo V. Abbiamo così creato un'unità linguistica fra le due sponde dell'Adriatico! (un'idea a quattro mani di Enrica S. e di Iacopo)

Longobarditalia. I Longobardi unificano l'Italia nel VII secolo ed impediscono la formazione dell'Impero Franco e del Sacro Romano Impero (proposta da Filobeche)

Luni e gli altri. Cosa sarebbe accaduto nella storia italiana se Luni fosse sopravvissuta per diventare attrice non marginale nella storia medievale italiana? Il POD più banale è il mancato devastante saccheggio vichingo dell'860. Ma, se veramente volessimo fare qualcosa di originale potremmo addirittura postulare una mancata conquista della città da parte di Rotari. Poniamo che la città con il suo accidentato entroterra venga inglobata al dominio longobardo solo con Liutprando, o, addirittura, resista come piccolo ducato indipendente, con, ovviamente, il papa come garante della sua autonomia dall’impero franco. La Lunigiana, pur essendo divisa oggi tra Emilia, Liguria e Toscana, in realtà ha caratteristiche peculiari che la distinguono da tutte e tre, per cui, ad Unità d'Italia avvenuta, Luni diventerebbe come minimo provincia. Va da sé che tale situazione potrebbe contestualmente pregiudicare lo sviluppo di Lucca (pensata da Paolo Maltagliati)

Rosae Rosarum Roselle. E se sopravvivesse anche Roselle? La sua decadenza iniziò nel VII secolo, invasa dalle popolazioni barbare e flagellata dalla malaria che renderà la Maremma una terra povera e poco abitata. L'abbandono di Roselle dunque non fu dovuto tanto ad eventi drammatici identificabili, quanto ad un progressivo peggioramento delle condizioni ambientali della regione in cui si trovava. Vero è però che il definitivo abbandono si deve ad un devastante attacco saraceno nel 935. E se la Maremma resta meno insalubre e Roselle sopravvive? (ancora Paolo Maltagliati)

Le Due Lombardie. Nel 661 il regno dei Longobardi viene diviso (cosa inusuale tra i longobardi) fra i due fratelli Pertarito e Godeperto: Pertarito si prese la metà con capitale Milano, Godeperto quella con capitale Pavia. Nel 662 Pertarito entrò militarmente a Pavia, uccise il fratello e ottenne il trono. Ma cosa accade se il progetto di Pertarito non va a buon fine e il regno Longobardo resta diviso? Quali sono le conseguenze sulla storia medievale e moderna con questa sorta di "due Lombardie"? (un'ucronia longobarda di Det0)

Venezia e Napoli scambiate. Le città di Napoli e Venezia sono accomunate dal fatto di essere state, in un momento della loro Storia, residui del territorio Bizantino in Italia. Con la riforma Mauriziana del 584 entrambe vennero erette a " Ducato " amministrato da un Dux di nomina Imperiale. Ma mentre nella città di Napoli con il progressivo affievolirsi dell'autorità centrale la carica Ducale finì per diventare ereditaria, nel territorio della Venetia Marittima questa invece divenne elettiva con scelta tra i maggiorenti locali. Ipotizziamo che la situazione si inverta con una carica Ducale che a Napoli diventa elettiva ed a Venezia ereditaria. Come potrebbe cambiare la Storia? (made in Enrico Pizzo)

Costante II. L'imperatore bizantino Costante II istituì i Themata, riuscì a fermare l'espansione araba in Oriente, sconfisse gli Slavi e fu uno degli ultimi imperatori a tentare la riconquista dell'Italia; tuttavia la riorganizzazione dell'esercito lo costrinse ad aumentare le tasse; il decreto religioso che proibì il monotelismo (e che non fu ben accolto da molti Bizantini), l'assassinio di suo fratello Teodosio e il saccheggio del Pantheon e di altri monumenti e chiese in Italia lo resero impopolare, causando il suo assassinio il 15 settembre del 668. Ma se egli sopravvive e sposta la capitale a Cartagine, com'era sua intenzione? Che accade? (questa è di Basileus TFT)

Gli Avari in Italia. Grimoaldo, re dei Longobardi, fu costretto a stipulare un'alleanza con i suoi nemici storici, gli Avari, per contrastare le pretese di indipendenza del Duca Lupo del Friuli. Quando però gli Avari cercarono di muovere guerra contro il suo popolo, con un espediente Grimoaldo riuscì a far credere loro di avere a disposizione un esercito assai più numeroso del loro, inducendoli ad abbandonare le loro posizioni in Friuli. Ma che succede se Grimoaldo è meno astuto, gli Avari lo sconfiggono e dilagano in Italia, sostituendosi ai Longobardi? (pensata da Enrica S.)

Niente Corea. Il 668 è considerato l'anno dell'unificazione della penisola coreana, quando il regno di Silla riuscì a conquistare il regno di Koguryo (nel 562 aveva già sottomesso Kaya e nel 660 Paekche). Ma che accade se nessuno dei quattro regni riesce ad unificare la penisola? Essa rimane debole ed in balia dei potenti vicini; dopo ripetute scorrerie unne, è presumibile che la Corea cadrà preda dei cinesi e verrà cinesizzata a forza. Ciò provocherà la perdita di una grande tradizione culturale, e influenzerà notevolmente la storia dell'Estremo Oriente. Che accade? (seconda ucronia coreana di William Riker)

Gli unni in ritardo. Gli unni si stanziano a lungo nel Turkestan e decidono di invadere l'impero bizantino durante il settimo secolo, mentre sta combattendo contro gli arabi. Possono trovarsi contro i due Imperi Romani pressoché intatti, perché la divisione tra Oriente ed Occidente, prima o poi, si sarebbe comunque verificata in un modo o dell'altro. È possibile che Costantinopoli cada e che gli arabi si trovino davanti nuovi mediatori, che capiscono in parte meglio le loro ragioni (entrambi erano cavalieri nomadi). E perchè non puntare alle ricche città dell'Occidente come faranno i "cugini" mongoli più di mezzo millennio dopo? In questo caso sorgono in Europa e a Bisanzio dei piccoli Stati Romano-Unnici con una funzione simile a quella dei khanati mongoli; secoli dopo un re unno più ambizioso degli altri (alla stregua di Tamerlano) tenterà di riunire tutti i principati Unni in un Impero Universale "Romano". Quando il dominio unno si indebolirà e crollerà, da Roma potrà ricominciare tutto daccapo... (ideata da Camillo Cantarano)

Niente fuoco greco. Se a Costantinopoli non fosse stato inventato il fuoco greco, la città sarebbe stata presa dagli Arabi già nel 671; entro il 690, l'Anatolia e il sud dei Balcani sarebbero divenuti parte dell'Impero Ommayade. Nel decennio successivo, sarebbero state invase l'Italia meridionale e la Sicilia, e subito dopo sarebbe toccato ai ducati longobardi. L'Impero bulgaro avrebbe conosciuto una rapida espansione, forse fino all'Adriatico, mentre gli attuali Macedoni si sarebbero convertiti all'Islam e sarebbero diventati l'etnia dominante anche nelle nostre Grecia ed Albania attraverso una graduale assimilazione. I Cazari avrebbero adottano il Cristianesimo, ed essendo Costantinopoli solo una città provinciale ommayade, anziché una capitale mondiale, il commercio variago attraverso la Russia sarebbe stato assai più ridotto e si sarebbe ridotto lungo il Volga ed il Don, tramite Trebisonda e Rasht, facendo la prosperità di Bulgari del Volga, Cazari ed Armeni e non degli Slavi, assai più marginali. L'equivalente dei Fatimidi si sarebbe sviluppato in Grecia e Anatolia, non in Nordafrica, conquistando Damasco e Baghdad attorno al 910. nel Frattempo, il Pipinide Carlo avrebbe unificato l'Europa Cristiana avanzando fino alla Vistola, ed ottenendo la conversione dei Bulgari e più tardi dei Russi, mentre i Cazari sarebbero stati spazzati via dai Mongoli (ideata da Falecius: ecco un possibile schema per sviluppare quest'ucronia)

Ucronia arabo-linguistica. Se invece dell'arabo si fossero evolute delle lingue neo-arabe già dal tardo medioevo, come cambierebbe la storia moderna? Bisogna tenere presente che il nazionalismo arabo moderno fa molta leva sul fatto linguistico, cosa notevole se si considera che la lingua in questione non era praticamente parlata al momento della sua nascita. Si possono fare dei paragoni col Risorgimento italiano (anche allora in Italia i dialetti parlati erano piccole "lingue" non sempre mutuamente comprensibili con l'italiano). La cosa non sarebbe così strana, le altre lingue parlate del mondo musulmano vennero messe per iscritto molto presto (il persiano fin dal X secolo, il turco dal XII, e poi curdo, urdu, malese, eccetera). Una possibilità è che gli arabi cristiani dell'area siro-libanese inizino a scrivere nel proprio dialetto anziché in arabo classico o in siriaco. Questo, oltre a far nascere una lingua letteraria locale, priverebbe l'arabo moderno di molti dei padri della sua rinascita letteraria, che erano appunto, spesso, cristiani siro-libanesi (uno dei più importanti, Faris al-Shidyaq, maronita, visse molti anni a Malta). Le altre lingue neo-arabe nascerebbero per imitazione, favorite dagli Ottomani nel tardo ottocento (divide et impera), e dai governanti locali. Si avrebbero così delle "autentiche" nazioni neo-arabe (più o meno simili a quelle attuali, tranne forse la Giordania). Questo avrebbe un'enorme importanza, perché impedirebbe al nazionalismo arabo di diventare una forza politica. Quindi non ci sarebbero una solidarietà araba contro Israele (niente guerra di Suez, dei Sei giorni e del Kippur, ma solo un conflitto israelo-palestinese o israelo-siriano), Nasser non avrebbe l'importanza che ha avuto, la guerra d'Algeria resterebbe una fatto circoscritto. Ma soprattutto, senza il nazionalismo arabo laico né altre ideologie panarabe unificanti, il fondamentalismo dei Fratelli Musulmani diventerebbe molto prima una forza sociale e politica più importante, e quindi in una situazione sociale e demografica meno tesa. Non assisteremmo alla sua radicalizzazione, e la maggior parte dell'Islam politico nei paesi arabi sarebbe qualcosa di non molto diverso dall'AKP turco di Erdogan, o dai cristiano-sociali europei (sesta ucronia islamica, la propone ancora Falecius)

Neustria Felix. E se la spuntano i neustriani? con Ebroino, Giselmaro, Warattone, o più tardi con Raginfredo. Chi volete voi, insomma. Il punto è: che Francia avremmo? Quante Francie avremmo? O forse con i neustriani rimarrà Gallia, e la Francia sarà solo una denominazione dei territori oltre la Senna? (made in Paolo Maltagliati)

Visigoti per sempre. Il 19 luglio 711 il re dei Visigoti Roderico sconfigge le forze islamiche comandate da Tariq ibn Ziyad nella Battaglia del Guadelete. L'invasione araba della Spagna viene fermata sugli stretti e la penisola iberica rimane visigotica: tutta la penisola condivide la stessa cultura, peraltro estremamente vitale, anche se prima o poi conosce la decadenza politica e la frammentazione e poi un nuovo ciclo di unità. La Spagna (o Visigotia?) godrebbe di enorme prestigio e potrebbe diventare la sede del Sacro Romano Impero (la prima delle "ucronie iberiche" proposte da Filobeche!)

Carlo Martello conquista i Visigoti. Alternativa all'ucronia precedente. Nella nostra Timeline la conquista araba dell'intera Spagna in sette anni per gli ispano-visigoti è stata una vergogna che nemmeno i quasi sette secoli successivi di Reconquista sono riusciti a cancellare. Una conquista così facile è stata dovuta, almeno in parte, a circostanza fortuite e favorevoli. Il regno dei Visigoti era in netta decadenza: con po' di fortuna avrebbero potuto resistere agli arabi nel 711, ma poi sarebbero stati conquistati dai Franchi. E se Carlo Martello conquista la Spagna visigotica? I Franchi in Italia si sono rivelati capaci di sfruttare le divisioni interne degli avversari: potrebbero farlo anche in Spagna, e poi in Marocco. Se Carlo Magno invade la Spagna e il Marocco, il suo impero si sposta verso sudovest. I Longobardi completeranno la conquista dell'Italia, o essa sarà comunque preda dei Franchi? (questa è di Francesco Dessolis)

Con Ardo si fa ardua. E se, per una somma di circostanze, Ardo riuscisse ad impedire che i mori varchino i Pirenei a nord-est e questi non riuscissero a mettere piede in Settimania e Narbonese? Diamo pur per certo che il regno goto della Settimania diventi vassallo dei franchi tra l’VIII e IX secolo, ma cosa accadrebbe a seguito della spartizione dell’impero carolingio? (proposta da Paolo Maltagliati)

Gli Arabi in Italia. Gli Arabi l'Italia anziché la Spagna, inglobando il regno longobardo. Il risultato è che tutta la penisola viene annessa, comprese probabilmente di Sicilia e Sardegna. Il Papa fugge a Treviri rifugiandosi preso i Franchi e senza nessuna intenzione di tornare a Roma. Immaginiamo una specularità con la Spagna. La città più importante, che in Spagna fu Cordova, diviene Napoli. Il sud Italia viene molto islamizzato, e massiccia è l'immigrazione dall'Africa, mentre al Nord l'espansione della nuova religione è alquanto limitata, tant'è che poco dopo si formano staterelli cristiani sulla costa ligure e nelle regioni transpadane, così come è accaduto in Spagna sulla costa cantabrica e nei Pirenei. Con il tempo, molte zone occidentali sono erose dai Franchi. Comunque, lo scontro decisivo tra Franchi e Arabi invece di avvenire a Poitiers avviene dalle parti di Basilea. La Reconquista parte da qualche ducato del nord che riconquista le aree peninsulari alla cristianità, anche grazie al clima di crociate nel XII secolo viene riconquistata Roma. L'ultimo bastione islamico, l'emirato di Palermo, in Sicilia, viene espugnato nel 1492... (ideata da Renato Balduzzi)

Ucronia bibliofila. La celebre biblioteca di Alessandria non va distrutta, vuoi perchè il Califfo è più lungimirante e tollerante, vuoi perchè i bizantini riescono a portarne in salvo gran parte a Costantinopoli. Gran parte del sapere antico non va distrutto, e molti misteri dell'antichità non saranno mai tali (grazie a William Riker)

Il ducato di Prato. Lungo la dorsale dei monti della Calvana (i monti che sono estremamente vicini alla mia città, Prato) correva una linea fortificata bizantina che ha impedito ai Longobardi di estendersi rapidamente verso Firenze. Se questa linea fortificata crolla, non solo Firenze cade qualche anno prima, ma Prato potrebbe diventare sede di un ducato importante come Lucca, data la posizione strategica eccezionale (un'ucronia "campanilista" di Filobeche)

San Brendano in America/1. Sembra certo che alcuni monaci irlandesi siano giunti in Islanda già nell'Alto Medioevo. Ammettiamo che il monaco-navigatore San Brendano arrivi fino in America, e una volta tornato indietro convinca i re irlandesi (Eochaid mac Óengusa, il primo re cristiano d'Irlanda, e suo figlio Crimthann Srem mac Echado) ad inviare altra gente per colonizzare la nuova terra ed evangelizzarne i popoli. Con le preziose materie prime ottenute nel nuovo mondo, sarà l'Irlanda a conquistare l'Inghilterra; quando poi i vichinghi invaderanno le isole, i re irlandesi riusciranno a scacciarli grazie all'aiuto dei loro sudditi d'oltreoceano; i Vichinghi potranno scatenarsi solo sull'Europa del nord, non potendo superare lo "sbarramento" creato dagli irlandesi, il cui regno comprende, oltre a Irlanda e Inghilterra, anche Islanda, Groenlandia, e Nordamerica; Spagna e Italia verranno lasciate in pace, mentre i Vichinghi imperverseranno su impero bizantino e mondo arabo (made in MattoMatteo)

San Brendano in America/2. San Brendano di Clonfert con i suoi compagni riesce ad attraversare l’oceano ma non può tornare indietro. Deve così sopravvivere nel Nord America indigeno. Evangelizzazione precolombiana dei popoli amerindi. Le tribù nomadi del Nord sono le più antiche evangelizzate, ma lo sono meno dei popoli del centro-america, sopratutto gli Aztechi dove Gesù é stato assimilato a Quetzalcoatl. Esistenza di un patriarcato di Brendano nel cuore selvaggio del continente. Questo cristianesimo assomiglia a quello irlandese e il continente si copre di monasteri, iniziando un fenomeno di sedentarizzazione. Quando Colombo arriva in America. trova delle società cristianizzate (dev’essere rimasto sorpreso!!) Gli Spagnoli non appaiono come esseri soprannaturali, ma scoppiano guerre religiose tra l'Europa cattolica e l'America brendana (geniale pensata di Perchè no?)

Britannia doesn't rule the ways. I Welsh (in sassone "stranieri") nel VII secolo, cioè quando sono più potenti, sfondano il muro di Offa conquistando il regno di Northumbria, che all'epoca controlla praticamente tutta l'Inghilterra. La monarchia Welsh persegue una politica molto più isolazionista, dunque niente battaglia di Hastings, niente Guerra dei Cent'anni, niente colonizzazione del Nord America, che rimane Franco-olandese, ed infine l'Inghilterra non entra nella Prima Guerra Mondiale permettendo alle Potenze Centrali di vincere. Oppure ha delle mire panceltiche (Cornovaglia, Scozia, Irlanda, Bretagna, Spagna?) e si allea con la Germania in funzione antifrancese (ideata da Maggioriano)

Pasticcio in salsa longobarda. Alla morte del re longobardo Cuniberto, nel 700, gli succede il figlio minorenne Liutberto, affiancato in qualità di tutore da Ansprando, duca di Asti. Tuttavia Ragimberto, duca di Torino, affronta Ansprando presso Novara, lo vince e depone Liutberto dopo appena otto mesi di regno. Alla morte di Ragimberto gli succede il figlio Ariberto II, che fa catturare ed uccidere la moglie e i figli di Ansprando, tranne il più giovane, Liutprando, che il padre è riuscito a tenere con sé. Nel marzo 712 finalmente, con l'aiuto dei Bavari, Ansprando riesce a raccogliere un esercito e cala in Italia, ingaggiando battaglia con l'esercito di re Ariberto II; lo scontro si protrae fino al calare delle tenebre ed ha un esito incerto fino all'ultimo. In un primo momento Ariberto II sembra avere la meglio, tanto che i Bavari sono sul punto di abbandonare il campo, ma a questo punto il re commette un grave errore, rientrando immediatamente a Pavia per celebrare il successo. I suoi soldati, offesi da quello che ritengono un atto di viltà, lo abbandonano, e le sorti della battaglia si capovolgono all'improvviso. Ariberto II tenta di abbandonare la capitale e di rifugiarsi presso i Franchi, ma annega nel Ticino, trascinato a fondo dal tesoro che cercava di portare con sé. Gli stessi partigiani di Ariberto II, conquistati dal suo carisma, eleggono Ansprando come loro sovrano, tuttavia questi muore dopo appena tre mesi di regno e lascia il trono al figlio Liutprando, il più grande tra tutti i sovrani longobardi. Ma che accade se Ariberto II non lascia il campo di battaglia, vince ed uccide sia Ansprando che Liutprando? Sul trono longobardo permane la dinastia bavarese. L'alleanza tra Bavari e Longobardi potrà impedire a Carlo Magno di conquistare il regno longobardo? E i Longobardi riusciranno a unificare l'Italia? (proposta dall'italofilo William Riker; ecco le proposte ad essa relative del geniale Bhrg'hros)

Abd al-Malik parla greco. Il califfo Abd al-Malik é conosciuto per aver rinforzato il potere califfale e aver arabizzato l’amministrazione. Fino a questo momento l’impero aveva lasciato che le antiche élite lavorassero come prima, usando il persiano, il greco ecc. Abd al-Malik impose l’uso dell’arabo. E se non lo fa? il greco e il persiano rimangono delle lingue parlate. L’uso dell'arabo si perde a poco a poco nei secoli e il califfo assomiglia sempre più a un imperatore bizantino, la sua cultura é più aperta all’Europa. L’etnia araba finisce per essere acculturata nelle diverse province e l’islam è una religione meno legata a un’etnia, dando vita a uno Stato centralizzato (settima ucronia islamica proposta da Perchè no?)

Il Conte Giuliano. Molti sospetti gravano sulla conquista araba della Spagna. In effetti, quanto Tariq ibn Ziyad fu avvantaggiato dalle lotte intestine nel campo visigotico? Peraltro, va altresì detto che lo stesso Marocco non è che fosse saldamente nelle mani degli arabi. A farla da padrone era il "Conte Giuliano". Questo personaggio, ammesso che sia realmente esistito, poteva contare sul controllo di Ceuta. Era anche un pericoloso leader carismatico per la regione tingitanica, visto che era riuscito a farsi alleate molte tribù berbere dell'interno, da sempre una spina nel fianco per tutti. Il suo esercito era un coacervo di rifiuti della società. Ariani visigoti, ebrei, mauri/berberi, tribù dell'ovest fuggitive, resti sbandati di eserciti bizantini. Quel che era peggio era che la sue reti di alleanze si espandevano nella società anche di molta parte della betica, da quando l'usurpatore Roderico aveva preso il trono di Toledo. Agila II, lo spodestato erede al trono spagnolo fuggì proprio a Ceuta, per impetrare grazie a Giuliano, che, prospettando gloria ricchezze e magari, diventare lui stesso re dopo aver ammazzato Agila, chiese aiuto ai nemici di sempre, gli arabi. E sappiamo come andò a finire: rimase puntualmente fregato. Ora, se Giuliano (che non è neanche detto fosse visigoto! poteva benissimo essere, ed è anzi probabile, un ex-generale bizantino che si era messo a pensare per sé) è più diffidente e butta a mare Agila per cercare un accomodamento con Roderico? Musa continua la sua stritolante e noiosa guerra di posizione con Giuliano. Morto lui, tutto il potere di quest'ultimo va a ramengo, a meno di un qualche figlio particolarmente audace, comunque destinato a combattere una lotta senza speranza. Ma quel che conta è che nel frattempo passano 15-20 anni prima di un'"occasione buona" per conquistare la Spagna. Nel frattempo, però, Roderico fa in tempo a consolidarsi nel proprio potere, imporre una propria dinastia, eliminare tutti i supporters di Agila. Non succede, come nella nostra Timeline (se si vuol dare credito a come ci è arrivata la storia. sicuramente molto romanzata, certo), con Roderico in Vasconia per eliminare una rivolta dei baschi sobillati dagli alleati dell'oppositore, il vescovo di Oppas che cerca di non far giungere il messaggio dello sbarco ad Algeciras al re, avvisato con dieci giorni di ritardo. E, soprattutto, non succede che nella battaglia del Guadalete, dopo che gli uomini del re arrivano dopo un mese di marce forzate verso sud, stanchi, lo stesso vescovo di Oppas, assieme a tutti gli alleati del defunto re e di suo figlio prendano le parti di, o comunque aiutino, Tariq. Potrebbe darsi che Betica e Tingitania diventino "zone di guerra", con città cristiane e basi moresche faccia a faccia, come nella nostra italia meridionale, mentre il potere regio si indebolisce in Spagna, come quello califfale nel nord-africa. Emiri, città marinare, duchi, vescovi e magari anche qui, qualche gruppo etnico mercenario (sicuramente i berberi, probabilmente i normanni, magari anche i fulani o i guanci, se le Canarie vengono scoperte prima, come penso) Oppure, più semplicemente, il limite tra il mondo franco e quello arabo alla fine è sul Tago (ennesima geniale pensata di Paolo Maltagliati

La grande muraglia bizantina. Nel 717 Leone III l'Isaurico diventa imperatore, sventa l'assedio arabo di Costantinopoli e respinge gli arabi oltre l'Eufrate. Per poter meglio difendere l'impero e concentrarsi maggiormente sulla parte occidentale fa costruire un possente vallo fortificato che va da Trebisonda sul Mar Nero fino al Mar Mediterraneo. La storia cambia parecchio. Intanto, il vallo impedisce agli stessi Bizantini di riprendersi la Siria; in secondo luogo, niente Manzikert con le sue conseguenze; terzo, probabile riconquista bizantina del Sud Italia con notevoli conseguenze sull'equilibrio europeo dell'epoca. Niente Normanni, la Sicilia resta araba più a lungo e forse per sempre, Federico II non nasce nemmeno, e quindi la letteratura italiana segue una via molto diversa (senza scuola siciliana); la Quarta Crociata non avviene e forse nemmeno le Crociate come le conosciamo. Le conseguenze sullo sviluppo dell'Europa, della Russia e del Medio Oriente sono notevoli (un'idea di Damiano)

Tervel ha altro a cui pensare. Nell'ultimo assedio di Costantinopoli (anno 718) le forze Umayyadi furono sconfitte da Tervel, re dei Bulgari, intervenuto in difesa di Bisanzio. Immaginiamo che il Khan non intervenga. Ci guadagna buona parte dei Balcani, mentre quasi tutta l'attuale Grecia è occupata dagli Arabi, così come l'Asia Minore. È da capire come possano evolversi i rapporti arabo-bulgari, e se i Bulgari stessi siano in grado di fermare l'avanzata araba; probabilmente sì, grazie alla natura favorevole del territorio, ostico per gli Arabi. La caduta di Costantinopoli non implica quindi la caduta dell'Europa: per un certo tempo, è possibile che uno stato greco sopravviva nell'Italia meridionale, prima di essere conquistato, o dai Longobardi di Benevento, oppure dagli Aghlabiti attorno all'840, ma tutto ciò ha comunque conseguenze dirompenti: tanto per cominciare, la chiesa ortodossa avrà i secoli contati; probabilmente non si verificherà nessuno scisma d'Oriente, ma se anche fosse, si tratterebbe dello scisma di una Chiesa regionale e minoritaria, in partibus infidelium, che non diffonderebbe la sua predicazione agli Slavi. Quindi, la Russia sarà, o cattolica, o musulmana, mentre i Bulgari potranno facilmente aderire all'ebraismo, se non si islamizzano. Mancano le ragioni per la turchizzazione dell'Asia Minore. Ipotizzo che l'ultimo Umayyade potrebbe stabilirsi a Costantinopoli piuttosto che a Cordova. Comunque si creerà una cultura greco-islamica (in greco demotico scritto con un adattamento dell'alfabeto arabo, com'è successo al persiano). La cultura greca penetrerà assai più a fondo nell'Islam e arriverebbe solo in misura minore all'Occidente, al punto che potrebbe non esserci nessun Rinascimento culturale basato sul modello greco classico (made in Falecius; ecco una discussione relativa a quest'ucronia)

Reconquista inglese. La riconquista della Spagna da parte degli europei cominciò nel giugno del 721, con la battaglia di Tolosa, seguita nell’ottobre del 732 da quella ben più famosa di Poitiers; in quel periodo l’Inghilterra era abitata da celti e anglosassoni cristianizzati, divisi in numerosi regni. Athelbald, re della Mercia, spronato dagli appelli del papa a tutta la cristianità, invia un forte contingente in Spagna; in realtà l’aiuto non è del tutto disinteressato perché, in cambio degli uomini, Athebald riceve il supporto del papa, e quindi anche di Carlo Martello, per ottenere il dominio su tutta l’Inghilterra. Per circa 60 anni la guerra contro i mori continua, tra altri e bassi: gli inglesi conquistano la zona a nord-ovest, i francesi quella a nord-est, e gli spagnoli si riappropriano della zona centrale, mentre i musulmani si ritirano nella metà meridionale della penisola; poi arrivano le invasioni vichinghe, che colpiscono per prima proprio l’Inghilterra. Preoccupato per la situazione, il nuovo re inglese Beornrad (nipote di Athelbald) pone un ultimatum al suo “vicino” Carlo Magno: se quest’ultimo non lo aiuta a combattere i vichinghi in Inghilterra, allora Beornrad richiamerà tutte le sue truppe dalla Spagna; Carlo Magno non può permettere che accada una cosa simile, perché a quel punto si ritroverebbe accerchiato; a sud i musulmani riconquisterebbero il terreno perso e si vendicherebbero, e a nord i vichinghi, trovando una forte opposizione in Inghilterra, attaccherebbero il suo impero; molto meglio dividere la pressione sui due fronti con l’unico re che lo ha aiutato fino a quel momento. La tattica ha successo; mentre i mori riprendono pochissimo terreno (passando da poco più di metà a poco meno di due terzi della Spagna), i vichinghi non riescono ad andare oltre la Danimarca e l’Irlanda; a quel punto, però, Beornrad ha un colpo di genio, e comincia a commerciare con loro; una volta che se li è fatti amici, li indirizza nel sud della Spagna... e, già che c’è, su Bretagna e Normandia. Grazie all’involontario aiuto dei vichinghi, la Spagna è libera dagli arabi già alla fine del IX secolo; a quel punto i saccheggiatori del nord hanno occupato quasi tutta la penisola Scandinava, le terre bagnate dal mar Baltico, Danimarca, Bretagna, Normandia, Irlanda, Islanda, e le coste meridionali della Spagna; nel frattempo il Sacro Romano Impero di Carlo Magno si è frantumato, e non può più difendersi dalle invasioni o, tanto meno, rivendicare le zone già perse; questo permette all’Inghilterra, quando i vichinghi diventano cristiani e civilizzati, di impossessarsi indisturbata di Irlanda, Fiandre, Normandia, Bretagna, della metà occidentale della Spagna (geniale idea di MattoMatteo)

A me le icone piacciono. L'imperatore Leone III non da il via alla lotta iconoclasta. Senza questa crisi la potenza militare bizantina aumenta a dismisura e l'Impero riconquista vaste zone dell'ex impero romano; inoltre migliorano i rapporti tra papato e Costantinopoli, tanto che il Santo Padre alla fine vi si trasferirà.... (made in Det0; ecco la sua idea)

Ne Sutri ultra crepidam. Nel 728 il longobardo Liutprando non fa la Donazione di Sutri a papa Gregorio II, e i papi non conquistano alcun potere politico. Conseguenze: i Longobardi conquistano Roma e in poco tempo riunificano l'Italia, si alleano con i Franchi ed entrano in lotta con l'Impero Bizantino; quando questo viene sconfitto cade con lui l'idea imperiale, e in Europa non c'è più un impero romano ma soltanto regni cristiani (l'idea è di Det0; ecco la sua proposta)

Per Agostino questo ed altro. I resti mortali di Sant'Agostino, uno dei più grandi Padri e Dottori della Chiesa Occidentale, rimangano ad Ippona e non giungono mai né in Sardegna né a Pavia. Con la conquista Islamica della Byzacenia (l'odierna Tunisia-Ifriqya) si scatena da parte cristiana una Crociata alternativa per poterne recuperare il corpo, analogamente a quanto realmente fatto in Spagna per San Giacomo a Compostela. Se ciò avviene, almeno la parte settentrionale della Tunisia potrà essere annessa o ai vari Regni d'Italia (i più interessati, ovviamente, saranno Genova, Venezia o i Regni di Napoli e Sicilia) oppure a Francia e Spagna. Quali le conseguenze? (ideata da Never75, appassionato di ucronie a matrice religiosa)

Carlo Martello. L'ascesa di Carlo Martello non fu semplice, essendo figlio illegittimo di Pipino di Heristal. Morto il padre, la matrigna Plectrude fece di tutto per allontanarlo dal potere e proteggere l'avvenire del nipotino Teodobaldo, figlio di Grimoaldo fratello di Carlo, di appena sei anni, in qualità di legittimo erede. Ella fece dunque imprigionare Carlo. Ma i franchi non accettarono di essere governati da una donna. Cominciarono le rivolte che permisero a Carlo di fuggire e di prendere il potere. Ma se Plectrude invece di imprigionarlo, fa fuori Carlo Martello? Che accade? (ancora Lord Wilmore)

Un'altra Poitiers/1. A Poitiers, vittoria araba e morte di Carlo Martello. Gli incursori mori si ritirano. Continua la frammentazione della Francia sotto i Merovingi (divisione permanente tra Austrasia, Neustria e Aquitania). Oppure salta fuori un'altra dinastia di maestri di palazzo, magari più interessata alle vicende iberiche che a quelle germaniche ed italiche. Probabile conquista araba della Francia del Sud; a lungo termine affermazione normanna; Canuto il Grande al posto di Carlo Magno ma senza l'Italia, che resta longobarda, oppure ripresa bizantina verso Ovest (proposta da Falecius)

Un'altra Poitiers/2. Se gli Arabi avessero vinto a Poitiers le Gallie sarebbero diventate islamiche. Ma ci sarebbe stato comunque uno spirito di reconquista, i cavalieri Tedeschi (Sassoni?) avrebbero passato il Reno per conquistare le fertili terre di quella che sarà la Francia, magari diffondendo il tedesco e costringendo l'idioma franco-latino-arabo ad una lingua secondaria. Fino a dove si spinge la riconquista? I Pirenei sono sufficienti a fermare i crociati tedeschi, italiani ed ungheresi? Può la Spagna rimanere islamica? O un super-Sacro romano impero si estenderà dalla Vistola all'oceano atlantico? (opera del nostro medievista Filobeche)

L'Impero Tartaro del Lupo Maculato. Dai Balcani alle steppe siberiane non ci sono vere e proprie soluzioni di continuità. Fin dalla Preistoria continue migrazioni di popoli hanno attraversato tali immensi spazi. I condottieri che hanno guidato tali scorrerie sono passati alla Storia solo quando le loro spedizioni hanno avuto ripercussioni nelle vicende dei popoli più sviluppati che vivevano a Sud-Ovest (nel bacino del Mediterraneo) o a Sud-Est (Cina ed India) di tali territori. Infatti, ricordiamo Attila (nel V Secolo) e Gengis Khan (XII-XIII). Nell'intervallo abbiamo l'impero dell'etnia tartaro-uigura Liao (X - XI secolo), il cui più grande guerriero fu il Korkhan Yeliutashi, conosciuto in occidente come il "Prete Gianni". Prima ancora, tra il VII e l'VIII Secolo (la cronologia è molto imprecisa), vi fu la grande e lunghissima egemonia Tartara. Normalmente, nel linguaggio corrente, "Tartaro" e "Mongolo", sono usati come quasi sinonimi. Così li usava Marco Polo, e persino le autorità della Repubblica Russa tollerano che il termine sia usato in maniera estensiva. A rigor di termini, non è proprio esattamente così. I Tartari in senso stretto, che vivevano nelle regioni nord-orientali della Mongolia, furono sconfitti da Gengis Khan. Quest'ultimo ordinò ai suoi di essere particolarmente spietati nel farne strage. Gli altri clan delle steppe non aspettavano altro. Di molte tribù di Tartari propriamente detti, furono messi a morte tutti i maschi la cui altezza superava il mozzo di un carro. Ciò avvenne perchè gli altri clan volevano vendicarsi di secoli di supremazia tartara. Secondo le tradizioni mongole il grande e spietato condottiero che creò tale egemonia è ricordato con il nome di Lupo Maculato. Questo barbaro fra i barbari non era però solo una belva assetata di sangue e bottino. Così come gli era giunta l'eco delle gesta di Attila e di quelle di Alessandro Magno (ed infatti vantava una improbabile discendenza da entrambi), forse gliene era giunta anche una del mitico "Ratto delle sabine". Sta di fatto che creò tale impero non solo sottomettendo con le armi tutte le genti delle steppe, ma imponendosi anche tramite alleanze matrimoniali. In concreto, nell'harem di ogni nobile delle steppe ci doveva essere una sua figlia o sorella o comunque parente e, nel suo harem, c'erano nobildonne di tutte le genti sottomesse. In tal modo si trovò imparentato con tutti i capi tribù, al punto di poter essere considerato una sorta di "capostipite" dei popoli mongolici. Ebbene, immaginiamo che, un bel giorno, lui (o uno dei suoi successori) decida di non limitarsi all'egemonia sulle steppe. Ha di fronte a sé tre possibili direttrici di marcia. Prima: la Cina. Seconda: alla sua corte si rifugiano esuli sasanidi della Persia, che chiedono il suo aiuto contro gli Arabi. Terza: il regno ebraico di Khazaria per poi il dilagare in occidente. Se si realizza quest'ultima, le conseguenze saranno molto più devastanti di quanto avvenuto con Attila prima e Gengis Khan poi. Infatti l'impero bizantino è in preda alle lotte iconoclaste e rappresenta perciò una facile preda; i Bulgari non sono ancora una potenza; i Balcani sono ploverizzati in stati serbi e croati ancora in formazione; i Longobardi erano troppo divisi e litigarelli per opporre seria resistenza; ed i Franchi di Carlo Martello, gli unici che potrebbero resistere al Lupo Maculato, temono, spostandosi ad est, di lasciare scoperto il fianco ovest agli attacchi dei Mori di Spagna. L'irruzione del Lupo potrebbe modificare seriamente la storia d'Europa. Come? (se lo chiede il Marziano)

Gli Omayyadi eterni. La ribellione degli Abbasidi fallisce. I discendenti di Mu’awiya rimangono al potere, la capitale rimane a Damasco. L’impero musulmano é più aperto alla parte mediterranea del mondo. La civiltà musulmana é maggiormente influenzata dall’eredità greca e Costantinopoli rimane l’obiettivo militare principale. La vittoria califfale rinforza l’assolutismo monarchico, ma permette anche la sopravvivenza di una dinastia militare tutta dedita alla Jihad. Dunque maggior espansionismo dell’impero islamico, più vasto ma anche più debole. Presto si sviluppa un feudalismo simile a quello europeo e dei veri regni locali ma sempre sotto direzione di Damasco, almeno fino alle crociate che spazzano via il califfato: Damasco viene presa, le province diventano Stati nazionali musulmani (ottava ucronia islamica ideata da Perchè no?)

L'Emigrante. Al contrario, Abd al-Rahman ibn Mu'awiya detto al-Dakhil, "l'Immigrante", non ce la fa a scampare alla strage degli Omayyadi ordinata da Abu l-Abbas al-Saffah, fondatore della dinastia Abbaside, e di conseguenza non fonda un emirato indipendente in Spagna, che non diverrà califfato nel 929. Che accade? La Reconquista avverrà probabilmente con largo anticipo, e non è escluso che Carlo Magno penetri in Spagna come un coltello nel burro, annettendo la Spagna e il Portogallo al suo impero, con conseguenze imprevedibili. Ma anche la cultura conoscerà sensibili mutamenti. L'astrolabio fu perfezionato a Cordova, se venisse perfezionato in Oriente avrebbe altrettanta diffusione? La cultura della Grecia antica dovrà aspettare l'umanesimo per diffondersi in Europa? E con che conseguenze, in assenza per esempio del Tomismo? Il chirurgo musulmano Abulcasis vedrà tradotta ugualmente in latino la sua enciclopedia medica, che ha influenzato per secoli la medicina europea? Come cambierà la Spagna senza il fiorire della cultura ebraica e dell'arte mozarabica? Che stato sarà oggi? (nona ucronia islamica di William Riker) i

I Merovingi Eterni. Quando Pipino il Breve invia lettere a Papa Zaccaria per chiedergli chi abbia il diritto a governare, il Papa non solo dà ragione a Childerico III, ma spiffera tutto al sovrano. Pipino subisce la sorte dei suoi parenti una cinquantina d'anni prima e i Merovingi sopravvivono. Come cambia la storia di Francia? Desiderio sarà il primo vero re d'Italia? (proposta da Basileus TFT)

Austrasia e Neustria eterne. Neustria e Austrasia avrebbero potuto diventare delle nazioni moderne? Personalmente lo ritengo possibile, ma sono influenzato dalla letteratura su quest'epoca: "Nuova Storia della Francia" ("nuova" è relativo, è un classico da più di 20 anni), in particolare la parte sulla Francia merovingia e carolingia. Era chiaro allora che nelle lotte dell'epoca c'era un forte particolarismo tra Neustria e Austrasia nato dalle differenze tra le diverse componenti dei Franchi insediati alla fine dell'impero romano (tribù definite come Franchi, ma diverse). Questo particolarismo è stato ridotto solo con i Carolingi da Carlo Martello a Carlomagno, ma rimaneva forte. Con una divisione diversa e più tradizionale dei domini di Carlo Magno, la divisione avrebbe potuto mantenersi. Ovviamente non si trattava di una vera separazione, le capitali dei due regni erano vicine, la nobiltà aveva terre in entrambi. C'era un legame forte, ma come detto anche una rivalità forte tra i due stati. Immagino piu o meno la storia della Neustria come la storia di una Francia piu centrata ad Ovest con una capitale sulla valle della Loira. La storia dell'Austrasia sarebbe una Lotaringia con una maggior omogeneità. Forse la Neustria sarebbe capetingia mentre in Austrasia si manterrebbe una dinastia carolingia (o piuttosto dichiaratasi tale). Questi due regni rimarrebbero nell'Impero durante tutta la loro storia (o almeno l'Austrasia, se la Neustria capetingia segue il modello della nostra "Francia"). La via di espansione della Neustria sarebbe verso l'Aquitania, mentre l'Austrasia riguarda verso la Borgogna. La prima sarebbe piu aperta sul mare mentre la seconda sarebbe piu continentale (ancora Perchè no?)

La Stonehenge africana. Una delle testimonianze archeologiche più impressionanti e intriganti del lontano passato dell’uomo è rappresentata dai cerchi di pietre megalitiche nella regione più occidentale dell'Africa, tra i fiumi Senegal e Gambia. Com'è noto, cerchi di pietre si trovano in Europa, nel Medio Oriente, in America e persino negli arcipelaghi dell’Oceania, tuttavia la più alta concentrazione di esse si trova proprio lungo la sponda settentrionale del fiume Gambia, implicando la presenza in questa zona di una civiltà solida e dinamica. Si tratta di centinaia di cerchi, con pietre di varie dimensioni e di forme talvolta strane, eretti in un'epoca compresa fra il terzo secolo a.C. e il sedicesimo d.C. sopra precedenti sepolture. La forma più comune è quella cilindrica, con la cima piatta, mentre altre hanno una sagoma sferica ritagliata sulla sommità, o addirittura la forma di una lira. Esami compiuti presso l'Università di Dakar su resti organici ritrovati presso i cerchi hanno fornito la data del 750 d.C., con una possibilità d’errore in più o in meno di 110 anni. In località in cui i cerchi sono raggruppati, come a Wassu, una specie di Stonehenge dell'Africa, le pietre del perimetro esterno risultano allineate con cura. Si dice che i cerchi siano stati eretti intorno ai tumuli di re e di capi, in modo simile alle sepolture dell’antico impero del Ghana. Quando l’Islam fu introdotto nella regione della Senegambia, nel secolo XI, i devoti musulmani si fecero seppellire in modo analogo e i cerchi di pietre divennero luoghi santi anche per la nuova religione. La leggenda popolare vuole che alcune di queste pietre, di notte, diventino brillanti e luminose. Come si sa, la regione venne prima islamizzata e poi colonizzata da inglesi e francesi, ed ogni traccia della civiltà megalitica che eresse questi tumuli sparì. Ma che accade se, come in Francia e in Gran Bretagna, essa dà vita a forti nazioni di impianto moderno in grado di resistere ad ogni tentativo di colonizzazione? Come cambia la storia del continente africano? (pensata da William Riker ispirandosi a questo articolo di Alberto Arecchi)

I vent'anni che plasmarono l'Asia/1. Studiare la Storia per capitoli relativi alle singole aree geografiche a volte fa perdere il quadro d'insieme. Se si confrontano le storie dei grandi imperi asiatici si nota che esiste un decennio nel quale essi, contemporaneamente, affrontarono gravissime crisi che ne plasmarono l'avvenire. Si tratta degli anni compresi tra il 744 e il 763. In questo periodo il Khanato del Göktürk si frantumò venendo in parte sostituito da quello degli Uyghur, la Cina Tang affrontò la devastante rivolta di An Lushan e il Califfato Omayyade fu sostituito da quello Abbaside. In tutte e tre le rivoluzioni l'elemento etnico più rilevante delle forze ribelli fu quello iranico. L'insieme delle tre rivoluzioni può essere inteso come un enorme movimento, solo in parte riuscito, di revanche iranica. Probabilmente il progetto politico sottostante, forse concepito in Sogdiana, prevedeva l'instaurazione di una serie di diarchie nelle quali la classe colta e dedita al commercio sarebbe stata di lingua e cultura iranica, mentre la classe militare sarebbe stata turca o altro. Come detto, il progetto di Grande Iranturan non si realizzò completamente. Da una parte fu impossibile svincolarlo dall'islam, dall'altro fu impossibile scalzare la dinastia Tang dal cuore della Cina.Ora, immaginiamo lo scenario estremo nel quale il progetto sogdiano è perfettamente compiuto in tutte e tre le aree. Avremmo dunque Persia e Medio Oriente, Steppe e Cina accomunate da una stessa aristocrazia iranica, con gli elementi turchi e cinesi a fornire manodopera. Nel giro di pochi secoli avremmo un iperimpero neoiranico anche più esteso dei quattro khanati mongoli. In questo scenario probabilmente trionferebbe il buddhismo,con influssi sufi. L'islam ortodosso sarebbe umiliato e espulso dall'Asia o comunque limitato alle coste meridionali (una grandiosa ucronia immaginata da Iacopo)

I vent'anni che plasmarono l'Asia/2. Lo scenario opposto al precedente prevede la sconfitta degli iranici su tutti i fronti. Gli Omayyadi battono gli 'Abbasidi e rimangono al potere a Damasco, l'arabo so diffonde nell'altopiano iranico ma in compenso l'Islam non sviluppa il suo aspetto legale e il sufismo è molto diverso. Nelle Steppe i turchi espropriano i mercanti sogdiani e causano una grave crisi economica ad ambo i lati della Via della Seta. In Cina la rivolta di An Lushan è repressa prima ancora di iniziare. I Cinesi mantengono la loro spinta verso occidente ed estendono la loro influenza sulla Transoxiana e fino alle pendici dell'Hindu Kush. Guerre secolari tra turchi e cinesi e formazioni di stati turco - cinesi in Asia centrale. I mughal o chi per essi tradurranno dal sanscrito al cinese. Oppure, potremmo provare a invertire il pattern di vittorie e sconfitte: vittoria Omayyade e creazione di un potente impero panturco, ma vittoria della dinastia Yan in Cina. In questo caso la Cina diventa il rifugio degli iranici, e forse diventa manichea... (ancora Iacopo)

Ultimo T'ang a Parigi. Nel 751 la Battaglia del fiume Talas, nell’attuale Kazakistan, vide affrontarsi le forze coalizzate arabe, kirghise e nepalesi e quelle cinesi della dinastia Tang. Queste ultime vennero sconfitte, arrestando l'espansione verso occidente dell’Impero Cinese. Ma se i cinesi vincono la battaglia? Sottometteranno l’intero Tibet e si spingeranno nelle pianure dell’India settentrionale; poi cominceranno una lunga guerra contro gli arabi per il predominio in Persia e Asia centrale; alla caduta della dinastia Omayyade l’impero arabo entra in crisi e i cinesi conseguono grandi vittorie, spingendosi fino a Damasco e costituendo una sorta di Iperimpero Cinese esteso fino all’Egitto: civiltà sino-iranica dal Mediterraneo al Pacifico. In questo contesto potremo avere anche una grande intensificazione degli scambi di merci, uomini e idee con l'Occidente, dove si sviluppa prima il Rinascimento. Paradossalmente però un simile impero sarebbe più instabile, costretto a tenere a bada una grande minoranza musulmana e turcofona. Successivamente potrebbe scontrarsi con l'Impero russo per il controllo di quella zona. Durante la guerra fredda, il conflitto più volte sfiorato tra Cina e URSS potrebbe scoppiare proprio per il possesso delle enormi risorse dei petrolio e gas naturale del Caspio. Se la Cina riuscisse a mantenere quei territori, oggi sarebbe un Paese ancora più grande e potente, e un importante esportatore di petrolio e gas. I musulmani della zona però rappresenterebbero una bella grana per Pechino, ancor di più del Tibet (proposta da Pedro Felipe e da Det0)

La Mongolia islamica. La battaglia del fiume Talas ebbe conseguenze più economiche che politiche: gli arabi appresero dai prigionieri cinesi la tecnica della sericoltura, e la introdussero in Medio Oriente. Se invece gli arabi non si fermano? Conquisteranno tutto il bacino del Tarim e anche oltre, arrivando fino alla Mongolia, trovando nel deserto del Gobi un ambiente adatto a loro. L'islamizzazione delle tribù turche e mongole è praticamente certa, e quando Gengis Khan fonderà il suo impero, i mongoli saranno sicuramente più clementi in Persia, e rappresenteranno un vero flagello per i cristiani dell'Europa Orientale. Giovanni di Pian del Carpine sicuramente non farà il suo viaggio, e anche Marco Polo avrà qualche difficoltà. Nel frattempo la cultura cinese rimarrà confinata nella pianura del Fiume Giallo e nella Cina meridionale. Al giorno d'oggi la Cina sarebbe più piccola, con Uiguristan e Manciuria indipendenti e musulmani. Anche il Tibet sarà indipendente. Anche la Russia sarebbe musulmana, con un centro più spostato verso sud-est, dopo che il Khanato dell'Orda d' Oro ha distrutto la Moscovia e Novgorod sull'onda della jihad (anche questa è di Pedro Felipe)

Fate l'amore, non (solo) la guerra. Nelle pianure costiere del Perù settentrionale, fra il primo e l'ottavo secolo dopo Cristo, fiorì la misteriosa cultura Moche, della quale sappiamo pochissimo perchè non ci ha lasciato alcunché di scritto (non si sa neppure il nome esatto di quella civiltà: Rio Moche è il nome moderno di un fiume che attraversa la regione). Ci ha lasciato però imponenti colline artificiali, grandi sepolture collettive (un principe Moche, detto "il signore di Sipán", detto anche il "Tutankhamon d'America", fu seppellito assieme a un cane, a un lama e ad otto fra adulti e bambini, evidentemente sacrificati per fargli compagnia nell'aldilà (ad un uomo, ucciso e messo a presidiare la tomba, erano stati persino mozzati i piedi affinché non abbandonasse il suo posto neppure da morto!) I resti archeologici ci parlano di riti crudeli, di déi sanguinari a forma di granchio e di giaguaro, di sacerdoti continuamente impegnati ad innalzare sacrifici umani agli dei, e soprattutto di un'incredibile libertà sessuale. Molte statuette rappresentano infatti rapporti sessuali senza distinzione di sesso, masturbazioni e addirittura rapporti tra animali; forse si trattava di amuleti contro la sterilità. I Moche furono probabilmente spazzati via da El Niño, un globale sconvolgimento delle condizioni meteo sopra Perù ed Ecuador, causato dal prevalere nel Pacifico di correnti equatoriali calde su quella fredda di Humboldt, proveniente dall'Antartide: il clima secco della costa conosce allora alluvioni catastrofiche, che di solito cessano dopo tre mesi, ma che possono durare anche molto più a lungo: nell'ottavo secolo ci fu una fase piovosa lunga addirittura trent'anni, che probabilmente segnò la fine della cultura Moche. Ma che accade se quel fenomeno piovoso è meno lungo e distruttivo, e la civiltà Moche sopravvive? Sarà abbastanza forte da costruire un impero esteso come quello Inca? Inventerà una forma di scrittura, in modo da trasmetterci le sue tradizioni? E soprattutto che accade se questo popolo gode davvero di una libertà sessuale unica al mondo, e all'arrivo dei Conquistadores non accetta i morigerati costumi imposti dai missionari cristiani? Dopo la fine del dominio spagnolo avremo un Perù e un Ecuador (anzi, una o più repubbliche Moche) tornate al loro sanguinario politeismo? E con che conseguenze sulla storia sudamericana? (pensata da William Riker)

Niente Stato della Chiesa. Pipino il Breve non cede al Papa nessun territorio. Cosa cambia? Di sicuro l'Italia centrale conoscerà la stessa frammentazione politica di quella settentrionale. Nei territori dello Stato della Chiesa quindi prospereranno i Comuni e poi le Signorie. Potrebbero anche sorgere delle Repubbliche Marinare, magari Ostia. La Chiesa poi conoscerà meno corruzione e nepotismo, quindi non avverrà lo scisma luterano. La Repubblica di San Marino diverrà più importante e attuerà una politica espansionistica, diventando rivale di Venezia. L'unità italiana si compierà prima, già con Napoleone che crea un Regno d'Italia nel centro-nord. Nel 1848 o nel 1861 il nuovo Regno si annette prima le terre irredente del Nord, Istria e Dalmazia comprese, e poi il regno borbonico  con l'esercito comandato dal generale Giuseppe Garibaldi (proposta da Mattiopolis; "ma non è un'ucronia anticlericale", precisa lui)

Una Promissio è una Promissio. E ora, l'ucronia contraria. L'accordo del 754 tra Papa Stefano II e Pipino il Breve (Promissio Carisiaca) stabiliva che quest'ultimo, in cambio del titolo di Patrizio Romano e della Consacrazione Papale a Re dei Franchi, sarebbe intervenuto militarmente in Italia contro il Re dei Longobardi Astolfo e che, una volta distrutto il Regno Longobardo, questo sarebbe stato diviso tra Franchi e Romani. Tutti i territori posti al di sopra di una linea immaginaria che aveva come estremi la città di Luni in Liguria e la Rocca di Monselice nella Bassa Padovana sarebbero stati assegnati al Regno dei Franchi, quelli al di sotto alla Chiesa Romana. In HL Pipino, dopo aver sconfitto ripetutamente Astolfo, ottenne che i territori dell'Esarcato venissero "restituiti" all'Impero sotto forma di cessione al Papa, ma l'obiettivo finale della completa distruzione del Regno Longobardo non fu raggiunto. Ipotizziamo invece che Pipino dopo le prime vittorie non si limiti a chiedere l'evacuazione dei territori dell'Esarcato ma continui nelle operazioni militari fino alla totale conquista, e spartizione, del Regno Longobardo. l'unità d'Italia sarebbe quasi raggiunta sotto l'egida papale. Quali le conseguenze di questo evento? (pensata da Enrico Pizzo e da Generalissimus)

Corpus Iuris Almansoris. All'epoca del califfo abbaside al-Mansur, verso la metà dell'ottavo secolo, l'erudito Ibn al-Muqaffa' gli scrisse una interessante epistola in cui, tra le altre cose, gli suggeriva di varare un codice unico di leggi da imporsi a tutte le scuole regionali di diritto che proponevano (e in modo diverso ancora propongono) differenti interpretazioni regionali dei testi sacri. In sostanza proponeva di codificare la sharia (che ancora non esisteva come tale) in un corpus univoco e valido per tutto l'impero, arrogando definitivamente al califfo il potere legislativo, mentre nell'Islam non l'ha mai avuto, almeno de iure, limitandosi all'esecutivo. e del resto era in gran parte così anche nell'Europa medievale, prima del consolidarsi delle monarchia assolute. Nella nostra linea temporale al-Mansur non volle, o più probabilmente non poté, realizzare questo programma, e poco dopo i suoi successori si trovarono in conflitto con il corpo degli ulema che codificavano la legge... e persero (sotto al-Mutawakkil). Ma che succede che questo corpus iuris viene realmente prodotto ed accettato? L'Islam svilupperà comunque un diritto religioso relativamente indipendente dal potere politico dopo la caduta degli Abbasidi? (decima ucronia islamica di Falecius)

L'Anima Pura. Nel dicembre 762 il Califfo Abbaside Abu Jafar Abdallah ibn Muhammad al-Mansur, fondatore di Baghdad, dovette affrontare la ribellione dell'alide Muhammad ibn Abdallah, soprannominato al-Nafs al-Zakiyya ("L'Anima Pura"), che tentò di rovesciare gli Abbasidi. Gli Alidi, divenuti poi Sciiti, tentarono insommas quella di assumere con il loro esponente principale la dignità califfale, che essi consideravano loro di diritto e usurpata in seguito alle vicende connesse allo scontro fra il quarto califfo Ali ibn Abi Talib, cugino e genero del Profeta, e l'omayyade Mu'awiya ibn Abi Sufyan, che avevano visto vittorioso quest'ultimo.Al-Mansur ce la fece a sconfiggere gli Alidi. Ma se l'Anima Pura ce la fa ed instaura un Califfato Sciita? Come cambia la storia dell'Islam? (undicesima ucronia islamica di Falecius)

Uffa, ancora Offa. Offa di Mercia, sul trono dal 757 al 796, fu il più potente dei Re dell'Eptarchia Sassone, ma non riuscì a prevalere sugli altri stati dell'isola, e dopo la sua morte la palma di stato principe dell'Eptarchia passò al Wessex, che infine riuscì ad unificare l'Inghilterra. Ma cosa cambia nella storia inglese se è la Mercia di Offa a unificare la nazione anglosassone sotto il suo scettro, e non il Wessex influenzato dai Carolingi? (made in Enrica S.)

Iconoclastia. Gregorio II considera legittime le idee di Leone III Isaurico sull'iconoclastia. Il papato rimane filobizantino e non cerca l'abbraccio con i Franchi. Pipino non ha alcuna legittimazione nell'usurpare il trono e rimangono al potere i Merovingi, creando un dualismo alla giapponese (mikado e shogun), in cui i discendenti di Clodoveo approfittano della prima occasione per riprendere il potere, magari durante le invasioni vichinghe. Che accade? (ideata da Lord Wilmore)

Talassocrazia Maya. I Maya erano grandi commercianti, anche per via marittima, ma sono mai andati oltre la canoa. Ipotizziamo invece che, nel loro periodo classico, qualcuno sviluppi una tecnologia simile ad esempio alle navi polinesiane. In questo modo il raggio dei loro commerci si amplia notevolmente e, invece di scannarsi tra loro, le varie città si dedicano ad espandersi oltremare. I Caraibi e Cuba sono conquistate, vi sono rapporti costanti con le civiltà andine e centri commerciali vengono costruiti in Brasile. Quando comincia la crisi di questo popolo, anizchè rifugiarsi a sud i Maya tentano la fortuna oltremare, e le lunghe navi giungono nel Golfo di Guinea. Alcune delle innovazioni americane giungono prima nel vecchio mondo e viceversa... (una pensata di Basileus TFT)

Imiltrude mon amour. Carlo Magno decide che non può vivere senza Imiltrude, e quindi, in barba alla madre, decide di scappare con lei e Pipino il Gobbo, oppure di sposarla e di legittimare il figlio come successore, rimanendo saldamente sul trono contro il parere della madre e del fratello. Che cosa succede? (made in Camillo Cantarano)

Deux Grandes Frances. Carlomanno, fratello di Carlo Magno, non muore nel 771 e quindi suo fratello non riesce a diventare unico re dei Franchi. Anche se i rapporti tra i due fratelli non sono mai stati idilliaci, tuttavia è difficile pensare ad una guerra civile tra Franchi, anche per merito della loro madre Berta che fece sempre da paciere tra i figli. Più probabilmente i due fratelli prendono strade diverse: Carlo Magno compie maggiori conquiste verso Nord e Nord Est cacciando Sassoni ed Avari ancora più in là di quanto fece nella nostra Timeline, mentre Carlomanno, di indole meno aggressiva, si accontenta del suo regno ed al limite compie qualche incursione in terra musulmana (Spagna). Sicuramente non vi sono nuovi conflitti coi Longobardi e si mantiene lo status quo precedente, anzi i rapporti tra Franchi e Longobardi crescono ulteriormente grazie ai numerosi matrimoni incrociati. La conseguenza più importante è che non risorge mai più un Sacro Romano Impero in Occidente, con tutte le conseguenze che questa idea ebbe fino alla Prima Guerra Mondiale, ma esistono solo dei regni cristiani. Nell’Italia Longobarda e Bizantina, mancando l’unità politica che seppur brevemente i Franchi le seppero dare, si manifestano con secoli d’anticipo le tendenze centrifughe dei Comuni. La monarchia longobarda era infatti debolissima, ed a parte qualche re più lungimirante come Liutprando e Rotari, non seppe dare alla Penisola l’unità politica necessaria che le avrebbe consentito di diventare uno stato nazionale come avvenne invece in altri paesi europei. Un Carlo Magno più aggressivo sul fronte germanico e baltico inoltre affretta i fenomeni di statalizzazione ed emigrazione dei popoli norreni, e probabilmente le scorrerie vichinghe avvengono con una cinquantina d'anni di anticipo: l'anticipata frammentazione politica europea favorisce ancora di più l’espansione normanna che non si limita a conquistare solo il Sud della Penisola, ma probabilmente sottomette anche il Nord, creando un fortissimo stato nell'Europa Mediterranea. La suddivisione tra Carlo Magno e Carlomanno, inoltre, provoca la nascita di due nazioni distinte, una in lingua d'Oc e l'altra in lingua d'Oïl (proposta da Never75)

Niente Sacro Romano Impero. Alternativa all'ucronia precedente. Carlo Magno muore avvelenato al posto di Carlomanno, e quest'ultimo diventa re unico dei franchi. Carlomanno decide di non attaccare il longobardi, in virtù del sacro vincolo del matrimonio con la loro principessa. A chi si rivolge il Papa in questa pessima situazione? Carlomanno piacerà ai suoi sudditi? (ideata da Camillo Cantarano)

Adelchi sugli scudi. Adelchi, figlio di Desiderio di Lucca re dei Longobardi, è posto a capo della fortezza delle Chiuse, in Val di Susa. Lì nel 773 riesce a sconfiggere Carlo il Pipinide, re dei Franchi, che subisce perdite tremende. Dopo aver scacciato il rivale dall'Italia, entra a Roma proclamandosi nuovo "Protettore della Chiesa", revoca la donazione di Sutri e fa eleggere un Papa a lui favorevole, ad esempio il Vescovo di Pavia Gandolfo. Alla morte del padre Desiderio resta unico Re dei Longobardi, rafforza la corona attraverso l'uso dei giudici, riesce ad imporre l'ereditarietà del trono, sconfigge i Bizantini e li espelle dall'Italia meridionale. Adelchi si trova così a capo di un solido stato dalle Alpi a Benevento; ce la farà l'unificazione longobarda a durare nei secoli? E senza il concetto di Sacro Romano Impero Carolingio, come cambia la storia d'Europa? (pensata da Mariano De Pardi)

Adelchi di Bisanzio. Sconfitto da Carlo il Pipinide, Adelchi fugge a Bisanzio, dove ottiene il favore del Basileus e un esercito. Sbarcato in Calabria, viene sconfitto da un'alleanza di gastaldi e franchi in Campania e scompare dalla storia. Poniamo che Bisanzio lo sostenga con più forza, o che Adelchi sia un generale migliore: difficilmente andrà oltre Roma, ma questo è sufficiente: nasce l'enorme Thema Longobardos, con capitale Roma o Napoli (a seconda delle conquiste) e gli Adelkidoi come aristocrazia locale. Gli Altavilla resteranno in Normandia mentre per gli Adelkidoi ci sono due strade. O si integrano davvero con Bisanzio: prima o poi, forti della sicura riconquista della Sicilia, tenteranno la scalata al trono di Porpora, con il rischio di ridurre il Sud a colonia altrui fin da prima l'Anno Mille. Oppure seguono la strada di Bulgaria e Russia, proclamano l'autocefalia della loro chiesa e l'indipendenza e creano un regno meridionale come i Normanni: contrariamente a loro però vedranno come obiettivo ultimo Pavia e il papa come un vero nemico religioso. In ogni caso, il Sud potrebbe fornire a Bisanzio sufficiente profondità strategica per resistere alle invasioni più riuscite e, caduta Costantinopoli, Napoli contenderebbe a Mosca il titolo di Terza Roma (questa è di aNoNimo)

Man spricht Langobardisch. Sembra che la lingua longobarda sia completamente scomparsa solo nell'anno 1000. Supponiamo invece che in certe aree dell'Appennino tosco-emiliano sopravvivano comunità longobardofone per tutto il Secondo Millennio. Nel corso dei secoli le comunità appenniniche potrebbero sentire il forte influsso culturale della vicina Toscana e adottare, per i documenti ufficiali, il toscano, ma parlando comunque il longobardo nella vita di tutti i giorni. La lingua si arricchirà notevolmente di prestiti lessicali e grammaticali dell'italiano ma rimarrà una certa specificità etnica, analogamente a quella dei Cimbri del Veneto. Qualche comunità potrebbe trasferirsi nel contado delle città prossime all'Appennino, come Firenze o Arezzo, e influenzare le parlate locali che poi, dopo il grande fenomeno dell'inurbamento del 1200, influenzeranno a loro volta anche le parlate cittadine. Forse la lingua germanica porterà i longobardi dell'Appennino ad essere più portati alla fedeltà imperiale, e quindi ad essere disposti ad ospitare l'esule Dante Alighieri, di simpatie politiche ghibelline. La Divina Commedia quindi potrebbe essere intrisa di costrutti di origine germanica che per forza di cose entrerebbero nella futura lingua italiana. Quali? (un'altra ucronia linguistica proposta da Renato Balduzzi)

La Sassonia indipendente. Carlo Magno conquistò la Sassonia nel 777; ma un anno dopo dovette recarsi in Spagna per combattere gli arabi, e della situazione approfittò un capo sassone di nome Vitughindo, che riuscì ad unificare la maggior parte delle tribù sassoni e diede il via ad estese rivolte che perdurarono fino al 785, quando Carlo Magno costrinse alla conversione forzata Vitughindo e i suoi Sassoni. Ma che succede se Vitughindo non cede a Carlo così facilmente? La Sassonia rimane indipendente dall’impero di Carlo Magno e riesce ad unirsi alla corona danese, in quanto Vitughindo aveva sposato Geva di Westfold, figlia del re di Danimarca; alla morte del sovrano carolingio il Regno di Danimarca-Sassonia può espandersi verso le frontiere franca e orientale. Quali sono le conseguenze sulla storia europea con questo potente stato pagano nel nord della Germania? (ideata da Det0)

Orlando il Conquistatore. Nella Battaglia di Roncisvalle, i Franchi guidati da Orlando sconfiggono i Baschi che li avevano attaccati. Orlando in breve tempo riconquista l'intera Spagna togliendola ai musulmani, ed alla morte di Carlo Magno liquiderà Ludovico il Pio ed erediterà l'impero carolingio (anche questa è di Det0)

Calabria Saudita. Carlo Magno, dopo aver sottomesso i Longobardi di Desiderio, lancia una spedizione contro i ducati longobardi superstiti nel Sud e, ottenuta la sottomissione formale di questi ultimi, tenta la conquista della Sicilia ancora bizantina. Dopo aver assediato inutilmente Messina, decide di tornare indietro, ma la retroguardia del suo esercito è colta di sorpresa dai Longobardi tra i monti della Sila e sterminata. Quest'evento, tutto sommato marginale, dà vita ad una fiorente letteratura nota come "Ciclo Carolingio", in cui si finge che la Sicilia ed anche la Calabria fossero già musulmane e fortemente ostili a Carlo (la Sicilia lo sarà in realtà dall'827, la Calabria mai), e ad attaccare l'esercito di Carlo sarebbe stato un certo Marsilio, re di Sicilia ignoto alla storia, il cui nome deriva probabilmente da una deformazione di Scilla, l'estrema punta della Calabria verso l'isola. Carlo Magno avrebbe poi riconquistato la Calabria alla cristianità. Tutto il Ciclo è così trasportato dalla Spagna in Italia; per simmetria, a scrivere l'"Orlando furioso" è lo spagnolo Pedro Calderòn de la Barca (altra proposta di William Riker)

Povero Sant'Ambrogio. Papa Adriano I e Carlo Magno tentarono di abolire il Rito Ambrosiano, ma non ci riuscirono per l'opposizione dei milanesi. E se invece il Rito di Sant'Ambrogio viene soppresso e relegato nei libri di storia ecclesiastica? Come cambia la storia di Milano? (è di Enrica S.)

L'Esarcato torna bizantino. I rapporti franco-bizantini, come ben sappiamo, furono inizialmente abbastanza buoni tanto che si cercò un matrimonio fra l'erede di Bisanzio e la figlia di Carlo Magno. Carlo cercò in ogni caso di mantenere il confine con l'Impero abbastanza sottile da fare si che le due potenze non avessero disguidi territoriali di ampia portata. Forse per questo motivo le terre dell'Esarcato, strappate ai Longobardi, non furono restituite a Bisanzio ma vennero date al Papa, creando un cuscinetto neutrale fra le due forze. Se invece Carlo cerca una maggiore legittimazione da parte dei bizantini e per ingraziarseli gli restituisce la Pentapoli e le zone precedentemente occupate in Romagna e Umbria? E se questa amicizia va a buon fine e i Franchi partecipano al concilio di Nicea contro l'iconoclastia? (pensata da Basileus TFT)

Carlo Magno e Irene. Carlo sposa Irene, riunifica i due imperi romani, sposta la capitale a Roma e libera il Santo Sepolcro (grazie a Bhrig. Abbiamo già in cantiere del materiale relativo a quest'ucronia)

Euskal Herria. I Baschi, sotto la protezione di Carlo Magno, unificano Galizia, Castiglia e Asturie, dando origine a uno stato ibero-atlantico che terrà testa alle altre nazioni europee nella conquista delle Americhe e delle Indie (pensata da Renato Balduzzi)

Carlo Magno in Inghilterra. Carlo Magno non si volge contro gli Avari ma contro i Sassoni, conquistando l'Eptarchia Sassone. L'Inghilterra resterà una dependance del Regno Francese, la corte è stabilita a Londra anziché a Parigi, e i Tre Moschettieri faranno la guardia a Buckingham Palace. Possibile un impero francese di dimensioni mondiali (questa è di William Riker)

Carlo Magno in Danimarca. Carlo Magno, per risolvere la questione delle razzie piratesche in Frisia e Fiandre, invade la penisola dello Jutland e soggioga i Danesi pagani. La Danimarca finirà germanizzata? (è di Generalissimus)

Carlo Magno al Sud. Il Ducato di Benevento dopo varie peripezie riuscì a svincolarsi dal dominio franco, complice anche il fatto che Carlomagno non tornò mai personalmente nel mezzogiorno d'Italia dopo la morte di Arechi II. Ma se lo fa e sbaraglia Grimoaldo III aggiungendo i territori del Ducato a quelli del suo impero? Cosa accade quando giungono i Normanni? Che effetti per la politica papale? (di nuovo Generalissimus)

Carlo Magno e gli Avari. Carlo Magno continua la campagna contro gli Avari nell’inverno del 791, unifica la sua corona e il khanato avaro e ricostituisce l'impero romano (ideata da Det0, questa è la sua proposta)

I Balcani romanzi. La lingua romanza di Pannonia non si estingue all'epoca di Carlo Magno, ed è parlata tuttora in buona parte dei Balcani. Quali le conseguenze? (ancora Enrica S.)

Il Kyoto fisso. Il 9 aprile ricorre l'anniversario della morte dell'imperatore giapponese Kanmu (806), il più potente sovrano del Sol Levante in un'epoca in cui il tennô governava ancora. Egli fu anche il fondatore di Kyoto, perchè Kanmu voleva trasferire la sua capitale da Nara verso una nuova città libera del peso della nobiltà e del clero buddista, dove avrebbe potuto governare da solo. In un primo momento aveva scelto un altro luogo, Nagaoka. La costruzione di Nagaoka fu difficile con molteplici inondazioni del sito e perfino l'assassino del capo del cantiere da parte dei nemici dell'imperatore (il povero assassinato, Fujiwara no Tanetsugu, divenne poi un fantasma malvagio è provocò molte catastrofi sul cantiere). Kanmu fu quasi costretto a tornare a Nara ma nella nostra Timeline alla fine abbandonò Nagaoka per fondare Kyoto (Heian-kyo). Ma cosa avviene se deve tornare a Nara nel 794? Probabilmente il suo regno sarebbe stato indebolito e non avrebbe potuto condurre la sua politica. Senza le riforme di Kanmu, i suoi successori sarebbero rimasti sotto il controllo crescente del clero dei grandi templi di Nara, creando una teocrazia buddista in Giappone al posto di una monarchia centrale alla cinese. Senza Kanmu tutto il Nord del Giappone sarebbe rimasto indipendente sotto forma di un regno degli Emishi come il sud di Kyûshû con gli Hayato (austronesiani). Una debole monarchia giapponese e l'assenza di un modello locale avrebbe senza dubbio permesso di integrare le isole nella sfera di influenza cinese e avrebbe impedito lo sviluppo di una cultura originale (prima ucronia dedicata a Kanmu da Perchè No?)

Niente samurai. Il regno di Kanmu conobbe una vasta ribellione delle tribù emishi nel Nord. Nel 789 gli Emishi sono stati capaci di annientare l'esercito imperiale forte di 20.000 uomini e di bruciare le terre colonizzate dai Giapponesi. Gli Emishi usavano tecniche di guerriglia, erano esperti nel tiro dell'arco e montavano dei cavalli. Contro di loro avevano un esercito imperiale composto di soldati-contadini presi in tutti l'impero, inesperti, poco motivati, insomma una fanteria armata alla cinese. Davanti al disastro, Kanmu operà una grande riforma, abolendo l'esercito nazionale a vantaggio di milizie locali affidate ai grandi proprietari terrieri. Questi erano più motivati per difendere le loro terre e famiglie e sapevano come combattere gli Emishi. Iniziarono a combattere anche arcieri a cavallo che imitarono le spade degli Emishi, creando l'antenata della katana giapponese. Kanmu nominò anche un unico capo militare incaricato di una missione unica senza limite di tempo, al posto di un principe imperiale senza esperienza militare. Fu scelto il generale Sakanoue no Tamuramaro, nominato alla nuova carica di shogun. Tamuramaro iniziò dividendo gli Emishi, alleandosi con le tribù più facili da comprare. Gli Emishi furono battuti nell'802 dopo una guerra durata 38 anni e definitivamente integrati all'impero. Le milizie dei soldati locali presi tra i proprietari terrieri iniziarono allora la loro trasformazione in guerrieri legati alla terra riuniti attorno a un capo militare locale, che appena un secolo dopo erano già diventati dei samurai come li conosciamo. Ma se Kanmu non sale sul trono o se le sue riforme vengono bloccate? Il Nord sarebbe rimasto indipendente e culturalmente diverso dal resto del paese, e non ci sarebbe stato nessun samurai. L'impero del Giappone (nel centro dell'arcipelago) sarebbe rimasto uno Stato organizzato in monarchia civile culturalmente più cinese che nella nostra TL. Senza i samurai la sinizzazione del Giappone sarebbe stata maggiore, fino a fare di esso un regno vassallo della Cina. Non ci sarebbero stati dei samurai per opporsi alla conquista mongola dell'arcipelago e il Giappone sarebbe caduto anch'esso sotto il loro tallone. Durante il XVI secolo, l'assenza di potere feudale avrebbe probabilmente permesso ai missionari gesuiti di convertire il Giappone al cristianesimo, ma a questo punto già da secoli non sarebbe piu identificabile al nostro Giappone (seconda ucronia dedicata a Kanmu da Perchè No?)

Carlo Magno a Venezia. Carlo Magno decide di annettersi anche Venezia, come fece del resto con altri territori nominalmente bizantini. Alla fine fu ad un passo dal farlo, in quel momento Bisanzio era in crisi e fu solo per cercare di riappacificarsi col Basileus che Venezia non venne assediata. Ma se lo fosse stata? Prima possibilità: Venezia perde per sempre il suo ruolo di "Stato cuscinetto" tra Oriente ed Occidente e termina la sua ascesa come potenza commerciale e marinara (come del resto è avvenuto solo qualche anno prima per Ravenna), e magari il suo ruolo in futuro può essere preso da qualche altra città-stato semi-indipendente; possiamo pensare a Comacchio, a Grado o a Trieste. Oppure al contrario Venezia anche sotto i Carolingi continua ad affermare il suo potere commerciale, anzi l'alleanza con i Franchi le permette di espandere i suoi traffici anche nell'Atlantico. Avendo così una forte, anzi fortissima potenza navale alleata dalla sua parte, i regni Franchi successivi si possono difendere molto meglio dalle invasioni dei vichinghi, e i Normanni respinti devono trovarsi un'altra terra in cui mettere radici; magari ci provano con la stessa Costantinopoli. Nel frattempo Venezia pian piano si emancipa del tutto anche dai Carolingi e diventa una superpotenza senza uguali, spingendosi addirittura oltre le colonne d'Ercole... (un'idea di Never75 e di Basileus TFT)

Non tutto il Mal(amocco) vien per nuocere. Dopo l'assedio a cui la sottopose Pipino, figlio di Carlo Magno, nell'809-810, il doge Angelo Partecipazio decise di abbandonare definitivamente l'isola di Malamocco, fino ad allora sede del governo veneziano ma la cui vulnerabilità era ormai apparsa chiara, e di trasferire la propria residenza nella più sicura Civitas Rivoalti, l'odierna Rialto. Ma che succede se Malamocco resta centro nevralgico della Repubblica Marinara? Come cambia la storia di Venezia? (proposta da Matteo Bonalanza)

Carolingi. L'Impero carolingio non viene diviso e, nonostante il feudalesimo progredisca, permane un unico Imperatore e la conseguente idea imperiale (proposta da Cesare)

Pipino Magno/1. Quando si accorse che suo padre stava tentando di diseredarlo, Pipino il Gobbo decise di partecipare ad una congiura ordita da alcuni nobili contro il padre ed i fratellastri. Alla fine questa non ebbe successo, e lui venne rinchiuso in convento, mentre gli altri nobili furono uccisi. Ma se la congiura ha successo? Pipino può sperare di diventare re dei franchi, oppure sarà cacciato dai nobili congiuranti? E come cambia la storia? (questa è di Camillo Cantarano)

Essere o non essere Re? Anblothae, nobile danese citato da Saxo Grammaticus nelle sue "Gesta Danorum", che fornì a Shakespeare l'ispirazione per il suo Amleto, uccide lo zio Feng (il Claudio di Shakespeare) per vendicare il padre Horwendill, ma sopravvive e unifica la Danimarca con quasi due secoli di anticipo, ponendo la capitale ad Helsingør (Elsinore). Come cambia la storia del Nord Europa? (se lo chiede Enrica S.)

Niceforo I il Bulgaroctono. Nell'811 l'imperatore bizantino Niceforo radunò un'imponente armata contro il Khan dei Bulgari, Krum, per liberarsi una volta per tutte di quei fastidiosi vicini. La ragionevole proposta di pace avanzata da Krum arrivò però dopo che Niceforo aveva conquistato e razziato la capitale bulgara Pliska; e così, ringalluzzito dal successo, Niceforo decise di rifiutarla e di addentrarsi sempre più in territorio nemico. Ad accoglierlo c'erano le montagne della Sredna Gora, dove angusti passi montani si alternavano a strette valli boscose, percorse da fiumi impetuosi che limitavano i movimenti dell'armata greca. Gli alti ufficiali dell'esercito tentarono inutilmente di convincere Niceforo ad una maggiore cautela, ma l'imperatore non volle sentire ragioni, ed anzi prese a schiaffi persino il figlio Stauracio, che tentava invano di farlo ragionare. L'esercito, contagiato dall'ottimismo imperiale, abbassò a sua volta la guardia, procedendo in maniera scomposta e trascurando le ricognizioni e la protezione dei fianchi durante la marcia. A questo punto, il 26 luglio 811, Krum ne approfittò per tendere un'imboscata a Niceforo in uno stretto valico montano: fece strage dei soldati bizantini ed uccise lo stesso Niceforo, con il cui cranio si fece preparare una coppa per brindare alla sua vittoria, com'era macabra usanza dei popoli barbari prima dell'avvento del Cristianesimo. Ora, supponiamo che Niceforo sia meno avventato, che finga di accettare la pace e che invece sia lui ad attirare il Khan dei Bulgari in una trappola. Il Basileus può riconquistare la Bulgaria con due secoli di anticipo su Basilio II, e ritardare così l'irrimediabile decadenza dell'Impero Romano d'Oriente (ennesima proposta di William Riker)

Addio ai Bulgari. Nell'814 l'imperatore bizantino Leone V l'Armeno inviò degli emissari presso Ludovico il Pio, con l'intenzione di forgiare un'alleanza, attaccare il Primo Impero bulgaro da due direttrici diverse e magari alla fine spartirselo. Probabilmente i Bulgari non avrebbero resistito ad un'invasione simile: il paese aveva bisogno come il pane di pace e stabilità, il confine con l'Impero Carolingio non era sicuro, le tribù delle steppe stavano mostrando segni di insofferenza, l'esercito era esausto, la capitale Pliska era ancora in macerie a causa dell'invasione di Niceforo I il Logoteta dell'811 e la presa sui territori conquistati da Krum in seguito ad essa non era ancora salda. Non si sa cosa rispose esattamente il sovrano Carolingio, ma sembra proprio che si sia rifiutato di intraprendere azioni tangibili. E se invece i due imperatori si dicessero d'accordo sullo smembramento del Primo Impero bulgaro e lo mettessero in pratica? Natutalmente molto dipende da altri attori, la cui sorte cambierebbe molto, ossia peceneghi e ungari... (made in Generalissimus)

La Grande Strategia dell'Impero Bizantino/3. Alternativa a quanto detto sopra da William Riker. Niceforo I accetta l'ambasceria di Krum, magari perché non ha ancora saccheggiato Pliska. Dimostrandosi profondo conoscitore della Grande Strategia Bizantina, Niceforo dà in sposo Stauracio alla primogenita di Krum, accoglie i Krumidoi tra la nobiltà greca e assorbe la Bulgaria come la Russia assorbì nell'800 la Georgia. I bulgari, opportunamente grecizzati (onde evitare spiacevoli ribellioni) potrebbero essere essenziali per l'Impero: dopo Manzicerta, probabilmente saranno i Crumidoi a spodestare gli inetti Ducas; potrebbero defenestrare gli Angeli senza chiedere l'aiuto della Quarta Crociata; vista la miserrima figura fatta dall'Impero Latino d'Oriente contro la Seconda Grande Bulgaria, i Crumidi potrebbero anticipare i Paleologhi di una buona decina d'anni, e senza la necessità di vendere Galata ai genovesi (o guadagnando di più). In ogni caso, la Bulgaria potrebbe essere la salvezza dell'Impero: riuscirebbe a conservare Costantinopoli fino ad oggi? Un POD alternativo è che ciò venga fatto da Basilio II, molto più avveduto di Niceforo (ancora Enrica S.)

La Grande Strategia dell'Impero Bizantino/4. Anche l'Armenia era una regione problematica per i Bizantini. Era vitale perché apriva la strada all'altopiano anatolico e da lì alle ricche coste, ma era troppo estesa per poter essere difesa da un vallo romano: troppe valli e troppi accessi, rendeva possibile solo una difesa elastica, che consisteva nel permettere ai musulmani di devastare la regione per poi massacrarli sulla via del ritorno. La conseguenza fu uno spopolamento della regione, che permise le infiltrazioni sempre più massicce dei Selgiuchidi, culminate con Manzicerta. L'unico modo era trovare qualcuno disposto a stare lì e farsi massacrare dai turchi ad ogni primavera, ovvero qualcuno per cui la morte in battaglia era accettabilissima, come un monaco guerriero. Poniamo dunque che un imperatore lungimirante fondi l'Ordine Monastico di San Maurizio Guerriero, composto da monaci neri (ovvero obbligati al celibato) con il compito di onorare Dio in monasteri-fortezza simili ai ribat islamici. La difesa elastica diverrebbe di profondità, costringendo i musulmani a sostituire le incursioni con massicce invasioni, facilmente inchiodabili, aggirabili e massacrabili nelle strette valli anatoliche. In generale, l'impero Bizantino rafforzerebbe le sue frontiere orientali abbastanza da assicurarsi la sopravvivenza almeno fino all'arrivo dei Mongoli: i Basileoi saranno così stupidi da affrontarli o si rallegreranno della distruzione di Baghdad e ricopriranno d'oro Aqaba? Bisanzio potrà così sopravvivere fino al Rinascimento, all'Illuminismo, al giorno d'oggi? (ancora aNoNimo)

Al bando i bizantinismi! E se Niceforo II Foca non togliesse il comando delle truppe sui confini orientali dell'Impero a Giovanni I Zimisce? Non solo si salverebbe la vita e potrebbe regnare per almeno altri dieci anni, ma potrebbe anche continuare a collaborare con lui. Entrambi comandanti militari perspicaci e abili, i vari emirati autonomi e semi-autonomi nati dalla frantumazione del Califfato Abbaside potrebbero vedersela davvero brutta contro due come loro, senza contare il fatto che avrebbero dalla loro anche i generali Barda Sclero e Barda Foca. Cosa altro potrebbe accadere? (made in Generalissimus)

La Repubblica Bizantina. Stauracio, figlio di Niceforo I il Logoteta, divenne imperatore bizantino alla morte di suo padre durante la disastrosa Battaglia di Pliska. Purtroppo per lui, durante il suo breve regno non fu in grado di esercitare alcun tipo di potere effettivo, perché un colpo di spada al collo rimediato in battaglia contro i Bulgari lo aveva reso tetraplegico. Resosi conto delle sue pessime condizioni di salute e del fatto di non avere eredi diretti, aveva intenzione di nominare imperatrice sua moglie Teofano d'Atene, ma la nobiltà bizantina, non volendosi trovare di nuovo sottomessa ad un'imperatrice a pochi anni dalla cacciata di Irene d'Atene, mise in moto il complotto che portò Stauracio ad abdicare in favore di Michele I Rangabe. Una voce molto in voga all'epoca, però, affermava che in realtà Stauracio fosse in segreto un Repubblicano, e che le sue vere intenzioni fossero quelle di abolire la monarchia e trasformare l'Impero bizantino in una repubblica. E se queste insinuazioni fossero vere? Cosa accadrebbe se Stauracio, rimasto illeso nella campagna contro il Khan dei Bulgari Krum, avesse il tempo e la forza per implementare il suo progetto per creare la Repubblica di Bisanzio e abbandonare le rivendicazioni imperiali? Il modello potrebbe essere la Repubblica di Venezia, con l'Imperatore eletto come un Doge ed un Senato aristocratico ad esercitare il potere legislativo, anche se non so se questo basterebbe ad evitare i tanti tentativi di usurpazione che danneggiarono in vari modi Costantinopoli (ancora Generalissimus)

Francia e Germania scambiate. Carlo Magno (ed il figlio Ludovico) ripartiscono diversamente l'Impero alla loro morte, lasciando la dignità imperiale (e relativo altisonante titolo) alla parte "francese" piuttosto che a quella "germanica". In questo caso è la Francia ad avere in appannaggio (oltre al titolo imperiale) anche una parte del Nord Italia. Nel futuro immediato si prevede una Francia disunita sia etnicamente che politicamente, ed al contrario una Germania molto più forte. Le scorrerie dei Vichinghi sono ancora più devastanti in Francia e portano all'occupazione di vasti territori anziché della sola Normandia. Le lotte dei Comuni e quelle contro il Papa avranno un peso determinante nello sviluppo dell'Impero Francese. In compenso invece Ottone governerà, anche se solo come re, su una Grande Germania, libero dalle beghe italiane, normanne e slave, e farà del suo Stato il Regno più forte d'Europa oltre che etnicamente più omogeneo. In questo caso la Riforma Protestante avrà effetti sensibili più forti in Francia che non in Germania, che resterà tutta o quasi cattolica, e così anche tutti gli avvenimenti successivi saranno "speculari": la Rivoluzione in Germania a fine '700 e la riunificazione della Francia a metà '800 (inventata da Never75)

Pipino Magno/2. Pipino il Gobbo non viene diseredato da Carlo Magno, e alla sua morte eredita una parte del regno franco, che è diviso fra lui e Ludovico il Pio. La dinastia di Pipino si estingue con lui, oppure riesce ad avere dei figli che trattengono per sé il regno dei Franchi Orientali, impedendo l'ascesa dei Capetingi? Come cambia la storia francese? (Camillo Cantarano dixit)

Krum il Vittorioso. Il Khan dei bulgari, invece di farsi convincere da Leone V l'Armeno, insiste nell'assedio di Costantinopoli, conquistandola. Come cambia la storia? (proposta da Perchè no?)

Bernardo Augusto. Nell'817 Bernardo, re d'Italia e figlio di Pipino, a sua volta figlio di Carlo Magno, cerca di esautorare l'imperatore Ludovico il Pio, ma gli va male, viene arrestato ed accecato, e muore dopo tre giorni di inaudite sofferenze. Ma se la ribellione gli riesce? Bernardo era certamente meno neghittoso e misantropo di Ludovico, e con lui l'impero carolingio potrebbe mantenersi unito più a lungo (nuova idea di William Riker)

Bernardo Re d'Italia. Ludovico il Pio non esautora Bernardo e i territori del Regno Longobardo rimangono in mano a quest'ultimo, che mantiene omaggio allo zio Ludovico. Bernardo ogni anno raduna i suoi vassalli a Pavia nel campo di marzo dove organizza campagne militari contro i duchi di Benevento e Spoleto; le città e i castelli conquistati sono distribuiti ai conti e ai marchesi più fedeli. L'Imperatore Ludovico divide i suoi territori tra i figli: Carlo il Calvo ottiene il Regno di Aquitania e nulla più, Ludovico il germanico ottiene solo il Regno di Baviera, mentre il primogenito Lotario viene associato al trono. Ludovico il Pio muore nell'840, Lotario diviene imperatore e i fratelli, pur restii, gli rendono omaggio come tale. Il Re Bernardo d'Italia, dopo aver reso omaggio a Lotario, prosegue le sue guerre, occupa Capua e Amalfi dove costruisce una flotta; unite a Spoleto e Benevento, tali città vengono date come Ducato al figlio Pipino, e diventano basi per attacchi in Puglia contro i bizantini. L'Imperatore Lotario diventa ben presto timoroso della crescita del potere del cugino italico: nell'847 raduna un esercito e marcia oltre le Alpi, con lo scopo di raggiungere Pavia capitale di Bernardo per impadronirsi dei suoi territori. Ma, approfittando dell'assenza del fratello, Carlo il Calvo e Ludovico il germanico insorgono in aperta ribellione. Lotario è costretto a ritornare suoi suoi passi e viene ben presto incalzato da Bernardo, desideroso di mostrare la sua forza. Nell'855 Lotario muore, Carlo il Calvo ottiene tutto il Regno dei Franchi occidentali, che terrà fino alla morte nell'877, mentre Ludovico quello dei Franchi Orientali che terrà fino alla morte nell'876. Bernardo d'Italia muore a Milano nell'858, gli succede il figlio Pipino II che consolida la dinastia dei Pipinidi d'Italia ed intraprende una nuova serie di campagne militari: conquista la Puglia che assegna al suo secondogenito Pipino, il Ducato di Benevento passa al primogenito Bernardo mentre quello di Spoleto al terzogenito Erberto. E poi? (pensata da Alessio Benassi)

La Sicilia resta bizantina. Nell'826 Eufemio da Messina, il comandante della flotta bizantina in Sicilia, ebbe la bella pensata di costringere una suora a sposarlo. L'Imperatore Michele II l'Amoriano, però, la prese quasi sul personale, e ordinò al Generale Costantino di porre fine al matrimonio e tagliare il naso ad Eufemio. Costui, dopo aver ucciso Costantino e aver occupato Siracusa, dalla quale venne poi fatto sloggiare, trovò rifugio in Tunisia, dove offrì i suoi servigi all'Emiro Ziyadat Allah I, invitandolo nel contempo ad invadere la Sicilia. L'emiro si disse d'accordo a soggiogare l'isola, ed iniziò così la Conquista Islamica della Sicilia. Ma cosa accadrebbe se Michele II gestisse l'incidente in maniera più oculata e gli Aghlabidi non mettessero mai piede in Trinacria, assenza delle arance a parte? I Normanni rimangono in Francia con tutte le implicazioni del caso. Alessio Comneno, che non é assediato su due fronti, riconquista da solo l'Anatolia e il surplus di popolazione europea trova sfogo in Spagna e Baltico, che vengono cristianizzati prima (ancora Generalissimus)

Tommaso I lo Slavo. E se la rivolta di Tommaso lo Slavo dell'820 avesse successo e fosse lui, l'autodefinitosi campione dei poveri, a diventare Imperatore Bizantino al posto di Michele II l'Amoriano? Possibile che con lui sul trono imperiale Costantinopoli non perda Creta e la Sicilia grazie all'alleanza di questi col Califfo Abbaside al-Ma'mūn? Quali altre potrebbero essere le conseguenze? (il solito Generalissimus)

Il califfato d'Italia. L'invasione araba dell'Italia ha inizio il 17 giugno dell'827 e lo stuolo in gran parte berbero (ma alla guida di elementi arabi o persiani), è affidato al qadi di Qayrawan, Asad b. al-Furat, grande giurisperito malikita autore della notissima Asadiyya, di origine persiana del Khorasan. Lo sbarco avviene il giorno seguente nei pressi di Capo Granitola, vicino Mazara del Vallo e viene occupata Marsala (in arabo "il porto di Dio") ed entrambi i centri sono fortificati e usati come testa di ponte e base di attracco per le navi. Come continua l'invasione? (proposta da Viverefan; ecco la sua proposta di continuazione)

Benedetti Benedettini. Non si riflette mai abbastanza a lungo sull'importanza svolta dal lavoro dei monaci amanuensi benedettini ai fini della trasmissione ai posteri del sapere classico. In effetti i monaci si trovarono davanti a testi, oltre che pagani, anche eterodossi, blasfemi e peccaminosi per la mentalità dell'epoca. Ebbero davanti due scelte: o mantenere i testi così come erano e ricopiarli integralmente, oppure modificarli o addirittura destinarli all'oblio, non ricopiandoli affatto. Fortunatamente prevalse la prima ipotesi, ma se fosse prevalsa la seconda? Saremmo oggi privi della maggior parte del sapere scientifico, filosofico, letterario dell'Antichità, con quali effetti sul presente lo lascio immaginare ai lettori (ancora Never75)

Provaci, Pipino. Pipino d'Aquitania non muore nell'838. L'impero carolingio riesce a mantenersi più a lungo? (pensata da Det0)

Il Regno di Benevento. Il principe Sicardo sfugge alla congiura di palazzo, evita la guerra civile, il Ducato di Benevento rimane unito e non comincia la sua fase di declino. Riuscirà a unificare tutto il sud Italia? Se si, come andrà a finire? (made in Generalissimus)

I Quarantadue si salvano. Nell'838 l'imperatore bizantino Teofilo riesce a battere a Dazimon gli arcieri Turchi a cavallo al servizio del califfato abbaside; di conseguenza l'Impero non perde la strategica roccaforte anatolica di Ancyra (che non diventerà mai Ankara). In tal modo il 24 settembre dello stesso anno non cadrà, dopo 55 giorni di assedio, la città di Amorio in Frigia, patria dello stesso imperatore, fatto in conseguenza del quale ancor oggi si venerano i Quarantadue Martiri di Amorio, massacrati per non aver voluto rinnegare il cristianesimo. L'impero romano d'oriente si mantiene su posizioni molto più forti in Anatolia; possibile la riconquista dei Luoghi Santi in seguito alla crisi del califfato (di nuovo William Riker)

Niente Trattato di Verdun. E se il 25 giugno 841 a Fontenoy-en-Puisaye, in Borgogna, vincono Lotario e Pipino e non Carlo il Calvo e Ludovico il Germanico? Lotario implementa una forma maggiormente romanizzata di diritto, dove la Res Publica non è di proprietà del sovrano. Abbiamo quindi un Sacro Romano Impero maggiormente latinizzato, dove le differenze fra Franchi e Germani si marcano molto più lentamente nel tempo. Possibile espansione contro i pagani scandinavi, nel Baltico e contro i musulmani di Spagna. Inevitabile comunque una frammentazione al primo scossone forte, o l'impero sopravvive unito perché la componente germanica viene mitigata da quella latino-greca? E quando ritorna in forze l'Impero Bizantino, che accade? (proposta da MattoMatteo e da Basileus TFT)

"Vikings" per davvero/1. Ragnar Lothbrok, leggendario protagonista della celebre serie di telefilm "Vikings", è probabilmente esistito davvero. Lo storico Saxo rammaticus nelle sue "Gesta Danorum" (1185) lo identifica con il re danese Horik I, morto nell'854 dopo 27 anni di regno, che nell'845 sarebbe arrivato a risalire la Senna e ad assediare Parigi. Ora, che accade se Horik I unifica la Danimarca con più di un secolo di anticipo e la fa entrare nella storia europea mentre il Sacro Romano Impero è in pieno caos? (made in William Riker)

"Vikings" per davvero/2. Nel telefilm "Vikings" compare anche Ivar il Senzaossa, ultimo figlio di Ragnar Lothbrok e della sua prima moglie, la guerriera Lagertha. Nato senza l'uso delle gambe, secondo le saghe per colpa di una maledizione, il padre avrebbe voluto ucciderlo in fasce, ed invece si rivelò il più spietato dei figli del Re: nell'865, per vendicare il padre, ucciso da re Hella di Northumbria, guidò la Grande Armata danese che invase l'Anglia orientale, conquistò la città di York e martirizzò il re inglese Edmondo, che si era rifiutato di rinnegare la fede cristiana. Ma come cambia la storia inglese se Ivar viene davvero ucciso dal padre poco dopo la sua nascita? (ancora William Riker)

Niente caratteri cirillici. San Metodio e San Cirillo (in realtà conosciuto come Costantino per gran parte della sua vita, assunse il nome Cirillo solo dopo aver preso i voti monastici in punto di morte) sono universalmente conosciuti come gli evangelizzatori del mondo slavo. Quando si dice che Cirillo e Metodio inventarono l'alfabeto cirillico, si fa un errore di semplificazione, come quando si dice che l'italiano deriva dal latino: i santi fratelli inventarono l'alfabeto glagolitico, specificamente per i Croati del Quarnaro. Nati entrambi a Tessalonica, città con una folta comunità slava, colti e poliglotti, godettero sempre della protezione del loro mentore, il Patriarca di Costantinopoli Fozio, che affidò loro missioni sempre più importanti: il rinvenimento e la traslazione a Roma delle reliquie di Papa Clemente morto martirizzato in Crimea; l’evangelizzazione della Pannonia prima e della Moravia poi. Proprio in Moravia Cirillo iniziò a tradurre la Bibbia nel nuovo alfabeto da lui inventato per favorire la conversione dei locali. Convocato a Roma nell’867 per spiegare il suo gesto, San Cirillo ottenne l’approvazione da Papa Niccolò purché nei riti i brani in cirillico fossero preceduti dall’originale in latino. Durante il viaggio Cirillo però si ammalò e morì a Roma. Il suo lavoro venne ripreso e portato avanti dal fido Metodio fino alla sua morte nell’885. Pur godendo del sostegno papale (decisivo per ottenere la sua liberazione quando venne imprigionato dal Re di Moravia), l’introduzione del cirillico divenne presto il centro dello scontro geopolitico tra le due chiese rivali, ufficialmente ancora unite ma già in competizione, quella di Roma, che tramite i religiosi franco-tedeschi cercava di mantenersi fedele al latino, e quella di Costantinopoli, che invece prediligeva il greco e usava il cirillico per togliere spazio al latino. Nell’893 l’impero bulgaro divenne il primo stato ad adottare lo slavo cirillico come proprio alfabeto, e in seguito lo Scisma d’Oriente avrebbe cristallizzato la divisione: nei territori cattolici (Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Croazia, Slovenia) sarebbe rimasto in uso l’alfabeto latino, mentre in quelli ortodossi (Russia, Bielorussia, Bulgaria, Serbia, Montenegro) sarebbe subentrato quello cirillico, oggi considerato segno distintivo della cultura slava ortodossa. Ma se Cirillo e Metodio non avessero mai portato a termine la loro opera? Diciamo che i due giovani missionari vengano uccisi da dei predoni durante il loro viaggio in Crimea. Quando Rastislav di Boemia chiede a Costantinopoli dei missionari per educare il suo popolo, Fozio gli manda qualcun altro, ma a nessuno viene in mente di inventare un nuovo alfabeto per favorire la penetrazione del messaggio biblico tra i popoli dell’Europa orientale. Quali conseguenze culturali potrebbe avere questo per il mondo slavo? I cattolici riusciranno a penetrare più a est nella loro competizione con gli ortodossi? Un più facile assorbimento di Bulgari e Serbi nell'Impero? Una "Riforma" nazionalista in Russia? (proposta da Iacopo e da Federico Sangalli)

Lo Stato dei Pauliciani. I Pauliciani erano gli ascetici componenti di una setta gnostica Cristiana che affermava di divulgare i veri insegnamenti di San Paolo. La loro eresia conobbe una certa diffusione sui confini orientali dell'Impero Bizantino. Iconoclasti come la Dinastia Isauriana al potere durante il periodo di massima diffusione della setta, furono tollerati anche da Niceforo I il Logoteta, purché combattessero contro gli Arabi. I suoi successori Teofilo e Michele III, però, ripresero le persecuzioni contro di loro, e a nulla valsero gli appelli alla pace di Sergio, il capo della setta: nell'856 gli stanchi Pauliciani, capeggiati da Karbeas, si ribellarono e fondarono nell'Anatolia centrale lo Stato dei Pauliciani, con capitale Tephrike, schierandosi per di più con gli Arabi. I Pauliciani dimostrarono diverse volte il loro valore militare, al punto che il successore di Karbeas, Crisoceir, si spinse col suo esercito fino ad Efeso e Nicea. Nell'868 Basilio I il Macedone inviò Pietro il Siculo a parlamentare con i Pauliciani per uno scambio di prigionieri e l'offerta di un trattato di pace, che però Crisoceir rifiutò sdegnosamente. Le successive campagne militari di Basilio e la Battaglia di Bathys Ryax portarono alla distruzione dello stato fondato dalla setta. Ma che accadrebbe se Basilio riuscisse piuttosto a riconciliarsi con i Pauliciani e a convincerli a combattere di nuovo contro gli Abbasidi? L'Impero Bizantino potrebbe ritrovarsi con le frontiere orientali protette da un forte stato cuscinetto, magari potrebbe avere le mani più libere per rivolgersi ai Balcani e all'occidente. Cosa altro potrebbe accadere? (made in Generalissimus)

I Cazari Ortodossi. Nell'860 i Santi Cirillo e Metodio viaggiarono verso Cherson, in Crimea, per parlamentare con i Cazari, che avevano conquistato il possedimento bizantino. A quanto pare riuscirono nel loro intento, perché Cherson ritornò in mani bizantine fino all'arrivo della Rus' di Kiev intorno al 980. Ma che accadrebbe se i due fratelli andassero oltre e riuscissero a convertire i Cazari all'Ortodossia, magari trasformandoli anche in alleati di ferro di Bisanzio? (sempre Generalissimus)

Senza i Danesi in Inghilterra. E se Aelle di Northumbria non avesse ucciso Ragnarr Loðbrók? Ponendo che l'intera questione sia storica e che l'invasione danese dell'Inghilterra sia avvenuta solo a causa delle voglia di vendetta dei figli di Ragnarr, cosa accade? Non avendo un nemico comune, Alfredo il Grande non potrà unificare i vari regni anglosassoni, e forse non salirà mai al trono, se Etelredo non muore in battaglia. Come cambia la Storia, senza un'Inghilterra unita? (proposta da Lorenzo Anteri)

Gli Ungari Ortodossi. Sembra che i Santi Cirillo e Metodio abbiano avuto a che fare varie volte gli Ungari, e si dice che nell'882 incontrarono il loro capo Almos sul Basso Danubio, desideroso di discutere con loro perché interessato all'operato dei due fratelli bizantini. Non è chiaro se l'esponente degli Ungari fosse davvero il re di tutti gli Ungari o solo il capo di una delle loro tribù, d'altronde ci sono dubbi anche sulla storicità dello stesso Almos, ma poniamo il caso che il "re" incontrato dai due missionari sia davvero il massimo rappresentante delle tribù ungare e che, convinto dalle argomentazioni dei due missionari, decida che il suo popolo debba convertirsi al Cristianesimo (Ortodosso) con più di 100 anni in anticipo rispetto a Re Stefano I. Quali le conseguenze di questa scelta? (ancora Generalissimus)

Senza i Variaghi. Col termine Variaghi (o Vareghi, forse dal proto-germanico Vár, “giuramento”, da intendersi come “gente del giuramento, compagnie di ventura, bande, clan”) si definiscono un’insieme di genti scandinavo-norrene che durante il periodo della grandi spedizioni/migrazioni vichinghe predilessero la rotta di sud-est, attraverso il Baltico, i grandi fiumi russi e ucraini e il Mar Nero. Questi abili navigatori divennero presto grandi mercanti e abili guerrieri, costituendo comunità fiorenti nelle neonate proto-città slave e dando vita a corpi militari rinomati come la famosa Guardia Variaga, per secoli al servizio degli imperatori bizantini. Ma l’influenza variaga non si fermò a questo ed ebbe anche importanti conseguenze politiche, dando infatti vita al regno dei Rus’ (dallo slavo “quelli coi capelli rossi”) di Kiev, il primo stato slavo storicamente riconosciuto. Secondo i racconti semi-mitici nell’862 i cittadini di Novgorod invitarono infatti i Variaghi a prendere il potere per difendere le deboli città dai potenti popoli della steppa, come i Cazari e i Peceneghi. Il capo di questi, un certo Hroerekr, russificato poi in Rjurik, divenne il principe della città, inaugurando la dinastia rurikide. Vent’anni più tardi, nell’882, un suo discendente, Oleg, conquistò Kiev, ne fece la sua capitale e segnò l’ascesa dei Rurik che anni dopo sarebbero diventati Granduchi di Mosca, poi avrebbero unificato la Russia e l’avrebbero governata come Zar fino all’estinzione nel 1598. Ma se i Variaghi non avessero mai viaggiato a sud-est? Per ragioni di comodo immaginiamo che la colonia del Vinland venga mantenuta e sviluppata e che le migrazioni vichinghe si indirizzino perlopiù in questa direzione. Cosa capita a Oriente? Senza i Variaghi i popoli delle steppe rimarranno prevalenti rispetto alle città? Oppure queste (Novgorod in testa) cercheranno altrove un nuovo protettore (i polacchi? I lituani? Qualche germano?)? E che effetto avrà la mancata nascita dei Rus’ di Kiev sulla storia slava? (immaginata da Federico Sangalli)

Senza i Normanni. Il condottiero norvegese Ragnvald Eysteinsson detto il Saggio, vissuto nella seconda metà del IX secolo, perde la guerra contro Re Vermund (narrata e tramandataci secoli dopo da Snorri Sturluson nell'Harald Harfager's Saga), muore nello scontro e di conseguenza non diventerà mai Conte delle Orcadi. Considerato che suo figlio Hrôlfr, meglio conosciuto in francese con il nome di Rollone, nella HL fondò il Ducato di Normandia, come cambia la storia d'Europa e d'Italia senza gli insediamenti permanenti dei Nomanni? (ritroviamo William Riker)

I Vichinghi in Estremo Oriente. Come racconta una cronaca del tempo, nel nono secolo il norvegese Ottar fu il primo uomo che doppiò capo Nord per comprare pelli d'orso dai Lapponi: circumnavigando la penisola di Cola scoprì il Mar Bianco e si spinse fino alla foce della Dvina. Il suo viaggio fu reso possibile, così come le successive spedizioni norrene in Groenlandia e a Terranova, dal clima eccezionalmente mite che caratterizzò l'ultima parte del primo millennio dell'Era Volgare. Ma allora, perchè fermarsi al Mar Bianco? La domanda sorge spontanea perchè cinesi e vichinghi, nonostante siano separati da migliaia e migliaia di chilometri, hanno mitizzato fortemente lo stesso animale: il drago (le agili navi da guerra vichinghe venivano chiamate "drakkar"). Senz'altro può accadere con animali reali, come l'aquila o il leone, ma difficilmente per animali di fantasia. Come mai i vichinghi avevano in comune con i cinesi un animale che non è oggettivamente mai esistito né in Scandinavia né in Estremo Oriente? Certamente è vero che di esseri leggendari è pieno il mondo, ma i draghi cinesi e vichinghi, a differenza dei loro terrificanti parenti di altre tradizioni (ad esempio l'Idra di Lerna o il Drago di San Giorgio), erano creature positive ed assai venerate, simboli di saggezza e mitici antenati nazionali. Non è un caso se, anche dopo la cristianizzazione, i vichinghi li effigiarono nelle stavkirke, le tipiche chiese di legno norvegesi, di cui sopravvivono alcuni esemplari. Tutto ciò ha fatto pensare ad alcuni che i Vichinghi siano arrivati addirittura in Cina, sfruttando un periodo favorevole in cui il Passaggio a Nord-Est era sgombro dai ghiacci. Ora, che accade se veramente i Vichinghi riescono a stabilire una via commerciale diretta con la Cina, come hanno fatto con la Russia attraverso la rete fluviale sarmatica? Che sorte avranno dei regni normanni in Oriente, sorti ad esempio in Corea o a Taiwan ad imitazione dei regni norreni in Normandia e nell'Italia del Sud? (pazzesca pensata di William Riker)

I Vichinghi in Africa. Storicamente l'isola di Madeira, in origine disabitata, é stata scoperta e colonizzata dai Portoghesi, anche se certi autori antichi parlano già di isole da quelle parti, senza però darne una descrizione. Una ricerca recente, frutto del lavoro di Jeremy Searle, biologo specialista dell'evoluzione nell'università britannica di York, ci racconta una storia del tutto diversa. Nell'isola i topi non sono neanche loro degli animali indigeni, e generalmente si pensava che fossero arrivati con gli Europei. Invece l'analisi del DNA dei topi di Madeira mostra dei punti comuni con i topi della Scandinavia piuttosto che con quelli del Portogallo. Questa scoperta dimostra che, in una maniera o nell'altra, i topi dell'Europa scandinava sono arrivati in quest'isola dell'Atlantico. Il biologo fa l'ipotesi che siano stati i Vichinghi a portarceli. La nave vichinga sconosciuta si era persa? Si trattava di un relitto spinto dalla tempesta? Chissà se ci sono stati vichinghi che sono arrivati fin lì, sono sbarcati per trovare acqua e cibo ma sull'isola non si sono mai insediati. E se invece questi Vichinghi sconosciuti, mai ricordati dalle saghe né raccontati dagli scavi archeologici, si insediano a Madeira e la colonizzano? Vi nascerà un regno vichingo? O sarà conquistata da un altro Stato europeo? Da Madeira i Vichinghi scopriranno le altre isole atlantiche e apriranno vie commerciali o addirittura una conquista militare dell'Africa Occidentale: si può immaginare una penetrazione vichinga sul fiume sul fiume Senegal o ancora più a Sud, sul modello della loro penetrazione tramite i fiumi russi (nuova pazza idea di Perchè no?)

Vichinghi al contrario. Nel IX secolo alcuni indigeni del gruppo irochese iniziano a compiere incursioni nei villaggi delle coste dei Grandi Laghi e a fondare piccoli insediamenti lungo le coste nordamericane. Con canoe ricavate dal tronco di palissandro al posto dei drakkar, si spingono fino ai Caraibi e alla Florida, da cui partono per saccheggiare i potentati centroamericani. Qualcuno potrebbe decidere di provare ad esplorare le terre settentrionali, giungendo in Groenlandia, in Islanda e forse anche sulle coste scozzesi o scandinave, impiantandovi dei piccoli insediamenti... (ideata da Renato Balduzzi)

Lo scisma di Fozio. Fozio, Patriarca di Costantinopoli, non viene deposto dall'Imperatore d'Oriente Basilio I il Macedone nell'867, ma anzi può continuare la sua lotta contro il papa di Roma e anticipa di circa due secoli lo scisma tra Chiesa Cattolica ed Ortodossa. Tale stato di cose cambia completamente la situazione religiosa in Italia, in cui le Province ancora tenute dai Bizantini proclamano la loro fedeltà al Patriarcato, di cui vengono costituiti numerosi vescovati e diocesi in Italia Meridionale. Tale permanenza dell'ortodossia ha modo di radicarsi molto di più presso la popolazione, ed anche le monarchie successive alla bizantina (normanna, sveva, angioina, aragonese, asburgica e borbonica) devono per forza fare i conti con essa nell'esercitare il loro potere. In modo particolare la Russia a metà Ottocento, a causa della sua vocazione di tutela delle popolazioni ortodosse, potrebbe far di tutto per proteggere il Regno di Napoli da parte di possibili nemici, creerebbe non pochi problemi a tutti i possibili invasori intromettendosi pesantemente e potrebbe evitare anche lo sbarco di Garibaldi e dei suoi Mille (proposta da Never75)

L'emirato di Bari. L'8 agosto 870 a Meerssen, nel territorio dell'allora Lotaringia, i fratellastri Carlo il Calvo e Ludovico il Germanico si spartivano il regno del loro nipote Lotario II, morto l'anno prima senza eredi legittimi. Questa spartizione, tuttavia, era illegale perché in forza della legge ereditaria dei Franchi il territorio della Lotaringia sarebbe dovuto andare in eredità al fratello maggiore di Lotario, il Re d'Italia ed Imperatore Ludovico II. Questi però era impegnato militarmente nel sud Italia contro Sawdān, Amir di Bāru, e non poté intervenire contro gli zii. Ma se Ludovico, dopo essere stato raggiunto dalla notizia della morte del fratello, scegliesse di firmare una pace con Sawdān, riconoscendogli la sovranità su Bari e Canosa in cambio dell'impegno a non attaccare più il territorio del Regno Italico, in modo tale da poter spostare il proprio esercito a nord impedendo qualsiasi azione da parte degli zii? (proposta da Enrico Pizzo)

Le Crociate anticipate. L'emirato di Bari fu un piccolo staterello musulmano che sopravvisse circa trent'anni, fino alla fine dell'870. La sua caduta fu causata dalle forze congiunte di Bisanzio, dei Franchi e dei Longobardi, che riuscirono a distruggere il piccolo emirato, isolato e debole. Ma se invece questo emirato si dimostra subito forte e potente e la sua caduta non avviene così rapidamente? Nell'870, dopo vari tentativi andati a vuoto, l'Impero bizantino e il Papa, reduci da un Concilio che diede buoni risultati per entrambi, chiamano alla Crociata tutti gli stati Cristiani, per liberare Bari, la Sicilia e Gerusalemme. Cosa cambia da questa crociata a quelle canoniche? Anzitutto abbiamo un'Europa, ma anche un mondo arabo meno popoloso. Gli arabi dominano il mare, e di conseguenza il movimento dei cristiani dovrà avvenire esclusivamente via terra, attraverso l'Italia e i Balcani. Avremo due regni dei Franchi occidentali e orientali molto forti e ben disposti a combattere nella Crociata. Potrebbero partecipare anche l'Impero Bulgaro (allora all'apice della sua forza), i piccoli regni cristiani del nord della Spagna (anticipando la Reconquista) e forse il Wessex. Bisanzio sarà molto più forte e stabile rispetto al 1000 e darà un aiuto sostanziale e decisivo. Che accade? (pensata da Basileus TFT)

L'emirato di Taranto. Anche Taranto conobbe la dominazione islamica dall'840 circa fino all'880, anno in cui fu riconquistata dai Bizantini. Ma che accade se i Bizantini non riescono a sloggiare i Saraceni dell'Emiro Uthman? E quanto è plausibile che resista fino ad oggi un microstato islamico nell'Italia meridionale? (è di Generalissimus)

Alfredo il Piccolo. Il re del Wessex Alfredo il Grande si può considerare a tutti gli effetti il primo re d'Inghilterra. Egli però aveva tre fratelli che regnarono prima di lui. Alla morte dell'ultimo di loro nell'871 ereditò il Wessex. Ma se uno dei suoi fratelli vive più a lungo di lui? Il regno di Wessex riuscirà a sopravvivere anche senza Alfredo, oppure i Danesi prenderanno definitivamente il controllo dell'Inghilterra? Come cambia la storia britannica? (se lo chiede Camillo Cantarano)

Alfredo Senza Terra. Alfredo del Wessex perde la Battaglia di Ethandun contro le forze di Re Guthrum dell'Anglia Orientale. Al suo posto i danesi impongono il nipote Aethelwald, che sarà un "Re pupazzetto" nelle mani di un danese (forse il figlio di un Lothbrokson?) A questo punto, tutta l'Inghilterra è in mani danesi e probabilmente non si unificherà mai, o lo farà in ritardo.Come cambia la Storia? (proposta da Lorenzo Anteri)

L'emirato di Siracusa. Fino al IX secolo la città di Panormo era solo una delle tante che sorgevano lungo le coste siciliane, mentre la capitale dell'isola era Siracusa. La "promozione" a capitale è una conseguenza dell'invasione Araba. Trattandosi dell'unica città di una qualche importanza nella parte di Sicilia già occupata, venne scelta come sede dell'Emiro e ribattezzata Balarm. Il ruolo di capitale venne confermato anche dopo la riconquista dell'isola da parte dei Normanni, perdurando fino ad oggi. Ma ipotizziamo che nell'878, dopo la conquista di Siracusa, l'Emiro decida di trasferire li la sede del Governo. Siracusa tornerebbe ad essere la principale città della Sicilia e Palermo sarebbe solo una città secondaria come altre. Come potrebbe cambiare la Storia? (proposta da Enrico Pizzo)

La Grande Rus’. Quando il variego Oleg prese il controllo di Kyev, nell'anno 882, si venne a formare uno stato che avrebbe gettato le radici dell’attuale Russia. Ma era una costruzione effimera, e in poco tempo la Rus’ di Kyev subì moltissime secessioni, vedendo il formarsi di numerosi principati russi (Novgorod, Pskov, etc.). Ma cosa accade se Kyev riesce a mantenere un buon controllo della regione e a diventare un forte e saldo stato russo? Nel Basso Medioevo le città della Rus’ diventano grandi centri commerciali per il commercio di cera, pellicce e legname delle foreste russe, facendo concorrenza alle grandi potenze economiche dell’Italia e delle Fiandre. Quando i mongoli tenteranno l’invasione dell’Europa saranno fermati dal forte stato di Kyev e dovranno dirigersi da tutt’altra parte, magari verso Costantinopoli, così nel 1241 non avremo la battaglia di Leignitz ma quella di Nicea, o di Nicomedia, e i Paleologi non faranno in tempo a salire al potere che Bisanzio sarà già in mano mongola. Gli zar risiederanno a Kyev e non a Mosca, e alla dissoluzione dell’Unione Sovietica nessuno considererà l’Ucraina qualcosa di diverso dalla Russia (pensata da Det0)

Ostiachistan. Quali sono i POD necessari affinché gli Ostiachi abbiano oggi un loro stato indipendente? Maggiori contatti con Alfredo il Grande e l'Inghilterra? (made in Generalissimus)

L'Emirato di Traetto. Nell'883 un gruppo di Musulmani provenienti dalla Sicilia si stabilì alla foce del Garigliano, fondando l'insediamento del Traetto, sito sul territorio degli odierni comuni di Minturno e Santi Cosma e Damiano, in provincia di Latina. Da qui si spinsero a compiere scorrerie in tutta l'area circostante e oltre, arrivando a nord fino a Narni e ad est fino a Canosa. Grazie alle complicità dei ducati di Gaeta e Napoli, l'insediamento Saraceno sopravvisse fino al 915, quando venne raso al suolo da una Lega Cristiana. Ma cosa accadrebbe se il Traetto sopravvivesse? Potrebbero diventare i "Saraceni del Papa": come c'é un guardiano musulmano al Santo Sepolcro, potrebbero anche diventare una delle guardie del Vaticano, a motivo del fatto che sono estranei alle rivalità tra le nazioni cristiane... (sempre Generalissimus)

Lo Zanjstan. Nell'883 ha successo la Rivolta degli Zanj, gli schiavi neri provenienti dalla zona dei Grandi Laghi e dall'Africa sudorientale che venivano utilizzati fino allo sfinimento dagli Arabi per irrigare i campi dell'Iraq meridionale e rimuovere gli strati superficiali del terreno, reso sterile dagli eccessi di nitrati trasportati dal Tigri e dall'Eufrate. Gli ex schiavi sotto la guida di Ali ibn Muhammad creano uno stato comprendente il Kuzhestan e parte dell'odierno Governatorato di Bassora, aderente al Kharigismo. Cosa succede al Medio Oriente e al Califfato Abbaside? (ancora Generalissimus)

Niente Parigi. Il re vichingo Sigfrido il 4 novembre 885 assedia Parigi con un esercito poderoso: 700 navi che imbarcano quasi 40.000 uomini! L'assedio dura un anno. Ad un certo punto Carlo il Grosso accetta a malincuore di guidare un'armata in soccorso della città ma, alla vista dei campi vichinghi, getta la spugna e cerca vilmente un compromesso con Sigfrido, suscitando tra l'altro le ire del vescovo e del conte di Parigi. I vichinghi accettano e si ritirano dietro riscatto. Solo due anni dopo un altro re franco guida di persona un raid contro il campo vichingo: l'invincibilità dei guerrieri del Nord cessa... ma mettiamo il caso che Sigfrido non accetti il riscatto e decida di scontrarsi in campo aperto con Carlo il Grosso. Che succede? Considerando le scarse capacità belliche del re franco è prevedibile immaginare una sua rapida sconfitta, facilitata anche dal terrore psicologico dei guerrieri nordici su cui aleggia un'aura di invincibilità. Con un esercito franco in rotta ed i parigini alla fame, anche l'assedio non va poi tanto per le lunghe. I vichinghi, come loro solito, depredano e saccheggiano quel che possono portar via, distruggono ed incendiano il resto. La popolazione di Parigi viene perlomeno decimata ed il Regno dei Franchi cade in preda all'anarchia per lungo tempo. I vichinghi tornano ancora molte volte a saccheggiare le coste francesi, e l'economia stessa tarda a decollare. Parigi sarà ricostruita (anche se parzialmente), ma molto probabilmente la sua storia non sarà più la stessa ed un'altra città ne prenderà il posto come capitale del Regno di Francia: forse Lione o Marsiglia (grazie a Never75)

Leone VI il Pacifico. E se l'Imperatore Leone VI il Saggio si dimostrasse tale e non desse ascolto al suo consigliere capo, Stylianos Zaoutzes, impedendo lo scoppio della Guerra Bulgaro-Bizantina dell'894-96? Costantinopoli non deve fare concessioni territoriali e monetarie al Primo Impero Bulgaro, si ritrova con l'esercito intatto e risorse che può utilizzare altrove. Poiché fu causata dal conflitto precedente, anche la Guerra Bulgaro-Bizantina del 913-27 con le sue conseguenze è evitata. Magari, nell'immediato, Leone VI può difendere meglio Taormina e rimanere con un piede in Sicilia, oppure ottenere maggiori conquiste territoriali in oriente contro gli Abbasidi, oppure ancora potrebbe avere forze sufficienti per far riuscire la spedizione per recuperare Creta. Inoltre, senza la disastrosa Battaglia di Bulgarophygon, gli Ungari non si spostano più ad occidente per stanziarsi in Pannonia. Quali potrebbero essere le altre conseguenze? (è di Generalissimus)

Ludovico ci vede benissimo. Nel 901 Ludovico il Cieco riuscì a farsi incoronare Sacro Romano Imperatore da Papa Benedetto IV, ma quattro anni dopo venne inaspettatamente sconfitto in battaglia dallo screditato Berengario I del Friuli, che aveva ripreso il sopravvento nella disputa riguardante il trono imperiale e stava tentando di capovolgere la situazione a suo favore per ottenere la corona. Ma cosa accadrebbe se fosse Berengario ad avere la peggio in quello scontro e fosse la dinastia dei Bosonidi a fregiarsi del titolo imperiale? E se la dinastia franca raggiungesse questo obiettivo grazie a Rodolfo di Francia? (ancora Generalissimus)

Renovatio Regni Francorum. Guido II di Spoleto e suo figlio Lamberto II, entrambi Sacri Romani Imperatori, cercarono di riorganizzare e "rinnovare" il Regno dei Franchi, stabilendo una nuova dinastia e unendo l'Impero sotto il loro potere. Ovviamente non ci riuscirono, dimostrando ancora una volta che alla fine del IX secolo il titolo imperiale, con le sue pretese di dominio universale, era diventato un semplice segno del favore papale che veniva conteso da vari nobili italiani. Ma che accade se invece si realizzano i programmi dei due? (ancora Generalissimus)

L'Imperatore friulano. Alternativa all'ucronia precedente: e se invece a spuntarla fosse Berengario del Friuli? Certo, il suo è un compito anche più arduo, considerata la minaccia degli Ungari (che però riuscì anche a ingaggiare come mercenari) e i non meno di sette pretendenti al trono italiano che si misero contro di lui. Gli storici più impietosi lo descrivono come particolarmente incompetente e incapace di vincere una singola battaglia campale, i più entusiasti come un campione ed un assertore dell'unità italiana. Comunque sia, che accade se Berengario del Friuli ha più successo? Riuscirà ad evitare al Sacro Romano Impero i 38 anni di interregno e l'ascesa di Enrico l'Uccellatore e dei suoi discendenti? (sempre Generalissimus)

Ungari? E chi sono? Storicamente il "blocco" slavo dell'Europa Orientale è stato separato in due grandi tronconi dal "cuneo" magiaro (e prima unno e avaro) insediatosi nella pianura pannonica. Parliamo così di Slavi del Nord (Cechi, Boemi, Moravi, Slovacchi, Polacchi, Lusazi etc..) e di Slavi del Sud (Sloveni, Croati, Bosniaci, Serbi, Macedoni, Bulgari). Ma se tale cuneo non si fosse determinato, oppure se gli Ungari fossero stati assimilati linguisticamente (come accaduto ad esempio ai Bulgari o alle popolazioni romanze dell'Illiria), avremmo avuto sostanzialmente un grande blocco slavo senza soluzione di continuità dal Baltico all'Egeo. Quali conseguenze avremmo avuto? Si sarebbe determinata ugualmente la separazione tra Slavia del Nord e del Sud? Il processo di differenziazione linguistica tra i vari gruppi slavi sarebbe stato meno accentuato? E sul piano politico? Su quello culturale? Il sentimento di appartenenza ad una "grande comunità" panslava avrebbe portato forse a qualche fenomeno aggregativo imperiale a "regia" slavo occidentale? La "Rus" in questo contesto avrebbe giocato un ruolo secondario? (questa è di Massimiliano Paleari)

L'Ungheria nell'Impero. E se invece, a partire dalla Battaglia di Lechfeld, le varie campagne contro gli Ungari condotte dagli Imperatori tedeschi conducessero all'assoggettamento del Bacino Pannonico? Sentiremmo parlare di Impero Germano-Ungarico? (di nuovo Generalissimus)

Venezia magiara. Nell'899 Venezia dovette fronteggiare una poderosa invasione degli Ungari. Costoro però, anche se si rivelarono una brutta gatta da pelare per il Doge Pietro Tribuno, non riuscirono nell'intento di stabilirsi nella laguna a causa della loro completa ignoranza in fatto di navigazione e poliorcetica. Ma cosa accadrebbe se invece la Serenissima venisse sconfitta e Venezia finisse con l'essere magiarizzata? (ancora Generalissimus)

La Pannonia slava. E se nel 901 il Principato della Croazia Pannonica riuscisse a resistere all'invasione dei Magiari e la Pianura Pannonica rimanesse abitata da Slavi? (Generalissimus insiste)

La Papessa Giovanna. La Papessa Giovanna non solo esiste davvero, ma si rivela uno dei pontefici migliori della sua epoca. Riesce a mantenere salda la chiesa mentre l’impero carolingio va in rovina, nuovi invasori sconvolgono l’Europa e l’impero bizantino è sempre più lontano. In “politica interna” mantiene la pace tra le famiglie nobili romane e si fa benvolere dal popolo per la sua mitezza e la sua carità; questo però non le impedisce di agire con determinazione contro i pirati saraceni che imperversano sulle coste italiane. Anche la cultura è favorita, e sotto Giovanna si assiste all’ultima fase della “rinascenza carolingia”. Dal punto di vista teologico questo pontefice emana due originali bolle in cui stabilisce che le suore possano celebrare da sole l’Eucaristia e che, in casi eccezionali, anche le donne possano essere nominate vescovi. Viene anche contemplata la possibilità (puramente teorica, si intende!) che una donna possa salire al soglio pontificio. Il segreto di Giovanna viene scoperto solo alla sua morte, mentre sta già per essere proclamata santa a furor di popolo. Alla Santa Sede non resta che riconoscere il fatto compiuto; non ci saranno altre papesse nei secoli, ma alcune personalità eccezionali, come Matilde di Canossa o Caterina da Siena, saranno in effetti nominate vescovi, e la propaganda misogina del Medioevo sarà meno virulenta. Solo ai giorni nostri, dopo un’ulteriore apertura in proposito del Concilio Vaticano II, si ricomincerà a considerare la possibilità di eleggere una papessa... (originalissima proposta di Toxon)

Son Cazari amari. I Cazari avevano costruito una società ed un impero potenti, furono solo sfortunati nella guerra contro i russi. E se fossero i Cazari a vincere trasformando l'impero Russo in uno Ebraico? Probabilmente Novgorod e Mosca restano indipendenti e slave, aperte all'influenza normanna, e si cristianizzano più tardi adottando il rito latino. L'Ortodossia rimane minoritaria nella Rus', il turco-cazaro scritto con caratteri ebraici (e forse in seguito uno slavo orientale, sempre in caratteri ebraici) diventa la lingua principale. Domande: quanto a lungo i Cazari possono tenere a bada i Peceneghi ed i Cumani? Cosa succede dopo l'invasione mongola? Quanto la scelta dell'Ebraismo determina ostilità da parte di Bisanzio, del califfato e degli stati europei come Svezia, Polonia e Novgorod? L'Ebraismo khazaro è missionario? E se no, i Sirieni ed i Permiaki sono comunque cristianizzati da Novgorod? I Khan dell'Orda d'Oro potrebbero adottare l'Ebraismo invece dell'Islam, influenzando la politica religiosa ottomana (Crimea ostile anziché vassalla). Col crescere delle persecuzioni religiose in Europa e forse anche nell'Impero Ottomano, la diaspora finirà per concentrarsi in Cazaria-Orda d'Oro (come fece con la Lituania, ma molto di più). È possibile che sia la Cina Qing anziché la Russia-Orda d'Oro ad occupare gran parte della Siberia. Con quali conseguenze? In questa Timeline mancherebbero due importantissime nazioni moderne: la Russia ed Israele. L'assenza di ebrei negli USA ed in Europa occidentale dopo il Seicento come ne influenza la cultura? Non abbiamo Heine, Marx, Freud, Meitner, Einstein, Bohr, eccetera (una proposta di Filobeche)

Ho detto Creta, cretino. Nell'autunno del 911 l'imperatore bizantino Leone V invia l'ammiraglio Imerio a riconquistare Creta, caduta in mano agli arabi. L'assedio dura sei mesi, ma si conclude con un nulla di fatto. Sulla via di ritorno verso Costantinopoli, Imerio viene accerchiato dalla flotta araba, ma si salva per miracolo tornando nella capitale. Il fiasco totale aggrava lo stato di salute di Leone V, che si spegne poco dopo, lasciando il trono al fratello Alessandro, essendo suo figlio Costantino VII ancora minorenne; Alessandro riaccende la lotta contro i Bulgari, iniziando la riconquista dei Balcani che culminerà con Basilio II, lo "Sterminatore dei Bulgari". Ma se Imerio ce la fa a riconquistare Creta? Leone V non muore, sopravvive fino alla maggiore età del figlio Costantino VII, fa pace con i Bulgari e, galvanizzato dalla vittoria navale, decide di volgersi alla riconquista dell'Asia Minore, persa settant'anni prima dall'imperatore Teofilo. Le Crociate saranno organizzate dai Bizantini e non dai Franchi (ideata da William Riker)

Berengario I il Grande. La battaglia del Garigliano del 915 valse a Berengario Marchese del Friuli, oltre all'appoggio di Papa Giovanni X, la corona imperiale. Berengario, cinta la corona imperiale e con l'alleanza del Pontefice, impone la sua autorità sulla Campania, Benevento e Spoleto con la promessa di difesa dai Saraceni. Il matrimonio con la Principessa bizantina Anna consente anche l'appoggio di Costantinopoli. Qualche anno dopo, l'Imperatore Berengario riesce ad evitare una congiura a Verona, stroncando i nobili fedeli a Rodolfo di Provenza che vede sfumare le sue mire sulla corona imperiale. Che accade? (made in Alessio Benassi)

Anchialos. Nel 917 l'esercito bizantino affrontò le truppe del Khan Simeone I ad Anchialos. Il Khan aveva fatto in modo di colpire l'armata bizantina prima che si congiungesse con gli alleati Peceneghi dal nord, costringendoli alla battaglia anche senza il supporto marittimo del generale Lips. Nonostante tutto però il generale bizantino Bardas Foca riuscì a schiacciare l'esercito bulgaro ed era in procinto di accerchiarlo. Credendo la battaglia vinta, Foca scese da cavallo per rinfrescarsi ad una fonte e il suo stallone si imbizzarrì, cominciando a galoppare fra le fila dei romani. I soldati, vedendo il cavallo, credettero il generale morto e si fecero prendere dallo sconforto, abbandonando le posizioni e regalando una vittoria schiacciante ai Bulgari. Ma se Foca non scende da cavallo o l'animale non si imbizzarrisce o se si lava la faccia con la borraccia (o qualunque altro divertente what if del caso) e i bizantini vincono? Simeone I è catturato e portato a Costantinopoli, e non diventerà mail "il Grande". Con l'aiuto dei Peceneghi i bizantini possono annettere la nazione bulgara e riportare i confini fino al Danubio, lasciando il nord agli alleati. Come cambia la storia? (è di Basileus TFT)

La Grande Normandia. I capi Normanni prendono Parigi, Rollone diventa re di Francia che in poco tempo viene germanizzata (di nuovo!) e diventa solo una grande Normandia. A questo grande regno meridionale Guglielmo il Conquistatore aggiunge anche l'Inghilterra, e alla morte dell'ultimo Altavilla lo scontro tra l'impero germanico e la Normandia viene vinto da quest'ultima a Bouvines. I re di Normandia possono cosi reclamare il titolo imperiale, e la storia del XIV-XV secolo oltre che due papi vede anche tre imperi romani: Bisanzio, Normandia, e Germania (di nuovo Filobeche)

I musulmani nel sud d'Italia/2. Dopo Alarico, i miasmi cosentini fermarono un altro conquistatore troppo ambizioso: Ibrahim II, emiro dell'Ifriqiya (la regione che comprendeva l'attuale Tunisia, parte dell'Algeria e una fetta di Libia), partito dall'Africa con intenzioni a dir poco bellicose. Il 1 agosto 902 aveva praticamente completato la conquista della Sicilia con la presa di Taormina; poi, preso dall'entusiasmo, aveva iniziato una guerra santa con la quale intendeva raggiungere Roma, distruggere la città e con essa la sede papale, ed infine portare il suo attacco fin nel cuore dell'Impero romano d'Oriente, a Costantinopoli, prendendola da ovest anziché da est. A ottobre era appena arrivato a Cosenza; grazie alle preghiere di sant'Eha il Giovane, come raccontano i Bizantini, o ad un miracolo di san Pietro annunciato da una pioggia di stelle, come credono i cristiani latini, Ibrahim mori di dissenteria e le sue truppe, allo sbando, si ritirarono. Ma senza quel bacillo? Forse Ibrahim II non sarebbe comunque riuscito a conquistare nulla più del meridione d'Italia. Ma già un Sud musulmano contrapposto al Centro e al Nord cristiani avrebbe modificato in modo sensibile la storia della Penisola, che forse non si sarebbe mai riunificata; ed oggi le donne napoletane porterebbero il burqa... (proposta da William Riker)

Monferrato/1. Guglielmo I, capostipite dei Marchesi del Monferrato, ed i suoi figli hanno la meglio sugli antenati dei Savoia, ed il Piemonte è unificato sotto la dinastia Aleramica fin dal X secolo. Come cambia la storia del Piemonte e dell'Italia? (prima ucronia dedicata al Monferrato da William Riker)

Carlo III il Complicato. Carlo III il Semplice, re di Francia della dinastia dei Carolingi, dovette lottare per tutta la durata del suo regno contro i grandi baroni feudali, e in particolar modo contro il Duca di Borgogna Riccardo, il Conte di Parigi Roberto (fratello del Re Oddone) e il conte Erberto di Vermandois. Nel 922, il cattivo andamento della guerra contro la Lotaringia convinse i grandi feudatari a rivoltarsi ed eleggere nuovo re il conte di Parigi Roberto. Nel corso della lotta che seguì, Roberto rimase ucciso nella battaglia di Soissons. Carlo III però fu sconfitto ad opera del Conte Erberto che lo imprigionò; l'assemblea dei baroni elesse re allora il Duca di Borgogna Rodolfo. Nel 925 Erberto di Vermandois si ribellò a Rodolfo e liberò Carlo allo scopo di utilizzarlo come sua pedina, ma Carlo fu di nuovo sconfitto e imprigionato da Rodolfo. Carlo III morì il 7 ottobre 929 in prigione; suo figlio sarà incoronato re come Luigi IV, ma dovrà lottare in continuazione contro Ugo il Grande, figlio di Roberto e conte di Parigi, che alla fine imporrà come re suo figlio Ugo Capeto, dando inizio alla nuova dinastia dei Capetingi. Ma se Carlo III il Semplice batte Erberto o Rodolfo o entrambi? I Capetingi non ascendono, e con loro neppure i Borboni: i Carolingi restano al potere e la storia d'Europa cambia decisamente rotta (di nuovo William Riker)

Ugo d'Arles il Conquistatore. Nel 924 salì nel Regno d'Italia (che allora era pienamente indipendente dal Sacro Romano Impero Germanico poiché esso era dilaniato dalle lotte intestine per il potere) Ugo di Provenza, che provò ad espandersi nella penisola ma fallì miseramente a causa dei potenti signori feudali Italiani. Ma se per ipotesi si fosse sbarazzato di tutti suoi rivali e al più acerrimo, Berengario II d'Ivrea avesse promesso in sposa la figlia Alda e di nominarlo suo erede al trono d'Italia, avrebbe avuto un esercito abbastanza forte da conquistare un regno esteso dal Rodano all'Illirico, dalla Rezia e dal Norico sino alla Sicilia. Come potrebbe essere un potente Regno d'Italia durante il Medioevo che potrebbe diventare una salda monarchia nazionale come avvenne in Francia, Inghilterra e Spagna? Come potrebbe essere l'età moderna senza le guerre per il controllo dell'Italia? Magari potrebbe tentare la via del colonialismo americano. Ed infine a cosa si potrebbero dedicare tutti i protagonisti del Risorgimento con l'Italia già unita da 932 anni? (un parto della fantasia di Kalos1597)

L'impero di Croazia. Poiché il Regno di Croazia stava ospitando i suoi nemici ed era alleato con l'Impero bizantino, nel 926 lo Zar Simeone I il Grande di Bulgaria decise di attaccare la Croazia.Mal glie ne incolse, perché l'impresa finì in disastro, e la sua morte l'anno seguente mise la Bulgaria a rischio di invasione proprio da parte del paese che aveva voluto invadere.Ma la tempestiva mediazione di Papa Giovanni X interruppe qualsiasi ulteriore continuazione del conflitto.Ma cosa sarebbe successo se Tomislao I di Croazia fosse riuscito a impadronirsi dell'Impero bulgaro in guerra con Costantinopoli e afflitto dalla carestia? E se al contrario lo Zar Simeone riuscisse a conquistare la Croazia? (l'ennesima pensata di Generalissimus)

Porfirogenito. Nel 926, al compimento della maggiore età, Costantino VII Porfirogenito elimina il suo tutore Romano I Lecapeno e non deve aspettare il rovesciamento di questi, nel 944, per salire effettivamente al trono. In quegli anni una terribile carestia, dovuta ad un improvviso riscaldamento del clima, porta molti contadini a cedere le loro terre ai grandi proprietari terrieri o ai conventi, che dispongono di grandi scorte di grano, e quindi riescono a superare la carestia. Le grandi famiglie patrizie accumulano in questo modo grandi patrimoni che usano per offrire protezioni più efficaci di quelle dell'imperatore ai contadini-soldati, conquistando così la loro fiducia. Nasce perciò un vero e proprio braccio di ferro tra i grandi proprietari terrieri e l'imperatore bizantino, che rischia di sfociare in conflitto aperto. Romano I nella nostra Timeline risolve il conflitto a proprio vantaggio con grande energia, ma che accade se Costantino VII non ha altrettanto polso e viene deposto? La dinastia macedone ha fine con anticipo, Basilio II il Grande (figlio di Costantino VII) non regnerà mai, non riconquisterà il regno dei Bulgari e questi riusciranno a sopraffare Costantinopoli. Fine anticipata dell'impero di Bisanzio, senza questo baluardo i Turchi Selgiuchidi potrebbero farcela ad espandersi anche in Europa (sempre William Riker)

Il papato ereditario. La figura di Marozia è poco conosciuta dagli storici minori, ma lei è protagonista di uno dei periodi di maggior decadenza morale del Papato, la pornocrazia. Infatti questa donna, appartenente alla famiglia dei conti di Tuscolo (da cui avrebbero avuto origine anche i Colonna), riuscì far eleggere al soglio pontificio molti dei suoi amanti o dei suoi figli. Il culmine si toccò con Giovanni XI, figlio di Marozia ed eletto papa a 21 anni. La sollevazione poi di suo figlio Alberico fece in modo che la situazione non degenerasse ed instaurò una dittatura destinata a durare 22 anni. Ma se invece Giovanni XI emana una bolla in cui dichiara lo Stato Pontificio una proprietà dei Tuscolo? Quale sarà la reazione dell' imperatore del Sacro Romano Impero? Invece di emanare il Privilegium Othonis, Ottone I, vedendo la decadenza e la corruzione dell' Urbe, decide di creare una Chiesa Scismatica? (proposta da Camillo Cantarano)

Atelstano il Grande. Dopo la battaglia di Brunanburh del 937, Re Atelstano d'Inghilterra riesce a mantenere un dominio permanente sulla Scozia, a sconfiggere definitivamente i Vichinghi e a sottomettere anche i regni gallesi. Che accade? (è di Generalissimus)

Khan che abbaia... Bondodjar Mong Khan era un antenato di Gengis Khan che signoreggiò i Mongoli nel X secolo. Secondo la leggenda raccontata nella "Storia segreta dei mongoli", sua madre Alan Goa lo concepì dopo la morte del marito Debun in seguito alla visita notturna da parte di un essere luminoso, che ella identificò con il dio Tengri. I presupposti per presentarsi alla sua gente come un inviato divino dunque c'erano. E se egli tentasse in anticipo l'assalto alla Cina e all'Asia centrale? (made in William Riker)

Grasso che C(h)ola. E se fossero i Chola di stirpe Tamil ad unificare l'India? (ancora Generalissimus)

La Cina Meridionale. La rivolta dei Ngo del 939 fallisce, e il Vietnam settentrionale rimane una provincia cinese col nome di An-nan. Nel corso del tempo si ha un'espansione verso sud a spese del Champa, che di fronte al superiore potenziale militare cinese viene assorbito con molto anticipo, probabilmente già all'epoca di Qubilay. Il Tonchino è a maggioranza Han e non si ha l'Insediamento dei "Tai Bianchi", che rappresentano la seconda etnia del nostro Vietnam. Il popolo Viet (che è originario della Cina meridionale) si sposta ulteriormente a sud e ad ovest: rimanendo soggetto della Cina, occupa molto presto il Delta del Mekong e/o la Piana delle Giare ed il resto del nostro Laos. Quindi i Lao non passano il Mekong, e il loro centro rimane Chiang Mai in Thailandia, impedendo l'unità etnica siamese a tutto vantaggio della Cina ma anche, in parte, degli Khmer. Il Mekong diventa il terzo grande fiume nella cui valle si sviluppa la civiltà cinese, relegando i popoli non Han sulle colline. Possibile che in epoca Ching si arrivi alla sinizzazione di tutta l'Indocina orientale? Con quali conseguenze sul mondo moderno? (se lo chiede Falecius)

Igor I Basileus. La Guerra fra Rus' di Kiev e Bisanzio del 941 si conclude con la vittoria della prima, che conquista Bitinia, Tracia e Costantinopoli, facendo cadere l'Impero. Non so fino in fondo perché, ma ho l’impressione che i crolli anticipati dell’impero bizantino abbiano sempre conclusioni distopiche per l’Europa cristiana. Dunque che accade? (è di Generalissimus)

Edmund d'Inghilterra. Il 26 maggio 946 re Edmund d'Inghilterra scampa all'assassinio da parte di un ladro e rinnegato che ha riconosciuto tra la folla e tentato di catturare. Sul trono non gli succede il fratello Edred, uomo molto religioso ma purtroppo sempre in cattiva salute. Come prosegue il regno di Edmund? (prima ucronia sassone di William Riker)

La Francia ottoniana. Dopo la morte di Luigi IV d'Oltremare, appartenente alla dinastia carolingia, Ugo Capeto non riesce a imporsi come re in Francia, Adalberone di Reims non lo sostiene e viene sconfitto da Carlo di Lorena (anche lui carolingio) che prosegue la dinastia in Francia occidentale. Questi più tardi farà sottomissione a Ottone III, ben più potente e capace di aiutarlo contro i grandi feudatari. il regno di Francia diventerà una componente del Sacro Impero degli Ottoni? (è di Perchè no?)

La Francia bosonide. Re Rodolfo di Francia non si ammala, vive di più e Ugo il Nero riesce a diventare re alla sua morte, impedendo a Ugo il Grande e ai nobili di far tornare Luigi IV dall'Inghilterra. Come prosegue la storia francese? (ancora Generalissimus)

La Francia vermandese. Rodolfo, della dinastia bivinide, è sconfitto dagli Ungari: nella nostra Timeline egli ha salvato la Francia delle loro incursioni, ma se é sconfitto, fino a dove questi nomadi avrebbero potuto avanzare? Ci si puà chiedere se una quarta dinastia avrebbe potuto nascere se Rodolfo fosse stato sconfitto da Herbert di Vermandois. Una dinastia vermandese avrebbe potuto sorgere? Ma comunque, Raoul aveva amici nell'impero e la sua dinastia sarebbe stata probabilmente vassalla dell'impero, sopratutto se si doveva lottare contro i Grandi, Vermandois e Robertingi (questa invece la dobbiamo di nuovo a Perchè no?)

Impero Bizantino di Kiev. Nell'autunno del 957 l'Imperatore Costantino VII Porfirogenito ricevette la visita di Olga, reggente della Rus' di Kiev. I motivi di questo suo viaggio a Costantinopoli non sono mai stati chiari, ma sembra che lì venne battezzata ufficialmente e cercò missionari che convincessero il suo popolo ad adottare il Cristianesimo. Narra inoltre la leggenda che Costantino si innamorò perdutamente di Olga, ma questa respinse le sue proposte di matrimonio con un trucco: chiese al Porfirogenito di essere il suo padrino di battesimo e dopo la cerimonia disse all'imperatore che sarebbe stato sconveniente per un padrino sposare la sua figlioccia. La verità, però, è che Olga era già una donna anziana, e Costantino, pur se avesse voluto a tutti i costi sposarla avrebbe dovuto prima sbarazzarsi di sua moglie, Elena Lecapena. E se la leggenda fosse vera? Quali sarebbero i risultati di un'unione tra Costantino VII e Olga? (sempre Generalissimus)

Il Principato di Drevljania. La minaccia principale per la Rus' di Kiev nei suoi primi anni furono i Drevljani, un popolo di Slavi Orientali che alla fine venne conquistato dalla Rus'. E se invece la situazione si ribaltasse e fossero loro a sconfiggere e soggiogare Oleg, Igor' od Olga? (ancora Generalissimus)

La battaglia di Lechfeld. Ottone I muore nella Battaglia di Lechfeld. Come cambia la storia europea senza gli Ottonidi e con i magiari che continuano ad avanzare nell'Europa centrale con un'economia basata sul saccheggio? (se lo chiede Enrica S.)

Il Bel Danubio multicolore. Immaginiamo la rilatinizzazione della valle del Danubio, alla stregua dei Valacchi in Dacia. Avremo una multietnicità essenzialmente quadruplice (slavi, tedeschi, latini, magiari) incapace di creare un regno unitario, con principati feudali in lotta tra loro e lo sviluppo di un'area urbana da caratteristiche fiamminghe, molto fiorente, anello di congiunzione tra la pianura padana, l'Europa settentrionale e il Mar Nero e Costantinopoli. Lo so, è molto poco fattibile, però immaginare gli elementi per la creazione di qualcosa del genere mi affascina... (parola di Paolo Maltagliati)

La Sacra Repubblica Romana. Alberico II, in punto di morte, decise di dare un futuro al figlio Ottaviano facendolo eleggere papa. Ma se invece decide di nominarlo console della Sacra Repubblica Romana, fondata da lui, e riesce a secolarizzare il Ducato Romano? (altra idea di Camillo Cantarano)

Senza Madrid. L'attuale capitale della Spagna fu costruita dagli arabi nel X secolo con il nome di Magerit nel centro della semideserta Castiglia per sorvegliare la pianura circostante, forse sul luogo di un antico insediamento celtico (attestato dalla possibile etimologia *Mageto-ritu-s, "grande guado" sul fiume Manzanarre). E se i Mori invece non costruissero quella fortezza? La capitale Spagnola sarebbe altrove: dove? Le candidate possono essere molte: Santiago de Compostella per la sua valenza religiosa, Toledo favorita per la sua posizione centrale, la capitale dei Visigoti famosa per la produzione di spade e per l'accademia di magia (!), Cordoba già grande capitale del regno arabo e resa magnifica dei Califfi (una capitale molto più cosmopolita di Madrid), Cadice che ospitò la Casa de Contraciòn dopo l'impantanamento del Guadalquivir che aveva tra l'altro un'ottima posizione tra Mediterraneo e Oceano Atlantico, Barcellona la seconda città iberica (e allora gli indipendentisti sarebbero i Castigliani!), Bilbao che offre una buona posizione sul golfo di Biscaglia, Vigo che ha un grande porto sull'Atlantico, Valladolid che fu effettivamente per un breve periodo sede della corte spagnola tra il 1601 al 1606... Voi quale scegliereste? (proposta da Federico Pozzi)

San Dunstano Martire. Il 23 novembre 955, alla morte di re Edred, sul trono d'Inghilterra gli succede il nipote Edwing, di soli 16 anni. Questi entra subito in conflitto con San Dunstano, abate di Glastonbury, per via dei suoi costumi licenziosi. Secondo la tradizione, Dunstano lo sorprende ad amoreggiare con una nobildonna di nome Etelgive; infuriato, lo apostrofa duramente davanti a tutti i nobili, accusandolo di adulterio. Edwing inghiotte amaro ma poi, incitato da Etelgive, lo insegue e saccheggia il monastero il monastero di Glastonbury. San Dunstano riesce a fuggire via mare e a mettersi in salvo sul continente. Ma che succede se Edwing cattura San Dunstano e lo fa passare per le armi, come accadrà due secoli dopo a Thomas Beckett? Suo fratello Edgar, molto pio e devoto alla Chiesa, resterà con le mani in mano? E noi come faremo a ricostruire la storia dei Sassoni, senza le le "Cronache Anglosassoni" di San Dunstano? (seconda ucronia sassone di William Riker)

La Provenza Saracena/1. Nel 960 un gruppo di Saraceni si stanzia a Frainet, in un luogo imprendibile via terra, e comincia a fare razzie nei territori della Borgogna e persino dell'attuale Svizzera. Verranno scacciati dal Marchese del Piemonte e dal Duca di Provenza solo nel 973. Ma cosa succede se i Saraceni riescono a mantenere la loro roccaforte? Entro poche decine d'anni di lotte abbandonano le razzie e conquistano le zone circostanti alla città, e dopo alcuni secoli vediamo formato un potente stato arabo in Provenza; che sarà distrutto solo da Napoleone (ideata da Det0)

La Provenza Saracena/2. Alternativa all'ucronia precedente. La fortezza dei Saraceni in Provenza, di cui sono visibili ancor oggi le rovine, era solo una roccaforte di pirati, troppo piccola per dare vita ad uno stato indipendente. Piuttosto che ad un emirato provenzale si potrebbe pensare a delle città-Stato saracene molto più difficile a sconfiggere e da scacciare una per una. Queste città Stato potrebbero sopravvivere più a lungo, e si può immaginare la formazione di una minoranza storica musulmana in Francia, un gruppo di musulmani sudditi del re dopo la riconquista da parte di Parigi. Come evolve il loro Islam ne contesto della società francese? Potrebbero fare nascere un Islam occidentalizzato, che oggi sarebbe rivale del wahhabismo? (se lo domanda il provenzale Perchè No?)

L'Egittologia medioevale. Nel saggio di Okasha El Daly, "The Missing Millenium, Ancient Egypt in Medieval Arabic Writings", del 2005, si mettono in luce dei documenti arabi finora mai tradotti, i quali farebbero pensare che nell'Egitto medievale i monumenti e i documenti antichi sono stati studiati da diversi letterati, spesso allo scopo di ritrovare uno sapere magico, per cui gli storici arabi avrebbero avuto conoscenza di alcuni eventi della storia egiziana antica e dei sovrani dell'epoca lagide (o anche precedenti). Sembra che avessero omtuito il legame tra il copto e l'egiziano antico e che potessero attribuire un valore fonetico a certi geroglifici, pur senza mai arrivare a una traduzione completa. Ma immaginiamo che durante la dinastia Tulunide questa conoscenza si trasformi in vera e propria curiosità per il passato egiziano e ne nasca uno studio approfondito sotto protezione del potere. Con alcune scoperte archeologiche e il restauro dei maggiori monumenti, l'Egitto potrebbe conoscere una sorta di "Rinascimento", che farebbe nascere l'idea di un genio nazionale differente e anteriore all'Islam, facendo dell'Egitto un paese a parte del mondo musulmano. Naturalmente l'inviolata tomba di Tutankhamon sarebbe scoperta con secoli di anticipo e il fascino della maschera d'oro contribuirebbe alla nascita di uno spirito nazionale capace di resistere agli occupanti stranieri: Mamelucchi, Turchi, Inglesi, Francesi, e cosi via (ennesimo colpo di genio di Perchè No?)

Rivoluzione Industriale Cinese. Nel 960 Tai Zu riunificò la Cina dopo il periodo delle Cinque Dinastie e dei Dieci Regni, e fondò la Dinastia Song. Molti storici hanno posto l'accento su quella che può essere definita una vera e propria "rivoluzione industriale" in compiuta: in Cina esistevano "fabbriche" addette alla produzione in serie di manufatti in Porcellana unicamente per l'esportazione, altre unicamente per il consumo a corte, altre per la vendita locale. Lo storico Robert Hartwell ha stimato che la produzione di ferro in Cina sia aumentata di sei volte dal 806 al 1078 e che in quest'ultimo anno in Cina se ne producessero 125.000 tonnellate l'anno (il doppio della produzione britannica del 1788). L'introduzione del cotone, specialmente a sud, costituì una enorme nuova risorsa e una nuova industria tessile. Le cartiere prosperarono nel Zhejiang così come la produzione di lacca. La produzione di polvere da sparo e cannoni permise di fronteggiare invasioni degli Xi Xia durante il periodo dei Song Meridionali. Cannoni furono adattati alle enormi giunche da carico per i commerci marittimi. La capitale Hangzhou era più popolosa di qualsiasi altra città europea coeva. Nonostante questi ed altri grandi progressi, tuttavia, a causa del mancato sviluppo di una classe borghese capitalista, non vi fu mai, durante la dinastia Song, una vera e propria rivoluzione industriale così come la si intende oggi. Ciò è dovuto anche ad una visione non scientifica della realtà, alla costante sovrabbondanza di manodopera a basso costo, alla mancanza di leggi che proteggessero la proprietà privata e la libertà individuale, e soprattutto all'enorme prestigio che aveva la burocrazia statale. Ma se la Rivoluzione Industriale scoppia in Cina con 750 anni di anticipo su quella europea, come cambia la storia del mondo? (se lo chiede Lord Wilmore)

L'Irlanda Saracena. Nel X secolo i Saraceni, provenienti dalla relativamente vicina Spagna, tentano l'insediamento in Irlanda. Il territorio è ancora molto poco urbanizzato e relativamente poco popolato, soprattutto nelle regioni occidentali. Vedremo quindi sorgere un emirato esteso a tutto il Munster con capitale Cork, che diventerà la più popolosa città dell'isola, una piccola Cordova nelle isole britanniche. Il relativo isolamento e la mancanza di una vera e propria società urbana gioverà all'espansione dell'Islam, che potrà consolidarsi per dare origine a una inedita cultura gaelico-musulmana. Vi è poi la possibilità concreta di sbarchi saraceni in Cornovaglia, ed allora nell'immaginario popolare Re Artù diventerà il campione della lotta contro i musulmani, e il ciclo bretone non sarà amoroso, ma epico come quello carolingio... Detto ciò, i Saraceni irlandesi potrebbero rivelarsi incapaci di unificare l'Isola, ma una forte presenza musulmana nelle Isole britanniche significherà molte cose nella storia moderna. Quali? (pensata da Renato Balduzzi)

L'Impero Romano della nazione Longobarda. Ogni estate a Maccagno (VA) una parata in costume rievoca un'antica tradizione, secondo cui Ottone I di Sassonia fece naufragio nel 962 sul Lago Maggiore mentre muoveva contro il suo rivale Berengario, e fu salvato dai pescatori di Maccagno; riconoscente, il futuro imperatore concesse l'indipendenza del feudo e il diritto di conio di una moneta. Ma che succede se i pescatori di Maccagno sono troppo impegnati nelle loro attività, e Ottone annega? Ad essere eletto imperatore è Berengario. Il centro dell'impero rimane in Italia (a Milano o a Pavia); la Germania, senza il fardello dell'impero, segue la strada della Francia ed entro la fine del XIII secolo è uno stato unito e compiutamente feudale. L'Impero Italico è più piccolo di quello Germanico ed anche meno superbo. La sfida con il papa può essere vinta, ma quella con la Francia? Si tornerà ad un impero Carolingio con i sovrani della dinastia Capetingia incoronati a Roma? E l'Impero può essere di aiuto nell'unificare l'Italia? Un potere centrale più vicino in teoria vorrebbe una maggiore unità ed una minore propensione alla secessione. I comuni si sviluppano? E se sì, come? Il Sud d'Italia fa certamente parte delle rivendicazioni imperiali, ma come recuperalo? E poi Bisanzio accetterà gli Italiani come pari, o considererà anche loro come barbari? (ideata da Filobeche)

Il Regnum Italiae come il Regno di Boemia. Con la calata in Italia di Ottone I di Sassonia, il Re d'Italia Berengario II fa atto di vassallaggio. Il sovrano germanico lo riconosce come suo vassallo e gli concede in beneficio il "Vicariato reale sull'Italia", conservandogli solo formalmente il titolo di "Rex Italiae", dignità non trasmissibile per via ereditaria ma da rinnovare d'innanzi all'imperatore. Come cambia la storia d'Italia? (pensata da Alessio Benassi)

Pavia capitale. Pavia resta capitale di un Regno italico abbastanza esteso. Per questo è necessario che il Re sia l'Imperatore o un Angiò, ma senza essere Re anche di Sicilia (e più tardi anche di Napoli): dunque un Imperatore tedesco a Pavia con sottomissione di Comuni padani e toscani e magari di Genova, se non anche di Venezia) e un Re Angioino in Sicilia e poi a Napoli; oppure un Angiò Re d'Italia e contemporaneamente Podestà di tutt i Comuni, ma con un'altra dinastia inelle Due Sicilie. Come cambia la storia d'Italia? (se lo chiede Bhrg'hros)

Roma capitale. Papa Giovanni XII, pur di liberarsi dalla grande influenza di Ottone I, trattò con Adalberto e Berengario II. Ma se questa trattativa si trasforma in un alleanza per cacciare Ottone, c'è una guerra e l'Italia si stacca dalla Germania? A sostenere Berengario, oltre al papa, ci potrebbero essere i bizantini (che hanno paura che Ottone possa strappare loro, per vie diplomatiche o no, il sud Italia). Se Ottone perde, sarà revocato il privilegio ottoniano, il Papa aiuterà i bizantini a conquistare dei ducati longobardi, e gli saranno assegnati i privilegi di cui nella nostra Timeline godrà solo dopo la lotta per le investiture (questa è di Camillo Cantarano)

La Grande Bulgaria/1. Lo Zar Simeone o lo Zar Samuele di Bulgaria riescono a conquistare Costantinopoli; tra l'altro anche nella nostra Timeline Simeone è stato dichiarato tutore del giovane principe Costantino VII Porfirogenito, tuttavia Romano I Lecapeno si dimostrò più furbo. E se elimina l'erede e costituisce un grande impero balcanico sotto guida bulgara? (anche questa è una proposta di Filobeche)

La Grande Bulgaria/2. A Costantinopoli Basilio II é vinto da Bardas I Skleros, grande aristocratico dell'Asia minore, e l’impero bizantino si volge totalmente alla riconquista contro gli Arabi. Lascia anche svilupparsi l’impero bulgaro diventato troppo potente (forse si alleano, ma è poco probabile). Nascita di una grande potenza balcanica. L’area rimarrà fino all’età moderna, anche dopo la fine di Bisanzio, unita sotto la bandiera bulgara, che riprenderà la tradizione e il titolo imperiale bizantino. Resisterà con forza all’avanzata ottomana ed unirà etnicamente la zona. I Balcani risultano oggi uniti politicamente e etnicamente, niente polveriera all’inizio del XX secolo e niente guerre etniche nel presente (un'idea di Perchè no?)

Giovanni I il Conquistatore. Dopo una prima vittoriosa campagna in Siria, nel 975 l'imperatore bizantino Giovanni I Zimiscè si spinse ancora più a sud, conquistando tra le altre città Emesa, Baalbek, Damasco, Tiberiade, Nazareth, Cesarea, Sidone, Beirut, Byblos e Tripoli, ma non riuscì a prendere Gerusalemme. Giovanni I morì improvvisamente il 10 gennaio 976 di ritorno dalla sua seconda campagna contro gli Arabi, e il suo sogno morì con lui. Ma che accade se i bizantini riconquistano la Città Santa e la tengono stabilmente? (pensata da Enrica S.)

Senza l'Austria. E se nel 976 Ottone II non scorporasse la Marca Orientale dal Ducato di Baviera, donandola a Leopoldo I di Babenberg? Praticamente stiamo supponendo l'assenza dell'Austria dalla storia. Come influirà sulla storia questo avvenimento? (il solito Generalissimus)

L'Araba Commedia. Nel 977 viene evitato, grazie al rapido intervento delle autorità locali, lo scoppio di un'epidemia di vaiolo in Siria; di conseguenza Abul Ala Al-Maarri non contrae la malattia e non diventa cieco, quindi non sviluppa quel pessimismo che lo contraddistingue nella nostra linea temporale. Egli non sarà noto come il "Lucrezio d'oriente" e non considererà le religioni positive (incluso l'islam) nulla più di una superstizione. Nell'"Epistola del perdono" ("Risālat al-ghufrān") egli descrive un viaggio immaginario nell'aldilà da parte di un suo amico, di nome Ibn al-Qārih. Contrariamente alla nostra Timeline, la sua opera conoscerà una grande diffusione e sarà tradotta anche in latino e greco. Come quest'operà influenzerà la "Divina Commedia"? E come cambia la letteratura araba con un'equivalente della Commedia di Dante? (è di Tommaso Mazzoni e di Enrica S.)

Venezia nell'Impero. Quando nel 980 nella Repubblica di Venezia esplose la violenza in seguito alle tensioni tra la famiglia Coloprini, filo-Ottoniana, e la famiglia Morosini, filo-Bizantina, l'Imperatore Ottone II non ci pensò due volte a intervenire in prima persona per cogliere l'occasione irripetibile di incorporare completamente la Serenissima nel Sacro Romano Impero. Chiamato in aiuto dai Coloprini, Ottone arrivò in Italia nel 981 e impose due embarghi commerciali che ebbero effetti così disastrosi sulle casse della Repubblica, da costringere le famiglie veneziane dominanti a dichiararsi pronte a sottomettersi a lui. Ottone, però, morì improvvisamente e Venezia rimase libera. Ma che accade se invece Ottone II vive abbastanza per vedere realizzati i suoi progetti sulla Serenissima? (made in Generalissimus)

Capo Colonna. Grazie anche all'aiuto dei bizantini, il 14 luglio 982 l'imperatore Ottone II ce la fa a sconfiggere i Saraceni in Calabria, nella Battaglia di Capo Colonna. Il mediterraneo, grazie a lui, diventa libero dai pirati, che non rappresentano più una minaccia per i commerci marittimi. Come cambia la storia? (farina del sacco di Camillo Cantarano)

La Russia cattolica. Santa Olga, moglie di Igor, convertitasi in tarda età, chiese ad Ottone il Grande dei missionari per convertire i Variaghi. Ottone spedì il monaco benedettino Adalberto che, giunto a Kiev, trovò al potere, invece della pia donna, il figlio Svjatislav, all'epoca pagano, e tornò in Germania. Ma se invece fosse rimasto, e Kiev fosse stata fedele a Roma, invece che a Costantinopoli? E se la Russia nel 1500 fosse stata sconquassata della Riforma Protestante e dalle guerre di religione? La Russia sarà meglio integrata alle altre nazioni europee? (di nuovo Lord Wilmore)

La Russia islamica. Ahmad Ibn Fadlan a Bulgar incontra i mercanti norreni. Invece di essere disgustato dalle loro barbare usanze e di tornare a Baghdad, decide di predicare loro il Corano; conversione dei Variaghi e quindi della Russia all'Islam. Che accade? (dodicesima ucronia islamica, ancora proposta da Lord Wilmore)

La Russia Buddhista. I Russi, invece di entrare nella sfera di influenza dell'Impero Bizantino, entrano in quella asiatica, assorbendo la religione buddhista. Il momento ideale può essere il periodo di dominazione mongola. I Russi, di lingua slava, insieme ad altri popoli affini ai confini dell'Europa, danno origine a un grande impero di stampo buddhista. Come si svolgerà la storia della Russia? Pietro il Grande, nell'edificare Pietroburgo, guarderà all'Europa o piuttosto alla Cina? L'Impero Russo buddhista si espanderà lo stesso in Occidente? E la Rivoluzione d'Ottobre avrà luogo? (se lo chiede Renato Balduzzi)

Il Bengala buddhista. Deve essere destino che le culle delle religioni universali siano sempre rivendicate o possedute da un'altra religione. L'islam forse è il più fortunato in questo senso. Ma certamente la più sfigata di tutte è il buddismo. Allora perché non provare ad alleggerire il fardello e pensare ad una sopravvivenza dei seguaci di Siddartha in qualche posto più vicino alla fonte? Ovviamente intendo il Bengala, dove l'Islam ha sradicato il buddismo dominante. Supponiamo che nel X secolo la dinastia bengalese di Pala riesce a resistere al flagello indù. Il motivo principale della decadenza dell'impero Pala sono infatti i Sena, nuova dinastia bengalese ma indù, religione infiammata di ritrovato zelo religioso grazie alla predicazione del celebre maestro Adi Shankara. Abbattuti i pala, però, non riescono a creare uno stato duraturo ed efficente come il precedente e presto soccombono alle lotte interne prima e all'avanzata di Muhammad Khilji dopo. Ora, poniamo che invece i Pala riescano a resistere, pur limitati a Bengala e Bihar, all'avanzata indù. Si può immaginare che Ramapala, l'ultimo grande sovrano (fine XI secolo, inizio XII) venga spinto ad impostare una politica rivolta, più che verso il dominio dell'ormai instabile hindustan o del Deccan nord-orientale, verso il mare. Una talassocrazia che abbia come suoi obbiettivi il controllo delle vie marittime verso l'Indonesia e l'Indocina. Il risultato sarebbe stato doppio: maggiore ricchezza e maggiore stabilità politica (geniale idea di Paolo Maltagliati)

I Vichinghi musulmani. I vichinghi entrarono in contatto (se le razzie possono essere considerate una forma di contatto...) con molti popoli, compresi i musulmani; le due culture, nonostante le evidenti differenze, avevano anche molte cose in comune. Che succede, quindi, se non è il cristianesimo a prendere piede nei regni vichinghi, ma l'Islam? (se lo domanda MattoMatteo)

Luigi V il Lavoratore. Luigi V il Fannullone, re di Francia figlio di Lotario IV, non muore il 21 maggio 987 dopo appena un anno (la brevità del regno gli valse nella nostra Timeline l'ignominioso soprannome), presumibilmente avvelenato per ordine della madre Emma o dello zio Carlo, ma continua per molti anni la sua guerra contro la dinastia rivale dei Robertingi, incarnata da Ugo Capeto. Dopo aver eliminato i nobili favorevoli ai Capetingi, riprende una politica espansionistica verso il Reno, tesa all'incorporazione della Lotaringia come obiettivo minimo, e alla ricreazione dell'impero di Carlo Magno come obiettivo massimo. In caso di stallo con gli Ottonidi, spartizione della Lotaringia dopo anni di lotte. Tuttavia, rispetto alla nostra linea temporale, essendo Luigi V legittimato al governo, in Francia non ha inizio il predominio dei grandi feudi, mentre l'Italia e la Germania ottoniana si sfasciano in tanti staterelli in continua guerra tra loro. Come cambia la storia di Francia? (made in William Riker e in Perchè no?)

Tra moglie e marito... Teofane va sposa ad Ottone II di Germania, che non muore di malattia. Alla morte di Basilio II il principe tedesco, che parla latino e greco, muove su Bisanzio facendosi portatore di un diritto all'impero dovuto a sua moglie. Con la Germania e l'impero d'oriente unificati non c'è spazio né per i comuni né per i Normanni. Palermo, pur non diventando la Corte di un regno, diventa la città più importante del mondo di allora, più o meno al centro del rinnovato impero romano. Come Ottone possa gestire l'orgoglio dei Bizantini è più difficile da spiegare, ma all'epoca le relazioni erano meno difficili di come sarebbero state in seguito (ancora una pensata di Filobeche)

Edoardo I se la cava. Anno del Signore 978: i monasteri inglesi stanno subendo continui attacchi da parte dei nobili, che vogliono impossessarsi dei loro beni e delle loro terre, essendo in corso una grave carestia. Il re Edoardo I e l'arcivescovo di Canterbury San Dustano tuttavia si levano a favore della Chiesa e dei monasteri, per cui alcuni nobili si alleano per eliminare Edoardo a favore del fratellastro Etelredo. Il 18 Marzo il re Edoardo sta partecipando a una battuta di caccia con i suoi cani vicino a Wareham in Dorset, quando decide di andare a trovare suo fratello minore Etelredo, che vive con la madre Elfrida nel castello di Wareham. Separatosi dagli altri, va da solo nel castello; Elfrida gli offre una tazza di idromele, e mentre beve è accoltellato alle spalle da un killer della regina; i nobili ostili a Edoardo innalzano subito al trono Etelredo, che all'epoca ha solo 10 anni, sotto la reggenza di Elfrida. Ma che succede se Edoardo I, detto il Martire nella nostra Timeline, cambia zona per la sua battuta di caccia e si tiene alla larga da Wareham? O se la congiura è scoperta, Elfrida è squartata viva e il giovane Etelredo è chiuso in un monastero? (terza ucronia sassone di William Riker)

Il Regno di Amalfi. Nel 981 Mansone, duca di Amalfi che con lui raggiunse il massimo splendore, sconfisse e depose Pandolfo II Testadiferro, signore di Salerno, grazie anche al placet dell'imperatore Ottone II. I salernitani però non sopportarono il suo governo dispotico, e due anni anni dopo ne scossero il giogo. Ma che accade se Mansone è più accorto, e lui e i suoi discendenti riescono a conquistare tutta la Campania e poi tutto il meridione d'Italia, dichiarandosi formalmente vassalli del Papa? Ce la faranno a resistere ai Normanni? E se Amalfi sconfiggesse anche Pisa e Genova nella guerra per il predominio sul Tirreno? Come cambia la storia d'Italia? (proposta da William Riker)

Pandolfo II Salutediferro. E se Pandolfo II Testadiferro non morisse nel 981 ma dieci anni più tardi? Con Pandolfo ancora in vita, Ottone II non deve perdere tempo a riconciliare i suoi discendenti: con forze più coese riuscirà ad annettere la Puglia dopo aver sconfitto i Saraceni a Capo Colonna? Ce la farà l'Imperatore a ricostituire la Langobardia Minor e ad integrarla nel Sacro Romano Impero, considerato anche che, se non perde a Capo Colonna, non deve ritirarsi a Roma dove contrarrà la malaria che gli sarà fatale? (ipotizzata da Generalissimus)

La Guerra Civile Imperiale. Nel 984, approfittando della morte di Ottone II, l'ex Duca di Baviera Enrico II, non a caso soprannominato "il Litigioso", scappò dal suo confino nel Principato Vescovile di Utrecht, sequestrò il piccolo Ottone III e, in qualità di membro della dinastia Ottoniana, chiese prima che gli venisse affidata la reggenza del Sacro Romano Impero, poi di diventare lui stesso Imperatore. Dalla sua parte aveva Miecislao I di Polonia, Boleslao II di Boemia, l'Arcivescovo Giselher di Magdeburgo e l'Arcivescovo Teodorico I di Metz. Ma poi l'Arcivescovo Villigiso di Magonza e il Duca di Svevia Corrado I minacciarono di muovergli guerra e portarono dalla loro parte il Duca di Sassonia Bernardo I e il Duca di Baviera Enrico III. Enrico II non se la sentì di scatenare una guerra che avrebbe coinvolto tutto l'Impero, così rilasciò il giovanissimo Ottone III e accettò la reggenza di Teofano. Ma che accade se Enrico va fino in fondo e il Sacro Romano Impero viene scosso dalla violenza di una guerra fratricida? (sempre Generalissimus)

Barba (Bi)Forcuta. Nel 985 Harald Dente Azzurro, re di Danimarca, scopre la congiura organizzata da suo figlio Sven Barba Forcuta per eliminarlo, lo fa giustiziare e lascia il regno al figlio Haakon il Buono. Canuto il Grande non nascerà mai e la Danimarca non emergerà come grande potenza del nord (ancora William Riker)

La grande casa di pietra. A cavallo tra il IX e il X secolo si colloca la costruzione del Grande Zimbabwe, una colossale fortezza in pietra situata a nord del fiume Limpopo nell'attuale stato di Zimbabwe, che da esso trae il nome. Si tratta in effetti della prima grande civiltà urbana dell'Africa Nera, centro dell'impero di Monomotapa, noto per la sua ricchezza d'oro e di altri materiali preziosi, che commerciava con gli Arabi lungo le coste della Tanzania e del Mozambico. Le rovine comprendono il palazzo reale, chiamato "imba huru" (il "grande recinto"), il cui muro principale è alto 10 metri e lungo 250, per un totale di 15.000 tonnellate di pietra, che giustificano molto bene la denominazione del sito (Zimbabwe deriva probabilmente da "ziimba rebwe", che in lingua Shona significa "grande casa di pietra"). Quando arrivarono i portoghesi, nel XVI secolo, il sito era già abbandonato da tempo per ragioni ignote, e l'archeologo razzista tedesco Karl Mauch, che lo riscoprì nel 1871, si rifiutò di credere che esso fosse il frutto di una civiltà nera, pretendendo di identificare in esso la biblica Ofir, cioè il mitico palazzo della Regina di Saba, frutto quindi dell'opera di bianchi. Solo l'opera dell'archeologa inglese Gertrude Caton-Thompson nel 1931 dimostrò inconfutabilmente che lì la Regina di Saba non c'era mai stata, e che gli Shona erano stati capaci di erigere una grande civiltà monumentale. Immaginiamo che la civiltà di Monomotapa si trasformi in un grande impero simile a quello romano o cinese, esteso a tutto l'Africa Australe fino ad Angola e Kenya, e che sopravviva fino ai giorni nostri. Certamente i portoghesi da ovest e gli arabi da est dovranno fare i conti con una grande potenza non facilmente piegabile, ed i coloni boeri ed inglesi rischieranno sicuramente di essere ributtati a mare. Come prosegue la storia dell'Africa, dominata a sud da questo impero ricchissimo e potente? (concepita da William Riker)

La Russia ebraica. Tra le varie scelte religiose che si posero davanti a Vladimiro I di Kiev quando decise di abbandonare il paganesimo slavo c'era anche l'Ebraismo. Alla fine gli preferì l'Ortodossia Bizantina, ma cosa accade nella remota ipotesi in cui Vladimiro segue l'esempio dei vicini Cazari e si converte al Giudaismo? (made in Generalissimus)

Variaghi e Vichinghi. Nel 988 Vladimiro di Kiev si convertì ufficialmente al cristianesimo, portando in seno all'ortodossia greca i Variaghi; i loro cugini Vichinghi scelsero la via della conversione molto più tardi, tanto che il re di Norvegia nel XII secolo dovette massacrare i druidi per estirpare i culti norreni. Poniamo però che Cirillo e Metodio, forti del nuovo alfabeto e della magnificenza del rito slavonico (la cui musica corale smuove il cuore degli atei più incalliti), scappando dalla Moravia raggiungano la Scandinavia e convertano anche i Vichinghi all'ortodossia: un bel punto per il Patriarca nella lotta per la supremazia contro il Papa. Dopo lo scisma, c'è il rischio che qualche testa calda inventi le crociate ortodosse, nulla di più però che un revival delle invasioni del secolo precedente. È sul lungo periodo che avvengono i cambiamenti maggiori: Variaghi e Vichinghi non si differenziano più di tanto, mantenendo un'unità etnica e religiosa molto più forte. Dopo la tempesta mongola, scandinavi e rus' potrebbero formare una Unione Ortodossa, stroncando l'ascesa lituana e anticipando di molto la cacciata dell'Orda d'Oro; da vedersi sono i rapporti con l'ordine Teutonico: ammesso che nasca, vedrà negli ortodossi come cristiani o scismatici? Sicura è invece la nascita anticipata della Russia: già nel '400 un unico potere ortodosso potrebbe estendersi da Stoccolma a Odessa: nel 1453 Erik III di Kiev sbarca a Costantinopoli e sconfigge Maometto II, pone Costantino XI sotto la sua protezione e così Bulgaria e Valacchia. Come prosegue la storia del mondo? (è di aNoNimo)

I Vichinghi sugli scudi. I vichinghi conquistarono, in meno di tre secoli (all’incirca dal 793 al 1066), un vasto territorio: circa metà della penisola scandinava, la Danimarca, parte delle Russia fino al Mar Nero, parte di Inghilterra e Irlanda, la Normandia, parte dell’Italia meridionale; colonizzarono perfino l’Islanda e le coste di Groenlandia e Labrador. Il loro siglo de oro finì per una serie di cause: lo sviluppo di potenti regni nelle zone che erano soliti predare, che rendevano le loro scorrerie sempre più rischiose e meno remunerative, e l’introduzione di elementi della cultura europea (primo fra tutti il cristianesimo) che portarono ad un ammodernamento della loro società, con tanto di sviluppo di nobiltà e sistema feudale. Immaginiamo però che l’espansione araba concentri tutti gli sforzi dei neonati stati europei a sud, lasciando i vichinghi liberi di imperversare sulle coste dell’Europa settentrionale; il risultato sarà una dominazione vichinga molto più ampia, sia da punto di vista temporale che geografico: tutta la penisola scandinava, Danimarca e Islanda, Irlanda e Inghilterra, tutte le coste nord-europee dai Pirenei al Baltico; approfittando del cosiddetto “periodo caldo medioevale” (dal XI al XIV secolo), potrebbero conquistare anche le coste siberiane, lo stretto di Bering e l’Alaska, il Canada e la Groenlandia. La fine del “periodo caldo medioevale” e l’inizio della “piccola era glaciale”, però, interromperà i contatti tra i vichinghi dell’Atlantico e quelli del Pacifico, che cominceranno a svilupparsi in modo differente, mano a mano che l’avanzata dei ghiacci li spinge sempre più a sud nelle loro conquiste. Intanto prosegue una cospicua colonizzazione vichinga delle americhe. La colonia cresce sia con immigrati dall’Europa che con la conquista dei nativi appartenenti alla nazione Micmac. La capitale di Vinland è fissata a Eriksborg e nel 999 vi è inviato un vescovo cattolico. La forma di governo è una repubblica aristocratica, e Vinland, alleata all'Islanda ed alla Groenlandia, arriva a sbarcare sul continente... (proposta da MattoMatteo e da Filobeche; ecco l'idea di quest'ultimo)

Vinlandia/1. La colonia vichinga di Vinland, stando alle prove archeologiche, non durò molto: pensata più come un emporio che come un insediamento stabile, probabilmente collassò come Roanoke, i suoi abitanti si dispersero e il loro sangue scomparve prima che Colombo nascesse. Poniamo però che Leif Eriksson porti a Vinland (nell'attuale Labrador) più persone, che fondano una vera colonia: il clima all'epoca era molto più mite, non c'erano capre islandesi ma ricchi campi coltivati a vite (da cui Vin-land). Anzi, la rotta resta aperta e la ricchezza dei luoghi attira sempre più persone: all'alba dell'anno Mille Vinland è un florido insediamento norvegese di cento e più anime, con un proprio parroco ed una chiesa; il secolo successivo il Papa romano manda perfino un vescovo ad evangelizzare i nativi, mentre mercanti vinlandesi entrano in contatto con i Chaokiani, la Confederazione Anasazi e gli ultimi Maya. Dopo il 1321, i contatti forse si riducono, magari per un po' si interrompono, ma prima o poi qualcuno capirà come sfruttare gli alisei nordatlantici. Ciò che conta è che la colonizzazione del nuovo mondo avverrà in maniera completamente diversa: non come una rapida invasione di uomini e capitali, ma come una lenta avanzata, sul modello della Corsa all'Est tedesca in Polonia, dove i secondogeniti emigravano nel bosco vicino con mogli e figli in un lentissimo movimento. I Due Mediterranei (quello vero e il Baltico) diverrebbero Tre, accanto al Norditalia e alle Fiandre vi sarebbe la Vinlandia, accanto alle fiere del Rodano gli empori islandesi e groenlandesi. Col tempo nascerebbero regni indipendenti, feudi e repubbliche contadine, un medioevo nordamericano insomma. Come evolve questo nuovo Mondo? (di nuovo aNoNimo)

La Repubblica dei Bjarmi. Il Bjarmaland, ossia la terra a sud del mar Bianco con il bacino della Dvina settentrionale, finisce sotto l’egida di un sovrano di Danimarca o Svezia, invece che sotto Novgorod. Che storia immaginare per questo freddo angolo di mondo? Come cambia la storia della Russia? Se Arcangelo non è in mano russa, il commercio delle pellicce siberiane con l’Inghilterra e l’Olanda diventa sicuramente più complicato. E, estremizzando, potrebbe essere la Svezia/Danimarca un competitore per la colonizzazione della Siberia? Avremo un altro stato finnico di matrice protestante indipendente dopo la caduta dell’URSS nel 1991? (made in Paolo Maltagliati)

Il Sole anche di notte/1. Supponiamo che il cristianesimo riesca ad espandersi in epoca medievale fino a nord del Circolo Polare Artico, in terre che nella nostra timeline sono rimaste per secoli sostanzialmente appannaggio di popoli non civilizzati, e solo formalmente appartenenti alle varie nazioni del luogo. Se la Chiesa ha piantato casino a Galileo per le sue teorie, come si sarebbero comportati gli ecclesiastici di fronte a terre in cui il Sole in estate non tramonta mai per due mesi, e in inverno non sorge mai per due mesi, in aperto contrasto con l'interpretazione allora dominante delle Scritture? (prima ucronia dedicata da Fabio Roman al Sole di Mezzanotte)

Il Sole anche di notte/2. Supponiamo che invece siano i musulmani ad arrivare in qualche modo dalle parti di Tromsø, nei primi secoli della loro espansione. Si potrebbe congetturare che il precetto coranico del Ramadan difficilmente sarebbe resistito nella forma standard: al giorno d'oggi l'idea generale è quella di adeguarsi, nel caso, al ciclo giorno/notte della comunità più vicina in cui l'alternanza è presente, ma mille anni fa magari una scoperta del genere avrebbe avuto risvolti più radicali, specie se invece di presenze occasionali si fosse stabilita una comunità islamica consistente lassù. Cosa altro sarebbe potuto cambiare? (seconda ucronia dedicata da Fabio Roman al Sole di Mezzanotte)

Il Sole anche di notte/3. E se prima ancora fossero arrivati gli ebrei? Anche per loro il ciclo giornaliero è importante, per esempio per il precetto del sabato. Pure loro l'hanno aggiustato con l'adeguamento alla comunità più vicina, ma avrebbero fatto lo stesso millenni fa? (terza ucronia dedicata da Fabio Roman al Sole di Mezzanotte)

Il Sole anche di notte/4. E se invece fosse giunto l'Impero Romano? Ci vedo un'influenza più leggera, magari qualche deroga al sistema di ore e vigilie con cui suddividevano gli effettivi periodi di luce e di buio rispettivamente in 12 e in 4, senza che questi intervalli avessero una durata fissa durante l'anno, ma senza sconvolgimenti troppo marcati, a loro gliene interessava relativamente di queste cose, specie in epoca imperiale (quarta ucronia dedicata da Fabio Roman al Sole di Mezzanotte)

Il Sole anche di notte/5. E se fosse arrivato qualche viaggiatore greco, al seguito di Pitea? Gli ellenici erano ben più avvezzi alla scienza: non dimentichiamo che Eratostene suppose correttamente la sfericità terrestre e ne calcolò la circonferenza con un errore non superiore al 5 %. Secondo me tra tutti, perlomeno in relazione al corso della storia, sarebbero stati quelli ad affrontare meglio la faccenda dal punto di vista scientifico (quinta ucronia dedicata da Fabio Roman al Sole di Mezzanotte)

L'alceria. A quanto pare, nella Russia medievale non era una cosa impossibile imbattersi in uomini che cavalcavano alci. L'alce, il più grande cervide esistente, può sviluppare velocità simili a quelle del cavallo, percorrere distanze superiori e, come dimostrano gli allevamenti sperimentali che ancora esistono in Russia, si può anche consumare il suo latte, assieme alle sue carni. L'alce, però, non è mai stato allevato in modo intensivo, complice anche il suo carattere non proprio accomodante (che però può essere corretto incrociando gli esemplari più mansueti). In Russia l'arte di addomesticare gli alci venne messa al bando da Pietro il Grande, perché temeva che i condannati alla deportazione in Siberia potessero approfittare della nutrita presenza dell'animale in quelle zone per fuggire dal loro confinamento, e gli ultimi ad ipotizzare un qualche utilizzo per gli alci furono gli Svedesi alla fine del '700: farli diventare compagni inseparabili dei postini perché distribuissero la corrispondenza in giro per il regno o creare un corpo di cavalleria che montasse alci? La risposta a queste domande non arrivò mai, perché intorno al 1790 Gustavo III deregolamentò la caccia all'alce e l'animale in Svezia rischiò l'estinzione. E se invece già nel Medioevo si diffondesse tra i popoli dell'Europa settentrionale ed orientale l'utilizzo di alci come cavalcature (che si affiancherebbe all'utilizzo delle renne come animali da tiro), e il loro conseguente allevamento? Giulio Cesare e Plinio il Vecchio attestano la presenza di alci in Gallia e Germania (oggi in quelle zone sono estinte), e se l'idea di addomesticarli e cavalcarli venisse proprio a Galli, Germani e Reti? Un'idea che i Romani potrebbero copiare... Oppure potrebbero essere le popolazioni native dell'America settentrionale a praticare l'allevamento degli alci prima dell'arrivo di Colombo! (ideata da Generalissimus)

Le Isole degli Uomini dell'Ovest. Secondo il Landnamabòk, che narra la storia della colonizzazione scandinava dell'Islanda, i norvegesi non sarebbero stati i primi abitatori dell'isola. Vi erano, prima di loro i cosiddetti Papar, ossia dei monaci eremiti gaelici, probabilmente irlandesi. Il primo colonizzatore, Ingolfur Arnarson, si portò dietro servi irlandesi, e così fece suo fratellastro Hjorleifur, che però, a quanto si narra, li maltrattò così tanto che alla fine essi si ribellarono e lo uccisero, per poi fuggire nelle isole che ancora adesso portano il loro nome, le Vestmannaeyjar ("Isole degli Uomini dell'Ovest"). Ingolfur, meditando vendetta, li rintracciò assieme ai suoi fidi guerrieri e ne fece strage. Mettiamo che nelle isole Vestmannaeyjar vi fosse ancora un gruppo di monaci irlandesi attivi. Quando gli schiavi scappano, vengono aiutati da questi Papar, i quali riescono a convincere Ingolfur a risparmiare loro la vita, donando ufficialmente le isole ai sant'uomini. Oppure, semplicemente, non li trova. Alla fine, magari, loro trovano lui e decidono di risparmiargli la vita in cambio del permesso di stanziarsi su quelle isole per i fatti loro, ed inviandogli pure un qualche omaggio in natura come prova della loro sottomissione. Ad ogni modo la comunità sopravvive, con annesso monastero. Man mano che passa il tempo l'arcipelago si popola di schiavi gaelici che riescono a fuggire dai loro padroni. Abili marinai, intrattengono proficui commerci con la Scandinavia e con le isole britanniche. Come continua la storia delle Vestmannaeyjar o Austmanna-tú, come vengono chiamate dai loro abitanti? (pensata da Paolo Maltagliati)

Le piramidi nordamericane. A Cahokia (Illinois), sulle rive del Mississippi, fiorì una civiltà che eresse grandi piramidi a terrazza, analoghe a quelle dei popoli centroamericani. La città da essi fondata, di cui non conosciamo neppure il nome, divenne il centro abitato più popoloso del Nord America e, al momento dell'apogeo, arrivò ad ospitare oltre 40 mila abitanti; solo Filadelfia nell'ottocento le avrebbe strappato il primato. A poco a poco la grande città, del diametro di quasi due chilometri, decadde e sparì, forse a causa di malattie dovute alla sovrappopolazione o a una crisi ecologica causata dall'eccessivo sfruttamento delle risorse naturali (qualcuno però parla anche di guerre intestine per il predominio). Ma che accade se Cahokia dà vita ad una grande ed agguerrita civiltà urbana, con altri centri sparsi nella valle del Mississippi, costruzioni in pietra e forse un sistema di scrittura? La penetrazione dei coloni inglesi e francesi potrebbe essere molto più difficoltosa (proposta dal solito William Riker)

Medioevo tecnologico. Questo risultato si può conseguire con l'arrivo dalla Cina di bussola, stampa e polvere da sparo già prima del mille. Si può pensare alla macchina a vapore inventata da Leonardo da Vinci ed al parafulmine introdotto da Evangelista Torricelli, vissuto più a lungo della nostra Timeline. In questo caso già nel settecento si può instaurare una tecnologia nucleare, e magari il Barone di Münchhausen sulla Luna ci va davvero, ma con un Saturno V, e non scalando una pianta di fagioli avviticchiatasi ad uno dei corni del satellite. A quest'ora potremmo essere già a bordo dell'Enterprise o di Babylon V, sempre se Francesi e Austriaci non si sono disintegrati reciprocamente a colpi di bombe atomiche durante le guerre napoleoniche... (la solita boutade di William Riker; ecco alcuni appunti su questo tema)

Revival lotaringio. Il regno di Ugo Capeto fu molto difficile, e ci sono mille occasioni in cui il primo capetingio avrebbe potuto morire o non esistere del tutto. Ad esempio nel 987, malgrado l'influenza del vescono Adalberone, Ugo Capeto non viene eletto re dei Franchi, l'assemblea offre la corona all'ultimo dei Carolingi, Carlo di Lorena (o Bassa Lotaringia), forte della sua legittimità dinastica. La dinastia carolingia prosegue in Francia fino a un'epoca indeterminata. Carlo IV di Francia era già agli ordini di Ottone II: il suo regno segna l'inizio di un dominio durevole sulla Francia Occidentale che rimane parte dell'Impero, e più tardi il suo re diventerà uno dei Grandi Elettori. Niente Francia come la intendiamo noi, ma un Impero esteso alla Germania e alla Francia. Ugo Capeto voleva la corona e si sarebbe ribellato, ma il 31 marzo 991 è lui ad essere sconfitto ad Orlèans. Parigi presa non diventerà mai capitale, Reims o Laon prendono il suo posto). Ovviamente i grandi duchi della Francia (Normandia, Aquitania, Tolosa, Fiandra ecc.) conseguono un'indipendenza de facto, ed è possibile vederli diventare regni indipendenti ufficialmente parte dell'impero: la Normandia e poi l'Aquitania potrebbero allora veramente entrare a far parte del regno d'Inghilterra, Tolosa potrebbe immischiarsi nelle vicende spagnole, la Provenza sarebbe più orientata sulla Borgogna o forse sull'l'Italia (ideata dal francese Perchè no?)

L'Impero Capetingio. Ugo Capeto, re di Francia dal 987 al 996 ed iniziatore della dinastia Capetingia, o suo figlio Roberto II, re dal 996 al 1031, approfitta del declino della dinastia ottoniana e si fa incoronare Sacro Romano Imperatore. I destini della Francia e della Germania da qui in poi restano uniti, niente Federico Barbarossa ma al suo posto cala in Italia Filippo II Augusto. Come cambia la storia d'Europa? (proposta a quattro mani da Bhrg'hros e da William Riker)

Senza la Francia. Al contrario, la dinastia capetingia si estingue già con i primi re della dinastia. Il figlio di Ugo, Roberto II ,potrebbe essere deposto dopo la sua scomunica o potrebbero morire senza eredi sia Enrico I che Filippo I. Dopo di loro la dinastia si estingue. I grandi feudatari scelgono di tornare nell’impero piuttosto che eleggere uno di loro (ancora). Più tardi diventeranno elettori. Il termine Francia diventerà puramente geografico. Ovviamente la Bretagna rimane indipendente e la Navarra rimarrà un regno esteso dai due lati dei Pirenei. Ma interessante sarebbe l'ascesa di due ducati elettorali che potrebbero diventare regni più tardi. Il primo è l'Aquitania, con capitale Bordeaux: sotto la dinastia di Poitiers potrebbe proseguire se Eleonora d'Aquitania non si sposa o sposa un vassallo. Se rimane una « regina-vergine » stile Elisabetta I, i ducato passerebbe ai principi di Antiochia (stessa famiglia, ramo cadetto) con Boemondo I e sopravivrebbe alla fine del dominio d'oltremare. L’Aquitania si estenderebbe all’interno delle terre in Alvernia e nel centro della Francia e avrebbe una frontiera comune con il regno di Bretagna a Nord e il regno di Navarra a Sud. Il secondo è lo Champagne, con capitale Troyes, terra tramite cui passano i mercanti italiani verso il Nord e viceversa (centro economico a Provins). La dinastia di Blois che regna su queste terre é stata nella nostra Timeline la piu potente famiglia di feudatari prima della crescita del potere regio. Sono stati quasi cofondatori dell’ordine del Tempio con Ugo I. Senza i Capetingi diventano Elettori e duchi prima che re di Champagne. Con il tempo integrano nelle loro terre Parigi e la valle della Loira. Hanno frontiere con il ducato di Normandia (all’Inghilterra) e sono i grandi rivali dei duchi di Borgogna. Il terzo è l'Occitania, con capitale Tolosa. Storia ben più difficile da scrivere se si immagina che questo territorio é come nella Timeline l’obiettivo di una crociata anti-catara. La Contea di Fiandra potrebbe emergere come Stato in questa situazione e evitare che questo territorio sia preda per le potenze durante secoli, come il Delfinato che potrebbe diventare regno di Provenza e conquistare il Piemonte. E se questi Stati conoscessero un processo di unificazione? Su quale modello potrebbe avvenire? Spagnolo (epoca moderna, unione dinastica), italiana (guerre di indipendenza, Stato unitario) o Germania (egemonia militare di uno sugli altri, Stato confederale)? E se in questo scenario l'Ordine del Tempio crescesse fino a diventare qualcosa di simile all'Ordine Teutonico, magari conquistando pezzi di Bretagna e Inghilterra durante la Guerra delle Due Rose? (un colpo di genio del francese Perchè no?)

Lunga vita ad Adelaide. Nella vita dell'imperatore Ottone III, oltre alla madre Teòfano ebbe un ruolo decisivo anche la nonna paterna, Santa Adelaide di Borgogna, vedova dell'imperatore Ottone I di Sassonia. Orfano di padre a soli tre anni, il giovane sovrano fu sottoposto alla tutela congiunta di Teòfano e Adelaide, nominata anche reggente d'Italia. I rapporti tra le due regine furono estremamente burrascosi, ma nel 991 Teòfano morì, lasciando campo libero alla suocera, che resse l'impero a nome del nipote fino al 995, anno in cui Ottone III raggiunse i 15 anni e fu investito dei suoi poteri imperiali. L'influenza di Adelaide, grande protettrice dei monaci cluniacensi, è ben visibile nel sogno di Ottone di rifondare l'impero su basi cristiane. Santa Adelaide morì il 16 dicembre 999, a pochi giorni dallo scoccare dell'Anno Mille, a 68 anni di età, e fu poi proclamata santa nel 1097 da Papa Urbano II. Ma che accade se vive più a lungo e continua a consigliare il nipote? Il suo amore per la pace e il desiderio di fondere Germania ed Italia in una sola nazione consentiranno ad Ottone di realizzare il suo sogno? (scritta da William Riker)

L'impero ottoniano-macedone. Ottone III di Sassonia chiese a Basilio II di Costantinopoli una sua nipote in sposa, in modo che, se avesse avuto da lei un figlio, questi avrebbe governato su un impero esteso dalla Germania all'Armenia. Basilio II accettò e gli inviò Zoe, la più bella di tutte le sue nipoti, figlia di suo fratello Costantino VIII. Ma Ottone III purtroppo morì prematuramente di febbre. E se sopravvivesse e riuscisse a domare la ribellione romana del 1001? Suo figlio Ottone IV riunirà davvero i due imperi; grazie alle truppe germaniche, il ritorno degli Arabi potrà essere fermato e il Santo Sepolcro conquistato ancora prima (non poteva che venire da William Riker)

Renovatio Imperii. Alternativa all'ucronia precedente. Ottone III non muore, riforma l'impero tedesco sul modello Greco e la Germania diventa una nazione unita come la Francia (proposta da Filobeche)

Samhain all'italiana. Secondo voi in base a quali circostanze ucroniche la festa di Samhain/Halloween potrebbe diventare, nel corso del Medioevo, una festività tipica del folklore italiano, rimpiazzando o anche affiancando il nostro Carnevale? (una curiosa domanda postaci da Enrica S.)


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